Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale e Ortona dei Marsi: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{vaglio||arg=guerra|arg2=politica}}
|Nome=Ortona dei Marsi
{{Infobox conflitto
|Panorama=Ortonatramonto.JPG
|Tipo = Guerra
|Didascalia=Foto panoramica di Ortona dei Marsi
|Nome del conflitto = Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale
|Bandiera=Ortona dei Marsi-Gonfalone.png
|Parte_di = [[seconda guerra mondiale]]
|Voce bandiera=
|Immagine = Scandinavian States.svg
|Stemma=Ortona dei Marsi-stemma.jpg
|Didascalia = Mappa degli stati scandinavi
|Voce stemma=
|Data = 1940-1945
|Stato=ITA
|Luogo = [[Scandinavia]] e [[Danimarca]]
|Grado amministrativo=3
|Casus =
|Divisione amm grado 1=Abruzzo
|Esito = vittoria finale Alleata
|Divisione amm grado 2=L'Aquila
|Mutamenti_territoriali = cessioni territoriali della [[Finlandia]] all'[[Unione Sovietica]]
|Amministratore locale=Manfredo Eramo
|Schieramento1 = {{DEU 1933-1945}} <br/> {{FIN}}
|Partito=[[Lista civica]]
|Schieramento2 = {{NOR}}<br/>{{GBR}}<br/>{{FRA}}<br/>{{POL}}<br/>{{DEN}} <br/> {{URS}}
|Data elezione=5-6-2016
|Schieramento3 =
|Data istituzione=
|Comandante1 =
|Abitanti=473
|Comandante2 =
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] Bilancio demografico anno 2018 (dati provvisori) - Ortona dei Marsi
|Comandante3 =
|Aggiornamento abitanti=31-8-2018
|Effettivi1 =
|Sottodivisioni=vedi [[Ortona dei Marsi#Frazioni|elenco]]
|Effettivi2 =
|Divisioni confinanti=[[Anversa degli Abruzzi]], [[Bisegna]], [[Castelvecchio Subequo]], [[Cocullo]], [[Gioia dei Marsi]], [[Pescina]], [[Villalago]]
|Effettivi3 =
|Zona sismica=1
|Perdite1 =
|Gradi giorno=
|Perdite2 =
|Diffusività=
|Perdite3 =
|Nome abitanti=ortonesi
|Perdite4 =
|Patrono=[[San Generoso di Ortona dei Marsi|san Generoso]]
|Note =
|Festivo=8 maggio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Ortona dei Marsi (province of L'Aquila, region Abruzzo, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Ortona dei Marsi all'interno della provincia dell'Aquila
}}
{{CampagnaBox Seconda guerra mondiale}}
{{Campagnabox Scandinavia nella seconda guerra mondiale}}
 
'''Ortona dei Marsi''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:473}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia dell'Aquila]] in [[Abruzzo]].
Il '''Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale''' comprese gli eventi politici e militari accaduti nel territorio e nei mari della [[Scandinavia]], della [[Danimarca]], della [[Groenlandia]] e dell'[[Islanda]] durante la [[seconda guerra mondiale]]. In esso furono incluse le operazioni terrestri, navali ed aeree, condotte dalle forze [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleate]] e dell'[[Forze dell'Asse|Asse]], nel [[Teatro dell'Artico della seconda guerra mondiale|teatro dell'Artico]].
 
== IGeografia presuppostifisica ==
=== Territorio ===
[[Image:Lapland1940.png|right|frame|Il minerale di ferro veniva estratto in [[Kiruna]] e [[Malmberget]], e portato via ferrovia ai porti di [[Luleå]] and [[Narvik]].<br>(Confini secondo il periodo 1920&ndash;1940.)]]
[[File:Ortona dei Marsi vista da Sulla Villa.jpg|thumb|left|Ortona dei Marsi vista da Sulla Villa]]
 
Il paese sorge alle pendici del monte Parasano nella [[valle del Giovenco]] a quota 1003 {{mslm}} nell'area protetta del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]]<ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/parco.nazionale.abruzzo/par.php|titolo=L'area protetta|editore=Parks.it - Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|accesso=10 gennaio 2018}}</ref>. Le vette delle montagne che lo circondano superano i 1700 metri di altitudine mentre a sud i monti Argatone e Terratta superano i 2000 {{mslm}}<ref name="Dati">{{cita web|url=http://www.valledelgiovenco.it/ortona_dei_marsi,8,114.html|titolo=Ortona dei Marsi|editore=Valle del Giovenco|accesso=6 gennaio 2018}}</ref>
La Scandinavia, composta geograficamente da Svezia, Norvegia e, in parte, dalla Finlandia, è unita da fortissimi legami storici con la Danimarca, che però fa parte dell'Europa continentale. La Danimarca possiede insieme alla Svezia il controllo del canale dello [[Øresund]], la porta di accesso al [[mar Baltico]] ed è quindi un importante nodo per l'economia del nord Europa, anche se la Germania costruì nel 1895 ed ampliò nel 1914 il [[canale di Kiel]] che permette un passaggio rapido e massiccio tra [[Mare del Nord]] e Baltico. La Svezia era un importantissimo produttore di minerale di ferro, assolutamente indispensabile alla Germania per perseguire una politica industriale civile e militare, che esportava attraverso il porto norvegese di Narvik e due porti svedesi; questi però non erano praticabili tutto l'anno, a causa del ghiaccio, mentre Narvik lo era sempre. I britannici, per un'idea di [[Winston Churchill]], progettarono anche di inviare tre obsolete navi da battaglia della ''[[Classe Revenge]]'', alleggerite e con i ponti pesantemente corazzati, a distruggere il traffico tra i porti svedesi e quelli tedeschi in quella che doveva essere l'[[operazione Catherine]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://webatomics.com/jason/catherine.html|titolo=Operation Catherine and Churchill's Phantom Fleet|editore=http://webatomics.com|data=16 luglio 2013|accesso=2 settembre 2012}}</ref>, ma l'idea fu abbandonata sia per altre priorità d'impiego nei materiali necessari per convertire le navi che per la scarsità di manodopera specializzata.
 
A valle il territorio ortonese è attraversato dal fiume [[Giovenco]] che ha origine alle pendici del monte Pietra Gentile a 1985 {{mslm}} nel territorio montano del limitrofo comune di [[Bisegna]]. Parte della portata del corso d'acqua sfocia nel canale collettore della piana del [[Fucino]]<ref>{{cita web|url=https://sra.regione.abruzzo.it/attachments/article/739/Osservazioni%20-%20Gennari%20Ilaria%20-Riattazione%20impianto%20idroelettrico%20VECCHIA%20OFFICINA%20%20sul%20fiume%20Givenco.pdf|titolo=Osservazioni|autore=Ilaria Gennari|editore=Regione Abruzzo|data=10 ottobre 2014|pagina=2|accesso=5 gennaio 2018}}</ref>.
== Il conflitto tra Unione Sovietica e Finlandia ==
{{vedi anche|guerra d'inverno|guerra di continuazione}}
[[Immagine:Norwegian Winter War Volunteers.jpg|thumb|left|Volontari norvegesi sul fronte finlandese durante la Guerra d'inverno]]
Rispetto alla Finlandia invasa dall'Unione Sovietica per non aver voluto cedere dei territori ritenuti strategici da Mosca, anche se in cambio di altri offerti in compensazione, l'opinione pubblica mondiale era tutta in favore della Finlandia. All'inizio delle operazioni, il 30 settembre 1939, la seconda guerra mondiale era già iniziata con l'[[Campagna di Polonia|invasione tedesca della Polonia]] e la conseguente dichiarazione di guerra di Francia e Regno Unito alla Germania. Le forze dei due schieramenti si fronteggiavano lungo le linee [[linea Maginot|Maginot]] e [[linea Sigfrido|Sigfrido]] in quella che fu definita "[[strana guerra]]" per la sua staticità e mancanza di combattimenti, e l'Unione Sovietica aveva già annesso con un trattato imposto con la forza le repubbliche baltiche di [[Estonia]], [[Lettonia]] e [[Lituania]]. A quel punto l'attenzione dell'opinione pubblica si concentrò sulla guerra d'inverno. Gli aiuti e i volontari disposti a combattere per la Finlandia giunsero da tutto il mondo senza distinzioni tra democrazie e paesi totalitati come l'[[Italia fascista]] e il [[Regno d'Ungheria (1920-1946)|Ungheria]], con una significativa presenza di scandinavi. Il numero totale dei volontari fu di {{M|11 500}} uomini, di cui {{M|8 275}} svedesi, 725 norvegesi, 800 danesi, 400 ungheresi e 300 statunitensi di origine finnica.<ref>{{cita|Lunde|p. 16}}.</ref> La nazione che più di tutte inviò aiuti materiali in Finlandia fu la Francia: 145 aeroplani, 500 pezzi d'artiglieria, {{M|5 000}} mitragliatrici, {{M|200 000}} granate, {{M|400 000}} fucili e venti milioni di proiettili<ref name="Shukman">{{cita|Ržeševskij|introduzione di H. Shukman, pp. xx-xxii}}.</ref>.
 
Il territorio comunale include le frazioni di [[Aschi]], [[Carrito]], Castiglione, Cesoli, Rivoli, Santa Maria Maddalena e Sulla Villa e le località di Fonte Giusta, Campo Catino, Casalotto e Colle Cavallo<ref>{{cita|Santellocco, 2004|pp. 157-159.}}</ref>. Confina ad [[est]] con l'area protetta della [[Riserva naturale guidata Gole del Sagittario|valle del Sagittario]], a sud con [[San Sebastiano dei Marsi]], ad ovest con la conca [[Fucino|fucense]], a nord con [[Pescina]] e il territorio del [[parco naturale regionale Sirente-Velino]].
== La guerra lampo tedesca ==
{{vedi anche|operazione Weserübung}}
[[File:Bundesarchiv Bild 101I-113-0025-29, Nordeuropa, Wachtposten an Küste.jpg|thumb|right|Una solitaria sentinella tedesca in un posto di guardia costiero in Lapponia nel 1943]]
 
Dista circa 135 chilometri da [[Roma]]<ref name="googlemaps">Distanza fornita da [[Google Maps]]: Percorso più veloce.</ref>, 83 dal[[l'Aquila]]<ref name="googlemaps"/> e 35 da [[Avezzano]]<ref name="googlemaps"/>.
[[File:Bundesarchiv Bild 101III-Moebius-029-12, Norwegen, Besuch Himmler, Terboven und Quisling.jpg|thumb|right|Vidkun Quisling, Heinrich Himmler, il Reichskommissar Josef Terboven, il Generaloberst Nikolaus von Falkenhorst comandante delle forze di occupazione (seduti) ed ufficiali di Waffen-SS, Deutsche Heer e Luftwaffe in una foto del 1941]]
 
=== Clima ===
L'apertura a nord di nuovi spazi per la [[Kriegsmarine]] era la risposta al principale problema per la [[Hochseeflotte]] durante la [[prima guerra mondiale]]: l'imposizione di una linea di blocco dalla [[Scozia]] a [[Bergen]] da parte della [[Royal Navy]], resa possibile dalla politica della Norvegia dell'epoca di simpatia verso i britannici, come teorizzato in un libro del 1929 dell'ammiraglio tedesco Wegener, ''La strategia navale della prima guerra mondiale''<ref name="Mann2012-2">{{Cita|Mann, 2012|p. 2}}.</ref>. D'altronde Hitler aveva dichiarato all'ammiraglio [[Erich Raeder]], comandante della Kriegsmarine nel 1939, che la guerra non sarebbe iniziata prima del 1944, e il programma di costruzioni navali tedesche era stato impostato di conseguenza. Le navi da battaglia della [[Classe Bismarck (nave da battaglia)|classe Bismarck]] non erano ancora entrate in servizio e la flotta tedesca non poteva sfidare quella britannica in mare aperto. Comunque le basi norvegesi sarebbero state più utili per gli [[U-Boot]] di quelle tedesche e Raeder chiese ad Hitler in ottobre e dicembre 1939 di pianificare l'occupazione della Norvegia a questo scopo, scontrandosi con un iniziale rifiuto<ref name="Mann2012-2"/>. Il teorico nazista [[Alfred Rosenberg]] presentà il suo protetto norvegese [[Vidkun Quisling]] a Raeder, che portò nuovi argomenti ad Hitler in favore dell'occupazione, ma nonostante l'[[Oberkommando der Wehrmacht|OKW]] avesse preparato i piani di invasione, fu solo l'[[incidente dell'Altmark]] che portò alla fine alla decisione di intraprendere l'[[operazione Weserübung]].
Il clima ad Ortona, la cui [[classificazione climatica dei comuni italiani|classificazione climatica]] è nella zona F con {{formatnum:3084}} [[Grado giorno|GG]]<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/wp-content/uploads/2016/05/clima-ABRUZZO.pdf|titolo=Clima Abruzzo|editore=Confedilizia|accesso=6 gennaio 2018}}</ref>, è mediamente molto rigido in inverno e fresco in estate. Le minime nel periodo invernale possono superare di diversi gradi lo zero in negativo, mentre nella stagione autunnale la temperatura oscilla tra i 20 e i 5 gradi sopra lo zero.
Le precipitazioni sono abbondanti e ben distribuite nell'arco annuale<ref>{{cita web|url=https://it.climate-data.org/___location/116425/|titolo=Clima: Ortona dei Marsi|editore=Climate-data|accesso=6 gennaio 2018}}</ref>.
 
== Origini del nome ==
Anche gli Alleati, nella persona di Churchill, confidavano in un attacco tedesco a nord, tanto che in una nota del 16 dicembre 1939 propugnava «una grande offensiva bellica», che in tutta probabilità avrebbe spinto i tedeschi ad invadere la Scandinavia; più avanti affermava «abbiamo più da guadagnare che da perdere da un attacco tedesco contro Norvegia e Svezia»<ref>{{Cita|Liddel Hart, 2009|pp. 74-75}}.</ref>. Ad esso si aggiungeva il francese [[Édouard Daladier]] che si aspettava di utilizzare l'[[incidente dell'Altmark]] come pretesto per occupare immediatamente i porti norvegesi «... con un attacco improvviso; tanto più facile sarà giustificare questa mossa agli occhi dell'opinione pubblica quanto più rapidamente essa verrà condotta a termine e quanto più la nostra propaganda riuscirà a sfruttare il ricordo della recente complicità della Norvegia nell'incidente»<ref>{{Cita|Liddel Hart, 2009|p. 79}}.</ref>.
Il toponimo deriva con ogni probabilità dal [[Lingua latina|latino]] ''Ortus solis'', orto del sole, data la sua posizione verso [[oriente]]<ref name="Storia">{{cita web|url=http://www.comune.ortona.aq.it/c066063/zf/index.php/storia-comune/|titolo=Storia del Comune
|editore=Comune di Ortona dei Marsi|accesso=6 gennaio 2018}}</ref>; oppure dal termine [[lingua osca|osco]] ''Hurz'' (orto sacro)<ref name="Sintesi">{{cita web|url=http://marsica.terremarsicane.it/marsica/?q=node/767|titolo=Ortona dei Marsi|editore=Terre Marsicane|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
 
Secondo un'altra ipotesi il nome Ortona torna come attributo di terre affacciate ai fiumi o semplicemente elevate. Il toponimo richiamerebbe i termini [[Lingua accadica|accadici]] ''arittum'' (ovvero declivio, tragitto in giù, discesa, pendìo, perpendicolare, dritto) ed ''enu'' (fiume, sorgente)<ref>{{cita|Semerano, 1984|p. 773.}}</ref>.
D'altro canto, esisteva già un conflitto in corso nell'area, la [[guerra d'inverno]] tra Unione Sovietica e Finlandia, che vedeva come comprimari anche tedeschi ed Alleati. I tedeschi erano in quel momento legati dal [[patto Molotov-Ribbentrop]] ai sovietici, e si adoperarono per un rigoroso rispetto della neutralità e sul controllo delle forniture di armi ai finlandesi, nonostante ne avessero in passato aiutato la crescita delle forze armate. Gli Alleati invece stavano cercando di portare armi ed aiuti ai finlandesi nella forma di un corpo di spedizione che pro forma sarebbe stato costituito da "volontari". L'oggetto del contendere era una richiesta russa di rettifiche territoriali che li aiutassero a difendere la città di Leningrado, come la cessione per trent'anni della penisola di [[Hanko]] che insieme alle postazioni sulla costa estone, a [[Paldiski]], avrebbe precluso l'accesso a navi ostili alla baia di Leningrado e l'allontanamento della frontiera nella Carelia in modo da porre Leningrado al riparo dall'artiglieria pesante, ed infine il controllo del porto di [[Pečenga (città)|Petsamo]], che era l'unico porto finlandese sul [[Mar Bianco]] ma anche una minaccia per il porto sovietico di [[Murmansk]]<ref>{{Cita|Liddel Hart, 2009|p. 59}}.</ref>
 
== Storia ==
La [[campagna di Norvegia]] del 1940 pose Danimarca e Norvegia nelle mani tedesche, e questi paesi rimasero occupati fino alla resa tedesca del 1945. La Danimarca rimase formalmente sotto la propria sovranità, col proprio parlamento elettivo e il re [[Cristiano X di Danimarca]] sul trono; l'Islanda però venne occupata dai britannici con l'[[operazione Fork]], che precedette di poco l'analogo progetto tedesco noto come [[operazione Ikarus]], ma la forza di occupazione britannica venne rimpiazzata da una statunitense nel 1941<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Byron Fairchild|url=http://www.history.army.mil/books/70-7_03.htm|titolo=Decision To Land United States Forces in Iceland, 1941|editore=history.army.mil|accesso=2 settembre 2012}}</ref>. L'Islanda poi si distaccò dall'[[unione personale]] che la legava alla Danimarca con un voto dell'[[Althing]] mentre il 9 aprile 1941 l'ambasciatore danese Henrik Kauffmann firmò senza l'autorizzazione del governo danese un accordo con il governo statunitense, autorizzando la presenza di truppe americane in Groenlandia e rendendo de facto la Groenlandia un protettorato USA<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.history.army.mil/books/wwii/Guard-US/ch17.htm|titolo=CHAPTER XVII - Greenland: Arctic Outpost|editore=History.army.mil|data=30 maggio 2002|accesso=2 settembre 2013}}</ref>.
=== Età antica ===
[[File:Tomba moglie P.Silone.JPG|thumb|Pietra tombale della moglie e della figlia di Poppedio Silone]]
 
{{vedi anche|Milonia (città antica)}}
In Norvegia i tedeschi misero al potere un governo collaborazionista retto da Quisling, ma comunque designarono un Reichskommissar nella persona di [[Josef Terboven]], mentre le forze di occupazione, inizialmente della consistenza di poche decine di migliaia di soldati, lievitarono in seguito agli attacchi britannici ed alle incursioni di commandos come le varie operazioni [[Operazione Claymore|Claymore]], [[Operazione Anklet|Anklet]] e [[Operazione Gauntlet|Gauntlet]], così come le successive [[Operazione Fritham|Fritham]] e [[Operazione Musketoon|Musketoon]], fino alla cifra di 350.000 unità del 1945. La Norvegia era destinata nei piani tedeschi a fungere da base di operazioni navali ed aeree per evitare che la flotta tedesca venisse imbottigliata nel Baltico e nel Mare del Nord, e costituiva anche una ottima base per i ricognitori a lungo raggio come il [[Focke-Wulf Fw 200]].
Nel territorio di Ortona, tra le frazioni di Cesoli e Rivoli era collocata l'antica città [[Marsi|marsa]] di [[Milonia (città antica)|Milonia]], databile al [[III secolo a.C.]] La città fu distrutta dai [[Civiltà romana|romani]] durante la [[Terza guerra sannitica]].
Qui ebbe origine la ''gens Poppedia'', famiglia italica il cui esponente più importante fu [[Quinto Poppedio Silone]], condottiero dei Marsi durante la [[Guerra sociale]] ([[91 a.C.|91]]-[[88 a.C.]]).
 
Il centro fortificato fu ricostruito nei pressi della località di Colle Cavallo e nuovamente distrutto dai [[Longobardi]] nel corso del [[VI secolo]].
== Norvegia ==
===Le forze armate norvegesi in esilio===
 
=== Medioevo ===
[[File:The Royal Navy during the Second World War A893.jpg|thumb|left|Marinai ai tubi lanciasiluri della KNM Sleipner, una silurante norvegese operante dalla Gran Bretagna durante il conflitto]]
[[File:Castello di Ortona dei Marsi 09.JPG|thumb|Torre e ruderi del castello]]
[[File:Ortona dei Marsi - panoramio.jpg|thumb|Veduta del borgo]]
 
[[Papa Pasquale II]] in una bolla del [[1115]] e [[papa Clemente III]] in una bolla del [[1188]] citano una chiesa di ''Sancti Quirici in Melogne'', dove ''Melogne'' sarebbe l'alterazione linguistica dell'antico toponimo ''Milionia''. Nelle stesse bolle vengono anche nominate le chiese di Sant'Onofrio, Sant'Abbondio e San Giovanni Battista di Ortona<ref>{{cita web|url=http://www.pereto.info/bolla_pasquale_ii.htm|titolo=Bolla di papa Pasquale II|editore=PeretoInfo|accesso=9 gennaio 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.pereto.info/bolla_clemente_iii.htm|titolo=Bolla di papa Clemente III|editore=PeretoInfo|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>. Il nucleo storico del [[borgo]] sarebbe sorto durante il medioevo attorno al [[Castello di Ortona dei Marsi|castello di Ortona]] e alla chiesa di Sant'Onofrio posta sulla sommità dell'omonimo colle<ref>{{cita web|url=http://www.abruzzointour.it/index.php?/paesi-d-abruzzo/provincia-de-l-aquila/ortona-dei-marsi.html|titolo=Cenni storici: Ortona dei Marsi|editore=Abruzzo in Tour|accesso=9 gennaio 2018|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180110001104/http://www.abruzzointour.it/index.php?%2Fpaesi-d-abruzzo%2Fprovincia-de-l-aquila%2Fortona-dei-marsi.html|dataarchivio=10 gennaio 2018}}</ref>.
Mentre gli Alleati concentrarono le loro operazioni nell'estremo nord ed i tedeschi rafforzarono le loro posizioni, nei paesi occupati si manifestarono diversi gradi di resistenza all'occupante. I norvegesi collaborarono attivamente con il SOE ([[Special Operations Executive]], il servizio per le operazioni speciali) britannico fornendo contatti in loco, informazioni e uomini pronti ad infiltrarsi, sotto l'egida del governo norvegese in esilio; vennero costituite delle forze armate in territorio britannico, terrestri, aeree e navali. Varie unità navali vennero cedute dalla Gran Bretagna visto che solo poche ed obsolete piccole unità, in tutto tredici con 500 uomini, erano riuscite a mettersi in salvo dopo la resa; alla fine della guerra saranno 58 le navi da guerra operanti con gli Alleati sotto bandiera norvegese, prevalentemente finanziate coi fondi della [[Nortraship]], e 118 in tutto l'arco del conflitto<ref>{{cita libro|cognome=Berg|nome=Ole F.|titolo=I skjærgården og på havet &ndash; Marinens krig 8. april 1940 &ndash; 8. mai 1945|anno=1997|editore=Marinens krigsveteranforening|città=Oslo|id=ISBN 82-993545-2-8|pagina=154|lingua=norvegese}}</ref>, ma opereranno prevelentemente come scorta ai convogli durante la [[battaglia dell'Atlantico (1939-1945)|battaglia dell'Atlantico]] e durante le varie operazioni belliche come lo [[sbarco in Normandia]]; solo due navi mercantili vennero usate e perse durante l'[[operazione Fritham]], il raid sulle [[Svalbard]].
 
Nel [[1187]], in un'indagine commissionata dal [[Regno di Napoli|Re di Napoli]] [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]] ''il Buono'', Ortona risultò tra i possedimenti feudali del [[Conti dei Marsi|conte dei Marsi]] Rainaldo II di [[Celano]]<ref name="Storia"/>.
La brigata norvegese costituita in Scozia non vide praticamente azione, e venne confinata a compiti di presidio, oltre ad addestrare altre truppe alleate alla guerra invernale<ref name = NorBri>{{cita web|lingua=en|url=http://home.online.no/~gestrom/history/nbrigfrm.htm|titolo=The Norwegian Brigade in Scotland 1940 - 1945|editore=home.online.no|accesso=2 settembre 2012}}</ref>; invece le unità speciali vennero impiegate nei vari raid e spesso riportarono in Gran Bretagna altri volontari che si arruolarono tra le file Alleate; un reparto venne inviati alle isole [[Jan Mayen]] dove gestirono una stazione [[meteorologia|meteorologica]], che era stata evacuata nel 1940, dal marzo 1941 fino al giugno 1946 ed in Islanda venne costituita con personale norvegese una scuola di guerra invernale che addestrò 1000 militari inglesi e 3000 statunitensi<ref name = NorBri/>.
 
Nel [[1273]], qualche anno dopo la vittoriosa [[battaglia di Tagliacozzo]], [[Carlo I d'Angiò]] con l'emissione del [[diploma di Alife]] attestò la suddivisione del [[Giustizierato d'Abruzzo]] in due parti. Sul territorio di Ortona dei Marsi passò la linea di confine delle unità amministrative dell'[[Abruzzo Citra]], a cui il borgo appartenne tra il [[1532]] e il [[1751]] e dell'[[Abruzzo Ultra]], a cui venne incluso fino al [[1807]]<ref>{{cita web|url=http://asciatopo.xoom.it/ammi_aq.html|titolo=Geo-storia amministrativa d'Abruzzo. Provincia di Abruzzo Ulteriore II o dell'Aquila. Area Marsicana|autore=Antonio Sciarretta|editore=Antonio Sciarretta's Toponymy|accesso=19 gennaio 2017}}</ref>.
[[File:Pilots331.jpg|thumb|right|I piloti del 331 Squadron della RAF, costituita su personale norvegese, nel 1942; notare la mescolanza di uniformi inglesi (gradi sulle controspalline) e norvegesi (gradi sul colletto); il danese Kaj Birksted è il secondo da destra della fila in basso.]]
Tra le squadriglie norvegesi costituite nell'ambito della [[Royal Air Force]] britannica, il 330 (Norwegian) Squadron venne dislocato in Islanda ed utilizzato in compiti di pattugliamento ed antisommergibile, senza effettuare attività in territorio norvegese, mentre due squadrons di [[Supermarine Spitfire|Spitfire]], No. 331 (Norwegian) Squadron e No. 332 (Norwegian) Squadron, parteciparono alla difesa aerea del'Inghilterra; nel 331 Squadron militò anche il danese Kaj Birksted, il più famoso pilota di quel paese che terminò la guerra col grado di ''Wing Commander'' e fu una figura chiave nella ricostituzione della [[Flyvevåbnet]], la forza aerea danese, nel dopoguerra<ref name = Birksted>{{cita web | http://www.danishww2pilots.dk/profiles.php?alpha=b&id=15 | Kaj Birksted su danishww2pilots.dk| 18 settembre 2013}}</ref>; Birksted ricopriva il grado di Flyverløjtnant-I (primo tenente pilota) nell'aviazione navale danese presso la base di Slipshavn al 9 aprile 1940, data dell'invasione tedesca; la notte del 16 aprile insieme al tenente pilota Charles Sundby passò in barca il Belt verso la Svezia, e da lì in Norvegia dove si arruolò nell'aviazione norvegese; da qui dopo il crollo della Norvegia raggiunse l'Inghilterra dove divenne pilota di Hurricane partecipando alla difesa aerea del paese<ref name = Birksted/>; nel luglio 1942 abbatte il suo primo avversario e ad agosto venne promosso capitano; dal 24 agsoto 1942 col grado di maggiore divenne comandante del 331° e a fine anno venne decorato con la ''Det norske Krigskors med Sværd'', la Croce di guerra norvegese con spade, da re Haakon<ref name = Birksted/>; dall'agosto 1943 col grado di ''Oberstløytnant'' ([[tenente colonnello]]) ed il corrispondente grado RAF di [[Wing commander]] comandò il 132 (Norwegian) Wing e nel 1945 passò al comando del Bentwaters Wing della RAF, sulla [[RAF Bentwaters|omonima base]]<ref name = Birksted/>. Altri piloti ed equipaggi videro l'azione tra le file della RAF nel Bomber Command e nel Ferry Command (trasporti degli aerei dalle fabbriche al fronte).
 
=== Età moderna ===
Dopo l'iniziale comportamento in cui anche membri della resistenza norvegese operanti in territorio svedese vennero arrestati e condannati al carcere, gli svedesi nell'estate 1943 iniziarono a modificare la propria politica<ref name = online.no/>; alcuni norvegesi tra i rifugiati (che in tutta la guerra furono 50.000, ma molti di essi riuscirono a raggiungere paesi alleati) vennero addestrati in campi svedesi e formarono quella che nominalmente era una piccola forza di polizia, ''Rikspolitiet''; in un secondo momento ne vennero mobilitati 13.000 per formare la ''Reservepolitiet''<ref name = online.no/>.
Nel [[1454]] il [[Regno di Napoli|Re di Napoli]] [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]] donò i castelli di Ortona e [[Carrito]] alla famiglia [[Cantelmo]]<ref name="Castello">{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=castelloaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuCast2167&tom=167|titolo=Castello di Ortona dei Marsi|editore=Regione Abruzzo|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
 
Nel [[1579]] il feudo di Ortona fu preso in dote da Fabio degli Afflitti di [[Alfedena]]<ref name="Storia"/>.
===La resistenza norvegese===
Nel [[1594]] il vescovo di [[Pescina]]<ref>La sede della [[Diocesi di Avezzano|diocesi dei Marsi]] fu spostata nel 1580 dalla [[Chiesa di Santa Sabina (San Benedetto dei Marsi)|cattedrale di Santa Sabina]] di [[San Benedetto dei Marsi]] a [[Pescina]], mentre il seminario diocesano venne dotato delle rendite di numerose chiese rurali del territorio ortonese.</ref> Monsignor Matteo Colli in una relazione ''ad limina'' denunciò la presenza di bande violente, di cui molte composte da [[Brigante|briganti]] che impedivano il transito nelle aree di montagna. Nelle stessa relazione la [[Collegiata di San Giovanni Battista (Ortona dei Marsi)|chiesa di San Giovanni Battista]] viene citata per la prima volta con la dignità di [[collegiata]]<ref name="Storia"/>.
{{vedi anche|resistenza norvegese}}
 
Nel [[1602]] la contea fu ceduta al barone Fibbioni del[[l'Aquila]]<ref name="Storia"/> e subito dopo a Francesco Paolini di [[Magliano de' Marsi]]<ref name="Castello"/>.
[[File:AltForNorge1944.JPG|thumb|left|Un volantino illegale stampato dalla resistenza norvegese, ''Alt for Norge'', nel suo numero 9 del 1944]]
In questo periodo tutte le relazioni ''ad limina'' dei vescovi di [[Pescina]] lamentano la miseria crescente delle parrocchie della diocesi, e soprattutto della [[valle del Giovenco]], tanto che il 14 ottobre [[1639]] il vescovo dei [[Diocesi dei Marsi|Marsi]] Lorenzo de' [[Massimo (famiglia)|Massimi]] unì rendite e benefici di tutte le parrocchie rurali sotto la collegiata di San Giovanni Battista]]<ref name="Storia2">{{cita web|url=http://www.camminodelvoltosanto.com/ortona-dei-marsi|titolo=Ortona dei Marsi|editore=Il Cammino del Volto Santo|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
Oltre all'organizzazione [[Milorg]], di stampo militare ma che arrivò a contrasti con il SOE Britannico che ne pretendeva un ruolo più attivo nei sabotaggi contro l'occupante, e agli incursori norvegesi appartenenti alle forze speciali paracadutati sul territorio per operazioni specifiche, vi furono altre organizzazioni attive in modi diversi. La [[XU]], sigla che significa X per "unknown" (ignoto) ed U per "undercover agent" (agente sotto copertura), era una rete di raccolta di informazioni composta da studenti, accademici, professionisti, vigili ed altro personale tecnico distribuita sul territorio <ref>{{cita web|http://cechambers.com/norways-fearless-resistance-movement-during-wwii/| Norway’s Fearless WWII Resistance Fighters | 8 settembre 2013}} resoconto pubblicato ed ampliato sulla rivista Norwegian American Weekly in stampa ed in linea</ref>. Il suo compito era la raccolta di notizie e foto sugli occupanti, messa in piedi da Lauritz Sand, che aveva lavorato in India per i servizi segreti britannici, inizialmente coadiuvato dal maggiore John Hagle e dal capitano Eivind Hjelle, ed in un primo momento faceva parte della Milorg. La sua esistenza venne tenuta segreta fino al 1980, quando alcuni suoi membri vennero decorati. Tra i suoi capi anche varie donne tra cui Anne-Sofie Østvedt, una studentessa di chimica allora ventiduenne dell'Università di Oslo<ref>{{cita web|url= http://www.aauw.org/2013/05/08/norwegian-resistance-fighter/ |titolo= The Untold Story of a Norwegian WWII Resistance Fighter|accesso= 8 settembre 2013}}</ref>. Nel 1942 i tedeschi scoprirono l'organizzazione e procedettero ad una serie di arresti<ref>http://www.wwiinorge.com/Tellefsen_eng.htm</ref>, ma senza riuscire a smantellarla, e l'attività proseguì fino al termine del conflitto.
Nell'intera [[Marsica]] la [[peste del 1656]] causò oltre 4000 vittime, tuttavia Ortona rimase pressoché immune da questo flagello<ref name="Storia2"/>.
 
L'unica figlia di Francesco Paolini, [[Petronilla Paolini Massimi|Petronilla]] andò sposa in giovanissima età ad un membro della famiglia romana dei [[Massimo (famiglia)|Massimo]] cui recò in dote anche il feudo di Ortona e [[Carrito]]<ref>{{cita web|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/asp/loadDoc.asp?pdfDoc=xBeniCulturali/docs/personaggi/PaoliniMassimi.pdf|titolo=Paolini Massimi Petronilla|editore=Regione Abruzzo|accesso=9 gennaio 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/petronilla-paolini-poetessa-arcadia.html|titolo=Petronilla Paolini una poetessa in Arcadia|editore=Il Giornale|data=15 agosto 2005|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
[[File:Max Manus ukpd.jpg|thumb|right|Max Manus in uniforme da tenente, probabilmente durante il suo addestramento da sabotatore in Inghilterra]]
Un'altra organizzazione resistenziale fu il [[Gruppo Osvald]], dallo pseudonimo del suo fondatore Asbjørn Sunde; era nata da un gruppo a sua volta chiamato Lega Wollweber dal suo leader Ernst Wollweber, che era controllato dalla polizia segreta sovietica [[NKVD]]. Dopo l'arresto di Wollweber nel 1941 il gruppo perse i contatti e i finanziamenti da [[Mosca]] ma Sunde riuscì a mantenere operativa la cellula; dopo l'inizio dell'[[operazione Barbarossa]] il gruppo iniziò la campagna di sabotaggi che colpì vari treni ed installazioni militari, attivando anche un proprio campo d'addestramento a Rukkedalen, una zona isolata in montagna vicino [[Nesbyen]]. Dal 1942 il gruppo offrì anche vigilanza militare per il quartier generale del [[Partito Comunista Norvegese]] (NKP) e Sunde ne divenne un dirigente, ottenendo anche finanziamenti per le operazioni. Il gruppo effettuò oltre 200 sabotaggi dal 1941 al 1944, anno della sua dissoluzione per ordine sovietico<ref name=kl-osvald>{{cita web |cognome=Borgersrud |nome=Lars |coautori=Hans Fredrik Dahl | titolo =Norsk krigsleksikon 1940-45 - Osvald-gruppen |url=http://mediabase1.uib.no/krigslex/o/o2.html#osvald-gruppen |accesso=8 settembre 2013 |anno=1995 |editore=Cappelen |città=Oslo |isbn=82-02-14138-9 |pagine=319–320 |lingua=norvegese }}</ref><ref name=kl-sunde>{{cita web |cognome=Borgersrud |nome=Lars |coautori=Hans Fredrik Dahl |titolo=Norsk krigsleksikon 1940-45 - Sunde, Asbjørn |url=http://mediabase1.uib.no/krigslex/s/s9.html#sunde-asbjorn |accesso=8 settembre 2013 |anno=1995 |editore=Cappelen |città=Oslo |isbn=82-02-14138-9 |pagine=404–405 |lingua=norvegese }}</ref> La politica di resistenza attiva del gruppo era in contrasto con quella di resistenza passiva degli altri gruppi, incentrata maggiormente sulla raccolta di informazioni, e con le direttive dello stesso NKP; a differenza dei membri della XU, quelli del Gruppo Osvald non ottennero decorazioni nel dopoguerra per il mutato clima politico e neanche l'organizzazione venne riconosciuta<ref name=kl-osvald/>, anche perché Sunde proseguì l'attività di spionaggio a favore dell'URSS e nel 1954 venne condannato ad 8 anni di prigione per questo motivo, e per avere organizzato una rete di tipo [[stay-behind]] con obiettivi le installazioni statunitensi in Norvegia che operò durante la [[Guerra fredda]]<ref name = multinet>{{cita web |url=http://www.multinet.no/~falk/Falk7.2.4.htm |titolo=7.2.4.5 The secret war su multinet.no |accesso=9 settembre 2913}}</ref>; un monumento venne dedicato ai caduti del gruppo il 30 maggio 1995 ad Oslo<ref>{{cita web |url= http://www.newsinenglish.no/2013/05/01/labour-working-on-labour-day/|titolo= Labour working on Labour Day |accesso= 9 settembre 2013 }}</ref>.
 
Il 29 ottobre [[1734]] venne riconsacrata la collegiata di San Giovanni Battista dal [[Diocesi di Avezzano|vescovo dei Marsi]], Mons. Giuseppe Barone<ref name="Storia"/>.
Un gruppo che ebbe influenza sulla resistenza norvegese fu il [[Mot Dag]], di ispirazione comunista, che si infiltrò nella vita politica del paese attraverso i suoi uomini, detti ''motdagists'', pur non avendo una veste ufficiale dopo il 1936. L'organizzazione ebbe una reazione molto tiepida dopo che la Germania nazista [[Operazione Weserübung|invase la Norvegia]] nel 1940, ma iniziò una resistenza attiva contro l'invasore dopo l'[[Operazione Barbarossa|attacco tedesco]] all'[[Unione Sovietica]]<ref name = multinet/>; nell'ottobre 1941 il ministro della difesa del governo norvegese in esilio, all'epoca Ljungberg, venne sostituito da Oscar Torp, membro del Mot Dag e nel febbraio 1942 il Forsvarets Overkommando (FO), quartier generale della difesa, venne organizzato ed incentrato su due membri del Mot Dag: Vilhelm Hansteen come comandante, e Bjørn Christopheren come [[capo di stato maggiore]]<ref name = multinet>{{cita web | http://www.multinet.no/~falk/Falk7.2.htm | The left wing revolutionary MOT DAG movement. | 17 settembre 2013}}</ref>. Altri membri del gruppo parteciparono ad iniziative attive di resistenza, e per esempio Viggo Hansteen e Rolf Wickstrøm furono i primi cittadini norvegesi uccisi dai tedeschi, il 10 settembre 1941; il primo fu in precedenza un avvocato della Corte Suprema ed era fuggito a Londra con l'occupazione tedesca, ma rientrò in Norvegia e combatté il tentativo del Nasjonal Samling di assumere il controllo della confederazione sindacale<ref>[http://www.snl.no/.nbl_biografi/Viggo_Hansteen/utdypning ''Viggo Hansteen'' (Store norske leksikon)]</ref>, e venne fucilato per aver partecipato al ''Melkestreiken'' (sciopero del latte) legato alla scarsità di cibo; lo sciopero mobilitò 25.000 lavoratori ad Oslo, tra le aziende Spigerverket, Nyland, Skabo, Kværne<ref>[http://www.snl.no/.nbl_biografi/Rolf_Wickstr%C3%B8m/utdypning ''Rolf Wickstrøm'' (Store norske leksikon)]</ref><ref>[http://www.regjeringen.no/nb/dokumentarkiv/Regjeringen-Brundtland-III/235039/261293/261294/statsministernes_taler_1995_-bekransning.html?id=261323 ''Discorso per Viggo Hansteens e Rolf Wickstrøm 17 maggio 1995 al cimitero di guerra di Oslo'' (Vår Frelsers gravlund i Oslo, 17. mai 1995)]</ref> e ad esso conseguì la proclamazione della legge marziale da parte del ''reichskommisar'' Terboven; il secondo come rappresentante dell'unione dei lavoratori alla Skabo Jernbanevognfabrikk di Oslo era un attivista per i diritti dei lavoratori.
 
Nel [[1756]] la comunità di Ortona inoltrò a [[Papa Benedetto XIV]] una supplica chiedendo di poter prelevare dalle [[catacombe di San Sebastiano]] a [[Roma]] le reliquie del santo protettore. Così il 19 settembre [[1759]] arrivarono ad Ortona le spoglie di [[San Generoso di Ortona dei Marsi|san Generoso Martire]]<ref name="Storia2"/>.
Tra i membri di Mot Dag molti politici norvegesi influenti come i primi ministri [[Einar Gerhardsen]] che si dimise nel 1963 per una catastrofe ambientale nelle Svalbard<ref>http://stamps.mybalconyjungle.com/norway.html</ref>, Oscar Torp, e John Lyng; anche il padre di Gro Harlem Brundtland e il segretario alla difesa Gudmund Harlem; Haakon Lie, a lungo segretario dello ''Arbeidernes Partei''; il sindaco di Oslo Brynjulf Bulle; il tedesco [[Willy Brandt]], futuro cancelliere cancelliere tra il 1969 e il 1974, erano accreditati come membri del Mot Dag<ref name = multinet/>. Brandt, il cui vero nome era Herbert Frahm, era all'epoca rifugiato in Norvegia per la sua attività antinazista in Germania<ref name = spartacus>{{cita web | http://www.spartacus.schoolnet.co.uk/GERbrandtW.htm| The Second World War > Resistance in Nazi Germany > Willy Brandt | 17 settembre}}</ref> ed aveva aderito al movimento ed ottenuto la cittadinanza norvegese col nuovo nome, e venne catturato all'epoca dell'invasione con la divisa norvegese addosso; rilasciato senza essere identificato, si rifugiò in Svezia<ref name = spartacus/>.
 
=== Età contemporanea ===
[[File:Location «Max Manus», Karl Johan during WW2.jpg|thumb|Comparse in uniforme tedesca marciano nelle strade di Oslo durante le riprese del film ''Max Manus'']]
Nel [[1814]] in località Le Rosce alla destra della riva del fiume [[Giovenco]] tornò alla luce la pietra tombale relativa al luogo di sepoltura della moglie e della figlia di [[Quinto Poppedio Silone|Poppedio Silone]], ospitata successivamente presso l'[[Aia dei Musei]] di [[Avezzano]]<ref name="Storia"/>.
Esistono stime secondo le quali la consistenza numerica della resistenza fu di circa 40.000 uomini, 15.000 dei quali appartenevano alla Milorg<ref name = multinet/>; i vari gruppi cooperarono in varia misura tra loro, come per esempio la [[Kompani Linge]] e il Gruppo Osvald, che ebbero come punto di contatto
[[Gunnar Sønsteby|Gunnar "Kjakan" Sønsteby]], detto anche ''N.24''<ref>{{cita web| http://no24.no/ | {{no}} Sito biografico dedicato a Sønsteby | 17 settembre 2013}}</ref> e pluridecorato dopo la guerra; Sønsteby era membro anche del cosiddetto ''[[gruppo di Oslo]]'' (''Oslogjenge'', letteralmente ''gang di Oslo''), detto anche ''Distaccamento di Oslo della Kompani Linge'' e guidato da lui e [[Max Manus]], che fu attivo dal marzo 1944 al maggio 1945 con una serie di eclatanti sabotaggi ai danni delle truppe occupanti<ref name=kl>{{cita web |cognome=Halvorsen |nome=Terje | titolo=Norsk krigsleksikon 1940-45 - Oslogjengen |lingua=norvegese |cognome=Borgersen |nome=Lars, [[Hans Fredrik Dahl|Dahl]], [[Guri Hjeltnes|Hjeltnes]], [[Berit Nøkleby|Nøkleby]], [[Nils Johan Ringdal|Ringdal]], [[Øystein Sørensen|Sørensen]] |url=http://mediabase1.uib.no/krigslex/o/o2.html#oslogjengen |accesso=9 settembre 2013 |anno=1995 |editore=Cappelen |città=Oslo |cid= ISBN 82-02-14138-9 |pagine=319 }}</ref>; le operazioni del gruppo vennero dirette anche verso le strutture amministrative che avrebbero dovuto gestire nel maggio 1944 la chiamata delle classi 1921, 1922 e 1923 al "dovere lavorativo nazionale"<ref name=kd-424>{{cita libro |titolo=Krigens Dagbok - capitolo=Registrering av tre årskull møter motstand; Sabotasje mot registreringen |lingua=norvegese |autore=[[Per Voksø|Voksø, Per]] |anno=1984 |editore=Det Beste |città=Oslo |isbn=82-7010-166-4 |pagina=424 }}</ref>, ed in precedenza a fronte di un tentativo di chiamata alle armi di 75.000 norvegesi da inviare sul fronte russo <ref name=riisn>{{cita pubblicazione |rivista=PM |nome=Sverre |cognome=Riisnæs |authorlink=Sverre Riisnæs |lingua=Norvegese |data=17 gennaio 1944 |titolo=ristampato in Kraglund, Ivar; [[Arnfinn Moland|Moland, Arnfinn]]: Norge i Krig. '''6.''' Hjemmefront |pagina=181}}</ref>. Il gruppo decise di opporsi, distruggendo i macchinari per la catalogazione e l'ordinamento delle schede il 18 maggio 1944 ed il 17 giugno 1944, e devastando l'ufficio anagrafe al Akersgaten 55 di Oslo. Nel 2008 venne girato un film, [[Max Manus (film)|Max Manus]], dedicato alle imprese della ''Oslogjenge''<ref>{{cite news|url=http://www.dagbladet.no/kultur/2007/12/03/520095.html|title=Aksel Hennie skal spille Max Manus|date=2007-12-03|work=[[Dagbladet]]|language=Norwegian|accessdate=2008-12-18}}<br>{{cite news|url=http://www.dagbladet.no/kultur/2008/02/06/526108.html|title=Disse skal lage norsk krigsfilm til 50 mill.|last=Thorkildsen|first=Joakim|date=2008-02-06|work=[[Dagbladet]]|language=Norwegian|accessdate=2008-12-18}}</ref>.
 
A cominciare dal [[XIX secolo]] la frazione di [[Aschi]] chiese invano prima l'autonomia amministrativa e successivamente di essere aggregata al comune di [[Gioia dei Marsi]], mentre nel [[1948]] la frazione di Casali d'Aschi ottenne tale aggregazione<ref name="Storia"/>.
[[File:Milorg men march from Akershus Fortress, 1945.jpeg|thumb|left|Gli uomini del Milorg marciano dalla fortezza d iAkersund dopo la resa tedesca il 11 maggio 1945]]
Durante la seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] anche ad Ortona dei Marsi ebbe inizio il fenomeno della grande [[Emigrazione italiana|emigrazione]]<ref name="Dati"/>.
 
Il 13 gennaio [[1915]] anche Ortona venne colpita dal [[terremoto della Marsica del 1915|terremoto della Marsica]], il centro urbano non subì tuttavia danni irreparabili come avvenne invece nella quasi totalità del territorio [[marsica]]no<ref name="Sintesi"/><ref name="INGV">{{cita web|url=http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/24751.html|titolo=Dati INGV|editore=Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia|accesso=9 gennaio 2018|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171015150041/http://storing.ingv.it/cfti4med/quakes/24751.html|dataarchivio=15 ottobre 2017}}</ref>.
Un'altra figura importantissima per il Milorg fu [[Jens Christian Hauge]], in seguito uomo politico laburista e amministratore di varie imprese compresa la Noratom A/S che proseguì il lavoro della [[Norsk Hydro]] nel settore dell'energia nucleare, ma durante la guerra membro del nucleo di controllo dei prezzi della polizia di Oslo<ref name = multinet/>. Uomini rana comandati da Manus affondarono ad Oslo con cariche esplosive la nave tedesca ''Donau'' carica di 450 veicoli, artiglieria, cavalli e truppe, e la nave ''Monte Rosa'' che veniva usata per deportare gli ebrei norvegesi in Germania e al ritorno truppe e rifornimenti; un'altra operazione eclatante fu effettuata nel febbraio 1945 quando 11 rimorchiatori ed una nave soccorso vennero portati via dal fiordo di Oslo e fatti riparare in Svezia, col risultato di impedire il traffico tedesco nel lato est del fiordo per molti mesi <ref>{{cita web | http://www.worldwarhistoryonline.com/world-war-history-news-articles/item/43-norweigain-resistance-and-sabotage-in-ww2 | worldwarhistoryonline.com - Norwegian Resistance and Sabotage In WW2 | 10 settembre 2013}}</ref>.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Le operazioni britanniche ===
=== Architetture religiose ===
I britannici effettuarono molte operazioni di commandos ma molte di più operazioni aeree e navali. Tra le operazioni di forze speciali britanniche la più importante fu la serie mirata a distruggere gli impianti norvegesi per la produzione di [[acqua pesante]] ed interromperne l'attività, che ebbe il suo culmine nel [[raid del Telemark]]. Altre operazioni importanti furono l'[[operazione Claymore]], nella quale il 4 marzo 1941 una squadra di cacciatorpediniere britannici scortò due trasporti truppe alle [[Isole Lofoten]], che vennero temporaneamente occupate<ref>{{cita web | url = http://www.london-gazette.co.uk/issues/38331/supplements/3687| The London Gazette: (Supplemenett) no. 38331. p. 3687 | 4 luglio 2013}}</ref>; tutti gli impianti per la produzione di olio di pesce vennero distrutti e 18.000 t di naviglio tedesco furono affondate. L'azione venne condotta incontrando una scarsa resistenza ed alcune centinaia di volontari norvegesi furono trasportati in Gran Bretagna dove molti si arruolarono nelle forze norvegesi in esilio.
{{vedi anche|Collegiata di San Giovanni Battista (Ortona dei Marsi)}}
[[File:Ortona dei Marsi San Giovanni Battista 2015.jpg|thumb|La collegiata di San Giovanni Battista]]
[[File:Ortona dei Marsi - Chiesa di Sant'Onofrio 01.JPG|thumb|Chiesa di Sant'Onofrio]]
 
;Collegiata di San Giovanni Battista: La struttura originaria risale al [[XIII secolo]] mentre sulla campana originaria rimossa dalla torre campanaria nel [[2001]] a causa di lesioni ed esposta nella navata destra della collegiata è incisa la data di fusione del [[1342]]. Tra il [[1485]] e il [[1500]] vennero eseguiti alcuni affreschi alle colonne delle navate. Il portale venne realizzato nel [[1735]] dal maestro Berardino Melone della torre di [[Alfedena]], mentre l'intera facciata venne restaurata nel 2001. Nel [[1916]] venne ricostruito il tetto gravemente danneggiato dal [[terremoto della Marsica del 1915|terremoto di Avezzano]], mentre nel [[1947]] venne eretto l'altare che ospita la reliquie di [[Generoso di Ortona dei Marsi|san Generoso Martire]]<ref name="Chiese">{{cita web|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/asp/redirectApprofondimentiBC.asp?pdfDoc=xBeniCulturali/docs/beniculturali/OrtonaneiMarsi.doc|titolo=Emergenze culturali|editore=Regione Abruzzo|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
A questa seguì l'[[operazione Gauntlet]], effettuata dal 25 agosto al 3 settembre 1941, nella quale un reparto di incursori canadesi occupò l'isola [[Spitsbergen]] dell'arcipelago delle [[Svalbard]], distruggendo miniere e scorte di carbone ed olio e ponendo in salvo 2.000 lavoratori russi che vennero trasportati ad [[Arkhangelsk]] insieme a tutte le attrezzature rimovibili, mentre le 8 navi catturate vennero portate in Gran Bretagna; durante il viaggio di ritorno venne avvistata la nave scuola cannonieri tedesca ''Bremse'', che venne affondata dalla [[HMS Nigeria|HMS ''Nigeria'']] a sua volta danneggiata probabilmente da una mina<ref>{{cita web| url = http://books.google.co.uk/books?id=kk0EAAAAMBAJ&pg=PA38&dq=spitsbergen&hl=en&ei=IBYuTIuQNsT_lgfMyeTjCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CEkQ6AEwBg#v=onepage&q=spitsbergen&f=false| LIFE magazine 29 Sept 1941 | 4 luglio 2013}}</ref>. le operazioni vennero effettuate in massima parte nel nord della Norvegia.
 
;Chiesa di Sant'Onofrio: Luogo di culto edificato a cominciare dal [[XII secolo]], rappresenta la più antica chiesa di Ortona dei Marsi. Crollò più volte, venendo in seguito ricostruita<ref name="Chiese"/>.
[[File:Rigel and Korsnes sinking 1944.jpg|thumb|left|Le navi prigione tedesche ''Rigel'' e ''Korsnes'' in fiamme dopo un attacco aereo della RAF il 27 novembre 1944]]
;Chiesa di Sant'Antonio Abate: Edificio religioso eretto nel corso del [[XVIII secolo]]. Nel [[1789]] venne realizzato un "altare privilegiato" della famiglia Maggi<ref name="Chiese"/>.
Parecchie operazioni aeree di disturbo al traffico costiero vennero effettuate dalla Scozia con squadriglie di aerosiluranti [[Bristol Beaufighter|Beaufighter]] e [[de Havilland DH.98 Mosquito|Mosquito]]; gli Squadrons 144, 404 (Beaufighter) e 235, 248 e 333 (Mosquito) del Costal Command operarono dalle basi di [[Banff]] e di [[Dallachy]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fabio Galbiati|titolo=Il "Banff strike wing"|rivista=Storia Militare|numero=238|mese=luglio|anno=2013|pagine=52-62}}</ref>; il 333 Sqn venne formato a Leuchars il 10 maggio 1943 dal No.1477 Flight, composto da personale norvegese, e dopo essersi spostato a Woodhaven fece parecchie missioni di ricognizione e lancio di materiale alla resistenza norvegese, mentre un Flight era formato da Catalina per i pattugliamenti; arrivato a Banff passò sui Mosquito e iniziò le azioni di attacco<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.raf.mod.uk/history/333squadron.cfm|titolo=333 SQUADRON|editore=Royal Air Force|accesso=2 settembre 2012}}</ref>. Anche lo Squadron 235 arrivò a Banff dopo il passaggio sui Mosquito nel 1944 e proseguì le azioni sulla Scandinavia fino alla fine delle ostilità, e lo stesso per il 248 Squadron. Il gruppo d'attacco così formato condusse parecchi attacchi da solo o con i Beaufighter, in massicce formazioni fino ad una quarantina di velivoli, che affondarono diverse navi sotto costa; tra queste, la SULLDORF —VP 1608, una nave antiaerea da 264 t il 14 settembre 1944, la LYNX da 1367 t e la TYBIFJORD di 3080 t il 19 settembre, la VANGSNES e la HYGIA a Lister il 21 settembre; gli attacchi proseguirono costantemente fino alla fine della guerra, quando il 2 maggio vennero affondati il dragamine M.293 da 637 t e l' U-2359, un U-Boot tipo XXIII da 234 t nel [[Kattegat]]; il 4 maggio, ultima operazione della guerra, una forza di 41 Mosquito con 19 Mustang di scorta attaccò un convoglio di tre mercantili scortato da due navi da guerra e tre navi scorta minori; un mercantile venne affondato e tre danneggiati, e l'attacco venne condotto a quota così bassa che un Mosquito ritornò alla base con una bandiera tedesca ed un pezzo di albero impigliati nel muso e quattro aerei vennero abbattuti<ref>{{cita web|url=http://www.scotshistoryonline.co.uk/sorties.html|titolo=Sorties Flown By RAF Banff Strike Wing 1943 - 1945|editore=scotshistoryonline.co.uk|accesso=2 settembre 2013}}</ref>.
 
=== Architetture militari ===
Gli aerei della [[Fleet Air Arm]] effettuarono parecchi attacchi dalle portaerei al largo della costa. Il 27 novembre 1944, aerei provenienti dalla HMS ''Implacable'' attaccarono le navi ''Rigel'' e ''Korsnes'' cariche di prigionieri di guerra in prevalenza russi e jugoslavi nei pressi di Tjøtta, Helgeland; su 2721 a bordo della ''Rigel'', solo 415 sopravvissero, anche se i numeri variano in base alle fonti, ed il suo capitano riuscì a farla arenare in fiamme presso [[Rosøya]]; sulla ''Korsnes'', colpita meno gravemente, vi furono altri 6 morti <ref>{{cita web | http://www.warsailors.com/homefleetsingles/rigel.html | M/S Rigel - Det Bergenske Dampskibsselskab, Bergen | 10 settembre 2013}}</ref>.
{{vedi anche|Castello di Ortona dei Marsi}}
[[File:Ortona dei Marsi fontana di Giugno.jpg|thumb|Fontana di Giugno in piazza San Giovanni]]
 
;Torre feudale e ruderi del castello: L'antica torre circolare che sorge sulla sommità del colle di Ortona, risale al [[XIII secolo]]. Il [[dongione]] rappresenta il punto focale della fortificazione del borgo in cui ci sono i ruderi del castello e della cinta muraria che dominava l'abitato. La torre si presenta in buono stato di conservazione, ed è circondata da antiche murature appartenenti alla cerchia muraria. È situata nel quartiere più antico del borgo, il colle di Sant'Onofrio<ref name="Castello"/>.
La Royal Navy venne impegnata prevalentemente nella scorta ai convogli artici e nella caccia alle unità di superficie tedesche, ma i suoi sommergibili diedero la caccia al traffico costiero tedesco, comprese le navi che trasportavano il [[ferro svedese]] dal porto di Narvik alla Germania. La risorsa era importantissima per l'economia tedesca, tanto che senza la produzione svedese di minerale di ferro che concorreva ad un 40% del fabbisogno non sarebbe stato possibile mantenere determinati livelli produttivi <ref>http://schikelgruber.net/foracc.html</ref> e per tanto le navi trasporto divennero un bersaglio preferenziale delle forze Alleate.
 
=== DanimarcaMonumenti ===
;Fontana di Giugno: La fontana, localmente chiamata "Clelia", si trova nella piazza centrale di San Giovanni, prospiciente l'omonima collegiata. Si tratta di uno dei duplicati in ghisa artistica dell'originario prototipo marmoreo chiamato "L'Été", opera di Mathurin Moreau [[Esposizione universale dei prodotti dell'agricoltura, dell'industria e delle belle arti di Parigi (1855)|esposta]] a [[Parigi]] nel 1855. Il [[Francia|francese]] Jean-Pierre-Victor André fece realizzare le ghise in forme neoclassiche dalle fonderie d'arte di [[Osne-le-Val|Val d'Osne]] che furono importate in [[Italia]] dal [[Napoli|napoletano]] Francesco De Luca nel 1889. L'elemento principale dell'[[efebo]] rappresenta l'[[estate]], nello specifico il mese di [[giugno]] e il dono delle [[cereali|messi]]. Altri duplicati in ghisa si trovano ad [[Alife]], [[Cosenza]], [[Fornelli]], [[Magliano de' Marsi]], [[Matrice (Italia)|Matrice]], [[San Pietro in Guarano]] e [[Terracina]]<ref>{{cita web|url=http://cultura.regione.abruzzo.it/index.asp?modello=fontanaAQ&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuFont2538&tom=538|titolo=Fontana di Giugno o L' Été di Ortona dei Marsi|editore=Regione Abruzzo|accesso=9 gennaio 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.quotidianodelsud.it/calabria/blogs/demetrio-guzzardi/2013/12/03/paese-che-vai-fontana-giugno-che-trovi|titolo=Paese che vai, fontana di Giugno che trovi|autore=Demetrio Guzzardi|editore=Quotidiano del Sud|data=3 dicembre 2013|accesso=24 febbraio 2019}}</ref>.
=== La resistenza ===
[[File:Bundesarchiv Bild 101III-Weill-096-27, Deutschland, Vereidigung von Dänen.jpg|thumb|Giuramento del Dänischen SS-Freiwilligen des Frikorps Danmark, 1941]]
I danesi inizialmente rimasero su posizioni più attendiste ma molti danesi, all'estero o fuggiti dalla Danimarca, si arruolarono nelle forze Alleate<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.danishww2pilots.dk/articles.php|titolo=Danish WWIIPilots - articles|editore=danishww2pilots.dk|data=21 luglio 2013|accesso=2 settembre 2013}}</ref>; alcuni, solo sette, d'altro canto si arruolarono inizialmente nella Luftwaffe, mentre molti di più si arruolarono nelle [[Waffen-SS]] del ''Frikorps Denmark''<ref name = DanWWIILW>{{cita web|lingua=en|url=http://www.danishww2pilots.dk/articles.php?id=11|titolo=Danish WWIIPilots - Danish Officers in Luftwaffe Service|editore=danishww2pilots.dk|data=21 luglio 2013}}</ref> che poi sarebbe confluito nella [[11. SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Nordland|Standarten Nordland]]; d'altro canto un espresso ordine di Hitler proibì ai volontari danesi l'ingresso nelle forze armate tedesche a favore delle Waffen-SS ed i piloti accettati in un primo tempo scrissero a Goering delle lettere di lamentela, venendo più tardi reintegrati<ref name = DanWWIILW/>. Mentre l'aviazione dell'esercito e della marina danesi vennero messe a terra considerando che sarebbe stato estremamente facile per un aereo in volo traversare l'Øresund e porsi in salvo in Svezia, esercito e marina vennero mantenuti parzialmente operativi; la marina venne incaricata del compito del dragaggio mine nello stretto in direzione est-ovest per permettere il traffico interno, mentre i tedeschi spazzavano la direzione sud-nord e questo permise ai danesi di sostenere verso gli Alleati che la flotta non collaborava con i tedeschi<ref name = navHistDk>{{cita web|lingua=en|url=http://navalhistory.dk/English/History/1939_1945/August29.htm|titolo=Navalhistory-dk - Danish Navy left without any military options|editore=navalhistory.dk|data=21 luglio 2013}}</ref>. Nonostante ciò nel febbraio 1941 i tedeschi requisirono le sei nuove motosiluranti ''Dragen'', ''Hvalen'', ''Laxen'', ''Glenten'', ''Hoegen'' ed ''Ørnen'', con la promessa che avrebbero pagato in materiali sufficienti per costruirne di nuove.
 
=== Siti archeologici ===
Sorsero anche diversi gruppi di resistenza, tra cui più importanti furono il gruppo Aagaard, AMPA, BOPA, Churchill Club, Holger Danske (dal nome di un [[Ogier il Danese|eroe nazionale danese]]) e il gruppo Hvidsten. Le imprese di due capi dello Holger Danske vennero narrate nel film del 2008 ed ambientato nel 1943-1944 ''[[Flammen og Citronen]]'' (la fiamma e il limone)<ref>{{cita web | http://akas.imdb.com/title/tt0920458/?ref_=tttr_tr_tt| Il film su IMDb | 17 settembre 2013}}</ref>, dal nome di battaglia dei due, Bent Faurschou-Hviid e Jørgen Haagen Schmith, che moriranno entrambi verso la fine della guerra. Il gruppo Hvidsten, dal nome di una taverna dello Jutland, venne impegnato nel ricevere armi che poi smistava ad altri gruppi di resistenza, e venne severamente colpito dopo le rivelazioni sotto tortura da parte di un agente britannico catturato; in due riprese, l'11 marzo 1944 ed il 26 giugno 1944, vennero catturati otto dei suoi membri, fucilati poi il 29 giugno dello stesso anno<ref>{{cita web | http://www.executedtoday.com/category/where/denmark/| il Gruppo Hvidsen su executedtoday.com | 20 settembre 2013}}</ref>.
Ruderi della cinta muraria e di alcune tombe di quella che è ritenuta la cittadella fortificata di [[Milonia (città antica)|Milonia]] sono presenti in contrada Casale di Colle Cavallo, tra le frazioni di Cesoli e Rivoli a 867 metri {{mslm}} Nei pressi della frazione di [[Carrito]] ci sono i ruderi dell'antico castello e di mura megalitiche di epoca preromana.
 
=== Aree naturali ===
[[File:Niels Iuel attacked by German planes 29 August 1943.jpg|thumb|La ''Niels Juel'' sotto attacco dei bombardieri tedeschi]]
* I sentieri che conducono all'area del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] attraverso [[San Sebastiano dei Marsi]] e [[Bisegna]] e quelli che ad est conducono alla [[riserva naturale guidata Gole del Sagittario]]<ref>{{cita web|url=http://www.parcoabruzzo.it/pdf/Catalogo2012.pdf|titolo=Attività ricreative|editore=Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
* Le sorgenti della valle di [[Carrito]]<ref>{{cita web|url=http://www.carrito.eu/chi_siamo.php?page=3|titolo=Luoghi d'interesse|editore=Carrito Official Website|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
* Parco 83 a Cesoli<ref>{{cita web|url=https://www.marsicaweb.it/2018/10/14/grande-affluenza-di-visitatori-a-milonia-tra-mele-miele-ed-orsi/|titolo=Milonia: tra mele, miele ed orsi|autore=Ferdinando Mercuri|editore=Marsica Web|accesso=14 ottobre 2018}}</ref>.
* [[Valle del Giovenco]].
 
== Società ==
Ma le crescenti tensioni all'interno della Danimarca verso gli occupanti e le vicende belliche portarono i tedeschi il 29 agosto 1943 a procedere al disarmo della flotta e dell'esercito; in previsione di ciò, non potendo opporsi con la forza, la marina danese aveva dato precedentemente ordine alle proprie navi di tentare di raggiungere la Svezia o di autoaffondarsi, e venne dato fuoco all'hangar nella base militare di Holmen a Copenhagen che ospitava gli idrovolanti; alla fine, solo alcune unità minori raggiunsero la Svezia mentre la più grossa unità danese, la [[Niels Juel (nave)|''Niels Juel'']], venne messa fuori uso da due bombe d'aereo esplose molto vicino e costretta ad arenarsi mentre tentava di passare lo stretto<ref name = navHistDkIuel>{{cita web|lingua=en|url=http://navalhistory.dk/English/History/1939_1945/Niels_Juel_attack_1943.htm|titolo=Navalhistory-dk - The coast defense ship NIELS IUEL attacked several times by German aircrafts|editore=navalhistory.dk|data=21 luglio 2013|accesso=2 settembre 2013}}</ref>. In seguito a questi fatti la Svezia iniziò come per la Norvegia a rivedere la sua posizione, permettendo la costituzione di una brigata danese, nota come ''Danforce'' ma col nome ufficiale di ''Den Danske Brigade'', costituita da ''Polititropper'', letteralmente truppe di polizia. In realtà l'unità era una forza militare a tutti gli effetti con quattro battaglioni di fanteria leggera ed uno pesante, mortai, genio e servizi, con una flottiglia navale di appoggio basata a [[Karlskrona]] costituita dalle navi che erano riuscite a fuggire e da una piccola unità aerea a [[Såtenäs]], per circa 4800 effettivi, tra cui anche donne<ref name = danforce1>{{cita web|lingua=en|url=http://www.danforce.dk/brigadeforening/9-den-danske-brigade-danforce-sverige-1943-45-andet-afsnit|titolo=Den Danske Brigade "DANFORCE" Sverige 1943-45 - andet afsnit|editore=danforce.dk|data=21 luglio 2013}}</ref>. La brigata danese tornerà in Danimarca per cooperare alle operazioni di disarmo delle truppe tedesche presenti nel paese.
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Ortona dei Marsi}}
 
=== Tradizioni e folclore ===
Alla fine della guerra, chi aveva combattuto da una parte e dall'altra non venne accolto benissimo; Kai Birksted fu tra i primi ad atterrare all'aeroporto di Kastrup (Copenaghen) dopo la resa tedesca, ma per la Flyvevåbnet era comunque un tenente, transitato nella riserva, e solo in questa veste collaborò nel dopoguerra<ref name = Birksted/>. Dei sei ufficiali che si erano arruolati nella Luftwaffe, tre erano morti in combattimento; uno degli altri, Terp, divenne rifugiato politico negli Stati Uniti dove si arruolò nell'[[USAF]] e gli altri due, Anker e Sommer vennero dimessi con disonore dal servizio, con Sommer condannato anche a 12 anni di prigione, e il tutto nonostante lo stesso ministero della difesa danese avesse dato parere favorevole al loro arruolamento, in base ad una legge del 1 luglio 1945<ref name = DanWWIILW/>; del settimo, tenente Peter Horn, che già aveva combattuto nella [[Ilmavoimat]] finlandese durante la guerra d'inverno, si sa solo che venne accettato dalla Luftwaffe e combatté sul fronte russo dove conseguì 10 o 11 vittorie con lo 1./JG51 (prima squadrigia del 51 gruppo caccia), decorato con la ''[[Croce di ferro|Eisernes Kreuz]] 2. Klasse'' e la ''Eisernes Kreuz 1. Klasse'' <ref>{{cita web | http://www.danishww2pilots.dk/pilots.php?id=160 | Horn su Danish WW2 Pilots| 18 settembre 2013}}</ref>.
[[File:Ortona dei Marsi, Monte Genzana - Abruzzo - Italia.jpg|thumb|Panoramica di Ortona dei Marsi]]
 
L'8 maggio di ogni anno si celebra la festa patronale in onore di [[Generoso di Ortona dei Marsi|San Generoso]], patrono del comune di Ortona dei Marsi<ref>{{cita web|url=http://www.provincialaquila.info/index.php/i-comuni-della-provincia/351-ortona-dei-marsi|titolo=Ortona dei Marsi|editore=Provincia dell'Aquila|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
=== La liberazione ===
{{vedi anche|Operazione Rädda Danmark}}
Con l'approssimarsi del crollo del Terzo Reich, anche le ultime operazioni militari tedesche vennero severamente limitate dalla scarsità di risorse. A gennaio 1945 l'[[incrociatore leggero]] [[Nürnberg (incrociatore)|''Nürnberg'']] venne incaricato di una serie di missioni di posa mine nello Skagerrak, insieme a [[posamine]] e [[cacciatorpediniere]]; solo una missione denominata ''Operazione Titus'', dall'omonimo campo minato ''Minensperre Nr.39 - Titus I''<ref name = nurnberg>{{cita web | http://www.german-navy.de/kriegsmarine/ships/lightcruiser/nurnberg/operations.html | Nürnberg - Leichter Kreuzer 1934 - 1961 Nürnberg Class| 20 settembre 2013}}</ref>, venne effettuata a causa della scarsità di carburante, e durante la posa le navi vennero attaccate da bombardieri Halifax del 58 Squadron della RAF il 13 e 14 gennaio. Visto che il ''Nürnberg'' era rimasto con sole 270 t di carburante sintetico, rimase a Copenaghen fino al termine del conflitto. Comunque l'incrociatore dovette difendersi, con le sue armi contraeree, da un attacco di partigiani danesi il 27 gennaio 1945<ref name = nurnberg/>.
 
== Cultura ==
[[File:Freedom fighters at Strandboulevarden in Copenhagen. 5th May 1945 (9443121280).jpg|thumb|left|Resistenti insorti per le strade di Copenaghen il 5 maggio 1945]]
;Centro verde: Uno dei centri visita del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]], è ospitato nei locali dell'ex edificio scolastico, posto alle porte del paese. La struttura recuperata d'intesa con l'ente parco, ospita il centro visita, dedicato alla flora e alla fauna, ed il museo naturalistico<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ortona.aq.it/c066063/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idservizio/20009/idtesto/20|titolo=Centro verde del Parco|editore=Comune di Ortona dei Marsi|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
 
== Geografia antropica ==
In quella che venne denominata [[operazione Eclipse]] le forze alleate si lanciarono verso Danimarca e Germania settentrionale<ref name = eclipse>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.historylearningsite.co.uk/operation_eclipse.htm|titolo=Operation Eclipse|editore=historylearningsite.co.uk|data=settembre 2010|accesso=2 settembre 2013}}</ref>. La Danimarca venne alla fine occupata da unità alleate, con una flottiglia incentrata sui due incrociatori HMS Dido e HMS Birmingham che il 4 maggio 1945 entrarono nel porto di Copenhaghen coprendo le operazioni di una flottiglia di dragamine, visto che lo Øresund era pesantemente minato; ad essi si aggiunsero reparti di paracadutisti ed una squadriglia di cacciabombardieri [[Hawker Typhoon]] della RAF; il 9 maggio atterrò a Copenhagen il generale [[Gerald Lathbury|Lathbury]], per coordinare le operazioni di resa delle truppe tedesche<ref name = eclipse/>. Nell'ambito dell'operazione alcuni reparti britannici vennero lanciati verso le strutture di ricerca tedesche in territorio germanico, con il presupposto che secondo alcune fonti dei servizi segreti svedesi l'Armata Rossa sarebbe andata oltre la demarcazione territoriale sancita dagli [[accordi di Yalta]]; pertanto durante la loro avanzata i paracadutisti britannici della ''3rd Parachute Brigade'' appoggiati da carri delle ''Scots Guards'' ad un certo punto occuparono la città di [[Wismar]], nella zona assegnata ai sovietici, e fronteggiarono anche il ''3º corpo corazzato della Guardia'' sovietico, ritirandosi dopo pochi giorni entro i limiti stabiliti<ref name = eclipse/>. Secondo alcune notizie non facilmente comprovabili, alla fine della guerra la Svezia aveva intenzione di liberare la Danimarca dai Tedeschi prima di una eventuale occupazione da parte dell'[[Armata Rossa]], in quella che doveva essere l'[[Operazione Rädda Danmark]] ("Salvare la Danimarca")<ref name = smb>{{cita web|lingua=sv|autore=Anders Lundsröm|url=http://www.smb.nu/index.php/syndicate/57-sverige-under-beredskapstiden-/144-per-albin-hansson-och-den-svenska-d-dagen|titolo=Per Albin Hansson och den svenska D-dagen|accesso=2 settembre 2013}}</ref>; lo stato maggiore svedese studiò un piano che prevedeva lo sbarco di 60.000 uomini, principalmente sulle coste dell'isola di [[Sjælland]] e in una operazione minore sull'isola di [[Bornholm]], con 6.000 mezzi a motore e oltre 1100 tra navi e piccole imbarcazioni<ref name = smb/>; tra essi i 4000 uomini della ''Danske Brigade'', e l'aviazione svedese venne trasferita al sud per appoggiare l'operazione; di fronte una forza di 28.000 tedeschi appoggiati da una consistente squadra navale, compresi l'incrociatore pesante ''Prinz Eugen'', l'incrociatore leggero ''Nürnberg'' e vari posamine ed unità leggere. Durante la pianificazione lo stato maggiore svedese si rese conto di non poter intervenire contemporaneamente anche in Norvegia e la pianificazione venne quindi limitata alla sola Danimarca<ref name = smb/>. L'operazione venne progettata anche per annullare l'effetto prodotto sull'opinione pubblica internazionale dalla neutralità svedese, e nonostante il tiepido sostegno dell'opinione pubblica del paese. L'opzione di intervento venne annunciata all'ammiraglio Doenitz dal primo ministro svedese in forma molto blanda, e discussa in un vertice tedesco con i [[reichskommissar]] di Norvegia e Danimarca, con lo sbarco previsto per il 18 maggio 1945, ma venne annullata dalla resa germanica<ref name = smb/>.
[[File:Santuario Madonna Assunta - Sulla Villa di Ortona dei Marsi.jpg|thumb|Santuario della Madonna Sulla Villa]]
[[File:Carrito dei Marsi chiesa Madonna Pietà.jpg|thumb|Chiesa della Madonna della Pietà a Carrito dei Marsi]]
 
=== Frazioni ===
Nonostante la resa delle forze tedesche in Danimarca, il comandante militare dell'isola di [[Bornholm]], che era un importante punto di transito per i profughi provenienti dalla costa baltica ed in fuga dai russi, ritardò la resa formale cercando di arrendersi agli inglesi piuttosto che a questi ultimi <ref>{{cita web |http://www.myetymology.com/encyclopedia/Bornholm.html | Bornholm | 21 settembre 2013}}</ref>. Aerei sovietici bombardarono l'isola il 7 e l'8 maggio, con danni molto estesi alle città di Rønne e Nexø, fino alla capitolazione, e forze sovietiche di terra occuparono l'isola per gli undici mesi successivi dopo la fine della guerra <ref>{{cita web |http://www.balbo-net.org/free-bornholm.htm | Free Bornholm - Short History briefing:| 20 settembre 2013}}</ref>. Vicino a Bornholm si trova anche l'isola di [[Rugen]], che venne usata come poligono per esperimenti nucleari tedeschi e venne occupata dagli Alleati, come tutti i siti di ricerca tedeschi, alla caccia dei risultati delle sperimentazioni<ref>{{cita web |http://www.bibliotecapleyades.net/sociopolitica/reichblacksun/chapter04.htm | Reich's black sun - "MEIN HUT ER HAT DREI ECKEN"; THE TEST SITES | 21 settembre 2013}}</ref>.
;[[Aschi]]: Detto anche Aschi Alto, è situato a 1139 {{mslm}} Il borgo prima del [[terremoto della Marsica del 1915]] contava circa mille abitanti, circa il 70% della popolazione perì sotto le macerie del sisma<ref name="INGV"/>. Nel giro di poco tempo molti dei superstiti si trasferirono in località Casali di Aschi, nel contemporaneo comune limitrofo di [[Gioia dei Marsi]], dove possedevano terreni e fabbricati sparsi in diverse località come Le Grette, Le Grippe, San Veneziano e Valtrona. L'antico stemma di Aschi presenta tre stelle d'argento in un campo di colore azzurro.
;[[Carrito]]: Il toponimo deriva forse dal latino ''carretum'', luogo di smistamento dei carri, o dal germanico ''karith'', sporgenza. Viene menzionato da [[papa Pasquale II]] agli inizi del [[XII secolo]]. A Carrito Alta affiorano resti di mura megalitiche pre-romane e ruderi del borgo fortificato di epoca medievale.
;Castiglione: La frazione situata a circa tre chilometri da Ortona dei Marsi sorge a 921 {{mslm}}. Nel suo territorio sono presenti i ruderi di un antico centro fortificato. Non distante dal piccolo nucleo urbano, salendo una mulattiera che si diparte dalla strada provinciale "Marsico-Sannitica", si trova il pianoro di Campo Catino posto a quota 1600 {{mslm}} con vista panoramica sul territorio della [[valle del Giovenco]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ortona.aq.it/c066063/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/32|titolo=Castiglione e Campo Catino|editore=Comune di Ortona dei Marsi|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
[[File:Cesoli dei Marsi Sacro Cuore di Gesù.jpg|thumb|Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Cesoli dei Marsi]]
 
;Cesoli: Il borgo, situato alle pendici del monte Faìto (1455 {{mslm}}), viene menzionato la prima volta nella bolla di [[Papa Pasquale II]] del XII secolo. Nella seconda metà del Seicento il paese s'ingrandì facendo registrare uno sviluppo urbanistico e demografico. La chiesa del Sacro Cuore venne edificata nelle forme moderne nel 1905. Nel suo territorio montano si trovano le località di Vigne e Colle Cesoli<ref>{{cita web|url=http://www.valledelgiovenco.it/cesoli,8,227.html|titolo=Cesoli|autore=Remo de Matteis|editore=Valle del Giovenco|accesso=14 ottobre 2018}}</ref>.
[[File:Royal Air Force Coastal Command, 1939-1945. C5341.jpg|thumb|right|Due [[B-24 Liberator]] del Coastal Command, No. 547 Squadron RAF, scortano il ''Nürnberg'' dopo la resa verso Wilhelmshaven]]
;Rivoli dei Marsi: La frazione dista circa tre chilometri dal capoluogo comunale. È posta a quota 857 {{mslm}} Nella disabitata località di Colle Cavallo<ref name="Dati"/>, presso la contrada Casale, sono visibili le pietre megalitiche verosimilmente appartenenti alla città antica di [[Milonia (città antica)|Milonia]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ortona.aq.it/c066063/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/30|titolo=Rivoli e i resti di Milonia|editore=Comune di Ortona dei Marsi|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
Dopo la resa venne condotta da sommozzatori danesi una operazione di sminamento per mettere in sicurezza l'incrociatore leggero tedesco ''Nürnberg'', sotto il quale era stata depositata da resistenti danesi prima della resa tedesca una carica esplosiva il cui sistema di innesco non aveva funzionato; inizialmente il comandante tedesco pensò ad un attacco e minacciò di troncare il tubo dell'aria del sommozzatore, ma una volta informato offrì uno dei suoi uomini per un lavoro congiunto e la carica venne rimossa senza problemi<ref name = navHistDk2>{{cita web|lingua=en|url=http://navalhistory.dk/English/History/1939_1945/AttackOnNurnberg1945.htm|titolo=Navalhistory-dk - Attack on Nurnberg|editore=navalhistory.dk|accesso=2 settembre 2013}}</ref>. Nonostante il fallimento, l'attentato destò un forte scalpore in Danimarca e il movimento di resistenza BOPA (Borgerlige Partisaner) (Partigiani Civili) tenne una conferenza stampa dieci giorni dopo la resa, il 15 maggio, nello Otto Mønsted Building in Copenhagen, nel quale l'attentato ebbe un posto di rilievo; il fatto fu oggetto di un articolo dello [[Jyllands-Posten]]. In realtà un precedente attentato era stato effettuato minando un tunnel sotto il precedente punto di ormeggio dell'incrociatore, e l'ordigno esplose con danni non rilevanti alla nave, che avrebbe piuttosto dovuto essere pesantemente danneggiata dal crollo di alcune gru vicine al punto di esplosione; le gru però non crollarono<ref name = navHistDk2/>. La nave venne presa in consegna il 22 maggio dagli incrociatori britannici [[HMS Dido (37)|HMS ''Dido'']] e [[HMS Devonshire (39)|HMS ''Devonshire'']] e scortata a Wilhelmshaven il 24 insieme al ''Prinz Eugen'' e alle altre unità presenti.
;Santa Maria Maddalena: Piccola frazione situata alle pendici del monte Mezzana a quota 1792 {{mslm}}. Il valico della Dragonara segna il confine tra il territorio [[marsica]]no e quello [[Valle Peligna|peligno]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ortona.aq.it/c066063/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/29|titolo=S.Maria Maddalena|editore=Comune di Ortona dei Marsi|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>. In cima al monte che sovrasta la borgata svetta, accanto alla croce installata nel 1931, la statua della Madonna del Sassolino, inaugurata nel 2004<ref>{{cita web|url=http://www.innamoratidimaria.it/lamadonnadisantamaria/storia.htm|titolo=La Madonna di Santa Maria|autore=Giammarco De Vincentis|editore=Innamorati di Maria|accesso=10 giugno 2018}}</ref>.
;Sulla Villa: L'abitato era anticamente chiamato Fumegna. In questo luogo nel 1690 venne costruita una chiesa dedicata alla Vergine Maria che in seguito divenne il santuario della [[Assunzione di Maria|Madonna Assunta]]. Questo, essendo posto al confine con il territorio di [[Villalago]], venne chiamato santuario della Madonna della Villa e in seguito Madonna sulla Villa, da cui il nome contemporaneo del borgo<ref>{{cita web|url=http://www.comune.ortona.aq.it/c066063/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/33|titolo=Sulla Villa|editore=Comune di Ortona dei Marsi|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>. Il piccolo borgo disabitato di Fonte Giusta, situato tra Sulla Villa e Carrito, è stato abbandonato durante gli anni sessanta<ref name="Dati"/>.
 
== Economia ==
=== Groenlandia e Isole Fær Øer ===
[[File:Mele di Ortona dei Marsi.JPG|thumb|[[Mela della valle del Giovenco]]]]
{{vedi anche|Groenlandia durante la seconda guerra mondiale}}
[[File:Faroe stamp 536 world war 2.jpg|thumb|Francobollo Faroese del 2005 che commemora le amichevoli relazioni in tempo di guerra tra la popolazione locale e le forze britanniche]]
 
La principale risorsa del paese è il [[turismo]] che punta sulla vicinanza di centri rinomati del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]] come [[Pescasseroli]] ed [[Opi (Italia)|Opi]].
La [[Groenlandia]], teritorio danese, inizialmente venne dichiarata indipendente dalla Danimarca nel 1940 dal suo governatore [[Eske Brun]] che il 9 aprile 1941 siglò un accordo con gli Stati Uniti che di fatto la rendevano un [[protettorato]]. Vi furono anche dei tentativi tedeschi di installare delle stazioni meteorologiche nell'isola, ma il personale venne catturato da una forza di pattugliamento locale, conosciuta come ''Sledge Patrol'', nel 1943<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.warcovers.dk/greenland/sledgemember.htm|titolo=Northeast Greenland Sledge Patrol|editore=warcovers.dk|data=22 maggio 2005}}</ref>. L'isola rimase per tutto il conflitto sotto controllo statunitense, con piccoli tentativi tedeschi di infiltrazione e di installazione di stazioni meteo, che vennero però efficacemente constrastati dagli Alleati.
I prodotti tipici del territorio di Ortona dei Marsi sono la [[mela della valle del Giovenco]], riconosciuta tra i [[prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilcentro.it/abruzzo/raccolta-nella-valle-delle-mele-dove-i-frutti-sanno-di-antico-1.1242416?utm_medium=migrazione|titolo=Raccolta nella valle delle mele dove i frutti sanno di antico|autore=Marianna Gianforte|editore=Il Centro|data=13 ottobre 2013|accesso=9 gennaio 2018}}</ref> e il [[miele]]<ref>{{cita web|url=http://www.carrito.eu/chi_siamo.php?page=17&id_prodotto=4|titolo=Il miele|editore=Carrito Official Website|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Anche le isole [[Fær Øer]] erano una [[contea]] (''amt'') della Danimarca, e il 12 aprile 1940, in seguito all'occupazione tedesca della madrepatria vennero occupate dalle truppe britanniche, che lasciarono in carica il parlamento locale, [[Løgting]], affidandogli anche i poteri legislativi; anche il prefetto danese Carl Aage Hilbert venne lasciato in carica. L'obiettivo era negare ai tedeschi la possibilità di farne una base per i sommergibili impegnati nella battaglia dell'Atlantico, ma nel 1942 e 1943 i Royal Engineers (genieri) dell'esercito britannico costruirono l'unico aeroporto delle isole, sull'isola di [[Vágar]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.ucviden.dk/student-portal/files/9890249/TEXT.pdf|titolo=Expansion and development of Vágar airport (Faroe Islands)|editore=ucviden.dk|accesso=2 settembre 2013|formato=pdf}} pag. 7</ref>, per usarlo come base per gli aerei antisommergibile; vennero anche costruite delle opere difensive e batterie costiere. La flottiglia peschereccia delle isole garantì anche per tutta la durata del conflitto una fornitura di pesce alla Gran Bretagna, allora sottoposta al razionamento alimentare. La guarnigione iniziale di 250 Royal Marines venne poi rimpiazzata dai Lovat Scouts, un reparto esplorante scozzese, e infine dai '' Cameronian (Scottish Rifles)'', un reparto di fucilieri scozzesi, ma dal 1944 con l'attenuarsi della minaccia venne considerevolmente ridotta. Le isole subirono vari attacchi da parte della Luftwaffe ma nessun tentativo di invasione venne fatto per tutto il periodo delle ostilità.
=== Strade ===
La strada provinciale 17 collega il paese a [[Pescina]] in direzione nord e a [[Pescasseroli]] in direzione sud.
 
=== FinlandiaFerrovie ===
{{vedi anche|guerraStazione di continuazioneCarrito Ortona}}
Il comune è servito dalla stazione ferroviaria situata nel territorio della frazione di [[Carrito]] e ubicata lungo la [[Ferrovia Roma-Sulmona-Pescara|ferrovia Roma-Avezzano-Sulmona-Pescara]].
 
== Il mar BalticoAmministrazione ==
Sul sito del [[Ministero dell'Interno]] sono disponibili i dati di tutte le elezioni amministrative di Ortona dei Marsi dal [[1985]] ad oggi<ref>{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/|titolo=Archivio storico delle elezioni|editore=Ministero dell'Interno|accesso=}}</ref>.
{{vedi anche|teatro del mar Baltico della seconda guerra mondiale}}
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2006]]
|[[2011]]
|Cristiano Bertolini
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
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|[[2016]]
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|Manfredo Eramo
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
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}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi ===
== Le ripercussioni economiche ==
[[File:The* Lebeck Group in 1942.jpg{{Gemellaggio|thumbstato=Francia|Una foto del Gruppo Lebeck, dei giovanissimi resistenti danesicittà=Sauvigny-les-Bois|anno=2005}}<ref>{{Citacita web|lingua=da|url=http://www.toftlundcomuni-lhaitaliani.dkit/Artikler066/JohannesogHPJensenimodstandsbev%C3%A6gelsen063/tabid/111/Default.aspx|titolo=IngenOrtona fortrød at dedei varMarsi medgemellaggio …!!!Sauvigny|editore=toftlund-lha.dkComuni italiani|accesso=29 settembregennaio 20132018}}</ref>]].
 
== Sport ==
La Danimarca fu durante tutto il conflitto una fonte di approvvigionamenti alimentari per la Germania, con una forza di occupazione molto piccola e che poco interferiva con la vita quotidiana. D'altro canto il territorio piatto non si presta ad attività di resistenza armata. Vi furono comunque tensioni sociali anche perché si formò un partito nazista locale, il DNSAP, che però non ebbe mai oltre i 3 rappresentanti nel parlamento locale, il [[Folketing]]; la sua affermazione elettorale fu del 1,8% nel 1939 (31.000 votanti) e del 2,1% nel 1943 (21.000 votanti); il partito fiancheggiò la Germania ma non venne posto al potere per la cooperazione adottata dai danesi<ref>{{Cita web|lingua=da|url=http://www.milhist.dk/leksikon/nazi.htm|titolo=DNSAP - de danske nazister|editore=milhist.dk|accesso=2 settembre 2013}}</ref>.
=== Calcio ===
In Norvegia si formò un partito nazista, presieduto da [[Vidkun Quisling]] che invece venne posto al potere. La Norvegia fu una fonte di approvvigionamenti minerari, ma la grande flotta mercantile del paese rimase in gran parte all'estero e fornì un grossissimo contributo alla causa Alleata. Per gestirla venne creata a [[Londra]] la ''Norwegian Shipping and Trade Mission'' (Nortraship) nell'aprile 1940 che gestì circa 1.000 navi e divenne la più grande compagnia di spedizioni navali al mondo<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.warsailors.com/freefleet/nortraship.html|titolo=Nortraship|editore=Warsailors.com|accesso=2 settembre 2013}}</ref>.
La società sportiva Ortona 2000 è stata la squadra di calcio del paese che ha militato nei tornei dilettantistici abruzzesi<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/dpe81/SSOrtona/2004-2005/SSOrtona.htm|titolo=Società Sportiva Ortona 2000|editore=Digilander.libero.it|accesso=9 gennaio 2018}}</ref>.
 
=== Impianti sportivi ===
La Svezia fu generalmente filoalleata, ma anche lì si sviluppò un partito nazista, il ''Nationalsocialistiska Blocket'', vicino alle classi alte, ed altri due più grandi, SNSP e NSAP e diffusi; il paese dovette sempre confrontarsi con la minaccia di un attacco tedesco, e non aveva alcuna via di uscita essendo circondato da paesi dell'Asse o occupati.
Ortona dei Marsi è dotata di un centro sportivo polivalente situato alle porte del paese.
 
 
{| class="wikitable" style="text-align:right; float:left;"
|+Fornitori anteguerra di ferro all'economia della Germania al 1939<ref>http://orbat.com/site/sturmvogel/SteelCoal.html</ref>
|-
!Fonte
!tonnellate<br>(milioni)
|-
!Germania (comprese le parti annesse)
| 8,9
|-
! Svezia
| 6,2
|-
! Altri
| 4
|-
!Totale
| 15
|-
|}
Comunque per un periodo prolungato gli svedesi mantennero una neutralità interessata <ref name = adl>http://archive.adl.org/braun/dim_14_1_neutrality_europe.asp</ref> commerciando in ferro ed armamenti con la Germania. Il ferro svedese passava per i porti svedesi e norvegesi e veniva trasportato anche a bordo di navi svedesi scortate dalla [[Svenska marinen|propria marina militare]] attraverso il Baltico. Se la Royal Navy attaccò estesamente il traffico marittimo dalla Norvegia alla Germania, lo stesso fece la marina sovietica, in alcuni casi anche attaccando navi svedesi, ed in varie circostanze si verificarono anche eventi tragici come l'affondamento della nave passeggeri svedese [[Hansa (nave)|Hansa]] affondata dal sottomarino sovietico L21 il 23 novembre 1944 con 84 morti e solo 2 sopravvissuti<ref>http://compunews.com/s13/hansa.htm</ref>, un preludio ai successivi affondamenti delle navi tedesche ''[[Wilhelm Gustloff (nave)|Wilhelm Gustloff]]'', ''[[Cap Arcona]]'' e ''[[General von Steuben]]'' che conteranno migliaia di morti civili tra i profughi e tra i prigionieri di guerra che trasportavano. La Svezia continuò le vendite di minerale di ferro fino alla fine della guerra, anche se in quantità progressivamente decrescenti, ma vendette anche materiali bellici o componenti, come ad esempio i cuscinetti a sfera<ref name = adl/>; anche le armi svedesi, come il cannone [[Bofors 40 mm|Bofors 40/60]] (40 mm, 60 calibri di lunghezza di canna) vennero esportate o prodotte su licenza. Proprio il cannone Bofors venne adottato come principale arma antiaerea sulle navi di entrambi gli schieramenti, Germania (produttrice della versione 40 mm/56 Flak 28 e Giappone da un lato, Gran Bretagna, Canada e Australia (come membri del Commonwealth), Polonia, Stati Uniti dall'altro<ref>{{cita web|url=http://www.navweaps.com/Weapons/WNUS_4cm-56_mk12.htm|titolo=Bofors 40mm|accesso=21 dicembre 2012}}</ref>.
 
== Le ripercussioni sociali ==
[[File:Swedish Winter War volunteers.jpg|thumb|left|Volontari svedesi durante la guerra d'inverno con [[fucile anticarro|fucili anticarro]] [[Boys .55]].]]
 
La partecipazione della Svezia alla guerra venne evitata anche perche la popolazione era inizialmente e rimase in seguito molto indifferente all'idea, tanto che un sondaggio Gallup del 1945 che chiedeva se in caso di inizio di massacri tedeschi in Norvegia la Svezia dovesse intervenire, la risposta fu "no" per il 47%, "si " per il 33% e "non so" per il resto<ref name =smb/>. Molti svedesi nonostante la neutralità si adoperarono in prima persona durante il conflitto per tutelare i più deboli, o ebbero ruoliĢ di mediazione. Tra questi, il diplomatico [[Folke Bernadotte]], [[Per Anger]], [[Birger Dahlerus]], [[Harald Edelstam]], il principe [[Gustavo Adolfo di Svezia (1906-1947)|Gustavo Adolfo, duca di Västerbotten]], [[Per Albin Hansson]], [[Israel Holmgren]], [[Ture Nerman]] e il diplomatico [[Raoul Wallenberg]] che venne poi ucciso dai russi come sospetto di spionaggio.
 
I rapporti tra Svezia e Norvegia furono complessi e non lineari. I due paesi erano stati uniti fino al 1905; la Svezia non riconobbe mai la legalità del regime di Quisling, e non chiuse mai le sedi diplomatiche dei paesi occupati con governi all'estero, quindi Norvegia, Olanda, Belgio e Lussemburgo; la corrispondenza ufficiale venne sempre indirizzata dal ministro svedese degli esteri al "The Royal Norwegian Government - London", ma alla morte dell'ambasciatore norvegese in Svezia Wollebæk nell'ottobre 1940 venne rifiutato l'accredito di un nuovo ambasciatore<ref name = online.no>{{cita web|lingua=en|url=http://home.online.no/~gestrom/history/sbrigfrm.htm|titolo=Norwegian infantry in Sweden 1943 - 1945|editore=home.online.no|accesso=2 settembre 2013}}</ref>; fino al 1941 un 30% dei norvegesi che tentavano di rifugiarsi in Svezia venne respinto, ma i tedeschi nonostante un ordine di Terboven che sanciva la condanna a morte per i transfughi non uccisero nessuno se non per ragioni diverse dalla fuga; dopo il 1941 gli svedesi divennero più permissivi verso coloro che tentavano di rifugiarsi in Svezia. Diverso fu il comportamento per i marinai delle navi norvegesi sorprese in Svezia dall'invasione tedesca; dopo una vertenza legale queste vennero consegnate ai tedeschi con i loro equipaggi e 277 uomini o donne vennero inviati ai campi di prigionia dove 43 morirono<ref name = online.no/>.
 
[[File:Norske Legion1.jpg|thumb|right|Stendardo della ''Den Norske Legion'']]
 
In Norvegia esisteva un partito nazista, e quindi cittadini norvegesi si arruolarono nelle SS come parte della ''Den Norske Legion''. Come negli altri paesi occupati venne attuato il progetto [[Lebensborn]], e questo dopo la cessazione delle ostilità ebbe delle conseguenze verso le donne norvegesi che si erano unite a militari tedeschi, chiamate dai norvegesi ''tyskertøser'' (letteralmente "puttane dei tedeschi") e 14.000 di loro vennero detenute in campi di internamento come quello di [[Hovedøya]]<ref>{{cita news|lingua=no|url=http://www.dagbladet.no/nyheter/1998/10/18/135348.html|titolo=14.000 «tyskertøser» internert etter krigen|pubblicazione=Dagbladet|data=18 ottobre 1998|accesso=2 settembre 2013}} (trad. ''14 000 "puttane dei tedeschi" detenute dopo la guerra'')</ref> mentre alcune vennero deportate in Germania, e i loro figli vennero chiamati ''tyskerunger'' (figli di tedeschi) o peggio ancora ''naziyngel'' (uova naziste). La criminologa norvegese Kjersti Ericsson parlò delle rappresaglie compiute dai norvegesi sulle donne che avevano avuto figli con tedeschi come "il percorso culturale che rendeva la sessualità delle donne una proprietà nazionale"<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://chd.sagepub.com/content/15/3/397.abstract|titolo=On the Border|editore=chd.sagepub.com}}</ref> e i figli che vennero riportati in Norvegia dopo la fine della guerra vennero spesso internati in orfanotrofi e la cosa ebbe un seguito alla Corte Europea di giustizia che terminò solo nel 2007 con risarcimenti verso i discriminati<ref name="lager">{{Cita web|url=http://www.lager.it/lebensborn.html|titolo=Lebensborn e l'Eugenetica razziale nazista|editore=lager.it|accesso=2 settembre 2013}}</ref>. Dopo la guerra, durante quella che venne definita [[purga dei traditori della patria in Norvegia]] ('' Det norske landssvikoppgjøret''), vari processi vennero intentati verso i norvegesi o gli stranieri ritenuti colpevoli di crimini di guerra<ref name=Andenæs>{{cite book |last=Andenæs |first=Johs |authorlink=Johs. Andenæs |coauthors= |editor= |others= |title=Det vanskelige oppgjøret |origdate= |origyear=1979 |origmonth= |url= |format= |accessdate= |edition= 2nd |series= |volume= |date= |year=1980 |month= |publisher=Tanum-Norli |___location=Oslo |language=Norwegian |isbn=82-518-0917-7 |oclc= |doi= |id= |pages=s 91+96 |chapter= |chapterurl= |quote=}}</ref>, e 28.750 persone vennero arrestate dalle forze di polizia come la [[Milorg (organizzazione)|Milorg]] o la brigata addestrata in Svezia, anche per evitarne il linciaggio. Di queste, molte vennero rilasciate relativamente presto, ma nell'agosto 1946 ancora tra le 5000 e le 6000 persone erano detenute; secondo un autore non si ha notizia di alcuna punizione extra giudiziale, eccetto verso le donne che avevano convissuto con i tedeschi (tyskertøser), non per aver commesso crimini ma per aver offeso la pubblica sensibilità. Queste vennero spesso rapate ed umiliate in pubblico.<ref>Andenæs (1980, p. 59).</ref> Infine, circa 200 furono i condannati, dei quali 30 a morte; per 25 di loro vi fu la fucilazione attraverso il plotone di esecuzione in seguito al ripristino della pena capitale attraverso il decreto noto come [[Landssvikanordning]]; tra questi crimini l'appartenenza al [[Nasjonal Samling]]<ref>Andenæs (1980, pps 52-53)</ref>. Come per gli internamenti delle conviventi dei tedeschi e dei loro figli l'effettiva utilità, la legalità e la crudeltà di tali manovre sono state per molti anni e rimangono tutt'oggi fonti di accesi dibattiti all'interno dell'opinione pubblica norvegese<ref>{{cita web|http://oslopuls.aftenposten.no/kunst_scene/article105288.ece|editore=aftenposten.no|accesso=18 febbraio 2012|titolo=En norsk revolusjon i 1945?|lingua=no}}</ref>.
 
[[File:Plakat fra krigen (1944) A-40202 Ug 0009 007.jpg|thumb|left|Il manifesto col quale le autorità di polizia norvegesi al servizio dei tedeschi sanzionavano chi lasciava liberi i posti a fianco ai tedeschi negli autobus]]
La popolazione norvegese comunque mise in atto varie tecniche di resistenza passiva, come il lasciare vuoti i posti vicino ai tedeschi negli autobus. La reazione tedesca inizialmente fu di minimizzazione, ma in seguito vennero emanate ordinanze con le quali si sanzionava questo comportamento. In Danimarca vennero adottate varie iniziative per riaffermare l'identità nazionale, come il portare all'occhiello della giacca un distintivo con la bandiera danese, o scrivere sui muri frasi inneggianti al re Haakon.
 
In Danimarca la comunità ebrea venne generalmente protetta e il governo disapplicò o non accettò le pretese tedesche a loro riguardo<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Andrew Buckser|titolo=Rescue and Cultural Context During the Holocaust: Grundtvigian Nationalism and the Rescue of Danish Jews|rivista=Shofar|volume=19|numero=2|anno=2001|pagine=10}}</ref> lasciando i loro diritti civili inalterati ed uguali a quelli del resto della popolazione; questo comportamento esasperò le autorità tedesche che però dovettero confrontarsi con i rischi che avrebbero corso le relazioni con un paese ritenuto un protettorato modello, definiti "politicamente inaccettabili"<ref>{{Cita libro|autore=Harold Flender|titolo=Rescue in Denmark|città=New York|anno=1963|pagine=30}}</ref>. Lo stesso [[Werner Best]], membro della [[Gestapo]] e plenipotenziario in Danimarca dal novembre 1942, riteneva che qualunque tentativo di cattura degli ebrei avrebbe portato alla rottura delle relazioni tra i due governi e raccomandò che nessuna azione contro di loro in Danimarca venisse intrapresa.
 
[[File:Svedish Red Cross buses in Germany WW2, possibly near Friedrichsruh.jpg|thumb|left|Gli autobus bianchi della [[Croce Rossa]] svedese in territorio tedesco, presumibilmente nei pressi di Friedrichsruh.]]
 
Verso la fine della guerra il governo svedese decise di intraprendere azioni volte a recuperare quanti prigionieri scandinavi fosse possibile dai campi di concentramento tedeschi, compresi ebrei e poliziotti danesi e membri della resistenza norvegese e vittime del programma tedesco [[Notte e nebbia]] di sparizioni programmate; presto il programma, noto poi come [[Autobus bianchi]] per il colore e tipo dei mezzi usati, venne allargato al recupero di quanti più possibile prigionieri indipendentemente dalla nazionalità e Folke Bernadotte ne fu un importante animatore, mentre alla stampa vennero fornite informazioni marginali ed istruzioni sull'evitare articoli in merito per non irritare i tedeschi; a Stoccolma il diplomatico norvegese Niels Christian Ditleff si attivò per i suoi concittadini, ma anche in Danimarca si preparavano piani per il recupero dei danesi detenuti, principalmente a cura dell'ammiraglio Carl Hammerich, ed i due si incontrarono per preparare azioni comuni<ref>{{quote|Durante il 1944 Ditleff incontrò anche diverse volte l'ammiraglio danese Carl Hammerich e fu così informato sui suoi piani segreti per uno ''Jutlandcorps'' preposto a salvare danesi e norvegesi dai campi tedeschi.|''Vi åker till Sverige'', p. 73|Under 1944 träffade Ditleff också flera gånger den danske amiralen Carl Hammerich och blev på så sätt underrättad om dennes hemliga planer på en ''Jyllandskorps'' för att rädda danskar och norrmän ut ur de tyska lägren.|lingua=sv}}</ref>, ma un tentativo di far partecipare ai primi viaggi svedesi anche personale danese venne stroncato da Hitler il 23 gennaio 1945 che minacciò un attacco in Danimarca e Norvegia se il personale non fosse stato interamente svedese. Anche gli Alleati vennero informati delle spedizioni che avrebbero coinvolto navi e mezzi terrestri in zone tedesche controllate e colpite regolarmente dalle aviazioni alleate, ma gli inglesi risposero che non potevano garantire la sicurezza del gruppo in territorio tedesco, ed infatti la spedizione di inizio marzo 1945 venne attaccata da aerei della RAF con 25 prigionieri ed un autista uccisi nel mitragliamento. Alla fine del programma, 15.345 prigionieri vennero recuperati tra gravi rischi per gli operatori, tutti volontari e dei quali molti facevano parte dei reparti logistici dell'[[esercito svedese]]. Di questi 7.795 erano scandinavi e 7.550 non-scandinavi (polacchi, francesi e di altre nazionalità)<ref name=stat>{{Cita web|lingua=se|url=http://www.redcross.se/Documents/Specifikation_antalet_raddade_Vitabussarna.pdf|titolo=Specifikation över antal räddade/transporterade med de Vita bussarna|editore=Swedish Red Cross|formato=pdf}}</ref>. Tra loro 423 ebrei danesi evacuati dal [[campo di concentramento di Theresienstadt]], mentre i norvegesi erano detenuti nel [[campo di concentramento di Sachsenhausen]].
 
A guerra finita Folke Bernadotte, che come presidente della Croce Rossa aveva cercato di salvare quante più persone possibile dai tedeschi, si adoperò per aiutare la popolazione civile tedesca, e soprattutto i bambini. Nel caso di Wallenberg, inviato a Budapest nel luglio 1944 in missione diplomatica, aveva nella sua azione a Budapest anche un incarico istruito e finanziato da parte del War Refugee Board statunitense, nel corso del quale salvò decine di migliaia di ebrei; dopo la sua scomparsa la Svezia non si adoperò per chiarire la sorte del suo diplomatico, e rifiutò anche l'aiuto offerto in questo senso dagli Stati Uniti<ref name = bergen>{{cita libro | autore = Berger, Susanne, titolo = Stuck In Neutral: The Reasons Behind Sweden's Passivity In The Raoul Wallenberg Case | anno 2005 }}''[http://www.raoul-wallenberg.eu/wp-content/uploads/2005/08/Stuck_25Oct05.pdf Stuck In Neutral: The Reasons Behind Sweden's Passivity In The Raoul Wallenberg Case]'' pagg 3-7</ref>; solo dopo molti anni una commissione svedese, ''Kommissionen om den Svenska Utri kesledningens Agerande i Fallet Raoul Wallenberg. Ett Diplomatiskt Misslyckande'', indagò sui fatti e suppose che parte della passività svedese fosse stata originata dall'incarico statunitense, che metteva a rischio la neutralità svedese, ma senza approfondire veramente il perché la Svezia avesse abbandonato Wallenberg<ref name = bergen/>.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore=AA.VV.|titolo=IlOrtona Terzodei Reich,Marsi vol.: Guerra2300 Lampoanni di storia|annoautore=1993Vincenzo Amendola|editore =Edizioni H&W dell'Urbe|idcittà=Roma|anno={{NoISBN}}1990|cidSBN=H&Wvol.GuerralampoIT\ICCU\AQ1\0061339}}
* {{cita libro |autore=AA.VV.|titolo=IlMarsi: Terzostoria Reich,e vol. Guerra sul mareleggenda|annoautore=1993Attilio Francesco Santellocco|editore=Touta Marsa|città=Luco H&Wdei Marsi|idanno={{NoISBN}}2004|SBN=IT\ICCU\AQ1\0071275|cid=H&Wvol.GuerrasulmareSantellocco, 2004}}
* {{cita libro|titolo=Rivelazioni della linguistica storica (in Le origini della cultura europea)|autore=Giovanni Semerano|editore=[[Leo S. Olschki]]|città=Firenze|anno=1984|SBN=IT\ICCU\SBL\0609676|cid=Semerano, 1984}}
* {{cita libro |autore=AA.VV.|titolo=Il Terzo Reich, vol. Operazione Barbarossa|anno=1993 |editore = H&W |id={{NoISBN}}|cid=H&Wvol.OperazioneBarbarossa}}
* {{cita libro|autore=Enzo Biagi |titolo=La seconda guerra mondiale, vol. I |anno=1995 |editore=Fabbri Editori |id={{NoISBN}} |cid=Biagi1995I}}
* {{cita libro|autore=Enzo Biagi |titolo=La seconda guerra mondiale, vol. III |anno=1995 |editore=Fabbri Editori |id={{NoISBN}} |cid=Biagi1995III}}
* {{cita libro|autore= Enzo Biagi |titolo= La seconda guerra mondiale, vol. V |anno= 1995 |editore=Fabbri Editori |id={{NoISBN}} |cid=Biagi1995V}}
* {{cita libro|autore=William Colby|titolo=La mia vita nella CIA|anno=1981 |edizione=1996 |editore=Mursia |città=Milano |id=ISBN 88-425-1990-1 |cid=Colby1981}}
*Borgersrud, L.: Wollweber-organisasjonen i Norge, Oslo, 1997, pagg. 581
*Ericsson, Kjersti (2011). "German brats" or "War Children", In Lars Westerlund (ed.),The children of foreign soldiers in Finland, Denmark, Austria, Poland and Occupied Soviet Karelia. Nordprint. ISBN 978-951-53-3350-6
* {{cita libro|autore=Basil H. Liddell Hart|titolo=Storia militare della seconda guerra mondiale|anno=1970|edizione=2009|editore=Oscar Storia, Mondadori|città=Milano|id=ISBN 978-88-04-42151-1|cid=Lidell Hart, 2009}}
*{{cita libro|Henrik Olai|Lunde|Finland's War of Choice: The Troubled German-Finnish Coalition in World War II|2011|Casemate Publishers|Havertown, PA|id=ISBN 1935149482|cid=Lunde}}
* {{cita libro|autore=Chris Mann|titolo=British Policy and Strategy Towards Norway, 1941-45|anno=2012|editore=Palgrave Macmillan|id=ISBN 9780230210226|cid=Mann, 2012}}
* Persson, Sune (2002), «''Vi åker till Sverige», De vita bussarna 1945''. Bokförlaget Fischer & co. ISBN 91-85183-18-0 ("Andiamo in Svezia. Gli autobus bianchi nel 1945", in svedese); ''Escape from the Third Reich - Folke Bernadotte and the White Buses'' in inglese , 627 pp. ISBN 9781848325562
 
== Voci correlate ==
* {{cita libro |autore=Cesare Salmaggi, Alfredo Pallavisini|titolo=La seconda guerra mondiale |anno=1989 |editore=Mondadori |id=ISBN 88-04-39248-7|cid=Salmaggi-Pallavisini, 1989}}
{{MultiCol}}
* {{cita libro |autore=Douglas C. Dildy |titolo=Blitz tra i ghiacci |editore=Osprey Publishing/RBA Italia |anno=2009 |id=ISNN 1974-9414 |cid=Dildy2009}}
* [[Marsica]]
* {{cita libro |autore=Gabriele Faggioni, Alberto Rosselli|titolo=L'epopea dei convogli e la guerra nel Mare del Nord |anno=2010 |editore=Mattioli 1885 |id=ISBN 88-6261-152-7|cid=Faggioni-Rosselli, 2010}}
* [[Valle del Giovenco]]
* {{cita libro|autore = Léonce Peillard |titolo = La Battaglia dell'Atlantico |anno=1992 |editore = Mondadori|id=ISBN 88-04-35906-4|cid=Peillard, 1992}}
* [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]]
*{{cita libro|Oleg Aleksandrovič|Ržeševskij|Stalin and the Soviet-Finnish War: 1939-1940|2002|Routledge||id=ISBN 0714652032|cid=Ržeševskij}}
* [[Milonia (città antica)]]
* {{no}} Handelsflåten i krig 1939-1945, Book 1, Norrtraship, Profitt og patriotisme - Atle Thowsen, 1992.
{{ColBreak}}
* {{no}}{{en}}NorgesLexi http://norgeslexi.com/krigslex/krigslex.html (Norsk Krigsleksikon).
* [[Castello di Ortona dei Marsi]]
*Knud J. V. Jespersen: Brigaden. Den danske brigade i Sverige 1943 - 1945. Gyldendal, 1993
* [[Collegiata di San Giovanni Battista (Ortona dei Marsi)]]
*Nils Ørvik: Norsk militær i Sverige 1943 - 1945 Ernst G. Mortensens Forlag, 1951
* [[Mela della valle del Giovenco]]
* [[Diocesi di Avezzano]]
{{EndMultiCol}}
 
== Altri progetti ==
===Sitografia===
{{Interprogetto}}
*[http://www.histclo.com/essay/war/ww2/cou/den/ww2-den.html World War II Country Trends: Denmark]
*[http://www.auschwitz.dk/Denmark.htm Denmark - rescue of the danish jews]
 
== VociCollegamenti correlateesterni ==
* {{Cita testo|url=http://www.comune.ortona.aq.it|titolo=Sito istituzionale del comune di Ortona dei Marsi|sito=comune.ortona.aq.it|editore=Comune di Ortona dei Marsi|accesso=10 giugno 2018}}
*[[Teatro dell'Artico della seconda guerra mondiale]]
*[[Resistenza norvegese]]
 
{{Comuni della provincia dell'Aquila}}
{{Portale|danimarca|finlandia|marina|norvegia|seconda guerra mondiale|svezia}}
{{Comuni del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Marsica}}
 
[[Categoria:BattaglieOrtona edei operazioniMarsi| nell'Atlantico]]
[[Categoria:Battaglie navali della seconda guerra mondiale]]
[[Categoria:Operazioni del fronte occidentale]]
[[Categoria:Operazioni del fronte est]]
[[Categoria:Guerra di continuazione]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono la Germania]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono l'Unione Sovietica]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono il Regno Unito]]
[[Categoria:Battaglie navali che coinvolgono il Regno Unito]]
[[Categoria:Battaglie navali che coinvolgono la Germania]]
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono la Norvegia]]
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono la Finlandia]]