Pena di morte e Chiesa di San Nicolò (Venezia, Lido): differenze tra le pagine

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Storia
 
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{{Edificio religioso
{{nota disambigua|il film del 1940|Condannato a morte (film)|Condannato a morte}}
|NomeEdificio = Chiesa di San Nicolò
[[File:mastrotitta.jpg|thumb|[[Mastro Titta]], il celebre [[Boia|esecutore]] di [[Pena capitale|sentenze capitali]] dello [[Stato Pontificio]]]]
<!--|DedicatoA = [[San Nicola di Bari|San Nicolò]]-->
[[File:La Peine de mort LACMA M.81.313.80.jpg|thumb|<center>''La Pena di morte''</center> <center>[[litografia]] provocatoria contro la condanna capitale</center><center>[[Félicien Rops]], [[1891]], [[Los Angeles County Museum of Art|LACMA]]</center>]]
|Immagine = Venezia - Chiesa di S.Nicolò.JPG
|Didascalia = Il prospetto della chiesa
|DedicatoA = [[San Nicola di Bari]]
|Larghezza =
|Città = [[Venezia]]
|Regione = {{IT-VEN}}
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|AnnoConsacr =
|StileArchitett =
|InizioCostr = [[IX secolo]]
|FineCostr =
|Sito =
}}
[[File:San Nicolo al Lido 2.jpg|miniatura|destra|Interno]]
 
La '''chiesa ed abbazia di San Nicolò''' ('''San Nicoletto''') è un [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] della città di [[Venezia]], situato nella parte settentrionale del [[Lido di Venezia]], non lontano dalla [[porto di Lido-San Nicolò|bocca di porto]] del Lido.
La '''pena di morte''', chiamata anche '''pena capitale''' (sul piano etimologico: '''mortificazione'''<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/mortificare/ Mortificare in Vocabolario – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>), è l'uccisione di un individuo ordinata da un'autorità a titolo di sanzione penale.
 
Nella chiesa sono conservate circa la metà delle [[reliquie]] del celebre [[San Nicola di Bari|San Nicola]], altrimenti noto come San Nicola da Myra o san Nicola Magno. L'altra metà di queste si trovano nella [[basilica di San Nicola]] a [[Bari]].<ref>http://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/puglia/2017/04/21/bari-e-le-reliquie-di-san-nicola_77aa9873-3aff-422d-b603-c74af96b0b3a.html</ref>
Non è prevista in tutti gli [[stati del mondo]], infatti ci sono paesi dove è prevista per [[reati]] considerati gravi dall'[[ordinamento giuridico]], come [[omicidio]] e [[alto tradimento]]; altri, invece, dove ritengono possibile la pena capitale anche per l'esecuzione di altri crimini violenti, come la [[rapina]] o lo [[stupro]], o legati al [[traffico di droga]]; in alcuni paesi è prevista perfino per reati di opinione come l'[[apostasia]] e per orientamenti e comportamenti sessuali come l'[[omosessualità]] o l'[[incesto]].
 
Nicolò/Nicola è il [[santo patrono]] della [[Russia]], della [[Grecia]] e della [[Puglia]]. La sua figura ha inoltre dato origine alla leggenda di [[Babbo Natale]].
== Cenni storici ==
Ai tempi della [[Repubblica di Venezia]], qui veniva celebrata la messa solenne di ringraziamento al termine della celebre cerimonia dello ''[[sposalizio del Mare]]'', durante la [[Festa della Sensa]].
{{vedi anche|Storia della pena di morte}}
[[File:Cesare Beccaria 1738-1794.jpg|thumb|L'[[Illuminismo|illuminista]] [[Cesare Beccaria]], ideatore del principio contrattualistico per cui nessun uomo può disporre della vita di un altro.]]
[[File:CKS Airport drugs sign.JPG|thumb|Cartello in aeroporto a [[Taiwan]] avverte i viaggiatori in arrivo che il traffico di droga è un reato capitale nello stato Taiwanese]]
 
L'intero complesso è gestito dai [[francescani|frati francescani]].
La pena di morte era presente in tutti gli ordinamenti antichi. Il diritto romano prevedeva la pena di morte ma concedeva una speciale garanzia per i cittadini romani: una condanna a morte emanata in base all'[[imperium]] del magistrato non poteva essere eseguita senza concedere al condannato la facoltà di ''fare appello'' ai [[comizi centuriati]] per il tramite dell'istituto della [[provocatio ad populum]].
 
== Storia ==
Nel corso della storia limitarono la pena di morte alcuni imperatori cinesi, l'[[imperatore romano]] [[Tito (imperatore)|Tito]] (che non emise condanne a morte durante il suo [[principato (storia romana)|principato]]) e, in [[Russia]], una breve abolizione (o meglio una forte limitazione) avvenne nel [[1753]] per opera della [[zarina]] [[Elisabetta di Russia|Elisabetta I]]. Se si considera l'abolizione "di fatto", lo stato abolizionista più antico è la [[Repubblica di San Marino]], tuttora esistente: l'ultima [[pubblica esecuzione|esecuzione]] ufficiale risale al [[1468]], mentre l'abolizione definitiva fu sancita per legge nel [[1865]].
Il convento e la chiesa, già presenti alla nascita di [[Venezia]], sorgevano in un punto strategico per la nascente [[Repubblica di Venezia|potenza veneziana]], in corrispondenza del principale accesso al mare.
 
Il monastero e la chiesa, secondo una leggenda fu fondata dalla famiglia Zancaruol.
Il primo stato al mondo ad abolire legalmente la pena di morte fu il [[Granducato di Toscana]] il 30 novembre [[1786]] con l'emanazione del nuovo [[Codice leopoldino|codice penale toscano]] (Riforma criminale toscana o Leopoldina, preparata dal giurista [[Pompeo Neri]] alcuni anni prima) firmato dal granduca [[Pietro Leopoldo]] (divenuto poi Leopoldo II del Sacro Romano Impero), influenzato dalle idee di pensatori come [[Cesare Beccaria]]; tale giornata è festa regionale in [[Toscana]]. Tuttavia Leopoldo nel [[1790]] reinserì la pena di morte per i cosiddetti crimini eccezionali. Seguirono il Granducato la [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] di ispirazione [[mazzini]]ana (che tuttavia ebbe breve esistenza) nel [[1849]], il ricordato San Marino (1865) e altri. L'[[Italia]] l'abolì, tranne che per crimini di guerra e [[regicidio]], nel [[1889]], per poi reinserirla con il [[Codice penale italiano|Codice Rocco]] del 1930, e abolirla definitivamente nel [[1948]]. Il [[Regno Unito]] l'abolì negli [[anni 1960|anni sessanta]], mentre la [[Francia]] nel [[1981]].
 
Da qui, nel [[996]] e nel [[998]] salparono le prime spedizioni contro i pirati [[Narentani]] e [[Dalmazia|Dalmati]] e sempre da qui, il 9 maggio dell'anno [[1000]], la flotta guidata dal doge [[Pietro II Orseolo]] prese il largo per l'impresa che portò alla sottomissione della Dalmazia, ricordata nella ''Sensa''.
Un altro importante capitolo della storia della pena di morte viene scritto il 18 dicembre [[2007]], quando, dopo una campagna ventennale portata avanti dall'associazione [[Nessuno Tocchi Caino]] e dal [[Partito Radicale Transnazionale]], da [[Amnesty International]] e dalla [[Comunità di Sant'Egidio]], l'[[Onu]] approva una storica risoluzione su iniziativa [[italia]]na per la [[moratoria universale della pena di morte]], ossia per una sospensione internazionale delle [[pena capitale|pene capitali]].
 
Nella chiesa fu eletto ed incoronato doge nel [[1071]] [[Domenico Selvo]], poiché la [[Basilica di San Marco]] era in ricostruzione.
== Posizioni filosofiche nella storia ==
=== Nella Bibbia ===
Nella [[Bibbia]] sono elencate situazioni in cui nelle leggi, che Dio dà a [[Mosè]] per esporle al popolo ebraico, si stabilisce la pena capitale come punizione per determinate colpe: ad esempio, nell'[[Antico Testamento]] è scritto:
{{quote biblico|Colui che colpisce un uomo causandone la morte, sarà messo a morte}}
 
Nel [[1099]], sempre dal porto, partì per l'Oriente la partecipazione veneziana alla [[Prima Crociata]], guidata dal [[patriarcato di Venezia|vescovo di Olivolo]] e da Giovanni, figlio del doge [[Vitale I Michiel]].
Nell'Antico Testamento ([[Genesi]], 4,23-24), esistono passi in cui [[Dio]] condanna la vendetta umana, minacciando punizioni peggiori («sette volte» e «settanta volte sette») per chi avesse ucciso [[Caino]] e [[Lamech]].
Nel [[1100]] qui venne deposta parte del corpo di [[San Nicola di Bari|San Nicolò]], [[patrono]] dei naviganti, cui già la chiesa era dedicata, trafugate da [[Myra]] di [[Licia]] e passate per [[Mira (Italia)|Mira]], sulle rive del [[Naviglio del Brenta|Brenta]], località ancor oggi a lui devota. A [[Bari]] buona parte delle reliquie era già giunto nel [[1087]], consacrate poi nel sepolcro da [[papa Urbano II]] in persona.
 
Nicolò fu proclamato protettore della flotta veneziana.
Diversi passi, in prevalenza dell'Antico Testamento, affermano la legittimità della pena di morte quando è violata la legge di Mosè. A questi si aggiungono gli episodi di guerra e della storia del popolo eletto, dove i nemici periscono per volontà divina. Riguardo alla violazione della legge ebraica, nella [[Lettera agli Ebrei]] 10,28: «''Quando qualcuno ha violato la legge di Mosè, viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni''». In [[Levitico]] {{passo biblico|Le|24,16}} viene messo a morte «''Chi bestemmia il nome del Signore''», in Levitico {{passo biblico|Le|20,10}} chi commette adulterio, in {{passo biblico|Le|27,29}} «''Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte''», e in Levitico {{passo biblico|Le|24,17}} «''Chi percuote a morte un uomo''». In [[Libro dell'Esodo|Esodo]] {{passo biblico|Es|21,17}} viene messo a morte chi maledice il padre o la madre.
 
Nel [[1101]] rientrava infine al Lido la spedizione crociata. Nel [[1202]] da qui partirono le forze della [[quarta crociata]].
Il passo è ripreso nel [[Nuovo Testamento]], da [[Vangelo di Marco]] 7,10: «''Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte''». In [[Numeri (Bibbia)|Numeri]] 35,30, si afferma che non si può accettare un prezzo di riscatto da un omicida: «''Se uno uccide un altro, l'omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni, ma un unico testimone non basterà per condannare a morte una persona. Non accetterete prezzo di riscatto per la vita di un omicida, reo di morte, perché dovrà essere messo a morte''».
Nel [[1245]] venne sepolto qui [[Salinguerra II Torelli|Salinguerra II dei Torelli]], nobiluomo di fazione ghibellina che resse la città di [[Ferrara]] per molti anni e che ne contese il primato alla stirpe [[Estensi|Estense]].
 
Verso la fine del 1100 La chiesa di S. Niccolò ebbe come rettori verso la fine del secolo [[Domenico I Contarini|Domenico Contarini]], Domenico Baffo (o Basso), Giovanni Balbo e Giovanni Signolo. La chiesa era proprietaria di vasti appezzamenti di terra nel quartiere veneziano di [[Costantinopoli]]. <ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/eta-ducale-la-societa-e-gli-ordinamenti-veneziani-fuori-venezia_%28Storia-di-Venezia%29/</ref>
La morte del colpevole avveniva per [[lapidazione]]. Questa forma di esecuzione coinvolge tutta la comunità locale adulta, che collettivamente è chiamata ad applicare la legge, e risparmia l'individuazione di un singolo come [[boia]].
 
Nel [[1623]] le reliquie di San Nicolò vennero traslate dalla chiesa al monastero per consentire la costruzione del nuovo edificio, prima di essere nuovamente collocate al disotto dell'[[altare maggiore]].
Nel [[Nuovo Testamento]] [[Gesù]] richiama più volte al [[perdono]] e condanna l'episodio della lapidazione della donna [[adulterio|adultera]]:
{{quote biblico|Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei.|Gv|8,7}}
=== Pensatori antichi ===
La maggioranza dei filosofi antichi giustifica la pena di morte, anche se spesso contestando l'uso spregiudicato che se ne faceva nel mondo [[antica Grecia|greco]]-[[Antica Roma|romano]] e orientale. Tra gli [[stoici]], sostenitori del [[diritto naturale]], si levarono alcune voci contro le condanne troppo facili e numerose; tra essi, [[Seneca]], pur essendo favorevole alla pena capitale per gravi delitti, invita l'imperatore [[Nerone]] alla clemenza, comminando la massima pena solo in casi estremi, e seguendo la ragione e non l'impulso del momento e citando esempi di generosità.<ref>Lucio Anneo Seneca, ''De clementia'', I, 1-2,; II, 2-3;</ref> Seneca ricorda poi alcune motivazioni dettate dalla ragione, che anticipano di sedici secoli quelle di [[Cesare Beccaria]]:
{{citazione|Ma i costumi dei cittadini si correggono maggiormente con la moderazione nelle punizioni: il gran numero di delinquenti, infatti, crea l’abitudine di delinquere, e il marchio della pena risulta meno grave quando è attenuato dalla moltitudine delle condanne, e il rigore, quando è troppo frequente, perde la sua principale virtù curativa, che è quella di ispirare rispetto.|''De clementia'', III, 20, 2}}
{{citazione|Nello Stato in cui gli uomini vengono puniti raramente, si instaura una sorta di cospirazione a favore della moralità, della quale ci si prende cura come per un bene pubblico. I cittadini si considerino privi di colpe e lo saranno; e si adireranno maggiormente con quelli che si allontaneranno dalla rettitudine comune, se vedranno che sono pochi. È pericoloso, credimi, mostrare ai cittadini quanto più numerosi siano i cattivi.|''De clementia'', III 21, 2}}
=== Pensatori cristiani ===
Ad [[Agostino di Ippona]] (354- 430) si deve la prima condanna esplicita e argomentata della pena di morte nella storia del pensiero [[Cristianesimo|cristiano]]. Nella lettera 153 del proprio epistolario, Agostino risponde a Macedonio, un luogotenente imperiale che lamentava la continua intercessione dei vescovi africani per impedire le esecuzioni capitali.
Agostino risponde che risparmiare i colpevoli non è affatto un segno di approvazione verso la colpa. Al contrario, il disprezzo per la colpa non può essere disgiunto dall'amore per la creatura umana che l'ha commessa.
 
<br />
{{citazione|Quanto più ci dispiace il peccato, tanto più desideriamo che il peccatore non muoia senza essersi emendato. È facile ed è anche inclinazione naturale odiare i malvagi perché sono tali, ma è raro e consono al sentimento religioso amarli perché sono persone umane, in modo da biasimare la colpa e nello stesso tempo riconoscere la bontà della natura; allora l'odio per la colpa sarà più ragionevole poiché è proprio essa a macchiare la natura che si ama|Agostino, Lettera 153}}
== Descrizione ==
La chiesa è a navata unica; il convento e il chiostro risalgono al [[XVI secolo]], ma risultano di fondazione molto più antica. Il campanile è invece in stile barocco, eretto tra il [[1626]] e il [[1629]]. Sulla facciata della [[basilica]] svetta, al di sopra del portale, la statua del [[doge (Venezia)|doge]] [[Domenico II Contarini|Domenico Contarini]], benefattore del convento.
All'interno, opere di [[Palma il Vecchio]] (''Madonna con il Putto'') e di [[Palma il Giovane]] (''San Giovannino'').
 
== Campane ==
Agostino chiama in causa diversi passi evangelici che invitano al perdono. È legittimo supporre che{{Citazione necessaria}} la sua condanna della pena di morte sia una conseguenza in campo giuridico della dottrina della grazia indebita e predestinata: se la salvezza dipende solo dall'intervento imprevedibile della grazia divina, irriconoscibile agli uomini, è ipocrita da parte degli uomini infliggere condanne definitive.
Il campanile ospita un concerto di 3 campane in Sol3 ed un sonello in La4 e tutte insieme queste campane eseguono:
* la distesa del campanone
La campana minore per la messa feriale
* il plenum con tutte e 4 le campane (generalmente il sonello non suona mai nel plenum, però in questo campanile sì)
 
== Le reliquie di San Nicola di Myra ==
{{citazione|Ma pensi tu, forse, o uomo, che condanni chi fa tali azioni e poi le fai tu stesso, di sfuggire alla condanna di Dio? Ti burli forse dell'immensa bontà, pazienza e tolleranza di Lui? Ignori forse che la pazienza di Dio t'invita al pentimento? Tu invece con la tua durezza di cuore impenitente ti ammassi sul capo un cumulo di punizioni per il giorno della collera e del giudizio finale, in cui Dio, rendendo pubblico il Suo verdetto, darà a ciascuno secondo quel che avrà fatto in vita|Agostino, Lettera 153}}
[[File:Santa-eop2.jpg|thumb|San Nicolò è stato la principale fonte di ispirazione per il mito di [[Babbo Natale]]]]{{Vedi anche|San Nicola da Bari}}
Il possesso delle reliquie di San Nicola-San Nicolò è stato a lungo conteso tra Venezia e Bari.
 
Le prime ricognizioni dei sepolcri sono state effettuate in epoca recente: la prima in assoluto a Bari nel [[1953]], alla presenza di una commissione pontificia, ad opera del prof. Luigi Martino, professore di anatomia umana e normale all'Università di Bari. Un'ulteriore ricognizione è stata effettuata il 17 settembre del 1992, sempre ad opera di Martino, che ha affermato che le reliquie sono divise fra le due città: Bari possiede i frammenti ossei di maggiori dimensioni, mentre Venezia i frammenti più minuti.<ref>{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/luigimartino/|titolo=Prof. Luigi Martino Homepage|sito=web.tiscali.it|accesso=14 ottobre 2017}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/luigimartino/snicola.html|titolo=S. Nicola: la Grande Avventura|sito=web.tiscali.it|accesso=14 ottobre 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.stnicholascenter.org/pages/relics-in-the-lido-of-venice/|titolo=St. Nicholas Center ::: Relics in the Lido of Venice?|sito=www.stnicholascenter.org|accesso=14 ottobre 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.atfp.it/2014/113-marzo-2014/916-san-nicola-di-bari.html|titolo=San Nicola di Bari|autore=Julio Loredo|sito=www.atfp.it|accesso=10 settembre 2017}}</ref>
[[Tommaso d'Aquino]] sostenne la liceità della pena di morte sulla base del concetto della conservazione del [[bene comune]]. Il teologo sosteneva tuttavia che la pena andasse inflitta solo al colpevole di gravissimi delitti, mentre all'epoca veniva utilizzata con facilità e grande discrezionalità{{Citazione necessaria}}. L'argomentazione di Tommaso d'Aquino è la seguente:
{{citazione|Come è lecito, anzi doveroso, estirpare un membro malato per salvare tutto il corpo, così quando una persona è divenuta un pericolo per la comunità o è causa di corruzione degli altri, essa viene eliminata per garantire la salvezza della comunità|[[Summa theologiae]] II-II, q. 29, artt. 37-42.}}
 
La presenza delle reliquie a Venezia è poco nota, quindi la chiesa non è, come quella di Bari, meta di pellegrinaggi, specie da parte di [[Chiesa ortodossa russa|Russi Ortodossi]], per i quali Nicolò ha un'importanza fondamentale (è fra l'altro, il [[santo patrono]] della [[Russia]], oltre che della [[Grecia]]).
Lo [[Stato pontificio]] ha mantenuto nel suo ordinamento la pena di morte fino al [[XX secolo]], abolendola nel [[1969]], benché inapplicata dopo il 9 luglio 1870, data dell'ultima esecuzione capitale. Per la posizione attuale della [[Chiesa cattolica]], vedi più avanti.
 
La figura del santo ha dato origine alla fiaba di ''Santa Claus'' (in italiano [[Babbo Natale]]), il cui nome è una chiara storpiatura di ''Sante Nicholas''.
=== Cesare Beccaria ===
[[File:Beccaria - Dei delitti e delle pene - 6043967 A.jpg|thumb|[[Cesare Beccaria]], ''Dei delitti e delle pene'', illustrazione allegorica dell'opera: la giustizia personificata respinge il boia e i suoi strumenti]]
Nel [[1764]] la pubblicazione del ''[[pamphlet]]'' (trattato breve, [[libello]]) ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] stimolò la riflessione sul sistema penale vigente. Nel trattato (in particolare nel capitolo XXVIII), Beccaria si esprimeva contro la pena di morte, argomentando che con questa pena lo [[Stato]], per punire un delitto, ne commetterebbe uno a sua volta:
 
{{citazione|Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.}}
 
Tuttavia, la condanna di Beccaria verso la pena di morte, pur nella sua portata storicamente innovativa, non era espressa in termini assoluti : essa è necessaria, ma non giusta, in quanto " infrazione (come scrissePiero Calamandrei) della legge morale per la quale l'uomo , anche nei confronti dello stato , è sempre non mezzo, ma fine".
 
{{citazione|La morte di un cittadino non può credersi necessaria, che per due motivi. Il primo, quando anche privo di libertà egli abbia ancora tali relazioni e tal potenza, che interessi la sicurezza della nazione; quando la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa nella forma di governo stabilita. La morte di un cittadino divien dunque necessaria quando la nazione ricupera o perde la sua libertà, o nel tempo dell'anarchia, quando i disordini stessi tengon luogo di leggi.}}
 
=== Friedrich Nietzsche ===
In controtendenza rispetto alle idee moderne fu [[Friedrich Nietzsche]], che contestò il concetto filosofico di [[libero arbitrio]] e la funzione rieducativa della pena, considerando la morte del criminale come l'unico atto che restituisce dignità al suo gesto (come il suicidio nella morale greco-romana), assolvendolo dalla colpa e liberandolo dall'umiliazione del pentimento, imposto dalla morale cristiana:
{{citazione|Per colui che soffre talmente di se stesso, non vi è redenzione, se non la rapida morte|Friedrich Nietzsche, ''[[Così parlò Zarathustra (Nietzsche)|Così parlò Zarathustra]]'', "Del pallido delinquente"}}
 
Ne la ''[[Genealogia della morale]]'' (1887), [[Nietzsche]] sostenne che il valore della pena non debba essere quello di destare il senso di colpa né di rieducare il criminale, ma soltanto quello di punire in chiave extramorale «un cagionatore di danni, un irresponsabile frammento di fatalità». Separando nettamente il diritto dalla morale, e ribaltando la prospettiva di [[Cesare Beccaria]] in chiave diametralmente opposta, Nietzsche considerò positivamente la situazione in cui il criminale si senta moralmente sollevato dal proprio gesto allorché si trovi «nell’impossibilità di avvertire come riprovevole la sua azione, la specie del suo atto in sé: vede infatti esercitata al servizio della giustizia esattamente la stessa specie di atti, e quindi approvata, esercitata con tranquilla coscienza»<ref>[[Friedrich Nietzsche]], ''[[Genealogia della morale]]''.</ref>.
 
Pur non prendendo esplicitamente posizione a favore della pena di morte, il pensiero di Nietzsche risulta fortemente avverso a quegli stessi principi filosofici che, in occidente, portarono alla progressiva abolizione della pena capitale e all'idea dei [[diritti umani]]. Il suo pensiero è considerato tuttora di grande attualità da parte di coloro che non riconoscono il fondamento filosofico di tali diritti<ref name="Saggiatore 2005">[[Slavoj Žižek]], ''Contro i diritti umani'', Il Saggiatore, Milano 2005.</ref>.
 
Al momento però di esprimere un giudizio sull'applicazione pratica della pena capitale, egli sembra schierarsi contro:
{{citazione|Come è che ogni esecuzione ci offende più di un omicidio? È la freddezza dei giudici, sono i meticolosi preparativi, è il sapere che qui un uomo viene usato come mezzo per spaventarne altri. Giacché la colpa non viene punita, se anche ce ne fosse una: questa è negli educatori, nei genitori, nell’ambiente, in noi, non nell'omicida, intendo le circostanze determinanti.|Friedrich Nietzsche, ''[[La gaia scienza]]''<ref>citato [http://www.grafologiacriminale.it/IranOnu.html qui]</ref>}}
 
=== Dottrina cattolica odierna ===
Il [[Catechismo della Chiesa Cattolica]] ([[1997]]) parla della pena di morte all'interno della trattazione sul quinto [[comandamenti|comandamento]], "[[Dieci comandamenti#Suddivisione ebraica e cattolica|Non uccidere]]", e più specificamente nel sottotitolo che tratta della [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]].
 
In questo contesto dice (n. 2266-2267):
{{citazione|2266: Corrisponde ad un'esigenza di tutela del bene comune lo sforzo dello Stato inteso a contenere il diffondersi di comportamenti lesivi dei diritti dell'uomo e delle regole fondamentali della convivenza civile. La legittima autorità pubblica ha il diritto ed il dovere di infliggere pene proporzionate alla gravità del delitto. La pena ha innanzi tutto lo scopo di riparare il disordine introdotto dalla colpa. Quando è volontariamente accettata dal colpevole, essa assume valore di espiazione. La pena poi, oltre che a difendere l'ordine pubblico e a tutelare la sicurezza delle persone, mira ad uno scopo medicinale: nella misura del possibile, essa deve contribuire alla correzione del colpevole.}}
 
{{citazione|2267: L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.
 
Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poiché essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana.
 
Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo "sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti" [Evangelium vitae, n. 56].}}
 
Il catechismo, pubblicato due anni dopo, ha sostanzialmente recepito ciò che [[Giovanni Paolo II]] ha precisato nell'enciclica [[Evangelium vitae]], {{Citazione necessaria|anche grazie a pressioni della società civile e all'interno della stessa Chiesa,}} ma ancora lasciandone la possibilità in casi eccezionali.<br />
L'[[enciclica]] recita: {{citazione|il problema della ''pena di morte'' ... registra, nella Chiesa come nella società civile, una crescente tendenza che ne chiede un'applicazione assai limitata ed anzi una totale abolizione ... È chiaro che ... ''la misura e la qualità della pena'' devono essere attentamente valutate e decise, e non devono giungere alla misura estrema della soppressione del reo se non in casi di assoluta necessità, quando cioè la difesa della società non fosse possibile altrimenti. Oggi, però, a seguito dell'organizzazione sempre più adeguata dell'istituzione penale, questi casi sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti.|[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]], [[enciclica]] [[Evangelium vitae]], 56: [[Acta Apostolicae Sedis|AAS]] 87 (1995) 464}}
 
D'altra parte, la [[teologia]] più volte ha ribadito l'importanza del diritto alla vita e che la vita è per i cristiani un dono di Dio, che è l'unico ad avere il diritto di donarla e di toglierla, come si legge nel catechismo n° 2280:
{{citazione|Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel'ha donata. È lui che ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo gli amministratori, non i proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.}}
 
In base a questo principio, e riprendendo [[Tommaso d'Aquino]], si basa anche la possibilità della legittima difesa (n° 2263):
{{citazione|La legittima difesa delle persone e delle società non costituisce un'eccezione alla proibizione di uccidere l'innocente, uccisione in cui consiste l'omicidio volontario. «Dalla difesa personale possono seguire due effetti, il primo dei quali è la conservazione della propria vita; mentre l'altro è l'uccisione dell'attentatore... Il primo soltanto è intenzionale, l'altro è involontario.»<ref>[[San Tommaso d'Aquino]], ''Summa theologiae'', II-II, 64, 7.</ref>}}
 
Importanti esponenti della Chiesa cattolica sono attualmente in prima fila per chiedere l'abolizione della pena di morte nel mondo. Lo stesso Giovanni Paolo II ha più volte espresso tale posizione<ref>{{cita web|url= http://www.santegidio.org/it/pdm/news/int_papa.htm|titolo= Opinioni di Giovanni Paolo II sulla pena di morte|editore= Comunità di Sant'Egidio|accesso= 28 marzo 2010}}</ref>; durante la sua ultima visita negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il 27 gennaio [[1999]] il pontefice ha dichiarato:
{{citazione|La nuova evangelizzazione richiede ai discepoli di Cristo di essere incondizionatamente a favore della vita. La società moderna è in possesso dei mezzi per proteggersi, senza negare ai criminali la possibilità di redimersi. La pena di morte è crudele e non necessaria e questo vale anche per colui che ha fatto molto del male.}}
 
La [[Pena di morte nella Città del Vaticano|pena di morte]] in [[Città del Vaticano]] non era prevista per alcun reato già dal [[1967]], su iniziativa di [[papa Paolo VI]]; tuttavia venne rimossa dalla [[Legge fondamentale (Vaticano)|Legge fondamentale]] solo il 12 febbraio [[2001]], su iniziativa di Giovanni Paolo II.
 
Nel giugno 2004, l'allora [[cardinale]] [[Joseph Ratzinger]], futuro [[papa]] [[Joseph Ratzinger|Benedetto XVI]], inviò, in qualità di prefetto della [[Congregazione per la Dottrina della Fede]], una lettera al cardinale [[Theodore Edgar McCarrick]] - arcivescovo di [[Washington]] - e all'arcivescovo [[Wilton Daniel Gregory]] - presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti - nella quale affermava che ''può tuttavia essere consentito [...] fare ricorso alla pena di morte'':
 
{{citazione|Non tutte le questioni morali hanno lo stesso peso morale dell'aborto e dell'eutanasia. Per esempio, se un cattolico fosse in disaccordo col Santo Padre sull'applicazione della pena capitale o sulla decisione di fare una guerra, egli non sarebbe da considerarsi per questa ragione indegno di presentarsi a ricevere la Santa Comunione. Mentre la Chiesa esorta le autorità civili a perseguire la pace, non la guerra, e ad esercitare discrezione e misericordia nell'applicare una pena a criminali, può tuttavia essere consentito prendere le armi per respingere un aggressore, o fare ricorso alla pena capitale. Ci può essere una legittima diversità di opinione anche tra i cattolici sul fare la guerra e sull'applicare la pena di morte, non però in alcun modo riguardo all'aborto e all'eutanasia.|[[Joseph Ratzinger]], nota inviata alla Conferenza episcopale americana, giugno 2004<ref>{{cita web|lingua=en|url= http://www.catholicculture.org/culture/library/view.cfm?recnum=6041|titolo= Worthiness to Receive Holy Communion — General Principles |autore= [[Joseph Ratzinger]]|editore= CatholicCulture.org|accesso= 29 marzo 2010}}</ref>}}
 
== Il dibattito nell'opinione pubblica ==
{{F|diritto penale|arg2=sociologia|agosto 2014|la sezione si pone allo stato tra la [[wp:RO|ricerca originale]] e le [[wp:POV|opinioni personali]]. Le fonti usate sono insufficienti ed è dubbio, in generale, il rilievo di un dibattito (puramente) politico-sociale, laddove esiste una vasta letteratura scientifica (giuridica) moderna sul tema a far tempo dall'Illuminismo, insufficiente restando a renderne conto la brevissima citazione del Beccaria.}}
{{P|in generale vedi avviso F. In particolare la sezione [[Pena di morte#Motivazioni favorevoli|Motivazioni favorevoli]] si basa su due fonti prive della necessaria autorevolezza, la sezione [[Pena di morte#Motivazioni contrarie|Motivazioni contrarie]] sull'unica fonte di [[Amnesty International]] di cui non fa che replicare il punto di vista.|sociologia|arg2=diritto|maggio 2015}}
[[File:Save Sacco and Vanzetti.jpg|thumb|left|[[1921]]: Manifestazioni di protesta a [[Londra]] a favore degli anarchici [[Sacco e Vanzetti]], giustiziati negli [[Stati Uniti d'America]].]]
[[File:Mariateresa Di Lascia.jpg|thumb|Immagine commemorativa della vittoria per la moratoria universale sulla pena di morte, raffigurante [[Mariateresa Di Lascia]], fondatrice di [[Nessuno Tocchi Caino]]]]
L'opinione pubblica di molti Paesi è divisa. In quelli nei quali vige la pena di morte, primo fra tutti gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], esiste un movimento che ne chiede l'abolizione<ref>{{cita web|url= http://www.santegidio.org/pdm/news/22_11_00_d.htm|titolo= «Processo» alla pena di morte: anche in America crescono i no|autore= Mario Marazziti|editore= Comunità di Sant'Egidio|accesso= 28 marzo 2010}}</ref>. Viceversa, in altri nei quali tale pena non è contemplata dai codici, tra cui l'Italia, riaffiorano periodicamente, a seguito soprattutto di crimini particolarmente efferati, richieste per la sua reintroduzione nel [[diritto penale]].
 
L'opinione pubblica contro la pena capitale si divide inoltre in [[abolizionismo|abolizionisti]] (come [[Amnesty International]]) e sostenitori della [[Moratoria universale della pena di morte|moratoria]] (come l'associazione [[Partito Radicale Transnazionale|radicale]] [[Nessuno tocchi Caino]]). C'è chi considera anzitutto la sospensione, in particolare a livello internazionale, un primo e migliore passo, poiché gli stati autoritari possono revocare l'abolizione, che comunque è più difficile da ottenere e non si può imporre o decidere da parte di organismi sovranazionali.
 
=== Motivazioni favorevoli ===
Chi sostiene la necessità di mantenere la pena di morte, o la possibilità di ripristinarla laddove non è vigente, avanza i seguenti argomenti:
* è un efficace [[deterrenza|deterrente]], attraverso il suo carattere di esemplarità;<ref name=spadini/>
* essa costituisce [[giustizia retributiva]] verso chi si macchia volontariamente del crimine di [[omicidio]]<ref name=spadini>[http://www.spadini.org/contents/mappa_del_sito/elogio%20della%20pena%20di%20morte%20sito.pdf Luca Spadini, Elogio della Pena di Morte], 2007</ref>. Secondo la teoria retributiva sulla funzione della pena (in opposizione alla teoria preventiva), essa è un male che interviene come reazione morale e giuridica al male che è stato commesso con il reato, alla cui gravità è proporzionato, in modo da configurarsi come castigo morale e non come vendetta<ref name=rep>[http://scuola.repubblica.it/contributo/la-pena-di-morte-i-pro-e-i-contro/2613/?id_contrib=1570 La Repubblica]</ref>;
* nell'equiparazione tra il gesto dell'omicida e la pena inflitta, la condanna a morte rivela una natura meno punitiva rispetto all'ergastolo e più rispettosa della dignità del condannato in relazione al suo gesto, in particolare laddove il condannato non si riconosca pentito e non accetti il principio secondo cui la pena avrebbe funzione rieducativa. Inoltre, chi sostiene che la pena di morte rispetti la dignità umana del condannato, ricorda come agli ergastolani non sia consentito di commettere [[suicidio]] e come, nonostante ciò, siano numerosi i casi di suicidio. Si ricorda anche il caso del criminale americano [[Gary Gilmore]], che nel 1977 fece scalpore: Gilmore lottò perché gli fosse applicata la condanna a morte contro le posizioni abolizioniste favorevoli alla grazia, diventando il primo condannato a morte da quando, nel 1976, negli Stati Uniti fu ripristinata la pena capitale.
* la pena di morte elimina l'eventualità di [[recidiva]] da parte del reo, evitando ulteriori costi per la società;<ref name=spadini/>
* garantisce la certezza della pena e assicura un risarcimento morale ai parenti delle vittime di omicidio, eliminando così la tentazione di vendette private<ref name=rep/>;
* aiuterebbe a risolvere i problemi di affollamento e di non funzionamento del sistema carcerario;{{Citazione necessaria}}
* evita allo Stato le spese derivanti dal mantenimento improduttivo e a vita dei criminali condannati all'[[ergastolo]]<ref name=rep/>
* contrapponendosi all’idea filosofica che esistano principi giuridici e morali universali, lo strumento della pena di morte salvaguardia il diritto particolare di ogni società di dotarsi degli strumenti legislativi che, in un certo momento storico, sono ritenuti necessari alla propria tutela. Chi è favorevole alla pena di morte, o contrario alla sua abolizione, in genere non riconosce principi giuridici universali se non quelli riposti nel diritto naturale, contestando sul piano filosofico il fondamento dei [[diritti umani]].<ref name="Saggiatore 2005"/>
 
=== Motivazioni contrarie ===
{{Vedi anche|Moratoria universale della pena di morte}}
[[File:Sade (van Loo).png|thumb|[[Donatien Alphonse François de Sade]] ritratto da [[Charles Amédée Philippe van Loo]].]]
Diversi [[movimento (sociologia)|movimenti]] oggi si battono per l'abolizione della pena di morte, in nome dei [[diritti umani]]. Il 18 dicembre [[2007]] l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]], con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti, ha approvato la [[Moratoria universale della pena di morte]], promossa dall'Italia a partire dal [[1994]].
 
Tra le motivazioni contrarie alle pena di morte si cita che essa:<ref>[http://www.amnesty.it/10ottobre/10motivi Amnesty International - 10 motivi]</ref>
 
* viola il [[diritto alla vita]] riconosciuto dalla [[Dichiarazione universale dei diritti umani]] e altri trattati regionali e internazionali (quali la [[Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali|Convenzione europei sui diritti dell'uomo]]). Anche l'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]] nel 2007 e nel 2008 ha adottato una risoluzione non vincolante che chiede, fra l'altro, una moratoria sulle esecuzioni, in vista della completa abolizione della pena di morte.
 
* è una punizione crudele e disumana. La sofferenza fisica causata dall'azione di uccidere un essere umano non può essere quantificata, né può esserlo la sofferenza mentale causata dalla previsione della morte che verrà. Secondo la [[Dichiarazione universale dei diritti umani]]: "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumane o degradanti".
 
* non è un [[deterrente]] efficace. Omicidi vengono commessi in momenti in cui la valutazione razionale dell'assassino è spesso modificato da forti emozioni, sostanze psicotrope, o instabilità psicologica, pertanto la previsione della pena di morte non ne modificherebbe in maniera rilevante le scelte. Inoltre, una vera deterrenza consiste nell'aumentare le probabilità che chi commette un reato sia arrestato e condannato, altrimenti un calcolo permetterebbe comunque di decidere razionalmente di commettere un reato grave con premeditazione, pensando di non essere preso o valutando maggiormente la ricompensa rispetto alla pena eventuale.
 
* è un [[omicidio]] premeditato da parte di uno Stato, che non potrà essere punito come prevede la legge dello Stato stesso. La pena di morte è sintomo di una cultura di violenza, e lo stato che la esegue dimostra la stessa prontezza nell'uso della violenza fisica. Secondo alcuni studi, il tasso di omicidi è maggiore negli stati dove è presente la pena di morte, ed aumenta rapidamente dopo ogni esecuzione. Come sostiene [[Cesare Beccaria]] «La pena di morte, rendendo meno sacro e intoccabile il valore della vita, incoraggerebbe, più che inibire, gli istinti omicidi». Già secondo il controverso filosofo francese [[Donatien Alphonse François de Sade|Marchese De Sade]], il diritto dello Stato di uccidere un reo sarebbe ipocrita quando lo Stato stesso punisce con la pena di morte l'omicidio da parte di cittadini. Lo Stato perde quindi la sua autorità morale nel giudicare gli assassini, se egli stesso si comporta ugualmente.
 
* è sinonimo di [[discriminazione]] e [[repressione]]. La pena di morte è eseguita sproporzionatamente contro le persone e classi più svantaggiate, che non hanno accesso alle risorse necessarie per affrontare in maniera efficace un processo. Inoltre, essa è spesso utilizzata contro [[minorenni]] (al tempo dei fatti), persone soggette a disturbi mentali, o oppositori politici nel caso di regimi [[autoritari]].
 
* non dà necessariamente conforto ai familiari della vittima. La messa a morte dell'assassino non ridà vita alla vittima né può cancellare la sofferenza dei suoi familiari. La lunghezza del processo ne prolunga anzi la sofferenza. Al momento dell'esecuzione pochissimi possono ricordarsi del condannato e del crimine commesso, ad eccezione delle persone legate alla vittima. Al più essa è simile ad una "[[vendetta]] legalizzata".
 
* può uccidere un innocente in caso di errore giudiziario. Una difesa legale inadeguata, le false testimonianze e le irregolarità commesse da polizia e accusa sono tra i principali fattori che determinano la condanna a morte di un innocente. In numerosi stati, non sono previste procedure di [[equo processo]] che dìa garanzie all'imputato. Secondo il filosofo illuminista [[Voltaire]], l'omicidio di un innocente, compiuto per legge, è il crimine "più orribile di tutti".<ref>{{cita web|url=http://www.provincia.pistoia.it/liceoscientifico/sec/indice/penadimorte/images/Barbini.pdf|titolo=Illuminismo e pena di morte|autore=|accesso=8 gennaio 2014}}. Vedi anche ''Dizionario filosofico'', s. v. ''Leggi (delle)''.</ref>
 
* infligge inutile sofferenza ai familiari e amici dei condannati. Costoro, che non hanno nulla a che fare con il reato per il quale è stato condannato, provano lo stesso atroce senso di perdita avvertito dai familiari, dagli amici e dai conoscenti della vittima di un omicidio.
 
* nega qualsiasi possibilità di [[Pena#Estinzione|riabilitazione]] del condannato. In ciò, la pena di morte respinge l'umanità della persona che ha commesso un crimine. Bisogna piuttosto dare al reo la possibilità di redimersi e di rendersi utile alla comunità cui ha arrecato danno. Al fine di evitare casi di recidiva, vanno eventualmente riviste le procedure per la libertà condizionata ed avviato un serio monitoraggio psicologico durante la detenzione.
 
* la pena di morte, così come il carcere a vita, nega, secondo alcuni scienziati, i presupposti della [[biologia]] e della [[neurologia]]: le cellule del corpo umano subiscono un totale ricambio in circa sette anni, quindi, a maggior ragione dopo un lungo periodo di prigione, il condannato non è più "fisicamente" lo stesso individuo entrato in carcere; né il [[DNA]] spiega del tutto i comportamenti aggressivi e violenti, che spesso sono frutto del condizionamento e dell'apprendimento<ref>[http://blog.panorama.it/politicamentescorretta/2012/10/14/veronesi-perche-la-scienza-dice-no-allergastolo/ ''Veronesi: "Perché la scienza dice no all'ergastolo"'']</ref>
 
* non rispetta i valori di tutta l'umanità. Diverse tradizioni, religioni e culture hanno dato vita agli standard internazionali di [[diritti umani]], oggi riconosciuti da tutti gli stati membri delle [[Nazioni Unite]] come standard verso i quali tendere. In ogni zona del mondo e attraversando ogni confine religioso e culturale esistono paesi che hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica. Esistono pene alternative più che pesanti per punire chi ha commesso un grave reato.
 
* è inutilmente costosa. Secondo uno studio dello Urban istitute su 1.227 omicidi commessi nel [[Maryland]] dal 1978 al 1999, una condanna alla pena di morte costa allo stato circa tre volte una condanna detentiva, in termini di processi, ricorsi, e sorveglianza in carcere<ref>[http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_25/pena_morte_ennio_caretto_5b996e7a-0353-11de-a752-00144f02aabc.shtml Corriere della Sera, 25 febbraio 2009]</ref>
 
== Modalità di esecuzione storiche ==
[[File:El Tres de Mayo, by Francisco de Goya, from Prado in Google Earth.jpg|thumb|''Il [[3 maggio 1808]]'' di [[Francisco Goya]].]]
[[File:Broimp.gif|thumb|Stampa dell'epoca. L'uomo al banchetto è [[Vlad III di Valacchia]], solito nel punire le vittime con l'[[impalamento]].]]
Storicamente sono apparsi molti modi per applicare la pena di morte secondo le varie epoche e culture:
 
* [[Annegamento]]: è stato usato a volte nell'antico [[Egitto]]: il condannato viene chiuso dentro un sacco e buttato nel [[Nilo]].
* Bastonatura e [[fustigazione]] a morte: sono state usate a volte presso alcuni popoli antichi, ad esempio i [[Veienti]] (Tito Livio, ''Ab Urbe condita libri''<small>, </small>V, 6, 14).
* [[Bollitura a morte|Bollitura]]: praticata nell'antico oriente e nell'Inghilterra rinascimentale.
* Caduta dall'alto: il condannato viene lanciato da una grande altezza, per esempio da una rupe.
* [[Camera a gas]]: utilizzo di [[acido cianidrico]] (HCN) anche noto come [[Zyklon B]] nei campi di sterminio nazisti, introdotto poi nel secondo dopoguerra nel diritto penale dello stato della [[California]] poi abolito.
* Colpo di [[pistola]] alla [[nuca]]: usato a tutt'oggi in [[Cina]].
* [[Crocifissione]]: usata nell'antico medio oriente, nella [[Repubblica romana|Repubblica]] e [[Impero romano]], fino al XX secolo ad esempio in Giappone, nel [[Periodo Meiji]].
* [[Damnatio ad bestias]]: pena di morte riservata nell'[[antica Roma]] ai criminali, condannati a essere mangiati vivi dalle bestie feroci nelle arene.
* [[Decapitazione]]: molto diffusa nel mondo antico e medievale, sostituita alla fine del secolo XVIII dalla [[ghigliottina]] in [[Francia]]. Usata tutt'oggi in [[Arabia Saudita]] con l'utilizzo di una spada.
* [[Fucilazione]] (in [[Italia]] è stata la forma più comune).
* [[Garrota]]: usata in [[Spagna]] dal medioevo fino alla fine della dittatura di [[Francisco Franco]].
* [[Ghigliottina]]: introdotta in [[Francia]] a partire dalla [[rivoluzione francese]] e adottata poi in molti Paesi europei, dallo [[Stato della Chiesa]] alla [[Svezia]].
* [[Impalamento]]: molto usato nel Medioriente medievale. Si pensa che il famoso voivoda romeno del secolo XV [[Vlad III di Valacchia|Vlad Tepes]], ispiratore del mito di [[Dracula]], ne avesse appreso il metodo dai Turchi invasori.
* [[Impiccagione]]: comune nel [[Medioevo]] ma ancora oggi utilizzata.
* [[Iniezione letale]]: usata a tutt'oggi negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
* [[Lapidazione]]: usata ampiamente nell'antichità, è ancora presente in alcuni stati [[islam]]ici prevalentemente ai danni di donne adultere.
* [[Rogo]]: consiste nel legare il condannato ad un palo sopra una catasta di legna per poi appiccare il fuoco. Applicato in Europa dal Medioevo e nelle Americhe fino al Secolo XVII. Famose le condanne della [[Santa Inquisizione]] ai danni di [[eresia|eretici]] e streghe.
* [[Schiacciamento (pena di morte)|Schiacciamento]]: è eseguito in diversi modi; ai tempi di [[Marco Polo]], il popolo [[Mongoli|mongolo]] è solito eseguire la condanna a morte delle persone rispettabili coprendole con un telo e schiacciandole con i [[cavallo|cavalli]].
* [[Schiacciamento da elefante]]: diffusa nel sud e sudest asiatico, particolarmente in India, durante quasi 4.000 anni.
* [[Sedia elettrica]]: inventata a fine [[XIX secolo|Ottocento]] da [[Harold P. Brown]] e [[Arthur Kennelly]], brevettata da [[Alphonse David Rockwel]], applicata in molti stati [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] fino agli [[Anni 1970|anni settanta]], sostituita poi con iniezione letale.
* [[Squartamento]]: citato nel poema medievale della ''[[Chanson de Roland]]'', utilizzato nei paesi arabi nell'età moderna. Vi sono testimonianze filmate di squartamenti di prigionieri durante la [[guerra Iran-Iraq]] negli anni Ottanta, utilizzando automezzi invece che cavalli.
* [[Supplizio della ruota]]: diffuso nel medioevo, consisteva nel legare per i polsi e le caviglie il condannato ad una ruota e con una mazza gli venivano rotte le ossa fino alla morte.
* [[Trafittura con frecce]]: usata in alcuni casi dagli antichi romani (Martirio di san Sebastiano).
 
== Nel mondo ==
{{vedi anche|Pena di morte nel mondo}}
[[File:SingaporeEmbarkationCard.png|thumb|left|La carta d'imbarco di [[Singapore]] contiene un avvertimento ai visitatori sulla pena di morte per traffico di droga.]]
[[File:Death Penalty World Map.svg|thumb|upright=1.8|La pena di morte nel mondo:<br />
{{legenda|#3f9bbb|Abolita per tutti i crimini}}
{{legenda|#d4df5a|Riservata a circostanze eccezionali (come crimini commessi in tempo di guerra)}}
{{legenda|#e8aa30|Disapplicata da tempo}}
{{legenda|#cc7662|Utilizzata in via ordinaria}}]]
 
[[Amnesty International]] riporta che 58 stati continuano ad applicare la pena di morte nei loro ordinamenti, mentre 139 non la applicano, di diritto o in pratica. Tra questi ultimi, 97 l'hanno abolita per tutti i reati, 8 l'hanno abolita per reati comuni (mantenendone la previsione solo per reati particolari, come quelli commessi in tempo di guerra) e 35, pur mantenendo la norma giuridica, non la applicano da oltre 10 anni (abolizionisti ''de facto'').<ref>[http://www.amnesty.org/en/death-penalty/abolitionist-and-retentionist-countries Amnesty International]</ref>
Il 15 novembre [[2007]] la Terza commissione dell'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite]] ha approvato con 99 voti favorevoli, 52 contrari e 33 astenuti una [[Risoluzione ONU|risoluzione]], fortemente sostenuta dall'Italia, che chiede la [[moratoria universale della pena di morte]]<ref>{{cita news|url= http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/pena-di-morte2/florida-stop/florida-stop.html|titolo= Pena di morte, primo sì dell'Onu alla moratoria|pubblicazione= [[La Repubblica]]|giorno= 15|mese= 11|anno= 2007|accesso= 29 marzo 2010}}</ref>.
 
L'[[Assemblea Generale delle Nazioni Unite|Assemblea Generale]] ha votato la risoluzione il 18 dicembre [[2007]] con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astenuti. La [[moratoria]] è stata approvata con 5 voti in più rispetto alla votazione della Terza commissione il 17 novembre [[2007]]<ref>{{cita news|url= http://www.corriere.it/esteri/07_dicembre_18/onu_moratoria_bd52a4cc-ad6b-11dc-af1c-0003ba99c53b.shtml|titolo= Pena di morte, l'Onu dice sì alla moratoria|pubblicazione= [[Corriere della Sera]]|giorno= 18|mese= 12|anno= 2007|accesso= 29 marzo 2010}}</ref>.
 
=== Arabia Saudita ===
{{vedi anche|Pena di morte in Arabia Saudita}}
 
=== Cina ===
{{vedi anche|Pena di morte in Cina}}
 
=== Cuba ===
{{vedi anche|Diritti umani a Cuba}}
 
=== Città del Vaticano ===
{{vedi anche|Pena di morte nella Città del Vaticano}}
 
=== Corea del Nord ===
{{vedi anche|Pena di morte in Corea del Nord}}
 
=== Francia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Francia}}
 
=== Germania ===
{{vedi anche|Pena di morte in Germania}}
 
=== India ===
{{vedi anche|Pena di morte in India}}
 
=== Iran ===
{{vedi anche|Pena di morte in Iran}}
 
=== Iraq ===
{{vedi anche|Pena di morte in Iraq}}
 
=== Israele ===
{{vedi anche|Pena di morte in Israele}}
 
=== Italia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Italia}}
Tranne che per il [[regicidio]], l'[[alto tradimento]] e delitti commessi in tempo di guerra, la pena di morte in [[Italia]] fu abolita la prima volta durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], nel [[1889]], nel [[Codice Zanardelli|codice penale]] opera del ministro [[liberalismo|liberale]] [[Giuseppe Zanardelli]].
 
Fu reintrodotta dal [[regime fascista]] con il [[codice Rocco]] nel 1930, poi abolita nel [[1944]] e ripristinata l'anno seguente; con l'avvento della [[Repubblica]] ([[1946]]) è stata espressamente vietata dalla [[Costituzione della Repubblica Italiana|costituzione]] del [[1948]], tranne i casi previsti da leggi di guerra. Solo nel [[1994]] venne abolita completamente anche nel [[codice penale militare di guerra]] e sostituita dalla pena massima prevista dall'ordinamento, ovvero l'ergastolo. L'ultima esecuzione è avvenuta a [[Torino]] nel [[1947]]; in essa vennero fucilati tre uomini colpevoli della [[strage di Villarbasse]].
 
Nel [[2007]] è stata espunta dalla Costituzione anche con riferimento alle leggi militari di guerra (per effetto della legge costituzionale 2 ottobre 2007, n. 1: "Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte").
 
=== Mongolia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Mongolia}}
 
=== Pakistan ===
{{vedi anche|Pena di morte in Pakistan}}
In Pakistan la pena di morte ovvero pena capitale viene tutt' oggi applicata per reati genere penale o per l'uccisione dei talebani
 
=== Regno Unito ===
{{vedi anche|Pena di morte nel Regno Unito}}
 
=== Romania ===
{{vedi anche|Pena di morte in Romania}}
 
=== Russia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Russia}}
 
=== San Marino ===
{{vedi anche|Pena di morte a San Marino}}
 
=== Spagna ===
{{vedi anche|Pena di morte in Spagna}}
 
=== Stati Uniti d'America ===
{{vedi anche|Pena di morte negli Stati Uniti}}
[[File:Death penalty statutes in the United States.svg|upright=1.8|thumb|Applicazione della pena di morte nei vari stati USA: colorati in rosso gli stati dove è attualmente in uso, in blu quelli dove non è prevista, in arancione dove è stata dichiarata anticostituzionale e infine in verde dove vige un'abolizione de facto dal 1976. Il Governo Federale prevede l'utilizzo della pena capitale mentre per le forze armate l'ultima esecuzione risale al 1976. Non sono presenti gli stati in moratoria volontaria solo da anni recenti.]]
Gli [[Stati Uniti]] sono, assieme al [[Giappone]], l'unico paese industrializzato, completamente libero e democratico che applica ancora la pena di morte.
La pena capitale è legale a livello federale (non applicata da alcuni anni: uno degli ultimi casi fu - nel [[2001]] - [[Timothy McVeigh|l'esecuzione del militare]] colpevole della [[attentato di Oklahoma City|strage di Oklahoma City]] del [[1995]]), per 42 reati ([[alto tradimento]], [[tradimento (reato)|tradimento]], [[spionaggio]] che metta in pericolo la sicurezza nazionale, [[omicidio]] di agenti federali, omicidio compiuto in parchi nazionali, omicidi in ambito militare, gravi atti di [[terrorismo]] ecc.). Pertanto, può essere inflitta in tutto il territorio degli Stati Uniti. È fortemente contrastata dai governi dei territori non incorporati, come [[Porto Rico]].
 
Nei singoli stati è in vigore per l'omicidio di primo grado (cioè l'[[omicidio (ordinamento penale statunitense)|omicidio premeditato]]), ma anche, in alcune giurisdizioni, come nel [[Texas]], per traffico di droga, omicidio con particolare violenza, e altri reati. Non è in vigore nel [[District of Columbia]] e nel territorio di Porto Rico. Dei 50 [[Stati uniti#Stati|Stati]] effettivi degli USA, solo 16, compresi alcuni stati considerati "conservatori", non prevedono la pena di morte nel loro statuto: [[Alaska]], [[Connecticut]], [[Hawaii]], [[Iowa]], [[Maine]], [[Massachusetts]], [[Michigan]], [[Minnesota]], [[Dakota del Nord]], [[Rhode Island]], [[Vermont]], [[Virginia Occidentale]], [[Wisconsin]], [[New Jersey]], [[Illinois]] e [[Nuovo Messico]]. In altri 3 stati la pena di morte non è più applicata dal [[1976]]: [[Kansas]], [[New Hampshire]], [[New York (Stato)|New York]]; quest'ultimo è considerato abolizionista, poiché la pena capitale è stata anche dichiarata incostituzionale dalla [[Corte Suprema]] dello Stato, e quindi non applicabile, ma non ancora formalmente abolita dal Congresso dello Stato; le sentenze possono essere emesse ma non eseguite: la maggioranza di esse sono state commutate in [[ergastolo]] o sospese. In [[Oregon]] è in vigore una moratoria dal [[1997]] e tutte le condanne sono sospese.<ref>[http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/11/23/AO7xr1PB-oregon_svolta_sospesa.shtml Oregon: sospesa la pena capitale]</ref> Anche il [[Kentucky]] (dal 2008) e l'[[Arkansas]] (2005) sono in moratoria. Il [[Nebraska]] ha dichiarato incostituzionale la [[sedia elettrica]], non la pena di morte in sé, che viene applicata.
 
La [[Corte Suprema degli Stati Uniti]] ha dichiarato, a livello federale, che potrebbero essere considerate punizioni crudeli (e quindi, in teoria, assimilate a [[tortura]] e proibite dall'ottavo emendamento del ''Bill of Rights'' della [[Costituzione degli Stati Uniti]]) la sedia elettrica, l'[[impiccagione]] e la [[camera a gas]] (in alcuni stati sono però ancora utilizzabili, ad esempio in [[Florida]] il condannato può optare per la sedia elettrica), ma non le ha espressamente proibite, mentre non è stata considerata incostituzionale la pena di morte applicata con l'[[iniezione letale]] o la [[fucilazione]], quest'ultima quasi mai applicata: solo nello [[Utah]] il condannato può scegliere la fucilazione (legge del [[2004]]), se preferisce ciò (le ultime volte in cui avvenne un'esecuzione col plotone in USA furono [[1996]] e [[2010]], sempre nello Utah). Sono 22 Stati, più il distretto federale, a non contemplare, di legge (17) o di fatto (5), la pena di morte. In conclusione sono comunque 28 gli Stati che, più o meno regolarmente, per quanto riguarda i reati di competenza statale, applicano ancora l'esecuzione capitale. Lo stato più attivo nelle esecuzioni è da sempre il [[Texas]]: l'unica esecuzione commutata in ergastolo negli ultimi decenni è stata quella di [[Kenneth Foster jr]]., condannato a morte per concorso in omicidio di primo grado e rapina.
 
=== Taiwan ===
{{vedi anche|Pena di morte a Taiwan}}
 
=== Isole Tonga ===
{{vedi anche|Pena di morte nelle Tonga}}
 
=== Turchia ===
{{vedi anche|Pena di morte in Turchia}}
 
== Nell'arte ==
=== Letteratura ===
[[File:Kafka Strafkolonie (1919).jpg|thumb|Il racconto ''[[Nella colonia penale]]'' di [[Franz Kafka]].]]
Il poeta [[François Villon]] parla della pena di morte nella sua ''[[La ballata degli impiccati]]'' ([[1462]]).
Villon, che attende di essere condannato all'impiccagione, che riuscirà ad evitare, invita alla pietà, in senso religioso e civile, verso sé stesso e i suoi compagni condannati.
La redenzione è al centro della ballata. Villon riconosce di essersi preoccupato troppo del suo essere di carne a discapito della sua spiritualità. Questa constatazione è rafforzata dalla cruda e insopportabile descrizione dei corpi marcescenti (che fu probabilmente ispirata dal macabro spettacolo del «carnaio degli innocenti») che produce un forte contrasto con l'evocazione dei temi religiosi. Gli impiccati esortano in primo luogo i passanti a pregare per loro; poi, nel corso dell'appello, la preghiera si generalizza verso tutti gli esseri umani.
 
[[Franz Kafka]] descrive nel racconto ''[[Nella colonia penale]]'' ([[1919]]) i tentativi che un ufficiale fa per convincere un esploratore a difendere l'esemplare procedura di esecuzione in uso nella colonia. Il vecchio comandante aveva inventato e realizzato una macchina che causava la morte del [[reo]] incidendogli sulla schiena la regola o il comando da lui non rispettato fino a trapassarlo da parte a parte. Accortosi che tale procedura suscitava orrore sia all'esploratore sia al nuovo comandante della colonia, decide egli stesso di sottoporvisi. La macchina si guasterà e con l'ufficiale, ultimo suo sostenitore, moriranno l'antica procedura e il suo strumento.
 
Anche ne ''[[Il processo (romanzo)|Il processo]]'' ([[1925]]) si descrive la condanna a morte di una persona.
 
Una ricostruzione della pena di morte in [[Italia]], sotto il profilo giuridico, la si può ritrovare nel testo di [[Italo Mereu]], ''La morte come pena'', pubblicato nel [[1982]].
 
Lo scrittore russo [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij|Fëdor Dostoevskij]], condannato a morte ma in seguito graziato, nei primi capitoli de ''[[L'idiota (romanzo)|L'idiota]]'' fa pronunciare al protagonista del romanzo una violenta requisitoria contro la pena di morte.
{{citazione|Ora, può darsi che il supplizio più grande e più forte non stia nelle ferite, ma nel sapere con certezza che, ecco, tra un'ora, poi tra dieci minuti, poi tra mezzo minuto, poi adesso, ecco, in quell'istante, l'anima volerà via dal corpo e tu non esisterai più come uomo, e questo ormai con certezza; l'essenziale è questa ''certezza''. [...] La punizione di uccidere chi ha ucciso è incomparabilmente più grande del delitto stesso. L'omicidio in base a una sentenza è incomparabilmente più atroce che non l'omicidio del malfattore. |''[[L'idiota (romanzo)|L'idiota]]'', [[Fëdor Michajlovič Dostoevskij]]}}
 
Anche un altro scrittore, [[Lev Tolstoj]], si pronuncia contro la pena di morte:
{{Citazione|[...] ho visto a [[Parigi]] decapitare un uomo con la [[ghigliottina]], in presenza di migliaia di spettatori. Sapevo che si trattava di un pericoloso malfattore; conoscevo tutti i ragionamenti che gli uomini hanno messo per iscritto nel corso di tanti secoli per giustificare azioni di questo genere; sapevo che tutto veniva compiuto consapevolmente, razionalmente; ma nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore, ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni che avevo sentito a proposito della pena di morte erano solo funesti spropositi e che, per quanto grande possa essere il numero delle persone riunite per commettere un assassinio e qualsiasi nome esse si diano, l'assassinio è il peccato più grave del mondo, e che davanti ai miei occhi veniva compiuto proprio questo peccato.<ref>Lev Tolstoj, ''Che fare?'', traduzione di Luisa Capo, Gabriele Mazzotta editore, Milano, 1979, pp. 18-19, ISBN 88-202-0250-6.</ref>}}
 
[[Mark Twain]] scrisse anche lui un resoconto di un'esecuzione, che lo farà diventare un abolizionista:
{{citazione|La tensione dentro di me, invece, era insopportabile (...) Gli restavano venti momenti di vita, poi quindici, dieci, cinque, quattro, tre - santo cielo come correva il tempo! - eppure lui se ne stava lì tranquillo anche se sapeva che lo sceriffo stava per afferrare la leva che azionava il trabocchetto mentre il cappuccio nero gli veniva calato sulla testa. E poi giù! Legato con tutte quelle cinghie, caduto nel buco dell'impalcatura con la velocità di una freccia! Un tremendo sussulto è cominciato all'altezza delle spalle, e poi giù lungo tutto il corpo, violentemente, fino a spegnersi in quell’irrigidimento verso il basso delle dita dei piedi, come due pugni chiusi - e tutto era finito!
Ho visto tutto. Ho preso appunti precisi su ogni dettaglio - anche il modo garbato con cui aiutò a sistemare le cinghie che gli legavano le gambe e la calma con cui scostò le sue ciabatte - e spero di non dover assistere ad una simile scena mai più.|''Cronaca di un'impiccagione''<ref>[http://www.uniurb.it/giornalismo/lavori/cuppini/twain.htm twain<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
 
[[Tolkien|J. R. R. Tolkien]] scrive:
{{citazione|- [...] Merita la morte.
- Se la merita! E come! Molti tra i vivi meritano la morte. E parecchi che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze. |''[[Il Signore degli Anelli]]'' - ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]]'', [[La Compagnia dell'Anello (romanzo)#Capitolo II|Libro I, Capitolo II]] di [[Tolkien|J. R. R. Tolkien]]}}
Tolkien, [[Cattolicesimo|cattolico]], pensa che solo Dio possa togliere o dare la vita.
 
Un importante romanzo sul tema è ''[[Lo straniero (Camus)|Lo straniero]]'' (''L'Étranger'' 1942), di [[Albert Camus]], autore che nel 1957 pubblicò anche un saggio contro la pena capitale:
{{Citazione|Il senso d'impotenza e di solitudine del condannato incatenato, di fronte alla coalizione pubblica che vuole la sua morte, è già di per sé una punizione inconcepibile. [...] Generalmente l'uomo è distrutto dall'attesa della pena capitale molto tempo prima di morire. Gli si infliggono così due morti, e la prima è peggiore dell'altra, mentre egli ha ucciso una volta sola. Paragonata a questo supplizio, la legge del taglione appare ancora come una legge di civiltà. Non ha mai preteso che si dovessero cavare entrambi gli occhi a chi aveva reso cieco di un occhio il proprio fratello.|Albert Camus, ''Riflessioni sulla pena di morte''}}
 
[[Jack London]] scrisse contro la pena capitale nei suoi romanzi, facendo pronunciare ad un suo personaggio, un uomo in attesa di esecuzione:
{{citazione|L'uso peggiore che si possa fare di un uomo è quello di impiccarlo». No, non ho alcun rispetto per la pena di morte. Si tratta di un'azione sporca, che non degrada solo i cani da forca pagati per compierla ma anche la comunità sociale che la tollera, la sostiene col voto e paga tasse specifiche per farla mettere in atto. La pena di morte è un atto stupido, idiota, orribilmente privo di scientificità: «... ad essere impiccato per la gola finché morte non sopravvenga» recita il famoso frasario della società...|Jack London, ''[[Il vagabondo delle stelle]]''}}
 
[[Victor Hugo]] dedicò molte opere al tema; definì la pena di morte, in un discorso parlamentare, come "segno eterno e caratteristico della barbarie"; [[File:Victor Hugo Le pendu 1854.png|thumb|upright|Victor Hugo, ''L'impiccato'' (1854), la cui seconda versione (1860), quasi identica, porta il nome di ''[[John Brown (attivista)|John Brown]]''<ref>[http://www.larousse.fr/encyclopedie/images/Victor_Hugo_le_Corps_de_John_Brown_pendu_%C3%A0_une_potence/1312618 ''Victor Hugo, le Corps de John Brown pendu à une potence'']</ref>]]così scrisse:
{{Citazione|Come! In giacca non posso uccidere, in toga posso! Come la tonaca di [[cardinale Richelieu|Richelieu]], la toga copre tutto. ''Vindicta pubblica''? Oh, ve ne prego, non mi vendicate. Assassinio, assassinio! Vi dico. All’infuori del caso di [[legittima difesa (diritto)|legittima difesa]], inteso nel suo senso più ristretto (perché una volta che il vostro aggressore ferito da voi sia caduto, voi dovete soccorrerlo), l’omicidio è forse permesso? Ciò che è vietato all’individuo è dunque lecito alla comunità? Il carnefice quale sinistra specie d’assassino, l’assassino ufficiale, l’assassino patentato, mantenuto, fornito di rendita, chiamato in certi giorni, che lavora in pubblico, uccide in pieno sole, avendo tra i propri arnesi “la spada della giustizia”, riconosciuto assassino dallo Stato; l’assassino funzionario, l'assassino che ha la sua nicchia nella legge, l’assassino in nome di tutti! Esso ha la mia procura e la vostra per uccidere. Strangola o scanna, poi batte la mano sulla spalla della società e dice: “Io lavoro per te, pagami”. È l’assassino ''cum privilegio legis'', l’assassino il cui crimine è decretato dal legislatore, deliberato dal giurato, ordinato dal giudice, permesso dal prete, protetto dal soldato, contemplato dal popolo.|Victor Hugo, ''Contro la pena di morte''<ref>[http://it.paperblog.com/victor-hugo-contro-la-pena-di-morte-130332/ Estratti dal testo]</ref>}}
 
[[Oscar Wilde]], imprigionato per omosessualità, conobbe in prigione un condannato a morte per l'omicidio della moglie e assistette alla sua esecuzione; alla vicenda ispirò un lungo componimento, ''[[La ballata del carcere di Reading]]'', in cui Wilde prende una chiara posizione contro la pena capitale, opponendo la pietà cristiana e umana all'ipocrisia di carcerieri e uomini di chiesa: {{Citazione|Il Cappellano non s'è inginocchiato / accanto alla sua tomba maledetta (...) / eppure anch'egli / appartiene alla schiera di coloro / che il Signore venne in terra a salvare. / Non importa: se egli ha attraversato / il limite fissato per la vita / lacrime sconosciute riempiranno /l'urna della Pietà per lui. Avrà / i lamenti degli uomini esiliati: / per gli esiliati esiste solo il pianto.|Oscar Wilde, ''La ballata del carcere di Reading'', parte IV}}
 
Tra i romanzi dedicati alla campagna contro la pena di morte da segnalare ''La Penna di Donney - Miracolo d'amore'', pubblicato nel [[2005]], scritto da [[Ruggero Pegna]], in cui l'autore, colpito da una improvvisa [[leucemia]] acuta, s'immagina nella sua camera d'ospedale come un detenuto innocente condannato a morte, recluso in una prigione americana.
 
=== Opere letterarie che parlano della pena di morte ===
Di seguito un elenco parziale di libri che trattano della pena di morte<ref>{{cita web | url=http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/pena-di-morte/libri/libri.html | titolo=Libri italiani sulla pena di morte | accesso=8 agosto 2010 | editore=repubblica.it | data=11 marzo 2007 }}</ref>:
* ''[[La ballata degli impiccati]]'' di [[François Villon]] ([[1489]])
* ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] ([[1764]])
* ''La Bassvilliana'' di [[Vincenzo Monti]] ([[1793]])
* ''Nell'anniversario del supplizio di Luigi XVI'' di Vincenzo Monti ([[1799]])
* ''[[L'ultimo giorno di un condannato a morte]]'' di [[Victor Hugo]] ([[1829]])
* ''[[Notre-Dame de Paris (Victor Hugo)|Notre-Dame de Paris]]'' di Victor Hugo ([[1831]])
* ''Er ricordo'' ([[1830]]), ''La ggiustizzia ar Popolo'' ([[1834]]) e ''Er dilettante de Ponte'' ([[1835]]) di [[Giuseppe Gioacchino Belli]]
* ''[[Confessione (libro 1882)|Confessione]]'' di [[Lev Tolstoj]] ([[1882]])
* ''Mastro Titta, il boia di Roma. Memorie di un carnefice scritte da lui stesso'' di [[Ernesto Mezzabotta]] ([[1891]])
* ''La cavaliera della morte'' di [[Léon Bloy]] ([[1896]])
* ''[[La ballata del carcere di Reading]]'' di [[Oscar Wilde]] ([[1898]])
* ''[[Nella colonia penale]]'' di [[Franz Kafka]] ([[1919]])
* ''[[Il processo (romanzo)|Il processo]]'' di [[Franz Kafka]] ([[1925]])
* ''[[Lo straniero (Camus)|Lo straniero]]'' di [[Albert Camus]] ([[1942]])
* ''Il miracolo segreto'' di [[Jorge Luis Borges]], da ''[[Finzioni]]'' ([[1944]])
* ''[[A porte chiuse (opera teatrale)|A porte chiuse]]'' di [[Jean-Paul Sartre]] (1944)
* ''[[Morti senza tomba]]'' di Jean-Paul Sartre ([[1946]])
* ''[[Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana (8 settembre 1943 - 25 aprile 1945)]]'', a cura di [[Piero Malvezzi]] e [[Giovanni Pirelli]] ([[1952]])
* ''Lavoro di morte'' di [[James Mc Lendon]] ([[1978]])
* ''La morte come pena'' di [[Italo Mereu]] ([[1982]])
* ''[[Porte aperte (romanzo)|Porte aperte]]'' di [[Leonardo Sciascia]] ([[1987]])
* ''[[L'appello]]'' di [[John Grisham]] ([[1994]])
* ''Scritti dal braccio della morte'' di [[Mumia Abu-Jamal]] ([[1996]])
* ''[[Prima di mezzanotte (romanzo)|Prima di mezzanotte]]'' di [[Andrew Klavan]] ([[1996]])
* ''[[Il miglio verde (romanzo)|Il miglio verde]]'' di [[Stephen King]] (1996)
* ''La penna di Donney - Miracolo d'amore'' di Ruggero Pegna ([[2005]])
* ''Poeti da morire – scritti dal braccio della morte e contro la pena capitale'' di AA.VV., a cura di Marco Cinque
* ''[[Ritorno a Ford County]]'' di [[John Grisham]] ([[2010]])
* ''[[Io confesso (Grisham)|Io confesso]]'' di [[John Grisham]] ([[2012]])
* ''[[C'è un re pazzo in Danimarca]]'' di [[Dario Fo]] ([[2015]])
 
=== Cinema ===
Anche il [[cinema]] si è spesso battuto contro la pena di morte, o ne ha parlato nelle sue trame. Di seguito ecco un elenco di [[film]] che trattano l'argomento.
 
* [[1931]] - ''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]''
* [[1938]] - ''[[Gli angeli con la faccia sporca]]''
* [[1950]] - ''[[Giustizia è fatta]]'
* [[1957]] - ''[[Orizzonti di gloria (film)|Orizzonti di gloria]]''
* [[1958]] - ''[[Non voglio morire]]''
* [[1962]] - ''[[L'uomo di Alcatraz]]''
* [[1968]] - ''[[Impiccalo più in alto]]''
* [[1971]] - ''[[Sacco e Vanzetti]]''
* [[1973]] - ''[[Due contro la città]]''
* [[1973]] - ''[[Giordano Bruno]]''
* [[1978]] - ''[[Il testimone (film 1978)|Il testimone]]''
* [[1979]] - ''[[Houston Texas]]''
* [[1988]] - ''[[Decalogo 5]]''
* [[1988]] - ''[[Il decimo uomo]]''
* [[1988]] - ''[[La sottile linea blu]]'', documentario diretto da [[Errol Morris]]
* [[1995]] - ''[[Dead Man Walking - Condannato a morte]]''
* [[1996]] - ''[[L'ultimo appello]]''
* 1996 - ''[[Difesa ad oltranza]]''
* [[1998]] - ''[[Last Rites]]''
* [[1999]] - ''[[Hurricane - Il grido dell'innocenza]]''
* 1999 - ''[[A Lesson Before Dying]]''
* 1999 - ''[[Il miglio verde (film)|Il miglio verde]]''
* 1999 - ''[[Fino a prova contraria]]''
* [[2000]] - ''[[Dancer in the Dark]]''
* [[2002]] - ''[[The Life of David Gale]]''
* 2002 - ''[[Monster's Ball]]''
* [[2003]] - ''[[Monster (film 2003)|Monster]]''
* [[2005]] - ''[[Prison Break]]''
* [[2006]] - ''[[Salvador - 26 anni contro]]''
* [[2008]] - ''[[12 (film)|12]]''
 
=== Canzoni sulla pena capitale ===
Il mondo della musica ha spesso trattato il tema, dalle canzoni popolari e politiche alla musica leggera. Tra le numerose canzoni che toccano l'argomento in vario modo, ricordiamo:
* [[Pietro Gori]] (autore), numerosi interpreti - ''La ballata di Sante Caserio'', (1895 circa)
* Anonimo, ''Inno individualista'', (1901 circa)
* [[Juliette Gréco]], ''Rue des Blancs-Manteaux '' (1950), testo di [[Jean-Paul Sartre]]
* [[Georges Brassens]] - ''Le gorille'' (1952) e la cover italiana ''Il gorilla'' di De André, ''La messe au pendus'', ''Le verger de Roi Louis''
* [[Bob Dylan]] - ''Ballad of Donald White'' (1962), ''Julius and Ethel'' (1983)
* [[Francesco Guccini]] - ''Auschwitz (canzone del bambino nel vento)'' (1964), ''Cristoforo Colombo'' (2004)
* [[Enzo Jannacci]] - ''Sei minuti all'alba'' (1965)
* [[Fabrizio De André]] - ''Il gorilla'' (1969), ''La ballata degli impiccati'' (1968), ''Recitativo/Corale'' (1968), ''Geordie'' (adatt. canzone popolare), ''Il testamento di Tito'' (1970), ''Tre madri'' (1970), ''Maria nella bottega del falegname'' (1970), ''Via della croce'' (1970) (le ultime quattro dal concept album ''La buona novella''), ''Un giudice'' (1971)
* [[Joan Baez]] feat. [[Ennio Morricone]] - ''Here's to You (Ballad of Sacco and Vanzetti)'' (1971)
* [[Queen]], ''Bohemian Rhapsody'' (1975)
* [[Francesco De Gregori]] - ''L'impiccato'' (1978), ''Condannato a morte'' (2001)
* [[Metallica]] - ''Ride the Lightning'' (1984)
* [[Litfiba]] - ''Louisiana'' (1988)
* [[Ivano Fossati]] - ''Lunario di Settembre (Il processo di Nogaredo)''
* [[Bruce Springsteen]] - ''Nebraska'' (1982), ''Dead Man Walking'' (1993)
* [[Tom Waits]] - ''Fall of Troy''
* [[Giorgio Gaber]] - ''La Chiesa si rinnova'' - versione n. 2 (1994)
* [[Frankie HI-NRG MC]] - ''Giù le mani da Caino'' (1997)
* [[I Nomadi]] - ''Una storia da raccontare'' (1998)
* [[Daniele Silvestri]] - ''Aria'' (1999)
* [[Pippo Pollina]] - ''Lettera di un condannato a morte'' (1999)
* [[Rage Against the Machine]] - ''Voice of the voiceless'' (1999)
* [[Africa Unite]] - ''Sotto pressione'' (2000)
* [[Mary Gauthier]] - ''Karla Faye'' (2001)
* [[Enrico Ruggeri]] & [[Andrea Mirò]] - ''Nessuno tocchi Caino'' (2003)
* [[Elio e le Storie Tese]] - ''Budy Giampi'' (2003)
* [[Samuele Bersani]] - ''Lo scrutatore non votante'' (2006), ''Occhiali rotti'' (2006)
* [[Sonohra]] - ''Metà'' (2009)
* [[State Radio]] - ''State of Georgia'' (2009)
* [[Caparezza]] - ''Sono il tuo sogno eretico'' (2011)
* [[Wolves At The Gate]] - ''Dead Man'' (2012)
* [[Roberto Vecchioni]] - ''Il miracolo segreto'' (2013)
 
== Cities for Life ==
{{Vedi anche|Cities for Life}}
{{...}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
*Giulio Lorenzetti. ''Venezia e il suo estuario''. Trieste, Edizioni Lint, 1963. ISBN 88-86179-24-3
* {{cita libro|titolo= [[Dei delitti e delle pene]]|nome= Cesare|cognome= Beccaria|wkautore= Cesare Beccaria|anno= 1764|città= Milano|isbn= no}}
* [[Pasquale Penta]], ''Contro la pena di morte'', Pesole, Napoli 1900.
* {{cita libro|nome= Eva|cognome= Cantarella|wkautore= Eva Cantarella|titolo= I supplizi capitali. Origine e funzioni delle pene di morte in Grecia e a Roma|editore= Rizzoli|anno= 2005|isbn= 978-88-17-00637-8}}
* {{cita libro|nome= Eva|cognome= Cantarella|wkautore= Eva Cantarella|titolo= Il ritorno della vendetta. Pena di morte: giustizia o assassinio?|editore= Rizzoli|anno= 2007|isbn= 978-88-17-01642-1}}
* {{cita libro|nome= Robert|cognome= Badinter|wkautore= Robert Badinter|titolo= L'abolizione|editore= Spirali|anno= 2009|isbn= 978-88-7770-823-6}}
* {{cita libro|nome= Robert|cognome= Badinter|wkautore= Robert Badinter|titolo= L'esecuzione|editore= Spirali|anno= 2008|isbn= 978-88-7770-822-9}}
* {{cita libro|nome= Robert|cognome= Badinter|wkautore= Robert Badinter|titolo= Contro la pena di morte|editore= Spirali|anno= 2007|isbn= 978-88-7770-786-4}}
* ''CORPUS, revue de philosophie'', n° 62, 2012/1, ''La peine de mort'', sous la direction de Luigi Delia et Fabrice Hoarau (ISSN 0296-8916). Venti studi sulla pena di morte in età moderna: Montaigne, Spinoza, Montesquieu, Giuseppe Pelli, Rousseau, Beccaria, Voltaire, Mably, Bentham, Filangieri, l'enciclopedismo dei Lumi, la ghigliottina, Sade, Fichte, Guizot, Kelsen.
* {{cita libro|nome=Maria Giovanna|cognome=Maglie|wkautore=Maria Giovanna Maglie|titolo=Vendetta di Stato. La storia infinita della pena di morte negli Stati Uniti|editore=Marsilio|anno=1996}}
* {{cita libro|nome=Sandro|cognome=Veronesi|wkautore=Sandro Veronesi|titolo=Occhio per occhio. La pena di morte in 4 storie|editore=Bompiani|anno=2006}}
 
== Voci correlateCorrelate ==
 
{{Div col|cols=3|small=no}}
* [[AmnestyLido Internationaldi Venezia]]
* [[Aeroporto di Venezia-Lido|Aereoporto Venezia Nicelli]]
* [[Boia]]
* [[Sposalizio del Mare|Sposalizio del mare]]
* [[Cities for Life]]
* [[Hanged,Festa drawndella and quarteredSensa]]
* [[Quarta crociata|IV Crociata]]
* [[Moratoria universale della pena di morte]]
* [[PenaBabbo diNatale|San morte nel mondoNicola]]
* [[Pena di morte in Arabia Saudita]]
* [[Pena di morte in Cina]]
* [[Pena di morte a Cuba]]
* [[Pena di morte in Corea del Nord]]
* [[Pena di morte in Francia]]
* [[Pena di morte in Germania]]
* [[Pena di morte in India]]
* [[Pena di morte in Iran]]
* [[Pena di morte in Israele]]
* [[Pena di morte in Italia]]
* [[Pena di morte in Mongolia]]
* [[Pena di morte in Pakistan]]
* [[Pena di morte nel Regno Unito]]
* [[Pena di morte in Romania]]
* [[Pena di morte in Russia]]
* [[Pena di morte a San Marino]]
* [[Pena di morte in Spagna]]
* [[Pena di morte negli Stati Uniti]]
* [[Pena di morte a Taiwan]]
* [[Pena di morte nelle Tonga]]
* [[Pena di morte in Turchia]]
* [[Pena di morte nella Città del Vaticano]]
* [[Storia della pena di morte]]
{{ Div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons_preposizione=sulla}}
{{Interprogetto|q|q_preposizione=sulla|commons=Death Penalty|commons_preposizione=sulla|etichetta=pena di morte|testo=ONU - 18 dicembre 2007, Moratoria sull'uso della pena di morte|testo_preposizione=della|testo_etichetta=risoluzione contro la pena di morte del 18 dicembre 2007|wikt}}
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== Collegamenti esterni ==
[https://web.archive.org/web/20100622004009/http://www.estuarionostro.org/chiesa%20di%20san%20nicoletto.php Chiesa di San Nicolò o San Nicoletto] (Associazione "Estuario Nostro")
* {{Thesaurus BNCF}}
{{MultiCol}}
* {{cita web|url= http://www.coalit.org/|titolo= Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.nessunotocchicaino.it|titolo= Nessuno tocchi Caino: petizione internazionale contro la pena di morte|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.paulrougeau.org/|titolo= Comitato Paul Rougeau, Contro la Pena di Morte|accesso= 12 maggio 2010}}
* {{cita web|url= http://www.santegidio.org/it/pdm/index.htm|editore= Comunità di Sant'Egidio|titolo= No alla pena di morte|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_2078830458.html|titolo= Pena di morte: 2007 anno della svolta?|editore= [[ANSA]]|accesso= 29 marzo 2010}}
{{ColBreak}}
* {{cita web|url= http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P7Y.HTM|titolo= Rispetto della vita umana|editore= Catechismo della [[Chiesa Cattolica]]|accesso= 29 marzo 2010}}
* {{cita web|url= http://www.capital-punishment.net|titolo= Citazioni in favore della pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en}}
* {{cita web|url= http://people.freenet.de/dpinfo/quotes.htm|titolo= Citazioni sulla pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en}}
* {{cita web|url= http://www.worldcoalition.org/modules/accueil/|titolo= Coalizione mondiale contro la pena di morte|accesso= 29 marzo 2010|lingua= en fr}}
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[[Categoria:Chiese dedicate a san Nicola di Bari|Venezia]]
[[Categoria:Luoghi di sepoltura dei dogi di Venezia]]