[[File:CantiereNavaleTriestino.jpg|thumb|right|Vista aerea di parte del Cantiere Navale Triestino (c. 1914).]]
{{Infobox conflitto
[[File:VaroTergestea.jpg|thumb|right|Varo del piroscafo da carico "Tergestea" al Cantiere Navale Triestino(16 giugno 1911).]]
|Tipo=Guerra
Il '''Cantiere Navale Triestino''' è stato fondato nel [[1907]] a [[Monfalcone]], allora parte del Litorale austriaco. È tuttora attivo con il nome di [[Fincantieri - Cantiere Navale di Monfalcone]].
|Nome del conflitto =Guerra d'Olanda
|Parte_di =
|Immagine =Louis xiv Maastricht.jpg
|Didascalia = [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] di fronte a [[Maastricht]]
|Data =[[1672]] – [[1678]]
|Luogo =[[Paesi Bassi]], [[Europa]]
|Casus =
|Mutamenti_territoriali =
|Esito = Sofferta vittoria francese
|Schieramento1 =[[File:Royal Standard of the King of France.svg|21px]] [[Regno di Francia (Età moderna)|Francia]]<br />[[File:Union flag 1606 (Kings Colors).svg|20px]] [[Regno Unito]]<br> (fino al [[1674]]) <br />[[File:Flag of Sweden.svg|20px]] [[Svezia]]<br> (dal [[1675]])<br />
[[File:Stadtwappen der kreisfreien Stadt Münster.svg|20px]] [[Vescovato di Münster]]<br/> [[File:DEU Koeln COA.svg|20px]] [[Arcidiocesi di Colonia|Arcivescovado di Colonia]]
|Schieramento2 =[[File:Prinsenvlag.svg|20px]] [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]]<br /> [[File:Flag of Brandenburg.svg|border|20px]] [[Brandeburgo]] <br /> [[File:Flag of the Habsburg Monarchy.svg|20px]] [[Casa d'Asburgo|Asburgo]]<br> (dal [[1673]]) <br />[[File:Flag of New Spain.svg|20px]] [[Regno di Spagna|Spagna]]<br> (dal [[1673]])<br /> [[File:Flag of Denmark.svg|20px]] [[Regno di Danimarca e Norvegia|Danimarca]]<br> (dal [[1678]])
|Comandante1 =[[François de Créquy]] <br/> [[Abraham Duquesne]] <br/> [[Jean II d'Estrées]] <br/> [[Carlo XI di Svezia]] <br/> [[Luigi II di Borbone-Condé]] <br/> [[Philippe de Montaut-Bénac de Navailles|Philippe de Navailles]] <br/> [[Francesco Enrico di Montmorency-Luxembourg]] <br/>[[Rupert del Palatinato]] <br/> [[Frederick Schomberg, 1º Duca di Schomberg]] <br/> [[Henri de La Tour d'Auvergne-Bouillon|Henri de La Tour d'Auvergne, visconte di Turenne]] <br/> [[Sébastien Le Prestre de Vauban]] <br/> [[Louis Victor de Rochechouart de Mortemart|Louis de Vivonne]] <br/> [[Giacomo II d'Inghilterra]]
|Comandante2 =[[Cristiano V di Danimarca]] <br/> [[Georg von Derfflinger]] <br/> [[Federico Guglielmo I di Brandeburgo]] <br/> [[Niels Juel]] <br/> [[Carlo IV di Lorena]] <br/> [[Raimondo Montecuccoli]] <br/> [[Michiel de Ruyter]] <br/> [[Cornelis Tromp]] <br/> [[Maarten Tromp]] <br/> [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo d'Orange]] <br/> [[Carlo II d'Asburgo]]
|Effettivi1 =
|Effettivi2 =
|Perdite1 =
|Perdite2 =
|Perdite3 =
|Note =
}}
{{Campagnabox Guerra d'Olanda}}
== Storia ==
La '''Guerra d'Olanda''' ([[1672]]-[[1678]]) fu un conflitto combattuto tra [[Francia]] e una [[Quadruplice Alleanza (1674)|Quadruplice alleanza]] composta da [[Brandeburgo]], [[Sacro Romano Impero]], [[Spagna]], e [[Province Unite]]. Essa scoppiò subito dopo il [[Trattato di Aquisgrana (1668)]], che sancì la fine della [[Guerra di devoluzione]] tra francesi e spagnoli, e aggravò ulteriormente i rapporti tra la [[Francia]] di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] e la [[Province Unite|Repubblica delle Province Unite d'Olanda]].
Progettato e finanziato dalla [[Cosulich (famiglia)|famiglia Cosulich]], proprietaria di una compagnia di navigazione, il cantiere venne ufficialmente inaugurato il 3 aprile [[1908]].
La famiglia Cosulich originaria di [[Lussinpiccolo]] aveva dato inizio alla propria attività armatoriale nel [[1857]] e nel [[1890]] trasferì la sede della compagnia a Trieste, dando impulso all'espansione della propria flotta con l'acquisto di diversi piroscafi e fondando nel [[1903]] la compagnia di navigazione "Unione Austriaca di Navigazione dell'Austro Americana e dei Fratelli Cosulich", i cui piroscafi cominciarono a collegare regolarmente Trieste con il [[America del Nord|Nord]] e il [[Sud America]].
Fino allo scoppio della prima guerra mondiale il cantiere aveva costruito diverse navi, sia mercantili che militari, tra cui l'incrociatore ''[[SMS Saida|Saida]]'' per la [[k.u.k. Kriegsmarine]], la [[marina militare]] dell'[[Impero austro-ungarico]]. Allo scoppio della guerra tra Italia e Austria nel 1915 la forza lavoro, in gran parte italiana, abbandonò il cantiere, mentre il sito stesso era troppo vicino alla linea del fronte per continuare ad operare. Venne occupato dal [[Regio Esercito]] l'8 giugno [[1915]], diventando obiettivo dei cannoni austriaci da luglio a settembre 1915, durante le varie battaglie dell'Isonzo. La società però continuò a funzionare, utilizzando impianti avuti in prestito dalla DDSG a [[Budapest]] e l'Arsenale Navale di [[Pola]]. Durante la guerra vennero costruiti dei [[sommergibile|sommergibili]], tra cui diversi della classe U-27.
La sua conclusione tuttavia portò notevoli acquisizioni territoriali al Regno di Francia (anche se non tutte quelle sperate all'inizio del conflitto) e sancì la supremazia militare francese sul continente [[Europa|europeo]].<ref>La guerra d'Olanda fu descritta epicamente dal poeta e drammaturgo francese [[Jean Racine]] ([[1639]] – [[1699]]) nell'opera ''La précis historique des Campagnes de Louis le Grand''</ref>
Terminato il conflitto, con il passaggio di Trieste al [[Regno d'Italia]] la compagnia assunse la denominazione "Cosulich Società Triestina di Navigazione".
==La situazione olandese==
[[File:Grand Pensionary Johan de Witt.jpg|thumb|left|''Johan de Witt'', dipinto di Jan Asselijn]]
Le Province Unite erano appena uscite dalla seconda guerra dell'atto di navigazione contro l'[[Inghilterra]] con risultati pressoché positivi in numerose battaglie, grazie alla sagacia bellica navale di [[Johan de Witt]], [[Gran Pensionario]] olandese (governatore civile). Egli era riuscito finanche a far abolire la carica di ''[[statolder|stathouder]]'', prerogativa della [[Casa d'Orange-Nassau]] fin dai tempi di Carlo V e Filippo II.
I cantieri di Monfalcone ripresero le attività e la compagnia cominciò ad essere conosciuta nel mondo come Cosulich Line. Nel 1923 vennero aperte a Monfalcone dalla Cosulich anche le Officine Aeronautiche in quanto la famiglia Cosulich aveva rivolto il suo interesse alla navigazione aerea ed era proprietaria dal 1921 della [[Società Italiana Servizi Aerei]] (SISA).
== Le cause della guerra ==
Nei primi mesi del [[1928]] la [[Banca Commerciale Italiana]] cedette il pacchetto azionario del [[Lloyd triestino di navigazione]] alla Cosulich Line che in tal modo riuscì a impossessarsi della quasi totalità delle azioni del [[Italia Marittima|Lloyd Triestino]]. Negli [[anni 1930|anni trenta]] la Cosulich Line ed il Lloyd Triestino, per ordine del Governo, sarebbero confluite nella società [[Italia - Società di Navigazione|Italia Flotte Riunite]] il cui coordinamento e controllo era sotto le giurisdizione di una finanziaria a controllo statale, la [[Finmare]].
Dopo la [[guerra di devoluzione]] ([[1667]] – [[1668]]) [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]] ritenne di doversi sbarazzare della [[Triplice alleanza (1668)|Triplice Alleanza dell'Aja]] del 1668,<ref>L'alleanza era stata costituita fra [[Inghilterra]], [[Repubblica delle Sette Province Unite |Province Unite]] e [[Svezia]] per arginare l'espansionismo francese nei Paesi Bassi</ref>e soprattutto delle [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]],<ref>Le Province Unite, federatesi nella [[Repubblica delle Sette Province Unite]], erano costituite da: [[Olanda]], [[Zelanda (Paesi Bassi)|Zelanda]], [[Utrecht (provincia)|Utrecht]], [[Gheldria (provincia)|Gheldria]], [[Overijssel]], [[Frisia (regione storica)|Frisia]], e [[Groninga (provincia)|Groninga]]</ref> se voleva conquistare i territori [[Spagna|spagnoli]] dei [[Paesi Bassi]] (secondo lui, un'eredità spettategli dal nonno [[Filippo IV di Spagna]]<ref>L'aspirazione del Re Sole era l'acquisizione dei Paesi Bassi spagnoli.
Nel 1929 il Cantiere Navale Triestino si è fuso con un'altra società di cantieristica navale italiana, lo Stabilimento Tecnico Triestino per formare la [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico]] (CRDA).
Egli sostenne il suo diritto in base a una legge in vigore presso le province spagnole dei Paesi Bassi, secondo la quale in caso di mancanza di erede maschio di primo letto, la figlia di primo letto poteva esigere la sua parte di eredità anche in presenza di un erede maschio di secondo letto. Poiché l'unico figlio di primo letto di [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]] ([[1605]] – [[1665]]), [[Baltasar Carlos di Spagna| Baltasar Carlos]] ([[1629]] – [[1646]]), figlio della prima moglie di Filippo, [[Elisabetta di Borbone-Francia (1602-1644)|Elisabetta di Francia]] ([[1603]] – [[1644]]), era deceduto all'età di 16 anni, prima cioè della morte del padre, la sorella [[Maria Teresa d'Asburgo (1638-1683)|Maria Teresa]]), moglie di Luigi XIV, avrebbe avuto il diritto di reclamare per sé la sua parte di eredità (''Traité des droits de la reine très chrétienne sur divers états de la monarchie d'Espagne'', Imprimerie Royal, Paris, 1667). Questa motivazione era già stata alla base della decisione di scatenare la [[Guerra di devoluzione]] ([[1667]] – [[1668]]) </ref>) Inoltre, nonostante l'innalzamento delle tariffe protezionistiche francesi del [[1664]] e del [[1667]], gli olandesi continuavano ad essere formidabili concorrenti delle manifatture francesi. Infine, il [[Trattato di Aquisgrana (1668)]], con la quale si era chiusa la [[guerra di devoluzione]], aveva lasciato una suddivisione territoriale di confine piuttosto complicata fra Paesi Bassi spagnoli e Francia, con numerose ''enclave'', il che era continua fonte di dispute e, secondo molti strateghi militari francesi, rendeva insicure le frontiere settentrionali del regno.
Significative costruzioni del cantiere furono quelle dei transatlantici ''[[Saturnia (transatlantico)|Saturnia]]'' (1925) e ''[[Vulcania]]'' (1926).
Favorevoli a una guerra che non solo portasse le province spagnole sotto il giglio di Francia, ma che desse un colpo mortale anche alle Province Unite, erano i ministri [[Michel Le Tellier|Michel Le Tellier, marchese di Barbizieux e poi di Louvois]], (Ministro della Guerra<ref>Il Le Tellier, marchese di Barbizieux, ebbe un ruolo importante nella preparazione logistica della guerra, così come anche il figlio [[Francesco Michele Le Tellier de Louvois|Louvois]], che nel 1677 prenderà il posto del padre, divenuto cancelliere di Francia, come Ministro della Guerra</ref>) coadiuvato dal giovane e rampante figlio [[Francesco Michele Le Tellier de Louvois|Louvois]], [[Jean-Baptiste Colbert|Colbert]] (Ministro delle Finanze) e i generali [[Henri de La Tour d'Auvergne-Bouillon|Turenne]] (detto ''Il Grand Turenne'') e [[Luigi II di Borbone-Condé|Condé]] (detto ''Il Grand Condé''), dignitari di corte, esponenti dell'alta nobiltà francese, etc.<ref>Nel corso dei preparativi si mise in luce anche un giovane ingegnere militare che farà una splendida carriera: [[Sébastien Le Prestre de Vauban]], divenuto famoso poi con il semplice nome di ''Vauban''</ref>
== Produzione cantieristica ==
== I preparativi diplomatici ==
;Produzione del Cantiere Navale Triestino<ref name = "ReferenceA">Die Wehrmacht der Monarchie, Wien 1914.</ref>
[[File:Charles II of England.jpeg|thumb|left|Carlo II d'Inghilterra]]
{| class="wikitable" style="text-align:right;"
Per scardinare la triplice alleanza Luigi XIV inviò segretamente a [[Londra]] la cognata [[Enrichetta d'Inghilterra]] per trattare con il fratello [[Carlo II d'Inghilterra|Carlo]] cui era molto affezionata. Gli sforzi di Enrichetta, unitamente alla promessa di corrispondere a Carlo un emolumento annuo di tre milioni di lire, che consentiva al re una certa indipendenza finanziaria dal parlamento inglese, portarono al trattato di Dover del giugno [[1670]], con il quale Carlo II, che non aveva mai nutrito grandi simpatie per gli olandesi, si impegnava a uscire dal legame con questi ultimi.<ref>La povera Enrichetta morì a Saint Cloud il 30 giugno, appena due settimane dopo la conclusione del trattato</ref>
|-
! Anno || Stazza lorda navi varate || Consumo di acciaio
|-
| || tonn. || tonn.
|-
| 1908 || 1446 || 600
|-
| 1909 || 6722 || 2890
|-
| 1910 || 3637 || 1570
|-
| 1911 || 17815 || 7580
|-
| 1912 || 22534 || 12100
|-
| 1913 || 32405 || 19100
|}
== Lavoratori impiegati nel cantiere ==
L'anno successivo sarebbe stato il turno della [[Svezia]], ove Luigi XIV inviò l'ambasciatore straordinario [[Simon Arnauld de Pomponne]] per assistere quello ordinario, Ugo di Teflon, a raggiungere lo stesso scopo raggiunto in Inghilterra da Enrichetta. In effetti l'anno successivo, in aprile, il re di Svezia [[Carlo XI di Svezia|Carlo XI]], allettato pure lui con una rendita annua di 600.000 scudi, si impegnò a intervenire in aiuto della Francia se i principi tedeschi avessero aiutato le Province Unite, cosa che farà il [[Federico Guglielmo I di Brandeburgo|principe elettore di Brandeburgo]].
;Numero di lavoratori impiegati nel cantiere<ref name="ReferenceA"/>
{| class="wikitable" style="text-align:right;"
|-
! Anno || numero lavoratori
|-
| 1908 || 400
|-
| 1909 || 800
|-
| 1910 || 650
|-
| 1911 || 1600
|-
| 1912 || 1800
|-
| 1913 || 2350
|-
| 1914 (marzo) || 2600
|}
==Note==
Intanto nel novembre 1671 Luigi XIV si era assicurato la neutralità dell'imperatore austriaco [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]]. Ma anche la Spagna si era mossa e aveva concluso un trattato di mutua assistenza con le Province Unite.
<references/>
==Bibliografia==
== La guerra nel 1672 ==
*Libro commemorativo "Cantieri Riuniti dell'Adriatico – origini e sviluppo – 1857 – 1907 – 1957" edito nel 1957 dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico nel centenario della fondazione dello Stabilimento Tecnico Triestino e nel cinquantenario del Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.
[[File:Minette.png|thumb|Enrichetta d'Inghilterra]]
*{{cita libro | cognome= Fornasir | nome=Dante | titolo=Ampliamento dell'officina navale dei cantieri riuniti dell'Adriatico di Monfalcone | editore=Tip. L. Smolars e Nipote|città=Trieste | anno=1938 }}
Il 28 marzo [[1672]] Carlo II d'Inghilterra dichiarò guerra alle Province Unite e il 6 aprile Luigi XIV fece altrettanto. Il 7 giugno però la flotta congiunta anglo-francese fu battuta a [[battaglia di Solebay| Solebay]], al largo del [[Suffolk]], dalla flotta olandese dell'ammiraglio [[Michiel de Ruyter|Ruyter]] ([[1607]] – [[1676]]) che salvò così il suo paese da un'invasione via mare.
*{{cita libro | cognome=Martinuzzi | nome=Matteo | titolo=Cantiere 100 anni di navi a Monfalcone | editore=Fincantieri |città=Trieste | anno=2008 }}
*{{cita web|http://www.gwpda.org/naval/ahsubs.htm|Sieche article on Austro-Hungarian U-boats}}
* Conway's ''All the World's Fighting ships 1922-1946'' (1980) ISBN 0-85177-146-7
==Voci correlate==
La campagna di terra invece iniziò bene: Luigi XIV evitò i Paesi Bassi spagnoli ed entrò direttamente nella Province Unite. Egli, con il ''Gran Condé'', prese [[Orsoy]], [[Wesel]], Rhinberg, Burick e il 12 giugno attraversarono il [[Reno]] al guado di Tolhuis. Nello stesso tempo il [[Francesco Enrico di Montmorency-Luxembourg|maresciallo di Luxembourg]] occupava [[Zwolle]], [[Bernhard von Galen]], principe-vescovo di [[Münster (Renania Settentrionale-Vestfalia)|Münster]] poneva sotto assedio la città di [[Groninga]] e il ''Grand Turenne'' occupava [[Arnhem]] e [[Nimega]].
* [[Cantieri Riuniti dell'Adriatico]]
* [[Cantiere navale di Monfalcone]]
==Collegamenti esterni==
La strada per [[Amsterdam]], la città più ricca dell'Olanda e il porto da cui provenivano e partivano le merci, era ormai vicina alla conquista. Spaventati da questa prospettiva gli [[Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite|Stati Generali delle Province Unite]] offrirono alla Francia la cessione di Maastricht, le città fortificate sul Reno già conquistate dai francesi, parte del [[Brabante (regione storica)|Brabante]] e delle [[Fiandre]] olandesi<ref>I cosiddetti "territori della generalità" (circa corrispondenti alle attuali province del [[Limburgo (Paesi Bassi)|Limburgo]] e del [[Brabante Settentrionale]]) che pur controllati dalla [[Repubblica delle Sette Province Unite]], non facevano parte geograficamente di nessuna di esse</ref> più un'indennità di 10 milioni di lire.
* {{cita web |1=http://www.archeologiaindustriale.it/ |2=Sito Archeologia Industriale |accesso=4 marzo 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304025529/http://www.archeologiaindustriale.it/ |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}
{{Controllo di autorità}}
Ma Luigi XIV non accettò: egli voleva acquisire una maggior ampiezza territoriale e pretendeva che nelle Province Unite venisse concessa la parità giuridica ai cattolici. Pretese quindi, oltre a quanto offerto dagli olandesi, le città di [[Nimega]] e di [[Grave (Paesi Bassi)|Grave]], altri territori minori e un'indennità di 24 milioni di lire. Il re francese pretese inoltre l'abolizione delle misure adottate contro le merci francesi quali ritorsioni a quelle adottate da [[Jean-Baptiste Colbert|Colbert]] in Francia nei confronti delle merci olandesi e infine la parità giuridica ai cattolici. Queste richieste parvero troppo agli olandesi i quali, decisero per il momento di respingere le richieste francesi e resistere militarmente: il 24 giugno aprivano le dighe di [[Muyden]] allagando le terre che circondavano la città di Amsterdam e rendendole così impraticabili agli eserciti francesi. L'unica cosa da fare per questi ultimi era attendere la stagione fredda: il gelo avrebbe reso i pantani delle pianure allagate sufficientemente rigidi da permettere il transito a carriaggi e cavalli.
{{Portale|trasporti}}
[[Categoria:Cantieri navali dell'Impero Austro-Ungarico]]
L'8 luglio [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo d'Orange]], già capitano generale delle armate olandesi fu nominato ''[[statolder|stathouder]]'' d'[[Olanda]] e il 16 luglio anche ''stathouder'' della [[Zelanda (Paesi Bassi)|Zelanda]]. L'omicidio del [[Gran Pensionario]] (carica assimilabile a quella di capo del governo) [[Johan de Witt]] e del fratello Cornelis<ref>De Witt fu l'artefice della prosperità olandese di quegli anni. Tuttavia la sua moderatezza in politica estera, in specie verso i francesi, e la rivalità con la famiglia degli [[Casato d'Orange-Nassau|Orange]] lo fecero oggetto allora di un vero e proprio linciaggio</ref>fecero di Guglielmo d'Orange il solo capo, che diventerà l'avversario più accanito di Luigi XIV dei successivi trent'anni.
[[Categoria:Cantieri navali italiani|Cantiere Navale Triestino]]
[[File:Kaiser-Leopold1.jpg|left|thumb|Leopoldo I d'Asburgo]]
[[Categoria:Cantieri Riuniti dell'Adriatico]]
A questo punto anche le altre potenze europee, che avevano assistito sbalordite alla fulmineità dell'azione francese e ai risultati concreti ottenuti, cominciarono a preoccuparsi che la Francia potesse divenire, con l'acquisizione territoriale che si prospettava, troppo potente. Il primo a preoccuparsi fu il principe elettore di Brandeburgo Federico Guglielmo I, poiché i francesi, nella loro marcia verso l'Olanda avevano invaso alcune sue terre in [[Vestfalia]]. Egli violò quindi il patto siglato solo l'anno prima e il 25 luglio strinse un'alleanza militare con le Province Unite e altrettanto fece l'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]],<ref>A Leopoldo I, fervente cattolico, disturbava molto allearsi con un accanito sostenitore della [[Riforma protestante|Riforma luterana]] come Guglielmo d'Orange ma lo disturbava ancor più la minaccia espansionistica della Francia di Luigi XIV.</ref>che il 30 agosto firmò un trattato con le [[Repubblica delle Sette Province Unite|Province Unite]], la Spagna di [[Carlo II di Spagna|Carlo II]] e con il [[Ducato di Lorena]] di [[Carlo IV di Lorena|Carlo IV]].<ref>
[[Carlo IV di Lorena]] era in esilio a Vienna in quanto il [[Ducato di Lorena|suo ducato]], che lui stesso aveva ceduto alla Francia in cambio di denaro e del ricevimento della [[parìa di Francia]] per la sua famiglia, con il trattato di Montmartre (6 febbraio [[1662]]) era stato occupato dai francesi nel [[1670]], poiché Carlo IV, pur essendo rimasto governatore della Lorena, si rifiutava di fatto di riconoscervi la sovranità di Luigi XIV</ref> rompendo la promessa di neutralità fatta a Luigi XIV. Per parte spagnola, il governatore dei Paesi Bassi spagnoli inviò in appoggio a Guglielmo d'Orange un contingente delle sue truppe. Al fine di impedire il congiungimento delle truppe tedesche e austriache a quelle di Guglielmo, il Turenne fu inviato con un esercito in Vestfalia e il Condé in [[Alsazia]]. Intanto, con il sopraggiungere dell'inverno, il gelo si fece sentire molto poco e i piani per occupare Amsterdam non poterono essere attuati. Anche un tentativo di prendere [[L'Aia]] fallì per le difficoltà di manovra su un terreno reso nuovamente fangoso da un disgelo improvviso.
== La guerra nel 1673 ==
[[File:King Charles II of Spain.jpg|upright=0.8|thumb|Carlo II di Spagna]]
Il 26 giugno il Turenne sconfisse il principe elettore di Brandeburgo, costringendolo alla neutralità ma a sua volta il [[Raimondo Montecuccoli|Montecuccoli]] lo batté obbligandolo a riattraversare il Reno.
In giugno un altro esercito francese di circa 30.000 uomini si mosse verso i Paesi Bassi spagnoli, il che provocò l'immediato rientro delle truppe ispaniche nelle fortezze che li circondavano (anche se la Spagna non era ancora entrata formalmente in guerra). Ma si trattava solo di una manovra diversiva: l'obiettivo reale era la città fortificata di [[Assedio di Maastricht (1673)|Maastricht]] che il 29 giugno, dopo 22 giorni di assedio, cadde, soprattutto per merito del [[Sébastien Le Prestre de Vauban|Vauban]], nelle mani dell'esercito francese guidato dallo stesso re.<ref>Nel corso della battaglia per conquistare la piazzaforte di Maastricht perse la vita [[Charles de Batz de Castelmore d'Artagnan|D'Artagnan]], l'ufficiale francese cui si ispirò [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]] per il suo romanzo [[I tre moschettieri (romanzo)|I tre moschettieri]]</ref> La presa di Maastricht consentiva ai francesi il controllo della linea della [[Mosa (fiume)|Mosa]], garantendo anche le comunicazioni con il [[Reno]].
Tale conquista stupì le altre potenze europee e accelerò il loro processo di convergenza contro il pericolo francese. Tuttavia, a guastare la festa, giunse la notizia che l'ammiraglio olandese Ruyter aveva nuovamente sconfitto, e per ben due volte nel giro di due mesi, la flotta anglo-francese: prima a [[Walcheren]] (prima metà di giugno) e poi a [[battaglia di Texel|Texel]] il 20 agosto. Alla fine di quel mese (il 30) le Province Unite, l'[[Austria]], la Spagna e il Ducato di Lorena (nella persona di CarloIV di Lorena) formarono a L'Aia la Grande Alleanza contro Luigi XIV.
L'8 settembre, dopo un assedio di un mese, i francesi occuparono [[Treviri]]<ref>Luigi XIV aveva cercato invano di ottenere dal [[principe elettore]] di [[Treviri]], Karl Kaspar von der Leyen, la promessa di neutralità</ref>città in posizione strategica sulla linea difensiva orientale. Il 1673 si chiuse con la perdita della città di [[assedio di Bonn|Bonn]] ad opera delle truppe imperiali comandate dal [[Raimondo Montecuccoli|Montecuccoli]] e dal principe di Orange, e una “rivolta” dei generali francesi di più alto rango (fra i quali gli stessi Turenne e Condé) contro il Ministro della Guerra e il figlio (i due Louvois) che pretendevano di imporre da Parigi le direttive per il comportamento dei comandanti sul campo di battaglia.<ref>I Louvois, operando alacremente e con grande bravura per rifornire in tempo e adeguatamente gli eserciti sul campo di battaglia, si erano guadagnati grande stima da parte del re. Tuttavia la loro concezione strategica portava a un accentramento delle decisioni, molto mal vista dai comandanti che non sopportavano di ricevere ordini da quelli che consideravano dei burocrati</ref> La diatriba si risolse poiché l'abile [[Michel Le Tellier]] seppe dividere il fronte dei comandanti ingraziandosene alcuni fra i quali il Condé e la protesta si spense.<ref> Si ebbe tuttavia un rigurgito di tali proteste quando il [[maresciallo di Francia]] [[Bernardin Gigault de Bellefonds|Bellefonds]] ([[1630]] – [[1694]]) si rifiutò di obbedire all'ordine di Luigi XIV di ritirare le sue truppe dai Paesi Bassi: dopo un paio di solleciti da parte del re, il Bellefonds dovette dimettersi e passare il comando al conte di Lorges.</ref> La situazione strategica era fortemente mutata, come ebbe a scrivere il re {{quote|I miei alleati stavano diventando miei nemici e tutti si proponevano di mandare in fumo le mie imprese.|Luigi XIV<ref>citato in John B. Wolf, ''Luigi XIV'', cap. XVII.</ref>}}
Si decise di ritirare l'esercito dai Paesi Bassi arretrandolo sulla linea della [[Mosa (fiume)|Mosa]], con piazzaforte principale Maastricht, mantenendo le difese di [[Alsazia-Lorena]].
==La guerra nel 1674==
[[File:Meulen.jpg|thumb|Luigi XIV di fronte a Besançon]]
Il ritiro tuttavia preludeva anche alla occupazione della [[Franca Contea]], già avvenuta durante la breve [[Guerra di devoluzione]], ma cui la Francia aveva dovuto rinunciare con il [[trattato di Aquisgrana (1668)]]. La Franca Contea, le cui difese la Spagna non si era preoccupata di rafforzare, fu facilmente conquistata da un esercito comandato direttamente dal Luigi XIV, con il fratello, il [[Filippo I di Borbone-Orléans|duca d'Orléans]] e con il Maresciallo di Luxembourg mentre il fronte a nord era sorvegliato dalle truppe del Condé, che fronteggiava gli olandesi, e dal Turenne, che fronteggiava i tedeschi. Il 20 maggio fu occupata [[Besançon]] ed 7 giugno la città di [[Dole]].
Intanto il parlamento inglese, persuaso che Carlo II volesse ristabilire il cattolicesimo, aveva imposto al re, nel febbraio 1674, la pace con le Province Unite. Sul fronte tedesco il [[Henri de La Tour d'Auvergne-Bouillon|Turenne]] si prese la rivincita: nel giugno del [[1674]], vincendo gli imperiali di [[Carlo IV di Lorena]] e del [[Enea Silvio Caprara|Caprara]] a [[Battaglia di Sinzheim| Sinzheim]], impedì il ricongiungimento di due armate nemiche e devastò il Palatinato. Intanto nel luglio il [[Federico Guglielmo I di Brandeburgo|principe elettore di Brandeburgo]] rientrò in guerra contro Luigi XIV e l'11 agosto il Condé sbarrò a [[battaglia di Seneffe|Seneffe]] la via di Parigi al principe di Orange.<ref>La battaglia di Seneffe sarà ricordata come un'inutile strage. Il primo scontro fu favorevole al Condé, che aveva distrutto la retroguardia nemica, raggiungendo così lo scopo di fermarne l'avanzata. Tuttavia, la sua ostinazione a voler inseguire il nemico costò cara ad entrambi, risolvendosi in una carneficina che lasciò la situazione determinatasi dopo il primo scontro, imutata</ref> A ottobre il Turenne batté nuovamente le truppe imperiali del Bournoville in [[Alsazia]] nella [[battaglia di Entzheim]] ma, trovatosi poi in forte inferiorità numerica si ritirò su Saverne e Hagenau, consentendo ai tedeschi di acquartierarsi per l’inverno in Alsazia.
Tuttavia, contrariamente agli usi militari del tempo non esitò ad attaccare in pieno inverno e il 27 dicembre era a [[Belfort]], il 29 entrò a [[Mulhouse]]. Le truppe imperiali, al comando del [[Federico Guglielmo I di Brandeburgo|principe elettore di Brandeburgo]], si erano stabilite a [[Turckheim]], in una valle dei [[Vosgi]]: la sua strategia consistette nel sorprendere il nemico attaccandolo dalla montagna. Egli salì sulla città di [[Thann]], passò di fianco al castello di [[Engelburg]] (a quel tempo non ancora fatto distruggere da Luigi XIV) e stabilì il suo acquartieramento sul posto, ancor oggi noto come ''camp Turenne''. Spinse poi le sue truppe lungo la cresta e giunse sopra il campo nemico il 5 gennaio [[1675]], scese a precipizio lungo la valle e prese il nemico di sorpresa: poche furono le vittime poiché quest’ultimo si diede alla fuga. Gli imperiali furono così costretti a battere in ritirata e a ripassare sull'altra sponda del [[Reno]].
Il 1674 tuttavia non fu un anno felice per i francesi: nei Paesi Bassi gli olandesi avevano rioccupato [[Huy (Belgio)|Huy]] e [[Dinant]] costringendo quindi i francesi ad arretrare, gli spagnoli al sud avevano occupato la città di [[Bellegarde]], l'Alsazia era stata saccheggiata dai tedeschi incalzati dal Turenne e inoltre il commercio marittimo francese era fortemente ridotto a causa delle incursioni sulla costa atlantica della flotta olandese al comando dell'ammiraglio [[Cornelis Tromp]].
==La guerra nel 1675==
Dopo l'exploit del Turenne a [[Turckheim]], l'anziano maresciallo fu confermato al suo comando.
La Svezia entrò all'inizio dell'anno a fianco della Francia, attaccando il [[Brandeburgo]] ma le sue truppe, al comando del barone [[Wolmar Wrangel]], furono respinte in luglio presso [[battaglia di Fehrbellin|Fehrbellin]] ([[Pomerania]]) dall'esercito brandeburghese di Federico Guglielmo, che occupò la Pomerania svedese. In primavera il re Luigi assunse la guida dell'esercito francese diretto nuovamente nei Paesi Bassi. Lo accompagnavano il fratello Filippo e i marescialli [[François de Créquy|Créquy]], [[Henri Louis d'Aloigny de Rochefort|Rochefort]], [[Francesco Enrico di Montmorency-Luxembourg|Luxembourg]] e [[François de La Feuillade|La Feuillade]]. Il primo riconquistò a fine maggio Dinant e poco dopo il secondo prese Huy. Giunto a [[Limburgo (città)|Limburgo]], l'esercito francese occupò la piazza fortificandola, e si divise: la parte maggiore, al comando del re, si diresse verso Maastricht mentre l'altra, al comando del Créquy, si diresse verso sud per difendere l'Alsazia nuovamente minacciata dagli imperiali.
Anche la flotta francese del Mediterraneo raccolse i suoi successi. Alla fine dell'anno precedente la città di [[Messina]] si era [[Rivolta antispagnola di Messina|ribellata agli spagnoli]] chiedendo aiuto alla Francia. Nel febbraio 1675 il ''Generale delle galere'' [[Louis Victor de Rochechouart de Mortemart]], al comando di una flotta francese, riuscì a far pervenire i soccorsi alla città cacciandone gli spagnoli e fu nominato Viceré della Sicilia (nell'estate dello stesso anno venne nominato [[maresciallo di Francia]]). Inoltre la flotta spagnola fu sconfitta davanti a [[battaglia di Palermo (1675)|Palermo]], ove stabilì una base.
Ma il 28 luglio un tragico evento sconvolse i francesi: a [[battaglia di Salzbach|Salzbach]] in [[Renania]], mentre fronteggiava il Montecuccoli, una palla di cannone colpiva accidentalmente il Turenne. La perdita di questo grande generale gettò nello sconforto l'intero esercito francese. La conseguenza più immediata, fu che i francesi che stavano combattendo al comando del defunto dovettero ritirarsi consentendo così agli imperiali di rientrare in Alsazia. Il Condé fu subito inviato con un distaccamento di truppe a sostituire il Turenne. Si aprì un periodo nero per le armate francesi: gli imperiali, guidati da [[Ottone Enrico del Carretto|Ottone Enrico del Carretto, marchese di Savona e di Grana]], sconfissero l'11 agosto presso [[battaglia di Konzer Brücke|Konzer Brücke]] i francesi del Crequy, che dovette ripiegare su [[Treviri]], ove si trovò a fronteggiare un ammutinamento, il che gli impedì la difesa della città, posta sotto assedio dalle truppe di [[Carlo IV di Lorena]], e fu fatto prigioniero.<ref>Luigi XIV fu severissimo con gli ammutinati, ordinando la decimazione dei reparti e il tribunale di guerra per gli ufficiali, che furono giustiziati</ref> Alla fine dell'anno il [[Luigi II di Borbone-Condé|Condé]] si ritirò dalla attività militare e, nel campo avverso, altrettanto fece il [[Raimondo Montecuccoli|Montecuccoli]].
==La guerra nel 1676==
Su consiglio del [[Francesco Michele Le Tellier de Louvois|Louvois]] e del Vauban Luigi XIV decise una nuova invasione dei Paesi Bassi, con gli assedi e le conquiste di [[Condé]] e [[Bouchain]] sulla [[Schelda]] e successivamente gli attacchi a [[Valenciennes]] e [[Cambrai]]. Questo avrebbe consentito di formare quella linea di difesa del suolo francese auspicata dal Vauban stesso. Il re si mise alla testa dell'esercito con il duca d'Orléans, suo fratello, e i suoi marescialli e, grazie al solito diversivo per ingannare il nemico sulle sue reali intenzioni, il [[Guy Aldonce de Durfort de Lorges|maresciallo Guy de Durfort, duca di Lorges]] si presentava il 17 aprile dinanzi alla fortezza di Condé. Sei giorni dopo la fortezza si arrendeva agli assedianti, ottenendo da questi il diritto ad andarsene indisturbato con le sue truppe. A quel punto una parte dell'esercito al comando di Filippo d'Orléans e del maresciallo Créquy si spostò su Bouchain. Il principe d'Orange si spostò con il suo esercito per difendere la piazzaforte ma si trovò di fronte, presso Hautebise (Valenciennes), l'armata principale francese comandata da Luigi XIV in persona che aveva attraversato la Schelda. I due eserciti si fronteggiarono, schierati in ordine di battaglia, per tutto il 10 maggio, poi il principe di Orange si sganciò dal contatto e si diresse verso nord; la fortezza di Bouchain fu presa con facilità e il re se ne tornò a [[Versailles]] lasciando l'esercito nelle mani dei suoi marescialli.
Intanto nel Mediterraneo l'ammiraglio francese [[Abraham Duquesne|Duquesne]] aveva attaccato l'8 gennaio una flotta olandese, al comando dell'ammiraglio Michiel Adriaenszoon de Ruyter al largo dell'isola di [[Battaglia di Stomboli|Alicudi]] ma lo scontro si concluse con un nulla di fatto. Lo scontro si ripeté il 22 aprile al largo della cittadina siciliana di [[battaglia di Agosta|Agosta]] (Augusta a nord di Siracusa) e questa volta a disposizione dell'olandese vi era anche una piccola flotta spagnola il cui contributo, per altro, fu trascurabile. Le due flotte si allontanarono senza che nessuna di esse avesse perso un solo naviglio ma sulle navi olandesi si contarono circa 700 morti e 500 su quelle francesi. Fra i deceduti in campo olandese vi fu lo stesso ammiraglio comandante, de Ruyter. Infine il 2 giugno si svolse al largo di Palermo un terzo scontro che vide la flotta francese affondare a cannonate 3 navi olandesi (circa 150 morti) e 4 spagnole (500 caduti circa), mentre da parte francese ci furono una cinquantina di caduti ma nessun naviglio andò perso. Da quel momento la flotta francese ebbe la supremazia nel Mediterraneo per oltre due anni.
[[File:Battle of Palermo 1676.jpg|upright=1.3|thumb|La battaglia di Palermo del 2 giugno 1676]]
Sul fronte belga, dopo la partenza del re, un corpo di armata agli ordini del maresciallo [[Armand-Frédéric de Schomberg|Schomberg]] occupava la fortezza di [[Aire-sur-la-Lys|Aire]] e quindi accorreva in difesa di Mastricht, assediata ormai da due mesi da un'armata del principe d'Orange la quale, vista l'inanità degli sforzi per prendere la città, all'arrivo dello Schomberg lasciò il campo. Più a sud invece, in Renania, il duca di Lorena si impadronì della piazza fortificata di [[Philippsburg]].
Tuttavia il re cominciava a desiderare la pace. L'impegno bellico era ormai pesante da sopportare, sia in termini finanziari che di reclutamento e non vi erano segni tangibili di prossimità alla vittoria; ma anche nella parte avversa si sperava in una prossima pace, mentre il più accanito sostenitore della guerra ad oltranza era il principe [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo d'Orange]]. Tuttavia gran parte della borghesia e nobiltà mercantile olandese ne aveva abbastanza: lo stato di belligeranza aveva pesantemente ridotto i traffici sui quali vivevano le Province Unite, e ora che la minaccia di un'occupazione francese delle Province era praticamente scongiurata, non vedevano motivi per continuare. Anche al cattolicissimo imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]] questa alleanza con il campione de protestanti stava stretta, ma era difficile trovare un'onorevole via d'uscita che salvasse a tutti la faccia. Con la mediazione inglese di [[William Temple]] tuttavia fu costituita una commissione fra i rappresentanti delle nazioni in conflitto che cominciò a riunirsi segretamente a [[Nimega]], a guerra ancora in pieno svolgimento.
== La guerra nel 1677 ==
Il nuovo anno iniziò con l'esercito francese che riprese le operazioni già progettate e preparate con le azioni dell'anno precedente. Il 17 marzo le truppe del [[Francesco Enrico di Montmorency-Luxembourg|maresciallo Luxembourg]] occuparono [[assedio di Valenciennes|Valenciennes]] e un mese dopo [[assedio di Cambrai|Cambrai]]. Nel frattempo Filippo d'Orléans sconfisse il principe d'Orange nella [[battaglia di Peene]], presso [[Noordpeene]] (11 aprile), quindi si impadroniva del [[baliato]] di [[Saint-Omer (Passo di Calais)| Saint-Omer]], di [[Bailleul (Nord)|Bailleul]], di [[Cassel]] e di [[Ypres]]: ora l'[[Artois]] e una parte delle [[Fiandre]] erano in mano francese e la prospettiva di un'occupazione delle Province Unite tornava ad essere non più così lontana.
Anche il re di Svezia si prese la sua rivincita sul Brandeburgo sconfiggendo i tedeschi a Landskrona il 24 luglio. Quindi il maresciallo Luxembourg costrinse il principe di Orange a togliere l'assedio di [[Charleroi]] e il maresciallo Créqui sconfiggeva il [[Carlo IV di Lorena|duca di Lorena]] a [[Kokersberg]] (9 ottobre) per poi, il 16 novembre occupare [[Friburgo in Brisgovia]].
Il 6 ottobre però ebbe luogo un avvenimento che era destinato ad accelerare le trattative di pace: [[Maria II d'Inghilterra|Maria di York]], nipote di [[Carlo II d'Inghilterra]] e sua ereditiera non avendo questi discendenti diretti (la successione inglese non seguiva la [[legge salica]]), sposò [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo d'Orange]], degnado così un ulteriore riavvicinamento fra Inghilterra e Province Unite. Per Luigi XIV si prospettava la deprecata possibilità che l'Inghilterra, prima alleata, poi praticamente neutrale, diventasse nemica, andandosi ad aggiungere alla già nutrita schiera dei suoi avversari.<ref>Inghilterra e Province Unite siglarono infatti il 10 gennaio [[1678]] un'alleanza</ref>
==La guerra nel 1678==
Per parare il colpo, Luigi XIV accelerò le operazioni nei Paesi Bassi, occupando il 9 marzo la città di [[Gand]], minacciando così nuovamente e da vicino gli olandesi. Invece in Sicilia i francesi decisero di ritirarsi. La città di Messina si rivoltò contro i suoi difensori di tre anni prima: a causa degli eccessi commessi dai francesi nei confronti dei siciliani, si era verificato un gran numero di omicidi di ufficiali francesi. La città fu evacuata dai francesi l'8 aprile 1678. Ma ormai i negoziatori di [[Nimega]], al lavoro da più di un anno, erano quasi giunti a un accordo, ma Luigi XIV non poteva accettare che l'unica nazione alleata dimostratasi fedele, la Svezia, venisse penalizzata dalla perdita della Pomerania. Alla richiesta francese di restituire agli scandinavi i territori occupati si opposero sia l'imperatore che il principe elettore del Brandeburgo e che la Danimarca. Così la guerra riprese. Il Créquy sconfisse le truppe imperiali sul Reno in luglio. A questo punto Luigi XIV era in grado di imporre la pace.
== La pace di Nimega ==
Il 10 agosto [[1678]] venne siglata [[trattato di Nimega|la pace]] con le Province Unite e il 17 settembre con la Spagna. Nell'anno seguente firmarono il trattato anche il [[Sacro Romano Impero]] (5 febbraio), il principe elettore di Brandeburgo (20 giugno), il re di Danimarca (2 settembre) e la Svezia (26 novembre). Il trattato pose così fine al conflitto che si protraeva dal 1672.
In sintesi:
*le Province unite ottennero la restituzione della piazzaforte di Maastricht e dei territori degli Orange ancora occupati dai francesi nonché l'abolizione delle tariffe doganali speciali istituite da Colbèrt
*la Spagna riottenne le sue città in mano francese: [[Charleroi]], [[Binche]], [[Oudenaarde]], etc.
*la Svezia si riprese la Pomerania
*il principe elettore ebbe un indennizzo annuo di 100.000 lire per 10 anni
In cambio la Francia ottenne
*la sovranità sulla [[Franca Contea]] e sull'[[Artois]]
*le piazze forti fiamminghe di [[Cassel]], [[Bailleul (Nord)|Bailleul]], [[Ypres]], [[Wervicq-Sud|Wervick]] e [[Warneton]] in cambio di [[Cambrai]], [[Bouchain]], [[Condé-sur-l'Escaut]] e [[Bavay]], nella [[Provincia di Hainaut|Contea di Hainaut]].
== I protagonisti ==
===Francia [[File:Royal Standard of King Louis XIV.svg|50px]]===
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File:Portrait louis xiv.jpg|Luigi XIV
File:Philippe1erOrleans F.jpg|Filippo I d'Orléans
File:Henri-turenne 2.jpg|Il ''Grand Turenne''
File:Grand Conde Louvre MR3343.jpg|Il ''Grand Condé''
File:Marshal luxembourg.jpg|Il ''maresciallo Luxembourg''
File:Vauban.jpg|Il maresciallo Vauban
File:Rochechouart-Vivonne.jpg|Il maresciallo de Rochechouart-Vivonne
File:Buste de Duquesne exposé au Musée de la Marine.jpg|L'amiraglio Duquesne
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===Grande Alleanza===
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File:William III of Orange-Nassau.jpg|Guglielmo III d'Orange [[File:Prinsenvlag.svg|30px]]
File:Bol, Michiel de Ruyter.jpg|L'ammiraglio Michiel de Ruyter [[File:Prinsenvlag.svg|30px]]
File:Cornelis Tromp.jpg|L'ammiraglio Cornelis Tromp [[File:Prinsenvlag.svg|30px]]
File:Friedrich Wilhelm von Brandenburg by Matthias Czwiczek.jpeg|Federico Guglielmo I di Brandeburgo [[File:Flag of Brandenburg.svg|border|30px]]
File:Charles IV de Lorraine.JPG|Carlo IV di Lorena [[File:Flag of the Habsburg Monarchy.svg|30px]]
File:Raimondo-montecuccoli.jpg|[[Raimondo Montecuccoli]] [[File:Flag of the Habsburg Monarchy.svg|30px]]
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== Note ==
{{references|2}}
== Bibliografia ==
in [[lingua francese|francese]]:
* Lucien Bély, ''Les Relations internationales en Europe, XVIIe–XVIIIe siècles'', PUF, 1998 (2ª edizione) ISBN 2-13-051755-2
in [[lingua inglese|inglese]]:
*Paul Sonnino, ''Louis XIV and the Origins of the Dutch War'', Cambridge University Press, 2003 (3ª edizione)
In [[lingua italiana|italiano]]:
* John B. Wolf, ''Luigi XIV'', Garzanti Editore, Milano, 1981
== Voci correlate ==
*[[Guerra di devoluzione]] ([[1667]]-68)
*[[Guerra della Grande Alleanza]] ([[1688]]-[[1697|97]])
*[[Terza guerra anglo-olandese]]
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Guerra d'Olanda]]
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