Riviera di San Giulio e Robin Gosens: differenze tra le pagine

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{{Sportivo
Nel [[1219]], dopo una contesa ventennale tra il [[Vescovo]] e il Comune di [[Novara]], nacque formalmente nella parte meridionale del [[Lago d'Orta]] il [[feudo]] vescovile della Riviera di [[San Giulio]].
|Nome = Robin Gosens
|Sesso = M
|Immagine = Robin Gosens 01.jpg
|Didascalia =
|CodiceNazione = {{DEU}}
|Altezza = 184
|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Difensore (calcio)|Difensore]]
|Squadra = {{Calcio Atalanta}}
|TermineCarriera =
|SquadreGiovanili =
{{Carriera sportivo
|2007-2009|{{Calcio Bocholt|G}}|
|2009-2012|{{Calcio VfL Rhede|G}}|
|2012-2014|{{Calcio Vitesse|G}}|
}}
|Squadre =
{{Carriera sportivo
|2014-2015|→ {{Calcio Dordrecht|G}}|47 (3)<ref>51 (3) se si considerano le presenze nei play-off di [[Eerste Divisie]].</ref>
|2015-2017|{{Calcio Heracles Almelo|G}}|60 (4)<ref>63 (4) se si considerano le presenze nei play-off di [[Eredivisie]] per la qualificazione in [[Europa League]].</ref>
|2017-|{{Calcio Atalanta|G}}|40(3)
}}
|Aggiornato = 23 febbraio 2019
}}
 
{{Bio
Il Vescovo, con il titolo di conte, vi esercitava la propria autorità e amministrava la giustizia per mezzo del castellano, la cui nomina doveva essere approvata dai consigli della Riviera Superiore (Orta, [[Pettenasco]], [[Armeno]], [[Ameno]], [[Miasino]], [[San Maurizio d'Opaglio]], [[Madonna del Sasso]], [[Pella]]) e di quella Inferiore ([[Gozzano]], [[Bolzano Novarese]], [[Pogno]], [[Gargallo]], [[Gozzano|Auzate]] e [[Gozzano|Bugnate]]). In generale, le comunità locali, dotate di ampie autonomie e propri statuti, erano attivamente coinvolte nel governo della Riviera.
|Nome = Robin
|Cognome = Gosens
|Sesso = M
|LuogoNascita = Emmerich am Rhein
|LuogoNascitaLink =
|GiornoMeseNascita = 5 luglio
|AnnoNascita = 1994
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = calciatore
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , [[Difensore (calcio)|difensore]] dell'{{Calcio Atalanta|N}}
}}
 
==Caratteristiche tecniche==
In sostanza, il feudo, investito al Vescovo di Novara, godeva di una larga autonomia, riconosciuta dagli Statuti, che ne facevano una sorta di “repubblica [[guelfi|guelfa]]”. La dominazione vescovile era generalmente ben accetta dalle popolazioni anche perché garantiva una perenne neutralità nei conflitti tra i signori del tempo. Il potere episcopale durò fino alla fine del [[XVIII secolo]], ma la Riviera di San Giulio dovette varie volte difendersi dai potenti vicini che cercarono a lungo di imporle tasse e sottometterla. Particolarmente grave fu la cisi verificatasi agli inizi del [[XVI secolo|Cinquecento]].
Inizialmente è stato impiegato come mezzala sinistra di centrocampo, ma successivamente si è evoluto in un laterale sinistro di centrocampo e poi un terzino mancino.<ref>{{Cita web|url=http://www.spaziocalcio.it/approfondimento/schede-giocatori/le-schede-dei-nuovi-stranieri-serie-robin-gosens-atalanta/|titolo=Le schede dei nuovi stranieri della Serie A: Robin Gosens (Atalanta)|sito=SpazioCalcio.it|data=13 luglio 2017}}</ref>
I primi decenni del Cinquecento furono infatti tra i più tristi per la Riviera di San Giulio. La morte di [[Lorenzo il Magnifico]] nel [[1492]] pose fine ad un lungo periodo di pace in Italia fondato sulla politica degli equilibri tra le varie signorie. La discesa in Italia del Re di Francia Carlo VIII, che tentava di inserirsi nella politica italiana con un’azione di rottura dei vecchi assetti, diede il via ad un lungo periodo di lotte in cui finirono per confluire questioni politiche ed economiche ma anche religiose, come la Riforma di Lutero. Pur estranea a queste manovre, la Riviera si trovò a soffrirne le conseguenze.
 
==Carriera==
Il periodo più delicato si aprì con la nomina di Francesco II Sforza a Duca di Milano. I rapporti tra il Ducato lombardo e il feudo vescovile erano stati e furono oggetto di una interminabile disputa legale. La questione non riguardava solo gli azzeccagarbugli dell’epoca, in quanto la Riviera rivendicava i suoi antichi privilegi di indipendenza, rifiutando in particolar modo il pagamento delle imposte. La relativa prosperità degli abitanti finì con l’ingolosire i governatori ducali del lago Maggiore, che speravano di poter mettere le mani su di una ricchezza così vicina e così indifesa. La Riviera, per la sua natura istituzionale, non era dotata di vere forze armate – siamo nell’epoca dei costosissimi professionisti della guerra – potendo contare solo su di una milizia composta da tutti gli uomini atti alle armi. Furono due i Vicegovernatori della Rocca di Arona che si adoperarono attivamente nel tentativo di sottomettere la Riviera: Anchise Visconti (dal 1523) dei signori di [[Oleggio Castello]] e Bonifacio Visconti (dal 1528) da Castelletto. A questi si aggiunse, con un ruolo solo in parte subordinato, un altro Visconti, Giulio detto il Viscontino, che occupava l’avito castello della famiglia a Massino. Il governo milanese, ufficialmente contrario a queste imprese, non poteva e forse non voleva, frenare i propri capitani. La situazione politica italiana del terzo decennio del XVI secolo, era del resto esplosiva e venti di guerra scuotevano la penisola, divenuta terreno di scontro fra Spagna e Francia. La Riviera di San Giulio non poteva non risentire di questa situazione d’instabilità. Nel 1523 Gozzano fu minacciato da fanti e cavalieri francesi, in ritirata da Arona, validamente difesa da Anchise Visconti. Un loro assalto venne respinto. La Riviera funse da riparo per i profughi provenienti dal Novarese, dove i francesi avevano riconquistato Novara, che avevano perso l’anno precedente. Furono forse gli sfollati ad introdurre la peste. Il primo caso fu registrato ad [[Orta]] nel 1523 e in seguito l’epidemia portò molti lutti in tutta la zona. Nel 1524 il duca Francesco II scrisse alla Riviera imponendo Giovanni Pietro Cremonese come castellano, ma la Riviera rifiutò. Probabilmente per punizione Anchise Visconti fece saccheggiare [[Orta]] da una grossa banda di soldati. Molti prigionieri furono portati ad Arona e per la loro liberazione fu necessario pagare un riscatto. Giovanni Olina di [[Orta]] si impegnò per 700 lire imperiali a garanzia del pagamento. L'amministratore del comitato, Morone pregò Anchise Visconti “con manierosa piacevolezza”, secondo le parole del Cotta, di non molestare la Riviera, non appartenendo al suo stato, ma la protesta sortì poco effetto. Si ricorse al re, che pure ordinò al Visconti di non molestare la Riviera. Nel 1526, non sapendosi come pagare le truppe mercenarie, la Riviera fu però costretta ad alloggiare, e quindi a sfamare, una compagnia imperiale agli ordini del Capitano Rosales. L’anno seguente, sentendosi forse autorizzato dal precedente del Rosales, fu Bonifacio Visconti a pretendere con la forza l’alloggio di truppe. Bonifacio, cugino di Anchise e suo nemico personale, in precedenza era passato dalla parte dei Francesi e per questo era odiato dai capitani imperiali. Desiderando riacquistare i favori dell’Imperatore, intendeva farlo a spese dei cusiani. Nel 1528, ormai succeduto ad Anchise nel comando di [[Arona]], chiese al Duca di Borbone di essere nominato Castellano di Gozzano o Governatore della Riviera. Senza por tempo in mezzo cercò di ottenere una ratifica a posteriori del suo operato, occupando di sorpresa il castello dell’isola di San Giulio coi suoi armati. La popolazione insorse e lo strinse d’assedio, ma giunsero in suo soccorso da Omegna Gerolamo Ronco d’Ornavasso e il Viscontino di Massino. Le milizie locali furono messe in fuga e [[Orta]] subì un nuovo pesante saccheggio. Il Vescovo Arcimboldo si rivolse al Governatore dello stato per Carlo V, don [[Antonio de Leyva]]. Il Vicegovernatore, nel riconoscere i diritti della Riviera, fece sapere al Vescovo che le casse dello stato erano praticamente vuote e che quindi aveva bisogno di un prestito di cinquecento scudi. Il Vescovo capì e aprì la borsa, versandone trecento di tasca propria purché alla Riviera non fosse chiesto null’altro. L’anno successivo, nel febbraio del [[1529]] una nuova minaccia si profilò. Il Duca d'Urbino, capitano della lega anti imperiale costrinse il De Leyva ad evacuare il Novarese, mentre le forze francesi si spingevano fino a [[Mortara]] e [[Vigevano]]. Contemporaneamente Cesare Maggio colonnello napoletano dell’esercito imperiale invase la Riviera con l’intento di occupare il castello dell’isola. Se lo facesse in funzione antifrancese o a puro scopo di rapina non è chiaro. Di certo rimane il fatto che il Maggio chiese una taglia di 4000 scudi per la libertà. La popolazione rifiutò e si rifugiò con i propri averi nel castello dell’isola, organizzando la resistenza. Lo stesso vescovo Arcimboldo contribuì alla difesa della fortezza, che grazie alla posizione naturale e alle opere costruite si rivelò inespugnabile. Stando alla testimonianza del diario del notaio Olina, contemporaneo agli eventi, il Maggio visti vani i tentativi di conquista del castello si sarebbe allontanato dopo aver razziato le campagne. Nei racconti più tardi, come quello del Fara, il racconto si arricchisce di nuovi particolari e assume i toni dell’epica, con la descrizione della gloriosa insurrezione degli abitanti che avrebbero cacciato gli invasori sulla punta dei forconi e delle spade. È invece noto che la vicenda dell’eroico sacrificio di Maria Canavesa – che avrebbe suonato le campane della Torre di Buccione per chiamare alla riscossa la popolazione – non è che una novella romantica scritta verso il 1840 dal Giovanetti e ripubblicata dal Rusconi nel 1880.
Gosens comincia a dare i primi calci al pallone in squadre locali vicini alla sua città d'origine, [[Emmerich am Rhein]], prima di unirsi nel 2012 alle giovanili del {{Calcio Vitesse|N}}, nei [[Paesi Bassi]].
 
Il 13 agosto 2013 stipula il suo primo contratto da professionista con il club.
La gente della Riviera era ormai esasperata e, nonostante gli appelli del Vescovo – che temeva di innescare una crescente spirale di violenza – era sempre più convinta che l’unico modo di difendere le donne, gli averi e il bestiame fosse quello di prendere le armi. Nel maggio del [[1529]] il Viscontino, che non aveva mai smesso di molestare gli uomini e i villaggi della Riviera, organizzò una nuova spedizione e partì alla testa di un centinaio di uomini, tra fanti e cavalieri. I razziatori scesero parte da Sovazza e parte da [[Arona]], riunendosi nei pressi di Ameno, dove presero alcuni prigionieri. Diressero quindi su Armeno per far preda e rientrare alla base. Fin dall’alba però tutte le campane della Riviera suonavano a stormo contro di lui e tutti gli uomini validi prendevano le armi per combattere. Giunto all’altezza di Pisogno, presso il monte Duno il Viscontino si trovò di fronte la milizia. Pensando di poter disperdere facilmente quella massa di contadini diede battaglia, ma finì per cadere in trappola. La zona, in parte paludosa, mal si prestava all’uso della cavalleria. Inoltre i locali, seppur male armati, lo sovrastavano per numero e, soprattutto, non avevano dimenticato né il ruolo avuto dal signorotto nel sacco di Orta dell’anno precedente nè le continue violenze. Narra l’Olina “poiché egli insisteva, li assalirono come un sol uomo con un gran duello in una località detta del monte Duno, dove uccisero lo stesso Viscontino, e con lui furono trovati uccisi nello scontro circa ottanta morti.” E sentenzia, citando un proverbio “dove l’uomo più pecca, là egli muore.” La clamorosa vittoria avvenuta, sempre secondo l’Olina, “più per assenso e volontà di Dio che dell’uomo” sembrò porre fine alla minaccia. La terribile fine del Viscontino e dei suoi uomini servì probabilmente da severo monito ai signorotti del [[Vergante]], che di fatto si astennero da altri atti ostili, né tentarono di vendicare la sconfitta. Di fatto quella fu l’ultima grave incursione, in quanto l’atto sacrilego di alcuni sbandati che avevano militato col Maggio e che nel 1530 rubarono vari arredi nella Basilica dell’Isola ha più l’aspetto di una rapina che di un vero attacco. Nonostante il fatto d’arme, che nel racconto popolare venne ingigantito e integrato da racconti che confluirono forse nella narrazione del Fara, un ruolo fondamentale al ristabilimento della pace l’ebbero l’accordo di [[Barcellona]] tra il Pontefice e [[Carlo V]] e la pace di [[Cambrai]] del [[1529]]. Il feudo vescovile, che restava sotto la protezione della Chiesa, poteva tornare ad essere difeso con le armi della diplomazia e, nei casi più gravi, con la minaccia della scomunica. Ai rivieraschi restò comunque l’orgoglio per la vittoria, che poneva fine al periodo più drammatico della crisi. L’Olina, nel concludere il commento alla morte del Viscontino, annotava nel suo diario: “Bisogna operare perché chiunque tenta di entrare in questo modo nella nostra repubblica, così l’attraversi.”
 
Il 14 gennaio 2014 viene mandato in prestito al {{Calcio Dordrecht|N}} fino a fine stagione. Tre giorni dopo fa il suo esordio nel calcio professionistico nell'incontro pareggiato con il {{Calcio Excelsior|N}}. Il 7 febbraio segna il suo primo goal in carriera contro l'{{Calcio Emmen|N}}. A fine stagione e dopo venti match disputati (inclusi i play-off) la squadra viene promossa in [[Eredivisie]] dopo dieci anni di assenza.
Alla fine del XVIII secolo il Vescovo di [[Novara]] cedette la Riviera di San Giulio ai [[Savoia]], benché formalmente la rinuncia ad ogni potere temporale sia avvenuta solo nel [[1817]].
 
Il 29 maggio 2014 il prestito con il Dordrecht viene rinnovato di un altro anno permettendogli di debuttare nella massima serie olandese il 9 agosto, giocando l'intera partita contro l'{{Calcio Heerenveen|N}}. Segna il suo primo goal nella competizione il 20 settembre.
Bibliografia: Cotta, L. A., Corografia e descrizione della Riviera di San Giulio, Milano, 1688. Fara, G., La Riviera di San Giulio, Novara, 1861. Rusconi, A., Il Lago d'Orta e la sua riviera, Torino, 1880. Il Diario del notaio Elia (1523-1560) e il mondo ortese degli Olina, Orta S. Giulio 1990.
 
[[Categoria:Provincia di Novara]]
Il 4 giugno 2015 il giocatore si svincola dal Vitesse, accasandosi all'{{Calcio Heracles Almelo|N}}.
[[Categoria:Provincia del Verbano Cusio Ossola]]
 
Il 2 giugno 2017 si trasferisce a titolo definitivo all'{{Calcio Atalanta|N}}<ref>{{Cita web|url=https://www.atalanta.it/site/paginalive/comunicati-dal-club/Stagione-2016-2017/2017-06/02-06-Calcimercato-ingaggiato-Gosens.html|titolo=Welcome Gosens!|sito=www.atalanta.it|accesso=2 giugno 2017}}</ref>; segna il suo primo gol con i bergamaschi il successivo 23 novembre, realizzando nei minuti finali della partita il momentaneo 3-1 nella partita vinta per 5-1 sul campo dell'{{Calcio Everton|N}}. Il 22 aprile 2018 segna il suo primo gol in [[Serie A 2017-2018|serie A]], nella vittoria casalinga sul [[Torino Football Club|Torino]] per 2-1. <ref>{{Cita web|url=https://calcioatalanta.it/2018/04/22/gosens-gol-squadra-europa-finali/|titolo=Gosens: "Dedico il gol alla squadra. Europa? Mancano quattro finali"|sito=calcioatalanta.it|lingua=it-IT|accesso=2018-10-21}}</ref>
 
==Statistiche==
===Presenze e reti nei club===
''Statistiche aggiornate al 23 febbraio 2019.''
 
{| class="wikitable center" style="text-align:center; font-size:90%"
|-
!rowspan="2"|Stagione
!rowspan="2"|Squadra
!colspan="3"|Campionato
!colspan="3"|Coppe nazionali
!colspan="3"|Coppe continentali
!colspan="3"|Altre coppe
!colspan="2"|Totale
|-
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Comp
!Pres
!Reti
!Pres
!Reti
|-
|[[Football Club Dordrecht 2013-2014|gen.-giu. 2014]] ||rowspan=2|{{Bandiera|NLD}} {{Calcio Dordrecht|N}} || [[Eerste Divisie 2013-2014|ED]] || 16+4<ref name=off>Play-off</ref> || 1 || [[KNVB beker 2013-2014|CO]] || - || - || - || - || - || - || - || - || 20 || 1
|-
|[[Football Club Dordrecht 2014-2015|2014-2015]] || [[Eredivisie 2014-2015|E]] || 31 || 2 || [[KNVB beker 2014-2015|CO]] || 2 || 0 || - || - || - || - || - || - || 33 || 2
|-
! colspan="3" |Totale Dordrecht || 47+4 || 3 || || 2 || 0 || || - || - || || - || - || 49+4 || 3
|-
|[[Heracles Almelo 2015-2016|2015-2016]] ||rowspan=2|{{Bandiera|NLD}} {{Calcio Heracles Almelo|N}} || [[Eredivisie 2015-2016|E]] || 32+3<ref>Play-off per l'[[UEFA Europa League|Europa League]]</ref> || 2 || [[KNVB beker 2015-2016|CO]] || 3 || 1 || - || - || - || - || - || - || 38 || 3
|-
|[[Heracles Almelo 2016-2017|2016-2017]]|| [[Eredivisie 2016-2017|E]] || 28 || 2 || [[KNVB beker 2016-2017|CO]] || 2 || 0 || [[UEFA Europa League 2016-2017|UEL]] || 2<ref name=prel>Nei turni preliminari.</ref> || 0 || - || - || - || 32 || 2
|-
!colspan="3" |Totale Heracles Almelo || 60+3 || 4 || || 5 || 1 || || 2 || 0 || || - || - || 70+3 || 5
|-
|[[Atalanta Bergamasca Calcio 2017-2018|2017-2018]] || rowspan=2|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Atalanta|N}} || [[Serie A 2017-2018|A]] || 21 || 1 || [[Coppa Italia 2017-2018|CI]] || 2 || 0 || [[UEFA Europa League 2017-2018|UEL]] || 3 || 1 || - || - || - || 26 || 2
|-
|| [[Atalanta Bergamasca Calcio 2018-2019|2018-2019]] || [[Serie A 2018-2019|A]] || 18 || 1 || [[Coppa Italia 2017-2018|CI]] || 1 || 0 || [[UEFA Europa League 2018-2019|UEL]] || 5 || 0 || - || - || - || 24 || 1
|-
!colspan="3" |Totale Atalanta || 39 || 2 || || 3 || 0 || || 8 || 1 || || - || - || 50 || 3
|-
!colspan="3" |Totale carriera || 153+7 || 9 || || 10 || 1 || || 10 || 1 || || - || - || 180 || 11
|}
 
==Note==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
*{{Collegamenti esterni}}
 
{{Calcio Atalanta rosa}}
{{Portale|biografie|calcio}}