Mafalda Codan e Lee Kuan Yew: differenze tra le pagine

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{{S|Politici singaporiani|Singapore}}{{citazione
|In Malesia stiamo vedendo la dominazione britannica entrare dopo oltre cent'anni nella sua ultima fase. L'imperialismo coloniale nell'Asia sud-orientale è morto eccetto che in Malesia e la nostra generazione lo vedrà finito.
|Lee Kuan Yew''<ref>[http://www.rememberingleekuanyew.sg/mr-lee-singapore/ Discorso alla Malayan Hall, 28 gennaio 1950]</ref>''
|We in Malaya are now seeing British domination after over a hundred years enter its last phase. Colonial imperialism in Southeast Asia is dead except in Malaya, and our generation will see it out.
|lingua=en
}}
{{Carica pubblica
|nome = Lee Kuan Yew
|immagine = Lee Kuan Yew.jpg
|carica = 1º [[Primi ministri di Singapore|Primo ministro di Singapore]]
|mandatoinizio = 3 giugno [[1959]]
|mandatofine = 28 novembre [[1990]]
|capo di stato = [[Elisabetta II del Regno Unito|Regina Elisabetta II]]<br />[[Putra di Perlis]]
|presidente = [[Yusof bin Ishak]]<br />[[Benjamin Sheares]]<br />[[Devan Nair]]<br />[[Wee Kim Wee]]
|vice = [[Toh Chin Chye]]<br />[[Goh Keng Swee]]<br />[[Goh Chok Tong]]
|predecessore = -
|successore = [[Goh Chok Tong]]
|carica2 = Ministro Anziano di Singapore
|mandatoinizio2 = 28 novembre [[1990]]
|mandatofine2 = 12 agosto [[2004]]
|primoministro2 = [[Goh Chok Tong]]
|predecessore2 = [[Sinnathamby Rajaratnam]]
|successore2 = [[Goh Chok Tong]]
|carica3 = Ministro Mentore di Singapore
|mandatoinizio3 = 12 agosto [[2004]]
|mandatofine3 = 21 maggio [[2011]]
|primoministro3 = [[Lee Hsien Loong]]
|predecessore3 = -
|successore3 = -
|carica4 = Segretario generale del [[Partito Popolare d'Azione]]
|mandatoinizio4 = 21 novembre [[1954]]
|mandatofine4 = 1º novembre [[1992]]
|predecessore4 = -
|successore4 = [[Goh Chok-Tong]]
|carica5 = Membro del Parlamento<br />per Tanjong Pagar
|mandatoinizio5 = 2 aprile [[1955]]
|mandatofine5 = 23 marzo [[2015]]
|predecessore5 = -
|successore5 = [[Joan Pereira]]
|partito = [[Partito Popolare d'Azione]]
|alma mater = [[London School of Economics and Political Science]]<br />[[Fitzwilliam College]]
|firma =
}}
{{Bio
|Nome = MafaldaLee
|Cognome = CodanKwan Yew
|Sesso = FM
|LuogoNascita = ParenzoSingapore
|GiornoMeseNascita =20 settembre16 settembre
|AnnoNascita = 19241923
|LuogoMorte = BibioneSingapore
|GiornoMeseMorte = 923 febbraiomarzo
|AnnoMorte = 20132015
|Attività = politico
|Epoca = 1900
|Nazionalità = singaporiano
|Attività = insegnante
|PostNazionalità = , fondatore della moderna [[città-Stato]]
|Nazionalità = italiana
}}<ref>{{Cita web
}}
|url = http://www.straitstimes.com/news/singapore/more-singapore-stories/story/mr-lee-kuan-yew-singapores-founding-father-dies-aged-91-
|titolo = Mr Lee Kuan Yew, Singapore's first prime minister, dies aged 91
|autore =
|wkautore =
|sito = The Straits Times
|editore = http://www.straitstimes.com/
|data = 25 marzo 2015
|lingua = en
|formato =
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|pagine =
|cid =
|citazione =
|accesso = 23 marzo 2015
|urlarchivio =
|dataarchivio =
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}}</ref>
 
== Biografia ==
Figlia di una famiglia di commercianti e possidenti ebbe ben sette famigliari trucidati nelle [[Massacri delle foibe|foibe]], era maestra elementare. Venne arrestata il 7 maggio [[1945]] a [[Trieste]], a guerra finita, durante il periodo di occupazione [[Jugoslavia|jugoslava]]. È autrice di un diario in cui descrive la deportazione in [[Jugoslavia]], terminata con la liberazione nel [[1949]].
Figura quasi leggendaria per la piccola città Stato, Lee Kuan Yew portò il piccolo villaggio di pescatori di Singapore ad essere una delle [[metropoli]] più ricche e [[Cosmopolitismo|cosmopolite]] del mondo e per questo investito dell'appellativo di ''padre fondatore di Singapore''.<ref>{{Cita news
|lingua = en
|autore = Tom Benner
|wkautore =
|url = http://www.aljazeera.com/indepth/features/2015/03/singapore-founding-father-lee-kuan-yew-dies-aged-91-150318114450803.html
|titolo = Singapore's founding father Lee Kuan Yew dies aged 91
|pubblicazione = Al Jazeera
|città =
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|data = 23 marzo 2015
|p =
|pp =
|accesso = 23 marzo 2015
|formato =
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|citazione =
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|dataarchivio =
|urlmorto =
}}</ref> Frequentò il [[Fitzwilliam College]] dell'[[Università di Cambridge]] e dopo la laurea esercitò pressioni sul [[governo britannico]] per ottenere l'indipendenza della piccola isola. Si mise a capo di un partito, il PAP, [[Partito Popolare d'Azione]], che gli fece vincere le prime elezioni. Teorizzatore del principio dei "[[Valori asiatici]]" il progetto di Lee Kuan Yew fu quello di unirsi alla Malesia e formare così, dall'unione dei due Stati, la Malaysia. L'unione, ufficializzata il 16 settembre 1963 e nata su basi deboli per via di differenze politiche, economiche e sociali insormontabili, ebbe breve vita e si dissolse il 9 agosto 1965 allorquando Lee Kwan Yew dichiarò l'indipendenza di Singapore e la nascita della Repubblica con uno storico discorso alla radio del neonato Paese.<ref>{{Cita web
|url = http://eresources.nlb.gov.sg/history/events/dc1efe7a-8159-40b2-9244-cdb078755013
|titolo = Singapore separates from Malaysia and becomes independent
|autore = Biblioteca nazionale di Singapore
|wkautore =
|sito = HistorySG - An online resource guide
|editore = http://eresources.nlb.gov.sg
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|lingua = en
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}}</ref>
 
Fu il primo [[Primi ministri di Singapore|Primo ministro della Repubblica di Singapore]], dal [[1959]] al [[1990]] {{citazione necessaria|ed ha governato il paese con metodi autoritari}}. Durante il suo mandato ha intrapreso importati riforme economiche che hanno permesso al Paese, privo di materie prime, di vivere un periodo di ricchezza. L'economia dello Stato si è sviluppata al punto da essere definita una delle [[Tigri asiatiche]]. Accanto alle riforme economiche Lee Kuan Yew ha promosso la sistematica persecuzione dell'opposizione politica ed ha intrapreso una pesante quanto efficace [[censura]] mediatica.<ref name="morto">{{cita news|autore=|url=http://www.lastampa.it/2015/03/22/esteri/singapore-morto-lex-premier-lee-kuan-yew-w6F8ZsPxODSjsFxWn1j1jK/pagina.html|titolo=Singapore, morto l’ex premier Lee Kuan Yew|pubblicazione=La Stampa.it|data=22 marzo 2015|accesso=|lingua=|formato=}}</ref>
== Dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] ==
Nei giorni successivi alla disfatta del [[fascismo]] dell'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]], in [[Istria]] si scatenò tra una parte della popolazione slava e italiana, organizzata nelle formazioni partigiane di [[Josip Broz Tito|Tito]], "''l'occasione per vendicare i torti subiti nel Ventennio e dare sfogo alle rabbie represse: distruggere le tracce del controllo fascista, bruciare gli archivi dei munic''..." I connotati politici della rivolta si saldano a quelli sociali, e i possidenti italiani diventano vittime dell'antagonismo di classe che coloni e mezzadri [[Croazia|croati]] avevano accumulato nei confronti dei proprietari italiani<ref>Gianni Oliva – Foibe – Le stragi negate degli italiani della VERONA Giulia e dell'Istria – 2002 – Mondadori – ISBN 978-88-04-51584-5</ref>.
 
Durante il governo di [[Goh Chok Tong]], secondo Primo Ministro, dal 1990 al [[2004]] è stato [[ministro anziano]]. Nonostante il venir meno dell'incarico non ha mai perso la propria grande influenza politica.
Le motivazioni degli abusi slavi attraverso le esecuzioni sommarie attraverso gli [[foiba|infoibamenti]], in particolare contro la comunità italiana che abitava nei paesi e nelle città del costiere della [[Venezia Giulia]] e della [[Dalmazia]], avevano aspetti etnici, politici e di [[jacquerie]] sociale. Nella foiba di [[Vines]] presso [[Albona]] furono trucidati il padre di Mafalda, lo zio Michele Codan, i fratelli della madre Giorgio e Beniamino, un cugino materno Antonio. A seguito di questa tragedia, Mafalda, la madre e il fratello Arnaldo si rifugiarono a Trieste.
 
Dal 2004 al 2011 ha ricoperto la carica di ministro mentore, sotto suo figlio [[Lee Hsien Loong]], terzo Primo Ministro.
== L'arresto ==
Dal 1º maggio al 12 giugno [[1945]] [[Trieste]] fu occupata dall'[[Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia]] in attesa dell'accordo, firmato a [[Belgrado]] il 9 giugno da [[Josip Broz Tito|Tito]] e dal generale inglese [[Harold Alexander]], che smembrò la regione [[Venezia Giulia]] secondo la linea di demarcazione nota come "[[linea Morgan]]". In questo periodo non vi era solo la "''passione nazionale e l'intolleranza politica (…) per cui si poteva scomparire talvolta per sempre. In molti casi bastava poco per decidere la sorte di un individuo, come del resto avviene di frequente nel vivo di grandi tragedie collettive (…)",'' come, nel caso di Mafalda Codan, bastava "''la parentela con una delle vittime delle foibe istriane del l'autunno del 1943, che suggeriva di far scomparire dalla circolazione testimoni scomodi''…"<ref>Raoul Pupo – Fra Italia e Jugoslavia. Saggi sulla questione di Trieste (1945-1954) – Del Bianco Editore – Udine – 1989</ref>
 
È morto nel [[2015]] di [[polmonite]] all'età di 91 anni.<ref name="morto"/>
Così il 7 maggio 1945, Mafalda, a 19 anni, fu arrestata con il fratello Armando di 17 e portati,prima a [[Buie]], poi a [[Visinada]] e a [[Visignano]]:
 
== Onorificenze ==
{{citazione|''"(…) Con un filo di ferro mi legano le mani dietro la schiena e mi fanno salire su una macchina (…) Prima sosta, [[Visinada]]. (…) Mi portano sulla piazza gremita di gente, partigiani, donne scalmanate, urlano, gesticolano, imprecano. [[Nino Stoinich]] di [[Valletta]], partigiano, esecutore dell'arresto, mi presenta come italiana, nemica del popolo slavo, figlia di uno sfruttatore dei poveri. Tutti cominciano ad insultarmi, a sputacchiarmi, a picchiarmi con lunghi bastoni e a gridare: a morte, a morte. (…)" ''|Diario<ref name=diario>Diario di Mafalda Codan in: Istituto Regionale per la Cultura Istriana – Unione degli Istriani – Sopravvissuti alle deportazioni in Jugoslavia, Bruno Fachin Editore, 1997, Trieste, ISBN 88-85289-54-1</ref> – pag.18}}
{{Onorificenze
 
|immagine=Orden of Honor (Armenia) BAR.svg
La torturano davanti all'abitazione di [[Norma Cossetto]], infoibata nel settembre del 1943, perché sua madre rivivesse il martirio della figlia. Arrivata a [[Parenzo]], la Codan venne portata presso la sua abitazione dove venne istituito il 9 maggio [[1945]] un "tribunale del popolo", costituito dagli ex coloni della famiglia, che decretò, davanti ad una sua zia e al nonno, la sua condanna a morte e riportandola in prigione, dopo averla fatta girare per i paese affinché tutti gli abitanti la potessero vedere, insultare, bastonare. Venne successivamente trasferita al carcere di [[Pola]].
|nome_onorificenza=Ordine d'Onore (Armenia)
 
|collegamento_onorificenza=Ordine d'Onore (Armenia)
== Il naufragio ==
|motivazione=
Il 21 maggio [[1945]] venne imbarcata insieme a numerosi altri prigionieri, prima sul [[dragamine]] ''Mont Blanc'' e successivamente sulla nave cisterna ''Lina Campanella''. Tutti i prigionieri furono trasportati legati tra di loro con il fil di ferro.
}}
 
{{Onorificenze
Doppiato, a sud di [[Pola]], [[Capo Promontore]] nel comune di [[Medolino]], la ''Mont Blanc, ''carica dei soli aguzzini, si fermò, mentre la ''Lina Campanella, c''arica di prigionieri, venne fatta avanzare volutamente all'interno di un'area [[mina terrestre|minata]]. Verso le ore 10:30 del 21 maggio 1945, la nave urtò una mina, si inclinò su un fianco, ma non affondò<ref>Nel mese di agosto 1945 sarà avvistata nel porto di [[Spalato]].</ref>, pur rimanendo danneggiata a prora. Nell'incidente un gran numero di persone finì in mare. Mafalda Codan fu tra i fortunati prigionieri che riuscirono a liberarsi e a salvarsi raggiungendo la terraferma a nuoto. Arrivata a terra con altri prigionieri fu accolta da gruppi di jugoslavi con "''bastoni e grida ostili''" e, a piedi, raggiunse [[Dignano (Croazia)|Dignano]], dove venne nuovamente sequestrata e imprigionata fino al 1º giugno [[1945]].
|immagine=JPN Kyokujitsu-sho 1Class BAR.svg
 
|nome_onorificenza=Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Sol Levante (Giappone)
==La foiba per il fratello==
|collegamento_onorificenza=Ordine del Sol Levante
Successivamente venne trasferita nella prigione del Castello di [[Pisino]], dove viene ucciso nella [[foiba]], il fratello Arnaldo.
|motivazione=
 
|data=1967
{{citazione|''"(…)Tutte le notti un partigiano dalla faccia cupa e torva entra nelle celle ed esce con qualcuno che non tornerà più. Quando al lume delle torce cerca sul foglio i nomi, gli occhi di tutti attaccati alla sua bocca e un brivido improvviso ci attraversa il corpo. Le urla di dolore di Arnaldo e degli altri suoi compagni di pena mi risuonano dolorosamente nella testa giorno e notte. (…) Al mattino gli aguzzini ritornano, felici di aver ucciso tanti nemici del popolo. Li hanno massacrati tutti. Uno entra nella mia nuova "residenza" e mi chiede: "Quanti anni aveva tuo fratello? Non voleva morire sai, anche dopo morto il suo corpo ha continuato a saltare. (…)"''|Diario<ref name= diario /> – pag.32}}
}}
 
{{Onorificenze
A [[Pisino]] Mafalda rimase fino al 3 settembre 1945, dove visse anche un breve periodo in semilibertà. Dal testo si comprendono le motivazioni dell'arresto.
|immagine=Most Honourable Order of the Crown of Johor - ribbon bar.png
 
|nome_onorificenza=Cavaliere Gran Commendatore dell'Ordine della Corona di Johor (Johor)
== Le accuse ==
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona di Johor
{{citazione|'' "(…) Entro in un ufficio, dietro una scrivania siedono due uomini dall'apparenza civile, sono due giudici, uno indossa l'uniforme, l'altro è in borghese. "Hai visite" mi dicono, aprono una porta ed entrano quattro donne scalmanate. "Come? È ancora viva?" chiedono arrabbiate. "Perché non è "partita" con gli altri?" Urlano, gridano, vogliono picchiarmi. I due capi glielo impediscono. Mi accusano di cose inaudite ed allora urlo anch'io e, anche questa volta, da accusata divento accusatrice, di cose vere però. Da una frase detta dalle forsennate, capisco che, durante le perquisizioni e i furti perpetrati a casa mia, hanno trovato il mio diario. In un quadernone ho scritto infatti il calvario della mia famiglia iniziato con l'occupazione slavo-comunista del settembre 1943. Ho annotato nei minimi particolari, ore, giorno, mese, avvenimenti, parole, dette, tutto (…) e completato di fotografie, documenti importanti e pezzi di giornale. Sono testimonianze che scottano, verità che non si possano negare, che condannano, che fanno paura, è per questo che vogliono la mia morte. Ora racconto tutto quello che è stato fatto alla mia famiglia, cosa ho vissuto, faccio nomi, non riesco a tacere perché ho la coscienza a posto, so di essere innocente, non ho paura di nessuno. (…) Riesco a farle zittire e le quattro, scornate, lasciano l'ufficio con le pive nel sacco. Da quell'istante la mia vita cambia. I due capi hanno capito, che sono indifesa in balia di pazzi esaltati dalla propaganda comunista e che, come diceva Honorè de Balzac, "Il sonno della ragione genera mostri" (…)" ''|Diario<ref name="diario"/> - pag.30}}
|motivazione=
 
}}
== La "rieducazione" ==
{{Onorificenze
Dal settembre al 10 febbraio 1946 è in carcere a [[Fiume (Croazia)|Fiume]] dove viene processata e condannata; l'11 febbraio è inviata, con altri prigionieri, al carcere di [[Maribor]], dove rimarrà fino al 15 maggio 1946.
|immagine=Order Dostik 1kl rib.png
 
|nome_onorificenza=Ordine dell'Amicizia di I Classe (Kazakistan)
Dal 15 maggio 1946 al 29 giugno 1948 fu detenuta presso il "''Poboljsevalni Zavod''" <ref>Trad.Cro. "Carcere di correzione politica"</ref> di Begunje, situato a circa 40 chilometri dal lago [[Bled]], in [[Slovenia]].
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Amicizia (Kazakistan)
 
|motivazione=
== La liberazione ==
}}
Nel [[1949]] i condannati italiani, assistiti dalla [[Croce Rossa Italiana]], vengono sollecitati a dichiarare la propria nazionalità italiana o scegliere la cittadinanza jugoslava; Mafalda Codan sceglie quella italiana, ed il 10 giugno 1949, dopo aver transitato più volte nelle carceri di [[Lubiana]] e [[Nova Gorica]], viene liberata, grazie ad uno scambio di prigionieri.<ref name= diario /><ref>[http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=14&id=59651 Senato della Repubblica Italiana – Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-03895 - Pubblicato il 13 febbraio 2003 Seduta n. 333] letto il 23 settembre 2007</ref>.
{{Onorificenze
 
|immagine=Medal20RK.png
== Gli ultimi anni ==
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa per i venti anni dell'indipendenza della Repubblica del Kazakistan (Kazakistan)
In Italia è insegnante elementare nella [[provincia di Venezia]]. Tra le scuole dove ha insegnato si ricordano, nel 1958, [[Vetrego]] di [[Mirano]] e [[Bibione]], dove ha vissuto con la famiglia fino alla morte. È scomparsa il 12 febbraio [[2013]] all'età di 86 anni, poco dopo la nona ricorrenza del "[[Giorno del ricordo]]"<ref>[http://www.veneziatoday.it/cronaca/mafalda-codan-morta-bibione-testimone-foibe.html "È morta Mafalda Codan, testimone dell'orrore delle foibe e della guerra" 12/02/2013] letto il 12 febbraio 2013</ref>.
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa per i venti anni dell'indipendenza della Repubblica del Kazakistan
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Companions of Honour Ribbon.gif
|nome_onorificenza=Membro Onorario dell'Ordine dei Compagni d'Onore (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Compagni d'Onore
|motivazione=
|data=1º gennaio 1970
}}
{{Onorificenze
|immagine=UK Order St-Michael St-George ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito)
|collegamento_onorificenza=Ordine di San Michele e San Giorgio
|motivazione=
|data=1972
}}
{{Onorificenze
|immagine=Orden of Honour.png
|nome_onorificenza=Ordine d'Onore (Russia)
|collegamento_onorificenza=Ordine d'Onore (Federazione Russa)
|motivazione=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Orden of Friendship.png
|nome_onorificenza=Ordine dell'Amicizia (Russia)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Amicizia
|motivazione=
}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{Portale|biografie|storia|Venezia Giulia e Dalmazia}}
{{interprogetto|commons}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Esuli giuliano-dalmati]]
{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Morti a San Michele al Tagliamento]]