Acquaviva delle Fonti e Battaglia del fiume Nedao: differenze tra le pagine

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{{Infobox conflitto
{{Divisione amministrativa
|Tipo=Battaglia
|Nome=Acquaviva delle Fonti
|Nome del conflitto = Battaglia di Nedao
|Panorama=Acquaviva delle Fonti - Cathedral 1.jpg
|Parte_di = della guerra per la successione degli Unni
|Didascalia=Cattedrale di Sant'Eustachio
|Immagine =
|Bandiera=
|Didascalia =
|Voce bandiera=
|Data = [[454]]
|Stemma=Acquaviva delle Fonti-Stemma.png
|Luogo =[[Pannonia]] (odierne [[Croazia]] - [[Ungheria]])
|Voce stemma=
|Casus =
|Stato=ITA
|Mutamenti_territoriali =
|Grado amministrativo=3
|Esito = Vittoria di Gepidi ed Ostrogoti
|Divisione amm grado 1=Puglia
|Schieramento1 = [[Gepidi]]<br />[[Ostrogoti]]
|Divisione amm grado 2=Bari
|Schieramento2 = [[Unni]]
|Amministratore locale=Francesco Squicciarini
|Comandante1 = [[Ardarico]] (re dei Gepidi)<br />[[Teodemiro]] (re degli Ostrogoti)
|Partito=[[centrosinistra]]
|Comandante2 = [[Ellac]] (re degli Unni) †
|Data elezione=12/04/2010
|Effettivi1 = 35.000
|Data istituzione=
|Effettivi2 = 55.000
|Latitudine gradi=40
|Perdite1 = Circa 10.000
|Latitudine minuti=54
|Perdite2 = Circa 40.000
|Latitudine secondi=0
|Perdite3 =
|Latitudine NS=N
|Note =
|Longitudine gradi=16
|Longitudine minuti=51
|Longitudine secondi=0
|Longitudine EW=E
|Altitudine=300
|Superficie=130.98
|Note superficie=
|Abitanti=21096
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=[[Curtomartino]], [[Salentino (Acquaviva delle Fonti)|Salentinum]]
|Divisioni confinanti=[[Adelfia]], [[Casamassima]], [[Cassano delle Murge]], [[Gioia del Colle]], [[Sammichele di Bari]], [[Sannicandro di Bari]], [[Santeramo in Colle]]
|Codice postale=70021
|Prefisso=[[080 (prefisso)|080]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=072001
|Codice catastale=A048
|Targa=BA
|Zona sismica=3
|Gradi giorno=1610
|Diffusività=
|Nome abitanti=acquavivesi
|Patrono=[[Eustachio Placido|sant'Eustachio]], [[SS. Maria di Costantinopoli]]
|Festivo=[[20 maggio]], 1º martedì di marzo, 1º martedì di settembre
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa= Map of comune of Acquaviva delle Fonti (province of Bari, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Acquaviva delle Fonti all'interno della provincia di Bari
|Sito=http://www.comune.acquaviva.ba.it/
}}
'''Acquaviva delle Fonti''' è un [[comune italiano]] di 21.060 abitanti<ref name="La nostra città si scopere più vecchia di Anna Larato">[http://www.telemajg.com/private/pdf/eco/eco012/gennaio/econ1_2012.pdf "Anna Larato, ''"La nostra città si scopere più vecchia'', «L'Eco di Acquaviva», 16 gennaio 2012, 7"]</ref> della [[provincia di Bari]], in [[Puglia]].
 
La '''battaglia del fiume Nedao''' (o Nedavo), che prende il nome dalla [[Nedava]], un affluente del [[Sava (fiume)|Sava]], fu una [[battaglia]] combattuta in [[Pannonia]] nel [[454]] dall'esercito degli [[Unni]], appoggiati da un contingente di [[Ostrogoti]] rimasto fedele contro una coalizione di insorti barbari di stirpe germanica, aiutati da barbari di stirpe iranica fino ad allora sottomessi agli Unni medesimi. Nonostante gli Unni disponessero di una cavalleria eccezionale e di arcieri superiori a quelli nemici, la tattica di combattimento di costoro era nota (ed anche i punti deboli di essa) agli insorti, che finirono per sterminare gran parte dei loro antichi padroni, facendo crollare per sempre il cosiddetto [[Impero delle Steppe]].
La cittadina si trova ad un'altitudine media di 300 [[metri sul livello del mare]] e deve il suo nome alla grande [[falda acquifera]] che scorre nel suo sottosuolo.
È nota per la [[cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti]] e l'[[Ente Ecclesiastico Ospedale Regionale Francesco Miulli|Ospedale Regionale "F. Miulli"]].
 
== La collocazione del campo di battaglia ==
== Geografia fisica ==
=== Clima ===
Il clima di Acquaviva è di tipo mediterraneo fresco, con inverni non molto freddi ed estati calde e asciutte. Le precipitazioni sono in genere abbondanti in inverno e in primavera e molto scarse in estate, da luglio fino a settembre. La neve cade raramente, quasi esclusivamente a gennaio e febbraio, durante le ondate di aria fredda proveniente dai Balcani o dal nord Europa.
 
Tuttora non è identificato il luogo in cui effettivamente si svolse la battaglia, in quanto non è noto a quale corso d'acqua odierno corrisponda il fiume Nedao<ref>[http://www.britannica.com/eb/topic-276414/Hun Enciclopedia Britannica] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080524034658/http://www.britannica.com/eb/topic-276414/Hun |data=24 maggio 2008 }}</ref>. Alcuni lo identificano col [[Tibisco]] (''Tisza'')<ref name=fmgac>[http://fmg.ac/Projects/MedLands/HUNGARY.htm fmg.ac]</ref> o con il [[Danubio]] medesimo ("Nedao" come [[anagramma]] di ''Donau'', il toponimo germanico del fiume<ref name=fmgac/>). La confusione è ingenerata dal fatto che, a differenza della storiografia romana, assai curata e particolareggiata, la fonte storiografica principale per le vicende che concernono i [[regni romano-barbarici]] sono storici barbari "latinizzati", come il goto [[Giordane]] che visse alla corte di [[Costantinopoli]] un secolo dopo lo svolgimento della battaglia, che si limita a citare il "Neda(v)us Flumen" nella parte meridionale del regno unno, quindi non lungi dal Danubio, fiume che, a sua volta, segnava il confine con gli imperi romani.
== Storia ==
Appartenuta ai [[normanni]], che edificarono il Castello, passò agli [[svevi]], agli [[angioini]] e agli [[aragonesi]]. Passato al principe di [[Taranto]] [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]], il feudo di Acquaviva fu assegnato in dote nel [[1456]] alla di lui figlia Caterina sposa del duca d'Atri [[Giulio Antonio Acquaviva]], assieme ai feudi di Noci, Turi, Conversano Castellana, Bitonto, Bitetto e Gioia. Nel [[1499]] il feudo di Acquaviva apparteneva alla contea di Conversano. Il marchesato di Acquaviva, assieme alla contea di Gioia, passato nel 1597 a Giosia e al di lui figlio Alberto Acquaviva d'Aragona, fu messo in vendita nel [[1614]] da quest'ultimo per dissesti finanziari.
In tale data in [[Napoli]] presso la Regia Camera Sommaria era affisso il bando d'asta con l'apprezzo stimato dai Regi Tavolari e Acquaviva era così descritta:''Acquaviva è una terra ricca e populata, 1700 fuochi (8.500 abitanti) di sito bellissimo, presenta comodità di negoziare ogli (oli) stando nel cuore della provincia ricchissima di tale frutto. La vicinanza al mare offre la possibilità di smaltirlo, per Venetia, Ferrara et per altri infiniti luoghi.''. La vendita di Acquaviva, assieme a Gioia, avvenne nel [[1614]] per acquisto da parte di uomo d'affari genovese marchese Paride Pinelli. Nel [[1623]] alla morte di quest'ultimo il feudo di Acquaviva e Gioia fu comprato per 216.000 [[ducati]] dal genovese marchese di Assigliano [[Carlo de Mari]]. Il nuovo feudatario fissò la sua dimora nel vecchio castello di Acquaviva delle Fonti trasformandolo in uno splendido palazzo baronale e in seguito alla compera del feudo di [[Castellaneta]] per 70.000 ducati, col titolo di principe, iniziò la dinastia de Mari che governò con dispotismo, usurpazioni e sfruttamento il popolo di Acquaviva, Gioia e Castellaneta fino all'abolizione della feudalità del [[1806]].
 
La [[Nedava]] appare come il fiume più probabilmente interessato alla vicenda bellica, in quanto etimologicamente e geograficamente riconosciuto da un maggior numero di storici<ref>[http://www.odinsvolk.ca/GermanicPeoples.htm The Germanic Peoples<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Solo una fonte riporta la [[Leita]], un fiume della moderna [[Austria]], quasi al confine con l'Ungheria, al tempo compresa nella provincia di Pannonia, ma tale corso d'acqua appare esser molto distante dal territorio in cui erano stanziati i popoli che parteciparono allo scontro<ref>[http://aeiou.iicm.tugraz.at/aeiou.encyclop.v/v684587.htm;internal&action=_setlanguage.action?LANGUAGE=en Völkerwanderung<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
== Monumenti e luoghi di interesse ==
Alternativamente, l'[[enciclopedia Britannica]]<ref>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/230424/Gepidae Gepidae (people) - Britannica Online Encyclopedia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> riporta l'attuale fiume [[Nedad]] quale luogo effettivo dello scontro.
=== Concattedrale ===
La [[concattedrale di Acquaviva delle Fonti|concattedrale di Sant'Eustachio]], edificata nel [[XII secolo]] dal feudatario normanno [[Serguglione]], fu ristrutturata ed espansa intorno alla seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] dal conte Alberto Acquaviva d'Aragona e conserva oggi lo stile [[Rinascimento|rinascimentale]]. Le decorazioni all'interno sono state eseguite nell'[[XIX secolo|Ottocento]].
 
== Le cause che portarono allo scontro ==
=== Palazzo De Mari-Alberotanza ===
[[File:Castello de' Mari.jpg|thumbnail|left|Ingresso del Palazzo De Mari]]Costruito dal principe Carlo de Mari alla fine del [[XVII secolo]] inglobando un torrione dell'ex castello normanno. Il monumentale palazzo fu opera dell'architetto genovese Riccobuono. Presenta sulla facciata principale una triplice balconata balaustrata sul grandioso portale d'ingresso di gusto napoletano. Particolare successione di maschere apotropaiche sotto il cornicione, presenta una corte interna con loggiato al primo piano e stemma araldico dei principi de Mari. Presenta oltre cento ambienti interni. Il palazzo passò nel secolo XIX a D.Sante Alberotanza, nobile di [[Mola di Bari]].
 
Lo storico Giordane accenna alle cause che indussero la ribellione delle tribù germaniche, turcofone e protoslave al dominio degli [[Unni]].
== Società ==
[[Attila]] ([[406]] – [[453]]) morì del tutto inaspettatamente al culmine del suo potere, il 16 marzo [[453]]<ref name="ReferenceA">Mario Bussegli: "Attila"; Rusconi Editore, 1986; ISBN 88-18-18007-X</ref> a causa d'una probabile emorragia, stando ai dettagli riportati da Giordane medesimo. Lo storico goto [[Giordane]] ([[500]] - [[570]]) è la principale fonte a nostra disposizione per poter delineare un quadro, seppur lacunoso, di quanto accadde tra l'anno della morte di Attila e l'anno della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] (convenzionalmente, nel [[476]]). Ma Giordane visse un secolo dopo gli eventi narrati, Inoltre, la sua visione era partigiana (era un goto ed era al servizio dell'[[impero romano d'Oriente]])<ref name="ReferenceA"/>. Infine, la sua opera, la ''[[De origine actibusque Getarum|Getica]]'', è ampiamente tratta da una precedente e purtroppo perduta opera storica, la ''[[Historia Gothorum]]'', di [[Cassiodoro|Flavio Aurelio Magno Cassiodoro]] ([[483]] – [[581]]), certamente anch'essa di parte, essendo stato il nonno dell'autore uno dei membri della delegazione diplomatica bizantina alla corte di [[Attila]] nel [[448]] (tale delegazione era in realtà composta da agenti segreti della corte di [[Bisanzio]], e portava con sé un ingente quantitativo d'oro per assoldare sicari al fine di assassinare Attila in persona; la congiura venne scoperta e le relazioni diplomatiche tra Unni e Bizantini si guastarono definitivamente)<ref name="ReferenceB">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1"</ref>.
=== Evoluzione demografica ===
Bisanzio aveva certamente un notevole interesse a che la minaccia unna venisse spazzata via definitivamente dai suoi confini. Non è esagerato affermare che si trattava d'una questione di vitale importanza<ref name="ReferenceB"/>.
{{Demografia/Acquaviva delle Fonti}}
===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 521 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
A ciò si aggiunse l'offensiva dei [[Gepidi]] di re [[Ardarico]], che mirava a creare una patria indipendente nell'ex [[Dacia (provincia romana)|provincia romana di Dacia]], (l'attuale [[Romania]], che effettivamente divenne nota col nome di "[[Gepidia]]"), e degli [[Ostrogoti]], i primi germani a cadere sotto il giogo unno già dal [[375]], dopo la [[battaglia del fiume Erac]] (odierno [[Tiligul]], in [[Ucraina]]), che sconfisse definitivamente gli Unni<ref name="ReferenceB"/>. Il grande impero unno si sfasciò in pochi anni, e gli Unni si ritirarono rapidamente verso il cuore dell'[[Asia]], oltre gli [[Urali]], a parte un contingente esiguo che si pose al servizio dei bizantini. Restarono indietro solo i [[Bulgari]] e gli [[Avari]], che si stanziarono nella [[Russia]] meridionale. I Gepidi si sostituirono agli Unni e fondarono un forte regno tra il Tibisco e il [[Dnestr]].
{{ALB}} 235 1,11%
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
Acquaviva è sede dell'[[Ente Ecclesiastico Ospedale Regionale Francesco Miulli|Ospedale Regionale "F. Miulli"]], uno degli ospedali più grandi della [[Regione Puglia]]. L'ospedale si è trasferito nel [[2006]] nella nuova sede in località Curtomartino, fuori dall'area urbana sulla strada che porta a Santeramo in Colle.
 
== CulturaLa battaglia ==
=== Media ===
L'informazione cittadina è curata dal settimanale gratuito ''L'Eco... di Acquaviva''<ref>[http://www.telemajg.com/php/leco.php Sito web] de L<nowiki>'</nowiki>''Eco... di Acquaviva''.</ref>, edito dall'associazione Progetto Spazio 2000 e distribuito gratuitamente, e ''La Piazza''<ref>[http://www.la-piazza.it Sito web] de ''La Piazza''.</ref>, bimestrale edito dall'associazione omonima.
Ad essi si affiancano l'emittente televisiva ''TeleMajg''<ref>[http://www.telemajg.com Sito web] di TeleMajg.</ref>, che trasmette via etere in forma analogica, digitale e in live [[streaming]], e i giornali telematici ''www.acquavivalive.it'' e ''www.acquavivanet.it''.
=== Teatro ===
Il 18 dicembre 2011 la compagnia ''Teatro Egò''<ref>[http://teatroego.altervista.org/ Sito web] del Teatro Egò</ref>,
di Santeramo in Colle (BA) esordisce con "La Signorina Papillon" completamente rinnovata,
al Teatro dell'Oratorio di S.Domenico di Acquaviva delle Fonti.
 
La battaglia venne con ogni probabilità combattuta nell'autunno del 454, oppure, secondo altri, nei primi mesi del 455<ref>John Man: "Attila" Ed. Mondadori; 2007; ISBN 978-88-04-56444-7
La prima novità è rappresentata dalla presenza del Maestro Federica Pagni,
</ref>. Non sono noti i particolari della strategia, né quelli della tattica. Però, a grandi linee, essi possono esser desunti dalla ricostruzione storica delle battaglie che gli Unni sostennero coi [[Storia romana|Romani]], a cominciare dalla [[Battaglia dei Campi Catalaunici]] di due anni precedente ([[451]]) a quella del Nedao.
talentuosa artista romana che inserisce elementi di musica dal vivo e ballo
I barbari coalizzati, da ex alleati degli Unni, sapevano bene che dovevano impegnarsi in un tipo di combattimento molto diverso da quelli fin qui attuati contro l'Impero<ref>Giuseppe Zecchini, ''Attila'', Hoepli Editore, 2007, ISBN 88-389-2158-X</ref>. I barbari costituivano la fanteria, leggera e pesante, dell'orda unna, dal momento che [[Attila]] possedeva soltanto un'efficientissima cavalleria ("Dove passa il suo cavallo non cresce più un filo d'erba" è la frase attribuita agli osservatori bizantini). Gli scontri tipici della cavalleria unna consistevano in fulminei attacchi a sorpresa, fingendo la ritirata per poi rilanciare l'attacco con piccoli gruppi di esperti arcieri a cavallo. Il momento critico sfruttato dagli Unni era quando, al momento della finta ritirata, la fanteria nemica si scompaginava e si lanciava all'inseguimento credendo di aver vinto lo scontro. In quell'attimo, la cavalleria unna tornava indietro ed annientava il nemico colto letteralmente di sorpresa.
nello spettacolo di Stefano Benni.
Presso il fiume Nedao, questa volta, i figli di Attila dovevano invece dedicare la stessa attenzione sia all'attacco che alla difesa<ref name="ReferenceA"/>. Erano pressoché privi di fanteria (i cui componenti erano, per l'appunto, costituiti dai barbari insorti contro di loro, oltretutto al corrente della stessa strategia unna). Per questo motivo, sicuramente, gli Unni volevano battersi in campo aperto e far così in modo di avvantaggiare la loro cavalleria. Difficilmente, questo vantaggio tattico si sarebbe concretizzato presso le rive di un fiume, che nel tardo autunno poteva anche aver allagato il territorio limitrofo per le esondazioni stagionali<ref name="ReferenceA"/>.
La politica bizantina, poi, finalizzata all'istigazione dei [[Germani]] alla rivolta sortì come effetto il tramonto definitivo della potenza unna: con ogni probabilità una sorta di "consiglieri militari" erano presenti al fianco degli insorti nei mesi precedenti la battaglia, se non sul campo di battaglia stesso<ref name="ReferenceA"/>. Questo è evidente dalla lettura attenta del testo di Giordane. La coalizione germanica costituiva la fanteria pesante armata di spade lunghe e corte, asce, mazze, pugnali. Era composta da [[Ostrogoti]], [[Turcilingi]], [[Sciri]], [[Rugi]], [[Ermunduri]], [[Franchi]], [[Suebi]], [[Sassoni]], [[Alemanni|Alamanni]] ed [[Eruli]]. La cavalleria leggera, armata di arco e dardi, era invece data da alcuni contingenti di [[Visigoti]], mentre quella pesante, assai più numerosa, faceva perno sugli [[Alani]] e sui [[Sarmati]] armati di giavellotto. Infine, la fanteria leggera era incentrata sui [[Gepidi]]. In tutto, gli effettivi dei coalizzati non superavano i 35.000 uomini.
Gli Unni, coi pochi contingenti barbari rimasti fedeli, assommavano a non più di 50.000 - 55.000 uomini.
Con ogni probabilità, gli Unni tentarono l'usuale tattica della cavalleria, ma la fanteria nemica non cascò nella trappola e non si scompose, nella lettura del testo di Giordane. Ne seguì, facilmente, un urto tra la fanteria germanica e la cavalleria unna, con la cavalleria germanica che agilmente avrebbe aggirato il nemico. Gli Unni, presi in mezzo tra la fanteria e la cavalleria germanica, furono letteralmente sterminati.
 
== Storia e conseguenze posteriori ==
==== Cinema ====
Tra il [[1930]] e il [[1931]] fu girato ad Acquaviva uno degli ultimi film muti del cinema italiano, intitolato ''[[Idillio Infranto]]''. Il regista era [[Nello Mauri]] e la protagonista femminile sua moglie, l'attrice milanese [[Ida Mantovani]]. Il resto del cast era costituito da attori dilettanti, tra cui gli altri due protagonisti: Pasquale Iacobellis e Michele Silecchia.<ref>Vito Attolini - Apulia Film Commission.</ref>
 
Dopo la morte di [[Attila]], avvenuta, secondo la tradizione tramandata da [[Prisco di Panion]], la notte successiva il banchetto che celebrava il suo ultimo matrimonio (con una gota di nome Krimhilda, poi abbreviato con Ildiko), i suoi tre figli [[Ellac]], Ermak e [[Dengizico]] si combatterono per la successione, reclamando ciascuno ben più della terza parte del regno (noto come l'"[[Impero delle steppe]]"). Il caos e l'[[anarchia]] che ne conseguirono permisero agli imperi romani occidentale ed orientale di progettare l'eliminazione del pericolo rappresentato dagli Unni, ed ai barbari - soggiogati dagli Unni durante le loro campagne belliche - di ribellarsi e di riguadagnare definitivamente la libertà<ref name="ReferenceC">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1</ref>. Le forze [[germani]]che alleate guidate da [[Ardarico]], re dei [[Gepidi]], sconfissero le forze [[unni|unne]] di [[Ellac]], il figlio di Attila, che aveva lottato con i fratellastri [[Irnik]] e Dengizico per la conquista del trono (non è certo che Ellac avesse ucciso i suoi fratelli, anche se, tra pretendenti al trono, gli Unni non ammettevano rivali nell'ascesa al potere; Attila stesso aveva ucciso il fratello dopo una breve coreggenza). Ellac venne ucciso alla fine del combattimento. Secondo Giordane la battaglia sarebbe stata estremamente cinematografica:
=== Personalità legate ad Acquaviva ===
* [[Carlo de Mari]] (1624-1697), principe di Acquaviva, Gioia e Castellaneta;
* [[Maria Antonia Scalera Stellini]] (1634-1704), poetessa appartenente all'Accademia dell'Arcadia;
* [[Francesco Miulli]] (1713), avvocato e benefattore;
* [[Antonio Lucarelli]] (1874-1952), socialista, storico e meridionalista, che inquadrò il Brigantaggio pre e postunitario e il Risorgimento come archetipi della [[lotta di classe]];
* [[Modesto Panetti]] (1875-1957), ingegnere aeronautico;
* [[Cesare Franco]] (1885-1944), compositore;
* [[Mario Napolitano]] (1910-1995), scacchista;
* [[Silvio Cirielli]], politico del PSDI, più volte senatore della Repubblica;
* [[Mario Liguori]] (1934-1998) Maestro della Banda di Acquaviva. Premiato al Concorso Internazionale di Montpellier, in Francia, per il Concerto Bandistico di Acquaviva delle Fonti (1995).
* [[Vito Marino Caferra]] (1939), giurista;
* [[Roberto Colaninno]], ([[Mantova]], 1943) imprenditore, figlio di emigrati acquavivesi;
* [[Ferdinando Pappalardo]] (1947), [[senatore]] della Repubblica del centro sinistra e docente universitario;
* [[Giovanni Ingellis]] (1951-1998), fondatore della Stratelibri e traduttore di [[Dungeons & Dragons]].
* [[Cesare Colafemmina]] (1933) Docente Universitario e Storico dell'Ebraismo in Italia Meridionale a livello mondiale.
* [[Francesco Colafemmina]] (1980), saggista e romanziere.
* [[Mirko Eramo]] (1989), calciatore
 
{{citazione|E quindi le nazioni guerriere si disfecero. A quel punto, credo, deve essere stato mostrato uno spettacolo eccezionale, in cui si potevano vedere i [[Goti]] lottare con le picche, i [[Gepidi]] infuriati con le spade, i [[Rugi]] spaccare le lance che li avevano trafitti, i [[Suebi]] lottare a piedi, gli [[Unni]] con archi, gli [[Alani]] formare una linea di guerrieri con armi pesanti mentre gli [[Eruli]] puntavano invece su armi leggere|[[Giordane]], ''[[De origine actibusque Getarum]]''<ref>Giordane, ''[[De origine actibusque Getarum]]'', l.261</ref>}}
=== Eventi ===
==== Festa della Madonna di Costantinopoli ====
La festa patronale della [[Madonna di Costantinopoli]] si svolge in 4 giorni culminando nel primo martedì di settembre.
 
Gli Unni finirono con insediarsi nelle fortezze di confine dell'[[Impero bizantino]], o furono annientati dalle armate imperiali (alcuni attaccarono le fortezze danubiane nel [[457]]) o si arruolarono negli eserciti d'Occidente, o furono assoggettati dai nomadi [[Uguri]] e [[Onoguri]], [[Sabiri]] ed [[Avari]]. Il popolo unno ripiombò quindi nel caos e nell'anarchia e la steppa tornò a ripullularsi di signori arroganti, litigiosi tra loro, a volte in lotta, a volte al servizio dell'Impero. Dal [[459]], gli Unni sparirono del tutto dalle cronache storiche. Il dominio unno dell'[[Europa Centrale]] ed orientale era distrutto. I pochi guerrieri Unni sopravvissuti vennero espulsi da [[Ardarico]] dopo un lungo assedio alla loro capitale (in realtà un campo trincerato posto in una località non ancora identificata della [[Puszta]], la pianura che va dal lago [[Balaton]] ad Est alla catena dei [[Carpazi Boscosi]] ad Ovest, dalla [[Rutenia]] a Nord alla città di [[Belgrado]] a Sud) ungherese, non lungi dall'odierna città di [[Debrecen]] (in base alle descrizioni degli ambasciatori bizantini), che venne data alle fiamme<ref name="ReferenceC"/>.
Già a partire dalla settimana precedente l'immagine della Vergine viene portata in [[processione]] in 7 giorni nelle 7 parrocchie di Acquaviva (''peregrinatio Mariae''). La domenica mattina, dopo la celebrazione, vi è il rito dell'Intronizzazione. Il martedì mattina si celebra in piazza il solenne pontificale, al termine del quale il sindaco consegna le chiavi della città nelle mani della Protettrice, e la sera l'immagine della Madonna viene portata in processione. La festa religiosa si conclude il mercoledì sera, quando l'immagine della Madonna esce nuovamente dalla Cattedrale per la processione di saluto intorno a piazza Vittorio Emanuele II.
 
Anche tra i vincitori iniziarono subito le lotte intestine, a tutto vantaggio dell'Impero d'Oriente. I Franchi vennero espulsi verso gli attuali [[Paesi Bassi]] ed i Sassoni verso l'attuale [[Danimarca]], da dove passarono in [[Britannia]] nel [[458]] con una seconda ondata. Gli Ostrogoti si stanziarono nell'attuale [[Repubblica Ceca]] e nell'attuale [[Slovacchia]]. Gli altri finirono arruolati dall'[[Impero romano d'Occidente]] e stanziati nelle attuali [[Savoia (dipartimento)|Savoia]], [[Svizzera]], [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] ed Austria. I Gepidi risultarono i veri vincitori e si appropriarono di tutta la regione dei [[Carpazi]] e del Danubio. Anche il fatiscente Impero Romano d'Occidente riuscì a trarre vantaggio dalla sconfitta degli Unni, in quanto l'imperatore [[Avito]], l'ultimo imperatore degno di questo nome secondo Giordane, riuscì a recuperare la provincia di [[Pannonia]] seppur affidata a Sciri, Eruli e Turcilingi.
La festa civile ha invece inizio, il sabato sera, con l'annuncio dell'araldo che, cavalcando per le vie principali della città, avvisa la popolazione dell'arrivo dell'icona della Vergine che avverrà l'indomani. La domenica sera si svolge il corteo storico che rievoca l'ingresso del quadro così come tramandato dalla leggenda (si narra che l'icona provenga da [[Costantinopoli]] e che, giunta a Bari via mare, sia stata portata ad Acquaviva su un carro trainato da buoi); del corteo fanno parte i feudatari, i nobili e i religiosi, le danzatrici e i buffoni di corte, i mercanti e i contadini. Il corteo si conclude in piazza con una lussuosa festa di corte.
 
I capi barbari iniziarono una lunga serie di litigi e guerre. Tra questi vanno ricordati almeno due ex-"logades" di Attila: il romano di Pannonia [[Flavio Oreste]] (il padre dell'ultimo imperatore d'Occidente, [[Romolo Augusto]]) e l'unno [[Edicone]] (il padre di [[Odoacre]]) che si segnalò per la sua ferocia nella lotta contro gli Ostrogoti. La funesta inimicizia tra Oreste, Odoacre ed il re ostrogoto [[Teodorico il Grande]] aveva dunque radici lontane, e questi furono i protagonisti della caduta finale dell'Impero d'Occidente tra il 28 agosto [[475]] ed il 4 settembre [[476]].
Il martedì sera, culmine della festa, secondo una tradizione risalente al [[1848]] avviene il lancio di un [[pallone aerostatico]] pesante circa un quintale e alto 21 metri<ref name="'U pallone' compie 160 anni di Luigi Maiulli">[http://www.telemajg.com/private/pdf/eco080908.pdf "Luigi Maiulli, ''"U pallone" compie 160 anni'', «L'Eco di Acquaviva», 8 settembre 2008, 9"]</ref><ref name="YouTube, 'Pallone della Madonna di Settembre 1 settembre 2009, Acquaviva delle Fonti">[http://www.youtube.com/watch?v=kRmCp-QLURM ''YouTube, 'Pallone della Madonna di Settembre 1 settembre 2009, Acquaviva delle Fonti''"]</ref>.
 
==== AltreNote festività ====
* "Tutti in piazza sotto le stelle" (5 gennaio);
* Madonna di marzo (1º martedì di marzo);
* La Fanove (2º martedì di marzo);
* San Giuseppe (19 marzo);
* Fiera di Sant'Eustachio (11 maggio);
* Sant'Eustachio (20 maggio);
* Fiera della Madonna (21 agosto);
* Festa della "[[Cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti]] " (31 luglio);
* Madonna di settembre " [http://www.3wcom.it/mostraartigianato/feste_sagre.asp Festa patronale] " (1º martedì di settembre);
* Rassegna JazzSet (1º week-end di settembre);
* San Francesco d'Assisi (4 ottobre);
* 39ª Sagra del calzone "[[www.sagradelcalzone.it]] " (3º week end di ottobre);
* Festa del vino (11 novembre);
* Sagra delle pettole e dolci natalizi (8 dicembre);
* Santa Lucia (13 dicembre);
* Presepe vivente nel Rione S.Anna (27 dicembre).
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco= Francesco Squicciarini
|DataElezione= 12/04/2010 |partito=[[centrosinistra]]}}
 
== Sport ==
Ad Acquaviva operano due società calcistiche:
* ''A.S.D. Acquaviva'', militante nel Campionato Regionale di Promozione Girone A.
* ''A.S.D. Virtus Calcio Acquaviva'' [http://www.virtuscalcioacquaviva.it www.virtuscalcioacquaviva.it], militante nel Campionato Provinciale di 3ª Categoria Girone B.
Troviamo anche una nota società di atletica leggera, la ''Amatori atletica Acquaviva''.
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Acquaviva delle Fonti}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web |1=http://www.marcopolovr.it/progetti/barbari/Unni.htm |2=Le tattiche belliche dell’orda unna |accesso=7 novembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060217050037/http://www.marcopolovr.it/progetti/barbari/Unni.htm |dataarchivio=17 febbraio 2006 |urlmorto=sì }}
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Puglia/Provincia_di_Bari/Località/Acquaviva_delle_Fonti/|Acquaviva delle Fonti}}
 
{{Provincia di Bari}}
{{Portale|Puglia}}
 
[[Categoria:Acquaviva delle Fonti| ]]
 
{{Portale|Germani|Guerra}}
 
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono gli Unni]]
[[ar:أكوافيفا ديلي فونتي]]
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono i Goti]]
[[br:Acquaviva delle Fonti]]
[[Categoria:Gepidi]]
[[ca:Acquaviva delle Fonti]]
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