Maria Rita Rossa e Igor' Fëdorovič Stravinskij: differenze tra le pagine
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{{nota disambigua||Stravinskij (disambigua)|Stravinskij}}
{{Bio
|Nome =
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = anglicizzato e francesizzato in '''Igor Stravinsky'''
|PreData = {{russo| Игорь Фёдорович Стравинский}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Lomonosov
|LuogoNascitaLink = Lomonosov (città)
|GiornoMeseNascita = 17 giugno
|
|LuogoMorte = New York
|GiornoMeseMorte = 6 aprile
|AnnoMorte = 1971
|Epoca = 1900
|Attività = compositore
|Attività2 = direttore d'orchestra
|Nazionalità = russo
|Cittadinanza = francese
|NazionalitàNaturalizzato = statunitense
|FineIncipit = è stato un [[compositore]] e [[direttore d'orchestra]] [[Russia|russo]] [[Naturalizzazione|naturalizzato]] [[Francia|francese]] nel [[1934]], poi divenuto [[Stati Uniti d'America|statunitense]] nel [[1945]]
|Immagine = Igor_Stravinsky_LOC_32392u.jpg
|Didascalia = Igor' Stravinskij (circa [[anni 1930|anni trenta]])
}}
[[File:Igor Stravinsky 1946 (v).svg|230px|right]]
La maggior parte dei suoi lavori rientra nell'ambito del [[Neoclassicismo (musica)|neoclassicismo]] prima e della [[Serialismo|serialità]] poi, ma la sua popolarità presso il grande pubblico si deve ai 3 [[Balletto|balletti]] composti durante il suo primo periodo e creati in collaborazione con i [[Balletti russi]]: ''[[L'uccello di fuoco (balletto)|L'uccello di fuoco]]'' ([[1910]]), ''[[Petruška (balletto)|Petruška]]'' ([[1911]]) e ''[[La sagra della primavera]]'' ([[1913]]), opere che reinventarono il genere musicale del balletto. Stravinskij scrisse per ogni tipo di organico, spesso riutilizzando forme classiche. La sua [[opera omnia]] include composizioni d'ogni genere, dalle [[sinfonia|sinfonie]] alle [[miniature]] per [[pianoforte]].
{{Citazione|Recentemente ho visto Stravinsky...<br />
Dice: il mio ''[[L'uccello di fuoco (balletto)|Uccello di fuoco]]'', la mia ''[[Sagra della Primavera|Sagra]]'', come un bambino direbbe, la mia trottola, il mio cerchio. È proprio un bambino viziato che ogni tanto mette le dita nella musica. Si aggira come un giovane selvaggio,
con cravatte da pugno nell'occhio, baciando la mano alle signore, mentre al contempo pesta loro i piedi.
Da vecchio, sarà insopportabile, o meglio non sopporterà nessuna musica; ma per ora è straordinario!| [[Claude Debussy]]<ref>Tratto dalla lettera di Debussy a Robert Godet. 4 gennaio [[1916]] citato in: "I bemolle sono blu, lettere dal 1884 al 1918" di [[Claude Debussy]]. pag. 199</ref>}}
Ottenne anche grande fama come [[pianista]] e [[direttore d'orchestra]], dirigendo spesso le prime delle sue composizioni. Scrisse un'autobiografia, ''Chroniques de ma vie'', e un [[saggio]] teorico che racchiude una serie di lezioni tenute presso l'[[Università di Harvard|Universita di Harvard]] nell'anno accademico [[1939]]-[[1940]] intitolato ''Poetica della musica'', in cui l'autore affronta la genesi di un'opera musicale dissertando anche sulla storia musicale russa. Fra i vari concetti espressi senza dubbio la frase "la [[musica]] è incapace di esprimere niente altro che se stessa" è la più famosa e rappresentativa del compositore, che si rifà allo slogan francese ottocentesco "''l'art pour l'art''", conosciuto anche come "''Art for art's sake''" nella variante inglese.
In questa luce si può intendere il suo radicale anti-[[Richard Wagner|wagnerismo]]. Craft trascrisse inoltre numerose interviste con il compositore, in seguito pubblicate sotto il titolo di ''Conversazioni con Stravinskij''. Tipico russo cosmopolita, Stravinskij fu uno dei più apprezzati compositori del [[XX secolo]], sia nel mondo occidentale che nel suo paese d'origine.
== Biografia ==
Stravinskij nacque a Oranienbaum (oggi [[Lomonosov (città)|Lomonosov]]), nelle vicinanze di [[San Pietroburgo]], in [[Russia]], il 17 giugno 1882. La sua infanzia, dominata da un padre autoritario, fu la cosa più lontana dall'artista cosmopolita che sarebbe poi divenuto. Terzo di quattro figli, ebbe sempre rapporti difficili in famiglia. Trascorse i lunghi inverni nell'appartamento di città e le brevi estati in campagna, riportandone felici ricordi tra cui i canti delle donne dei villaggi che rimasero impressi indelebilmente nella sua memoria<ref>{{cita libro | nome=Igor | cognome=Stravinskij | titolo=Chroniques de ma vie | anno=1935 | editore=Editions Danoel | città=Parigi }}</ref>. Anche se il padre, [[Fëdor Ignat'evič Stravinskij]], era un celebre [[basso (voce)|basso]] del [[Teatro Mariinskij]], il giovane Igor non si dedicò alla musica fino ai nove anni quando intraprese lo studio del pianoforte; i suoi progressi furono rapidi, iniziò presto ad improvvisare e a leggere spartiti d'opera. Dopo il liceo fu indirizzato a studi di [[diritto|giurisprudenza]] a cui si dedicò senza convinzione, laureandosi tuttavia nel 1905; continuò comunque per proprio conto gli studi di armonia e contrappunto e di pianoforte con Madame Khachperova, che era stata alunna di [[Anton Rubinstein]]. All'università conobbe il figlio di [[Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov|Nikolaj Rimskij-Korsakov]], Vladimir, che divenne suo buon amico e che, nel 1902, gli fece conoscere il padre. Rimskij lo accolse inizialmente con riserva e gli sconsigliò di iscriversi al Conservatorio; in seguito, però, accettò di dargli lezioni private e lo prese come allievo. Il legame fra Stravinskij e il suo maestro durò fino alla morte di quest'ultimo nel 1908 e fu sempre caratterizzato da un grande affetto reciproco, anche se Stravinskij stesso ammise di ritenerlo piuttosto superficiale sia come uomo che come musicista<ref>{{cita libro | nome=Igor Stravinskij - | cognome=Robert Craft | titolo=Memories and Commentaries | anno=1962 | editore=Faber & Faber | città=London | }}</ref>. Stravinskij si considerò sempre autodidatta in qualità di compositore; pur avendo avuto insegnamenti preziosi sull'armonia e sull'orchestrazione da Rimskij, non lo ritenne mai all'altezza in materia di composizione.
[[File:Stravinsky Igor Postcard-1910.jpg|thumb|left|Igor' Stravinskij nel [[1903]]]]
I suoi primi studi ebbero come risultato la ''Sinfonia in mi bemolle'' nel 1907, opera convenzionale, la suite ''Le faune et la bergère'' e due lavori sinfonici, [[Feu d'artifice]] e lo [[Scherzo fantastique]], entrambi del 1908. Queste ultime opere attirarono l'attenzione di [[Sergej Djagilev]] che le ascoltò ai Concerti Ziloti il 6 febbraio 1909 a San Pietroburgo<ref>{{cita libro | nome=Robert | cognome=Siohan | titolo=Stravinsky | anno=1959 | editore=Editions du Seuil | città=Parigi }}</ref>. Alla morte del maestro Stravinskij, sinceramente addolorato, compose in sua memoria un [[Canto funebre (Stravinskij)|Canto funebre]] per coro e orchestra. Nel 1909 Djagilev gli commissionò l'orchestrazione di due brani di [[Chopin]] per il suo balletto [[Les Sylphides]], ma subito dopo gli chiese la composizione di un balletto originale, [[L'uccello di fuoco (balletto)|L'uccello di fuoco]], tratto da una fiaba russa.
Stravinskij nel 1910 lasciò la [[Russia]] per recarsi a [[Parigi]] per la prima rappresentazione della sua opera realizzata dai [[Balletti russi]] di Sergej Djagilev e con la coreografia di [[Michel Fokine|Michail Fokin]]. Il successo fu notevole e Stravinskij divenne subito celebre ponendosi all'attenzione della vita musicale europea. Il musicista si trasferì in Svizzera con la famiglia e l'anno seguente, con [[Petrushka (balletto)|Petruška]], realizzato ancora per Djagilev, ha composto un'opera in cui le sue caratteristiche musicali si sono nettamente delineate. Sarà però con [[La sagra della primavera]] che il musicista si porrà all'attenzione mondiale: la sua prima, il 29 maggio 1913 (coreografia di [[Vaclav Fomič Nižinskij|Vaslav Nijinskij]]), resterà famosa come ''La battaglia del Sacre'', ottenendo un successo clamoroso tra liti furibonde, insulti, denigrazioni ed entusiasmo delle avanguardie. Nel 1914 Stravinskij fece l'ultimo viaggio in Russia, dopo di che, a causa dello scoppio della guerra e successiva [[Rivoluzione d'ottobre]], fu costretto a stabilirsi in Svizzera, lasciando tutti i suoi beni in patria, e ad affrontare notevoli difficoltà economiche<ref>{{cita libro | nome=Igor | cognome=Stravinskij | titolo=op.citata | }}</ref>. In questo periodo fu aiutato da amici, ma ben presto riuscì ad attirare i committenti: molte delle sue opere furono da allora scritte per occasioni specifiche e generosamente retribuite.
Il musicista mostrava un inesauribile desiderio di imparare ed esplorare l'[[arte]], la [[letteratura]], la [[vita]]. Questo desiderio si manifestò in molte delle sue collaborazioni parigine. Per i Balletti russi ha anche lavorato con [[Pablo Picasso]] per l'allestimento di ''[[Pulcinella (balletto)|Pulcinella]]'' nel [[1920]], su musiche di [[Giovanni Battista Pergolesi|Pergolesi]], e con [[George Balanchine]] per ''[[Apollon musagète]]'' nel [[1928]]; collaborò anche con [[Jean Cocteau]] per il testo dell'''[[Oedipus Rex (Stravinskij)|Oedipus Rex]]'' nel [[1927]].
Relativamente alto di statura, ma non certo un bell'uomo secondo le convenzioni comuni, Stravinskij era tuttavia molto fotogenico, come ci dimostrano numerose sue immagini; era indubbiamente un "uomo di mondo" ed avendo innumerevoli conoscenze si chiacchierò molto su sue presunte avventure con donne della buona società, tra cui anche [[Coco Chanel]]. Stravinskij era però un uomo di famiglia che devolveva parte considerevole del suo tempo e delle sue spese ai figli. Era ancora giovane quando, il 23 gennaio [[1906]], sposò la cugina [[Katerina Nossenko]], che frequentava sin dall'infanzia. I due ebbero quattro figli, Fëdor (detto Theodore) nel 1907, Ludmilla nel 1908, Svjatoslav (detto Soulima) nel 1910 e Milena (detta Mika) nel 1914; rimasero sposati fino al [[1939]] quando Katerina morì di [[tubercolosi]], ma il legame sentimentale più significativo fu quello con la seconda moglie [[Vera de Bosset]] con la quale intrecciò una relazione già durante il primo matrimonio.
Quando Stravinskij e Vera si incontrarono, nei primi [[anni 1920|anni venti]], lei era sposata con il [[pittore]] e [[scenografo]] [[Serge Sudeikin]], ma presto cominciò la loro relazione che portò lei ad abbandonare il marito. Katerina ne venne presto a conoscenza e accettò la cosa come inevitabile e permanente. Dopo la sua morte, i due si sposarono a [[New York]]
nel 1940.
Stravinskij divenne presto un cosmopolita, acquisendo un acuto istinto per le questioni di lavoro e sembrando a suo agio e rilassato in molte grandi città. [[Parigi]], [[Venezia]], [[Berlino]], [[Londra]] e [[New York]]: tutte ospitarono sue apparizioni con successo, sia come pianista che come direttore d'orchestra. La maggior parte delle persone che lo conoscevano per via delle sue performance pubbliche ne parlava come di una persona cortese, gentile e servizievole. Ad esempio, [[Otto Klemperer]], che conosceva bene anche [[Arnold Schönberg|Schoenberg]], diceva di aver sempre trovato Stravinskij molto più cooperativo e più facile da trattare.
Il gusto di Stravinskij in campo [[letteratura|letterario]] era ampio e rifletteva il suo costante desiderio di nuove scoperte. I testi e le fonti per il suo lavoro partirono da un iniziale interesse nel [[Mitologia slava|folklore russo]], attraversarono gli autori classici e la [[liturgia]] latina, per fermarsi alla Francia contemporanea ([[André Gide]], con ''[[Perséphone]]''), alla letteratura inglese: Auden, [[Thomas Stearns Eliot]] e la [[poesia]] [[medioevo|medievale]] inglese. Negli anni 60 si interessò anche alla [[scrittura ebraica]] in [[Abramo e Isacco]].
Nel periodo fra le due guerre la sua attività fu molto intensa. Nel 1930 compose la [[Symphonie de Psaumes]], una delle sue opere più conosciute. Si stabilì definitivamente a Parigi e nel 1934 acquisì la cittadinanza francese. In questo periodo scrisse [[Perséphone]] (1934), [[Jeu de cartes]] (1936), il [[Concerto in mi bemolle "Dumbarton Oaks"]] (1938). Gli anni fra il 1939 e il 1940 furono i più bui per il compositore: vennero infatti a mancare, a breve distanza l'una dall'altra, la madre, la moglie e la figlia Mika; egli stesso fu a lungo ricoverato per una grave tubercolosi. Le sue composizioni però non risentirono di queste vicende; le implicazioni emotive delle sue esperienze umane non influenzarono mai la sua musica, infatti l'aspetto sentimentale non ha mai fatto parte della sua concezione dell'arte.
Nel [[1939]] partì per gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] dove fu chiamato per tenere un corso di poetica musicale ad [[Harvard]]. Sorpreso dagli eventi bellici si stabilì prima a Los Angeles e poi ad [[Hollywood]] e divenne cittadino naturalizzato nel [[1945]], vivendovi fino alla sua morte nel [[1971]]. Nel luglio 1941 realizzò, come aveva già fatto nel 1919 con [[La Marsigliese]], un arrangiamento dell'inno americano [[The Star-Spangled Banner]] eseguendolo in prima esecuzione a [[Boston]] il 14 ottobre di quell'anno; poiché le leggi del [[Massachusetts]] proibivano qualsiasi trascrizione dell'inno, Stravinskij non poté più eseguirlo, a seguito anche di un intervento della polizia locale<ref>{{cita libro | nome=Roman | cognome=Vlad | titolo=Strawinsky | anno=1958 | editore=Einaudi | città=Torino | p= 165 }}</ref>. Pur essendo russo, s'era adeguato già a vivere in Francia, ma traslocare ora così lontano all'età di cinquantotto anni dava una prospettiva veramente diversa. Per un certo periodo conservò un circolo di amici e conoscenti emigrati russi, ma infine si rese conto che questo suo comportamento non avrebbe favorito o sostenuto la sua vita intellettuale e professionale in quel paese. Mentre progettava di scrivere un'opera con [[Wystan Hugh Auden|W.H.Auden]], il futuro [[The Rake's Progress]], il bisogno di acquisire maggior familiarità con il mondo anglofono coincise con il suo incontro con il direttore d'orchestra e [[musicologo]] [[Robert Craft]]. Craft visse con Stravinskij fino alla sua morte, in qualità di [[interprete (lingua)|interprete]], [[cronaca (giornalismo)|cronista]], assistente direttore e [[factotum]] per infiniti compiti musicali e sociali. A differenza di molti altri compositori Stravinskij non si dedicò mai all'insegnamento, per sua stessa ammissione riteneva di non avere alcuna inclinazione al riguardo<ref>{{cita libro | nome=Igor Stravinskij - | cognome=Robert Craft | titolo=Colloqui con Stravinsky | anno=1977 | editore=Einaudi | città=Torino | p=176 }}</ref>.
Nel 1951 con l'opera The Rake's Progress, Stravinskij giunse al culmine e al termine del periodo ''neoclassico''.
Reinventandosi ancora una volta egli si accostò alla tecnica dodecafonica, soprattutto dopo la conoscenza dell'opera di [[Anton Webern]], compiendo un cammino progressivo che, grado per grado, lo portò a scrivere la [[Cantata (Stravinskij)|Cantata]] (1952), il [[Settimino (Stravinskij)|Settimino]] (1953), [[In memoriam Dylan Thomas]] (1954), il [[Canticum Sacrum]] nel 1955, il balletto [[Agon (balletto)|Agon]] del 1957 e [[Threni]] nel 1958. Questa sua "conversione" suscitò molti clamori e polemiche; in realtà bisogna considerare l'esperienza seriale di Stravinskij nell'ottica del suo bisogno di acquisire e ripensare modelli già storicizzati; appartenendo ormai al passato, la dodecafonia fu per lui un esempio da cui attingere e ricreare, scrivendo ex novo, secondo il suo personalissimo metro, brani musicali come aveva già fatto negli anni precedenti con musiche di epoche e di autori del passato<ref>{{cita libro | nome=Roman | cognome=Vlad | titolo=Strawinsky | anno=1958 | editore=Einaudi | città=Torino | p= 5 }}</ref>.
Viaggiò moltissimo, soprattutto in Europa, come direttore di concerti di sue composizioni. Nel [[1958]] diresse un concerto dedicato alle sue musiche al Teatro La Fenice con l'Orchestra Sinfonica ed il Coro del Norddeutscher Rundfunk di [[Amburgo]] ripreso dalla [[RAI]] e ''Oedipus Rex'' al [[Wiener Staatsoper]]. Nel [[1962]] accettò un invito a ritornare in patria per una serie di [[Concerto|concerti]], ma rimase un [[emigrazione|emigrato]] con forti radici in [[Civiltà occidentale|Occidente]]. Continuò a scrivere musica fin quasi alla fine della sua vita, ma dal 1967 in poi la sua salute andò man mano peggiorando e subì diversi ricoveri in clinica. Fu ancora in grado di viaggiare a Parigi e a Zurigo e a dedicarsi a trascrizioni da [[Il clavicembalo ben temperato]]. Nel 1969 si ammalò di una grave forma di bronchite, riacutizzazione della vecchia tubercolosi. Nel 1970, invitato in Italia<ref>{{cita libro | nome=Roman | cognome=Vlad | titolo=Strawinsky | anno=1958 | editore=Einaudi | città=Torino | p= 355 }}</ref>, annunciò di voler tornare in Europa lasciando la California facendo prima tappa a New York in attesa di trasferirsi a Parigi. Un edema polmonare lo costringerà però a rimanere a New York in un appartamento della Fifth Avenue dove si spegnerà a ottantotto anni nella notte fra il 6 e il 7 aprile 1971 per una crisi cardiaca.
Per sua espressa richiesta, la sua tomba è vicina a quella del suo collaboratore di vecchia data, Djagilev, a [[Venezia]] nel settore [[Chiesa ortodossa|ortodosso]] del [[Cimitero di San Michele (Venezia)|cimitero monumentale]] dell'[[San Michele (isola)|isola di San Michele]]. Secondo [[Robert Siohan]] il governo sovietico avrebbe offerto alla famiglia la possibilità di inumare il corpo a [[Leningrado]], ma la moglie del musicista rifiutò la proposta, certa di essere così fedele ai desideri del marito<ref>{{cita libro | nome=Robert | cognome=Siohan | titolo=op.citata | p= 157 }}</ref>. La sua vita ha racchiuso buona parte del [[XX secolo]], e anche molti degli [[Generi musicali|stili musicali]] classico moderni, influenzando altri compositori sia durante che dopo la sua vita. Fu sistemata una stella a suo nome al numero 6340 di Hollywood Boulevard, all'interno della [[Hollywood Walk of Fame]].
== Periodi stilistici ==
[[File:Igor Stravinsky & Nadia Boulanger 1937.jpg|upright=1.4|thumb|left|Stravinskij insieme a [[Nadia Boulanger]] nel [[1937]]]]
Nella carriera di Stravinskij possono distinguersi a grandi linee tre periodi stilistici.
* Il periodo russo
* Il periodo [[Neoclassicismo (musica)|neoclassico]]
* Il periodo [[Dodecafonia|dodecafonico]] o seriale
=== Il periodo russo ===
Il primo periodo stilistico di Stravinskij comincia quando a vent'anni conobbe [[Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov|Rimskij-Korsakov]] diventando suo allievo di composizione e dando vita alla ''Sinfonia in Mi bemolle'', alla suite ''Le faune et la bergère'' del 1905, e a due lavori sinfonici del 1908: [[Feu d'artifice]] e ''Scherzo fantastico'', scritti insieme a un canto funebre per la morte di Rimskij-Korsakov, andato perduto e ritrovato solo nel 2015; prosegue con il primo balletto ''L'uccello di fuoco'' che Stravinskij compose per [[Sergej Pavlovič Djagilev|Djagilev]] il quale aveva deciso di commissionarglielo dopo aver sentito ''Fuochi d'artificio'' e ''Scherzo fantastico'', i due lavori che aprirono la strada della fama al compositore.
''[[L'uccello di fuoco (balletto)|L'uccello di fuoco]]'', presentato a Parigi nel 1910, ebbe grande successo. Per quanto riguarda la partitura è da notare per la sua introduzione inusuale (terzine lente dei contrabbassi) e [[orchestrazione]] movimentata.
Anche ''Petruška'', d'altronde, si distingue, come ''L'uccello di fuoco'', per la sua partitura ed è il primo tra i balletti di Stravinskij a porre l'attenzione sulla tradizione russa: impressionò molto [[Debussy]] per il suo ritmo. Ma è il terzo balletto, ''[[La sagra della primavera|Le Sacre du Printemps]]'' del 1913 (un anno dopo l'altrettanto "scandaloso" ''[[Pierrot Lunaire (Schönberg)|Pierrot Lunaire]]'' di [[Arnold Schoenberg|Schoenberg]]), a venir generalmente considerato l'apoteosi del "periodo fauve" di Stravinskij.
Nel balletto il [[compositore]] mette in scena un rito pagano di inizio primavera proprio della Russia antica: una giovanetta veniva scelta per ballare fino allo sfinimento e la sua morte era un sacrificio offerto agli dei per renderli propizi in vista della nuova stagione. Molti i passaggi famosi, ma due degni di particolare nota: le note d'apertura del pezzo, suonate da un [[fagotto]] con note all'estremo del suo registro, quasi fuori estensione; l'accordo di otto [[nota musicale|note]] eseguito dagli archi e accentato dai [[corno (strumento musicale)|corni]] in contrattempo. La ritmica ossessiva a blocchi unita alla politonalità fece scandalo nella Parigi dell'epoca quasi come un secondo Wagner.
Nel 1914 Stravinskij realizzò ''[[Le rossignol|Le Rossignol]]'' (L'usignolo), opera in tre atti cominciata già durante gli studi con Rimskij-Korsakov: da questo lavoro il musicista ricaverà il poema sinfonico ''[[Le chant du rossignol]]'' del 1917.
Altre composizioni di questo periodo comprendono ''[[Renard (balletto)|Renard]]'' ([[1916]]), ''[[Histoire du soldat]]'' ([[1918]]), opere composte dopo l'abbandono di Pietroburgo e il trasferimento a [[Morges]], in Svizzera nel 1914.
L<nowiki>'</nowiki>''Histoire du soldat'' è un'opera da camera in cui Stravinskij fonde tutte le esperienze accumulate fino ad allora, dall'[[impressionismo]] alla [[politonalità]], dal [[cabaret]] al [[jazz]], genere in cui il compositore si interessò anche nella strumentazione, sostituendo il sassofono al fagotto, considerato più penetrante (nel 1918 compose anche ''[[Ragtime]] per undici strumenti''); l'ambientazione dell'opera è stata accostata da alcuni al cubismo: sono state trovate analogie proprio tra l'evoluzione dei linguaggi di Stravinskij e di [[Pablo Picasso|Picasso]], accostando il periodo russo-impressionista del compositore ai periodi rosa e blu del pittore.
Al contagio jazzistico non sfuggì Stravinskij che aveva manifestato senza riserve la sua attrazione per il [[ragtime]] più autentico. L'influsso sul compositore si palesa maggiormente nella sua ''Histoire du soldat'', ancor di più nel suo ''Ragtime per undici strumenti'' e in [[Piano rag music]] del 1919: brano - quest'ultimo - che il grande pianista polacco [[Arthur Rubinstein]] rifiutò di suonare, anche se scritto e pensato per lui dall'autore, perché troppo percussivo per la propria indole<ref>[[Gildo De Stefano]], ''Ragtime, jazz & dintorni'', [[Milano]] 2007 - Capitolo: ''Le influenze sugli autori della vecchia Europa''</ref>.
=== Il periodo neoclassico ===
[[File:Jumeirah Essex House May 2008.JPG|thumb|L'Essex House di [[New York]], l'[[hotel]] dove Stravinskij trascorse gli ultimi anni.]]
La fase successiva dello stile compositivo dell'artista, brevemente sovrapposta alla precedente, è inaugurata dal [[balletto]] ''[[Pulcinella (balletto)|Pulcinella]]'' ([[1920]]), su musiche di [[Giovanni Battista Pergolesi]]. Quest'opera presenta il tratto distintivo di questo periodo: il ritorno di Stravinskij agli stilemi della musica antica. Questa svolta neoclassica o meglio - per usare il termine preferito dal compositore - formalista, comportò l'abbandono delle grandi orchestre impiegate per i balletti. In queste nuove opere, scritte tra il 1920 e il [[1951]], Stravinskij opta per organici variamente ridotti, tali da conferire a ciascuna composizione una "tinta" caratteristica e unica.
Il Neoclassicismo di Stravinskij non è una rivisitazione del diatonismo come in [[Paul Hindemith]], anche se come lui taglia completamente ogni legame con l'Ottocento, ma è una ''contaminatio'' con il suo stile ritmico e politonale precedentemente affermato. Sarà in questa fase che Stravinskij si opporrà all'atonalismo di [[Arnold Schönberg]], che pure aveva già quasi sfiorato nel 1913 con le ''[[Tre poesie della lirica giapponese]]'' per voce e strumenti.<ref>Roman Vlad, ''Strawinsky'', Einaudi, 1958, pp. 62-63.</ref> Erroneamente Stravinskij viene spesso etichettato in maniera totale come neoclassico, anche per il richiamo del pagano della ''Sagra della Primavera'', ma ciò accade forse perché il periodo neoclassico è uno dei più fertili per il compositore.
A ''Pulcinella'' seguono anche altre composizioni ancora ricche di atmosfera russa come [[Sinfonie di strumenti a fiato]] (1920), scritte in onore di [[Claude Debussy|Debussy]], l'[[Ottetto (Stravinskij)|Ottetto per strumenti a fiato]] ([[1923]]), ''[[Mavra]]'', [[opera buffa]] in un atto (1923), ''[[Les noces]]'', balletto per quattro pianoforti e percussioni con coro misto e 4 voci soliste (1923). Altre opere come l'[[opera]]-[[Oratorio (musica)|oratorio]] in latino ''[[Oedipus Rex (Stravinskij)|Edipo Re]]'' ([[1927]]) e i balletti ''[[Il bacio della fata|Le baiser de la fée]]'' (su temi di [[Pëtr Il'ič Čajkovskij|Čajkovskij]]) e ''[[Apollon musagète]]'', entrambi del [[1928]], continuano lungo questa linea.
Lavori più ampi di questo periodo sono tre [[sinfonia|sinfonie]]: la [[Sinfonia di Salmi]] ([[1930]]) lavoro particolare vicino forse solo all’''Edipo Re'', per orchestra con due pianoforti che fanno da scheletro armonico di sostegno (si divide in tre movimenti che corrispondono ai salmi 39, 40 e 150; nel secondo movimento viene usata la forma della fuga), la [[Sinfonia in do (Stravinskij)|Sinfonia in do]] ([[1940]]) e la [[Sinfonia in tre movimenti]] ([[1945]]). ''[[Perséphone]]'' ([[1934]]), melodramma per recitante, tenore, coro e orchestra e il balletto ''[[Orpheus (balletto)|Orpheus]]'' ([[1948]]) segnano l'interesse di Stravinskij per i [[Mitologia greca|miti greci]]. Da ricordare anche [[Jeu de cartes]], balletto in tre mani del 1936.
Il vertice di questo periodo è l'opera ''[[La carriera di un libertino]]'' (The Rake's Progress), melodramma in tre atti completato e messo in scena in prima rappresentazione assoluta al [[Gran Teatro La Fenice|Teatro La Fenice]] di [[Venezia]] nel [[1951]] dal complesso del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]] con [[Elisabeth Schwarzkopf]] e diretto dal compositore. Quest'opera, scritta su un libretto di [[Wystan Hugh Auden|Auden]] e Chester Kallman, basata sugli schizzi di [[William Hogarth|Hogarth]], racchiude tutto ciò che il compositore aveva perfezionato nei precedenti 30 anni del suo periodo neoclassico. La musica è diretta ma capricciosa; prende spunto dall'[[armonia]] tonale classica ma anche intervalla sorprendenti [[dissonanza|dissonanze]]; comprende il marchio di fabbrica di Stravinskij, i "contro ritmi"; contemporaneamente ritorna alle opere e ai temi di [[Claudio Monteverdi|Monteverdi]], [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]. L'opera, oltre a [[Duetto|duetti]], [[Terzetto|terzetti]], [[Cavatina|cavatine]] e [[Cabaletta|cabalette]] virtuosistiche contiene persino il [[Recitativo#Recitativo secco|recitativo secco]] al [[clavicembalo]]. Lo scalpore suscitato da quest'opera portò Stravinskij a concludere che la sua rivisitazione del passato non poteva più progredire, aveva raggiunto il "limite consentito", considerazione che lo portò a mutare radicalmente stile, abbracciando il [[serialismo]] [[Anton Webern|weberniano]] della [[Seconda scuola di Vienna|Scuola di Vienna]].
=== Il periodo dodecafonico o seriale ===
[[File:Stamp of Ukraine s822.jpg|thumb|left|Francobollo [[Ucraina|ucraino]] commemorativo di Igor' Stravinskij]]
Solo dopo la morte di [[Arnold Schönberg]], l'inventore della [[dodecafonia]], nel [[1951]], Stravinskij cominciò a usare questa tecnica nelle sue opere, dopo aver conosciuto la musica dell'allievo di Schönberg [[Anton Webern]]. Senza dubbio, il compositore fu aiutato nella comprensione del metodo dodecafonico (e forse nella conversione ad esso) dal suo confidente e aiutante [[Robert Craft]], che da lungo tempo perorava la modifica. Conseguentemente, Stravinskij spese i quindici anni successivi componendo opere in questo stile.
Cominciò a cimentarsi con la tecnica dodecafonica per la prima volta, in modo parziale, nel [[Settimino (Stravinskij)|Settimino]] scritto fra il ([[1952]]) e il 1953, e in piccole opere vocali come la [[Cantata (Stravinskij)|Cantata]] scritta fra il 1951 e il 1952, ''Three Songs from Shakespeare'' ([[1953]]) e [[In memoriam Dylan Thomas]] ([[1954]]) per voce e strumenti, come se stesse sperimentando il sistema. Successivamente cominciò ad espandere il suo uso di questa tecnica in lavori spesso basati sulle [[bibbia|Sacre Scritture]], come ''Threni, id est Lamentationes Jeremiae Prophetae'' rappresentato per la prima volta con l'Orchestra Sinfonica ed il Coro della Norddeutscher Rundfunk di Amburgo nel [[1958]] alla [[Scuola Grande di San Rocco]] per La Fenice, [[A Sermon, a Narrative and a Prayer]] ([[1961]]), [[Canticum Sacrum]] ([[1955]]), prima opera in cui il musicista usa la tecnica dodecafonica vera e propria, la cui prima esecuzione assoluta è avvenuta nella [[Basilica di San Marco]] per il [[Teatro La Fenice]] di [[Venezia]] nel [[1956]] unitamente a una trascrizione fatta da Stravinskij del corale di [[Johann Sebastian Bach]] ''Von Himmel Hoch''. [[The Flood (Stravinskij)|The Flood]] ([[1962]]) è il primo lavoro scritto da Stravinskij per la televisione ed è un'opera complessa dove l'elemento seriale dialoga con musica più tradizionale; il musicista diresse quest'opera al Teatro alla Scala unitamente a ''Oedipus Rex'' nel [[1963]] con l'Orchestra [[Philharmoniker Hamburg|Filarmonica Statale di Amburgo]]. Nel [[1955]] avviene la prima esecuzione assoluta nella Symphony Hall di Boston di "Greeting Prelude" per orchestra con la direzione di [[Pierre Monteux]]. Un'importante opera di transizione in questo periodo del lavoro di Stravinskij fu un ritorno al [[balletto]]: [[Agon (balletto)|Agon]], per dodici [[ballerino|ballerini]], composto tra il [[1953]] e il [[1957]] in cui richiami modali legano questo lavoro a musiche del passato. ''Agon'' può essere visto come una sorta di compendio dell'arte di Stravinskij, dato che contiene molti spunti che si ritrovano in gran parte dell'arco della sua vita compositiva, sia essa neoclassica o seriale: svolazzi ritmici e sperimentazioni, ingenuità armoniche e un abile "orecchio" per un'orchestrazione impetuosa e autoritaria. In effetti, queste caratteristiche sono quelle che fanno la produzione di Stravinskij così unica se comparata con le opere di compositori seriali a lui contemporanei.
La fase serialista di Stravinskij fu un importante punto di svolta, essendo un antagonista della scuola schönberghiana: egli vedeva nel serialismo un formale e rigoroso recupero delle antiche forme contrappuntistiche rinascimentali - precisamente fiamminghe - a cui il serialismo è legato. Si può vedere quindi questa fase di Stravinskij come un neoclassicismo indiretto, un neoclassicismo di citazione che lo porterà a comporre il ''Monumentum pro Gesualdo da Venosa ad CD Annum'', per strumenti a fiato e archi, una delle ultime importanti opere della sua vita, diretto dal compositore in prima esecuzione mondiale nella Sala dello Scrutinio del [[Palazzo Ducale (Venezia)|Palazzo Ducale]] per il Teatro La Fenice nel [[1960]]. L'ultima opera importante del compositore sono certamente i [[Requiem Canticles]] scritti fra il 1965 e il 1966 dove, oltre a un contrappunto rigorosissimo, Stravinskij recupera richiami tonali ed elementi arcaici in una musica altamente drammatica che testimonia la sua fede profonda.
== Stile ==
[[File:Stravinsky and Fulwaagder at piano.jpg|thumb|left|Stravinskij al pianoforte insieme a [[Wilhelm Furtwängler]].]]
La produzione di Stravinskij è quanto mai eterogenea. Egli impiegò stili diversi e si cimentò in tutti i [[generi musicali]]. Reinventò la forma del [[balletto]] e incorporò nel suo linguaggio musicale culture e tradizioni tra loro lontane, nel tempo e nello spazio. Stravinskij cominciò a ripensare il suo uso del [[motivo (musica)|motivo]] e dell'[[ostinato]] già ai tempi del balletto ''[[L'uccello di fuoco (balletto)|L'Uccello di fuoco]]'' (''L'Oiseau de feu''), in cui si nota anche un uso sapiente e innovativo del silenzio, anche se l'uso di questi elementi musicali raggiunse l'apice nella ''[[La sagra della primavera|Sagra della primavera]]'' (''Le Sacre du printemps'').
Lo sviluppo del motivo musicale, che usa una distinta frase musicale successivamente alterata e sviluppata lungo un brano, ha le sue radici nelle [[sonata|sonate]] dell'era di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]. Il primo maggiore innovatore in questo metodo fu [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]; il celebre motivo d'apertura della Quinta Sinfonia riappare in tutta l'opera con sorprendenti e fresche variazioni. Ad ogni modo, l'uso da parte di Stravinskij dello sviluppo dei motivi musicali fu unico per la maniera in cui sviluppò i suoi motivi. Ne ''Le Sacre du printemps'' introduce variazioni "additive", quelle che aggiungono o sottraggono una nota a un motivo, senza riguardo alle modifiche metriche.
Lo stesso balletto è degno di nota per il suo uso massiccio dell<nowiki>'</nowiki>''ostinato''. Il passaggio più conosciuto è formato da un ''ostinato'' di 8 note da parte degli archi accentato da 8 corni che si può ascoltare nella sezione "Danza degli auguri primaverili". Questo è forse il primo caso in musica di un ''ostinato'' "allargato" che non viene usato né per variazione né per accompagnamento della [[melodia]]. In altri momenti in quest'opera Stravinskij "nasconde" altri ''ostinato'' opposti tra loro, senza riguardo all'[[armonia]] o al [[tempo (musica)|tempo]], creando uno zibaldone musicale, equivalente di un quadro [[cubismo|cubista]].
Questi passaggi sono da tenere in considerazione non solo per la loro qualità di ''pastiche'' ma anche per la loro lunghezza, in quanto il Nostro li tratta come una sezione musicale completa e separata. L'orchestrazione è postromantica e conta 5 flauti, 4 oboi, 1 corno inglese, 5 clarinetti, 4 fagotti, 1 controfagotto, 8 corni, 5 trombe, 3 tromboni, 2 tube e un organico vastissimo di percussioni (2 percussionisti ai timpani). Stravinskij non è paragonabile a nessun compositore russo del periodo poiché da un punto di vista ritmico e armonico è più vicino a [[Béla Bartók]], anche se c'è una fondamentale differenza di carattere musicale, essendo Bartók un etnomusicologo. Queste tecniche sopra citate anticipano di alcuni decenni i lavori minimalisti di compositori come [[Terry Riley]] e [[Steve Reich]].
=== Gli scritti ===
Stravinskij pubblicò sia le sue memorie dall'infanzia al 1935 in ''Chroniques de ma vie'', dove viene registrata una descrizione della sua vita, del suo percorso stilistico, creativo ed ideologico, sia le sintesi delle lezioni che tenne alla [[Harvard University]] in ''Poétique musicale'' del 1942. Esistono inoltre alcuni brevi scritti, databili fra il 1921 e il 1940, che Stravinskij non pubblicò, ma che sono stati ritrovati, raccolti e pubblicati da ''Eric Walter White'' nel suo testo sul compositore, ''Strawinsky the composer and his works'', in una appendice dal titolo ''Various writings reprinted''.
=== Citazioni e rivisitazioni ===
Stravinskij usò la tecnica, oggigiorno molto attuale, che possiamo considerare addirittura [[postmodernismo|postmoderna]], della citazione musicale diretta e dell'imitazione già nel [[1920]] nel balletto ''[[Pulcinella (balletto)|Pulcinella]]''. Basandosi sulla musica di [[Giovanni Battista Pergolesi|Pergolesi]], alcune volte riproducendola direttamente e altre semplicemente reinventandola, crea un'opera nuova e "fresca". Userà la stessa tecnica nel balletto ''[[Il bacio della fata]]'' del [[1928]]. Qui è la musica di [[Pëtr Il'ič Čajkovskij|Čajkovskij]], nello specifico alcuni brani non orchestrali, che Stravinskij utilizza citandoli o rivisitandoli unitamente ad altri suoi originali ispirati allo stile del compositore che ammirava. Questo "prestito" compositivo sarà molto in voga negli [[anni 1960|anni sessanta]], come nella ''Sinfonia'' di [[Luciano Berio]].
=== L'utilizzo del materiale popolare ===
Ci furono altri compositori nella prima metà del [[XX secolo]] che collezionarono e aumentarono la [[musica folk]] della loro patria d'origine, usando questi temi nelle loro opere. Esempi degni di nota sono [[Béla Bartók]] e [[Zoltán Kodály]]. Già in ''Le Sacre du Printemps'' Stravinskij si rinnova per l'ennesima volta nel suo uso dei temi popolari. Li spoglia fino ai loro elementi più basilari, sola melodia, e spesso li contorce e modifica oltre ogni possibile riconoscimento con note aggiuntive, [[inversione (musica)|inversioni]], [[diminuzione (musica)|diminuzioni]] e altre tecniche. Lo fa così magistralmente, in effetti, che solo con studi recenti, come ''Stravinsky and the Russian Traditions: A Biography of the Works Through Mavra'' di [[Richard Taruskin]], gli analisti sono riusciti a ricostruire il materiale originale dell'ispirazione di qualche brano di ''Le Sacre''.
=== Innovazioni orchestrali ===
[[File:Stravinskygrave.jpg|upright=1.4|thumb|La tomba di Stravinskij nel [[Cimitero di San Michele (Venezia)|cimitero di San Michele]], a [[Venezia]]]]
Il periodo tra la fine del [[XIX secolo]] e l'inizio del [[XX secolo]] fu un tempo straripante di innovazioni orchestrali. Compositori come [[Anton Bruckner]] e [[Gustav Mahler]] erano ben considerati per le loro abilità nel comporre per questo mezzo. A loro volta, vennero influenzati dall'espansione dell'orchestra tradizionale classica di [[Richard Wagner]] che promuoveva un uso di grandi masse di [[strumento musicale|strumenti]], spesso di tipo inusuale.
Stravinskij continuò questa tendenza [[romanticismo|romantica]] di scrivere per orchestre enormi, solo nei suoi primi balletti; ma fu quando cominciò ad allontanarsi da questa via che iniziò a innovare con l'introduzione di combinazioni insolite di strumenti. Ad esempio, ne ''L'Histoire du Soldat'' gli strumenti usati sono [[clarinetto]], [[fagotto]], [[trombone]] (basso e tenore), [[tromba]], violino, contrabbasso e [[Strumento a percussione|percussioni]], un insieme alquanto sorprendente per quel periodo ([[1918]]).
Tutto ciò diverrà praticamente uno [[stereotipo]] nella musica del dopoguerra. Un'altra modifica degna di nota attribuibile in parte a Stravinskij è lo sfruttamento dei suoni estremi raggiungibili dagli strumenti musicali. Il passaggio più famoso in questo campo è l'inizio de ''Le Sacre du Printemps'', dove il compositore usa le note sovracute del fagotto per simulare il risveglio di un mattino primaverile.
Si deve anche notare che compositori come [[Anton Webern]], [[Alban Berg]] e il succitato [[Arnold Schönberg|Schönberg]] avevano già esplorato alcune di queste tecniche orchestrali e musicali all'inizio del XX secolo, anche se la loro influenza sulle generazioni successive di musicisti fu eguagliata, se non superata, da quella di Stravinskij.
== La critica ==
"La musica di ''Le Sacre du Printemps'' oltrepassa ogni descrizione verbale. Dire che è un suono orrendo è un eufemismo. Vi si può certamente riconoscere un ritmo incitante. Ma in pratica non ha nessuna relazione con la musica come la maggior parte di noi la considera." ''Musical Times, [[Londra]], 1º agosto [[1913]] ([[Nikolaj Leonidovič Slonimskij|Nicolas Slonimsky]], [[1953]])''
"Tutti i segni indicano una forte reazione contro l'incubo del rumore e dell'eccentricità che era tra i lasciti della guerra....Cosa ne è stato delle opere che formavano il programma del concerto di Stravinskij che ha creato tale agitazione, solo qualche anno fa? Praticamente la totalità sono già archiviate, e lì rimarranno fino a quando qualche nevrotico sfinito e spossato sentirà nuovamente il desiderio di mangiare cenere e riempirsi lo stomaco con un vento orientale" ''Musical Times'', Londra, ottobre [[1923]] (ibid.)
Il compositore [[Constant Lambert]] (nel [[1936]]) descrisse opere come ''L'Histoire du Soldat'' come contenenti "essenzialmente astrazione a sangue freddo". Inoltre, i "frammenti melodici (nella stessa opera) sono loro stessi senza alcun significato. Sono puramente successioni di note che possono essere divise in modo conveniente in gruppi di 3, 5 o 7 e sistemate contro altri gruppi matematici", e la cadenza per l'assolo di percussioni è "purezza musicale...raggiunta attraverso una specie di castrazione musicale". Paragona la scelta di Stravinskij "delle più monotone e meno significanti frasi" a quelle di [[Gertrude Stein]] nel suo libro del [[1922]] ''Helen Furr e Georgine Skeene'' "Everday they were gay there, they were regularly gay there everyday", "i cui effetti sarebbero ugualmente apprezzabili da qualcuno con nessuna conoscenza dell'inglese",
Nel suo libro ''Philosophy of Modern Music'' ([[1948]]), [[Theodor Adorno]] definisce Stravinskij un acrobata, un funzionario statale, un manichino da sarta, psicotico, infantile, fascista, e devoto solo al denaro. Parte degli errori del compositore, nell'opinione di Adorno, era il suo neoclassicismo, ma più importante era "lo pseudomorfismo della pittura" della sua musica, che riproduceva il ''tempo spazio'' piuttosto che il ''tempo durata'' di [[Henri Bergson]]. "Un inganno caratterizza tutti gli sforzi formali di Stravinskij: il tentativo della sua musica di ritrarre il tempo come in un dipinto di circo e di presentare i complessi temporali come fossero spaziali. Questo inganno, comunque, presto si esaurisce". ([[1948]])
In anni recenti, Mario Baroni ha rivalutato la poetica stravinskijana attribuendole un fondo di assoluto pessimismo, il pessimismo «di un grande artista che celebra la sua sfiducia nelle funzioni della sua arte e lo dichiara a un pubblico che era ancora così ingenuo da credere a quelle romantiche fandonie». Sostanzialmente, al di là delle intenzioni stesse del musicista, la musica di Stravinskij costituisce uno sberleffo e una rottura quasi perfida del quadro culturale borghese del primo Novecento.<ref>Mario Baroni, ''Nascita e decadenza delle avanguardie storiche'', Enciclopedia della musica, I, Il Novecento, Torino 2001, pp. 14-15</ref>
== Media ==
* {{Link audio|Igor Stravinsky - 3 Pieces for Clarinet Alone.ogg|3 Pezzi per Clarinetto Solo}}
== Composizioni ==
=== Balletti ===
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* ''[[L'uccello di fuoco (balletto)|L'uccello di fuoco]]'' ([[1910]])
* ''[[Petrushka (balletto)|Petruška]]'' ([[1911]])
* ''[[La sagra della primavera]]'' ([[1913]])
* ''[[Renard (balletto)|Renard]]'' ([[1916]])
* ''[[Pulcinella (balletto)|Pulcinella]]'' ([[1920]])
* ''[[Les Noces]]'' ([[1923]])
* ''[[Apollon musagète]]'' ([[1928]])
* ''[[Il bacio della fata]]'' ([[1928]])
* ''[[Jeu de cartes]]'' ([[1936]])
* ''[[Scènes de ballet]]'' ([[1944]])
* ''[[Orpheus (balletto)|Orpheus]]'' ([[1947]])
* ''[[Agon (balletto)|Agon]]'' ([[1957]])
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=== Opera/Teatro ===
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* ''[[Le rossignol]]'' ([[1914]])
* ''[[Histoire du soldat]]'' ([[1918]])
* ''[[Mavra]]'' ([[1922]])
* ''[[Oedipus rex (Stravinskij)|Oedipus rex]]'' ([[1927]])
* ''[[Perséphone]]'' ([[1934]])
* ''[[The Rake's Progress]]'' ([[1951]])
* ''[[The Flood (Stravinskij)|The Flood]]'' ([[1962]])
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=== Musica da camera ===
{{div col }}
* ''[[Ragtime (Stravinskij)|Ragtime]]'' per 11 strumenti ([[1918]])
* ''[[Tre pezzi per clarinetto solo]]'' ([[1919]])
* ''[[Ottetto (Stravinskij)|Ottetto]]'' ([[1923]])
* ''[[Duo concertante]]'' ([[1932]])
* ''[[Settimino (Stravinskij)|Settimino]]'' ([[1953]])
* ''[[Doppio canone]] per quartetto d'archi'' ([[1959]])
* ''[[Epitaphium]] per Flauto, Clarinetto e Arpa'' (1959)
* ''[[Monumentum pro Gesualdo da Venosa ad CD Annum]]'' ([[1960]])
* ''Tre pezzi per quartetto''
* ''Concertino per quartetto d'archi''
* ''Concertino per 12 strumenti''
* ''Pastorale per 5 strumenti''
* ''Histoire du Soldat'' suite per Clarinetto, Violino e pianoforte''
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=== Musica corale ===
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* ''[[Le Roi des étoiles]]'' per coro maschile e orchestra ([[1912]])
* ''Pater Noster'' ([[1926]])
* ''[[Symphonie de Psaumes]]'' ([[1930]])
* ''Babel'', cantata per recitante, coro maschile e orchestra ([[1944]])
* ''[[Messa (Stravinskij)|Messa]]'' ([[1948]])
* ''[[Cantata (Stravinskij)|Cantata]]'' per soli, coro femminile e strumenti ([[1951]]-[[1952]])
* ''[[Canticum Sacrum]]'' ([[1955]])
* ''[[Threni]]'' ([[1958]])
* ''[[A Sermon, a Narrative and a Prayer]]'' ([[1961]])
* ''[[Introitus (Stravinskij)|Introitus]]'' ([[1965]])
* ''[[Requiem Canticles]]'' ([[1966]])
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=== Composizioni per orchestra ===
{{div col }}
* ''Sinfonia in mi bemolle maggiore'', op. 1 ([[1907]])
* ''[[Scherzo fantastique]]'', op. 3 ([[1908]])
* ''[[Feu d'artifice]]'', op. 4 ([[1908]])
* [[Canto funebre (Stravinskij)|Canto funebre]], op. 5 ([[1908]])
* ''[[Le Chant du rossignol]]'' ([[1917]])
* ''[[Sinfonie di strumenti a fiato]]'' (1921)
* ''[[Concerto per violino (Stravinskij)|Concerto per violino in re]]'' ([[1931]])
* ''[[Concerto in mi bemolle "Dumbarton Oaks"]]'' ([[1938]])
* ''[[Sinfonia in do (Stravinskij)|Sinfonia in do]]'' ([[1940]])
* ''[[Danses concertantes]]'' (1941-1942)
* ''[[Circus Polka]]'' ([[1942]])
* ''[[Four norwegian moods]]'' ([[1942]])
* ''Ode'' ([[1943]])
* ''Scherzo à la russe'' (1943-1944)
* ''[[Sinfonia in tre movimenti]]'' (1942-1945)
* ''[[Ebony Concerto]]'' ([[1945]])
* ''[[Concerto in re per archi]]'' ([[1946]])
* ''Greeting Prelude'' ([[1955]])
* ''[[Variazioni (Stravinskij)|Variazioni]]'' ([[1963]]-[[1964]])
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=== Composizioni per pianoforte ===
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* ''Tarantella'' ([[1898]])
* ''[[Scherzo (Stravinskij)|Scherzo]]'' ([[1902]])
* ''[[Sonata in Fa diesis minore (Stravinskij)|Sonata in Fa diesis minore]]'' ([[1903]]-[[1904]])
* ''Quatre Études'', op. 7 ([[1908]])
* ''[[Tre pezzi facili per pianoforte a quattro mani]]'' ([[1914]]-[[1915]])
* ''[[Cinque pezzi facili per pianoforte a quattro mani]]'' ([[1916]]-[[1917]])
* ''Studio per pianola'' ([[1917]])
* ''Valse pour les enfants'' (1917)
* ''[[Piano rag music]]'' ([[1919]])
* ''Les cinq doigts'' ([[1921]])
* ''[[Sonata (Stravinskij)|Sonata]]'' ([[1924]])
* ''[[Concerto per pianoforte e fiati]]'' (1924)
* ''[[Serenata in La]]'' ([[1925]])
* ''[[Capriccio (Stravinskij)|Capriccio]]'' per pianoforte e orchestra ([[1929]])
* ''[[Concerto per due pianoforti soli]]'' ([[1931]]-[[1935]])
* ''[[Tango (Stravinskij)|Tango]]'' per pianoforte ([[1940]])
* ''[[Sonata per due pianoforti]]'' ([[1943]]-[[1944]])
* ''[[Movimenti per pianoforte e orchestra]]'' ([[1958]]–[[1959]])
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=== Composizioni vocali da camera ===
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* ''Nube tempestosa'', romanza per voce e pianoforte ([[1902]])
* ''I funghi vanno alla guerra'', per basso e pianoforte ([[1904]])
* ''Pastorale'', per voce e pianoforte ([[1907]])
* ''[[Deux poèmes de Paul Verlaine]]'', per baritono e pianoforte ([[1910]])
* ''[[Due poesie di Konstantin Bal'mont]]'', per soprano, tenore e pianoforte ([[1911]])
* ''[[Tre poesie della lirica giapponese]]'', per voce e orchestra da camera ([[1913]])
* ''[[Pribautki]]'', per voce e orchestra da camera ([[1914]])
* ''[[Berceuses du chat]]'', per contralto e tre clarinetti ([[1915]]-[[1916]])
* ''[[Three songs from William Shakespeare]]'', per mezzosoprano, flauto, clarinetto e viola ([[1953]])
* ''[[Four songs (Stravinskij)|Four Songs]]'', per voce ed ensembe strumentale ([[1954]])
* ''[[In memoriam Dylan Thomas]]'', per tenore, quartetto d'archi e quattro tromboni ([[1954]])
* ''[[Abramo e Isacco]]'', per voce e orchestra ([[1962]]-[[1963]])
* ''[[Elegy for J.F.K.]]'', per baritono o mezzosoprano e tre clarinetti ([[1964]])
* ''[[The Owl and the Pussycat (composizione)|The Owl and the Pussycat]]'', per voce e pianoforte ([[1966]])
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== Scritti ==
* ''Poétique musicale sous forme de six leçons'', Cambridge, Mass. 1942 trad. italiana di [[Lino Curci]], [[Edizioni Curci]], Milano, 1942.
* ''Croniques de ma vie'', Edition Danoel 1935 trad. italiana di Alberto Mantelli, Feltrinelli, Milano, 1979
== Discografia parziale come direttore ==
* Stravinsky, Stravinsky Conducts Le Sacre Du Printemps/Petroushka - Columbia Symphony Orchestra, 1960 Columbia Masterworks – [[Grammy Award al miglior album di musica classica]] [[1962]] e [[Grammy Hall of Fame Award]] [[2000]] per Petroushka
* Stravinsky, Violin Concerto In D Major - Stravinsky/Stern/Columbia Symphony Orchestra, 1962 CBS – [[Miglior interpretazione solista di musica classica con orchestra (Grammy)]] [[1963]]
* Igor Stravinsky, Stravinsky Conducts Stravinsky: The Firebird - Columbia Symphony Orchestra - 1962 Columbia/CBS - [[Grammy Award]] for Best Orchestral Performance [[1963]]
* Igor Stravinsky and the Columbia Symphony Orchestra - Stravinsky Conducts Firebird Suite/Petrushka Suite - 1967 Columbia/CBS - [[Grammy Award]] for Best Orchestral Performance [[1968]]
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Alfredo Casella]], ''Igor Strawinski'', Roma, Formiggini, 1<sup>a</sup> ed., 1926, Brescia, La Scuola, 2<sup>a</sup> ed. 1951, 3<sup>a</sup> ed. 1961; nuova edizione a cura di Benedetta Saglietti e Giangiorgio Satragni, prefazione di Quirino Principe, Roma, Castelvecchi, 2016
* André Schaeffner, ''Strawinsky'', Paris, Les Editions Rieder, 1931
* Domenico De' Paoli, ''L'opera di Stravinskij'', Milano, 1931 (nuova edizione riveduta col titolo ''Igor Stravinskij. Da «L'oiseau de feu» a «Persefone»'', Torino, 1934)
* [[Gian Francesco Malipiero]], ''Igor Stravinskij'', Venezia, Cavallino, 1945
* Robert Craft, Alessandro Piovesan e [[Roman Vlad]], ''Le musiche religiose di Igor Stravinsky'', Venezia, Lombroso, 1956
* [[Roman Vlad]], ''Strawinsky'', Torino, Einaudi, 1958 (2ª ed., 1973; 3ª ed., 1983)
* [[Robert Siohan]], ''Stravinsky'', Parigi, Éditions du Seuil, 1959
* Giampiero Tintori, ''Stravinski'', Milano, Nuova Accademia, 1964 (2ª edizione riveduta, 1979)* [[Pierre Boulez]], “Stravinsky rimane”, in ''Note di apprendistato'', Torino, Einaudi, 1968
* Giorgio Pestelli, ''Il giovane Stravinski. (1906-1913)'', Torino, Giappichelli, 1973
* Igor Stravinskij e Robert Craft, ''Colloqui con Stravinskij'' (ed. orig. ''Conversations with Igor Stravinsky'', ''Memories and Commentaries'', ''Expositions and Developments'', Faber and Faber e Doubleday), Torino, [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]], 1977
* Allen Forte, ''The Harmonic Organization of the Rite of Spring'', New Haven and London, Yale University Press, 1978
* Eric Walter White, ''Stravinskij'', trad. italiana di Maurizio Papini, Milano, Mondadori, 1983
* Pieter C. van den Toorn, ''The Music of Igor Stravinsky'', New Haven, Yale University Press, 1983
* André Boucourechliev, ''Stravinsky'', trad. italiana di Lorenzo Pellizzari, Milano, Rusconi, 1984 (2ª ed., 1996)
* [[Massimo Mila]], ''Compagno Strawinsky'', Torino, Einaudi, 1985
* Gianfranco Vinay, ''Stravinsky neoclassico. L'invenzione della memoria nel '900 musicale'', Venezia, Marsilio, 1987
* Gianfranco Vinay (a cura di), ''Stravinskij'', Bologna, Il Mulino, 1992
* Carlo Migliaccio, ''I balletti di Igor Stravinskij'', Milano, Mursia, 1992
* [[Richard Taruskin]], ''Stravinsky and the Russian Traditions: A Biography of the Works through ''Mavra, Berkeley and Los Angeles, University of California Press, 1996
* [[Richard Taruskin]], ''Le sacre du printemps. Le tradizioni russe, la sintesi di Stravinsky'', trad. italiana di Daniele Torelli, Milano-Roma, BMG Publications, 2002
* [[Roman Vlad]], ''Architettura di un capolavoro. Analisi della ''Sagra della primavera'' di Igor Stravinsky'', Torino, BMG Publications, 2005
* Gianluigi Passaro, ''Il vento prima che soffi. Gli orizzonti dell'inconscio ne'' Le Sacre du Printemps'' di Igor Stravinskij'', Roma, Edizioni Kappa, 2010
* [[Jonah Lehrer]]. ''[[Proust era un neuroscienziato]]''. Torino, Codice Edizioni, 2008
* Mark McFarland, [http://oxfordbibliographiesonline.com/view/document/obo-9780199757824/obo-9780199757824-0035.xml?rskey=gQqPVE&result=44&q= ''Igor Stravinsky''] in ''Oxford Bibliographies Online: Music''. Edited by Bruce Gustavson. New York: Oxford University Press, 2011
* [[Susanna Pasticci]]. 'Sinfonia di Salmi: L'esperienza del sacro in Stravinskij. Lucca, LIM, 2012
== Particolarità ==
* Stravinskij era uno dei pochi compositori che usava il pennino a cinque punte per scrivere le righe del pentagramma.
* Stravinskij aveva la mania di mangiare un uovo sodo prima di ogni concerto (citato da Claude Desmeils nel suo libro "Ma vie avec les musiciens. Bruxelles, 1946).
== Voci correlate ==
* [[Edizioni delle composizioni di Igor Stravinskij]]
==
{{interprogetto|q|commons=Category:Igor Stravinsky}}
== Collegamenti esterni ==
Attualmente la [http://www.fondation-igor-stravinsky.org/web/ Fondation Igor Stravinsky] di [[Ginevra]] si occupa della divulgazione dell'opera del compositore.
* {{Collegamenti esterni}}
{{Premio musicale Léonie Sonning}}
{{Premio Grammy alla carriera}}
{{Best Classical Contemporary Composition}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|danza|migrazioni umane|musica classica}}
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:
[[Categoria:Compositori di balletti]]
[[Categoria:Vincitori di Grammy|Stravinskij, Igor]]
[[Categoria:Igor' Fëdorovič Stravinskij| ]]
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