Luigi Dottesio e Fabio Rovazzi: differenze tra le pagine

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{{Artista musicale
|nome = Fabio Rovazzi
|tipo artista = Cantante
|nazione = ITA
|immagine = Fabio Rovazzi Sanremo Giovani .jpg
|didascalia = Fabio Rovazzi durante la conduzione di [[Sanremo Giovani 2018]]
|genere = Elettropop
|anno inizio attività = 2016
|anno fine attività = in attività
|etichetta = [[Universal Music Group|Universal]], [[Newtopia]] <small>(2016-2018)</small><br />[[Virgin Records|Virgin]] <small>(2018-presente)</small>
|numero totale album pubblicati =
|numero album studio =
|numero album live =
|numero raccolte =
|logo = Fabio Rovazzi logo 2017 semplificato (horizontal).svg
}}
{{Bio
|Nome = LuigiFabio
|Cognome = DottessioPiccolrovazzi
|PostCognome = <ref>Si veda il [http://operemusicali.siae.it/OpereMusicali/musicaSearch.do Database SIAE] autori/editori.</ref>
|Pseudonimo = Fabio Rovazzi
|ForzaOrdinamento = Rovazzi
|Sesso = M
|LuogoNascita = ComoMilano
|GiornoMeseNascita = 1418 gennaio
|AnnoNascita = 18141994
|LuogoMorte = Venezia
|GiornoMeseMorte = 11 ottobre
|AnnoMorte = 1851
|Epoca = 2000
|Attività = patriota
|Attività = youtuber
|Epoca = 1900
|Attività2 = cantante
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , molto attivo nella diffusione di opuscoli antiaustriaci e d’ispirazione [[mazziniana]], prima e dopo il [[1848]]. Intercettato dai gendarmi a [[Maslianico]], mentre cercava di passare clandestinamente la frontiera [[svizzera]], venne giustiziato dagli [[Austriaci]] a [[Venezia]], nel [[1851]].
 
 
|Immagine =Luigi Dottesio.jpg
}}
 
Nel 2016 ha pubblicato il [[Singolo (musica)|singolo]] di debutto ''[[Andiamo a comandare]]'', [[tormentone estivo]] che ha raggiunto la vetta della [[Top Singoli]], ottenendo il primo disco d'oro in Italia esclusivamente con lo [[streaming]].<ref>{{Cita web|url = http://www.lastampa.it/2016/02/04/tecnologia/news/anche-la-musica-in-streaming-concorre-al-disco-doro-mdmJnWdKapydnEQ6du9paN/pagina.html|titolo = Anche la musica in streaming concorre al disco d'oro|editore = [[La Stampa]]|accesso = 10 dicembre 2016}}</ref> In seguito è stato certificato cinque volte disco di platino dalla [[Federazione Industria Musicale Italiana|FIMI]].<ref name="FIMI">{{FIMI|Fabio Rovazzi|accesso = 4 marzo 2019}}</ref>
==Primi anni==
[[File:Porta Torre - Como.jpg|thumb|Porta Torre a Como, nei pressi della quale sorgeva la farmacia di Francesco Bonizzoni.]]
Nato da una famiglia umile, non poté proseguire gli studi oltre le prime classi delle scuole elementari. Nel [[1836]], in occasione di una grave epidemia di [[colera]] che colpì la città di [[Como]], si distinse nell’opera di assistenza ai propri concittadini. Come ricompensa, gli fu offerto un impiego come vicesegretario comunale. Due anni dopo, nel [[1838]], egli fu inoltre designato come araldo della città di Como, per rappresentarla alle celebrazioni per l’incoronazione, a Re del [[Regno Lombardo-Veneto]], dell’Imperatore [[Ferdinando I d'Austria]]. Successivamente, Dottesio iniziò a frequentare i circoli patriottici comaschi, entrando in contatto, tra gli altri, con il marchese Giuseppe Raimondi e con il farmacista Luigi Bonizzoni. Questi, insieme alla moglie, Giuseppina Perlasca, gestiva una farmacia, nella zona di [[Porta Torre (Como)|Porta Torre]], il cui retrobottega era utilizzato come luogo di incontro, lettura e conservazione di pubblicazioni e scritti patriottici.
 
== Biografia ==
In tale ambiente, Dottesio si lasciò definitivamente conquistare dalla causa patriottica, sposando in particolare le posizioni di [[Mazzini]], nell’ottica, specialmente, di diffondere la predicazione insurrezionale a [[Como]] e nel [[Regno Lombardo-Veneto|Lombardo-Veneto]]. Nel medesimo contesto, egli strinse amicizia con [[Alessandro Repetti]], genovese stabilitosi con la famiglia nel [[Canton Ticino]], e assiduo frequentatore del capoluogo lombardo. Repetti, divenuto, nel [[1844]], comproprietario della [[Tipografia Elvetica]] di [[Capolago (Mendrisio)|Capolago]], nel [[1847]], forse proprio su impulso di Dottesio, ne assunse anche la direzione editoriale, con l’intento di farne un centro di diffusione di testi e opuscoli patriottici e mazziniani. Dottesio, da questo momento, divenne dunque anche un collaboratore della medesima tipografia: egli, in particolare, era colui che gestiva il contrabbando e lo smercio del materiale propagandistico a Como, in ciò essendo agevolato dal suo ruolo di segretario comunale, ed arrivando addirittura a creare un piccolo deposito clandestino nel proprio ufficio.<ref>M. Scalcinati, ''Como e il Cantone Ticino nel 1848: il ruolo della tipografia elvetica di Capolago'', cit., pag.384.</ref>
Nato da Stefano Piccolrovazzi, medico, deceduto nel 2010 e Beatrice Pizzorno, biologa,<ref>{{Cita web|url = https://www.corriere.it/cronache/18_agosto_26/mamma-rovazzi-da-piccolo-mi-regalava-fiore-ogni-giorno-b2f7158a-a93b-11e8-ac75-03917cf6f044_preview.shtml|titolo = La mamma di Fabio Rovazzi: «Da piccolo mi regalava un fiore ogni giorno»|autore = Elvira Serra|editore = [[Corriere della Sera]]|data = 26 agosto 2018|accesso = 21 settembre 2018}}</ref> Rovazzi è cresciuto nel quartiere milanese di [[Lambrate]] e con il passare degli anni si è fatto conoscere attraverso i social network Facebook, Instagram e YouTube.
 
Nel 2015 ha collaborato alla trasmissione ''[[Sorci verdi (programma televisivo)|Sorci verdi]]'' di [[J-Ax]], trasmessa in seconda serata su [[Rai 2]],<ref name="mosconi">{{Cita web|url = http://www.sorrisi.com/musica/fabio-rovazzi-tormentone-andiamo-a-comandare/|titolo = "Andiamo a comandare": chi è Fabio Rovazzi|autore = Barbara Mosconi|editore = [[TV Sorrisi e Canzoni]]|data = 24 giugno 2016|accesso = 8 agosto 2016}}</ref> e nello stesso periodo ha lavorato alla realizzazione di alcuni video musicali per Merk & Kremont e [[Fred De Palma]].<ref>{{Cita web|url = http://www.ilpost.it/2016/07/07/fabio-rovazzi/|titolo = Fabio Rovazzi spiegato ai principianti|editore = [[Il Post]]|data = 7 luglio 2016|accesso = 8 agosto 2016}}</ref><ref name="rockit">{{Cita web|url = https://www.rockit.it/intervista/andiamo-comandare-fabio-rovazzi-intervista|titolo = Chi è Fabio Rovazzi, l'autore del primo disco di platino ottenuto solo con gli streaming|autore = Sandro Giorello|data = 8 luglio 2016|accesso = 8 agosto 2016}}</ref>
A queste pericolose attività, Dottesio affiancò anche, occasionalmente, quella di scrittore: nel [[1847]] pubblicò il volume ''Notizie biografiche degli illustri comaschi'', seguito da un fascicolo sul podestà Tommaso Perti, e, infine, nel [[1848]], da un [[pamphlet]] intitolato ''Il vescovo di Como'', nel quale si scagliava contro il vescovo lariano monsignor [[Carlo Romanò]], accusato di essere ''un prete ignorante e prepotente, amico dell'Austria e avverso ai principi liberali''.<ref>M. Scalcinati, ''Como e il Cantone Ticino nel 1848: il ruolo della tipografia elvetica di Capolago'', cit., pag.384.</ref> Secondo alcuni, egli sarebbe anche stato l'ideatore della collana di fascicoli ''Documenti per la Guerra Santa d'Italia'', definiti come ''la più importante impresa editoriale patriottica pubblicata con un determinato disegno durante tutto il periodo del Risorgimento''.<ref>R. Caddeo, ''La tipografia Elvetica di Capolago. Uomini, Vicende, Tempi'', pag.64-65.</ref>
 
[[File:Logo Fabio Rovazzi (FR) 2016.svg|thumb|Logo utilizzato nel 2016]]
Nel frattempo, si era legato sentimentalmente con Giuseppina Bonizzoni, rimasta vedova del ricco marito farmacista: un’unione, tuttavia, duramente avversata dalla famiglia della donna.
Il 28 febbraio 2016 ha pubblicato sui [[Rete sociale|social network]] il video di un brano musicale da lui interpretato, ''[[Andiamo a comandare]]'', realizzato in collaborazione con [[Danti (rapper)|Danti]] dei [[Two Fingerz]];<ref name="mosconi"/> in seguito alla vasta popolarità raggiunta dalla canzone, il singolo è stato pubblicato sulle piattaforme di [[streaming]] dall'etichetta discografica [[Newtopia]] ([[Universal Music Group]]) ed è stato trasmesso da diversi network radiofonici italiani, diventando così un tormentone estivo.<ref name="mosconi"/>
 
Il singolo è entrato nella classifica dei singoli più venduti di giugno 2016, raggiungendo la prima posizione il 29 luglio seguente<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.italiancharts.com/showitem.asp?interpret=Fabio+Rovazzi&titel=Andiamo+a+comandare&cat=s|titolo = Fabio Rovazzi - Andiamo a comandare|accesso = 8 agosto 2016}}</ref> e venendo certificato disco di platino.<ref name="FIMI"/><ref name="rockit"/> Nello stesso periodo Rovazzi ha preso parte a diversi [[Festival musicale|festival musicali]], fra i quali la quarta edizione del ''[[Summer Festival (quarta edizione)|Coca-Cola Summer Festival]]''.<ref>{{Cita web|url = http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/fabio-rovazzi-altro-che-cantante-e-youtuber-sono-un-comico-web-_3016680-201602a.shtml|titolo = Fabio Rovazzi: "Altro che cantante e youtuber, sono un comico web"|autore = Santo Pirrotta|editore = [[TGcom24]]|data = 27 giugno 2016|accesso = 8 agosto 2016}}</ref> Nel 2016 è apparso nel videoclip del brano ''[[Vorrei ma non posto]]'' di [[J-Ax]] e [[Fedez]] e in ''[[Che ne sanno i 2000]]'' di [[Gabry Ponte]]. Dall'11 settembre 2016 è entrato a far parte del cast degli ospiti di ''[[Quelli che il calcio]]'' di [[Rai 2]],<ref>{{Cita web|url = http://www.sorrisi.com/tv/news-e-anticipazioni/fabio-rovazzi-quelli-che-il-calcio/|titolo = Fabio Rovazzi nel cast di «Quelli che il calcio»|editore = [[TV Sorrisi e Canzoni]]|data = 2 settembre 2016|accesso = 5 settembre 2016}}</ref> mentre il 28 dello stesso mese ha partecipato al programma televisivo musicale ''[[Bring the Noise (programma televisivo)|Bring the Noise]]''.<ref>{{Cita web|url = http://www.mediaset.it/quimediaset/comunicati/bring-the-noise-giocare-con-la-musica-non-e-mai-stato-cosi-divertente_22212.shtml|titolo = Bring The Noise: giocare con la musica non è mai stato così divertente!|editore = [[Mediaset]]|accesso = 28 settembre 2016}}</ref> Il 2 dicembre dello stesso anno ha pubblicato il suo secondo singolo, ''[[Tutto molto interessante]]'',<ref>{{cita web|url=http://www.deejay.it/news/rovazzi-ci-riprova-esce-oggi-tutto-molto-interessante-lanteprima-con-enrico-papi-e-fabio-de-luigi/|titolo=Rovazzi ci riprova: esce oggi "Tutto molto interessantre"|accesso=2 dicembre 2016}}</ref> accompagnato nello stesso giorno dal relativo video musicale.
==La prima guerra di indipendenza==
Alla sera del 18 marzo [[1848]] giunse a Como la notizia dell'[[Cinque giornate di Milano|insurrezione milanese]]: mentre anche nel capoluogo lariano la cittadinanza si preparava alla sollevazione, Dottesio si aggregò al corpo di 1.500 volontari ticinesi che erano nel frattempo accorsi dalla vicina Svizzera, al comando di [[Antonio Arcioni]]. La colonna Arcioni si portò rapidamente su [[Milano]] ma, qui giunta, trovò la città già liberata. Il [[Governo provvisorio di Milano]] decise dunque la riorganizzazione dei [[Corpi Volontari Lombardi]], i quali vennero inviati in [[Trentino]], ove si resero protagonisti di una breve e sfortunata campagna militare.
 
Il 19 maggio 2017 è stata la volta del terzo singolo ''[[Volare (singolo)|Volare]]'', realizzato con la partecipazione di [[Gianni Morandi]].<ref>{{Cita web|url = http://www.earone.it/news/fabio_rovazzi_volare_feat_gianni_morandi_radio_date_19_05_2017_23833911/|titolo = Fabio Rovazzi - Volare (feat. Gianni Morandi) (Radio Date: 19-05-2017)|autore = Eleonora Forastiero|data = 16 maggio 2017|accesso = 16 maggio 2017}}</ref> Nell'estate dello stesso anno, l'azienda [[Big Babol]] pubblica un brano musicale per lo spot pubblicitario ''Solo se ci sei te'' interpretato da Rovazzi.<ref>{{Cita web|url = https://velvetmusic.it/2017/09/01/fabio-rovazzi-video-canzone-per-spot-big-babol-solo-se-ci-sei-te/|titolo = Fabio Rovazzi, nuova canzone: "Solo se ci sei te" [VIDEO]|autore = Stefano D'Alessio|data = 1º settembre 2017|accesso = 28 gennaio 2018}}</ref>
Dottesio, che aveva raggiunto il grado di maggiore, dopo lo scioglimento dei Corpi Franchi, avvenuto nel settembre del 1848, fece ritorno a Como. Qui si arruolò nella Guardia Nazionale, ottenendo il grado di capitano, e prestò servizio nello stato maggiore, in stretto contatto con Arcioni e Michele Allemandi. Ciò fino al ritorno degli Austriaci, il 10 agosto 1848, all’indomani dell’[[Armistizio di Salasco]].
 
Nel 2018 è protagonista del film ''[[Il vegetale]]'', diretto da [[Gennaro Nunziante]].<ref>{{Cita web|url = http://www.105.net/video/music-biz/242930/fabio-rovazzi-protagonista-del-film-il-vegetale-ecco-il-trailer.html|titolo = Fabio Rovazzi protagonista del film "Il Vegetale": ecco il trailer|editore = [[Radio 105]]|data = 21 dicembre 2017|accesso = 3 gennaio 2018}}</ref> A maggio dello stesso anno Rovazzi ha lasciato la [[Newtopia]].<ref>{{Cita web|url = http://urbanpost.it/fedez-e-rovazzi-litigio-addio-alla-newtopia-e-legali-chiamati-in-campo/|titolo = Fabio Rovazzi: addio alla Newtopia e lite tra i rapper|editore = Urbanpost|data = 18 maggio 2018|accesso = 28 maggio 2018}}</ref> Il 13 luglio dello stesso anno ha pubblicato il quarto singolo in carriera, ''[[Faccio quello che voglio (Fabio Rovazzi)|Faccio quello che voglio]]'',<ref>{{Cita web|url = https://www.rockol.it/news-692922/rovazzi-fedez-litigio-nuovo-singolo-video-faccio-quello-che-voglio|titolo = Fabio Rovazzi: "Faccio Quello che Voglio" è il quarto singolo del rapper|editore = Rockol|data = 4 giugno 2018|accesso = 6 giugno 2018}}</ref> caratterizzato dalla partecipazione vocale di [[Al Bano]], [[Emma Marrone]] e [[Nek]] nonché dall'intervento in qualità di attori di [[Gianni Morandi]], [[Carlo Cracco]], [[Eros Ramazzotti]], [[Fabio Volo]], [[Rita Pavone]], [[Massimo Boldi]], [[Flavio Briatore]], [[Roberto Pedicini]] e [[Diletta Leotta]] che hanno interpretato se stessi.<ref>{{Cita web|url = https://www.105.net/news/music-biz/250252/e-arrivato-il-nuovo-singolo-di-fabio-rovazzi-faccio-quello-che-voglio.html|titolo = È arrivato il nuovo singolo di Fabio Rovazzi: "Faccio Quello Che Voglio"|editore = [[Radio 105]]|data = 13 luglio 2018|accesso = 14 luglio 2018}}</ref>
==Dopo la guerra: il lavoro in tipografia e i viaggi a Verona==
[[File:Piroscafo Lariano.jpg|thumb|Il porto di Como in una stampa di metà '800.]]
Nel [[1849]], nonostante gli insuccessi della campagna di guerra, Dottesio proseguì nella sua opera di propaganda mazziniana: fu però scoperto dalla polizia austriaca, e contro di lui, in aprile, venne spiccato un mandato d’arresto, che lo costrinse ad abbandonare Como, per rifugiarsi in Ticino, presso i suoi amici che già erano riparati in terra elvetica. Nel mese di settembre, l’arresto fu revocato, e ciò gli consentì di tornare nella sua città: tuttavia egli si era ormai compromesso, e aveva definitivamente perso il suo impiego di vicesegretario comunale. A questo punto, Dottesio decise dedicarsi completamente alla sua attività presso la Tipografia Elvetica, affiancando il suo lavoro di tipografo con la continua, e pericolosa, opera di introduzione e diffusione di pubblicazioni patriottiche nel territorio comasco e, specialmente, nel milanese.
 
Il 20 e il 21 dicembre 2018 ha condotto ''[[Sanremo Giovani 2018|Sanremo Giovani]]'' insieme a [[Pippo Baudo]] in prima serata su [[Rai 1]]. Il 7 febbraio 2019 ha partecipato al [[Festival di Sanremo 2019]] come ospite della terza serata cantando ''[[Andiamo a comandare]]'', ''[[Volare (singolo)|Volare]]'', recitando ''[[Tutto molto interessante]]'' e cantando insieme a [[Claudio Baglioni]] e [[Fausto Leali]] ''[[Faccio quello che voglio (Fabio Rovazzi)|Faccio quello che voglio]]''.
Oltre a quest’opera di pura propaganda, però, Dottesio, specie negli ultimi tempi, era tornato ad occuparsi anche di questioni più operative, nell’ottica di un nuovo tentativo insurrezionale. Dunque, nei primi mesi del [[1850]] egli intraprese, tra gli altri, due viaggi a [[Verona]], con lo scopo di mettersi in contatto con i gruppi patriottici locali.
 
==L'arresto Discografia ==
=== Singoli ===
Egli, tuttavia, come si è visto, era già da tempo sotto l’occhio vigile della polizia austriaca, alla quale era però mancata ancora l’occasione per arrestarlo. Il 12 gennaio [[1851]], Dottesio, di ritorno da una delle consuete puntate a [[Capolago (Mendrisio)|Capolago]], attraversò il confine al valico di [[Maslianico]]. Qui venne però fermato dalle guardie doganali asburgiche, che, trovandolo privo del passaporto, lo sottoposero a perquisizione, scoprendo i numerosi documenti che portava con sé. Fu trovato, in particolare, in possesso di un elenco di nomi di persone seguite da iniziali o nomi di paesi, che dalla polizia vennero creduti indirizzi di cospiratori o di destinatari della stampa clandestina. Egli fu dunque arrestato, e tradotto presso il [[Pinacoteca di Palazzo Volpi|carcere di Como]], donde, in luglio, fu poi trasferito presso il carcere di [[Venezia]].
{|class="wikitable" style="text-align:center"
!rowspan="2"|Anno
!rowspan="2"|Titolo
!colspan="1"|Classifiche
!rowspan="2"|Certificazioni<ref name="FIMI"/>
|-
!style="width:3em;font-size:75%"|[[Top Singoli|ITA]]<br /><ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://italiancharts.com/search.asp?cat=s&search=fabio+rovazzi|titolo = Fabio Rovazzi|accesso = 28 maggio 2017}}</ref>
|-
|rowspan="2"|2016
|align="left"|''[[Andiamo a comandare]]''
| 1
|align="left"|
* ITA: Platino (5)
|-
|align="left"|''[[Tutto molto interessante]]''
| 1
|align="left"|
* ITA: Platino (3)
|-
|2017
|align="left"|''[[Volare (singolo)|Volare]]'' <small>(feat. [[Gianni Morandi]])</small>
| 2
|align="left"|
* ITA: Platino (4)
|-
|2018
|align="left"|''[[Faccio quello che voglio (Fabio Rovazzi)|Faccio quello che voglio]]''
| 4
|align="left"|
* ITA: Platino
|}
 
== Filmografia ==
Secondo alcuni storici, l’arresto di Dottesio era in realtà stato causato da una delazione, proveniente proprio dagli ambienti della Tipografia Elvetica. Alcuni indicarono come responsabile Gino Daelli<ref>Rinaldo Caddeo, La tipografia Elvetica di Capolago. Uomini, Vicende, Tempi, cit.</ref>, un collaboratore molto intimo di Alessandro Repetti mentre, secondo altri, (Giulio Prodocino, Editore Colombo, Milano 1860) si trattò del bresciano Luigi Mazzoldi<ref>Giulio Prodocino, ''Biografia di Luigi Mazzoldi soprannominato il Ragno'', cit.</ref>.
* ''[[Il vegetale]]'', regia di [[Gennaro Nunziante]] (2018)
 
== Televisione ==
Poco tempo dopo il patriota comasco, furono anche arrestati il libraio veneziano [[Vincenzo Maisner]], il conte [[Giovanni Luigi Tedeschi]] e il medico [[Paolo Flora]], di Treviso. In seguito a questi arresti, venne alla luce la fitta rete di intrecci e contatti tra vari gruppi insurrezionali del Lombardo-Veneto: rete che Dottesio aveva, in prima persona, contribuito a creare. Pertanto, le autorità austriache intensificarono l’attività repressiva e poliziesca, arrivando alla cattura di numerosi altri patrioti, quali, tra gli altri, [[Angelo Giacomelli]] e Eugenio Curti.
* ''[[Sorci verdi (programma televisivo)|Sorci verdi]]'' – programma TV (2015) con [[J-Ax]]
* ''[[Quelli che il calcio]]'' – programma TV (2016)
* ''[[The Generi]]'' – serie TV (2018)
* ''[[Sanremo Giovani]]'' – programma TV (2018) con [[Pippo Baudo]]
 
== Note ==
==La condanna e l'esecuzione==
<references/>
Dottesio, sottoposto a numerosi interrogatori, non fece mai nomi, respinse le reiterate offerte di impunità in cambio della collaborazione, e tentò una strenua, ma disperata, difesa. Tuttavia, in quegli stessi giorni, il medico Paolo Flora veniva anch’egli interrogato. Questi, assai spaventato, fu indotto dagli inquirenti a confidarsi con un sacerdote, tale abate Pianton di Venezia, definito ''famigerato pel suo austriacantismo''<ref>A. Giacomelli, ''Reminiscenze della mia vita politica negli anni 1848-1853'', cit., pag.211.</ref>, che lo convinse, infine, a rilasciare dichiarazioni compromettenti, nei confronti suoi e di altri, tra i quali, in particolare, proprio Dottesio e Maisner.
 
== Altri progetti ==
Dato che, per i reati politici, vigeva il codice penale militare, Dottesio fu condotto, il 25 luglio e il 30 agosto, di fronte ad un consiglio di guerra, che lo imputò di [[alto tradimento]]. Il 5 settembre, Dottesio fu condannato a morte mediante [[impiccagione]].
{{interprogetto}}
 
La sentenza, firmata dal governatore militare di Venezia, [[Karl von Gorzowsky]], lo accusava:
{{quote|d'essersi trovato in relazione colla direzione della tipografia elvetica nella Svizzera, d'aver avuto in consegna dal direttore della tipografia un'istruzione della così detta Società Patria (società, la quale nelle sue tendenze e ne' suoi principi! è diretta contro l' esistenza dello Stato, ed eccitante alla rivolta), e di averla trasportata dalla Svizzera in queste province coll'intenzione di consegnarla a certo Forni in Milano. Ed inoltre [...] d’aver cooperato alla diffusione delle opere rivoluzionarie, stampate nella tipografia elvetica; d'aver fatto una gita, nell'agosto del 1850, nelle Provincie venete allo scopo di esplorare nelle medesime lo spirito della popolazione e la eventuale inclinazione a ripetuti movimenti rivoluzionari, e di procurare anche in queste provincie un ulteriore smercio delle suaccennate opere.<ref>A. Giacomelli, ''Reminiscenze della mia vita politica negli anni 1848-1853'', cit., pag.222.</ref>}}
 
Degli altri imputati, Flora e Tedeschi furono condannati rispettivamente otto e dieci anni di reclusione in fortezza, mentre il Maisner fu, in un primo tempo, anch'egli condannato alla forca. Successivamente, la sua condanna fu però commutata, da parte del governatore[[Josef Radetzky]], in dieci anni di lavori forzati con ferri pesanti.
 
==L'esecuzione==
Nei giorni successivi, la fidanzata, Giuseppina Perlasca, tentò in tutti i modi di ottenere per lui la grazia, ma senza successo. Secondo gli storici, l’imperatore [[Francesco Giuseppe]] firmò immediatamente, e senza alcuna esitazione, la sentenza capitale di Dottesio, in quanto profondamente offeso dal contegno tenuto dalla cittadinanza e dall’amministrazione comunale di Como in occasione della sua recente visita alla città lariana: l’accoglienza riservatagli era infatti stata assai ''negativa e ostile''<ref>M. Scalcinati, ''Como e il Cantone Ticino nel 1848: il ruolo della tipografia elvetica di Capolago'', cit., pag.386.</ref>.
All’alba dell’11 ottobre [[1851]], Luigi Dottesio fu condotto al patibolo, presso il Campo di Marte di Venezia. Il boia, giunto appositamente da Graz per l’occasione<ref>''Il risorgimento nel Veneto e le ragioni dell’Unità d’Italia'', Esde fascicoli di storia e cultura, a cura di Cosimo Moretti, Venezia, 2011, pag. 149.</ref>, si dimostrò del tutto incapace nell’esecuzione del supplizio, causando al condannato atroci sofferenze, e una lunga agonia.
 
==Le ragioni di tanta durezza==
[[File:Radetzky József.jpg|thumb|Il feldmaresciallo Radetzky, governatore del Lombardo-Veneto.]]
Le ragioni di tanta atroce durezza hanno molto a che fare con la generale attitudine di [[Josef Radetzky|Radetzky]]. Ma, passati ormai due anni e mezzo dalla [[battaglia di Novara (1849)|battaglia di Novara]], rappresentò un'improvvisa ripresa della repressione e, come tale, colpì i contemporanei. La sfortuna del Dottesio, in effetti, fu che il suo arresto coincidesse con il palese fallimento di ben due viaggi del giovane [[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Imperatore]] nel [[Regno Lombardo-Veneto|Lombardo-Veneto]] (marzo-aprile a Venezia, settembre-ottobre a [[Milano]]-[[Como]]-[[Monza]]). <br>
 
[[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Francesco Giuseppe]], infatti, era stato accolto ovunque con grande freddezza; ed in particolare il Municipio di Como si era ''schermito dal prestare comandato omaggio allo imperatore sceso a visitare le provincie Lombardo-Venete'': ciò aveva personalmente umiliato il monarca ma, soprattutto, aveva mostrato come la politica di [[Josef Radetzky|Radetzky]] non avesse ottenuto alcun successo nell’avvicinare le popolazioni e la nobiltà al regime asburgico. A coronamento del tragico vuoto politico, alla visita a [[Como]] aveva seguito un confuso episodio di [[insubordinazione]] che interessò le truppe nel corso delle manovre militari tenute dall’Esercito Austriaco tenute a [[Somma Lombardo]], nella brughiera a sud di Varese, alla presenza dello stesso [[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Francesco Giuseppe]]. L'[[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Imperatore]] temette una congiura e rientrò rapidamente a [[Vienna]], colmo d'ira. <br>
Tutto ciò non dovette dispiacere troppo a [[Josef Radetzky|Radetzky]] plenipoteziario, che, in coincidenza con i falliti viaggi, aveva emesso due proclami ([[21 febbraio]] e [[19 luglio]] [[1851]]) che decretavano da uno a cinque anni di carcere duro a chi venisse trovato in possesso di scritti ‘rivoluzionari’ (patriottici, diremmo noi), reimponeva lo stato di assedio, teneva solidamente responsabili le municipalità che ospitassero società segrete. <br>
Accadde così che, con decreto del [[2 ottobre]], il feldmaresciallo (''considerata la condotta sleale, ipocrita, imperdonabile del Consiglio municipale di Como, i pretesti frivoli quanto ingiuriosi per sottrarsi all'omaggio dovuto'') sciogliesse il Municipio di [[Como]], promettendo di ricostituirlo ''per via di sudditi fedeli e leali''<ref>Ref.: Luigi Zini, op. cit. </ref>. E, pochissimi giorni dopo, il Luigi Dottesio veniva impiccato. <br>
 
Dottesio, quindi, servì a [[Josef Radetzky|feldmaresciallo]] come doppio esempio: in quanto [[Como|comasco]] servì di monito alla città (punita per la inaccettabile accoglienza riservata all'[[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Imperatore]] e per la [[cinque giornate di Como| ribellione]] del marzo [[1848]]); in quanto suddito infedele, servì a mostrare la serietà delle intenzioni esposte nel proclama.
 
==Il rimpatrio delle ossa==
Con certezza ancora nel [[1854]] la polizia austriaca teneva sotto controllo Giuseppa Perlasca Bonizzoni, vedova dal 1848, madre di sei figli, convivente del Dottesio (non potendosi risposare per l'opposizione dei parenti). Trasferito il Dottesio a Venezia,
ella si era munita di un passaporto falso e vi si era recata, per essere riconosciuta ed espulsa dopo soli tre giorni.
Negli anni successivi, aveva ripreso i contatti con la Tipografia Elvetica, arrestata e torturata nel carcere di [[Mantova]], venne liberata per grazia sovrana nel marzo 1853. Perse un figlio alla [[battaglia di San Martino]]. Nel 1868, dopo la liberazione di Venezia, fece traslare a [[Como]] le ossa di Dottesio, ove furono tumulate insieme a quelle degli altri comaschi caduti nel 1848.
 
==Il giudizio complessivo sull'opera di Dottesio==
In merito all’operato di Dottesio, singificativo è il giudizio Giuseppe Monsagrati, nella relativa voce del [[Dizionario Biografico degli Italiani]]:
{{quote|A lungo visto dagli storici come un semplice contrabbandiere di libri sovversivi, il Dottesio fu in realtà uno dei più risoluti esecutori della strategia che tendeva a coprire il Lombardo-Veneto di una fitta rete di cospiratori, nella prospettiva, dal Mazzini ritenuta imminente, di una nuova insurrezione generale.}}
Angelo Giacomelli, patriota e poi politico del Regno d'Italia, che fu arrestato in seguito all'ondata repressiva scatenatasi dopo la cattura di Dottesio, ebbe invece a dire:
{{quote|E da deplorare che il povero Dottesio, che in Italia fu la prima vittima del capestro austriaco per ragioni politiche, sia meno ricordato dei martiri di Belfiore, pei quali tanto, e giustamente, si fece e si fa, perché la nuova generazione non li dimentichi.<ref>A. Giacomelli, ''Reminiscenze della mia vita politica negli anni 1848-1853'', cit., pag.232.</ref>}}
 
==Note==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==
==Bibliografia==
* {{Collegamenti esterni}}
* Pier Carlo Boggio, ''Storia politico-militare della guerra dell'indipendenza italiana, 1859-1860'', 1859.
* Rinaldo Caddeo, ''La tipografia Elvetica di Capolago. Uomini, Vicende, Tempi'', Alpes Archetipografica, Milano, 1931.
* Raffaele Fasanari, ''La propaganda mazziniana di Luigi Dottesio a Verona: 1850-1851'', Vita Veronese Editrice, Verona, 1958.
* Angelo Giacomelli, ''Reminiscenze della mia vita politica negli anni 1848-1853'', Firenze, Barbera, 1893.
* Augusto Lorini, ''L'Austria e il cantone Ticino dal 1848 al 1855'', Tipografia Grafica “Bellinzona”, Bellinzona, 1943.
* [[Gianfranco Miglio]] a cura di-, “Le cinque giornate del’48 in Como”, Società Storica Comense, Raccolta Storica-Volume Decimo, Como, 1948.
* Giulio Prodocino, ''Biografia di Luigi Mazzoldi soprannominato il Ragno'', Editore Colombo, Milano, 1890.
* Giuseppe Monsagrati, voce ''Luigi Dottesio'' in [[Dizionario Biografico degli Italiani]], Vol. 42, 1992.
* Innocenzo Regazzoni, ''Le cinque giornate di Como nel 1848: ricordi storici'', Tipografia Ostinelli, Como, 1898.
* [[Alessandro Repetti]], ''1840-1851: Luigi Dottesio da Como e la Tipografia elvetica di Capolago'', Tipografia Nazionale, 1887.
* Luigi Zini, ''Storia d'Italia dal 1850 al 1866. Continuata da quella di Giuseppe La Farina'', vol. 5, 1866.
 
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