Martiri di Fiesole e Omotesandō (metropolitana di Tokyo): differenze tra le pagine

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{{FS|storia|marzometropolitana di 2008Tokyo}}
{{Infobox stazione della metropolitana
I cosiddetti '''martiri di Fiesole''' segnarono un episodio tragico della [[seconda guerra mondiale]]. Il 12 agosto [[1944]], alla vigilia della [[Guerra di liberazione italiana|liberazione]] di [[Firenze]], tre militi dei [[Carabinieri Reali]] si consegnarono ai [[Germania|tedeschi]] di [[Fiesole]] per salvare 10 ostaggi e subito dopo furono fucilati.
|città=Tokyo
 
|simbolo=Tokyo Metro logo.svg
==La vicenda==
|nome=Omotesandō
Seguendo l'esempio di tanti altri carabinieri, nell'aprile 1944 quelli della Stazione di Fiesole entrarono in contatto con la [[resistenza italiana]] (in particolare con la ''Brigata V'' della [[Brigate Giustizia e Libertà|Divisione Giustizia e Libertà]]) per appoggiarne la [[guerra di liberazione italiana|Lotta di Liberazione]]. Il comandante della stazione, [[vice brigadiere]] [[Giuseppe d'Amico]], fu nominato comandante militare di settore. Il contributo dei carabinieri di Fiesole consisteva soprattutto nella raccolta di informazioni, nella fornitura di armi e viveri e nella partecipazione diretta ad azioni di sabotaggio mentre continuavano a svolgere i compiti di istituto.
|nome originale=表参道駅
 
|immagine=Omotesando-Station-2006-06-07_1.jpg
Il 29 luglio una staffetta portaordini partigiana formata da tre carabinieri di Fiesole ed un civile fu intercettata dai tedeschi. Nello scontro a fuoco che ne seguì un tedesco fu ucciso, il carabiniere [[Sebastiano Pandolfi]] ([[Medaglia d'Argento al Valor Militare]]) ed il civile furono catturati mentre due altri carabinieri riuscirono a fuggire. I due prigionieri furono immediatamente fucilati. Il successivo 6 agosto i tedeschi arrestarono il vice brigadiere Giuseppe d'Amico, sospettato di collaborare con la resistenza.
|didascalia=Un'uscita della stazione
 
|gestore=[[Tokyo Metro]]
L'11 agosto il vice brigadiere fece pervenire un messaggio ai suoi tre sottoposti per avvertirli che era riuscito a fuggire ed ordinar loro di entrare in clandestinità nelle file della resistenza fiorentina. I tre ([[Alberto La Rocca]], [[Vittorio Marandola]] e [[Fulvio Sbarretti]]) obbedirono ma, non potendo passare le linee nemiche, costituirono una base nei ruderi di un anfiteatro romano in attesa di potersi congiungere con le forze partigiane o alleate.
|inaugurazione=1938
 
|stato attuale=In uso
Alle 14 del 12 agosto furono contattati dal [[monsignore|monsignor]] Turini (cancelliere della [[Diocesi di Fiesole|Curia Vescovile di Fiesole]]) e dal dottor Orietti (segretario comunale) che li informarono che il Comando Tedesco, scoperta la loro fuga, aveva preso 10 ostaggi civili e minacciava di fucilarli per rappresaglia se non si fossero consegnati. Tanto bastò ai carabinieri che, appresa la notizia e consci delle conseguenze del loro gesto, si consegnarono immediatamente al Comando tedesco che li fucilò dopo poche ore. A ciascuno dei tre carabinieri (tutti poco più che ventenni) è stata concessa una [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]].
|linea=[[File:Subway TokyoHanzomon.png|18px|link=Tokyo Metro Hanzōmon Line]] [[Tokyo Metro Linea Hanzōmon|Linea Hanzōmon]]<br />
 
[[File:Subway TokyoGinza.png|18px|link=Tokyo Metro Ginza Line]] [[Tokyo Metro Linea Ginza|Linea Ginza]]<br />
==Onorificenza==
[[File:Subway TokyoChiyoda.png|18px|link=Tokyo Metro Chiyoda Line]][[Tokyo Metro Linea Chiyoda|Linea Chiyoda]]
{{Onorificenze
|altre linee=
|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
|localizzazione=[[Minato]]
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|tipologia=Stazione sotterranea
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|interscambio=
|motivazione=Durante la dominazione nazifascista, teneva salda la tradizione di fedeltà alla Patria prodigandosi nel servizio ad esclusivo vantaggio della popolazione e partecipando con grave rischio personale all'attività del fronte clandestino. Pochi giorni prima della liberazione, mentre già al sicuro dalle ricerche dei tedeschi si accingevano ad attraversare la linea di combattimento per unirsi ai patrioti, veniva informato che il Comando germanico aveva deciso di fucilare dieci ostaggi, nel caso egli non si fosse presentato al Comando stesso entro poche ore. Pienamente consapevole della sorte che lo attendeva, serenamente e senza titubanza la subiva perché dieci innocenti avessero salva la vita. Poco dopo affrontava con stoicismo il plotone di esecuzione tedesco ed al grido "Viva l'Italia" pagava con la vita il sublime atto di altruismo. Nobile esempio di insuperabili virtù militari e civili.
|passeggeri=151.667 al giorno
|luogo=[[Fiesole]], 12 agosto [[1944]]
|vicinanza=
|note=
|latitudine =
|longitudine =
}}
 
La {{nihongo|'''stazione di Omotesandō'''|表参道駅|Omotesandō-eki}} è una stazione della [[metropolitana di Tokyo]] che si trova fra i quartieri di [[Minato]] e [[Shibuya]]. La stazione è servita da tre linee della [[Tokyo Metro]].
==Commento di Giovanni Paolo II==
Nel novembre del [[1986]] [[Papa Giovanni Paolo II]] pregò ai piedi del monumento che ricorda l'episodio e disse: ''Dobbiamo grande riconoscenza a coloro che, come questi giovani, sanno offrire la propria vita per la libertà, per la pace e per la giustizia''.
 
==VociAltri correlateprogetti==
{{interprogetto}}
* [[Salvo d'Acquisto]]
* [[Carabinieri nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione]]
 
{{Linea Hanzōmon}}
{{Portale|Firenze|storia}}
{{Linea Ginza}}
{{Linea Chiyoda}}
{{Portale|FirenzeGiappone|storiatrasporti}}
 
[[Categoria:StoriaStazioni didella FirenzeTokyo Metro|Fiesole, Martiri di -Omotesandō]]
[[Categoria:Stragi commesse in Italia|Fiesole]]
[[Categoria:Carabinieri nella Resistenza italiana]]
[[Categoria:Fiesole]]