The Gallery e Cattedrale di San Giustino: differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
{{Album|Titolo = The Gallery
|NomeEdificio = Cattedrale di San Giustino
|Nome Artista = [[Dark Tranquillity]]
|Immagine = Chieti-City 2011-by-RaBoe-045.jpg
|Tipo album = Studio
|Didascalia =
|Data = [[1995]]
|Larghezza =
|Etichetta = [[Osmose]]
|Città = {{simbolo|Chieti-Stemma it.png}} [[Chieti]]
|Produttore = Dark Tranquillity e [[Fredrik Nordström]]
|Regione = {{bandiera|IT-65}} [[Abruzzo]]
|Durata = 47:48
|SiglaStato = ITA
|Genere Musicale = [[Melodic Death Metal]]
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|Registrato = [[Aprile]]-[[Maggio]] [[1995]]
|AnnoConsacr = [[1069]]
|Numero di Dischi = 1
|Architetto =
|Numero di Tracce = 11
|StileArchitett = [[Architettura romanica|romanico]]-[[gotico]] <small>(esterno e cripta)</small></br>
|Premi =
[[barocco]] <small>(interno)</small>
|Numero dischi di platino =
|InizioCostr = [[X secolo]] ca.
|Numero dischi d'oro =
|FineCostr = [[1936]] (restauro revivalista)
|Note =
|Website =
|album precedente = [[Of Chaos and Eternal Night]]<br/>[[:categoria: album del 1995|1995]]
|Note =
|album successivo = [[Enter Suicidal Angels]]<br/>[[:categoria:album del 1996|1996]]
}}
|Copertina = The gallery.jpg
La '''cattedrale di [[San Giustino di Chieti|San Giustino]]''', della [[Arcidiocesi di Chieti-Vasto|arcidiocesi teatina]], è la più grande ed importante chiesa del comune di [[Chieti]] e [[Monumenti nazionali italiani|monumento nazionale]] dal 1902.<ref>{{cita libro |url=https://archive.org/details/elencodegliedifi00ital |editore=Ministero della Pubblica Istruzione |titolo=Elenco degli edifizi Monumentali in Italia |città=Roma |anno=1902 |accesso=27 maggio 2016}}</ref>
|Dimensione copertina = 150px
}}
 
== Storia ==
'''''The Gallery''''' è il terzo [[album (musica)|album]] rilasciato dal gruppo [[melodic death metal]] [[Svezia|svedese]] [[Dark Tranquillity]] nel [[1995]].
[[File:Chieti Cathedral (before 1920s).jpg|miniatura|destra|Il campanile e la fiancata destra nel [[1920]] circa, prima della ricostruzione degli elementi medioevali.]]
 
Il sito che ospita la chiesa cattedrale teatina è stato occupato, nei secoli, da una lunga serie di edifici. Tralasciando le ipotesi su eventuali preesistenze classiche o paleocristiane, si è a conoscenza della [[consacrazione]] di un nuovo edificio dedicato a [[Tommaso apostolo|San Tommaso Apostolo]] da parte del [[vescovo di Chieti|vescovo]] Attone I nel [[1069]]<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|pp=sub anno 1069 sub voce "Chieti"|volume=VI}}</ref> (il 5 novembre), sorgente sui resti di due fabbriche preesistenti, la cui struttura ci è sconosciuta; una di queste probabilmente fu distrutta nell'incendio che [[Pipino d'Italia|Pipino]] appiccò alla città nell'[[801]], l'altra crollò in una data imprecisata, dopo essere stata realizzata dal vescovo di Chieti Teodorico I, di origine franca ([[840]]).<br />
Una edizione speciale "Deluxe" è stata rilasciata nel [[2004]] con un differente booklet e 5 bonus track.
La fabbrica di Attone doveva avere l'orientamento odierno, anche se non ci è pervenuta in nessun modo, se non (forse), in qualche elemento della [[cripta]], ristrutturata nel trecento, secolo a cui si deve anche la costruzione dei primi tre piani del campanile.<br />
Nel [[1498]], [[Antonio da Lodi]] aggiungerà l'ultimo piano e la [[cuspide (architettura)|cuspide]]. L'edificio comincia ad assumere le fattezze odierne a cavallo del [[XVII secolo|Seicento]], quando l'arcivescovo-conte di [[Chieti]], [[Matteo Seminiato]], procede ad una prima grande ristrutturazione, alle quale ne seguiranno altre anche a causa dei rovinosi [[terremoto|terremoti]] che si abbatterono sulla zona (prima di tutto il famoso [[Terremoto dell'Aquila del 1703|sisma]] del [[1703]]).<br />
È in questo periodo, tra gli arcivescovati di Monsignor [[Francesco Brancia]] ([[1769]]) e [[Luigi Ruffo Scilla]] ([[1881]]), che la chiesa assume le forme di delicato [[tardo barocco]] che contraddistinguono l'interno.
 
Tra gli anni [[1920]] e [[1936]], viene progettata e realizzata da [[Guido Cirilli]] la sistemazione che rivoluziona la facciata ed il fianco della [[cattedrale]] (che poi è quello che la chiesa mostra alla piazza), ridisegnato in forme medievali ispirate in parte ai pochi elementi della decorazione coeva superstiti nella zona [[abside|absidale]], in parte più cospicua ad esempi [[Arte romanica|romanici]] della zona adriatica meridionale. Viene eliminato l'ingresso laterale (originariamente corredato da una scalinata e da un [[portico]]), disegnato un nuovo [[portale]], sempre tangente all'ingresso vero e proprio, una nuova facciata per il [[transetto]], mentre chiesa e campanile venivano inglobati in una zoccolatura marmorea e veniva riedificata la cuspide campanaria caduta nel 1706 a causa del terremoto.
==Tracce==
#''Punish My Heaven'' - 4:47
#''Silence, and the Firmament Withdrew'' - 2:36
#''Edenspring'' - 4:31
#''The Dividing Line'' - 5:01
#''The Gallery'' - 4:08
#''The One Brooding Warning'' - 4:14
#''Midway through Infinity'' - 3:30
#''Lethe'' - 4:43
#''The Emptiness from Which I Fed'' - 5:44
#''Mine Is the Grandeur...'' - 2:27
#''...Of Melancholy Burning'' - 6:14
#''Bringer of torture'' (cover dei [[Kreator]], registrata durante la sessione di "[[Of Chaos and Eternal Night]]") *
#''Sacred reich'' (cover dei [[Sacred Reich]], registrata durante la sessione di "The Gallery") *
#''22 Acacia avenue'' (cover degli [[Iron Maiden]], presa dal cd "Made in Tribute") *
#''Lady in black'' (cover dei [[Mercyful Fate]], presa da "M.F. Tribute CD") *
#''My friend of misery'' (cover dei [[Metallica]], presa dal cd "Metal Militia") *
 
Negli anni settanta, la politica di “ripristino” allora perseguita dalla sopraintendenza regionale, distrugge le decorazioni barocche della [[cripta]], riportando alla luce il sottostante “strato” medievale di mattoni a vista e solo poche tracce di [[affreschi]].
*(*)Questi brani si trovano solo sull'edizione speciale "Deluxe"
 
===Formazione= Descrizione ==
=== Esterno e campanile ===
* [[Mikael Stanne]] - [[canto (musica)|voce]]
[[File:Chieti San Giustino.jpg|miniatura|destra|Il campanile e il portale.]]
* [[Niklas Sundin]] - [[chitarra elettrica|chitarra]]
L'esterno è il frutto del rimaneggiamento neogotico degli anni '20. Originalmente aveva una facciata secondaria presso il campanile, e il lato del transetto aveva un finestrone, oggi inglobato nel [[rosone]] a raggi. L'esterno mostra verso piazza San Giustino un ingresso monumentale, con scalinata che termina presso un portale gotico strombato, con lunetta a [[mosaico]]. È raffigurato [[Cristo]] con San Giustino.
* [[Frederik Johansson]] - [[chitarra elettrica|chitarra]]
* [[Martin Henriksson]] - [[basso elettrico|basso]]
* [[Anders Jivarp]] - [[batteria (musica)|batteria]]
 
Il fianco della chiesa ha finestroni gotici slanciati e snelli, con balaustra della sommità sopraelevata da cornicione con portico gotico. Il portico termina presso il transetto, e inizia presso una piccola torre campanaria. Il transetto ha un rosone a raggi, e alla base è accessibile da due porte a tutto sesto, con statue di santi alla scalinata. Si accede alla cripta.
{{Dark tranquillity}}
La facciata vera e propria è semicoperta dal monumentale campanile, ed è rettangolare, con un semplice rosone a raggi.
{{Portale|Metal}}
{{DEFAULTSORT:Gallery, The}}
 
Il campanile attuale risale all'XI secolo per quanto concerne il settore di base in pietra. Gli altri tre settori più la cuspide, sono frutto di una ricostruzione rinascimentale del XV secolo, e successivamente dall'800, in chiave neogotica, dopo i danni del [[terremoto della Maiella del 1706]]. Il secondo settore è decorato, dal lato della piazza, da una finestra bifora, simile all'ordine delle altre quattro del terzo settore. Sul lato della piazza c'è un orologio decorativo. Le cornici marcapiano sono abbellite da beccatelli con palline cerulee tra gli archi. L'ultimo settore contiene gli archi delle campane: la cattedrale ha un ordine di 12 campane, cinque maggiori a mezzo slancio e due fisse per suonare l'ora. nel campanile grande, e altre 5 inceppate alla veronese, inutilizzate sulla piccola torre campanaria
[[Categoria:Album melodic death metal]]
[[Categoria:Album dei Dark Tranquillity]]
[[Categoria:Album del 1995]]
 
La cuspide è frutto della ricostruzione degli anni '20, ispirata a quella del [[Duomo di Teramo]], o della [[Duomo di Atri|Cattedrale di Atri]]: un tamburo ottagonale a nicchie con il cono cuspidale.
[[bg:The Gallery]]
 
[[da:The Gallery]]
=== Interno ===
[[en:The Gallery (album)]]
[[File:Chieti 35 (RaBoe).jpg|miniatura|destra|L'interno.]]
[[fi:The Gallery]]
Pur nei rimaneggiamenti, la cattedrale continua a rispettare la pianta [[basilica]]le a tre [[navata|navate]] divise da pilastri e denuncia le sue lontane ascendenze benedettine. Dotata di [[transetto]] non eccedente in pianta, di un [[presbiterio]] sopraelevato (sotto al quale si apre la [[cripta]]) e di tre [[absidi]] al termine delle navate, presenta due asimmetrie, con l'apertura nella navata sinistra della cappella del Sacramento e la prosecuzione della stessa navata sinistra in senso orizzontale, oltre la pianta della chiesa, con il secretariato. Nella parte destra invece si apre giusto in corrispondenza della [[controfacciata]], una piccola nicchia che contiene la fonte battesimale.<br />
[[fr:The Gallery]]
Le navate laterali sono coperte a calotta (nella sola navata destra si aprono tre monofore), la centrale, ampia secondo la tipologia [[Architettura romanica|romanica]] il doppio delle laterali, è scandita da vigorosi pilastri quadrangolari a zoccolatura marmorea che sorreggono una [[volta a botte]] lunettata, decorata da episodi della vita della [[Vergine Maria]] e di [[San Giustino di Chieti|San Giustino]]. Nel [[transetto]] sono ricavati due altari fastosamente decorati, mentre due cappelle si aprono nelle [[absidi]]. Sopra il [[transetto]] svetta l'imponente [[cupola]] circolare, all'interno della quale si trovano otto lucernari.<br />
[[pl:The Gallery]]
Il profondo [[presbiterio]], che ospita il coro, lo scranno dell'arcivescovo ([[Chieti]] è sede metropolita), il monumentale altare maggiore, ed il piccolo ma raffinato altare [[riforma liturgica|postconciliare]], sono coperti da una calotta semisferica, prima della quale si aprono altri due grandi finestroni che donano luce all'intera zona, quella absidale.<br />
[[ru:The Gallery]]
L'ingresso ai bracci laterali del [[transetto]] ed al [[presbiterio]] è consentito da due ordini diversi di scalinate; quella della navata centrale è costeggiata da una raffinata [[balaustra]] e s'interseca con le scalette che consentono viceversa la discesa nella [[cripta]]. Poco al di sopra della [[balaustra]], sul primo ordine di pilastri, s'innalza un [[pulpito]] ligneo.
[[sv:The Gallery]]
 
[[tr:The Gallery]]
==== Cappelle ed altari laterali ====
[[File:Cathedral of Chieti-chapel.jpg|miniatura|destra|La cappella del Santissimo Sacramento.]]
La cappella di [[Gaetano Thiene|San Gaetano da Thiene]], si trova nel lato destro del transetto ed è dedicata ad un santo proveniente dalla provincia vicentina ma strettamente legato a [[Chieti]] per via della fondazione dell'ordine regolare dei "[[teatini]]", realizzata di concerto all'allora vescovo Gian Pietro Carafa (il futuro [[papa Paolo IV]]). Fondato nel [[1524]] l'ordine che prese il nome appunto da [[Chieti]] (Teate) aveva avuto origine dall'[[Oratorio del Divino Amore]], istituito a [[Roma]] nel [[1517]], ed ebbe grandissima importanza nella restaurazione cattolica.<br />
L'altare risale al [[1738]], voluto dall'arcivescovo De Palma al quale si riferiscono le due lapidi ai lati dello stesso. È formato da un [[altare]] [[marmo]]reo, sormontato da due colonne che sorreggono un timpano spezzato al centro del quale sono raffigurati degli angeli. La pala dell'altare risale anch'essa al [[1738]] e raffigura ''Il Santo mentre riceve dalle mani della [[Vergine Maria]] il [[Gesù Bambino]], nella [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma]], nella notte di Natale del 1517''. È opera di [[Ludovico De Majo]], pittore napoletano seguace di [[Francesco Solimena|Solimena]], piuttosto attivo in città; di tipico tratto [[barocco]] napoletano, è una classica conversazione di santi caratterizzata da un cromatismo molto freddo, quasi a conferire ai personaggi tratti da statue di cera. In alto, nella volta del transetto, trova posto una tela raffigurante gli ordini dei frati [[camilliani]], dei [[caracciolini]] e dei [[teatini]] (tutti legati in qualche modo alla città), opera del pittore ottocentesco Del Zoppo.<br />
La cappella della Mater populi teatini, si trova nella parte destra del [[transetto]], sopraelevata di un gradino rispetto allo stesso. All'interno di essa vi sono due tele, un altare marmoreo ed una nicchia con una statua lignea rinascimentale di ''Maria con Gesù bambino''. L'altare ospito un [[paliotto]] datato [[1695]], anticamente posto sull'altare maggiore e che rappresenta ''[[San Giustino di Chieti|San Giustino]]'' in abiti pontificali. I due quadri invece sono celebrazioni di [[martire|martiri]] appese ai lati della cappella: quello di sinistra è del guardiense, [[Nicola Ranieri]], e raffigura ''[[San Giovanni Nepomuceno]]'', martirizzato in [[Boemia]] nel [[1393]]; quello di destra è di autore ignoto e mostra i protomartiri locali (secondo la tradizione) [[San Domiziano|Domiziano]] e [[San Legonziano|Legonziano]].<br />
Sul lato sinistro del transetto, in fondo, si apre la cappella dedicata al santo protettore di [[Chieti]] e titolare della cattedrale [[San Giustino di Chieti|San Giustino]] (le cui [[reliquia|reliquie]] invece si trovano in [[cripta]]), restaurata come testimoniato da una targa all'ingresso. La dedicazione al patrono è degli anni settanta del [[XX secolo|novecento]]; la cappella originaria si trovava anch'essa infatti in [[cripta]]; di [[San Giustino di Chieti|San Giustino]] è contenuto solo un busto in [[bronzo]] protetto da una robusta inferriata. Tale opera è di scuola scultorea romana, ed è stata eseguita nel [[1983]]: le precauzioni sono un retaggio del furto del busto (stesso materiale, ma molto più prezioso) che [[Nicola da Guardiagrele]] realizzò nel quattrocento. Le opere [[pittura|pittoriche]] presenti ai lati della cappella, finemente decorata in marmo, sono invece dedicate a [[san Nicola di Bari]]; quella di sinistra, semplice e di stampo devozionale, è del 1900 ed è firmata Marchiani. Quella di destra, è del XVI sec. ed è di autore ignoto.<br />
La cappella dell'Immacolata si trova nella zona sinistra del [[transetto]], perfettamente di fronte a quella di San Gaetano. Anche qui troviamo un altare marmoreo, sormontato da 4 colonne che reggono due [[timpano (archiettura)|timpani]] spezzati, e la fastosa decorazione a stucchi. Le due statue in gesso ai lati, sono opera del comasco [[Giuseppe Mambrini]] e raffigurano [[allegoria|allegorie]] della virtù (la fortezza e la mansuetudine). La pala d'altare invece risale al [[1759]], e fu commissionata al napoletano [[Saverio Persico]] (autore anche della pala d'altare maggiore) dall'allora arcivescovo monsignor Sanchez de Luna. Rappresenta ''L'[[Immacolata Concezione]] in "conversazione" con [[San Nicola di Bari|San Nicola]] e [[San Gennaro]]'', santi della devozione personale dell'arcivescovo, che era di origine napoletana e faceva nome appunto Nicola. Sempre di scuola napoletana ed eseguita secondo i canoni del tardo barocco, la pala del Persico è meno incisiva di quella dell'altare maggiore, soprattutto nei cromatismi spenti e piatti, mentre la drammatica espressività dei volti è riscontrabile solo nell'emaciato San Gennaro.<br />
La cappella del SS. Sacramento si apre lungo la navata di sinistra, ed è un oratorio quadrato voltato a botte; appare come una riproduzione in piccolo della cappella del SS.Sacramento in [[Basilica di San Pietro|San Pietro a Roma]]. Separata dalla navata da una [[balaustra]], presenta ai lati due opere pittoriche devozionali dedicate alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]. Quella sulla destra di chi entra, riporta la ''Madonna dei miracoli'' di [[Casalbordino]]: il messaggio "cantate domino" ricorda l'esistenza ivi di una piccola [[cantoria]] poi soppressa. In fondo alla cappella c'è l'altare del SS.Sacramento, con due angeli di cartapesta bianca a "vegliare" una svettante macchina marmorea-lignea, dorata in quasi tutte le sue parti. Al centro di essa, troviamo la pala ''Il trionfo dell'[[eucaristia]]'' del pittore romano [[Francesco Grandi]]. La tela, dipinta in stile [[neoclassico]] nel [[1890]], vede un Cristo in trono al culmine di una scalinata con angeli oranti ai piedi della stessa. Uno di questi, quello più esterno sulla sinistra del quadro, porta in mano la [[pisside]] contenente il [[Santissimo Sacramento]].<br />
 
==== Presbiterio e abside ====
Il presbiterio si presenta come un ambiente ampio e ben proporzionato all'interno dell'edificio. Illuminato in maniera imponente dai due finestroni che si aprono tra le colonne e la calotta semisferica che lo conclude, l'ambiente è sopraelevato di tre gradini ed introdotto da due statue, una per lato, dei santi [[San Pietro|Pietro]] e [[San Paolo|Paolo]], realizzate in cartapesta dorata. La calotta è ornata da [[stucco|stucchi]] riproducenti disegni geometrici, le colonne hanno, come nel resto della chiesa, i [[capitelli]] decorati in legno dorato, e continua il gioco di mensole e [[paraste]] che contraddistingue l'intera aula.<br />
Al centro del [[presbiterio]], sul lato prospiciente l'assemblea, è posizionata l'altare "nuovo", introdotto dopo la riforma liturgica; al suo fianco una croce processionale dorata, come ricco di dorature è l'altare stesso. Entrambi sono piacevoli nella loro semplicità. Lungo entrambi gli assi longitudinali del presbiterio è presente il coro dei canonici, opera lignea voluta da Monsignor Brancia, realizzata nel settecento dall'intagliatore Bencivenga e dalla sua bottega, autori anche dei confessionali e del pulpito.<br />
Oltre il coro, sulla sinistra del presbiterio, c'è la cattedra vescovile Quasi addossato all'abside quindi troviamo l'altare maggiore, il cui paliotto è attribuito a [[Giuseppe Sammartino]], e sul quale si staglia la pala di [[Tommaso apostolo]] e la sua mastodontica cornice, ornata di angioletti lungo tutti i lati ed in particolare sulla sommità. Datata al [[1789]], è opera di [[Saverio Persico]]. In essa è raffigurata l'incredulità di San Tommaso, celebrato sull'altare in onore, evidentemente, della prima dedicazione della Chiesa. L'episodio è quello più famoso della vita dell'apostolo, nonché uno dei capisaldi della dimostrazione della resurrezione del [[Gesù|Cristo]], che invita l'incredulo discepolo a toccare con mano il suo costato e le ferite ancora presenti nella sua carne. Rappresentazione abbastanza canonica dell'avvenimento, si dimostra comunque di pregio sia nella composizione spaziale, sia nei cromatismi. Nella volta un'ovale (di epoca successiva) riproduce lo stesso tema della pale d'altare, mentre ai lati del presbiterio si aprono altri due spazi simili che forniscono preziose informazioni in forma pittorica: sono infatti i medaglioni dei successori di [[San Giustino di Chieti|San Giustino]], voluti a metà dell'800 dall'arcivescovo Saggese. La stessa iscrizione in entrambi recita così: "''Giustino dopo Antimo e dodici vescovi dopo S.Giustino ressero, come si tramanda, questa sede teatina''".
 
===== Altare maggiore barocco =====
[[File:Chieti, cattedrale di San Giustino - Altare maggiore.jpg|miniatura|destra|L'altare maggiore barocco.]]
L'altare maggiore della cattedrale di San Giustino è un'imponente macchina marmorea dotata di alcuni completamenti lignei; una composizione abbastanza rigida ed imponente nel suo complesso, di lastre di marmo policromo, che al centro, tra due colonnine, lasciano spazio al prezioso [[paliotto]], vero capolavoro di arte [[scultura|scultorea]], e poco conosciuto anche dalla letteratura artistica tradizionale. In uno pura espressione del miglior [[barocco]], ritorna il racconto già visto in uno degli ovali della navata centrale, "''L'acclamazione di [[San Giustino di Chieti|San Giustino]] a vescovo''" da parte del popolo che lo convince ad accettare il bastone del comando. Il movimento delicato e sinuoso delle forme, capaci di rendere al meglio anche la natura e l'austerità del rifugio della [[Maiella]], rappresenta la figura del santo, di grandissimo pregio nel viso stupito e timoroso, che si contrappone ad un piccolo ma tumultuoso gruppo: in pochi simboli sono trasmesse due ansie diverse: quelle di [[San Giustino di Chieti|San Giustino]], che rimane con una mano quasi aggrappato al suo libro e dunque al monachesimo ed alla vita contemplativa; quello della gente, che invece è impaziente di vederlo sullo scranno vescovile e di averlo alla propria guida. L'opera, voluta da Monsignor Brancia, è attribuita al grande maestro napoletano [[Giuseppe Sammartino]]. Tale paternità tuttavia non è unanimemente riconosciuta e non manca chi afferma che possa appartenere a qualche seguace non meglio precisato.
 
Nell'XI secolo esso era dedicato a Santa Maria Madre di Dio e a San Tommaso Apostolo<ref>{{Cita libro|autore=A. L. Antinori|titolo=Annali degli Abruzzi|anno=1971|editore=Forni Editore|città=Bologna|pp=sub anno 1096 sub voce "Chieti"|volume=VI}}</ref>.
 
=== Cripta ===
[[File:Cripta San Giustino.jpg|miniatura|destra|L'abside della cripta]]
Dedicata nell'XI secolo a San Giustino, la [[cripta]] odierna è un ambiente che riporta alla pura e spartana impostazione [[arte romanica|romanica]], tipica di questi ambienti, destinati a sepolture e, nelle chiese medievali, spesso scevri d'ogni decorazione per accentuarne l'aspetto sacrale e di raccoglimento. L'ambiente in realtà era estremamente differente fino a pochi anni addietro e per averne un'idea, basta visitare l'adiacente cappella del monte dei morti, nella quale le modificazioni (o i "ripristini", secondo la terminologia delle sopraintendenze del tempo) non sono avvenute. La [[cripta]] era dunque ornata fastosamente da stucchi e decorazioni pittoriche, in pieno stile [[barocco]]. Dal punto di vista architettonico, si tratta di una serie di navate irregolari, coperte da [[volte a crociera]] e rette da [[Arco (architettura)|archi]] a tutto sesto o da [[Arco (architettura)|archi]] acuti, poggianti su colonne e [[capitelli]] di diversa epoca e fattura. I lavori degli anni settanta hanno riportato alla luce anche alcuni antichi [[affreschi]] di incerta attribuzione. Quelli della cappella alla sinistra dell'altare maggiore (dedicata al SS.Sacramento) sono i più antichi ma di modesta fattura ed in stato precario di conservazione. Vi è raffigurato un Cristo deposto con dolenti ma soprattutto, di fronte, un gruppo di figure comprendenti anche San Giustino: si tratta della più antica immagine del protettore di [[Chieti]], con tutta probabilità dei primi anni del quattrocento, di qualche decennio antecedente anche alla lastra murata vicino all'altare maggiore. Nella cappella di destra vi sono invece alcuni [[affreschi]] staccati e poi riportati su tavola. Rappresentano una "crocifissione" ed un "compianto sul Cristo morto" dell'ultimo quarto del XV secolo e sono state riferite entrambe al [[Maestro di Montereale]], dopo che la crocifissione aveva recato per anni l'attribuzione ad [[Antonio Solario]]. Difficile datare con precisione l'ambiente, che comunque in questa conformazione dovrebbe esistere dal XII secolo (ma potrebbe aver coinciso con la chiesa preesistente) Scendendo dalla chiesa superiore, si può notare come la [[cripta]] sia maggiormente sviluppata, in senso longitudinale, rispetto al [[presbiterio]]: si divide infatti in un ampio ambiente destinato all'assemblea che prosegue "incuneandosi" sotto la navata centrale, ed un ambiente "sacro" composto dal [[presbiterio]] e dalle già citate cappelle, alle quali si devono aggiungere la sagrestia e due ulteriori appendici: la cappella del Monte dei morti, sul fianco sinistro della [[cripta]] e la tomba dei vescovi, che all'apposto situa il suo ingresso scendendo dalla navata destra, in prossimità della porta che permette l'ingresso in cripta direttamente dalla piazza (è luna delle poche cripte esistenti ad essere dotata di questo "privilegio").
 
=== Organi a canne ===
Sulla [[cantoria]] in controfacciata si trova l'[[organo a canne]], costruito da Zeno Fedeli nei primi anni del [[XX secolo]]. Integro nelle sue caratteristiche foniche originarie, è a trasmissione integralmente meccanica; la sua consolle dispone di due tastiere e pedaliera, con i comandi dei registri costituiti da placchette a bilico.<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=organoCH&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuorga3208&tom=208|titolo=Organo della cattedrale di S. Giustino|sito=regione.abbruzzo.it|accesso=21 febbraio 2019|urlmorto=sì|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:Z3jzeDx2nacJ:www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp%3Fmodello%3DorganoCH%26servizio%3DxList%26stileDiv%3DmonoLeft%26template%3DintIndex%26b%3Dmenuorga3208%26tom%3D208+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it|dataarchivio=30 gennaio 2019}}</ref> Nella cappella di San Giustino si trovava un secondo strumento, realizzato nel [[1885]] da Pacifico Inzoli ed attualmente smembrato in alcuni locali adiacenti alla cripta; a trasmissione integralmente meccanica, aveva un'unica tastiera e pedaliera.<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=organoCH&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuorga3207&tom=207|titolo=Organo della cattedrale di S. Giustino (cripta)|sito=regione.abbruzzo.it|accesso=21 febbraio 2019|urlmorto=sì|urlarchivio=http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:dcMmVmlwHA8J:www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp%3Fmodello%3DorganoCH%26servizio%3DxList%26stileDiv%3DmonoLeft%26template%3DintIndex%26b%3Dmenuorga3207%26tom%3D207+&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it|dataarchivio=30 gennaio 2019}}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* A.Chinni - C.Gasbarri, ''Fede, storia ed arte nella cattedrale di S.Giustino''
* Carlo Mascitelli, ''CHIETI - Itinerario storico-turistico''
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Cathedral (Chieti)|preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.catedralescatolicas.com/?p=3273|titolo=Cattedrale di San Giustino, Cattedrali del Mondo|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305190126/http://www.catedralescatolicas.com/?p=3273|dataarchivio=5 marzo 2016}}
* {{cita web |url=http://www.infochieti.it/prg/arte/sangiustino.htm |titolo=Descrizione della cattedrale di San Giustino |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029201051/http://www.infochieti.it/prg/arte/sangiustino.htm |dataarchivio=29 ottobre 2013 }}
 
{{Chieti}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|architettura|Cattolicesimo}}
 
[[Categoria:Cattedrali dell'Abruzzo|Chieti]]
[[Categoria:Architetture romaniche dell'Abruzzo]]
[[Categoria:Chiese di Chieti|Giustino]]
[[Categoria:Chiese dedicate a san Giustino di Chieti|Chieti]]
[[Categoria:Monumenti nazionali della provincia di Chieti]]
[[Categoria:Arcidiocesi di Chieti-Vasto]]