Battaglia dell'Atlantico (1939-1945) e Jenny Jonsson: differenze tra le pagine

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{{Sportivo
{{vetrina inserimento|arg=guerra|arg2=marina}}
|Nome = Jenny Jonsson
{{Conflitto
|Sesso = F
|nome del conflitto=Battaglia dell'Atlantico
|CodiceNazione = {{SWE}}
|immagine=[[File:Collage-BattagliaAtlantico.jpg|300px]]
|Disciplina = Biathlon
|didascalia=|didascalia=<small>Dall'alto in senso orario: l'[[U-Boot]] ''[[U-36]]'', una [[petroliera]] Alleata in fiamme nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico]], marinaio di vedetta sullo ''[[HMS Sheffield (C24)|Sheffield]]'' nel [[mare di Norvegia]], la corazzata tedesca ''[[Bismarck (nave da battaglia)|Bismarck]]'' e un [[Vought SB2U Vindicator|Vindicator]] mentre sorvola un [[convoglio navale|convoglio]] Alleato.</small>
|Squadra = I21 IF
|parte_di=della [[seconda guerra mondiale]]
|Aggiornato = marzo 2014
|data=[[3 settembre]] [[1939]] - [[7 maggio]] [[1945]]
}}
|luogo=[[Oceano Atlantico]], alcune azioni nell'[[oceano Pacifico]]
{{Bio
|esito=vittoria finale Alleata
|Nome = Jenny
|schieramento1='''Asse''' (principalmente la ''[[Kriegsmarine]]'')<br />
|Cognome = Jonsson
[[File:War Ensign of Germany 1938-1945.svg|22px]] [[Germania]]<br />
|Sesso = F
[[File:Flag of Italy (1861-1946) crowned alternate.svg|22px]] [[Italia]]
|LuogoNascita = Sollefteå
|schieramento2='''Alleati''' (principalmente la ''[[Royal Navy]]''):<br />
|LuogoNascitaLink = Sollefteå (comune)
[[File:Naval Ensign of the United Kingdom.svg|22px|border]] [[Impero britannico]]<br/>
|GiornoMeseNascita = 30 agosto
*[[File:Canadian Blue Ensign 1921.svg|22px]] [[Canada]]<br/>
|AnnoNascita = 1987
*[[File:Naval Ensign of the United Kingdom.svg|22px|border]] [[Terranova e Labrador]]<br/>
|LuogoMorte =
[[File:US Naval Jack.svg|22px]] [[Stati Uniti]] <small>(dal 1941)</small> <br/>
|GiornoMeseMorte =
[[File:Flag of Norway, state.svg|22px]] [[Norvegia]]<br/>
|AnnoMorte =
[[File:Naval Ensign of Poland.svg|22px|border]] [[Polonia]]<br/>
|Attività = biatleta
[[File:Naval Ensign of Free France.svg|22px]] [[Francia Libera]]<br/>
|Nazionalità = svedese
[[File:Naval Ensign of Belgium.svg|22px]] [[Belgio]]
|comandante1={{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Erich Raeder]]<br/>
{{Bandiera|DEU 1933-1945}} [[Karl Dönitz]]
|comandante2={{Bandiera|UK}} [[Percy Noble]]<br/>
{{Bandiera|UK}} [[Max Kennedy Horton]]<br/>
{{Bandiera|UK}} [[John Tovey]] <br/>
{{Bandiera|CAN 1921-1957}} [[Percy Walker Nelles]]<br/>
{{Bandiera|CAN 1921-1957}} [[Leonard Warren Murray]]<br/>
{{Bandiera|USA 1912-1959}} [[Ernest King]]
|effettivi1= Circa 1&nbsp;157 [[U-Boot]]<ref name=Hart556/><br>700 piccoli sommergibili tedeschi<ref name=Hart556 /><br>Alcuni sommergibili della [[Regia Marina]] italiana<br>Navi da guerra e corsare tedesche
|effettivi2=La ''[[Home Fleet]]'' e la [[Forza H]] della [[Royal Navy]]<br>La ''[[Atlantic Fleet]]'' della [[US Navy]]<br>Le unità in Atlantico della ''[[United States Coast Guard]]''<br>Il ''[[Coastal Command]]'' della [[Royal Air Force|RAF]]<br>La ''[[Royal Canadian Navy]]''<br>Unità della [[Francia Libera]], di [[Norvegia]], [[Polonia]], [[Olanda]] e [[Grecia]]
|perdite1=27&nbsp;491 marinai di U-Boot<ref name=Boyne167/>, ca. 5&nbsp;000 prigionieri<ref name=Boyne167/> <br /> 784 sommergibili<ref name=Boyne167/>
|perdite2=30&nbsp;258 marinai<ref name=Boyne167>{{Cita|Boyne1997|p. 167|Boyne 1997|harv=s}}</ref> <br /> 2&nbsp;840 vascelli mercantili<ref name=Boyne167/> <br /> 175 navi da guerra<ref name=Hart556 /> <br /> 119 aeroplani<ref name=wynn1>Introduzione di: ''U-Boat Operations of the Second World War—Vol 1'', Kenneth Wynn, 1998, p. 1</ref>
|}}
{{CampagnaBox Seconda guerra mondiale}}
{{Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)}}
 
La '''battaglia dell'Atlantico''', termine coniato nel [[1941]] dal [[Primo ministro del Regno Unito|primo ministro inglese]] [[Winston Churchill]]<ref>{{cita web|url= http://www.bbc.co.uk/history/worldwars/wwtwo/ff3_battle_atlantic.shtml|titolo= Battle of the Atlantic|opera=bbc.co.uk|lingua=en|accesso=8 febbraio 2011}}</ref>, fu la campagna militare navale ed aerea che si protrasse più a lungo e con maggiore continuità di tutta la [[seconda guerra mondiale]]<ref name=Hart520/>. Iniziata contemporaneamente all'avvio delle ostilità, durò fino alla capitolazione della [[Germania nazista|Germania]], raggiungendo il suo apice, come [[tonnellata|tonnellaggio]] di naviglio affondato, nel periodo tra il [[1940]] ed il [[1943]].
 
All'inizio della guerra la ''[[Kriegsmarine]]'' impiegò unità di superficie e [[U-Boot|sottomarine]] al fine di limitare il flusso di approvvigionamenti, provenienti dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], alla [[Gran Bretagna]] e successivamente all'[[Unione Sovietica]] attraverso i [[Convoglio navale|convogli]] che attraversavano l'[[Oceano Atlantico|Atlantico]], scortati da navi britanniche, [[Canada|canadesi]] e dopo il 7 dicembre 1941 anche statunitensi; dopo l'entrata in guerra dell'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] alle unità sottomarine tedesche si unirono anche alcuni sommergibili italiani.
 
Le parti in conflitto erano consapevoli dell'importanza della battaglia dell'Atlantico per le sorti della [[Teatro europeo della seconda guerra mondiale|guerra in Europa]]; il Regno Unito, memore del ruolo giocato dalla guerra sottomarina indiscriminata condotta dalla marina tedesca nel corso della [[prima guerra mondiale]], si impegnò al massimo per mantenere le sue vitali comunicazioni marittime ed inoltre cercò un maggior coinvolgimento militare statunitense nel sistema dei convogli mentre, sul fronte opposto, [[Hitler]], pur cosciente dell'importanza della lotta contro il naviglio mercantile del nemico, emanò disposizioni al fine di evitare qualsiasi ostilità verso il naviglio statunitense al fine di non fornire pretesti alla potenza americana per entrare direttamente in guerra, disposizioni che in alcune occasioni furono tuttavia disattese.
 
La battaglia conobbe sensibili variazioni di intensità<ref name=Hart520/>, ma, a partire dal 1943, la situazione volse a netto favore degli Alleati, che furono in grado di conquistare il predominio nella guerra di superficie, grazie alla loro schiacciante superiorità di mezzi, ed anche di contrare efficacemente, grazie anche all'impiego di strumenti, quali il [[radar]] ed il [[sonar]], e di tattiche nuove, quali i pattugliatori navali, le portaerei di scorta e gli aerei a lungo raggio, i temibili raggruppamenti di sommergibili della ''Kriegsmarine'', che, dopo un inizio a loro favorevole e notevoli successi parziali, cominciarono progressivamente a subire grosse perdite fino alla definitiva sconfitta.
 
== Obiettivi strategici ==
La conduzione della guerra contro i tedeschi richiedeva al Regno Unito un notevole sforzo in termini di materiali e materie prime, che le erano garantite dalle importazioni provenienti dalle colonie d'oltremare e dall'aiuto statunitense. L'affondamento di un'aliquota elevata del tonnellaggio mercantile a disposizione, con conseguente riduzione dell'afflusso di materiali, avrebbe potuto causare gravi problemi alle capacità di resistenza britannica in particolare durante il periodo della guerra (1940-1941) in cui il Regno Unito si trovò a resistere da solo contro il [[Terzo Reich]] e i suoi alleati.
 
Negli anni successivi, con l'ingresso degli Stati Uniti in guerra e le crescenti difficoltà del Terzo Reich anche sul [[fronte orientale (seconda guerra mondiale)|fronte sovietico]], l'obiettivo difensivo degli Alleati divenne un obiettivo offensivo: impedire agli U-Boot di affondare troppo naviglio permettendo quindi l'afflusso di truppe, armi e materiali per organizzare l'attacco finale alla "Fortezza Europa" e sconfiggere la Germania. Nonostante il grande impegno e notevoli successi parziali, i tedeschi fallirono nei loro piani in entrambe le fasi della battaglia, non riuscendo ad interrompere in modo definitivo le comunicazioni marittime della Gran Bretagna nè ad impedire la concentrazione di forze nemiche nelle isole Britanniche in vista dell'apertura del [[Secondo fronte (seconda guerra mondiale)|Secondo fronte]].
 
== Le diverse posizioni in materia di guerra sul mare ==
Il ''[[Gradi della Kriegsmarine|Kommodore]]'' [[Karl Dönitz]] adottò una strategia detta ''Rudeltaktik'' ("tattica della muta", o "branco di lupi" nella terminologia della ''[[Kriegsmarine]]''<ref>{{Cita|Bauer1971|p. 316|Bauer 1971|harv=s}}</ref>), secondo la quale gruppi di [[U-Boot]] avrebbero sferrato attacchi coordinati a singole navi mercantili o interi convogli in pieno oceano e avrebbero sopraffatto qualunque nave da guerra posta a difesa<ref>{{cita web|url=http://uboat.net/ops/wolfpacks/overview.htm|titolo=What is a Wolfpack?|opera=uboat.net|lingua=en|accesso=26 gennaio 2011}}</ref>. Dönitz affermò che per vincere la guerra sarebbero stati necessari trecento sottomarini in grado di operare nell'oceano, con cui promise di "strangolare" l'[[Impero britannico]] affamando il Regno Unito fino alla resa<ref>{{Cita|Boyne1997|p. 168|Boyne 1997|harv=s}}</ref>.
 
[[File:10 Sqn (AWM 042259).jpg|thumb|left|Uno [[Short S.25 Sunderland|Short Sunderland]] del famoso [[No. 10 Squadron RAAF|10º ''Squadron'']] della [[Royal Australian Air Force|RAAF]] in forza al ''[[Royal Air Force Coastal Command|Coastal Command]]'' inizia il suo pattugliamento antisommergibili a Pembroke Dock, [[Galles]].]]
 
Questa strategia, in contrasto con il tradizionale impiego dei sommergibili adottato dalla maggior parte delle altre marine diretto principalmente contro le navi da guerra nemiche, riprendeva in parte le concezioni della [[Kaiserliche Marine|marina tedesca]] durante la [[prima guerra mondiale]]; nel 1917 i sommergibili tedeschi sfiorarono la vittoria nella prima guerra mondiale, affondando quasi sette milioni di tonnellate di naviglio mercantile, ben 830&nbsp;000 delle quali nell'agosto del 1917, l'anno in cui entrarono in guerra gli Stati Uniti<ref name=Boyne171>{{Cita|Boyne1997|p. 171|Boyne 1997|harv=s}}</ref>. La Gran Bretagna reagì ricorrendo ai convogli e scatenò una durissima [[Lotta antisommergibile|guerra antisommergibile]] che costrinse nel 1918 gli U-Boot entro i loro porti<ref name=Boyne171/>. Ma dopo la [[Campagna di Francia|caduta della Francia]] gli U-Boot non erano più relegati nelle sole basi tedesche, potendo operare dalle basi di [[Lorient]] e [[Saint-Nazaire (Loira atlantica)|Saint-Nazaire]], e il Regno Unito era privo di aerei da pattugliamento dotati di autonomia sufficiente a coprire le vastità degli oceani. Per molto tempo la Gran Bretagna si affidò solamente all'[[idrovolante]] quadrimotore [[Short Sunderland]] con 600 miglia di autonomia, ma gli esemplari a disposizione erano comunque troppo pochi e questi velivoli, in ogni caso, non avevano le capacità offensive proprie di un bombardiere a lungo raggio che, del resto, all'inizio della battaglia non era neanche disponibile<ref name=Boyne171/>.
 
L'[[Impero giapponese]] aveva applicato la dottrina classica di guerra navale che riteneva sufficiente la disponibilità di una potente flotta di superficie basata sulla velocità e sulla potenza di fuoco, e non utilizzò mai i sommergibili per attacchi ai porti o ai convogli<ref name = stenger>{{cita web|nome=Dieter|cognome=Stenger|url = http://www.stengerhistorica.com/History/WarArchive/Ritterkreuztraeger/Henke/NavalTheory.htm |titolo = World War II Naval Theory in the Atlantic: Mahanian Concepts and the Carrier Escort Doctrine|opera=stengerhistorica.com|lingua=en| accesso = 12 gennaio 2010}}</ref>, venendo alla fine sconfitto anche a causa della quasi totale distruzione del suo naviglio mercantile proprio da parte degli efficaci sommergibili statunitensi impiegati dal loro comandante ammiraglio [[Charles A. Lockwood]] prevalentemente per interrompere le comunicazioni marittime tra i vari settori dell'immenso territorio occupato dal Sol Levante<ref>{{Cita|Hart2009|p. 953 e p. 972|Hart 2009|harv=s}}</ref>.
 
Anche nella ''Kriegsmarine'' era diffusa questa opinione e l'ammiraglio [[Erich Raeder]] riuscì con le sue pressioni su Hitler ad utilizzare i fondi per la costruzione di grandi navi da guerra attraverso il "[[Piano Z]]", nonostante il dissenso di Dönitz<ref name = stenger/>. Anche gli statunitensi inizialmente avevano poca fiducia nei sommergibili, a causa dei vari incidenti succedutisi negli anni venti e trenta del ventesimo secolo e ritenevano, applicando le teorie di [[Alfred Thayer Mahan|Alfred Mahan]], che il confronto con la flotta giapponese sarebbe avvenuto tra squadre di superficie<ref name = buell>{{cita web |nome=Thomas B. Buell, John N. Bradley, Thomas E. Griess, Jack W. Dice, John H. Bradley|url = http://books.google.it/books?id=HP3-9NNz71sC&pg=PA208&lpg=PA208&dq=theory+submarine+1930+royal+navy&source=bl&ots=lAKsxLQzIy&sig=_pmzHh4GpMRJPsuc1EV1Ng5jAnQ&hl=it&ei=HCsuTaKdLsjIswap3dH3Bw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CDEQ6AEwAw#v=onepage&q&f=false |titolo = The Second World War: Europe and the Mediterranean|opera=books.google.it|lingua=en|accesso = 12 gennaio 2010}} pp. 209-210</ref>; cionondimeno, durante la metà degli [[anni 1930|anni trenta]] effettuarono alcune esercitazioni per verificare il funzionamento di apparecchiature di rilevamento subacqueo<ref name = buell/>.
 
Prima della guerra, l'arma antisommergibile principale della marina inglese era una nave di pattugliamento armata di idrofoni, una piccola mitragliatrice e bombe di profondità. {{cn|La ''[[Royal Navy]]'', come la maggior parte delle marine, non considerava i sommergibili una minaccia reale e lo sviluppo delle armi antisommergibile negli anni venti e trenta non ebbero un grande impulso}}. Venne comunque effettuato uno sforzo di ricerca che portò allo sviluppo dell'[[Sonar|ASDIC]], fondamentale nella sua capacità di rilevare le minacce subacquee<ref name = buell/>. Inoltre erano presenti restrizioni nel [[Trattato di Versailles (1919)|trattato di Versailles]] e nel diritto di guerra internazionale nell'attaccare navi passeggeri, anche con unità subacquee, e le armi sottomarine erano considerate armi di difesa<ref name = buell/>. Anche se i cacciatorpediniere possedevano [[Bomba di profondità|bombe di profondità]], era opinione comune che queste navi dovessero essere utilizzate all'interno di flotte e non nel pattugliamento delle coste, compito a cui i marinai non venivano addestrati estensivamente.
 
=== Le tattiche dei convogli e dei branchi di lupi ===
{{vedi anche|convoglio navale}}
[[File:Atlantic convoy, 1942.jpg|thumb|right|[[Convoglio navale|Convoglio]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleato]] in navigazione nell'[[oceano Atlantico]]]]
La Gran Bretagna, sulla base dell'esperienza maturata durante la prima guerra mondiale, adottò immediatamente, per garantire il proprio vitale sostentamento, la "tattica dei convogli", ossia gruppi numerosi di naviglio mercantile protetti da aerei, laddove il raggio di azione lo consentiva o fossero disponibili [[portaerei di scorta]], e da unità navali militari di scorta dotate di armamento antisommergibile. Il numero di navi che costituivano un convoglio era indefinito e variabile ma, per consentirne efficacemente la protezione, il numero minimo era stimato intorno alle 30 imbarcazioni fino a raggiungere un numero massimo di 100<ref>{{Cita|TreccaniVol.III|p. 371|Treccani 1996|harv=s}}, vol. III</ref>.
 
Analogamente a quanto avvenne nel primo conflitto mondiale la ''Kriegsmarine'' utilizzò i sommergibili come arma contro i convogli britannici ma, diversamente da quanto accaduto in precedenza, l'[[ammiraglio]] [[Karl Dönitz]], [[Befehlshaber der U-Boote|comandante supremo della flotta sottomarina]] della ''Kriegsmarine'' succeduto a Reader nel 1942, escogitò una nuova strategia che consisteva nel diverso utilizzo della tattica di attacco dei sommergibili, grazie al più grande colpo messo a segno dai [[Abwehr|servizi segreti tedeschi]] in tutta la guerra<ref name=Boyne168/>. Il ''B-Dienst'' (''Beobachter Dienst'' - Servizio Informazioni Radio della marina), infatti, poteva leggere i codici navali britannici, in special modo quelli della marina mercantile; Dönitz era in grado quindi di seguire i convogli a partire dalla loro costituzione nei porti fino al momento dello scarico delle navi superstiti<ref name=Boyne168/>. Utilizzando una rete di comunicazioni via radio e le macchine codificatrici [[Enigma (crittografia)|Enigma]], l'ammiraglio controllava personalmente i movimenti della sua flotta e non appena avuta notizia di un nuovo convoglio, distaccava uno o due sommergibili con l'ordine di seguirlo e mantenere il contatto in attesa della mossa successiva<ref name=Boyne168/>.
 
Questa mossa consisteva nel far convergere altri U-Boot in un punto dell'oceano. Dönitz sostituì il solitario predatore della prima guerra mondiale, che aspettavano passivamente l'avvicinarsi di un bersaglio, con un aggressivo "branco di lupi", una dozzina di sommergibili che avrebbero diretto verso il convoglio per effettuare un assalto coordinato<ref name=Boyne169/>. I sommergibili dovevano agire di notte navigando in superficie per eludere il temuto ASDIC. Anche se dal canto loro i britannici svilupparono l'apparecchiatura di rilevazione direzionale sulle alte frequenze HF/DF soprannominata "''Huff-Duff''", che calcolava la posizione dei sommergibili tedeschi intercettandone le emissioni radio e rilevandone le posizione per [[triangolazione]]<ref name=Boyne169/>.
 
È importante ricordare che Dönitz arrivò vicino alla vittoria con un quinto dei 300 sommergibili che lui riteneva indispensabili all'inizio del conflitto<ref>Numero che tuttavia egli avrebbe ottenuto solo nel luglio del [[1942]] vedi - {{Cita|H&Wvol.Branchidilupi|p. 24|AA.VV. Branchi di Lupi|harv=s}}</ref>, di queste solo 36 unità erano oceaniche mentre le altre erano di tipo costiero, tuttavia l'ammiraglio andò molto vicino all'obiettivo di affondare 800&nbsp;000 tonnellate di naviglio alleato al mese, più di quanto gli Alleati potessero costruire e giudicato sufficiente a strangolare l'Inghilterra<ref name=Boyne169/>.
 
=== Le mine ===
All'inizio della guerra un'arma molto efficace per i tedeschi erano le [[mina navale|mine navali]]<ref name=Hart525/>. Era stata sviluppata una generazione di mine magnetiche che, a differenza delle mine da contatto che dovevano toccare fisicamente il bersaglio per detonare, esplodevano rilevando le variazioni di campo magnetico dovute al transito nelle loro vicinanze di una nave. Queste mine vennero inizialmente poste lungo le coste inglesi in prossimità di porti ed estuari, causando gravi danni al naviglio mercantile, fino a che nel novembre 1939 un esemplare di esse fu recuperato intatto e studiato attentamente<ref name = factindexAtlantic>{{cita web|url= http://www.fact-index.com/b/ba/battle_of_the_atlantic__1940_.html|titolo= The battle of Atlantic|opera=fact-index.com|lingua=en|accesso= 10 gennaio 2010}}</ref>. A seguito di tali studi le navi alleate vennero sottoposte alla procedura di ''[[demagnetizzazione|degaussing]]'', che attraverso intense correnti elettriche riduceva il campo magnetico del battello a livelli tali da non poter essere rilevato dalle mine<ref name = factindexAtlantic/>. L'efficacia del trattamento era di alcuni mesi dopo di che il processo andava ripetuto, il tasso di perdite calò così drasticamente<ref name = factindexAtlantic/>. Le successive mine a pressione, il cui sensore andava tarato periodicamente, furono dispiegate ben dopo, quando i tedeschi furono sicuri che la tecnologia delle mine magnetiche era stata superata, ma erano legate ad una ritaratura periodica e quindi non potevano essere impiegate che in acque sotto controllo amico<ref name = factindexAtlantic/>.
 
== Misure antisommergibile ==
=== ASDIC ===
{{vedi anche|sonar}}
La marina inglese e quella tedesca considerarono, nel periodo tra le due guerre, il sommergibile un'arma superata, soprattutto dopo l'avvento del dispositivo di rilevazione acustica detto "ASDIC" (''Anti-Submarine Detection Investigation Committee''), noto oggi come ''[[sonar]]''<ref name=Boyne168>{{Cita|Boyne1997|p. 168|Boyne 1997|harv=s}}</ref>, sviluppato dai britannici ed in grado di rilevare un oggetto sott'acqua attraverso la riflessione di onde sonore<ref>{{cita web|url= http://www.uboat.net/allies/technical/asdic.htm|titolo=Fighting the U-boats - Weapons and Technologies - Asdic / Sonar- su Uboat.net|opera=uboat.net|lingua=en|accesso=4 gennaio 2010}}</ref> ciò costituì un indubbio vantaggio rispetto alla prima guerra mondiale quando, per il rilevamento dei sommergibili, erano utilizzati dei semplici [[Idrofono|idrofoni]])<ref name=Boyne168/>.
[[Immagine:Sonar Principle EN.svg|thumb|right|Il principio di funzionamento del [[sonar]] ]]
Il sistema ASDIC era composto da un [[trasduttore]], contenuto in una cupola sotto la nave, che inviava onde acustiche che tornavano all'origine se riflesse da un oggetto sommerso, posto ad una distanza massima di circa 2&nbsp;700 m. La cupola poteva essere fissa, come nell'apparato ''Type 123'' installato sulle corvette della [[Classe Flower (corvetta)|classe ''Flower'']] o retrattile come in alcune navi<ref name = asdicNl>{{cita web|url= http://www.netherlandsnavy.nl/Asdic.htm|titolo= Asdic|opera=netherlandsnavy.nl|lingua=en|accesso= 3 gennaio 2010}}</ref>, quali il cacciatorpediniere [[HMS Campbeltown (I42)|HMS ''Campbeltown'']], dotato di un ASDIC ''Type 124''<ref name = asdicNl/>. Dall'eco veniva ricavata la direzione e la distanza dell'oggetto ma falsi segnali potevano essere generati dalle differenze di temperatura dell'acqua, correnti, branchi di pesci, ed inoltre l'ASDIC era efficace solo a velocità inferiori ai 15 nodi (28&nbsp;km/h), poiché a velocità superiori il rumore della nave avrebbe coperto gli echi.
 
Il sistema ASDIC soffriva di alcuni limiti: gli U-Boot potevano scendere a profondità maggiori rispetto ai mezzi britannici e statunitensi, oltre i 700&nbsp;ft, pari a 210&nbsp;m, oltre le capacità delle bombe di profondità britanniche, che potevano raggiungere i 350&nbsp;ft, circa 100&nbsp;m, e l'esplosione di una bomba di profondità, inoltre, creava disturbi che rendevano molto difficile la riacquisizione del contatto nemico in caso di fallimento del primo attacco; è da rilevare inoltre che il sistema non godeva della fiducia delle marine alleate e la ''Royal Navy'' iniziò la guerra con un numero insufficiente di cacciatorpediniere e di ufficiali esperti in armi antisommergibili<ref name=Boyne169>{{Cita|Boyne1997|p. 169|Boyne 1997|harv=s}}</ref>. La situazione nel [[Royal Air Force Coastal Command|comando costiero]] della ''[[Royal Air Force]]'' era ancora più grave, poiché gli aerei da ricognizione non possedevano adeguata autonomia per il pattugliamento e non erano ancora state valutate le conseguenze che la scoperta del [[radar]] avrebbe avuto nella guerra sul mare<ref name=Boyne169/>.
 
Anche altre marine iniziarono a sperimentare i primi modelli di ASDIC quando alcune unità, [[Corvetta|corvette]] ma anche pescherecci armati<ref>{{cita web|url =http://www.bbc.co.uk/ww2peopleswar/stories/98/a7462398.shtml|titolo=Anatomy of an Asdic Trawler|opera=bbc.co.uk|lingua=en|accesso=6 gennaio 2010}}</ref>, vennero equipaggiati con personale non inglese, o apparati vennero installati su navi alleate, come il cacciatorpediniere olandese ''Isaac Sweers''<ref>{{cita web|url= http://www.uboat.net/allies/warships/ship/2855.html|titolo= HNMS Isaac Sweers (G 83)|opera=uboat.net|lingua=en|accesso= 6 gennaio 2010}}</ref>.
 
=== Navi CAM ===
La prima e più radicale contromisura alleata fu l'introduzione delle "[[Catapult Aircraft Merchantman|''CAM ship'']]" (''Catapult-Aircraft-Merchantman''), ovvero navi mercantili dalla prua delle quali un razzo a combustibile solido proiettava in aria un [[Hawker Hurricane|Sea Hurricane]] allo scopo di allontanare e contrastare gli aerei nemici<ref name=Boyne175/>. Il pilota avrebbe poi ammarato il più vicino possibile a navi amiche sperando di sopravvivere all'acqua gelida quel tanto che bastava per essere tratto in salvo<ref name=Boyne175/>; trentacinque mercantili vennero modificati come "''CAM ship''", ed il primo successo arrivò il 3 agosto 1941 quando il tenente R.H.W. Everett fu lanciato dalla ''HMS Maupin'' e abbattè un [[Focke-Wulf Fw 200]] "Condor", quadrimotore a lungo raggio soprannominato "flagello dell'Atlantico", che minacciava un convoglio. Fino al 1942 altri cinque Condor caddero sotto i colpi dei Sea Hurricane<ref name=Boyne175/>.
 
Ma l'Atlantico continuava ad essere troppo vasto per essere coperto completamente, così per chiudere gli ultimi buchi nella sorveglianza delle rotte oceaniche venne affiancato al [[Boeing B-17 Flying Fortress|Boeing B-17]] il [[Consolidated B-24 Liberator]] assegnato al ''Coastal Command'' (Comando Costiero) inglese nel ruolo di bombardiere e di ricognitore VLR (''Very Long Range''), ruolo che svolgeva potendo trasportare ventiquattro bombe di profondità<ref name=Boyne176>{{Cita|Boyne1997|p. 176|Boyne 1997|harv=s}}</ref>. Gli aerei tedeschi, in particolare i Condor, scomparvero gradualmente dalla campagna in seguito alla crescente forza del ''Coastal Command'' e della forza aerea americana e canadese che coprì i buchi nel Nord Atlantico specialmente a sud della [[Groenlandia]]<ref name=Boyne176/>.
 
=== Individuazione ad alta frequenza e cifratura Enigma ===
[[File:HMS Belfast - Huff Duff.jpg|thumb|left|Un impianto ''"Huff-Duff"'' sulla [[HMS Belfast (C35)|HMS ''Belfast'']], incrociatore preservato come [[nave museo]] a [[Londra]], che fece varie missioni di scorta ai convogli artici e partecipò alla [[battaglia di Capo Nord]] ]]
[[Immagine:EnigmaMachine Warzawa.jpg|thumb|right|Esemplare di macchina [[Enigma (crittografia)|Enigma]] esposta al [[Varsavia#Musei e gallerie|museo di Varsavia]] ]]
Uno degli sviluppi tecnici più importanti fu l'equipaggiamento HF/DF (''High-Frequency/Direction-Finding'') soprannominato "''Huff-Duff''"<ref name=Boyne169/> che fu introdotto gradualmente nelle navi di supporto più grandi. L'HF/DF permetteva all'operatore di individuare la provenienza di una trasmissione anche se il messaggio non poteva essere decifrato. Poiché la tattica dei gruppi di U-Boot prevedeva un rapporto radio sulla posizione di un convoglio era possibile rilevare un gruppo grazie a tale trasmissione. Un cacciatorpediniere poteva avvicinarsi alla posizione della trasmissione per attaccare il sommergibile, oppure costringerlo ad immergersi, impedendo un attacco coordinato al convoglio. La presenza di due navi equipaggiate con l'HF/DF in un convoglio, permetteva infatti di triangolare la posizione esatta di un sommergibile<ref name=Boyne169/>. I britannici fecero largo uso anche di stazioni HF/DF in modo da mantenere i convogli aggiornati con le posizioni dei sommergibili attorno a loro in ogni momento.
 
La tecnologia radio su cui era basato l'HF/DF era ben compresa da entrambe le parti in conflitto, ma la tecnologia precedente alla guerra utilizzava antenne da ruotare manualmente, compito molto delicato e che richiedeva tempo prima di fornire risultati accurati. Gli operatori radio degli U-Boot, consapevoli di queste limitazioni, si consideravano al sicuro se i messaggi erano corti. I britannici tuttavia svilupparono un sistema basato su un [[oscilloscopio]] che permetteva all'operatore di orientare l'antenna verso la sorgente nemica anche in presenza di messaggi molto brevi. Il successo dei britannici ebbe un contributo decisivo nella seconda metà del 1941 dalla forzatura della sistema di cifratura [[Enigma (crittografia)|Enigma]]<ref>{{cita web|url= http://www.armyradio.com/arsc/customer/pages.php?pageurl=/publish/Articles/The_Enigma_Code_Breach/The_Enigma_Code_Breach.htm |titolo = The Enigma Code Breach|opera=armyradio.com|lingua=en|accesso=28 gennaio 2011 }}</ref>. I gruppi di sommergibili si affidavano alle comunicazioni radio, ipotizzando che il codice Enigma non potesse essere decifrato dagli Alleati e che i messaggi brevi non potessero essere triangolati con sufficiente accuratezza da mettere in pericolo l'U-Boot che stava trasmettendo. Entrambe le ipotesi si rivelarono errate. Nell'estate e nell'autunno 1941, la combinazione della due tecniche permise ai britannici di ricavare le informazioni sulle linee di pattugliamento nemiche, permettendo così ai convogli di cambiare rotte per evitarli.
 
== Le forze in campo ==
=== Asse ===
{{vedi anche|Piano Z}}
[[File:Karl Dönitz.jpg|thumb|right|[[Karl Dönitz]], [[Befehlshaber der U-Boote|comandante degli U-Boot]] [[Germania nazista|tedeschi]], [[Gradi della Kriegsmarine|''Vizeradmiral'']] 1935-1943; comandante in capo della marina tedesca 1943-1945.]]
La ''Kriegsmarine'', a seguito del [[Trattato di Versailles (1919)|trattato di Versailles]], era stata costretta a limitare il dislocamento complessivo delle sue unità navali a 100.000 tonnellate, a non poter possedere unità subacquee, un massimo di sei navi da battaglia di stazza inferiore alle 10.000 tonnellate<ref>{{cita web|url = http://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10005425|titolo = Treaty of Versailles, 1919 |opera=ushmm.org|lingua=en|accesso= 8 gennaio 2010}}</ref>; per ovviare a quest'ultima limitazione aveva ricorso alla costruzione delle cosiddette "corazzate tascabili" ovvero [[incrociatore|incrociatori]] della [[Classe Deutschland (incrociatore)|classe ''Deutschland'']], di piccola stazza ma con una grande potenza di fuoco. In seguito, a partire dal [[1935]], queste restrizioni [[Accordo navale anglo-tedesco|furono modificate]] in modo tale che le forze navali di superficie complessive tedesche non superassero il 35% di quelle britanniche, e fermo restando questo limite, i sommergibili potevano essere costruiti per un tonnellaggio complessivo equivalente a quello dei paesi del [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]]<ref>{{cita web|url=http://www.navweaps.com/index_tech/tech-089_Anglo_German_Agreement_1935.htm|titolo= Anglo/German Agreement of 1935|opera=navweaps.com|lingua=en|accesso=8 gennaio 2010}}</ref>.
 
Così già nel 1938 venivano varate la ''[[Gneisenau (nave da battaglia)|Gneisenau]]'' e la ''[[Scharnhorst (nave da battaglia)|Scharnhorst]]'' e l'anno successivo la ''[[Tirpitz (nave da battaglia)|Tirpitz]]'' e la ''[[Bismarck (nave da battaglia)|Bismarck]]'', di ben 40.000 tonnellate di dislocamento, ma la vera forza della ''Kriegsmarine'' non risiedeva nelle unità di superficie ma negli U-Boot. Altre unità schierate dai tedeschi erano le navi corsare, mercantili dotati di armamento relativamente pesante come siluri e cannoni da 150 mm, che inflissero gravi danni al traffico mercantile alleato isolato, soprattutto nelle prime fasi della battaglia. Queste navi, classificate come [[incrociatore ausiliario|incrociatori ausiliari]], rifornivano anche i sommergibili che operavano a grande distanza dalle loro basi e, tra le più famose, vi furono l'[[Atlantis (HSK 2)|''Atlantis'']], la [[Pinguin (HSK 5)|''Pinguin'']] e la [[Kormoran (HSK 8)|''Kormoran'']], che affondò l'[[HMAS Sydney (D48)|incrociatore australiano ''Sydney'']], venendo a sua volta affondata dalla nave alleata<ref>{{cita web|url=http://www.centrostudilaruna.it/la-crociera-della-nave-corsara-kormoran.html|titolo=La crociera della nave corsara Kormoran|opera=centrostudilaruna.it|accesso=28 gennaio 2011}}</ref>
 
I sommergibili italiani furono dispiegati nell'Atlantico a partire dal giugno 1940 presso la base di [[Bordeaux]], chiamata [[BETASOM]]<ref>{{cita web|url=http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=207&mode=threaded|titolo=Storia della flotta sottomarina italiana nell'Atlantico 1940/'43 - Betasom.it|opera=betasom.it|accesso=20 gennaio 2011}}</ref>, e ne furono inviati 32; questi erano tuttavia concettualmente superati, più grossi e meno manovrabili di quelli tedeschi ed il loro apporto alla battaglia fu marginale rispetto alle capacità tedesche nel primo anno di guerra, ma, a partire dal 1942, i risultati per sommergibile furono paragonabili a quelli di un U-Boot. A partire dal 1942 le unità stazionate a Bordeaux furono ridotte a 11 e, nel 1943, al momento dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]], le unità che si trovavano nella base francese erano solamente 6<ref>{{Cita|Ghetti1974|pp. 250-251|Ghetti 1974|harv=s}}, vol. II</ref>.
 
Lo scarso successo delle unità italiane fu principalmente da imputarsi allo scenario radicalmente diverso da quello del Mediterraneo per il quale gli equipaggi italiani erano stati preparati<ref>{{Cita|Ghetti1974|pp. 120-140|Ghetti 1974|harv=s}}, vol. I</ref>. Tra le unità più importanti messe in servizio dalla marina italiana, spiccarono la [[classe Archimede (sommergibile)|classe Archimede]]<ref>{{Cita|Ghetti1974|pp. 300-323|Ghetti 1974|harv=s}}, vol. II</ref>, con le sue 4<ref>{{cita web|url= http://www.smgferraris.com/storia.html|titolo= Regio sommergibile "Galileo Ferraris" - La Storia|opera=smgferraris.com|accesso= 12 aprile 2009}}</ref> unità costruite a cavallo tra il 1938 ed il 1939; tali unità furono originariamente dislocate nel [[Mar Rosso]] per poi essere trasferite nel corso della guerra a Bordeaux<ref>{{Cita|Ghetti1974|p. 34|Ghetti 1974|harv=s}}, vol. II</ref> Con l'armisizio italiano (1943) i sommergibili ancora operativi (dato che ne erano stati affondati circa la metà) furono reimpiegati dai tedeschi.
 
=== Alleati ===
La ''Royal Navy'' disponeva essenzialmente di una flotta di superficie che era la maggiore del mondo per tonnellaggio e tra le più avanzate dell'epoca per tecnologia. Nonostante ciò nei primi anni di guerra la forte presenza sottomarina tedesca in Atlantico mise in crisi la Navy che era a corto di unità di scorta per i convogli. Il [[Regno Unito]] poté contare sull'appoggio degli Stati Uniti, che in cambio di basi navali britanniche, ad esempio alle [[Bermuda]] e in [[Jamaica]]<ref>{{cita web|url=http://www.history.army.mil/books/wwii/Guard-US/ch14.htm|titolo=The New Bases Acquired for old Destroyers|opera=history.army.mil|lingua=en|accesso=12 febbraio 2011}}</ref>, cedettero ai britannici una cinquantina<ref name=groenlandia>{{cita web|nome=Malcolm |cognome=Francis Willoughby|url=http://books.google.it/books?id=T5A9LCujs08C&pg=PA95&lpg=PA95&dq=allied+bases+greenland&source=bl&ots=G7-nKik51X&sig=QFzcneVbyfvwLjHcLArfjKb_m7s&hl=it&ei=SGJWTYGtFM_Ksgay8J2lCw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBoQ6AEwAA#v=onepage&q=allied%20bases%20greenland&f=false|titolo=The U.S. Coast Guard in World War II|opera=books.google.com|lingua=en|accesso=12 febbraio 2011}}</ref> di obsoleti [[cacciatorpediniere]] della [[classe Wickes]]<ref>{{cita web|url=http://www.destroyerhistory.org/flushdeck/wickesclass.html|titolo=Wickes and Clemson Classes|opera=destroyerhistory.org|lingua=en|accesso=12 febbraio 2011}}</ref>, che malgrado necessitassero di pesanti rimodernamenti furono di grande utilità. In seguito grazie anche all'introduzione di nuovi strumenti come il sonar e il radar e al maggiore apporto delle marine Alleate, come quella canadese e quella statunitense, e alla decifrazione del codice [[Enigma (crittografia)|Enigma]] con cui gli U-Boot comunicavano, la situazione iniziò a volgere nettamente a sfavore della ''Kriegsmarine''.
 
Gli Alleati utilizzarono anche basi in [[Groenlandia]] e in [[Islanda]]<ref>{{cita web|nome=Justus|cognome=D. Doenecke|url=http://books.google.com/books?id=Bhnf0fxI260C&pg=PA331&lpg=PA331&dq=%22United+States+occupation+of+Greenland%22&hl=it#v=onepage&q=%22United%20States%20occupation%20of%20Greenland%22&f=false|titolo=In danger undaunted: the anti-interventionist movement of 1940-1941 as revealed in the papers of the America First Committee|opera=books.google.com|lingua=en|accesso=12 febbraio 2011}}</ref>. La prima, come parte della [[Danimarca]] occupata dai tedeschi, ospitò alcune stazioni meteorologiche<ref name=groenlandia/>, tra le quali quella di [[Base aerea Thule|Thule]]; il tutto avvenne in forza dell'accordo del 9 aprile 1941, "''The Agreement relating to the Defense of Greenland''" firmato a [[Washington]] dall'ambasciatore danese [[Henrik Kauffmann]] e dal segretario di stato statunitense [[Cordell Hull]]<ref name = ThuleAB>{{cita web|url= http://www.strategic-air-command.com/bases/Thule_AFB.htm|titolo= Thule Air Base|opera=strategic-air-command.com|lingua=en|accesso= 14 gennaio 2010}}</ref>, e vennero create a più riprese sei stazioni meteo, una delle quali gestita da personale danese, che si rivelarono di fondamentale importanza nel fornire le accurate previsioni meteo utilizzate in occasione dello [[sbarco in Normandia]]<ref name = ThuleAB/>.
 
Di fronte al reale rischio di un'occupazione tedesca, le forze britanniche il 10 maggio 1940 sbarcarono a [[Reykjavík]] occupando l'Islanda<ref name=islanda>{{cita web|http://stonebooks.com/history/iceland.shtml|titolo=Iceland in the Second World War|opera=stonebooks.com|lingua=en|accesso=12 febbraio 2011}}</ref>, ancora possedimento danese, dopo aver già occupato le [[isole Fær Øer]] il 12 aprile. Nel chiudere il varco di accesso all'Atlantico, l'Islanda divenne una posizione chiave, anche come base di rifornimento navale ed aereo. Per necessità tattiche britanniche e per venire incontro alla sensibilità degli islandesi, la forza inglese venne sostituita da un corpo di spedizione statunitense giunto il 7 luglio 1941<ref name=islanda/>, e venne anche costruita l'importante [[Aeroporto di Keflavík|base aerea di Keflavík]].
 
== Lo svolgimento della battaglia ==
=== Settembre 1939 – maggio 1940: le prime schermaglie ===
Nelle fasi iniziali della battaglia le forze britanniche di superficie erano nettamente predominanti, di conseguenza la ''Kriegsmarine'' evitò lo scontro diretto con la ''Royal Navy'' per il controllo del mare, puntando principalmente ad affondare il naviglio commerciale nemico, impiegando le navi da battaglia, navi mercantili armate, i sommergibili e gli [[aerosilurante|aerosiluranti]]. Sebbene avessero cominciato piuttosto tardi a riarmarsi con sommergibili, allo scoppio della guerra i tedeschi ne avevano in totale già 56, solo uno in meno rispetto alla marina da guerra britannica. Di questi, 34 erano del tipo soprannominato "Anitra del Mare del Nord", cioè non adatti ad affrontare l'Atlantico<ref name=Hart520>{{Cita|Hart2009|p. 520|Hart 2009|harv=s}}</ref>.
 
Alla vigilia dell'[[campagna di Polonia|invasione della Polonia]] gran parte delle unità tedesche era già in mare aperto, 17 U-Boot erano in navigazione nell'Atlantico mentre 14 di tipo costiero erano diretti nel Mare del Nord<ref name=Hart520/>. Il 3 settembre l<nowiki>'</nowiki>''[[U-30]]'' affondò la nave di linea [[SS Athenia|SS ''Athenia'']] nonostante gli ordini di Hitler di attuare una guerra sottomarina conforme alle [[convenzione dell'Aia (1907)|convenzione dell'Aia]]<ref name=Hart520/>. La SS ''Athenia'' era una nave passeggeri, e il comandante dell<nowiki>'</nowiki>''U-30'' giustificò la sua azione affermando di aver creduto che la nave fosse in realtà un mercantile armato<ref name=Hart520/>. Poche ore dopo la dichiarazione di guerra con il Regno Unito, unità tedesche erano già pienamente operative a 250 miglia a nord-ovest dalle coste [[Irlanda|Irlandesi]], il 17 settembre l<nowiki>'</nowiki>''[[U-29]]'' silurò l<nowiki>'</nowiki>[[HMS Courageous (50)|HMS ''Courageous'']]<ref name=Hart521>{{Cita|Hart2009|p. 521|Hart 2009|harv=s}}</ref>, tre giorni prima la portaerei ''[[HMS Ark Royal|Ark Royal]]'' era sfuggita per poco ai siluri dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-39]]'' che tuttavia fu prontamente attaccato ed affondato dai cacciatorpediniere di scorta, ma da quel momento in poi le portaerei di squadra non furono più impiegate alla caccia ai sommergibili<ref name=Hart521/>.
 
Nella notte fra il 13 e il 14 ottobre l<nowiki>'</nowiki>''[[U-47]]'', del [[tenente di vascello]] [[Günther Prien]] affondò nella rada di [[Scapa Flow]] la [[nave da battaglia]] [[HMS Royal Oak (08)|HMS ''Royal Oak'']], inducendo i britannici ad abbandonare la loro base principale in attesa di migliori installazioni difensive<ref name=Hart521/>. Sempre nei primi mesi gli U-Boot riportarono notevoli successi, con 41 navi alleate o neutrali affondate per un totale di 154&nbsp;000 tonnellate nel solo mese di settembre, numero che crebbe alla fine dell'anno a 114 navi affondate per 420&nbsp;000 tonnellate<ref name=Hart521/>.
 
==== La crociera dell'''Admiral Graf Spee'' ====
{{vedi anche|battaglia del Río de la Plata}}
[[Immagine:Admiral Graf Spee Flames.jpg|thumb|right|La [[Classe Deutschland (incrociatore)|corazzata tascabile]] [[Germania nazista|tedesca]] ''[[Admiral Graf Spee (incrociatore)|Admiral Graf Spee]]'' in fiamme durante l'autoaffondamento]]
Nel primo periodo del conflitto si distinse la corazzata tascabile tedesca ''[[Admiral Graf Spee (incrociatore)|Admiral Graf Spee]]'' che, operando prevalentemente al largo delle coste del [[Sudamerica]] e dell'[[Africa]] meridionale, nei primi tre mesi di guerra riuscì ad affondare nove mercantili nemici per un totale di 50.147 tonnellate di stazza lorda<ref>{{Cita|Sgarlato2004|p. 8|Sgarlato 2004|harv=s}}</ref>; l'unità tedesca, al comando del [[capitano di vascello]] [[Hans Langsdorff]], ricevette l'autorizzazione ad attaccare i convogli navali britannici il [[3 settembre]] del 1939, giorno della dichiarazione di guerra alla Germania da parte del Regno Unito e della Francia, e, seguita a distanza dalla [[Nave ausiliaria|nave appoggio]] ''[[Altmark (nave)|Altmark]]'', si tramutò, durante la sua [[crociera (marina militare)|crociera]], in [[nave corsara]], adottando una serie di misure per camuffare la propria identità e la propria struttura allo scopo di confondere e di sorprendere il nemico<ref>{{Cita|H&Wvol.Guerrasulmare|pp. 27-28|AA.VV. Guerra sul mare|harv=s}}</ref>.
 
Soltanto il 13 dicembre la squadra navale britannica del [[commodoro]] [[Henry Harwood]], composta dall'incrociatore pesante ''[[HMS Exeter (68)|Exeter]]'' e dagli incrociatori leggeri ''[[HMS Ajax (22)|Ajax]]'' e ''[[HMNZS Achilles (70)|Achilles]]'', riuscì ad individuare la nave tedesca, attaccandola e danneggiandola durante la [[battaglia del Rio de la Plata]], e costringendola ad allontanarsi dietro una cortina fumogena, facendo rotta verso il porto neutrale di [[Montevideo]], dove, in base alle convenzioni internazionali, poteva sostare per un massimo di 72 ore<ref name=Salmaggi-Pallavisini35>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1981|p. 35|Salmaggi-Pallavisini 1981|harv=s}}</ref>. Verso la mezzanotte del 13 dicembre 1939 la ''Graaf Spee'' entrò in porto, dove vennero fatti sbarcare i feriti ed effettuate le riparazioni più urgenti<ref name=Salmaggi-Pallavisini35/>. Nonostante le pressioni dell'ambasciatore tedesco a Montevideo il termine delle 72 ore non fu prorogato ed allo scadere di tale termine la nave tedesca fu costretta a lasciare il porto dirigendosi verso il limite delle acque territoriali, dove la attendevano gli incrociatori britannici di Harwood<ref name=Salmaggi-Pallavisini35/>.
 
Il comandante tedesco aveva tre prospettive possibili: autoaffondare la nave, accettare battaglia (tentando nel caso di raggiungere il porto neutrale, ma certamente più indulgente a livello diplomatico, di [[Buenos Aires]]), o chiedere l'internamento in [[Uruguay]]; Hitler respinse tassativamente l'ipotesi di internamento<ref>Prima dello scadere del tempo concesso per rimanere a Montevideo Langsdorff ricevette dal Führer un messaggio che così recitava: "''nessun disarmo della nave e nessun internamento dell'equipaggio dovrà essere consentito; uscite da Montevideo e cercate di raggiungere Buenos Aires, combattendo sul Rio de la Plata se necessario. Qualora ne foste assolutamente costretto, affondate la nave assicurandone la distruzione totale''" - Vedi: {{Cita|Biagi1995|p. 138|Biagi 1995|harv=s}}</ref> e Langsdorff, intendendo salvare la vita agli uomini del suo equipaggio decise di autoaffondare la nave. Alle 20:50 del 17 dicembre, appena giunta all'estuario del Rio della Plata, la ''Graf Spee'' si autoaffondò<ref name=Salmaggi-Pallavisini35/>, mentre due giorni dopo a Buenos Aires il capitano Langsdorff si tolse la vita<ref name=Salmaggi-Pallavisini35/>; si concluse così una "caccia" iniziata il 30 settembre<ref>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1981|p. 26|Salmaggi-Pallavisini 1981|harv=s}}</ref>.
 
==== Il casus belli con la Norvegia ====
{{vedi anche|incidente dell'Altmark}}
[[Immagine:Altmark in Jøssingfjord.jpg|thumb|right|La ''Altmark'' nello [[Jøssingfjord]] ]]
La ''Altmark'', comandata da [[Heinrich Dau]], seguì la corazzata tascabile ''Admiral Graf Spee'' come [[Nave ausiliaria|nave appoggio]] nella sua crociera ed il 1º settembre si accostò per la prima volta ad essa per rifornrla secondo un appuntamento prestabilito<ref>La medesima operazione fu compiuta dalla ''Westerwald'' con la corazzata tascabile [[Deutschland (incrociatore)|''Deutschland'']], salpata, sempre dal porto di Wilhelmshaven, tre giorni dopo la ''Graf Spee''. - vedi {{Cita|Peillard1992|p. 18|Peillard 1992|harv=s}}</ref>, operazione che avrebbe ripetuto più volte fino al 17 dicembre<ref name=Salmaggi-Pallavisini42>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1981|p. 42|Salmaggi-Pallavisini 1981|harv=s}}</ref> quando, imbarcati gli ultimi prigionieri catturati dalla ''Graf Spee'', si diresse verso la Germania, con una rotta che prevedeva il passaggio attraverso le [[Isole Fær Øer]] e l'Islanda. Essa fu avvistata il 14 gennaio da un [[Aereo da ricognizione|ricognitore]] inglese ed il [[Primo Lord dell'Ammiragliato]], nonché futuro [[primo ministro del Regno Unito]], [[Winston Churchill]] dette immediatamente ordine ad una [[Squadra Navale|squadra]] di cacciatorpediniere di uscire alla sua ricerca, onde intercettarla ed affondarla. La squadra, comandata dal capitano [[Philip Vian]], che si trovava a bordo dell'[[HMS Cossack (F03)|HMS ''Cossack'']], seguì la rotta presunta dell<nowiki>'</nowiki>''Altmark'', raggiungendola il 16 febbraio nei pressi del limite delle acque territoriali della Norvegia, paese ancora neutrale, proprio mentre l'''Altmark'' si dirigeva all'interno del [[Jøssingfjord]]<ref name=Salmaggi-Pallavisini42/>.
 
Churchill, venuto a conoscenza che a bordo della nave tedesca si trovavano i prigionieri britannici catturati a seguito degli affondamenti dovuti all'attività della ''Graf Spee''<ref>{{Cita|H&Wvol.Guerrasulmare|p. 55|AA.VV. Guerra sul mare|harv=s}}</ref>, dette l'ordine di abbordare la nave tedesca e, dopo un breve scontro che causò sette morti ed altrettanti feriti tra i tedeschi, e nessuna vittima tra i britannici, i 299 prigionieri inglesi vennero liberati<ref name=Salmaggi-Pallavisini42/>. Il Governo norvegese protestò formalmente presso quello britannico a causa della violazione delle proprie acque territoriali, ma venne accusato a sua volta di avere un atteggiamento "miope" nei confronti della Germania<ref name=Salmaggi-Pallavisini42/>; Hitler viceversa accusò la Norvegia di connivenza con gli inglesi e questo lo indusse ad iniziare i preparativi dell'[[operazione Weserübung]], ossia l'attacco alla [[Danimarca]] ed alla Norvegia, che prese il via il 9 aprile 1940<ref name=Salmaggi-Pallavisini42/>.
 
==== L'inadeguatezza dei siluri tedeschi ====
La [[campagna di Norvegia]] portò in superficie alcune lacune in merito ai [[siluri]] a spoletta magnetica utilizzati dalla ''Kriegsmarine'': nei primi mesi di guerra la portaerei [[HMS Ark Royal (91)|''Ark Royal'']] non era stata affondata perché i tre siluri lanciati dall<nowiki>'</nowiki>''[[U-39]]'' erano detonati prematuramente<ref name =uboataces>{{cita web|url= http://www.uboataces.com/articles-wooden-torpedoes.shtml|titolo= Wooden Torpedoes - The German Crisis|opera=uboataces.com|lingua=en|accesso= 8 gennaio 2011}}</ref>; il sommergibile fu successivamente attaccato dai cacciatorpediniere di scorta che lo affondarono con le cariche di profondità, facendone il primo U-Boot affondato durante il conflitto<ref name =uboataces/>.
 
Entro la fine del 1939 il tasso di mancati funzionamenti dei siluri si mantenne al 25% e questo comportò il cambio al vertice del Direttorato Siluri della ''Kriegsmarine''<ref name =uboataces/>; il problema tuttavia non cessò, anche dopo il passaggio dai detonatori meccanici a quelli magnetici, e solo nel 1942 le cause dovute ai sensori di profondità difettosi, all'influenza di depositi ferrosi in mare sui detonatori ed altri inconvenienti tecnici, furono individuate e rimosse<ref name =uboataces/>; vari ufficiali vennero mandati alla [[corte marziale]] per negligenza, e così si espresse Karl Dönitz a proposito dei siluri di inizio guerra<ref name =uboataces/>: "non credo che mai nella storia della guerra, degli uomini siano stati mandati contro il nemico con armi così inefficaci"<ref>Opinione precedentemente già espressa da uno degli assi della flotta sottomarina tedesca, il comandante dell'U-47 [[Günther Prien]], il quale sostenne: "combattiamo con armi di legno". Vedasi {{Cita|H&Wvol.Branchidilupi|p. 30|AA.VV. Branchi di Lupi|harv=s}}</ref>.
 
=== Le conseguenze dell'occupazione della Francia ===
{{vedi anche|campagna di Francia}}
L'occupazione tedesca della Norvegia nell'aprile 1940 e la rapida conquista della Francia fra maggio e giugno, uniti all'ingresso in guerra dell'Italia a fianco della Germania, modificò il quadro iniziale delle operazioni nell'Atlantico: a seguito della resa della Francia il Regno Unito perse il suo principale alleato ossia la [[Marine nationale|marina francese]] che, nel 1940, era la quarta del mondo e solo poche corvette, che svolsero un piccolo ma importante ruolo nella campagna, si unirono alle forze della [[Francia libera]] contro la Germania. L'entrata in guerra dell'Italia obbligò la Gran Bretagna a rinforzare la sua flotta nel Mediterraneo e destinare numerose unità alla cosiddetta "[[Forza H]]" a [[Gibilterra]], per compensare la sopravvenuta mancanza della flotta francese nel Mediterraneo occidentale<ref>{{cita web|url= http://www.naval-history.net/WW2CampaignsRNMed.htm| titolo=Campaign summaries of World War 2 - British Navy in the Mediterranean, including Malta Convoys, Part 1 of 4 - 1940/'41 |opera=naval-history.net|lingua=en|accesso= 5 febbraio 2011}}</ref>.
[[File:Lorient Keroman III.jpg|thumb|right|Le strutture di una base di U-Boot in cemento armato ancora visibili nel 2006 a [[Lorient]], Francia]]
L'occupazione della Francia permise agli U-Boot un accesso diretto all'Atlantico; essi in precedenza, a causa della bassa profondità e della presenza delle mine nel [[La Manica|canale della Manica]], erano obbligati a navigare a nord delle isole britanniche per raggiungere l'oceano e le basi a [[Brest (Francia)|Brest]], [[Lorient]] e La Pallice a [[La Rochelle]], più vicine di 720&nbsp;km rispetto alle basi tedesche nel [[Mare del Nord]], gli permisero di aumentare notevolmente sia il loro raggio di azione, potendo attaccare convogli situati più a ovest, che il tempo di pattugliamento. Nelle basi francesi furono costruiti enormi bunker per i sommergibili, gli ''U-boot pens'', che costituivano una valida protezione ai bombardamenti Alleati, almeno fino allo sviluppo delle [[Tallboy (bomba)|bombe Tallboy]]<ref>{{cita web|url =http://www.sirbarneswallis.com/Bombs.htm|titolo=Wallis’s Bombs - Big and Bouncy|opera=sirbarneswallis.com|lingua=en|accesso = 5 febbraio 2011}}</ref>.
 
Un'altra conseguenza della disponibilità della Germania delle basi in Francia fu lo spostamento dei cacciatorpediniere britannici a protezione non solo delle rotte dei convogli ma anche del canale della Manica, per contenere l'eventuale arrivo di una flottiglia tedesca per l'invasione all'Inghilterra.
 
=== Giugno 1940 - febbraio 1941: il periodo felice ===
Il completamento della campagna di Hitler nell'Europa occidentale spostò gli U-Boot per fare ritorno agli attacchi alle navi mercantili. Quindi man mano che il numero di sommergibili tedeschi in pattugliamento nell'Atlantico cresceva, il numero di navi di supporto disponibili diminuiva. La sola consolazione per la marina britannica era che le grandi flotte mercantili delle nazioni occupate erano sotto il suo controllo. Dopo l'occupazione tedesca della Norvegia e della Danimarca, i britannici occuparono l'Islanda e le Isole Fær Øer per evitare che cadessero in mani nemiche.
 
In queste circostanze Winston Churchill, divenuto primo ministro il 10 maggio 1940 scrisse per la prima volta al [[Presidente degli Stati Uniti]] [[Franklin Delano Roosevelt]] per richiedere il prestito di 50 vecchi cacciatorpediniere in cambio della cessione per 99 anni di alcune basi britanniche come [[Terranova e Labrador]], [[Bermuda]] e [[Indie Occidentali Britanniche|Indie Occidentali]]<ref name = hardbargain>{{cita web|url= http://www.thefreelibrary.com/Hard+Bargain%3A+How+FDR+Twisted+Churchill%27s+Arm,+Evaded+the+Law,+and...-a016827478 |titolo= Hard Bargain: How FDR Twisted Churchill's Arm, Evaded the Law, and Changed the Role of the American Presidency|opera=thefreelibrary.com|lingua=en|accesso 8 gennaio 2010}}</ref>. Era un accordo economicamente vantaggioso per gli Stati Uniti, i cui cittadini erano in grande maggioranza contrari all'ingresso in guerra<ref name = hardbargain/>. Il primo di questi cacciatorpediniere fu consegnato agli equipaggi britannici e canadesi a settembre e tutti i vascelli dovevano essere riarmati e forniti dell'ASDIC. Solo dopo molti mesi le navi furono in grado di contribuire alla campagna.
 
Anche i tedeschi iniziarono a chiedere aiuto agli alleati. Dall'agosto 1940 una piccola flotta di sommergibili italiani venne spostata a [[Bordeaux]] per attaccare le navi alleate nell'Atlantico. I sottomarini della [[Regia Marina]] italiana, progettati per le operazioni nel Mediterraneo, erano meno adatti ai convogli atlantici rispetto ai più piccoli U-Boot. Tuttavia, nei successivi anni, i 32 sommergibili italiani che operarono nell'oceano Atlantico affondarono 109 navi. Gli italiani ebbero successo nell'utilizzo dei [[Siluro a lenta corsa|siluri a lenta corsa "SLC"]], che danneggiarono diverse navi britanniche presso [[Gibilterra]].
[[File:Torpedoed merchant ship.jpg|thumb|Un U-Boot silura una nave mercantile che non era ancora affondata dopo il primo attacco]]
Le prime operazioni degli U-Boot dalle basi francesi furono dei successi spettacolari, compiuti da lupi di mare che diventarono eroi di guerra in patria come [[Günther Prien]] dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-47]]'', [[Otto Kretschmer]] dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-99]]'', [[Joachim Schepke]] dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-100]]'', [[Engelbert Endrass]] dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-46]]'', [[Viktor Oehrn]] dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-37]]'' e [[Heinrich Bleichrodt]] dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-48]]''. Dal giugno all'ottobre del 1940 furono affondate 270 navi alleate: questo periodo venne chiamato dagli equipaggi tedeschi "il periodo felice"<ref>{{cita web|nome=Tom|cognome=Purnell|url= http://homepage.ntlworld.com/annemariepurnell/can3.html=|titolo=The "Happy Time"|opera=homepage.ntlworld.com|lingua=en|accesso= 1 settembre 2007}}</ref>. Nel mese di ottobre 1940 gli U-Boot raggiunsero il livello di rendimento più elevato di tutta la guerra con 920 tonnelate di naviglio nemico affondato al giorno per ciascuna unità in combattimento<ref>{{Cita|Bauer1971|p. 318|Bauer 1971|harv=s}}</ref>.
 
La maggiore sfida per i sottomarini tedeschi era costituita dalla ricerca dei convogli nella vastità dell'oceano. I tedeschi avevano pochi aerei a lunghissimo raggio [[Focke-Wulf Fw 200|Focke-Wulf 200]] situati a Bordeaux e [[Stavanger]]<ref name=Hart524/> per la ricognizione, e gli attriti tra la ''Kriegsmarine'' e la ''[[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]'' non miglioravano la situazione; sicché i mezzi per avvistare i convogli erano gli stessi U-Boot, il cui raggio visuale era piuttosto limitato.
 
La tattica del "branco di lupi" (''Rudeltaktik'') venne utilizzata per la prima volta nel settembre e nell'ottobre 1940, con effetti devastanti. Il 21 settembre, il [[convoglio HX-72]] di 42 navi mercantili venne attaccato da un gruppo di sottomarini, che affondarono 11 navi e ne danneggiarono due<ref>{{cita web|url =http://www.uboat.net/ops/convoys/hx-72.htm|titolo =Il convoglio XH-72|opera=uboat.net|lingua=en|accesso=8 febbraio 2010}}</ref>. Ad ottobre, il [[convoglio SC-7]] fu sopraffatto e perse il 59% del suo tonnellaggio. La battaglia per il [[convoglio HX-79]], qualche giorno dopo, fu ulteriormente grave e terminò con la perdita di un quarto delle navi presenti senza che le navi di scorta, costituite da due cacciatorpediniere, quattro corvette ed un [[dragamine]] riuscirono ad affondare neppure un sottomarino. Infine il 1º dicembre, una muta di dieci sommergibili, di cui sette tedeschi e tre italiani, attaccarono il [[convoglio HX-90]], affondando dieci navi danneggiandone altre tre. Il successo della tattica di gruppo contro questi convogli incoraggiò l'ammiraglio Dönitz ad adottarla come tattica primaria.
 
Anche la ''Luftwaffe'', dal 1940, contribuì con piccoli gruppi di aerei alla battaglia dell'Atlantico: questi erano principalmente aerei da ricognizione a lungo raggio, inizialmente i Focke-Wulf 200<ref name=Hart524>{{Cita|Hart2009|p. 524|Hart 2009|harv=s}}</ref> e successivamente gli [[Junkers Ju 290|Junkers 290]]. I piloti avevano uno scarso addestramento per gli attacchi contro le navi, nondimeno nei primi due mesi (agosto e settembre 1940) i "Condor" affondarono complessivamente circa 90&nbsp;000 tonnellate di naviglio e la cifra avrebbe raggiunto le 363&nbsp;000 tonnellate nel periodo compreso tra il 1º agosto 1940 ed il 9 febbraio del 1941<ref>{{Cita|AngelucciMatricardi1979|pp. 130-131|Angelucci, Matricardi 1979|harv=s}}</ref>. Proprio in ragione di questi numeri i Fw 200 vennero definiti da Winston Churchill "il flagello dell'Atlantico"<ref name=Hart524/> e solo l'uso delle CAM e delle portaerei di scorta fu una seria interdizione a questi velivoli.
 
==== Raid di superficie ====
Nonostante i successi, gli U-Boot non ebbero un ruolo primario nella caccia ai convogli del Nord Atlantico poiché, con l'eccezione di Dönitz e di pochi altri ufficiali di entrambi gli schieramenti, le navi di superficie erano considerate ancora il mezzo più efficace<ref name=Boyne171/>; nella prima metà del 1940 tuttavia la flotta tedesca, impegnata nell'invasione della Norvegia, non disponeva di unità nella zona ma, dall'inizio dell'estate, un piccolo gruppo di navi da guerra e di incrociatori ausiliari salpò dalla Germania diretto verso l'Atlantico e, dopo gli U-Boot ed i campi minati, la più efficace delle armi di cui si avvalsero i tedeschi si dimostrò quella dei mercantili convertiti in "navi corsare"<ref name=Hart525>{{Cita|Hart2009|p. 525|Hart 2009|harv=s}}</ref>.
 
[[Immagine:Bundesarchiv DVM 10 Bild-23-63-12, Schlachtschiff "Scharnhorst".jpg|thumb|right|L'[[Classe Scharnhorst (nave da battaglia)|incrociatore da battaglia]] [[Germania nazista|tedesco]] [[Scharnhorst (incrociatore da battaglia)|''Scharnhorst'']]]]
 
L'efficacia dell'azione delle navi di superficie contro i convogli privi di adeguata protezione fu evidente nell'attacco al [[convoglio HX-84]] che, individuato dall'[[Admiral Scheer (incrociatore)|''Admiral Scheer'']], subì la perdita di cinque navi ed il danneggiamento di un'altra, e solo il sacrificio dell'incrociatore ausiliario di scorta [[HMS Jervis Bay (F40)|HMS ''Jervis Bay'']] evitò ulteriori perdite; a causa di questo evento fu sospesa per due settimane la partenza dei convogli nel Nord Atlantico e la flotta inglese fu inviata allo scopo di intercettare la ''Admiral Scheer''; la ricerca tuttavia non ebbe successo e la ''Scheer'' ricomparve il mese successivo nell'Atlantico del sud<ref name=Hart525/>.
 
[[Immagine:Bundesarchiv DVM 10 Bild-23-63-37, Schlachtschiff "Gneisenau".jpg|thumb|left|La [[Nave da battaglia|corazzata]] tedesca [[Gneisenau (nave da battaglia)|''Gneisenau'']]]]
 
Nel periodo che intercorse tra la fine del 1940 ed i primi mesi del 1941 l'attività delle navi di superficie tedesche si intensificò: il giorno di Natale del 1940 l'incrociatore [[Admiral Hipper (incrociatore)|''Admiral Hipper'']] attaccò il [[convoglio WS-5A]] ma fu indotto ad allontanarsi dall'arrivo degli incrociatori di scorta<ref>{{Cita|Roskill1954|pp. 291-292|Roskill 1954|harv=s}}</ref>; l<nowiki>'</nowiki>''Hipper'', il 12 febbraio 1941, individuò il [[convoglio SLS-64]], privo di scorta, ed affondò 9 navi su 19<ref>{{Cita|Roskill1954|p. 372|Roskill 1954|harv=s}}</ref>, dal gennaio al marzo del 1941 gli incrociatori da battaglia [[Scharnhorst (nave da battaglia)|''Scharnhorst'']] e [[Gneisenau (nave da battaglia)|''Gneisenau'']] salparono per colpire i convogli nel quadro dell'[[operazione Berlin]]; l'aumento del numero delle navi tedesche nell'Atlantico costrinse la ''Royal Navy'' a fornire navi di scorta al maggior numero di convogli possibile ed a febbraio la presenza della vecchia corazzata [[HMS Ramillies (1916)|HMS ''Ramillies'']] impedì l'attacco al [[convoglio HX-106]], mentre, un mese dopo, il [[convoglio SL-67]] fu salvato dalla presenza della nave da battaglia [[HMS Malaya (1915)|HMS ''Malaya'']].
 
Nel mese di maggio i tedeschi iniziarono il raid più ambizioso, l'[[operazione Rheinübung]]: la nuova nave da battaglia [[Bismarck (nave da battaglia)|''Bismarck'']] e l'incrociatore pesante ''[[Prinz Eugen]]'' salparono per attaccare i convogli sulle rotte dell'Atlantico centrale; la ''Royal Navy'', avvertita della sortita delle due navi tedesche, inviò una squadra ma, nello scontro che ne seguì, perse l'incrociatore da battaglia [[HMS Hood (51)|HMS ''Hood'']]. Tuttavia, durante la caccia che si sviluppò nei giorni successivi, la ''Bismarck'' venne affondata, inducendo Hitler a mettere fine alle azioni di superficie delle navi tedesche<ref>{{cita web|url=http://www.kbismarck.com/operheini.html|titolo= Operation Rheinübung|opera=kbismarck.com|lingua=en|accesso=6 gennaio 2010}}</ref>, le quali ebbero ufficialmente termine con l'[[operazione Cerberus]], ossia il rientro in Germania dello ''Scharnhorst'', della ''Gneisenau'' e del ''Prinz Eugen'', avvenuto nel febbraio 1942.
 
==== La caccia agli U-Boot ====
Per certi aspetti la battaglia dell'Atlantico cominciò con un sostanziale equilibrio fra i contendenti. I tedeschi, per contrasti tra i comandi della Marina e per alcune incertezze di Hitler sulle priorità del riarmo, disponevano di un numero assolutamente insufficiente di sommergibili oceanici, mentre i britannici, rassicurati dalla scarsezza di mezzi del nemico e dalla disponibilità di nuove tecniche di rilevamento, sottovalutarono il pericolo, quindi allo scoppio della guerra i primi possedevano pochi sommergibili e i britannici non avevano abbastanza cacciatorpediniere né un efficace sistema di convogli<ref name=Boyne169/>.
Nessuna delle due parti aveva in dotazione un aereo di grande autonomia per il pattugliamento e l'attacco antinave; in un primo tempo i tedeschi adeguarono a tale scopo l'aereo di linea Focke-Wulf Fw 200 "Condor", che nonostante le pecche strutturali e di vulnerabilità, si dimostrò un'efficace partner dei sommergibili affondando 363&nbsp;000 tonnellate di bastimenti Alleati tra l'agosto 1940 e l'aprile 1941<ref name=Boyne170>{{Cita|Boyne1997|p. 170|Boyne 1997|harv=s}}</ref>. I britannici dal canto loro utilizzarono per lungo tempo lo [[Short Sunderland]], un eccellente quadrimotore pesantemente armato, ma con autonomia insufficiente ad un adeguato pattugliamento oceanico<ref name=Boyne170/>.
 
Un grosso aiuto alla caccia agli U-Boot fu dato dal ''[[Royal Air Force Coastal Command|Coastal Command]]'' inglese, che nonostante l'arretratezza tecnica e di mezzi che presentava all'inizio del conflitto, divenne velocemente un'arma efficace contro gli attacchi dei sommergibili tedeschi<ref name=Boyne171/>. Dallo scoppio del conflitto al giugno 1941, gli squadroni aerei del ''Coastal Command'' passarono da tre a quaranta, dotati non solo del Sunderland ma anche dei nuovi [[Lockheed Hudson]] e [[Consolidated PBY Catalina]] che permisero pattugliamenti e azioni antisommergibile sempre più efficaci<ref>{{Cita|Boyne1997|p. 173|Boyne 1997|harv=s}}</ref>.
 
Ma le battaglie disastrose dell'ottobre 1940 costrinsero il Regno Unito a rivedere le tattiche. Il principale cambiamento fu l'introduzione di gruppi di scorta permanenti per aumentare la coordinazione e l'efficacia delle navi e degli uomini nelle battaglie. Gli sforzi britannici furono favoriti da un graduale incremento nel numero dei vascelli di scorta disponibili dovuto all'entrata in servizio dei vecchi cacciatorpediniere statunitensi e delle nuove corvette britanniche e canadesi di [[classe Flower (corvetta)|classe Flower]]<ref>{{cita web|url=http://www.legionmagazine.com/en/index.php/2008/06/the-humble-corvette-navy-part-27/ |titolo= The Humble Corvette: Navy, part 27 |opera=legionmagazine.com|lingua=en|accesso 8 febbraio 2011}}</ref>. Le altre navi disponibili erano equipaggiate dalle forze di [[Francia libera]], [[Norvegia]], [[Grecia]] e [[Paesi Bassi]], ma esse costituivano una piccola minoranza rispetto al numero totale.
 
Inizialmente i nuovi gruppi di supporto consistevano di due o tre cacciatorpediniere e mezza dozzina di corvette, anche se i gruppi erano composti tipicamente da sei navi. Venne rinforzato l'addestramento degli equipaggi e fu allestita una nuova base a Tobermory (Scozia) per preparare le nuove navi di supporto e i loro equipaggi per le necessità delle battaglie sotto lo stretto regime del viceammiraglio [[Gilber O. Stephenson]]<ref>{{Cita|Roskill1954|pp. 358-359|Roskill 1954|harv=s}}</ref>.
 
Nel febbraio 1941, l'ammiragliato spostò i quartier generali del ''[[Western Approaches Command]]'', il comando che gestiva il settore occidentale delle coste inglesi, da [[Plymouth]] a [[Liverpool]] per essere a più stretto contatto e avere un maggior controllo dei convogli atlantici<ref>{{cita web|url= http://www.liverpoolwarmuseum.co.uk/history/|titolo= History of Derby House (Western Approaches Museum)|opera=liverpoolwarmuseum.co.uk|lingua=en|accesso= 3 gennaio 2010}}</ref>. Venne anche raggiunta una maggiore cooperazione con gli aerei di supporto. Ad aprile l'Ammiragliato prese il controllo degli aerei del ''Coastal Command''. A livello tattico, iniziarono ad essere disponibili durante il 1941 nuovi radar ad onde corte che potevano individuare gli U-Boot in superficie, oltre a piccole navi e aerei.
 
L'impatto di questi cambiamenti iniziò a diventare evidente nelle battaglie dei convogli nella primavera del 1941. All'inizio di marzo, Prien nell<nowiki>'</nowiki>''[[U-47]]'' non tornò dal pattugliamento. Due settimane dopo, nella battaglia del [[convoglio HX-112]], il nuovo 3º gruppo di scorta costituito da cinque cacciatorpediniere e due corvette tenne a distanza un gruppo di sommergibili. L<nowiki>'</nowiki>''[[U-100]]'' venne individuato dal primitivo radar del cacciatorpediniere ''[[HMS Vanoc (H33)|Vanoc]]'', e affondato. Poco dopo l<nowiki>'</nowiki>''[[U-99]]'' venne individuato ed affondato. Dönitz aveva così perso tre ottimi comandanti: Kretschmer, Prien e Schepke.
 
L'Ammiraglio tedesco decise quindi di muovere i gruppi di sottomarini ancor più ad occidente, per cercare di colpire i convogli prima che questi si unissero alle navi di supporto. La nuova strategia venne premiata all'inizio di aprile quando un gruppo di otto U-Boot disposti in linea di pattugliamento individuò il [[convoglio SC-26]] senza la scorta. Vennero affondate dieci navi delle quali sei nel primo giorno (prima dell'arrivo della scorta) e l'incrociatore ausiliario [[Armed Merchant Cruiser|AMC]] ''Worcestershire'' silurato; dopo l'arrivo della scorta quattro U-boote continuano l'attacco, con successo, anche se l'U-76 fu intercettato ed affondato dalla [[HMS Wolverine (D78)|HMS ''Wolverine'']]<ref>{{cita web|url=http://www.uboat.net/ops/convoys/sc-26.htm |titolo= Convoy SC-26 - Uboat.net |opera=uboat.net|lingua=en|accesso =21 gennaio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.warsailors.com/convoys/sc26.html |titolo= Convoy SC 26 |opera=warsailors.com|lingua=en|accesso=21 gennaio 2011}}</ref>.
 
Il 9 maggio il cacciatorpediniere britannico [[HMS Bulldog (H91)|''Bulldog'']] catturò l<nowiki>'</nowiki>''[[U-110]]'' in quella che venne ribattezzata "[[operazione Primrose]]" e recuperò una [[Enigma (crittografia)|macchina "Enigma"]] completamente intatta<ref>{{cita web|url=http://www.iwm.org.uk/upload/package/10/enigma/enigma12.htm |titolo=Enigma and the code breakers; Captured! Enigma codebooks rescued from U-boat|opera=iwm.org.uk|lingua=en|accesso=21 gennaio 2011}}</ref>. Assieme ad altri recuperi analoghi, fu quindi possibile per gli Alleati la codifica dei codici cifrati tedeschi. La macchina venne portata a [[Bletchley Park]], e grazie a persone come [[Tommy Flowers]]<ref>{{cita web|url= http://www.iwm.org.uk/upload/package/10/enigma/enigma15.htm |titolo= The code-breakers legacy|opera=iwm.org.uk|lingua=en|accesso= 21 gennaio 2011}}</ref> e [[Alan Turing]] i britannici riuscirono a decifrare i segnali tedeschi per qualche mese, finché Enigma non venne migliorata. Questo evento, incidentalmente, fornì una spinta allo sviluppo di uno dei primi dispositivi elettronici programmabili, il computer ''[[Colossus]]''.
 
=== La legge affitti e prestiti ===
{{vedi anche|Lend-Lease}}
Il Regno Unito dipendeva dalla sua [[marina mercantile]] per l'approvvigionamento di cibo e di altre materie prime e materiali bellici essenziali per il sostentamento della popolazione e per il proseguimento dello sforzo bellico, e gli scambi commerciali avvenivano con gli Stati Uniti e con i [[Colonialismo|possedimenti coloniali]] che l'Impero britannico controllava nelle varie parti del mondo. Durante il primo conflitto mondiale erano stati compiuti grandi sforzi per proteggere questo collegamento vitale in quanto la [[Impero tedesco|Germania]] aveva seriamente minacciato di interrompere, con l'adozione della guerra sottomarina indiscriminata, le comunicazioni marittime, con conseguente concreta possibilità per il Regno Unito di essere sconfitto.
 
Allo scoppio della seconda guerra mondiale Hitler riprese questa strategia e, analogamente a quanto accaduto nel conflitto 1914-1918, furono disposte operazioni navali di superficie e sottomarine, al fine di ritentare il blocco della Gran Bretagna che, dopo l'inizio delle ostilità, aveva iniziato a ricevere aiuti dagli Stati Uniti, grandemente potenziati dopo la decisione del Presidente [[Franklin Delano Roosevelt]] di promulgare il ''[[Lend-Lease]]'', o "legge affitti e prestiti" nel marzo 1941<ref>.
 
Il ''Lend-Lease Act'' fu firmato l'11 marzo 1941 e di tale accordo beneficiò anche l'[[Unione Sovietica]], dopo l'attacco subito il [[Operazione Barbarossa|22 giugno 1941]]</ref> e, secondo il quale gli Stati Uniti sarebbero divenuti "l'arsenale della democrazia"<ref>{{cita web|url= http://faculty.virginia.edu/setear/students/fdrneutr/Arsenal.html|titolo=Arsenal of democracy - Major U.S. Policy Changes|opera=faculty.virginia.edu|lingua=en|accesso=5 gennaio 2010}}</ref>; qualche mese più tardi Roosevelt sottoscrisse un'intesa con Churchill, denominata [[Carta Atlantica]], volta a stabilire il predominio globale anglosassone sulla base di nobili principi di libertà e democrazia.
 
=== Giugno - dicembre 1941: i campi di battaglia si allargano ===
Il 3 giugno il commodoro canadese [[Leonard Warren Murray|L.W. Murray]] assunse il ruolo di Commodoro Comandante della Forza di Supporto di Terranova, sotto l'autorità del comandante in capo del ''Western Approaches Command'' a [[Liverpool]]: 6 cacciatorpediniere e 17 corvette canadesi, rinforzati da 7 cacciatorpediniere e 5 corvette della ''Royal Navy'' furono assemblate per proteggere i convogli dai porti canadesi verso [[Terranova]] e successivamente verso il sud dell'[[Islanda]], dove avrebbero ceduto il compito ai gruppi britannici.
L'arrivo dei sommergibili tedeschi nell'Atlantico tropicale aveva reso troppo pericolosa la navigazione per i mercantili statunitensi privi di scorta; il 21 maggio la [[SS Robin Moor|SS ''Robin Moor'']], un vascello americano che non trasportava equipaggiamento militare, fu fermato dall<nowiki>'</nowiki>''[[U-69]]'' a 1210&nbsp;km ad ovest di [[Freetown (Sierra Leone)|Freetown]] e, dopo aver concesso all'equipaggio ed ai passeggeri 30 minuti per salire sulle scialuppe di salvataggio, l'U-Boot silurò la nave affondandola. I sopravvissuti andarono alla deriva senza essere aiutati od individuati per 18 giorni e, quando le notizie dell'affondamento giunsero negli Stati Uniti, solo poche compagnie di mercantili si sentirono al sicuro, tanto che, come fece notare il [[The Times|Times]] nel giugno 1941, "se tali affondamenti continuano, con le navi statunitensi situate in luoghi remoti rispetto ai fronti di combattimento, saremo in pericolo, quindi gli Stati Uniti dovrebbero richiamare le proprie navi nell'oceano o rinforzare i propri diritti di fare libero utilizzo dei mari"<ref>"On the High Seas," Time Magazine, 1941-06-23, [http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,851128,00.html]. Originale: ''"if such sinkings continue, U.S. ships bound for other places remote from fighting fronts, will be in danger. Henceforth the U.S. would either have to recall its ships from the ocean or enforce its right to the free use of the seas"''</ref>.
[[File:Observation balloons connected with ships.jpg|thumb|[[Convoglio navale|Convoglio]] [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleato]] in navigazione protetto da [[Pallone frenato|palloni di sbarramento]] ]]
Nello stesso periodo gli Stati Uniti stavano aumentando la loro partecipazione indiretta alla guerra: nonostante la loro posizione ufficiale di neutralità nel mese di aprile il Presidente Roosevelt estese la zona di sicurezza Pan-Americana ad est fino all'Islanda. All'inizio di luglio i [[United States Marine Corps|marines]] statunitensi rilevarono la guarnigione britannica di [[Reykjavik]]<ref name=Hart534>{{Cita|Hart2009|p. 534|Hart 2009|harv=s}}</ref> e da quel momento le forze navali statunitensi si occuparono della protezione del traffico mercantile tra America e Islanda<ref name=Hart534/>. La "neutralità" americana nell'Atlantico stava diventando chiaramente sempre meno neutrale, da aprile le navi inglesi potevano essere riparate nei cantieri americani e la norma del ''Lend-Lease Act'' consentiva agli stessi cantieri statunitensi di costruire navi per conto dei britannici<ref name=Hart534/>.
 
Intanto anche il Canada contribuiva in maniera crescente ad alleviare i gravosi impegni della Gran Bretagna nell'Atlantico. Nel giugno 1941 quest'ultima decise di fornire supporto ai convogli lungo tutta la rotta di attraversamento nel Nord Atlantico ed allo scopo, l'ammiragliato chiese alla [[Royal Canadian Navy|marina canadese]] di assumere la responsabilità nella protezione dei convogli in navigazione verso est fino ad un punto di incontro nel sud dell'Islanda e di stabilire la base per la propria flotta di supporto a [[Saint John's (Canada)|Saint John's]] nella provincia di [[Terranova e Labrador]]<ref name=Hart534/>. In questo modo i piani dell'ammiragliato di assicurare ai convogli una scorta continua da un capo all'altro dell'oceano diventarono realizzabili<ref name=Hart534/>.
[[File:Bundesarchiv Bild 101II-MW-3676-27, St. Nazaire, Uboot U 552, Besatzung.jpg|thumb|left|Vedette sulla torretta dello [[U-552]] di [[Erich Topp]] in prossimità del porto di [[Saint-Nazaire (Loira atlantica)|Saint-Nazaire]] il 6 ottobre 1941]]
Dall'estate 1941 le scorte canadesi e inglesi si incontrarono e si scambiarono i convogli in corrispondenza del "''Mid Ocean Meeting Point''" a circa 35° longitudine ovest, mentre le scorte provenienti dall'Islanda e quelle delle rotte occidentali si incontravano e si scambiavano i convogli in corrispondenza del "''Western Ocean Meeting Point''" a circa 18° longitudine ovest<ref name=Hart535>{{Cita|Hart2009|p. 535|Hart 2009|harv=s}}</ref>. Già dalla primavera però la copertura aerea migliorò sensibilmente. I [[Consolidated PBY Catalina]] americani ceduti in base al ''Lend-Lease'' alle forze aeree inglesi permisero di portare il limite di tale copertura a 1&nbsp;100&nbsp;km dalle isole britanniche (il che costrinse gli U-Boot ad abbandonare le rotte occidentali), a 1&nbsp;000&nbsp;km dal canada e 650&nbsp;km dalla costa meridionale dell'Islanda<ref name=Hart535/>. Rimaneva però ancora un grosso varco di 500&nbsp;km nel medio Atlantico, e i bombardieri a lunghissimo raggio sarebbero entrati in servizio a metà aprile 1941 e in modo regolare solo a fine marzo 1943<ref name=Hart535/>.
 
Intanto il numero degli U-Boot disponibili stava aumentando; a luglio 1941 i sommergibili in condizioni operative salì a 65 e in ottobre a 80. Il 1º settembre gli U-Boot erano in tutto 198 mentre a 47 ammontava il numero di quelli andati perduti fino a quel momento: in pratica i tedeschi producevano più sommergibili di quelli che gli Alleati riuscivano ad affondare<ref name=Hart535/>.
 
In settembre in seguito ad un incontro tra Churchill e Roosevelt, la cooperazione tra le marine da guerra dei due paesi fu ulteriormente accresciuta dall'approvazione del "''Western Hemisphere Defence Plan Number 4''" in base al quale le navi americane iniziarono a scortare i convogli Alleati nell'Atlantico occidentale fino al "''Mid Ocean Meeting Point''" che per l'occasione fu spostato fino al 22° longitudine ovest<ref name=Hart536>{{Cita|Hart2009|p. 536|Hart 2009|harv=s}}</ref>. In ottobre gli affondamenti ad opera di U-Boot scesero a 32 navi, nessuno dei quali avvenne entro un raggio di 650&nbsp;km da una qualsiasi delle basi del ''Coastal Command'' a dimostrazione della riluttanza dei comandanti degli U-Boot di entrare in azione in zone coperte dal raggio dei bombardieri (anche se il calo fu anche in parte dovuto all'invio di numerosi sommergibili nel Mediterraneo per appoggiare indirettamente le operazioni di [[Erwin Rommel|Rommel]] in [[Nordafrica]]<ref name=Hart536/>. Il 31 ottobre, lo ''[[U-552]]'' (sommergibile noto come il "Diavolo Rosso" per via dei due diavoli rossi verniciati sulla falsatorre in forza alla 7ª flottiglia di base a [[Brest (Francia)|Brest]] e comandato dall'asso [[Erich Topp]]) affondò il cacciatorpediniere ''[[USS Reuben James (DD-245)|Reuben James]]'', con un centinaio di morti tra l'equipaggio; fu il primo vascello da guerra statunitense affondato da un'U-Boot<ref name = u552>{{cita web|url=http://www.u552.com/Erich_Topp.htm|titolo=Erich Topp|opera=www.u552.com|lingua=en|accesso = 26 gennaio 2011}}</ref>.
 
In novembre gli affondamenti degli U-Boot calarono a poco più di un terzo del mese precedente, e nel dicembre diminuì ancora almeno per quanto riguardava le operazioni dell'Asse nel Nord Atlantico; infatti le perdite in estremo Oriente in seguito all'entrata in guerra del Giappone fecero salire il numero delle navi affondate a 282 per quasi 600&nbsp;000 tonnellate<ref name=Hart537>{{Cita|Hart2009|p. 537|Hart 2009|harv=s}}</ref>.
 
Grazie ad un trattato di alleanza tra Regno Unito e Portogallo risalente al 1373, agli Alleati vennero concesse le basi di [[Lajes]] (allora denominato ''Lagens Field'', aeroporto di [[Terceira]]) e [[Faial]] (porto di Horta)<ref name = lajes>{{cita web|url=http://www.lajes.af.mil/library/factsheets/factsheet.asp?id=3999|titolo = Lajes Field History - World War II|opera=lajes.af.mil|lingua=en|accesso=3 gennaio 2010}}</ref>. L'aeroporto venne concesso nel luglio 1941, ed immediatamente dei [[Gloster Gladiator]] iniziarono le attività di pattugliamento, ma fu solo l'8 ottobre 1943 che venne costruita una pista in componenti metallici (i cosiddetti ''[[Grelle|Marston mats]]'', tappeti Marston, piastre metalliche traforate collegabili tra loro) di 150 x 5&nbsp;000&nbsp;[[Piede (unità di misura)|ft]] (circa 50 x 1&nbsp;700&nbsp;m), che permetteva il decollo e l'atterraggio di aerei pesanti, in grado di effettuare pattugliamenti a lungo raggio sull'Atlantico<ref name = lajes/>. Immediatamente i [[Lockheed Hudson]], gli [[Avro 683 Lancaster]] e gli [[Avro 685 York]] insieme ai [[Boeing B-17 Flying Fortress]] e ai [[Vickers Wellington]] iniziarono le operazioni antisommergibile entro un raggio di 500 [[Miglio nautico|miglia nautiche]], e il 9 novembre un B-17 del ''[[No. 220 Squadron RAF|220º squadrone]]'', 247° gruppo del ''Coastal Command'', registrò il primo affondamento<ref name = lajes/>.
 
=== I primi insuccessi degli U-Boot ===
{{vedi anche|convoglio HG-76}}
[[Immagine:HMS Audacity (D10).jpg|thumb|right|La [[portaerei di scorta]] inglese [[HMS Audacity|HMS ''Audacity'']], affondata dall<nowiki>'</nowiki>''[[U-751]]'' il 21 dicembre 1941]]
Durante la seconda metà del 1941 i bombardieri a lungo raggio d'azione della ''Luftwaffe'' erano arrivati a rappresentare una grossa minaccia, forse maggiore di quella degli U-Boot<ref name=Hart537>{{Cita|Hart2009|p. 537|Hart 2009|harv=s}}</ref>. Rendendosi conto della necessità per ogni convoglio di poter contare sull'appoggio ravvicinato di aerei da caccia catapultabili, e fecero entrare in servizio la prima portaerei di scorta, l<nowiki>'</nowiki>[[HMS Audacity (D10)|HMS ''Audacity'']]<ref name=Hart537/>.
 
Nel dicembre 1941, il [[convoglio HG-76]] salpò da Gibilterra con destinazione [[Liverpool]], scortato dal 36º gruppo di supporto di sei corvette al comando del capitano [[Frederic John Walker]], rinforzato dalla portaerei di scorta HMS ''Audacity'', che imbarcava l'''802 Naval Air Squadron'', e da tre corvette della [[Forza H]]<ref name = uboatflowers>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/warships/class/42.html|titolo=Flower class|opera=uboat.net|lingua=en|accesso= 28 gennaio 2011}}</ref>. L<nowiki>'</nowiki>''Audacity'' svolse un ruolo chiave nell'efficace difesa del convoglio malgrado esso fosse intercettato ed attaccato per nove giorni da un gruppo di dieci sommergibili che incrociavano in quelle acque<ref name = rnr/>, anche se la stessa finì poi con l'essere affondata il 21 dicembre<ref name=Hart537/>.
 
Gli Alleati, nonostante fossero riusciti a difendere i convogli durante l'estate e l'inizio dell'autunno, fino a quel momento non erano riusciti ad affondare i sommergibili in quantità significative e le corvette di classe ''Flower'' di supporto, pur potendoli individuare con i loro radar Type 271<ref>{{cita web|url=http://www.cbrnp.com/RNP/Flower/ARTICLES/Overview.htm|titolo=The Flower Class Corvette - Overview|opera=cbrnp.com|lingua=en|accesso=28 gennaio 2011}}</ref>, non erano sufficientemente veloci da portare un attacco a causa dei loro 16 nodi di velocità massima<ref name = rnr>{{cita web|url=http://www.royalnavyresearcharchive.org.uk/ESCORT/AUDACITY.htm|titolo = A history of HMS Audacity|opera=royalnavyresearcharchive.org.uk|lingua=en|accesso= 28 gennaio 2011}}</ref>.
Walker era un innovatore tattico, gli equipaggi delle sue navi erano altamente addestrati e, grazie alla presenza di una portaerei di scorta, gli U-Boot vennero avvistati frequentemente e costretti all'immersione prima ancora di potersi avvicinare al convoglio. Nei cinque giorni successivi furono affondati quattro sommergibili mentre i britannici subirono la perdita della portaerei, di un cacciatorpediniere e di tre navi mercantili<ref name = rnr/>.
 
=== Gennaio - febbraio 1942 ===
==== Operazione Paukenschlag ====
{{vedi anche|operazione Paukenschlag}}
L'[[Attacco a Pearl Harbor|attacco giapponese a Pearl Harbor]] e la conseguente dichiarazione di guerra della Germania agli Stati Uniti ebbero naturalmente dei risvolti sull'attività degli U-Boot nell'Atlantico contro il traffico mercantile anglo-americano<ref name=Hart539>{{Cita|Hart2009|p. 539|Hart 2009|harv=s}}</ref>. Nel maggio 1942 l'ammiraglio Dönitz e il suo stato maggiore avevano valutato che per sconfiggere la Gran Bretagna sarebbe stato necessario affondare in media 700&nbsp;000 tonnellate di naviglio mercantile Alleato al mese; pur sapendo che nel 1941 la media mensile non superava le 180&nbsp;000 tonnellate. I tedeschi pensavano che l'entrata in guerra degli Stati Uniti avrebbe assicurato loro maggiore libertà d'azione nell'Atlantico occidentale e maggiori possibilità di intercettare obiettivi non scortati<ref name=Hart539/>. Sebbene il numero di U-Boot operanti al largo della costa americana non superasse mai la mezza dozzina, questi ottennero ottimi risultati<ref name=Hart539/>, entro l'inizio di aprile i sommergibili tedeschi affondarono quasi mezzo milione di tonnellate di naviglio (per il 57% petroliere-cisterna)<ref name=Hart540>{{Cita|Hart2009|p. 540|Hart 2009|harv=s}}</ref> mettendo in grossa crisi i collegamenti marittimi tra Inghilterra e Stati Uniti<ref name=Hart540/>.
 
[[File:Noblackout.gif|thumb|right|Simulazione del passaggio di una petroliera davanti ad una costa illuminata, che ne rende evidente la sagoma: il mancato oscuramento delle città costiere degli Stati Uniti rese possibili facili vittorie ai comandanti dei sommergibili tedeschi.]]
Il 9 gennaio 1942 i comandanti degli U-Boot ricevettero il messaggio "''Paukenschlag 13''", ossia l'ordine di attacco, che avrebbe dovuto avere inizio il giorno 13 alle ore 00.00; i sommergibili che arrivarono di fronte alla costa orientale degli Stati Uniti rilevarono che non era stata disposta nessuna norma in materia di oscuramento. Di notte le grandi località di villeggiatura costiere, come [[Miami]], continuavano a rischiarare un'ampia fascia costiera con il loro chilometri di spiagge illuminate al neon, contro le quali la sagoma delle navi si stagliava con grande risalto<ref name=Hart539/>.
 
Questo, e la mancanza di limitazioni all'impiego della radio davano agli U-Boot tutto l'aiuto di cui avevano bisogno<ref name=Hart539/> gli ufficiali tedeschi potevano ascoltare le conversazioni dei loro colleghi Alleati sui nomi dei mercantili, sulla loro stazza, sulla loro rotta e sul loro carico ed infine le navi si muovevano tenendo accese le luci e gli indicatori di navigazione<ref>{{Cita|H&Wvol.Branchidilupi|p. 114|AA.VV. Branchi di Lupi|harv=s}}</ref>. La missione durò fino alla fine del mese ed in totale furono affondate 26 navi, per un totale di 160&nbsp;000 tonnellate di naviglio.
 
La [[United States Navy|marina da guerra americana]] era stata colta completamente impreparata, nonostante gli avvertimenti dei britannici che avevano già riscontrato come gli U-Boot fossero in grado di avvicinarsi e di attaccare in prossimità delle coste, furono ignorate, inoltre, gli avvertimenti sulla capacità dei tedeschi di intercettare le trasmissioni radio navali. A ciò si aggiungeva che i circa 2&nbsp;400 chilometri della costa orientale degli Stati Uniti e del Canada erano presidiati solo da 20 imbarcazioni della ''[[United States Coast Guard]]'' e da 103 aerei. Altrettanta miopia fu dimostrata dal mondo civile, sia da parte della [[Marina mercantile degli Stati Uniti d'America|marina mercantile]], che si rifiutò di navigare a luci spente in quanto "scomodo", sia da parte della popolazione, che disobbedì all'ordine delle autorità di spegnere le luci durante la notte in quanto questo avrebbe potuto danneggiare il turismo, ponendo di fatto le basi per la prosecuzione delle attività dei sommergibili tedeschi nell'operazione Paukenschlag<ref>{{Cita|Salmaggi-Pallavisini1989|p. 212|Salmaggi-Pallavisini 1989|harv=s}}</ref>
L'ammiraglio Dönitz fu a tal punto incoraggiato da questi successi che pensò di mandare tutti gli U-Boot disponibili lungo la costa americana. Paradossalmente gli Alleati furono soccorsi in questo momento critico dalla decisione di Hitler di inviare ogni unità di superficie e ogni U-Boot in Norvegia per prevenire un'invasione Alleata<ref name=Hart540/>.
 
Contemporaneamente alla partenza dei cinque U-Boot verso la costa orientale del Nord America, l'ammiraglio Dönitz ottenne il 24 dicembre 1941 dal ''[[Großadmiral]]'' [[Erich Raeder]] l'autorizzazione a trasferire nella zona delle [[Azzorre]] i sommergibili di [[U-Boot Tipo IX|tipo IX]] che in quel periodo stavano operando in prossimità di [[Gibilterra]] e il 2 gennaio 1942 fu emanata la "direttiva 2200" che, ad esclusione di soli tre sommergibili nel Mediterraneo, poneva sotto suo controllo le restanti unità. Dönitz pertanto disponeva di ulteriori unità per un'ulteriore ondata da inviare nel [[Mare Caraibico]]; questo avrebbe consentito l'attacco nelle zone prospicienti [[Trinidad (isola)|Trinidad]], [[Curaçao]] ed [[Aruba]], cioè i punti di partenza delle petroliere provenienti dal [[Venezuela]]<ref>Nell'isola di Trinidad facevano scalo un grande numero di navi provenienti dal Sud America e dirette verso Halifax che, fino a quel momento, non avevano ancora subito attacchi da parte degli U-Boot. - Vedi: {{Cita|Peillard1992|p. 236|Peillard 1992|harv=s}}</ref>.
 
Nel settore sud vennero inviate cinque unità, alle quali fu accordata la medesima libertà di azione di cui disponevano i sommergibili che operavano a nord; analogamente a quanto era avvenuto in quel settore, le coste erano illuminate e senza disposizioni di sicurezza per quanto riguarda le comunicazioni; durante la missione furono affondate 17 navi<ref>L<nowiki>'</nowiki>''[[U-156]]'' affondò sette petroliere e riuscì a cannoneggiare i depositi di combustibili di Aruba. - Vedi: {{Cita|Peillard1992|p. 247|Peillard 1992|harv=s}}</ref>, un numero decisamente inferiore a quanto realizzato nel settore nord, ma si realizzò l'obiettivo di creare una situazione di grave pericolo in una zona di mare fino a quel momento non investita dalla guerra.
 
==== Il "secondo momento felice" ====
Gli affondamenti ad opera dei sommergibili dell'Asse aumentarono di mese in mese, avvicinandosi a 500&nbsp;000 tonnellate in febbraio e superando questo limite in marzo; in aprile scesero a 430&nbsp;000, ma col tempo salirono fino a 600&nbsp;000 raggiungendo infine in giugno la considerevole cifra di 700&nbsp;000 tonnellate<ref name=Hart541>{{Cita|Hart2009|p. 541|Hart 2009|harv=s}}</ref>. Alla fine di giugno il bottino realizzato dai sommergibili a partire dall'inizio dell'anno superò i tre milioni di tonnellate, sulle 4&nbsp;147&nbsp;406 tonnellate affondate nel complesso, indipendentemente dalla causa; quasi il 90% di questi affondamenti avvenne nell'Atlantico e nell'Artico. Fu solo in luglio che, grazie ad un miglioramento generale delle tecniche antisommergibile e all'adozione da parte americana del sistema dei convogli, le perdite mensili ad opera di U-Boot scesero sotto le 500&nbsp;000 tonnellate<ref name=Hart541/>.
 
L'arrivo degli U-Boot sulle coste nord e sud americane costituì da parte tedesca un notevole successo, tanto da essere qualificato come il "[[secondo momento felice]]", mentre, da parte Alleata, costituì un grave colpo alla sicurezza della navigazione ed obbligò gli Stati Uniti ad accelerare il programma di costruzione di nuove unità antisommergibile e, nonostante la [[Censura|censura militare]] tendesse a minimizzare gli effetti dell'incursione tedesca, la notizia si era sparsa e gli effetti non tardarono a manifestarsi: durante il mese di febbraio gli equipaggi di sei mercantili si rifiutarono di prendere il mare senza che gli fosse garantita la protezione dai sommergibili e la marina destinò sette cacciatorpediniere alla protezione del traffico navale nella zona di [[New York]]<ref>{{Cita|H&Wvol.Branchidilupi|p. 116|AA.VV. Branchi di Lupi|harv=s}}</ref>, ma la difesa costiera risultava comunque inadeguata e la minaccia sottomarina avrebbe costituito per il periodo immediatamente successivo un problema di notevoli dimensioni per il trasporto di materiali verso l'Inghilterra.
 
==== Operazione Chariot ====
{{vedi anche|operazione Chariot}}
[[Immagine:Bundesarchiv Bild 101II-MW-3722-03, St. Nazaire, Zerstörer "HMS Campbeltown".jpg|thumb|right|Il [[cacciatorpediniere]] britannico [[HMS Campbeltown (I42)|HMS ''Campbeltown'']] dopo l'impatto con la chiusa del [[bacino di carenaggio]] del porto francese di [[Saint-Nazaire (Loira atlantica)|Saint-Nazaire]] ]]
Per ridurre le capacità di manovra della ''Kriegsmarine'' nell'Atlantico, il 28 marzo 1942 venne attuata l'[[operazione Chariot]]<ref name = StNazaireSociety>{{cita web|url=http://www.stnazairesociety.org/|titolo=The St. Nazaire Society|opera=stnazairesociety.org|lingua=en|accesso=3 gennaio 2011}}</ref>: un cacciatorpediniere inglese, l'[[HMS Campbeltown (I42)|HMS ''Campbeltown'']], ribattezzato dopo essere stato varato dalla [[United States Navy|marina degli Stati Uniti]] con il nome di USS ''Buchanan'', venne sacrificato in una missione senza ritorno nel porto francese di [[Saint-Nazaire (Loira atlantica)|Saint-Nazaire]], pianificata con lo scopo di rendere inservibile un [[bacino di carenaggio]]<ref name = StNazaireSociety/>, che avrebbe potuto ospitare la nave da battaglia tedesca ''[[Tirpitz]]'' od altre navi di grande tonnellaggio, permettendone una riparazione dopo una loro eventuale incursione in Atlantico.
 
La nave, imbottita di esplosivo con vari timer annegati dentro cassoni di cemento per renderne impossibile il disinnesco, venne portata a Saint-Nazaire da un equipaggio di volontari, dopo essere stata resa simile ad una torpediniera tedesca della [[classe Möwe (torpediniera)|classe Möwe]]. Al suo seguito viaggiava una flottiglia di imbarcazioni d'assalto che imbarcavano molti [[commando]], con il duplice incarico di neutralizzare le difese del porto e di reimbarcare l'equipaggio dell'HMS ''Campbeltown'' dopo l'impatto con le porte del bacino. Su 611 uomini della forza d'assalto, 169 morirono, oltre 200 vennero catturati e gli altri 222 vennero evacuati dalle imbarcazioni superstiti<ref name = StNazaireSociety/>. Il bacino venne reso inutilizzabile dall'esplosione, che uccise 250 tra tedeschi e civili francesi, e venne riparato solo nel 1947<ref name = StNazaireSociety/>.
 
=== Luglio 1942 - febbraio 1943: la battaglia torna nell'Atlantico ===
[[File:Mk VII depth charge.jpg|thumb|Una [[bomba di profondità]] viene caricata in un lanciatore di bombe sulla corvetta [[HMS Dianthus|HMS ''Dianthus'']] il 14 agosto 1942]]
Nell'agosto l'arrivo di nuovi U-Boot fece salire il numero totale a 300 unità, circa la metà dei quali operativi<ref name=Hart541/>. In agosto il totale degli affondamenti ritornò al di sopra delle 500&nbsp;000 tonnellate, realizzando grossi risultati soprattutto nei pressi di [[Trinidad (isola)|Trinidad]], dove molte navi viaggiavano ancora da sole<ref name=Hart541/>. I nuovi U-Boot avevano ora un raggio d'azione di 50&nbsp;000 chilometri, e potevano immergersi fino a 200 metri, avevano inoltre il grosso vantaggio di rifornirsi di carburante in mare aperto tramite l'impiego di speciali sommergibili "cisterna" e di possedere efficienti sistemi di intercettazione radio dei segnali Alleati ricevuti e trasmessi<ref name=Hart542>{{Cita|Hart2009|p. 542|Hart 2009|harv=s}}</ref>.
 
Gli Alleati non stettero a guardare. Fu proprio questo il periodo di maggior innovazione<ref name=Hart542/>, infatti vennero messe a punto nuove [[bombe di profondità]] capaci di esplodere a profondità maggiori, venne introdotto un nuovo [[Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)#Il radar|radar centimetrico]] che gli U-Boot non potevano intercettare, entrò in funzione il ''[[Leigh light]]'' che permetteva azioni aeree notturne antisommergibile e in condizioni di scarsa visibilità<ref name=Hart542/>.
 
Nella seconda metà del 1942 Dönitz concentrò le sue forze su quel tratto di Atlantico a sud della [[Groenlandia]], che era irraggiungibile per i gruppi di scorta Alleati<ref name=Hart543>{{Cita|Hart2009|p. 543|Hart 2009|harv=s}}</ref>, in modo tale da individuare i convogli prima che entrassero in questa zona, concentrare l'attacco mentre questi attraversano e ritirarsi non appena fossero tornati nella zona sorvegliata dagli aerei<ref name=Hart543/>.
Le perdite Alleate a partire da luglio aumentarono nuovamente e gli affondamenti salirono a 119 navi per complessive 729&nbsp;000 tonnellate<ref name=Hart543/>, e in generale nel 1942 i soli sommergibili dell'Asse avevano affondato in tutto il globo 1&nbsp;160 navi per 6&nbsp;266&nbsp;000 tonnellate mentre le perdite complessive ammontava a 1&nbsp;664 navi per 7&nbsp;790&nbsp;000 tonnellate contro le 7&nbsp;000&nbsp;000 di tonnellate di nuovo naviglio prodotte, mettendo in crisi l'approvvigionamento di materie prime degli Alleati<ref name=Hart544>{{Cita|Hart2009|p. 544|Hart 2009|harv=s}}</ref>. Anche l'Asse subì però notevoli perdite: 87 sommergibili tedeschi e 22 italiani vennero distrutti ma ne venivano prodotti al ritmo di 17 nuove unità al mese, un numero sufficiente a compensare e anzi rimpinguare le unità operative<ref name=Hart544/>.
 
Il 19 novembre 1942, l'ammiraglio Noble venne sostituito come "comandante in capo delle rotte occidentali" dall'ammiraglio [[Max Kennedy Horton|Sir Max Horton]]<ref name=Hart545>{{Cita|Hart2009|p. 545|Hart 2009|harv=s}}</ref>. Horton utilizzò il numero crescente di navi di scorta che diventavano disponibili per organizzare "gruppi di supporto" che vennero utilizzati per rinforzare i convogli che erano sotto attacco. La scorta ravvicinata veniva assicurata da navi leggere come le nuove [[corvetta|corvette]] della [[Classe Flower (corvetta)|classe Flower]], economiche e lente unità derivate dal progetto di una baleniera<ref>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/warships/class.html?ID=42|titolo = La classe Flower|opera=uboat.net|lingua=en| accesso = 2 gennaio 2010}}</ref>. A differenza dei gruppi di scorta regolari, i gruppi di supporto non erano responsabili della sicurezza di un particolare convoglio. Questa mancanza di responsabilità fornì una maggiore flessibilità tattica, permettendo il distacco di navi per la caccia a sottomarini che venivano avvistati dai ricognitori o individuati con l'HF/DF, e spesso i gruppi di supporto (in effetti cacciatori, letteralmente da ''Hunter-Killer Groups''<ref>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/ships/hunter.htm|titolo= Hunter-Killer Groups|opera=uboat.net|lingua=en|accesso= 2 gennaio 2010}}</ref>) erano incentrati su portaerei di scorta, derivate dalla trasformazione di navi mercantili o cisterne, anch'esse lente ed in grado di trasportare al massimo una ventina di velivoli come la [[Classe Bogue (portaerei)|classe Bogue]] statunitense o le britanniche ''[[HMS Pretoria Castle|Pretoria Castle]]'', ''[[HMS Nairana|Nairana]]''<ref>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/warships/class.html?ID=379|titolo=HMS Nairana|opera=uboat.net|lingua=en|accesso = 2 gennaio 2010}}</ref> e ''[[HMS Campania|Campania]]''<ref>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/warships/ship/3296.html|titolo=HMS Campania|opera=uboat.net|lingua=en|accesso=2 gennaio 2010}}</ref>, ma perfettamente in grado di dare la caccia anche per giorni ad un U-Boot in immersione, cosa che accadde spesso e si concluse con l'affondamento di parecchi tra loro. Una tattica utilizzata dal capitano [[Frederic John Walker|Walker]] era di stabilirsi direttamente sopra un U-Boot ed attendere fino a quando non esauriva l'aria ed era costretto a tornare in superficie.
 
=== Marzo - maggio 1943: il "maggio nero" ===
[[File:U-454 sinkt.jpg|thumb|right|I superstiti dell'equipaggio di un [[Short S.25 Sunderland|Sunderland]] del [[No. 10 Squadron RAAF|10º ''Squadron'']] del [[Royal Air Force Coastal Command|''Coastal Command'']] appollaiati sui rottami di un'ala vengono recuperati da una [[corvetta]] britannica il 6 agosto 1943 nel [[Golfo di Biscaglia]]; l'aereo aveva appena affondato lo ''[[U-454]]'' ma era stato a sua volta abbattuto dalla contraerea dell'U-Boot]]
La controffensiva di Horton e l'utilizzo da parte degli alleati di nuove apparecchiature misero in crisi i comandi tedeschi: in maggio le perdite di U-Boot erano più che raddoppiate, raggiungendo il 30% dei sommergibili in attività, pertanto il 23 maggio Dönitz ritirò i suoi sommergibili dall'Atlantico settentrionale in attesa di nuove armi da impiegare<ref name=Hart545/>. I mercantili vennero riuniti in convogli protetti dai nuovi bombardieri a lungo raggio [[Consolidated B-24 Liberator|B-24 Liberator]], i nuovi dispositivi radar e le bombe di profondità garantivano sempre di più la sicurezza al naviglio Alleato; di conseguenza gli affondamenti dovuti ai sommergibili calarono velocemente e Dönitz si rese conto che essi dovevano essere utilizzati in altre zone<ref name=Hart545/>.
 
Alla [[conferenza di Casablanca (1943)|conferenza di Casablanca]] Churchill e Roosevelt decretarono che la sconfitta degli U-Boot doveva avere la priorità assoluta nello sforzo bellico Alleato, perché finché non fossero riusciti a neutralizzare la minaccia degli U-Boot, e quindi vincere la battaglia dell'Atlantico, sarebbe stato impossibile tentare di invadere l'Europa con sufficienti probabilità di successo<ref name=Hart544/>; già da tempo comunque la crescente disponibilità di nuove armi aveva creato le condizioni per la vittoria Alleata nell'Atlantico<ref name=Boyne175>{{Cita|Boyne1997|p. 175|Boyne 1997|harv=s}}</ref>.
 
Il clima invernale concesse una breve tregua nei combattimenti durante i mesi di gennaio e febbraio del 1943, ma le battaglie ricominciarono in primavera con la stessa ferocia di prima: gli U-Boot in pattugliamento erano in numero tale che era difficile per i convogli evitarli, e si moltiplicarono gli scontri; a marzo altre 260&nbsp;000 tonnellate di naviglio erano affondate e le navi di scorta furono eluse nello scontro che coinvolse i [[Convoglio HX-229/SC-122|convogli HX-229 ed SC-122]]. La situazione delle scorte nel Regno Unito era tale che si temeva di non essere in grado di continuare la guerra con rifornimenti così scarsi e sembrò che Dönitz potesse vincere la guerra ma, nei due mesi successivi, si sarebbero ribaltati i destini delle due parti.
 
Il punto di svolta fu la battaglia incentrata sul lento [[convoglio ONS-5]], costituito da 43 mercantili scortati da due cacciatorpediniere, una fregata ed alcune corvette: esso venne attaccato da 30 U-Boot ed anche se 13 mercantili furono affondati, i sommergibili nemici vennero rilevati dall'HF/DF e le navi di scorta e gli aerei ne affondarono 6; nonostante una tempesta che sparpagliò il convoglio, i mercantili raggiunsero la protezione aerea costringendo l'ammiraglio Dönitz a sospendere l'attacco.
 
Ad aprile, le perdite di sommergibili aumentarono mentre gli affondamenti di navi diminuirono drasticamente ed, a partire dal mese di maggio non vennero più organizzati gruppi di U-Boot, tanto da ribattezzarlo il "maggio nero" per la flotta di sommergibili tedesca.
 
=== Giugno 1943 - maggio 1945: gli anni finali ===
[[File:U-853-sinking1.jpg|thumb|left|Una raffica di "[[Porcospino (arma)|porcospini]]" ([[Bomba di profondità|bombe di profondità]]) appena lanciata a corolla dalla [[USS Moberly|USS ''Moberly'']] sopra l<nowiki>'</nowiki>''[[U-853]]'', che non riemergerà più]]
A metà del 1943 fu chiaro che la Germania aveva perso la sua corsa tecnologica: gli sviluppi tecnologici Alleati nel rilevamento, sia aereo che navale, superavano l'evoluzione dei battelli subacquei. Fondamentale fu l'introduzione dei radar centimetrici che gli U-Boot non erano in grado di intercettare, ma anche le nuove armi contribuirono al successo Alleato<ref name=Hart549>{{Cita|Hart2009|p. 549|Hart 2009|harv=s}}</ref>.
 
Nessun convoglio Alleato fu attaccato nell'Atlantico settentrionale durante il giugno 1943, e i mesi successivi furono infausti per gli U-Boot soprattutto nel Golfo di Biscaglia dove le pattuglie aeree del ''Coastal Command'' affondarono ben 17 sommergibili e ne costrinsero 6 ad invertire la rotta<ref name=Hart549 />. Tra giugno e agosto gli U-Boot affondarono su tutti i mari del globo solamente 58 mercantili, ma questo risultato costò la perdita di ben 78 sommergibili, affondati soprattutto da aerei<ref name=Hart549 />. Dönitz, nella speranza di riprendere il sopravvento, oltre a sostenere lo sviluppo di nuove armi, iniziò, dal 1943, ad esercitare pressioni su Hitler per convincerlo della necessità di una più consistente copertura aerea sulle rotte di transito<ref>Furono a volte utilizzati i bombardieri tedeschi [[Heinkel He 177|He 177]] armati con bombe [[Henschel Hs 293]] per l'attacco dei convogli. La mancanza di superiorità aerea, tuttavia, non permise loro di di costituire una seria minaccia per gli Alleati</ref>, e di aumentare la produzione di U-Boot da 30 a 40 al mese assegnando la priorità ai nuovi sommergibili in grado di sviluppare un'elevata velocità in immersione<ref name=Hart549 />.
 
Vennero effettuati vari tentativi per proteggere la flotta di U-Boot [[U-Boot Tipo VII|tipo VII]], ad esempio dotarli di massicce batterie antiaeree, rilevatori radar ed infine l'uso degli [[snorkel]] per permettere ai sommergibili di immergersi continuando ad utilizzare i motori diesel<ref>{{cita web|url=http://www.uboataces.com/snorkel.shtml|titolo= Snorkel|opera=uboataces.com|lingua=en|accesso=08 febbraio 2011}}</ref>. Vennero anche sviluppate contromisure antiradar ed acustiche come riflettori radar ed emettitori di disturbi subacquei<ref>{{cita web|url=http://www.uboataces.com/sonar-decoys.shtml|titolo=Sonar decoys|opera=uboataces.com|lingua=en|accesso=18 gennaio 2011}}</ref>. Nessuna di queste soluzioni si dimostrò efficace e nel 1943 la potenza aerea Alleata fu in grado di attaccare gli U-Boot direttamente nel Golfo di Biscaglia, appena salpati. I tedeschi continuarono lo sviluppo dei siluri, producendone esemplari (i ''T IIIa FaT II (G7e) Federapparat Torpedo'') che viaggiavano zigzagando con virate pre-programmate, destinati ad essere lanciati lungo la traiettoria del convoglio, ma che non erano in grado di distinguere fra naviglio amico e bersaglio; non ebbero perciò successo<ref>{{cita web|url=http://www.uboataces.com/torpedo-tiiia.shtml|titolo= T IIIa FaT II (G7e) Pattern Running Torpedo|opera=uboataces.com|lingua=en|accesso=18 gennaio 2011}}</ref>. I più pericolosi si rivelarono i cosiddetti "''German Navy Acoustic Torpedo''", siluri a guida attiva denominati ''Falke'' (il primo tipo) e ''Zaukonig'' (il secondo) che seguivano il rumore dei propulsori del bersaglio<ref name = uboataces-acoustic>{{cita web|url= http://www.uboataces.com/torpedo-tv.shtml |titolo= TV (G7es) Acoustic Homing Torpedo|opera=uboataces.com|lingua=en|accesso=18 gennaio 2011}}</ref>. Gli Alleati ebbero informazioni su questi siluri dallo spionaggio ben prima del loro utilizzo in combattimento, e svilupparono una contromisura acustica, un bidone rimorchiato con un emettitore di suoni denominato ''Foxer''; questo però aveva anche l'effetto di disturbare i sensori acustici della scorta e di rivelare la presenza del convoglio a lunga distanza<ref name = uboataces-acoustic/>. I tedeschi nella nuova versione di siluro, lo ''Zaukonig II'' migliorarono i detonatori, i sensori e le profondità di lancio dei siluri mentre, per contro, gli Alleati affinarono il funzionamento del ''Foxer''<ref name = uboataces-acoustic/>, un antesignano del più moderno [[AN/SLQ-25 Nixie|Nixie]].
 
{{Nota
|allineamento = destra
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|titolo = La cattura dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-505]]''
|dim-testo = specifica le dimensioni in percentuale del testo nella casella. Di default le dimensioni sono 100%
|contenuto =
Uno degli episodi più salienti della battaglia dell'Atlantico, dal punto di vista dei servizi segreti, fu la cattura dell<nowiki>'</nowiki>''[[U-505]]'' da parte del ''task group'' statunitense ''Guadalcanal'' (TK 22.3), costituito il 5 gennaio 1944 con il preciso compito di dare la caccia agli U-Boot nell'Atlantico e di giungere alla cattura di uno di essi intatto, al fine di ricavarne informazioni importanti. Di essa facevano parte la portaerei di scorta ''[[USS Guadalcanal (CVE-60)|Guadalcanal]]'' e i [[Cacciatorpediniere scorta|cacciatorpediniere di scorta]] ''[[USS Chatelain (DE-149)|Chatelain]]'', ''[[USS Flaherty (DE-135)|Flaherty]]'', ''[[USS Pillsbury (DE-133)|Pillsbury]]'' e ''[[USS Pope (DE-134)|Pope]]''<ref name = guadalcanal>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/warships/ship/2434.html|titolo=USS Guadalcanal (CVE 60)|opera=uboat.net|lingua=en|accesso=26 gennaio 2011}}</ref>.
 
Il 4 giugno 1944, a circa 150 miglia a ovest di [[Cabo Blanco]] in Africa occidentale, il cacciatorpediniere ''Chatelain'' con il suo sonar scoprì l<nowiki>'</nowiki>''U-505'' e lanciò una raffica di [[Porcospino (arma)|porcospini]] su di esso. Successivamente attaccò con bombe di profondità che danneggiarono lo scafo esterno del sommergibile, costringendolo all'emersione. Dopo che il suo equipaggio si mise in salvo lanciandosi in mare, gli americani riuscirono a catturare il sommergibile tedesco<ref name = guadalcanal/>, lo ripararono e lo rimorchiarono per circa 2&nbsp;500 miglia fino alle [[Bermuda]]. Fu la prima cattura di una nave nemica in alto mare da parte della marina degli Stati Uniti dopo il [[1815]].
 
Il ''task group Guadalcanal'' ricevette la ''[[Presidential Unit Citation - Marina e Corpo dei Marines|Presidential Unit Citation]]'', per il completo successo ottenuto con la cattura del sommergibile, che fu utilissima per scoprire tutti i segreti degli U-Boot. L<nowiki>'</nowiki>''U-505'' fu conservato ed è oggi esposto al ''[[Museum of Science and Industry]]'' di [[Chicago]].
}}
 
== Biografia ==
Nonostante l'introduzione di queste nuove armi, durante settembre e ottobre, i primi due mesi della nuova campagna lanciata da Dönitz, gli Alleati persero solo nove mercantili dei 2&nbsp;468 che attraversarono il Nord Atlantico, mentre 25 furono gli U-Boot affondati. Dopo questa ultima sconfitta Dönitz rinunciò a fare operare i sommergibili in grandi gruppi mobili<ref name=Hart550>{{Cita|Hart2009|p. 550|Hart 2009|harv=s}}</ref>, almeno fino al marzo 1944 quando ricevette l'ordine di formare un gruppo di 40 U-Boot destinato ad operare sotto costa nell'eventualità di un'invasione alleata dell'Europa occidentale<ref name=Hart550 />. Questi U-Boot, che nel frattempo erano arrivati a 70 distribuiti lungo le coste europee, contribuirono ben poco, sebbene al momento dello [[sbarco in Normandia]], fossero tutti dotati di ''Schnorchel''<ref name=Hart550 />.
Nata a [[Helgum]] di [[Sollefteå (comune)|Sollefteå]]<ref>{{cita web|url=http://www.jennyjonsson.se/om-mig/|titolo="Om mig" sul sito personale|accesso=1 novembre 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131103110822/http://www.jennyjonsson.se/om-mig/|dataarchivio=3 novembre 2013}}</ref>, in [[Coppa del Mondo di biathlon|Coppa del Mondo]] ha esordito il 27 febbraio 2008 a [[Pyeongchang]] (59ª) e ha ottenuto la prima vittoria, nonché primo podio, il 6 gennaio 2011 a [[Oberhof (Germania)|Oberhof]].
 
In carriera ha preso parte a tre edizioni dei [[Campionati mondiali di biathlon|Campionati mondiali]] (5ª nella staffetta mista a [[Campionati mondiali di biathlon 2012|Ruhpolding 2012]] il miglior piazzamento).
==== L'ultima fase ====
Nei primi mesi del 1945 il numero degli U-Boot registrò un nuovo aumento e, grazie allo snorkel ed alla sospensione delle operazioni a lungo raggio nell'Atlantico, le perdite tornarono ad essere più contenute e compensate dalla produzione<ref name=Hart554>{{Cita|Hart2009|p. 554|Hart 2009|harv=s}}</ref>; i tedeschi inoltre introdussero le due serie di sottomarini di [[U-Boot Tipo XXI|tipo XXI]] oceanici, detti "''Elekroboot''", con una velocità in immersione di 17 nodi (31&nbsp;km/h), paragonabile quindi alle navi che potevano attaccarli, e di [[U-Boot Tipo XXIII|tipo XXIII]], costieri da 230 tonnellate<ref name=Hart554 />, e, nel mese di marzo, la flotta sottomarina tedesca raggiunse la sua consistenza massima con 463 U-Boot operativi<ref name=Hart554 />. Nello stesso periodo tuttavia l'offensiva aerea Alleata cominciò ad infliggere seri danni alla produzione dei sommergibili, mentre le armate Alleate schiacciavano inesorabilmente la Germania, paralizzandone l'industria bellica<ref name=Hart555>{{Cita|Hart2009|p. 555|Hart 2009|harv=s}}</ref>. Durante le ultime settimane di guerra gli U-Boot operarono quasi esclusivamente a largo delle coste orientali e nord orientali della Gran Bretagna, ottenendo scarsi risultati, anche se nessuno degli U-Boot di ultima generazioni fu affondato<ref name=Hart555 />.
 
== Palmarès ==
L'ultima battaglia sottomarina della guerra ebbe luogo il 5 maggio 1945: alle ore 08:00 Dönitz ordinò la cessazione delle operazioni ed il rientro di tutti gli U-Boot<ref name = blackpoint>{{cita web|url=http://www.usmm.org/blackpoint.html|titolo=SS Black Point - Last U-boat Victim|opera=usmm.org|lingua=en|accesso=26 gennaio 2011}}</ref>, lodandoli con la frase: "avete combattuto come leoni!"; l<nowiki>'</nowiki>''[[U-853]]'', mentre incrociava nei pressi di [[Rhode Island]], non ricevette l'ordine e subito dopo un suo siluro colpì il mercantile ''SS Black Point'' che rapidamente affondò: fu l'ultimo mercantile statunitense ad essere affondato nella guerra; anche l<nowiki>'</nowiki>''U-835'' venne affondato dalla violenta reazione delle navi presenti nell'area<ref name = blackpoint/>. Il 7 maggio le ostilità terminarono.
=== Coppa del Mondo ===
* Miglior piazzamento in classifica generale: 50ª [[Coppa del Mondo di biathlon 2011|nel 2011]]
* 2 podi (entrambi a squadre):
** 1 vittoria
** 1 secondo posto
 
==== Coppa del Mondo - vittorie ====
Dopo la capitolazione della Germania, 159 U-Boot si arresero, mentre altri 203 furono affondati dai loro stessi equipaggi<ref name=Hart555 />. Durante i cinque anni e mezzo di guerra i tedeschi avevano costruito e commissionato 1&nbsp;157 U-Boot<ref> W.J. Boyne parla di 1&nbsp;126 - vedi: {{Cita|Boyne1997|p. 167|Boyne 1997|harv=s}}</ref>, più altri 700 piccolissimi sommergibili<ref name=Hart555 /> e ne avevano catturati al nemico quindici. Tra le file tedesche andarono perduti 784 sommergibili, compresi tre catturati<ref name=Boyne167/><ref>Liddell Hart parla di 789 - vedi: {{Cita|Hart2009|p. 556|Hart 2009|harv=s}}</ref>. La maggior parte di quelli affondati in mare, 500 su 632, furono distrutti dagli inglesi o da forze comandate dagli inglesi; di contro i sommergibili tedeschi ed italiani affondarono 2&nbsp;840 navi<ref name=Boyne167/><ref>Liddell Hart parla di 2&nbsp;828 - vedi: {{Cita|Hart2009|p. 556|Hart 2009|harv=s}}</ref>, per un totale di circa 15&nbsp;000&nbsp;000 di tonnellate<ref name=Hart555 /><ref> W.J. Boyne parla di 14&nbsp;333&nbsp;082 di tonnellate - vedi: {{Cita|Boyne1997|p. 167|Boyne 1997|harv=s}}</ref>, la quasi totalità da parte dei tedeschi, i cui U-Boot affondarono inoltre 175 unità da guerra Alleate, in massima parte inglesi. Delle perdite Alleate ad opera degli U-Boot, il 61% fu rappresentato da mercantili sorpresi mentre navigavano da soli, il 9% da navi che avevano perso il contatto con i loro convogli, e solo il 30% da navi che procedevano in convoglio, e di queste solo una minima parte furono affondate in zone dove esisteva un'adeguata copertura aerea<ref name=Hart556>{{Cita|Hart2009|p. 556|Hart 2009|harv=s}}</ref>.
{| class="wikitable"
 
|-
L'utilizzo per quattro anni da parte dei tedeschi delle basi navali francesi ed il rifiuto dell'Irlanda di permettere agli Alleati di sfruttare le sue coste occidentali e meridionali, sebbene essa dipendesse largamente dai rifornimenti che i convogli trasportavano, contribuirono considerevolmente all'entità delle perdite Alleate nell'Atlantico<ref name=Hart556 /> ma, grazie al controllo Alleato sull'[[Irlanda del Nord]] e sull'Islanda, almeno una rotta di accesso alla Gran Bretagna poté rimanere aperta anche nelle fasi più intense della guerra sottomarina nell'Atlantico<ref name=Hart556 />.
! Data
 
! Località
== Convergenze di tecnologie ==
! Nazione
[[File:Submarine attack (AWM 304949).jpg|thumb|right|Un U-Boot attaccato da un aereo Alleato nel 1943]]
! Specialità
Fu la combinazione di aerei da pattugliamento VLR (''Very Long Range'', a lungo raggio) e di efficaci radar aeroportati a vincere la battaglia dell'Atlantico, ma tutto questo non poté avvenire se non grazie ad una vera e propria "convergenza" di tecnologie, situazioni e incremento delle risorse che portò gli Alleati a vincere questa lunghissima battaglia<ref name=Boyne178/>. Sia il Regno Unito che Germania commisero errori strategici prima della guerra, gli uni non considerando i sommergibili un avversario tanto tenace, i secondi non costruendone abbastanza<ref name=Boyne178>{{Cita|Boyne1997|p. 178|Boyne 1997|harv=s}}</ref>. Nel confronto marittimo che si aprì nel 1939, il Regno Unito prevalse grazie alla sua abilità tecnologica e all'assistenza dei ricognitori americani<ref name=Boyne178/>, mentre la Germania, come accadde in ogni altro teatro, non poté competere con le risorse che gli Alleati profusero sia nel cielo sia nel mare<ref name=Boyne178/>.
|-
 
| 6 gennaio 2011 || [[Oberhof (Germania)|Oberhof]] || {{DEU}} || RL<br /><small>(con [[Anna Carin Olofsson]], [[Anna Maria Nilsson]] e [[Helena Ekholm]])</small>
Un numero maggiore di navi di scorta divenne disponibile a seguito dei programmi di costruzioni statunitensi e con il disimpegno delle imbarcazioni impegnate negli sbarchi nordafricani durante novembre e dicembre 1942. In particolare, furono progettati dei [[Cacciatorpediniere scorta|cacciatorpediniere di scorta]] (navi britanniche simili erano conosciute come "[[Fregata (nave)|fregate]]") più economici dei classici cacciatorpediniere e più adatti delle corvette. Non c'era quindi solo un numero sufficiente di navi per proteggere i convogli, ma anche gruppi dedicati a dare la caccia aggressivamente agli U-Boot<ref>{{Cita|Bauer1971|pp. 164-168|Bauer 1971|harv=s}}</ref>.
|}
 
Legenda:<br />
L'aereo più importante della battaglia dell'Atlantico fu il [[Consolidated B-24 Liberator]] che entrò in servizio nel 1941 e fu prodotto in un numero maggiore di ogni altro aereo americano<ref name=Boyne176>{{Cita|Boyne1997|p. 176|Boyne 1997|harv=s}}</ref>. Sebbene non fossero dotati di serbatoi autostagnanti ed armamento difensivo completo, ma con a disposizione fin dall'inizio il radar ''ASV Mark II'', i Liberator dal marzo 1941 fornirono attraverso gli esemplari inquadrati nel [[No. 120 Squadron RAF|120° ''Squadron'']] del ''Coastal Command'' una sufficiente copertura aerea ai convogli Alleati<ref>{{cita web|url=http://www.fact-index.com/b/b_/b_24_liberator.html|titolo=B-24 Liberator|opera=fact-index.com|lingua=en|accesso=10 gennaio 2011}}</ref> Nel ruolo di ricognitore a lungo raggio poteva trasportare ventiquattro bombe di profondità consentendogli di insistere nell'attacco dopo il momento in cui gli Hudson e i Sunderland avrebbero esaurito le munizioni<ref name=Boyne176/>. Ma gli aerei di per sé non erano solo che una parte della soluzione. Costringere il nemico sotto la superficie del mare non era abbastanza: gli U-Boot dovevano essere trovati e distrutti, e questo richiese sofisticate tecnologie<ref name=Boyne176/>.
RL = staffetta
 
Inoltre nell'ottobre 1941, l'introduzione delle "[[Merchant Aircraft Carrier|''MAC Ship'']]" (navi CAM) ossia mercantili ai quali furono rimosse le sovrastrutture per fare spazio ad un minuscolo ponte di volo, fu un altro forte fattore che permise una crescente superiorità alleata nelle acque dell'oceano Atlantico<ref name=Boyne176/>.
 
Nel 1943, il nuovo comandante del ''Coastal Command'', l<nowiki>'</nowiki>''[[Maresciallo dell'aria|Air Marshal]]'' [[John Slessor]], pose sotto continua sorveglianza il [[Golfo di Biscaglia]], il principale punto di raccolta per gli U-Boot che salpavano dalla Francia. Le tattiche aggressive di Slessor causarono forti perdite tra i tedeschi, i quali furono costretti ad abbandonare i "branchi di lupi" e navigare per gran parte del tempo sott'acqua, riducendo drasticamente la durata delle missioni<ref name=Boyne178/>.
 
Furono i britannici a raggiungere i risultati più importanti, con la codifica della macchina Enigma e soprattutto con l'introduzione di radar aeroportati sia per l'intercettazione aria-aria "AI" (''Airborne Interception'') che per la ricognizione navale "ASV" (''Air-to-Surface Vessel'')<ref name=Boyne176/>.
 
=== Il radar ===
L'ASV Mark I<ref>[[Mark (modello)|"Mark" è la denominazione inglese di "modello"]]</ref> venne installato su dodici Hudson del ''Coastal Command'' nel gennaio del 1940 ma si rivelò un fallimento<ref name=Boyne177>{{Cita|Boyne1997|p. 177|Boyne 1997|harv=s}}</ref>.
Dopo lunghi mesi di sperimentazioni, il governo britannico ordinò ben 4&nbsp;000 modelli della nuova versione, l'ASV Mark II. Questo modello operava ad una frequenza altissima (9,7 cm), che se avesse funzionato nel modo corretto avrebbe impedito agli avvisatori antiradar tedeschi "Metox" la loro individuazione<ref name=Boyne177/>. Gli scienziati tedeschi non consideravano possibile lo sviluppo di tale strumento, e solo nel 1943, dopo l'abbattimento di un bombardiere inglese su [[Rotterdam]], venne trovato nella sua carcassa il motivo dei successi Alleati nella lotta antisommergibile<ref name=Boyne177/>. I tecnici tedeschi si misero quindi al lavoro copiando lo strumento, e crearono il "Naxos", un avvisatore che funzionava contro i radar centimetrici ASV Mark II. Ma in questa ''escalation'' di questa primitiva [[guerra elettronica]] il Naxos divenne a sua volta un emettitore che i britannici furono in grado di individuare<ref name=Boyne177/>.
 
Inizialmente il radar fu impiegato semplicemente per avvicinarsi ai sommergibili, poi fece la sua comparsa il [[Proiettore da ricerca|proiettore]] "''[[Proiettore Leigh|Leigh light]]''" che aiutò nel rilevamento accurato del bersaglio, essendo capace di puntarsi con l'aiuto del radar.
 
=== La risposta tedesca: i ricevitori di allarme radar ===
Ad agosto 1942 gli U-Boot furono equipaggiati con rilevatori radar FuMB-1 Metox (''Funkmess-Beobachtungs-Gerat'' - "ricevitore di allarme radar"), dal nome dell'ingegnere francese [[Metox Grandin]] che sviluppò l'apparecchio, che permetteva ai sommergibili di rilevare i radar aeroportati Alleati VHF in banda metrica, precisamente da 1,3 a 2,6 metri<ref name = uboatacesRWR>{{cita web|url=http://www.uboataces.com/radar-warning.shtml|titolo=Radar Warning Receivers|opera=uboataces.net|lingua=en|accesso= 23 gennaio 2010}}</ref>. Questo sistema, equipaggiato con una antenna detta "croce di Biscaglia", non forniva indicazioni sulla direzione dell'apparato rilevato, ma venne estensivamente utilizzato fino a che non vi fu un aumento della frequenza degli attacchi aerei, attribuiti alla rilevabilità dell'apparato stesso anche in base a false rivelazioni di un prigioniero britannico<ref name = uboatacesRWR/>. In realtà gli Alleati avevano sviluppato un nuovo radar, l'[[H2S (radionavigazione)|H2S]], che operava su banda centimetrica e non era quindi rilevabile dal Metox. Questo venne messo subito fuori servizio e sostituito dal FuMB-9 Wanze, anch'esso inefficace<ref name = uboatacesRWR/>. Vari apparati si susseguirono acquisendo capacità direzionale (FuMB-7 Naxos) e tenuta all'acqua (gli ultimi FuMB-26 Tunis, mentre le versioni precedenti dovevano essere ritirate prima dell'immersione), ma fu solo con il FuMB-35 Athos che si raggiunse una vera affidabilità e versatilità, in quanto era dotato anche di un visore a tubo catodico, mentre i precedenti davano solo allarmi sonori; ne furono dotati gli [[U-Boot Tipo XXI]]<ref name = uboatacesRWR/>.
 
=== ''Leigh light'' ===
[[File:Vickers Wellington Leigh Light.jpg|thumb|right|Un [[Vickers Wellington]] britannico, equipaggiato con il ''[[Proiettore Leigh|Leigh light]]'']]
[[File:Hedgehog anti-submarine mortar.jpg|thumb|right|Il "[[Porcospino (arma)|porcospino]]", un mortaio antisommergibile, montato sul cacciatorpediniere ''[[HMS Westcott|Westcott]]'' ]]
Il [[proiettore Leigh]] (''Leigh light'' dal nome del suo ideatore) era un [[proiettore da ricerca]] dal diametro di 24 [[pollice (unità di misura)|pollici]] (~ 50 cm) installato in una torretta sotto la fusoliera dei bombardieri usato allo scopo di illuminare gli U-Boot nella fase finale dell'attacco tramite una potente luce automaticamente allineata con il radar di bordo<ref name=R>{{cita web|url=http://www.rafb24.com/index.php?option=com_content&view=article&id=4643:leigh-light-operation&catid=29:the-b-24&Itemid=41|titolo=Leigh Light Operation|opera=rafb24.com|lingua=en|accesso=23 ottobre 2010|data=Data di pubblicazione: 22 luglio 2009}}</ref>. La ''Leigh light'' fu utilizzata per la prima volta nel gennaio 1941 su un Wellington equipaggiato con ASV Mark II. Questi, comandato dallo stesso inventore della ''Leigh light'', lo ''[[Squadron Leader]]'' [[Humphrey de Verd Leigh]], rilevò un sommergibile in emersione e all'ultimo momento accese il proiettore che gli permise di fare pieno centro con una carica di profondità<ref name=Boyne177/>.
 
L'individuazione con gli aerei equipaggiati con i radar poteva sopprimere l'attività degli U-Boot in una vasta area, ma un attacco aereo aveva successo solo in condizioni di buona visibilità. Gli U-Boot erano quindi piuttosto al sicuro da attacchi aerei notturni, poiché i piloti Alleati per illuminare la zona dovevano sparare un razzo illuminante che forniva un adeguato preavviso dell'attacco. La classica manovra difensiva dei sommergibili tedeschi era l'immersione rapida, manovra che durava appena venticinque secondi e che gli consentiva di immergersi completamente e variare rotta senza essere seguiti<ref name=Boyne177/>. Il ''Leigh light'' rubò agli U-Boot quei venticinque secondi. La reazione di Dönitz fu di dotare i sommergibili di armi antiaeree in modo da restare a galla e rispondere al fuoco.
 
Gli aerei Alleati acquisivano contatto con il sommergibile utilizzando il radar centimetrico e si allineavano su una rotta di attacco. Quando veniva raggiunta la distanza di un miglio (1,61 km), veniva accesa la luce che illuminava il bersaglio dal cielo. Questo dispositivo ingegnoso fece calare le navi perdute dagli Alleati da una stazza totale di 600&nbsp;000 tonnellate al mese a 200&nbsp;000<ref name=U>{{cita web|url=http://www.uboat.net/allies/technical/leigh_light.htm|titolo=The Leigh Light|opera=uboat.net|lingua=en|accesso=23 ottobre 2010}}</ref>.
 
=== Porcospino ===
Alla fine del 1942 i britannici svilupparono una nuova arma che andò ad equipaggiare le navi da guerra. Si trattava del mortaio antisommergibile chiamato "[[Porcospino (arma)|porcospino]]" che poteva lanciare 24 bombe direttamente davanti alla nave attaccante<ref name = Hedgehog>{{cita web|url= http://www.microworks.net/pacific/armament/mk10&11_hedgehog.htm|titolo= Anti-Submarine Projector Mks 10 & 11 (Hedgehog)|opera=microworks.net|lingua=en|accesso= 29 gennaio 2011}}</ref>. A differenza delle cariche di profondità, che esplodevano a una data profondità ed erano lanciate dalla poppa della nave disturbando l'acqua rendendo così difficile tracciare il bersaglio, le cariche del "porcospino" esplodevano solo quando colpivano il sommergibile<ref name = Hedgehog/>. Quindi l<nowiki>'</nowiki>U-Boot poteva essere tracciato continuamente e attaccato fino al suo affondamento. L'arma si rivelò particolarmente efficace, aumentando la percentuale di affondamenti riusciti dal 7% a quasi il 25%. Quando una carica esplodeva, faceva esplodere anche le altre, incrementando l'efficacia dell'arma.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore= AA.VV.|titolo= Il Terzo Reich, vol. Guerra sul mare|anno= 1993 |editore = H&W |id= {{NoISBN}}|cid=H&Wvol.Guerrasulmare}}
* {{cita libro |autore= AA.VV.|titolo= Il Terzo Reich, vol. Branchi di Lupi|anno= 1993 |editore = H&W |id={{NoISBN}}|cid=H&Wvol.Branchidilupi}}
* {{cita libro |autore= AA.VV.|titolo= La Piccola Treccani, Dizionario Enciclopedico, Vol. III |anno= 1996 |città= Roma |id= {{NoISBN}}|cid=TreccaniVol.III}}
* {{cita libro|cognome=Bauer|nome= Eddy |curatore= |titolo=Storia controversa della seconda guerra mondiale|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |edizione=1971 |editore=De Agostini |città= Novara|lingua=|id={{NoISBN}} |cid=Bauer1971 }}
* {{cita libro|cognome=Biagi|nome= Enzo|wikiautore=Enzo Biagi|curatore= |titolo=La seconda guerra mondiale, vol. I|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |edizione=1995 |editore=Fabbri Editori |città= |lingua=|id={{NoISBN}} |cid=Biagi1995}}
* {{cita libro|cognome=Boyne|nome= Walter J. |titolo=Scontro di Ali, l'aviazione nella seconda guerra mondiale|dataoriginale= |annooriginale= |edizione=1997 |editore=Mursia |città= Milano|lingua=|id=ISBN 978-88-425-2256-0 |cid=Boyne1997}}
* {{cita libro|cognome=Ghetti|nome= Walter |titolo=Storia della Marina Italiana nella seconda guerra mondiale - 3 Vol.|dataoriginale= |annooriginale=1968 |edizione=1974 |editore= de Vecchi editore |città=|id={{NoISBN}}|cid=Ghetti1974}}
* {{cita libro|cognome= Liddell Hart|nome= Basil H. |wikiautore= Basil H. Liddell Hart |titolo=Storia militare della seconda guerra mondiale|dataoriginale= 1970|annooriginale= |url= |edizione=2009 |editore=Oscar Storia, Mondadori|città= Milano|lingua=|id=ISBN 978-88-04-42151-1 |cid=Hart2009}}
* {{cita libro|autore =Léonce Peillard|titolo = La Battaglia dell'Atlantico |anno= 1992|editore = Mondadori|id=ISBN 88-04-35906-4|cid=Peillard1992}}
* {{cita pubblicazione|quotes = no|autore = Nico Sgarlato|anno = 2004|mese = ottobre - novembre|titolo = Le navi da battaglia del Terzo Reich|rivista = War Set - Documenti illustrati della storia (Delta Editrice)|numero = 4|id = ISBN 1-7228-76-X|cid=Sgarlato2004}}
* {{cita libro |autore =Cesare Salmaggi - Alfredo Pallavisini |titolo= La seconda guerra mondiale |anno= 1989 |editore= Mondadori |id= ISBN 88-04-39248-7|cid=Salmaggi-Pallavisini1989}}
* {{cita libro|autore =Cesare Salmaggi - Alfredo Pallavisini | titolo = Continenti in fiamme - 2194 giorni di guerra, cronologia della seconda guerra mondiale|anno = 1981|editore = Mondadori|id= {{NoISBN}} |cid=Salmaggi-Pallavisini1981}}
 
'''In lingua straniera:'''
*{{en}} Bernard Ireland, ''Battle of the Atlantic'', Barnsley, Pen & Sword Books, 2003. ISBN 0-84415-001-1.
*{{en}} {{cita libro|cognome=Roskill|nome= S.W.|titolo=The War at Sea, volumes I-III (parte 2)|dataoriginale= |annooriginale= |meseoriginale= |url= |edizione=1954-1961 |editore=HMSO |città= Londra |lingua=|id={{NoISBN}}|cid=Roskill1954}}
*{{en}} Dan van der Vat, ''The Atlantic Campaign'', 1988. ISBN 0-340-37751-8
 
=== Altre letture ===
;Resoconti ufficiali
*{{en}} C.B.A. Behrens, ''Merchant Shipping and the Demands of War'', Londra, HMSO. {{NoISBN}}
*{{en}} S.E. Morison, ''The Two Ocean War'' e ''History of United States Naval Operation in World War II''. Vol. I: ''The Battle of the Atlantic'' e vol. X: ''The Atlantic Battle Won''. {{NoISBN}}
 
;Biografie
*{{en}} Peter Gretton, ''Convoy Escort Commander'', Londra. {{NoISBN}} (autobiografia di un comandante di un gruppo di scorta)
*{{en}} Denys Rayner, ''Escort: The Battle of the Atlantic'', Londra, William Kimber 1955. {{NoISBN}}
 
;Racconti generali della campagna
*{{en}} David Fairbank, ''Bitter Ocean: The Battle of the Atlantic, 1939–1945''. {{NoISBN}}
*{{en}} Donald Macintyre, ''The Battle of the Atlantic'', Londra 1961. {{NoISBN}}
*{{en}} Jürgen Rohwer, ''The Critical Convoy Battles of March 1943'', Londra, Ian Allan 1977. ISBN 0-7110-0749-7.
*{{en}} Dan van der Vat, ''The Atlantic Campaign'', 1988. ISBN 0-340-37751-8
 
;Altro
* {{cita libro|cognome=Enzo Angelucci, Paolo Matricardi|nome= |titolo=Guida agli aeroplani di tutto il mondo (vol. III)|edizione=1979 |editore=Arnoldo Mondadori Editore |città= MIlano|id={{NoISBN}}|cid=AngelucciMatricardi1979}}
 
== Voci correlate ==
* [[Battaglia dell'Atlantico (1914-1918)]]
* [[Lista degli assi di U-Boote]]
* [[Guerra sottomarina indiscriminata]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Battle of the Atlantic}}
 
{{Seconda guerra mondiale}}
{{Portale|Marina|seconda guerra mondiale|storia}}
 
[[Categoria:Battaglie e operazioni nell'Atlantico|Battaglia dell'Atlantico]]
 
== Collegamenti esterni ==
{{Link AdQ|he}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|lingua=en|url=http://www.the-sports.org/biathlon-jenny-jonsson-results-identity-s12-c2-b4-o31-w84823.html|titolo=Profilo su The-sports.org|accesso=1 novembre 2013}}
* {{cita web|lingua=sv|url=http://www.jennyjonsson.se/|titolo=Sito personale|accesso=1 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131102135825/http://www.jennyjonsson.se/|dataarchivio=2 novembre 2013|urlmorto=sì}}
 
{{portale|biografie|sport invernali}}
[[ar:معركة الأطلنطي (1939-1945)]]
[[ca:Batalla de l'Atlàntic (1939-1945)]]
[[cs:Druhá bitva o Atlantik]]
[[da:Slaget om Atlanten (1939-1945)]]
[[de:Atlantikschlacht]]
[[el:Μάχη του Ατλαντικού]]
[[en:Battle of the Atlantic (1939–1945)]]
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[[fr:Bataille de l'Atlantique (1939-1945)]]
[[he:המערכה באוקיינוס האטלנטי (1939 - 1945)]]
[[ja:大西洋の戦い (第二次世界大戦)]]
[[nl:Slag om de Atlantische Oceaan]]
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[[ru:Битва за Атлантику (1939—1945)]]
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[[sl:Bitka za Atlantik]]
[[sv:Slaget om Atlanten]]
[[tr:Atlantik Savaşı]]
[[uk:Битва за Атлантику (1939—1945)]]
[[vi:Trận chiến Đại Tây Dương (1939-1945)]]
[[zh:大西洋海戰 (1939年-1945年)]]