==Punto di vista NON neutrale==
{{Divisione amministrativa
|Nome = Gallipoli
|Panorama = Gallipoli Città Vecchia.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Gallipoli (Italia)-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Gallipoli (Italia)-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Lecce
|Amministratore locale = Guido Aprea
|Partito = commissario prefettizio
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Altitudine = 12
|Superficie = 41.22
|Note superficie =
|Abitanti = 20766
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2014gen/index.html dato ISTAT] - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2014
|Sottodivisioni = [[Baia Verde]], [[Lido Conchiglie]], [[Rivabella (Gallipoli)|Rivabella]], [[Torre del Pizzo]], [[Torre San Giovanni la Pedata|Lido San Giovanni]]
|Divisioni confinanti = [[Alezio]], [[Galatone]], [[Matino]], [[Sannicola]], [[Taviano]]<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/075/031/index.html|titolo=Gallipoli (LE) - Italia: Informazioni - Comuni confinanti|accesso=17 maggio 2013}}</ref>
|Codice postale = 73014
|Prefisso = [[0833]]
|Fuso orario = +1
|Codice statistico = 075031
|Codice catastale = D883
|Targa = LE
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 999
|Diffusività =
|Nome abitanti = gallipolini<br /><small>gallipolitani (in antichità)</small>
|Patrono = [[san Sebastiano (santo)|san Sebastiano]] <small> (patrono della Città) </small>
[[sant'Agata]] <small> (compatrona della città e patrona della diocesi) </small>
[[Santa Cristina]] <small> (protettrice) </small>
|Festivo = 20 gennaio, 5 febbraio, 23-24-25 luglio.
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Gallipoli (province of Lecce, region Apulia, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Gallipoli nella provincia di Lecce
|Sito = http://www.comune.gallipoli.le.it
}}
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Discussioni_utente:87.8.123.60&redirect=no
'''Gallìpoli''' ({{IPA|/ɡalˈlipoli/}},<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=9 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=51325&r=62112|titolo=Dizionario di ortografia e di pronunzia|accesso=15 luglio 2013, 16:39 (CEST)}}</ref> in dialetto gallipolino e in [[griko|greco salentino]]: ''Caddhrìpuli o Caḍḍìpuli''), conosciuta come ''Perla dello Ionio'',<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/arte_e_cultura/15_agosto_20/gallipoli-perla-jonio-come-non-l-avete-mai-vista-prima-c7997aba-471d-11e5-a90a-ba70ee02449f.shtml|titolo=Gallipoli, la perla dello ionio|accesso=14 novembre 2015, 12:39 (CEST)}}</ref> è un [[comune italiano]] di {{formatnum:20766}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Lecce]] in [[Puglia]].
Ciao, ho dovuto rimuovere i tuoi interventi alla voce [[Metodo Bates]]. Pur essendo io stesso convinto dell'efficacia del metodo, non è possibile inserire opinioni che ne facciano propaganda, che non siano citazioni o che contravvengano il punto di vista neutrale (vedi [[wikipedia:NPOV]]). Grazie dell'attenzione, --([[Utente:Yuma|<code>'''Y'''u'''?'''a</code>]]) - <small>''[[Discussioni utente:Yuma|parliamone]]''</small> 04:22, 20 gen 2007 (CET)
La città si trova lungo la costa occidentale della [[penisola salentina]], protesa sul [[mar Ionio]], ed è divisa in due parti: il borgo (città nuova) e il centro storico. Fu, fino al [[1927]], capoluogo di circondario.
È sede vescovile dal [[VI secolo]] e, dal [[2015]], è presidente delle Città storiche del Mediterraneo.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gallipoli.le.it/archivio-news2546.html|titolo=Comune di Gallipoli|accesso=26 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.trnews.it/2015/04/23/gallipoli-a-capo-della-conferenza-citta-storiche-del-mediterraneo/123113093/|titolo=Gallipoli nominata presidente delle Città storiche del Mediterraneo|accesso=04 aprile 2015}}</ref>
Hai fatto male. I miei interventi erano giusto volti a rimuovere il punto di vista non neutrale di chi li ha scritti. State contraddicendo la stessa regola che affermate voler difendere.[[Utente:87.8.123.60|87.8.123.60]] 07:56, 20 gen 2007 (CET)
== Geografia fisica ==
Ricopio qui l'errore dell'utente Yuma che ha appena detto e sostiene di difendere il punto di vista neutrale. Se fosse cosi, non avrebbe semplicemente cancellato le mie modifiche, senza tral'altro neanche discuterne. Leggete con attenzione le due versioni [[Utente:87.8.123.60|87.8.123.60]] 08:03, 20 gen 2007 (CET)
== Toponimi ==
''Gallipolis'' o ''Callipolis'' in [[lingua latina|latino]], ''Καλλίπολις'' in [[lingua greca|greco classico]], [[Traslitterazione|traslitterato]] ''Kallìpolis'', ''Anxa'' in [[lingua messapica|messapico]].
Letto con attenzione e modificato il testo. Pur concordando con Yuma, ho lasciato le modifiche, ma ho riordinato il testo. Ora sono esposte le tesi di Bates, quelle della medicina ufficiale sul suo metodo e le opinioni dei sostenitori, chiaramente distinte e riportate per quello che sono. Non ho controllato sulle fonti (che andrebbero citate meglio), dando per scontato che quanto riferito fosse veritiero. Ove così non fosse, ovviamente la pagina dovrebbe essere ulteriormente modificata. [[Utente:MM|MM]] <small>[[Discussioni utente:MM|(msg)]]</small> 09:04, 20 gen 2007 (CET)
{{cn|Il messapico Anxa definisce la parte estesa sulla estremità del promontorio sporgente sul mare, che fa da supporto alla città: il significato che ne risulta è "al bastione": an-kisâ: accadico an (su, a) e kisû (bastione), sumero kissa}}.
Ottima la tua modifica MM. Tuttavia, ritengo che sia ancora molto NON neutrale, non mettere parole come per esempio "secondo la medicina ufficiale", citandola invece qui come se avesse la chiave indiscussa di tutto. Vanno quindi aggiunte e messe queste parole vicine [[Utente:87.8.123.60|87.8.123.60]] 09:51, 20 gen 2007 (CET)
=== Territorio ===
Il territorio del comune di Gallipoli, che occupa una superficie di 40,35 km², si affaccia sul mare Ionio con un litorale di circa 20 km comprendente anche le località di Torre del Pizzo, Baia Verde, Lido San Giovanni, Rivabella e Lido Conchiglie<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gallipoli.le.it/|titolo=Comune di Gallipoli|accesso=24 aprile 2013}}</ref>. Il centro urbano, situato a 12 [[m s.l.m.]], è composto dalla città vecchia, posta su un'isola calcarea collegata alla terraferma con un ponte seicentesco, e dal borgo, che accoglie la parte più moderna della città.
Il territorio confina a nord con il comune di [[Sannicola]], a est con i comuni di [[Alezio]] e [[Matino]], a sud con il comune di [[Taviano]] e a ovest con il mare Ionio<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/075/031/index.html|titolo=Gallipoli (LE) - Italia: Informazioni|accesso=24 aprile 2013}}</ref>. Il comune dista da [[Lecce]] 37 km.
Nel comune di Gallipoli ricade il [[parco naturale regionale Isola di Sant'Andrea e litorale di Punta Pizzo]] istituito con legge regionale n. 20 del 10 luglio 2006<ref>{{cita web|url=http://www.comune.gallipoli.le.it/parco-regionale.html|titolo=Comune di Gallipoli - Parco Regionale|accesso=24 aprile 2013}}</ref>.
=== Clima ===
{{Vedi anche|Stazione meteorologica di Lecce Galatina}}
Dal punto di vista meteorologico Gallipoli rientra nel territorio del [[Salento]] meridionale che presenta un clima prettamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]], con inverni miti ed estati caldo umide. In base alle medie di riferimento, la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25,1 °C. Le [[precipitazioni]] medie annue, che si aggirano intorno ai 676 mm, presentano un minimo in [[primavera]]-[[estate]] e un picco in [[autunno]]-[[inverno]].<br />Facendo riferimento alla ventosità, i comuni del basso Salento risentono debolmente delle correnti occidentali grazie alla protezione determinata dalle [[serre salentine]] che creano un sistema a scudo. Al contrario le correnti autunnali e invernali da Sud-Est, favoriscono in parte l'incremento delle precipitazioni, in questo periodo, rispetto al resto della penisola<ref>{{cita web|url=http://www.biopuglia.iamb.it/agroecologia/web2666.htm|titolo=Valori climatici del Salento meridionale|accesso=1º maggio 2013}}</ref>.
{{ClimaAnnuale
| nome = Gallipoli
| tempmax01 = 12.4
| tempmax02 = 13.0
| tempmax03 = 14.8
| tempmax04 = 18.1
| tempmax05 = 22.6
| tempmax06 = 27.0
| tempmax07 = 29.8
| tempmax08 = 30.0
| tempmax09 = 26.4
| tempmax10 = 21.7
| tempmax11 = 17.4
| tempmax12 = 14.1
| tempmin01 = 5.6
| tempmin02 = 5.8
| tempmin03 = 7.3
| tempmin04 = 9.6
| tempmin05 = 13.3
| tempmin06 = 17.2
| tempmin07 = 19.8
| tempmin08 = 20.1
| tempmin09 = 17.4
| tempmin10 = 13.7
| tempmin11 = 10.1
| tempmin12 = 7.3
| pioggia01 = 80
| pioggia02 = 60
| pioggia03 = 70
| pioggia04 = 40
| pioggia05 = 29
| pioggia06 = 21
| pioggia07 = 14
| pioggia08 = 21
| pioggia09 = 53
| pioggia10 = 96
| pioggia11 = 109
| pioggia12 = 83
| umido01 = 79.0
| umido02 = 78.9
| umido03 = 78.6
| umido04 = 77.8
| umido05 = 75.7
| umido06 = 71.1
| umido07 = 68.4
| umido08 = 70.2
| umido09 = 75.4
| umido10 = 79.3
| umido11 = 80.8
| umido12 = 80.4
}}
* [[Classificazione climatica]] di Gallipoli:<ref>{{cita web|url=http://www.confedilizia.it/clima-ZONE.htm|titolo=Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
** [[Zona climatica]]: C
** [[Gradi giorno]]: 999
== Storia ==
{{immagine grande|Panoramacittàdigallipoli.PNG|1000px|Panorama dell'isola}}
{{Nota
|titolo=Origini del nome
|contenuto= Si riteneva che l'antico nome della città, in epoca messapica, fosse ''Anxa'',<ref>{{cita web|url=http://www.anxa.it/pages/archivio/7--gennaio-2004/la-veritE0-storica-sullorigine-di-gallipoli.php|titolo=La verità storica su Gallipoli|accesso=1º maggio 2013}}</ref> ma non si hanno conferme di questa ipotesi dai dati archeologici, già assai scarsi: è giusto ritenere, quindi, che Gallipoli fosse semplicemente uno scalo della [[messapi]]ca [[Alezio]].<br />
Contrariamente a quanto suggerito dal gonfalone cittadino, su cui campeggia un gallo, la radice del nome Gallipoli non pare avere nulla a che vedere con l'animale. Secondo un'opinione diffusa la parola Gallipoli deriverebbe dal [[greco classico]] Καλλίπολις (''Kallí Pólis o Kallípolis''), che significa "città bella". Alcuni studi, invece, riconducono l'origine del nome al toponimo ''kal'', in questo caso nella sua variante ''gal'', presente anche nei toponimi salentini [[Calimera]], [[Galugnano]], [[Alliste]] (originariamente ''Calliste''), [[Galatina]], [[Galatone]], ecc. Stando a quest'ultima ipotesi, Gallipoli significherebbe "città dello scalo" oppure "dell'emporio/[[fondaco]]". Viceversa, altri studiosi, considerando attendibile la testimonianza di [[Plinio il Vecchio]], riconducono la stessa radice ''gal'' alla presenza sul territorio di [[Galli Senoni]], ipotesi in parte suffragata dalla presenza nel Salento di [[Monumenti megalitici della provincia di Lecce|monumenti megalitici]], tipici della cultura celtica.}}
{{citazione|Città Greca Gallipoli|[[Pomponio Mela]]|lingua=la|Urbs Graia Kallipolis}}
In località [[Torre Sabea]] vi era un antico e importante [[villaggio]] [[neolitico]] del quale sono rimasti chiari segni archeologici, benché coperti da uno strato di sabbia. I dati faunistici e paleobotanici e il materiale archeologico compresi i segni di vegetazione commestibile ([[frumento]], [[Hordeum vulgare|orzo]], ...) o di focolari incisi sulla roccia, dimostrano che la comunità del villaggio apportava modifiche al suo habitat, in funzione dell'utilità che ne poteva trarre per il vivere più civile: colture dei terreni, pascoli di capro-ovini. Né la comunità si lasciava sfuggire lo scambio per via mare dell'[[ossidiana]] proveniente dalle [[isole Eolie]].
Lo stemma di Gallipoli si compone dell'immagine di un gallo con la corona e di una scritta che recita "''fideliter excubat''" (vigila fedelmente). La leggenda narra che il gallo avrebbe impresso con la propria immagine lo scudo di [[Idomeneo]] di [[Creta]], l'eroe che si crede fondatore delle città di [[Lecce]] e di Gallipoli.<ref>{{cita web|url=http://www.japigia.com/le/gallipoli/index.shtml|titolo=Gallipoli|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
Mi pare di capire che nessuno ha letto il libro in cui Bates descrive il suo metodo. Questo libro è stato tradotto in italiano ed edito dalla Jupiter. Nello stesso libro, ci sono documentati una serie di esperimenti che gettano le basi del suo metodo. Da questi esperimenti trae le sue teorie. Appena trovo qualche apprendista di medicina ufficiale con l'adeguata attrezzatura gli faccio ripetere gli esperimenti e vediamo cosa ne viene fuori.
Altri pensano che la città originaria sia stata la messapica [[Alezio]], e che in quel tempo lo scoglio su cui è posta Gallipoli servisse da stazione per i pescatori, che edificarono qualche casetta senza ordine per ripararsi. In effetti tutte le città messapiche erano collegate tramite tracciati stradali ai loro approdi portuali: [[Alezio]] era collegata a Gallipoli, [[Ugento]] a [[Torre San Giovanni]], [[Nardò]] a [[Santa Maria al Bagno]] a cui forse era collegata la stessa [[Manduria]]. In seguito alla distruzione di [[Alezio]], con l'accrescere della popolazione e degli artigiani, Gallipoli divenne una città. La tortuosità delle strade del centro storico sembra confermare questa teoria<ref>Bartolomeo Ravenna, Memorie Istoriche della città di Gallipoli.</ref>. L'impianto urbanistico della città vecchia è dovuto anche a motivi militari e climatici (la tortuosità delle strade è un'ottima difesa contro le truppe nemiche e i venti dominanti) inoltre si è sfruttato ogni centimetro quadrato disponibile pur di poter edificare entro la cinta muraria; infatti nel centro storico non esistono vere e proprie piazze ma al più qualche slargo.
--[[Utente:Xno|Xno]] 19:52, 28 gen 2007 (CET)
{{immagine grande|Panoramagallipolino.PNG|1000px|Panorama dell'antico [[Porto di Gallipoli]]}}
Ho un pò rivistola voce. NB la citazione è sotto copyright, senonché sul libro c'è scritto che non si può riprodurre il testo, tranne che per brevissime citazioni contenute in articoli e recensioni--[[Utente:Ssspera|Ssspera]] ([[Discussioni utente:Ssspera|msg]]) 13:16, 30 lug 2008 (CEST)
Altre fonti attribuiscono le origini della città ad altri eventi. [[Plinio il vecchio]], ad esempio, induce a dedurre che i [[Galli Senoni]] si siano insediati nel territorio<ref>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=wAlScRVakyEC&pg=PA126&lpg=PA126&dq=In+ora+vero+Senorum,+Callipolis,+quae+nunc+est+Anxa&source=bl&ots=y4VAzO7Xuh&sig=qBhRJ4k5T9hEZWxzmFwecaPeHto&hl=it&sa=X&ei=GrZzUeTZK8bxsgbizIAo&redir_esc=y#v=onepage&q=In%20ora%20vero%20Senorum%2C%20Callipolis%2C%20quae%20nunc%20est%20Anxa&f=false|titolo=La Puglia, a cura di Michele Orlando|accesso=1º maggio 2013}}</ref>; più credibile pare quella attribuita ai Messapi: è certo che Gallipoli fece parte della [[Magna Grecia]] controllando un vasto territorio comprendente l'attuale [[Porto Cesareo]]. Nel [[265 a.C.]] a fianco di Taranto e di [[Pirro]], si scontrò con Roma subendo una sconfitta che la relegò a colonia romana fino a diventare "municipium".<ref>Colletta istorica e tradizioni anticate sulla città di Gallipoli</ref>
== Fonti ==
Agli inizi del [[Medioevo]] fu quasi certamente saccheggiata dai [[Vandali]] e dai [[Goti]]. Ricostruita dai [[Bizantini]], Gallipoli conobbe un periodo di floridezza sociale e commerciale, sfruttando la sua posizione geografica. Durante il Medioevo appartenne alla [[Chiesa latina|Chiesa di Roma]] e fu teatro di durissimi scontri con il monachesimo greco, il cui ricordo si conserva ancora nell'Abbazia di San Mauro, i cui ruderi sono visibili sulla [[Serre salentine|serra]] che da est guarda alla città.
[[File:Distretto di Gallipoli.png|thumb|Il distretto di Gallipoli]]
La voce mi sembra un po' scarna di note, ho cercato di aggiungere qualcosa ma è davvero poca roba. Al contrario, la [[:en:Bates method|voce inglese]] mi sembra molto ricca di fonti che suffragano sia la pseudoteoria che la scienza ufficiale. Se qualche volenteroso fosse disposto ad aiutarmi, credo che si potrebbe tirar giù qualcosa di carino. --[[Utente:Maquesta|<span style="font-family:Kristen ITC, serif; color:#b470e2">Maquesta</span>]] <sup>'''[[Discussioni utente:Maquesta|<span style="font-family:Kristen ITC, serif; font-size:90%; color:#7077e2">Belin</span>]]'''</sup> 21:11, 24 gen 2011 (CET)
Nell'[[XI secolo]], Gallipoli fu occupata dai [[Normanni]] e successivamente, nel 1268, subì l'assedio di [[Carlo I d'Angiò]], determinandone di fatto il passaggio della città sotto il controllo degli [[Angioini]] e provocando la fuga degli abitanti nella vicina Alezio. La ripopolazione della città avvenne già nel [[XIV secolo|1300]] sotto il governo del [[Principato di Taranto]].
Nel 1484, i [[Veneziani]] ne tentarono l'occupazione con una flotta composta da settanta navi, tra cui sedici [[galee]] e cinque navi da carico, con settemila combattenti e trecento cavalli, contro i duecento gallipolini che manifestarono fino all'ultimo la loro fedeltà al regnante. Nel [[XVI secolo]] subì dapprima l'assedio degli spagnoli e poi dei [[Borbone]]; con questi ultimi entrò a far parte del [[Regno di Napoli]]. [[Ferdinando I di Borbone]] avviò la costruzione del porto che divenne nel [[XVIII secolo|Settecento]] la più importante piattaforma olearia del [[Mediterraneo]] per il commercio dell'[[olio per lampade]].
:nel we conto di darti una mano --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:red">Fammi un fischio</span>]]</small> 21:24, 24 gen 2011 (CET)
Il [[Distretto di Gallipoli (Regno delle Due Sicilie)|distretto di Gallipoli]] fu una delle suddivisioni amministrative del [[Regno delle Due Sicilie]], subordinate alla provincia di [[Terra d'Otranto]], soppressa nel 1860 con l'annessione al [[Regno di Sardegna]].
Fu costituito con la legge 132 del 1806 "sulla divisione ed amministrazione delle province del Regno", varata l'8 agosto di quell'anno da [[Giuseppe Bonaparte]].
[[File:Gallipoli-Ölmühle02.jpg|miniatura|Particolare di un [[Trappeto (frantoio)|frantoio]] gallipolino]]
Il distretto era suddiviso in successivi livelli amministrativi gerarchicamente dipendenti dal precedente.<ref>[[Distretto di Gallipoli (Regno delle Due Sicilie)]]</ref>. Al livello immediatamente successivo, infatti, individuiamo i [[circondari]], che, a loro volta, erano costituiti dai comuni, l'unità di base della struttura politico-amministrativa dello Stato moderno. A questi ultimi potevano far capo i villaggi, centri a carattere prevalentemente rurale.
I circondari del distretto di Gallipoli ammontavano a tredici: Gallipoli, [[Parabita]], [[Casarano]], [[Alessano]], [[Gagliano del Capo|Gagliano]], [[Presicce]], [[Tricase]], [[Ruffano]], [[Ugento]], [[Poggiardo]], [[Maglie]], [[Nardò]], [[Galatone]].
== Metodo bates ==
Da sempre ambita meta turistica, è stata raggiunta negli ultimi anni da un numero sempre crescente di visitatori diventando una delle mete preferite del Mediterraneo grazie al suggestivo centro storico, costituito da un intricato labirinto fatto di stradine tortuose, corti, bellissime chiese e palazzi storici.
Non riesco a capire come possiate affermare che il metodo bates non funziona. Chi vi scrive e' una persona che ha portato occhiali e lenti per 20 anni e da qualche mese lo sta provando e sta avendo dei risultati. Se volete essere una enciclopedia veritiera non dovete assolutamente inserire le vostre opinioni se non avete neanche provato la veridicita' del metodo, senza neanche ascoltare delle testimonianze. Se c'è qualcuno che finora ci ha preso in giro e' proprio la medicina moderna legata alle grandi case farmaceutiche e quindi ai loro profitti, che specialmente negli ultimi decenni pur di guadagnare se ne fregano della nostra salute e del nostro benessere. E il discorso e' valido anche per i nostri carissimi oculisti di oggi (vi ricordo che le operazioni per correggere la miopia anche con l'assistenza sanitaria costano dai 600 euro in su) ed ai negozi di ottica legati al profitto derivante dalla vendita di occhiali anziche' alla cura della vista. Spero che il paragrafo relativo alla inefficacia del metodo venga da voi rimosso, altrimenti cambierò la mia opinione nei vostri confronti visto che via avevo sempre considerato una enciclopedia libera che evidentemente tanto libera non e' <small>— ''Il precedente commento [[Aiuto:Firma|non firmato]] è stato inserito da [[Utente:79.35.63.122|79.35.63.122]] ([[Discussioni utente:79.35.63.122|discussioni]] <small>•</small> [[Speciale:Contributi/79.35.63.122|contributi]]){{#if:|, in data }}''.<!-- Template:Non firmato --></small>
=== Gallipoli nell'opera di [[Plinio il Vecchio]] ===
[[File:Plinyelder.jpg|miniatura|sinistra|[[Plinio il Vecchio]]]]
Lo storico gallipolino Stefano Catalano in una lettera rivolta al filosofo [[Giovan Battista Crispo]], ammette di provare un certo imbarazzo leggendo il testo di [[Plinio il Vecchio]].
{{Citazione|...in ora vero Senonum, Callipolis, quae nunc est Anxa...|Citazione nella Naturalis historia}}
L'interpretazione di questa citazione è stata oggetto di numerosi studi: [[Giovanni Arduino]] vuole che si legga ''in ora senum Callipolis'', poiché i Senoni giunsero a [[Roma]] e difficilmente nella zona meridionale d'Italia. Assunsero atteggiamento analogo altri storici come [[Antonio De Ferrariis|Antonio de Ferrariis]], [[Filippo Cluverio]]. Nell'opera di [[Bartolomeo Ravenna]] ''Memorie istoriche della città di Gallipoli'', si parla di un anonimo milanese il quale preferisce leggere la proposizione pliniana come ''in ora sinus Callipolis'' a differenza di Cluverio ''in ora Salentinorum Callipolis'', ossia Gallipoli nel golfo dei Salentini.
Molto probabilmente quel ''senonum'' presente nella [[Naturalis historia]] è stato un errore dei copisti o una abbreviazione dello scrittore stesso per indicare il [[Salento]]. Vi furono però storici come [[Polibio]], che appoggiarono la tesi di Plinio ammettendo che veramente i Senoni approdarono alle spiagge di Gallipoli. [[Appiano di Alessandria]] scrisse che la perla dello ionio era in passato abitata dai greci e dai Galli senoni, una popolazione celtica.
:porta i certificati medici che attestano le tue deficienze visive, ritorna poi da un medico "terzo" per nuovi certificati che attestino i miglioramenti, torna dal tipo che applica il metodo Bates e chiedigli di farne un articolo da pubblicare su un rivista [[peer review]] e quando questo sarà fatto ne daremo conto in wikipedia. Circa il resto leggi [[teorie del complotto]]. Saluti --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 12:18, 13 ago 2012 (CEST)
=== Simboli ===
[[File:Gallipoli (Italia)-Stemma.png|left|110px|Stemma civico]]
[[File:Gallipoli (Italia)-Gonfalone.png|right|110px|Gonfalone civico]]
Descrizione dello stemma:
{{Citazione|''Lo stemma raffigura un gallo coronato che reca tra le zampe un cartiglio con la scritta latina "FIDELITER EXCUBAT" ''|}}<br style="clear:left;"/>
qui si dice che il 'sunning' (guardare direttamente il sole) potrebbe causare cecità permanente (fonte? studi? dimostrazioni scientifiche?); io lo pratico tutti i giorni da 7 anni (in quasiasi stagione ed orario) e non sono diventato cieco e nemmeno minimamente peggiorato (anzi); a disposizione se utile a qualcosa per dimostrazione diretta --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 12:35, 13 ago 2012 (CEST)
Descrizione del gonfalone:
{{Citazione|''Il Gonfalone è costituito da un drappo perimetrato di azzurro, che porta in alto la scritta dorata CITTÀ DI GALLIPOLI; al centro, in campo rosso, vi è una corona a cinque torri, sotto la quale si trova lo scudo azzurro, al cui interno è riprodotto lo stemma civico. Lo scudo è incorniciato a sinistra da una fronda di alloro e a destra da una fronda di quercia con sottesa una lista bifida dorata.''|}}
:non ho motivo di non crederti ma in wikipedia si riportano le fonti; quando la tua testimonianza, accompagnata di cartelle cliniche sarà pubblicata su journal ne daremo conto. Le fonti relative al sunning sono la 2 e la 3. --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 12:40, 13 ago 2012 (CEST)
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di città.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Città dell'Italia
|motivazione=
|luogo=
}}<ref>dal sito del comune</ref>
E quali fonti avete per dire che non funziona? Sono documentate? <small>— ''Il precedente commento [[Aiuto:Firma|non firmato]] è stato inserito da [[Utente:79.35.63.122|79.35.63.122]] ([[Discussioni utente:79.35.63.122|discussioni]] <small>•</small> [[Speciale:Contributi/79.35.63.122|contributi]]){{#if:|, in data }}''.<!-- Template:Non firmato --></small>
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Barocco a Gallipoli ===
{{vedi anche|Barocco a Gallipoli}}
Nel [[XVII secolo]] si diffuse nella città ionica il [[Barocco]] e questo è testimoniato dalla presenza di numerosi edifici religiosi e civili presenti. Caratteri fondamentali di questo movimento furono le decorazioni floreali e angeliche esagerate, stravaganti ed eccessive.<br />
Gallipoli, insieme ad altre città salentine, per l'importanza degli edifici e le architetture religiose dell'epoca barocca, il cosiddetto ''[[Barocco leccese]]'', è stata inserita nella "Tentative Lists" dell'[[Unesco]] in attesa di eventuale riconoscimento come [[Patrimonio dell'Umanità]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://whc.unesco.org/en/tentativelists/1149/|titolo=Unesco. Salento and the Barocco Leccese|accesso=2 maggio 2013}}</ref>
[[File:Basilica Gallipoli.JPG|thumb|Facciata della [[Basilica concattedrale di Sant'Agata]].]]
[[File:Gallipoli Cattedrale 5.JPG|thumb|Martirio di Sant'Agata.]]
[[File:Chiesa di San Francesco di Paola Gallipoli.jpg|thumb|Chiesa di San Francesco di Paola.]]
:se tu affermi che gli asini volano sta a te portare le prove che ciò è vero. --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 13:14, 13 ago 2012 (CEST)
=== Architetture religiose ===
Se voi affermate che il metodo e' inefficace dovete anche voi provarlo altrimenti dovete rimanere neutri e scrivere solo esclusivamente che cos'e e non dare giudizi personali. Saluti Daniela <small>— ''Il precedente commento [[Aiuto:Firma|non firmato]] è stato inserito da [[Utente:79.35.63.122|79.35.63.122]] ([[Discussioni utente:79.35.63.122|discussioni]] <small>•</small> [[Speciale:Contributi/79.35.63.122|contributi]]){{#if:|, in data }}''.<!-- Template:Non firmato --></small>
==== Basilica Concattedrale di Sant'Agata ====
{{vedi anche|Basilica Concattedrale di Sant'Agata}}
La basilica concattedrale di Sant'Agata è una costruzione [[stile barocco|barocca]] del [[XVII secolo]] a [[croce latina]], edificata sul luogo di una chiesetta romanica dedicata a [[San Giovanni Crisostomo]]. Posta al centro e nel punto più alto dell'isola, sito probabilmente destinato ad area sacra sin dall'antichità, essa rappresenta uno dei principali monumenti dell'espressione barocca salentina.
Presenta un prospetto in [[carparo|tufo calcareo]] diviso in due ordini riccamente decorati. È caratterizzato da nicchie contenenti le statue in pietra di [[Sant'Agata]], [[San Fausto]], [[San Sebastiano]], [[Marina di Bitinia|Santa Marina]], [[Santa Teresa d'Avila]] e i busti dei Santi [[Agostino di Ippona|Agostino]] e [[Giovanni Crisostomo]] impostati sui riccioli delle [[volute]] di raccordo. L'interno, a tre navate, ospita pregevoli altari barocchi e numerose tele che fanno della concattedrale una vera e propria [[pinacoteca]]. Nel [[presbiterio]], delimitato da una balaustra marmorea, si innalza un maestoso altare maggiore in marmi policromi opera dell'artista bergamasco [[Cosimo Fanzago]]. Intorno ad esso sono la cattedra vescovile in legno e il grande [[Coro (architettura)|coro]] in legno di noce con quarantun [[Stallo (seggio)|stalli]]. Nel [[1949]] [[papa Pio XII]], su richiesta del vescovo Mons. Nicola Margiotta, l'ha elevata al rango di [[Basilica minore|basilica pontificia minore]].<ref>{{cita web|url=http://www.cattedralegallipoli.it/|titolo=Cattedrale di Gallipoli|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
:non ti posso provare che gli [[prova negativa|asini non volano]], mi spiace. Per approfondire leggi [[metodo scientifico]]. Circa la voce, ci sono fonti scientifiche che dicono che taluni aspetti sono dannosi (come il sunning) e fonti divulgative che dicono che il sistema nel suo complesso è antiscientifico in quanto contrario alle conoscenze di allora e ora. Evita di aprire ogni volta una sezione nuova e [[Aiuto:Firma|firmati]] per favore --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 13:35, 13 ago 2012 (CEST)
==== Chiesa di San Francesco di Paola ====
{{vedi anche|Chiesa di San Francesco di Paola (Gallipoli)}}
La chiesa di San Francesco di Paola, sede della confraternita di Santa Maria ad Nives o Cassopo, fu edificata nel [[1621]] e fece parte del convento dei [[Paolotti]]. Sorge sulle mura cittadine di fronte al porto.
grazie per la risposta, concordo con alcuni sul fatto che questa voce non è affrontata in modo del tutto imparziale, ma secondo un metro vetero-scientista, oramai ampiamente superato (se si fosse aggiornati culturalmente) ma tant'è che ancora oggi prevale a livello di massa; fate attenzione (non mi rivolgo ai curatori, ma alle persone che hanno a cuore la propria salute) perché l'avviso applicato alla pagina è fuorviante, lascia credere che l'approccio "ufficiale" della scienza medica sia invece affidabile, mentre sappiamo tutti quali siano i pessimi risultati della scienza moderna (cfr: Ivan Illich, Nemesi medica, 1976, Ed. Red) --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 16:33, 13 ago 2012 (CEST)
La sobria facciata, di forma rettangolare leggermente timpanata, presenta un semplice portale sormontato da una nicchia contenente la statua del Santo. In asse con il portale si apre una finestra finemente decorata. L'interno è costituito da un'unica navata separata dal presbiterio da un maestoso arco trionfale rivestito in legno colorato. La zona presbiteriale ospita un prezioso altare maggiore su cui si conserva la tela della ''Morte di San Giuseppe'' del pittore [[Romualdo Formosa]]. Sui muri laterali sono posizionati due grandi dipinti della seconda metà del Seicento raffiguranti i ''Miracoli di San Francesco di Paola''.
Nella navata sono presenti gli altari dedicati al titolare, a [[Arcangelo Michele|san Michele Arcangelo]] e a [[san Liborio]].
[[File:Chiesa di San Francesco d'Assisi Gallipoli.jpg|thumb|Chiesa di San Francesco d'Assisi]]
:quello che tu chiami "metro vetero-scientista" è il c.d. [[metodo scientifico]] che da Galileo in poi ci ha permesso di fare un po' di passi avanti (la tecnologia che stai usando ne è esempio). Circa la scienza "ufficiale" di solito si tratta di termine che usano i portatori di interessi particolari in merito alle terapie alternative, la differenza infatti è tra [[scienza]] e [[pseudoscienza]] a quest'ultimo campo appartiene il metodo Bates e i tuoi tentativi di spostare i paletti. Saluti ed evita di usare wikipedia per i tuoi proclami. --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 16:57, 13 ago 2012 (CEST)
==== Chiesa di San Francesco d'Assisi ====
{{vedi anche|Chiesa di San Francesco d'Assisi (Gallipoli)}}
Il nucleo più antico della chiesa di San Francesco d'Assisi risale al [[XIII secolo]], ma successivi rimaneggiamenti, intercorsi tra il Seicento e il Settecento, ne hanno radicalmente trasformato la struttura.
Il tono imperioso dell'ultima risposta ("evita di usare wikipedia per i tuoi proclami" !!!), direi preclude a qualsiasi discussione seria. Non sono stupito perché conosco il grado di infiltrazione nella cultura di massa del presupposto scientista. Chi ne è pervaso ritiene per lo più inconsciamente di conoscere la verità assoluta, basandosi su un metro da laboratorio, cui l'uso della tecnologia deve ben poco. Le idee altrui se diverse dalle proprie diventano proclami, le proprie idee essendo dogmi indiscutibili. Mi fa poco piacere notare che nemmeno su questa enciclopedia detta libera si possa dire realmente ciò di cui si è convinti, ma ci si debba inchinare a un diktat. Evidentemente oltre agli asini che volano o non volano non si riesce nemmeno a veder l'acqua in mare. Saluti ed evita di darmi altri suggerimenti, grazie, io scrivo e dico tutto quello penso, altrimenti non è libera discussione, diventa dittatura "culturale". --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 17:37, 13 ago 2012 (CEST)
La facciata, articolata su due livelli, si presenta al piano terra con un portale introdotto da un portico ad arco e al piano superiore con due corpi aggettanti e la parte centrale concava. L'interno, a tre navate, ospita dieci altari barocchi disposti lungo le pareti laterali. Pregevoli sono le tele e le opere d'arte appartenenti a epoche differenti come il presepe in pietra attribuito a [[Stefano da Putignano]] (fine XVI secolo). Di particolare suggestione sono le statue lignee dei due Ladroni (opere di [[Vespasiano Genuino]]), la cui "orrida bellezza" venne ricordata da [[Gabriele D'Annunzio]], giunto a Gallipoli nel [[1895]].
[[File:Puglia Gallipoli3 tango7174.jpg|thumb|left|Santissimo Crocifisso (sinistra) e San Domenico al Rosario (destra)]]
{{WNB}} --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 18:05, 13 ago 2012 (CEST)
==== Chiesa di San Domenico al Rosario ====
{{vedi anche|Chiesa di San Domenico al Rosario}}
La chiesa di San Domenico al Rosario, annessa all'ex convento dei [[Domenicani]], fu riedificata negli ultimi anni del XVII secolo sulle rovine di un tempio antico. Sede della confraternita del Rosario, l'edificio si presenta con un elegante prospetto in carparo decorato con nicchie e motivi floreali. L'interno, a pianta ottagonale con volta in pietra finemente decorata, ospita dieci altari barocchi impreziositi da alcune tele del pittore gallipolino Giovanni Domenico Catalano. L'adiacente [[chiostro]] del convento presenta alcuni affreschi raffiguranti la ''flotta cristiana all'ancora nella rada di Gallipoli'' dopo la [[battaglia di Lepanto]].
ok, grazie della precisazione, questa mi mancava :-) --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 09:33, 14 ago 2012 (CEST)
==== Chiesa del Santissimo Crocifisso ====
{{vedi anche|Chiesa del Santissimo Crocifisso (Gallipoli)}}
La chiesa del Santissimo Crocifisso, sede dell'omonima confraternita, venne eretta nel [[1750]] sui terreni di proprietà dei padri Domenicani, acquistati dalla confraternita nel [[1741]]. Il sobrio prospetto, spartito in due ordini da un'aggettante [[trabeazione]], è caratterizzato da una grande [[maiolica]] ottocentesca che raffigura il miracolo della traslazione del quadro della ''Vergine del Buon Consiglio'' e da una nicchia contenente un croce lignea recante il messaggio: ''IN HOC SIGNO VINCES''. L'interno, a navata unica riccamente decorata con stucchi, ospita un pregevole altare maggiore su cui è collocata un'antica scultura lignea del Cristo morto che viene portata in processione durante i riti della [[Settimana Santa]]. Decorano la navata nove tele, tutte del pittore Aniello Letizia, un [[pulpito]] barocco, piccole statue raffiguranti personaggi biblici e angeli, gli stalli confraternali del [[1867]] e la statua lignea del XVIII secolo ritraente [[san Michele arcangelo]].<ref>{{cita web|url=http://www.chiesacrocifisso.it/homepage.htm|titolo=Chiesa SS. Crocifisso|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
[[File:Gallipoli Chiesa.jpg|thumb|Chiesa di Santa Maria della Purità]]
[[File:Chiesa di Santa Maria degli Angeli Gallipoli.jpg|thumb|Chiesa confraternale di Santa Maria degli Angeli]]
==== Chiesa di Santa Maria della Purità ====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria della Purità (Gallipoli)}}
La chiesa di Santa Maria della Purità, sede dell'omonima confraternita, fu edificata nel [[1664]]. La facciata, delimitata lateralmente da due lesene e terminante con un cornicione in carparo leggermente aggettante sul quale poggia un frontone con due pinnacoli laterali, è caratterizzata da tre pannelli in maiolica raffiguranti la ''Madonna della Purità'', ''San Giuseppe'' e ''San Francesco d'Assisi''. L'interno, ricco di fastosi stucchi, ospita un marmoreo altare maggiore sul quale è collocata la tela di [[Luca Giordano]] raffigurante la Madonna della Purità tra [[san Giuseppe]] e [[san Francesco d'Assisi]]. Numerose sono le tele settecentesche che ricoprono le mura perimetrali della navata, molte delle quali opera del [[Muro Leccese|murese]] Liborio Riccio.<ref>{{cita web|url=http://www.chiesapurita.org/|titolo=Chiesa della Purità|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
: [[WP:NPOV]], [[WP:FONTI]]. Punto. --[[Utente:Veneziano|'''Veneziano''']]- <small>''[[Discussioni utente:Veneziano|dai, parliamone!]]''</small> 22:27, 14 ago 2012 (CEST)
==== Chiesa di Santa Maria degli Angeli ====
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Gallipoli)}}
La chiesa di Santa Maria degli Angeli, edificata nella seconda metà del Seicento, sorge lungo il perimetro delle mura, di fronte all'[[Isola di Sant'Andrea (Gallipoli)|isola di Sant'Andrea]]. Sede dell'omonima confraternita, composta da pescatori, agricoltori e artisti, presenta una semplice facciata impreziosita da un pannello maiolicato che ritrae la ''Madonna degli Angeli''. L'interno, il cui ingresso è sormontato dal settecentesco organo della controfacciata, ospita grandi tele settecentesche del pittore Diego Oronzo Bianchi di [[Manduria]] e il marmoreo altare maggiore del [[1865]]. Lungo le pareti sono disposti i seggi dei confratelli contrassegnati dalle cariche di pertinenza.
==== SantuarioFonte di Santadubbia Mariavalidità del Canneto ====
[[File:Chiesa del Canneto Gallipoli.jpg|thumb|Santuario di Santa Maria del Canneto]]
{{vedi anche|Santuario di Santa Maria del Canneto}}
Il santuario di Santa Maria del Canneto si erge nei pressi del ponte che collega la città vecchia, posta sull'isola, al borgo. Affacciata sullo specchio d'acqua del Seno del Canneto, l'antico [[porto di Gallipoli]], fu costruita nell'ultima metà del Seicento su un preesistente edificio sacro del 1504. Un portico, con tre arcate frontali e due laterali a tutto sesto con archi, introduce alle tre navate sormontate da un pregevole soffitto ligneo a cassettoni. Sulla parete di fondo troneggia l'antica effigie della ''Madonna del Canneto'', legata a una leggenda cara ai pescatori del posto.
Citazione: <<Palming o riposo oculare: questa tecnica, che consiste nel chiudere gli occhi e coprirli con il palmo di una mano, viene utilizzata come metodo sia diagnostico che terapeutico; Bates sosteneva infatti che solo chi vedeva un nero perfetto durante il palming poteva definirsi esente da problemi di vista, dimenticando che nessuno si trova mai in questa condizione, a prescindere dalla sua acuità visiva [Medbunker]>>
==== Chiesa del Carmine ====
La fonte (Medbunker) così riporta: "C'è un particolare che sfugge a Bates: nessuno vede in quelle condizioni "perfettamente" nero. Per vari motivi (anche per meccanismi fisici o per stimolazioni esterne) tutti noi vediamo un nero con sfumature di grigio, spesso piccoli lampi, scintille, velature chiare. E' assolutamente normale e non dipende da eventuali problemi di vista."
{{vedi anche|Chiesa del Carmine (Gallipoli)}}
La chiesa del Carmine, sede della [[confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo]] e della Misericordia, fu ricostruita nel [[1836]] e disegnata da Vito Donato da [[Galatone]]. La chiesa sorge sul luogo dove prima erano la chiesa di Santa Maria della Misericordia e l'oratorio dedicato alla beata Vergine del Carmine, abbattuti per le precarie condizioni statiche. L'edificio ospita un'edicola con una raffigurazione del [[Compianto di Cristo|Compianto sotto la Croce]] - un dipinto del [[1931]] di Giulio Pagliano -, il [[Coro (architettura)|coro]] ligneo per i confratelli, l'altare maggiore e due altari laterali.
Non è scritto nient'altro riguardo alla questione, la stessa fonte "non ha fonti" quindi non c'è argomentazione. La fonte è priva di qualsivoglia affidabilità.{{nf|21:19, 21 set 2012|94.47.141.139}}
==== Chiesa Arciconfraternale della Santissima Trinità e delle Anime del Purgatorio ====
[[File:Gallipoli Italy cross and skull and crossbones.jpg|miniatura|Particolare dell'Arciconfraternita delle Anime del Purgatorio e della Santissima Trinità]]
La chiesa della Santissima Trinità e delle Anime del Purgatorio, sede dell'omonima confraternita, venne edificata tra il [[1665]] e il [[1675]] su disegno dell'architetto padre Carlo Coi. Presenta una semplicissima facciata, priva di qualsiasi elemento architettonico e decorativo; l'interno, a navata unica con presbiterio, ospita numerose tele di [[Giuseppe Franco]] e [[Liborio Riccio]]. Interessanti sono l'altare maggiore in oro zecchino del [[1678]] arricchito dalle statue di [[santa Teresa d'Avila]] e dell'[[Angelo Custode]], la tela delle ''Anime del Purgatorio e la Trinità'' del [[1684]], l'organo del [[1794]] e l'ottocentesco pavimento maiolicato. Viene denominata gergalmente la "confraternita dei nobili" in quanto, in passato, solo a questi era ammesso di farne parte.
:la fonte è un medico con nome e cognome --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 22:55, 21 set 2012 (CEST)
==== Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo ====
[[File:Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Gallipoli.jpg|thumb|Chiesa dei Santi Pietro e Paolo]]
La chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, sede dal 1904 circa della Confraternita di San Giuseppe e della buona morte, fu edificata tra il 1598 e il 1600 e appartenne al soppresso monastero delle [[monache clarisse|clarisse]] fondato nel 1578.<br />La chiesa, al quale si accede attraverso un pregevole portale finemente scolpito con motivi floreali, ospita una consistente raccolta di opere pittoriche attribuibili al gallipolino Giovan Domenico Catalano, prodotte a cavallo fra gli ultimissimi anni del Cinquecento e i primi anni del Seicento. Sull'altare maggiore è presente un grande dipinto del 1599 raffigurante i santi [[San Pietro|Pietro]], [[San Paolo|Paolo]], [[Francesco d'Assisi]] e [[Chiara d'Assisi]]. Nella navata sono collocati gli altari barocchi, con rispettive tele, della [[Crocifissione]], di [[Santa Caterina d'Alessandria]] e dell'[[Annunciazione di Maria]]. Nella cantoria è situato un organo del 1779.
William Horatio Bates. E' un medico con nome e cognome. Ma questo, giustamente, non dà validità alle sue tesi.{{nf|21:19, 21 set 2012|94.47.141.139}}
==== Chiesa conventuale di Santa Teresa ====
La chiesa di Santa Teresa, con l'annesso monastero delle [[Teresiane]], fu costruita tra il 1687 e il 1690 per volere del vescovo spagnolo Antonio Perez de la Lastra, del quale è visibile il marmoreo monumento funerario ''in cornu evangeli''.<br />La sobria facciata presenta un unico portale d'accesso sormontato dallo stemma episcopale di mons. De Rueda e da un'epigrafe che ricorda l'edificazione della chiesa e la concessione dell'indulgenza plenaria ai fedeli che avessero recitato l'[[Ave Maria]]. Sovrasta il tutto una statua in pietra di [[Santa Teresa d'Avila]].
:Le tesi di Bates sono stae smentite da tutti e dalla scienza. Non così quanto esprime Medbunker che si rifà semplicemente al main stream sceintifico --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 10:38, 22 set 2012 (CEST)
L'interno presenta un grandioso [[retablo]] dell'altare maggiore, scolpito in [[pietra leccese]], con il monumentale altare marmoreo policromo (prima metà del XVIII secolo). Tra le opere di maggior rilievo si segnalano il settecentesco organo montato sulla [[cantoria]] nel presbiterio, attribuibile al mastro organaro Carlo Sanarica, originario di [[Grottaglie]] e morto a Gallipoli nel 1770, e la tela raffigurante i santi [[Sant'Agostino|Agostino]] e [[Ignazio di Loyola]] attribuibile alla scuola leccese del pittore [[Antonio Verrio]].
Provate a leggere "L'arte di vedere" di Aldous Huxley. Che recuperò la vista grazie al metodo Bates. Del resto lo sanno tutti che l'Arte è un mondo immensamente superiore all'angusto orticello della scienza da laboratorio. Escludendo ovviamente la fisica quantistica (Einstein, Schroedinger) che, dopo averla demolita (ma per i main stream e per le riviste patinate non è così), della scienza di matrice ottocentesca se ne ridono. Ignlig, per un minimo di credibilità, almeno correggiti l'ortografia. --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 19:15, 22 set 2012 (CEST)
==== Chiesa dell'Immacolata Concezione ====
La chiesa dell'Immacolata Concezione, sede della omonima confraternita, fu costruita tra il 1767 e il 1768. Il prospetto, inquadrato da due [[paraste]] con capitelli corinzi, presenta due porte d'accesso e una finestra centrale. L'interno, a navata unica riccamente decorata con stucchi, conserva numerose tele settecentesche. Pregevoli sono quelle raffiguranti le storie di Tobia eseguite da [[Oronzo Tiso]] nella seconda metà del XVIII secolo. L'altare maggiore è sormontato da una tela raffigurante l'[[Immacolata Concezione|Immacolata]] con san Francesco e san Giuseppe. In sagrestia sono custoditi un organo del 1560 e la statua dell'Immacolata in cartapesta.
[[File:Gallipoli Santa Cristina.jpg|thumb|Statua di santa Cristina nella chiesetta omonima]]
:leggi [[pseudoscienza]], lì c'è scritto tutto ed evita di usare questa pagina come un blog--[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 19:21, 22 set 2012 (CEST)
==== Chiesetta di Santa Cristina ====
::a latere, se tu oggi stai scrivendo qui lo devi non a gente come Bates ma all'orticello --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 19:31, 22 set 2012 (CEST)
La piccola chiesa di Santa Cristina, situata presso il porto Peschereccio, di fronte al Rivellino, fu costruita nel 1607. Presenta un semplicissimo prospetto con portale architravato e un sobrio interno in cui si conserva una statua di [[santa Cristina di Bolsena]]. L'originario altare esistente fu trasferito nel 1770 nel vicino santuario del Canneto.<br />Sconsacrata per un certo periodo e adibita a deposito delle reti dei pescatori, fu recuperata e riaperta al culto nel 1865. Per santa Cristina, a cui la leggenda attribuisce il miracolo della fine dell'epidemia di [[colera]] che colpì la città nel 1867, si organizzano ogni anno solenni festeggiamenti.
a latere, Ignlig evita anche tu allora di usare questa pagina come un blog, se non vuoi che altri ti imitino, e almeno impara l'ortografia --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 19:33, 22 set 2012 (CEST)
==== Chiesa di San Pietro dei Samari ====
La chiesa di San Pietro dei Samari, situata in aperta campagna a sud della città, è un'antica costruzione bizantina. Deve il suo nome al vicino fosso dei Samari e la tradizione colloca la sua fondazione al periodo in cui l'apostolo [[san Pietro]], in viaggio verso [[Roma]], attraversò questi luoghi. Da un'incisione latina ottocentesca (probabilmente in sostituzione di una più antica), posta sul prospetto, si può dedurre che la chiesa venne edificata nel 1148 per volere di Ugo di Lusignano, un feudatario francese, condottiero dei [[Crociato|Crociati]].
:hai ragione. Circa l'imparare non mancherò di farlo. --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 19:36, 22 set 2012 (CEST)
L'edificio, il cui prospetto con motivi ad [[archetti pensili]] è nascosto da un settecentesco corpo di fabbrica, si presenta altamente compromesso a causa dell'abbandono e dell'incuria. L'interno si compone di un'unica navata, divisa in due [[campate]] scandite da possenti archi su cui si scaricano due cupole di copertura, terminante con abside semicilindrica. Nulla è rimasto dell'originaria decorazione, come ad esempio il dipinto, realizzato da Giovanni Andrea Coppola, raffigurante i Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Se questo spazio si chiama Discussione, credo sia aperto a ogni forma di riflessione, giusta o sbagliata che sia; l'affermazione che questo spazio non deve essere un Blog ad ogni evenienza di disaccordo (non si sa perché, con te) è fuori luogo, in quanto un Blog è gestito da una persona sola e al massimo si possono inserire commenti secondari. Se Discussione dev'essere discussione sia, e se così non è l'utente rileverà solo l'incapacità da parte di alcuni di partecipare alla discussione. Io non ho la verità in tasca (e tu nemmeno) ma ho letto e studiato molto, anzi moltissimo, e dunque non sono disposto ad accettare semplificazioni di routine. Erich Fromm scrisse un bel capitolo sull'Arte del dialogo, che insegnava a comprendere le ragioni dell'altro senza cadere nel paradigma scontato o nel cliché, o nel dogma. La ragione e il torto non sono assoluti se non per chi ha paura del libero confronto. --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 20:00, 22 set 2012 (CEST)
==== Chiese soppresse da decreto vescovile ====
A Gallipoli nel XVII secolo vennero costruiti numerosi edifici religiosi su indicazione dello storico [[Concilio di Trento]] convocato da [[papa Paolo III]]. Molti di essi sono scomparsi;<ref>dal sito ufficiale dello storico gallipolino Federico Natali.</ref>
* "Confraternita di Sant'Antonio Abate" nel centro storico della città, che si trovava in via [[Giuseppe Ribera]]. I confratelli di questo oratorio indossavano un saio bianco, una mozzetta con le immagini e gli stemmi religiosi e un cappuccio nero. Oggi sui resti di questa chiesa estinta sorge una piccola cappella con una nicchia dedicata al santo.
* Oratorio di Sant'Angelo (attuale biblioteca comunale e Archivio Storico)
* Il convento dei Riformati di San Francesco d'Assisi
* Il convento dei Domenicani, dedicato alla Santissima Annunziata
* Il convento dei Paolotti, autorizzato nel 1622 dal vescovo Consalvo de Rueda non appena il prelato prese possesso della cattedra della diocesi di Gallipoli.
* la chiesa di San Giusto
* Il convento dei Cappuccini, intitolato a S. Maria delle Grazie
* I conventi dei Mendicanti di Gallipoli non furono appressi nel 1600 per l'opposizione del clero diocesano di Gallipoli e del Capitolo della cattedrale.
Il vescovo Giuseppe Massa, nel 1652, aveva ricevuto dalla Congregazione sullo stato dei regolari una circolare con allegata la copia della
bolla Instaurandae, e l'elenco dei conventi da sopprimere. Le autorità ecclesiastiche per opporsi alla decisione di [[Innocenzo X]] convocò il capitolo della Basilica Cattedrale gallipolina e il Decurionato della città, consapevole che la bolla emanata dal pontefice avrebbe avuto delle implicazioni negative sulla cittadina. mons. Massa, nel 1653, inviò alla Curia papale una supplica in cui veniva chiesto al papa di annullare il provvedimento di soppressione dei conventi. Nei primi del 1654 giunse a Gallipoli la notizia che la Congregazione sullo Stato dei Regolari aveva ritirato la bolla ed affermò l'utilità spirituale per gli abitanti del territorio di Gallipoli.
:a cosa serve questa pagina è scritto in [[Aiuto:Pagina di discussione]] --[[Utente:Ignlig|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignlig|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 00:27, 23 set 2012 (CEST)
==== Altre chiese ====
* Chiesetta di San Luigi
* Chiesetta dei Santi Medici Cosimo e Damiano
* Chiesetta di San Giuseppe
* Monastero delle suore di clausura, fondato il 27 maggio 1692 dal vescovo castigliano Antonio Perez De la Lastra.
* Ex oratorio e chiesa di Sant'Angelo, attuale archivio storico comunale (XV secolo)
senza offesa per nessuno, sembra a volte di navigare in un ambiente orwelliano, non sai mai se stai parlando a un'uomo o a una macchina :-) --[[Utente:Savonese|Savonese]] ([[Discussioni utente:Savonese|msg]]) 21:09, 24 set 2012 (CEST)
=== Architetture civili ===
Nella città di Gallipoli sono numerosi i palazzi di origine rinascimentale e barocca; molti di questi erano in mano a delle nobili famiglie del [[Regno delle due Sicilie]] della Spagna; nello spazio sottostante ne sono indicati soltanto i principali e i più noti.
==insegnante==
==== Palazzo Pirelli ====
Buongiorno a tutti, insegno il metodo Bates ormai da 4 anni e mi sto laureando in optometria. Premesso che conosco professionisti e medici, in particolare ortottisti e oftalmologi, che insegnano questo metodo sia in Italia che all'estero con percentuali di successo molto significativi, io ne sono un esempio.
[[File:Palazzo Pirelli Gallipoli.jpg|thumb|Palazzo Pirelli]]
Forse non si comprende il fatto che quando ci sono interessi economici grandi le "fonti" sono molte volte pilotate. E questo non succede solo nel caso del metodo Bates. Io considero il metodo Bates all'interno del visual training, disciplina optometrica ormai molto affermata, soprattutto nei paesi anglosassoni. Affermata con relative fonti. Quello che non comprendo è il motivo per cui la validità di un metodo venga messa in discussione giudicando affermazioni scritte da un medico oftalmologo, W.H. Bates, quasi 100 anni fa. E' ovvio che ciò che si poteva dire, in base alle conoscenze di allora, non siano più valide oggi. Anche ciò che è stato affermato da Darwin o da Galileo o da tanti altri, oggi non è più valido del tutto, senza togliere all'impulso evolutivo che hanno dato questi personaggi all'umanità. In analogia Bates lo è stato per quanto riguarda il visual training.
Palazzo Pirelli, situato di fronte alla concattedrale, risale al [[XVI secolo]]. Fu ristrutturato in stile barocco e arricchito da un bel portale e da una loggia. Si accede dall'antico portale cinquecentesco catalano-durazzesco. L'interno è ricco di decorazioni, tra le quali si distingue quelle del soffitto dell'antico ingresso che nel [[1814]] fu trasformato in farmacia. Il soffitto evidenzia alto-rilievi in carparo, corredati da fregi e cornici che si incontrano nella chiave di volta. Questa rivela una formella centrale raffigurante l'incontro fra due divinità mitologiche: [[Minerva]] armata (la sapienza) con ai piedi la civetta e il gallo, animali di attenzione preferiti dalla dea, e la dea [[Fortuna (divinità)|Fortuna]] recante in mano la [[cornucopia]] (simbolo dell'abbondanza) e un timone per indirizzare il destino degli uomini. Questi elementi simbolici rimandano all'augurale motto cinquecentesco: ''Sapienza e Fortuna sovrintendano al governo della Città''.
Una considerazione secondo me importante è vedere come la pagina italiana di wikipedia sul metodo Bates sia molto diversa e molto più accanita contro il metodo di quanto lo siano le relative pagine wikipedia spagnole o inglesi. Com'è possibile che ci siano "fonti" diverse da paese a paese, in un contesto scientifico e medico, al mondo di oggi? Viene da pensare che le diverse pagine nei diversi paesi siano pilotate più che dalle fonti, da situazioni geopolitiche ed economiche del paese. O meglio detto, per non colpevolizzare wikipedia, le fonti stesse su cui si basa wikipedia vengono pilotate da dette situazioni.
Grazie per l'attenzione <small>— ''Questo commento senza la [[Aiuto:Firma|firma utente]] è stato inserito da [[Utente:Daniele Fipaldini|Daniele Fipaldini]] ([[Discussioni utente:Daniele Fipaldini|discussioni]] · [[Speciale:Contributi/Daniele Fipaldini|contributi]]) ''.</small>
:guarda, credo che tu abbia fatto il perfetto sunto di [[Pseudoscienza#Caratteri]]; ci hai messo tutto dal complotto all'ostracismo. E cmq non mi pare che la voce in en.wikipedia sia molto differente dalla nostra che anzi in modo più netto ne dovrebbe sottolineare l'inefficacia --[[Utente:Ignisdelavega|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignisdelavega|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 13:45, 21 feb 2019 (CET)
==== Palazzo Assanti-Aragona ====
Il palazzo si trova in via [[Giuseppe Ribera]] nel centro storico della città ed appartenne ad una delle più nobili famiglie del [[1500]]; l'esistenza della famiglia è attestata già nel XII secolo dallo scrittore ed [[abate]] gallipolino Francesco Camaldari.
I committenti dello stabile furono Angelo Assanti e Antonio; ad uno di questi andò in sposa una fanciulla proveniente dalla famiglia [[Aragona]] così come lo dimostra lo stemma posto sul lato sud-est; passò in seguito al De Tomasi il quale sposò l'ultima superstite degli Assanti, Antonia. Per successione la proprietà andò al figlio Filippo, nato a Gallipoli, che ricevette nel [[1709]] il titolo di Conte.
Fu Vincenzo Gallo [[magistrato]], [[letterato]] e [[archeologo]] famoso per la stesura di un'opera storica sulla vera forma della croce di [[Gesù Cristo]]. Caratteristica del palazzo è il [[Trappeto (frantoio)|frantoio ipogeo]] scavato completamente nella pietra.
::Caro Ignis, il mio non era un sunto di niente, non conoscendo peraltro la pagina wikipedia da te citata. Il mio voleva essere solo l'opinione personale, pertinente alla pagina di discussione. Inoltre il mio intervento non voleva essere né di natura scientifica, avendo comunque delle pubblicazioni scientifiche peer review (non sul metodo Bates), né di natura pseudoscientifica, ma ti ripeto solo l'opinione personale sull'argomento. Conosco bene il metodo scientifico avendo fatto già delle pubblicazioni peer review, ma non trovo adatto questo il posto per fare scienza, secondo sempre la mia opinione personale. Solo mi sento di dirti che non hai risposto ai contenuti della prima parte della mia personale opinione e quindi mi sembra fuori luogo esprimere la tua opinione in risposta alla mia. Solo su un argomento hai risposto, quello relativo alla pagina wikipedia metodo Bates inglese. E si anche la pagina inglese afferma l'inefficacia del metodo, ma con una dialettica del tutto diversa. Questo è quello che alludevo, forse non in maniera chiara, nell'ultima parte della mia opinione precedente. Cari saluti e buon proseguimento <small>— ''Questo commento senza la [[Aiuto:Firma|firma utente]] è stato inserito da [[Utente:Daniele Fipaldini|Daniele Fipaldini]] ([[Discussioni utente:Daniele Fipaldini|discussioni]] · [[Speciale:Contributi/Daniele Fipaldini|contributi]]) ''.</small>
==== Palazzo Specolizzi ====
[[File:Palazzospecolizzi.JPG|miniatura|140px|Particolare dello stemma di palazzo Specolizzi, ormai logorato]]
[[File:Stemmasp.PNG|miniatura|sinistra|Stemma fam. Specolizzi (Vincenzo Dolce)]]
La residenza signorile, risalente al XIV secolo, è sita nella centralissima via [[Giuseppe Ribera]]) nel centro storico della città.
Tralasciando tutte le avversità nel ricostruire la storia degli Specolizzi, si è invece a conoscenza dell'importanza della famiglia, la quale ricoprì per ben undici volte (dal [[1484]] al [[1697]]) la suprema carica di [[Sindaco]], come si è potuto evincere dagli stemmi dipinti nella sala consiliare dell'antico palazzo di città.
Il [[notaio]] Vincenzo Dolce, nell'opera ''Illustrazione sugli stemmi dipinti nella Sala del Palazzo Comunale di Gallipoli'', afferma che il sindaco Costantino Specolizzi fu il primo a far dipingere nel Palazzo di città il simbolo della sua famiglia nel [[1484]], proprio durante l'assedio dei Veneziani. Egli così scrive:"Specolizzi « fu il primo che fé dipingere sulla sala del Palazzo Comunale il suo scudo ». In questo stemma, racchiuso in una cornice esagonale, ''« evvi in campo azzurro una fascia da dritta a manca di colore arancio dinotante onore, di cui si gloriò sempre la sua famiglia, ed entro la fascia v'intersò tré colombe nere simbolo delle tré luttuose giornate di quel fierissimo combattimento »''.
Altre personalità appartenenti alla famiglia degli Specolizzi furono [[medici]] e religiosi che occuparono alte cariche ecclesiastiche.
È d'obbligo ricordare il primo cittadino Costantino Specolizzi, il quale difese il Regio Governatore e la città nel celebre assalto veneziano del [[1484]], subendo crudeli maltrattamenti <ref>Memorie istoriche della città di Gallipoli (1836), pg.229 - Bartolomeo Ravenna</ref> <ref> http://www.anxa.it/pages/archivio/7--gennaio-2004/le-vie-di-gallipoli.php </ref>.
::perdonami il commento precedente certamente tranchant ma il succo del discorso è questo: wikipedia scrive quello che le fonti scrivono, tu hai fonti peer review (visto che di scienza si parla) che dicono qualcosa di diverso del metodo Bates?
Oggigiorno, l'edificio conserva sostanzialmente l'aspetto originario: lineamenti classici con mensolette decorative in pietra sul cornicione. Un ampio portone d'accesso conduce ai locali superiori; conserva alte e solide mura e quattro balconi.
::Per la firma leggi [[Aiuto:Firma]] --[[Utente:Ignisdelavega|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignisdelavega|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 07:50, 22 feb 2019 (CET)
Sull'angolo sud-ovest (angolo con Corte S.Antonio) sopravvive lo [[stemma]] della nobile famiglia interamente logorato nelle figurazioni araldiche, posto sul coronamento del prospetto montato su mensolette cinquecentesche.
:::No. Non esistono articoli scientifici che dimostrano l'efficacia del metodo Bates. Bensì esistono molti articoli scientifici che dimostrano come la vista può migliorare in base a dei principi che trovano le loro origini su ciò che diceva il medico oftalmologo W.H. Bates. <ref>''Improving vision: neural compensation for optical defocus. Mark Mon-Williams, et al., Proc R. Soc. Lond. B (1998) 265, 71-77.''</ref><ref>''Blakemore, C. B. & Sutton, P. 1969 Size adaptations: a new after-
effect. Science 166, 245-247.''</ref><ref>''Neural adjustments to image blur. M.A. Webster et al., 2002 Nature Neuroscience; 5(9): 839-840.''</ref><ref>''Ellen Langer, et al. (2010) Using Mindlessness (Mindfully) to Improve Visual Acuity. Psychological Science 21(5) 661–666. http://pss.sagepub.com/content/21/5/661''</ref><ref>''Introduction to placebo effects in medicine: mechanisms and clinical implications. Phil. Trans. R. Soc. B 2011 (366) Karin Meissner, et.al''</ref><ref>''Mackworth, N H (1976) Stimulus density limits in the useful field of view. Monty & Senders (Eds.) Eye Movements and Psychological Processes. Eribaum Hillsdale, NJ.''</ref><ref>''Foveal vs. Parafoveal Processing in Anxiety: Broadened Spatial Attention for Threat Words. Aida GutieÅLrrez and Manuel G. Calvo (2011) Psicológica (2011), 32, 301-321.''</ref><ref>''Retinal Glial Cells Enhance Human Vision Acuity A. M. Labin and E. N. Ribak Phys. Rev. Lett. 104, 158102 (2010).''</ref><ref>''The Functional Impact of Mental Imagery on Conscious Perception.
Joel Pearson, et al. (2008) Current Biology 18, 982–986.''</ref><ref>''Cursive Writing with Smooth Pursuit Eye Movements. Jean Lorenceau (2012) Current Biology 22, 1506–1509.''</ref><ref>''The Control of Voluntary Eye Movements: New Perspectives
Richard J. Krauzlis
Neuroscientist 2005 11: 124.''</ref><ref>''Kaichiro Wada, et al., A Study on Cases of Good Apparent Accommodation Using an All-distance Visual Acuity Chart and Corneal Shape Analysis. Japanese J. Ophthalmol 47, 226–231 (2003).''</ref><ref>''Dong Hui Lim, et al., Factors Affecting Near Vision After Monofocal Intraocular Lens Implantation, J Refract Surg. 2013;29(3):200-204.''</ref><ref>''“Genes of Happiness and Well Being” In The Context Of Search Activity Concept. Vadim S. Rotenberg (2013) Activitas Nervosa Superior, 55(1) 21.''</ref><ref>''Better Eyesight. A MONTHLY MAGAZINE DEVOTED TO THE PREVENTION AND CURE OF IMPERFECT SIGHT WITHOUT GLASSES. Published by Dr. William H. Bates. July 1919 − June 1930''</ref> N.B. Sono tutti articoli scientifici peer review (a parte l'ultimo che sono gli articoli autoprodotti di Bates) e nessuno cita il metodo Bates. Bisogna conoscere il metodo Bates per sapere che quel che si dimostra è un'affinazione moderna di ciò che diceva Bates. Poi è vero anche che molte cose che diceva Bates non erano esatte, ma questo è dovuto principalmente alle conoscenze anatomiche e fisiologiche del sistema visivo di quel tempo molto rudimentali. Sta di fatto che oggi si sta diffondendo sempre più il visual training e la vision therapy, come anche il metodo Bates, purtroppo non in Italia che rimane sempre un pò indietro. Con questi si possono migliorare varie performance visive ed in definitiva l'acuità visiva. Il punto è: chi è stato il primo a dire alla scienza che dai difetti refrattivi si può migliorare con degli esercizi (oculari)? Guarda caso fu proprio W.H. Bates. Perché quindi non riconoscergli questo ruolo e denigrarlo? Non si denigra mica Darwin e molte cose che dicevano non sono esatte, così come tutti i più grandi scienziati. Per quanto riguarda il miglioramento visivo, al mondo d’oggi, c'è chi per rimanere fedele alla sua figura, continua ancora a chiamare tutto questo lavoro metodo Bates (compreso medici oculisti e ortottisti che conosco e psicologi). C'è chi invece chiama questo lavoro visual training o vision therapy. Ma il punto è che scrivere che il metodo Bates non ha un effetto sulla vista, o se lo ha lo peggiora, è fare cattiva informazione. Non si può affermare questo, anche solo per rispetto delle centinaia se non migliaia di persone che ne fanno uso e che trova molto giovamento e migliora la vista. Wikipedia vuole fare una buona o cattiva informazione? Gli articoli scientifici che dimostrano l'inefficacia del metodo Bates sono in realtà scritti da persone che non conoscono affatto il metodo e questo wikipedia a mio avviso lo dovrebbe contemplare. Perché non riconoscere, seppur nei suoi limiti, dettati soprattutto dalle limitate conoscenze di quel tempo, che fu Bates per la prima volta a dire alla scienza che si può "lavorare" sulla vista e non solo mettere lenti? Per accertarsi di quel che dico, basta parlare con i diversi professionisti (oftalmologi, optometristi, ortottisti) che si occupano anche di miglioramento della vista. In questo senso, per questo argomento, wikipedia sta facendo davvero una cattiva informazione.<references/>
Sino alla fine dell'[[Ottocento]] lo stabile fu di proprietà della famiglia Frisenna (si ricorda il Dott. Nicola Frisenna [[notaio]] dal [[1853]] al [[1891]]).
Nel [[1912]] fu acquistato dalla erigenda [[Santuario di Santa Maria del Canneto|Parrocchia del Santuario del Canneto]]; appartenne poi fino ai primi del XX secolo a Mons. Giovanni Tricarico, [[Canonico]] del [[Capitolo (cristianesimo)|Capitolo]] della [[Cattedrale di Gallipoli|Basilica Pontificia Cattedrale di Gallipoli]], nonché economo spirituale della [[Diocesi di Gallipoli]] a partire dal luglio [[1916]].
<small>— ''Questo commento senza la [[Aiuto:Firma|firma utente]] è stato inserito da [[Utente:Daniele Fipaldini|Daniele Fipaldini]] ([[Discussioni utente:Daniele Fipaldini|discussioni]] · [[Speciale:Contributi/Daniele Fipaldini|contributi]]) ''.</small>
==== [[Episcopio (Gallipoli)]] ====
Il Palazzo vescovile è attiguo alla [[Cattedrale di Gallipoli]]. Il vescovo Massa nel 1652 fece demolire la struttura preesistente in quanto in stato fatiscente e, nel 1700, il vescovo [[Oronzo Filomarini]] lo abbellì di suppellettili, mobili pregiati, tele e affreschi realizzati dall'artista gallipolino Michele Lenti.
L'edificio è ampio, magnifico e disposto in tre grandi piani e dispone di un giardino e di una cappella privata del vescovo. Nel corso degli anni vi hanno fatto visita sovrani e personalità eminenti del panorama politico e religioso. È doveroso citare la visita svolta nel [[1844]] da [[re]] [[Ferdinando II]] con la consorte [[Maria Teresa d'Austria]].
In passato ha ospitato diverse istituzioni scolastiche, tra l'attuale [[Liceo Quinto Ennio]].
:questa voce parla del Metodo Bates e non di ''articoli scientifici che dimostrano come la vista può migliorare in base a dei principi'' di Bates. Anche fosse vero quello che dici, e io non metto in dubbio che sia vero, non sta nè a me nè a te collegare questi studi al metodo Bates. Se e quando ci saranno fonti secondarie autorevoli che scriveranno che questi articoli scientifici ''dimostrano come la vista può migliorare in base a dei principi che trovano le loro origini su ciò che diceva il medico oftalmologo W.H. Bates'' allora lo scriveremo anche in wikipedia. Fino ad allora non [[WP:NRO|c'è posto per queste asserzioni]]
==== Palazzo Tafuri ====
:Che il metodo sia invece pura pseudoscienza è attestato da [https://oggiscienza.it/2019/02/14/metodo-bates-occhiali/ diverse] fonti secondarie [https://www.cicap.org/n/articolo.php?id=272811 autorevoli] --[[Utente:Ignisdelavega|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignisdelavega|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 18:36, 8 mar 2019 (CET)
[[File:Palazzo Tafuri Gallipoli.jpg|miniatura|145px|palazzo Tafuri]]
Il Palazzo Tafuri è l'edificio che meglio risponde alle caratteristiche del Barocco leccese; esso fu voluto da un [[giureconsulto]], cioè un esperto di diritto proveniente da [[Matino]]. Il palazzo è costruito con una squisita grazia barocca ed è ricco di particolari in carparo e da finestroni ovali. Le balconate richiamano uno stile spagnoleggiante. Oggi è proprietario un [[colonnello]] in quanto i Tafuri lo vendettero nel XIX secolo.
:::Basta conoscere il metodo Bates e gli articoli scientifici che il collegamento c'è. Non bisogna fare un collegamento. Se non conosci il settore, invece, è difficile vedere questo collegamento (e magari come dici tu si tenta di farlo). Se ti interessa approfondire (spero di si visto che ne parli) basta chiedere il parere di alcuni oftalmologi, optometristi e altri professionisti del settore che conoscono la materia (mi ci metto anche io tra questi ultimi). E' bene fare una buona informazione!!! <small>— ''Questo commento senza la [[Aiuto:Firma|firma utente]] è stato inserito da [[Utente:Daniele Fipaldini|Daniele Fipaldini]] ([[Discussioni utente:Daniele Fipaldini|discussioni]] · [[Speciale:Contributi/Daniele Fipaldini|contributi]]) ''.</small>
==== Palazzo del seminario ====
Il palazzo del seminario, su indicazione del [[Concilio di Trento]], fu voluto dal vescovo [[De Ruenda]]. Il progetto elaborato fu ripreso dal vescovo Serafino Brancone. Alla costruzione contribuì il comune della stessa città con una donazione di 300 ducati e dopo aver venduto alcuni beni appartenenti all'abbazia di San Mauro di [[Sannicola]]. Il 16 marzo [[1752]] fu posta la prima pietra di costruzione, ad opera di mastro ''Adriano Preite da Copertino''. Il palazzo fu terminato nel [[1756]] ed inaugurato nel [[1760]] dal vescovo Ignazio Savastano. L'esterno è riccamente decorato con una squisita grazia barocca con temi e motivi ripresi poi da altri palazzi di Gallipoli, come palazzo Doxi. Dal 12 luglio [[2004]] è sede del [[museo diocesano]]: contiene numerosi dipinti, quadri, tesori e paramenti ecclesiastici del 1600-1700 oltre ai busti argentei di Sant'Agata e San Sebastiano, patroni gallipolini.
::::wikipedia è una enciclopedia compilativa, scrive quello che le fonti scrivono e per collegare una fonte primaria ad un concetto implicito in esse serve una fonte secondaria. Questo [[WP:V|a prescindere da ogni verità]] --[[Utente:Ignisdelavega|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignisdelavega|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 20:18, 8 mar 2019 (CET)
==== Palazzo D'Acugna ====
Il palazzo era di proprietà del condottiero [[Francisco Antonio de Acuña Cabrera y Bayona]] che lo volle dedicare al re di Spagna [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]]; questo è dimostrato da una lunga iscrizione (tuttora presente) : ''CAPITAN DON FRANCISCUS VERDADEROS FILIPPE QUARTO NVESTROSENOR ESTA DMDCXXV''. Lo stabile rientra nella tipologia dei palazzi del 1500, con un portone durazzesco; sono di epoca successiva i balconi che hanno danneggiato in parte la lunga iscrizione spagnola.
:::::Non capisco cosa si intende per fonti secondarie. Forse siti web di professionisti che parlano del metodo Bates e della sua efficacia? Se così ne esistono moltissimi. Fornisco i primi che mi vengono in mente, rispettivamente di:
==== Palazzo Pasca ====
:::::una psicologa e autrice di libri sul metodo Bates ''https://www.gruppomacro.com/autori/loredana-de-michelis''''http://www.visionebenessere.it/''''http://www.visionebenessere.it/educazione.htm'',
Il Palazzo appartenne alla nobile famiglia Pernetta e successivamente al [[canonico]] Francesco Pasca che ebbe la facoltà di celebrare la messa in un oratorio privato. La struttura presenta un ampio balcone sormontato su delle mensole; barocca è la decorazione del portone principale.
:::::una casa editrice che ha dedicato un'intera categoria al miglioramento della vista ed al metodo Bates (con la testimonianza di tanti professionisti del settore) ''https://www.vistaconsapevole.com/''
:::::e infine due ortottiste che ci illustrano i benefici del metodo Bates e propongono corsi e seminari sul metodo ''https://www.vistaconsapevole.com/blog/autori/daniela-giovati''''https://www.vistaconsapevole.com/blog/autori/laura-canepa''''https://www.vistabates.it/la-palestra-degli-occhi/''
:::::Sono queste le fonti secondarie di wikipedia? Oltre a questo tipo di fonti (articoli scientifici peer review e professionisti sanitari e non) non ne conosco altre, di altro tipo.<small>— ''Questo commento senza la [[Aiuto:Firma|firma utente]] è stato inserito da [[Utente:Daniele Fipaldini|Daniele Fipaldini]] ([[Discussioni utente:Daniele Fipaldini|discussioni]] · [[Speciale:Contributi/Daniele Fipaldini|contributi]]) ''.</small>
::::::fammi capire, un sito registrato a nome di una sconosciuta associazione che vende ''occhiali stenopeici'' avrebbe l'autorevolezza di oggiscienza e del [[CICAP]]?
==== Palazzo Romito ====
::::::E poi, mi spieghi perchè una psicologa ne dovrebbe capire di oftalmica?
È sicuramente uno dei palazzi più affascinanti e caratteristici della cittadina ionica in quanto è riccamente decorato con busti di personaggi, colonne, contrafforti e con balconi in [[stile rococò]].
::::::In sostanza mi ha linkato dei siti commerciali che campano affermando cose che non trovano alcun riscontro scientifico
Appartenne anche al nobile e storico [[Bartolomeo Ravenna]] ed è sito in un luogo intitolato le ''monachelle'' ospiti del palazzo.
::::::[[Aiuto:Firma|Firmati]] per cortesia --[[Utente:Ignisdelavega|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignisdelavega|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 23:02, 8 mar 2019 (CET)
:::::::Ti sei fermato al primo link? Vuoi leggere ciò che cito come fonti? Altrimenti come può funzionare wikipedia. Ti vuoi andare a leggere gli articoli scientifici peer review che ti ho linkato? (visto che di scienza stiamo parlando e giustamente ne vuoi parlare? giusto? e non di pseudoscienza?) In sostanza i siti che ti ho linkato (e te li ho linkati perché non ti sei andato a leggere gli articoli scientifici peer review) sono di autorevoli case editrici (vedi Macrolibrarsi), di autorevoli centri di medicina integrata (vedi Artemedica)<nowiki><ref>''http://www.artemedica.it/metodo-bates/''</ref></nowiki>e di autorevoli professionisti del settore: ortottisti e psicologi. E poi potrei sapere cosa sia l'oftalmica? Cosa intendi? Infine, per rispondere alla tua domanda: la visione è un processo per l'80% svolto dalla mente e per un 20% dagli occhi (non ti posto articoli scientifici peer review che affermano questo, tanto non ti interessa leggere di scienza). Per questo tanti psicologi si interessano di percezione visiva. Vuoi altri siti autorevoli? Altra ortottista, oltre a quelle già linkate sopra<nowiki><ref>''https://www.macrolibrarsi.it/autori/_mariateresa-tartaglia.php''</ref>, oftalmologi<ref>''http://www.mariocigada.com/''</ref><ref>''http://www.ameliasalvador.es/''</ref>, optometrista (scuola americana)<ref>''https://raygottlieb.com/''</ref>, libro scritto da un oftalmologo giapponese (non riesco a trovare un suo sito personale)<ref>''https://www.amazon.it/Recupera-vista-perfetta-yoga-occhi-ebook/dp/B016LMSHFA''</ref></nowiki>. E ce ne sono tanti altri. Oltre ad articoli scientifici peer review (su cui la scienza si basa) e l'opinione di medici, professionisti del settore e centri di medicina non so cosa altro ti serve come fonte.<small>— ''Questo commento senza la [[Aiuto:Firma|firma utente]] è stato inserito da [[Utente:Daniele Fipaldini|Daniele Fipaldini]] ([[Discussioni utente:Daniele Fipaldini|discussioni]] · [[Speciale:Contributi/Daniele Fipaldini|contributi]]) ''.</small>
==== Palazzo Briganti ====
Lo stabile sorge ad angolo retto e presenta due stili diversi poiché esso fu costruito in due epoche diverse (1500-1700); qui nacquero Tommaso, Domenico e Filippo Briganti, giurisperiti molto conosciuti in quel tempo; la loro nascita è testimoniata da una targa affissa dal Comune della stessa città. L'interno era ricchissimo di decorazioni, ma oggi di tutto questo è rimasto ben poco. Tuttavia sono ancora osservabili decorazioni con stucchi, porte in legno intarsiato, un altare incassato posto in una camera da letto con due ante, chiudibile a mo' di armadio. Nei sotterranei si trova un frantoio, la cui entrata è posta in via Angeli: esso è scavato nel banco di roccia calcarenitica (''tufo'') e serviva per la produzione di olio.
Fino agli anni '80 del [[1900]] era ospitata nei locali una scuola elementare.
:basta per favore con l'uso dei ref, usa gli elenchi puntati piuttosto. E firmati, è fastidioso doverlo fare per te
==== Palazzo D'Ospina ====
:Tu non mi ha dato nessun link autorevole. Tu mi hai dato una serie di link che guadagnano con il metodo Bates. Questi siti che mi hai linkato non dicono che ''la vista può migliorare in base a dei principi che trovano le loro origini su ciò che diceva Bates'' ma propongono il metodo BATES come strumento di miglioramento della vista cioè una pratica pseudoscientifica tout court
[[File:Gallipoli05.jpg|miniatura|140px|particolare della finestra di Palazzo D'Ospina]]
:Se mi vuoi citare una fonte autorevole non mi devi citare il medico che fa soldi con il medoto Bates ma un ente, un istituzione, un rivista di divulgazione terza autorevole. Citarmi siti che vendono [https://www.macrolibrarsi.it/prodotti/__cerotto-disintossicante-per-i-piedi-10-pz.php il cerotto disintossicante] (sic) serve solo a ribadire il carattere pseudoscientifico della pratica
L'architettura civile risale al XVII secolo e fu ristrutturato e abbellito con stucchi veneziani dai De Pace; nacque qui infatti, l'eroina e infermiera ormai molto conosciuta [[Antonietta De Pace]], figura portante del [[Risorgimento]]. Ebbe l'onore di entrare a [[Napoli]] con [[Giuseppe Garibaldi]] nel [[1860]]. Nel 1774 fu acquistato dai D'Ospina famiglia nobile di origine spagnola e fu ristrutturato notevolmente dal commerciante Giovanni De Pace.<ref>da "Gallipoli il Mito...la storia di Elio Pindinelli</ref>.
:Citami la Organizzazione mondiale della sanità, citami Le scienze ma non il sito che propugna [[medicina alternativa|medicina integrata]] (inclusa l'[[antroposofia]]) o medici che guadagnano con tale metodo
:In pratica sei passato dal volermi dimostrare che taluni principi possono risiedere nel pensiero di Bates al propinarmi una serie di siti commerciali che dicono che il metodo Bates funziona (e con esso funziona il cerotto disintossicante, l'antroposofia ecc..). Adesso provo a scrivere alla Antinori per chiedere se il loro vino è il migliore del mondo
:ps. della Tartaglia [https://www.macrolibrarsi.it/autori/_mariateresa-tartaglia.php leggo] '' mi interesso di floriterapia con [[Fiori di Bach]],'' ... ''mi piace integrare nelle lezioni di Metodo Bates ciò che ho appreso con lo Shiatsu, il Taichi, il Qi Gong e la floriterapia per il benessere degli occhi e della vista, '' Da non credere!!--[[Utente:Ignisdelavega|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignisdelavega|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 09:16, 9 mar 2019 (CET)
::Ti ho linkato i siti di medici e professionisti che usano il metodo Bates sì, non ci trovo niente di male, e questo perché gli articoli scientifici peer review non li hai neanche letti e presi in considerazione. Se di scienza vogliamo parlare sono gli articoli scientifici peer review su cui devi basarti per farti le idee e quelli che ti ho linkato affermano che i principi che diceva Bates fanno di fatto migliorare la vista. E' tutto ciò di cui hai bisogno. Se non ti basi su articoli scientifici peer review e sul parere di medici e professionisti del settore come puoi affermare una cosa vera o no? Da non credere! Evviva wikipedia e i suoi moderatori!! Grazie Ignis, sei davvero utile per tutti noi!!![[Utente:Daniele Fipaldini|Daniele Fipaldini]]
==== Palazzo Fontana ====
Su via Miceti si erge imponente palazzo Fontana, così definito dal nome degli attuali proprietari. Commissionato da Domenico Doxi nel XVIII secolo, rappresenta un significativo esempio del barocco presente in città. Caratteristica dell'edificio è il frantoio ipogeo.
:::mi hai linkato siti di medici e professionisti che praticano, tra le oltre cose i [[fiori di bach]] e lo stesso metodo Bates. Io ti posso linkare decine di siti di medici che praticano il [[metodo Di Bella]] senza che questo ne cambi la natura epistemologica di pseudocura. Tu mi ha dato una serie di studi che non parlano di Bates ma che '''tu''' mi dici sono ad esso correlati e io di te mi fido ma a wikipedia la cosa non interessa perchè tu ed io non siamo rilevanti come fonte
==== Palazzo Vallebona ====
:::Mi spiace ma wikipedia non sarà mai funzionale e promuovere metodi psudoscientifici. Se e quando un sito serio (come Le scienze) o un organizzazione come il WHO affermeranno quello che tu dici noi ne daremo conto. Ad oggi qui vedo solo propaganda, pericolosa tra l'altro. Sono certo che prima il WHO ti darà ragione --[[Utente:Ignisdelavega|<span style="color:navy">ignis</span>]] <small>[[Discussioni utente:Ignisdelavega|<span style="color:#660033"><b>scrivimi qui</b></span>]]</small> 11:20, 9 mar 2019 (CET)
''Palazzo Vallebona'' si trova nei pressi del Monumento ai Caduti. Antonio Vallebona ne iniziò la costruzione nel 1930 e arrivò al completamento l'anno successivo, con un costo di 360.000 lire. Il palazzo ha un alto belvedere ed è attualmente un'abitazione privata; uno dei locali dell'edificio ospita la sede di Gallipoli dell'acquedotto pugliese.
==== Palazzo Munittola ====
Palazzo Munittola risale aiprimi anni del XVII.Era di proprietà del [[fisico]] Orazio Munittola,proveniente da [[Morciano]]. Lo stemma della famiglia è composto da un tronco con i rami spezzati su cui poggia un [[cardellino]].Alla destra dello [[stemma]] è posta una stella d'argento. Il portone di ingresso è dominato da elementi che richiamano al mondo greco, come le [[metopa|metope]] e colonne doriche-romaniche. Ha quattro paraste di origine dorico su cui poggia una [[trabeazione]], costituita da architrave, fregio e cornice.
==== Palazzo Rocci ====
La struttura è sede del Comune di Gallipoli ed appartenne ad una delle famiglie più nobili del 1700; comprende quindici stanze oltre a cortili, loggie e trappeti.
Nell'ingresso sud vi è una scala che si divide in due braccia coll'effigie di S. Giuseppe e la nascita di Gesù. L'edificio è stato rimodernizzato sul finire del XIX secolo dopo l'acquisto da parte del Municipio. Molto caratteristica è l'epigrafe posta accanto al portone di ingresso che evoca la fatidica data del 20 settembre (festa della liberazione) proposta dal deputato gallipolino Nicola Vischi. Essa reca la seguente iscrizione:
''"Pensiero e coscienza di Popolo dalla breccia di Porta Pia proclamarono al mondo '''la Roma dei Papi intangibile capitale d'Italia''' oggi che per legge proposta dal rappresentante politico di Gallipoli la nazione per la prima volta celebra in trionfo '''LA GLORIA DEL SECOLO''' orgogliosa la cittadinanza pone XX SETTEMBRE MDCCCXCV "''
==== Palazzo del Capitolo ====
Il Palazzo del Capitolo è del XVIII secolo. Fu commissionato dal [[Capitolo (cristianesimo)|Capitolo]] della [[Cattedrale di Gallipoli|Basilica pontificia Cattedrale di Gallipoli]] nel [[1730]] all'architetto Preite, il quale progettò il palazzo Doxi e il palazzo del Seminario. Per 1030 ducati realizzò il progetto. Il palazzo passò in mano alla famiglia Portone che, nel 1926 lo rimodernizzò e ristrutturò l'interno. Caratteristica è il mignano, un elemento architettonico prettamente salentino; esso non è altro che un palco sospeso che si affaccia sulla strada. Su di esso rimane oggi il bello stemma del Capitolo, che rappresenta il sacrificio della santa protettrice di Gallipoli con una tronchesina che fa riferimento al martirio ; sono presenti dei rami di palma, simbolo di gloria.
[[File:Gallipoli04.jpg|miniatura|180px|Particolare di Palazzo De Tomasi nella città vecchia]]
==== Altri edifici ====
* Frantoio ipogeo (scavato nella roccia calcarea)
* Palazzo Pasca (XVII secolo)
* Palazzo Calò (XVII secolo)
* Palazzo Talamo (XVII secolo)
* Palazzo De Tomasi. Lo stemma araldico della Famiglia de Tomasi è d'azzurro al leopardo d'oro posto sopra un monte di tre cime al naturale movente dalla puntala punta, sovrastato da un rastrello a sei denti e quattro gigli.
* Palazzo Ravenna (XVII secolo)
* Palazzo Pizzarro (XVI secolo)
* Palazzo Zacheo (XVII secolo)
* Palazzo Pantaleo (XVI secolo)
* Palazzo D'Ospina (XVIII secolo)
* Palazzo D'Acugna (XVI secolo)
* Palazzo Senape-De Pace (XVI-XVII secolo)
* Palazzo Balsamo (XV-XVII secolo)
* Palazzo Venneri (XVI secolo)
* Teatro Garibaldi (XIX secolo)
* Palazzo Granafei (con epigrafi relative al dominio spagnolo) (XVI secolo)
* Palazzo Zacà appartiene tuttora a questa famiglia. Al suo interno è presenta una bellissima carrozza d'epoca perfettamente conservata oltre a numerosissimi cimeli, armi, lance, armatura ed un elmo appartenuto ad un soldato spagnolo di [[Carlo V]].
==== Fontana greca ====
{{vedi anche|Fontana greca (Gallipoli)}}
[[File:Fontana Ellenistica Gallipoli.jpg|thumb|Fontana Greca]]
La ''Fontana greca'' si ritiene essere la più antica fontana d'Italia in quanto fu costruita intorno al [[III secolo a.C.]]. La datazione tuttavia è dubbia. Alcuni storici dell'arte ritengono che i rilievi siano opera di mastri del [[XVI secolo]], epoca in cui si usava ricopiare in nuove sculture antiche rappresentazioni scultoree<ref>"Gallipoli. Guida storica ed artistica", De Marco Mario, pag. 42</ref><ref>ANTONIO COSTANTINI, MICHELE PAONE, Guida di Gallipoli: la città, il territorio e l’ambiente, Le Guide Verdi Congedo Editore, 2007</ref>. La facciata, che guarda a [[scirocco]], è suddivisa in tre parti da quattro [[cariatide|cariatidi]] che sorreggono l'architrave con un ricco decoro ed è alto circa 5 m. Nei bassorilievi, ricavati da lastre di pietra dura locale, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche [[Dirce]], [[Salmace]] e [[Biblide]]. Sull'altra facciata, realizzata con la funzione di sostegno nel [[1765]], vi sono collocati lo stemma di Gallipoli, un'epigrafe in latino e le insegne del sovrano [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]]. In basso è collocato l'abbeveratoio dove in passato si dissetavano gli animali.
=== Architetture militari ===
==== Castello aragonese ====
{{vedi anche|Castello di Gallipoli}}
[[File:Gallipoli - Castello Aragonese.jpg|thumb|Il Castello e il Rivellino]]
Il ''Castello angioino'', circondato quasi completamente dal mare, sorse nel [[XIII secolo]] in epoca bizantina. Subì radicali modifiche e rifacimenti in periodo angioino e aragonese quando fu costruito un recinto a pianta poligonale fortificato da torri cilindriche. Gli interventi più significativi furono eseguiti dall'architetto senese [[Francesco di Giorgio Martini]] il quale lavorò per conto di [[Alfonso II di Napoli]].
Nel 1522 venne costruita la cortina di levante denominata ''Rivellino'', staccata dal perimetro della fortezza e isolata nelle acque. Nella parte superiore della torre si trovavano ancora le originarie [[catapulte]] e i cannoni usati per difendere la città. L'accesso al Rivellino è consentito mediante un ponte levatoio in legno ancora esistente.
Il castello possiede grandi sale con [[volte a botte]] e a [[volte a crociera|crociera]], vari cunicoli e camminamenti. La forma della fortezza rimase invariata sino alla seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]]; fra il 1870 e il 1879 fu riempito il fossato e la facciata fu coperta con la costruzione del mercato ittico.
==== Cinta muraria ====
[[File:Mura di Gallipoli.JPG|miniatura|Particolare mura cittadine]]
Le mura di Gallipoli furono edificate a partire dal [[XIV secolo]] e ammodernate nel Cinquecento in epoca spagnola. La città, da sempre sotto le minacce degli invasori, fu cinta da muraglie, torri e [[bastioni]]. Esistevano 12 torrioni o bastioni: ''Torre di San Francesco di Paola'', il ''Fortino di San Giorgio'', il ''Fortino di San Benedetto'', il ''Torrione di San Guglielmo'', il ''Forte di San Francesco d'Assisi'', la ''Torre del Ceraro'', il ''Baluardo di San Domenico o del Rosario'', il ''Bastione di Santa Venerandia o di Santa Venere'', la ''Muraglia di Scirocco'', la ''Torre di San Luca'', la ''Torre di Sant'Agata o delle Saponere'' e la ''Torre di San Giuseppe o della Bombarda''. Alcune di queste opere furono distrutte e loro posto costruiti piazze o palazzi.<ref>dalle "Memorie istoriche della città di Gallipoli" di Bartolomeo Ravenna"</ref>
==== Torri costiere ====
Le [[Torri costiere del Salento|torri costiere]] presenti nel territorio di Gallipoli sono quattro: (da sud a nord) [[Torre del Pizzo]], [[Torre San Giovanni la Pedata]], [[Torre Sabea]] e [[Torre dell'Alto Lido]]. Le torri, tutte costruite nel XVI secolo, furono volute da [[Carlo V]] per la difesa del territorio salentino dalle incursioni dei [[Saraceni]].
=== Borgo ===
* Monumento ai caduti
* Chiesa del Sacro Cuore di Gesù (1959) (sede della confraternita del Santissimo Sacramento)
* Monumento al riccio
* Chiesa di San Gerardo
* Chiesa di San Lazzaro
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Gallipoli}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2009]] a Gallipoli risultano residenti 222 cittadini stranieri. La nazionalità più rappresentata è quella [[Romania|rumena]] con 50 cittadini residenti.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2009/|titolo=Dati Istat 2009|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
=== Lingue e dialetti ===
A Gallipoli si parla il dialetto gallipolino (o ''gallipolitano'', come era detto in passato), una variante del [[dialetto salentino|salentino]]. A causa della vocazione marinaresca e commerciale della città questo dialetto è stato influenzato maggiormente dagli altri dialetti meridionali rispetto a quello salentino.<ref>{{cita web|url=http://www.gallipolinweb.it/gallipolinwebit/vernacolo/213-vocabolariodialettogallipolino.html|titolo=Vocabolario dialetto gallipolino|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
=== Religione ===
[[File:Regione ecclesiastica Puglia.PNG|thumb|Regione ecclesiastica della Puglia]]
Gallipoli è sede, insieme a [[Nardò]], della [[diocesi di Nardò-Gallipoli]] (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Neritonensis-Callipolitana''), suffraganea dell'[[arcidiocesi di Lecce]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Puglia]], retta dal 16 luglio [[2013]] dal [[vescovo]] [[Fernando Filograna]].
La diocesi nacque il 30 settembre [[1986]] quando alla diocesi di Nardò, eretta il 13 gennaio [[1413]], fu unita la diocesi di Gallipoli, che era stata eretta nel [[VI secolo]].
=== Tradizioni e folclore ===
{{vedi anche|Settimana santa di Gallipoli}}
[[File:Addolorata gl.jpg|thumb|Maria SS. Addolorata venerata a Gallipoli]]
Molto sentiti a Gallipoli sono i riti della Settimana Santa, tra i quali il Venerdì precedente la [[Domenica delle Palme]], con la processione del simulacro dell'Addolorata<ref>{{cita web|url=http://www.prolocogallipoli.it/riti.shtml|titolo=La settimana santa a Gallipoli|accesso=14 gennaio 2016}}</ref>.
Secondo lo studioso locale, nonché [[Canonico]] Cantore della [[Cattedrale di Gallipoli|Basilica Cattedrale di Gallipoli]] ''Luciano Solidoro'' il Venerdì dell'Addolorata potrebbe essere definito "il giorno più bello e atteso dell'anno" perchè, nella considerazione e sublimazione del dolore della Donna più Santa, la gente si esalta, si nobilita, genera propositi di bene, di perdono, di amore". Considerata l'importanza che l'evento riveste, in occasione della processione mattutina viene venerata la ''Reliquia del Legno della Santa Croce'', portata dal Presidente del Capitolo Cattedrale sotto il [[baldacchino]]. <ref> Riti e Manifestazioni della Pasqua - 2000, Edizioni Dedalus </ref>.
{{chiarire|La cuccagna a mare è un'antichissima tradizione popolare gallipolina che consiste nel sistemare sulla banchina del porto un palo di legno in posizione orizzontale parallelo al mare con un leggero angolo verso l'alto.|chiarire con fonti terze attendibili la rilevanza della manifestazione}}
In occasione del [[Capodanno]] si realizza il ''Pupu''; un personaggio di cartapesta artigianale raffigurante un vecchio e che rappresenta l'anno trascorso che alla mezzanotte viene fatto scoppiare per dare il benvenuto al nuovo anno<ref>{{Cita web|autore = Salento.info|url = http://www.salento.info/2207-lunga-notte-dei-pupi/|titolo = Pupo di Capodanno|accesso = |editore = |data = }}</ref>.
{{cn|Il [[Carnevale di Gallipoli]] risale al 1941.}}
{{chiarire|La Caremma è un fantoccio allegorico raffigurante una vecchia, abbigliata con abiti scuri e mesti. Rappresenta la penitenza quaresimale. La domenica di Pasqua viene incendiata, sancendo la fine dei rigori penitenziali della quaresima e annunciando la resurrezione di Gesù Cristo|storia e rilevanza?}}<ref>{{Cita web|autore = IlComuneInforma.it|url = http://www.ilcomuneinforma.it/viaggi/1248/caremma-e-sapori-nella-pasqua-di-gallipoli/|titolo = Caremma a Gallipoli|accesso = |editore = |data = }}</ref>.
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
* Biblioteca comunale "Ex Sant'Angelo"
[[File:Biblioteca Gallipoli.JPG|miniatura|Esterno della Biblioteca e Archivio Storico]]
La Biblioteca di Sant'Angelo è una delle più antiche e importanti e della Puglia per la provenienza e la datazione dei volumi<ref>dal sito del Comune di Gallipoli nella sezione Biblioteca Comunale ed Archivio Storico</ref>. Essa sorge in un'antica chiesa confraternale risalente al 1732 che era sede della Confraternita dei Nobili; presenta una facciata semplice con una doppia scalinata in carparo. L'interno è costituito da una sola navata e alle pareti sono presenti delle nicchie che rappresentano profeti e re biblici oltre a delle tele attribuite al Manieri (1687 - 1744). Molte tele ora sono conservate nel Museo Diocesano di Gallipoli, presso la Basilica Cattedrale.
Nel [[1823]] il [[decano (chiesa)|decano]] e [[arciprete]] della Cattedrale di Gallipoli, donò al comune una raccolta di tremila volumi; donò molte delle sue opere il più famoso [[Bartolomeo Ravenna]].
==== Scuole ====
Hanno sede a Gallipoli cinque scuole dell'infanzia, cinque scuole primarie, cinque scuole medie inferiori, tra cui nel [[centro storico]] l'Istituto Comprensivo 1º polo "S. Chiara" (infanzia,elementare,scuola media inferiore) adiacente alla Chiesa di San Giuseppe in via [[Antonietta De Pace]].
Di notevole importanza in tutta l'area ionico-salentina è il [[Liceo Quinto Ennio]] che comprende il [[Liceo Scientifico]]- [[Liceo Classico]] -[[Liceo Linguistico]] - [[Liceo sociopsicopedagogico|Liceo delle Scienze Umane]]<ref>{{cita web|url=http://www.liceoqennio.it/|titolo=Liceo Quinto Ennio|accesso=1º maggio 2013}}</ref>.
Infine sono presenti l'istituto nautico-commerciale ''[[Amerigo Vespucci]]'', l'Istituto Professionale Statale "Enrico Giannelli", con i seguenti indirizzi: Servizi socio sanitari, Manutenzione e assistenza tecnica, Produzioni industriali ed artigianali e settore moda.
==== Musei ====
* [[Museo diocesano di Gallipoli]], annesso alla [[Basilica]] [[Concattedrale di Sant'Agata]]<ref>{{cita web|url=http://www.cattedralegallipoli.it/interno.htm|titolo=Cattedrale di Gallipoli|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
* [[Museo Emanuele Barba]], in via [[Antonietta De Pace]]
* Museo del Mare che contiene la collezione di [[cetacei]] più importante della [[Puglia]]<ref>dal sito "Sipuglia".</ref>.
* Collezione "Coppola" nei locali del Comune (di fronte alla Biblioteca comunale) che raccoglie numerose opere del famoso pittore gallipolino [[Giovanni Andrea Coppola]].
[[File:Coppola Natura morta.jpg|miniatura|natura morta del Coppola, esposta nella "Sala Collezione Coppola"]]
==== Corte Gallo ====
* Anche se non rientra nella tipologia dei veri e propri musei, è doveroso fare un accenno a "Corte Gallo", un vero e proprio "museo di oggetti del passato". Si tratta di una piazzetta senza sbocco, interna a un complesso abitativo e distaccata dalla viabilità principale ricca di oggetti tra cui la cosiddetta "macinula": essa è uno strumento di legno attorno a cui nel passato veniva attorcigliata la lana per tessere. Il "cofunu" era una sorta di lavatrice che si differenzia dalla moderna poiché richiedeva il lavoro manuale; le nasse di giunco, attrezzi che servivano per pescare. Esistono due tipi : a campana e a barile. Entrambi si basano su una strozzatura dell'entrata che costringe il pesce, attirato dall'esca, ad entrare forzando le maglie. In questo modo la preda non è poi più in grado di lasciare la trappola. Sono numerosi inoltre gli attrezzi di [[falegnameria]] del passato, [[Botte|botti]], carretti e lampade ad olio (Gallipoli nel XVI secolo deteneva il monopolio internazionale di olio lampante usato per l'illuminazione).
=== Media ===
{{Div col|2}}
==== Stampa ====
* Piazzasalento
* Anxa
==== Cinema ====
* [[Nostra Signora dei Turchi]] di [[Carmelo Bene]]
* [[Tre uomini e una gamba]] di [[Aldo, Giovanni & Giacomo]] e [[Massimo Venier]]
* Lu rusciu te lu mare di Fluid Video Crew
* [[L'anima gemella]] di [[Sergio Rubini]]
* [[Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me]] di [[Carlo Vanzina]]
* Nu filu te jentu di caosvideo
* [[Mine vaganti]] di [[Ferzan Özpetek]]
==== Televisione ====
* Teleonda
{{Div col end}}
=== Teatro ===
* Teatro Garibaldi. Il Teatro Comunale di Gallipoli è stato costruito nel 1825 (il più antico della Puglia)<ref>{{cita web|url=http://www.serviziocivilemagazine.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=1010/|titolo=teatro Giuseppe Garibaldi|accesso=10 maggio 2013}}</ref> dal nobile Bonaventura Balsamo, che lo intitolò "Teatro del Giglio" in omaggio al casato borbonico. Mutò il nome nel 1879.
* Teatro Italia. Il teatro è stato costruito nel 1976 ed è decorato dal ceramista napoletano [[Giuseppe Macedonio]]. Ha una capienza di 1.500 posti.<ref>{{cita web|url=http://www.cinemateatririuniti.com/|titolo=Cinema Teatri Riuniti Gallipoli|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
* Teatro Schipa
* Rivellino
=== Musica ===
* Pastorale gallipolina ,eseguita nel periodo natalizio che a Gallipoli inizia il 15 ottobre,con [[Santa Teresa]]<ref>{{cita web|url=http://www.reaction.it/nonsolometeo.htm|titolo=Gallipoli 1952|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
* ''Lu rusciu te lu mare'', [[canto popolare]]
* ''Sera di Gallipoli'' di [[Pierangelo Bertoli]]
* ''Gallipoli Folk ieri,oggi e...'', [[canto popolare]], [[tradizione]]
* [[Aram Quartet]]
=== Cucina ===
Prodotti tipici della gastronomia gallipolina:
* [[Zuppa di pesce|Zuppa di pesce alla gallipolina]]
* [[Scapece gallipolina|scapece]]: l'ingrediente principale della scapece è il pesce che viene fritto e fatto marinare tra strati di mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano all'interno di tinozze chiamate, in dialetto gallipolino, ''calette''. Lo zafferano dona al piatto il colore giallo che lo rende caratteristico.
* [['Mboti]]: tipici involtini fatti con polmone e fegato di agnello.
* [[Pittule]] (durante il periodo natalizio)
* [[Puccia]] (il 7 dicembre)
== Persone legate a Gallipoli ==
* [[San Pietro]] ([[2]]-[[4]] d.C. (?) - [[67]] (?), sbarcò a Gallipoli per diffondere il [[Vangelo]]. ''Questo sbarco, secondo alcuni storici, è il primo del santo in Italia.''<ref>{{cita web|url=http://www.diocesinardogallipoli.it/|titolo=Diocesi di Gallipoli|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
[[File:San Petrus Andrea Vanni.jpg|120px|miniatura|San Pietro]]
* [[Papa Costantino]] ([[664]] - [[715]]), 88º papa della Chiesa Cattolica dopo una visita pastorale in [[Sicilia]] si recò a Gallipoli. ("Atque inde egrediens per Rhegium et Crotonam, transfetavit Callipolim"). Gli storici non hanno evinto quanti giorni il [[Papa|Sommo pontefice]] soggiornò a Gallipoli, ma sicuramente stette fino a quando morì il vescovo Niceta (ubi mortuus est Nicetas Episcopus)<ref>{{cita web|url=http://www.anxa.it/media/200803/06.jpg|titolo=Papa Costantino|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
* [[Pancrazio di Taormina|San Pancrazio di Taormina]] ([[I secolo]] - [[98]]), secondo la tradizione primo [[vescovo di Gallipoli]], nominato dallo stesso San Pietro, nella chiesa di San Pietro dei Samari.<ref>dal sito della Basilica concattedrale gallipolina</ref>
* [[Giorgio di Gallipoli]] ([[XIII secolo]]), [[poeta]] e [[cartofilace]] del [[XIII secolo]].
* Famiglia [[Orsini del Balzo]] ([[XIII secolo]] - [[XV secolo]]), [[Siniscalco]] del [[Regno di Napoli]], che ebbe a Gallipoli numerosi possedimenti.
* [[Andrea della Valle (cardinale)|Andrea della Valle]] ([[1463]] - [[1534]]) amministratore apostolico e [[Vescovo]] di Gallipoli (18 febbraio 1518 - 17 ottobre 1524 dimesso).
* [[Francesco Armellini Pantalassi de' Medici]] ([[1470]] - [[1528]]), amministratore apostolico e [[Vescovo]] di Gallipoli (9 settembre 1513 - 5 febbraio 1518).
* [[Giovan Battista Crispo]] ([[1550]] – [[1598]]), [[filosofo]], [[storico]], [[letterato]] e [[sacerdote]] italiano.
[[File:Crispo.PNG|120px|miniatura|[[Giovan Battista Crispo]]]]
* [[Vespasiano Genuino]] ([[1552]] - [[1637]]), nato a Gallipoli. Fu uno [[scultore]].
* [[Giuseppe Ribera]] ([[1591]] – [[1652]]), [[artista]] e [[pittore]] che ha lasciato il segno nella città di Gallipoli con numerosi dipinti.
[[File:José Ribera.jpg|120px|miniatura|Ritratto di [[Giuseppe Ribera]]]]
* [[Giovanni Andrea Coppola]] ([[1597]] - [[1659]]), pittore.
* [[Giovanni Carlo Coppola]] ([[1599]] - [[1652]]), [[vescovo]] e [[poeta]].
* [[Andrea Massa]] ([[1607]] - [[1665]]), [[vescovo]] di Gallipoli.
* [[Giuseppe Tricarico]] ([[1623]] - [[1697]]), [[compositore]] e [[insegnante]] italiano.
* [[Giovanni Presta]] ([[1720]] - [[1797]]), [[medico]] e [[storico]] gallipolino.
* [[Bartolomeo Ravenna]] ([[1761]] - [[1850]]), [[storico]] e [[nobile]] di Gallipoli.
[[File:BartolomeoRavenna.PNG|120px|miniatura|[[Bartolomeo Ravenna]]]]
* [[Bonaventura Mazzarella]] ([[1818]] - [[1882]]), magistrato, filosofo, politico e pastore protestante.
* [[Antonietta De Pace]] ([[1818]] - [[1894]]), patriota italiana, un'importante figura del [[Risorgimento italiano]], entrò in Napoli al fianco di [[Garibaldi]] e all'indomani dell'unità d'Italia si occupò di scuola ed educazione. Il municipio di Gallipoli alla sua morte le intitolò la via principale del centro storico.
[[File:Sagliano De Pace.jpg|120px|miniatura|Ritratto di Antonietta De Pace]]
* [[Eugenio Vetromile]] ([[1819]] - [[1881]]), scrittore e religioso.
* [[Emanuele Barba]] ([[1819]] - [[1887]]), [[medico]], [[docente]], [[letterato]], fondatore del [[Museo Emanuele Barba]]
* [[Aniceto Ferrante]] ([[1823]] - [[1883]]), [[vescovo]] della Diocesi di Gallipoli e [[scrittore]] ecclesiastico eletto alla cattedra gallipolina nel concistoro del 20 marzo 1873 da [[Pio IX]].
* [[Francesco Valentini]] ([[1836]] – [[1866]]), giornalista e patriota, nipote di [[Antonietta De Pace]].
* [[Francesco Luigi Bianco]] ([[1859]] - [[1920]]), [[musicista]], [[compositore]], [[direttore d'orchestra]] e autore di tre frottole per soli coro ed orchestra per la [[Vergine Addolorata]], donati alla [[Confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo e della Misericordia Orazione e Morte]] di cui faceva parte.
* [[Giulio Pagliano]] ([[1882]] - [[1932]]), pittore italiano.
* [[Leonida Tonelli]] ([[1885]] - [[1946]]), [[matematico]] italiano, uno dei maggiori analisti della prima parte del [[XX secolo]]. Fu socio dell'[[Accademia nazionale dei Lincei]], della [[Pontificia accademia delle scienze]] e di varie altre accademie. È ora sepolto, accanto a [[Ulisse Dini]] e a [[Luigi Bianchi]] nel [[Cimitero Monumentale di Pisa]].
[[File:Tonellii.jpg|120px|miniatura|Il matematico [[Leonida Tonelli]]]]
* [[Władysław Anders]] ([[1892]]) [[generale]] e [[politico]] polacco che venne a Gallipoli presso l'Addestramento Truppe di Cavalleria Corazzata in data 16 settembre 1945; secondo gli storici questo viaggio (insieme a quello condotto a [[Galatina]]) fu l'unico fatto dal generale nel Salento.
* [[Raf Pindi]] ([[1893]] – [[1955]]) - [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] dell'[[Esercito italiano]] ed [[attore]].
* [[Biagio d'Agostino]] ([[1896]] - [[1984]], [[Vescovo]] di Gallipoli (14 maggio 1954 - 24 febbraio 1956).
* [[Achille Starace]] ([[1889]] - [[1945]]), segretario del [[Partito Nazionale Fascista]].
[[File:Starace e Mussolini Pd-italy.jpg|120px|miniatura|Achille Starace al fianco di Mussolini]]
* [[Pasquale Quaremba]] ([[1905]] - [[1986]]), vescovo di Gallipoli (20 giugno 1956 - 15 giugno 1982). È inoltre [[cittadino onorario|cittadinanza onoraria]] di Gallipoli.
* [[Alberto Tricarico]] ([[1927]]), [[arcivescovo]] cattolico, [[Ufficiale (forze armate)|Ufficiale]] della [[Segreteria di Stato della Santa Sede]] e [[Nunzio apostolico]].
* Mons. Luigi Maria Tarantino (1931), [[Prelato d'onore di Sua Santità]], [[docente]], [[esorcista]] e [[parroco]] emerito della [[Basilica]] [[Cattedrale di Gallipoli]], dal 16 giugno 2014 [[cittadino onorario]] della città.
* [[Eugenio Barba]] ([[1936]]) regista italiano di fama internazionale nato da genitori gallipolini. Dal settembre 2014 "cittadino onorario".
* Lucia Solidoro ([[1910]] - [[1933]]), meglio conosciuta come la "Santina di Gallipoli" . Fece numerosi miracoli, ma ancora non è stata riconosciuta dalla [[Santa Sede]]; furono tuttavia molte le sollecitazioni all'allora vescovo gallipolino [[Gaetano Muller]] affinché avviasse una serie di indagini.
* [[Mario Foscarini]] ([[1919]] - [[2004]]), [[politico]] italiano.
* [[Vittore Fiore]] ([[1920]] - [[1999]]), [[scrittore]] e [[giornalista]].
* [[Aldo Garzia]] ([[1927]] - [[1994]]), nominato vescovo di Nardò-Gallipoli (15 giugno 1982 - 30 settembre 1986).
* [[Vittorio Fusco]] ([[1939]] - [[1999]]), [[vescovo]] ed [[esegeta]], sepolto nella [[Concattedrale di Sant'Agata|Basilica pontificia Concattedrale di Sant'Agata]]
* [[Antonio Quintana]] ([[1940]]), [[Generale di Corpo d'Armata]].
* [[Bruno Cattaneo]], ([[1941]]), [[doppiatore]] e [[direttore del doppiaggio]] italiano.
* [[Vito D'Amato]], ([[1944]]), ex [[calciatore]] di [[Inter]], [[SS Lazio|Lazio]] e [[AS Roma|Roma]].
* [[Angela Buttiglione]] ([[1945]]), [[giornalista]] [[RAI]].
* [[Rocco Buttiglione]] ([[1948]]), [[politico]] e [[accademico]] italiano.
* [[Vincenzo Barba]] ([[1952]]) ,senatore e imprenditore.
* [[Antonio Maria Gabellone]] ([[1959]]), presidente della [[Provincia di Lecce]].
* Luigi Gaetani ([[1959]]), [[carmelitano]], [[docente]] di Cristologia e attuale presidente della Conferenza Italiana Superiori Maggiori (Cism)
* [[Frediano Manzi]] ([[1960]]), imprenditore e attivista antimafia.
* [[Ugo Lisi]] ([[1967]]), [[politico]] ed [[avvocato]] penalista.
* [[Francesco Tricarico]], ([[1971]]), [[cantautore]].
* [[Alessandro Carrozza]], ([[1982]]), [[calciatore]] dell'[[Hellas Verona]].
* [[Michele Cortese]], ([[1985]]), [[cantautore]].
==Geografia antropica==
Nei pressi della [[Torre Sabea]] era presente un antico e importante [[villaggio]] [[neolitico]] (terzo momento dell'età della Pietra) del quale sono rimasti chiari segni archeologici, benché coperti da uno strato di sabbia. Furono effettuate numerose ricerche che stabilirono che Gallipoli fu un centro molto popolato nella Preistoria.
===Urbanistica===
La città di Gallipoli è quasi interamente circondata dal mare ed è una città molto importante in quanto si dice che qui terminasse la [[via Traiana]] con una colonna rimasta in vita sino al XIX secolo<ref>dal sito del comune di Gallipoli</ref>. Essa si può "dividere" sostanzialmente in due parti: il borgo nuovo ad est, e la città vecchia a ovest su una isola calcarea. La città vecchia ha conservato immutato il suo impianto urbanistico di carattere medievale. Secondo lo [[storico]] Ettore Vernole, la città doveva possedere un fortissimo sistema difensivo. L'orografia del sito dimostra tali costruzioni.
===Divisione della città===
Come accennato in precedenza la città è suddivisa in due parti: la città nuova ed il centro storico. La prima è la parte più recente della città, costruita su una penisola che si protende nello Ionio verso ovest. Il centro storico, invece, si trova su un'isola di origine calcarea, collegata alla terraferma attraverso un ponte ad archi seicentesco. È proprio nel centro storico che sono presenti la maggior parte di edifici civili e religiosi. Il centro storico a sua volta è diviso in due zone: la parte che è rivolta a [[tramontana]] e quella rivolta verso [[scirocco]]. Dall'epoca medievale fino a pochi decenni fa era presente un ponte levatoio che serviva a rendere possibile l'accesso solo ai residenti. Al centro della città vecchia si trova la [[Basilica]] [[Concattedrale di Sant'Agata]] con il [[Seminario]], il Museo Diocesano e il Municipio (come in età feudale e medievale). Le stradine che sono in discesa portano verso i bastioni e il mare e quelle in salita portano verso la [[Basilica]]. Tra il XII ed il XIV secolo, in Italia ma anche in altre aree dell'Europa, si assiste a profonde trasformazioni delle città con un'intensa attività edilizia e importanti interventi urbanistici. Le città si ingrandiscono a seguito del forte incremento della popolazione dovuto all'inurbamento. Si sviluppano attività produttive e commerciali che consentono l'affermarsi di ceti sociali borghesi organizzati nelle associazioni di arti e mestieri. Il centro storico è chiamato gergalmente "padella" in quanto la sua forma ricorda molto quella della pentola.
===Frazioni===
====Baia Verde====
'''Baia Verde''' è una località balneare; situata a 3 km a sud di Gallipoli e a 6 km da [[Marina di Mancaversa]] nel comune di [[Taviano]], presenta una costa bassa e sabbiosa. La località è posizionata in prossimità del ''[[Parco naturale regionale Isola di S. Andrea e litorale di Punta Pizzo]]'', istituito il 10 luglio 2006 allo scopo di salvaguardare la variegata natura del luogo costituita da [[macchia mediterranea]], pseudo steppe mediterranee, ambienti umidi e acquitrinosi.
Baia Verde è abitata prevalentemente d'estate e nell'ultimo censimento ha registrato una popolazione di soli 94 abitanti.
== Economia ==
[[File:Piri Reis - Map of the Towns of Gallipoli and Nardo on the Italian Coast - Walters W658207B - Full Page.jpg|miniatura|mappa di Gallipoli realizzata da [[Piri Reis]]]]
[[File:GallipoliAntica.jpg|thumb|Guida Pratica ai Luoghi di Soggiorno e di Cura in Italia, edizione del 1933]]
L'economia della città di Gallipoli si basava nei tempi passati sul commercio internazionale di [[olio di oliva|olio]] e [[vino]] e sulla produzione industriale delle botti e del [[sapone]]. A partire dal [[XVII secolo|Seicento]], Gallipoli e il suo [[porto]] ebbero un'importanza fondamentale per il commercio dell'olio lampante.<ref>{{cita web|url=http://www.salentolento.it/itinerariogallipoli.html|titolo=Salento lento|accesso=1º maggio 2013}}</ref> Dal suo porto partivano navi cariche di olio verso tutto il mondo. Tuttora risiedono in città i discendenti di famiglie genovesi, sarde, veneziane e napoletane di commercianti di olio che si spostarono a Gallipoli come gli [[Spinola]], i Vallebona, i [[Calvi di Bergolo|Calvi]], ecc.<ref>Società e patriziato a Gallipoli nel Settecento, Salvatore Barbagallo</ref>.
Gran parte dell'olio prodotto o depositato nelle cisterne veniva venduto a Paesi esteri, i quali avevano rappresentanza in Gallipoli con propri vice consolati. In Gallipoli si ebbero fino al [[1923]] i consolati esteri di molte nazioni europee: [[Austria]], [[Danimarca]], [[Francia]], [[Inghilterra]], [[Impero ottomano]], [[Paesi Bassi]], [[Portogallo]], [[Prussia]], [[Russia]], [[Spagna]], [[Svezia]] e [[Norvegia]], [[Turchia]]. Oggi l'[[economia]] di Gallipoli coincide interamente con il settore terziario, in particolare quello turistico. La pesca è un'attività importantissima per Gallipoli e per la Puglia che può contare sulla più lunga estensione costiera tra le regioni non insulari. Esistono diversi metodi di pesca nella cittadina ionica, tra cui emerge la pesca delle cosiddette "Paranze" e la pesca a strascico; quest'ultima è un metodo di pesca che consiste nel trainare attivamente una rete da pesca sul fondo del mare. La rete può essere trainata da una o due barche.
Negli ultimi anni l'economia gallipolina è stata strettamente legata allo sviluppo turistico della città. Ogni anno centinaia di migliaia di turisti provenienti da tutta Europa scelgono la città jonica come meta turistica attratti principalmente dalle bellezze naturalistiche e dalla movida. La città infatti è attualmente una tra le destinazione turistiche più importante in Italia e nel Mediterraneo (la numero uno per crescita di popolarità e presenze dal 2010 al 2014 in Italia), molto popolare soprattutto tra i giovani, attratti in particolar modo dai grandi eventi musicali e artistici, sviluppando un'economia che coinvolge tutta la città (Hotel, Ristoranti, Case Vacanza, Camping, Bar, servizi turistici ecc.)<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.GallipoliOnline.com|titolo = Gallipoli Online|accesso = 24 giugno 2015 |editore = |data = }}</ref>.
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Le principali direttrici stradali di Gallipoli sono:
* [[SS 101|Strada statale 101]]; Gallipoli - Lecce.
* [[SS 274|Strada statale 274]]; Santa Maria di Leuca - Gallipoli
Il comune è inoltre raggiungibile da una rete di strade provinciali che comprende la SP 52 Gallipoli-[[Sannicola]], la SP 282 Gallipoli-[[Alezio]], la SP 108 Gallipoli-[[Santa Maria al Bagno]], la SP 200 Gallipoli-[[Baia Verde]] e la SP 361 Gallipoli-[[Maglie]].
=== Ferrovie ===
La città è servita da una [[Stazione di Gallipoli|stazione]] ferroviaria posta sulle linee [[Ferrovia Zollino-Gallipoli|Zollino-Gallipoli]] e [[Ferrovia Gallipoli-Casarano|Gallipoli-Casarano]] delle [[Ferrovie del Sud Est]]. Un tempo la ferrovia arrivava fino al porto per facilitare il carico/scarico delle merci.
[[File:Gallipoli paesaggio.jpg|thumb|Panorama di Gallipoli]]
=== Porti ===
{{Vedi anche|Porto di Gallipoli}}
Di notevole importanza è il [[Porto di Gallipoli]], risalente al [[1400]], che ospita il [[Premio Barocco]].<ref>{{cita web|url=http://www.premiobarocco.org/|titolo=Premio Barocco|accesso=1º maggio 2013}}</ref>.
A Gallipoli sono presenti 2 porti: uno antico nei pressi della fontana Greca e uno mercantile nella città vecchia.
=== Mobilità urbana ===
I trasporti urbani ed extraurbani di Gallipoli vengono svolti con servizi regolari di autobus gestiti dalla Autoservizi Chiffi s.r.l.
== Amministrazione ==
{{F|Puglia|febbraio 2016|}}
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome=Francesco Errico
|Inizio=21 maggio 2012
|Fine=10 agosto 2015
|Partito=[[centro sinistra]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Guido Aprea
|Inizio = 1º settembre [[2015]]
|Fine = [[2016]]
|Carica = Commissario prefettizio
|Partito = -
|Note =
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
Elenco sindaci dal 1484 al 1573:
{{div col|col=3}}
* 1484: Costantino Specolizzi
* 1485: Antonio Sillari
* 1486: Carmine Specolizzi
* 1487: Antonio Assenti
* 1488: Nicola Specolizzi
* 1489: de Rataro Roberto
* 1490: Guglielmo Patitari
* 1491: Bugito Assanti
* 1492: Luigi Gorgoni
* 1493: de Natali Roberto
* 1494: Antonio Sillari
* 1495: Isidoro Sillari
* 1496: Nicola Specolizzi
* 1497: Francesco Calò
* 1498: Alessio Gorgoni
* 1499: Bartolomeo Sermaci
* 1500: Nicola Specolizzi
* 1501: de Natali Roberto
* 1502: Cristallino Zifà
* 1503: Leonardo Gorgoni
* 1504: Francesco Calò
* 1505: Gabriel Sansonetti
* 1506: Angelo Assanti
* 1507: Gabriel Sansonetti
* 1508: Cristallino Zifà
* 1509: Cristallino Zifà
* 1510: Francesco Assanti
* 1511: Carlo Muzi
* 1512: Matteo Musarò
* 1513: Giacomo Sillari
* 1514: Giacomo Assanti
* 1515: Girolamo Scaglione
* 1516: Alfonso Calò
* 1517: Bartolomeo Sillari
* 1518: Pietro De Magistris
* 1519: Amato Lombardo
* 1520: Francesco Assanti
* 1521: Francesco Musarò
* 1522: Sebastiano Assanti
* 1523: Bonifacio Venneri
* 1524: Antonello Zacheo
* 1525: Carlo Scaglione
* 1526: Guglielmo Sansonetti
* 1527: Carlo Antonio Ruffo
* 1528: Cristoforo Assanti
* 1529: Francesco Musarò
* 1530: Giacomo Aragona
* 1531: Nicola Venneri
* 1532: Fausto Ruffo
* 1533: Galeotto Vivaldi
* 1534: Carlo Specolizzi
* 1535: Gisolerio Mazzucci
* 1536: Gabriele Nanni
* 1537: Gisorelio Mazzucci
* 1538: Girolamo Pirelli
* 1539: Gisorelio Mazzucci
* 1540: Leonardo Gorgoni
* 1541: Giacomo Aragona
* 1542: Nicola Specolizzi
* 1543: Bartolomeo Zacheo
* 1544: Antonio Rocci
* 1545: Filippo Gorgoni
* 1546: Gabriele Musarò
* 1547: Antonio Rocci
* 1548: Francesco Musarò
* 1549: Consalvo Occhilupo
* 1550: Guglielmo Camaldari
* 1551: Stefano da Galà
* 1552: Bernardo Specolizzi
* 1553: Filippo Gorgoni
* 1554: Benedetto De Magistris
* 1555: Alfonso Deletto
* 1556: Paolo Venneri
* 1557: Alfonso Deletto
* 1558: Bernardo Specolizzi
* 1559: Paolo Venneri
* 1560: Nunzie Zacheo
* 1561: Giovanni Abatizio
* 1562: Tiberio Barba
* 1563: Antonio Valdelarano
* 1564: Pandolfo Calella
* 1565: Francesco Valdelerano
* 1566: Tiberio Barba
* 1567: (?)
* 1568: Pietro Abatizi
* 1569: Antonio Valdelerano
* 1570: Silvio Zacheo
* 1571: Sancio Rossi
* 1572: Pietro Abatizi
* 1573: Pandolfo Calello
{{div col end}}
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Italia|Monfalcone|}}<ref name=gallipolinweb>{{cita web |url=http://www.gallipolinweb.it/gallipolinwebit/lacitta/52-gemellaggi.html |titolo=Gemellaggi |sito=gallipolinweb.it |accesso=3 luglio 2014}}</ref><ref>{{cita web |url=http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/10/07/news/il-gemellaggio-con-gallipoli-si-e-rinnovato-via-etere-1.5822385 |autore=Ciro Vitiello |titolo=Il gemellaggio con Gallipoli si è rinnovato "via etere" |sito=Il Piccolo |accesso=3 luglio 2014}}</ref><ref>{{cita web |url=http://gallipoli.lecceprima.it/gallipoli-monfalcone-10-anni-di-gemellaggio-e-turismo.html |titolo=Gallipoli-Monfalcone, 10 anni di gemellaggio e turismo |sito=LECCEPRIMA |accesso=3 luglio 2014}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.arimonfalcone.it/Gemellaggio_2012.php |titolo=Gemellaggio radio tra Monfalcone e Gallipoli |sito=ARI Monfalcone |accesso=3 luglio 2014}}</ref>, dal [[1999]]<ref>{{cita web |url=http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2009/10/04/GO_06_ISOB6.html |titolo=Gemellaggio con Gallipoli: grande festa per il decennale |sito=Messaggero Veneto |accesso=3 luglio 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2013/02/16/PR_32_08.html |autore=Rossella de Candia |titolo=Monfalcone omaggia Gallipoli |sito=Il Piccolo |accesso=3 luglio 2014}}</ref>
* {{Gemellaggio|Palestina|Betlemme|}}<ref name=gallipolinweb/><ref name=GemBetlemme>{{cita web |url=http://www.comune.gallipoli.le.it/download/atti/5281_DelCC_2008_27_v8.pdf |titolo=Verbale di Deliberazione del Consiglio Comunale: Gemellaggio tra la città di Gallipoli e la città di Betlemme |sito=Comune di Gallipoli |accesso=3 luglio 2014 |formato=PDF}}</ref><ref>{{cita web |url=http://gallipoli.lecceprima.it/anche-gallipoli-pronta-a-gemellarsi-con-betlemme.html |titolo=Anche Gallipoli pronta a gemellarsi con Betlemme |sito=LECCEPRIMA |accesso=3 luglio 2014}}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.europuglia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2873&Itemid=74 |titolo=Gemellaggio tra la Città di Betlemme, Otranto e Gallipoli |sito=euroPuglia |accesso=3 luglio 2014}}</ref>, dal 29 settembre [[2008]]<ref name=GemBetlemme/>
== Sport ==
=== Calcio ===
Nel comune hanno sede due società di calcio: l'[[Associazione Sportiva Dilettantistica Gallipoli Football 1909]], fondata nel 1909, che milita in Serie D ed ha disputato nel 2009-2010 il campionato di Serie B. Altra squadra della città è l'Associazione Sportiva Gallipoli 1929, che disputa il campionato di Serie C.
=== Impianti sportivi ===
A Gallipoli è presente lo [[Stadio Antonio Bianco|stadio comunale Antonio Bianco]], costruito nel 1969, che ha una capienza di 4.368 posti<ref>{{cita web|url=http://www.pianetaempoli.it/2009/07/10/zoom-su/lo-stadio-del-gallipoli-a-due-passi-dal-mare/|titolo=Lo stadio del Gallipoli... a due passi dal mare | PianetaEmpoli :: Tutto sull'Empoli Fc|data=15 lug 2013, 21:51 (CEST)}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ultrasgallipoli.com/stadio.html|titolo=Stadio|data=15 lug 2013, 21:51 (CEST)}}</ref>.
== Note ==
{{references}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore=Leandro Alberti |curatore=Eleonora Carriero |titolo=Descrittione di tutta Italia |città=Bergamo |editore=Leading Edizioni |anno=2010 |annooriginale=1567-68 |p=163 |ISBN=88-86996-23-3}}
* {{cita libro |titolo=Annali Civili del Regno delle Due Sicilie - Volumi 47-49 |editore=Reale Ministero dell'Interno |p=41 }}
* {{cita libro | nome=Salvatore| cognome= Barbagallo | titolo= Società e patriziato a Gallipoli |editore=Congedo Editore |ISBN=88-8086-378-9}}
* {{cita libro | nome=Filippo | cognome=Briganti | titolo=Filippo Briganti, patrizio di Gallipoli.Teoria e prassi del governo cittadino nel Settecento napoletano | anno=2006 | editore=Storia e Letteratura (collana Biblioteca del XVIII secolo) | città= |ISBN = 88-8498-343-6}}
* {{cita libro |autore=Antonio Costantini e Michele Paone |titolo=Guida di Gallipoli. La città, il territorio, l'ambiente |editore=Congedo Editore |anno=1992 }}
* {{cita libro |nome=Vincenzio |cognome=D'Avino |titolo=Cenni Storici Sulle Chiese arcivescovili, vescovili, e prelatizie |anno=2010 |annooriginale=1848 |editore=Kessinger Publishing |ISBN=1-160-72119-X |p=241 }}
* {{cita libro |autore= A. D'Elia |titolo=Puglia | anno= | editore= |p=453 }}
* {{cita libro |nome=Marco |cognome=De Mario |titolo=Gallipoli. Guida storica ed artistica |città=Lecce |editore=Capone Editore |anno=2002 }}
* {{cita libro |autore=Marco De Paola, Marco Mazzeo, Alberto Nutricati |titolo=Gallipoli in mano. Percorsi di storia, arte e cultura |anno=2010 |editore=ProArT |ISBN=978-88-905005-1-0 }}
* {{cita libro |nome=Gaetano |cognome=Fano |titolo=Architettura religiosa minore di Puglia: Santa Maria del Canneto |anno=1979 |editore=Dedalo |ISBN=978-88-220-1833-5 }}
* {{cita libro | nome=Liborio |cognome=Franza |titolo=Colletta istorica e tradizioni anticate sulla città di Gallipoli |annooriginale=1836 |anno=2010 |editore=Kessinger Publishing |ISBN=1-161-26387-X }}
* {{cita libro |autore=C. Gelao |titolo=Scultura del Rinascimento in Puglia: atti del Convegno |anno=2004 |editore=Edipuglia |ISBN=88-7228-381-7 |p=79 }}
* {{cita libro |nome=Giuseppe |cognome=Gigli |titolo=Il Tallone d’Italia. II: Gallipoli, Otranto e dintorni |città=Bergamo |editore=Istituto Italiano d’Arti Grafiche |anno=1912 }}
* {{cita libro |autore=Paula Hardy, Abigail Hole, Olivia Pozzan |titolo=Puglia e Basilicata |anno=2008 |editore=Edt |ISBN=978-88-6040-277-6 |p=191 }}
* {{cita libro |nome=Amalia |cognome=Ingrosso |titolo=Il Libro Rosso di Gallipoli |anno=1990 |editore=Congedo |ISBN=88-8086-536-6 }}
* {{cita libro |nome=Andrea |cognome=Metrà |titolo=Il Mentore Perfetto De Negozianti |città=Trieste |editore=stamperia di G.T. Hoechenberger |anno=1793 |url=https://archive.org/details/ilmentoreperfett01metr }}
* {{cita libro |autore=Luigi Mezzadri, Maurizio Tagliaferri, Elio Guerriero |titolo=Le diocesi d'Italia - Volume 3 |anno=2008 |editore=San Paolo |città=Cinisello Balsamo |ISBN=978-88-215-6172-6 }}
* {{cita libro |nome=Federico |cognome=Natali |titolo=Gallipoli nel Regno di Napoli: dai Normanni all'unità d'Italia |città=[[Galatina]] |editore=Congedo |anno=2007 |ISBN=978-88-8086-716-6 }}
* {{cita libro |autore=Elio Pindinelli e Mario Cazzato |titolo=Civitas confraternalis. Le confraternite a Gallipoli in età barocca |anno=1997 |editore=Congedo Editore |ISBN=88-8086-207-3 }}
* {{cita libro |nome=Bartolomeo |cognome=Ravenna |titolo=Memorie istoriche della città di Gallipoli |annooriginale=1836 |anno=2010 |editore=Kessinger Publishing |ISBN=978-1-167-72037-6 }}
== Voci correlate ==
{{Div col|2}}
* [[Barocco a Gallipoli]]
* [[Premio Barocco]]
* [[Diocesi di Nardò-Gallipoli]]
* [[Museo Emanuele Barba]]
* [[Liceo Quinto Ennio]]
* [[Carnevale di Gallipoli]]
* [[Torri costiere del Salento]]
* [[Castelli della provincia di Lecce]]
* [[Salento]]
{{Div col end}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Gallipoli, Italy}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.comune.gallipoli.le.it|Il sito del Comune di Gallipoli}}
* {{cita web|http://www.museocivicogallipoli.it|Il sito del museo civico}}
{{Colonie della Magna Grecia}}
{{Gallipoli}}
{{Provincia di Lecce}}
{{Salento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Lecce|Puglia}}
[[Categoria:Gallipoli (Italia)| ]]
[[Categoria:Città romane della Puglia]]
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