Il '''campo di concentramento di Arbe''' fu creato dal comando della [[Regio Esercito|Seconda Armata italiana]] nel luglio del [[1942]] ad [[Arbe]] nel [[Carnaro]] ed ospitò complessivamente tra i 10.000 e 15.000 internati tra [[Slovenia|sloveni]], [[Croazia|croati]] ed [[Ebreo|ebrei]] diventando il più esteso e popolato [[Campi di concentramento per slavi|campo di concentramento italiano per slavi]]<ref name="autogenerato2">{{cita|Gianni Oliva|p. 131}}</ref><ref name="autogenerato3">{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 87}}</ref> raggiungendo i 21.000 internati nel dicembre 1942<ref>[http://resistenza.univr.it/indesiderabili/Ferenc.htm Ferenc<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il campo si caratterizzò per la durezza del trattamento riservato agli internati di etnia slava<ref name="autogenerato2" />, dei quali un gran numero perì di stenti e malattie. Per converso, oltre 3.500 ebrei fuggiti dagli ustascia croati e ivi internati dal [[Regio Esercito]] italiano evitarono grazie a questo la deportazione.<ref>Renzo De Felice a proposito della vicenda degli ebrei internati ad Arbe, su ''Rosso e Nero'', p. 161,</ref><ref name="autogenerato9">{{cita|Marina Cattaruzza|p. 214}}</ref><ref>{{cita|Gianni Oliva|p. 131, 271 secondo Gianni Oliva}}</ref>.
{{torna a|Il commissario Montalbano}}
[[File:PtEmpedocle.JPG|thumb|Uno scorcio di [[Porto Empedocle]]]]
== Storia ==
Gli '''episodi''' della [[serie televisiva]] '''''Il commissario Montalbano''''' sono trasmessi in [[prima visione]] in [[Italia]] dal 6 maggio [[1999]]. Le prime tre stagioni sono state trasmesse da [[Rai 2]], mentre a partire dalla quarta stagione la serie è trasmessa da [[Rai 1]]; dalla nona stagione, inoltre, la serie è trasmessa contemporaneamente in [[alta definizione]] su [[Rai HD]].
[[File:Inmate_children_at_the_Rab_concenctration_camp.jpg|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Inmate_children_at_the_Rab_concenctration_camp.jpg|miniatura|Bambini internati ad Arbe]]
__NOTOC__
Secondo lo storico [[Tone Ferenc]] la necessità di allestire un grande campo di concentramento sull'isola di Arbe si era già fatta sentire nel maggio 1942 a seguito della saturazione dei campi di [[Laurana]], [[Buccari]] e [[Porto Re]]<ref name="autogenerato6">[http://www.campifascisti.it/scheda_campo.php?id_campo=35 I CAMPI FASCISTI - Dalle guerre in Africa alla Repubblica di Salò<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nell'estate [[1942]], per far fronte alla necessità di provvedere all'internamento dei numerosi rastrellati nel corso delle operazioni estive in Slovenia, le autorità militari italiane della Seconda Armata costruirono in gran fretta ad [[Arbe]]<ref name="autogenerato3" /><ref name="autogenerato7">{{cita|Marina Cattaruzza|p. 230}}</ref> (più esattamente nella località di Campora), un [[Campi di concentramento per slavi|campo di concentramento per i civili slavi]] delle zone occupate della [[Slovenia]] in cui furono internati anche alcuni civili della vicina [[Venezia Giulia]].
{| class="wikitable" style="text-align:center"
! Stagione
! Episodio
! Titolo
! Prima TV Italia
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| rowspan="2" | 1 || 1 ||''[[#Il ladro di merendine|Il ladro di merendine]]'' || 6 maggio 1999
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| 2 || ''[[#La voce del violino|La voce del violino]]'' || 13 maggio 1999
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| rowspan="2" | 2 || 3 ||''[[#La forma dell'acqua|La forma dell'acqua]]'' || 2 maggio 2000
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| 4 || ''[[#Il cane di terracotta|Il cane di terracotta]]'' || 9 maggio 2000
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| rowspan="2" | 3 || 5 || ''[[#La gita a Tindari|La gita a Tindari]]'' || 9 maggio 2001
|-
| 6 || ''[[#Tocco d'artista|Tocco d'artista]]'' || 16 maggio 2001
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| rowspan="4" | 4 || 7 || ''[[#Il senso del tatto|Il senso del tatto]]'' || 28 ottobre 2002
|-
| 8 || ''[[#Gli arancini di Montalbano|Gli arancini di Montalbano]]'' || 4 novembre 2002
|-
| 9 || ''[[#L'odore della notte|L'odore della notte]]'' || 11 novembre 2002
|-
| 10 || ''[[#Gatto e cardellino|Gatto e cardellino]]'' || 18 novembre 2002
|-
| rowspan="2" | 5 || 11 || ''[[#Il giro di boa|Il giro di boa]]'' || 22 settembre 2005
|-
| 12 || ''[[#Par condicio|Par condicio]]'' || 29 settembre 2005
|-
| rowspan="2" | 6 || 13 || ''[[#La pazienza del ragno|La pazienza del ragno]]'' || 7 marzo 2006
|-
| 14 || ''[[#Il gioco delle tre carte|Il gioco delle tre carte]]'' || 13 marzo 2006
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| rowspan="4" | 7 || 15 || ''[[#La vampa d'agosto|La vampa d'agosto]]'' || 2 novembre 2008
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| 16 || ''[[#Le ali della sfinge|Le ali della sfinge]]'' || 3 novembre 2008
|-
| 17 || ''[[#La pista di sabbia|La pista di sabbia]]'' || 10 novembre 2008
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| 18 || ''[[#La luna di carta|La luna di carta]]'' || 17 novembre 2008
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| rowspan="4" | 8 || 19 || ''[[#Il campo del vasaio|Il campo del vasaio]]'' || 14 marzo 2011
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| 20 || ''[[#La danza del gabbiano|La danza del gabbiano]]'' || 21 marzo 2011
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| 21 || ''[[#La caccia al tesoro|La caccia al tesoro]]'' || 28 marzo 2011
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| 22 || ''[[#L'età del dubbio|L'età del dubbio]]'' || 4 aprile 2011
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| rowspan="4" | 9 || 23 || ''[[#Il sorriso di Angelica|Il sorriso di Angelica]]'' || 15 aprile 2013
|-
| 24 || ''[[#Il gioco degli specchi|Il gioco degli specchi]]'' || 22 aprile 2013
|-
| 25 || ''[[#Una voce di notte|Una voce di notte]]'' || 29 aprile 2013
|-
| 26 || ''[[#Una lama di luce|Una lama di luce]]'' || 6 maggio 2013
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| rowspan="2" | 10 || 27 || ''[[#Una faccenda delicata|Una faccenda delicata]]'' || 29 febbraio 2016
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| 28 || ''[[#La piramide di fango|La piramide di fango]]'' || 7 marzo 2016
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| rowspan="2" | 11 || 29 || ''[[#Un covo di vipere|Un covo di vipere]]'' || 27 febbraio 2017
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| 30 || ''[[#Come voleva la prassi|Come voleva la prassi]]'' || 6 marzo 2017
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| rowspan="2" | 12 || 31 || ''[[#La giostra degli scambi|La giostra degli scambi]]'' || 12 febbraio 2018
|-
| 32 || ''[[#Amore|Amore]]'' || 19 febbraio 2018
|}
Inizialmente era prevista la costruzione di quattro settori distinti, ma all'arrivo dei primi internati erano pronte solamente le baracche di servizio ed erano disponibili soltanto un migliaio di tende militari da sei posti<ref name="autogenerato2" /><ref name="autogenerato6" />. Il primo gruppo di internati giunse ad Arbe il 28 giugno 1942 ed era composto da 198 sloveni provenienti da Lubiana mentre un secondo gruppo di 243 arrivò il 31 agosto<ref name="autogenerato2" /> Complessivamente furono portati ad Arbe 27 gruppi di internati di cui il più cospicuo fu di 1194 persone giunte il 6 agosto<ref name="autogenerato2" />. Dei quattro campi inizialmente immaginati ne furono realizzati solo tre. Nel 1° e nel 3° furono inseriti i "repressivi" (soprattutto sloveni), mentre nel 2° furono inseriti i "protettivi" (soprattutto ebrei)<ref name="autogenerato2" />.
== Il ladro di merendine ==
*Tratto da ''[[Il ladro di merendine]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]]
=== Trama ===
Il commissario Montalbano indaga sulla morte del ragioniere Lapecora, ucciso con una coltellata alla schiena nell'ascensore del suo palazzo. Interrogata, la moglie del ragioniere incolpa dell'accaduto l'amante di suo marito, una donna tunisina di nome Kherima, scomparsa il giorno stesso dell'omicidio assieme al figlio di sei anni, François. Dopo aver ritrovato il piccolo, il commissario lo ospiterà a casa sua, dove viene amorevolmente accudito da Livia, la fidanzata del commissario. Nel mentre Montalbano, proseguendo con le sue indagini, scoprirà che Kherima è coinvolta in un intrigo internazionale, dove c'è lo zampino dei servizi segreti italiani rappresentati dalla figura del colonnello Lohengrin Pera.
Con l'arrivo della stagione autunnale la situazione nei campi divenne più difficile, soprattutto in quelli in cui erano reclusi i "repressivi" dove le piogge provocarono più volte il riversamento del liquame delle latrine del campo e la notte del 29 ottobre 1942 una violenta tempesta distrusse quattrocento tende e provocò l'annegamento di alcuni bambini<ref>{{cita|Gianni Oliva|pp. 131-132}}</ref>. Si iniziarono quindi a costruire le prime baracche di legno<ref name="autogenerato3" /><ref name="autogenerato6" /> ma per la lentezza dei lavori molti internati trascorsero comunque l'inverno al freddo dentro le tende<ref name="autogenerato2" />. Nel novembre 1942 il numero di internati diminuì come riporta [[Carlo Spartaco Capogreco|Capogreco]] per la partenza di parte degli internati per altri campi di concentramento, soprattutto di donne e bambini destinati al [[Campo di concentramento di Gonars|campo di Gonars]]<ref name="autogenerato6" />.
*Altri interpreti: [[Katharina Böhm]] (Livia Burlando), [[Guia Jelo]] (Signora Lapecora), [[Jonis Bascir]] (Fahrid), [[Mouna Noureddine]] (Aisha), [[Afef Jnifen]] (Karima), [[Renato Scarpa]] (Lohengrin Pera), [[Hamza Choukri]] (François)
*Ascolti Italia: telespettatori 6.251.000 – share 24,45%<ref name="Cau" />
== LaContesto voce del violinostorico ==
Con l'espandersi dei confini orientali, fino a prima della Seconda guerra mondiale, l'Italia aveva annesso molti territori storicamente non abitati da gente di nazionalità e lingua italiana. Lo stato italiano attuò fin dall'inizio una politica di violenza efferata, tesa alla cancellazione e all'annientamento delle popolazioni "slave" in territorio italiano. Già dal 1866, ossia dalla fine della Terza Guerra d'Indipendenza, l'Italia ebbe all'interno dei propri confini la Benecija, zona appartenente alle regioni di Veneto e Friuli, abitata da alcune migliaia di persone, la grande maggioranza di origine slovena. Per quanto già da subito tali popolazioni subirono da parte del Regno d'Italia una politica orientata alla completa snazionalizzazione, il problema si ripresentò con maggiore drammaticità dopo il 1918, quando cinquecentomila sloveni e croati divennero nuovi sudditi del Regno d'Italia. Negli anni di massima tensione interna alla Jugoslavia (1927-29), dovuta al problema dei rapporti tra serbi e croati, la politica estera fascista comincia a mostrare una certa aggressività nei confronti dell’area danubiano-balcanica: l’Italia, infatti, ambisce al controllo dell’Albania e del mare Adriatico (considerato dalla propaganda fascista un “golfo veneziano”) e, in più, nutre velleità irredentiste sui territori jugoslavi abitati da minoranze italiane (parti della Dalmazia), che rappresentano la “vittoria mutilata” della prima guerra mondiale.
*Tratto da ''[[La voce del violino]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Angelo Pasquini]]
=== Trama ===
L'indagine è concentrata sulla morte di Michela Licalzi, trovata nuda e uccisa per soffocamento in una casa abbandonata. Indiziato principale è un ragazzo che provava un sentimento morboso verso la signora. Oggetto al centro della vicenda è un violino molto pregiato e costoso, appartenuto alla donna. Mediante le testimonianze dell'amica più intima di Michela (che si prenderà una cotta per lui, arrivando a baciarlo) e del marito, Montalbano scoprirà che ad uccidere la donna è stato il suo amante antiquario bolognese, al fine di impossessarsi del violino che ha scoperto essere un preziosissimo [[Giuseppe Guarneri del Gesù|Guarneri del Gesù]].
L’Italia di Mussolini, dunque, comincia a prendere in considerazione l’invasione e si attiva nel tentativo di indebolire la Jugoslavia stringendo alleanze con paesi confinanti ad essa ostili (Ungheria e Bulgaria) e con movimenti estremisti e terroristici interni al paese.
*Altri interpreti: [[Bianca Maria D'Amato]] (Anna Tropeano), [[Giovanni Vettorazzo]] (Guido Serravalle), [[Alessia Merz]] (Michela Licalzi), [[Pietro Biondi]] (Questore Burlando), [[Costantino Carrozza]] (Avvocato Guttadauro), [[Sergio Fantoni]] (Cataldo Barbera), [[Hamza Choukri]] (François)
*Nell'episodio televisivo all'agente Catarella viene attribuito il nome errato di Giuseppe (come risulta dal suo diploma di informatica orgogliosamente conseguito e mostrato ai colleghi), che nei romanzi è invece Agatino.
*Ascolti Italia: telespettatori 6.810.000 – share 27,31%<ref name="Cau" />
La repressione fascista contro sloveni e croati degli anni Venti e Trenta divenne una vera e propria persecuzione razziale di massa con la Seconda Guerra mondiale e l'aggressione nazifascista alla Jugoslavia. Questa avvenne, senza alcuna dichiarazione di guerra, il 6 aprile 1941, per mano dell'esercito tedesco e dell'esercito italiano, la II Armata del generale Ambrosio. come reazione al colpo di stato anti-tedesco avvenuto il 27 marzo a Belgrado, dopo che il reggente Paolo Karađorđević aveva aderito al Patto Tripartito.
== La forma dell'acqua ==
*Tratto da ''[[La forma dell'acqua]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]]
=== Trama ===
[[File:FornacePenna.JPG|thumb|La ''mànnara'' di [[Scicli]]]]
Quando le truppe italiane arrivano a Lubiana, l’esercito jugoslavo, già sbandato a causa dell’attacco tedesco, non oppone la minima resistenza.
Nella ''mànnara'', una vecchia fornace, due netturbini ritrovano il cadavere dell'ingegner Luparello all'interno della sua auto. Si pensa subito a una morte naturale dopo un amplesso con una prostituta. A Montalbano qualcosa non torna, e proprio per questo decide di non chiudere subito il caso, ma di investigare. Il commissario, dopo aver interrogato i due netturbini e la moglie della vittima, ha come sospettato principale la svedese Ingrid Sjostrom: ma grazie alla sua collaborazione, scoprirà che Rizzo, l'avvocato dell'ingegner Luparello, stava cercando di incastrarla. Rizzo ha approfittato della morte di Luparello per rovinare la sua reputazione. L'ingegner Luparello in realtà è morto nella braccia del suo amante, Giorgio, che si è rivolto a Rizzo, il quale ne ha tratto immediato vantaggio politico. Per vendicare la memoria del suo amato, Giorgio uccide l'avvocato Rizzo prima di suicidarsi alla fine dell'episodio.
A questo punto l’Italia tratta direttamente con la Croazia, sottoposta al predominio tedesco, la delimitazione dei confini e ottiene ufficialmente l’annessione della Dalmazia da Zara a Spalato, istituendo il Governatorato di Dalmazia.
*Altri interpreti: [[Isabell Sollman]] (Ingrid Sjöström), [[Giorgio Lupano]] (Pino Catalano), [[Caterina Spadaro]] (Tana Montaperto), [[Bruno Torrisi]] (Saro Montaperto), [[Angelica Ippolito]] (Signora Luparello), [[Pietro Biondi]] (Questore Burlando), [[Fulvio D'Angelo]] (Gegé Gullotta)
*Ascolti Italia: telespettatori 6.476.000 – share 24,15%<ref name="Cau" />
Trionfa così una linea di compromesso che non tiene assolutamente conto delle istanze croate e che ha necessariamente come risultato la diffusione di un sentimento antitaliano, non solo nelle popolazioni slave soggette all’Italia, ma anche negli organi di amministrazione e di governo dello Stato indipendente croato, che, inoltre, si trova a dover accettare l’ingiustificata presenza di truppe delle forze armate italiane stazionanti, senza uno scopo preciso, sul suo territorio.
== Il cane di terracotta ==
*Tratto da ''[[Il cane di terracotta]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]]
=== Trama ===
Il commissario riceve la confessione del boss Tanu 'u Greco, il quale vuole ritirarsi dall'organizzazione criminale mafiosa che non segue più l'antico codice d'onore. Ma la mafia non permette agli affiliati di andarsene e temendo che possa parlare lo uccide. Prima di morire il vecchio mafioso rivela a Montalbano l'esistenza di un arsenale di armi per la malavita nascosto in una grotta dove Montalbano trova due scheletri accanto ai quali c'è un grosso cane di terracotta e un piattino con delle monete. Dopo che l'esame sugli scheletri rivela che sono stati uccisi, il commissario decide di investigare anche se sono passati cinquant'anni dall'avvenimento. Grazie all'aiuto determinante dell'anziano Preside Burgio, suo vecchio amico, Montalbano scoprirà che i morti, Lisetta e Mario, erano due giovani uccisi, durante la guerra, da un sicario del padre di lei, possessivo e violento fino all'incesto; a sistemarli nella grotta col cane e le monete (seguendo la formula di un antico rituale arabo) era stato un comune amico, Lillo Rizzitano, alla cui famiglia apparteneva la grotta all'epoca, e che ritorna appositamente a Vigata per raccontare tutto al commissario.
Il neonato Stato indipendente croato, era sotto la guida del poglavnik (duce) Ante Pavelić, capo degli ustascia. Gli ustascia portano avanti una politica fortemente nazionalista cosicché ebrei, rom e serbi sono colpiti da violente persecuzioni: la maggior parte delle uccisioni avviene tra la primavera e l’estate del 1941; ciò provoca due fenomeni paralleli, ossia le conversioni di massa al cattolicesimo e la fuga verso le montagne o Serbia, Dalmazia e Montenegro.
*Altri interpreti: [[Leopoldo Trieste]] (Calogero Rizzitano), [[Biagio Pelligra]] (Il commissario Valenti), [[Fulvio D'Angelo]] (Gegé Gullotta)
*Ascolti Italia: telespettatori 6.397.000 – share 23,97%<ref name="Cau" />
Il 22 giugno dello stesso anno scoppia una rivolta, destinata a trasformarsi in una vera e propria guerra civile tra la fine del ’41 e il ’42. La rivolta si diffonde in tutto il territorio e ne segue una violenta repressione da parte dell’esercito italiano che cerca anche l’appoggio di forze collaborazioniste: è il caso dell’esercito jugoslavo in Serbia guidato da Draza Mihailović e del movimento cetnico, un’organizzazione politico-militare nata per contrastare le forze comuniste. La guerra civile jugoslava vedrà appunto contrapposti il fronte collaborazionista e il movimento partigiano guidato dal generale comunista Josip Broz Tito, a capo del neonato Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia.
== La gita a Tindari ==
*Tratto da ''[[La gita a Tindari]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]]
=== Trama ===
Arriva dal commissario un signore disperato perché non ha più notizie dei suoi anziani genitori. L'ultima volta erano stati visti su un pullman durante la gita che avevano fatto a Tindari, durante la quale avevano mostrato dei comportamenti strani. Nello stesso condominio dove vivevano i due, viene ritrovato il cadavere di un informatico, Nenè Sanfilippo. Montalbano scopre che la vittima aveva noleggiato un villino isolato di proprietà dei coniugi scomparsi e lo utilizzava per aiutare il traffico di organi. Nel computer della vittima, Catarella scopre infatti materiale pornografico delle avventure del Sanfilippo con la moglie del medico che faceva i trapianti e una bozza di un romanzo fantascientifico che racconta le losche trame del gruppo. L'intervento di Montalbano permette l'arresto dei malviventi. I due coniugi in gita a Tindari, si scoprirà in seguito, sono stati uccisi, mano nella mano, in una lontana campagna secondo uno stile di esecuzione mafiosa, per metterli a tacere.
Per contrastare le rivolte in atto e mantenere l’ordine pubblico, la II Armata (Regio Esercito) istituisce un tribunale di guerra che adotta maggiormente come soluzione l’internamento: Per tutta l’estate del 1941 gli scontri generano un gran numero di prigionieri, che iniziano a essere dislocati in vari campi di concentramento come quelli di Lovran, Bakar e Kraljevica; il sovraffollamento di questi ultimi fu la causa, nel maggio del 1942, dell’istituzione del campo di concentramento di Arbe per ordine del prefetto di Fiume Temistocle Testa.
*Altri interpreti: [[Carmela Gentile]] (Beatrice "Beba" Di Leo), [[Costantino Carrozza]] (Avvocato Guttadauro), [[Ferdinando Greco]] (Bonetti-Alderighi), [[Giovanni Moschella]] (Isgrò), [[Sebastiana Fichera]] (Assunta Baeri), [[Marcella Olivieri]] (Concetta Lo Mascolo)
*Ascolti Italia: telespettatori 7.357.000 – share 29,65%<ref name="Cau" />
Il campo, divenuto il più famoso di quelli italiani in Jugoslavia per il suo alto tasso di mortalità, aveva una capienza di circa 10.000 persone.
== Tocco d'artista ==
== L'internamento repressivo degli slavi ==
*Tratto dal racconto ''[[Un mese con Montalbano#Tocco d'artista|Tocco d'artista]]'' in ''[[Un mese con Montalbano]]''
{{C|i dati numerici dei deceduti, sono sicuramente molto gravi, tuttavia le stime le percentuali e i confronti con Buchenwald non sembrano così inequivocamente fontati e precisi, vedi discussione in corso|storia|dicembre 2014}}
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
[[File:Inmate_at_the_Rab_concentration_camp.jpg|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Inmate_at_the_Rab_concentration_camp.jpg|miniatura|Internato nel campo di Arbe.]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]]
Complessivamente ad Arbe furono internati circa 10.000 civili<ref>{{cita|Rossi & Giusti|p. 62 Secondo il generale Mario Roatta sarebbero stati al massimo 10552}}</ref>, tra cui vecchi, donne e bambini di famiglie sospettate di collaborare con il movimento partigiano ma anche residenti in aree sgombrate per esigenze belliche<ref name="autogenerato7" />. La cifra non comprende coloro che sono passati in transito verso altri campi, nei territori occupati o nel [[Regno d'Italia]].
=== Trama ===
{| border="0" align="center"
Catarella annuncia telefonicamente al commissario Montalbano di prima mattina che Alberto La Russa si era suicidato nel proprio laboratorio all'interno della sua casa, e sul luogo si trova Galluzzo. Nella stessa notte l'elettricista Ignazio Cucchiara viene trovato assassinato a Vigàta, e del caso si occupa Mimì Augello, il vice di Montalbano. Parlando prima con l'amica Anna Tropeano che ha trovato il cadavere, poi con la donna delle pulizie di La Russa, Maria Antonietta Vullo, scopre che La Russa si era invalidato con una caduta da cavallo. Altre informazioni le ottiene da Filippo Alaimo, un contadino vicino di Alberto, che soffrendo d'insonnia testimonia di aver visto la notte della morte un'auto andarsene dalla casa del fatto. Una volta giunta Livia al funerale, Montalbano si rende conto che la morte non è nello stile della vittima. Dal sostituto procuratore Lo Bianco riesce ad ottenere un altro giorno per le indagini; grazie ad una nuova perquisizione della casa, trova un album di fotografie in cui la metà è stata strappata, oltre ad una pistola ed un testamento olografo, il cui unico beneficiario è il fratello Giacomo. Allo stesso tempo a lui è attribuita l'auto che andava via dall'abitazione di Alberto. Dopo aver fatto analizzare il testamento da un perito calligrafico, scopre che questo è falso: viene fatto arrestare Giacomo, pur dichiarandosi innocente. Poco dopo una testimone, Angela Bonocore, afferma di aver ascoltato un litigio violento provenire dalla casa di La Russa; ulteriore conferma viene dall'amica Anna, che aveva già trovato il cadavere, che riporta la notizia della zia che aveva visto un'auto scura entrare poco prima delle due di notte nella casa del vicino.
!Periodo
!Uomini
*Altri interpreti: [[Ileana Rigano]] (Emma Morpurgo), [[Bianca Maria D'Amato]] (Anna Tropeano), [[Antonino Bellomo]] (Notaio Antuofermo), [[Pippo Montalbano]] (Giudice Lo Bianco), [[Luigi Maria Burruano]] (Giacomo Larussa), [[Giuseppe Santostefano]] (Avvocato Palillo), [[Giovanni Speciale]] (Agente Boscarino)
!Donne
*Ascolti Italia: telespettatori 6.311.000 – share 23,75%<ref name="Cau" />
!Bambini
!Totale internati
== Il senso del tatto ==
|- bgcolor="#fff0ee"
*Tratto dai racconti ''[[Gli arancini di Montalbano#Amore e Fratellanza|Amore e Fratellanza]]'' e ''[[Gli arancini di Montalbano#Sequestro di persona|Sequestro di persona]]'' in ''[[Gli arancini di Montalbano]]''
|27 luglio-31 luglio [[1942]]
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
|1.061
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
|111
=== Trama ===
|53
Il commissario indaga sulla morte di Enea Silvio Piccolomini, un signore cieco, morto per la somministrazione di una dose eccessiva del medicinale che prendeva. La vicenda ha risvolti imprevisti. Con la sua Livia e Orlando, il grosso cane del Piccolomini, Montalbano va sull'[[isola di Levanzo]] ufficialmente per godersi un paio di giorni di riposo, in realtà per parlare con la sorella del Piccolomini che gestisce una locanda sul posto, e la vacanza diventa presto l'opportunità per approfondire le ricerche. Scoprirà che l'ente benefico per gli anziani e disabili che accudiva il Piccolomini era solo una copertura per il trasporto clandestino della droga, nascosta abilmente nel bastone da passeggio che l'anziano portava, e che il cane Orlando era stato sistematicamente addestrato per aggredire i cani antidroga e far passare indenne il padrone.
|1.225
|- bgcolor="#fff0ee"
*Altri interpreti: [[Carmelo Di Mazzarelli]] (Enea Silvio Piccolomini), [[Marco Cavallaro]] (Tortorella), [[Lucia Sardo]] (Ignazia Piccolomini)
|1º agosto-15 agosto [[1942]]
*Ascolti Italia: telespettatori 9.352.000 – share 33,51%<ref name="Cau" >{{cita news|url=http://www.davidemaggio.it/archives/73749/il-commissario-montalbano-tutti-gli-ascolti-dal-1999-ad-oggi|titolo=Il commissario Montalbano: tutti gli ascolti dal 1999 ad oggi|pubblicazione=davidemaggio.it|autore=Salvatore Cau|data=18 aprile 2013}}</ref>
|3.992
*Nota bene: rispetto al testo da cui è tratto, Camilleri ha corretto il piccolo errore in cui era incappato, facendo morire il cieco con i vapori di una bombola di gas [[Gas di petrolio liquefatti|GPL]]; questo infatti è infiammabile, ma non tossico. La verità "scientifica" è stata ristabilita a seguito di una segnalazione dei Vigili del Fuoco.<ref>{{cita news|formato=PDF|autore=Michele La Veglia|url=http://obiettivosicurezza.vigilfuoco.it/pdf/001_01-2007/23_montalbano.pdf|titolo=Quella volta che il Commissario Montalbano chiese aiuto al pompiere napoletano|pubblicazione=Obiettivo Sicurezza|pp=73-74}}</ref>
|0
|1.029
== Gli arancini di Montalbano ==
|5.021
*Tratto dai racconti ''[[Gli arancini di Montalbano#Gli arancini di Montalbano|Gli arancini di Montalbano]]'' e ''[[Gli arancini di Montalbano#Stiamo parlando di miliardi|Stiamo parlando di miliardi]]'' in ''[[Gli arancini di Montalbano]]''
|- bgcolor="#fff0ee"
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
|16 agosto-31 agosto [[1942]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
|5.333
=== Trama ===
|1.076
Siamo a fine anno e il commissario, che riceve inviti da ogni parte per il cenone di Capodanno, non avrebbe proprio voglia di andare a Parigi con Livia. Tra gli altri è stato invitato da Adelina, la signora che gli prepara i pranzi e gli sistema la casa, contenta di poter festeggiare la fine dell'anno con i due figli che sono contemporaneamente ed eccezionalmente fuori di prigione. L'indagine riguarda la morte, che si vuole far passare per un semplice incidente, della signora e del signor Pagnozzi, precipitati con la loro auto in un burrone. Il commissario risolverà il caso anche con l'aiuto di Pasquale, uno dei figli di Adelina, nel frattempo tornato in galera per furto nella villa dei coniugi morti nell'incidente: il colpevole è Calogero Picone detto Gerry, figlio illegittimo dell'uomo nato dalla relazione con una bellissima domestica, che ha sempre odiato il padre, e la di lui compagna e figlio, poiché hanno preso i posti che spettavano a lui e alla madre, costringendoli invece ad una vita di stenti. Arrivato alla soluzione del caso il commissario farà scarcerare momentaneamente Pasquale per accompagnarlo a partecipare alla festa di fine anno ed avere quindi l'occasione di poter assaporare i prelibati arancini di Adelina.
|1.209
|7.618
*Altri interpreti: [[Francesco Foti (attore)|Francesco Foti]] (Calogero Picone), [[Fabio Costanzo]] (Pasquale), [[Gigio Morra]] (Giudice Scognamiglio)
|- bgcolor="#fff0ee"
*Il personaggio di Calogero Picone (figlio di Pagnozzi) non è presente nel testo originario, dove il colpevole è l'unico figlio legittimo Giacomo Pagnozzi, che nell'episodio è solo un sospettato.
|1º settembre-15 settembre [[1942]]
*Ascolti Italia: telespettatori 9.892.000 – share 34,45%<ref name="Cau" />
|6.787
|1.563
== L'odore della notte ==
|1.296
*Tratto da ''[[L'odore della notte (romanzo)|L'odore della notte]]''
|9.646
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
|- bgcolor="#fff0ee"
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
|16 settembre-30 settembre [[1942]]
=== Trama ===
|7.327
Il ragioniere Gargano è scomparso e con lui tutti i soldi che molti cittadini di Vigàta gli avevano affidato sperando di investirli fruttuosamente. Insieme a lui anche un giovane, Giacomo Pellegrino, che lo aiutava nell'attività, non ha lasciato traccia. Il commissario quindi può contare su due donne che lavoravano con il ragioniere Gargano; la prima è una studentessa che aveva intuito che qualcosa non quadrava, l'altra invece è la segretaria del ragioniere ed è convinta dell'innocenza del ragioniere. Montalbano, dopo numerosi indizi, scoprirà che il ragioniere Gargano, dopo aver rubato il denaro e ucciso il suo complice, ovvero il suo giovane aiutante, si è recato nella casa della sua segretaria, che dispiaciuta per lui, e per evitargli di soffrire, lo ha ucciso.
|1.804
|1.392
* Altri interpreti: [[Daniela Marazzita]] (Maria Stella), [[Claudia Fichera]] (Michela), [[Leandro Amato]] (Il ragionier Gargano), [[Simone Montedoro]] (Giacomo Pellegrino), [[Hamza Choukri]] (François), [[Gigio Morra]] (Giudice Scognamiglio)
|10.523
*Ascolti Italia: telespettatori 8.673.000 – share 30,37%<ref name="Cau" />
|- bgcolor="#fff0ee"
|1º ottobre-15 ottobre [[1942]]
== Gatto e cardellino ==
|7.387
*Tratto dal racconto ''[[Gli arancini di Montalbano#Il gatto e il cardellino|Il gatto e il cardellino]]'' in ''[[Gli arancini di Montalbano]]'' e dal racconto ''[[Un mese con Montalbano#Una gigantessa dal sorriso gentile|Una gigantessa dal sorriso gentile]]'' in ''[[Un mese con Montalbano]]''
|1.854
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
|1.392
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
|10.633
=== Trama ===
|- bgcolor="#fff0ee"
A Vigàta nell'arco di pochi giorni tre vecchiette vengono assalite da un ladro su una moto con il casco, che spara ma non riesce mai ad uccidere. Il commissario scoprirà che sparava a salve solo per creare dei precedenti per uccidere poi veramente una ricca signora. Questa signora teneva molto a cuore il suo gatto e il cardellino, grazie ai quali il commissario scopre come sono in realtà andate le cose. Nel corso dell'indagine il vicecommissario Augello appare solo sporadicamente essendo in licenza matrimoniale, viene sostituito da Barbara, amica di infanzia di Montalbano, che ha appena vinto il concorso in polizia e che porterà un po' di scompiglio in commissariato poiché è una donna molto bella e tutti e tre (Augello, Fazio e Montalbano) ne sono attratti. Fazio poi se ne innamora da subito ma non ha il coraggio di dirle ciò che prova. Tutti insieme indagheranno sul caso della scomparsa del dottor Landolina e libereranno Mariuccia dalle grinfie del padre. Al termine dell'indagine Montalbano e Augello trascorrono insieme la sera dell'addio al celibato di quest'ultimo e Fazio troverà il coraggio di invitare Barbara ad uscire assieme.
|16 ottobre-31 ottobre [[1942]]
|7.206
*Altri interpreti: [[Cristina Marocco|Mariacristina Marocco]] (Barbara Bellini), [[Erika Ferrara (attrice)|Erika Ferrara]] (Mariuccia Coglitore), [[Gigio Morra]] (Giudice Scognamiglio)
|1.991
*Ascolti Italia: telespettatori 9.795.000 – share 32,84%<ref name="Cau" />
|1.422
|10.619
== Il giro di boa ==
|- bgcolor="#fff0ee"
*Tratto da ''[[Il giro di boa]]''
|1º novembre-15 novembre [[1942]]
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
|7.207
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
|2.062
=== Trama ===
|1.463
Il commissario non passa un bel momento, disturbato dalle [[fatti del G8 di Genova|notizie che provengono da Genova]], pensa addirittura alle dimissioni dalla polizia. Montalbano durante la solita nuotata, ritrova un cadavere a cui cerca di dare un'identità. Durante la ricerca, partecipa all'arrivo di una barca di clandestini tra i quali c'è un bambino che tanto gli ricorda François. Pochi giorni dopo scopre che quel bambino ha perso la vita, e lui poteva certamente evitargli questa fine, visto che aveva notato la resistenza che il bambino provava verso la “madre”. Alla fine dell'episodio Montalbano e la sua squadra riescono a smantellare questa rete di traffici di esseri umani, e il commissario rimane ferito.
|10.732
|- bgcolor="#fff0ee"
*Altri interpreti: [[Isabell Sollman]] (Ingrid Sjöström), [[Giovanni Argante]] (Calogero Marzilla), [[Elia Schilton]] (Sozio Melato), [[Aldo Mangiù]], (Ciccio Albanese), [[Gianna Piaz]] (Pina Bausan)
|16 novembre-27 novembre [[1942]]
*Ascolti Italia: telespettatori 8.800.000 – share 33,24%<ref name="Cau" />
|6.647
|1.560
== Par condicio ==
|926
*Tratto dal racconto ''[[Un mese con Montalbano#Par condicio|Par condicio]]'' in ''[[Un mese con Montalbano]]'' e dal racconto ''[[Gli arancini di Montalbano#Catarella risolve un caso|Catarella risolve un caso]]'' in ''[[Gli arancini di Montalbano]]''
|9.133
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
|-
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
| colspan="7" |<small>''Fonte:'' Davide Rodogno, ''Il nuovo ordine mediterraneo'', ed. Bollati Boringhieri, Torino 2003</small>
=== Trama ===
|}
Il commissario da una parte si trova a gestire l'inasprimento dei rapporti delle due grandi famiglie mafiose di Vigàta (Sinagra e Cuffaro), dall'altra è impegnato nella ricerca di una ragazza straniera; seguendone le tracce si inoltra nella campagna siciliana, e presso una stazione ferroviaria abbandonata trova Biagio, un disabile mentale che gli confessa di aver consegnato la ragazza ad un pericoloso delinquente implicato nella tratta delle bianche. Una volta trovatala, Montalbano scopre che la guerra di mafia scatenatasi tra le famiglie non è dovuta a questioni di successione al potere, ma perché la giovane straniera s'era innamorata, ricambiata, del marito della figlia di uno dei capobanda, scatenandone la gelosia e quindi l'eliminazione fisica.
[[File:Dead_inmates_at_the_Rab_concentration_camp.png|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Dead_inmates_at_the_Rab_concentration_camp.png|miniatura|Internati morti nel campo di concentramento di Arbe. Fonte: Rabski zbornik, 1953.<ref>[https://docs.google.com/open?id=0B3IG19S238FKaVU3clFLaDVqQm8 Rabski zbornik], 1953.</ref>]]
A causa della precarietà in cui versava il campo ancora dall'estate del 1942, l'inverno fu molto duro per gli internati che avevano come unico riparo delle tende e spesso erano privi di vestiario adeguato<ref name="autogenerato7" />. A questo si aggiunsero episodi di brutalità da parte del comandante del campo, il [[colonnello]] dei [[carabinieri]] [[Vincenzo Cuiuli]]<ref>{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 88}}</ref>, il quale, nonostante ciò violasse le norme italiane, faceva incatenare a dei pali gli internati in punizione<ref name="autogenerato1">{{cita|Gianni Oliva|p. 132}}</ref>. L'alimentazione insufficiente rese gli internati particolarmente deperiti e soggetti a diverse malattie, tra cui le infezioni intestinali che provocarono un tasso di mortalità molto alto<ref name="autogenerato6" /><ref name="autogenerato1" /><ref name="autogenerato11">{{cita|Marina Cattaruzza|p. 231}}</ref><ref>{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 88: "Tuttavia la privazione della libertà, la fame, le malattie connesse con la denutrizione e le pessime condizioni igieniche, concorrono a portare alla morte un notevole numero di persone."}}</ref>. Secondo alcuni ricercatori ciò rispondeva ad una precisa politica volta a mantenere sotto controllo gli internati<ref>{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 88-89}}</ref>.
*Altri interpreti: [[Cinzia Maccagnano]] (Mariuccia Cuffaro), [[Alexandra Dinu]] (Eva Mariumi), [[Ciccino Sineri]] (Don Balduccio Sinagra)
*Ascolti Italia: telespettatori 8.464.000 – share 31,77%<ref name="Cau" />
== La pazienza del ragno ==
*Tratto da ''[[La pazienza del ragno]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Su una strada fuori Vigata viene trovato lo scooter abbandonato di una ragazza, Susanna Mistretta, che in quel periodo sta passando un momento difficile per la depressione della madre, ormai in fin di vita. Il Commissario trova nel suo fidanzato Francesco un valido aiuto per diradare le ombre su quello che sembra subito uno strano rapimento. Dopo che i rapitori mandano una foto della ragazza prigioniera, grazie all'ingrandimento di questa e alle testimonianze di una donna costretta a prostituirsi per pagare le cure al marito disabile, Montalbano scopre che il rapimento è stato solo una messinscena architettata dalla ragazza stessa e dallo zio di lei, innamoratosi da giovane della cognata e quindi desideroso di prostrare economicamente e politicamente il fratello di lei, causa della sua depressione che l'ha portata a ritirarsi dalla vita.
*Altri interpreti: [[Biagio Pelligra]] (Valente), [[Clelia Rondinella]] (Prostituta), [[Federica De Cola]] (Susanna Mistretta)
*Ascolti Italia: telespettatori 8.241.000 – share 30,44%<ref name="Cau" />
== Il gioco delle tre carte ==
*Tratto dai racconti ''[[Gli arancini di Montalbano#Il gioco delle tre carte|Il gioco delle tre carte]]'', ''[[Gli arancini di Montalbano#Sostiene Pessoa|Sostiene Pessoa]]'', ''[[Gli arancini di Montalbano#Come fece Alice|Come fece Alice]]'' e ''[[Gli arancini di Montalbano#Una mosca acchiappata al volo|Una mosca acchiappata al volo]]'' in ''[[Gli arancini di Montalbano]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Un vecchio capomastro viene ucciso, investito da un'auto. Il Commissario Montalbano viene a sapere che il capomastro era un collaboratore di un giovane imprenditore edile che, vent'anni prima, era stato accusato e condannato per l'omicidio del suo socio e marito della sua amante; l'imprenditore era stato scarcerato poche settimane prima. Nel frattempo uno straniero misterioso viene trovato ucciso da un colpo di pistola alla nuca non lontano da un casolare isolato. Grazie all'insistenza del cugino dell'imprenditore il Commissario Montalbano inizia a sospettare che fra la morte del capomastro e la scarcerazione dell'imprenditore vi sia un legame. Lentamente la complessa storia si dipana rivelando che anche il misterioso straniero è coinvolto nella ventennale storia d'amore e d'affari.
*Altri interpreti: [[Simona Cavallari]] (Renata Di Mora), [[Valeria Milillo]] (Virginia Pennisi), [[Barbara Tabita]] (Signora Tarantino), [[Stefano Dionisi]] (Signor Pennisi), [[Gilberto Idonea]] (Ciccio Mònaco), [[Gigio Morra]] (Giudice Scognamiglio)
*Ascolti Italia: telespettatori 8.850.000 – share 31,79%<ref name="Cau" />
== La vampa d'agosto ==
*Tratto da ''[[La vampa d'agosto]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
In una calda giornata d'agosto, il commissario Montalbano è a pranzo nella bella villetta sul mare che Augello ha affittato per le ferie, a Montereale Marina. Durante il pranzo, però, non si trova il piccolo Salvo; Montalbano corre a cercarlo e lo trova in un cunicolo in giardino, cunicolo che rivelerà una grande sorpresa: il cadavere di Rina, una ragazza scomparsa 6 anni prima. Il commissario inizia le indagini affiancato dalla gemella della vittima, la bella Adriana, che lo seduce fino a fargli perdere completamente la testa per riuscire a scoprire chi ha ucciso la sorella e vendicarsi.
*Altri interpreti: [[Serena Rossi]] (Adriana Morreale), [[Gaetano Aronica]] (Lozupone), [[Vincenzo Peluso]] (Geometra Spidaleri)
*Ascolti Italia: telespettatori 9.219.000 – share 37,50%<ref>{{Cita news|lingua=|autore=[[Antonio Genna]]|url=http://antoniogenna.wordpress.com/2008/11/03/ieri-e-oggi-in-tv-3-novembre-2008/|titolo=Dati Auditel di domenica 2 novembre 2008|pubblicazione=|giorno=03|mese=11|anno=2008|pagina=|accesso=3 giugno 2010|cid=}}</ref>
== Le ali della sfinge ==
*Tratto da ''[[Le ali della sfinge]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Il commissario Montalbano non sta passando un periodo semplice con Livia: continui litigi, incomprensioni dovute alla distanza e nervosismo. Una mattina viene chiamato in una spiaggia dove è stato trovato il cadavere di una ragazza nuda con il volto devastato da un proiettile. Unico segno distintivo: una farfalla tatuata sulla spalla, che potrebbe favorire l'identificazione. Montalbano è abbastanza svogliato inizialmente ma il caso lo trascina visto che ci sono altre ragazze con lo stesso tatuaggio sulla spalla, tutte provenienti dall'Europa dell'est e che hanno trovato lavoro e aiuto grazie all'associazione cattolica "La buona volontà", che le ha salvate da un destino di prostituzione. E mentre l'inchiesta va avanti il commissario è incalzato da ogni parte: dal vescovo, che non ammette ombre su "La buona volontà", dal questore, che non vuole dispiacere il vescovo, da Livia, che vuole partire con lui per ritrovarsi.
*Altri interpreti: [[Giorgio Bongiovanni (attore)|Giorgio Bongiovanni]] (Costantino Morabito), [[Giuseppe Caponnetto]] (Beniamino Graceffa), [[Kristina Novikova]] (Irina), [[Isabell Sollman]] (Ingrid Sjöström)
*Ascolti Italia: telespettatori 8.721.000 – share 30,97%<ref>{{Cita news|lingua=|autore=Antonio Genna|url=http://antoniogenna.wordpress.com/2008/11/04/ieri-e-oggi-in-tv-4-novembre-2008/|titolo=Dati Auditel di lunedì 3 novembre 2008|pubblicazione=|giorno=04|mese=11|anno=2008|pagina=|accesso=3 giugno 2010|cid=}}</ref>
== La pista di sabbia ==
*Tratto da ''[[La pista di sabbia]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Montalbano, una mattina, si alza, spalanca le persiane della sua camera e la prima cosa che vede è il cadavere insanguinato di un cavallo sulla riva. Il commissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini ed il cavallo è sparito, rimane solo il segno del suo corpo sulla sabbia ed uno dei suoi ferri che distrattamente il commissario ha messo in tasca all'accappatoio. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissario di Vigàta il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristocrazia terriera che scommette forte. È in questo ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano è un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa. Ma cosa? Montalbano non resta insensibile alle avances della "forestiera", ma alla fine riesce a farla interessare al suo vice Mimi Augello, sempre vulnerabile al fascino femminile.
*Altri interpreti: [[Mandala Tayde]] (Rachele Estermann), [[Domenico Gennaro]] (Ciccio Bellavia), [[Gigio Morra]] (Giudice Scognamiglio)
*Ascolti Italia: telespettatori 7.585.000 – share 27,26%<ref>{{Cita news|lingua=|autore=Antonio Genna|url=http://antoniogenna.wordpress.com/2008/11/11/ieri-e-oggi-in-tv-11-novembre-2008/|titolo=Dati Auditel di lunedì 10 novembre 2008|pubblicazione=|giorno=11|mese=11|anno=2008|pagina=|accesso=3 giugno 2010|cid=}}</ref>
== La luna di carta ==
*Tratto da ''[[La luna di carta]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
In una casa alla periferia di Vigata viene trovato morto Angelo Pardo, informatore scientifico, con un colpo di pistola in fronte e i pantaloni abbassati. In seguito Montalbano scopre che Pardo era un medico poi radiato dopo la scoperta di un aborto clandestino da lui praticato, e che era coinvolto nel traffico di droga per conto di una famiglia mafiosa locale. Le indagini sembrano indirizzarsi verso la pista passionale. Montalbano si trova davanti due forti figure femminili: Michela Pardo, morbosamente attaccata al fratello e piena di livore nei confronti di Elena Sclafani, ex-amante di Angelo Pardo, giovane donna sfrontata e sensuale che nasconde tuttavia un tormentato passato di tossicodipendenza. Montalbano indaga su Elena, la quale tuttavia non fa assolutamente nulla per discolparsi dall'accusa di omicidio: vengono ritrovate alcune sue lettere in cui essa manifesta la propria gelosia nei confronti di Angelo, anche se poi si scopre che essa le aveva scritte sotto dettatura di quest'ultimo, intenzionato a far desistere la sorella dall'osteggiare la propria relazione con Elena. Il commissario tuttavia rifiuta le facili scorciatoie e, mettendo insieme tutti gli elementi raccolti (i file ritrovati nel computer portatile di Pardo, la chiave di una cassetta di sicurezza blindata portatile, gli ingenti depositi bancari del defunto, la bara per la sepoltura rivelatasi stranamente troppo piccola), riesce alla fine a mettere alle strette il vero colpevole dell'omicidio.
*Altri interpreti: [[Francesca Chillemi]] (Teresa Sciacca), [[Pia Lanciotti]] (Michela Pardo), [[Antonia Liskova]] (Elena Sclafani), [[Giovanni Visentin]] (Giudice Tommaseo)
*Ascolti Italia: telespettatori 8.209.000 – share 28,98%<ref>{{Cita news|lingua=|autore=Antonio Genna|url=http://antoniogenna.wordpress.com/2008/11/18/ieri-e-oggi-in-tv-18-novembre-2008/|titolo=Dati Auditel di lunedì 17 novembre 2008|pubblicazione=|giorno=18|mese=11|anno=2008|pagina=|accesso=3 giugno 2010|cid=}}</ref>
== Il campo del vasaio ==
*Tratto da ''[[Il campo del vasaio]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/24399/il-commissario-montalbano-il-campo-del-vasaio-rai1|titolo= Il commissario Montalbano torna da domani su Rai1 con quattro nuovi film tv|accesso= 15 marzo 2011|editore=tvblog.it}}</ref>
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Questa volta a svegliare il commissario Montalbano non è il solito Catarella, ma un insistente bussare alla porta di casa. Montalbano, infuriato per il sonno interrotto non riesce a trovare i vestiti e va ad aprire in pigiama, trovandosi di fronte il questore Bonetti-Alderighi che, disperato e piangente, chiede di essere nascosto. Montalbano si convince che il questore deve essere impazzito tanto più quando gli annuncia che la mafia ha preso il potere politico con [[Salvatore Riina]] divenuto presidente del consiglio che propone a Montalbano la carica di ministro degli interni. Il commissario, che sta sognando, si terrorizza quando compare Catarella che minaccia di sparargli se accetterà la proposta del capomafia: «Si vossia dottori ci dici di sì a quisto sdilinquenti io l'ammazzo di pirsona pirsonalmente». Parlando, però, Catarella si è distratto e Riina ne approfitta per sparargli un colpo. Nella realtà non è un colpo di pistola ma il rumore delle persiane sbattute dal vento che sveglia Montalbano. Il commissario a poco a poco riprenderà il sonno che sarà interrotto ancora una volta da un continuo suonare del campanello della porta di casa. Questa volta si tratta proprio di Catarella che annuncia al commissario il solito ritrovamento di un morto. Sotto un incessante diluvio e tra varie imprecazioni il commissario e i suoi uomini, tra cui un ingrugnato Mimì Augello, riusciranno a recuperare un cadavere fatto a pezzi e seppellito in un campo di un contadino. A complicare l'indagine c'è lo strano comportamento di Mimì Augello, il vice di Montalbano, divenuto scontroso e litigioso, che sta amareggiando la vita a tutti nel commissariato di Vigata. Il commissario scopre inoltre che Mimì mente alla moglie dicendo di essere impegnato in azioni che lo tengono impegnato per tutta la notte ed incarica la sua amica svedese Ingrid di pedinarlo per scoprire cosa stia combinando. L'indagine, già complicata per l'impossibilità di identificare il cadavere ritrovato, diviene ancora più intricata per la denuncia da parte della bellissima Dolores della scomparsa del marito, ufficiale marittimo, imparentato con la famiglia mafiosa di Balduccio Sinagra. Si scoprirà che Dolores è l'amante di Mimì ed è la causa del suo cambiamento. Montalbano scopre che il morto del Critaro è il marito di Dolores, Giovanni Alfano. Grazie alle indagini si scoprirà che è stato ucciso dalla moglie e dall'amante Pecorini
* Altri interpreti: [[Belén Rodríguez]] (Dolores Gutierrez), [[Tuccio Musumeci]] (Cavalier Pintacuda), [[Vincenzo Failla]] (Tanino), [[Costantino Carrozza]] (Avvocato Guttadauro)
* Ascolti Italia: telespettatori 9.561.000 – share 32,59%<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/24433/ascolti-tv-14-marzo-2011-commissario-montalbano-grande-fratello-11|titolo= Ascolti TV del 14 marzo 2011|accesso= 15 marzo 2011|editore=tvblog.it}}</ref>
== La danza del gabbiano ==
*Tratto da ''[[La danza del gabbiano]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Un Montalbano disilluso, alzato di prima mattina, assiste sulla spiaggia alla morte di un gabbiano, notando che l'agonia assomiglia ad una danza. Ma il tempo stringe, e Montalbano si reca in commissariato, dove il proprietario di alcuni pescherecci di Vigata si presenta nel suo ufficio, dicendogli «di sospettare» che due dei suoi pescherecci siano implicati in un traffico di droga. Montalbano gli promette che indagherà e, appena congedato l'uomo, viene raggiunto dal padre dell'ispettore Fazio per avere notizie di suo figlio, che non si è presentato al loro appuntamento. Fazio infatti avrebbe dovuto accompagnare il padre a fare delle analisi, ma dalla sera prima, dopo aver ricevuto una telefonata da Montalbano che chiedeva la sua presenza al porto, non ha più dato notizie di sé e ha il cellulare spento. Salvo, capendo che qualcosa non va, visto che la sera prima non ha chiamato il poliziotto, mente al padre, dicendo di averlo mandato a compiere una missione riservata, e che lo rivedrà presto. Il padre, rassicurato, esce dall'ufficio, mentre Salvo chiama Mimì e lo informa della sparizione di Fazio. (Per il commissario, Fazio stava probabilmente seguendo un'indagine privata, della quale nessuno era al corrente, e qualcosa deve essere andato storto). Montalbano e Mimì, dopo essersi recati al porto, ricevono una soffiata che gli rivela che l'ispettore Fazio è stato visto l'ultima volta sul monte Scibetta, vicino ad un pozzo, in compagnia di alcune persone. Montalbano e Mimì, temendo il peggio, salgono sul monte Scibetta e, aperto il pozzo, trovano due cadaveri, ma non l'ispettore, che verrà trovato poco dopo all'interno di una caverna, ferito e spaventato. L'ispettore, dopo essere stato trasportato all'ospedale, rivela al commissario di essere andato al porto per incontrare un suo amico di infanzia, Filippo Manzella, che aveva da fargli delle rivelazioni. Ma una volta arrivato, è stato circondato e portato sul monte Scibetta da un gruppo di persone, che hanno tentato inutilmente di gettarlo nel pozzo. Montalbano, dopo aver scoperto che Manzella era uno dei due cadaveri trovati nel pozzo, intuisce che non può essere stato lui ad aver avvisato Fazio, e proprio per questo indaga sulla vita dell'uomo, trovando nel suo appartamento una lettera indirizzata proprio a sé, che Manzella, sentendosi minacciato e pensando di poter fare una brutta fine, gli aveva lasciato. In quella lettera Manzella rivela di aver scoperto, con il suo telescopio, un traffico d'armi al porto, capitanato da Franco Sinagra, che era anche il compagno, violento e molto geloso, del transessuale Giovanna, che anche lui frequentava abitualmente. Montalbano, scoprendo ciò, riesce ad ottenere dal PM Tommaseo il mandato di perquisizione per la casa di Sinagra, dove arresta l'uomo, dopo aver trovato la prova che lo incastra: il telescopio di Manzella.
* Altri interpreti: [[Ilenia Maccarrone]] (Angela), [[Sebastiano Rapisarda]] (Carmine Fazio), [[Giuseppe Di Maura]] (Medico), [[Marcello Perracchio]] (dottor Pasquano), [[Davide Lo Verde]] (agente Galluzzo), [[Alfredo Libassi]] (Vittorio Carmona), [[Morgana Gargiulo]] (la trans Giovanna Lonero), [[Raimondo Todaro]] (agente Sassu).
* Ascolti Italia: telespettatori 9.032.000 – share 31,20%<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/24524/ascolti-tv-21-marzo-2011-commissario-montalbano-9-milioni-grande-fratello-11|titolo= Ascolti TV del 21 marzo 2011|accesso= 22 marzo 2011}}</ref>
== La caccia al tesoro ==
*Tratto da ''[[La caccia al tesoro]]'' e dal racconto ''[[Un mese con Montalbano#La sigla|La sigla]]'' in ''[[Un mese con Montalbano]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Nel commissariato di Vigata non c'è proprio niente da fare. Catarella s'impegna senza speranza nella soluzione di cruciverba e rebus e Montalbano leggicchia un romanzo di [[Georges Simenon|Simenon]] quando è inopinatamente costretto a recitare la parte alla [[Bruce Willis]] in un film americano. In un vecchio palazzo abitato da due anziani bigotti, i fratelli Gregorio e Caterina Palmisano, le cui manie religiose sono ormai arrivate al culmine della pazzia, il vecchio allucinato si è messo a sparare dalla finestra e Montalbano, a sfida del suo sentirsi ormai vecchio, arrampicandosi pericolosamente su per una scala dei pompieri riesce a rendere inoffensivo il vecchio pazzo. Nel palazzo fatiscente, in una foresta di crocefissi di ogni fattura illuminata da innumerevoli lumini, Montalbano crede di aver scoperto una giovane uccisa ma si accorge che si tratta di una consunta bambola gonfiabile ormai malridotta dal prolungato uso, senza un occhio e con un buco riparato alla meglio. Ricoverati i due fratelli, l'inerzia sembra tornata nel commissariato di Vigata quando giunge la notizia di un cadavere ritrovato in un cassonetto. Non è il corpo di una vittima ma di un'altra bambola identica a quella rinvenuta nel palazzo dei fratelli Palmisano. In quegli stessi giorni il commissario riceve una strana lettera anonima dove lo si sfida con indovinelli in versi ad una caccia al tesoro che per curiosità e perché non ha altro da fare accetta. Dopo due o tre indizi gli nasce il sospetto che il gioco nasconda qualcosa di pericoloso e di folle. Purtroppo il suo fiuto da "sbirro" non lo inganna.
*Altri interpreti: [[Dajana Roncione]] (Alba Carraro), [[Giovanni Visentin]] (Giudice Tommaseo)
*Ascolti Italia: telespettatori 9.293.000 – share 31,37%<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/24645/ascolti-tv-28-marzo-2011-il-commissario-montalbano-grande-fratello-11|titolo= Ascolti TV del 28 marzo 2011|accesso= 29 marzo 2011}}</ref>
*Alla storia originale della ''Caccia al tesoro'' è stata aggiunta quella del racconto corto ''La sigla''<ref>Andrea Camilleri, ''Un mese con Montalbano'', Oscar Mondadori editore</ref>, in cui Montalbano risolve l'omicidio di un vagabondo sulla spiaggia grazie alle tre lettere POE scritte dalla vittima sulla sabbia. L'adattamento è stato criticato per la mancanza di elementi importanti per capire la storia<ref>[http://archivio.siciliainformazioni.com/spettacoli/camilleri-montalbano-e-i-film-tv-disinvolti-e-lacunosi-la-caccia-al-tesoro-per-esempio-aveva-dei-buchi-paurosi/ Camilleri, Montalbano e i film tv. Disinvolti e lacunosi. “La caccia al tesoro”, per esempio, aveva dei “buchi” paurosi…], Sicilia Informazioni, 29 marzo 2011</ref>.
== L'età del dubbio ==
*Tratto da ''[[L'età del dubbio]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Il commissario Montalbano fa un sogno insieme tragico e ridicolo ma che rivela come i due pensieri fissi degli ultimi anni lo accompagnino anche nel sonno: l'idea della morte e la sua relazione con Livia. Nel sogno si sta svolgendo il suo funerale e che sia morto glielo annuncia lo stesso Catarella a cui di solito è affidata questa comunicazione funebre dei morti ammazzati su cui si dovrà indagare. Alla cerimonia funebre assistono i soliti comprimari delle indagini di polizia: il dottor Pasquano che al solito si rifiuta scontrosamente di dare particolari sul morto prima di aver eseguito l'[[autopsia]], il signor questore Bonetti-Alderighi che non autorizza Montalbano ad indagare sulla sua stessa morte, l'amico Mimì Augello. Ci sono tutti ma manca quella che per prima dovrebbe essere presente alle esequie: la sua fidanzata Livia che, raggiunta per telefono dall'irritato defunto, gli annuncia che forse non farà in tempo ad intervenire e che, per dirla tutta, approfitterà della sua morte, di questa occasione unica, per sentirsi libera da una relazione che si trascinava stancamente. Il forte rumore che sveglia Montalbano è causato dal temporale che agita il mare fino a lambire il terrazzino della sua casa. Il mare e il porto di Vigata diventano ora protagonisti in sottofondo della nuova indagine di Montalbano che riguarda due imbarcazioni ormeggiate una a fianco dell'altra: un potente motoscafo e il "Vanna", un lussuoso [[Panfilo|yacht]] il cui equipaggio ha trovato in mare un canotto con a bordo un uomo morto per avvelenamento. Montalbano insospettito chiederà la collaborazione alle indagini di un ufficiale della [[capitaneria di porto]]: Laura, una bellissima e intelligente giovane che farà perdere la bussola al commissario che si innamorerà, fortunatamente e inaspettatamente riamato, come un adolescente appassionato e geloso colpito dal classico colpo di fulmine.
*Altri interpreti: [[Isabella Ragonese]] (Ten. Laura Belladonna), [[Ana Caterina Morariu]] (Roberta Rollo/Vanna Di Giulio), [[Caterina Vertova]] (Livia Giovannini), [[Paolo Gasparini]] (Mario Di Giulio), [[Pino Torcasio]] (sig. Scimè)
*Ascolti Italia: telespettatori 9.295.000 – share 32.45%<ref>{{cita web|url=http://www.tvblog.it/post/24740/ascolti-tv-4-aprile-2011-il-commissario-montalbano-grande-fratello-11|titolo= Ascolti TV del 4 aprile 2011|accesso= 5 aprile 2011}}</ref>
== Il sorriso di Angelica ==
*Tratto da ''[[Il sorriso di Angelica]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Durante una notte vengono svaligiati la casa a mare ed il villino dei coniugi Carlo e Caterina Peritore; la benestante coppia era stata addormentata con del gas, di modo che i ladri potessero con calma appropriarsi degli oggetti nella casa e delle chiavi del villino. Montalbano intuisce che i ladri dovevano ben conoscere tutte le abitudini delle vittime e riesce facilmente a collegare a questo un altro furto subito giorni addietro, nelle medesime modalità, dai coniugi Lojacono. Indagando, si scopre che le due vittime sono conoscenti e facente parte di una stretta cerchia di amici, che potrebbero essere, quindi, tutti potenziali vittime. I ladri non sembrano essere del posto ma, comunque, l'ottima organizzazione necessita sicuramente di un basista, che sicuramente è anche il capo della banda e che, tramite una lettera anonima, lancia una vera e propria sfida al commissario. Difatti, le rapine continuano. Questa volta la subisce Angelica Cosulich, una dirigente dalla banca locale, della quale Montalbano resta estasiato. In un momento di crisi con la sua Livia, crisi dovuta all'atroce sospetto di un tradimento di lei nei suoi confronti, la giovane gli riporta alla mente la futile infatuazione giovanile per Angelica, la protagonista dell'[[Orlando furioso]], opera di [[Ludovico Ariosto]], e Montalbano, compreso che anche la giovane ricambia il suo interesse, si troverà a fronteggiare una crisi interiore dalla quale uscirà vincitore con difficoltà.
Il Commissario e i suoi colleghi stilano una lista di possibili future vittime: mentre sorvegliano una delle abitazioni sospette, si lasciano per poco sfuggire i ladri dopo una sparatoria. La cerchia di possibili colpevoli si restringe, e i sospetti si concentrano intorno ad alcuni amici appartenenti a questa élite di gente facoltosa. Nel frattempo viene rinvenuto un cadavere, e dopo questo fatto si viene a sapere che il mandante dei furti ha deciso di andare a rubare a casa dei suoi stessi amici. Il motivo va ben oltre il gesto di impadronirsi della refurtiva: il sospettato e strozzino Pierrera viene trovato morto suicida, e la sua uccisione si rivela collegata agli altri fatti. Le indagini riveleranno che i genitori di Angelica erano deceduti molti anni prima in seguito alla mancata restituzione di una grossa somma di denaro e che colui che li ricattava era Pierrera. Angelica e il cugino quindi, aiutati da alcuni complici, hanno architettato la serie di furti per coprire il loro vero intento, quello di sottrarre a Pierrera la documentazione relativa alla sua attività di strozzino e quindi di incastrarlo. La donna però, dopo essersi pentita del suo gesto, rischierà la vita.
*Altri interpreti: [[Margareth Madè]] (Angelica Cosulich), [[Lina Perned]] (Livia Burlando), [[Luciano Miele]] (Sig. Pirrea), [[Hamza Choukri]] (François)
*Ascolti Italia: telespettatori 9.630.000 – share 34.19%
== Il gioco degli specchi ==
*Tratto da ''[[Il gioco degli specchi]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
La tranquilla Vigata viene scossa dall'esplosione di una bomba carta, fatta esplodere davanti ad un magazzino vuoto. Subito si pensa ad un avvertimento ma il commissario Montalbano non ne trova le ragioni. Il proprietario, un certo Angelino Arnone, nega di essere il destinatario di tale avvertimento, ma torna in commissariato, qualche giorno dopo, con una lettera minatoria che invece smentisce le sue tesi. Fiutando il tentativo di depistaggio, il commissario volge le sue attenzioni verso i due inquilini della casa sita in prossimità del magazzino. Uno è Carlo Nicotra, un pregiudicato e pezzo grosso del clan Sinagra, per il quale non sarebbero dovuti gli avvertimenti, essendo lui il boss, e l'altro, Stefano Tallarita, uno spacciatore al servizio dello stesso Nicotra, in carcere per scontare una pena. Con l'aiuto di Pasquale, figlio di Adelina, Montalbano capisce che destinatario dell'attentato potrebbe essere il figlio di Stefano, Arturo Tallarita, come ritorsione per le voci che girano riguardo ad una presunta collaborazione del padre con la polizia. Ma anche questa si rivelerà una falsa pista. Nel frattempo, il commissario si trova alle prese con un altro mistero. Soccorrendo una sua vicina rimasta in panne, Liliana Lombardo, moglie di un ingegnere informatico, rappresentante di una grossa industria del settore, scopre che l'auto della stessa è stata sabotata e decide di accompagnarla al lavoro ogni giorno per tenerla d'occhio e capire cosa si cela dietro questa faccenda. La Lombardo accusa un ex-amante, che per infantilismo le adopera questi sfregi, ma Montalbano si accorge che la relazione tra i due è ancora in essere, e scopre che l'amante di Liliana è Arturo, figlio di Stefano Tallarita. Pertanto, entrambi i casi sono collegati e Montalbano comincia a trarre le somme, ricostruendo anche che il bossolo trovato nella portiera della sua auto non era finito lì in seguito ad uno scontro a fuoco, ma era stato indirizzato alla Lombardo, in uno dei loro viaggi di ritorno a casa.
*Altri interpreti: [[Barbora Bobuľová]] (Liliana Lombardo), [[Andrea Renzi (attore)|Andrea Renzi]] (Adriano Lombardo), [[Giuseppe Di Maura]] (Melluso), [[Agata Juvara]] (Concetta Arnone), [[Aldo Mangiù]] (Comandante dei Pompieri), [[Fabio Costanzo]] (Pasquale)
*Ascolti Italia: telespettatori 9.948.000 – share 35.17%
== Una voce di notte ==
*Tratto da ''[[Una voce di notte]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Nel giorno del suo compleanno, il commissario si trova alle prese con un combattivo pirata della strada, Giovanni Strangio, che si rivelerà essere lo scapestrato figlio del Presidente della Provincia di Montelusa, Michele Strangio. Montalbano capisce di trovarsi dinanzi a serie rogne, soprattutto quando lo stesso Strangio si reca dal commissario per denunciare la scoperta del cadavere della fidanzata, Mariangela Carlesimo. Contemporaneamente, in uno dei più grandi supermercati di Vigata, viene scoperto un furto, che, però, mostra strane incongruenze. Montalbano, sottovalutando il caso, lo affida al suo vice, Augello, ma questo magazzino è, come noto a tutti i popolani, riconducibile alla famiglia Cuffaro, e nel consiglio di Amministrazione dello stesso, oltre svariate figure di comodo, svetta l'onorevole Mongibello. Il dirigente del supermercato, un certo Guido Nicotra, viene trovato impiccato all'indomani della denuncia. Montalbano comincia a subire pressioni dall'alto, in quanto gli esponenti politici coinvolti nei due casi cominciano ad essere infastiditi dai suoi atteggiamenti e dalle sue indagini; si troverà, quindi, costretto a forzare un po' la mano per risolvere questi due casi, agendo in un modo un po' insolito, che lo indurrà molto a riflettere.
*Altri interpreti: [[Antonio Milo (attore)|Antonio Milo]] (Luciano Sponses), [[Saverio Marconi]] (Michele Strangio), [[Giovanni Visentin]] (Giudice Tommaseo)
*Ascolti Italia: telespettatori 10.223.000 – share 36.43%
== Una lama di luce ==
*Tratto da ''[[Una lama di luce]]''
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]]
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]]
=== Trama ===
Il commissario Montalbano fa un altro sogno strano: in mezzo ad un vasto campo, è situata una bara con un cadavere. L'agente Catarella, farfugliando cose in latino, lo chiama per fargli riconoscere il cadavere, che risulterà essere quello del Questore Bonetti Alderighi. Giunto in commissariato gli si presentano i due casi da risolvere. Il primo caso riguarda una presunta rapina subita dalla sig.ra Loredana Di Marta; il marito si reca in commissariato in sua vece, per sporgere denuncia, ma alcuni dettagli non sembrano quadrare. Interrogando l'amica della presunta vittima, Valeria Bonifacio, si intuisce che le due donne tramano qualcosa e vengono fuori strani amori, e vecchi e nuovi amanti della stessa Di Marta, ma tutte le prove incastrano, invece, il marito. Il secondo caso riguarda la denuncia di un anziano contadino che ha trovato una sua stalla in disuso chiusa con delle strane porte e finestre, lavori non commissionati da lui né eseguiti dai due fattori di origine tunisina dei quali l'anziano si serve. Recandosi sul luogo, il commissario trova una scena diversa, dove non v'è riscontro con quanto dichiarato dall'anziano. Guardandosi intorno, però si ritrovano segni di attività recente e di un grosso arsenale. Montalbano fa inviare i residui rinvenuti al nucleo [[antiterrorismo]] ma, nonostante gli venga ordinato di lasciar perdere, il commissario condurrà una piccola indagine parallela, che rischia di saltare perché un terzo tunisino, tenuto finora nascosto dagli altri, lo riconosce. Nel frattempo, il commissario deve anche fronteggiare una forte crisi di ansia che assale la sua compagna Livia, che inizia a sperimentare strani pesi e angosce. Quando la speranza di superare quel momento comincia a diventare forte, tutte le loro paure diverranno realtà.
*Altri interpreti: [[Lina Perned]] (Livia Burlando), [[Dajana Roncione]] (Valeria Bonifacio), [[Valentina Reggio]] (Loredana Di Marta), [[Hamza Choukri]] (François)
*Dall'intervista allo stesso Camilleri, andata in onda prima della puntata (così come negli altri precedenti tre episodi di questa serie 2013) l'autore svela che un personaggio fondamentale che si muove sulla scena nel libro non è stato inserito nel film per rendere Montalbano, seguendo il trend cominciato già nelle serie precedenti, il più umano, umile e sensibile e far sì che le sue vicissitudini, somiglino sempre più a quelle della gente normale. Nella fattispecie, lo scrittore suggerisce che a Montalbano capiterà un avvenimento che lo destabilizzerà molto, come mai gli era successo negli episodi precedenti. È molto probabile che lo scrittore faccia riferimento all'assenza del personaggio di Maria Angela, Marian, la bella proprietaria di una galleria d'arte di Vigata per la quale il commissario, nel romanzo, prova un'attrazione molto seria, tanto da portarlo a mettere in dubbio il suo rapporto con l'eterna fidanzata Livia.
*Ascolti Italia: telespettatori 10.715.000 – share 38,13%
== Una faccenda delicata ==
*Tratto dal racconti ''Una faccenda delicata'' in [[Un mese con Montalbano]], e ''La povira Maria Castellino'' in [[Gli arancini di Montalbano]].
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]].
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], Leonardo Marini.
=== Trama ===
Viene ammazzata una prostituta settantenne, stranamente anche sposata, che svolgeva la sua mansione in un magazzino. Al primo impatto Mimì Augello si persuade che l'assassino fosse un certo Mimmo Tavano, cliente della prostituta. Montalbano però col suo intuito riesce a trovare la soluzione.
* Altri interpreti: [[Sonia Bergamasco]] (Livia Burlando), [[Miriam Dalmazio]] (Teresita Gaudenzio), [[Ileana Rigano]] (Maria Castellino), [[Lollo Franco]] (Serafino), [[Sebastiano Tringali]] (Preside Vasalicò), [[Giancarlo Barbara]] (Mimmo Tavano)
* Ascolti Italia: 10.862.000 spettatori – 39,06% share<ref>{{Cita web|url=http://antoniogenna.com/2016/03/01/ieri-e-oggi-in-tv-01032016-ascolti-di-lunedi-29-febbraio-2016-108-milioni-3906-per-il-ritorno-degli-inediti-della-serie-il-commissario-montalbano-34-milioni-135-per-la-prima-visi/|titolo=» Ieri e oggi in TV 01/03/2016 — Ascolti di lunedì 29 febbraio 2016: 10,8 milioni (39,06%) per il ritorno degli inediti della serie Il commissario Montalbano; 3,4 milioni (13,5%) per la prima visione del film American Sniper Antonio Genna Blog|accesso=2016-03-10}}</ref>
== La piramide di fango ==
*Tratto da [[La piramide di fango]].
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]].
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]].
=== Trama ===
Il corpo senza vita di un uomo viene trovato nel cantiere dove viene costruita la nuova condotta idrica di Vigata. Il commissario, notando che l'uomo era in canottiera e mutande, intuisce subito che la vittima deve essere stata sorpresa dal suo assassino nella notte mentre dormiva, e che per questo motivo doveva abitare nelle vicinanze. Montalbano e il fedele Fazio si mettono a controllare le case nelle vicinanze, e dopo una breve ricerca trovano la sua abitazione e lo identificano. Si tratta di Gerardo Nicotra, contabile della stessa impresa edile, del cantiere in cui è morto. Il commissario prova subito a mettersi in contatto con la moglie tedesca Inge, ma anche di lei non si trova alcuna traccia. Nel frattempo, la giornalista Lucia Gambardella, che da anni si batte contro gli appalti truccati a Vigata, informa il commissario che il suo informatore, un certo Saverio Piscopo, è stato quasi assassinato, perché voleva denunciare un enorme giro di malaffare e corruzione tra le varie imprese edili delle provincia. Montalbano, dopo essersi fatto carico della sicurezza di Piscopo, continua ad indagare sulla vita di Nicotra. E dopo una serie di depistaggi e di bugie, intuisce che la morte di Nicotra e il ferimento di Piscopo sono collegati da un grosso giro di malaffare, riguardanti gli appalti pubblici....
* Altri interpreti: [[Sonia Bergamasco]] (Livia Burlando), [[Teresa Mannino]] (Lucia Gambardella), [[Ubaldo Lo Presti]] (PM Jacono), [[Mimmo Mignemi]] (Ignazio Nicotra), [[Tony Laudadio]] (Emilio Rosales), [[Federico Benvenuti]] (Gerlando Nicotra), [[Julija Majarčuk|Yuliya Mayarchuk]] (Inge Schneider)
* Ascolti Italia: 10.333.000 spettatori – 40,95% share<ref>{{Cita web|url=http://antoniogenna.com/2016/03/08/ieri-e-oggi-in-tv-08032016-ascolti-di-lunedi-7-marzo-2016-103-milioni-4095-per-linedito-la-piramide-di-fango-della-serie-italiana-il-commissario-montalbano-25-milioni-1089/|titolo=» Ieri e oggi in TV 08/03/2016 — Ascolti di lunedì 7 marzo 2016: 10,3 milioni (40,95%) per l’inedito “La piramide di fango” della serie italiana Il commissario Montalbano; 2,5 milioni (10,89%) per la prima del film I mercenari 3 Antonio Genna Blog|accesso=2016-03-10}}</ref>
== Un covo di vipere ==
*Tratto da [[Un covo di vipere]].
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]].
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]], [[Leonardo Marini (sceneggiatore)|Leonardo Marini]]
=== Trama ===
L'imprenditore Cosimo Barletta viene ucciso da un colpo di pistola alla testa mentre sta facendo la colazione mattutina nel proprio villino al mare. Durante le indagini vengono scoperte una ventina di buste contenenti fotografie di giovani ragazze nude scattate durante le relazioni con Barletta. La vittima era anche un noto strozzino e aveva molti nemici a Vigata. Gli esiti dell'autopsia sul cadavere sono un vero colpo di scena: Barletta in realtà è stato avvelenato con un potente medicinale sciolto nel caffè, mentre lo sparo è avvenuto in un secondo momento. Montalbano intuisce che il crimine è stato commesso da due assassini diversi, che hanno agito quasi contemporaneamente ma all'insaputa l'uno dell'altro. Inizialmente le indagini si concentrano sulle ragazze ricattate dalla vittima, le quali però dispongono tutte di alibi inattaccabili. Nell'ultimo mese però Barletta si era innamorato di una nuova ragazza, a cui aveva donato un'ingente somma di denaro, un'abitazione ed era in procinto - proprio la mattina dell'omicidio - di modificare il proprio testamento, per destinarle tutti i propri averi. Montalbano scoprirà infine che il colpo di pistola venne esploso da Arturo Barletta, figlio diseredato della vittima con gravi problemi finanziari, mentre l'avvelenamento era stato provocato dalla figlia Giovanna, che da tempo intratteneva un rapporto incestuoso col padre ed era perciò gelosa della nuova fidanzata, oltreché timorosa di perdere anch'essa gran parte dell'eredità. A conferma dei sospetti, il vagabondo Camastra, divenuto amico di Montalbano e Livia, racconta di aver assistito al suicidio della moglie di Barletta, gettatasi in mare dopo aver scoperto la tresca tra il marito e la figlia. Poco prima dell'arresto, Giovanna si suicida con lo stesso veleno usato per il padre e lasciando una lettera.
* Altri interpreti: [[Sonia Bergamasco]] (Livia Burlando), [[Alessandro Haber]] (Camastra), [[Valentina Lodovini]] (Giovanna Pusateri), [[Marcello Mazzarella]] (Cosimo Barletta), [[Giovanni Visentin]] (Giudice Tommaseo)
* Ascolti Italia: 10.674.000 spettatori - 40,8% share<ref>[http://www.davidemaggio.it/archives/144419/ascolti-tv-lunedi-27-febbraio-2017 Ascolti Tv | Lunedì 27 febbraio 2017. Il Commissario Montalbano al 40.8% (10.674.000 spettatori)]</ref>
== Come voleva la prassi ==
*Tratto dai racconti "Come voleva la prassi" in [[Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano]], ''La revisione'' in [[Gli arancini di Montalbano]] e ''Come contò Aulo Gellio'' in [[Un mese con Montalbano]]
*Diretto da: [[Alberto Sironi (regista)|Alberto Sironi]].
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]], [[Francesco Bruni (sceneggiatore)|Francesco Bruni]], [[Salvatore De Mola]], [[Leonardo Marini (sceneggiatore)|Leonardo Marini]]
=== Trama ===
Montalbano indaga sul delitto di una giovane donna, il cui cadavere viene ritrovato nudo semiavvolto in un asciugamano intriso di sangue, segno di un delitto efferato commesso con violenza indicibile, nell'androne di un palazzo. Cercando di capire cosa l'ha spinta a trascinarsi fin lì, proprio in quel palazzo, Montalbano sospetta che la donna sia una prostituta dell'Est Europa, e ipotizza che responsabile della sua morte sia il clan dei Cuffaro, che gestisce il mercato della prostituzione. Ma la vicenda si complica e lo stesso commissario diventa oggetto di un attentato cui scampa fortunosamente. Indagando sull'assassino, scova tra i condomini un complice che ha ripreso il festino, con politici e notabili del paese, in cui è morta la ragazza. A questa indagine si intreccia inoltre la conoscenza di un anziano giudice in pensione, ossessionato dalla revisione di tutti i processi che ha celebrato, per essere sicuro di non essere mai stato condizionato nel giudizio dai propri problemi personali. Un incontro inquietante, che lascia Montalbano con molti interrogativi sull'impegno e il peso di ricercare la verità e giudicarla.
* Altri interpreti: [[Sonia Bergamasco]] (Livia Burlando), [[Isabell Sollman]] (Ingrid Sjöström), [[Nuccio Vassallo]] (Leonard Attard), [[Giulio Corso]] (Davide Guarnotta), [[Lana Vladi]] (Maria Simonova), [[Matteo Taranto]] (Milko Stanic)
* Ascolti Italia: 11.268.000 spettatori - 44,1% share<ref>{{Cita web|url=http://www.davidemaggio.it/archives/144738/ascolti-tv-lunedi-6-marzo-2017#more-144738|titolo=Ascolti TV {{!}} Lunedi 6 marzo 2017. Record storico per Montalbano che sfonda il muro degli 11 mln (44.1%)|sito=DavideMaggio.it|accesso=2017-03-07}}</ref>
== La giostra degli scambi ==
* Diretto da:
* Scritto da: [[Andrea Camilleri]]
=== Trama ===
{{...||fiction televisive}}
Nel novembre del 1942 il vescovo di [[Lubiana]] [[Gregorij Rožman]] si era già recato presso [[papa Pio XII]] per chiedergli di intervenire per evitare che il campo di Arbe diventasse un "campo di morte"<ref name="autogenerato8">{{cita|Gianni Oliva|p. 133}}</ref>. La [[Croce Rossa]] jugoslava il 10 dicembre 1942 denunciò la scarsezza alimentare dei campi gestiti dagli italiani in Jugoslavia con particolar riferimento a quello di Arbe<ref>{{cita|Rossi & Giusti|p. 486}}</ref>. Pertanto il Vaticano intervenne presso le autorità italiane affinché si provvedesse alla liberazione della maggior parte delle donne e dei bambini<ref name="autogenerato11" />. Il generale [[Mario Roatta]] inviò al campo il generale [[Giuseppe Gianni]] che relazionò evidenziando l'alto tasso di mortalità, ma attribuendolo alle precarie condizioni fisiche degli internati in gran parte anziani<ref name="autogenerato8" />. Ciononostante tutti i bambini e quasi tutte le donne furono evacuati verso altri campi in Italia<ref name="autogenerato8" />. Il generale [[Umberto Giglio]] ancora il 19 gennaio 1943 scrisse un resoconto sulla situazione interna del campo in cui segnalò la necessità di migliorare le condizioni fisiche degli internati pur attribuendo la causa del grave deperimento fisico alle "privazioni precedenti all'arresto sia al trauma psichico dell'arresto stesso ed alle aggressioni da parte dei ribelli subite durante il viaggio di trasferimento"<ref name="autogenerato6" />. A partire da gennaio 1943 le condizioni migliorarono sensibilmente con la costruzione di baracche in muratura e il miglioramento delle razioni alimentari<ref name="autogenerato11" />.
* Altri interpreti: [[Fabrizio Bentivoglio]] (Giorgio Bongiglio), [[Sebastiano Lo Monaco]] (Alfredo Virduzzo), [[Desirée Noferini]] (Silvana Romano), [[Daniela Giordano (1965)|Daniela Giordano]] (Rita Curaja), [[Ubaldo Lo Presti]] (PM Jacono)
* Ascolti Italia:
Il vescovo della [[diocesi di Veglia]], Josip Srebrnič, il 5 agosto 1943 riferì a [[papa Pio XII]] che "secondo i testimoni, che avevano partecipato alle sepolture, il numero dei morti avrebbe superato le 3500 unità"<ref name="Cresciani_ClashOfCivilisations_P7">Cresciani, Gianfranco (2004), Italian Historical Society Journal, Vol.12, No.2, p.7</ref> (tra cui circa 100 bambini di età inferiore ai 10 anni<ref>''Italijanska koncentracijska taborišča za slovence med 2. svetovno vojno'', Božidar Jezernik, Revija Borec - Društvo za preučevanje zgodovine, literaure in antropologije, Lubiana 1997, ISSN 0006-7725.</ref>). Le fonti slovene stimano che al suo interno avrebbero perso la vita circa 1400 internati slavi tra cui anche donne e bambini<ref>{{cita|Rossi & Giusti|p. 62}}</ref> Gli storici sloveni e croati, quali [[Tone Ferenc]], [[Ivan Kovačić]] e [[Božidar Jezernik]], indicano in un numero compreso tra i 1447 e i 1167 i decessi avvenuti al campo<ref>{{cita|Rossi & Giusti|p. 486: Riportati nel saggio di Capogreco: Tone Ferenc parla di 1435 decessi, per Ivan Kovacic 1447, mentre per Bozidar Jezernik 1167}}</ref> e secondo James Walston<ref name="Walston_Historical_Journal">[[James Walston]] (1997) [http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=5211 History and Memory of the Italian Concentration Camps], ''Historical Journal'', 40.</ref> e [[Carlo Spartaco Capogreco]]<ref name="Cresciani_ClashOfCivilisations_P7" />, il tasso di mortalità annuo nel campo di concentramento di Arbe superava il tasso di mortalità medio nel [[Campo di concentramento di Buchenwald]] (che era il 15%).
== Amore ==
*Diretto da:
*Scritto da: [[Andrea Camilleri]]
=== Trama ===
{{...||televisione}}
=== L'internamento protettivo degli ebrei ===
* Altri interpreti:
[[File:Campo_di_Arbe_settore_protettivo.jpg|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Campo_di_Arbe_settore_protettivo.jpg|sinistra|miniatura|Il settore del campo destinato agli internati "protetti"]]
* Ascolti Italia:
Nell'area occupata dall'Italia si trovavano alcune centinaia di ebrei concentrati soprattutto nella città di [[Mostar]] e lungo la costa cui si aggiunsero migliaia di profughi in fuga dallo [[Stato Indipendente di Croazia]] per sfuggire ai massacri commessi dagli [[ustascia]]<ref name="autogenerato9" /><ref>"(...) nell'agosto-settembre 1941, per fermare la violenza antiebraica e stroncare gli eccidi in corso fra serbi e croati, l'Esercito italiano assunse provvisoriamente il controllo di una nuova zona ceduta dalla Croazia di Pavelic. (...) Mentre Mussolini per non sfidare apertamente i tedeschi si opponeva all'ipotesi di un trasferimento dei rifugiati in Italia, in gran parte ebrei stranieri formalmente impediti all'ingresso nella penisola da una legge del 1939, nel 1942, fu finalmente escogitata la formula che avrebbe permesso di sfuggire alle pretese dell'alleato pur senza affrontarlo in un rifiuto diretto. I circa 3000 ebrei croati e stranieri (...) dal mese di ottobre (furono) internati in appositi campi (...) allo scopo di tacitare le accuse tedesche di spionaggio a favore del nemico, sarebbero stati sottoposti ad un lungo e laborioso censimento (...). La tattica temporeggiatrice funzionò fino al febbraio 1943 (...) quando Mussolini cedette alle richieste di trasferire gli ebrei a Trieste dove sarebbero stati prelevati dai tedeschi, autorizzando però i suoi generali a trovare nuovi pretesti per il rinvio. (...) nel marzo 1943 si decise di concentrare tutti i rifugiati in un campo dipendente dalla II Armata nell'isola dalmata di Arbe, (...) cioè in un territorio sottoposto alla sovranità italiana, al sicuro da qualsivoglia insidioso tentativo di colpo di mano". Anna Millo, ''L'Italia e la protezione degli ebrei'', in ''L'occupazione italiana della Iugoslavia'', Le Lettere, 2009, pp. 367 e 367.</ref> e dai territori occupati dai tedeschi<ref name="autogenerato5">{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 129}}</ref>. Tranne una parte respinta alla frontiera di Fiume gli ebrei furono accolti nella [[Governatorato di Dalmazia|Dalmazia annessa dall'Italia]]<ref name="autogenerato9" /> e la protezione fu estesa anche a quelli che si trovavano nelle zone occupate dalle truppe italiane in Croazia<ref name="autogenerato5" /> i quali pur sottoposti a vigilanza continuarono a vivere liberamente<ref name="autogenerato4">{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 130}}</ref>. Alla fine del 1942 la situazione si rese più complicata quando alle richieste croate di ottenere gli ebrei presenti nei territori occupati italiani si aggiunsero anche le pressioni tedesche<ref name="autogenerato4" /><ref>{{cita|Jonathan Steinberg|p. 81}}</ref>.
[[File:Arbe_laboratorio_calzolai.jpg|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Arbe_laboratorio_calzolai.jpg|destra|miniatura|Baracca adibita al lavoro dei calzolai]]
La tragedia che avrebbe colpito gli ebrei in caso di consegna inizialmente solo ipotizzata fece sì che il Regio Esercito escogitasse pretesti e oppose una serie di rinvii per non procedere ad alcuna consegna degli ebrei internati anche ad Arbe<ref name="autogenerato9" />, poi dal novembre 1942 la situazione fu più chiara e non consegnare gli internati divenne prioritario<ref>{{cita|Jonathan Steinberg|p. 85:''"La documentazione suggerisce che da quel momento, all'inizio del novembre 1942, le autorità italiane del ministero degli Esteri e le forze armate seppero di non dover consegnare quelle migliaia di ebrei"''}}</ref>. Si ipotizzò in un primo tempo di internare gli ebrei in locande e alberghi dismessi nella città di [[Grado (Italia)|Grado]], poi si preferì la soluzione del campo di Arbe dove fu allestita appositamente un'area<ref name="autogenerato10">{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 131}}</ref> in cui furono fatti confluire complessivamente gli oltre 3.500 nuovi internati<ref>3.577 secondo un elenco fornito da Jasa Romano, ''Jevreji u logoru na Rabu i njihovo uklucivanje u Narodnooslobodilacki rat'', in: ''Zbornik'' 1973 n. 2 p. 70</ref><ref>{{cita|Marina Cattaruzza|p. 214 circa 4000 secondo la storica Marina Cattaruzza}}</ref><ref>{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 131 3577 anche secondo Igor Gobetti}}</ref>. Qui vissero in una condizione sicuramente migliore degli internati slavi potendo ricevere visite esterne e svolgere attività ricreativa<ref name="autogenerato10" />. Le autorità militari e civili che operavano in Jugoslavia nel frattempo avevano esercitato pressioni su Mussolini che revocò le precedenti disposizioni e dispose che tutti gli ebrei sarebbero invece rimasti internati in territorio sotto giurisdizione italiana e per ovviare alle richieste del governo croato di ottenere la consegna degli ebrei con passaporto croato di avviare per costoro le pratiche per [[Apolidia|rinunciare alla cittadinanza]]<ref>{{cita|Jonathan Steinberg|p. 92: Appunto per il gabinetto AP, firmato dal generale [[Vittorio Castellani]] "Il Duce ha disposto:1)che detti ebrei vengano mantenuti tutti in campi di concentramento; 2) che si proceda intanto, oltre che a determinare la pertinenza dei singoli internati, a raccogliere -in analogia alle richieste contenute nella soprariferita proposta del Governo croato- le istanze che gli interessati stessi volessero liberamente presentare per rinunciare alla cittadinanza croata ed alla proprietà di ogni bene immobile posseduto in Croazia"}}</ref>. Insieme ai numerosi ebrei furono internati ad Arbe a scopo "protettivo" anche molti serbi sfuggiti alle persecuzioni croate<ref name="autogenerato9" />.
Ancora nell'agosto 1943 le autorità italiane si preoccuparono dell'incolumità degli internati ebrei immaginando, in caso di ritirata delle truppe italiane, di mantenere un presidio armato affinché gli internati protettivi non cadessero "in mani straniere"<ref name="autogenerato10" />.
== Note ==
<references/>
=== La chiusura del campo ===
== Collegamenti esterni ==
Dopo l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]] il campo fu temporaneamente occupato dalle forze partigiane di Tito. Gli internati ebrei - liberati - raggiunsero in massima parte la terraferma. Di costoro circa 240 giovani atti alle armi furono radunati in un battaglione ebraico<ref>Per una foto del reparto si veda http://emperors-clothes.com/croatia/rab.jpg</ref> che combatté nell'EPLJ contro l'Asse; 200 persone rimasero sull'isola e furono catturate dai tedeschi durante la successiva occupazione nazista; infine, circa 200 persone raggiunsero via mare l'Italia<ref>Menachem Shelah, ''Un debito di gratitudine. Storia dei rapporti tra Esercito Italiano e gli ebrei in Dalmazia (1941-1943)'', USSME, 1991, pp. 156-168.</ref>. Il comandante del campo, colonnello [[Vincenzo Cujuli]] dopo l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]] rimase di presidio al campo in base all'ordine giuntogli dal comando della seconda armata di collaborare con i [[partigiani jugoslavi]]<ref name="autogenerato12">[http://www.campifascisti.it/scheda_documento_full.php?id_doc=785 I CAMPI FASCISTI - Dalle guerre in Africa alla Repubblica di Salò<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Preso prigioniero dai partigiani secondo alcune fonti fu seviziato e ucciso<ref name="autogenerato12" />, mentre secondo altre sarebbe morto suicida in prigionia<ref>Anton Vratuša, ''Dalle catene alla libertà - La "Rabska brigada", una brigata partigiana nata in un campo di concentramento fascista'', Kappa Vu, 2011, ISBN 978-88-89808-627</ref>.
* [http://www.montalbano.rai.it Schede sulle puntate] del sito di [[Rai Fiction]]
* {{Imdb|tt0920489|Il commissario Montalbano}}
Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]], fu eretto un monumento ad opera dell'architetto [[Slovenia|sloveno]] [[Edvard Ravnikar]].
{{Commissario Montalbano}}
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[[Categoria:Liste di episodi di serie televisive|Commissario Montalbano, Il]]
[[Categoria:Salvo Montalbano]]
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