Chiesa di Sant'Ambrogio (Brugherio) e Urania (nave oceanografica): differenze tra le pagine

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{{S|navi}}
{{Edificio religioso
{{Infobox nave
|Nome = chiesa di Sant'Ambrogio
|Nome=''Urania''
|Città = [[Brugherio]]
|Immagine=Urania en el Puerto de la Bahía de Cádiz.jpg
|Religione = [[chiesa cattolica|cattolica]]
|Dimensioni_immagine=Urania nel porto della Baia di Cadice (Spagna)
|Immagine = 01BrugherioSAmbrogio.JPG
|Didascalia=
|Regione = Lombardia
|Bandiera={{Insegna navale|ITA}}
|Didascalia = La chiesa (detta anche "chiesetta") di Sant'Ambrogio a Brugherio. La facciata è di rivestimento neoromanico.
|Tipo=Nave oceanografica
|SiglaStato = ITA
|Classe =100 A. 1.1. nav.s. st. I.L.
|Larghezza =
|Identificazione =275R.I.
|Porto di registrazione = Napoli
|Costruttori=
|Cantiere= Cantiere Mario Morini, Ancona
|Impostazione=30 novembre 1990
|Varo=1992
|Entrata_in_servizio=[[2001]]
|Ammodernamento = 2015
|Proprietario=SO.PRO.MAR. spa - Napoli
|Dislocamento=a pieno carico: 900 [[tonnellata|t]]
|Lunghezza= 61.20
|Larghezza= 11.10
|Altezza=
|Pescaggio=3,10 - 3,60
|Propulsione=due [[motore diesel|motori diesel]] da 1000 KW con due eliche a passo variabile e 1 elica prodiera da 220 KW
|Velocità=14.5
|Velocità_km=
|Autonomia=45 giorni
|Capacità_di_carico=
|Equipaggio=36
|Sistemi_difensivi=
|Corazzatura=
|Mezzi_aerei=
|Motto=
}}
La nave oceanografica '''Urania''' è stata una nave del [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]] destinata alle analisi e alle ricerche geologiche, chimiche e radiologiche.<ref>{{cita web|titolo=La nave oceanografica Urania|sito=Consiglio nazionale delle ricerche|url=http://www.cnr.it/consulenza/NaveUrania.html}}</ref>
 
L'imbarcazione era inclusa fra le grandi infrastrutture del [[Consiglio nazionale delle ricerche]], insieme alla [[Laboratorio-Osservatorio Internazionale Piramide]] sul monte [[Everest]], il laboratorio aereo per ricerche ambientali (LARA)<ref>Il laboratorio aereo per ricerche ambientali (LARA) è installato a bordo dell'aereo [[CASA C-212 Aviocar|CASA C-212-200]] (Matricola I-MAFE) operato dalla Compagnia Generale Ripreseaeree spa</ref>, il [[Stazione meteorologica di Monte Cimone|laboratorio del Monte Cimone]], la [[Stazione Mario Zucchelli|Base Scientifica in Antartide]] e la [[Base artica Dirigibile Italia|Base scientifica del CNR in Artico]].<ref>{{cita web|titolo=Grandi strutture|url=http://www.cnr.it/istituti/ConsulenzeGrandInf.html}}</ref>
La '''chiesa di Sant'Ambrogio''' è un edificio annesso all'[[Cascina Sant'Ambrogio|omonima cascina]], presente sul territorio di [[Brugherio]].
 
==Storia==
Prima nave da ricerca multidisciplinare progettata in Italia, l'Urania è stata consegnata al CNR nell'aprile 1992. Considerata tra le migliori navi da ricerca oceanografica a disposizione della comunità scientifica internazionale,<ref>{{cita news|titolo=Mancano navi oceanografiche, a rischio lavoro dei geologi marini|pubblicazione=Corriere di Siena|data=2019-02-21|url=https://corrieredisiena.corr.it/video/tv-news/660655/mancano-navi-oceanografiche-a-rischio-lavoro-dei-geologi-marini.html}}</ref> la nave oceanografica Urania veniva impiegata mediamente per oltre 330 giornate operative all'anno.<ref>{{cita web|N/O Urania|sito0Sopromar|url=http://www.sopromar.it/it/urania.htm}}</ref> Nei primi 20 anni di attività sono state condotte oltre 300 le campagne oceanografiche.<ref>{{cita web|titolo=URANIA - 20 anni|sito=CNR web tv|url=http://www.cnrweb.tv/urania-20-anni/}}</ref>
{{Vedi anche|Cascina Sant'Ambrogio}}
 
[[File:Urania IMO 9013220 01 @chesi.JPG|miniatura|sinistra|Nave Urania nell'aprile 2015]]
=== Le origini: Sant'Ambrogio e Santa Marcellina ===
Nell'aprile 2015, presso il [[porto di Livorno]] la nave è stata tagliata a metà in due tronconi per allungarne lo scafo, che è passato da 61 a 67 metri al fine di ospitare altri spazi di ricerca.<ref>{{cita news|titolo=“Urania”, adesso la nave è più lunga di sei metri|pubblicazione=Il Tirreno|data=2015-04-24|url=https://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2015/04/24/news/urania-adesso-la-nave-e-piu-lunga-di-sei-metri-1.11297605}}</ref> Il 25 agosto dello stesso anno, mentre la nave Urania si trovava ancora nel bacino di galleggiamento "Mediterraneo" nel [[porto di Livorno]] per riparazioni, è avvenuto un incidente sul lavoro che causato la morte di un operaio e il ferimento dei restanti 11 membri dell'equipaggio.<ref>{{cita news|titolo=Tragedia in porto, la nave Urania affonda: un morto e dodici feriti, uno è grave|pubblicazione=Il tirreno|data=2015-08-25|url=https://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2015/08/25/news/tragedia-in-porto-la-nave-urania-affonda-un-morto-e-dodici-feriti-uno-e-grave-1.11986411}}</ref> L'imbarcazione è rimasta sopposta a sequestro giudiziario fino al marzo 2017,<ref>{{cita news|titolo=Livorno, Bacino galleggiante in attesa dell'accertamento del tribunale|pubblicazione=Corriere Marittimo|data=2017-06-29|url=https://www.corrieremarittimo.it/ports/livorno-bacino-galleggiante-in-attesa-dellaccertamento-del-tribunale/}}</ref>, mentre nel luglio 2018 ne è stata annunciata la demolizione,<ref>{{cita news|titolo=Demolizione della nave Urania, per tre anni "prigioniera" del bacino di carenaggio di Livorno|pubblicazione=Corriere Marittimo|data=2018-07-07|url=https://www.corrieremarittimo.it/ports/demolizione-della-nave-urania-per-tre-anni-prigioniera-del-bacino-di-carenaggio-di-livorno/}}</ref> conclusasi nel successivo mese di settembre.
 
Nel febbraio 2019, in occasione del terzo congresso dei geologi marini ospitato presso la sede del CNR a Roma, è stato lanciato l'appello per l'acquisizione di una nuova nave oceanografica italiana.<ref>{{cita news|autore=Fabio Pozzo|titolo=Il Cnr chiede all’Italia una nuova nave oceanografica |pubblicazione=La Stampa|data=2019-02-25|url=https://www.lastampa.it/2019/02/25/societa/il-cnr-chiede-allitalia-una-nuova-nave-oceanografica-l0DJrKXXL281932hzXcLMM/pagina.html}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Manca una nave oceanografica, si apre convegno dei geologi marini|sito=Askanews|data=2019-02-21|url=http://www.askanews.it/scienza-e-innovazione/2019/02/21/manca-una-nave-oceanografica-si-apre-convegno-dei-geologi-marini-pn_20190221_00207/}}</ref>
==== Il ''coenobium ''e le reliquie ====
Secondo la tradizione orale<ref>La tradizione orale è raccolta nel libro ''Brugherio. La nostra gente'', a cura del Movimento Terza Età di Brugherio.</ref> e letteraria<ref>Guardasi la bibliografia</ref>, l'area su cui sorge attualmente la [[Cascina Sant'Ambrogio|cascina]] e la chiesetta era occupata, nel [[IV secolo]], da una ''[[villa]]''<ref>Nell'accezione romana del termine, per ''Villa ''si indicava un possedimento terriero destinato, principalmente, come luogo di ritiro dalle fatiche della vita cittadina.</ref> di proprietà del [[vescovo di Milano]], [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]]. Questi, volendo che la sorella [[santa Marcellina|Marcellina]] avesse a disposizione, insieme ad altre nobili vergini che si erano consacrate alla castità, un luogo adatto per la contemplazione e la preghiera, decise di donarle questo terreno. Ambrogio era solito ritirarsi in questi luoghi per meditare e scrivere, conversando e diffondendo la fede cristiana insieme alla sorella nei villaggi di campagna, ovvero nei ''[[pagi]]'':
 
==Note==
{{Citazione|In questa solitudine Marcellina e le compagne aggiungevano alla preghiera, alla meditazione e alla vita penitente, l'apostolato dell'esempio. In mezzo a quei campi e tra quei boschi, la Santa adempiva a una missione apostolica; predicava con gli stessi esempi di sua vita angelica e delle sue compagne. Richiamiamoci alla mente quel secolo IV e pensiamo che la fede aveva ben fatto grandi acquisti nella città e tra le persone civili, ma l'idolatria regnava ostinata e cieca in molti luoghi della campagna e nei pagi, donde venne il nome di «pagano» agli idolatri. Sant'Ambrogio parla spesso di gentili e adoratori di idoli anche in Milano e specie nel contado, come del resto a Roma, e delle leggi imperiali contro la idolatria, che non erano osservate. Ora su queste tenebre come sarà piovuta vivifica la luce e la grazia di quelle vergini sante!|Luigi Biraghi, ''Vita di Santa Marcellina'', 1867}}
 
Ambrogio, in segno di affetto, avrebbe donato una parte delle [[Reliquie dei Magi (Brugherio)|Reliquie dei Magi]] (giunte a [[Milano]] come dono dell'imperatore al vescovo Eustorgio) alla sorella, reliquie che sarebbero state conservate con devozione nel corso dei secoli<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = Brugherio. La nostra gente|anno = |editore = |città = |p = 11}}</ref>, finché non furono "ritrovate" dal cardinale [[Federico Borromeo]] e traslate nella[[chiesa di San Bartolomeo (Brugherio)|chiesa parrocchiale]]<ref>Cfr. [[Brugherio]]</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.romanicobrianza.it/home/brugherio.html|titolo = Brugherio, Chiesa di Sant'Ambrogio e Oratorio di Santa Marcellina|accesso = 3/3/2015|editore = |data = }}</ref>. Della presenza di Marcellina in un luogo fuori Milano ne parla anche [[Francesco Petrarca]] nel suo ''[[De vita solitaria]]'', sostenendo che avesse trovato requie su di un sito ove, all'epoca del soggiorno meneghino del poeta laureato, sorgeva una "Chiesa di Sant'Ambrogio ''Ad Nemus''"<ref>{{Cita libro|autore = Francesco Petrarca|titolo = De vita solitaria|anno = 1955|editore = Riccardo Ricciardi Editore|città = Milano – Napoli|pp = 430-433|collana = Francesco Petrarca – Prose|curatore = Guido Martellotti – Pier Giorgio Ricci - Enrico Carrara et alii|volume = II, 4}}</ref>.
 
=== Le testimonianze della Chiesa dal XVI al XVIII secolo ===
[[File:La chiesa di Sant'Ambrogio.JPG|left|thumb|288x288px|Chiesa di Sant'Ambrogio al tramonto]]
Attraverso una scarna documentazione archivistica, sappiamo che il complesso del monastero era appartenuto ad una serie di ordini religiosi: [[Ordine di San Benedetto|benedettine]], [[Monache agostiniane|agostiniane]] ed infine [[umiliati|umiliate]]<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = Velatio di Santa Marcellina|anno = |editore = |città = |p = 72|citazione = Le monache, probabilmente benedettine, nel 1450 furono fuse con religiose umiliate ed agostiniane.}}</ref> e che, sul sito dell'attuale chiesa, ce ne doveva essere un'altra risalente al XII secolo<ref>{{Cita libro|autore = Luciana Tribuzio Zotti - Giuseppe Magni|titolo = Una città nel segno dei Magi|anno = |editore = |città = |p = 68}}</ref>. Queste ultime, nel 1539, si trasferirono nel monastero di Santa Caterina la Chiusa di Milano, mantenendo sempre la proprietà del monastero, con tutti i benefici e i diritti che ne conseguivano<ref>{{Cita libro|autore = Luciana Tribuzio Zotti|titolo = Una città nel segno dei Magi|anno = |editore = |città = |autore2 = Giuseppe Magni|p = 57}}</ref>. Tra i beni del complesso monastico, quasi sicuramente, c'era anche una cappella ove le monache si ritiravano per la preghiera. La deduzione trova attendibilità in base alla relazione della [[visita pastorale]] tenuta dal cardinale Federigo nel 1596 ove si parla, quasi con taglio antitetico, da un lato del precario stato architettonico (che verrà risolto con una serie di restauri fino al 1621<ref>{{Cita libro|autore = Luciana Tribuzio Zotti - Giuseppe Magni|titolo = Una città nel segno dei Magi|anno = |editore = |città = |p = 67}}</ref>), dall'altro della ricchezza degli arredi sacri che essa conteneva<ref>{{Cita libro|autore = Luciana Tribuzio Zotti - Giuseppe Magni|titolo = Una città nel segno dei Magi|anno = |editore = |città = |pp = 66-67}}</ref>. La chiesa sarà presente anche nelle mappe realizzate del [[Catasto Teresiano]] del 1763<ref>{{Cita libro|autore = Luciana Tribuzio Zotti - Giuseppe Magni|titolo = Una città nel segno dei Magi|anno = |editore = |città = |pp = 67-68}}</ref><ref>Nel medesimo anno ci fu anche la visita pastorale compiuta dall'arcivescovo di Milano, cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli]].</ref>, in cui compare un edificio direttamente posto lungo la strada (attuale Via dei Mille) che collega con [[Carugate]]<ref>{{Cita libro|titolo = Velatio di Santa Marcellina|anno = 2013|editore = Edizioni Marcelline|città = Milano|citazione = La tenuta di S. Ambrogio, che dipendeva da Carugate prima che S. Carlo erigesse la Parrocchia di Brugherio (1578)...|p = 71|edizione = 2ª Edizione}}</ref>.
 
=== Il XIX secolo e il restauro del 1886 ===
In seguito alla soppressione degli ordini monastici da parte di [[Napoleone Bonaparte]], la cascina con l'annessa chiesa fu venduta a vari proprietari terrieri<ref name=":1" />. La chiesetta fu restaurata, come si espliciterà meglio nella sezione dedicata all'aspetto artistico e architettonico, nel 1886. Fu in tale occasione furono rinvenuti alle pareti affreschi del XIV secolo, raffiguranti sant'Ambrogio tra i fratelli [[Satiro di Milano|Satiro]] e Marcellina e i santi martiri [[San Sebastiano|Sebastiano]] e [[papa Fabiano|Fabiano papa]]<ref name=":2" />.
 
=== Tra '900 e anni 2000 ===
Nel corso del XX secolo, l'anno 1953 è significativo per la Chiesa. In occasione del 1600º anniversario della ''velatio''<ref>Vale a dire della consacrazione monastica di Marcellina, avvenuta a Roma nel 353 dalle mani di [[papa Liberio]].</ref>'' ''di Marcellina, i proprietari della Cascina, i signori Cavajoni-Bologna, decisero di apportare una serie di ristrutturazioni agli affreschi della chiesa e alla realizzazione della lunetta che campeggia sulla facciata. Le celebrazioni culminarono il 31 ottobre<ref>{{Cita libro|autore = Anna Maria Sibilla|titolo = Cascina Sant'Ambrogio di Brugherio|anno = |editore = |città = |p = 22}}</ref>, quando l'[[abate mitrato]] di Sant'Ambrogio di Milano, Monsignor Ennio Bernasconi, giunse sul luogo e tessé l'elogio non solo di Marcellina e dei suoi fratelli, ma anche la cura con cui i proprietari si preoccuparono di restaurare l'edificio<ref>{{Cita libro|autore = Ennio Bernasconi|titolo = Nella villa di campagna di S. Marcellina. Discorsi di Mons.
Ennio Bernasconi Abbate Mitrato di S. Ambrogio nell'Oratorio di Sant'Ambrio a Brugherio|anno = 1959|editore = |città = |p = 13}}</ref>. Seguirono altri restauri di minore portata nel 1959<ref name=":4">{{Cita libro|autore = |titolo = Velatio di Santa Marcellina|anno = |editore = |città = |p = 72}}</ref>. Al giorno d'oggi, il piccolo luogo di culto<ref>Si celebra il martedì sera alle ore 20.30 (a turno con la [[Chiesa di Santa Margherita (Brugherio)]]) la Santa Messa{{Cita web|autore = |url = http://www.epifaniadelsignore.it/orari-messe/98-orari-messe-invernale?highlight=WyJhbWJyb2dpbyJd|titolo = Orari Sante Messe (orario invernale) della Comunità Pastorale Epifania del Signore|accesso = 3/3/2015|editore = |data = }}</ref> è oggetto d'interesse di varie iniziative culturali, tra cui spicca quella di "Ville Aperte", volta a riscoprire le bellezze di [[Monza]] e della [[Brianza]]. La Chiesa e l'omonima cascina, infatti, sono state incluse nell'edizione 2009<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.provincia.mb.it/cultura/valorizzazione_ville/circuito_ville/eventi/siti_visitabili.html|titolo = Ville Aperte 2009|accesso = 3/3/2015|editore = |data = }}</ref>.
 
==Arte e architettura==
=== La facciata dopo il restauro del 1886 ===
L'edificio che tutt'oggi possiamo osservare da Via Dei Mille risale, per l'aspetto esteriore, alla fine del [[XIX secolo]]. Nel 1886 il proprietario del [[Cascina Sant'Ambrogio|cascinale di S. Ambrogio]] era Ercole Gnecchi, il quale restaurò la chiesa decadente<ref name=":2">{{Cita libro|autore = Anna Maria Sibilla|titolo = Cascina Sant'Ambrogio|anno = |editore = |città = |p = 20}}</ref>. In primo luogo, il Gnecchi si occupò di rifare la [[facciata]], ora in [[laterizio]] secondo lo stile lombardo<ref name=":0">{{Cita web|autore = Vicky Porfidio|url = http://www.monzaebrianzainrete.it/itemById.do?id=2407|titolo = Chiesetta di S. Ambrogio|accesso = 2/3/2015|editore = |data = }}</ref>. La facciata è divisa da una [[cornice marcapiano]] in due sezioni: la parte superiore presenta al centro una lunetta raffigurante sant'Ambrogio benedicente contornata da un [[arco a tutto sesto]] e, al fianco di tale lunetta, vi sono posizione due monofore a tutto sesto<ref name=":1">{{Cita libro|autore = Vicky Porfidio|titolo = Brugherio: i suoi luoghi, la sua storia|anno = 2009|editore = Comune di Brugherio|città = Brugherio|p = 39}}</ref>, il tutto sormontato da un [[timpano (architettura)|timpano]] appena accennato; la parte inferiore della facciata presenta il portale a strombatura. Per [[architrave]] è stato usato quello originario di stile paleocristiano, raffigurante al centro una croce greca, affiancata dai simboli degli [[San Marco Evangelista|evangelisti Marco]] (Leone) e [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] (Aquila)<ref name=":1" /><ref name=":0" />. Numerosi sono i riferimenti alla [[Basilica di Sant'Ambrogio|basilica di Sant'Ambrogio di Milano]]: il timpano e la facciata in laterizio<ref>{{Cita libro|autore = Luigi Ghezzi - Raffaele Bagnoli|titolo = La Cascina Sant'Ambrogio di Brugherio|anno = |editore = |città = |url = |citazione = Sopra la porta vi è un timpano appena accennato, che con tutto l'insieme della costruzione è un richiamo, certo inteso e voluto, alla basilica ambrosiana di Milano.}}</ref>. Il timpano della facciata è sormontato da una piccola torre<ref name=":3">{{Cita libro|autore = Ennio Bernasconi|titolo = Nella villa di campagna di S. Marcellina. Discorsi di Mons. Ennio Bernasconi Abbate Mitrato di S. Ambrogio nell'Oratorio di Sant'Ambrio a Brugherio|anno = |editore = |città = |p = 32}}</ref>.
[[File:07BrugherioSAmbrogio.JPG|thumb|341x341px|Interno della chiesa, particolare del presbiterio con una copia della Pala di Giusto di Ravensburg.]]
 
=== Elementi architettonici interni ===
La pianta della chiesa è caratterizzata da una piccola [[navata]] absidata<ref name=":3" />, coperta da una volta a capanna sostenuta da [[capriata|capriate]] lignee aventi orditure decorate<ref name=":1" />. La pavimentazione è realizzata di pianelle di laterizio, mentre le pareti sono tinteggiate di un sobrio color pergamena, rifinite con [[Zoccolo (architettura)|zoccolo]] a riquadri [[Policromia|policromi]]<ref name=":3" />. L'[[altare]] è preceduto da un arco a tutto sesto e sul timpano che si trova sopra l'arco ove sono raffigurati ai lati due angeli oranti dove compare un ovale che racchiude la croce raggiata ''Salus mundi''<ref name=":0" /><ref name=":3" />. La [[Volta (architettura)|volta]] del [[presbiterio]] è decorata da spicchi azzurri stellati e costole di mattoni<ref name=":1" />. Il presbiterio racchiude sotto di sé un altare realizzato in pietra. Il presbiterio è separato dal resto della chiesa da una [[balaustra]] in stile [[gotico]], realizzato della stessa pietra dell'altare.
 
=== Affreschi e dipinti ===
 
==== Gli affreschi parietali: il restauro del 1953 ====
In occasione del restauro del 1953, il ''team ''guidato dal prof. Franco Milani<ref name=":4" /> fece rinvenire alla luce alcuni affreschi parietali risalenti al secolo XV<ref name=":4" />. Il primo (sulla parete di sinistra) raffigura [[Papa Fabiano|san Fabiano Papa]] e [[san Sebastiano]], mentre il secondo (sulla parete di destra) i tre fratelli santi Ambrogio, Marcellina e [[Satiro di Milano|Satiro]]<ref>{{Cita libro|autore = Luigi Ghezzi - Raffaele Bagnoli|titolo = La Cascina Sant'Ambrogio di Brugherio|anno = |editore = |città = |url = |citazione = Delle pitture che un tempo ornavano le pareti dell'oratorio due sole sono salve: l'una a sinistra della porta d'entrata, raffigurante i santi Martiri Sebastiano e Fabiano Papa; l'altra a destra con S.Ambrogio il fratello S. Satiro e la sorella S.Marcellina.}}</ref>. Gli affreschi, al momento dell'inizio dei lavori, si presentavano danneggiati dall'umidità e coperti da strati di calce. Quest'ultimo atto era compiuto come gesto di prevenzione igienica in occasione di epidemie, col risultato di danneggiare gravemente l'opera. Oltre a ciò, nel corso del tempo grossi squarci e profonde fenditure intaccarono alcune parti dell'intonaco, danneggiando ulteriormente gli affreschi. A seguito del ritrovamento, i restauratori ritennero necessario un accurato rinsaldamento delle crepe ed un consolidamento degli intonaci. Gli affreschi si presentano in discreto stato di conservazione, rappresentati da gamme di cromie chiare, mostrando un effetto decorativo che preannuncia la soave cromia lombarda quattrocentesca.
 
==== Considerazioni ====
Conclusosi il restauro, gli storici dell'arte hanno messo in rilievo alcune analogie e/o caratteristiche particolari. In primo luogo, appare molto interessante il modello [[iconografia|iconografico]] usato per raffigurare il vescovo Ambrogio: non più vecchio, ma imberbe e giovanile<ref name=":1" /> come il san Sebastiano raffigurato al suo fianco. Gli [[stilema|stilemi]] utilizzati per gli affreschi parietali e per le decorazioni nel complesso si avvicinano maggiormente alla sensibilità gotica (per esempio, gli ornati posti sopra la Pala sull'altare sono di stile gotico<ref>{{Cita libro|autore = |titolo = Brugherio: geografia, storia ed economia|anno = |editore = Comune di Brugherio|città = Brugherio|p = 255}}</ref>) Si può approssimare deducendo che l'artista si fosse formato sugli stilemi pittorici provenienti dall'area centro-settentrionale dell'Europa, ancorati ancora sullo stile gotico, ma poi addolciti attraverso le prime lezioni [[Scuola giottesca|giottesche]] lombarde, esattamente come l'autore della cosiddetta ''Pala di Giusto di Ravensburg''<ref>Con altre parole, Vicky Porfidio (vedi ''Brugherio: i suoi luoghi, la sua storia'', cit., p.39) scrive che: "Nonostante una certa rigidità di impianto e alcune ingenuità nella rappresentazione anatomica delle figure, tali affreschi rivelano apprezzabili tentativi di resa espressiva nei volti e la ricerca di delicati effetti cromatici".</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== BibliografiaVoci correlate ==
*[[Consiglio nazionale delle ricerche]]
* Bernasconi, Ennio, ''Nella villa di campagna di S. Marcellina. Discorsi di Mons. Ennio Bernasconi Abbate Mitrato di S. Ambrogio nell'Oratorio di Sant'Ambrio a Brugherio'', volume conservato nella Sezione di Storia Locale della Biblioteca civica di Brugherio, 1959.
* Biraghi, Luigi, Vita di Santa Marcellina, 1867.
* ''Brugherio: geografia, storia ed economia'', volume conservato presso la Sezione di Storia Locale della Biblioteca Civica di Brugherio
* Ghezzi Luigi – Bagnoli Raffaele, ''La Cascina Sant'Ambrogio di Brugherio'', Tipografia delle Missioni, Milano 1942.
* Movimento Terza Età (a cura di), ''Brugherio. La nostra gente'', Brugherio 1992.
* Petrarca, Francesco, ''De vita solitaria'', II, 4, pp.&nbsp;430–433, in ''Francesco Petrarca – Prose'', a.c. di Guido Martellotti – Pier Giorgio Ricci - Enrico Carrara, et alii, Riccardo Ricciardi Editore, Milano – Napoli 1955.
* Tribuzio Zotti, Luciana, ''Brugherio. Luoghi memorabili'', Edizioni Parole Nuove, Brugherio 1989.
* Tribuzio Zotti, Luciana - Magni, Giuseppe, ''Una città nel segno dei Magi: Brugherio 1613-2013'', edito a cura dell'Associazione Kairòs, Brugherio 2012.
* Sibilla, Anna Maria, ''La Cascina Sant'Ambrogio''
* ''Velatio di Santa Marcellina'', a cura delle Suore Marcelline, Edizioni Marcelline, Milano 2013 (2ª Edizione).
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.cascinasantambrogio.com/storia.php|Associazione Cascina Sant'Ambrogio}}
* [http://www.monzaebrianzainrete.it/itemById.do?id=2407 Chiesa di Sant'Ambrogio], a cura di Vicky Porfidio.
* [http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01291/ Chiesa di Sant'Ambrogio], scheda in LombardiaBeniCulturali
* [http://www.romanicobrianza.it/home/brugherio.html Chiesa di Sant'Ambrogio], RomanicoBrianza.
* {{cita web|http://www.provincia.mb.it/cultura/valorizzazione_ville/circuito_ville/eventi/siti_visitabili.html|Ville Aperte 2009}}
* [http://www.epifaniadelsignore.it/orari-messe/98-orari-messe-invernale?highlight=WyJhbWJyb2dpbyJd Orari S.Messe orario invernale] in Comunità Pastorale Epifania del Signore.
 
{{Portale|Italia|biologia|marina|scienza}}
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