Le Roi et l'Oiseau e Wonder (romanzo): differenze tra le pagine

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{{FilmLibro
|tipo = per ragazzi
| titolo italiano = Le Roi et l'Oiseau
|titolo = Wonder
| immagine = Roilogo.jpg
|immagine =
| didascalia = Titolo del film
|didascalia =
| titolo originale =
|autore = [[R. J. Palacio]]
| lingua originale = francese
|annoorig = 2012
| paese = [[Francia]]
|annoita = 2013
| titolo alfabetico = Roi et l'Oiseau, Le
|genere = romanzo
| anno uscita = [[1980]]
|sottogenere =
| durata = 87 minuti
| aspect ratiolingua = en
|personaggi =
| genere = animazione
|ambientazione = [[New York]]
| genere 2 = fantastico
|protagonista = August Pullman
| genere 3 = fantascienza
|coprotagonista =
| genere 4 = avventura
|antagonista =
| regista = [[Paul Grimault]]
|altri_personaggi = Olivia Pullman, Summer, Jack, Justin, Julian, Miranda, Nate Pullman, Isabelle Pullman
| soggetto = [[Hans Christian Andersen]] (racconto)
}}{{Citazione|Ognuno dovrebbe ricevere una standing ovation almeno una volta nella vita, perché tutti "vinciamo il mondo". — Auggie|[[R.J. Palacio|R. J. Palacio]], ''Wonder'', Appendice|Everyone in the world should get a standing ovation at least once in their life because we all overcometh the world. — Auggie|lingua= en}}'''''Wonder''''' è il [[romanzo]] d'esordio di Raquel Jaramillo pubblicato nel 2012 sotto lo pseudonimo di [[R.J. Palacio|R. J. Palacio]] e uscito in Italia l'anno seguente. Il racconto segue le vicende di August Pullman, affetto da una deformazione craniofacciale, che per la prima volta affronta il mondo della scuola entrando in prima media.
| sceneggiatore = Paul Grimault<br />[[Jacques Prévert]]
| produttore =
| produttore esecutivo =
| casa produzione = [[Gaumont]]
| casa distribuzione italiana =
| doppiatori originali =
* [[Jean Martin (attore)|Jean Martin]]: L'uccello
* [[Pascal Mazzotti]]: Re Charles V + III = VIII + VIII = XVI
* [[Agnes Viala]]: La pastorella
* [[Renaud Marx]]: Lo spazzacamino
* [[Raymond Bussieres]]: Capo della polizia
* [[Hubert Deschamps]]: Automa gigante
* [[Roger Blin]]: Suonatore cieco di [[organo a rullo]]
* [[Philippe Derrez]]: Operatore dell'ascensore / Speaker
* [[Albert Medina]]: Domatore
* [[Claude Piéplu]]: Sindaco del palazzo
| fotografo =
| montatore =
| effetti speciali =
| musicista = [[Wojciech Kilar]]
| scenografo =
| costumista =
| truccatore =
| art director =
| animatore =
| sfondo =
}}
'''''Le Roi et l'Oiseau''''' (letteralmente, in [[lingua italiana|italiano]], "''Il re e l'uccello''") è un film [[francia|francese]] d'[[cinema d'animazione|animazione]] del 1980 diretto da [[Paul Grimault]].
Il progetto (noto in origine come ''La Bergère et le Ramoneur'' e lontanamente ispirato alla favola ''[[La pastorella e lo spazzacamino]]'' di [[Hans Christian Andersen]]) è frutto della collaborazione tra Grimault e il noto scrittore e poeta [[Jacques Prévert]], che vi lavorarono a partire dal 1948. Gli scontri con il produttore André Sarrut portarono alla sospensione della sua realizzazione e così venne distribuito incompleto nel 1953, senza l'approvazione dei due creatori.
Nel corso degli anni sessanta e settanta, tuttavia, Grimault riuscì a ottenere i diritti del film e poté completarlo, seguendo i progetti originali, nel 1980, a trentadue anni di distanza dall'inizio della produzione.
 
In un'intervista<ref>{{Cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/culture/books/authorinterviews/9086974/Interview-with-RJ-Palacio-author-of-Wonder.html|titolo=Interview with RJ Palacio, author of Wonder|accesso=27 settembre 2016}}</ref>, l'autrice racconta che l'idea di ''Wonder'' nasce da una sua esperienza personale: un giorno al parco, insieme ai figli, incontra una bambina affetta dalla [[Sindrome di Treacher Collins]] e la sua prima reazione è quella di alzarsi di scatto dalla panchina e allontanarsi, per timore che il figlio minore possa spaventarsi e dire un commento spiacevole. Il profondo turbamento seguito al suo comportamento insensibile l'ha spinta a scrivere il romanzo.
Il lungometraggio è oggi considerato un [[capolavoro]] del cinema d'animazione francese<ref>{{Cita news | lingua = fr | titolo = Expo: Grimault, Roi et Oiseau du dessin animé | data = 31 dicembre 1991 | pubblicazione = [[le Soir]] | città = [[Bruxelles]] | url = http://www.lesoir.be/archive/recup/%25252Fexpo-grimault-roi-et-oiseau-du-dessin-anime_t-19911231-Z04U6R.html | autore = Luc Honorez | dataarchivio = 14 novembre 2017 }}</ref>, che ha profondamente influenzato registi come i [[giappone]]si [[Hayao Miyazaki]] e [[Isao Takahata]].
In [[Italia]], così come in quasi tutto il resto del mondo, è inedito.
''La Bergère et le Ramoneur'' ebbe invece un'ampia distribuzione, con una versione doppiata in inglese, ''The Curious Adventures of Mr. Wonderbird'' (tuttora di [[pubblico dominio]]), con [[Peter Ustinov]] nel ruolo dell'uccello, e una in italiano, intitolata ''La pastorella e lo spazzacamino''<ref name="Cei">{{Cita web | url = http://cinema.ilsole24ore.com/film/la-pastorella-e-lo-spazzacamino/?refresh_ce=1 | titolo = La pastorella e lo spazzacamino | accesso = 12 novembre 2017 | sito = ilsole24ore.com | editore = [[Il Sole 24 ORE]] }}</ref>.
Il film originale e completo invece fu pubblicato in [[America settentrionale|Nordamerica]] in formato home video, mentre un'edizione anglofona sottotitolata fu prodotta nel 2013 nel [[Regno Unito]]<ref name=studiocanal2013>[http://www.studiocanal.com/en/news/focus/1921/the-king-and-the-mocking-bird-le-roi-et-l-oiseau The King and the Mocking Bird (Le Roi et l'oiseau)], 10/08/2013, [[StudioCanal]]</ref> nel [[2014]] venne organizzata una proiezione più ampia<ref name=ico>"[http://www.independentcinemaoffice.org.uk/films/kingandthemockingbird The King and the Mockingbird]", [http://www.independentcinemaoffice.org.uk/ Independent Cinema Office]</ref> e nell'aprile dello stesso anno venne distribuito il DVD.<ref name=amazon>[http://www.amazon.co.uk/King-Mocking-Bird-DVD/dp/B00ECVPOL8/ The King And The Mocking Bird <nowiki>[DVD]</nowiki>], Amazon</ref>
 
== Struttura ==
''Le Roi et l'Oiseau'' infine è divenuto un punto di riferimento nella storia dell'animazione di tutti i tempi come uno dei primi prodotti disegnati che si allontanano dai canoni dello stile di [[Walt Disney]], offrendo ad un pubblico di bambini ed adolescenti spunti di riflessione di carattere filosofico attraverso una fiaba di stampo politico e sociale. La stessa produzione dell'opera divenne un'avventura ed un percorso di formazione per molti tecnici ed animatori, che si ritrovarono a cambiare il proprio stile di versione in versione.
Il libro è diviso in otto parti, ciascuna narrata in prima persona da un diverso personaggio:
* Parte prima — August
* Parte seconda — Via
* Parte terza — Summer
* Parte quarta — Jack
* Parte quinta — Justin
* Parte sesta — August
* Parte settima — Miranda
* Parte ottava - August
 
==Personaggi==
* August "Auggie" Pullman: è il protagonista della serie, ha 10 anni e soffre di [[Sindrome di Treacher Collins|disostosi mandibolo-facciale]]. Ha una sorella di nome Via. È appassionato di Guerre Stellari e i suoi migliori amici sono Jack e Summer. Dopo il campeggio farà amicizia con Amos, Miles ed Henry.
* Olivia "Via" Pullman: è la sorella maggiore di August. Ha 15 anni e ha un fidanzato di nome Justin.
* Justin: è il fidanzato di Olivia e suona il violino. Bravo ragazzo che sa inventare soluzioni sorprendenti. Indossa degli [[occhiali]] tondi per una probabile [[miopia]] e ha dei capelli neri e lunghi.
* Jack Will: Inizialmente personaggio ambiguo, si rivelerà, poi, il più grande amico che Auggie possa desiderare
* Summer Dawson: Summer rappresenta il suo nome, è una ragazza che diventa molto amica di August dopo che si siede in mensa con lui il primo giorno di scuola.
* Julian Albans: è uno dei ragazzi ai quali il Signor Kiap ha detto di essere gentili con August, ma si rivelerà un antipatico.
* Charlotte Cody: una ragazza molto intelligente alla quale il Signor Kiap ha detto di essere gentile con August. È innamorata di Jack.
* Christopher: è un amico di August di vecchia data, che nel romanzo viene nominato facendo intendere l'importanza che abbia avuto nella vita passata di August.
* Amos: è l'atleta. Amos diventerà amico di August ma gli servirà tempo. Miles ed Henry: sono amici di Julian che inaspettatamente aiuteranno Auggie.
* Signor Kiap: è il preside che chiunque avrebbe voluto avere...figura idilliaca e poco inerente alla realtà, ha accolto molto benevolmente August alla Beecher Preep. Per facilitare il suo inserimento, chiede a Jack, Julian e Charlotte di essere suoi amici e illustrargli la scuola.
* Miranda: migliore amica di Olivia, cresciuta sin da piccola con lei e con August (considerato da lei il suo fratellino). Successivamente, l'amicizia tra lei e Via sembra persa ma Miranda non può rinunciare al contatto con Auggie.
 
== Trama ==
L'enorme e sfarzoso regno di Takicardia è governato dal re Charles V + III = VIII + VIII = XVI. Egli è un megalomane senza cuore, che odia il proprio popolo ed è a sua volta odiato da quest'ultimo. È appassionato di caccia, ma soffre di [[strabismo]] - difetto che nessun suddito osa fargli presente e che è corretto nelle numerose statue e ritratti che adornano il palazzo. Di tanto in tanto viene schernito da un uccello, il narratore della storia, che accudisce e protegge da solo i suoi quattro figli, dopo che sua moglie è stata uccisa dal re per sbaglio durante una battuta di caccia.
 
August Pullman è un bambino di dieci anni con una a malformazione facciale che gli impedisce di svolgere una vita normale. Subisce molti interventi chirurgici e un po’ per questo e un po’ per paura della reazione degli altri bambini, insieme ai genitori, decidere un’istruzione familiare e non praticare una scuola pubblica<ref>{{Cita libro|titolo=R.J. Palacio, 2012 Wonder traduzione italiana 2013 Giunti Editore, p. 10}}</ref>. Ma, quando deve frequentare la prima media, i genitori decidono che per lui è arrivato il momento di andare a scuola insieme agli altri e gli fanno visitare la Beecher Prep School. Il preside, il signor Kiap, decide di fargli mostrare la scuola da tre studenti di nome Jack Will, Charlotte e Julian che nella storia avranno un ruolo importante.
Una notte, nel suo appartamento segreto, il sovrano sogna di una bellissima pastorella dipinta in una parete della stanza. Tuttavia ella è innamorata di un umile spazzacamino, rappresentato nella parete accanto a lei. Le due immagini prendono vita e tentano così di fuggire dal palazzo, ma sono inseguite da uno dei ritratti di Charles, che si sostituisce al vero re e che fa di tutto per riprendersi la fanciulla. La coppia allora, aiutata dall'uccello, si nasconde nella Città Bassa di Takicardia, i cui abitanti non hanno mai visto la luce del sole e che vivono insieme a strane creature, come poliziotti-pipistrello.
Durante la pausa pranzo nessuno studente osa sedersi accanto a lui tranne Summer, che si rivelerà una delle sue più grandi amiche. Julian, un bambino arrogante, antipatico e viziato, prende continuamente in giro August per il suo aspetto.
Ma, quando i bambini verranno coinvolti in una rissa con ragazzini più grandi, apriranno il loro cuore e mostreranno la parte più umana della loro personalità, tentando di proteggere August con il quale, al termine del romanzo, stringeranno una fedele amicizia.
 
== Accoglienza ==
=== Similitudini con la fiaba di Andersen ===
La rubrica ''TuttoLibri'' de ''[[La Stampa]]'' ha accolto positivamente l'uscita del libro in Italia definendolo "strabiliante" ed encomiando la scrittrice per il tono "sincero, pieno, efficace, senza il minimo di retorica o scontatezza"<ref>{{cita pubblicazione|autore=Elena Jamillo|titolo=Nel giardinetto c'è un bambino senza volto|pubblicazione="TuttoLibri", supplemento a "La Stampa"|data=4 maggio 2013}}</ref>.
{{Per approfondire|La pastorella e lo spazzacamino}}
Solo la scena nell'appartamento di Charles è presente nella ''Pastorella e lo spazzacamino'', mentre il resto del film è incentrato più sul conflitto tra il re e l'uccello, cosa esplicitata dal titolo stesso. Infatti nella favola di Andersen la pastorella e lo spazzacamino sono statuette di porcellana e un satiro in legno (di mogano) vuole sposarla (non un re). Inoltre vengono aiutati da un cinese (e non da una statua di pietra). Un'altra differenza è che il duo non è affascinato dal mondo ma anzi, ne è profondamente spaventato, e così ritorna indietro; questo è parzialmente ripreso nel film, quando la statua prevede che torneranno.
 
Per l'articolista M. C. Carratù de ''[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' il libro di R. J. Palacio è capace di evocare una "sfida epocale", quella di essere se stessi in un mondo avverso<ref>{{cita pubblicazione|autore=M.C. Carratù|titolo=Meraviglioso piccolo August che rivoluziona la vita di tutti|pubblicazione="La Repubblica" ed. Firenze|data=30 giugno 2013}}</ref>.
==Interpreti e personaggi==
=== ''La Bergère et le Ramoneur'' (1952) ===
[[File:Anouk Aimee - 1963.jpg|thumb|upright|[[Anouk Aimée]], la doppiatrice originale della pastorella.]]
[[File:I sette fratelli Cervi - Serge Reggiani.jpg|thumb|[[Serge Reggiani]] (qui in una scena de ''[[I sette fratelli Cervi]]'' del 1968), voce originale dello spazzacamino.]]
* [[Anouk Aimée]]: la pastorella
* [[Serge Reggiani]]: lo spazzacamino
* [[Pierre Brasseur]]: l'uccello
* [[Fernand Ledoux]]: il re
* [[Roger Blin]]: il cieco
* [[Étienne Decroux]]: lo speaker
* [[Yves Deniaud]]: il capo della polizia
* [[Félix Oudart]]: il sentenzioso
* [[Marcel Pérès]]: il sindaco
* [[Maurice Schutz]]: il vecchio mendicante
=== Le ''Roi et l'Oiseau'' (1980) ===
* [[Jean Martin (attore)|Jean Martin]]: l'uccello
* [[Pascal Mazzotti]]: il Re
* [[Agnès Viala]]: la pastorella
* [[Renaud Marx]]: lo spazzacamino
* [[Raymond Bussières]]: il capo della polizia
* [[Hubert Deschamps]]: il sentenzioso
* [[Roger Blin]]: il cieco
* Philippe Derrez: lo speaker
* [[Albert de Médina]] : il sindaco e lo speaker
* [[Claude Piéplu]]: Palace Mayor
* Lionel Charpy
* [[Jacques Colombat]]
* [[Popeck|Jean Herbert]]
* [[Robert Lombard]]
* Jean Mermet
* Vincent Montrobert
* Pierre Risch
* [[Bruno Sermonne]]
* [[Jean Vimenet]]
* Jeanne Witta
 
"È una storia travolgente" per ''[[L'Osservatore Romano]]'', e uno di quei romanzi "che ti fanno sentire bene, che ti scaldano nel profondo le ossa, come è capace solo il sole inatteso in una rigida giornata d'inverno"<ref>{{cita pubblicazione|autore=Giulia Galeotti|titolo=Ma tu cosa vedi?|pubblicazione="L'Osservatore Romano"|data=14 luglio 2013}}</ref>.
== Dettagli tecnici ==
=== ''La Bergère et le Ramoneur'' (1952) ===
[[File:Hans Christian Andersen - The Shepherdess and the Chimney Sweep - silhouette.jpg|thumb|upright|Disegno di Andersen dello Spazzacamino]]
* Titolo: ''La Bergère et le Ramoneur''
* Regia: [[Paul Grimault]]
* Soggetto: [[Jacques Prévert]] e Paul Grimault, basato sulla favola ''[[La Bergère et le Ramoneur]]'' d [[Hans Christian Andersen]]
* Sceneggiatura: [[Pierre Prévert]] e Paul Grimault (anche dialoghi)
* Animazione: Henri Lacam, Léon Dupont, Gabriel Allignet, Georges Juillet, Alberto Ruiz, Pierre Watrin, Jacques Leroux, Roland Genestre, Jacques Vausseur; et P. Granger, G. Dubrisay, J. Mutschler, P. Landrot, P. Ovtcharoff, J. Rannaud, R. Rosé, R. Segui
* Suono: Antoine Archimbault
* Montaggio: Gilbert Natot
* Musica: [[Joseph Kosma]]
* Canzoni: Jacques Prévert e Joseph Kosma, interpretate da J. Jansen, F. Loris, E. Amado et Pierre Brasseur (la berceuse)
* Registrazione e selezione della voce: Pierre Prévert
* Produzione: [[André Sarrut]]
* Società di produzione: [[Les Gémeaux]], Clarges Films
* Società di distribuzione: Alliance Générale de Distribution Cinématographique (AGDC)
* Budget: «circa 500 milioni di franchi dell'epoca»<ref name="2012 21">{{Cita|Pagliano 2012|p. 21}}.</ref>
* Paese di produzione: Francia
* Lingua originale: [[Lingua francese|francese]]
* Formato: Technicolor AGDC
* Durata: 63 minuti
* Data di uscita: 29 maggio 1953 nei [[cinema]] [[parigi]]ni [[UGC Normandie|Normandie]] e [[Le Grand Rex|Rex]]<ref>{{cita|Pagliano 1996|p. 180}}.</ref>
 
Negli Stati Uniti è rimasto in classifica per 56 settimane<ref name="cairoli">{{cita web|url=http://cultura.panorama.it/libri/wonder-palacio-successo-stupefacente|titolo='Wonder' e il successo di August: un normale ragazzino speciale|autore=Ilaria Cairoli|accesso=24 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131202232933/http://cultura.panorama.it/libri/wonder-palacio-successo-stupefacente#|dataarchivio=2 dicembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> e ha raggiunto la prima posizione nella sezione dei "children middle-grade" del New York Times best-sellers<ref>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/best-sellers-books/2013-06-16/childrens-middle-grade/list.html|titolo=New York Times best seller list of June 2013}}</ref>.
=== ''Le Roi et l'Oiseau'' (1980) ===
* Titolo: ''Le Roi et l'Oiseau''
* Regia: [[Paul Grimault]]
* Soggetto: [[Jacques Prévert]] e Paul Grimault, basato sulla favola ''[[La Bergère et le Ramoneur]]'' d [[Hans Christian Andersen]]
* Sceneggiatura: Jacques Prévert
* Scenario: Paul Grimault, con la collaborazione artistica di Lionel Charpy e Roger Duclent; per gli estratti da ''La Bergère et le ramoneur'': Louis Danet, Roger Duclent, [[Bernard Fiévé]], Michel Saufnai, E. Zilahy per gli scenari e Geneviève Helbig per i bozzetti
* Animazione: Gabriel Allignet (ingranaggi, demolizioni, acqua, fuoco, etc.), Alain Costa (il clown, il pulcino), Guy Faisien (gli animali selvatici), Philippe Landrot (il Re), Philippe Leclerc (il Robot e, con Émile Bourget, i fuochi d'artificio), Franco Milia (l'uccello nel prologo), Alberto Ruiz (la pastorella, la spazzacamino, il sindaco); [[Henri Lacam]], Marcel Colbrant, [[Jean Vimenet]], Bernard Roso, Pierre Watrin, Coraline Yordamlis<ref name="XDOTNT">{{cita|Pagliano 2012|p. 183}}.</ref> ;
** e per gli estratti da ''La Bergère et le ramoneur'': Henri Lacam, G. Allignet, J. Aurance, Gilbert Dubrisay, Roger Dumotier-Cazes, L. Dupont, R. Genestre, P. Granger, G. Juillet, P. Landrot, J. Leroux, L. Logé, [[Robert Moreau (dessinateur)|Robert Moreau]], J. Mutschler, P. Ovtcharoff, J. Rannaud, R. Richez, R. Rosé, A. Ruiz, R. Ségui, J. Vausseur, P. Watrin
* Bozzetti: Gigi Bonnin, Simone Bruyères, Lidia Cardet, Françoise Gillot, Colette Jacquemot, Charlotte Roger
* Disegni: Madeleine Camolli-Beauchesne, Frédérique Doyère et Pierre Grimault
* Immagine: Gérard Soiran
* Suono: René Hanotel
* Montaggio: Paul Grimault (immagine), Aline Asséo et René Chaussy (suono)
* Musica: [[Wojciech Kilar]]
** Canzoni originarie da ''La Bergère et le Ramoneur'' : Jacques Prévert (testo), [[Joseph Kosma]] (musica), Jacques Jansen, Eric Amado e Jean Martin (esecuzione)
* Casting e collaborazione artistica: [[Pierre Prévert]]
* Società di produzione: [[Les films Paul Grimault]], [[Les Films Gibé]], [[Antenne 2]]
* Società di distribuzione: [[Gebeka Films]] <small>(versione restaurata del 2013)</small>
<!-- * Budget : -->
* Paese di produzione: [[Francia]]
* Lingua originale: [[Lingua francese|francese]]
* Formato: [[Eastmancolor]]
* Durata: 83<ref name="JP Domecq" /><ref name="Grélier Grimault" /> o 87 minuti<ref>{{cita web|url=http://www.rottentomatoes.com/m/king_and_mr_bird/|lingua=en|sito=[[Rotten Tomatoes]]|titolo=King and Mr Bird|accesso=22 dicembre 2015}}.</ref>
* Data di uscita: 19 marzo 1980; 22 ottobre 2003 <small>(prima versione restaurata)</small> ; 3 luglio 2013 <small>(seconda versione restaurata)</small>
 
L'editore italiano ha messo a disposizione la versione digitale del libro a 8.000 insegnanti di scuola primaria e secondaria per "sostenere e diffondere i valori racchiusi nella storia di August"<ref name="cairoli" />.
== Produzione ==
{{citazione|Siamo usciti dalla guerra e le speranze in tutte i settori erano grandi.|Paul Grimault<ref name="Grélier Grimault">[[Paul Grimault]], «Propos de Paul Grimault recueillis le 23 janvier 1980», ''[[Image et Son]]'', numero 348, marzo 1980, pp. 71-76.</ref>|lingua=fr|Nous sortions de la guerre et les espérances dans tous les domaines étaient grandes.}}
 
== Copertina ==
=== La definizione del «primo lungometraggio d'animazione francese» ===
Gli editori di Francia, Germania e Regno Unito hanno pubblicato il libro con due copertine diverse: una per ragazzi e l'altra per adulti, in evidente contraddizione con lo slogan che recita: "non giudicare un libro (un ragazzo) dalla copertina (dalla faccia)". In Italia la copertina è unica<ref>{{cita pubblicazione|autore=Severino Colombo|titolo=Wonder, libro (bellisimo) con due facce|pubblicazione="laLettura", supplemento al "Corriere della Sera"|data=2 giugno 2013}}</ref>.
[[File:B.Fiévé-Gémeaux 1.jpg|thumb|upright=1.3|alt=Foto di due uomini seduti in uno studio, circondati da tavole da disegno e modellini, concentrati su un foglio che stanno esaminando.|[[Paul Grimault]] e [[André Sarrut]] con i modellini dei personaggi usati come riferimenti di scala per gli animatori (in primo piano, da sinistra: le statuette della pastorella e lo spazzacamino ed il busto di re Charles).]]
Negli [[anni 1930|anni Trenta]] Paul Grimault era considerato uno dei precursori dell'animazione francese — che allora era una tecnica utilizzata soltanto nell'ambito dei [[cortometraggio|cortometraggi]] – quando fondò, nel [[1936]], assieme ad [[André Sarrut]] la casa di produzione ''Les Gémeaux'', al numero 18 di [[rue de Berri]]<ref>{{cita|Pagliano 2012|p. 175}}.</ref>, che sarebbe stata la prima società del settore, in Francia, a vantare una distribuzione internazionale. Lontana dai canoni estetici di [[Walt Disney]], diede avvio ad una nuova scuola di cinema animato, volto a proporre, sempre ad un pubblico infantile, prodotti che spingono alla riflessione e basati su immagini allegoriche, in particolare filosofiche<ref name="Zanotto">{{cita giornale|autore=Piero Zanotto|titolo=Petite histoire du cinéma d’animation V : l’Angleterre et la France|periodico=Séquences : La revue de cinéma|numero=46|data= 1966|pp.46-50|consultato=12 novembre 2017|url=http://id.erudit.org/iderudit/51759ac}}</ref><ref name="Dossier">{{Cita web | lingua = fr | formato = PDF | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150713165145/http://www.lafermedubuisson.com/IMG/pdf/le_roi_et_l_oiseau_dossier_presse.pdf | url = http://www.lafermedubuisson.com/IMG/pdf/le_roi_et_l_oiseau_dossier_presse.pdf | titolo = Le Roi et l'Oiseau : dossier de presse | editore = La ferme du Buisson | sito = lafermedubuisson.com | accesso = 14 novembre 2017 | dataarchivio = 13 luglio 2015 }}</ref>.
L'era era infatti quella dei grandi successi della [[The Walt Disney Company]], il cui caratteristico stile aveva già influenzato tutto il mondo e che Grimault avrebbe puntualmente rifiutato con la sua prima collaborazione con il poeta
[[Jacques Prévert]], il corto del [[1947]] ''[[Le Petit Soldat]]'', vincitore del Premio Internazionale alla [[Mostra internazionale d'arte cinematografica]] di [[Venezia]], ''ex æquo'' con ''[[Lo scrigno delle sette perle]]'' di Disney<ref name="Critikat">{{cita web|url=http://www.critikat.com/actualite-cine/critique/le-roi-et-l-oiseau.html|autore=Vincent Avenel|data=2 luglio 2013|titolo=C'est écrit dans les livres : les rois épousent les bergères|accesso=12 novembre 2017}}.</ref>.
 
== Spin-off ==
L'idea di ''Roi et l'Oiseau'', il cui titolo originale era però ''La Bergère et le Ramoneur'', venne in mente ai due nel 1945, durante la lavorazione di ''Le Petit Soldat''<ref name="PG 48-49">{{Cita|Pagliano 1996|pp. 48-49}}.</ref>. Prévert e Grimault erano amici già da quindici anni: si erano conosciuti tra il 1930<ref>{{Cita|Pagliano 1996|p. 114}}.</ref> ed il 1931<ref name="Figaro">{{cita web|url=http://www.lefigaro.fr/cinema/2013/07/02/03002-20130702ARTFIG00504-nouvel-envol-pour-le-roi-et-l-oiseau.php|data=2 luglio 2013|accesso=14 novembre 2017|titolo=Nouvel envol pour Le Roi et l'Oiseau|editore=[[Le Figaro]]|autore=Emmanuèle Frois}}.</ref><ref name="Pagliano 4">{{Cita|Pagliano 2010|p. 4}}.</ref>, e progettarono di adattare un altro racconto di Andersen, la cui fonte di creatività giudicarono inesauribile<ref name="Traits 143">{{Cita|Grimault 1991|p. 143}}.</ref>. Previdero inoltre di avere un ingente sostegno finanziario, perché era un buon periodo per gli investitori<ref name="Grélier Grimault"/>. Indecisi inizialmente tra ''[[I cigni selvatici]]'' e ''[[La regina delle nevi]]''<ref name="Traits 143"/>, la loro scelta cadde su ''[[La pastorella e lo spazzacamino]]'', la fiaba che lasciava maggiori libertà espressive ed interpretazioni personali<ref name="Grélier Grimault"/>, pur mantenendo intatto il nucleo narrativo, quello di due giovani che vogliono fuggire nel vasto mondo<ref name="Cahier 5">{{Cita|Pagliano 2010|p. 5}}.</ref>. Mentre Grimault completava il montaggio del corto, Prévert si ritirò a [[Saint-Paul-de-Vence]] per pensare alla [[sceneggiatura]]<ref name="Traits 143"/> per poi ritornare a Parigi ed unirsi al suo collega, che aveva nel frattempo incominciato lo studio sui personaggi e sulle scenografia<ref name="Traits 145">{{Cita|Grimault 1991|p. 145}}.</ref>.
Il romanzo ha avuto tanto successo che i fan hanno richiesto all'autrice un sequel. In particolar modo, visto che il romanzo mostra i diversi punti di vista dei personaggi, hanno richiesto di poter leggere il racconto dal punto di vista di Charlotte, Julian e Christopher. L'autrice ha quindi scritto tra il 2013 e il 2014 tre libri spin-off, pubblicati negli Stati Uniti tra il 2014 e il 2015. In Italia il primo libro, ''[[A Wonder Story - Il libro di Julian]]'', è stato pubblicato a maggio 2015, il secondo, ''[[A Wonder Story - Il libro di Christopher]]'', nel gennaio 2016, mentre il terzo, ''[[A Wonder Story - Il libro di Charlotte]]'', nell'ottobre 2016
 
==Adattamento cinematografico==
Il progetto acquisì poco a poco un'importanza che andò oltre il mero progresso tecnico: la Gémeaux infatti colse l'occasione per investire sulla realizzazione di un [[lungometraggio]] animato, operazione mai tentata prima d'allora in Francia e che, a quei tempi, rappresentava una sfida senza precedenti. <ref group=N>''La Bergère et le Ramoneur'' è certamente il primo lungometraggio d'animazione francese, ma non il primo completato: ''[[Jeannot l'intrépide]]'', di [[Jean Image]], avrebbe pertanto scavalcato il film di Grimault, in quanto finito nel 1950 e fatto uscire nelle sale nel 1951, un anno prima che Sarrut completasse la prima versione dell'opera. D'altra parte, ''[[Una volpe a corte]]'' di [[Ladislas Starewitch]], film di marionette frutto di una co-produzione tra [[Germania]] e [[Francia]], uscito nei due Paesi rispettivamente nel 1937 e nel 1941, può essere davvero considerato il primo in assoluto.</ref>.
{{Vedi anche|Wonder (film)}}
Infatti ''[[Biancaneve e i sette nani (film 1937)|Biancaneve e i sette nani]]'', il primo film nella Storia del Cinema fatto in tale tecnica, era stato realizzato una decina di anni prima e si era guadagnato la fama di pietra miliare del linguaggio cinematografico, acclamato per il suo aspetto rivoluzionario e per il suo traguardo tecnico<ref name="Pagliano 4"/>.
 
=== ''La Bergère et le Ramoneur'': 1953 ===
==== La genesi di ''La Bergère et le Ramoneur'' ====
[[File:Jacques Prévert en 1961 dans le film Mon frère Jacques par Pierre Prévert.jpg|thumb|upright|alt=Ritratto di tre quarti preso da un film di un uomo con le palpebre pesanti.|Il poeta [[Jacques Prévert]] nel 1961.]]
Sulla carta il progetto cinematografico sembrava promettere un grandioso successo: Grimault e Prévert (così come i produttori) erano entusiasti all'idea di sperimentare il formato del lungometraggio, che offriva loro tempi più dilatati per espandere ed arricchire le proprie idee.<ref name="PG 48-49" />. Ai due non mancarono neppure i mezzi: il [[budget]] messo a loro disposizione era enorme, così come la una squadra d'animazione, della quale solo una decina di persone necessitarono un apposito training per adattarsi allo stile dell'opera<ref name="PG 48-49" />.
Nel 1949 iniziò ufficialmente la produzione<ref name="Bio 154">{{Cita|Pagliano 1996|p. 154}}.</ref><ref name="Critikat" />, che fu «probabilmente la più grande d'Europa»<ref name="PG 48-49" />. Il numero dei partecipanti era giustificato dalla lunghezza del film previsto e dalle scadenze di realizzazione, che erano comunque le stesse date ad un cortometraggio; così l'équipe, formata per una parte addirittura da studenti reclutati nelle scuole di disegno (per riempire tutte le posizioni che prefiguravano una società in crescita come Les Gémeaux), si trasferì in un vasto palazzo a [[Neuilly-sur-Seine]] per lavorare in maniera più confortevole (gli studi usati per ''Le Petit Soldat'' erano diventati ormai troppo piccoli per ospitare un così elevato numero di persone)
<ref name="Traits 143" /><ref group="N">Con qualche decennio di ritiro e nonostante l'ambizione perfezionista del progetto, Grimault stimerà comunque un numero eccessivo per ciò che era consentito dal quadro dell'industria cinematografica francese.</ref><ref name="Bio 154" />. Infatti il tutto doveva concludersi entro tre anni<ref name="Grélier Grimault"/>.
 
[[File:Paul Grimault en 1961.jpg|thumb|upright|left|alt=Vista frontale di un uomo con una faccia rotonda, fronte calva, sopracciglia arcuate.|Il regista [[Paul Grimault]] nel 1961.]]
''La Bergère et le Ramoneur'' venne pensato per essere diretto a tutte le fasce di pubblico, e non solo ai più piccoli come ''Biancaneve e i sette nani'' di Disney. Tuttavia, per renderlo anche potenzialmente esportabile negli [[Stati Uniti]] e negli studi [[Hollywood]]iani, Grimault e Prévert fecero molta attenzione a non inserire scene che potessero in qualche modo spaventare i più giovani, tagliando alcune sequenze in cui v'erano dei [[rettile|rettili]] (per esempio ne venne eliminata una con un serpente marino). Questa precauzione si sarebbe rivelata inutile, dal momento che il film non sarebbe mai stato distribuito oltreoceano prima degli anni Ottanta<ref>{{Cita|Grimault 1991|p. 152}}.</ref> e Grimault, riprendendo la lavorazione decenni più tardi, si sarebbe rifiutato di rimetterla in pratica: {{citazione|Sono avvenute talmente tante cose nel mondo per venticinque anni che non c'era bisogno di prendere i guanti. Tutte queste ingiustizie, questa violenza, questo razzismo. Quando vedi così tante cose calpestate, ovunque, non c'è motivo di abbassare modestamente gli occhi su tutto questo.|Paul Grimault<ref name="Bio 58">{{Cita|Pagliano 1996|p. 58}}.</ref>|lingua=fr|Il s'était passé tellement de choses dans le monde depuis vingt-cinq ans qu'on n'avait plus besoin de prendre des gants. Toutes ces injustices, cette violence, ce racisme. Quand on voit autant de choses foulées aux pieds, partout, il n'y a pas de raison de baisser pudiquement les yeux sur tout ça.}}
 
Il vantaggio di una grande squadra composta dai più promettenti giovani animatori fu che (una volta dimentichi delle più interessanti prospettive di carriera con Disney) ognuno aggiunse gradualmente un tocco personale ai personaggi o alle scene dell'opera. Pierre Wattrin riuscì ad animare ad esempio al primo colpo la scena in cui il cavallo di pietra si stacca dalla tappezzeria<ref name="Traits 145"/>. Un disegnatore dalla vita familiare fiorente, con moglie e figli, fu responsabile dell'animazione della pastorella, con i suoi sorrisi felici ed il suo carattere solare, mentre ad un altro dalle mobilità ridotte venne affidata l'animazione di un capo della polizia dalla debole forma fisica e di vari personaggi sullo sfondo<ref name="2012 21" />. Questa prima fase creativa durò dal 1948 al 1950<ref name="Grélier Grimault" />.
 
==== Il conflitto con la Gémeaux ====
I lavori subirono un improvviso fermo a causa di problemi finanziari e di divergenze creative<ref name="Dossier" />: erano stati sottostimati i costi di produzione<ref>{{Cita|Grimault 1991|p. 158}}.</ref>, con una conseguente terminazione del budget prima del "cut" definitivo<ref name="2012 21"/>. «Non c'era soldi per continuare!», disse un regista che dovette affrontare il licenziamento di una parte del suo team nel [[1949]], rimproverando un perfezionismo eccessivo e dei procedimenti che rifiutava di sostenere, come tagliare le scene che dovevano ancora essere completate, mandate a [[Londra]] per finirle con la [[Cinema d'animazione#I fogli di celluloide (cel animation)|cel animation]] a partire dal settembre dello stesso anno<ref>{{Cita|Pagliano 2012|p. 178}}.</ref>, o ad essere [[Montaggio|montate]] senza preoccuparsi della fluidità<ref name="Grélier Grimault" />. Infine nel [[1950]] Grimault stesso rimase sgomento della sua esigenza<ref name="Grélier Grimault" /> e così André Sarrut e altri presidenti della Gémeaux, pressati dai sovraccarichi di bilancio, presero la decisione di completare il film senza i suoi creatori<ref name="Figaro"/>.
 
[[File:Paris 13e Bobillot rue 1.JPG|thumb|La rue Bobillot, dove fu fondata la Les Films Paul Grimault.]]
 
Il disegnatore Pierre Nicolas, impegnato nel progetto, ricorda così i momenti difficili che hanno portato a questo fermo: {{Citazione|Non stava andando per niente bene, perché due o tre anni dopo Grimault ha fatto un po' lo stesso gioco di [[Penelope]]. Con questo intendo dire che dopo aver lavorato per più di un anno su un solo personaggio animato, egli arrivò e chiese di cambiare tutto. Era così per tutto. Il suo miglior amico [André Sarrut], che aveva finanziato il film all'epoca, ne ebbe abbastanza e smise di prestargli soldi.|Pierre Nicolas|lingua=fr|Ça n'allait pas si bien que ça, puisque deux ou trois ans plus tard Grimault jouait un peu les Pénélope. Je veux dire par là qu'après avoir fait travailler une équipe pendant plus d'un an sur un personnage animé, il arrivait et demandait à tout changer. C'était comme ça pour tout. Son meilleur ami [André Sarrut], qui finançait le film à l'époque, en eut assez et cessa de lui fournir de l'argent<ref>[http://marnie.alfred.free.fr Section Histoire].</ref>.}} Nelle sue memorie, il cineasta stesso rievocò questo suo cambiamento di umore: «Non volevamo ammetterlo, ma era diventata già un'industria»<ref name="7CHBM2">{{Cita|Grimault 1991|p. 162}}.</ref>. La squadra d'animazione finì col dividersi in due fazioni; una, leale a Grimault e Prévert, abbandonò gli studi con loro, mentre l'altra, dalla parte di Sarrut, scelse di andare avanti seguendo le nuove direttive<ref name="Dossier" />.
 
Presentato così com'era alla [[Biennale di Venezia]] nel [[1952]], ''La Bergère et le Ramoneur'' riuscì comunque ad aggiudicarsi il Premio Speciale della Giuria, probabilmente perché era fatto di «bellissimi rimasugli»<ref name="Dossier" />.
Uscì nelle sale cinematografiche [[1953|un anno dopo]] (in [[Italia]] venne distribuito con il titolo ''La pastorella e lo spazzacamino'' dalla CEI Incom <ref name="Cei" />, con un montaggio non supervisionato e disconosciuto dagli stessi autori, i quali di fatto non lo videro come una loro opera, in quanto lontana dai loro progetti originali.<ref name="Grélier">{{Cita giornale|giornale=[[La Revue du cinéma (1969-1992)|Image et Son]]|autore=Robert Grélier|numero=348|data=Mars 1980|pp.66-71|titolo=La Longue Marche}}.</ref>Il film fu un insuccesso al botteghino e la Gémeaux fu costretta a dichiarare la bancarotta<ref name="Critikat" />.
 
Dal canto suo, Paul Grimault aveva deciso di abbandonare momentaneamente il mondo dell'animazione, accettando l'offerta di [[Henri Langlois]] di aderire alla [[Cinémathèque française]] e di realizzare un po' di spot pubblicitari, con i guadagni dei quali fondò nel 1951 una propria casa di produzione, Les Films Paul Grimault<ref name="Grélier Grimault" /> nella [[rue Bobillot]]<ref>{{Cita|Grimault 1991|p. 229}}.</ref>.
 
=== ''Le Roi et l'Oiseau'': 1980 ===
{{Citazione|Dicono che io abbia preso trentacinque anni di tempo per fare ''Le Roi et l'Oiseau''... Infatti, ho preso cinque anni (due volte) per realizzarlo e trenta per trovare i soldi!|[[Paul Grimault]]<ref name="Figaro"/>|lingua=fr|On dit que j'ai mis trente-cinq ans pour faire ''Le Roi et l'Oiseau''... En réalité, j'ai mis cinq ans (en deux fois) pour le réaliser et trente pour trouver le fric!|}}
 
==== Sviluppo di una nuova versione del film ====
Nel [[1967]]<ref>[http://www.objectif-cinema.com/horschamps/098b.php ''Objectif Cinéma'' : Dossier Le Roi et l'Oiseau].</ref><ref name="Critikat" /><ref name="Dossier 5">{{Cita|Dossier de presse 2013|p.5}}.</ref><ref name="Luce Vigo" />, dato che Les Gémeaux era fallita ed i [[diritto d'autore|diritti d'autore]] del film erano scaduti<ref name="Cahier 5" />, Paul Grimault riuscì a recuperare i negativi comprandoli all'inizio di quell'anno<ref>{{Cita giornale|giornale=[[La Revue du cinéma (1969-1992)|Image et Son]]|autore=Hubert Arnault|numero=204|data=aprile 1967|titolo=Mention sur Le Roi et l'Oiseau}}</ref><ref name="Grélier" /> da uno dei collezionisti che si erano giocati all'asta pubblica l'opera (della quale non intendette rinnovare i diritti, non riconoscendola come una sua creazione). Tuttavia controllando tali nastri, si rese conto che buona parte del materiale realizzato e scartato dalla produzione era mancante e che era andato perduto. Questo lo portò a considerare fondamentale, più che un nuovo montaggio, una «ricreazione totale» del progetto<ref name="Luce Vigo" />:
 
{{citazione|Nessuno sapeva che cosa ne fosse stato dei disegni dell' animazione, di quelli in cellulosa, dei trecento e rotti scenari, delle sequenze rimosse nel montaggio, delle montagne di immagini e di suoni che mi avrebbero permesso di ripristinare la versione originale del film. Se avessi voluto mostrare ''La Bergère et le Ramoneur'', la scelta era o la versione di Sarrut o niente. [...] L'idea che ci era venuta era quella di fare un rifare un nuovo film più vicino allo spirito della sceneggiatura originale, ma che sarebbe stato allo stesso tempo anche un film diverso, come due tele dello stesso paesaggio dipinto dallo stesso pittore, una con un cattivo tempo e l'altra con uno bello.|Paul Grimault<ref name="Figaro"/><ref name="Traits 161">{{Cita|Grimault 1991|p.161}}.</ref>|lingua=fr|Personne ne savait ce qu'étaient devenus les dessins d'animation, les cellulos, les trois cents et quelque décors, les plans supprimés au montage, les chutes d'images et de son qui m'auraient permis de rétablir la version originale du film. Si je voulais montrer ''La Bergère et le Ramoneur'', c'était la version Sarrut ou rien. [...] L'idée nous est venue de faire un nouveau film qui se rapprocherait davantage de l'esprit du scénario d'origine mais qui serait un film différent, comme peuvent être différentes deux toiles d'un même paysage peintes par le même peintre, l'une par temps gris et l'autre par beau temps.}}
[[File:PrévertMaison2.JPG|thumb|La casa di Jacques Prévert a [[Omonville-la-Petite]].]]
Un altro problema fu quello di trovare dei finanziatori che producessero il lungometraggio. L'impresa non fu facile, anche perché quando a Grimault non veniva rifiutata la richiesta dicendo che «tutti avevano già visto questo film», si obiettava che sarebbe stato meglio fare un cortometraggio<ref name="Grélier Grimault"/>. Case di produzione [[Stati Uniti d'America|americane]] e [[Unione Sovietica|sovietiche]] fecero delle offerte al regista, che tuttavia rifiutò, in quanto non sarebbe stato poi in grado di mantenere la squadra che desiderava. Un'azienda nipponica gli propose anche la possibilità di girare un secondo film in [[Giappone]]<ref name="Grélier Grimault"/>.
Nel [[1976]] la [[Centre national du cinéma et de l’image animée|CNC]] gli concedette un importo di «un milione di franchi» in anticipo sulle ricevute, sufficiente per far partire il cantiere. Unica imposizione della compagnia a Grimault fu quella di chiedere l'aiuto, per garantire l'affidabilità dell'investimento, a [[Robert Dorfmann]]<ref name="Grélier Grimault"/>, grazie ai contributi finanziari del quale, e all'appoggio di [[Les Films Corona]] e [[Antenne 2]], l'artista riuscì a procurarsi un budget abbastanza cospicuo, ma non così grande come quello messo da Sarrut per ''La Bergère et le Ramoneur'' <ref name="Dossier 5"/><ref name="Grélier Grimault"/>. Alla limitatezza dei mezzi sopperì la ricchezza del sodalizio con Prévert, che li aveva condotti nel frattempo a fare altri corti insieme, come ''La Faim dans le monde''<ref name="Grélier Grimault"/>, ''Les Diamants'' e ''Le Chien mélomane''<ref name="CG">{{Cita giornale|giornale=[[L'Écran fantastique]]|autore=[[Christophe Gans]]|numero=13|data=secondo trimestre 1980|p.75|titolo=Critique}}.</ref>. [[File:Pierre Brasseur en 1961 dans le film Mon frère Jacques par Pierre Prévert.jpg|thumb|upright|left|alt=Ritratto di tre quarti sfocato, estratto da un film, di un uomo barbuto vestito elegantemente.|Il personaggio dell'uccello era così tanto modellato sul carattere del suo doppiatore originale [[Pierre Brasseur]] (qui nel 1961), che sorsero svariate difficoltà per trovare un attore che sapesse interpretarlo in maniera ottimale.]]La coppia si rimise a lavorare sulla sceneggiatura, ma il poeta, che era malato, morì nell'aprile del [[1977]], quando ancora Grimault stava cercando nuovi fondi<ref name="Bio 60">{{Cita|Pagliano 1996|p.60}}.</ref>. Ciononostante, le poche sedute che fecero in tempo a fare (a casa di Prévert a [[Omonville-la-Petite]], in [[Normandia]], dove facevano lunghe passeggiate in riva al mare) risultarono decisive per definire alcune nuove sequenze: una su tutte, la scena finale, in qui l'automa, spegnendosi, rompe la gabbia liberando l'uccellino<ref name="7CHBM2" />. {{Citazione|Anche alla fine, sebbene sapendo che era molto malato, questo lavoro era, in un certo senso, una sopravvivenza per lui. Sapeva che non ce l'avrebbe fatta a vedere il film, ma quella era una vendetta che si stava prendendo.|Paul Grimault <ref name="Grélier Grimault" />|lingua=fr|Même à la fin, se sachant très malade, ce travail était en quelque sorte pour lui une survie. Il savait qu'il ne verrait pas le film, mais c'était une revanche qu'il prenait.}} La determinazione di Prévert spinse ancor di più il regista a lottare per realizzare ''Le Roi et l'Oiseau'', che si sarebbe presentato come un'opera che avrebbe conciliato atmosfere ed immagini della versione del 1953 e visioni ed idee del tutto nuove. Nel momento di mettersi all'opera, giunsero ulteriori complicazioni. Il team tecnico dei tempi della Gémeaux infatti non esisteva più: alcuni animatori, quelli più anziani ed esperti, erano morti, mentre altri si erano dispersi tra vari studi indipendenti, dove lavoravano su progetti meno prestigiosi, come spot pubblicitari, che lo stesso Grimault aveva avuto modo di sperimentare tempo prima<ref name="Traits 211">{{Cita|Grimault 1991|p.211}}.</ref>. Inoltre si era rivelato necessario scegliere nuove voci per i personaggi: [[Serge Reggiani]] non poteva più doppiare il giovane spazzacamino e [[Pierre Brasseur]], sulle movenze del quale era stato animato l'uccello, era deceduto nel [[1972]] ed era stato sostituito, dopo una difficile ricerca, dal [[comico]] [[Jean Martin (attore)|Jean Martin]], della [[Jean-Louis Barrault|compagnia Renaud-Barrault]] su suggerimento di [[Pierre Prévert]]<ref name="Cahier 4">{{Cita|Pagliano 2010|p.4}}.</ref>. I nuovi attori dovettero impegnarsi molto per seguire la mimica dei loro predecessori, sui caratteri dei quali erano in pratica modellati tutti i personaggi.<ref name="Grélier Grimault" />. Il risultato finale però si rivelò addirittura migliore di quello della prima versione: secondo Grimault infatti, alcuni doppiatori si rivelarono più portati ai ruoli a loro affidati rispetto a quelli precedenti, come [[Roger Blin]], che venne apprezzato per la sua voce seria e commovente<ref>{{Cita|Pagliano 1996|p.65}}.</ref>.
 
==== La nascita di ''Le Roi et l'Oiseau'' ====
[[File:Jean-François Laguionie 2016 2.jpg|thumb|upright|L'animatore Jean-François Laguionie, considerato uno dei migliori in Francia<ref>{{cita web|url=http://www.cinematheque.fr/cycle/jean-francois-laguionie-355.html<!--|titolo=Rétrospective Jean-François Laguionie-->|sito=La Cinémathèque française|titolo=JEAN-FRANÇOIS LAGUIONIE, UNE VIE DESSINÉE|citazione=Auteur en 42 ans de neuf courts métrages et cinq longs métrages, Jean-François Laguionie est l'un des plus grands cinéastes de films d'animation en France.}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.letelegramme.fr/bretagne/portraits/jean-francois-laguionie-maitre-du-film-d-animation-14-08-2016-11181512.php|titolo=Jean-François Laguionie. Maître du film d'animation|sito=Le Télégramme|citazione=Jean-François Laguionie est l'un des maîtres français du cinéma d'animation.|autore=Guénaëlle Daujon}}</ref>, fu scoperto da Grimault durante la lavorazione del film.]]
La lavorazione su ''Le Roi et l'Oiseau'' consistette principalmente nello «sgrassare» i negativi de ''La Bérgere et le Ramoneur'' per ricavare quaranta minuti di girato dai sessantatré iniziali<ref name="Luce Vigo" /><ref name="Grélier Grimault" />, ai quali aggiungere tre quarti d'ora<ref name="Traits 161" /> di nuove sequenze per arrivare alla durata ottimale di quasi un'ora e mezzo. Le scene più difficili da animare furono quelle del matrimonio, quelle con i leoni e quelle notturne, per vari problemi sorti durante la produzione<ref name="Luce Vigo"/>. Fortunatamente grazie alla loro realizzazione in [[Technicolor]] i colori non si erano deteriorati e le filiali [[Londra|londinesi]] poterono così operare su di loro con la tecnica [[Eastmancolor]]. Grimault si era appuntato inoltre la precisa tavolozza delle tonalità utilizzate e questo facilitò le connessioni tra le scene vecchie e quelle nuove<ref name = "Grélier Grimault"/>. Il team d'animazione era composto da una trentina di disegnatori, in gran parte nuove leve, e rassomigliava a quello che il regista avrebbe trovato se fosse andato negli [[Stati Uniti]]. Ciononostante la continuità con la vecchia squadra era assicurata dalla presenza di persone come [[Pierre Prévert]], il fratello del poeta scomparso <ref name = "Grélier Grimault"/>.
 
In un articolo per ''[[L'Écran fantastique]]'', il giovane [[Christophe Gans]] raccontò il relativo anonimato di Paul Grimault nel periodo del ritiro: {{Citazione|Nessuno era più affezionato a questo poeta dagli occhi stanchi, ma con un vivace tratto di matita [...]. [Colui che] non era altro che un nome nelle enormi e ingrate enciclopedie della [[settima arte]], le sue ultime produzioni di cortometraggi sono state spazzate via dalla discredito commerciale delle "prime parti"|Christophe Gans<ref name="CG"/>|lingua=fr|Personne ne portait plus quelque attachement à ce poète aux yeux fatigués mais au coup de crayon vivace [...]. [Lui qui] n'était plus qu'un nom dans les énormes et ingrates encyclopédies du septième art, ses dernières réalisations en court-métrage ayant été balayées par la déconsidération commerciale des "premières parties".}}
L'artista mantenne la sede nella rue de Bobillot dove ebbe l'occasione non solo di «scoprire» non solo sé stesso, ma anche nuovi talenti, che decise di allenare sul posto, prima di dargli la possibilità di esprimersi da soli, come [[Jacques Colombat]], [[Philippe Leclerc (animatore)|Philippe Leclerc]] o [[Jean-François Laguionie]]<ref name="Grélier"/>.
 
Mano a mano che il cantiere andava avanti, ci si rese conto che la storia aveva preso una piega del tutto nuova ed inaspettata, con uno scambio di ruoli tra il re e l'uccello, divenuti i veri e propri protagonisti della vicenda, e la pastorella e lo spazzacamino, relegati a personaggi secondari<ref name="Dossier 5"/>. Ciò permise di distinguere in maniera netta le due versioni dell'opera<ref name="Grélier Grimault"/>. Grimault si occupò del montaggio e del sonoro, lasciando le modifiche più precise ai suoi collaboratori, senza astenersi però dal discutere a volte con gli attori, ad esempio per consigliare all'interprete della canzone dell'uccello di non mascherare la propria voce se gli capita di cantare male<ref name="Luce Vigo"/>. Completato nel novembre [[1979]]<ref name="XDOTNT"/> dopo cinque anni di effettiva produzione<ref name="Guerand">{{Cita news|pubblicazione =L'Avant-Scène Cinéma|autore=Jean-Philippe Guerand|numero=606|data=ottobre 2013|pagina=123|titolo=DVD Le Roi et l'Oiseau}}.</ref>, il lungometraggio venne dedicato a Prévert<ref name="CG"/> e considerato, sul versante cinematografico, il suo [[canto del cigno]], visto il suo allontanamento dal Cinema nel [[1946]], a seguito del fallimento di ''[[Mentre Parigi dorme]]'', frutto della collaborazione con [[Marcel Carné]]<ref name="Guerand"/>.
 
== La colonna sonora di Wojciech Kilar ==
===Alla ricerca di un compositore===
[[File:Wojciech Kilar 2 edit2.jpg|thumb|alt=Foto di tre quarti di Wojciech Kilar con testa calva e dal volto spigoloso.|Wojciech Kilar (nel 2006) volle conservare le composizioni di Kosma dalla prima versione del film.]]
Per musicare le scene ambientate nel regno di Takicardia la scelta cadde in prima battuta sul compositore [[Ungheria|ungherese]] [[Joseph Kosma]].
Tuttavia, durante la produzione di quella che sarà la prima versione del film, soltanto tre delle sue canzoni (quella del mese di maggio, suonata da un [[Carillon (idiofono a pizzico)|carillon]], la [[ninna nanna]] che l'uccello canta ai suoi piccoli, e la [[filastrocca]] intonata da questi ultimi), con testo di [[Jacques Prévert]], furono effettivamente utilizzate<ref name="libretto">Libricino del CD della colonna sonora originale, pp. 6-7 e 14</ref>, assieme al canto dei cortigiani del re (l'unico di una serie di [[coro greco|cori]] originariamente pensati per far risaltare determinate sequenze)<ref name="Pagliano 80-81">{{cita|Pagliano 2012|pp. 80-81}}</ref>.
 
Kosma inoltre non sarebbe stato richiamato per la realizzazione della seconda versione dell'opera: nel 1950 egli aveva discusso aspramente con Grimault e Prévert (del quale era, tra l'altro, uno stretto collaboratore), che gli avevano rimproverato il fatto che non si fosse ribellato insieme a loro contro la decisione del produttore [[André Sarrut]] di finire, senza i suoi creatori, ''La Bergère et le Ramoneur''. Il compositore infatti si era ritenuto, una volta svolto il suo lavoro, non più coinvolto nel progetto e così aveva trovato insensato intromettersi nei dissidi tra i due artisti e Sarrut, consegnando le sue composizioni alla produzione. Al momento di tornare a lavorare alla seconda versione, Grimault, che giudicava la qualità del contributo di Kosma diseguale e composta da «riempitivi» ripetuti (quando non da registrazioni di brani così danneggiate dal tempo da essere inutilizzabili<ref name="Grélier Grimault"/>), tentò di ingaggiare [[Maurice Jarre]], amico e collega di lunga data del suo amico [[Georges Franju]], inutilmente<ref>{{cita|Pagliano 1996|p. 1996}}</ref>. La ricerca di un compositore dannò la coppia fino alla morte di Prévert<ref name="Luce Vigo">{{cita giornale|periodico=[[Jeune Cinéma]]|autore=[[Luce Vigo]]|numero=128|data=luglio-agosto 1980|pagine=1-9|titolo=Entretien avec Paul Grimault}}.</ref>, quando finalmente il regista non rimase impressionato dalla musica del lungometraggio di [[Andrzej Wajda]] ''[[La terra della grande promessa]]'', composta da [[Wojciech Kilar]]. Questi era francofilo e ammiratore dello scrittore e, dopo un primo incontro con Grimault nell'ottobre 1978, accettò immediatamente di musicare il cartone animato.<ref name="Pagliano 83">{{cita|Pagliano 2012|p. 83}}</ref>
 
La realizzazione della colonna sonora incominciò sei mesi dopo la dipartita del poeta<ref>Libricino del CD della colonna sonora originale, p. 7.</ref>. Grimault lasciò carta bianca al musicista<ref>Libricino del CD della colonna sonora originale, p. 5.</ref>, il quale, nel rispetto del suo predecessore Kosma, rifiutò di cambiare le canzoni da quest'ultimo composte e le integrò al suo lavoro per ''Roi et l'Oiseau''<ref name="libretto" />.
Alcuni brani, come quello della danza del piccolo clown o della marcia nuziale, nacquero prima delle sequenze del film, che quindi vennero animate da Paul Grimault in modo tale da seguire alla perfezione la musica; tutti gli altri pezzi invece vennero scritti a fine produzione, senza che il regista avesse ascoltato una singola bozza preparatoria
<ref>Libricino del CD della colonna sonora originale, p. 4.</ref><ref name="Dossier" />.
Le registrazioni si tennero in [[Polonia]] con la collaborazione dell' Orchestra Sinfonica Nazionale della Radio Polacca condotta da [[Stanisław Wisłocki|Stanislaw Wislocki]]<ref name="Dossier" />.
Kilar presentò l'incisione (che egli stesso giudicò «troppo romantica, troppo polacca») a Grimault il 23 aprile 1979 ed in quest'occasione costui ascoltò per la prima volta la colonna sonora.<ref name="Pagliano 83"/>: {{citazione|Paradossalmente, Paul ed io non abbiamo mai parlato della musica. Non ho mai presentato un singolo abbozzo... […] In nessun momento mi ha detto: vorrei un tipo di musica, un tipo di orchestrazione... […] Mi ha lasciato soltanto sentire il film dentro di me... […] Questa era la soluzione migliore perché, qualunque cosa accadesse, le immagini di ''Le Roi et l'Oiseau'' […] avevano ormai stabilito una certa atmosfera, una certa forma di musica.|[[Wojciech Kilar]]<ref name="Dossier 11">{{cita|Dossier de presse 2013|p. 11}}.</ref>|lingua=fr|Paradoxalement, Paul et moi n’avons jamais parlé de musique. Je ne lui ai jamais soumis une seule maquette... [...] À aucun moment, il m’a dit : Je souhaite tel type de musique, tel type d’orchestration... [...] Il m’a simplement laissé ressentir le film de l’intérieur... [...] Ce qui était la meilleure solution car, quoi qu’il arrive, les images du ''Le Roi et l’Oiseau'' [...] appelaient d’elles-mêmes un certain climat, une certaine forme de musique.}}
Un ''Hymne de Takicardie'' era stato pianificato e proposto da cantare a [[Henri Salvador]]. Paul Grimault aveva in effetti ereditato da Prévert alcuni versi di una canzone con un testo ricco di onomatopee e presumibilmente sovrapposta alla sequenza della fabbrica, in armonia con i suoni prodotti dagli operai al lavoro. All'inizio del 1978 egli andò a trovare il cantante, entusiasta all'idea di cantare dei versi del poeta. Tuttavia Salvador rimase deluso dalla lettura dei testi e il progetto fu così abbandonato da entrambi gli artisti senza risentimento<ref>{{Cita|Pagliano 2012|p. 86}}</ref>.
 
=== Tracce ===
La prima edizione della colonna sonora uscì nel 1980 per [[Warner Music Group|WEA]]<ref name="Discogs">{{cita web|url=https://www.discogs.com/it/Wojciech-Kilar-Le-Roi-Et-LOiseau-Bande-Originale-Du-Film/release/4518541|titolo=Wojciech Kilar – Le Roi Et L'Oiseau (Bande Originale Du Film)|editore=Discogs|accesso=11 novembre 2017}}</ref>, mentre nel 2011 fu ristampata su CD dalla FGL Productions.
 
[[File:Roibabdre.jpeg|upright=1.5|Logo della colonna sonora|right|thumb]]
[[File:Kozma József zeneszerző.jpg|thumb|Joseph Kosma (nel 1940). [[Georges Franju]], amico di Grimault, consigliò a quest'ultimo di cercare un compositore tra i «musicisti del [[Danubio]]»<ref name="Voyage 83">{{Cita|Pagliano 2012|p.83}}.</ref>.]]
{{Tracce
| Titolo1 = Générique
| durata1 = 2:35
| Titolo2 = Prélude au mariage
| durata2 = 1:39
| Titolo3 = Les Appartements secrets
| durata3 = 0:28
| Titolo4 = La Chasse à l'oiseau
| temps4 = 1:10
| Titolo5 = Chanson du mois de mai n°12 : boîte à musique<ref group="N">Interpretato da Fabien Loris</ref>
| Durata5 = 1:13
| Autore musica5 = Joseph Kosma
| Autore testo5 = Jacques Prévert
| Titolo6 = Chanson du mois de mai n°38 : la leçon des oiseaux
| Durata6 = 0:29
| Autore musica6 = Joseph Kosma
| Autore testo6 = Jacques Prévert
| Titolo7 = Berceuse paternelle<ref group="N">Interpretato da Jean Martin</ref>
| Durata7 = 1:40
| Autore musica7 = Joseph Kosma
| Autore testo7 = Jacques Prévert
| Titolo8= La Polka des lions
| Durata8 = 1:36
| Titolo9 = Le Petit Clown
| Durata9 = 0:52
| Titolo10 = Les Deux Rois
| Durata10 = 0:31
| Titolo11 = Les Grands Ateliers du roi
| Durata11 = 3:16
| Titolo12= La Bergère et le Ramoneur
| Durata12= 5:50
| Titolo13= Le Portrait du roi
| Durata13 = 3:09
| Titolo14 = L'Escalier aux cent-mille marches
| Durata14 = 1:41
| Titolo15 = La Marche nuptiale
| Durata15 = 1:03
| Titolo16= Carillon
| Durata16= 1:05
| Titolo17 = La Complainte de l'aveugle
| Durata17 = 3:25
| Titolo18= La Révolte des fauves
| Durata18 = 3:08
| Titolo19= La Fin du grand automate
| Durata19 = 1:37
| Titolo20 = Épilogue
| Durata20= 1:49
| Titolo21 = Générique de fin
| Durata21= 2:36
}}
 
== Distribuzione ed accoglienza ==
 
{{Citazione|Durante tutto il tempo in cui ho realizzato il film, non ho mai pensato che fosse una storia per bambini.|[[Paul Grimault]]<ref name="Luce Vigo" />|lingua=fr|Pendant tout le temps que j'ai réalisé le film, je n'ai jamais pensé que c'était un propos qui s'adressait aux enfants.}}
 
Come precedentemente accennato, ''La Bergère et le Ramoneur'' venne proiettato in anteprima alla [[Biennale di Venezia]] nel settembre del 1952, per poi uscire nelle sale cinematografiche il 29 maggio 1953, attirando 1.363.935 <ref>{{cita web|url=http://www.cbo-boxoffice.com/v4/page000.php3?inc=fichemov.php3&fid=15394|titolo=Box-office de La Bergère et le Ramoneur|sito=CBO Box-office|accesso=16 novembre 2017}}.</ref>.
 
Il 13 dicembre 1979 ''Le Roi et l'Oiseau'' ricevette il [[premio Louis-Delluc]] ancor prima di venire distribuito, divenendo il primo (e ancora oggi l'unico) film d'animazione a ricevere tale riconoscimento. Il numero di spettatori che lo videro nei cinema nel 1980 si attesta tra 1.725.000<ref>{{cita web|url=http://www.jpbox-office.com/fichfilm.php?id=7442|titolo=Box-office de ''Le Roi et l'Oiseau'' 1980|sito=JP's Box-Office|accesso=16 novembre 2017}}.</ref> e 1.840.428<ref>{{cita web|url=http://www.cbo-boxoffice.com/v4/page000.php3?inc=fichemov.php3&fid=4674|titolo=Box-office La Bergère et le Ramoneur|sito=CBO Box-office|accesso=16 novembre 2017}}.</ref> e risultò di fatto il più grande successo di Grimault<ref>{{Cita|Pagliano 1996|p.66}}.</ref>. A questi vanno aggiunti inoltre gli spettatori delle versioni restaurate del [[2003]] e del [[2013]], che sono rispettivamente 405.441 (in 50 sale)<ref>{{cita web|url=http://www.cbo-boxoffice.com/v4/page000.php3?inc=fichemov.php3&fid=5746|titolo=Box-office La Bergère et le Ramoneur|sito=CBO Box-office|accesso=16 novembre 2017}}.</ref> e tra 183.000<ref>{{cita web|url=http://www.jpbox-office.com/fichfilm.php?id=13697|titolo=Box-office de ''Le Roi et l'Oiseau'' 2013|sito=JP's Box-Office|accesso=16 novembre 2017}}.</ref> ed i 188.062 (in 119 sale)<ref>{{cita web|url=http://www.cbo-boxoffice.com/v4/page000.php3?inc=fichemov.php3&fid=21776|titolo=Box-office La Bergère et le Ramoneur|sito=CBO Box-office|accesso=16 novembre 2017}}.</ref>.
 
La critica accolse in maniera molto positiva il film, soprattutto quella [[Inghilterra|inglese]]<ref name="Bio 67">{{Cita|Pagliano 1996|p.67}}.</ref>. In [[Francia]] venne acclamato pressoché all'unanimità come un «lavoro titanico»<ref name="Guerand"/>. Gli unici appunti che gli vennero mossi contro riguardarono piuttosto l'armonizzazione tecnica, considerata a volte insufficiente, tra le sequenze vecchie e quelle nuove<ref name="Voyage 164">{{Cita|Pagliano 2012|p.164}}.</ref>. [[Jean-Philippe Domecq]] della rivista ''[[Positif]]'' mise in risalto la grande connivenza delle menti di Grimault e Prévert nell'opera, «in cui la poesia visiva e la poesia verbale sono mirabilmente intrecciate»<ref name="JP Domecq" /> e che portano ad un risultato che è «un incantesimo [...] elettrizzante». Lodò il senso della [[caricatura]] nella storia, ma ebbe delle riserve sulla caratterizzazione della pastorella e dello spazzacamino, «che sono un residuo di convenzioni che <può> sorprendere in un film così inventivo», ammettendo che «è vero che i fiori blu dell'amore possono essere irrimediabilmente più blandi dell'ostilità che li minaccia»<ref name="JP Domecq">{{Cita giornale|periodico=[[Positif]]|autore=[[Jean-Philippe Domecq]]|numero=232-233|data=luglio 1980|passaggio=106-108|titolo=Réalité piégée (Le Roi et l'Oiseau)}}.</ref>. Un anno dopo, sullo stesso periodico, un altro giornalista parlò del lungometraggio, in occasione della sua presentazione al [[Festival international du film d'animation d'Annecy|festival di Annecy]]: «l'apoteosi di Grimault/Prévert, infine, completata secondo la volontà degli autori»<ref name="Annecy">{{Cita giornale|giornale=[[Positif]]|numero=247|data=Octobre 1981|p.54|titolo=Annecy 1981}}.</ref>.
 
Opinioni più negative ed aspre vennero dal ''[[Cahiers du cinéma]]'' che giudicò ''Le Roi et l'Oiseau'' «un film da odiare»<ref name="Bio 67"/>. Sebbene sia passata in sordina, tale forte critica sorprese per la sua virulenza e addolorò profondamente Grimault. In particolare, essa denunciò «le fantasie poetiche [di Prévert, che] non sono mai state ben rassicurate» e l'assenza di una fuga poetica. Se da un lato poi apprezzò la cura dell'ambientazione, dall'altro disprezzò i disegni, la sceneggiatura e la mancanza di miglioramenti tra le due versioni, che portano a ciò che considerò un esempio «di versione poetico-artigianale della "qualità francese" che ci sorprende a odiare di nuovo»<ref name="Voyage 165">{{Cita|Pagliano 2012|p.165}}.</ref><ref>{{Cita giornale|autore=|titolo=Critique du Roi et l'Oiseau |periodico=[[Cahiers du cinéma]]|volume=|numero=310|giorno=|mese=aprile|anno=1980|pagine=}}</ref>. Carenze a livello di storia vennero notate anche da [[Michel Mardore]] di ''[[L'Obs|Le Nouvel Observateur]]'', secondo il quale «il materiale è molto sottile e il canto è molto monotono». Affermò inoltre che ci sarebbe la debolezza del cinema d'animazione, «condannato per natura a sorprendere sempre, abbagliare ed a soggiogare», e che «non tollera i fallimenti del cinema ordinario, con attori reali.»<ref name="Voyage 165" /><ref>{{Cita giornale|autore=[[Michel Mardore]]|titolo=Critique du Roi et l'Oiseau|periodico=[[L'Obs|Le Nouvel Observateur]]|volume=|numero=|giorno=31|mese=marzo|anno=1980|pagine=}}</ref>.
 
Nonostante questo, la generale accoglienza positiva rasserenò Grimault, «contento di aver adempiuto [al suo] compito con un po' di amarezza, tuttavia, di fronte a questi tempi, rovinati da tutto ciò che [vuole] dimenticare ora» e pronto a lanciarsi su un nuovo progetto, ''[[La Table tournante]]'', in collaborazione stavolta con il regista [[Jacques Demy]]<ref name="Traits 211"/>.
 
Grazie al secondo restauro del 2014, ''Le Roi et l'Oiseau'' è giunto all'attenzione dei critici contemporanei, alcuni dei quali lo hanno elogiato come uno dei più importanti film d'animazione mai concepiti e come il migliore in assoluto uscito in quell'anno<ref>{{cita web|url=http://www.latimes.com/entertainment/movies/la-et-mn-king-mockingbird-review-20141219-column.html|titolo='The King and the Mockingbird' is a very French, playful tale|sito=Los Angeles Times|accesso=25 novembre 2017}}.</ref>. Sul sito aggregatore [[Rotten Tomatoes]] ha la rara percentuale di gradimento del 100%, con un voto medio di 8,7 su 10 basato su ventidue recensioni<ref>{{cita web|url=https://www.rottentomatoes.com/m/the_king_and_the_mockingbird|titolo=THE KING AND THE MOCKINGBIRD (2014)|sito=Rotten Tomatoes|accesso=25 novembre 2017}}.</ref>
, mentre su [[Metacritic]] ha come punteggio 87, che indica "acclamazione universale".<ref>{{cita web|url=http://www.metacritic.com/movie/the-king-and-the-mockingbird|titolo=The King and the Mockingbird 2014|sito=Metacritic|accesso=25 novembre 2017}}.</ref>
 
==Influenza culturale==
=== In Francia ===
Dalla sua uscita, ''Le Roi et l'Oiseau'' è divenuto in Francia un film importante e rivoluzionario su più livelli: non solo come primo lungometraggio animato prodotto interamente nel Paese, in grado di resistere all'egemonia stilistica delle case di produzione americane, ma anche e soprattutto come una delle prime opere disegnate ad avere un grande successo presso la critica specializzata (come già detto, vincendo il premio Louis-Delluc). Figura come unica opera realizzata in tale tecnica (assieme a ''[[Biancaneve e i sette nani]]'') nella classifica stilata nel [[1999]] dalla rivista ''[[Le Monde]]''/[[Fnac]] dei "100 film preferiti dai francesi" <ref name="Dossier 11"/>.
 
La sua influenza però fu tale da uscire fuori dai confini francesi, acquisendo con il tempo lo status di [[pietra miliare]] del cinema d'animazione in generale. «Era una cosa buona per tutto il settore», raccontò vent'anni dopo Paul Grimault nella sua biografia scritta dal critico e storico del cinema Jean-Pierre Pagliano<ref>{{cita web|url=https://www.franceculture.fr/personne-jean-pierre-pagliano|titolo=Jean-Pierre Pagliano
|sito=france Culture|accesso=18 novembre 2017}}.</ref>. Animatori anche dalle scarse qualità tecniche riuscirono a realizzare quello che viene chiamato tuttora «un vero film»<ref name="Bio 154"/>. Il regista riuscì dunque a far capire quanto l'animazione sia «una tecnica povera solo sul piano finanziario»<ref name="Annecy"/>.
 
Appena rilasciata la seconda versione, il [[periodico]] ''[[Jeune Cinéma]]'' stimò che, nei confronti del disegno animato, «il pubblico è pronto, il successo di ''Le Roi et l'Oiseau'' lo attesta». Cortometraggi e lungometraggi come quest'ultimo apparirono finalmente proficui e capaci di onorare finanziariamente i tecnici coinvolti.<ref name="Luce Vigo"/>
Successivamente, il film è stato presentato ai [[Festival del film francese]] del [[Portogallo]] nel [[2004]], di [[Israele]] nel [[2006]] e di [[Hong Kong]] nel [[2013]].
<ref>{{cita web|url=http://www.unifrance.org/film/1442/le-roi-et-l-oiseau|sito=[[uniFrance]]|titolo=Fiche du film|accesso=18 novembre 2017}}.</ref>
 
=== Ispirazione per lo [[Studio Ghibli]] ===
[[File:Isao Takahata.jpg|thumb|upright|left|alt=Ritratto di tre quarti di un uomo anziano che parla al microfono.|[[Isao Takahata]] (qui nel 2014) disse che non avrebbe mai intrapreso la carriera dell'animazione se non avesse visto ''La Bergère et le Ramoneur'' durante i suoi studi universitari.]]
''Le Roi et l'Oiseau'' influenzò in maniera particolare il [[Anime|cinema d'animazione giapponese]]. Esempio lampante ne è la fondazione dello [[Studio Ghibli]] da parte di [[Hayao Miyazaki]] e [[Isao Takahata]], che rimasero segnati dalla visione de ''La Bergère et le Ramoneur'', quando venne distribuita nei cinema negli [[anni Cinquanta]]. Il secondo ebbe anche l'occasione di incontrare Paul Grimault in una retrospettiva a lui dedicata al [[Palais de Tokyo]] nel marzo del [[1992]], ricevendo una dedica del regista nel catalogo della mostra<ref name="Voyage 166" />.
 
Isao Takahata in particolare, diplomato in letteratura francese e specializzato sull'opera di Prévert, vide ''La Bergère et le Ramoneur'' a ventisei anni e riuscì a procurarsi la sceneggiatura originale usata dal distributore per creare i sottotitoli in giapponese <ref name="Voyage 168">{{Cita|Pagliano 2012|p.168}}.</ref>. Percepì nella sua «miscela meravigliosa e misteriosa di tensione ed eccesso», aspetti prima d'allora inediti nel cinema d'animazione, elementi vicini alle arti classiche giapponesi<ref name="Voyage 166">{{Cita|Pagliano 2012|p.166}}.</ref>, rimanendo soprattutto colpito dalle potenzialità che la tecnica offriva: l'espressione si basava in particolare sugli insiemi, attraverso i giochi di prospettiva e su un'attenta caratterizzazione dei personaggi, anche delle macchine. Anche [[Yasuo Ōtsuka]], suo futuro collega dello Studio Ghibli, considerò l'opera «il primo film animato che descrive l'interiorità umana».<ref name="Voyage 168"/> Un esempio di questa caratterizzazione tanto ammirata dai giapponesi potrebbe essere la scena del ritratto del re: quando il pittore infatti presenta al tiranno la sua esatta rappresentazione - esatta fino al suo [[strabismo]] - questi sulle prime sembra non tenergli rancore, ma poi, dopo essersi apparentemente congratulato con lui decorandolo con una medaglia, lo fa precipitare nel dimenticatoio. I sottili cambiamenti nei tratti e nei comportamenti di re Charles denotano la complessità del suo personaggio, in maniera più sottile e meticolosa che nell'animazione [[Stati Uniti|statunitense]]<ref>{{Cita|Pagliano 2012|p.170}}.</ref>.
 
{{Citazione|Quel che è certo è che l'influenza di questo film è stata per me decisiva. Posso dire che senza la sua scoperta, non avrei mai intrapreso la strada del film d'animazione. Questo per dire l'intensità dello shock che ho ricevuto allora.|[[Isao Takahata]]<ref name="Voyage 168"/>|lingua=ja|確かなのは、この映画の影響が私にとって決定的だったということです。 彼の発見がなければ、私はアニメーション映画の道を辿ったことはないだろう。 これは、私が受け取ったショックの強さです。}}
[[File:Oiseau torre.JPG|thumb|upright|La residenza segreta di re Charles, ripresa da [[Hayao Miyazaki]] come segreta del castello di Cagliostro nel film ''[[Lupin III - Il castello di Cagliostro]]'' del [[1979]].]]
L'influenza di ''La Bergère et du Ramoneur'' (e non di ''Le Roi et l'Oiseau'', uscito molto più tardi) è rintracciabile in molte opere dei fondatori dello Studio Ghibli: per esempio in ''[[Laputa - Castello nel cielo]]'' (1986) di [[Hayao Miyazaki]] il robot-soldato della tecnologia di Laputa distrugge la fortezza in cui è tenuto prigioniero, come il robot gigante guidato da re Charles che rade al suolo Takicardia. A Grimault come a Miyazaki, gli automi testimoniano una civiltà scomparsa e realizzano un progetto ben lontano dalla missione distruttiva per la quale erano stati programmati<ref>{{Cita libro|lingua=fr|cognome=Jérôme|nome=Lauté|titolo=Hayao Miyazaki|sottotitolo=L'enfance de l'art|editore=Éclipses|volume=45|anno=2009|pagine=160|p.27}}.</ref>.
 
=== Restauro===
A causa del deterioramento allarmante della pellicola originaria, un primo progetto di restauro di ''Le Roi et l'Oiseau'' venne proposto nel [[2001]] e finì nel [[luglio]] [[2003]], sotto la supervisione di [[StudioCanal]]. La pulizia digitale dei film venne eseguita dai [[Société Française des Films Éclair|laboratori Éclair]], quindi il restauro fotochimico e digitale e della sua colonna sonora furono affidati ad un gruppo di StudioCanal guidato da Béatrice Valbin<ref>{{cita web|url=http://www.paulgrimault.com|titolo=Page Restauration de Le Roi et l'Oiseau|sito=Site officiel des Films Paul Grimault|accesso=18 novembre 2017}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.objectif-cinema.com/horschamps/098i.php|titolo=La restauration en détail : par Béatrice Valbin de Studio Canal|accesso=18 novembre 2017|sito=Objectif Cinéma}}.</ref>. Per ragioni incerte, alcuni dialoghi vennero ri-registrati, con [[Jean Martin (attore)|Jean Martin]] <ref>[http://www.planete-jeunesse.com/fiche-605-le-roi-et-l-oiseau.html Planète Jeunesse - Le Roi et l'Oiseau]</ref>.
 
Tale versione restaurata venne presentata in [[alta definizione]] al [[Festival di Cannes 2003]]<ref>{{cita web|url=http://www.festival-cannes.com/fr/archives/ficheFilm/id/09c3bc73-b02a-44b7-9bb4-5ce5ff092ba8/year/2003.html|titolo=Festival de Cannes 2003|accesso=18 novembre 2017}}.</ref> e l'edizione in DVD ricevette il Premio Speciale della Giuria al [[Festival di Cannes 2004]]<ref name="PJ">{{cita web|url=http://www.planete-jeunesse.com/fiche-605-le-roi-et-l-oiseau.html|autore=Lolo le Suedois|titolo=Fiche du film sur Planète Jeunesse}}.</ref>.
 
Un secondo restauro<ref name="Guerand"/> venne effettuato nel [[2013]] e distribuito nei cinema il 3 luglio<ref>{{Cita|Dossier de presse 2013|p.4}}.</ref>.
=== Edizioni home video ===
''Le Roi et l'Oiseau'' venne distribuito su [[VHS]] dalla Citel nel [[1992]]<ref name="PJ"/>.
 
Un doppio [[DVD]] della versione restaurata invece venne rilasciato nel 2003 ed ha come contenuti speciali ''[[La Table tournante]]'' di [[Paul Grimault]] e [[Jacques Demy]] e un [[documentario]] sul restauro dell'opera, con interviste dei suoi realizzatori<ref>{{Cita|Pagliano 2010|p.9}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://catalogue.bnf.fr/servlet/biblio?idNoeud=1&ID=41353351&SN1=0&SN2=0&host=catalogue|sito=[[Bibliothèque nationale de France|BNF]]|accesso=19 novembre 2017|titolo=Catalogue BNF}}.</ref>. Simultaneamente uscì la deluxe edition, in versione limitata a cinquemila copie e contenente, oltre allo stesso materiale dell'edizione standard, anche un [[CD]] con alcuni estratti della colonna sonora, un libretto di immagini e cinque litografie<ref>{{Cita web|url=http://www.allocine.fr/film/fichefilm-29696/dvd-blu-ray/?cproduct=17270|titolo=Fiche du DVD édition prestige de 2003 sur AlloCiné|accesso=19 novembre 2017}}.</ref>.
 
A partire dal 15 ottobre 2013, il film venne reso disponibile in [[Blu-ray]]<ref name="PJ"/>. Una versione "combo" Blu-ray + DVD avente gli stessi identici contenuti del doppio DVD venne pure pubblicata e propone un'edizione standard ed una "collector" con un libro illustrato, poster e CD. Un semplice DVD uscì lo stesso anno, con testimonianze incrociate per scoprire il lungometraggio nella sua complessità abbastanza artigianale.<ref name="Guerand"/> L'anno successivo venne pubblicata un'altra edizione DVD con ''La Table Tournante'', il documentario ''Paul Grimault image par image'' (del 2003) di Fabienne Isartel, i racconti sulla genesi dell'opera da parte di [[Wojciech Kilar]], Jean-Pierre Pagliano, Philippe Leclerc e Pierre Tchernia ed un'intervista di Lionel Charpy sull'influenza de ''La Bergère et le Ramoneur'' nel mondo degli anime<ref>{{Cita giornale|periodico=[[Positif]]|autore=Eithne O'Neill|numero=637|data=Marzo 2014|p.82|titolo=DVD Le Roi et l'Oiseau}}.</ref>.
 
Al contrario, ''La Bergère et le Ramoneur'' conobbe un infausto destino e non venne mai proposto in home video, principalmente a causa del disconoscimento da parte di Grimault. Alcuni, come [[Isao Takahata]], si rammaricarono del fatto che i due film non furono accoppiati in un unico DVD, riconoscendone la reciproca legittimità, ma il regista si rifiutò sempre di includere la prima versione nelle edizioni de ''Le Roi et l'Oiseau'', desiderando sottolineare la differenza di proprietà intellettuale tra le due opere: {{citazione|Quante volte mi è stato chiesto, con un pizzico di rimprovero, perché io abbia lasciato ''La Bergère et le Ramoneur'' in una scatola e [perché] non volevo tirarlo fuori di nuovo. È molto semplice: il meglio de ''La Bergère et le Ramoneur'' si trova in ''Le Roi et l'Oiseau''. Questo è quello che abbiamo fatto fino al 1950. E poiché non voglio che il resto sia attribuito a me, preferisco lasciare il film nella sua scatola. Dopo tutto è il mio film.|Paul Grimault<ref>{{Cita|Pagliano 2012|p.171}}.</ref>|lingua=fr|Combien de fois m'a-t-on demandé, avec une pointe de reproche, pourquoi je laissais ''La Bergère et le Ramoneur'' dans une boîte et ne voulais pas le ressortir. C'est très simple : ce qu'il y a de meilleur dans ''La Bergère et le Ramoneur'' on le trouve dans ''Le Roi et l'Oiseau''. C'est ce que nous avons fait jusqu'en 1950. Et comme je ne veux pas que le reste me soit attribué, je préfère laisser le film dans sa boîte. C'est mon film après tout.}}
 
== Analisi ==
{{Citazione|Sono contento di aver fatto ''Le Roi et l'Oiseau'' perché quello che dice è buono per tutti e sarà buono per anni. Non è un film con un messaggio, ma parla di come il mondo ha vissuto per un po' - e dove sembra essere sempre più coinvolgente.|Paul Grimault<ref name="Bio 67"/>|lingua=fr|Je suis content d'avoir fait ''Le Roi et l'Oiseau'' parce que ce qu'il raconte est salutaire pour tout le monde et le sera encore pendant des années. Ce n'est pas un film à message, mais il parle de la façon dont le monde vit depuis un temps — et où il a l'air de s'engager de plus en plus.}}
 
=== I personaggi ===
{{Citazione|Questa è la storia di un pessimo re che ha problemi con un uccello molto intelligente ed esperto; ci sono anche animali che sono molto carini, due amanti e un sacco di persone terribili.|[[Jacques Prévert]] a proposito dei personaggi del film<ref>{{cita web|url=http://www.objectif-cinema.com//horschamps/098c.php|titolo=L'univers du film|sito=Objectif cinéma|accesso=19 novembre 2017}}.</ref>.|lingua=fr|C’est l’histoire d’un roi très mauvais qui a des ennuis avec un oiseau très malin et plein d’expérience ; il y a aussi des animaux qui sont très gentils, deux amoureux et beaucoup de gens épouvantables.}}
 
==== Re Charles V + III = VIII + VIII = XVI ====
[[File:Louis XIV of France.jpg|thumb|upright|left|alt=Dipinto di un uomo riccamente vestito, con parrucca e lungo cappotto reale, di fronte a pesanti tendaggi ed una colonna classica.|Il monarca assoluto per eccellenza [[Luigi XIV]] (qui ritratto da [[Hyacinthe Rigaud]]), che ispirò le movenze e la fisionomia altezzosa del re di Takiradia.]]
'''Re Charles V + III = VIII + VIII = XVI''' è il tiranno solitario e megalomane di Takicardia. Anche se pensa di essere innamorato della pastorella, il suo interesse per lei in realtà nasce solo per contrastare l'amore che l'ha legata con lo spazzacamino.<ref name="Bio 58"/> Presentato dall'uccello come un monarca che «odia tutto il mondo» e che «tutto il mondo odia», governa un regno che porta un nome legato, per assonanza, ad una disfunzione cardiaca (la "[[tachicardia]]", per l'appunto) e nel quale ha imposto un vero e proprio [[culto della personalità]], disseminando dappertutto statue e ritratti con la sua effigie, scartando quelle opere che non lo idealizzano, raffigurandolo con tutti i suoi difetti fisici, come lo [[strabismo]]. È il peggior nemico dell'uccello (che lo schernisce), del quale uccide la moglie e minaccia i bambini durante le battute di caccia. Jean-Pierre Pagliano vede in lui «la follia dei potenti»<ref name="Voyage 112">{{Cita|Pagliano 2012|p.112}}.</ref>, che secondo [[Jean-Philippe Domecq]] si trasforma in «rabbia distruttiva», un confuso concetto di "invasore domestico" non convenzionale per un pubblico infantile.<ref name="JP Domecq"/> Il suo potere sul popolo, tuttavia, sembra saldo e spietato e ciò che dà tale impressione è la voce fredda dell'ascensore, che descrive i piani del palazzo reale in un tono neutro e che sottolinea la legittimazione del regime stabilito e del suo controllo, nel mentre porta una garanzia turistica, quindi storica<ref>{{Cita|Louguet|p.106}}.</ref>. Anche questa scena è stata appositamente edita da Grimault; per evitare che l'effetto comico prendesse il sopravvento sull'interpretazione del testo, il regista costrinse il doppiatore a sforzarsi nel dare una cadenza meccanica e monotona alla sua recitazione<ref name="Luce Vigo"/>.
 
Il suo nome pomposo deriva da quello di un altro tiranno precedentemente immaginato da Prévert nel [[dramma teatrale]] ''Un drame à la Cour'', ovvero il sovrano d'[[Ungheria]] "V + III = VIII + VIII = XVI"<ref name="Voyage 112"/>, ed è di fatto l'unico personaggio all'interno del film ad averne uno. Il suo ruolo di persecutore è analogo a quello di molti altri antagonisti della produzione del poeta, come ad esempio il pupazzo a molla a forma di diavolo del corto ''Le Petit Soldat'' <ref>{{Cita|Pagliano|2012|p=114}}.</ref>. L'ispirazione per la creazione di re Charles viene dai ritratti del [[Luigi XIV|Re Sole]] e dalle foto degli ufficiali che circondavano [[Benito Mussolini]]: «aristocratici di destra che venivano sempre fotografati con pistole alla cintura, sciabole che li mettevano in imbarazzo e che non sapevano usare. La narice dilatata, vestiti belli, con un po' di pancia, ma stretta da una cintura per dare l'illusione di avere un pettorale»
<ref name="Grélier Grimault"/>.
[[File:Oiseau Roi.JPG|thumb|right|Re Charles V + III = VIII + VIII = XVI in tenuta da caccia.]]
La minaccia rappresentata dal re raddoppia quando viene sostituito dal suo ritratto, il cui disprezzo sullo spazzacamino è tanto più giustificato in quanto entrambi provengono dallo stesso mondo, il mondo delle immagini. Uno dei responsabili della sua animazione, Philippe Landrot, fa notare come il sosia dipinto di Charles non sia strabico e che abbia anche un portamento elegante: «Uno fa un gesto ed è ridicolo, l'altro fa lo stesso gesto ma è elegante. Il Re dipinto, è lui quello "di successo". È ciò che il vero re avrebbe voluto essere». Pagliano nota, tuttavia, che «in questo universo di finzione e incomprensione, la sostituzione passa inosservata»: il re dimenticato soffre del regime che egli stesso ha stabilito<ref>{{Cita|Pagliano 2012|p.114-115}}.</ref>. D'altra parte Paul Grimault ammette che ogni personaggio ha diversi volti più o meno lucidi (come l'uccello, benefattore degli amanti che non nega la peggiore demagogia) e si rifiuta di condannare in maniera definitiva il sovrano: «Il re, quando [l'automa] gli soffia addosso, viene scaraventato lontano nelle galassie. Gli altri scompaiono in delle botole, forse ci sono dei materassi sotto che gli attutiscono la caduta e passano le loro giornate a giocare a carte insieme. Non sono più affar mio.»<ref name="Bio 60"/>
 
==== L'uccello ====
[[File:Cuvier-54-Araçari d'Azara et Toucan à carène.jpg|thumb|upright|left|alt=Schizzi di uccelli con piumaggio colorato e grande becco.|L'aspetto simile ad un [[tucano]] dell'uccello è modellato sull'esuberanza di due noti personaggi di Grimault, Baron Mollet e Pierre Brasseur.]]
L''''uccello''' è l'acerrimo rivale di re Charles e sfrutta ogni occasione per schernirlo e ridicolizzarlo. Questo antagonismo potrebbe essere dovuto alla morte della moglie, alla quale allude una sequenza del film in cui l'animale piange sulla tomba di lei, uccisa per sbaglio dal tiranno mentre si esercitava al tiro con la pistola. La lapide reca la seguente iscrizione: "''Qui riposa la mia cara moglie, vittima di uno sfortunato incidente di caccia.''"
 
Sebbene fosse una [[rondine]] nella prima stesura della sceneggiatura e molti critici abbiano assimilato la sua figura a quella di un [[corvo]], l'uccello essere più verosimilmente una caricatura di un [[tucano]], riconoscibile dai colori delle sue piume; inoltre, tra i suoi figli, quello che si prende i rischi e viene imprigionato nella gabbia è identico ad un giovane della suddetta specie. I colori sono quindi messi al servizio dell'azione<ref>{{Cita|Pagliano 2012|p.116}}.</ref>. La morfologia dell'uccello è tuttavia più difficile da stabilire e Grimault realizzò e scartò molte bozze prima di raggiungere la forma voluta: a volte troppo vicino a un «nano di Biancaneve», a volte troppo caricaturale ed eccessivo, il percorso fu lungo prima per la creazione di un personaggio che poteva armonizzarsi alla perfezione con il suo nemico<ref>{{Cita|Pagliano 2012|p.118}}.</ref>.
[[File:Oiseau Oiseau.JPG|thumb|right|L'uccello mentre si presenta al suonatore d'organetto cieco.]]
Essenziali furono in tal senso le ispirazioni di Prévert a due diverse personalità del mondo artistico francese: quella di [[Jean Mollet]], protagonista di diversi circoli mondani ed ex-segretario di [[Guillaume Apollinaire]] per la silhouette e lo stile generale del personaggio (lo stesso [[patafisica|patafisico]] fornì al regista alcune sue foto), e quella dell'attore [[Pierre Brasseur]] per la sua verve ed energia. Quest'ultimo soprattutto, famoso all'epoca per la sua interpretazione di [[Frédérick Lemaître]] in ''[[Amanti perduti]]'' (di [[Marcel Carné]] e scritto dal poeta stesso), sarebbe proprio stato scelto come doppiatore dell'animale per ''La Bergère et le Ramoneur''<ref name="Cahier 3">{{Cita|Pagliano 2010|p.3}}.</ref>.
 
Il carattere dell'uccello riflette quello di questi due uomini: è con la sua insolenza che si innalza a paladino degli oppressi che con le sue parole e il suo modo di essere fronteggia il tiranno recluso, sorvolandolo sopra la testa e contro il quale fa insorgere infine la massa di lavoratori della città bassa di Takicardia<ref>{{Cita|Louguet|p.94}}.</ref>. Questa sua capacità di coalizzare la popolazione è dovuta alle sue iperboli linguistiche, accompagnate da sontuosi gesti con le ali che fendono l'aria, <ref name ="JP Domecq"/> ed al suo innato altruismo<ref name="Grélier" />. Di tutti i personaggi del lungometraggio, è quello che corrisponde maggiormente alla figura dell'eroe che lotta contro il male, sebbene anche lui abbia dei latti negativi, come un'eccessiva vena [[demagogia|demagogica]], [[populismo|populista]] e vanagloriosa che lo spinge all'azione<ref name="JP Domecq"/>.
 
==== La pastorella e lo spazzacamino ====
[[File:Oiseau Pastocamino.JPG|thumb|I due giovani innamorati in una scena.]]
La '''pastorella''' e lo '''spazzacamino''', due dipinti adiacenti che prendono vita, non possono essere immaginati l'uno senza l'altro e la loro separazione è quindi solo l'annuncio delle scene più drammatiche. Entrambe sono figure abbastanza convenzionali e stereotipate - il ragazzo maltrattato con un lavoro opprimente e la ragazza dolce e delicata - che trovano la loro unica utilità, all'inizio dell'opera, come la causa che fa precipitare nella follia amorosa il re<ref name = "Voyage 108 "/> e dalla quale prenderà avvio poi tutta la vicenda: il loro amore trasgressivo pertanto è soltanto «pretesto» narrativo<ref name="Voyage 110">{{Cita|Pagliano 2012|p.110}}.</ref>. A forza di resistere al tiranno, questi due archetipici personaggi guadagneranno spessore psicologico e diverranno in grado di prendere decisioni proprie ed originali<ref name="Voyage 108">{{Cita|Pagliano 2012|p.108}}.</ref>.
 
==== L' [[Robot|Automa]] gigante ====
[[File:Minsky's robot arm, late 1960s, view 3 - MIT Museum - DSC03764.JPG|thumb|upright|left|alt=Mano robotica.|La mano del robot gigante è colei che compie l'azione redentrice nella sequenza finale de ''Le Roi et l'Oiseau''.]]
L' '''Automa gigante''' è una mostruosa macchina di morte costruita dal re come simbolo del suo potere. Mentre tenta di annientare l'uccello, questi lo distrae facendogli distruggere progressivamente l'intera città di Takicardia. È uno dei primi robot mai apparsi in un film nella [[storia del cinema]]<ref>{{Cita giornale|lingua=en|cognome1=Fred|nome1=Ladd|cognome2=Harvey|nome2=Deneroff|titolo=Astro Boy and Anime Come to the Americas|sottotitolo=An Insider's View of the Birth of a Pop Culture Phenomenon|éditeur=McFarland|volume=|anno=2008|pagine=222|p.122|isbn=9780786452576|url=https://books.google.fr/booksid=rubax5GQA7kC&pg=PA122&dq=the+curious+adventures+wonderbird&hl=fr&sa=X&ei=7uJUVbGYK4m7Uea4gPAD&ved=0CD8Q6AEwBA#v=onepage&q=the%20curious%20adventures%20wonderbird&f=false}}</ref> e la brutalità e la violenza che simboleggia vennero discussi nel 1953 dal critico [[Jean de Baroncelli]]<ref name="Voyage 162">{{Cita|Pagliano 2012|p.162}}.</ref>. Il suo design venne rielaborato per ''Le Roi et l'Oiseau''.
 
Sebbene quest'aura di profonda negatività che lo circonda, la scena finale del lungometraggio (l'ultima su cui Prévert lavorò prima della sua morte<ref name="Dossier 5"/>) conferisce all'Automa un'anima benevola, quando libera uno dei piccoli dall'uccello dalla gabbia e si siede pensoso sulle macerie del regno. Questa sua azione redentrice infatti, come ebbe modo di notare la rivista ''[[Le Canard enchaîné|Canard enchaîné]]'', «avrebbe sconvolto anche un bar della prigione»<ref name="Voyage 164"/>, e il robot in particolare sembra un «anti-[[UFO Robot Goldrake|Goldrake]]», una nave cibernetica priva di personalità<ref name="Voyage 162"/>. {{Citazione|Con Jacques, è venuto così, una parola tira l'altra, e più avanti volemmo che fosse così. [...] Questo robot, alla fine, non è altro che un ammasso di rottami metallici. Allora perché non intervenire in quel momento, noi autori, inventori del personaggio? Sullo sfondo, vestiamo i suoi panni, siamo noi a liberare l'uccello, a schiacciare la gabbia! Quello che dico con modestia è che non inventiamo, scopriamo di volta in volta le cose che esistono già.|Paul Grimault<ref name="Luce Vigo" />|lingua=fr|Avec Jacques, c'est venu comme ça, un mot en entraîne un autre, et puis on avait envie que ce soit comme ça. [...] Ce robot, à la fin, n'est plus qu'une défroque de ferraille. Alors pourquoi ne pas intervenir à ce moment-là, nous autres, auteurs, inventeurs du personnage ? Dans le fond, ça devient notre vêtement à nous, c'est nous qui libérons l'oiseau, qui écrasons la cage ! Ce que je dis modestement, c'est qu'on n'invente guère, on découvre de temps en temps des choses qui existent.}}
[[File:Oiseau Robot.JPG|thumb|right|L'Automa gigante rade al suolo il regno di re Charles.]]
Nonostante quindi il suo essere un oggetto inanimato, l'Automa finisce per diventare il fulcro dell'azione: il suo palmo diventa il ''[[proscenio|proscenium]]'' in cui tutti i personaggi convergono (e dal quale il ritratto del re viene spedito in orbita), geograficamente posta innanzi alla reggia reale, quasi da sfondare lo schermo con la forza acustica dei suoi macchinari. Il robot diventa perciò a sua volta una sorta di enorme allegoria del cinema: i suoi occhi abbaglianti sono dei [[Faro (illuminazione)|riflettori]], la sua bocca è una gigantesca galleria del vento, l'orchestra meccanica presente nel suo corpo, celata da tende italiane, funge da commento sonoro alla sequenza, i suoi bracci articolati richiamano i pali telescopici delle [[cinepresa|cineprese]] e la stessa mano è la piattaforma mobile su cui viene eseguita la [[carrellata]] durante una ripresa
<ref>{{Cita|Louguet|pp.94-95}}.</ref>.
 
=== Un nuovo ordine mondiale ===
[[File:Chaplin - Modern Times.jpg|thumb|upright|alt=Un uomo con un'espressione pazza si appoggia su una leva in un'ambientazione che ricorda una fabbrica.|La sequenza nella fabbrica del film di [[Charlie Chaplin]] ''[[Tempi moderni]]'' viene richiamata in ''Le Roi et l'Oiseau'' per simboleggiare la rivolta dei poveri lavoratori, guidati dall'uccello, contro l'oppressione del re.]]
A differenza dei due giovani del racconto di Andersen, che alla fine abbandonano il loro desiderio di fuga, i protagonisti di Grimault invece vogliono perseguire fino in fondo il loro audace sogno e riescono a farsi seguire pure da altre persone (gli abitanti della città bassa), «fino a quando non cambiano l'ordine del mondo», secondo Jean-Pierre Pagliano<ref name="Cahier 12" />. L' Automa gigante, che trasporta l'uccellino e poi distrugge la sua gabbia, è uno di quei personaggi conquistati da uno spirito di libertà ed emancipazione<ref name="Cahier 16">{{Cita|Pagliano 2010|p.16}}.</ref>. Lo scrittore [[Michel Braudeau]] vede nel lungometraggio «una meravigliosa, tenera e crudele richiesta di una felice anarchia»<ref name="Voyage 164" />.
 
L'impertinenza di questi personaggi che non rimangono al loro posto si vede anche nella scena della fabbrica di statue di re Charles: quando l'uccello infatti rompe il ritmo della produzione e accelera il motore della catena di montaggio (richiamando il [[Charlie Chaplin]] di ''[[Tempi moderni]]''), vengono realizzati busti e ritratti pieni di difetti, ricoperti o da macchie di vernice o di graffiti disegnati volontariamente dallo spazzacamino e dal suo compagno. Questa rivolta politica evoca anche l'audacia tecnica del cinema, poiché il metodo spesso utilizzato al tempo del [[cinema muto]] di accelerare gli [[Burlesque|inseguimenti burleschi]] aumentando il numero di fotogrammi da 18 (come da ripresa) a 24 al secondo (facendo scorrere più velocemente il nastro)<ref>{{Cita|Louguet|pp.99-101}}.</ref>.
 
Questi poveri sfruttati faceti ed audaci sabotano anche il matrimonio combinato del re, volto a legittimare il suo potere e la sua falsità. Paul Grimault, all'uscita del lungometraggio, ha commentato in particolare: «questo è il motivo per cui certi spettatori hanno delle riserve sul film: ci si rivedono un po'.»<ref name="Luce Vigo" />. ''Le Roi et l'Oiseau'' è particolarmente più cupo de ''La Bergère et le Ramoneur'', progettato più per competere con l'animazione americana per i più piccoli: {{Citazione|Le cose sono cambiate dal 1940 e ci siamo abituati a cose più rigide e difficili che trovano il loro posto in ''Le Roi et l'Oiseau''. Avevamo inventato il robot molto prima che il design di [[Goldrake]] fosse nato, lo abbiamo sviluppato perché era utile per la nostra nuova sceneggiatura.|Paul Grimault<ref name="Luce Vigo" />|lingua=fr|Les choses ont évolué depuis 1940 et on s'est habitué à des choses plus raides, plus dures, qui trouvent leur place dans le ''Roi et l'Oiseau''. Nous avions inventé le robot bien avant que le dessinateur de [[Goldrake|Goldorak]] soit né, nous avons développé son existence parce qu'elle était utile à notre nouveau scénario.}}
=== "Città Alta", "Città Bassa" ===
[[File:Venise - Pont des Soupirs - CJ.jpg|thumb|upright|left|alt=Foto di un canale fiancheggiato da palazzi veneziani attraversato da una gondola e sovrastato da un ponte coperto.|Il [[Ponte dei sospiri]] e le gondole [[Venezia|veneziane]] fanno parte del grande "pastiche" architettonico ed artistico che ispira Takicardia. Grimault immaginò il Ponte senza aver mai visitato Venezia<ref name="Grélier Grimault" />.]]
[[File:Montmatre bordercropped.jpg|thumb|upright|left|Le lunghe e ripide scale che si vedono nel film richiamano quelle di [[Montmartre]].]]
La [[dicotomia]] tra il re Charles e il resto del mondo è accentuata dalla segmentazione del suo regno: la popolazione è sempre più esigua man mano che si sale dai bassifondi ai quartieri lussuriosi di Takicardia,<ref name="Delmotte">{{cita web|url=http://www.cndp.fr/tice/teledoc/plans/plans_roioiseau.htm|titolo=Article de Benjamin Delmotte|autore=Benjamin Delmotte|accesso=20 novembre 2017}}.</ref>, fino ad arrivare alla cima della torre più alta dove solo il sovrano vive (isolato in una situazione che ricorda quella di [[King Kong]] sull'[[Empire State Building]]<ref name="CG" />), un ambiente in ultima analisi molto piccolo e che lo isola dalla città bassa, quella che evoca la [[banlieue]] o persino le cerchie finiti dell' [[Inferno]] di [[Dante Alighieri]] ne ''[[La divina commedia]]''. {{Citazione|É inquietante notare, per esempio, la permanenza di un tema che si potrebbe pensare inseparabile dal realismo cinematografico, quello della periferia, e che rivela qui il suo vero valore metaforico. All'universo del re malvagio [...] si oppongono i quartieri sotterranei dove il sole non penetra mai ma dove il cieco che crede nella luce canta. Si pensa agli Aubervilliers di ''[[Alba tragica]]'' [...] e si capisce meglio quali simboli della condizione umana Prévert insegua nelle cerchie dell'inferno suburbano.|Il critico del ''[[Cahiers du cinéma]]'' [[André Bazin]], testimone della proiezione de ''La Bergère et le Ramoneur'' alla Biennale del 1952.<ref name="Cahier 12">{{Cita|Pagliano 2010|p.12}}.</ref>|lingua=fr|Il est troublant de constater par exemple la permanence d’un thème qu’on aurait pu croire inséparable du réalisme cinématographique, celui de la [[banlieue]], et qui révèle ici sa véritable valeur métaphorique. À l’univers du roi méchant [...] s’opposent les quartiers souterrains où le soleil ne pénètre jamais mais où chante l’aveugle qui croit à la lumière. On pense à l’Aubervilliers du ''[[Alba tragica|Le jour se lève]]'' [...] et l’on comprend mieux quels symboles de la condition humaine Prévert poursuivait dans les cercles de l'Enfer suburbain.}} Se la divisione di Takicardia in "Città Alta" e "Città Bassa", dove in particolare vivono gli oppressi e gli sfruttati, ricorda quella di molte metropoli immaginarie quali quelle di ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' di [[Fritz Lang]] e ''[[Il gabinetto del dottor Caligari]]'' di [[Robert Wiene]]<ref name="JP Domecq" />, si differenzia da queste per la sua conformazione, come spiega Grimault: {{Citazione|Il re costruisce palazzi folli che installa come una campana di formaggio su un villaggio. La "Città Bassa" non è un sotterraneo che è stato costruito per ospitare le persone, è un posto che esisteva, un piccolo villaggio situato in un paesaggio rurale, e l'altro ha eretto il suo bazar su di esso dicendo a se stesso: bene, ora mi annoio di più, ho la forza lavoro di sotto, devo scendere nel sotterraneo e troverò chi fabbricherà le mie statue.|Paul Grimault<ref>{{Cita|Pagliano 1996|p.6}}.</ref><ref name="Cahier 14"/>|lingua=fr|Le Roi fait construire des palais dingues qu’il installe comme une cloche à fromages au-dessus d’un village. La “Ville Basse”, ce n’est pas une cave qui a été aménagée pour loger les gens, c’est un endroit qui existait, un petit village installé dans un paysage rural, et l'autre a planté son bazar là-dessus en se disant : Bon, ben maintenant je m'emmerde plus, j'ai la main-d'œuvre en dessous, j'ai qu'à descendre à la cave et je trouverai des cons pour fabriquer mes statues.}}
[[File:King&Mockingbirdcity.JPG|thumb|right|La città di Takicardia.]]
Prévert descrisse il palazzo reale come «un'improbabile [[torre di Babele]], in uno stile abominevolmente disparato e in un lusso sfrenato: lo stile che potreste definire "stile [[Basilica del Sacro Cuore|Sacro Cuore]]-Building-[[Cassa armonica (architettura)|Cassa armonica]]-[[Cattedrale di Chartres]]-[[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]]-[[Grandi Magazzini Dufayel|Dufayel]]-[[Grand Palais]]-[[Galleria delle Macchine]]-[[Torre di Pisa]]" - unito a quello del [[Trocadéro]]<ref name="Cahier 4" />». Questo vasto castello montato con elementi riconducibili a vari stili classici (come le cupole [[rococò]]<ref name="JP Domecq"/> o i templi simili a quelli di [[Giovanni Battista Piranesi]]<ref name="comm">[http://marnie.alfred.free.fr/le_roi_et_loiseau.pdf ''Le Roi et l'Oiseau'' de Paul Grimault (1980)] – commento</ref><ref name="pmpr">[http://www.artsvisuels.ia94.ac-creteil.fr/ecoleetcinema/ressources/referencesculturelles/rcroietoiseau.pdf Quelques propositions d’activités – ''Le roi et l’oiseau''], Paola Martini et Pascale Ramel, p. 4</ref>) e [[architettura futurista|futuristi]] viene illustrato in maniera particolareggiata quando il re usa il suo ascensore privato, con la voce meccanica che elenca ciascun servizio disponibile in ogni piano in un modo che ricorda ''Inventaire'' (''[[Paroles (Prévert)|Paroles]]'') del poeta<ref name="Cahier 13">{{Cita|Pagliano 2010|p.13}}.</ref>.
 
Il dominio del re è concepito nella sua verticalità, mentre l'orizzontalità è definita solo dalla sua sterilità: uno spazio che si estende all'orizzonte completamente vuoto e piatto, ad eccezione della presenza della tomba della moglie dell'uccello e, di notte, di alcune deboli luci all'orrizonte. Il vuoto del paesaggio ricorda i dipinti di [[Magritte]]<ref name="comm"/> e (in particolare) [[Giorgio De Chirico]], che rappresentano luoghi vasti ma deserti <ref>{{Cita|Pagliano 2010|p.30}}.</ref>. Gli stessi movimenti orizzontali sono rari e ogni spostamento avviene o sulle ampie scalinate della città o nell'aria, in cui o si perde o si guadagna comunque quota<ref name="Cahier 14"> {{Cita|Pagliano 2010|p.14}}.</ref>, così come le botole, che richiamano la trappola di ''[[Ubu Roi]]'' di [[Alfred Jarry]] <ref>{{Cita|Pagliano 2010|pp.32-33}}</ref>. La reggia ha tuttavia questa caratteristica che a volte può apparire come [[Tre dimensioni|tridimensionale]], grazie a delle inquadrature che aprono sul fondale e che ne accentuano la prospettiva fugace <ref>{{Cita giornale|periodico=[[Cinema(rivista)|Cinema]]|numero= 257|pp.98-100 | autore=[[Gilles Dagneau]]|titolo=Critique du Roi et l'Oiseau|data=maggio 1980}}.</ref>.
=== Il ruolo dell'arte nel film ===
==== L'asservimento dell'opera artistica ====
[[File:Discobolus in National Roman Museum Palazzo Massimo alle Terme.JPG|alt=Scultura di un uomo nudo che si appresta a lanciare un disco.|thumb|upright|Il ''[[Discobolo]]'' è una delle sculture di cui re Charles imita la posa.]]
[[File:Le Penseur in the Jardin du Musée Rodin, Paris March 2014.jpg|alt=Scultura di un uomo nudo seduto, con la testa sostenuta dal gomito appoggiato su una gamba.|thumb|upright|''[[Il pensatore]]'' è un'altra opera d'arte citata nel film.]]
 
Re Charles pretende, in virtù del suo potere [[Assolutismo politico|assolutistico]], di essere l'unico soggetto rappresentabile artisticamente a Takicardia. Ogni raffigurazione inoltre lo idealizza come eroe classico o grande monarca virtuoso<ref name="Delmotte"/>, rifacendosi alle pose celebri di opere quali il ''[[Discobolo]]'' greco, ''[[Il pensatore]]'' di [[Auguste Rodin]] o ''Louis XIV'' di [[Hyacinthe Rigaud]] <ref>{{Cita|Pagliano 2010|p.19}}.</ref> mentre l'architettura del castello, come già accennato, ricorda in parte l'universo grafico di [[Giorgio de Chirico]] e di [[Salvador Dalí]], del quale tra l'altro è riproposto il suo ''[[Merlettaia (Vermeer)#La Merlettaia e Salvador Dalí|Rinoceronte vestito di pizzo]]'' nella galleria privata del re. La propaganda standardizza i suoi ritratti e colui che non si attiene a quest'obbligo viene severamente punito (come mostra la sequenza dell'artista che dipinge il re strabico). Un'idea in seguito abbandonata da Prévert fu anche quella di far accovacciare tutti i cortigiani all'arrivo del despota.<ref>{{Cita|Pagliano 2010|p.18}}.</ref>.
 
L'esercizio del potere è all'opera in special modo nella sequenza della fabbrica di busti di gesso, dove i lavoratori sono costantemente monitorati da poliziotti, i quali, mentre i primi riescono con fatica a portare a termine il loro compito, mangiano e si riposano con totale noncuranza. La riproduzione massificata dei ritratti del re, rispondente ad una logica legata al [[produttivismo]], sembra essere alienante e sterile. La messa in scena si presta anche a questa lettura, come afferma l'accademico Benjamin Delmotte, per l'uso di una musica con «accenti marziali e militari» e per la somiglianza della forma della statue a proiettili di cannone<ref name="Delmotte"/>. E quando il re si oppone alla richiesta della pastorella di liberare i suoi amici, egli le risponde: «Le travail, ma belle, c'est la liberté!» («Il lavoro, cara mia, è libertà!»), frase che rievoca il motto, scritto in tedesco, ''[[Arbeit macht frei]]'', posto all'ingresso di numerosi [[campo di concentramento|campi di concentramento]] [[Nazionalsocialismo|nazisti]] durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref name="Critikat" />.
 
Tuttavia questa catena di produzione testimonia anche l'incoerenza del potere del re: per presentarsi come monarca, è in definitiva sufficiente apporre una corona su un busto costantemente riprodotto. Il rovescio delle statue rivela anche che il loro interno è vuoto, senza fondamenta per l'autorità reale<ref name="Delmotte" />. È all'oscenità di questo culto della personalità che lo spazzacamino e l'uccello si oppongono, sabotando ed oltraggiando ogni singolo prodotto.<ref name="Voyage 110" />
 
==== Esibizione della creazione ====
[[File:Oiseau busti.JPG|thumb|left|I busti di re Charles vengono deturpati e danneggiati.]]
Come esposto precedentemente, l'Automa gigante è l'allegoria degli attributi tecnici necessari per la creazione cinematografica, ma pure la scena in fabbrica funge da [[paradigma]] a ciò, a «filmare la coscienza che il lavoro ha di se stesso»<ref group="N">Secondo il docente universitario Julie Savelli.</ref><ref>{{Cita|Louguet|p.97}}.</ref>. I meccanismi di creazione vengono spogliati ed esibiti dallo spazzacamino, incaricato di applicare gli ultimi dettagli di colore ai busti, così come dall'uccello, che gestisce una ruota a pale, entrambi schiavi costretti al lavoro industriale. L'animale (quasi cercando di liberarsi da un ritmo che non gli si addice, poiché monotono e lento) tenta di provocare un'interruzione della produzione ed il supervisore può solo osservare i vari busti schizzare via sulla catena di montaggio, cercando di porre fine alla sua stagnazione<ref>{{Cita|Louguet|pp.98-99}}.</ref>. Diventa come una specie di delegato del [[demiurgo]], proprio come il re che sceglie di truccare lo strabismo nei ritratti, ed il suo doppio, che prende vita dalla tela e lo sostituisce<ref>{{Cita|Louguet|pp.108-109}}.</ref>.
 
La fuga dei due giovani protagonisti, che escono dai rispettivi dipinti, rivela con [[mise en abyme]] l'"animazione" delle immagini. Lo spettatore si trova di fronte a una «realtà intrappolata», come osserva il saggista [[Jean-Philippe Domecq]]: le capacità inventive della realtà sono molteplici ed i numerosi miraggi e trappole del palazzo sono altrettante trappole metaforiche di ciò che l'arte consente<ref name="JP Domecq"/>.
 
== Letteratura di approfondimento ==
* {{Cita libro | autore = Carole Aurouet | titolo = Le Cinéma dessiné de Jacques Prévert | editore = Textuel | anno = 2012 | isbn = 2-84597-453-1 | lingua = fr | città = [[Parigi|Paris]] }}
* {{cita libro | autore = Patrick Louguet | titolo = Travelling sur le cinéma d'animation à l'école | editore = Le Manuscrit | città = Paris | capitolo = Puissance continue de l'image-mouvement et omnipotence despotique dans Le Roi et l'Oiseau de Paul Grimault | pagine = 87-109 | url = https://books.google.fr/books?id=h8TFRm_PQP4C&lpg=PP1&dq=Travelling%20sur%20le%20cin%C3%A9ma%20d'animation%20%C3%A0%20l'%C3%A9cole%2C&hl=fr&pg=PA87#v=onepage&q&f=false | lingua = fr | isbn = 2-304-23047-4}}
 
== Note ==
<references />
;Annotazioni
<references group=N/>
 
;Fonti
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore = Paul Grimault | titolo = Traits de mémoire | editore = Seuil | città = Paris | anno = 1991 | isbn = 2-02-014048-9 | lingua = fr | cid = Grimault 1991}}
* {{cita libro | autore = Jean-Pierre Pagliano | titolo = Paul Grimault | editore = Dreamland | anno = 1996 | isbn = 2-910027-00-7 | lingua = fr | cid = Pagliano 1996 | città = Paris }}
* {{cita libro | autore = Jean-Pierre Pagliano | titolo = Le Roi et l'Oiseau : voyage au cœur du chef-d'œuvre de Prévert et Grimault | editore = Belin | città = Paris | anno = 2012 | isbn = 2-7011-4998-3 | lingua = fr | cid = Pagliano 2012}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://wonder.giunti.it/|Sito ufficiale italiano}}
* {{Allmovie}}
* {{cita web|http://www.rjpalacio.com/|Sito ufficiale dell'autore|lingua=en}}
* {{IMDb}}
* {{Metacritic}}
* {{Internet Archive film}}
* {{Rotten-tomatoes}}
* {{Cita testo | lingua = fr | url = http://www.paulgrimault.com | titolo = Sito ufficiale di Paul Grimault | sito = paulgrimault.com }}
 
 
{{portale|cinema|animazione|fantasy|Francialetteratura}}