Federico Guglielmo II di Prussia e Repubblica Democratica del Congo: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|l'ex colonia francese|Repubblica del Congo}}
{{T|tedesca|storia|marzo 2009}}
{{Stato
{{Hohenzollern}}
|nomeCorrente = Repubblica Democratica del Congo
[[Immagine:Friedrich-Wilhelm-II-von-Preußen.jpg|left|200px|thumb|Federico Guglielmo II di Prussia in un ritratto di [[Anton Graff]]]]
|nomeCompleto = Repubblica Democratica del Congo
{{Bio
|nomeUfficiale = République démocratique du Congo
|Nome = Federico Guglielmo II di Prussia
|linkBandiera = Flag of the Democratic Republic of the Congo.svg
|Cognome =
|paginaBandiera = Bandiera della Repubblica Democratica del Congo
|Sesso = M
|linkStemma =Coat of arms of the Democratic Republic of the Congo.svg
|LuogoNascita = Berlino
|paginaStemma = Stemma della Repubblica democratica del Congo
|GiornoMeseNascita = 25 settembre
|linkLocalizzazione = Democratic Republic of the Congo (orthographic projection).svg
|AnnoNascita = 1744
|linkMappa =Cg-map.png
|LuogoMorte = Berlino
|motto = Giustizia - Pace - Lavoro
|GiornoMeseMorte = 16 novembre
|altrelingue = [[Lingua lingala|lingala]]
|AnnoMorte = 1797
|capitale = [[Necci]]
|Categorie = [[Categoria:Re di Prussia]]
|capitaleAbitanti = 11 855 000
[[Categoria:Casa Hohenzollern]]
|capitaleAbitantiAnno = 2017
[[Categoria:Elettori di Brandeburgo]]
|governo = [[Repubblica semipresidenziale]]
[[Categoria:Principi di Brandeburgo]]
|presidente = [[Felix Tshisekedi]]
|ForzaOrdinamento = Federico Guglielmo 02 di Prussia
|primoMinistro = [[Bruno Tshibala]]
|FineIncipit = fu re di [[Prussia]]. In qualità di [[principe elettore]] e [[margravio]] di [[Brandeburgo]] è numerato come '''Federico Guglielmo III'''
|elenco capi di stato = [[Presidente della Repubblica Democratica del Congo|Presidente]]
|elenco capi di governo = [[Primi ministri della Repubblica Democratica del Congo|Primo ministro]]
|indipendenza = 30 giugno [[1960]] dal [[Belgio]]
|ingressoONU = 20 settembre [[1960]]
|superficieTotale = 2.345.410
|superficieOrdine = 11
|superficieAcqua = 3,3
|popolazioneTotale = 81.680.000<ref>[http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2015/01/weodata/weorept.aspx?pr.x=95&pr.y=10&sy=2015&ey=2015&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&c=636&s=LP&grp=0&a= Democratic Republic of the Congo] IMF population estimates</ref>
|popolazioneAnno = 2015
|popolazioneOrdine = 19
|popolazioneDensita = 33
|popolazioneCrescita = 2,579% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28 febbraio 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en}}</ref>
|confini = [[Repubblica Centrafricana]], [[Sudan del Sud]], [[Uganda]], [[Ruanda]], [[Burundi]], [[Tanzania]], [[Zambia]], [[Angola]], [[Repubblica del Congo]]
|nomeAbitanti = congolesi
|continente = [[Africa]]
|orario = [[Tempo Coordinato Universale|UTC]] +1, UTC +2
|valuta = [[Franco congolese]]
|PIL = 42056
|PILValuta = $
|PILAnno = 2016
|PILOrdine = 112
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|PILprocapiteOrdine = 186
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|HDI= 0,433 (basso)
|HDIAnno= 2015
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|TFT= 5,7 (2011)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2011|accesso=12 febbraio 2013}}</ref>
|energia = 0,011
|festa = 30 giugno
|stato precedente = {{ZAR}}
|note = <!-- note libere -->
}}
La '''Repubblica Democratica del Congo''' (detta anche '''Congo''', '''Congo-Kinshasa''' o '''ex Congo belga''') è uno Stato dell'[[Africa centrale]].
 
Il nord del paese è una delle più grandi aree di [[Foresta del Congo|foresta equatoriale]] al mondo; la zona orientale costeggia il grande [[rift]] est-africano, area di [[montagna|montagne]], di [[collina|colline]], di grandi [[lago|laghi]], ma anche di [[vulcano|vulcani]]. Il sud e la zona centrale, area di [[savana]] alberata, forma un [[altopiano]] ricco di [[Minerale|minerali]]. Nella parte estrema ad ovest, in una quarantina di chilometri a nord della foce del [[fiume]] [[Congo (fiume)|Congo]] si sviluppa la costa sull'[[Oceano Atlantico]].
Per il suo stile di vita è ricordato come un re dongiovanni<ref name=Aleotti>Luciano Aleotti. ''Gli Hohenzollern''. In: ''Le grandi famiglie d'Europa''. Mondadori, 1972.</ref> e, a causa della sua mole, fu soprannominato dai prussiani ''der dicke Lüderjahn'' (= il grassone buono a nulla).
 
È il paese [[Francofonia|francofono]] più popoloso, avendo una [[popolazione]] stimata di 82 milioni di abitanti. Varie centinaia di diverse [[etnia|etnie]] nere africane formano la popolazione del paese. La sua [[economia]] è principalmente del [[settore primario]] ([[agricoltura]] ed [[Industria mineraria|estrazione mineraria]]). Il paese possiede delle immense [[risorsa naturale|risorse naturali]]. Il [[Lingua francese|francese]] è la lingua ufficiale e quattro [[lingue bantu]] ([[Lingua kongo|kikongo]], [[lingua lingala|lingala]], [[Lingua tshiluba|tshiluba]], [[Lingua swahili|swahili]]) sono riconosciute [[Lingua nazionale|lingue nazionali]].
==Biografia==
 
Dal [[1908]] al [[1960]] questa antica colonia è stata chiamata «''Congo belga''», come anche «''Congo-Léopoldville''» dal nome della sua capitale ([[Léopoldville]] fino al 1966, data del cambio di denominazione della capitale in [[Kinshasa]]). Dal [[1971]] al [[1997]] è stata ufficialmente nota col nome di [[Zaire]].
===Anni giovanili===
Federico Guglielmo era figlio primogenito del principe di Prussia [[Augusto Guglielmo di Prussia|Augusto Guglielmo]], fratello minore di [[Federico II di Prussia|Federico il Grande]]. Poiché quest'ultimo non aveva figli, Augusto era [[erede al trono]], e dopo la sua morte lo divenne Federico Guglielmo. Ma, stante l'antipatia di Federico II verso il fratello, per la sua condotta indegna agli occhi del re, l'appellativo dell'erede al trono della casa di Prussia era stato cambiato: soltanto il figlio maggiore di un sovrano regnante avrebbe potuto fregiarsi del titolo di Principe ereditario, mentre l'erede al trono non discendente in linea retta del re doveva accontentarsi di quello di Principe di Prussia. La norma rimase in vigore fino all'abolizione della [[monarchia]] nel [[1918]].
 
== Storia ==
In un primo momento, i cattivi rapporti del re con suo fratello non si ripercossero sul nipote. Federico Guglielmo infatti non aveva intenzione di ripetere gli errori del padre, che pure l'avrebbe voluto a sua immagine (un'immagine notoriamente trasformatasi in un disastro). Per l'educazione del nipote, il re dettò nel [[1760]] precise istruzioni, che nei loro principî ancora oggi potrebbero apparire esemplari. Federico Guglielmo ebbe anche un ruolo nelle operazioni militari dell'ultima fase della [[guerra dei sette anni]] (per l'esattezza nell'assedio di [[Schweidnitz]]) e in tale occasione fu elogiato dal sovrano per il suo coraggio.
=== Il Regno del Congo ===
{{vedi anche|Regno del Congo}}
{{dx|[[File:KingdomKongo1711.png|thumb|Il Regno del Congo nel 1711]]}}
 
L'area che porta oggi il nome di Repubblica Democratica del Congo è popolata da circa 80.000 anni, lo dimostra il ritrovamento del 1988 a Katanda di arpioni Semliki, uno dei più antichi arpioni spinati mai trovati, si ritiene sia stato utilizzato per la cattura del [[Siluriformes|pesce gatto]] gigante.<ref>{{cita web|url=http://humanorigins.si.edu/evidence/behavior/getting-food/katanda-bone-harpoon-point|titolo=Katanda Bone Harpoon Point|data=9 febbraio 2016|editore=Smithsonian, National Museum of Natural History|accesso=20 marzo 2017|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://discovermagazine.com/1995/aug/theslowcrawlforw555|titolo=The Slow Crawl Forward|autore=Shanti Menon|data=1º agosto 1995|editore=Discover Magazine|accesso=20 marzo 2017|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://link.springer.com/article/10.1023%2FA%3A1021659928822|titolo=Barbed Bone Points: Tradition and Continuity in Saharan and Sub-Saharan Africa|autore=John E. Yellen|data=settembre 1998|editore=African Archaeological Review|sito=Springer Nature|accesso=20 marzo 2017|lingua=en}}</ref>
Nel corso degli anni però il rapporto fra il re e l'erede al trono cambiò radicalmente. Le ragioni di tale mutamento risiedono nelle divergenze caratteriali dei due uomini. Per stile di vita e visione politica, Federico il Grande era molto diverso dal nipote. Fedele al suo ideale del re come "primo servitore dello stato", aveva a malapena una vita privata ed evitava il più possibile le apparizioni mondane. Al contrario, soprattutto dal [[1763]], si dedicò sempre più alla politica e alle funzioni di governo. Immerso nei minimi dettagli, tenne in mano tutte le trame della politica prussiana: escluse così l'ambiente di corte, e in particolare l'erede al trono, dalle questioni politiche.
[[File:Frédéric Guillaume II de Prusse.jpg|thumb|left|180px|Un altro ritratto di Federico Guglielmo II]]
Da parte sua, Federico Guglielmo non era che un giovane principe, e non aveva voglia di occuparsi solo d'affari di stato. Egli voleva piuttosto godersi la vita: una propensione comune a molti dei suoi nobili contemporanei nell'[[Europa]] del [[XVIII secolo]]. Negli anni giovanili il principe coltivò diversi amori: di ciò le forze tradizionaliste della corte prussiana, con il re in testa, presero atto senza troppo entusiasmo. Ormai Federico Guglielmo somigliava molto al defunto padre, che guarda caso era caduto in disgrazia presso il fratello per le stesse ragioni (ma c'era un altro motivo: una battaglia perduta nella guerra dei sette anni).
 
Tra il [[VII secolo|VII]] e l'[[VIII secolo]] vi si insediarono tribù [[Bantu (etnologia)|bantu]] provenienti dall'attuale [[Nigeria]]. Queste popolazioni diedero luogo a un certo numero di regni, che nel [[XIV secolo]] furono unificati nel potente [[Regno del Congo]], che nel suo momento di massima espansione controllava un territorio che si estendeva dall'[[Oceano Atlantico]] a ovest fino al fiume [[Kwango]] a est, e dal [[Congo (fiume)|fiume Congo]] a nord fino al fiume [[Kwanza angolano|Kwanza]] a sud.
===Matrimoni e relazioni===
Nel [[1765]] il re impose al nipote ed erede il matrimonio con la cugina principessa Elisabetta Cristina Ulrica di Brunswick-Wolfenbüttel. La coppia ebbe una figlia:<ref name=Hohenzollern>{{en}} [http://genealogy.euweb.cz/hohz/hohenz4.html Discendenti di Augusto Guglielmo di Prussia]</ref>
*Federica Carlotta Ulrica Caterina ([[Charlottenburg]], [[7 maggio]] [[1767]] – [[Oatlands Park]], [[6 agosto]] [[1820]]), che avrebbe sposato ([[1791]]) il principe [[Federico Augusto di York|Federico Augusto, duca di York]].
L'unione, però, fu molto infelice. Federico Guglielmo aveva infatti un'intensa vita extraconiugale. Già nel [[1764]] egli aveva conosciuto la figlia di un musicista, [[Wilhelmine von Lichtenau|Wilhelmine Enke]] (o Encke, [[1753]]-[[1820]]), e aveva con lei una relazione destinata a segnare la sua vita e il suo regno. Tra moglie e marito si intromise lo stesso re, ansioso di un erede maschio che, nella freddezza del nipote verso la consorte, costei avrebbe dovuto procurarsi anche spurio. Seppure Elisabetta rifiutò sdegnata, ella decise poi ugualmente di rendere la pariglia al marito: lo fece però in modo plateale, rischiando di mettere in discussione davanti a tutti la legittimità di un eventuale successore.<ref name=Aleotti/>
 
Nel [[XV secolo]] i [[Portogallo|Portoghesi]] entrarono in contatto con il Regno del Congo. Un [[esplorazioni geografiche|esploratore]] [[Repubblica di Venezia|veneziano]] al servizio del Portogallo, [[Alvise Da Mosto|Alvise Cadamosto]], tracciò nel [[XV secolo]] una prima mappa della regione che fu poi esplorata in modo sistematico e [[cartografia|cartografata]] dall'inglese [[Henry Morton Stanley]] che risalì l'intero tracciato del [[Congo (fiume)|fiume Congo]].
A questo punto, ciò che era perdonabile all'erede al trono non lo era più alla sua sposa. Così Elisabetta ebbe l'intimazione di cambiar vita, ma la lasciò cadere nel vuoto. Intercettata l'ennesima lettera indirizzata dalla principessa al suo amante, per chiedergli di portarla via, venne per lei il tempo di levare le tende dalla corte prussiana. Dopo il [[divorzio]] fu confinata a [[Küstrin]].<ref name=Aleotti/>
[[File:Friederike Luise von Hessen-Darmstadt.jpg|thumb|right|150px|Federica Luisa d'Assia-Darmstadt]]
Il fallimento matrimoniale di Federico Guglielmo impose alla corte di [[Potsdam]] la necessità di attivarsi ancora per procurare nuove nozze al principe della casa reale: la dinastia aveva ancora bisogno, infatti, di un erede maschio. Fu scelta la principessa [[Federica Luisa d'Assia-Darmstadt|Federica Luisa]], figlia di [[Luigi IX d'Assia-Darmstadt]]. La seconda moglie appagò i desideri della sua nuova famiglia, procurando il successore sperato alla casa reale prussiana. Federico Guglielmo ebbe da lei in tutto sette figli:<ref name=Hohenzollern/>
 
Il Regno del Congo passò a tempi alterni dalla sfera di influenza del Portogallo a quella dei [[Paesi Bassi]], la sua fine fu formalizzata dalla [[Conferenza di Berlino (1884)|Conferenza di Berlino]] del [[1884]]-[[1885]], in cui la regione venne assegnata al re del [[Belgio]] [[Leopoldo II del Belgio|Leopoldo II]].
*[[Federico Guglielmo III di Prussia|Federico Guglielmo]] ([[Potsdam]], [[3 agosto]] [[1770]] – [[Berlino]], [[7 giugno]] [[1840]]), futuro re di Prussia;
*Federica Cristina Amalia Guglielmina (Potsdam, [[31 agosto]] [[1772]] – Potsdam, [[14 giugno]] [[1773]]);
*Federico Ludovico Carlo (Potsdam, [[5 novembre]] [[1773]] – Berlino, [[28 dicembre]] [[1796]]);
*[[Guglielmina di Prussia (1774-1837)|Federica Luisa Guglielmina]], detta ''Mimi'' (Potsdam, [[18 novembre]] [[1774]] – [[L'Aia]], [[12 ottobre]] [[1837]]), che avrebbe sposato [[Guglielmo I dei Paesi Bassi|Guglielmo I]] d'[[Olanda]];
*Augusta Cristina Federica (Potsdam, [[1º maggio]] [[1780]] – [[Kassel]], [[19 febbraio]] [[1841]]), che avrebbe sposato [[Guglielmo II d'Assia]];
*Federico Enrico Carlo (Berlino, [[30 dicembre]] [[1781]] – [[Roma]], [[12 luglio]] [[1846]]);
*Federico Guglielmo Carlo (Potsdam, [[3 luglio]] [[1783]] – Berlino, [[28 settembre]] [[1851]]).
[[File:Gräfin Lichtenau.jpg|thumb|left|180px|Wilhelmine von Lichtenau]]
Il secondo matrimonio non cambiò però le abitudini extraconiugali di Federico Guglielmo. Wilhelmine ottenne perfino ([[1769]]) l'approvazione del re come favorita ufficiale dell'erede al trono e beneficiò di una rendita annuale di 30.000 [[tallero|talleri]]. Per ragioni di facciata la donna sposò un cameriere particolare, un certo Riez, ma queste nozze nulla mutarono nel rapporto col principe. Con il futuro re Wilhelmine ebbe anzi cinque figli. La sua influenza politica è discussa: di fatto non fu così eclatante, ma Wilhelmine si guadagnò ugualmente la fama di [[Madame de Pompadour]] prussiana, oltre a una moltitudine di privilegi fra cui la concessione ([[1796]]) del titolo di [[contessa]] di Lichtenau. Alla morte di Federico Guglielmo nel [[1797]], ella cadde però in disgrazia e fu arrestata, anche se in seguito ottenne la riabilitazione.
 
=== Lo Stato Libero del Congo (1885-1908) ===
Oltre a Wilhelmine il futuro re ebbe anche altre favorite, come le contesse Julie von Voss di Ingenheim ([[1766]]-[[1789]]) e Sophie von Dönhoff ([[1768]]-[[1834]]). Tali relazioni non ebbero in genere rilievo politico, ancorché fossero approvate dalla stessa Federica Luisa nel tentativo di neutralizzare l'influsso di Wilhelmine Enke. Invano, Federica si sarebbe spinta ad accettare che il re sposasse le due donne, con nozze [[matrimonio morganatico|morganatiche]]<ref name=Aleotti/> e in condizione di [[poligamia|bigamia]].<ref>{{en}} [http://www.parkstad.com/nl/genkh06.html Genealogy - Royal House - The Netherlands]</ref>
{{vedi anche|Stato Libero del Congo}}
{{dx|[[File:Flag of Congo Free State.svg|thumb|La bandiera dello Stato Libero del Congo (dal 1877)]]}}
Leopoldo II del Belgio fece del paese una sua proprietà personale e gli diede il nome di [[Stato Libero del Congo]], assumendo per sé il titolo di Sovrano del Congo. La popolazione indigena venne impiegata soprattutto nella raccolta di [[caucciù]]. Questa produzione fece la fortuna di Leopoldo, che in onore del Congo fece costruire molti edifici a [[Bruxelles]] e a [[Ostenda]].
 
L'attività di raccolta della gomma si svolgeva tramite il più spietato sfruttamento della manodopera indigena, basato su un regime di terrore e di violenza indiscriminata che si avvaleva anche di truppe mercenarie al servizio del Sovrano. La mortalità e i crimini raggiunsero livelli altissimi in quel periodo. Sorsero così voci di protesta: in particolare, l'Associazione per la riforma del Congo (CRA), fondata nel [[1904]] dal giornalista inglese [[E.D. Morel]], diede vita ad un grande movimento di opinione che coinvolse migliaia di persone sia in Europa che negli Stati Uniti d'America, a cui si unirono anche personalità come [[Mark Twain]], Sir [[Arthur Conan Doyle]] e il diplomatico britannico [[Roger Casement]], che in un rapporto aveva condannato i metodi praticati in Congo. La struttura governativa dello Stato Libero appariva decisamente inadeguata alle dimensioni del Paese, ormai fuori controllo, sicché nel [[1908]] Leopoldo II inserì il Congo nel novero delle colonie belghe, rinunciando a un impraticabile possesso privato.
===Massoneria e spiritismo===
Le nuove nozze del re non nascevano dal nulla, ma erano combinate da qualcuno che ebbe invece di sicuro la massima influenza sul regno di Federico Guglielmo.<ref name=Aleotti/> Appassionato di [[occultismo]], egli si era avvicinato all'ordine [[massoneria|massonico]] della [[Rosa Croce|Rosa Croce d'oro]] e alla sua complessa dottrina mista di [[sacre scritture|sacra scrittura]], [[teosofia]], [[misticismo]], [[alchimia]] e [[cabala]]. L'ordine si sentiva investito da [[Dio]] della missione di salvare milioni di anime dal male: naturalmente, l'anima più importante era proprio quella del principe Federico Guglielmo di Prussia. Due dei principali esponenti dell'ordine, [[Johann Christoph von Wöllner]] e [[Johann Rudolf von Bischoffwerder]], riuscirono nell'intento di convertirlo: combinarono perfino di inscenare [[seduta spiritica|sedute]] [[spiritismo|spiritiche]], nel corso delle quali gli veniva fatto credere di entrare in contatto con i defunti (da [[Marco Aurelio]], all'antenato [[Federico Guglielmo di Brandeburgo]], a [[Leibniz]])<ref name=Aleotti/> e di ottenere il loro consiglio. Alla simulazione di questi contatti [[medium|medianici]] prendeva parte a volte la stessa Wilhelmine Enke, per rafforzare la sua posizione. Il presunto consiglio degli spiriti, inscenati da giochi di luce con l'aiuto di un [[ventriloquo]],<ref name=Aleotti/> risultava naturalmente sempre conforme alle intenzioni dell'ordine. Ma Federico Guglielmo preferiva inebriarsi dell'esperienza e non coltivava il minimo sospetto.<ref name=Aleotti/> Presto, dopo l'ascesa al trono dell'illustre allievo, Wöllner e Bischoffwerder ottennero importanti cariche pubbliche.
 
=== Il Congo Belga (1908-1960) ===
===Regno===
{{vedi anche|Congo Belga}}
Quando nel [[1786]] lo zio Federico il Grande morì, il principe di Prussia salì al trono con il nome di Federico Guglielmo II. Appena assunta la carica, il nuovo re si fece molto amare dal popolo, che si aspettava un generale miglioramento della situazione. Negli ultimi tempi del regno, infatti, il defunto sovrano aveva perso molto consenso, e la sua morte non aveva poi suscitato troppa emozione in Prussia. Federico Guglielmo II trasferì la residenza reale da [[Sanssouci]] di nuovo a [[Berlino]], incontrando così l'entusiasmo dei berlinesi. Abolì quindi un'odiosa tassa ed elargì riconoscimenti e onorificenze. Fra le promozioni concesse vi furono quelle di Wöllner e Bischoffwerder.
{{dx|[[File:Lesser Coat of Arms of the Belgian Congo.svg|thumb|Stemma del ''Congo Belga'']]}}
 
Il [[Congo Belga]] divenne così una [[colonia (territorio)|colonia]] vera e propria. Questo diede origine a un forte afflusso di coloni dall'[[Europa]], che si insediarono principalmente sulla costa. Nel [[1924]] la [[Società delle Nazioni]] affidò al [[Belgio]] come [[mandato]] il [[Ruanda-Urundi]] che venne annesso al Congo e ne divenne la settima provincia; la colonia aveva ormai un territorio vastissimo e ricco di risorse boschive, giacimenti di [[diamante|diamanti]], [[avorio]] e altro.
Nell'ottobre 1786 [[Johann Eustach von Görtz]] fu inviato in Olanda con [[Friedrich Wilhelm von Thulemeier]] per comporre il conflitto tra gli [[Casa d'Orange-Nassau|Orange]] (cioè lo ''[[Statolder]]'' [[Guglielmo V di Orange-Nassau|Guglielmo V]], cognato di Federico Guglielmo) e i ''patrioti'', onde scongiurare la [[guerra civile]]. La missione non ebbe però il successo sperato, e la Prussia spedì allora [[Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbüttel]] a occupare militarmente la disperata [[Repubblica delle Sette Province Unite|Repubblica delle Province Unite]]. Federico Guglielmo, che investiva molto nell'[[arte]] e nell'[[edilizia]], fece erigere la [[Porta di Brandeburgo]] in memoria di questa impresa.
[[File:Neuruppin_Friedrich_Wilhelm_II.jpg|thumb|right|180px|Monumento a Federico Guglielmo II a [[Neuruppin]]]]
Ben presto, tuttavia, nell'azione politica del nuovo re emerse il rovescio della medaglia. Condizionato dal manchevole addestramento agli affari di stato da parte di suo zio, Federico Guglielmo non era affatto capace, a differenza del predecessore, di governare dalla sua scrivania. In luogo dell'accentramento operato da Federico il Grande comparve un governo di gabinetto dominato dall'influenza di Wöllner. Rinunciando a dare nuovo impulso alla vita politico-spirituale, inoltre, furono emanati il famigerato editto religioso del [[9 luglio]] e l'editto censorio del [[19 dicembre]] [[1788]], che avrebbero privato il popolo della libertà anche nell'unico campo ([[religione|religioso]] e [[letteratura|letterario]]) ancora non intaccato dopo il regno di Federico il Grande.
 
Lo Stato belga si occupò in prima istanza di applicare politiche d'intervento per la costruzione di [[aeroporto|aeroporti]], [[ferrovia|ferrovie]], strade. La vastità del territorio del bacino del fiume Congo da controllare portò a decentralizzare le strutture amministrative. Alcuni esponenti delle innumerevoli etnie congolesi, tra cui [[Simon Kimbangu]], si opposero all'attività della potenza coloniale belga, mentre altri gruppi restarono molto fedeli agli europei.
Altro fattore (ed errore) fondamentale in politica interna fu il mantenimento della vecchia struttura amministrativa e degli impiegati e ufficiali di Federico il Grande. La maggioranza di essi era in carica dal 1763; Federico Guglielmo, per gratitudine, li aveva tenuti in servizio. In gioventù essi avevano certamente dato molto alla Prussia e al vecchio sovrano; peccato però che ormai molti avessero oltre 65 anni, alcuni anche oltre settanta, e non fossero più abbastanza elastici da adattarsi alle nuove esigenze. Ciò si ripercosse senz'altro negativamente sulla [[pubblica amministrazione]]. Ancora più grave fu però il danno prodotto nel campo [[militare]]. I veterani della guerra dei sette anni non erano certo in grado di affrontare efficacemente l'esercito volontario [[Francia|francese]] dopo il [[1789]], anche perché non potevano ormai comprendere le nuove concezioni militari dei francesi.
 
Con l'avvento delle indipendenze africane causata dall'impossibilità delle potenze europee di mantenere costosissimi imperi coloniali, la situazione degenerò e le lotte intestine si moltiplicarono. Il Belgio non aveva più la capacità di gestire direttamente un territorio così vasto e complesso.
Le operazioni armate intraprese nel [[1790]] (mentre [[Arciducato d'Austria|Austria]] e [[Impero russo|Russia]] erano impantanate nella guerra contro i [[turchi]]), dirette a conquistare a Federico Guglielmo un ruolo di guida e di ago della bilancia fra le potenze [[Mitteleuropa|mitteleuropee]], si risolsero in un fallimento, considerate le spese per l'armamento dello stesso sovrano; egli dimostrò piuttosto al mondo di non essere in grado di conservare una posizione dominante alla Prussia, allorché con miope e intempestiva generosità addivenne alla [[Convenzione di Reichenbach]] ([[27 luglio]]) liberando l'Austria dalla nefasta guerra all'[[Impero ottomano]]. La ''[[Fürstenbund]]'' (Lega dei Principi) creata da Federico il Grande in funzione antiaustriaca fu conseguentemente sciolta.
 
=== L'indipendenza (1960) e la crisi del Congo (1961-65) ===
Essendo scoppiata la [[Rivoluzione francese]], Federico Gugliemo si mosse anzitutto contro la Francia per liberare [[Luigi XVI]]. Emise allora congiuntamente all'Austria la [[Dichiarazione di Pillnitz]] ([[1791]]), e condusse personalmente l'esercito alla volta della [[Sciampagna]]. Malgrado la debolezza militare della Francia postrivoluzionaria, l'avventura sfociò nell'infruttuosa [[battaglia di Valmy]], che anzi equivalse nelle sue conseguenze a una vera e propria vittoria francese. La sconfitta di Valmy, dunque, dimostrò la fragilità dell'[[esercito prussiano]]. La gloria di Federico il Grande era ormai trascorsa.
{{vedi anche|Crisi del Congo}}
[[File:Flag of the Democratic Republic of the Congo (2003-2006).svg|thumb|La bandiera del Congo 1960-63]]
[[File:Kongo 1961 map en.png|thumb|Controllo territoriale in Congo (1960-61) {{legend|blue| Governo nazionale ([[Léopoldville]])}} {{legend|red|Governo rivale ([[Stanleyville]])}} {{legend|yellow|Stato del Sud Kasai (Autonomo)}} {{legend|green|Katanga (''de facto'' indipendente)}}]]
[[File:Flag of Congo-Kinshasa (1966-1971).svg|thumb|La bandiera del Congo 1966-71]]
 
Nel [[1959]], dopo aver lasciato il paese per sottrarsi alla prigione, [[Patrice Lumumba|Patrice Émery Lumumba]], uno dei protagonisti della lotta per l'indipendenza del paese, decise di partecipare alla Conferenza di Bruxelles sul Congo (20 gennaio - 20 febbraio [[1960]]), riuscendo ad imporsi come uno dei protagonisti di primo piano.
Nel [[1793]] il re si unì alla [[prima coalizione]] e ottenne la conquista di [[Magonza]]. Ma poi rivolse la propria attenzione alla [[Regno di Polonia|Polonia]], paese di importanza strategica per gli interessi prussiani. Il [[14 maggio]] [[1792]] la Russia, grazie alla [[Confederazione di Targowica]], aveva impedito la riorganizzazione politica della Polonia, e preparava l'annessione occupando militarmente l'intero paese. Per evitarlo Federico Guglielmo concluse con l'Impero russo, il [[23 gennaio]] seguente, un secondo trattato di spartizione della Polonia, con il quale ottenne [[Danzica]], [[Toruń|Thorn]] e la [[Prussia meridionale]] (57.000 km² per 1.100.000 abitanti), e dunque un significativo rafforzamento del confine orientale.
[[File:Friedrich Wilhelm II.JPG|thumb|left|180px|Statua di Federico Gugliemo II al [[Burg Hohenzollern|Castello Hohenzollern]]]]
In questo modo però mise fuori l'Austria fuori dai giochi e determinò l'inasprimento delle reciproche gelosie fra le due potenze tedesche, paralizzando altresì l'azione militare antifrancese. Il risultato fu che la Prussia non poté sfruttare le vittorie del proprio esercito a [[Pirmasens]] ([[14 settembre]]) e [[Kaiserslautern]] ([[28 novembre|28]]-[[30 novembre]]) in vista di un'invasione della Francia.
 
Temendo una guerra d'indipendenza come quella che ancora infiammava l'[[Algeria]], il governo decise di ritirarsi, concedendo l'indipendenza al Congo il 30 giugno [[1960]]. Lumumba divenne primo ministro. Inizialmente egli valutò la possibilità di trasformare il Congo in uno Stato federale, coerentemente con la complessità demografica ed etnica del territorio, ma questa ipotesi venne poi accantonata per difficoltà di carattere politico-militare.
Al contempo, Federico Guglielmo non poté neanche decidersi a recedere dalla coalizione (nonostante le finanze prussiane fossero ormai sfinite), e accondiscese a stipulare il [[Trattato dell'Aia (1794)|Trattato dell'Aia]] ([[19 aprile]] [[1794]]) con le potenze marittime ([[Inghilterra]] e Olanda), offrendo loro un esercito di 64.000 uomini delle cui imprese esse si sarebbero anzi appropriate. Questo esercito abbatté due volte i francesi presso Kaiserslautern ([[23 maggio]] e [[18 settembre|18]]-[[20 settembre]]), ma non riuscì a penetrare in territorio nemico, tanto più che in quel momento Federico Guglielmo, dopo la sollevazione polacca del 1794, era coinvolto in una campagna sul fronte orientale.
 
Nel frattempo l'esercito, al cui comando erano rimasti ufficiali belgi, si fece talmente caotico che buona parte del personale di alto grado preferì ritirarsi, svuotando l'impalcatura amministrativa dell'esercito, sempre più in mano a caporioni locali.
L'armata prussiana sotto il comando del re in persona prese [[Cracovia]], ma [[assedio|assediò]] inutilmente [[Varsavia]]. Intanto, essendo i russi riusciti a soffocare la rivolta, toccò a loro decidere l'ultima [[spartizione della Polonia]]. In un trattato con l'Austria ([[3 gennaio]] [[1795]]), essi la regolarono in modo da assegnare a Federico Guglielmo territori straordinariamente estesi: la [[Masovia]], Varsavia e [[Białystok]], cioè la [[Nuova Prussia orientale]], di 47.000 km² per un milione di abitanti. Il [[24 ottobre]] fu quindi firmato il terzo trattato di spartizione.
 
Negli stessi anni spinte autonomistiche si manifestavano nel bacino minerario della provincia di [[Provincia del Katanga|Katanga]], represse nel sangue dal governo indipendentista.
Le nuove acquisizioni permisero alla Prussia di comporsi in una vera unità territoriale statale. Poiché nel 1791 anche [[Ansbach]] e [[Bayreuth]] erano cadute sotto la sovranità prussiana, la superficie complessiva si estese raggiungendo - fino alla morte di Federico Guglielmo - i 300.000 km² per 8.700.000 abitanti. La popolazione prussiana si componeva per meno di un terzo di polacchi (circa 2.600.000).<ref>''Atlas historyczny Polski''. Bogusław Gediga objaśnienia, 1996, pag. 18.</ref> Ma la tarda [[storiografia]] nazionale tedesca avrebbe guardato alla costruzione di uno stato germanico-polacco assai criticamente, anzi proprio come a una strada sbagliata.
 
Il governo belga inviò le proprie truppe per proteggere i connazionali che rientravano proprio mentre Lumumba si rivolgeva all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. La questione si inserì nel gioco della guerra fredda e [[Stati Uniti d'America]], con le proprie multinazionali economiche, e URSS, con le proprie multinazionali politiche, tentarono di lusingare il Congo. Lumumba appariva più orientato verso l'allineamento con l'[[Unione Sovietica]], ma l'ingovernabilità del Congo fece sì che l'esercito prendesse il sopravvento. Emerse il colonnello [[Mobutu Sese Seko|Mobutu]], che fece arrestare e condannare a morte Lumumba. Questi riuscì in un primo tempo a fuggire, ma, nuovamente catturato, fu infine giustiziato nel gennaio [[1961]].
Già in precedenza Federico Guglielmo, con la [[Pace di Basilea]] ([[5 aprile]] 1795) si era ritirato dalla guerra contro la Francia, così tracciando una linea di demarcazione che assicurava pace e neutralità non solo alla Prussia, ma all'intera [[Germania]] settentrionale. In seguito suo figlio, che ragionava in termini non politici ma morali, si sarebbe giocato questa pace nel peggior momento possibile.
 
Mobutu restituì il potere nelle mani di [[Kasavubu]] e, dopo un periodo di transizione durante il quale il Paese aveva visto un primo dispiegamento di truppe delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]] (la missione [[MONUC]]), nel luglio del [[1964]] Kasavubu costituì un governo di unità nazionale. A [[Moise Ciombe]] (o Tshombé), che in passato era stato uno dei leader della secessione del [[Katanga]], venne affidato il compito di guidare il governo.
Frattanto la famiglia di Federico Guglielmo non trovava pace al suo interno. La regina si sentiva esclusa dagli affari del re, offesa in particolare dalla relazione con Wilhelmine Enke. Il Principe ereditario stava dalla sua parte, e non vedeva perciò di buon occhio né la favorita né il padre. Malgrado ciò la casa di Prussia celebrò nel 1793 due matrimoni: entrambi i figli maggiori del re sposarono due sorelle della casa di [[Meclemburgo]]. Fece così il suo ingresso alla corte prussiana la futura regina [[Luisa di Meclemburgo-Strelitz]].
 
Tra Tshombe e Kasavubu si aprì una lotta politica per la leadership del Paese, che portò a una sostanziale inattività sia sul fronte economico che su quello del controllo interno. L'amministrazione [[Lyndon B. Johnson|Johnson]], nuovamente preoccupata dai disordini che, oltre a poter aprire una nuova crisi internazionale - in concomitanza con l'[[guerra del Vietnam|escalation in Vietnam]] - assolutamente da evitare, avrebbe, a suo modo di vedere, aperto le porte ad un'infiltrazione [[URSS|sovietica]]. Per questo motivo il governo statunitense decise di rivolgersi nuovamente a Mobutu, che il 25 novembre del 1965 spodestò Kasavubu.
Federico Gugliemo II morì nel novembre [[1797]] di [[idrotorace]], all'età di soli 53 anni. Sul letto di morte rimpianse la campagna militare di Francia del 1793.
 
=== Lo Zaire nell'era Mobutu (1965 - 1996) ===
==Giudizio storico==
{{vedi anche|Zaire|Mobutu Sese Seko}}[[File:Flag of Zaire.svg|thumb|La bandiera dello Zaire]]
Nel [[XIX secolo]] la figura storica di Federico Guglielmo II era intorbidita da un giudizio unilateralmente negativo della sua vita privata. Da questo punto di vista la valutazione era ingiusta, poiché egli in realtà non differiva molto dagli altri monarchi europei del suo tempo. Federico Guglielmo faticava a uscire dall'ombra del suo predecessore, né vi riuscì negli undici anni del suo regno. Non fanno certo bella figura la sua subordinazione ai membri dell'ordine dei [[Rosa Croce]], le mancate riforme interne dopo la morte dello zio (con invecchiamento della classe dirigente amministrativa e militare), la scarsa lungimiranza politica e militare in relazione alla guerra contro la Francia rivoluzionaria. Apprezzabile, dal punto di vista prussiano, furono invece senz'altro l'espansione territoriale ottenuta con la seconda e terza spartizione della Polonia, e l'emanazione nel [[1794]] dell'[[Allgemeines Landrecht]], il [[codice (diritto)|codice]] certo in gran parte elaborato sotto Federico il Grande, ma completato e varato da Federico Guglielmo per restare in vigore fino al [[1900]].
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==Discendenza==
 
[[Mobutu Sese Seko]], già capo di stato maggiore dell'esercito nel 1961, raggiunse in breve tempo il potere assoluto. Nel 1965 destituì [[Joseph Kasa-Vubu]], capo di Stato ormai privo d'ogni potere, inaugurando un regime lunghissimo e caratterizzato da un forte culto della personalità e da ambizioni notevoli in politica estera. Già nel 1965, con l'esecuzione di cinque ministri del suo governo accusati di alto tradimento (eseguita nello stadio di [[Kinshasa]]/Leopoldville e trasformata in un macabro spettacolo), Mobutu mostrò il suo modo di intendere le cose: ogni atto governativo o giudiziario deve essere presentato al popolo come dimostrazione di potenza dello Stato.
Erste Ehe 1765–1769: Prinzessin [[Elisabeth Christine Ulrike von Braunschweig-Wolfenbüttel]]. Die Ehe wurde 1769 geschieden. Aus der Ehe ging eine Tochter hervor:
* ''[[Friederike von Preußen (1767–1820)|Friederike]] (1767–1820)'' ∞ 1791 Herzog [[Friedrich August, Herzog von York und Albany|Friedrich]] von York
 
Assunto il titolo ufficiale di Maresciallo-Presidente, con poteri assoluti, Mobutu organizzò un proprio partito unico, il [[Movimento Popolare della Rivoluzione]] (MPR), col compito di dare un nuovo volto culturale al Paese, basato sulla tradizione e sulle consuetudini locali. Nel [[1971]] lo Stato venne ribattezzato "[[Zaire]]", riprendendo antiche toponomastiche. Nello stesso periodo il [[Lago Alberto]] venne ribattezzato "Lago Mobutu Sese Seko". Il cristianesimo fu fortemente avversato dallo Stato, a vantaggio del tradizionale animismo.
Zweite Ehe 1769: Prinzessin [[Friederike von Hessen-Darmstadt|Friederike Luise]] von [[Landgrafschaft Hessen-Darmstadt|Hessen-Darmstadt]], mit dieser hatte er folgende Kinder:
* ''[[Friedrich Wilhelm III. (Preußen)]] (1770–1840)''
# ∞ 1793 Prinzessin [[Luise von Mecklenburg-Strelitz]]
# ∞ 1825 Prinzessin [[Auguste Gräfin von Harrach]], spätere Fürstin von Liegnitz
* ''Wilhelmine (1772–1773)''
* ''[[Friedrich Ludwig Karl Prinz von Preußen]] (1773–1796)'' ∞ 1793 Prinzessin [[Friederike von Mecklenburg-Strelitz]]
* ''[[Wilhelmine von Preußen (1774–1837)|Wilhelmine]] (1774–1837)'' ∞ 1791 König [[Wilhelm I. (Niederlande)|Wilhelm I.]] der [[Niederlande]]
* ''[[Auguste von Preußen (1780–1841)|Auguste]] (1780–1841)'' ∞ 1797 Kurfürst [[Wilhelm II. (Hessen-Kassel)|Wilhelm II.]] von Hessen-Kassel
* ''Karl Heinrich (1781–1846), Großmeister der preußischen Johanniter''
* ''[[Wilhelm von Preußen (1783–1851)|Friedrich ''Wilhelm'' Karl]] (1783–1851)'' ∞ 1804 Landgräfin Marie Anna von Hessen-Homburg
 
Mobutu impose a tutti gli zairesi di assumere un nome tradizionale tribale: egli stesso si rinominò Mobutu Sese Seko Koko Ngbendu Wa Zabanga ("Mobutu il guerriero che va di vittoria in vittoria senza che alcuno possa fermarlo"). Nel frattempo il governo divenne ancora più nettamente autoritario, e nel [[1969]] una rivolta studentesca fu repressa nel sangue.
Darüber hinaus pflegte er neben vielen anderen eine außereheliche Beziehung zu [[Wilhelmine von Lichtenau]], die ihm u.&nbsp;a. seinen Lieblingssohn, den Grafen [[Alexander von der Mark]], schenkte.
 
In politica estera Mobutu strinse relazioni particolarmente buone con la [[Romania]] di [[Nicolae Ceaușescu]], suo amico personale, ma riuscì anche ad accattivarsi la simpatia degli [[Stati Uniti]]. Amante degli eventi grandiosi, il 30 ottobre 1974 organizzò a Kinshasa il più famoso incontro della storia del pugilato, il "[[The Rumble in the Jungle|Rumble in the Jungle]]" in cui si sfidarono [[Muhammad Ali]] e [[George Foreman]]. Negli [[anni 1980|anni ottanta]] Mobutu divenne alleato della Francia. Con la fine della [[guerra fredda]], che Mobutu aveva sfruttato per dare al suo paese il ruolo di "ago della bilancia" nel continente africano, la crisi politica interna si fece sempre più grave. Nel [[1990]] Mobutu si rassegnò ad accettare la presenza di un Parlamento multipartitico al proprio fianco e a condividere il potere con il presidente del Parlamento stesso.
1786 ging der König eine [[morganatische Ehe]] mit [[Julie von Voß]], der späteren Gräfin Ingenheim ein und vermählte sich nach deren Tod im Jahr 1790 mit [[Sophie von Dönhoff|Sophie Juliane Friederike Gräfin von Dönhoff]] in einer weiteren morganatischen Verbindung. Aus letzterer ging eine Tochter, Gräfin [[Julie von Brandenburg]]
hervor, die ihrerseits durch morganatische Heirat mit [[Ferdinand Friedrich (Anhalt-Köthen)|Ferdinand von Anhalt-Köthen]] Herzogin wurde.
 
=== La Prima guerra del Congo (1996-1997) ===
== Stammtafel ==
{{vedi anche|Prima guerra del Congo}}
[[File:Flag of the Democratic Republic of the Congo.svg (1997-2003).svg|thumb|La bandiera del Congo 1997-2006]]
 
Ma questo non risolse la crisi, che infine venne decisa dall'attacco di forze ribelli [[Ruanda|ruandesi]] ed [[Uganda|ugandesi]] coalizzate sotto il comando di [[Laurent-Désiré Kabila]]. Nel [[1996]] le sue forze furono sopraffatte dal nemico e Mobutu, ormai stanco e malato, dovette fuggire in [[Marocco]], dove morì nel [[1997]].
{|border=1 align=center cellspacing=0 style="background:#DCDCDC; font-size:85%; text-align:center"
 
|- bgcolor="#A9A9A9"
Nel 1997 il generale [[Laurent-Désiré Kabila]], vittorioso nella guerra civile, si proclamò Presidente assoluto, governando per decreti e instaurando al potere il proprio clan in sostituzione di quello del suo rivale ormai defunto. Kabila ridiede allo Zaire il nome di Congo, riprendendo la vecchia bandiera dello Stato Libero, con qualche lieve modifica.
!colspan="9"|Stammtafel Friedrich Wilhelm&nbsp;II. von Preußen (1744–1797)
 
=== La Seconda guerra del Congo (1998-2003) ===
{{vedi anche|Seconda guerra del Congo}}
[[File:Flag of the Democratic Republic of the Congo.svg|thumb|La bandiera della Repubblica Democratica del Congo, dal 2006]]
 
Nel 1998 ribelli [[Tutsi]], organizzati in gruppi armati, iniziarono una dura lotta contro le fazioni fedeli al presidente Kabila, spalleggiato dagli eserciti di [[Angola]], [[Namibia]] e [[Zimbabwe]]. Una "guerra mondiale africana", come è stata definita, che vide combattersi sul territorio congolese gli eserciti regolari di ben sei Paesi per il controllo dei ricchi giacimenti di diamanti, oro e [[coltan]] del Congo orientale. Il Congo si è così ritrovato diviso in una parte orientale controllata dai ribelli e una occidentale ancora in mano alle truppe di Kabila. Almeno 350&nbsp;000 furono le vittime dirette di questo conflitto, 2 milioni e mezzo contando anche i morti per carestie e malattie causate dal conflitto.
 
Nel 2001 Kabila fu assassinato. Gli successe il figlio trentenne [[Joseph Kabila]].
[[File:Second Congo War 2001 map vector.svg|thumb|Le linee del fronte nel 2003]]
 
=== La ricostruzione e il Conflitto del Kivu ===
{{vedi anche|Conflitto del Kivu}}
[[File:Drcongo-2006election-results.png|thumb|Carta dei risultati delle Elezioni Presidenziali del 2006 (blu: Bemba; rosso: Kabila)]]
 
Dal [[2004]] al [[2008]] si aprì una grave crisi tra il governo e i ribelli di [[Laurent Nkunda]] nel [[Kivu Nord]] e nel [[Sud Kivu]]. Nonostante un trattato di pace a gennaio, a fine ottobre [[2008]] il [[Conflitto del Kivu]] è riscoppiato in tutta la sua intensità, vedendo anche l'intervento del Fronte di Liberazione del Ruanda, di una missione [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] (la [[MONUC]]), dei regionali [[Mai-Mai]], e degli eserciti stranieri di [[Angola]] e [[Zimbabwe]].
 
Le prime elezioni multipartitiche in 45 anni, previste per l'aprile 2006, si sono protratte fino a luglio per concludersi con il ballottaggio del 31 ottobre 2006 tra [[Jean-Pierre Bemba]] e [[Joseph Kabila]], che si è concluso con la vittoria di Kabila.
 
Il 25 novembre 2008 l'Osservatorio per i Diritti Umani [[HRW]] accusava il governo di [[Joseph Kabila]] di aver soppresso deliberatamente più di 500 oppositori politici dal [[2006]].
 
=== La situazione della Repubblica Democratica del Congo oggi ===
La Repubblica Democratica del Congo continua a vivere in un clima particolarmente instabile. Se da una parte la zona occidentale del paese, ivi compresa la capitale [[Kinshasa]], non è più teatro di scontri e manifestazioni violente, nelle province del Nord e Sud Kivu persiste la presenza di bande armate, di milizie non governative, di ex-militari e di gruppi tribali, i quali effettuano incursioni e razzie con conseguenti massacri di civili.
 
Nonostante questa situazione nella Repubblica Democratica del Congo la maggior parte delle morti non è provocata dalle violenze del conflitto in corso nel paese africano, ma piuttosto dalla malnutrizione e dagli evitabili disagi dovuti al collasso delle strutture sanitarie. Si calcola che la crisi che affligge la Repubblica Democratica del Congo uccida 38.000 persone ogni mese, 4.000.000 dall'inizio del conflitto.
 
{{vedi anche|Conflitto dell'Ituri}}
Dopo un anno di relativa stabilità, nell'autunno del 2008 sono riesplosi gli scontri tra l'esercito regolare ([[FARDC]]) e le milizie del [[CNDP]] (''Congrès National pour la Défense du Peuple'') del generale [[Laurent Nkunda]] ([[tutsi]] filo-rwandesi) e che hanno provocato oltre 250.000 sfollati nel [[Nord Kivu]] e nelle province confinanti. Nel gennaio del 2009 le parti in lotta hanno improvvisamente trovato un accordo, anche a causa della sostituzione di [[Laurent Nkunda]] con il suo luogotenente [[Bosco Ntaganda]], in seguito al quale è scattata un'operazione congiunta FARDC/CNDP/Esercito Rwandese contro il [[FPLR]] (fuoriusciti [[hutu]]) nei pressi del [[Lago Edoardo]] ([[Nord Kivu]]).
 
Nonostante il fragile accordo la situazione resta comunque molto tesa, sia a causa del protrarsi delle operazioni militari, sia perché gli avvenimenti degli ultimi mesi hanno dimostrato l'incapacità delle FARDC (e della [[MONUC]]) di mantenere l'ordine nell'Est del paese, incoraggiando diversi raggruppamenti minori a riprendere la lotta armata contro il Governo Centrale.
Nel distretto dell'[[Haut Uélé]] è ripresa (novembre 2008) l'attività dei ribelli ugandesi del [[Esercito di Resistenza del Signore|LRA]], che hanno attaccato diversi centri urbani di medie dimensioni ([[Dungu]], [[Doruma]], [[Faradje]]) provocando l'esodo di circa 100.000 sfollati. Anche in questo caso è scattata un'operazione congiunta [[FARDC]]/[[UPDF]] (l'esercito ugandese) contro i ribelli, conclusasi il 14 marzo 2009 senza risultati concreti per la sicurezza della regione (si segnalano infatti nuovi attacchi del LRA).
La [[MONUC]], che dispiega in RDC circa 17.000 effettivi, è rimasta tagliata fuori sia dalla gestione della crisi sia dalle operazioni anti-guerriglia che sono state organizzate a inizio 2009. È in corso un riposizionamento di alcuni reparti dall'[[Ituri (provincia)|Ituri]] e da altre regioni ritenute relativamente tranquille verso il [[Kivu]] e l'[[Haut Uélé]].<br />
Le elezioni presidenziali del 28 novembre 2011, svoltesi in un clima di grande tensione e con forti ombre sulla loro regolarità, hanno visto la vittoria di Joseph Kabila. Il Presidente uscente si è imposto con il 48,95% dei voti contro il 32,33% ottenuto di [[Étienne Tshisekedi]]<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-11/congo-kabila-proclamato-presidente-212835.shtml?uuid=AaGBpQTE Congo, Kabila proclamato presidente. Per il Centro Carter si tratta di «risultati non credibili» ], Il Sole 24 ORE </ref>. Il mandato del presidene Kabila è scaduto nel 2016, tuttavia le elezioni sono state rimandate fino al 30 dicembre 2018<ref>[https://www.africarivista.it/rd-congo-elezioni-una-giornata-storica-e-caotica/133669/ Rd Congo, elezioni: una giornata storica e caotica], Africa Rivista, 31 dicembre 2018, accesso 31 dicembre 2018</ref>. Esse sono state vinte da Felix Tshisekedi<ref> [https://www.repubblica.it/esteri/2019/01/20/news/congo_la_corte_rigetta_l_appello_felix_tshisekedi_e_il_nuovo_presidente_lo_sfidante_scendete_in_piazza_-217007972/?refresh_ce
Congo, la Corte rigetta l'appello: Tshisekedi è il nuovo presidente. Lo sfidante: "Scendete in piazza"], La Repubblica, 20 gennaio 2019</ref>.
 
== Geografia ==
{{Vedi anche|Geografia della Repubblica Democratica del Congo}}
[[File:Village in North Kivu (20439962134).jpg|thumb|[[Provincia del Kivu Nord]]]]
[[File:An aerial view of the towering volcanic peak of Mt. Nyiragongo.jpg|thumb|Il vulcano Nyiragongo]]
La Repubblica Democratica del Congo presenta un territorio ampiamente pianeggiante, con vaste pianure e paludi, grazie al bacino del fiume Congo che tiene alta l'umidità; le zone montuose non sono molto elevate, a eccezione del [[monte Ruwenzori]] (5119&nbsp;m), e su tutta la catena montuosa presente ad est.
Nel sud-est si trovano i [[monti Mitumba]], con altezze non molto elevate.
Si affaccia sull'[[Oceano Atlantico]] per un breve tratto e solo tre cittadine si affacciano sul mare ([[Banana (Repubblica Democratica del Congo)|Banana]], [[Muanda]], [[Nisiamfumu]]).
 
=== Idrografia ===
Il [[Congo (fiume)|fiume Congo]] (chiamato anche Zaire) nasce circa nel punto di incontro tra la catena dei [[monti Mitumba]] e quella dei Rilievi Meridionali. Prima si dirige per oltre 1000&nbsp;km verso nord; poi devia verso ovest con un'ampia curva e attraversa un tratto pianeggiante, dove la corrente rallenta e le sponde diventano paludose; nel terzo tratto si dirige in direzione sud-ovest verso l'oceano e riceve le acque di grandi affluenti. In questo tratto terminale bagna due capitali, Kinshasa e Brazzaville, scende di quota con le cascate Livingstone e sfocia con un lungo estuario nell'[[Atlantico]].
 
=== Clima ===
Fatta eccezione per la zona degli altopiani, il clima del paese è caldo-umido, con temperature medie di circa 27&nbsp;°C nella depressione centrale e punte estreme in febbraio, il mese più caldo in assoluto; sopra i 1.500&nbsp;m la media scende a 19&nbsp;°C. Le precipitazioni raggiungono una media annua di 1.520&nbsp;mm al nord e 1.270&nbsp;mm al sud, con frequenze abbondanti, tra aprile e novembre, a nord dell'equatore e, tra ottobre e maggio, a sud.
 
== Popolazione ==
=== Demografia ===
La popolazione è quintuplicata nell'ultimo mezzo secolo, passando dai 16,5 milioni del [[1960]] agli oltre 80 milioni attuali (dati dell'[[United States Census Bureau]]). Fra meno di 10 anni - nel [[2025]] - gli abitanti della Repubblica congolese ammonteranno, secondo le proiezioni dell'US Census Bureau, a 100 milioni.[[File:Congo dem demographie.png|500px|centre|thumb|Popolazione della DRC in migliaia di abitanti]]
 
=== Etnie ===
In maggioranza neri [[Bantu (etnie)|Bantu]], suddivisi in circa 300 tribù.
Da segnalare in particolare:
* [[Teke]] 267.000 sono stanziati nella provincia di Bandundu e nella città-provincia di Kinshasa.
* [[Twa]]
* [[Hutu]]
* [[Ngbandi]]
* [[(Ana)Mongo]]
* [[Baluba]]
I bianchi congolesi, peraltro pochissimi, data la situazione costantemente caotica del paese sono praticamente assenti sin dagli anni settanta.
 
=== Lingue ===
[[File:Map - DR Congo, major languages.svg|thumb|Maggioranza di lingue Bantu nel Congo]]
 
La lingua ufficiale del Congo-Kinshasa è il [[lingua francese|francese]].
Essa è usata come lingua etnicamente neutrale e come [[lingua franca]] di comunicazione tra i differenti gruppi etnici del paese. Secondo un sondaggio commissionato nel 2014 dall'[[Organisation internationale de la Francophonie|OIF]], 33 milioni di congolesi (il 47% della popolazione) erano in grado di leggere e scrivere in francese.<ref name="oif_2014">{{cita web|autore=Organisation internationale de la Francophonie|titolo=La langue française dans le monde 2014|url=https://www.francophonie.org/Langue-Francaise-2014/projet/Rapport-OIF-2014.pdf|editore=Éditions Nathan|data=2014|accesso=5 febbraio 2019|formato=PDF}}</ref> A [[Kinshasa]] il 67% della popolazione era in grado di leggere e scrivere in francese e il 68,5% di parlarlo e capirlo.<ref name="oif_2014" /> Si stima che le lingue parlate nella Repubblica democratica del Congo siano in totale 242. Di queste, soltanto 4 hanno lo status di lingue nazionali sin dai tempi dello Stato Libero: [[lingua kikongo|kikongo]], [[lingua lingala|lingala]], [[lingua tshiluba|tshiluba]] e [[lingua swahili|swahili]]. Tra le altre lingue parlate nel territorio nazionale vi è il Barambu con le cosiddette varianti [[Abarambo]], Amiangba, Amiangbwa, Balambu, Barambo, Duga.
 
Il lingala è stato dichiarato lingua ufficiale dell'esercito sotto [[Mobutu]], ma dalle ribellioni dell'esercito nell'Ovest si usa anche lo swahili.
 
=== Religioni ===
{{vedi anche|Chiesa cattolica nella Repubblica Democratica del Congo}}
L'86% della popolazione è di [[Cristianesimo|religione cristiana]] (41% [[Cattolicesimo|cattolici]], 31,6% [[Protestantesimo|protestanti]] e 13,4% altri cristiani tra i quali spicca per importanza particolare il [[Kimbanguismo]]). Il 10,7% dei congolesi è legato a credenze tradizionali ([[Animismo|religioni animiste]]). Il restante 3,3% degli abitanti è [[Islam|musulmano]] (1,4%) o crede in altre religioni minori.<ref>{{cita|Calendario Atlante De Agostini 2012|pag.488|DEAGO}}</ref>
 
== Ordinamento dello Stato ==
=== Suddivisione amministrativa ===
[[File:Provinces de la République démocratique du Congo - 2005.svg|thumb|Province del nuovo ordinamento]]
 
La Repubblica Democratica del Congo è suddivisa in [[province della Repubblica Democratica del Congo|province]] (prima del [[1998]]: ''regioni''). Le province (fatta eccezione per quelle costituite da solo territorio urbano, come [[Kinshasa]]) sono suddivise in [[distretti della Repubblica Democratica del Congo|distretti]] (''district''), a loro volta costituiti da [[territori della Repubblica Democratica del Congo|territori]] (''territoire''). Vi sono inoltre le città (''ville''), entità indipendenti dai distretti, che possono essere ulteriormente suddivise in comuni (''commune'')<ref>{{fr}}[http://www.leganet.cd/Legislation/Droit%20Public/Administration.ter/DL.081.02.07.1998.htm#PITIICII 2 juillet 1998. - DÉCRET-LOI 081 portant organisation territoriale et administrative de la République démocratique du Congo]</ref>.
 
L'articolo 2 della nuova costituzione, approvata con il [[Referendum costituzionale nella Repubblica Democratica del Congo del 2005|referendum del 2005]] ed entrata in vigore nel febbraio del [[2006]], prevede una nuova suddivisione del paese in 25 province, a cui si aggiunge la città/provincia di [[Kinshasa]] ([http://fr.wikisource.org/wiki/Constitution_de_la_R%C3%A9publique_d%C3%A9mocratique_du_Congo#Article_2 articolo 2]). La nuova suddivisione amministrativa è in vigore dal febbraio [[2009]], anche se rimane ancora sulla carta.
[[File:DCongoNumbered.png|thumb|Province fino al 2009]]
 
L'ordinamento fino al 2009 prevedeva una suddivisione in 11 province:
{| class="wikitable sortable"
|+
! N° su mappa !! Provincia !! Nome ufficiale !! Popolazione<ref>Stima del [[1998]]</ref>!! Area (km²) !! Capoluogo
|-
| 1 || [[Provincia di Bandundu|Bandundu]] || Bandundu || 5.201.000 || 295.658 || [[Bandundu]]
|'''Großeltern'''
|colspan="4"|
[[Friedrich Wilhelm I. (Preußen)|Friedrich Wilhelm&nbsp;I. von Preußen]] (1688–1740)
<br />x 1706<br />
[[Sophie Dorothea von Preußen|Sophia Dorothea von Hannover]] (1687–1757)
|colspan="4"|
[[Ferdinand Albrecht II. (Braunschweig)|Ferdinand Albrecht&nbsp;II. von Braunschweig-Bevern]] (1680–1735)
<br />x 1712<br />
[[Antoinette Amalie von Braunschweig|Antoinette Amalie von Braunschweig-Wolfenbüttel]] (1696–1762)
|-
| 2 || [[Provincia del Basso Congo|Basso Congo]] || Bas-Congo || 2.835.000 || 53.920 || [[Matadi]]
|'''Eltern'''
|colspan="8"|
[[August Wilhelm Prinz von Preußen]] (1722–1758)
<br />x 1742<br />
[[Luise Amalie von Braunschweig-Wolfenbüttel]] (1722–1780)
|- bgcolor="#C0C0C0"
|colspan="9"|
'''Friedrich Wilhelm II. (Preußen)''' (1744–1797)
|- bgcolor="#C0C0C0"
|Ehe mit
|colspan="2"|
x 1765<br />
[[Elisabeth Christine Ulrike von Braunschweig-Wolfenbüttel|Elisabeth von Braunschweig-Wolfenbüttel]] (1746–1840)
|colspan="6"|
x 1769<br />
[[Friederike von Hessen-Darmstadt]] (1751–1805)
|-
| 3 || [[Provincia dell'Equatore|Equatore]] || Équateur || 4.820.000 || 403.292 || [[Mbandaka]]
|'''Kinder'''
|colspan="2"|
[[Friederike von Preußen (1767–1820)|Friederike]] (1767–1820)
<br />x 1791<br />
[[Friedrich August, Herzog von York und Albany|Friedrich August von York und Albany]] (1763–1827)
|colspan="1"|
[[Friedrich Wilhelm III. (Preußen)|Friedrich Wilhelm&nbsp;III. von Preußen]] (1770–1840)
<br />x 1793<br />
[[Luise von Mecklenburg-Strelitz|Louise von Mecklenburg-Strelitz]] (1776–1810)
|colspan="1"|
[[Friedrich Ludwig Karl Prinz von Preußen|Ludwig]] (1773–1796)
<br />x<br />
[[Friederike von Mecklenburg-Strelitz|Frederika von Mecklenburg-Strelitz]] (1778–1841)
|colspan="1"|
Wilhelmine von Preußen (1774–1837)
<br />x 1791<br />
[[Wilhelm I. (Niederlande)|Wilhelm&nbsp;I. von Oranien-Nassau]] (1772–1843)
|colspan="1"|
[[Auguste von Preußen (1780–1841)|Auguste]] (1780–1841)
<br />x<br />
[[Wilhelm II. (Hessen-Kassel)|Wilhelm&nbsp;II. von Hessen-Kassel]]
|colspan="1"|
[[Karl Heinrich von Preußen (1781–1846)|Karl Heinrich]] (1781–1846)
|colspan="1"|
[[Friedrich Wilhelm Karl von Preußen|Wilhelm]] (1783–1851)
<br />x<br />
[[Maria Anna Amalie von Hessen-Homburg|Maria Anna von Hessen-Homburg]] (1785–1846)
|-
| 4 || [[Provincia del Kasai Occidentale|Kasai Occidentale]] || Kasai-Occidental || 3.337.000 || 154.742 || [[Kananga (Repubblica Democratica del Congo)|Kananga]]
|'''Enkelkinder'''
|-
|colspan="2"|
| 5 || [[Provincia del Kasai Orientale|Kasai Orientale]] || Kasai-Oriental || 3.830.000 || 170.302 || [[Mbuji-Mayi]]
|-
|colspan="1"|
| 6 || [[Provincia di Katanga|Katanga]] || Katanga || 4.125.000 || 496.877 || [[Lubumbashi]]
[[Friedrich Wilhelm IV. (Preußen)|Friedrich Wilhelm&nbsp;IV.]] (1795–1861)
|-
<br />
| 7 || [[Kinshasa]] || Kinshasa || 7.500.000 || 9.965 || [[Kinshasa]]
[[Wilhelm I. (Deutsches Reich)|Wilhelm&nbsp;I.]] (1797–1888)
|-
<br />
| 8 || [[Provincia di Maniema|Maniema]] || Maniema || 1.246.787 || 132.250 || [[Kindu]]
[[Friederike Luise Charlotte Wilhelmine von Preußen|Charlotte]] (1798–1860) x [[Nikolaus I. (Russland)|Zar Nikolaus I.]]
|-
<br />
| 9 || [[Provincia del Kivu Nord|Kivu Nord]] || Nord-Kivu || 3.564.434 || 59.483 || [[Goma]]
Friederike (1799–1800)<br />
|-
[[Carl von Preußen|Carl]] (1801–1883)
| 10 || [[Provincia Orientale (Congo)|Orientale]] || Oriental || 5.566.000 || 503.239 || [[Kisangani]]
<br />
|-
Alexandrine (1803–1892)
| 11 || [[Provincia del Kivu Sud|Kivu Sud]] || Sud-Kivu || 2.837.779 || 65.070 || [[Bukavu]]
<br />
Ferdinand (1804–1806)
<br />
[[Luise von Preußen (1808–1879)|Louise]] (1808–1870)
<br />
[[Albrecht von Preußen (1809–1872)|Albrecht]] (1809–1872)
|colspan="1"|
<!-- Angaben ergänzt entsprechend der Prinzenseite ->
[[Friedrich Wilhelm Ludwig von Preußen|Friedrich Wilhelm Ludwig]] (1794–1863)
<br /><!-- Angaben korrigiert entsprechend der Daten bei der Mutter und Hohenzollern-Gruft im Berliner Dom http://brandenburg.rz.fhtw-berlin.de/gruft.html ->
[[Friedrich Wilhelm Karl Georg von Preußen|Friedrich Carl Georg]] (1795–1798)
<br />
[[Friederike Wilhelmina Luise Amelia von Preußen|Frederika]] (1796–1850)
|colspan="1"|
[[Wilhelm II. (Niederlande)|Wilhelm&nbsp;II.]] (1792–1849)
<br />
[[Wilhelm Friedrich Karl von Oranien-Nassau|Friedrich]] (1797–1881)
<br />
[[Paulina von Oranien-Nassau (1800–1806)|Paulina]] (1800–1806)
<br />
[[Marianne von Oranien-Nassau|Marianne]] (1810–1883)
|colspan="1"|
 
?
|colspan="1"|
?
|colspan="1"|
[[Adalbert von Preußen (1811–1873)|Adalbert]] (1811–1873)
<br />
[[Elisabeth von Preußen|Elisabeth]] (1815–1885)
<br />
[[Waldemar von Preußen|Waldemar]] (1817–1849)
<br />
[[Marie Friederike von Preußen|Marie]] (1825–1889)
|}
 
=== MäzenCittà principali ===
[[File:Kinshasa 2003.jpg|thumb|[[Kinshasa]]]]
 
{{Colonne|50%}}
Der König förderte [[Luigi Boccherini]] und [[Johann Gottfried Schadow]].
* [[Baraka (città)|Baraka]]
* [[Bandundu]] (Banningville)
* [[Beni (Repubblica Democratica del Congo)|Beni]]
* [[Boma (Repubblica Democratica del Congo)|Boma]]
* [[Bukama]]
* [[Bukavu]] (Costermansville)
* [[Bumba]]
* [[Bunia]]
* [[Butembo]]
* [[Djokupunda]] (Charlesvilles)
* [[Gemena]]
* [[Goma]]
* [[Ilebo]] (Port-Francqui)
* [[Isiro]] (Paulis)
* [[Kabinda]]
* [[Kalemie]] (Albertville)
* [[Kamina]]
* [[Kananga (Leyte)|Kananga]] (Luluabourg)
* [[Kikwit]]
* [[Kindu]]
* [[Kinshasa]] (Léopoldville)
{{Colonne spezza}}
* [[Kipushi]]
* [[Kisangani]] (Stanleyville)
* [[Kisantu]] (Inkisi)
* [[Kolwezi]]
* [[Likasi]] (Jadotville)
* [[Lisala]]
* [[Lubumbashi]] (Élisabethville)
* [[Lukutu]] (Élisabetha)
* [[Lusanga]] (Leverville)
* [[Matadi]]
* [[Mbandaka]] (Coquilhatville)
* [[Mbanza-Ngungu]] (Thysville)
* [[Moanda]] (Muanda)
* [[Moba (Repubblica Democratica del Congo)|Moba]] (Baudoinville)
* [[Mobaye-Mbongo]] (Banzyville)
* [[Mbuji-Mayi]] (Bakwanga)
* [[Mwene-Ditu]]
* [[Ngandajika]] (Gandajika)
* [[Tshikapa]]
* [[Ubundu]] (Ponthierville)
* [[Uvira]]
{{Colonne fine}}
 
== IkonographieIstituzioni ==
=== Politica ===
La nuova costituzione del [[2005]], oltre alla modifica delle suddivisioni amministrative, prevede l'istituzione di un sistema legislativo bicamerale composto da un [[Senato]] e da un'[[Assemblea nazionale (Repubblica Democratica del Congo)|assemblea nazionale]]. L'esecutivo, interamente di nomina presidenziale, resta composto da 60 membri ed è guidato da un [[Primi ministri della Repubblica Democratica del Congo|primo ministro]].
 
=== Istruzione ===
Standbild von [[Adolf Brütt]] für die [[Siegesallee]], enthüllt am 13. Februar 1899.
Il sistema di istruzione nella Repubblica Democratica del Congo è simile a quello del [[Belgio]], in quanto vi sono 6 anni di scuola elementare seguiti da 6 anni di scuola secondaria. Le aeree del paese più istruite sono quelle occidentali, intorno alla capitale [[Kinshasa]], mentre quelle meno istruite sono il [[Kivu Nord]] e il [[Kivu Sud]], nell'est.
 
=== WeblinksSanità ===
La nazione, nonostante tenti di fare progressi verso una sanità migliore, è ancora afflitta da malattie facilmente curabili ma molto infettive e mortali, come la [[malaria]] trasmessa dalla zanzara [[anopheles]]. Endemica nelle zone forestali è la [[Tripanosomiasi africana umana|tripanosomiasi africana]] o malattia del sonno, trasmessa dalla [[Glossina|mosca tse-tse]].
{{Commons|Friedrich Wilhelm II}}
* {{PND|11869362X}}
* {{ADB|7|685}}
 
=== EinzelnachweiseDifesa ===
Le [[Forces Armées de la République Démocratique du Congo]] sono le forze armate a cui viene affidata la difesa della Nazione; sono formate dall'[[Armée Nationale Congolaise]] (l'esercito), dalla [[Force Aérienne du Congo]] (l'aeronautica militare) e dalla [[Marine du Congo]] (la marina militare). {{senza fonte|Queste forze armate contano circa {{formatnum:200000}} uomini ma sono molto caotiche a livello organizzativo e sono colpevoli di massacri indiscriminati e stupri contro la popolazione civile, specialmente nelle zone dell'est nazionale.}}
<references/>
 
== Economia ==
{{Folgenleiste|VORGÄNGER=[[Friedrich II. (Preußen)|Friedrich&nbsp;II.]]|NACHFOLGER=[[Friedrich Wilhelm III. (Preußen)|Friedrich Wilhelm&nbsp;III.]]|AMT=[[Liste der Herrscher von Brandenburg#Könige von Preußen|Kurfürst von Brandenburg]]|ZEIT=[[1786]]–[[1797]]}}
[[File:Liesse populaire dans les rues de Kinshasa hier soir à la suite de la qualification de l’équipe nationale de la RD Congo.jpg|thumb|Kinshasa]]
La Repubblica Democratica del Congo ha uno dei [[Reddito pro capite|PIL pro capite]] più bassi del mondo, nel 2012 era pari a 231 $ nominali e a 647 $ a parità di potere d'acquisto.
La sua economia, sebbene al momento dell'indipendenza nel [[1960]] era la seconda più industrializzata del continente dopo quella del [[Sudafrica]], è stata per diversi anni in difficoltà, nonostante il territorio della nazione presenti ingenti risorse naturali come miniere di [[diamante|diamanti]], rame, uranio e altri minerali, risorse concentrate maggiormente nella regione del [[Katanga]], sfruttate però da compagnie straniere. Dal 1970 al 2005 il PIL della Repubblica Democratica del Congo è cresciuto con un tasso negativo del 3%, questo vuol dire che la sua situazione economica peggiora di anno in anno. L'economia si è deteriorata ulteriormente con il regime di estrema [[corruzione]] e [[cleptocrazia]] di [[Mobutu Sese Seko]], che ammassò miliardi di dollari sfruttando le miniere di diamanti.
 
Nel [[2009]], grazie a investimenti internazionali in settori come l'estrazione mineraria, l'[[agricoltura]], la ripresa all'attività delle centrali elettriche sul [[Congo (fiume)|fiume Congo]] e la costruzione di infrastrutture con l'aiuto della [[Cina]], la nazione ha segnato un aumento del PIL del 12%, il più alto del mondo di quell'anno. Nel settore primario, l'agricoltura e la [[pesca (attività)|pesca]] forniscono il contributo più significativo. L'[[allevamento]], diffuso soprattutto nell'[[Provincia Orientale (Congo)|est]] della nazione, è di tipo tradizionale e quindi poco produttivo. Gli scambi commerciali interni riguardano il cacao, il caffè, il cotone, l'[[olio di palma]], il [[tè]], la [[Hevea brasiliensis|gomma]], lo zucchero e la corteccia di [[Cinchona|china]]. Le principali produzioni alimentari, anch'esse destinate al consumo interno, sono: la [[manioca]], le banane, le [[patate dolci]], il riso, il mais, il [[Panicum miliaceum|miglio]] e i [[legumi]].
{{Folgenleiste|VORGÄNGER=[[Friedrich II. (Preußen)|Friedrich&nbsp;II.]]|NACHFOLGER=[[Friedrich Wilhelm III. (Preußen)|Friedrich Wilhelm&nbsp;III.]]|AMT=[[Liste der Herrscher von Brandenburg#Könige von Preußen|König von Preußen]]|ZEIT=[[1786]]–[[1797]]}}
-->
 
==Onorificenze Arte ==
{{Vedi anche|Cultura della Repubblica Democratica del Congo}}
{{Onorificenze
Per arte congolese si identifica la produzione inclusa in un'area estesa comprendente il Congo, sia quello un tempo definito ''Leopoldville'' sia quello ''Brazzaville'', il [[Gabon]], la parte meridionale del [[Camerun]] e quella settentrionale dell'[[Angola]], delineata per affinità stilistiche, per motivazioni artistiche e per unità linguistica.<ref name="M">''Le muse'', De Agostini, Novara, Vol. III, pag.397-398</ref> <br />
|immagine=Ord.Aquilanera.png
Nell'arte congolese sono presenti alcune caratteristiche fondamentali, quali:
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine dell'Aquila Nera
* preferenza per la rappresentazione di figure umane, spesso coincidente con il [[culto degli antenati]] e degli eroi;
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Nera
* la mancata aderenza alle reali dimensioni umane, necessaria per evidenziare alcuni elementi anatomici, come la [[testa]], ritenuti maggiormente significativi;
|motivazione=
* simmetria e frontalità;
|luogo=
* enfatizzazione della staticità, che comporta la descrizione dell'attitudine raccolta e lo sprigionamento di una grande forza figurativa;
}}
* preponderanza per le figure isolate;
{{Onorificenze
* assenza della [[policromia]] nelle [[statua|statue]].
|immagine=PRU Roter Adlerorden BAR.svg
* regole diverse ed autonome per quanto riguarda le [[maschere]], nate per la [[danza]] ed il movimento.
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine dell'Aquila Rossa
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Rossa
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Pour le Mérite.png
|nome_onorificenza=Gran Maestro dell'Ordine Pour le Mérite
|collegamento_onorificenza=Pour le Mérite
|motivazione=
|luogo=
}}
 
Nell'ambito dell'arte congolese si distinguono varie correnti associate ai vari popoli abitanti in zone caratteristiche:
==Note==
* [[Fang]], che si contraddistinsero per la conservazione dei teschi degli antenati dentro scatole cilindriche, al di sopra delle quali vennero realizzate [[scultura|sculture]] particolari chiamate ''Bieri'', la cui funzione non è certa al 100%, ma che non si allontana molto da quella del guardiano delle ossa oppure dello spirito del morto oppure ancora della rappresentazione dell'antenato. Queste sculture furono tra le prime ad influenzare i [[pittori]] ''fauves'' [[parigi]]ni ed emanano grande forza e dignità, grazie anche alla patina nera, alla superficie curva e levigata, alla capigliatura che delinea il disegno della testa, al viso allungato ed alle dimensioni riguardevoli.<ref name="M"/>
* [[Balumbo]], noti soprattutto per le maschere di danza simbolizzanti lo [[Anima|spirito]] dei morti; alcune caratteristiche, quali gli occhi a mandorla, le labbra rosse, la capigliatura nera ed il viso bianco conferiscono all'insieme un aspetto orientaleggiante.
* [[Ba Teké]], apprezzati per le sculture di [[feticcio|feticci]] possedenti una funzione magica. Le maschere di danza invece hanno assunto una forma geometrica decorata con temi policromi.
* [[Ba Kongo]], produttori di sculture di personaggi seduti in contemplazione, di figure rappresentanti il tema espressivo e spirituale della maternità, di antenati ricchi di [[tatuaggio|tatuaggi]] ed ornamenti, di feticci ornati da elementi quali chiodi e lame infissi.
* [[Ba Kuba]], sviluppatori di un'arte di corte avente come tema la commemorazione di personaggi reali, quali il sovrano dal capo enorme ed il copricapo regale seduto su un trono dove è rappresentato una sua azione significativa; l'arte popolare produsse apprezzate [[coppa (contenitore)|coppe]] per il vino e per l'olio di palma a forma di testa umana oltre che maschere di danza di impronta [[cubismo|cubista]].
* [[Ba Luba]], la cui scultura si è contraddistinta per la rotondità delle forme, la prevalenza delle raffigurazioni femminili ed una cura per i dettagli, il tatuaggio e l'acconciatura.
 
== Ambiente ==
La [[Foresta del Congo|foresta pluviale]] ricopre gran parte del bassopiano della Repubblica Democratica del Congo e contiene una grande varietà di specie alcune delle quali rare ed endemiche, fra queste lo scimpanzé, il bonobo, il gorilla di montagna, l'okapi. Cinque dei parchi nazionali del paese sono compresi nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO:
La guerra civile ha seriamente danneggiato le condizioni economiche e molti dipendenti dei parchi hanno abbandonato il lavoro. Tutti cinque i siti sono elencati nel patrimonio in pericolo.
Nell'ultimo secolo la RDC è divenuta il centro principale di quello che è chiamato il problema del [[bushmeat]], considerato uno dei pericoli ambientali più grandi, in pratica consiste nella caccia di animali selvatici con trappole effettuata allo scopo alimentare.
 
=== Flora ===
[[File:Rainforest - Ituri (20874628148).jpg|thumb|[[Foresta pluviale dell'Ituri]]]]
La foresta pluviale della RDC non è fitta come quella della [[Guinea]]. Le specie più diffuse sono gli [[Cola acuminata|alberi della cola]], le [[Elaeis guineensis|palme da olio]], varie specie di ''[[Ficus]]'' e di ''[[Coffea]]''. Molto diradate sono le piante di legno pregiato come il [[mogano (legno)|mogano]] e l'[[ebano]]. La foresta pluviale si interrompe a sud per lasciare posto, sui rilievi, alla savana e alle steppe. La savana caratterizza anche i rilievi che circondano la depressione del bacino del Congo, sulle montagne occidentali si trovano tratti di foresta lungo il corso dei fiumi. Nella parte finale del Congo sono diffuse le [[mangrovia|mangrovie]] e le palme del genere ''[[Phoenix spinosa]]'', nelle aree più interne è coltivata la palma da olio.
 
=== Fauna ===
[[File:Mountain Gorilla (Humba family) – Virunga National Park (30).jpg|thumb|[[Parco nazionale dei Virunga]]]]
Particolarmente varia e abbondante è la fauna, tra cui si annovera il leone, l'elefante, il leopardo, lo [[scimpanzé]], il gorilla, la rarissima specie dei [[bonobo]], la giraffa, l'ippopotamo, la zebra, il bufalo e varie specie di rettili e di uccelli; numerosissimi gli insetti, molti dei quali portatori di malattie endemiche, come la [[mosca tse-tse]] e la zanzara [[Anopheles]], che trasmette la [[malaria]].
 
=== Parchi nazionali ===
* [[Parco nazionale dei Virunga]]
* [[Parco nazionale del Lomami]]
* [[Parco nazionale di Garamba]]
* [[Parco nazionale di Kahuzi-Biega]]
* [[Parco nazionale di Salonga]]
 
== Tradizioni ==
{{...}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Calendario Atlante De Agostini 2012|pp = 486-491|editore=Istituto Geografico De Agostini|città=Novara|anno=2011|cid=DEAGO|isbn=978-88-511-1599-9}}
*David E. Barclay. ''Friedrich Wilhelm II. (1786–1797)''. In: Frank-Lothar Kroll (a cura di). ''Preußens Herrscher. Von den ersten Hohenzollern bis Wilhelm II.'' Beck, Monaco di Baviera, 2006, pag. 179-196.
* {{Cita libro|autore=David Van Reybrouck|wkautore=David Van Reybrouck |titolo=Congo|traduttore=Franco Paris|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=2014|isbn=978-88-07-49177-1}}
*Karin Feuerstein-Prasser. ''Die preußischen Königinnen''. Friedrich Pustet, Ratisbona, 2000.
 
*Brigitte Meier. ''Friedrich Wilhelm II. – König von Preußen (1744–1797). Ein Leben zwischen Rokoko und Revolution''. Friedrich Pustet, Ratisbona, 2007.
== Voci correlate ==
*Wilhelm Moritz Freiherr von Bissing. ''Friedrich Wilhelm II., König von Preußen''. Berlino, 1967.
* [[Air Congo]]
*Hans-Joachim Neumann. ''Friedrich Wilhelm II. Preußen unter den Rosenkreuzern''. Berlino, 1997.
* [[Baluba]]
*Ernst von Salomon. ''Die schöne Wilhelmine. Ein Roman aus Preußens galanter Zeit''. Rowohlt, 1951.
* [[Croce Rossa della Repubblica Democratica del Congo]]
* [[Radio-Télévision nationale congolaise]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Democratic Republic of the Congo|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [https://web.archive.org/web/20080123175832/http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?rep_dem_congo Scheda della Repubblica Democratica del Congo dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
* [http://www.pigmei.it/ I Pigmei africani] Cultura e musica dei primi abitanti del Congo, con foto e note etnografiche
 
{{Africa}}
{{Box successione|precedente=[[Federico II di Prussia|Federico II]] |carica=[[Elenco dei monarchi di Prussia|Re di Prussia]] |periodo=[[1786]]-[[1797]] |successivo=[[Federico Guglielmo III di Prussia |Federico Guglielmo III]]}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|biografie|storia|storia di famiglia}}
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[[Categoria:Personalità legate a Berlino]]
 
[[Categoria:Repubblica Democratica del Congo| ]]
[[ca:Frederic Guillem II de Prússia]]
[[Categoria:Stati dell'Africa centrale]]
[[da:Frederik Vilhelm 2. af Preussen]]
[[de:Friedrich Wilhelm II. (Preußen)]]
[[en:Frederick William II of Prussia]]
[[es:Federico Guillermo II de Prusia]]
[[et:Friedrich Wilhelm II]]
[[fi:Fredrik Vilhelm II]]
[[fr:Frédéric-Guillaume II de Prusse]]
[[hu:II. Frigyes Vilmos porosz király]]
[[ja:フリードリヒ・ヴィルヘルム2世 (プロイセン王)]]
[[ka:ფრიდრიხ ვილჰელმ II (პრუსია)]]
[[ko:프로이센의 프리드리히 빌헬름 2세]]
[[la:Fridericus Gulielmus II (Rex Borussiae)]]
[[lt:Frydrichas Vilhelmas II]]
[[nl:Frederik Willem II van Pruisen]]
[[no:Fredrik Vilhelm II av Preussen]]
[[pl:Fryderyk Wilhelm II Pruski]]
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[[sv:Fredrik Vilhelm II av Preussen]]
[[zh:腓特烈·威廉二世]]