Anna Tatangelo e Potenza (Italia): differenze tra le pagine

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{{Avvisounicode}}
{{Gruppo
{{Divisione amministrativa
|Nome Gruppo = Anna Tatangelo
|Nome = Potenza
|Nazione gruppo = [[Italia]]
|Panorama = Potenza1.jpg
|Immagine bandiera nazione = Immagine:Flag of Italy.svg
|Didascalia =
|Generi musicali = [[Musica pop|Pop]]
|Bandiera = Potenza (Italia)-Gonfalone.png
|Anni di attività = [[2002]] - in attività
|TipoVoce artistabandiera = Solista
|Stemma = Potenza (Italia)-Stemma.png
|Fotografia = 8082rq8.jpg‎
|Voce stemma =
|Dimensione Fotografia =
|Stato = ITA
|Didascalia =
|Grado amministrativo = 3
|Url = [http://www.annatatangelo.com/ annatatangelo.com]|Numero totale album pubblicati = 4
|Divisione amm grado 1 = Basilicata
|Numero album studio = 4
|Divisione amm grado 2 = Potenza
|Numero album live =
|Amministratore locale = [[Dario De Luca (politico)|Dario De Luca]]
|Numero raccolte =
|Partito = [[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]]
|Data elezione = 23-06-2014
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Superficie = 175.43
|Note superficie = [http://www.comuni-italiani.it/076/063/ Dati di riferimento alla superficie]
|Abitanti = 66970
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2018.
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2018
|Sottodivisioni = Barrata, Borgo Giuliano, Borgo Trinità Sicilia, Case Capoiazzo I, Cerreta, Chiàngali, Dragonara, Falcianella, Giarrossa, Lavangone, Macchia Capraia, Masseria Cavalieri, Masseria Viggiani, San Nicola, Tiera, Tora-Centomani, Varco d'Izzo
|Divisioni confinanti = [[Anzi]], [[Avigliano]], [[Brindisi Montagna]], [[Picerno]], [[Pietragalla]], [[Pignola]], [[Ruoti]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Vaglio Basilicata]]
|Zona sismica = 1
|Gradi giorno = 2472
|Nome abitanti = potentini
|Patrono = San [[Gerardo di Potenza]]
|Festivo = 30 maggio
|PIL =
|PIL procapite =
|Soprannome = ''Città verticale''<br>''Città delle cento scale''
|Mappa = Map of comune of Potenza (province of Potenza, region Basilicata, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Potenza all'interno dell'omonima provincia
|Diffusività =
}}
'''Potenza''' ({{audio|It-Potenza.ogg}}, <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/poˈtɛnʦa/|it}}<ref>{{Dipi|Potenza}}</ref>; ''Puténz'' in [[Dialetti gallo-italici di Basilicata|dialetto potentino]], {{IPA|[pu'tenʣə]}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:66970}} abitanti,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> capoluogo della regione [[Basilicata]] e della [[Provincia di Potenza|provincia omonima]]. È il primo comune della regione per popolazione<ref>[http://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/popolazione/ Comuni lucani per popolazione]</ref> e l'undicesimo per superficie.
 
È nota come "''Città verticale''" per la sua particolare struttura urbanistica<ref>{{Cita web|url=http://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-le-scale/?lang=it|titolo=Potenza, le scale}}</ref>, che presenta il [[Centro storico di Potenza|centro storico]] posto sull'altura più elevata e i restanti quartieri posti ad altitudini gradualmente inferiori; con i suoi 819 metri di altitudine [[Livello del mare|s.l.m.]] Potenza è il capoluogo di regione situato alla quota più elevata in Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www.italia.it/it/scopri-litalia/basilicata/potenza.html|titolo=Potenza}}</ref> È nota anche come "''Città delle cento scale''"<ref>{{Cita web|url=http://www.vdgmagazine.it/single-post/2016/11/10/Potenza-citt%C3%A0-delle-cento-scale?author=12|titolo=Potenza, città delle cento scale {{!}} Viaggi del Gusto - VdG Magazine|sito=Viaggi del Gusto - VdG Magazine|accesso=11 agosto 2018}}</ref>, per via del suo sistema di scale, antiche e moderne, che collega le varie parti del centro urbano: la città possiede, infatti, il sistema di [[Scala mobile|scale mobili]] per il trasporto pubblico di maggior estensione in [[Europa]]<ref name=":13">{{Cita news|autore=|url=http://www.lecronachelucane.it/2017/06/04/potenza-capoluogo-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza Capoluogo è la città con le scale mobili più lunghe d'Europa|pubblicazione=www.lecronachelucane.it|data=4 giugno 2017}}</ref> ed il secondo al mondo dopo quello di [[Tokyo]]<ref name=":14">{{Cita news|url=https://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/324433/a-potenza-scale-mobili-da-record.html|titolo=A Potenza scale mobili da record|accesso=15 settembre 2018}}</ref><ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.niclatouring.org/nt/potenza-e-la-citta-con-le-scale-mobili-piu-lunghe-deuropa/|titolo=Potenza è la città con le scale mobili più lunghe d’Europa {{!}} NICLATOURING|autore=Liantonio1840 per Niclatouring|sito=www.niclatouring.org|accesso=15 settembre 2018}}</ref>.
{{Bio
|Nome = Anna
|Cognome = Tatangelo
 
Capoluogo della Basilicata dal [[1806]]<ref>{{Cita libro|titolo=Potenza capoluogo (1806 - 2006). Edizione speciale per il Bicentenario di Potenza capoluogo. Vol. I-II.|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Potenza}}</ref><ref>Dal 1806 al 1970 la Basilicata era classificata come provincia (durante il [[Regno di Napoli]], il [[Regno delle Due Sicilie]] e anche durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]) e Potenza fu quindi capoluogo provinciale. A partire dal 1970, con la creazione delle Regioni, Potenza divenne capoluogo del neonato ente amministrativo della Regione Basilicata.</ref>, sede dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Università della Basilicata]] dal [[1982]], Potenza è una delle poche città italiane ad essere stata insignita di due medaglie d'oro: la prima come [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|città benemerita del Risorgimento nazionale]], nel [[1898]], la seconda come [[medaglia d'oro al merito civile]], nel [[1980]].
|Sesso = F
 
|LuogoNascita = Sora
== Geografia fisica ==
|GiornoMeseNascita = 9 gennaio
=== Territorio ===
|AnnoNascita = 1987
[[File:City of Potenza (The southern part) (2).jpg|thumb|271x271px|Potenza (Piani del Cardillo)|sinistra]]
|LuogoMorte =
La città sorge nell'alta [[valle del Basento]], lungo una dorsale appenninica a nord delle [[Dolomiti lucane]] racchiusa da vari monti più alti, tra i quali i [[Monti Li Foj]], pertanto Potenza sorge in una zona ad alta sismicità.<ref>Protezione Civile - Rischio Sismico. http://www.comune.potenza.it/index.php?option=com_content&view=article&id=586:sismico&catid=179:rischi&Itemid=351</ref>
|GiornoMeseMorte =
 
|AnnoMorte =
Il nucleo medievale dell'abitato è posto su un rilievo a 819 metri [[Livello del mare|s.l.m.]], cosicché per altitudine ufficiale Potenza è seconda solo a [[Enna]] tra i capoluoghi di provincia italiani. I quartieri più moderni sorgono invece più in basso, sino a lambire il corso del fiume [[Basento]], il cui alveo a partire dalla seconda metà del XX secolo è stato fortemente antropizzato.
|Attività = cantante
 
|Nazionalità = italiana
Per superficie il comune di Potenza è l'undicesimo più grande della regione.<ref>[http://www.tuttitalia.it/basilicata/81-comuni/superficie/ Comuni lucani per superficie]</ref>
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Potenza}}
Il clima è [[Clima mediterraneo|mediterraneo]] e [[Clima di montagna|montano]], quindi freddo e nevoso d'inverno, tiepido e secco d'estate. Gennaio è statisticamente il mese più freddo e la temperatura media è di +3,5&nbsp;°C, mentre luglio e agosto sono i mesi più caldi e registrano una temperatura media di +20&nbsp;°C.
{{ClimaAnnuale
|nome=Potenza
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12). -->
|tempmax01=5.5
|tempmax02=6.1
|tempmax03=8.7
|tempmax04=12.3
|tempmax05=18.1
|tempmax06=22.2
|tempmax07=25.5
|tempmax08=25.8
|tempmax09=21.9
|tempmax10=16.6
|tempmax11=11.5
|tempmax12=8.1
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12). -->
|tempmin01=0.1
|tempmin02=1.0
|tempmin03=2.3
|tempmin04=4.1
|tempmin05=8.2
|tempmin06=12.7
|tempmin07=15.2
|tempmin08=15.6
|tempmin09=12.8
|tempmin10=9.0
|tempmin11=5.2
|tempmin12=2.4
|vento01=W
|intensità01=5.7
|vento02=W
|intensità02=6.0
|vento03=W
|intensità03=5.6
|vento04=W
|intensità04=5.5
|vento05=W
|intensità05=5.0
|vento06=W
|intensità06=4.9
|vento07=W
|intensità07=5.1
|vento08=W
|intensità08=4.9
|vento09=W
|intensità09=4.8
|vento10=W
|intensità10=4.7
|vento11=W
|intensità11=5.3
|vento12=W.
|intensità12=5.5
}}
 
== Origine del nome ==
==Biografia==
La prima teoria sull'origine del nome della città venne riportata dallo storico [[Emmanuele Viggiano]] che nelle sue [[Memorie della Città di Potenza|''Memorie della Città di Potenza'']] cita un'ipotesi secondo la quale il toponimo deriverebbe dagli [[Antica Grecia|antichi Greci]] che, vedendo la città posta originariamente sulle sponde del [[Basento]] e colpiti dall'uso che gli abitanti facevano delle sue acque, le avrebbero attribuito lo stesso nome dato al fiume, che corrispondeva alla parola [[Lingua greca antica|greca]] Ποτὶζω (''Potizo''); tale termine in [[lingua latina]] sarebbe poi divenuto ''Potentia'', da cui deriverebbe il nome attuale. Secondo Viggiano, quindi, il nome della città avrebbe un carattere prettamente greco, che non sarebbe quindi potuto derivare dal popolo dei [[Lucani]]<ref>{{Cita libro|autore=E. Viggiano|titolo=Memorie della città di Potenza|anno=1805|editore=Orsini|città=Napoli|capitolo=Capitolo II}}</ref>. L'ipotesi degli storici contemporanei è invece che la città abbia assunto tale denominazione in occasione della fondazione della colonia romana di ''Potentia'', in quanto simile al nome di altre colonie quali ''[[Florentia]]'', ''[[Valencia|Valentia]]'' o ''[[Faenza romana|Faventia]]ː'' il nome di ''Potentia'', in particolare, sarebbe una formazione latina di tipo augurale, traducibile con “la potente”.<ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/063/|titolo=Comune di Potenza|sito=comuni-italiani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref>
===Le Origini===
Anna Tatangelo nasce a [[Sora]] (FR) il [[9 gennaio]] del [[1987]], sorella minore di Silvia, Giuseppe e Maurizio e figlia di due pasticceri sorani, Dante e Palmira.
 
== Storia ==
A partire dal [[1994]], a soli 7 anni, Anna prende parte a diverse manifestazioni canore provinciali e regionali. Il primo piazzamento di rilevanza,è datato [[1999]]:il secondo posto al “[[Minifestival della Canzone]]” di Viterbo, che l'anno dopo, invece, vince.
=== Età antica ===
{{Citazione|Il tempo divoratore non ha serbato che pochi avanzi di sì celebre città mediterranea dei Lucani; ma quelli che tuttavia rimangono, fan chiara testimonianza ch'ella esser doveva uno de' più ragguardevoli e distinti luoghi dell'antica [[Lucania|regione lucana]]...|[[Andrea Lombardi]], ''La corona di Critonio'', 1836}}
 
[[File:Face mefitis.jpg|thumb|Volto in bronzo della dea Mefite, divinità venerata dagli antichi Lucani e nella ''Potentia'' romana, frammento conservato presso il [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]]]]
Nel [[2001]] partecipa al concerto “[[La Nota D'oro di Blera]]”, vince il concorso itinerante “[[Bravissimi in Tour”]], di tappa proprio a Sora e si ripete vincendo anche la finale nazionale di Cassano.
Ancora, doppio secondo posto alle selezioni e alla finalissima del concorso “Una Voce Per…” e un'altra vincita a “[[Castelliri in Musica]]”.
 
L'origine della città è certamente antica, ma incerta: secondo alcuni storici, come riporta il [[Raffaele Riviello|Riviello]], sarebbe [[Pelasgi|pelasgica]], [[Sabellici|sabellica]] o di stirpe [[Italioti|italo-greca]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=[[Raffaele Riviello]]|titolo=Costumanze vita e pregiudizi del popolo potentino|url=http://www.provincia.potenza.it/provincia/files/docs/13/58/94/DOCUMENT_FILE_135894.pdf|anno=1893|editore=tip. Garramone e Marchesiello|città=Potenza|posizione=Appendice. Sunto storico della città di Potenza dai più remoti tempi ai giorni nostri.}}</ref> Il comprensorio della città risulta abitato sin dall'[[VII secolo a.C.]] dall'antico popolo indigeno dei ''Peuketiantes'', affini per tradizioni ed usanze alle popolazioni degli [[Iapigi]] e dei [[Peuceti]].<ref>{{Cita libro|autore=A. Russo|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=79-82|capitolo=La storia - Potenza. Archeologia di una città, par. 1, Prima della città}}</ref> Tra il [[V secolo a.C.|V]] e il [[IV secolo a.C.]] avvenne l'insediamento dei [[Lucani]] nella zona, che gradualmente si affermarono come l'etnia dominante del territorio.<ref>{{Cita libro|autore=A. Russo|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=82-83|capitolo=La storia - Potenza. Archeologia di una città, par. 1, Prima della città}}</ref> Una delle ipotesi più accreditate è che la città sia stata fondata proprio dai Lucani nel IV secolo a.C, come testimoniato dal ritrovamento di reperti archeologici dell'epoca.<ref name=":1">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/16/potenza-matera-confronto-sulla-storia/|titolo=POTENZA-MATERA, CONFRONTO SULLA STORIA|pubblicazione=Potentia Review|data=16 settembre 2018|accesso=19 settembre 2018}}</ref>
Nell'agosto dello stesso anno, Anna viene selezionata dalla Rai per il “[[Girofestival]]” dove si presenta con il suo primo inedito, dal titolo ''[[Dov'è il coraggio]]'', per la stessa canzone gira anche il suo primo videoclip e in più firma anche il suo primo contratto (con la CSB Italia - Casalba).
Tale ipotesi sarebbe confermata dagli storici romani, secondo i quali Potenza rappresentò un centro importante per i Lucani, essendo una delle undici [[città-Stato]] cantonali della [[Lucania]] [[Popoli dell'Italia antica|preromana]], cinque delle quali comprese nel territoro dell'odierna [[Basilicata]], che costituivano la federazione delle città di quell'antico popolo.<ref>{{Cita libro|autore=Plinio il Vecchio|titolo=Historia Naturalis|posizione=Libro III, paragrafo 98}}</ref> Potenza sarebbe stata quindi anche la città-Stato lucana più vicina al santuario federale di Rossano, adibito al culto della [[Mefite|Dea Mefite]], ed ai centri di Braida e Serra, oggi facenti parte del comune di [[Vaglio Basilicata|Vaglio]].<ref name=":1" />
 
Se nel [[IV secolo a.C.]] oscillarono, durante le [[guerre sannitiche]], tra l'alleanza con i [[Sanniti]] e quella con i Romani<ref>Livio, [[s:la:Ab Urbe Condita/liber X|X]].</ref><ref>Livio, [[s:la:Ab Urbe Condita/liber X|X, 11]].</ref>, le popolazioni della zona di Potenza, come il resto dei Lucani, furono apertamente ostili nei riguardi della nascente supremazia di [[Roma (città antica)|Roma]] a partire dal [[III secolo a.C.]] , dato che nelle [[guerre pirriche]] si schierarono con i nemici di quest'ultima.<ref>[[Fasti triumphales]] celebrano per il [[282 a.C.|282]]/[[281 a.C.]]: ''[[Gaio Fabricio Luscino]], [[Console (storia romana)|console]], trionfò su [[Sanniti]], Lucani e [[Bruzi]], alle none di marzo (5 marzo)''.</ref><ref name="Piganiol181">{{cita|A. Piganiol|pag. 181}}.</ref> Al termine di tale conflitto le popolazioni di Potenza e degli altri centri lucani divennero ''[[Socii e foederati|socii]]'' dei Romani, mantenendo però i loro usi ed istituzioni.<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Pareti|autore2=Angelo Russi|titolo=Storia della regione lucano-bruzzia nell'antichità|url=https://books.google.it/books?id=omqiQr6QrjwC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|anno=1997|editore=Edizioni di Storia e Letteratura|città=Roma|capitolo=Parte IV: da Timoleonte alla conquista romana (347-264 AV.CR.) - Capitolo IV - Dalla partenza di Pirro al dominio romano indiscusso|ISBN=978-88-87114-23-2}}</ref> Nonostante la sconfitta militare, vissero senza particolari ripercussioni fino alla [[Seconda guerra punica|seconda guerra punica]], nella quale furono inizialmente alleati dei Romani, ma a seguito della rovinosa sconfitta nella [[battaglia di Canne]] passarono nel campo di [[Annibale]].<ref>{{Cita libro|autore=Luigi Pareti|autore2=Angelo Russi|titolo=Storia della regione lucano-bruzzia nell'antichità|url=https://books.google.it/books?id=omqiQr6QrjwC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false|anno=1997|editore=Edizioni di Storia e Letteratura|città=Roma|capitolo=Parte V: il dominio romano nell'Età Repubblicana - Capitolo II - La prima fase della guerra annibalica (218-213)|ISBN=978-88-87114-23-2}}</ref> Dopo la [[battaglia del Metauro]], nel corso della quale fu vinto e ucciso il fratello [[Asdrubale Barca]], Annibale si ritira in Africa lasciando alla mercé di Roma le città e le popolazioni che lo avevano supportato, tra cui quelle della stessa Potenza.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 29 ss.; M. Gualtieri, ''La Lucania romana: cultura e società nella documentazione archeologica'', Napoli, Loffredo, 2003, pp. 96-97.</ref> A partire dal [[II secolo a.C.]] quindi, a seguito delle guerre annibaliche, la Lucania ed il comprensorio della città entrano definitivamente nell'orbita di Roma e si assiste ad una loro progressiva [[Romanizzazione (storia)|romanizzazione]], che portò ad una crescita dell'importanza del centro abitato potentino a discapito delle campagne circostanti.<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica.|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|pp=22-23|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> È a questo periodo che risalirebbe la fondazione della colonia romana di ''Potentia'' che, sebbene non si abbiano fonti certe che attestino l'ordinamento politico assunto dalla città, ebbe verosimilmente la condizione di [[Socii e foederati|civitas foederata]], governata da un [[Prefetto (storia romana)|praefectus]].<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica.|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|p=29|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> ''Potentia'' ereditò il ruolo di centro di culto principale in Lucania della Dea Mefite e vi venne quindi eretto un tempio ad essa dedicato, in sostituzione del santuario federale di Rossano, ormai caduto in disuso.<ref name=":1" /><ref name=":3" /> Tracce di questo culto sono rimaste nella toponomastica cittadina fino all'[[Ottocento]], in cui l'attuale Piazza Martiri Lucani era denominata ''Largo Dea Mefite''.<ref>{{Cita web|url=http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto%20Archeologico/346|titolo=http://db.histantartsi.eu/web/rest/Reperto%20Archeologico/346|sito=db.histantartsi.eu|accesso=19 settembre 2018}}</ref>
Intanto perfeziona il suo stile, grazie agli insegnamenti dell'Accademia musicale di Sora, per la quale svolge attività concertistica nel coro giovanile.
 
[[File:Lucania da The Historical Atlas, by William R. Shepherd, 1911.png|thumb|upright=1.8|La città di ''Potentia'' all'interno della Lucania romana secondo ''The Historical Atlas'' di William R. Shepherd, 1911]]
===2002- Il Successo con "Doppiamente Fragili"===
 
Nel [[I secolo a.C.]] , durante la [[Guerra civile romana (83-82 a.C.)|guerra civile romana]] combattuta tra le fazioni di [[Gaio Mario|Mario]] e [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] ''Potentia'' si schierò, con le altre popolazioni lucane e [[Sanniti|sannitiche]], dalla parte di Mario; i primi potentini presero quindi verosimilmente parte alla decisiva [[battaglia di Porta Collina]] a seguito della quale si ebbe la vittoria finale di Silla, che si vendicò spietatamente di tutti i suoi oppositori: per quanto riguarda ''Potentia'', fu imposta la distruzione delle mura e l'assegnazione di terre e case requisite agli abitanti ai [[Veterano (storia romana)|veterani]] di Silla.<ref name=":1" /> La storia si ripetette con la successiva [[Guerra civile romana (44-31 a.C.)|guerra civile romana]] tra [[Augusto|Ottaviano]] e [[Marco Antonio]], a seguito della quale la città, che si era schierata dalla parte del secondo, subì di nuovo devastazioni e confische a favore dei veterani di Ottaviano vittoriosi nella [[battaglia di Filippi]].<ref name=":1" /> Alla tarda [[Repubblica romana|età repubblicana]] risalgono le prime informazioni precise circa lo status amministrativo di ''Potentia'', che risulta essere un ''municipium'' assegnato alla [[Tribù (storia romana)|tribù]] ''Pomptina'', con un regolare apparato amministrativo comprendente un [[Senato romano|senato]] locale, ovvero l'''[[Decurione|ordo decurionum]]'', [[Quadrumvirato|quadrunviri]], [[Edile (storia romana)|edili]] e [[Questore (storia romana)|questori]].<ref name=":2" />
Nel 2002, a 15 anni, partecipa e vince all [[Accademia della Canzone di Sanremo]], il che le consente di partecipare nella categoria Giovani del [[Festival di Sanremo]] dello stesso anno, dove vince con il brano ''[[Doppiamente fragili]]'' composto da [[Marco Del Freo]] e [[David Marchetti]].
 
In [[età imperiale]] ''Potentia'' rimane una città relativamente ricca di magistrature imperiali e municipali.<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|pp=29-30|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref> Nel [[III secolo|III secolo d.C.]] l'amministrazione pubblica della città, identificata come ''Res Publicae Potentinorum'', affrontò un periodo di dissesto finanziario, per far fronte al quale fu inviato un alto funzionario imperiale.<ref name=":1" /><ref>{{Cita news|url=http://www.basilicatapost.it/potenza-calcio-sport-romani/|titolo=A Potenza i conti in rosso anche in epoca romana - BasilicataPost.it|pubblicazione=BasilicataPost.it|data=5 novembre 2017|accesso=20 settembre 2018}}</ref> L'economia della città, secondo le scarse fonti storiche disponibili, doveva fondarsi, oltre che sull'agricoltura e la pastorizia, anche sulla presenza documentata della [[Collegium|corporazione]] degli asinai e dei mulattieri, il che ha fatto ipotizzare per ''Potentia'' la funzione di snodo [[Carovana|carovaniero]] per l'antica Lucania<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|p=30|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref>, anche considerando la posizione geografica e strategica della città, che durante la dominazione romana fu collegata, con l'apertura di strade militari, a molti centri limitrofi quali [[Oppido Lucano|Oppidum]], [[Venosa|Venusia]], [[Anzi|Anxia]] e [[Grumentum]].<ref>M. Gualtieri, ''La Lucania romana: cultura e società nella documentazione archeologica'', Napoli, Loffredo, 2003, p. 132.</ref>
Dopo questa vittoria [[Pippo Baudo]] la sceglie come co-conduttrice della trasmissione Sanremo Top.
 
Durante il periodo [[Tardo impero romano|tardo-imperiale]], precisamente tra il [[280 d.C.]] ed il [[300 d.C.]] , venne costruita, per volere degli imperatori [[Diocleziano]] e [[Massimiano|Massimiano Erculeo]], la ''[[via Herculea]]'', importante strada che collegava ''Potentia'' con ''Grumentum'' e ''Venusia''.<ref name=":1" /> ''Potentia'' costituisce nel periodo [[Tarda antichità|tardo-antico]], anche grazie ai nuovi collegamenti stradali realizzati dall'impero<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=Annarita Di Noia|anno=2008|titolo=Potentia. La città romana tra età repubblicana e tardo antica|rivista=I quaderni - documentazione regione|editore=Consiglio regionale della Basilicata|pp=31, 40-41|url=http://www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/files/docs/17/51/10/DOCUMENT_FILE_175110.pdf}}</ref>, uno dei primi nuclei del nascente [[cristianesimo]] lucano: è infatti il potentino Erculenzio il primo [[vescovo]] lucano di cui si abbia notizia certa, nel [[495]], così come la chiesa ritenuta la più antica della regione, ovvero la [[Cattedrale di San Gerardo|Cattedrale di Potenza]], la cui prima costruzione risale al periodo compreso tra il [[IV secolo|IV]] e il [[V secolo]], analogamente alla [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|chiesa di San Michele]].<ref name=":1" /><ref name=":4" /><ref name=":5">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/07/01/la-centralita-storica-di-potenza-nella-cristianizzazione-della-lucania-basilicata/|titolo=LA CENTRALITA’ STORICA DI POTENZA NELLA CRISTIANIZZAZIONE DELLA LUCANIA (BASILICATA)|pubblicazione=Potentia Review|data=1º luglio 2018|accesso=20 settembre 2018}}</ref>
Sempre nello stesso anno, incontra un artista che sicuramente contribuisce molto allo sviluppo della sua carriera, duetta, infatti, con [[Gigi D'Alessio]] in ''Un nuovo bacio'', il brano viene trasmesso nelle radio e per diverse settimane rimane ai vertici delle classifiche.
 
=== Medioevo ===
===2003- Il primo disco "Attimo x Attimo".===
[[File:Torre Guevara, Potenza, girando intorno.jpg|thumb|La Torre Guevara, ultimo resto del castello di Potenza, risalente all'[[Alto Medioevo]]|sinistra]]
Nel [[2003]] Anna, torna al Festival di [[Festival di Sanremo 2003|Sanremo]], questa volta nella sezione Big, in coppia con [[Federico Stragà]] con la canzone ''[[Volere volare]]'', firmata da [[Bungaro]] e [[Claudio Passavanti]].
 
{{Citazione|La città di Potenza fu generata dai boschi lucani,<br />e sostenuta dalla tua protezione, o San Gerardo.<br />Fornita di monti e di prati a perdita d’occhio<br />coltiva campi fecondi di greggi ed armenti,<br />austera di stirpe lombarda e potente di coloni<br />rifulge più ricca dei suoi vicini.|[[Eustachio da Matera]], ''Planctus Italiae'', 1270|Urbs est Lucanis generata Potentia lucis,<br />fulta patrociniis, sancte Girarde, tuis.<br />Montibus et pratis gregis armentique feraces,<br />et limi late predita cultat agros,<br />Lombardis populis austera potensque colonis<br />Prestat vicinis diviciosa suis.|lingua=la}}
Nell'autunno dello stesso anno esce il primo album, dal titolo ''[[Attimo x attimo]]''; il pezzo che dà il titolo al disco è una canzone originariamente scritta da [[Fio Zanotti]] per [[Mia Martini]] (scomparsa prima di poterla eseguire).
''[[Attimo x attimo]]'' non supera le 10.000 copie, ma segna comunque un'ottima partenza per un'artista di soli 16 anni.
Dall'album vengo estratti ''[[Corri]]'' per l'estate dello stesso anno, la stessa ''[[Attimo x Attimo]]'' e ''[[L'Amore Più Grande Che C'è]]''
 
[[File:PrincipateSalerno851Duchy of Benevento8century.png|thumb|300x300px|''Potentia'' all'interno dei confini del Ducato di Benevento e del Principato di Salerno|destra]]
Nel [[2004]] viene scelta dalla [[The Walt Disney Company|Disney]] per duettare ancora con [[Gigi D'Alessio]] interpretando il brano ''[[Il mondo è mio]]'', colonna sonora del film di animazione [[Aladdin]].
 
La città seguì poi le vicissitudini dell'impero fino alla sua decadenza: saccheggiata dai [[Visigoti|Goti]] di [[Alarico I|Alarico]] nel [[402]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/potenza_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=POTENZA in "Enciclopedia Italiana"|sito=www.treccani.it|accesso=14 ottobre 2018}}</ref>, nei primi secoli dell'[[Alto Medioevo]] dovette risentire della crisi causata dalle [[Invasioni barbariche del V secolo|invasioni barbariche]] e dalla [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'impero]], tanto che le fonti relative alla vita cittadina di quel periodo sono scarse.<ref name=":0" /> Tra il V ed il [[VI secolo]] l'abitato della città doveva già essere racchiuso da mura fortificate, per far fronte alla crisi dei centri urbani ed alle minacce di eventuali invasioni.<ref name=":6">{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=104|volume=Vol. 1|capitolo=La storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> Conquistata da parte dei [[Impero bizantino|bizantini]] al termine della [[Guerra gotica (535-553)|guerra greco-gotica]], sempre nel VI secolo, a seguito dell'invasione dei [[Longobardi]] in Italia, entrò a far parte del [[Ducato di Benevento]] prima e del [[Principato di Salerno]] poi.<ref name=":0" /> Durante la dominazione longobarda è attestata l'istituzione a Potenza di una [[Contea (feudo)|contea]] e del primo conte di Potenza, Indulfo, nell'[[803]]<ref name=":1" />; all'epoca longobarda risale probabilmente anche la costruzione dell'attuale edificio della chiesa di San Michele Arcangelo.<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20050907170715/http://www.basilicata.cc/chiese/potenza3/index.htm|titolo=Chiesa di S. Michele Arcangelo - Potenza|data=7 settembre 2005|accesso=20 settembre 2018}}</ref> Tra il [[700]] e il [[1000]] Potenza ebbe un'importante ruolo dal punto di vista religioso, rappresentando per la [[Chiesa cattolica|Chiesa romana]] l'ultimo baluardo meridionale, a causa della diffusione che aveva avuto la Chiesa di rito greco nel resto della regione e del Sud Italia dovuta alla dominazione bizantina.<ref name=":5" /> Tra il [[IX secolo|IX]] ed il [[X secolo]] fu necessario ricostruire le fortificazioni cittadine, essendo Potenza coinvolta nelle guerre tra Longobardi e Bizantini per il possesso del Sud Italia, ma anche a causa del terremoto che nel [[990]] distrusse la città.<ref name=":6" /> Tra i secoli [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo|XII]] iniziò e si concluse la [[conquista normanna dell'Italia meridionale]], a seguito della quale tutto il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] venne riunito nel [[Regno di Sicilia]]<ref>Sul periodo in generale, cfr. le informazioni desumibili, anche per Potenza, in F. Panarelli, ''La vicenda normanna e sveva'', in ''Storia della Basilicata'', a cura di G. De Rosa e A. Cestaro, vol. 2. ''Il Medioevo'', a cura di C. D. Fonseca, Roma-Bari, Laterza, 2002, pp. 86-124.</ref>; in quel periodo le scorrerie dei [[saraceni]] minacciarono anche una zona come quella di Potenza, lontana dalle coste e arroccata sui contrafforti dell'Appennino all'interno: ne sarebbe testimonianza una località denominata fino all'inizio del [[XIX secolo]] ''Campo saraceno'', che a detta degli storici locali conservava nel nome il ricordo delle incursioni arabe, sebbene la città non venne mai da essi conquistata.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, p. 48.</ref>
Nello stesso anno instaura una collaborazione con il canale [[Video Italia]] dove debutta come presentatrice di un programma di dediche, che conduce per due anni.
 
[[File:SanGerardoPotenza2.jpg|thumb|250x250px|Raffigurazione scultorea di Gerardo di Piacenza, patrono di Potenza, vescovo della città dal 1111 al 1119, proclamato [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] nel 1120]]
Tra le tante partecipazioni a trasmissioni televisive e manifestazioni, va segnalata quella della [[Giornata Mondiale della Gioventù 2002|XVII Giornata Mondiale della Gioventù]], dove Anna interpreta ''[[Amazing Grace]]'' insieme a [[Tiziano Ferro]], [[Raf]] e [[Antonella Ruggiero]].
 
Il periodo normanno fu ricco per Potenza di importanti avvenimenti; la città ospitò infatti in due occasioni illustri protagonisti della politica internazionale dell'epoca: nel [[1137]] al tempo di [[Ruggero II di Sicilia]] vennero accolti in città [[Papa Innocenzo II]] e l'imperatore [[Lotario II di Supplimburgo|Lotario II]]; nel [[1149]] re Ruggero II vi ricevette [[Luigi VII di Francia]], liberato a opera della flotta normanna dalle mani dei saraceni mentre ritornava da una sfortunata spedizione in [[Terra Santa]].<ref name=":6" /> Sin dai primi anni del [[XII secolo]] la città rivestiva particolare importanza come sede vescovile: era infatti sede di raccolta dei [[Crociato|Crociati]] in partenza per il [[Medio Oriente]].<ref name=":1" /> Altro importante evento fu la nomina a vescovo di [[San Gerardo di Potenza|Gerardo Della Porta]], di Piacenza, vescovo di Potenza dal [[1111]] al [[1119]], che fu santificato nel [[1120]] ad un anno dalla morte ed in seguito nominato patrono della città.<ref name=":1" /> Il ruolo svolto dal vescovo Gerardo fu importante anche per la cultura e l'istruzione della popolazione: a lui è attribuita l'istituzione a Potenza durante il suo magistero di una scuola di [[grammatica]] e [[teologia]], dove egli stesso avrebbe diffuso questi insegnamenti soprattutto tra i giovani del luogo, peraltro in forma gratuita, divenendo così uno dei fondatori della [[Cultura|tradizione culturale]] della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.templarisanbernardo.org/San%20Gerardo%20il%20patrono%20di%20Potenza.htm|titolo=Santi_E' piacentino san Gerardo il Patrono di Potenza|sito=www.templarisanbernardo.org|accesso=2018-11-18}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.potentiareview.it/2018/10/15/la-tradizione-culturale-di-potenza/|titolo=LA TRADIZIONE CULTURALE DI POTENZA|pubblicazione=Potentia Review|data=2018-10-15|accesso=2018-11-18}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/75750|titolo=San Gerardo di Potenza su santiebeati.it|sito=Santiebeati.it|accesso=2018-11-18}}</ref> Secondo studi di carattere linguistico, che mancano tuttavia di una conferma negli eventi storicamente accertati, sarebbe avvenuta in questo periodo storico (prima metà del XII secolo) una massiccia immigrazione nella zona di Potenza e dei comuni limitrofi di genti provenienti dal [[Nord Italia]], in particolare dall'area compresa tra [[Piemonte]] e [[Liguria]], spiegando così l'origine dei [[dialetti galloitalici di Basilicata]], che presentano diverse similitudini con i dialetti dell'Italia settentrionale.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Federica D’Andrea, Carmela Lavecchia,
===2005- Verso nuovi successi con "Ragazza di Periferia".===
Francesca Vittoria Russo, Carminella Scarfiello,
Nel [[2005]] Anna, torna al [[Festival di Sanremo 2005|Festival di Sanremo]] con ''[[Ragazza di periferia]]'', canzone scritta da D'Alessio con Vincenzo D'Agostino e Adriano Pennino.
Anna Maria Tesoro, Francesco Villone|coautori=|anno=2017|titolo=I dialetti:
La canzone ottiene un discreto consenso e si classifica terza nella Categoria Donne.
patrimoni culturali locali nella lingua (rivista di progetti dottorali in corso)|rivista=Ianua. Revista Philologica Romanica|volume=17|numero=|pp=133–168|url=https://dialnet.unirioja.es/descarga/articulo/6319930.pdf}}</ref><ref name=":18">{{Cita web|url=http://www.aptbasilicata.it/a_galloitalico/_da_rohlfs_alla_greco.html|titolo=Il Galloitalico in Basilicata: da ROHLFS alla GRECO|sito=www.aptbasilicata.it|accesso=2018-12-05}}</ref> Tali migrazioni sarebbero state motivate dalle cattive condizioni economiche delle regioni di origine a quel tempo, nonché a motivazioni religiose: gruppi di [[Eresia|eretici]] [[Catarismo|catari]] cercarono verosimilmente scampo alle persecuzioni spostandosi in Basilicata, similmente a quanto avvenuto in [[Sicilia]].<ref name=":18" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tonino Cuccaro|titolo=Il "galloitalico" in Basilicata|rivista=Basilicata Regione - Notizie|volume=|numero=|url=http://consiglio.basilicata.it/consiglioinforma/files/docs/10/51/08/DOCUMENT_FILE_105108.pdf}}</ref> L'invio del vescovo Gerardo a Potenza potrebbe quindi essere stato un tentativo della [[Chiesa cattolica|Chiesa di Roma]] di far fronte alla diffusione dell'eresia, riconducendo i fedeli alla dottrina ufficiale.<ref>{{Cita web|url=http://notizie.comuni-italiani.it/foto/89452|titolo=Sfilata dei Turchi 2015 {{!}} Potenza Notizie|sito=Comuni-Italiani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-12-05}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.sagreinbasilicata.com/feste/parata-dei-turchi-e-processione-di-san-gerardo-a-potenza.htm|titolo=Parata dei Turchi e processione di San Gerardo a Potenza|sito=www.sagreinbasilicata.com|accesso=2018-12-05}}</ref>
Nelle settimane successive riscuote un grande successo e raggiunge la posizione numero 16 dei singoli più venduti.Tra l'altro il brano è accompagnato anche da un intenso videoclip girato da [[Gaetano Morbioli]].
 
Con le nozze di [[Costanza d'Altavilla]], ultima erede dei Normanni, con [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]], figlio del [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], iniziò per il Regno di Sicilia il periodo della dinastia degli [[Hohenstaufen|Svevi]]; Potenza restò fedele a tale dinastia anche dopo la presa del potere da parte di [[Carlo I d'Angiò]] a seguito della [[Battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] del [[1266]] e della [[battaglia di Tagliacozzo]] del [[1268]].<ref name=":1" /> Per questa ragione nello stesso 1268, subito dopo l'avvento degli [[angioini]], assieme alle altre città che avevano parteggiato per gli Svevi, Potenza fu soggetta alla punizione e all'ira del vincitore, che per mano del conte di Belcastro e di [[Ruggiero Sanseverino]], [[conte di Marsico]], fece radere al suolo le mura, mentre molti capi della fazione [[Guelfi e ghibellini|ghibellina]], favorevole agli Svevi, vennero assassinati dai membri della fazione [[Guelfi e ghibellini|guelfa]], filo-angioina, e dal popolino inferocito per il timore di ulteriori ripercussioni degli angioini sulla città.<ref name=":35">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/01/30/la-grande-tragica-epopea-potentina-del-1268/|titolo=LA GRANDE E TRAGICA EPOPEA POTENTINA DEL 1268|pubblicazione=Potentia Review|data=30 gennaio 2018|accesso=20 settembre 2018}}</ref> L'episodio della guerra civile di Potenza tra guelfi e ghibellini venne descritto dal poeta lucano [[Eustachio da Matera]] nella sua opera ''Planctus Italiae'', che contiene i versi più antichi, nella letteratura romanza, in cui si trovi riferimento a fatti storici ed il cui il frammento più lungo è proprio quello dedicato alla distruzione di Potenza<ref name=":35" />:
Durante la partecipazione al Festival esce il suo secondo album anch'esso intitolato ''[[Ragazza di periferia]]''.
 
{{Citazione|Udite le furie minacciose di stragi del vincitore,<br />impazzì il popolo, in un turbine la turba si precipita.<br />Con questo furore vorrebbe placare l’ira del vincitore,<br />vendicarsi, fare strage di nobili.<br />E questo è nulla rispetto al dopo, quando giacque distrutte le sue mura,<br />in più punita per la sua empietà.|[[Eustachio da Matera]], ''Planctus Italiae'', 1270|Auditis cedum furiis, victore minante,<br />insanit populus, turbine turba ruit.<br />Iram victoris placet hoc placare furore,<br />vindictam facere, cedere cede viros.<br />Nec minus inde suis iacuit post diruta muris,<br />sed punita magis impietate sua.|lingua=la}}
L'album contiene 10 brani tra cui ''[[Dimmi dimmi]]'', ballata composta da Adriano Pennino) e ''[[Quando due si lasciano]]'' che sarà poi estratto dall'album come singolo per l'estate 2005.
 
Ai danni subiti a causa del conflitto si aggiunsero quelli dovuti al devastante terremoto del 18 dicembre [[1273]].<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=http://www.italiapedia.it/terremoto_appr_274_comune-di-dinami_102-008|titolo=ITALIAPEDIA {{!}} Approfondimento: TERREMOTO|sito=www.italiapedia.it|accesso=21 settembre 2018}}</ref>
Il terzo singolo estratto dall'album, nel settembre dello stesso anno è ''[[Qualcosa di te]]'', in cui suona il basso Cesare Chiodo, autore di [[Lucio Dalla]]), anch'esso è accompagnato da un videoclip sempre sotto la regia di [[Gaetano Morbioli]].
 
[[File:Ladislao d'Angiò re di Napoli.jpg|thumb|200x200px|[[Ladislao I di Napoli|Ladislao I d'Angio]], re di Napoli, assediò Potenza durante la lotta per il trono contro il fratello [[Ludovico d'Angiò|Ludovico]], ma interruppe le ostilità con la città nel 1399|sinistra]]
Le vendite aumentano e il disco raggiunge le 30.000 copie.
 
Durante il regno angioino, in particolare nella prima metà del [[XIV secolo]], la città passò di mano più volte tra i vari feudatari del re<ref>{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=112|volume=Vol. 1|capitolo=La Storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> e fu in seguito coinvolta nelle guerre dinastiche che travagliarono questo periodo storico: [[Ladislao I di Napoli]], che contendeva il regno al cugino [[Ludovico d'Angiò]], assediò la città, alla quale però usò clemenza il 10 aprile [[1399]] emanando il decreto reale ''in campo Felia prope Potentiam'', rendendola per qualche tempo città regia, sollevandola dalla dipendenza feudale.<ref>R. M. Abbondanza, ''Storia di una cittàː Potenza. Da un manoscritto della seconda metà del sec. XVII'', Salerno, Edisud, 2000, pp. 34, 271.</ref> Per la città perdurò la discontinuità politica anche negli anni del passaggio dalla dinastia angioina a quella [[Corona d'Aragona|aragonese]] ([[1382]] - [[1443]]), periodo nel quale la famiglia nobiliare dei [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]] cercò di mantenere senza successo il possesso della città, dato che re Ladislao ne vendette il titolo comitale nel [[1405]] e lo stesso fece più volte, a partire dal [[1423]], la sorella [[Giovanna I di Napoli|Giovanna]], che successe al fratello al trono degli [[Angiò]] nel [[1414]].<ref name=":7">{{Cita libro|autore=R. Restaino|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=115|capitolo=La storia - La città di Potenza nell'età medievale}}</ref> Tra i vari feudatari che ebbero la giurisdizione della città si annovera anche a partire dal [[1427]] [[Francesco Sforza]], futuro [[duca di Milano]], che ne cedette presto il possesso al cugino [[Michele Attendolo|Michele Attendolo da Cotignola]].<ref name=":1" />
=== 2006- La consacrazione con "Essere una Donna".===
Nel [[2006]] Anna, debutta discograficamente in [[Sudamerica]] e in [[Francia]] e, per la quarta volta in cinque anni partecipa al [[Festival di Sanremo 2006|Festival di Sanremo]] dove trionfa nella categoria donne con la canzone ''[[Essere una donna]]'' composta da [[Mogol]] e [[Gigi D'Alessio]]; la vincita le permette di partecipare alla votazione finale, dove si classifica al terzo posto dopo ''[[Vorrei avere il becco|Vorrei avere il becco]]'' di [[Povia]] e ''[[Dove Si Va]]'' dei [[Nomadi]].
 
Potenza trovò una nuova continuità amministrativa solo con l'avvento dei re aragonesi sul trono del [[Regno di Napoli]], con la nomina a conte di Innico de Guevara nel [[1435]] da parte del nuovo re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso]], che tolse la città agli [[Sforza]], sebbene il territorio della città e gli altri possedimenti assegnati al Guevara non fossero stati ancora completamente sottratti agli angioini, ragion per cui il reale inizio del governo dei Guevara è attestato al [[1444]].<ref name=":7" /><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/inigo-guevara_(Dizionario-Biografico)/|titolo=GUEVARA, Iñigo in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|accesso=14 ottobre 2018}}</ref> La dinastia dei Guevara governerà la città continuativamente per 160 anni, esprimendo sei conti di Potenza e dando vita ad un vasto programma di opere pubbliche militari, religiose e civili, oltre a stabilirvi la loro sede personale ed affettiva.<ref name=":1" />
A pochi giorni dal Festival, esce una riedizione dell'album ''[[Ragazza di periferia]]'', con la canzone sanremese e l'inedito ''[[Colpo di fulmine (Anna Tatangelo)|Colpo di fulmine]]'', che rimane stabile in classifica per diversi mesi.
L'album conquista il grande pubblico e raggiunge il Disco D'oro ed il Disco Di Platino.
 
=== Età moderna ===
In estate gira l'Italia con il Tour estivo, prende parte a numerose trasmissioni televisive e manifestazioni varie, dove presenta il suo ultimo singolo ''[[Colpo di fulmine (Anna Tatangelo)|Colpo di fulmine]]'' e viene premiata a Venezia al primo "[[Venice Music Award]]" come "Rivelazione Femminile 2006"
[[File:Stemma-famiglia-15029-guevara suardo-0.jpg|thumb|200x200px|Lo stemma della famiglia dei Guevara, conti di Potenza dalla metà del XV secolo all'inizio del XVII secolo]]
 
Nel [[XV secolo]] la famiglia Guevara fece eseguire numerosi interventi di ediliza urbana: fu ricostruito il [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|convento e la chiesa di Santa Maria del Sepolcro]], il chiostro di San Francesco, il palazzo del Seggio e quello comitale (oggi [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]) e venne anche costruito un nuovo acquedotto, nel [[1453]], per volere della marchesa de Guevara, moglie di Innico.<ref name=":9">{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=151|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref> Ad Innico de Guevara successero il figlio Antonio, secondo conte di Potenza e anche [[Viceré di Napoli|Viceré del Regno di Napoli]] per breve periodo<ref name=":10">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/01/15/dei-guevara-potenza-dei-gonzaga-cose/|titolo=DEI GUEVARA DI POTENZA, DEI GONZAGA E DI ALTRE COSE|autore=Pino A. Quartana|data=15 gennaio 2018}}</ref>, e quindi il nipote Giovanni, che quale terzo conte di Potenza partecipò dalla parte degli aragonesi alle guerre contro [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] e [[Luigi XII di Francia|Luigi XII]], distinguendosi per il suo valore militare.<ref name=":9" /> I Guevara allacciarono rapporti con alcune delle principali dinastie nobiliari del [[Italia settentrionale|Nord Italia]] che furono protagoniste del [[Rinascimento italiano|Rinascimento]], quali gli [[Sforza]] ed i [[Borromeo]] di [[Milano]] ed i [[Gonzaga]] di [[Mantova]]<ref name=":10" /> e sebbene il loro operato non fu paragonabile a quello dei principi rinascimentali nelle città dell'[[Italia centro-settentrionale]], essi furono sempre partecipi alle vicende della città.<ref name=":9" /> Nell'ambito delle successive lotte di predominio tra francesi e spagnoli per la divisione del [[Regno di Napoli]], nel [[1501]] Potenza fu scelta come sede della Conferenza di Pace per negoziare un accordo tra le due parti, da tenersi nel [[1502]] con la partecipazione del Viceré spagnolo [[Gonzalo Fernández de Córdoba|Consalvo de Cordova]] e [[Luigi d'Armagnac]], duca di [[Nemours]]; all'evento si presentò però la sola aristocrazia francese ma non quella spagnola, facendo quindi riprendere dopo breve tempo le ostilità fino alla [[battaglia di Cerignola]] del 1502.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 92-95.</ref> A partire dalla seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]] la situazione delle finanze cittadine si aggravò e peggiorò progressivamente nei successivi decenni, a causa della povertà diffusa tra la popolazione e la scarsa produttività delle colture impiegate in agricoltura.<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=162|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref> La crisi economica costrinse quindi l'amministrazione cittadina ad indebitarsi sempre più, anche a causa delle occasionali [[Carestia|carestie]], delle spese per l'alloggiamento delle compagnie militari spagnole, dei frequenti donativi ai feudatari.<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=163|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref> Tale situazione di dissesto economico perdurò con il passaggio della città dalla famiglia Guevara alla famiglia Loffredo, all'inizio del [[XVII secolo|Seicento]].<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=164-165|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref>
===2007- Il salto di Qualità con "Mai dire Mai"===
 
[[File:Coa fam ITA loffredo.jpg|thumb|200x200px|Lo stemma della famiglia dei Loffredo, conti di Potenza dal 1604 al 1806|sinistra]]
Anticipato dl singolo ''[[Averti qui]]'',presentato a [[Miss Italia]] nel settembre del [[2007]], arriva il [[2 novembre]], dopo un'attesa di 2 anni, il nuovo album dal titolo ''[[Mai dire mai (album)|Mai dire mai]]''.
 
Nel [[1604]], infatti, Alfonso de Guevara, sesto conte di Potenza, unì in matrimonio sua figlia Beatrice ad [[Enrico di Loffredo]], marchese di Sant'Agata e di Trevico: con questo evento la città, che costituiva la dote nuziale, passò alla famiglia dei Loffredo, antico casato di presumibile origine normanna che ne manterrà il possesso per 202 anni, fino alla definitiva [[eversione della feudalità]].<ref>{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=154|capitolo=La storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref><ref name=":1" /> Si deve alla contessa Beatrice e a suo figlio Carlo Loffredo la donazione dell'antico [[Torre Guevara|castello cittadino]] all'ordine dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|frati Cappuccini]] nel [[1612]], al fine di utilizzarlo per l'assistenza ai malati ed agli infermi, costituendo così il primo nucleo del futuro [[ospedale San Carlo]].<ref>{{Cita libro|autore=L. Luccioni|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=724|capitolo=La sanità - Strutture ospedaliere pubbliche e private}}</ref> Il governo dei Loffredo, in particolare quello del conte Francesco, è ricordato soprattutto per la ferrea opposizione di questa famiglia al trasferimento a Potenza della sede del tribunale della [[Regia Udienza|Regia Udienza provinciale di Basilicata]], che divenne autonoma rispetto a quella di [[Salerno]] a partire dal [[1642]]; questa istituzione, infatti, rappresentava gli interessi del Re e tutelava il rispetto della legge del sovrano, quindi la sua presenza avrebbe limitato l'influenza ed il potere del [[feudatario]] sulla città.<ref name=":11">{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=155-156|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref> Per tale ragione Potenza fu sede della Regia Udienza provinciale di Basilicata solo nel [[1645]] e in seguito dal [[1651]] al [[1659]], mentre a partire dal [[1663]] la sede di tale istituzione, che corrispondeva all'epoca ad un ruolo di capoluogo amministrativo, venne definitivamente stabilita a [[Matera]], dopo essere stata trasferita in diversi centri della regione tra cui [[Stigliano]], [[Tolve]], [[Tursi]] e [[Pignola|Vignola]] (attuale Pignola).<ref name=":11" /> Il Seicento a Potenza fu caratterizzato anche dalle continue dispute tra i conti Loffredo e la comunità cittadina ed il clero per l'ottenimento, da parte di questi ultimi, di maggiori libertà politiche ed amministrative, nel tentativo di svincolarsi dall'opprimente potere feudale.<ref>{{Cita libro|autore=Rocchina Maria Abbondanza Blasi|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|pp=207-208|capitolo=Scheda - Il manoscritto del canonico Giuseppe Rendina}}</ref>
Il disco contiene 11 brani, tra questi vanno ricordati ''[[Averti qui]]'' e ''[[Lo so che finirà]]'', nei quali l'artista per la prima volta è autrice dei suoi testi; ''[[Cosa Ne Sai]]'', scritta da [[Gaetano Curreri]] e [[Saverio Grandi]] e ''[[Sono Quello Che Vuoi Tu]]'', brano dai toni drammatici che racconta un'amore spietato dove la donna è schiava consapevole.
 
[[File:Potentia.jpg|thumb|273x273px|Potenza tra fine XVII e inizio XVIII secolo in un'incisione da ''Il Regno di Napoli in prospettiva'' di [[Giovan Battista Pacichelli]]]]
L'album ottiene ottimi riscontri da parte della critica,che esalta l'evoluzione e la maturazione dell'artista, e soprattutto del pubblico, infatti,con il suddetto disco, Anna debutta alla sesta posizione nella classifica FIMI, raggiungendo le 40.000 copie vendute in un solo mese e venendo premiata con il Disco D'Oro.
 
Nel biennio [[1647]]-[[1648]], come molte città e province del Sud Italia, sulla scia della rivolta di [[Masaniello]] scoppiata nella città di [[Napoli]], anche Potenza fu sconvolta dai moti di intolleranza popolare antifeudali contro il malgoverno spagnolo<ref>{{Cita libro|autore=[[Giuseppe Rendina]]|titolo=Istoria della Città di Potenza|città=Potenza}}</ref>, durante i quali fu dato alle fiamme il palazzo comitale ed il conte stesso fu costretto a fuggire temporaneamente da Potenza.<ref name=":11" /> Nel [[1694]] un altro violento terremoto provocò ingenti danni alla città, contribuendo a peggiorarne la difficile situazione economica e sociale.<ref>{{Cita web|url=https://ingvterremoti.wordpress.com/2016/09/30/i-terremoti-nella-storia-8-settembre-1694-una-scossa-devastante-colpisce-la-dorsale-appenninica-irpino-lucana/|titolo=I terremoti nella STORIA: 8 settembre 1694, una scossa devastante colpisce la dorsale appenninica irpino-lucana}}</ref>
Il secondo singolo estratto dell'album,a partire dal [[23 novembre]] è la struggente ''[[Lo so che finirà]]''.Il brano,che racconta la paura della fine di un amore è accompagnato da un ''[[videoclip]]'' girato a [[San Francisco]],con la regia di [[Gaetano Morbioli]].
 
Le difficoltà economiche per Potenza perdurarono nel [[XVIII secolo]], anche con il passaggio del Regno di Napoli prima dagli spagnoli agli [[Asburgo d'Austria]] nel [[1713]] e poi ai [[Borbone delle Due Sicilie|Borbone]], nel [[1734]], sotto il cui governo la città divenne sede di ripartimento, soppiantando [[Tricarico]].<ref>Cfr. A. D'Andria, ''"Hic (non) sunt leones". La Basilicata all'inizio del regno di Carlo di Borbone'', in "Mediterranea. Ricerche Storiche", n. 27 (2013), p. 99.</ref> Gli introiti dell'amministrazione erano infatti troppo esigui rispetto alle spese che dovette affrontare, anche dovute a continue calamità e [[Disastro naturale|disastri naturali]], quali l'epidemia del [[1745]], le crisi alimentari del [[1755]] e del [[1757]] e la grave [[Peste|pestilenza]] del [[1764]].<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=166|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref> Inoltre, anche durante tutto il Settecento proseguirono gli scontri politici tra la famiglia dei conti Loffredo, gli organi amministrativi della città ed il [[Borghesia|ceto borghese]], che anche a Potenza si andava ingrandendo e consolidando come nel resto d'[[Europa]]<ref>{{Cita libro|autore=M. De Cunto|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=157|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 2, La feudalità a Potenza: i Guevara e i Loffredo}}</ref>, reclamando di conseguenza con sempre maggiore forza l'abolizione o la riduzione dei privilegi degli antichi feudatari, che molto spesso danneggiavano gli interessi della comunità.<ref>{{Cita libro|autore=U. Mancini|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=167|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età moderna, par. 3, Università: assetti amministrativi e ceti dirigenti}}</ref>
Tra ottobre e novembre dello stesso anno,Anna,è ospite nel tour americano di [[Gigi D'Alessio]], con il quale, ad ottobre ha duettato anche all'[[Olympia]] di Parigi,sempre sulle note di [[Un Nuovo Bacio]].
 
=== Età contemporanea ===
===2008 - Critiche e Grandi Successi con "Il Mio Amico"===
[[File:Serrao, Giovanni Andrea.jpg|thumb|200x200px|Il vescovo di Potenza [[Giovanni Andrea Serrao]], eminente intellettuale ed esponente della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] del 1799]]
 
Nel [[1799]], a seguito della conquista francese del [[Regno di Napoli]] da parte del generale [[Jean Étienne Championnet|Championnet]], Potenza fu, dopo [[Napoli]], la città del Regno dove la rivoluzione [[Giacobinismo|giacobina]] emerse con più forza.<ref name=":1" /> In città ci furono manifestazioni popolari contro il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando]]<ref name=":1" /> e venne innalzato l'[[albero della libertà]] nella piazza principale, a simboleggiare l'adesione alla neonata [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]].<ref>{{Cita news|lingua=it|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/04/13/news/potenza_l_albero_della_liberta_come_simbolo_di_citta_solidale-193756130/|titolo=Potenza, l'albero della libertà come simbolo di città solidale|pubblicazione=Repubblica.it|data=2018-04-13|accesso=2018-11-17}}</ref> Prese parte attiva alla rivoluzione anche l'allora vescovo della città [[Giovanni Andrea Serrao]], illustre intellettuale dell'epoca ed esponente del [[giansenismo]] meridionale<ref>{{Cita web|url=http://www.nuovomonitorenapoletano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=442:giovanni-andrea-serrao-il-martirio-per-la-liberta&catid=37:biografie&Itemid=28|titolo=Giovanni Andrea Serrao, il martirio per la libertà|autore=Maria Rosaria Bianchi|sito=Nuovo Monitore Napoletano|lingua=it-IT|accesso=2018-11-17}}</ref>, tanto da benedire egli stesso l'albero della libertà e da essere anche nominato Commissario Civile a Potenza durante la breve vita della Repubblica.<ref>{{Cita web|url=http://www.polia.org/personaggi2.htm|titolo=Giovanni Andrea Serrao: letterato, vescovo, martire della libertà}}</ref> La città fu quindi sconvolta dalle lotte tra i giacobini e i [[Sanfedismo|sanfedisti]] fedeli alla monarchia, nelle quali persero la vita eminenti personalità che avevano appoggiato la causa della rivoluzione, tra cui lo stesso Serrao, barbaramente ucciso insieme ad altre vittime il 24 febbraio 1799 nella sua abitazione a Potenza da una banda di reazionari, i quali esposero le teste mozzate delle vittime per indurre la popolazione all'[[omertà]] sull'accaduto.<ref name=":16">{{Cita web|url=http://www.gennarocucciniello.it/gc/cronologia-della-repubblica-giacobina-napoletana-nona-puntata-17-25-febbraio-1799-una-rivoluzione-antifeudale-e-insieme-antiborghese-a-potenza-e-trucidato-dai-sanfedisti-il-vescovo-a-serrao/|titolo=Cronologia della repubblica giacobina napoletana. Nona puntata. 17-25 febbraio 1799. Una rivoluzione antifeudale e, insieme, antiborghese. A Potenza è trucidato dai sanfedisti il vescovo A. Serrao. – Gennaro Cucciniello|sito=www.gennarocucciniello.it|lingua=it-IT|accesso=2018-11-17}}</ref> In risposta all'omicidio del vescovo i giacobini potentini trucidarono tre giorni dopo diciannove dei suoi assassini.<ref name=":16" /> L'assassinio di Serrao e la conseguente vendetta suscitarono scalpore a [[Parigi]], dove nell'[[Assemblea nazionale (Francia)|Assemblea Nazionale]] venne celebrato solennemente il martirio del prelato ed [[Henri Grégoire]] condannò fermamente l'accaduto, mentre [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]] tratterà la vicenda in alcuni dei suoi romanzi.<ref name=":16" /><ref name=":1" /> Il fallimento della rivoluzione del 1799 ebbe un tragico epilogo, con le truppe del generale monarchico [[Gerardo Curcio|Curcio]] che occuparono Potenza il 18 maggio sottoponendola ad incendi e saccheggi, mentre i superstiti tra i rivoluzionari vennero perseguitati da una violenta azione repressiva che comportò arresti ed esecuzioni.<ref name=":34">{{Cita libro|autore=A. Lerra|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|p=223|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età napoleonica}}</ref> Molti dei ricercati riuscirono però a fuggire, tra i quali si ricordano i fratelli [[Basileo Giovanni Pasquale Addone|Basileo]] e [[Nicola Maria Francesco Addone|Nicola Addone]], che ripararono in Francia per poi tornare in Basilicata nel [[1806]] al seguito dell'[[Armata d'Italia]], in cui si erano arruolati.<ref name=":34" />
Il [[2008]] vede la sua quinta partecipazione al [[Festival di Sanremo 2008|Festival di Sanremo]], dove si classifica al secondo posto con il brano ''[[Il mio amico]]'' dedicato a un suo amico gay, e che non ha mancato di suscitare critiche negative da parte di alcune associazioni omosessuali.<ref>{{Cita news|url=http://www.bloo.it/musica/gay_contro_gay_anna_tatangelo_con_il_mio_amico_apre_lo_scontro.html|titolo=Gay contro gay! Anna Tatangelo con ''Il mio amico'' apre lo scontro|giorno=5|mese=3|anno=2008|accesso=24/4/2008|pubblicazione=bloo.it}}</ref>
 
Dopo alcuni anni di restaurazione del regime borbonico, proprio il 1806 segnò una svolta nella storia della città e del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]]: le truppe francesi di [[Napoleone Bonaparte]] conquistarono nuovamente il Regno di Napoli, questa volta in maniera completa, ed i nuovi governanti diedero avvio ad un processo di modernizzazione civile, economica e sociale di tutto il territorio, che coinvolse anche Potenza in maniera incisiva.<ref>{{Cita libro|autore=A. Lerra|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|capitolo=La Storia - La città di Potenza in età napoleonica}}</ref> Nello stesso 1806, infatti, il nuovo governo di [[Giuseppe Bonaparte]] decise lo spostamento del capoluogo della provincia di Basilicata da Matera a Potenza, sia per motivi di riorganizzazione territoriale ed amministrativa dell’intera provincia, dato che il nuovo capoluogo era più vicino e meglio collegato a Napoli rendendo così meno periferico, e perciò meglio governabile, l’intero territorio regionale, sia per il ruolo svolto dalla città durante i moti rivoluzionari del 1799.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/03/15/gli-storici-lucani-bicentenario-potenza-capoluogo/|titolo=GLI STORICI LUCANI PER IL BICENTENARIO DI POTENZA CAPOLUOGO|autore=potentiareview|sito=Potentia Review|data=2018-03-15|lingua=it-IT|accesso=2019-02-03}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potenzabellascoperta.it/storia/|titolo=Storia – Potenza Bella Scoperta|lingua=it-IT|accesso=2019-02-03}}</ref>
Nel corso del Festival duetta anche con [[Michael Bolton]] sempre con la canzone ''[[Il mio amico]]'', lo stesso duetto viene inserito nel Repackaging di ''[[Mai dire mai]]'', pubblicato il 29 [[febbraio]], che nel frattempo ha superato le 100.000 copie e raggiunto anche il Disco di Platino.
 
Il [[Terremoto del 1857 in Basilicata|terremoto del 1857]] distrusse ancora una volta gran parte della città, aprì nuove tremende ferite e raffreddò notevolmente le attività e le trame dei patrioti e solo due anni dopo le cospirazioni antiborboniche iniziarono a riallacciarsi in modo concreto, tanto che l'anno successivo dopo lo [[Spedizione dei Mille|sbarco di Garibaldi]] nel continente cominciava la dissoluzione delle truppe borboniche, comandate da ufficiali vecchi e incapaci e già si iniziava a intravedere in modo tangibile un processo di inevitabile disgregazione del [[Regno delle Due Sicilie]]: il 18 agosto 1860 la città si sollevava in armi e veniva proclamato un Governo Prodittatoriale<ref>Su cui cfr. A. D'Andria, ''Tra le seconde file. Cultura e azione politica dei Commissari del governo prodittatoriale del 1860'', in "Bollettino Storico della Basilicata", n. 27 (2011).</ref> presieduto da [[Giacinto Albini]].
La stessa canzone rimane nelle top ten di Musica e Dischi, la classifica dei singoli piu acquistati e scaricati dal web in Italia, per ben 11 settimane consecutive ed è stabile al primo posto per 2.
 
[[File:Potenzatarga18ago.jpg|thumbnail|left|Targa commemorativa dell'insurrezione lucana del 18 agosto 1860 a Potenza|361x361px]]
A marzo comincia il suo primo tour teatrale in tutta Italia,che riscuote grossi consensi.
Mentre dal [[17 maggio]] parte il tour estivo che conta oltre cinquanta date in tutta Italia più una in Svizzera (Zurigo), a settembre.<br />
 
Il [[brigantaggio postunitario]], dilagato nel Sud subito dopo l'Unità d'Italia, alimentato da correnti filoborboniche nella speranza di una restaurazione e sostenuto dalle tradizionali ragioni di scompenso sociale, dalla miseria, dall'impoverimento e dall'incapacità dei nuovi governanti italiani a comprendere i veri problemi delle classi oppresse del Mezzogiorno, colpì molti centri dell'entroterra, ma tenne fuori ancora una volta la città di Potenza dagli avvenimenti più cruenti, anche se la maggior parte delle direttive operative e strategiche della repressione furono coordinate e attuate proprio nel capoluogo della provincia.
Dal [[30 maggio]] viene trasmesso in radio il quarto singolo estratto,dal titolo ''[[Mai dire mai (canzone)|Mai dire mai]]'', il brano è scritto da [[Massimo Greco]], già autore per lei di ''Colpo di fulmine'' e altri brani del suo ultimo album.
 
Gli anni successivi del Regno d'Italia fino alla [[prima guerra mondiale]] furono caratterizzati da lotte politiche condotte sempre in uno spirito di rispetto e correttezza anche se appassionate ed accese in duelli polemici legati alle personalità più rappresentative degli uomini che ne furono protagonisti.
===2008 - "Nel Mondo delle Donne"===
Il [[5 novembre]] presenta a [[Carràmba che fortuna]], il suo nuovo singolo ''[[Profumo di Mamma]]'' che raggiunge il secondo posto dei brani più scaricati da "[[Messaggerie Digitali]]"; il singolo anticipa l'uscita del nuovo disco, avvenuta il [[28 novembre]], intitolato ''[[Nel Mondo delle Donne]]'' e che contiene 11 brani tra cui ''[[Sarai]]'', duetto cantato in coppia con il compagno Gigi D'Alessio; ''[[Rose Spezzate]]'', canzone sulla violenza sulle donne e ''[[Adesso]]'', brano sull'anoressia.L'album debutta alla ventiduesima posizione nella classifica FIMI.
 
Le vicende che nel primo dopoguerra tanto travagliarono non solo le città del Nord, ma anche molte città del Sud, anche di regioni limitrofe e che alla fine portarono all'avvento del fascismo al potere, videro la città di Potenza distinta per moderazione, mentre anche il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] richiese alla città un tributo di molte vite umane e provocò lutti come all'inizio del settembre 1943, quando alcuni bombardamenti aerei, effettuati allo scopo di tagliare le comunicazioni stradali e ferroviarie che consentivano l'afflusso delle truppe tedesche alle zone dello sbarco alleato, costarono alla città molte vittime e portarono alla distruzione anche da parte dei contingenti in arrivo dall'area di [[Laurenzana]], con i pochi obiettivi militari esistenti, di molte costruzioni civili, private e pubbliche, tra le quali l'ospedale San Carlo e la Cattedrale.<ref>http://www.canadiansoldiers.com/history/battlehonours/italiancampaign/potenza.htm, URL consultato il giorno 11/7/2017.</ref>
==Discografia==
===Album===
* [[2003]] - ''[[Attimo x attimo]]''
* [[2005]] - ''[[Ragazza di periferia]]''
* [[2007]] - ''[[Mai dire mai (album)|Mai dire mai]]''
* [[2008]] - ''[[Nel Mondo delle Donne]]''
 
Nel dopoguerra<ref>Su cui cfr. C. Magistro, ''Dal fascismo alla Repubblica'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 281-306.</ref> con la ricostruzione delle devastazioni apportate dal conflitto e l'affermazione del ''boom'' economico iniziava anche per Potenza la espansione urbana e la crescita di nuovi poli di sviluppo civile e sociale, anche se questa crescita avviava la progressiva scomparsa di molte testimonianze del passato di questa città e uno sviluppo edilizio mai del tutto regolamentato, aggravati dal [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 23 novembre 1980]] di magnitudo 6.9 che provocò notevoli danni con un bilancio di 12 morti, 50 feriti e 4.000 sfollati. Gli anni successivi al terremoto furono in effetti caratterizzati da una lenta e difficile ricostruzione.
{| class="wikitable"
! width="28" rowspan="2"| Anno
! rowspan="2"| Titolo
! colspan="13"| {{cn|Posizione In Classifica}}
|-
! width="40"| <small>[[Italia]]</small>
 
=== Simboli ===
[[File:Potenza (Italia)-Stemma.png|thumb|upright=0.7|left|Lo [[stemma]] della città di Potenza]]
La descrizione più completa dello stemma cittadino risale allo storico [[Giuseppe Gattini]], operante ad inizio Novecento e autore di una pubblicazione sulle armi comunali lucane: {{citazione|Arma d'azzurro ad un leone coronato d'oro, sostenuto da una banda abbassata e cucita di rosso, e sormontato nel capo da tre stelle d'argento.<ref>G. Gattini, ''Delle armi de' Comuni della provincia di [[Basilicata]]'', Matera, Conti, 1910, p. 68.</ref>}} Secondo una tradizione non autentica inoltre il leone dello stemma della città di Potenza sarebbe gradiente su una scala,<ref>Cfr. G. Racioppi, ''Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata, Roma, Loescher, 1889, vol. 2, p. 205.</ref> il che deriva verosimilmente dall'uso dei maestri scalpellini di riprodurre convenzionalmente sul marmo il colore rosso incidendo dei solchi paralleli e verticali<ref>[[Giuseppe Gattini]], ''Delle armi de' Comuni della provincia di [[Basilicata]]'', Matera, Conti, [[1910]], p. 68.</ref> (altri colori, come ad esempio l'azzurro, venivano resi tracciando striature oblique), cosa che ha fatto pensare in seguito che la banda rossa fosse appunto una scala. Il gonfalone invece è costituito da un drappo di colore giallo, caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro della città di Potenza.
 
[[File:Potenza (Italia)-Gonfalone.png|thumb|upright=0.7|Il [[gonfalone]] della città di Potenza]]
|-
La parte di metallo e i cordoni sono dorati, mentre l'asta verticale è ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale e nella freccia è rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Il gonfalone si completa con cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.
|rowspan="1"|2003
|"[[Attimo x Attimo]]"
|align="center"|'''68'''
 
=== Onorificenze ===
|-
Potenza è una delle 27 [[Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"| città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"]] con regio decreto dell'11 dicembre [[1898]] firmato dal re [[Umberto I di Savoia]], per le azioni compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]], in particolar modo durante la celebre [[insurrezione lucana]]. Tale medaglia fu conferita come ricompensa per essere stata, il 18 agosto 1860, la prima città meridionale a ribellarsi contro i Borbone.<ref>La lettera di conferimento é riprodotta da A. D'Andria, ''Potenza Cittá Capoluogo e del Risorgimento. Per un tracciato cronologico e documentario. 1799-1860'', Potenza, STES, 2010, quarta di copertina.</ref>
|rowspan="1"|2005
|"[[Ragazza di Periferia]]"
|align="center"|'''34'''
 
{{onorificenze|immagine=Benemerito del Risorgimento BAR.svg|nome_onorificenza=Medaglia alle città "benemerite del Risorgimento nazionale"|collegamento_onorificenza=città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"|motivazione=In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nel glorioso episodio del 18 agosto 1860}}
|-
|rowspan="1"|2006
|"[[Ragazza di Periferia - Sanremo Edition]]"
|align="center"|'''15'''
 
La città è stata anche insignita della [[Città decorate al merito civile|medaglia d'oro al merito civile]] in occasione del sisma del 23 novembre 1980.
|-
|rowspan="1"|2007
|"[[Mai dire Mai]]"
|align="center"|'''6'''
 
{{onorificenze|immagine=Merito civile gold medal BAR.svg|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile|collegamento_onorificenza=Città decorate al merito civile|motivazione=In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione|data=23 novembre 1980}}
|-
|rowspan="2"|2008
|"[[Mai dire Mai - Sanremo Edition]]"
|align="center"|'''20'''
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
|-
[[File:Duomo-MUSEO-naz.jpg|thumb|centre|1009x1009px|{{centrato|Vista dall'alto del centro cittadino con il [[Duomo di Potenza|Duomo]] sulla destra e il [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]] ([[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]) sulla sinistra di largo Pignatari}}]]
|"[[Nel Mondo delle Donne]]"
|align="center"| '''22'''
|-
|}
 
=== Architetture religiose ===
===Singoli===
{{vedi categoria|Chiese di Potenza}}
* [[2002]] - ''[[Doppiamente fragili]]
==== Architetture religiose intramurali ====
* [[2002]] - ''[[Un nuovo bacio]]
[[File:CATTEDRALE DI SAN GERARDO.JPG|thumb|[[Cattedrale di San Gerardo]]|sinistra]]
* [[2003]] - ''[[Volere volare (canzone)|Volere volare]]
[[File:SanMichelePotenza2.jpg|thumb|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]]]]
* [[2003]] - ''[[Corri]]
[[File:CHIESA DI SAN FRANCESCO.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa di San Francesco]]]]
* [[2003]] - ''[[Attimo x attimo (canzone)|Attimo x attimo]]
[[File:CAPPELLA DEL BEATO BONAVENTURA.JPG|thumb|left|[[Cappella del beato Bonaventura]]]]
* [[2004]] - ''[[L'Amore piu grande che c'è]]
[[File:CHIESA DI SANTA LUCIA.JPG|left|thumb|[[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]]]]
* [[2005]] - ''[[Ragazza di periferia (canzone)|Ragazza di periferia]]
[[File:Potenza - Monastero di San Luca 01.jpg|thumb|[[Monastero di San Luca]]]]
* [[2005]] - ''[[Quando due si lasciano]]
* [[2005]] - ''[[Qualcosa di te]]
* [[2006]] - ''[[Essere una donna]]
* [[2006]] - ''[[Colpo di fulmine (Anna Tatangelo)|Colpo di fulmine]]
* [[2007]] - ''[[Averti qui]]
* [[2007]] - ''[[Lo so che finirà]]
* [[2008]] - ''[[Il mio amico]]
* [[2008]] - ''[[Mai dire mai]]
* [[2008]] - ''[[Profumo di Mamma]]
 
Il centro storico di Potenza è ricco di edifici di culto risalenti principalmente all'[[Medioevo|epoca medievale]], alcuni di essi sorti verosimilmente su preesistenti [[Arte paleocristiana|chiese paleocristiane]].<ref name=":19">{{Cita web|url=http://www.basilicatanet.com/ita/web/item.asp?nav=potenza_chiese|titolo=Le Chiese di Potenza|sito=www.basilicatanet.com|accesso=2018-12-06}}</ref> Di seguito la lista delle principali costruzioni religiose di interesse storico, artistico e architettonico presenti nella parte antica della città.
{| class="wikitable"
! width="28" rowspan="2"| Anno
! rowspan="2"| Titolo
! colspan="13"| {{cn|Posizione In Classifica}}
|-
! width="40"| <small>[[Italia]]</small>
 
; [[Cattedrale di San Gerardo]] : È la principale chiesa del centro storico; situata in Largo Duomo, è databile al [[XIII secolo]] e venne dapprima dedicata alla Vergine Assunta e poi a [[San Gerardo di Potenza|Gerardo della Porta]] che divenne patrono della città. La chiesa conserva infatti le spoglie del santo patrono, un'urna in argento e cristallo con le reliquie del santo, oltre alla statua del santo in legno del [[XV secolo]]. La cattedrale dovrebbe inoltre sorgere sul sito di una costruzione sacra precedente, visto che durante gli scavi archeologici condotti negli anni sessanta del Novecento sono stati scoperti dei resti sotterranei di frammenti [[musivi]] di pavimento policromo risalenti al [[IV secolo|IV]] o [[V secolo]]. Ricostruito da un allievo del [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]] alla fine del XVIII secolo per volere del vescovo [[Giovanni Andrea Serrao|Andrea Serrao]], il duomo cambiò radicalmente e passò da basilica [[Architettura romanica|romanica]] ad edificio di chiaro gusto [[Architettura neoclassica|neoclassico]]. Elementi di rilievo sono la facciata in pietra del [[XIII secolo|Duecento]], fatta riedificare tra il [[1197]] e il [[1220]] dal vescovo Bartolomeo, l'altare maggiore in marmo con intarsi policromi del [[XVIII secolo|Settecento]] e un crocifisso in legno quattrocentesco, oltre a una cappella in marmo dedicata al Santo Padre edificata nel XVII secolo.<ref name=":19" />
 
; [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele Arcangelo]] : Ubicata nei pressi dell'estremità occidentale di via Pretoria, è un tipico esempio di chiesa in stile romanico. La sua presenza è attestata per la prima volta nel [[1178]], ma da rilevamenti archeologici l'impianto originale dell'edificio, appartenente ad una precedente struttura di epoca tardo-romana, è databile al V secolo. Presenta un campanile e una struttura a tre navate, al suo interno sono conservate opere di pregevole valore artistico tra i quali spiccano il dipinto dell'Annunciazione del [[1612]] realizzato dal Pietrafesa, un affresco di ''Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo'' dell'artista fiammingo [[Dirk Hendricksz]] risalente al [[XVI secolo|Cinquecento]]<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/20/arte-fiamminga-potenza-dirck-hendricksz/|titolo=ARTE FIAMMINGA A POTENZA: DIRCK HENDRICKSZ|lingua=it-IT|accesso=2018-12-22}}</ref> e un crocifisso ligneo del [[XVII secolo]].<ref name=":19" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=747|titolo=Chiesa di San Michele Arcangelo {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-06}}</ref>
|-
|rowspan="2"|2002
|"[[Doppiamente Fragili]]"
|align="center"|'''14'''
 
; [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Chiesa della Santissima Trinità]] : Situata nei pressi di piazza Mario Pagano, in direzione del Duomo, è attestata dal [[1178]]. Fu danneggiata dal terremoto del [[1857]] e venne riedificata con una planimetria diversa da quella originaria, con un'unica navata con varie cappelle, un'abside semicircolare e un soffitto cassettonato.<ref name=":19" />
|-
|"[[Un Nuovo Bacio]]"
|align="center"|'''9'''
 
; [[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|Chiesa e convento di San Francesco]] : Accanto al Palazzo della Prefettura è situata la chiesa di San Francesco con annesso convento, eretta nel [[1274]]. Presenta un portale a imposte lignee trecentesche intagliate e un campanile edificato del [[XV secolo|Quattrocento]]. Nell'interno vi è il sepolcro di gusto rinascimentale del nobile Paride De Grassis, oltre a resti di un affresco con una Madonna di stile bizantineggiante del Duecento e ''La Pietà'' del [[Giovanni De Gregorio|Pietrafesa]].<ref name=":19" />
|-
|rowspan="3"|2003
|"[[Volere Volare]]"
|align="center"|-
 
; [[Cappella del beato Bonaventura]] : Dedicata al frate francescano Bonaventura da Potenza beatificato nel [[1775]], è situata nel vicolo omonimo ed era in origine la casa natale del beato. Presenta un portale di notevole rilievo artistico in pietra calcarea, al cui centro troviamo due teste di cherubini sovrastate da uno stemma francescano. Al suo interno un unico locale diviso in due piccoli ambienti si trovano vari ritratti, fra i quali uno di Michele Busciolano del [[1907]] che rappresenta l'estasi del beato.<ref name=":19" />
|-
|"[[Corri]]"
|align="center"|-
 
; [[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Chiesa di Santa Lucia]] : Si trova al limitare nord del centro storico e venne costruita prima del [[1200]]; è costituita da un'unica navata e custodisce una statua seicentesca di Santa Lucia, alcuni quadri del XVI e XVII secolo e un'acquasantiera del [[Quattrocento]] proveniente dalla [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|chiesa di Santa Maria del Sepolcro]].
|-
|"[[Attimo x attimo]]"
|align="center"|-
 
; [[Monastero di San Luca]] : Ospita attualmente la caserma dei [[carabinieri]] ed è sito alla fine di via Pretoria in direzione della Torre Guevara. In principio affidato alle suore cisternine dell'ordine delle benedettine, era l'unico monastero di sole donne in città e successivamente passò alle suore clarisse.
|-
|rowspan="1"|2004
|"[[L'Amore Più Grande Che C'è]]"
|align="center"|-
 
; [[Chiesa Santissima Annunziata di Loreto]] : La chiesa dedicata alla Madonna di Loreto è situata fuori dal perimetro dell'antica cinta muraria, appena dopo Porta San Giovanni. Presenta dimensioni ridotte e una struttura rimasta invariata nei secoli, ma caratterizzata dai molti restauri a causa dei molti terremoti. Nella chiesa si trova un dipinto del [[1824]] del pittore potentino Buonadonna che ritrae l'[[Annunciazione]].
|-
|rowspan="3"|2005
|"[[Ragazza di Periferia]]"
|align="center"|'''16'''
 
==== Architetture religiose extramurali ====
|-
[[File:FACCIATA CHIESA DI SANTA MARIA.JPG|thumb|[[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]]]]
|"[[Quando due si Lasciano]]"
[[File:FACCIATA PRINCIPALE.JPG|thumb|[[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]]|sinistra]]In minor numero, sono presenti chiese di rilevanza storica e artistica anche al di fuori del centro cittadino, elencate di seguito.
|align="center"|-
 
; [[Chiesa e convento di Santa Maria del Sepolcro|Chiesa di Santa Maria del Sepolcro]] : Ubicata nel rione Santa Maria, subito a valle del centro storico, fu costruita tra [[XIII secolo|XIII]] e XVII secolo a opera dei [[Cavalieri templari|Cavalieri dell'Ordine dei Templari]] su iniziativa del conte di Santa Sofia al ritorno della terza crociata nel [[1191]]. Molte affinità in effetti si evidenziano con la chiesa Madre di [[Ripacandida]] che porta lo stesso titolo. Il casale del Santo Sepolcro venne costruito in questa posizione a nord della città, proprio all'incrocio della vie [[Via Herculea|Herculea]] e [[Via Appia|Appia]], che erano percorse dai pellegrini diretti in [[Terra santa]]. Essa custodisce pregevoli tele e sulla parete destra è presente il monumentale altare barocco della reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo.
|-
|"[[Qualcosa di Te]]"
|align="center"|-
 
; [[Chiesa di San Rocco (Potenza)|Chiesa di San Rocco]] : Edificio in stile neoclassico, localizzato nei pressi dell'antico cimitero, fu edificato nello stesso luogo della precedente chiesa dedicata allo stesso santo, che andò distrutta nel [[1832]]. Presenta sia all'interno che all'esterno varie statue, tra cui anche due pregevoli manufatti in legno raffiguranti [[San Vito]] e [[San Rocco]], intagliate a metà Ottocento da Michele Busciolano; nella chiesa è anche conservata una stele funeraria d'origine romana, datata tra il [[I secolo|I]] ed il [[II secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=743|titolo=Chiesa di San Rocco {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-06}}</ref>
|-
|rowspan="2"|2006
|"[[Essere una Donna]]"
|align="center"|'''4'''
 
; [[Chiesa di Sant'Antonio la Macchia]] : Edificio di culto che sorge nella contrada dedicata al santo omomino, all'interno di un parco cittadino. Risalente al [[1530]], è stata interamente ricostruita nella seconda metà del [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5018|titolo=Chiesa di Sant’Antonio La Macchia {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref>
|-
|"[[Colpo di Fulmine]]"
|align="center"|'''15'''
 
=== Architetture civili ===
|-
{{vedi categoria|Palazzi di Potenza}}
|rowspan="2"|2007
[[File:Teatro stabile.jpg|thumb|200x200px|Teatro Francesco Stabile in piazza Mario Pagano|sinistra]]
|"[[Averti Qui]]"
[[File:Palazzo della Prefettura (Potenza).jpg|thumb|200x200px|Palazzo della Prefettura in piazza Mario Pagano|destra]]Gli edifici civili più importanti della città sono situati nel [[Centro storico di Potenza|centro storico]]; alcuni di essi sono di costruzione [[Ottocento|ottocentesca]] o della prima metà del [[novecento]], ma non mancano palazzi nobiliari risalenti al [[seicento]] o di [[Medioevo|epoca medievale]]. Di seguito la lista degli edifici più rilevanti.
|align="center"|'''14'''
 
; [[Teatro Francesco Stabile]] : Situato nella piazza principale, ovvero piazza Mario Pagano, è l'unico esempio di [[Teatro d'opera|teatro lirico]] presente in [[Basilicata]].<ref name=":12">{{Cita news|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/16/potenza-matera-confronto-sulla-storia/|titolo=POTENZA-MATERA, CONFRONTO SULLA STORIA|pubblicazione=Potentia Review|data=16 settembre 2018|accesso=19 settembre 2018}}</ref> La sua costruzione iniziò nel [[1856]] ma fu possibile inaugurarlo solo nel [[1881]] a causa di un'interruzione dei lavori dovuta al terremoto del [[1857]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=2440|titolo=Teatro Francesco Stabile {{!}} Comune di Potenza|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref>
|-
|"[[Lo So Che Finirà]]"
|align="center"|-
 
; [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]] : L'altro notevole edificio presente nella stessa piazza sul lato adiacente a quello del teatro è l'ottocentesco ''Palazzo del Governo'', che rispecchia i canoni estetici dell'architettura del 1800: linearità, simmetria, razionalità delle forme. Elemento di spicco è la facciata, con diversi elementi architettonici quali [[paraste]], [[timpano (architettura)|timpani]] e una [[trabeazione]] che sostiene il balcone del salone di rappresentanza. All'interno vi si trovano opere di famosi pittori, tra cui [[Vincenzo Marinelli]] e [[Giacomo Di Chirico]].<ref>{{Cita libro|titolo=Il Palazzo del Governo di Potenza|editore=Appia 2 editrice|città=Venosa|pp=31-56}}</ref>
|-
|rowspan="3"|2008
|"[[Il Mio Amico]]"
|align="center"|'''1'''
 
[[File:Municipio PZ.jpg|thumb|200x200px|Palazzo di città visto da piazza Matteotti|sinistra]]
|-
[[File:Casa del Fascio di Potenza.jpg|thumb|200x200px|Palazzo del Fascio, sede del Consiglio comunale del Comune di Potenza]]
|"[[Mai dire Mai]]"
|align="center"|-
 
; Palazzo di città : Affaccia su piazza Giacomo Matteotti, l'altra importante piazza del centro. Il palazzo ospita l'amministrazione comunale e la sua costruzione originale risalirebbe all'[[Regno di Napoli#Gli Angioini|epoca angioina]]. Come quasi tutti gli edifici storici di Potenza anch'esso è stato più volte restaurato e ricostruito in seguito ai molti terremoti che hanno colpito la zona. L'elemento artistico di rilievo è una facciata del [[1882]], con un arco a tutto sesto situato tra due grandi finestre e una grande balconata.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5007|titolo=Palazzo di Città {{!}} Comune di Potenza|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref>
 
; [[Casa del Fascio (Potenza)|Casa del Fascio]] : Sempre in Piazza Matteotti si trova il palazzo della Casa del Fascio, costruita, come le altre [[Casa del Fascio|case del Fascio]] presenti in Italia, durante il [[Regime Fascista|regime fascista]] e adibita attualmente a sede del Consiglio comunale. L'edificio rappresenta un esempio di architettura [[Neoclassicismo|neoclassica]] e sorge nello stesso luogo dove prima era presente la cappella di San Nicola, sconsacrata ed abbattuta per far posto all'attuale costruzione.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5006|titolo=Palazzo del Fascio {{!}} Comune di Potenza|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref>
 
; [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]] : Situato in largo Pignatari, nei pressi del duomo, è sede del [[Museo archeologico nazionale della Basilicata]] dedicato a [[Dinu Adameșteanu]]. Fu costruito come palazzo comitale dal conte Iñigo de Guevara nella prima metà del XIV secolo<ref>Angelo Nolè, ''Una storia affascinante dai Guevara ai Loffredo'', Città Notizie: periodico del Comune di Potenza, maggio 2005, pp. 6-7.</ref>, ma prende il nome attuale dalla famiglia dei conti Loffredo.
 
; [[Palazzo Pignatari]] : Ex palazzo Ciccotti, include un antico portale visibile dall'omonimo largo Pignatari.
 
; [[Palazzo Bonifacio (Potenza)|Palazzo Bonifacio]] : Palazzo nobiliare del Seicento, probabilmente adibito a fortino data la struttura imponente e la presenza di feritoie.
 
; Palazzo Castellucci : Uno dei pochi palazzi importanti del centro storico rimasto di proprietà di una antica famiglia della città. Esso si affacciava sull'omonimo larghetto, abbattuto negli anni sessanta, punto di passaggio obbligato per le persone che si recavano al vicino mercatino di Porta di San Giovanni.
 
=== Architetture militari ===
[[File:Potenza, Torre Guevara 3.jpg|thumb|La Torre Guevara con annesso giardino]]
 
Il [[Centro storico di Potenza|centro storico della città]], a partire dal medioevo, fu protetto da una cinta muraria, che comprendeva [[Porte di Potenza|sei porte di accesso]], e dalla presenza di un castello, che fungeva anche da punto di osservazione sulla sottostante valle del [[Basento]]. I resti di queste fortificazioni sono le rimanenti porte della città e la [[Torre Guevara]].<ref name=":21" /><ref name=":8" />
 
; [[Porte di Potenza]] : Facenti parte del sistema di fortificazioni della città, garantivano l'accesso alla parte antica di Potenza in epoca medievale. Delle sei antiche porte ne sono rimaste soltanto tre, ossia Porta San Giovanni in via Caserma Lucana, Porta San Luca in via Manhes e Porta San Gerardo in largo Duomo; le altre tre, ovvero Porta Salza, Porta Mendola e Porta Trinità, furono abbattute durante i lavori pubblici realizzati per la modernizzazione della città, che ebbero inizio nel [[1806]].<ref name=":21">Cfr. A. L. Sannino, ''Territorio e popolazione a Potenza in età moderna'', Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1990, pp. 20-21.</ref>
 
; [[Torre Guevara]] : In piazza Beato Bonaventura, all'estremità orientale del centro storico, si può ammirare l'unico resto dell'antico castello della città. L'edificio, di forma cilindrica, in posizione dominante rispetto alla valle del Basento, fu verosimilmente costruito prima del resto del castello, che venne edificato probabilmente dai [[Longobardi]] intorno all'[[1000|anno 1000]] e inglobò la Torre al suo interno.<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/centro/?p=356|titolo=Torre Guevara {{!}} Centro Storico|sito=www.comune.potenza.it|accesso=7 ottobre 2018}}</ref> Gli ultimi proprietari, ovvero Carlo Loffredo e Beatrice Guevara, donarono ai frati cappuccini l'intero edificio ad eccezione della Torre stessa.<ref name=":8" /> In seguito il castello fu adibito a lazzaretto, con all'interno una cappella dedicata a [[San Carlo]]: divenne così la sede dell'[[Ospedale San Carlo|ospedale omonimo]] fino al [[1935]], quando l'ospedale si trasferì in una struttura più moderna. Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] venne disposto l'abbattimento del castello per far posto ad un edificio scolastico, permettendo di salvare la sola torre.<ref name=":8" />
 
=== Altro ===
==== Vie e piazze ====
{{vedi anche|Centro storico di Potenza}}
 
; Via Pretoria : L'intero pianoro del centro storico è attraversato da questa antica via, il cui nome e origine rimanderebbero secondo lo storico potentino [[Emmanuele Viggiano]] al tempo di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] e delle guerre civili contro [[Gaio Mario|Mario]], quando egli vinse quest'ultimo e ridusse a colonie militari romane sei delle città [[Basilicata|Lucane]], tra cui Potenza. In ognuna di queste città Silla avrebbe stabilito il Pretorio e l'accampamento dei Pretoriani. Dunque doveva esistere un collegamento viario fra l'accampamento romano e il loro Comando, che secondo la tradizione romana venne chiamato via Pretoria.<ref>E. Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, Orsini, 1805, pp. 36-40.</ref> Questa via, che fungeva di fatto da decumano maggiore, si estende per tutto il centro storico a partire dal Largo di Portasalza fino alla [[Torre Guevara]].
 
[[File:Piazza prefettura potenza.jpg|thumb|324x324px|Veduta di Piazza Mario Pagano, con a sinistra il Teatro Francesco Stabile e a destra il Palazzo della Prefettura]]
 
; Piazza Mario Pagano : La piazza principale della città, detta comunemente ''Piazza Prefettura'' poiché ospita l'ottocentesco [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|palazzo della Prefettura]], sede del Prefetto e degli uffici provinciali. I lavori per la realizzazione di Piazza Mario Pagano iniziarono nel 1839 per volontà dell'intendente [[Winspeare]], con l'abbattimento delle casette con sottani abitate da contadini e artigiani, ma furono completati solo tra il 1842 e il 1847 a opera dell'intendente Francesco Benzo, duca della Verdura.{{citazione necessaria}} In origine chiamata ''piazza del Mercato'', pioichè vi si svolgeva il mercato della domenica, fu detta ufficialmente ''piazza dell'Intendenza'', dato che vi si affacciava il palazzo del governo, sede dell'intendente e ''piazza Prefettura'' dopo l'[[Unità d'Italia]] e la sostituzione dell'intendente con il prefetto. Intorno al 1870 fu intitolata a [[Mario Pagano]] ed è rimasta invariata fino alla ristrutturazione nel 2012 da parte dell'architetto [[Gae Aulenti]].
 
; Piazza Matteotti : Il centro cittadino, situato su un lungo e stretto pianoro a 819 metri di altitudine, gravita intorno a questa piazza, sulla quale si affacciano alcune della [[Palazzo|case palazziate]] di maggior interesse architettonico della città. Piazza Matteotti, che era anticamente denominata ''piazza Sedile'', prese il nome di ''piazza del Fascio'' durante il ventennio fascista ed il nome attuale dopo il [[1944]]. Probabilmente risalente nel suo impianto originario all'epoca Angioina, ospitava il seggio dell'Università dove si riuniva il popolo in occasione delle assemblee. Sulla piazza si affacciavano botteghe e taverne e per decreto regio del 1810{{citazione necessaria}} vi si svolgeva il mercato alimentare. Sul lato meridionale, dove sorge il tempietto di San Gerardo, c'erano la cappella di San Domenico con la vicina torre, i locali della neviera per la raccolta della neve, la Porta e il vicolo della Beccheria, dove avveniva la macellazione degli animali e la vendita delle carni. In occasione della festa del patrono della città nella piazza veniva innalzata la cassa armonica per le esibizioni della banda musicale.
 
==== Ponti ====
[[File:Ponte Musmeci 1.jpg|thumb|Il viadotto dell'industria sul fiume Basento, meglio noto come [[Ponte sul Basento|ponte Musmeci]]]]
 
A Potenza sono stati realizzati diversi ponti per consentire l'attraversamento del fiume [[Basento]], alcuni dei quali sono di notevole interesse storico o architettonico.
 
; [[Ponte sul Basento|Viadotto dell'industria o ponte Musmeci]] : Realizzato dall'ingegnere [[Sergio Musmeci]], mette in comunicazione la città con la [[Raccordo autostradale 5|tangenziale]] in direzione [[Salerno]] o [[Taranto]]. Concepito come oggetto scultoreo a scala urbana, fu progettato a partire dal [[1967]] e completato nel [[1975]].<ref>[http://www.aising.it/docs/atticonvegno/p1143-1152.pdf].</ref> Il ponte, un'unica volta di trenta centimetri di spessore e quattro campate di circa settanta metri di luce ciascuna, attraversa sia il fiume Basento che i binari della ferrovia; è, secondo gli esperti, la massima espressione di quella filosofia della progettazione dove la forma è il frutto di un processo di ottimizzazione del regime statico. Si tratta di un'opera di straordinaria importanza per l'ingegneria e architettura mondiale ed è l'unico ponte riconosciuto e protetto come opera d'arte dal [[MIBACT]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ingenio-web.it/7224-lopera-di-sergio-musmeci-e-la-sua-attualita-per-i-progettisti-italiani|titolo=L’opera di Sergio Musmeci e la sua attualità per la progettazione Italiana|sito=www.ingenio-web.it|accesso=2018-12-13}}</ref>
 
; [[Ponte di San Vito]] : È il ponte sul Basento di maggiore interesse dal punto di vista storico: la costruzione sarebbe da porre in epoca tardo-romana, come evidente dai piloni, l'unico resto della struttura originaria, mentre tutta la parte superiore porta i segni di vari interventi di restauro avvenuti dall'età medioevale in poi. Il ponte è a tre luci a pianta rettilinea e poggia su due piloni centrali fondati nell'alveo del fiume. Anticamente chiamato ponte Sant'Aronzio, il ponte San Vito era parte integrante dell'antico percorso della [[via Herculea]], che attraversando la [[Lucania]] toccava anche la città di Potenza. La denominazione iniziale del ponte, stando alla tradizione, si ricollega al ricordo del martirio di Sant'Aronzio, che giunto dall'[[Africa]] con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la propria fede cristiana, subì con essi tra il [[238]] e il [[288|288 d.C.]] l'estremo supplizio presso il fiume Basento.
 
==== Statue ====
[[File:Tempietto del patrono della città di Potenza San Gerardo.jpg|thumb|Tempietto di San Gerardo, opera degli scultori Michele ed [[Antonio Busciolano]]]]
 
; Tempietto di San Gerardo : Edicola votiva sita sul limite meridionale di piazza Matteotti, che ospita al suo interno una statua marmorea di [[San Gerardo di Potenza|San Gerardo]], santo patrono della città.<ref name=":28">{{Cita web|url=http://www.ottocentoinmostra.it/index.php/potenza-ottocento/13-monumenti/36-tempietto-di-san-gerardo|titolo=Tempietto di San Gerardo|sito=www.ottocentoinmostra.it|accesso=2018-12-23}}</ref> Il tempietto e la statua furono realizzati tra il [[1861]] e il [[1866]] dai fratelli scultori [[Antonio Busciolano|Antonio]] e Michele Busciolano, su progetto dell'architetto Giuseppe D’Errico, in sostituzione del tradizionale tempietto in legno che veniva realizzato annualmente dagli artigiani della città in onore del santo patrono.<ref name=":29">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/05/15/michele-busciolano-un-operaio-dellarte/|titolo=MICHELE BUSCIOLANO, UN “OPERAIO” DELL’ARTE - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-23}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/notizie-nascoste/296732/fu-antonio-busciolano-a-realizzare-leffigie-nel-1866.html|titolo=Fu Antonio Busciolano a realizzare l’effigie nel 1866|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=16 agosto 2011}}</ref> Il tempietto, in stile neoclassico, è una struttura in pianta esterna pentastile e pianta centrale a forma di mezzo ottagono, chiuso nella parte posteriore da un muro impreziosito da una vetrata colorata, mentre nella parte anteriore vi è un colonnato rivolto verso Piazza Matteotti.<ref name=":28" /><ref name=":29" /> Ai lati della statua sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola, mentre quella a sinistra ricorda due momenti importanti della città: l'attacco dei [[Brigantaggio|briganti]] nel [[1809]] e l'[[Insurrezione lucana|insurrezione del 18 agosto 1860]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=5009|titolo=Tempietto di San Gerardo {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-23}}</ref>
 
; Porta del Gigante:Scultura in bronzo di [[Antonio Masini (artista)|Antonio Masini]], commemorativa della ricostruzione della città a seguito del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]], situata in piazza Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/23/news/potenza_addio_ad_antonio_masini_artista_visionario-214973290/|titolo=Potenza: addio ad Antonio Masini, artista visionario|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=23 dicembre 2018}}</ref>
 
; Statua del leone rampante :Statua raffigurante il [[Leone (araldica)|leone rampante]], simbolo [[Araldica|araldico]] della città. L'opera si presenta come un'imponente scultura bronzea di quattordici quintali, con altezza superiore ai due metri, pensata per essere sostenuta da un piedistallo sia per l'equilibrio strutturale che artistico.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.giornaledibasilicata.com/2014/12/arriva-potenza-la-scultura-in-bronzo.html|titolo=Arriva a Potenza la scultura in bronzo 'Leone Rampante'|pubblicazione=www.giornaledibasilicata.com|data=}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Massimo Brancati|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/potenza/615596/potenza-e-il-leone-rampante-in-cerca-di-casa-stabile.html|titolo=Potenza e il leone rampante in cerca di casa stabile|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=2 gennaio 2015}}</ref><ref name=":30">{{Cita news|autore=|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/12/23/leone-ostaggio-soldi-giunte-storia-unopera-che-divide|titolo=Il leone ostaggio di soldi e giunte
La storia di un'opera che divide i potentini|pubblicazione=www.quotidianodelsud.it|data=23 dicembre 2014}}</ref> La sua realizzazione fu voluta dall'amministrazione comunale nel [[2002]] come simbolo cittadino, a seguito della disponibilità di fondi nazionali dedicati alla realizzazione di opere d'arte, e fu commissionata nel [[2004]] all'artista potentino Vito Natalino Giacummo, docente di [[scultura]] e [[fotografia]] presso l’[[Accademia di belle arti di Brera|Accademia di Belle Arti di Brera]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=14001|titolo=Scultura bronzea ‘Leone rampante’ collocata in piazza Pignatari {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-23}}</ref><ref name=":30" /> La statua venne consegnata nel [[2014]] e, sebbene concepita per essere collocata in piazza Mario Pagano, è stata posta prima davanti al Palazzo di Città, poi in Largo Pignatari.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.nuovadelsud.it/potenza-e-provincia/potenza-e-provincia-news/citta/14878-potenza,-la-statua-del-leone-rampante-si-sposta-a-centro-citt%C3%A0.html|titolo=Potenza, la statua del leone rampante si sposta a centro città|pubblicazione=www.nuovadelsud.it|data=21 dicembre 2018}}</ref> Nel [[2018]] l'amministrazione ne decide lo spostamento in piazza Vittorio Emanuele II.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=30415|titolo=Statua leone rampante in piazza Vittorio Emanuele II {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-23}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://ufficiostampabasilicata.it/2018/12/20/potenza-la-statua-del-leone-rampante-in-piazza-xviii-agosto/|titolo=Potenza, la statua del leone rampante in piazza “XVIII Agosto”|pubblicazione=www.ufficiostampabasilicata.it|data=20 dicembre 2018}}</ref>
 
=== Siti archeologici ===
In città sono state rinvenute numerose [[Epigrafia latina|epigrafi romane]], attualmente visibili su numerosi edifici del [[Centro storico di Potenza|centro storico]] o nei musei e nelle chiese cittadine<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/04/15/le-antiche-rovine-di-potenza/|titolo=LE ANTICHE ROVINE DI POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/10/30/la-res-publica-potentinorum-raccontata-dalle-epigrafi-romane/|titolo=LA 'RES PUBLICA POTENTINORUM' RACCONTATA DALLE EPIGRAFI ROMANE - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-23}}</ref>, che sono state oggetto di studio del grande [[Storiografia|storico]] [[Theodor Mommsen|Theodor Momsen]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/07/15/mommsen-il-piu-grande-storico-della-roma-antica-a-potenza/|titolo=MOMMSEN, IL PIU’ GRANDE STORICO DELLA ROMA ANTICA, A POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-23}}</ref> Oltre a questi reperti ed al ponte romano di San Vito, a Potenza sono presenti due importanti siti archeologici risalenti uno all'epoca romana, l'altro all'insediamento degli antichi [[Lucani]].
 
; Villa romana di Malvaccaro :La villa romana di Malvaccaro è un sito archeologico di rilevante interesse situato nel moderno quartiere di [[Poggio Tre Galli]].<ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/la-villa-romana-di-malvaccaro/|titolo=La Villa Romana di Malvaccaro|sito=Basilicata Turistica|lingua=it-IT|accesso=2018-12-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://turistipersbaglio.com/2014/10/12/potenza-la-villa-romana-di-malvaccaro/|titolo=Potenza, la Villa Romana di Malvaccaro|sito=Turisti per Sbaglio|data=2014-10-12|lingua=it-IT|accesso=2018-12-23}}</ref> Rinvenuta a metà degli [[Anni 1980|anni ottanta del XX secolo]], si tratta di un'antica villa databile all'età [[Tardo impero romano|post-costantiniana]], che comprende cinque ambienti con mosaici gravitanti intorno ad un'aula absidata, con [[arte musiva]] risalente almeno al [[III secolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_1902080426.html|titolo=Potenza - Villa romana di Malvaccaro|autore=System|sito=www.beniculturali.it|lingua=it|accesso=2018-12-23}}</ref> Della villa sono stati ritrovati i muri perimetrali a nord-ovest e a nord-est ed altre strutture in direzione sud.<ref>A. Capano, ''La villa romana della contrada “Malvarcaro” di Potenza'', in "Bollettino Storico della Basilicata", n. 3 (1987), ''passim''.</ref>
 
; Fattoria lucana :Nel [[2008]] è stato rinvenuto nei pressi di via del Gallitello un complesso abitativo, ubicato presso la confluenza del torrente omonimo con il fiume [[Basento]], che risulta essere il più importante sito mai scoperto nell'ambito urbano di Potenza.<ref name=":31">{{Cita news|autore=Maria Rosa Turi|url=https://www.archeomedia.net/potenza-sensazionale-scoperta-di-una-fattoria-agricola/|titolo=POTENZA. Sensazionale scoperta di una fattoria agricola.|pubblicazione=www.archeomedia.net|data=24 giugno 2008}}</ref> Si tratterebbe di un'antica fattoria funzionale allo sfruttamento agricolo dell'area; l'esame dei manufatti ceramici e degli altri reperti rinvenuti fa ipotizzare una datazione tra la fine del [[IV secolo a.C.|IV]] e i primi decenni del [[III secolo a.C.]], quindi da mettere in relazione con il sistema insediativo dei [[Lucani]] in un momento precedente alla romanizzazione del territorio.<ref name=":31" /><ref name=":32">{{Cita news|autore=|url=https://www.tio.ch/estero/392670/italia-archeologia-scoperto-a-potenza-sito-lucano-iv-secolo-a-c|titolo=Italia: archeologia, scoperto a Potenza sito lucano IV secolo a.C.|pubblicazione=www.tio.ch|data=30 aprile 2008}}</ref> Allo stato delle indagini questo insediamento sembrerebbe svilupparsi in almeno sei ambienti rettangolari, di cui si conservano parzialmente i muri perimetrali, occupando un'area di circa trecento metri quadrati.<ref name=":31" /><ref name=":32" /> Il complesso è ancora in corso di scavo, sotto la direzione scientifica della [[soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata]]<ref>Rapporto da Metropolisinfo.it, sezione della Provincia di Potenza.</ref>.
 
=== Aree naturali ===
La città si caratterizza per la massiccia presenza di [[Parco cittadino|parchi]]: Potenza è infatti una delle città italiane con la maggiore superficie di verde urbano per abitante.<ref>{{Cita web|url=https://siviaggia.it/notizie/foto/10-citta-con-piu-alberi-in-italia/177454/attachment/citta-con-piu-alberi-potenza/|titolo=Le 10 città con più alberi in Italia|sito=SiViaggia|data=2017-05-24|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/potenza-delle-citta-piu-verdi-ditalia-lo-dice/|titolo=POTENZA È UNA DELLE CITTÀ PIÙ VERDI D'ITALIA! LO DICE…|data=2017-05-23|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.monzatoday.it/green/life/classifica-citta-verdi.html|titolo=Monza tra le città più verdi d'Italia|sito=MonzaToday|lingua=it|accesso=2018-12-20}}</ref> Di seguito l'elenco delle principali aree verdi presenti nel suo territorio.
 
; Villa comunale di Santa Maria : Uno dei parchi più importanti è la storica villa comunale che prende il nome dall'omonimo rione Santa Maria. Nacque come ''Orto agrario sperimentale'' nel [[1823]] a seguito del decreto di [[Gioacchino Murat]] del [[1810]], secondo il quale ogni provincia del [[Regno di Napoli]] doveva avere una Società di Agricoltura con relativo [[Orto botanico|orto agrario]], per incentivare lo studio e lo sviluppo del [[Settore agricolo|settore primario]], in particolare della [[botanica]].<ref name=":22">{{Cita libro|autore=M. A. Pontrandolfi|titolo=Potenza Capoluogo (1806 - 2006) - Edizione Speciale per il Bicentenario di Potenza Città Capoluogo|anno=2008|editore=Edizioni Spartaco|città=Santa Maria Capua Vetere|capitolo=I giardini storici, par. 1, L'Orto Agrario Sperimentale Ottocentesco}}</ref> Le attività relative all'Orto sperimentale si arrestarono con l'[[Proclamazione del Regno d'Italia|unità d'Italia]], a causa della chiusura della Società di Agricoltura e la struttura fu adibita a villa comunale. Attualmente l'area ospita varie specie di [[conifere]], [[latifoglie]], [[Arbusto|arbusti]] ornamentali e piccoli [[Albero|alberi]], oltre ad impianti per la pratica di [[Sport|attività sportive]] all'aperto.<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-villa-comunale-di-santa-maria-storico-parco-della-citta-di-potenza/|titolo=La Villa Comunale di Santa Maria : storico parco della Città di Potenza|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=2018-10-22|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref><ref name=":22" />
 
; Parco di Montereale : Sorge sulla collina prospiciente il pianoro del centro cittadino ed è un altro parco di rilevante interesse storico: costruito nel [[1934]], è stato inserito nell’inventario generale del “Censimento dei giardini storici della Basilicata”.<ref name=":23">{{Cita web|url=https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-parchi/|titolo=Parchi|sito=Come To Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref> Al suo interno si trovano una piscina, un campo da bocce, una pista da ballo ed un attrezzato palazzetto dello sport.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29508|titolo=Parco Montereale {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref> Al centro del parco è collocato un monumento ai caduti.<ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/attualita/cronacheurbane/2016_11_04/124862.html|titolo=Celebrazioni 4 novembre. A Potenza cerimonia al monumento dei caduti di Montereale - trmtv|sito=www.trmtv.it|accesso=2018-12-20}}</ref>
 
; Villa del Prefetto : Situata in pieno [[Centro storico di Potenza|centro storico]], è un'area verde annessa al [[Palazzo della Prefettura (Potenza)|Palazzo della Prefettura]]. Inizialmente appartenente al monastero dei padri conventuali di San Francesco, utilizzata nel [[Settecento]] per scopi puramente agricoli, la villa vera e propria venne edificata solo nell'[[Ottocento]]. Caratterizzata da terrazze collegate da camminamenti e scalinate balaustrate, con fitta e rigogliosa vegetazione, nel 1934 viene trasformata seguendo lo stile dei [[Giardino all'italiana|giardini rinascimentali all’italiana]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=29185|titolo=Villa del Prefetto {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref> Dopo anni di chiusura per manutenzione è stata riaperta nel [[2017]] grazie ad un'iniziativa promossa da alcune associazioni civiche.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/05/28/news/la_villa_del_prefetto_torna_a_nascere_grazie_a_un_progetto_di_volumezero-166651529/|titolo=Potenza, la villa del prefetto torna a nascere grazie a un progetto di Volumezero|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=28 maggio 2017}}</ref>
 
; Parco fluviale del Basento : Area verde delimitata dal ponte di San Vito e dal [[Ponte sul Basento|ponte Musmeci]], comprende al suo interno il [[lungofiume]] del [[Basento]]; è stata realizzata nel [[2018]] a seguito della riqualificazione dell'area vicina al corso d'acqua principale della città.<ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/potenza-apre-parco-fluviale-del-basento/|titolo=A POTENZA APRE IL PARCO FLUVIALE DEL BASENTO!|data=2018-04-27|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref><ref name=":23" /><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=758|titolo=Parco Fluviale del Basento {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref>
 
; Parco Baden Powell :Parco creato nel [[1955]] per volere della Direzione Sanitaria, che volle dotare di un'area verde lo spazio antistante la struttura ospedaliera che si trovava nella zona.<ref name=":36">{{Cita web|url=http://www.parcobadenpowell.it/il-parco/|titolo=Il Parco {{!}} Parco Baden Powell Potenza|lingua=it-IT|accesso=2019-02-10}}</ref> Il 17 luglio del [[2002]] venne intitolato a [[Baden Powell]], su iniziativa degli [[scautismo|scout]] di Potenza.<ref name=":36" /> L'area ospita nel corso dell'anno eventi di varia natura tra cui manifestazioni culturali, sociali, sportive e ricreative.<ref name=":36" /><ref>{{Cita web|url=http://www.parcobadenpowell.it/chi-siamo/|titolo=Chi siamo {{!}} Parco Baden Powell Potenza|lingua=it-IT|accesso=2019-02-10}}</ref> Con una superficie di circa 25.800 metri quadri è uno dei più grandi parchi a disposizione della cittadinanza.<ref name=":36" />
 
; Parco del Seminario : Area verde adiacente al Seminario Pontificio Regionale, risalente al [[1616]]. Venne ampliato e completato, nella seconda metà dello stesso secolo, dal vescovo conventuale Bonaventura Claverio.<ref name=":23" />
 
; Parco Elisa Claps : Dedicato alla memoria di [[Omicidio di Elisa Claps|Elisa Claps]], adolescente potentina scomparsa il 12 settembre [[1993]], vittima di omicidio. Il parco è attrezzato per le attività ginniche all'aperto e comprende un percorso di [[trekking]].<ref name=":23" />
 
; Parco del Rossellino : Polmone verde situato nella località omonima alla periferia sud della città, all'interno del quale si trova il palazzetto dello sport ''Palapergola''.<ref name=":23" />
 
; Parco di Sant'Antonio La Macchia : Ubicato nella periferia orientale della città, prende il nome dalla presenza di una chiesa dedicata al [[Antonio di Padova|santo omonimo]]. In passato ha ospitato anche un monastero dell'ordine dei [[Ordine dei frati minori cappuccini|Cappuccini]], che vi si insediarono nel [[1530]].<ref name=":23" />
 
; Parco dell'Europa Unita : Di recente costruzione, è compreso nel popoloso quartiere di [[Poggio Tre Galli]].<ref name=":23" /> È dotato di una pista ciclabile e di un percorso pedonale accessibile a persone con ridotta mobilità.<ref>{{Cita web|url=http://epotenza.com/aree-verdi/parco-dell-europa-unita|titolo=Parco dell’Europa Unita|sito=epotenza.com|lingua=it-it|accesso=2018-12-20}}</ref>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Potenza (PZ)}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2014 risiedevano a Potenza 1.030 cittadini stranieri.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2014/index.html|titolo=Dati Istat stranieri 2014}}</ref> Le comunità più numerose sono comunque quella della [[Romania]] con 405 residenti, del [[Marocco]] con 9 e dell'[[Ucraina]] con 75 persone.
 
=== Lingue e dialetti ===
{{vedi anche|Dialetto potentino|Dialetti galloitalici di Basilicata}}
Insieme ai dialetti di alcuni comuni limitrofi ([[Tito (Italia)|Tito]], [[Vaglio Basilicata]], [[Pignola]] e [[Picerno]]) quello potentino appartiene ai cosiddetti [[dialetti gallo-italici di Basilicata]].
 
=== Tradizioni e folclore ===
{{vedi anche|Parata dei turchi}}
La [[parata dei turchi]] di Potenza è una parata in costume che si tiene annualmente la sera del 29 maggio, in cui si rappresenta il leggendario intervento di [[San Gerardo]] per salvare la città dall'invasione dei Turchi, evento privo di veridicità storica ma che fa parte del [[folclore]] locale. Nella parata generalmente, oltre ad essere rappresentati San Gerardo, gli invasori Turchi ed i soldati medievali difensori della città, sfilano anche dei figuranti che rappresentano il popolo potentino dei secoli [[XII secolo|XII]], [[XVI secolo|XVI]] e [[XIX secolo|XIX]], indossando i vestiti e i costumi tradizionali di quei periodi storici.<ref>[http://www.rete.potenza.it/repositorydelibere/allegati/10350-10351.DOC '''Disciplinare per le “Parate e le rievocazioni storiche”''' dedicate alla commemorazione per San Gerardo Patrono della città di Potenza], approvato con Delibera di Consiglio Comunale n° 120 del 26/05/2011.</ref><ref>Sull'antropologia di questa festa, cfr. F. Mirizzi, ''Le tradizioni popolari'', in ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', vol. 1. ''Storia, istituzioni, società'', S.M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, pp. 67-75.</ref> Il 30 maggio i festeggiamenti in onore del santo si concludono con una processione religiosa che percorre le strade del centro storico.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
{{vedi anche|Ospedale San Carlo}}
L'azienda ospedaliera ospedale San Carlo di Potenza è uno degli impianti ospedalieri più importanti e più grandi d'Italia ed è situato nel quartiere di Macchia Romana, mentre la clinica Luccioni situata in via Mazzini è una struttura privata dotata di sessanta posti letto che garantisce la diagnosi e la cura di patologie acute pertinenti alla chirurgia generale e ortopedia traumatologica.
 
Altrettanto storico è l'istituto ospedaliero centro di riabilitazione Opera Don Uva, fondato a Potenza nel 1954 e che si trova nei pressi dell'ospedale San Carlo in via Ettore Ciccotti.
 
In città è anche presente l'Azienda Sanitaria Locale N°2 di Potenza ''Madre Teresa di Calcutta'', situata in via del Gallitello, che offre servizi di poliambulatorio.
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Archivi e biblioteche ====
L'Archivio di Stato di Potenza conserva documenti ed atti prodotti da uffici pubblici, studi notarili ed istituzioni religiose soppresse relativi all'intera [[Basilicata]] fino al [[1955]], anno in cui venne istituito l'Archivio di Stato di [[Matera]]; a partire da quella data in poi l'Archivio di Potenza custodisce solo gli atti relativi alla [[Provincia di Potenza|rispettiva provincia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=164483&pagename=166424|titolo=Archivio di Stato di Potenza|autore=System|sito=www.beniculturali.it|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref>
 
La Biblioteca nazionale di Potenza, nata come sede distaccata della Biblioteca nazionale di Napoli nel [[1974]] e divenuta autonoma nel [[1984]]<ref>{{Cita web|url=http://www.bnpz.beniculturali.it/site/page/1/10/1/2017/La_Storia|titolo=La Storia - Biblioteca Nazionale di Potenza|autore=Studiodomino srl|sito=www.bnpz.beniculturali.it|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref>, ospita una collezione di oltre 200.000 unità bibliografiche, alcune di notevole pregio risalenti ai secoli [[XVI secolo|XVI]], [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]], oltre alla collezione di opere d'arte dell'artista [[italoamericano]] [[Albert Friscia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.bnpz.beniculturali.it/site/page/1/280/1/2018/Il_Patrimonio_documentale_|titolo=Il Patrimonio documentale - Biblioteca Nazionale di Potenza|autore=Studiodomino srl|sito=www.bnpz.beniculturali.it|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref>
 
La Biblioteca provinciale di Potenza nasce nel [[1899]] ed è una delle biblioteche italiane cui spetta di diritto il deposito di una copia di tutto quanto viene pubblicato in Basilicata; di notevole valore è la raccolta di opere locali che annovera documenti provenienti dall'intera Regione a partire già dal [[1600]].<ref>{{Cita web|url=http://www.provincia.potenza.it/provincia/detail.jsp?otype=1126&id=109485&comp=119194|titolo=Provincia di Potenza - Biblioteca Provinciale|sito=www.provincia.potenza.it|accesso=2018-12-22}}</ref>
 
A potenza ha sede anche la Biblioteca della [[Deputazioni di storia patria|Deputazione di Storia Patria per la Lucania]], che contiene principalmente testi di carattere storico riguardanti tematiche relative al [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]] ed alla Basilicata, nonché pubblicazioni periodiche e non di altri istituti culturali e storici con i quali la Deputazione ha rapporti.<ref>{{Cita web|url=http://www.deputazionestoriapatria.it/biblioteca.htm|titolo=Biblioteca|sito=www.deputazionestoriapatria.it|accesso=2018-12-22}}</ref>
 
La Biblioteca per l'infanzia comunale di Potenza venne istituita nel [[1983]] ed è rivolta interamente ad un’utenza di età [[Infanzia|infantile]] ed [[Adolescenza|adolescenziale]]; ha un patrimonio librario costituito da oltre 14.000 volumi ed ha spazi ed ambienti idonei per l'accoglienza di bambini ed adolescenti, dove periodicamente si organizzano attività ad essi dedicate.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=17921|titolo=Biblioteca comunale per l’infanzia {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-22}}</ref>
 
==== Ricerca ====
Le istituzioni che si occupano di attività di ricerca presenti in città sono l'[[Università degli Studi della Basilicata]]<ref>{{Cita web|url=http://portale.unibas.it/site/home/ricerca/ugov-ricerca.html|titolo=UGOV Ricerca - Portale unibas|sito=portale.unibas.it|accesso=2018-12-11}}</ref>, negli ambiti dei rispettivi dipartimenti e scuole, e l'[[Ospedale San Carlo]], che affianca l'attività scientifica in ambito medico all'erogazione dei servizi tipici di una struttura ospedaliera.<ref>{{Cita web|url=http://www.ospedalesancarlo.it/chi_siamo/documenti_istituzionali|titolo=Mission e Vision|sito=San Carlo - Azienda Ospedaliera Regionale|data=2009-09-25|lingua=it|accesso=2018-12-11}}</ref>
 
==== Scuole ====
Nella città di Potenza, oltre ad isituti scolastici prescolari, scolastici di primo e di secondo grado inferiore, sono presenti la maggior parte degli istituti scolastici superiori, tra cui il [[Liceo Classico "Quinto Orazio Flacco" (Potenza)|liceo classico Quinto Orazio Flacco]] e il [[Liceo scientifico Galileo Galilei (Potenza)|liceo scientifico Galileo Galilei]].<ref>{{Cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/076/063/scuole/|titolo=Scuole Potenza pubbliche e private|sito=www.comuni-italiani.it|accesso=2018-12-11}}</ref>
 
La città ospita anche un [[conservatorio]] statale, il [[Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa|Conservatorio Carlo Gesualdo Da Venosa]], dal [[1971]].<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriopotenza.it/content/cenni-storici|titolo=Cenni storici|sito=www.conservatoriopotenza.it|lingua=it|accesso=2018-12-11}}</ref>
 
==== Università ====
{{vedi anche|Università degli Studi della Basilicata|Università Cattolica del Sacro Cuore}}
[[File:Università basilicata2.jpg|thumb|346x346px|Cittadella universitaria del polo tecnico-scientifico dell'Unibas]]
Potenza è la sede legale dell'[[Università degli Studi della Basilicata]], unica università statale lucana, a partire dal [[1982]], anno della fondazione dell'ateneo.<ref>{{Cita web|url=http://portale.unibas.it/site/home/ateneo/storia-dellateneo.html|titolo=Storia dell'Ateneo - Portale unibas|sito=portale.unibas.it|accesso=2018-12-11}}</ref>
A Potenza sono operativi due poli dell'Università della Basilicata: il più antico ospita tradizionalmente facoltà e dipartimenti afferenti a discipline [[Discipline umanistiche|umanistiche]], mentre il secondo, più moderno, è strutturato come cittadella universitaria e costituisce il polo delle discipline [[Scienza applicata|tecniche]] e [[Scienze matematiche, fisiche e naturali|scientifiche]].<ref>{{Cita web|url=http://portale.unibas.it/site/home/ateneo/dipartimenti-e-scuole.html|titolo=Dipartimenti e Scuole - Portale unibas|sito=portale.unibas.it|accesso=2018-12-11}}</ref>
 
Potenza ospita anche una sede distaccata della facoltà di medicina e chirurgia dell'[[Università Cattolica del Sacro Cuore]] a partire dal [[1997]], a seguito della stipula del protocollo di intesa sottoscritto tra l'ateneo e la regione [[Basilicata]].<ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/primo-piano/2017_11_24/156895.html|titolo=Potenza, Università Cattolica inaugura ventennale in Basilicata - trmtv|sito=www.trmtv.it|accesso=2018-12-11}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3036213&value=regione|titolo=Università Cattolica, Franconi a inaugurazione anno accademico|sito=Regione Basilicata|lingua=it|accesso=2018-12-11}}</ref>
 
In passato la città ha ospitato anche una sede distaccata della facoltà di scienze motorie dell'[[Università degli Studi di Napoli "Parthenope"|Università degli Studi di Napoli "Parthenope".]] La sede nacque nel [[1980]], quando l'[[ISEF]] di [[Napoli]] stipulò una convenzione con l'amministrazione comunale potentina. Fu in seguito soppressa nel [[2011]] per effetto della [[riforma Gelmini]].<ref>{{Cita web|url=http://www.polodistudio.it/dall-isef-ai-giorni-nostri.html|titolo=Dall'ISEF ai giorni nostri - A Potenza, Laurea Scienze Motorie, Psicologia, Giurisprudenza|autore=Accademia del Sapere - Polo di Studio eCampus Potenza|sito=www.polodistudio.it|accesso=13 agosto 2018}}</ref>
 
==== Musei ====
Di seguito la lista delle principali istituzioni museali presenti in città.
 
* [[Museo archeologico nazionale della Basilicata|Museo archeologico nazionale della Basilicata "Dinu Adamesteanu"]]. Sito nei locali di [[palazzo Loffredo (Potenza)|palazzo Loffredo]], è l'istituzione museale principale della città, dedicata alla memoria dell'archeologo [[Dinu Adameșteanu]]. Vi sono esposti reperti archeologici delle popolazioni italiche della Lucania preromana, nonchè reperti provenienti dalle colonie romane di ''Potentia'', ''Grumentum'' e ''Venusia''.<ref name=":20">{{Cita web|url=https://www.cometopotenza.it/home/la-citta/i-musei/|titolo=Musei|sito=Come To Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-09}}</ref>
 
* [[Museo archeologico provinciale di Potenza|Museo archeologico provinciale]]. Il secondo museo archeologico della città, custodisce reperti preistorici, protostorici e della prima età del ferro, oltre ad una collezione di oggetti risalenti al periodo compreso tra l’VIII e il V secolo a.C.<ref name=":20" />
 
* Pinacoteca provinciale. Ospita sculture e dipinti di proprietà dell’Amministrazione Provinciale, tra i cui si ricordano la Crocifissione e la Deposizione degli artisti Antonio e Costantino Stabile.<ref name=":20" />
 
* [[Museo diocesano (Potenza)|Museo diocesano]]. Situato nel [[Centro storico di Potenza|centro storico]], custodisce reperti storici e artistici di proprietà della diocesi potentina, tra cui spiccano gli oggetti sacri realizzati da maestri artigiani napoletani tra XVI e XIX secolo.<ref name=":20" />
 
* Museo d'arte figurativa contemporanea. Dedicato all'arte figurativa della prima metà del Novecento, custodisce circa 450 opere pittoriche e sculture di prestigiosi artisti lucani, italiani e stranieri. Le opere sono esposte, ciclicamente, nell'ambito di mostre temporanee a tema.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=Copia archiviata|accesso=20 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151120205028/http://www.comune.potenza.it/index.php/eventi-e-manifestazioni/808-museo-di-arte-figurativa-contemporanea|dataarchivio=20 novembre 2015|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.epotenza.it/scoprire/musei/museo-di-arte-figurativa-contemporanea|titolo=Museo di arte figurativa contemporanea|sito=www.epotenza.it|lingua=it-it|accesso=2018-12-09}}</ref>
 
=== Media ===
Potenza è sede di redazioni giornalistiche locali e areali, quali oltre all'ANSA e alla RAI anche la redazione di Basilicata della ''Gazzetta del Mezzogiorno'' e i quotidiani lucani ''Quotidiano della Basilicata'' e ''La Nuova del Sud''. In città comunque operano anche giornali minori, quali i settimanali ''Controsenso'',<ref>[http://www.controsensobasilicata.it sito ufficiale Controsenso]</ref> ''Il Balcone del Conte'' e ''Il Lucano Magazine''.
 
Hanno altresì sede in città anche redazioni televisive e radiofoniche quali Telenorba, RadioPotenzaCentrale, Radio Eva, Radio Idea, RadioTour Basilicata e la radio in rete RadioStudioWeb.
 
=== Arte ===
A Potenza operò, dal [[1608]] al [[1612]], [[Giovanni De Gregorio]], detto ''il Pietrafesa'', uno dei maggiori pittori lucani del [[Seicento]], appartenente alla [[Pittura napoletana|scuola napoletana]];<ref>{{Cita web|url=http://www.basileusonline.it/de-gregorio-giovanni-detto-il-pietrafesa|titolo=De Gregorio Giovanni detto "il Pietrafesa"|sito=www.basileusonline.it|accesso=2018-12-30}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.basilicata24.it/2012/08/pittura-il-pietrafesa-prende-vita-nel-museo-a-lui-dedicato-4452/|titolo=Pittura, il Pietrafesa prende vita nel museo a lui dedicato|pubblicazione=www.basilicata24.it|data=1 agosto 2012}}</ref> Potenza in particolare è la località che ospita il maggior numero di tele del Pietrafesa, ben cinque, ed è inoltre la città in cui si trovano tutte le opere della fase giovanile dell'artista.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/09/30/le-opere-potentine-del-pietrafesa/|titolo=LE OPERE POTENTINE DEL ‘PIETRAFESA’. - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-30}}</ref>
 
Potenza diede i natali ai tre fratelli [[Antonio Busciolano|Antonio]], Michele e Vincenzo Busciolano, scultori del [[XIX secolo]] formati presso il [[Accademia di belle arti di Napoli|Reale Istituto di belle arti di Napoli]], attivi tra il [[Napoli|capoluogo partenopeo]] e quello lucano; furono in particolare allievi del maestro [[Tito Angelini]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/05/15/michele-busciolano-un-operaio-dellarte/|titolo=MICHELE BUSCIOLANO, UN “OPERAIO” DELL’ARTE - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/busciolano_(Dizionario-Biografico)|titolo=BUSCIOLANO in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-12-30}}</ref>
 
Potenza ospitò anche il noto pittore veneziano [[Mario Prayer]], che operò in città negli [[Anni 1930|anni trenta]] e [[Anni quaranta|quaranta]] del 1900.<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/12/15/prayer-pittori-decoratori-veneziani-potenza/|titolo=I PRAYER, PITTORI-DECORATORI VENEZIANI A POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2019-01-03}}</ref> Dal [[1933]] al [[1935]] egli realizzò assieme al fratello Guido, su commissione dell'allora vescovo [[Augusto Bertazzoni]], il ciclo di affreschi della [[Cattedrale di San Gerardo|Cattedrale San Gerardo]], oltre ad altri dipinti nella nella [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|Chiesa di San Michele]] e nella [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Chiesa della Trinità]]; il Prayer tornò ad operare a Potenza dal [[1945]] al [[1954]] per restaurare alcuni dipinti ed opere d'arte delle chiese del [[Centro storico di Potenza|centro storico]] danneggiati durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e per affrescare la [[Cappella del beato Bonaventura|Cappella del Beato Bonaventura]].<ref>{{Cita web|url=https://welovepotenza.altervista.org/mario-prayer-potenza-rapporto-profondo-arte-cultura/|titolo=Mario Prayer e Potenza, rapporto profondo tra arte e cultura.|autore=welovepotenza|sito=We Love Potenza|data=2017-12-12|lingua=it-IT|accesso=2019-01-03}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gerardo Messina|titolo=Dal Po al Basento. Pellegrino di pace|anno=1999|editore=Società Tipografica Editrice Sud - STES}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/10/beato-bonaventura-potenza1/|titolo=IL BEATO BONAVENTURA DA POTENZA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2019-01-03}}</ref>
 
Nel campo delle [[arti visive]] e della [[pittura]] contemporanea in particolare, Potenza è stata nel [[XX secolo|novecento]] una notevole fucina di artisti di rilevanza nazionale ed internazionale<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/la-cultura-potentinanegli-anni-del-fermento/|titolo=LA CULTURA POTENTINA,NEGLI ANNI DEL FERMENTO|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=2017-09-05|lingua=it-IT|accesso=2018-12-30}}</ref><ref name=":33">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/10/19/potenza-nella-pittura-contemporanea-italo-squitieri/|titolo=POTENZA NELLA PITTURA CONTEMPORANEA; ITALO SQUITIERI - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-30}}</ref>, tra cui si ricordano [[Italo Squitieri]], pittore [[Impressionismo|impressionista]] e [[Futurismo|futurista]]<ref name=":33" />; [[Mauro Masi (pittore)|Mauro Masi]], artista influenzato dall'impressionismo francese<ref>{{Cita news|autore=Gerardo Corrado|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/263335/mauro-masi-una-lunga-vita-dedicata-alla-pittura.html|titolo=Mauro Masi, una lunga vita dedicata alla pittura|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=21 marzo 2011}}</ref>; [[Antonio Masini (artista)|Antonio Masini]], pittore, [[Incisione|incisore]] e [[Scultura|scultore]] di fama internazionale nativo di [[Calvello]] ma attivo nel capoluogo lucano soprattutto nell'ultima fase della sua vita<ref>{{Cita web|url=http://www.antoniomasini.it/default_file/page/biografia.htm|titolo=Biografia|sito=www.antoniomasini.it|accesso=2018-12-30}}</ref>; [[Nino Tricarico]] e Rocco Falciano, anch'essi pittori e scultori<ref>{{Cita libro|autore=Maria Adelaide Cuozzo|titolo=Nino Tricarico fra il luogo e l'altrove|anno=2009|editore=Edizioni Il Museo e la Città|città=Potenza}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/i-grandi-pittori-lucani-rocco-falciano/|titolo=I GRANDI PITTORI LUCANI: ROCCO FALCIANO|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=2018-04-21|lingua=it-IT|accesso=2018-12-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.musma.it/index.php?option=com_content&task=view&id=490&Itemid=112|titolo=Musma - Matera - La scomparsa dell'artista lucano Rocco Falciano|sito=www.musma.it|accesso=2018-12-30}}</ref>; [[Michele Spera]], noto [[designer]]<ref>{{Cita web|url=http://www.designculture.it/interview/michele-spera.html|titolo=Designculture • Michele Spera|sito=www.designculture.it|accesso=2018-12-30}}</ref>; Michele Giocoli, riconosciuto tra i caposcuola della pittura lucana<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Anna G. Rivelli|anno=2001|titolo=Sull'ara dei papaveri|rivista=|volume=|numero=|url=http://www.comune.potenza.it/images/multimediali_new/eventi-e-manifestazioni/artinomie/giocoli.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/michele-giocoli-tasselli-del-silenzio/|titolo=GRANDI ARTISTI LUCANI: MICHELE GIOCOLI|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=2018-03-07|lingua=it-IT|accesso=2018-12-30}}</ref>; Francesco Ranaldi, [[archeologo]] oltre che pittore di stile [[Espressionismo|espressionista]]<ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/nini-ranaldi-la-mistica-eresia-questa-terra-non-sa-riconoscere-grandi/|titolo=NINI' RANALDI: LA MISTICA ERESIA ( QUESTA TERRA CHE NON SA RICONOSCERE I GRANDI)|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=2018-02-17|lingua=it-IT|accesso=2018-12-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/images/multimediali_new/eventi-e-manifestazioni/artinomie/ranaldi.pdf|sito=www.comune.potenza.it|accesso=2018-12-30}}</ref>.
 
=== Teatro ===
Il [[Teatro Francesco Stabile]] di Potenza costituisce uno dei punti di riferimento culturali della città e della regione: è l'unico teatro lirico della Basilicata, edificato alla fine dell'[[Ottocento]] e dichiarato nel [[2014]] ''teatro storico lucano''.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?p=10351|titolo=Stabile, ‘Teatro storico lucano’, il Sindaco ringrazia l’Associazione Lucus {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-28}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/06/12/potenza-vide-re-teatro-stabile/|titolo=QUANDO POTENZA VIDE IL RE: IL TEATRO 'STABILE' - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-28}}</ref>
 
Il Cineteatro Don Bosco, edificato nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]] all'interno dell'Opera salesiana di Potenza, con i suoi 604 posti a sedere è la struttura teatrale più capiente della [[provincia di Potenza]].<ref>{{Cita web|url=http://www.cosediteatroemusica.com/chisiamo/view.asp?ID=39&cat=Cineteatro%20Don%20Bosco#.XCX3tFxKjic|titolo=Cose di Teatro e Musica s.r.l. - Chi Siamo - organizzazione, produzione, distribuzione spettacoli|sito=www.cosediteatroemusica.com|accesso=2018-12-28}}</ref>
 
In città hanno sede numerose [[Compagnia teatrale|compagnie teatrali]] di antica tradizione e di diverso genere: vi sono compagnie di [[prosa]], di [[teatro dialettale]], di [[cabaret]] e [[Il teatro comico|teatro comico]], oltre a varie compagnie teatrali amatoriali e laboratori di teatro.<ref>{{Cita news|autore=Lorenza Colicigno|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/329764/potenza-citta-di-aspiranti-attori.html|titolo=Potenza, città di aspiranti attori|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=5 gennaio 2012}}</ref>
 
=== Musica ===
A Potenza visse ed operò, nella prima metà dell'Ottocento, il maestro [[Francesco Stabile]], uno dei principali [[Compositore|compositori]] lucani, a cui è dedicato il teatro cittadino<ref>{{Cita web|url=http://www.lucania.one/potenza/illustri/index.htm|titolo=Potenza: Grandi Potentini|autore=|sito=www.lucania.one|accesso=2018-12-22}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.potenzanews.net/a-potenza-oggi-nel-1860-si-spegneva-francesco-stabile-sostenitore-del-nostro-teatro-ecco-la-sua-storia/|titolo=A POTENZA OGGI NEL 1860 SI SPEGNEVA FRANCESCO STABILE, SOSTENITORE DEL NOSTRO TEATRO: ECCO LA SUA STORIA|data=2018-08-11|lingua=it-IT|accesso=2018-12-22}}</ref>; Potenza ospitò anche, tra il [[1876]] ed il [[1879]], il grande compositore lirico [[Ruggero Leoncavallo]], che nella città lucana tenne lezioni di pianoforte e conobbe verosimilmente le prime ispirazioni delle sue famose opere [[Pagliacci (opera)|Pagliacci]] e [[Chatterton (opera)|Chatterton]].<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2017/03/10/potenza-nel-cuore-ruggero-leoncavallo/|titolo=POTENZA NEL CUORE DI RUGGERO LEONCAVALLO - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-21}}</ref> Nell'ambito della [[musica sinfonica]], a Potenza ha sede l'Orchestra sinfonica lucana, nata nel 1985 come Orchestra da camera lucana<ref>{{Cita web|url=http://orchestrasinfonicalucana.it/osl/home.html|titolo=Orchestra Sinfonica Lucana|sito=orchestrasinfonicalucana.it|accesso=2018-12-22}}</ref>, che si è esibita anche in eventi internazionali riscuotendo un buon successo di critica e pubblico<ref>{{Cita web|url=https://www.sassiland.com/notizie_matera/notizia.asp?id=19516&t=grande_successo_per_l_orchestra_sinfonica_lucana_a_vienna|titolo=GRANDE SUCCESSO PER L´ “ORCHESTRA SINFONICA LUCANA” A VIENNA - Cultura / Spettacoli Basilicata|sito=SassiLand|accesso=2018-12-22}}</ref>; la città ospita anche l'Orchestra del conservatorio di musica Carlo Gesualdo da Venosa.<ref>{{Cita web|url=http://www.conservatoriopotenza.it/content/lorchestra-del-conservatorio|titolo=L&#039;Orchestra del conservatorio|sito=www.conservatoriopotenza.it|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref>
 
Potenza può vantare anche una buona tradizione nella [[Jazz|musica jazz]]; il genere musicale venne introdotto in città dalle [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]] durante il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e riscosse un buon successo in termini di praticanti ed appassionati.<ref name=":24">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/10/15/potenza-ed-il-jazz-un-lungo-sodalizio/|titolo=POTENZA ED IL JAZZ: UN LUNGO SODALIZIO - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-21}}</ref> Negli [[Anni 1960|anni sessanta]] il maggior esponente della tradizione jazzistica della città è [[Vittorio Camardese]], che inventò da autodidatta ed in maniera autonoma una variante della tecnica musicale del [[tapping|''tapping'']].<ref name=":24" /> Negli [[Anni 1970|anni settanta]] si afferma il musicista potentino Giancarlo Cracas e nascono il Centro Jazz ‘Bill Evans’, su iniziativa di Nicola Latronico, e la rassegna musicale annuale ''Potenza Jazz,'' che si tenne durante tutto il decennio.<ref name=":24" /> Nei primi [[anni 2000]] emerge a livello nazionale e poi internazionale l’estro di un altro potentino: Emanuele Basentini, premio Urbani per la [[chitarra jazz]].<ref name=":24" /> Nel [[2013]] si tiene la prima edizione del Potenza International Jazz Festival con la supervisione artistica dello stesso Basentini.<ref name=":24" /> Nel [[2016]] nasce il Jazz Club Potenza, attualmente in attività.<ref name=":24" />
 
=== Cucina ===
La cucina potentina ha origine dalla tradizione contadina ed è famosa per i suoi primi piatti a base di [[pasta]], tra cui si ricordano gli [[strascinati]], i [[fusilli]], le [[orecchiette]], i [[maccheroni]] ed i [[ravioli]] alla potentina<ref name=":25">{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3043334&value=regione|titolo=San Gerardo a tavola maccheroni alla potentina e minestra maritata|sito=Regione Basilicata|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref><ref name=":26">{{Cita web|url=https://www.autostradadelmediterraneo.it/a-tavola-la-cucina-potentina|titolo=La cucina potentina|sito=www.autostradadelmediterraneo.it|accesso=2018-12-22}}</ref>, oltre alle ''lagane,'' tipica pasta simile alle [[tagliatelle]] ma di lunghezza minore, solitamente accompagnate da [[fagioli]] o altri [[legumi]]<ref name=":26" />; è rinomato anche il tipico [[ragù]] alla potentina, altrimenti detto [['Ndruppeche|'ndruppeche]] nel dialetto locale, utilizzato per condire i primi.<ref name=":27">{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2016/09/10/grande-tradizione-gastronomica-italiana-la-cucina-potentina/|titolo=UNA GRANDE TRADIZIONE GASTRONOMICA ITALIANA: LA CUCINA POTENTINA - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-22}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://sostandoincucina.myblog.it/pasta-di-casa-con-ragu-alla-potentina-ricetta-per-un-primo-e/|titolo=Pasta di casa con ragù alla potentina – ricetta per un primo ed un secondo piatto saporito {{!}} Sostando in cucina|lingua=it-IT|accesso=2018-12-22}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.basilicataturistica.it/territori/potenza-i-sapori/|titolo=Potenza, i sapori|sito=Basilicata Turistica|lingua=it-IT|accesso=2018-12-22}}</ref>
 
Per quanto riguarda i prodotti da forno salati, la [[focaccia]] tipica è detta ''u’ rucc’l’'', ed esiste in varie versioni a seconda del condimento: alla cipolla, ai peperoni, alle melanzane, all'origano.<ref name=":27" /><ref>{{Cita libro|autore=Leonardo Allegretti|autore2=Maria Schirone|titolo=Il piatto lucano sulla tavola e nella storia|anno=2010|editore=RCE multimedia|pp=32-33|capitolo=Pane, Pasta e Focacce}}</ref>
 
La [[ciambotta]] è invece un piatto a base di verdure, così come la [[Minestra maritata|''minestra maritata'']], che nella versione tradizionale prevede l'aggiunta di carne di maiale ed è per questo detta ''minestra maritata ricca''.<ref name=":25" /><ref>{{Cita libro|autore=Marinella Penta de Peppo|titolo=La Grande Cucina Italiana con cenni di storia in 2000 ricette semplici e gustose delle nostre Regioni|anno=2013|p=218}}</ref><ref name=":27" />
 
Il [[Baccalà alla lucana|baccalà]] alla potentina è l'unico piatto della cucina tipica a base di pesce, che esiste anche nella versione a ''ciauredda'', ovvero a mo' di zuppa;<ref>{{Cita web|url=https://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/secondi/baccala-alla-potentina/|titolo=Ricetta Baccalà alla potentina|sito=La Cucina Italiana|data=1495209276|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ricetteregionali.net/ricette-regionali-lucane-basilicata-secondi-baccala-a-ciauredda.html|titolo=Baccalà a ciauredda {{!}} Ricette regionali lucane - Ricetteregionali.net|autore=carmelo scuderi|sito=Ricette Regionali|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref><ref name=":27" /> il pollo alla potentina è invece una delle preparazioni tipiche a base di carne.<ref>{{Cita web|url=https://www.lacucinaitaliana.it/ricetta/secondi/pollo-alla-potentina/|titolo=Ricetta Pollo alla potentina|sito=La Cucina Italiana|data=1475240580|lingua=it|accesso=2018-12-22}}</ref><ref name=":27" />
 
Di antica tradizione è anche la produzione di [[gassosa]], che permane ancora oggi con la presenza di un importante stabilimento.<ref>{{Cita news|autore=Luigia Ierace|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/basilicata/264760/antichi-mestieri-lucani-tre-quarti-e-una-gassosa-quella-di-nonno-e-papa.html|titolo=Antichi mestieri lucani Tre quarti e una gassosa quella di nonno e papà|pubblicazione=www.lagazzettadelmezzogiorno.it|data=27 marzo 2011}}</ref>
 
[[File:Ragu alla potentina.jpg|thumb|[[Strascinati]] con [['Ndruppeche|ragù alla potentina]]|centro]]
 
=== Eventi ===
Di seguito la lista dei principali eventi che si svolgono a Potenza nel corso dell'anno, alcuni di essi aventi rilevanza nazionale.
 
*'''Maggio potentino.''' Il mese di [[maggio]] a Potenza è tradizionalmente dedicato all'organizzazione, da parte dell'amministrazione comunale e delle associazioni culturali del luogo, di manifestazioni ed eventi a tema culturale, enogastronomico e ludico legati alla tradizione cittadina, che culminano il 29 maggio con la [[Sfilata dei turchi|storica parata dei turchi]].<ref>{{Cita web|url=http://www.aptbasilicata.it/Maggio-Potentino.194.0.html|titolo=APT Basilicata: Maggio Potentino|sito=www.aptbasilicata.it|lingua=it|accesso=2018-12-26}}</ref>
 
*'''Fuochi sul Basento.''' Competizione di fuochi pirotecnici organizzata annualmente dal [[1989]] agli inizi di settembre nella periferia est di Potenza, alla quale partecipano concorrenti provenienti da gran parte d'Italia e prestigiose ditte del settore.<ref>{{Cita web|url=http://www.fuochisulbasento.com/|titolo=:::: Fuochi sul Basento - c.da San Luca Branca - Potenza ::::|sito=www.fuochisulbasento.com|accesso=2018-12-26}}</ref>
 
*'''Città delle cento scale festival.''' Rassegna internazionale di danza urbana e arti performative nei paesaggi urbani nata nel [[2008]] in collaborazione con le istituzioni culturali della città quali il Polo Museale Regionale, l’Università, istituti scolastici e realtà artistiche e professionali che ha come scopo la valorizzazione delle aree urbane dismesse o abbandonate tramite iniziative culturali e artistiche; si tiene generalmente nel mese di settembre.<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/09/19/news/potenza_il_citta_delle_cento_scale_festival_trasforma_l_ex_cip_zoo_in_teatro-206866358/|titolo=Potenza, il Città delle cento scale festival trasforma l'ex Cip Zoo in teatro|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=19 settembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.talentilucani.it/francesco-scaringi-e-la-x-edizione-del-citta-delle-cento-scale-festival-inaugurazione-con-conselvatico-di-volumezero-e-osa/|titolo=FRANCESCO SCARINGI E LA X^ EDIZIONE DEL CITTA’ DELLE CENTO SCALE FESTIVAL: INAUGURAZIONE CON CONSELVATICO DI VOLUMEZERO E OSA|sito=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=2018-09-17|lingua=it-IT|accesso=2018-12-26}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archivio.cittacentoscale.it/presentazione-1-edizione.html|titolo=Presentazione - Città delle 100 scale festival|sito=archivio.cittacentoscale.it|accesso=2018-12-26}}</ref>
 
*'''Woody Groove Festival.''' Festival musicale che si tiene nei mesi di giugno e luglio che raccoglie i migliori gruppi musicali del panorama della musica indipendente del Sud Italia.<ref>{{Cita web|url=http://www.woodygroovefestival.com/index.php|titolo=Cosa è il woodygroove|sito=www.woodygroovefestival.com|lingua=en-gb|accesso=2018-12-26}}</ref>
 
*'''Presepe vivente di Contrada Cavalieri.''' [[Presepe vivente]] organizzato a partire dal [[1987]] nell'omonima contrada, ha assunto rilevanza crescente nel corso degli anni fino ad arrivare a contare la partecipazione di 120 figuranti che, oltre a rappresentare la [[Nascita di Gesù|natività]], rievocano in appositi spazi gli antichi mestieri della tradizione contadina e artigianale della città.<ref>{{Cita web|url=http://comunicazioneinform.it/a-potenza-la-31esima-edizione-del-presepe-vivente-di-contrada-cavalieri/|titolo=A Potenza la 31esima edizione del Presepe Vivente di Contrada Cavalieri {{!}} www.comunicazioneinform.it|lingua=it-IT|accesso=2018-12-26}}</ref>
 
*'''Mercatini di Natale'''. Organizzati dall'amministrazione comunale a partire dal [[2010]], si tengono nel centro storico nei mesi di dicembre e gennaio. Generalmente si trovano in vendita prodotti artigianali artistici e prodotti alimentari tipici della zona.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.potenzanews.net/potenza-stanno-tornare-mercatini-natale-partecipare/|titolo=A Potenza stanno per tornare i mercatini di Natale: ecco come partecipare|pubblicazione=www.potenzanews.net|data=8 novembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?project=mercatini-di-natale-2018|titolo=Mercatini di Natale 2018 {{!}} Comune di Potenza|lingua=it-IT|accesso=2018-12-26}}</ref>
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[File:Panorama Potenza.jpg|thumb|325x325px|Potenza vista da ovest]]
L'[[area metropolitana]] di Potenza comprende i comuni di [[Pignola]], [[Tito (Italia)|Tito]], [[Picerno]], [[Vaglio di Basilicata|Vaglio]], [[Avigliano]], [[Ruoti]], [[Brindisi di Montagna]] e [[Pietragalla]] (comuni contigui); e i comuni di [[Abriola]], [[Albano di Lucania|Albano]], [[Anzi]], [[Baragiano]], [[Bella (Italia)|Bella]], [[Campomaggiore]], [[Cancellara]], [[Castelmezzano]], [[Filiano]], [[Laurenzana]], [[Oppido Lucano|Oppido]], [[Pietrapertosa]], [[San Chirico Nuovo]], [[Satriano di Lucania|Satriano]], [[Savoia di Lucania|Savoia]], [[Tolve]], [[Tricarico]], [[Trivigno]] e [[Vietri di Potenza|Vietri]].<ref>http://www.iermb.uab.es/RePEc/doc/wpierm0901.pdf</ref> In questo elenco Tricarico risulta l'unico comune della [[provincia di Matera]] facente parte dell'area, mentre il comune più vicino alla città è quello di [[Pignola]], ormai contiguo, distante solo 6 chilometri dal capoluogo.
 
Le principali zone di espansione della città sono oggi l'area che costeggia il torrente Gallitello e i quartieri di [[Poggio Tre Galli]], Macchia Romana e Macchia Giocoli, che sono attualmente i più popolosi. L'area del Gallitello ha visto negli ultimi decenni una forte espansione urbanistica, dovuta per lo più all'apertura di nuove attività commerciali e allo spostamento in loco di attività originatesi in altri quartieri della città, il che l'ha resa una zona altamente trafficata, sebbene fino ai primi [[anni 2000]] fosse ancora priva di una completa urbanizzazione. Per migliorare il traffico veicolare nell'area e all'ingresso della città nel [[2007]] sono stati avviati i lavori di costruzione del nodo complesso del Gallitello, un sistema viario pensato per agevolare il flusso in entrata e in uscita dallo svincolo di Potenza ovest, scavalcando la tratta ferroviaria [[Ferrovia Salerno-Potenza-Taranto|Napoli-Taranto]] ed eliminando la presenza del passaggio a livello. L'infrastruttura è stata completata nel [[2016]].<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/basilicata/notizie/2016/05/17/potenza-inaugurato-nodo-del-gallitello_52875e7f-44ba-4e4b-a39a-17d85faab62f.html|titolo=Potenza, inaugurato nodo del Gallitello - Basilicata|pubblicazione=ANSA.it|data=17 maggio 2016|accesso=4 novembre 2018}}</ref>
 
A partire dal [[2008]] nuove costruzioni stanno ancora interessando anche la zona a sud del parco del Rossellino, scelta come area di espansione per nuovi poli commerciali e direzionali e nuove attività industriali, mentre dal [[2013]] in poi nuovi insediamenti abitativi hanno visto la luce nell'area nord ovest della città, nelle vicinanze del quartiere Macchia Giocoli.<ref name="comune.potenza.it">{{cita web|url=http://www.comune.potenza.it|titolo=La Città - La Storia|accesso=12 luglio 2017}}</ref>
 
=== Suddivisioni amministrative ===
La città di Potenza è raggruppata in dodici comitati, aventi ciascuno un presidente eletto direttamente dalla popolazione dei quartieri ricadenti all'interno dello stesso comitato.<ref>Delibera del consiglio comunale del Comune di Potenza n. 3 del 29 gennaio 2009.</ref><ref>Legge 142/90 articolo 6 - Statuto, Titolo III sul Regolamento alla partecipazione popolare.</ref>
 
Di seguito la lista dei comitati.
{|class="wikitable sortable"
!Comitato !! Siti d'interesse
|-
|'''I Centro''' || [[Centro storico di Potenza|Centro]], piazza Mario Pagano, via Pretoria, [[Teatro Francesco Stabile|Teatro Stabile]], [[Duomo di Potenza|Duomo]], chiese: [[Chiesa e convento di San Francesco (Potenza)|San Francesco]], [[Chiesa di Santa Lucia (Potenza)|Santa Lucia]], [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Potenza)|San Michele]] e [[Chiesa della Santissima Trinità (Potenza)|Trinità]], casa e [[cappella del beato Bonaventura]], [[Porte di Potenza|Porte]], [[Museo archeologico nazionale della Basilicata|Museo nazionale]], [[Palazzo Loffredo (Potenza)|Palazzo Loffredo]]
|"[[Profumo di Mamma]]"
|-
|align="center"|'''2'''
|'''II Murate''' || Murate, Montereale, parco di Montereale, piscina comunale
|-
|'''III Lucania''' || Lucania, parco di via Racioppi e via Nitti, parco Tre Fontane, cimitero monumentale
|-''
|'''IV Cerreta''' || Cerreta, Dragonara, seminario nuovo, Teatro nuovo del Seminario
|-
|'''V Malvaccaro''' || Malvaccaro, Macchia Giocoli, centro sociale, chiesa del beato Bonaventura, campo sportivo Macchia Giocoli, cimitero Giovanni Paolo II
|-
|'''VI Cocuzzo''' || Cocuzzo, Gallitello, polo commerciale di via del Gallitello, poliambulatorio Madre Teresa, [[Biblioteca nazionale di Potenza|Biblioteca nazionale]]
|-
|'''VII Poggio Tre Galli''' || [[Poggio Tre Galli]], centro direzionale regionale, distretto scolastico, parco Europa Unita
|-
|'''VIII Macchia Romana''' || Macchia Romana, distretto ospedaliero, [[ospedale San Carlo]], istituto psichiatrico Don Uva, parco di Sant'Antonio la Macchia, [[chiesa di Sant'Antonio la Macchia]]
|-
|'''IX Betlemme''' || Betlemme, penitenziario maschile, tribunale per i minori, carcere minorile, Biblioteca provinciale
|-
|'''X Rossellino''' || Rossellino, parco di Rossellino, palazzetto dello sport, bosco di Rossellino, polo commerciale di via della Tecnica
|-
|'''XI Botte''' || Botte, Piani del Mattino
|-
|'''XII Lavangone''' || Lavangone, distretto sportivo, Palabasento
|-
|}
 
===Videoclip= Economia ==
* [[2002]] - ''[[Un nuovo bacio]]
* [[2005]] - ''[[Ragazza di periferia (canzone)|Ragazza di periferia]]
* [[2005]] - ''[[Quando due si lasciano]]
* [[2005]] - ''[[Qualcosa di te]]
* [[2006]] - ''[[Essere una donna]]
* [[2006]] - ''[[Colpo di fulmine (Anna Tatangelo)|Colpo di fulmine]]
* [[2007]] - ''[[Averti qui]]
* [[2007]] - ''[[Lo so che finirà]]
* [[2008]] - ''[[Il mio amico]]
* [[2008]] - ''[[Profumo di Mamma]]
 
=== Artigianato ===
== Partecipazioni al [[Festival di Sanremo]] ==
Nel settore dell'[[artigianato]] erano storicamente rinomate le lavorazioni del [[rame]] e del [[ferro]]<ref name="Aci">{{cita libro|titolo=''Atlante cartografico dell'artigianato''|anno=1985|editore=A.C.I.|città=Roma|p=8.|volume=3}}</ref>, che riguardavano soprattutto la produzione di utensili da cucina, cancelli, ringhiere ed oggetti ad uso ornamentale.<ref>{{Cita web|url=http://www.originalitaly.it/it/editoriali/a-artigianato-a-regola-darte-la-lavorazione-del-ferro-in-provincia-di-potenza|titolo=Artigianato a regola d'arte: la lavorazione del ferro in provincia di Potenza :: Gli editoriali di OriginalITALY - OriginalITALY.it - Il meglio in Italia|sito=www.originalitaly.it|accesso=2018-12-20}}</ref> Un settore artigianale tradizionale ma ancora in espansione è quello dei pastifici e delle pasticcerie che producono prodotti alimentari tipici.<ref>{{Cita web|url=http://www.radiolaser.it/2018/08/14/ferragosto-artigiani-a-lavoro-a-potenza/|titolo=Ferragosto: artigiani al lavoro a Potenza|autore=Ketty Monzo|sito=Radio Laser|data=2018-08-14|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref>
* [[Festival di Sanremo 2002]]: con ''[[Doppiamente fragili]]'' (M. Del Freo e D. Marchetti) – 1º posto
* [[Festival di Sanremo 2003]]: con ''[[Volere volare (canzone)|Volere volare]]'' (Bungaro e C. Passavanti) – 17º posto
* [[Festival di Sanremo 2005]]: con ''[[Ragazza di periferia (canzone)|Ragazza di periferia]]'' (V. D'Agostino e G. D'Alessio)- 3º posto Categoria Donne
* [[Festival di Sanremo 2006]]: con ''[[Essere una donna]]'' (G. D'Alessio e Mogol) – 1º posto Categoria Donne / 3º posto Classifica Generale
* [[Festival di Sanremo 2008]]: con ''[[Il mio amico]]'' (G. D'Alessio) – 2º posto
 
=== CuriositàIndustria ===
Diversificata è la tipologia di [[Industria|industrie]] presenti sul territorio, sia per quanto riguarda il settore di appartenenza sia per la provenienza dei capitali: si registra infatti la presenza di aziende meccaniche, elettriche, chimiche, del cemento, alimentari, che nacquero inizialmente grazie ad iniziative dei gruppi industriali [[Gruppo Fiat|Fiat]], [[Montecatini (azienda)|Montecatini]] o parastatali, ma con il prosieguo dello sviluppo industriale della città se ne sono poi aggiunte altre legate a capitali locali.<ref name=":17" />
* La canzone ''La Più Bella'', contenuta nell'album [[Mai dire mai]], è dedicata alla madre.
* Le canzoni ''Averti Qui'' e ''Lo So Che Finirà'', primi due singoli estratti dall'album [[Mai dire mai]], sono dedicate al compagno [[Gigi D'Alessio]].
* La canzone [[Il mio amico]] è dedicata a Claudio, un suo caro amico omosessuale.
* È stata la cantante più giovane ad aver vinto il [[Festival di Sanremo]] a soli 15 anni nel [[2002]].
 
==Note= Servizi ===
Come capoluogo regionale Potenza ha accentuato il suo carattere di centro amministrativo e impiegatizio; grande importanza ha infatti per la città il [[settore terziario]]: la presenza di uffici di enti pubblici, ospedali, scuole, università ed esercizi commerciali fanno di Potenza la ''città dei servizi'' a livello regionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.trmtv.it/home/economia/2013_03_20/46931.html|titolo=“Dalla Regione Basilicata grande attenzione alla città di Potenza”. Parola di Nino Grasso (portavoce di De Filippo) - trmtv|sito=www.trmtv.it|accesso=2018-12-04T19:25:35Z}}</ref><ref name=":17">{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/potenza_res-5c860e95-e1d4-11df-9ef0-d5ce3506d72e/|titolo=Potenza nell'Enciclopedia Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2018-12-04T19:41:58Z}}</ref>
<references />
 
Sempre nel settore terziario, sono nate in città molte [[Start-up innovativa|start-up innovative]] che operano in svariati ambiti tra cui quelli della [[mobilità sostenibile]], della [[telemedicina]], dei [[Sistemi di pagamento istantaneo|sistemi di pagamento]] innovativi, coadiuvate dai diversi incubatori di impresa presenti sul territorio.<ref>{{Cita news|autore=Lello Naso|url=https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-06-30/innovazione-potenza-vento-nuovo-start-up-210544.shtml?uuid=AEZN5HFF|titolo=Innovazione, a Potenza il vento nuovo delle start up|pubblicazione=www.ilsole24ore.com|data=2 luglio 2018}}</ref>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
=== Turismo ===
==Collegamenti esterni==
Sebbene tradizionalmente il settore del turismo non sia quello preponderante della città, nella seconda metà degli [[anni 2010]] si assiste ad un numero crescente di iniziative per promuoverne e valorizzarne il potenziale turistico<ref>{{Cita news|autore=Anna Martino|url=https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/12/15/news/potenza_la_citta_a_portata_di_click-214319693/|titolo=Potenza, la città a portata di click|pubblicazione=www.napoli.repubblica.it|data=15 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.potenzaturistica.it/p/il-progetto.html|titolo=Il progetto|accesso=2018-12-20}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=https://ufficiostampabasilicata.it/2017/09/26/potenza-non-citta-turistica-puo-diventarlo/|titolo=Potenza non è una città turistica ma può diventarlo|pubblicazione=www.ufficiostampabasilicata.it|data=26 settembre 2017}}</ref> nonchè ad un incremento delle presenze turistiche sia a Potenza che nei comuni circostanti<ref>{{Cita web|url=http://www.potentiareview.it/2018/05/30/potenza-una-citta-che-piace-sempre-di-piu/|titolo=POTENZA, UNA CITTA' CHE PIACE SEMPRE DI PIU' - Potentia Review|sito=www.potentiareview.it|accesso=2018-12-20}}</ref>, dovute anche alla posizione di snodo viario regionale della città.<ref>{{Cita web|url=http://www.basilicatapost.it/potenza-non-e-una-citta-turistica-e-non-e-un-male/|titolo=Potenza non è una città turistica. E non è un male|sito=BasilicataPost.it|data=2017-09-21|lingua=it-IT|accesso=2018-12-20}}</ref>
*{{Dmoz|/World/Italiano/Arte/Musica/Artisti/T/Tatangelo,_Anna/|Anna Tatangelo}}
 
* [http://www.annatatangelo.com Sito ufficiale]
== Infrastrutture e trasporti ==
* [http://www.tuttoanna.com Fan Club Ufficiale]
[[File:AreaMetropolitanaPZ.jpg|thumb|upright=1.7|Rete tangenziale della città di Potenza]]
=== Strade ===
L'area urbana di Potenza è servita da due principali arterie: il [[Raccordo autostradale 5|raccordo autostradale Potenza-Sicignano]], che collega la città con l'[[Autostrada A2 (Italia)|autostrada del Mediterraneo]], e la [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS 658]] che collega Potenza e [[Melfi]]. Gli ultimi chilometri del raccordo autostradale fungono anche da tangenziale per la città nella zona Sud, con le uscite Potenza Ovest, Laurenzana, Potenza Centro, Bucaletto e Potenza Est. La Tangenziale Nord collega invece la zona ospedaliera di Macchia Romana alla zona di Tiera, con innesto sulla [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|Potenza-Melfi]].
 
Le amministrazioni comunali e provinciali, durante gli [[anni 2000]] e gli [[anni 2010]], hanno previsto la costruzione di altri due tratti di tangenziale: il tratto Tangenziale Nord-Dragonara e il tratto Dragonara-Tangenziale Sud, che permetterebbero agli automobilisti di non attraversare la città per spostarsi dalla zona sud alla zona nord della [[Provincia di Potenza|provincia]].<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=https://www.talentilucani.it/tangenziale-priorita-strategica-del-sistema-infrastrutturale-della-citta-di-potenza/|titolo=TANGENZIALE : priorità strategica del sistema infrastrutturale della Città di Potenza. - Talenti Lucani - Passaggio a Sud|pubblicazione=Talenti Lucani - Passaggio a Sud|data=2018-09-04|accesso=2018-11-13}}</ref> La realizzazione di questi due tratti è stata posticipata a causa del dirottamento dei fondi stanziati verso la costruzione della ''Superstrada Oraziana''.<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=2395769|titolo=Potenza, Molinari su strada tangenziale Centomani-Dragonara|sito=Regione Basilicata|lingua=it|accesso=2018-11-13}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=it|cognome=admin|url=https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/cronache/benevento/2014/01/19/potenza-ovest-poggio-tre-galli-tangenziale-dimenticata|titolo=Potenza ovest-Poggio Tre Galli La Tangenziale dimenticata|pubblicazione=Il Quotidiano del Sud|data=2014-01-19|accesso=2018-11-13}}</ref>
 
I tratti di tangenziale già esistenti presentano nove uscite:
 
* Uscita 1 – Potenza Ovest
* Uscita 2 – Laurenzana ► [[Strada statale 92 dell'Appennino Meridionale|SS92]] dell'Appennino Meridionale
* Uscita 3 – Potenza Centro
* Uscita 4 – Bucaletto
* Uscita 5 – Potenza Est
* Uscita 6 – Melfi ► [[Strada statale 658 Potenza-Melfi|SS658 Foggia]] – [[Strada statale 407 Basentana|SS407 Metaponto]]
* Uscita 7 – Potenza Nord
* Uscita 8 – Cugno delle Brecce
* Uscita 9 – Piani del Mattino
 
=== Ferrovie ===
Potenza è servita dal collegamento [[Frecciarossa]] Milano-Taranto oltre che dalle linee regionali [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Salerno-Taranto]] e [[Ferrovia Foggia-Potenza|Foggia-Potenza]] gestite da [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]]. La città è anche servita dalle [[ferrovie Appulo Lucane]] con la linea [[Ferrovia Altamura-Avigliano-Potenza|Altamura-Avigliano-Potenza]], che funge da collegamento con la provincia di [[Stazione di Bari Centrale|Bari]] e con i comuni a nord-est del capoluogo.
 
==== Ferrovie dello Stato ====
Le stazioni delle [[Ferrovie dello Stato Italiane|Ferrovie dello Stato]] presenti in città sono:
* [[Stazione di Potenza Centrale]] in piazzale Guglielmo Marconi;
* [[Stazione di Potenza Università]] in via La Marmora, nei pressi dell'[[Università degli Studi della Basilicata|Ateneo Lucano]];
* [[Stazione di Potenza Superiore]] in piazzale Istria;
* [[Stazione di Potenza Macchia Romana]] in viale dell'Ateneo Lucano, nei pressi dell'[[Ospedale San Carlo]].
 
==== Ferrovie Appulo Lucane ====
Le stazioni delle [[Ferrovie Appulo Lucane|FAL]] sono:
* [[Stazione di Potenza Inferiore]] in piazzale Marconi;
* [[Stazione di Potenza San Rocco]] nel borgo San Rocco;
* [[Stazione di Potenza Città]] in piazza Francesco Crispi;
* [[Stazione di Potenza Santa Maria]] in piazza Istria/via Angilla Vecchia
 
=== Mobilità urbana ===
{{vedi anche|Servizio ferroviario metropolitano di Potenza}}
Potenza è trafficata giornalmente da più di 100.000 utenti ed è la seconda città in Italia per indice di motorizzazione, con 75,1 auto ogni 100 abitanti.<ref>{{Cita news|url=http://www.euromobility.org/dati-osservatorio-2018/|titolo=Dati osservatorio 2018 - Associazione Euromobility|pubblicazione=Associazione Euromobility|accesso=4 novembre 2018}}</ref>
 
Il trasporto pubblico urbano è costituito da linee di [[autobus]] che oltre a servire il centro e i quartieri periferici fungono anche da collegamento con le campagne e le contrade situate all'esterno del nucleo urbano principale, attraverso le linee rurali.<ref>{{Cita web|url=http://www.comune.potenza.it/?page_id=11528|titolo=Trasporto urbano {{!}} Comune di Potenza|sito=www.comune.potenza.it|accesso=4 novembre 2018}}</ref>
 
Oltre al servizio di autolinee, la città è servita da una serie di impianti di [[scale mobili]], costruiti in più fasi a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]], che collegano i quartieri a valle con il centro storico. Il sistema di scale mobili per il trasporto pubblico di Potenza risulta essere quello più esteso in [[Europa]]<ref name=":13" /> ed il secondo al mondo per estensione dopo quello di [[Tokyo]]<ref name=":14" /><ref name=":15" />.
 
Nel 2007 l'amministrazione decise di migliorare l'offerta del trasporto pubblico utilizzando la linea ferroviaria a scartamento ridotto di proprietà delle [[ferrovie Appulo Lucane]], che collega la [[Stazione di Potenza Inferiore Scalo|stazione Inferiore]] alla [[Stazione di Potenza Macchia Romana|stazione di Macchia Romana]], come [[Servizio ferroviario suburbano|servizio ferroviario urbano]]. Nel 2015 la società gestore del servizio avvia dei lavori di ammodernamento della linea che prevedono l'eliminazione dei [[Passaggio a livello|passaggi a livello]] presenti in città, in particolare in via Angilla Vecchia, via Campania e via Roma ed il prolungamento della linea fino al nuovo capolinea nei pressi di via del Gallitello.<ref name="comune.potenza.it" />
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Potenza}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|USA|Denver}} (dal 1983)
* {{Gemellaggio|Romania|Focșani}}
* {{Gemellaggio|ESP|Osuna}}
* {{Gemellaggio|ITA|Amatrice}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
{{vedi anche|Potenza Calcio}}
La principale squadra di calcio della città è il [[Potenza Calcio]], che fu fondata nel [[1920]] con il nome di Sport Club Lucano. Il club fu attivo nei primi anni di vita anche nell'atletica leggera, mentre nella stagione 1933-1934 prese parte al primo torneo calcistico ufficiale. Ebbe il suo momento migliore negli [[Anni 1960|anni sessanta]], quando disputò cinque stagioni consecutive nel campionato di [[Serie B]]. <br>Nonostante la società abbia avuto una storia turbolenta a partire dal primo fallimento nel [[1986]], dopo il quale è stata rifondata più volte a seguito di fallimento o scioglimento, rimane la squadra di calcio lucana che vanta la migliore [[Tradizione sportiva FIGC|tradizione sportiva]] secondo i criteri della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]. Attualmente milita nel campionato di [[Serie C]].
 
=== Ciclismo ===
Potenza è stata più volte arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]]:
* 1961: [[Vito Taccone]]
* 1963: [[Vittorio Adorni]]
* 1965: [[Vittorio Adorni]]
* 1967: [[Willy Planckaert]]
* 1969: [[Michele Dancelli]]
* 1971: [[Enrico Paolini]]
* 1975: [[Roger De Vlaeminck]]
* 1979: [[Claudio Bortolotto]]
* 1981: [[Palmiro Masciarelli]]
* 1986: [[Roberto Visentini]]
* 1989: (25 maggio): 5ª tappa, vinta da [[Stefano Giuliani]]
* 2001: (22 maggio): 3ª tappa, vinta da [[Danilo Hondo]]
 
=== Altri sport ===
Per quanto concerne la [[pallacanestro]], la squadra maschile [[Potenza 84]] milita nel campionato di A dilettanti, mentre la formazione di femminile Basilia Codra Mediterranea partecipa al campionato di B d'eccellenza.
 
Ha sede a Potenza una squadra femminile di [[pallavolo]], il Centro KOS Polizia Municipale Volley che milita in serie B2, mentre nella pallavolo maschile la città è rappresentata dalla Virtus Potenza che disputa il campionato di serie B.
 
L'[[Accademia scacchi Potenza|Accademia Scacchi Potenza]] ha militato nel massimo campionato [[Scacchi|scacchistico]] nazionale, giungendo per tre volte fra le prime quattro.
 
La Società Schermistica Lucana di Potenza può vantare un'esperienza di oltre trent'anni nelle discipline del [[fioretto]] e della spada, ed ha conseguito successi a livello nazionale ed internazionale.<ref>{{Cita web|url=https://schermisticalucana.tumblr.com/|titolo=Schermistica Lucana Potenza|sito=schermisticalucana.tumblr.com|accesso=2018-11-13}}</ref>
 
Per quanto riguarda il [[calcio a 5]], la città è rappresentata da quattro squadre che militano in serie C ma con passati in serie B ed in serie A2, che sono lo Shaolin Soccer, il Fustal Potenza, il Real Potenza e il San Gerardo Pz.
 
Operano in città anche due società di [[softair]]: la A.S.D CyberLions Softair Potenza, che disputa attività agonistica a livello interregionale, e l'A.S.D. Ghost Soldiers Potenza.<ref>{{Cita web|url=https://www.militaria.it/club-softair.aspx?r=BASILICATA|titolo=Softair Club Basilicata|sito=www.militaria.it|accesso=2018-11-13}}</ref>
 
=== Impianti sportivi ===
Lo [[Stadio Alfredo Viviani|stadio cittadino]] è situato in viale Marconi ed è intitolato ad [[Alfredo Viviani]], fondatore del primo sodalizio calcistico lucano.
 
Le strutture sportive cittadine comprendono anche il Palazzetto Antonello Pergola ex Palarossellino, sito nel parco Rossellino, il complesso sportivo via Roma, sito in via Roma (rione Risorgimento), la palestra Caizzo, la palestra [[CONI]] situata nel parco di Montereale e il PalaBasento in contrada Lavangone.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Emmanuele Viggiano, ''Memorie della città di Potenza'', Napoli, presso Vincenzo Orsini, 1805 (ripr. facs. Sala Bolognese, Forni, 1975).
* [[Raffaele Riviello]], ''Cronaca potentina dal 1799 al 1882'', Potenza, tip. Garramone e Marchesiello, 1889.
* [[Tommaso Pedio]], ''Potenza dai normanni agli aragonesi: note ed appunti'', Bari, Edizioni del centro librario, 1964.
* Alfredo Buccaro (a cura di), ''Le città nella storia d'Italia. Potenza'', Bari-Roma, Laterza, 1997.
* Rocchina Maria Abbondanza Blasi, ''Storia di una città: Potenza. Da un manoscritto della seconda metà del sec. XVII'', Salerno, Edisud, 2000.
* Aa. Vv., ''Potenza Capoluogo (1806-2006)'', S. M. Capua Vetere, Spartaco, 2008, 2 voll.
 
== Voci correlate ==
* [[Accademia scacchi Potenza]]
* [[Autorità interregionale di bacino della Basilicata]]
* [[Basilischi]]
* [[Dialetti gallo-italici di Basilicata]]
* [[Dialetto potentino]]
* [[Ospedale San Carlo]]
* [[Teatro Francesco Stabile]]
 
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== Collegamenti esterni ==
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* [http://www.comune.potenza.it/ Sito istituzionale del comune]
* [http://www.aptbasilicata.it/POTENZA.321.0.html Sito turistico della città]
 
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