Età della pietra e Battaglia del fiume Nedao: differenze tra le pagine

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{{Infobox conflitto
{{Età della pietra}}[[File:Arrowhead.jpg|right|200px|thumb|Punta di freccia in [[ossidiana]]]]
|Tipo=Battaglia
Nel [[sistema delle tre età]] in cui viene tradizionalmente suddivisa la [[preistoria]]-[[protostoria]], l'espressione '''Età della Pietra''' si riferisce alla fase dell'evoluzione umana in cui si iniziarono a costruire e usare [[utensile|utensili]] ricavandoli da [[pietra|pietre]], [[legno]], [[corno (biologia)|corno]], [[osso|ossa]] e [[conchiglia|conchiglie]] animali.
|Nome del conflitto = Battaglia di Nedao
|Parte_di = della guerra per la successione degli Unni
|Immagine =
|Didascalia =
|Data = [[454]]
|Luogo =[[Pannonia]] (odierne [[Croazia]] - [[Ungheria]])
|Casus =
|Mutamenti_territoriali =
|Esito = Vittoria di Gepidi ed Ostrogoti
|Schieramento1 = [[Gepidi]]<br />[[Ostrogoti]]
|Schieramento2 = [[Unni]]
|Comandante1 = [[Ardarico]] (re dei Gepidi)<br />[[Teodemiro]] (re degli Ostrogoti)
|Comandante2 = [[Ellac]] (re degli Unni) †
|Effettivi1 = 35.000
|Effettivi2 = 55.000
|Perdite1 = Circa 10.000
|Perdite2 = Circa 40.000
|Perdite3 =
|Note =
}}
 
La '''battaglia del fiume Nedao''' (o Nedavo), che prende il nome dalla [[Nedava]], un affluente del [[Sava (fiume)|Sava]], fu una [[battaglia]] combattuta in [[Pannonia]] nel [[454]] dall'esercito degli [[Unni]], appoggiati da un contingente di [[Ostrogoti]] rimasto fedele contro una coalizione di insorti barbari di stirpe germanica, aiutati da barbari di stirpe iranica fino ad allora sottomessi agli Unni medesimi. Nonostante gli Unni disponessero di una cavalleria eccezionale e di arcieri superiori a quelli nemici, la tattica di combattimento di costoro era nota (ed anche i punti deboli di essa) agli insorti, che finirono per sterminare gran parte dei loro antichi padroni, facendo crollare per sempre il cosiddetto [[Impero delle Steppe]].
La fine di questo periodo, [[protostoria]], viene identificata nella nascita delle tecniche di lavorazione dei [[metallo|metalli]], da cui prendono il nome le successive [[Età del Bronzo]] ed [[Età del Ferro]].
 
== La collocazione del campo di battaglia ==
L'espressione non si riferisce a un periodo temporale specifico, ma a una fase dell'evoluzione umana, che giunse al proprio termine in momenti diversi ed ebbe caratteristiche specifiche diverse in diverse regioni del globo.
 
Tuttora non è identificato il luogo in cui effettivamente si svolse la battaglia, in quanto non è noto a quale corso d'acqua odierno corrisponda il fiume Nedao<ref>[http://www.britannica.com/eb/topic-276414/Hun Enciclopedia Britannica] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080524034658/http://www.britannica.com/eb/topic-276414/Hun |data=24 maggio 2008 }}</ref>. Alcuni lo identificano col [[Tibisco]] (''Tisza'')<ref name=fmgac>[http://fmg.ac/Projects/MedLands/HUNGARY.htm fmg.ac]</ref> o con il [[Danubio]] medesimo ("Nedao" come [[anagramma]] di ''Donau'', il toponimo germanico del fiume<ref name=fmgac/>). La confusione è ingenerata dal fatto che, a differenza della storiografia romana, assai curata e particolareggiata, la fonte storiografica principale per le vicende che concernono i [[regni romano-barbarici]] sono storici barbari "latinizzati", come il goto [[Giordane]] che visse alla corte di [[Costantinopoli]] un secolo dopo lo svolgimento della battaglia, che si limita a citare il "Neda(v)us Flumen" nella parte meridionale del regno unno, quindi non lungi dal Danubio, fiume che, a sua volta, segnava il confine con gli imperi romani.
L'Età della Pietra viene a sua volta tradizionalmente suddivisa nei tre periodi [[Paleolitico]], [[Mesolitico]] e [[Neolitico]], in funzione delle tecniche predominanti di lavorazione dei materiali ed uso degli utensili.
 
La [[Nedava]] appare come il fiume più probabilmente interessato alla vicenda bellica, in quanto etimologicamente e geograficamente riconosciuto da un maggior numero di storici<ref>[http://www.odinsvolk.ca/GermanicPeoples.htm The Germanic Peoples<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Solo una fonte riporta la [[Leita]], un fiume della moderna [[Austria]], quasi al confine con l'Ungheria, al tempo compresa nella provincia di Pannonia, ma tale corso d'acqua appare esser molto distante dal territorio in cui erano stanziati i popoli che parteciparono allo scontro<ref>[http://aeiou.iicm.tugraz.at/aeiou.encyclop.v/v684587.htm;internal&action=_setlanguage.action?LANGUAGE=en Völkerwanderung<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Come il sistema delle tre età in generale, anche il concetto di Età della Pietra nacque storicamente nel contesto dello studio [[archeologia|archeologico]] della storia dell'[[Europa]], del [[Mar Mediterraneo]] e del [[Medio Oriente]] e del [[Sudest asiatico]], e la sua applicabilità o utilità con riferimento ad altre zone del globo (per esempio alle [[Americhe]] o all'[[Australia]]) è controversa.
Alternativamente, l'[[enciclopedia Britannica]]<ref>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/230424/Gepidae Gepidae (people) - Britannica Online Encyclopedia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> riporta l'attuale fiume [[Nedad]] quale luogo effettivo dello scontro.
 
== Le cause che portarono allo scontro ==
== Caratterizzazione temporale ==
L'inizio dell'"Età della Pietra" coincise con le prime migrazioni delle specie ominidi dalla [[savana]] [[africa]]na verso l'[[Europa]] e il [[Medio Oriente]], fra i 3 e 4 milioni di anni fa. La lavorazione dei metalli apparve in momenti diversi in diverse regioni (in genere intorno al [[VII millennio a.C.]] in Medio Oriente e al [[V millennio a.C.|V]] in Europa e Africa settentrionale). Il passaggio dall'Età della Pietra all'Età del Bronzo fu in realtà processo graduale; per esempio, "[[Mummia del Similaun|Ötzi]]", l'uomo [[mummia|mummificato]] del [[XXXIII secolo a.C.]], aveva con sé un'[[ascia]] di [[rame]] e un [[coltello]] di [[selce]]. Il periodo di transizione fra l'Età della Pietra e quella del Bronzo viene anche detto [[Età del Rame]] o Calcolitico, e si sviluppò in modi e tempi molto diversi in diverse aree (anche in funzione della disponibilità locale di [[Stagno (elemento)|stagno]]).
 
Lo storico Giordane accenna alle cause che indussero la ribellione delle tribù germaniche, turcofone e protoslave al dominio degli [[Unni]].
== Lo sviluppo umano nell'Età della Pietra ==
[[Attila]] ([[406]] – [[453]]) morì del tutto inaspettatamente al culmine del suo potere, il 16 marzo [[453]]<ref name="ReferenceA">Mario Bussegli: "Attila"; Rusconi Editore, 1986; ISBN 88-18-18007-X</ref> a causa d'una probabile emorragia, stando ai dettagli riportati da Giordane medesimo. Lo storico goto [[Giordane]] ([[500]] - [[570]]) è la principale fonte a nostra disposizione per poter delineare un quadro, seppur lacunoso, di quanto accadde tra l'anno della morte di Attila e l'anno della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] (convenzionalmente, nel [[476]]). Ma Giordane visse un secolo dopo gli eventi narrati, Inoltre, la sua visione era partigiana (era un goto ed era al servizio dell'[[impero romano d'Oriente]])<ref name="ReferenceA"/>. Infine, la sua opera, la ''[[De origine actibusque Getarum|Getica]]'', è ampiamente tratta da una precedente e purtroppo perduta opera storica, la ''[[Historia Gothorum]]'', di [[Cassiodoro|Flavio Aurelio Magno Cassiodoro]] ([[483]] – [[581]]), certamente anch'essa di parte, essendo stato il nonno dell'autore uno dei membri della delegazione diplomatica bizantina alla corte di [[Attila]] nel [[448]] (tale delegazione era in realtà composta da agenti segreti della corte di [[Bisanzio]], e portava con sé un ingente quantitativo d'oro per assoldare sicari al fine di assassinare Attila in persona; la congiura venne scoperta e le relazioni diplomatiche tra Unni e Bizantini si guastarono definitivamente)<ref name="ReferenceB">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1"</ref>.
L'Età della Pietra copre un immenso arco temporale, nel quale gli esseri umani dovettero adattarsi anche a importanti mutamenti [[clima]]tici. Fu proprio durante l'Età della Pietra che gli uomini subirono l'evoluzione morfologica che portò alla specie ''[[Homo sapiens sapiens]]''. A partire dal celebre saggio di [[John Lubbock]] ''[[Pre-historic Times]]'' ([[1865]]), questo lungo periodo viene suddiviso in tre fasi: Paleolitico, Mesolitico e Neolitico.
Bisanzio aveva certamente un notevole interesse a che la minaccia unna venisse spazzata via definitivamente dai suoi confini. Non è esagerato affermare che si trattava d'una questione di vitale importanza<ref name="ReferenceB"/>.
 
A ciò si aggiunse l'offensiva dei [[Gepidi]] di re [[Ardarico]], che mirava a creare una patria indipendente nell'ex [[Dacia (provincia romana)|provincia romana di Dacia]], (l'attuale [[Romania]], che effettivamente divenne nota col nome di "[[Gepidia]]"), e degli [[Ostrogoti]], i primi germani a cadere sotto il giogo unno già dal [[375]], dopo la [[battaglia del fiume Erac]] (odierno [[Tiligul]], in [[Ucraina]]), che sconfisse definitivamente gli Unni<ref name="ReferenceB"/>. Il grande impero unno si sfasciò in pochi anni, e gli Unni si ritirarono rapidamente verso il cuore dell'[[Asia]], oltre gli [[Urali]], a parte un contingente esiguo che si pose al servizio dei bizantini. Restarono indietro solo i [[Bulgari]] e gli [[Avari]], che si stanziarono nella [[Russia]] meridionale. I Gepidi si sostituirono agli Unni e fondarono un forte regno tra il Tibisco e il [[Dnestr]].
=== Paleolitico ===
{{vedi anche|Paleolitico}}
[[File:Biface de St Acheul MHNT.jpg|100px|right|thumb|Asce a mano [[aucheuleano|acheuleane]] del Paleolitico inferiore]]
 
== La battaglia ==
Il [[Paleolitico]] copre un periodo temporale che va da circa 2 milioni di anni fa fino alla fine del [[Pleistocene]], 10.000 anni fa (in alcune aree 8.000).
 
La battaglia venne con ogni probabilità combattuta nell'autunno del 454, oppure, secondo altri, nei primi mesi del 455<ref>John Man: "Attila" Ed. Mondadori; 2007; ISBN 978-88-04-56444-7
Il [[Paleolitico inferiore]] vide lo sviluppo dell<nowiki>'</nowiki>''[[Homo habilis]]'', verso la fine del [[Pliocene]] in [[Africa]]; questi antenati dell'uomo moderno svilupparono i primi utensili noti, i cosiddetti ''[[chopper (utensile)|chopper]]'' di pietra. Il sito di [[Gola di Olduvai|Olduvai]] in [[Tanzania]] risale a quest'epoca. Circa un milione e mezzo di anni fa apparve l'''[[Homo erectus]]'', a cui si attribuisce la [[Controllo del fuoco da parte dei primi uomini|Scoperta del Fuoco]]. Costui raffinò la costruzione dei chopper, e si espanse verso l'[[Asia]], come testimoniato dal sito di [[Zhoukoudian]] in [[Cina]]. A un milione di anni fa circa risalgono i primi reperti umani in [[Europa]], e le prime testimonianze dell'uso dell'[[ascia a mano]], un'evoluzione del chopper.
</ref>. Non sono noti i particolari della strategia, né quelli della tattica. Però, a grandi linee, essi possono esser desunti dalla ricostruzione storica delle battaglie che gli Unni sostennero coi [[Storia romana|Romani]], a cominciare dalla [[Battaglia dei Campi Catalaunici]] di due anni precedente ([[451]]) a quella del Nedao.
I barbari coalizzati, da ex alleati degli Unni, sapevano bene che dovevano impegnarsi in un tipo di combattimento molto diverso da quelli fin qui attuati contro l'Impero<ref>Giuseppe Zecchini, ''Attila'', Hoepli Editore, 2007, ISBN 88-389-2158-X</ref>. I barbari costituivano la fanteria, leggera e pesante, dell'orda unna, dal momento che [[Attila]] possedeva soltanto un'efficientissima cavalleria ("Dove passa il suo cavallo non cresce più un filo d'erba" è la frase attribuita agli osservatori bizantini). Gli scontri tipici della cavalleria unna consistevano in fulminei attacchi a sorpresa, fingendo la ritirata per poi rilanciare l'attacco con piccoli gruppi di esperti arcieri a cavallo. Il momento critico sfruttato dagli Unni era quando, al momento della finta ritirata, la fanteria nemica si scompaginava e si lanciava all'inseguimento credendo di aver vinto lo scontro. In quell'attimo, la cavalleria unna tornava indietro ed annientava il nemico colto letteralmente di sorpresa.
Presso il fiume Nedao, questa volta, i figli di Attila dovevano invece dedicare la stessa attenzione sia all'attacco che alla difesa<ref name="ReferenceA"/>. Erano pressoché privi di fanteria (i cui componenti erano, per l'appunto, costituiti dai barbari insorti contro di loro, oltretutto al corrente della stessa strategia unna). Per questo motivo, sicuramente, gli Unni volevano battersi in campo aperto e far così in modo di avvantaggiare la loro cavalleria. Difficilmente, questo vantaggio tattico si sarebbe concretizzato presso le rive di un fiume, che nel tardo autunno poteva anche aver allagato il territorio limitrofo per le esondazioni stagionali<ref name="ReferenceA"/>.
La politica bizantina, poi, finalizzata all'istigazione dei [[Germani]] alla rivolta sortì come effetto il tramonto definitivo della potenza unna: con ogni probabilità una sorta di "consiglieri militari" erano presenti al fianco degli insorti nei mesi precedenti la battaglia, se non sul campo di battaglia stesso<ref name="ReferenceA"/>. Questo è evidente dalla lettura attenta del testo di Giordane. La coalizione germanica costituiva la fanteria pesante armata di spade lunghe e corte, asce, mazze, pugnali. Era composta da [[Ostrogoti]], [[Turcilingi]], [[Sciri]], [[Rugi]], [[Ermunduri]], [[Franchi]], [[Suebi]], [[Sassoni]], [[Alemanni|Alamanni]] ed [[Eruli]]. La cavalleria leggera, armata di arco e dardi, era invece data da alcuni contingenti di [[Visigoti]], mentre quella pesante, assai più numerosa, faceva perno sugli [[Alani]] e sui [[Sarmati]] armati di giavellotto. Infine, la fanteria leggera era incentrata sui [[Gepidi]]. In tutto, gli effettivi dei coalizzati non superavano i 35.000 uomini.
Gli Unni, coi pochi contingenti barbari rimasti fedeli, assommavano a non più di 50.000 - 55.000 uomini.
Con ogni probabilità, gli Unni tentarono l'usuale tattica della cavalleria, ma la fanteria nemica non cascò nella trappola e non si scompose, nella lettura del testo di Giordane. Ne seguì, facilmente, un urto tra la fanteria germanica e la cavalleria unna, con la cavalleria germanica che agilmente avrebbe aggirato il nemico. Gli Unni, presi in mezzo tra la fanteria e la cavalleria germanica, furono letteralmente sterminati.
 
== Storia e conseguenze posteriori ==
Il [[Paleolitico medio]] ebbe inizio circa 200.000 anni fa e viene ricordato soprattutto per l'avvento (e la successiva scomparsa) degli uomini di [[Neanderthal]]. All'epoca del Paleolitico di mezzo risalgono i primi esempi di [[arte preistorica]].
 
Dopo la morte di [[Attila]], avvenuta, secondo la tradizione tramandata da [[Prisco di Panion]], la notte successiva il banchetto che celebrava il suo ultimo matrimonio (con una gota di nome Krimhilda, poi abbreviato con Ildiko), i suoi tre figli [[Ellac]], Ermak e [[Dengizico]] si combatterono per la successione, reclamando ciascuno ben più della terza parte del regno (noto come l'"[[Impero delle steppe]]"). Il caos e l'[[anarchia]] che ne conseguirono permisero agli imperi romani occidentale ed orientale di progettare l'eliminazione del pericolo rappresentato dagli Unni, ed ai barbari - soggiogati dagli Unni durante le loro campagne belliche - di ribellarsi e di riguadagnare definitivamente la libertà<ref name="ReferenceC">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1</ref>. Le forze [[germani]]che alleate guidate da [[Ardarico]], re dei [[Gepidi]], sconfissero le forze [[unni|unne]] di [[Ellac]], il figlio di Attila, che aveva lottato con i fratellastri [[Irnik]] e Dengizico per la conquista del trono (non è certo che Ellac avesse ucciso i suoi fratelli, anche se, tra pretendenti al trono, gli Unni non ammettevano rivali nell'ascesa al potere; Attila stesso aveva ucciso il fratello dopo una breve coreggenza). Ellac venne ucciso alla fine del combattimento. Secondo Giordane la battaglia sarebbe stata estremamente cinematografica:
Il [[Paleolitico superiore]] rappresenta il periodo da 35.000 a 10.000 anni fa (la fine dell'ultima [[glaciazione]]), durante il quale umani già morfologicamente moderni si diffusero per tutto il pianeta.
 
{{citazione|E quindi le nazioni guerriere si disfecero. A quel punto, credo, deve essere stato mostrato uno spettacolo eccezionale, in cui si potevano vedere i [[Goti]] lottare con le picche, i [[Gepidi]] infuriati con le spade, i [[Rugi]] spaccare le lance che li avevano trafitti, i [[Suebi]] lottare a piedi, gli [[Unni]] con archi, gli [[Alani]] formare una linea di guerrieri con armi pesanti mentre gli [[Eruli]] puntavano invece su armi leggere|[[Giordane]], ''[[De origine actibusque Getarum]]''<ref>Giordane, ''[[De origine actibusque Getarum]]'', l.261</ref>}}
=== Mesolitico ===
{{vedi anche|Mesolitico}}
 
Gli Unni finirono con insediarsi nelle fortezze di confine dell'[[Impero bizantino]], o furono annientati dalle armate imperiali (alcuni attaccarono le fortezze danubiane nel [[457]]) o si arruolarono negli eserciti d'Occidente, o furono assoggettati dai nomadi [[Uguri]] e [[Onoguri]], [[Sabiri]] ed [[Avari]]. Il popolo unno ripiombò quindi nel caos e nell'anarchia e la steppa tornò a ripullularsi di signori arroganti, litigiosi tra loro, a volte in lotta, a volte al servizio dell'Impero. Dal [[459]], gli Unni sparirono del tutto dalle cronache storiche. Il dominio unno dell'[[Europa Centrale]] ed orientale era distrutto. I pochi guerrieri Unni sopravvissuti vennero espulsi da [[Ardarico]] dopo un lungo assedio alla loro capitale (in realtà un campo trincerato posto in una località non ancora identificata della [[Puszta]], la pianura che va dal lago [[Balaton]] ad Est alla catena dei [[Carpazi Boscosi]] ad Ovest, dalla [[Rutenia]] a Nord alla città di [[Belgrado]] a Sud) ungherese, non lungi dall'odierna città di [[Debrecen]] (in base alle descrizioni degli ambasciatori bizantini), che venne data alle fiamme<ref name="ReferenceC"/>.
[[File:JomonPottery.JPG|thumb|right|100px|Il vasellame [[giappone]]se di [[Jomon]] è fra i più antichi del mondo]]
 
Anche tra i vincitori iniziarono subito le lotte intestine, a tutto vantaggio dell'Impero d'Oriente. I Franchi vennero espulsi verso gli attuali [[Paesi Bassi]] ed i Sassoni verso l'attuale [[Danimarca]], da dove passarono in [[Britannia]] nel [[458]] con una seconda ondata. Gli Ostrogoti si stanziarono nell'attuale [[Repubblica Ceca]] e nell'attuale [[Slovacchia]]. Gli altri finirono arruolati dall'[[Impero romano d'Occidente]] e stanziati nelle attuali [[Savoia (dipartimento)|Savoia]], [[Svizzera]], [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] ed Austria. I Gepidi risultarono i veri vincitori e si appropriarono di tutta la regione dei [[Carpazi]] e del Danubio. Anche il fatiscente Impero Romano d'Occidente riuscì a trarre vantaggio dalla sconfitta degli Unni, in quanto l'imperatore [[Avito]], l'ultimo imperatore degno di questo nome secondo Giordane, riuscì a recuperare la provincia di [[Pannonia]] seppur affidata a Sciri, Eruli e Turcilingi.
Il Mesolitico va dalla fine dell'[[Glaciazione Würm|ultima glaciazione]] (circa 12.000 anni fa) fino a circa 8.000 anni fa. È considerato un periodo di transizione tra il Paleolitico e la grande trasformazione che avverrà con il Neolitico.
 
I capi barbari iniziarono una lunga serie di litigi e guerre. Tra questi vanno ricordati almeno due ex-"logades" di Attila: il romano di Pannonia [[Flavio Oreste]] (il padre dell'ultimo imperatore d'Occidente, [[Romolo Augusto]]) e l'unno [[Edicone]] (il padre di [[Odoacre]]) che si segnalò per la sua ferocia nella lotta contro gli Ostrogoti. La funesta inimicizia tra Oreste, Odoacre ed il re ostrogoto [[Teodorico il Grande]] aveva dunque radici lontane, e questi furono i protagonisti della caduta finale dell'Impero d'Occidente tra il 28 agosto [[475]] ed il 4 settembre [[476]].
L'uomo del Mesolitico vive sostanzialmente come nel Paleolitico, ma grandi mutamenti avvengono nell'ambiente naturale. In questo periodo, infatti, la fine dell'ultima glaciazione ([[glaciazione Würm]]) porta a un clima temperato in tutta [[Europa]] e a un graduale [[innalzamento del livello dei mari]], con conseguenti trasformazioni del territorio che portano gli uomini a cercare nuove forme di sostentamento. </br>
In questa fase vennero sviluppati utensili [[microlito|microlitici]], che testimoniano una maggiore raffinatezza nella lavorazione dei materiali; presero forma insediamenti organizzati basati sulla [[pesca (attività)|pesca]]; e probabilmente in questo periodo avvenne l'[[addomesticazione]] del [[Canis lupus familiaris|cane]].
 
=== Neolitico ===
{{Vedi anche|Neolitico}}
 
[[File:SkaraBraeJM.jpg|thumb|left|200px|Il villaggio di [[Skara Brae]], [[Scozia]]]]
Il Neolitico fu caratterizzato dalla nascita dell'[[agricoltura]] (la cosiddetta "[[rivoluzione neolitica]]"), lo sviluppo di tecniche per la realizzazione di [[vasellame]] di [[argilla]], e la formazione di insediamenti più grandi e complessi, come [[Çatal Hüyük]] e [[Gerico]]. Le prime culture neolitiche apparvero intorno all'[[VIII millennio a.C.]] nella zona della cosiddetta [[Mezzaluna Fertile]], per poi diffondersi verso il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]], la [[Valle dell'Indo]], la Cina e il Sudest asiatico.
 
Lo sviluppo dell'agricoltura portò alla realizzazione di nuovi strumenti di pietra, inclusi utensili per arrotare lame e tagliare legna. In questo periodo furono anche erette le prime costruzioni di grandi dimensioni, incluse primitive [[torre|torri]] e [[Mura (architettura)|mura]] (per esempio quelle di dzeko) e luoghi di culto (per esempio [[Stonehenge]]). Queste opere testimoniano la capacità degli uomini dell'epoca di cooperare in grandi gruppi; è controverso se questo fatto, a sua volta, sia da considerarsi conseguenza dell'emergere di gerarchie sociali.
 
Nel neolitico presero anche forma le prime attività [[commercio|commerciali]], testimoniate dai ritrovamenti di materiali a centinaia di chilometri dal luogo di provenienza naturale. Il sito di [[Skara Brae]], nelle isole Orcadi, a nord ovest della Scozia, rappresenta uno dei più importanti esempi di villaggio neolitico europeo. Vi si trovano letti di pietra, scaffali, e persino una rudimentale latrina collegata a un torrente.
 
== La vita dell'Età della Pietra ==
Nel Paleolitico e Mesolitico gli esseri umani furono [[cacciatore raccoglitore|cacciatori-raccoglitori]]. Erano apprezzate le [[interiora]] come [[fegato]], [[rene|reni]] e [[cervello|cervella]]. Più raro era il consumo di [[vegetali]] ricchi di [[carboidrati]] come [[legumi]] e [[cereali]], e di [[latte]] animale. Gli studi moderni indicano che i due terzi del fabbisogno di [[caloria|calorie]] degli esseri umani dell'Età della Pietra era ricavato dalla carne.<ref>"[http://www.annecollins.com/stone-age-diet.htm Diet and Eating Habits in the Stone-Age]," annecollins.com.</ref> Si ritiene che il consumo di [[lipidi]] fosse paragonabile a quello odierno, ma con un diverso rapporto fra [[Omega-6]] e [[Omega-3]] (circa 3:1 contro il 12:1 dell'uomo moderno).
 
Verso la fine dell'[[Würm|ultima glaciazione]] (da 15.000 a 9.000 anni fa), un'[[estinzione]] su grande scala dei grandi [[mammalia|mammiferi]] (la [[megafauna]]) ebbe luogo in Asia, Europa, [[Nordamerica]] e Australia. Questo evento costrinse gli esseri umani a una modifica radicale delle loro abitudini alimentari, portando all'avvento dell'agricoltura.
 
=== Abitazioni e altre costruzioni ===
Le prime costruzioni degli uomini preistorici sono probabilmente quelle erette dall'''Homo abilis'', circa due milioni di anni fa, nell'Africa orientale; si trattava di semplici ripari di pietra e rami di [[albero|alberi]]. Una disposizione circolare di pietre di questo tipo è stata trovata a [[Terra Amata (sito archeologico)|Terra Amata]], vicino a [[Nizza]] in [[Francia]]. Altre abitazioni primitive sono state trovate in diverse regioni del globo; tra le altre:
* una struttura simile a una [[tenda (abitazione)|tenda]], in una [[caverna]] vicino alla [[Grotte du Lazaret]], sempre nella zona di Nizza;
* una struttura con un tetto sostenuto da tronchi, con muri di argilla e pietra, a [[Dolni Vestonice]], [[Cecoslovacchia]], datato intorno al [[XXIII millennio a.C.]]
* capanne fatte con ossa di [[mammuth]] in diverse zone dell'Europa orientale e della [[Siberia]] (le popolazioni che realizzarono queste costruzioni erano specializzate nella caccia al mammuth); erano presenti nella valle del [[Dniepr]] in [[Ucraina]], nella [[Moravia]] e nella [[Polonia]] meridionale
* tombe [[megalito|megalitiche]] suddivise in stanze e [[dolmen]] erano realizzate sovrapponendo grandi massi; costruzioni di questo tipo sono diffusi in tutta Europa. In alcune di queste tombe sono stati trovati strumenti di [[rame]] e [[bronzo]] (a dimostrazione dell'impossibilità di suddividere in modo netto le "tre Età")
 
=== Arte ===
==== Incisioni rupestri ====
{{Vedi anche|Incisioni rupestri}}
Le incisioni rupestri o graffiti, apparse nel neolitico, sono immagini incise sulla pietra con rudimentali [[scalpello|scalpelli]] o altri utensili del genere. Molti esempi di graffiti sono disegni astratti o simbolici, che svolgevano forse un ruolo di comunicazione concettuale prima dell'avvento della scrittura. Ne sono stati trovati esempi in Asia (per esempio a [[Bhimbetka]] in [[India]]), Nordamerica (nella [[Valle della Morte]]), Sudamerica ([[Cumbe Mayo]], [[Perù]]) ed Europa (per esempio le incisioni rupestri di [[Alta (Norvegia)|Alta]] in [[Norvegia]] e [[Svezia]]) sebbene il più vasto sito continentale di [[incisioni rupestri della Valcamonica|incisioni rupestri]] si trovi anche in [[Italia]], in [[Valcamonica]], opera del popolo dei [[Antichi Camuni|Camuni]].
 
==== Pittura rupestre ====
{{vedi anche|Pittura rupestre}}
[[File:Bhimbetka rock paintng1.jpg|thumb|left|250px|Pitture rupestri a Bhimbetka in India]]
Le pitture rupestri, in genere eseguite sulle pareti delle caverne, erano tipicamente immagini più naturalistiche rispetto ai graffiti. Nel Paleolitico non erano rappresentati gli animali di cui gli esseri umani si cibavano (per esempio nella [[grotta di Lascaux]] frequentata da cacciatori di renne, non ci sono rappresentazioni di questi animali), ma quelli che potevano rappresentare ideali di forza (per esempio [[rinoceronte|rinoceronti]] e [[grandi felini]], come nella [[grotta di Chauvet]], ma soprattutto animali suggeriti dalla conformazione delle rocce nelle caverne. Gli animali non venivano rappresentati nel paesaggio in cui vivevano, mancano infatti gli alberi, le tane, ma la natura veniva immaginata e suggerita proprio dalla conformazione delle rocce, con cui gli artisti paleolitici hanno giocato per dare rilievo e profondità alle loro opere<ref>Lorblanchet, M., 1995, Les grottes ornees de la prehistoire. Noveaux regards, Paris Errance</ref>. Per lo studioso Denis Vialou questa separazione degli animali dai loro territori indica un'astrazione figurativa dell'arte del Quaternario ''dove la natura è sottintesa come orizzonte immaginario.''<ref>Vialou, D.,1992, La Preistoria, Milano Rizzoli</ref> Inoltre l'adattare le figurazioni alla forma delle sale e delle gallerie delle grotte, ai loro volumi rocciosi, alle fessure della roccia, risponde al desiderio di animare le grotte. Le grotte profonde erano illuminate con lucerne in pietra (ne sono state ritrovate 34 a Lescaux con residui di combustione di ginepro e resine fossili), con torce e venivano accesi fuochi. Secondo Lorblanchet quello che prendeva vita era il tempo psichico e culturale dei gruppi che le frequentavano: le immagini evocate dalle raffigurazioni forse esprimevano le visioni cosmologiche dei loro creatori, probabilmente la memoria culturale delle genti che per lunghissimi tempi le hanno frequentate.<br />Talvolta venivano anche tracciati semplici segni e singoli punti. I soggetti umani sono più rari, ad eccezione delle rappresentazioni delle vulve femminili; in alcuni siti, soprattutto [[Magdaleniani]], intorno al 18.000 a.C., sono state trovate rappresentazioni di figure metà uomo e metà animale, che sono state interpretate come stregoni. Una rappresentazione umana stilizzata diffusa in diverse regioni del mondo è anche l'impronta della mano (intinta nella pittura e poi appoggiata alla parete rocciosa). Le più importanti pitture rupestri ritrovate sono probabilmente quelle della grotta di [[Chauvet]], nel dipartimento francese di [[Ardèche]]; sono datate intorno al [[XXXI millennio a.C.]] Celebri sono anche le pitture rupestri delle [[Grotte di Altamira]], in [[Spagna]] (fra 14.000 e 12.000 anni a.C.), in cui appaiono, tra l'altro, i [[bisonte|bisonti]], e le [[Grotte di Lascaux]], in [[Dordogna]], dette la "[[Cappella Sistina]] della preistoria" per la ricchezza delle pitture (15000-10000 a.C.). Al periodo Neolitico [tra i 6.000 e i 5.000 addietro] appartiene il grande complesso di pitture parietali della ''Grotta'' ''dei Cervi'' di Porto Badisco [Italia], scoperta nel 1970,comprendente un eccezionale repertorio iconografico in quanto nuove formule grafiche e nuovi modelli pittorici,estetici, concettuali, ne fanno la manifestazione pittorica parietale più importante di questo periodo in Europa. Espressione pittorica di civiltà agricolo-pastorali, nella Grotta sono presenti immagini figurative di scene di caccia al cervo, tendenti ad un accentuato schematismo, ed in prevalenza pittogrammi, in ocra rossa e guano nero subfossile di pipistrello,raffigurati in forme geometriche emblematico-astratte, a carattere simbolico, mitico-magico, sostanzialmente di difficile quanto impossibile decifrazione, anche se alcuni di essi ricorrono in tutto il mondo arcaico.
 
L'esempio più notevole di pitture rupestri del Mesolitico sono i "guerrieri in marcia" a [[Cingle de la Mola]], [[Castellón]] (Spagna) (7000-4000 a.C.), realizzati probabilmente sputando i pigmenti colorati sulla roccia.<ref>"[http://www.owlnet.rice.edu/~hart205/Lectures/lecture2.htm Paleolithic, Mesolithic and Neolithic Art]" (lecture 2, Rice University, Houston, Texas, 2 settembre 1998).</ref>
 
Nella maggior parte dei casi, le pitture non si trovano in aree abitate; il loro significato rimane ignoto, ma si è ipotizzato che fossero create durante rituali stagionali.<ref>M. Hoover, "[http://www.accd.edu/sac/vat/arthistory/arts1303/PALNEO.htm Art of the Paleolithic and Neolithic Eras]," da ''Art History Survey 1'', San Antonio College</ref>
 
=== Rituali e credenze religiose ===
I moderni studi sui reperti dell'Età della Pietra hanno rafforzato l'ipotesi che gli uomini preistorici si dedicassero a un certo numero di attività non correlate con il procacciamento del cibo o altri scopi pratici, e probabilmente dotate di valenza rituale e proto-[[religione|religiosa]]. Oltre alle forme d'arte menzionate sopra, è probabile che venissero praticati [[funerale|riti funebri]], [[danza rituale|danze]] e [[rito di iniziazione|riti di iniziazione]].<ref>[http://museums.ncl.ac.uk/flint/archrit.html Burial and mysticism in prehistory]</ref>
 
==Civiltà dell'età della pietra==
 
==Culture dell'Età della Pietra ancora esistenti==
 
Parte delle teorie sviluppate dagli studiosi circa le abitudini e la cultura degli uomini dell'Età della Pietra derivano anche dallo studio [[antropologia|antropologico]] di popolazioni ancora esistenti che non sono mai giunte a conoscere l'uso del metallo (o vi sono giunte solo in tempi recenti, in seguito al contatto con altre culture). Esempi di popolazioni di questo tipo si trovano in [[Papua Nuova Guinea]], nelle [[isole Andamane]] e [[Isole Nicobare|Nicobare]], in [[India]], in [[Africa]] e in [[Sudamerica]].
 
== L'Età della Pietra nella cultura popolare ==
In senso informale, l'espressione "età della pietra" viene spesso usata per riferirsi a popoli o gruppi di persone che vivono in condizioni relativamente primitive. La frase [[lingua inglese|inglese]] "''bomb them back into the Stone Age''" ("bombardarli fino a farli tornare all'Età della Pietra") si riferisce a un attacco militare massiccio con distruzione di tutte le infrastrutture su cui si basa la tecnologia moderna.
 
Nell'immaginario collettivo, l'Età della Pietra viene spesso associata allo [[stereotipo]] del [[cavernicolo]], rappresentato per esempio dai personaggi dei [[fumetti]] di ''[[B.C.]]'' o dei [[cartone animato|cartoni animati]] degli ''[[Gli Antenati|Antenati]]''.
 
L'episodio "L'età preisterica" della serie [[A tutto reality: Azione!]] si basa sull'età della pietra.
 
== Note ==
<references />
<!-- Dead note "Venus": Christopher L. C. E. Witcombe, "[http://witcombe.sbc.edu/willendorf/willendorfwomen.html Women in the Stone Age]," in the essay "The Venus of Willendorf" (accessed June 11, 2005). -->
 
<references/>
== Bibliografia ==
* Cristopher Scarre (a c. di), ''Past Worlds: The Times Atlas of Archaeology''. Times Books, Londra 1988. ISBN 0-7230-0306-8
* Kathy D. Schick e Nicholas Toth, ''Making Silent Stones Speak: Human Evolution and the Dawn of Technology''. Simon & Schuster, New York 1993. ISBN 0-671-69371-9
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Stone Age}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web |1=http://www.marcopolovr.it/progetti/barbari/Unni.htm |2=Le tattiche belliche dell’orda unna |accesso=7 novembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060217050037/http://www.marcopolovr.it/progetti/barbari/Unni.htm |dataarchivio=17 febbraio 2006 |urlmorto=sì }}
* {{en}}[http://history-world.org/stone_age.htm L'Età della Pietra presso history-world.org]
* {{en}}[http://www.personal.psu.edu/users/w/x/wxk116/axe/ Asce a mano dell'Età della Pietra]
* {{en}}[http://www.personal.psu.edu/users/w/x/wxk116/habitat/ Abitazioni dell'Età della Pietra]
* {{en}}[http://www.thestoneage.org Critica al concetto di "Età della Pietra"]
* [http://www.marginatasarda.it/cronologia_geologica.htm Tavola dell'evoluzione geologica dell'Italia, della successione delle glaciazioni e del succedersi delle culture umane] Tavola delle glaciazioni e delle culture umane
 
[[Categoria:Età della pietra]]
 
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