Il Popolo della Libertà e Categoria:Decoratori tedeschi: differenze tra le pagine

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[[Categoria:Decoratori|Tedeschi]]
{{P|la narrazione è propagandistica e non imparziale per stile e contenuto; essa riflette esclusivamente gli argomenti politici e le dichiarazioni pubbliche di Berlusconi, ricostruite peraltro in un quadro quasi agiografico.|politica|settembre 2010}}
[[Categoria:Tedeschi]]
{{Partito politico
|colore = #00bfff
|nome = Il Popolo della Libertà
|logo = [[File:Il Popolo della Libertà.png|200px]]
|leader = [[Silvio Berlusconi]]
|segretario = [[Angelino Alfano]]
|presidente = [[Silvio Berlusconi]]
|vicesegretario =
|vicepresidente =
|coordinatore = [[Denis Verdini]],<br />[[Ignazio La Russa]],<br />[[Sandro Bondi]]
|portavoce = [[Daniele Capezzone]]
|stato = ITA
|fondazione = [[29 marzo]] [[2009]]
|dissoluzione =
|sede = Via dell'Umiltà, 36<br>00187 [[Roma]]
|partito =
|ideologia = [[Conservatorismo liberale]],<br />[[Cristianesimo democratico]],<ref name="parties-and-elections.de">[http://www.parties-and-elections.de/italy.html Parties and Elections in Europe<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><br />[[Liberalismo]]<ref>Chiara Moroni, ''Da Forza Italia al Popolo della Libertà'', Roma, Carocci, 2008</ref>
|internazionale =
|collocazione = [[Centro-destra]]
|coalizione =
|partito europeo = [[Partito Popolare Europeo]]
|gruppo parlamentare europeo = [[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]
|seggi1 = {{Partito politico/seggi|210|630|#00bfff}}<ref>{{cita web|url=http://nuovo.camera.it/46|titolo=Deputati e Organi Parlamentari - Composizione gruppi Parlamentari|opera=Camera.it |accesso=17 dicembre 2011}}</ref><ref>212 deputati appartengono al gruppo parlamentare del PdL, 8 a quello di [[Popolo e Territorio]] e 1 alla componente Repubblicani-Azionisti del Gruppo Misto.</ref>
|seggi2 = {{Partito politico/seggi|127|315|#00bfff}}<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Gruppi/Grp.html|titolo=Composizione dei Gruppi parlamentari|opera=senato.it |accesso=17 dicembre 2011}}</ref><ref>128 senatori appartengono al gruppo parlamentare del PdL e 2 a quello di [[Coesione Nazionale|Coesione Nazionale-Io Sud-Forza del Sud]].</ref>
|seggi3 = {{Partito politico/seggi|24|73|#00bfff}}
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|testata =
|giovanile = [[Giovane Italia (PdL)]]
|iscritti = 1.000.000 ca. <br />(novembre 2011)<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2011/11/01/news/tessaramento_pdl-24238442/ Pdl, "Tesseramento a quota un milione" Formigoni: "Adesso primarie e congresso" - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.asca.it/news-PDL__ALFANO__ABBIAMO_OLTRE_UN_MILIONE_DI_ISCRITTI-1062737-ORA-.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.asca.it/news-PDL__BRAMBILLA__UN_MILIONE_DI_ADESIONI_AVVIANO_FASE_NUOVA_NEL_PARTITO-1062866-POL-1.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.asca.it/news-PDL__FITTO__RISULTATO_TESSERAMENTO_TESTIMONIA_OTTIMO_LAVORO_ALFANO-1062835-ORA-.html ASCA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://affaritaliani.libero.it/politica/pdl-superati-un-milione-di-iscritti011111.html Pdl/ La Russa: "Superato il milione di iscritti. Congresso nel 2012" - Affaritaliani.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|anno iscritti =
|colori = [[Azzurro]]
|sito = http://www.pdl.it/
}}
'''Il Popolo della Libertà''' ('''PdL''') è un [[partito politico]] [[italia]]no di [[centro-destra]].
 
Il partito nasce dall'unione dei due principali partiti di [[centro-destra]] presenti in Italia a partire dagli [[Anni 1990|anni novanta]]: [[Forza Italia]], di tendenza riconducibile al [[liberalismo conservatore]], ed [[Alleanza Nazionale]], di tipo [[conservatorismo nazionale|nazional-conservatore]].
Sono inoltre confluiti al suo interno diversi altri partiti minori di varia estrazione e colore politico, che avevano precedentemente partecipato alla [[Casa delle Libertà]]: la [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], il [[Nuovo Partito Socialista Italiano]], i [[Riformatori Liberali]], i [[Popolari Liberali]] e [[Azione Sociale]].
 
Improvvisamente lanciato nel corso di una manifestazione da [[Silvio Berlusconi]] il [[18 novembre]] [[2007]] a [[Milano]] in [[Piazza San Babila]], il Popolo della Libertà venne inizialmente costituito come federazione di partiti politici il [[27 febbraio]] [[2008]], per trasformarsi in seguito in soggetto politico unitario. Il congresso fondativo del partito si è svolto presso la [[Fiera di Roma]] fra il 27 e il [[29 marzo]] [[2009]], in occasione del quindicesimo anniversario della [[Elezioni politiche italiane del 1994|prima vittoria elettorale]] conseguita da Berlusconi alla sua [[discesa in campo]] nell'agone politico.
 
A livello europeo il Popolo della Libertà aderisce al [[Partito Popolare Europeo]], [[partito politico europeo]] [[Movimento Federalista Europeo|federalista]] di [[centro-destra]] che raccoglie forze generalmente classificabili come [[Cristianesimo democratico|democristiane]], [[Conservatorismo liberale|liberal-conservatrici]], [[Centrismo|centriste]] e [[Liberalismo|liberali]].
 
Al suo esordio nelle [[elezioni politiche italiane del 2008]] il PdL è risultato il partito più votato, con il 37,4% dei voti, dopo essersi alleato al Centro-Nord con la [[Lega Nord]] e al Centro-Sud con il [[Movimento per le Autonomie]], con i quali ha poi formato il [[Governo Berlusconi IV]].
== L'antefatto e le premesse ==
[[File:Silvio Berlusconi (CS 4).jpg|350px|right|thumb|[[Silvio Berlusconi]] saluta la folla]]
=== L'idea del partito unico (1994-2004) ===
L'idea di costruire un partito unico di centro-destra italiano circolava fin dal [[1994]]. L'[[11 marzo]] [[1994]] in una discoteca di Roma [[Silvio Berlusconi]], allora presidente di [[Forza Italia]], proclamò: «Saranno necessari tre, forse sei mesi. Ma presto avremo un nuovo partito: il partito unico liberaldemocratico»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/24/Polo_partito_unico_Troppo_difficile_co_0_9804242150.shtml "Il Polo partito unico? Troppo difficile"]</ref>.
 
Tra i promotori dell'idea vi era in particolare, fin dal [[1991]], l'esponente di [[Alleanza Nazionale]] [[Pino Tatarella]]<ref name=tatarella>{{cita web|autore=Andrea Indini|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=328000|titolo=Omaggio a Tatarella|accesso=26-09-2009|editore=''Il Giornale''|data=11 febbraio 2009}}</ref>, che durante il [[Governo Berlusconi I]] si definì «ministro dell'Armonia»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/02/attento-scalfaro-comandiamo-noi.html 'ATTENTO, SCALFARO, COMANDIAMO NOI']</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/03/Sei_colombe_falco_campo_veleni_co_0_9507033217.shtml Sei colombe e un falco su un campo di veleni]</ref><ref>Raffaele Delfino, ''Prima di Fini: intervista su Democrazia nazionale'', Bastogi, Foggia 2004, p. 53.</ref>, appellativo con cui viene definito tuttora<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=KVB6S PINUCCIO, IL MINISTRO DELL'ARMONIA CHE CONQUISTAVA TUTTI CON LA SIMPATIA E L'ENTUSIASMO]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/19/rai-berlusconi-pronto-alla-fiducia.html RAI, BERLUSCONI PRONTO ALLA FIDUCIA]</ref> per il suo ruolo di mediatore come Vicepresidente del Consiglio dei ministri<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=10TG8 Addio al ministro dell'armonia]</ref>.
 
Anche nel [[1996]] Berlusconi sosteneva la necessità «che nel tempo si debba arrivare a una forza unica del centro-destra»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/novembre/15/cavaliere_penso_partito_unico_co_8_9611152826.shtml Il cavaliere: penso al partito unico]</ref>, cosa già proposta dal forzista [[Antonio Martino]] come rimedio alla sconfitta elettorale del 1996<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/24/Martino_sfida_governo_ombra_destra_co_0_9604242059.shtml Martino sfida: governo ombra e destra unica]</ref>.
 
Agli inizi del 1997 il partito unico viene lanciato da Berlusconi, ma bocciato dagli alleati, fra cui [[Gianfranco Fini]], presidente di [[Alleanza Nazionale]], che vi legge un'«idea azzardata che costerebbe molti voti al [[Polo per le Libertà|Polo]]. Bisogna procedere per gradi»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/30/Colletti_Polo_finito_Fini_partito_co_0_9701307740.shtml Colletti: il Polo è finito. Fini: no al partito unico]</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1704442 La proposta lanciata dal leader di Forza Italia bocciata dai quattro alleati]</ref>.
 
L'allora premier spagnolo [[José Maria Aznar]], nel [[1998]] intervenne a favore dell'iniziativa<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/23/destra_vince_solo_col_partito_co_0_9804231723.shtml "La destra vince solo col partito unico"]</ref>. Per [[Gianfranco Fini]], tuttavia, pesa l'idea che un eventuale partito unico del [[centro-destra]] debba poi confluire nel [[Partito Popolare Europeo]], ritenuto non sufficientemente di destra<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=17UJ8 Fini: partito unico del Polo? No...]</ref>.
 
Nel [[2002]] anche Berlusconi si convince che un centro-destra diviso è elettoralmente di maggior successo e prende atto che il partito unico «non è una prospettiva realizzabile, se non l'abbiamo fatto in questi dieci anni... Del resto con più partiti nella coalizione si prendono più voti»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2002/aprile/05/Berlusconi_promuove_Fini_boccia_partito_co_0_0204053132.shtml Berlusconi promuove Fini ma boccia il partito unico]</ref>.
 
Mentre il progetto viene accantonato a destra, dall'[[estate]] [[2003]] si verificano analoghe discussioni a sinistra, dove si considera per le [[elezioni europee del 2004]] la tesi di una lista unitaria del centro-sinistra e in prospettiva quella di pervenire al [[Partito Democratico]]. [[Sandro Bondi]], portavoce di [[Forza Italia]], commenterà: «È chiaro che se nel centro-sinistra si dovesse sviluppare l'evoluzione verso un progetto politico unitario sotto le insegne dell'Ulivo, anche il centro-destra non potrebbe non tenerne conto»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/19/opposizione-unita-al-voto-il-polo-ne.html Opposizione unita al voto? Il Polo ne terrà conto]</ref>.
 
=== Il dibattito del 2005 e il ''Manifesto dei Valori'' ===
La [[Fondazione Liberal]] di [[Ferdinando Adornato]] ([[Forza Italia|FI]]) organizza periodicamente a [[Todi]] dei seminari che si propongono il fine di far evolvere la [[Casa delle Libertà]] verso il partito unico del centro-destra. Si inizia il [[31 gennaio]] e il [[1º febbraio]] [[2003]] col seminario dal titolo ''La Casa delle Libertà. Radici e valori di un’alleanza nuova in Italia e in Europa. Due giornate di confronto tra intellettuali e politici''<ref>[http://www.liberalfondazione.it/todi.htm ''La Casa delle Libertà. Radici e valori di un’alleanza nuova in Italia e in Europa. Due giornate di confronto tra intellettuali e politici'']</ref>.
 
Il [[6 gennaio]] [[2005]], [[Gennaro Malgieri]] di AN, dalle colonne di ''[[Il Tempo]]'', propone una federazione del centro-destra che anticipi il partito unico<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=6FWPY «An cambi ruolo, facciamo la Federazione»]</ref>. Ne nasce così un dibattito sulle colonne del quotidiano romano che arriva ben presto a interpellare anche i leader della CdL: a partire da [[Sandro Bondi]] fino a [[Maurizio Gasparri]], tutti appoggiano la proposta di Malgieri. Il 27 gennaio arrivano però i no di Gianfranco Fini per AN e [[Marco Follini]] per l'UDC. Anche la Lega Nord è della medesima opinione<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=77E41 Cdl: federiamoci e partite]</ref>, mentre Berlusconi si limita a ricordare che il partito unico «è da sempre nelle mie speranze»<ref>[http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/politica/dibacdldue/maiber/maiber.html Berlusconi: "Non penso al Colle e non voglio elezioni anticipate"]</ref>. Il dibattito però prosegue e trova nuovo vigore dopo la pesante sconfitta del centro-destra alle [[Elezioni regionali italiane del 2005|elezioni regionali dell'aprile 2005]] e il conseguente passaggio dal [[governo Berlusconi II|II]] al [[governo Berlusconi III|III governo Berlusconi]].
 
È il [[26 aprile]] 2005 quando Berlusconi alla Camera dei Deputati, in occasione della richiesta della fiducia per il suo nuovo governo, annuncia: «Nei giorni scorsi, la coalizione di centro-destra, la Casa delle libertà, ha dato prova che le ragioni di fondo per cui è nata non sono venute meno. Nessuno della maggioranza, in questi giorni, ha mai messo in discussione le ragioni del nostro stare insieme. La Casa delle libertà non è nata come un cartello elettorale: è nata da una profonda condivisione di valori e di intenti che lega i nostri elettori ancora prima dei nostri partiti. Questo perché la Casa delle libertà è la sintesi originale e moderna di tutte le forze riformatrici - le forze del cambiamento - che, nell'ultimo decennio, si sono costituite nel nostro paese ed il suo disegno riformatore resta adeguato per l'oggi e per il domani. Proprio per questo sono convinto che la vicenda di queste settimane abbia portato ad una maggiore consapevolezza delle ragioni del nostro stare insieme ed abbia posto le basi per proseguire il nostro cammino comune, anche in vista di una prossima, auspicabile trasformazione dell'alleanza di oggi in un soggetto unico destinato a segnare per decenni la storia della politica italiana»<ref>[http://legxiv.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed616/s060.htm#Berlusconi%20Silvio%205%206%202 Comunicazioni del Governo (26/4/2005)]</ref>.
 
Il giorno dopo ''[[La Stampa]]'' rivela che il soggetto unico che ha in mente Berlusconi prenderà il nome di ''Partito della Libertà''<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6068569 Il nome è già pronto: sarà il «Partito della Libertà»]</ref>. Lanciata la proposta, il [[4 maggio]] il ''Comitato di Todi'' - soggetto trasversale della CdL nato intorno ai già descritti seminari di Todi - propone il documento ''Cominciare il cammino''<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/197989/cominciare-il-cammino ''Cominciare il cammino'']</ref>, in cui si propone di arrivare al partito unico con «un percorso realistico (...) articolato nelle seguenti fasi:
 
1) L’apertura di un’ampia discussione in tutto il Paese che coinvolga, in convegni e assemblee, dirigenti, militanti, simpatizzanti, elettori e club, investendo "dalla base" sia la dimensione dei partiti che quella della società civile. Una fase, questa, particolarmente importante anche per cominciare a definire il profilo identitario del nuovo soggetto.<br />
2) Il pronunciamento ufficiale sul progetto dei diversi partiti.<br />
3) La formazione di un comitato costituente dei partiti e dei movimenti che aderiscono, con il compito di definire valori e regole del nuovo soggetto, la bozza del manifesto politico-culturale e dello statuto, da sottoporre alla discussione collegiale e alla fase congressuale.<br />
4) La fase congressuale vera e propria che potrebbe chiudersi con un congresso fondativo nei primi due mesi del 2006.<br />
Tale cammino può anche essere articolato in tappe intermedie di tipo federativo che garantiscano la gradualità necessaria a rendere ciascun partito convinto della strada da percorrere. È però a nostro avviso indispensabile che esso entri fin subito nella nostra agenda politica e costituisca la stella polare del comune lavoro per vincere le elezioni del 2006»<ref>[http://web.archive.org/web/20050527134339/www.liberalfondazione.it/cammino.htm Documento ''Cominciare il cammino'']</ref>.
 
È chiara la volontà di realizzare il PdL entro un anno, prevedendone il debutto alle [[elezioni politiche del 2006]] evitando il bis della disfatta delle regionali. L'[[11 maggio]] [[Adolfo Urso]] e [[Ferdinando Adornato]] creano i primi ''circoli della libertà''<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=7FJ85 Partono i «Circoli della libertà»]</ref>.
 
Il [[19 maggio|19]] e [[20 maggio]] la [[Fondazione Liberal]] e il Comitato di Todi promuovono a Roma il seminario ''La proposta di una nuova casa comune: l'identità, i valori, il progetto'', nel corso del quale interviene anche Berlusconi, che rilancia e spiega: «Mi piace l’idea di una ''[[road map]]'', una volta verificato l’accordo fra di noi. Dopo una fase di discussione ancora più approfondita potremo dar vita, come ha proposto anche Fini, a un comitato con il compito di elaborare un manifesto dei valori definitivo, e una prima bozza di Statuto, due documenti sui quali promuovere quel grande dibattito in tutto il Paese che possa portare alla nascita del nuovo soggetto. Sarà il definitivo compimento della nostra transizione politica, dal Polo della libertà, dal Polo del Buon governo alla Casa delle libertà, al partito della libertà, o come insieme decideremo di chiamarlo. Un nuovo partito italiano di governo, liberale, popolare, nazionale, riformista, con nuovi movimenti e associazioni che già esistono o che stanno nascendo, al Sud come al Nord, disposti a condividerne il programma. Un partito popolare nazionale in grado di collocarsi - questo è il mio pensiero, oltre che la mia speranza - ben oltre il 40% dei consensi e di essere la casa di tutti i moderati e di tutti i riformatori». Questo e gli altri interventi saranno tutti raccolti nel numero 30 di ''liberal'', intitolato significativamente «Il Partito della Libertà»<ref>[http://web.archive.org/web/20050712013057/http://www.liberalfondazione.it/archivio/fl30.html Sommario ''liberal'' n. 30]</ref>.
 
Il dibattito sul partito unico anima tutta l'[[estate]] 2005 e sfuma velocemente quando il II Congresso dell'UDC si esprimerà contro un PdL guidato da Berlusconi (fatta eccezione per una piccola minoranza guidata da [[Carlo Giovanardi]]), a cui si aggiunge lo scetticismo di vasti settori di AN per il progetto. La [[Fondazione Liberal]] continua comunque a lavorare al progetto e il [[29 luglio]] fa partire la ''Costituente del Partito dei moderati e dei riformisti''<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/187666/assemblea-costituente-del-partito-dei-moderati-e-dei-riformisti-con-fini-e-berlusconi Assemblea costituente del Partito dei moderati e dei riformisti (con Fini e Berlusconi)]</ref><ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=83SE0 Oggi il via al partito unitario del Polo]</ref><ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=83X8V La Costituente è nata, e praticamente morta]</ref>.
 
L'[[8 novembre]] a nome di [[Forza Italia]], di AN e dell'Udc, Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e [[Rocco Buttiglione]] firmano il ''Manifesto dei valori'' del futuro partito, redatto dalla ''Costituente''<ref>[http://web.archive.org/web/20060103001547/www.liberalfondazione.it/ver.+1.4_Layout+1.pdf Manifesto dei valori]</ref>. Il progetto del partito unico subisce, però, un pesante arresto: il [[governo Berlusconi III]] [[Legge Calderoli|modifica la legge elettorale in senso proporzionale]] il mese dopo e alle [[Elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche del 2006]] ogni partito della [[Casa delle Libertà|CdL]], presentandosi formalmente per Berlusconi premier, di fatto marcerà autonomamente per il proprio leader di partito.
 
=== Il XVII Congresso del Partito Popolare Europeo a Roma, 30-31 marzo 2006 ===
Durante la celebrazione del XVII Congresso del [[Partito Popolare Europeo]], svoltosi a [[Roma]] tra il 30 e il 31 marzo 2006, [[Silvio Berlusconi]], in qualità di organizzatore del congresso e di presidente dell'assemblea, sottopone all'approvazione della dirigenza del PPE un documento precedentemente redatto con il contributo di tutti i partiti italiani aderenti alla famiglia dei popolari europei, denominato ''Carta dei Valori del Partito Popolare Europeo'' e ispirato al ''Manifesto dei valori'' del Partito della Libertà. In questo documento vengono puntualmente elencati tutti i principi ideali e politici a cui i movimenti aderenti al PPE devono ispirarsi: il federalismo nell'ottica del rispetto del principio della [[sussidiarietà]], la dignità della persona, la libertà e le responsabilità conseguenti alla libertà, l'eguaglianza e il riconoscimento delle radici giudaico-cristiane dell'Europa e la sua comune eredità culturale classica e umanistica, insieme con la parte migliore dell'illuminismo.
 
Questo documento, successivamente approvato per acclamazione dai membri del PPE partecipanti al Congresso (tra i quali [[Angela Merkel]] e [[José Manuel Durão Barroso]]) e che al momento della sua presentazione era sembrato solo mero esercizio di accademia politica, si rivelerà successivamente quale fondamento imprescindibile del Popolo della Libertà e verrà adottato nello statuto del partito come carta dei valori a cui tutti i membri del PdL sono tenuti a conformare la loro azione politica e amministrativa.
 
=== L'opposizione al Governo Prodi: il ''Partito della Libertà'' ===
La vittoria de [[l'Unione]] di [[Romano Prodi|Prodi]] alle [[elezioni politiche italiane del 2006|elezioni del 2006]] disarticola il campo del centro-destra e sembra archiviare il progetto ''Partito della Libertà''. Nonostante le difficoltà susseguenti alla sconfitta, il [[30 marzo]] [[2006]] Berlusconi, dal Congresso del PPE a Roma, propone nuovamente il progetto del partito unico, dichiarando: «Voglio rispondere alla sollecitazione di mettere insieme le nostre forze per realizzare in Italia un grande partito dei moderati, che possa prendere il nome di partito del popolo italiano», ovviamente aderente al PPE. Ma il "Partito del Popolo Italiano" lascia freddi o infastiditi gli alleati<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/03/31/berlusconi-con-fini-casini-faremo-il-partito.html Berlusconi: Con Fini e Casini faremo il Partito del Popolo]</ref>.
 
Il [[16 maggio]] Berlusconi lascia [[Palazzo Chigi]] a Prodi sostenendo che il ''Partito della Libertà'' si sarebbe fatto entro solo un anno, ma è poco più di un auspicio<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/17/berlusconi-faremo-il-partito-della-liberta.html Berlusconi, Faremo il Partito della Libertà]</ref>. Poi a sorpresa il tema viene ripreso da Fini che insieme all'Esecutivo di AN il [[18 luglio]] annuncia l'intenzione di voler traghettare il suo partito nel partito unico del centro-destra, accettando quindi l'ingresso nel PPE entro le [[elezioni europee del 2009]]<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/07_Luglio/18/macaluso.shtml Fini: «An nel Ppe alle prossime Europee»]</ref>. È il documento ''Ripensare il centrodestra nella prospettiva europea''.<ref>[http://www.alleanzanazionale.it/public/Partito/Documenti/RipensareIlCentrodestra.pdf ''Ripensare il centro-destra nella prospettiva europea'']</ref>
 
Di diverso avviso resta l'UDC, che in settembre per bocca del suo segretario, Lorenzo Cesa, ribadisce che «non siamo per il partito unico del centro-destra, ma per il partito dei moderati che coincide con l'Udc»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/18/Leadership_del_Polo_Udc_all_co_9_060918108.shtml Leadership del Polo, Udc all'assalto del Cavaliere]</ref>.
 
=== La nuova tattica: rovesciare la gerarchia piramidale e verticistica del potere ===
A partire dal mese di [[ottobre]] del [[2006]] Silvio Berlusconi, volendo rilanciare il progetto politico di unificazione del centro-destra vincendo le perplessità in merito delle segreterie alleate, inizia a propagandare il concetto di ''rovesciamento della gerarchia piramidale e verticistica del potere'', affermando che il nuovo movimento politico che sarebbe nato dall'unificazione non sarebbe stato elaborato dal vertice per essere presentato come già pronto agli elettori, ma sarebbe nato dal popolo, con il popolo e per il popolo.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/ottobre/09/Berlusconi_tax_day_sinistra_copia_co_9_061009046.shtml Berlusconi: tax day, la sinistra copia Stalin Prodi difende la manovra: aiuta le famiglie]</ref><ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=C6PXA «Lavoriamo per il partito delle libertà»]</ref>
 
Il [[29 ottobre]] Berlusconi annuncia, durante una manifestazione ad [[Arconate]] contro la legge finanziaria 2007, che il [[2 dicembre]] FI e AN sarebbero scesi in piazza contro il [[governo Prodi II|Governo Prodi]] e per lo scopo di rilanciare l'opposizione di centro-destra ed il progetto PdL<ref>[http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=64991 Finanziaria. Berlusconi: "Il 2 dicembre in piazza contro il regime"]</ref>.
 
=== L'avanguardia del ''Popolo della Libertà'' ===
A muoversi come avanguardia e guida del cosiddetto ''Popolo della Libertà'' sono [[Marcello Dell'Utri]] e [[Michela Vittoria Brambilla]].
 
Il [[17 novembre]] [[2006]] Marcello Dell'Utri rilancia in forma rinnovata i suoi giovani de ''Il Circolo'' come ''Circoli della Libertà'',<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/11/18/la-proposta.html la proposta]</ref> successivamente divenuti ''Circoli del Buon Governo'', e tiene un convegno nazionale a [[Montecatini Terme]] dal 24 al [[26 novembre]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/211739/apertura-del-iv-convegno-nazionale-de-il-circolo-giovani-dal-tema-obiettivo-liberta Apertura del IV Convegno Nazionale de "Il Circolo Giovani" dal tema "Obiettivo Libertà"]</ref>.
 
Il [[22 novembre]] 2006 Michela Vittoria Brambilla, leader dei giovani di [[Confcommercio]], presenta a [[Milano]] il «Circolo della libertà» con i «complimenti» di Berlusconi<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2006/novembre/23/Milano_nasce_Circolo_della_liberta_co_9_061123070.shtml A Milano nasce il Circolo della libertà]</ref><ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=COO4I Un «Circolo della libertà» tra imprenditori e politica]</ref>. Il 2 dicembre 2006, nel corso della ''Manifestazione per la libertà''<ref>[http://www.scendoinpiazza.it/ Sito ufficiale della ''Manifestazione per la libertà'']</ref> a Roma contro il Governo Prodi, Berlusconi proclama che «noi qui, oggi, siamo già il partito unitario del centro-destra, siamo già il partito della libertà. E stanno nascendo in Italia, dovunque, su impulso di tanti giovani, ma anche di chi è giovane nel cuore, quei circoli della libertà che hanno adottato come loro manifesto quello del Partito del Popolo Europeo, la grande famiglia della democrazia e della libertà in Europa»<ref>[http://www.forzaitalia.it/silvioberlusconi/pdf/ilPopolodellaLiberta.pdf IL DISCORSO DI SILVIO BERLUSCONI IN PIAZZA SAN GIOVANNI]</ref>.
 
Dopo la manifestazione del 2 dicembre 2006 il progetto PdL sembra nuovamente ritornare in apparente letargo per alcuni mesi. L'UDC continua a non mutare atteggiamento ed è ormai fuori dalla CdL, mentre AN procede prudentemente. I critici dell'impresa come [[Ferdinando Adornato]] cercano di sminuire il progetto ritenendo che esso non abbia come obiettivo finale la costituzione di un unico partito dei moderati, bensì solo una reincarnazione di Forza Italia in cui confluiscano al suo interno frazioni e schegge del centro-destra.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/28/quel_progetto_necessario_Arriveremmo_subito_co_9_070728005.shtml «Ma quel progetto è necessario Arriveremmo subito al 40%»]</ref>. Il [[26 aprile]] [[2007]], all'insaputa dei più che verranno a saperlo solo due mesi dopo, la Brambilla registra il nome ''Partito della Libertà''<ref>[http://www.affaritaliani.it/politica/donneberlusconi1506.html Ecco il partito della Brambilla/ Debutto alle Europee del 2009]</ref>. Il [[6 agosto]] 2007 [[Michela Vittoria Brambilla]] registra anche il simbolo del ''Partito della Libertà'' per conto di Silvio Berlusconi, che ne risulta titolare: graficamente è identico al logo dei Circoli<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/21/brambilla_pdl_logo.shtml Brambilla registra PdL. Berlusconi titolare].</ref>.
 
Dal [[2 giugno]] 2007 ''[[Il Giornale]]'' allega il settimanale ''[[Circolo della Libertà#Il Giornale della Libertà|Il Giornale della Libertà]]'', organo dei circoli Brambilla e nonostante le proteste dei redattori del quotidiano di [[Paolo Berlusconi]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/01/Michela_bufera_Giornale_Non_vogliamo_co_9_070601129.shtml Michela, bufera al Giornale «Non vogliamo il suo foglio»]</ref>. L'[[11 giugno]], dopo due mesi e mezzo di preparazione, nasce anche la [[TV della Libertà]], canale satellitare gratuito trasmesso anche da una rete di Tv locali e sotto la supervisione di Michela Brambilla<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/15/Silvio_pensa_alla_base_prepara_co_9_070315123.shtml Silvio pensa alla base e prepara la Tv della Libertà].</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/giugno/10/Brambilla_lancia_Elogi_Cremaschi_Fiom_co_9_070610107.shtml La Brambilla lancia la tv Elogi a Cremaschi (Fiom) «La penso come lui»]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/tv-brambilla/1.html Arriva la tv della libertà della Brambilla].</ref>.
 
Il [[19 agosto]] avviene una nuova accelerazione allorquando il quotidiano ''[[La Stampa]]'' annuncia ormai come imminente il nuovo partito di Berlusconi con Brambilla segretario<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=FBEFC Prima pagina de ''La Stampa'' del 19/8/2007].</ref>. Berlusconi smentirà bollando tutto come «una fantasia di [[Ferragosto]]» e aggiungendo che «Forza Italia (...) resta il baluardo della libertà e della democrazia (...) che ritengo insostituibile»<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/08_Agosto/19/berlusconi_partito_liberta_brambilla.shtml Berlusconi: «Nuovo partito? Fantasie»].</ref>.
 
== La ''svolta del predellino'' di Silvio Berlusconi ==
[[File:Leaderpdl.jpg|thumb|right|250px|Il Presidente del Popolo della Libertà e di Forza Italia,
[[Silvio Berlusconi]].]]
Viste le fibrillazioni interne a [[Forza Italia]] e non solo dopo l'uscita de ''La Stampa'' in [[agosto]], Berlusconi arretra dal partito unico alla forma federativa che viene rilanciata il [[30 agosto]]: «È giunto il momento di una federazione in cui le decisioni vengano prese a maggioranza»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/31/Berlusconi_voto_primavera_Forze_eversive_co_9_070831135.shtml Berlusconi: voto in primavera «Forze eversive nel governo»]</ref>. L'8 settembre aggiunge anche di voler unificare i gruppi parlamentari di FI e AN, ma anche che FI è insostituibile<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/settembre/09/Berlusconi_crisi_vicina_voto_primavera_co_9_070909003.shtml Berlusconi: crisi vicina, voto in primavera]</ref>. A questo risponderà il giorno dopo Fini: «È noto che se un processo unitario non è ancora decollato, non è responsabilità di Alleanza nazionale. A Berlusconi dico: passiamo dalle intenzioni ai fatti, quando certi impegni si prendono in un luogo solenne, mi auguro che poi si faccia, perché lo ''stop and go'' è francamente incomprensibile»<ref>[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/berlusconi-estate/fini-processo-unitario/fini-processo-unitario.html?ref=search Partito unitario, Fini a Berlusconi "Passiamo dalle intenzioni ai fatti"]</ref>. Ma non se ne fa nulla. Il PdL anche come federazione resta fermo alla fase degli annunci. Così quando il [[27 ottobre]] Adornato chiede di riconvocare la costituente del PdL, Fini sbotta: «Basta con le ipocrisie, il partito unitario non è all'ordine del giorno. Non è una roba di domani, speriamo che lo sia per dopodomani»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/10/28/la-cdl-si-divide-sul-partito.html E la Cdl si divide sul partito unico]</ref>. Commenterà Berlusconi: «Non era un messaggio rivolto a me, e comunque il partito unico è un sogno che intendo realizzare, gli elettori della [[Casa delle Libertà]] lo vogliono: quando i sogni si sognano in tanti, diventano realtà»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/ottobre/29/Berlusconi_mai_tentato_dare_spallata_co_9_071029035.shtml Berlusconi: mai tentato di dare la «spallata»]</ref>.
 
Il [[23 ottobre]] il quotidiano ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'' titola: «Prodi via il [[14 novembre]]»<ref>[http://www.project-libero.com/articles/view/229312 PRODI VIA IL 14 NOVEMBRE]</ref>. Spiegherà al riguardo il portavoce di Forza Italia [[Paolo Bonaiuti]] che «quelli sono i giorni in cui si vota la Finanziaria al Senato e quindi credo che siano i giorni di massimo pericolo. I giorni dell'allarme rosso»<ref>[http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=433471 Governo, Bonaiuti (FI): Con Finanziaria al Senato allarme rosso]</ref>. Nel centro-destra sembrano in tanti a crederci e pare che Berlusconi abbia promesso per quel giorno la definitiva «spallata» al governo Prodi.
 
È passaggio decisivo per la nascita del PdL perché su quel 14-[[15 novembre]] la partita che si gioca nel centro-destra è enorme, come spiegherà infatti il [[5 novembre]] [[Roberto Calderoli]] della Lega Nord: «Se Prodi non cade, il centro-destra com'è oggi finisce il 15 novembre. Cancellato. (...) Non cambia nulla per Forza Italia, ma per i suoi alleati cambia eccome. Cambia tutto» perché Berlusconi «si è esposto tanto sulla caduta del governo, è evidente, che se poi nulla succede non può cavarsela dicendo "mi ero sbagliato". A tutti quanti piangerebbe il cuore per aver lavorato tanto per niente. Berlusconi lo sa. Scoppierebbe la guerra».<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=8069469 ''Se Prodi non cade addio centro-destra'']</ref> Calderoli si rivela un ottimo profeta: il [[15 novembre]] arriva il via libera dal Senato alla legge finanziaria 161 voti favorevoli contro 157 contrari e la fase acuta della crisi del centro-destra detona alla massima potenza.
 
=== Dal 16 al 18 novembre 2007: scontro frontale nella Casa delle Libertà ===
Il [[16 novembre]] 2007 il ''Corriere della Sera'' pubblica una lettera di Gianfranco Fini nella quale il Presidente di Alleanza Nazionale osserva come «anziché tirare le cuoia come assicurato da Berlusconi, Prodi tira a campare». Invece, sostiene Fini, «il governo cadrà un secondo dopo che si avrà certezza che dopo Prodi non si torna subito alle urne con l’attuale legge elettorale».<ref>[http://www.corriere.it/politica/07_novembre_16/fini_berlusconi_legge_elettorale.shtml Caro Silvio, adesso voltiamo pagina]</ref> Berlusconi commenterà ai microfoni di [[Radiouno]] [[Rai]] che quella di Fini è un'«opinione rispettabile», aggiungendo: «Sono stato l'unico del centro-destra a darsi da fare interpretando i sentimenti della grandissima maggioranza dei cittadini, il resto è politichese da professionisti della politica lontani dalla realtà e incapaci di capire quelli che sono i sentimenti della gente»<ref>[http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/cdl10/maggioranza-implosa/maggioranza-implosa.html Berlusconi: "La maggioranza è implosa Ma sono stato l'unico a darsi da fare"]</ref>.
 
Il [[18 novembre]] 2007 Gianfranco Fini dalla colonne de ''[[la Repubblica]]'' afferma: «Io voglio rilanciare l'alleanza, sia ben chiaro. Ma non accetto che mi si diano pagelle.[...] Ognuno di noi, in questo anno e mezzo, ha combattuto la battaglia politica. Con modalità diverse, con la presenza assidua dei senatori in aula, con manifestazioni di piazza». E avvisa: «Adesso basta è arrivato il momento in cui o questo centro-destra è in grado di trovare una soluzione unitaria, di ridarsi una missione, di rioffrire al Paese un progetto, oppure si prende atto che la coalizione non c'è più, e ognuno va per la sua strada. Tertium non datur...»<ref>[http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/cdl10/fini-intervista/fini-intervista.html "Cambio di strategia entro gennaio o ognuno andrà per la sua strada"]</ref>. Quello stesso giorno, intorno alle ore 13 presso il convegno organizzato da Alleanza Nazionale ''Il tempo delle scelte'', il deputato di AN [[Italo Bocchino]] dice: «C'è Berlusconi dietro la scissione di [[Francesco Storace|Storace]] da Alleanza Nazionale e c'è Berlusconi dietro il passaggio di [[Daniela Santanchè]] al[[la Destra]] di Storace, c'è una manina...!». Ovazione in sala e fischi all'ospite di [[Forza Italia]] [[Fabrizio Cicchitto]], il quale così replica: «Non so dove volete andare. Non andate da nessuna parte mettendo in moto dei piccoli plotoni di esecuzione che a nome del partito unico tirano randellate a Silvio Berlusconi»<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/240205/convegno-il-tempo-delle-scelte-seconda-ed-ultima-giornata Convegno "Il tempo delle scelte" - seconda ed ultima giornata]</ref>.
 
=== 18 novembre 2007: il ''discorso del predellino'' a piazza San Babila ===
Attorno alle ore 18 del 18 novembre 2007, ovvero circa cinque ore dopo la contestazione a [[Fabrizio Cicchitto]] presso il convegno di [[Alleanza Nazionale]], [[Silvio Berlusconi]] si presenta in [[piazza San Babila]] a [[Milano]] ove è in corso l'iniziativa nazionale ''Subito al voto'' organizzata da Forza Italia (una campagna popolare di raccolta firme sotto i gazebo per chiedere nuove elezioni). Improvvisamente Berlusconi sale sul predellino di un'auto e annuncia ai microfoni dei giornalisti: «Oggi nasce ufficialmente un nuovo grande Partito del popolo delle libertà: il partito del popolo italiano. Invitiamo tutti a venire con noi contro i parrucconi della politica in un nuovo grande partito del popolo». Berlusconi aggiunge che Forza Italia si scioglierà nel nuovo movimento politico e argomenta la sua svolta con lo straordinario successo dell'iniziativa nei gazebo di ''Subito al voto'': il nuovo partito «lo vogliono tutti i cittadini; in più di 7 milioni, una cosa mai successa nella storia della Repubblica, si sono recati ai chioschi per dire basta alla situazione attuale, uniti contro la frammentazione, per fronteggiare la sinistra che è sotto i diktat della sinistra estrema. Metà di coloro che sono venuti da noi ai gazebo non erano di Forza Italia»<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=mtW3wV08xao Milano San Babila Nasce il PDL]</ref><ref>[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/11/19/47814-berlusconi_forza_italia_scioglie.shtml Berlusconi: "Il partito del popolo"]</ref>. Questo fatto rimarrà famoso come «discorso del predellino» e, per la modalità inconsueta con cui si proclamò la fine di un partito e la nascita di un altro, si parlerà a lungo di «svolta del predellino».
 
Il [[19 novembre]] Berlusconi, in una conferenza stampa nella quale presenta gli obiettivi del partito, annuncia che sarebbero stati gli elettori a scegliere il nome definitivo del partito e che si sarebbero tenute elezioni primarie per eleggere il leader. In tale occasione Berlusconi presentò il simbolo del partito e dichiarò che il nome del nuovo soggetto politico sarebbe stato scelto dagli stessi elettori nell'occasione di una seconda raccolta di firme, durante la quale si sarebbero organizzate anche le prime pre-iscrizioni<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/240410/presentazione-del-neonato-partito-del-popolo-della-liberta Presentazione del neonato Partito del popolo della libertà]</ref>.
 
Viene anche inviata una lettera agli iscritti di Forza Italia, con la quale Berlusconi conferma la fine di Forza Italia<ref>[http://files.splinder.com/de91c6ced958ddccbde5fd59cd712b30.pdf Lettera di Silvio Berlusconi sul nuovo partito]</ref>. Il partito non raccolse, in quel momento, il consenso dei tre principali alleati di Forza Italia, la Lega, l'UdC e Alleanza Nazionale; quest'ultima, pur avendo fin allora sostenuto il progetto unitario, non poté fare a meno di risentirsi per il modo d'agire di Berlusconi<ref>[http://www.alleanzanazionale.it/public/Fini/Documenti/Interviste/071122IntervistaFiniMessaggero.pdf «Silvio è lo stesso che fece saltare la bicamerale»]</ref>, tanto da spingere Fini a dire che col PdL «Berlusconi ha solo cercato di uscire da una condizione di difficoltà politica. Ha reagito, come è suo costume, in modo effervescente, uscendo dall'angolo con un colpo di teatro, che poi non è stato neppure tale, perché da tempo era noto che lui pensava ad un restyling di Forza Italia»<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=221959&START=1&2col= Fini, stoccata al Cavaliere La replica: offeso dai sospetti]</ref>.
 
Anche Casini parlerà del predellino come di un «colpo di teatro». Esce pure un comunicato stampa di AN dove si spiega che il partito «non si scioglie e non confluisce nel nuovo partito di Berlusconi, a cui fa gli auguri e con cui si confronterà in Parlamento e nel paese per mandare a casa Prodi e costruire un'alternativa alle sinistre»<ref>[http://www.corriere.it/politica/07_novembre_19/fini_partito_popolo.shtml Partito del Popolo, Fini gela Berlusconi «Alleanza nazionale non vi confluirà»]</ref>. Il [[25 novembre]] Berlusconi decreta così la morte della coalizione di centro-destra, sostenendo che «la Cdl era una specie di ectoplasma. (...) Come possiamo andare avanti con questi alleati che ci hanno fatto perdere le elezioni del 1996?»<ref>[http://www.corriere.it/politica/07_novembre_25/berlusconi_373da37e-9b4a-11dc-8d30-0003ba99c53b.shtml «La Cdl ormai era un ectoplasma»]</ref>. Aderirono invece subito quasi tutti i partiti minori di matrice liberale e centrista.
 
=== 2 dicembre 2007: la scelta del nome ===
Berlusconi va comunque avanti con la costruzione del nuovo partito. Il [[2 dicembre]] tornano in piazza i gazebo di [[Forza Italia]], con l'ausilio dei [[Circolo della Libertà|Circoli della Libertà]], per invitare i cittadini a scegliere il nome del nuovo soggetto politico<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/241540/conferenza-stampa-di-forza-italia-per-illustrare-la-prima-delle-mobilitazioni-fissata-per-l1-e-il-2-dicemb Conferenza stampa di Forza Italia per illustrare la prima delle mobilitazioni, fissata per l'1 e il 2 dicembre, per raccogliere le preiscrizioni al nuovo partito (Il Popolo della Libertà / Il Partito della Libertà)]</ref>. Il [[12 dicembre]] [[2007]] Berlusconi annuncia su ''la Tv della Libertà'' che era prevalsa l'opzione ''Il Popolo della Libertà'' su ''Il Partito della Libertà'', col 63,14% dei voti contro il 36,86%<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=u3Oem81fYQ8 Il Popolo della Libertà]</ref>. Il 15 viene annunciata la costituente del nuovo partito per il [[27 marzo]] [[2008]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/15/Veltroni_placa_Mastella_Alema_non_co_9_071215132.shtml Veltroni placa Mastella. D'Alema: non faccio trame]</ref>.
 
Alcuni sostengono che sia stato scelto questo nome alternativo anche perché il termine ''Partito della Libertà'' sarebbe risultato essere un marchio di proprietà della [[Federazione dei Liberali Italiani]], la quale il [[5 ottobre]] aveva già diffidato la Brambilla e Berlusconi dall'uso dello stesso<ref>{{cita web|autore= Giammarco Brenelli
|url= http://www.liberali.it/diffidaPartitodellaLibert%E0.doc|titolo= Diffida "Partito della libertà"
|accesso= 09-2-2008|editore= Sito Federazione dei Liberali|data= 5 ottobre 2007}}</ref> e contestualmente presentato una richiesta di danni pari a 30 milioni di euro per l'uso indebito di tale marchio.<ref>{{cita web|autore= |url= http://www.partitodelleliberta.it/liberali/node/17|titolo= Citazione per danni "Partito della libertà"
|accesso= 09-2-2008|editore= Sito Federazione dei Liberali|data= 3 gennaio 2008}}</ref>.
 
Ma con AN il gelo non diminuisce. Il [[9 dicembre]] Fini sostiene che «comportarsi come sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/10/Fini_Vassallum_Truffa_ira_Forza_co_9_071210045.shtml Fini: il Vassallum? Truffa L'ira di Forza Italia]</ref>. E una settimana dopo non sarà meno tenero dalle pagine di ''Libero'' quando sbotta: «Abbia pazienza. Il Cavaliere ha fatto tutto da sé. Ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti. I progetti si ideano insieme e si realizzano insieme, se si vuole andare lontano. Non ho nulla di cui scusarmi»<ref>[http://www.filibertoputzu.it/gianfranco_fini__non_sono_una_pecora_sc_6136.htm «Vi spiego gli errori di Silvio»]</ref>.
 
=== Il sì degli alleati ===
Gli eventi politici italiani hanno una piega inaspettata quando il [[16 gennaio]] 2008 viene arrestata la moglie del ministro della Giustizia [[Clemente Mastella]]. Il partito guidato da quest'ultimo, l'UDEUR, passa ben presto da alleato organico de l'Unione all'appoggio esterno al governo ([[17 gennaio]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/244867/conferenza-stampa-di-clemente-mastella Conferenza stampa di Clemente Mastella]</ref>) a suo oppositore ([[21 gennaio]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/245235/ludeur-toglie-il-sostegno-al-governo-prodi-conferenza-stampa-di-clemente-mastella L'Udeur toglie il sostegno al Governo Prodi - conferenza stampa di Clemente Mastella]</ref>). Il [[24 gennaio]] il governo Prodi II perde la fiducia del Senato e al presidente Napolitano non resta che sciogliere le Camere anticipatamente il [[6 febbraio]].
 
Il [[19 gennaio]] il segretario del PD, [[Walter Veltroni]]
, aveva annunciato che il suo partito vuole archiviare le alleanze elettorali stile l'Unione per correre alle elezioni da solo con proprie liste. Veltroni però invitava anche Berlusconi a fare altrettanto. Il Cavaliere rispose con un laconico «vedremo»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/20/Elezioni_alleanze_Veltroni_scuote_Pd_co_9_080120043.shtml Elezioni e alleanze Veltroni scuote il Pd]</ref>. Proposta ribadita con più forza pochi giorni dopo sempre da Veltroni: «Forza Italia abbia il nostro stesso coraggio, o si assuma la responsabilità di andare al voto con 18 partiti»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/29/Veltroni_sfida_Cavaliere_vada_solo_co_9_080129141.shtml Veltroni sfida il Cavaliere: vada solo anche lui]</ref>
 
L'[[8 febbraio]] 2008 giunge l'accordo: alle elezioni FI e AN andranno unite come PdL. Qualunque altro alleato, escluso la Lega Nord, dovrà confluire nel PdL o presentarsi autonomamente con un altro candidato premier<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/09/Berlusconi_unite_ultimatum_all_Udc_co_9_080209017.shtml Berlusconi: FI e An unite E dà l'ultimatum all'Udc]</ref>. La data dell'8 febbraio venne tra l'altro a cadere proprio nel giorno anniversario della morte di [[Pino Tatarella]], che si era insistentemente battuto per realizzare il sogno di un partito unitario di centro-destra.
 
L'UDC esprime il proprio dissenso: «Un polo liberale non può nascere con richieste di annessione»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/13/Berlusconi_schiaffo_Casini_co_9_080213003.shtml Berlusconi, schiaffo a Casini]</ref>. Il [[13 febbraio]] l'UDC esplicita il suo rifiuto del PdL<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/14/Udc_Forza_Italia_rottura_Casini_co_9_080214118.shtml Udc-Forza Italia, è rottura Casini: al simbolo non rinuncio]</ref>.
 
Il decisivo cambiamento di atteggiamento di AN segna comunque il rilancio definitivo del PdL come partito unico del centro-destra. E a ''Libero'' del 16 febbraio che chiede conto di questo cambiamento, Fini risponde che «è cambiato il patto politico. Ero e sono contrario a confluire in un partito deciso unilateralmente da Berlusconi, della serie: prendere o lasciare. Non è questo il caso, mi creda. Stiamo costruendo un progetto condiviso. Il Popolo della Libertà che stiamo proponendo agli italiani non nasce a San Babila, sul predellino o ai gazebo: nascerà nell'urna il 13 e il 14 aprile». E annuncia al contempo per l'autunno il congresso di scioglimento di AN.<ref>[http://www.vivamafarka.com/forum/index.php?topic=20496.0 Fini: «Sciolgo AN»]</ref>
 
Il [[4 febbraio]] lasciano l'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]] per il PdL i [[Popolari Liberali]] di [[Carlo Giovanardi]]<ref>[http://www.carlogiovanardi.it/modules.php?name=News&file=article&sid=492 GIOVANARDI LASCIA UDC E CON POPOLARI LIBERALI ENTRA IN PDL]</ref>. Viceversa il [[1º febbraio]] lascia [[Forza Italia]] per l'UDC [[Ferdinando Adornato]] con i suoi circoli ''liberal''<ref>[http://www.regione.sardegna.it/j/v/95?v=9&s=1&c=3646&rss=2008-02-01_121100_101129340 CD: Adornato e Sanza lasciano Fi]</ref><ref>[http://www.corriere.it/politica/07_novembre_22/adornato_pdl_74a92cec-98f2-11dc-831b-0003ba99c53b.shtml Adornato: non entro nel Pdl]</ref>. Anche il [[Nuovo PSI]] di [[Stefano Caldoro]], la [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]] di [[Gianfranco Rotondi]] e [[Azione Sociale]] di [[Alessandra Mussolini]] aderiscono. Il [[9 febbraio]] Berlusconi apre la campagna elettorale del PdL al meeting dei Circoli della Libertà del Nord Italia a piazza San Babila col nuovo slogan «Rialzati, Italia!».<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/246872/meeting-nazionale-dei-circoli-della-liberta-del-nord-italia Meeting Nazionale dei Circoli della Libertà del Nord Italia]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/10/Elezioni_Berlusconi_parte_San_Babila_co_7_080210029.shtml Elezioni, Berlusconi parte da San Babila]</ref>
 
=== La formazione della lista unica per le elezioni politiche 2008 ===
Il [[27 febbraio]] viene sottoscritto davanti al notaio [[Paolo Becchetti]] da Berlusconi e Fini l'atto costitutivo dell'associazione ''Il Popolo della Libertà''. In esso si stabilisce che l'associazione scadrà il [[31 luglio]] [[2014]] e stabilisce che il PdL sia cogestito da FI e AN, le quali si impegnano a fare gruppi parlamentari unici dalla legislatura successiva<ref>[http://www.consani.it/Popolo%20della%20Libert%C3%A0/ATTO%20COSTITUTIVO%20DELLA%20ASSOCIAZIONE%20DENOMINATA%20%27IL%20POPOLO%20DELLA%20LIBERTA%27%27%20-%20Adnkronos%20Politica.htm ATTO COSTITUTIVO DELLA ASSOCIAZIONE DENOMINATA "IL POPOLO DELLA LIBERTÀ"]</ref>. Nel metodo e nel merito, l'atto non piacerà agli alleati minori<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=HAYCI Pdl, Berlusconi e Fini da soli dal notaio I "Piccoli" si infuriano]</ref>.
 
L'articolo 8 dell'atto fissa in 70% a 30% i rapporti numerici rispettivamente tra FI e AN all'interno della lista unica da presentare alle elezioni. Il [[29 febbraio]] 2008 viene presentato il programma elettorale del cartello elettorale strutturato in sette punti principali (o «missioni»): rilanciare lo sviluppo, sostenere la famiglia, più sicurezza, più giustizia, i servizi ai cittadini, il Sud, il federalismo, un piano straordinario di finanza pubblica<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/248503/politiche-2008-silvio-berlusconi-presenta-il-programma-elettorale-del-pdl Politiche 2008: Silvio Berlusconi presenta il programma elettorale del PdL]</ref>.
 
=== La prima campagna elettorale ===
La campagna elettorale de il Popolo della Libertà vide accendersi i toni da entrambe le parti verso le settimane precedenti al voto. In particolare, evento che inasprì i toni della campagna fu l'annuncio da parte di [[Silvio Berlusconi]], il [[22 marzo]] 2008, di una cordata italiana per l'acquisto della compagnia aerea di bandiera, l'[[Alitalia]], nella quale sarebbero entrati anche, probabilmente, i figli del leader del centro-destra. L'annuncio venne visto dalla maggior parte degli avversari politici del PdL come un annuncio puramente propagandistico. Il giorno dopo Berlusconi precisò di avere soltanto auspicato un impegno di imprenditori italiani in una cordata, ma smentì una partecipazione in prima persona della sua famiglia.
 
Evento che contraddistinse gli ultimi giorni di campagna elettorale fu lo scontro fra PD e PdL sul confronto televisivo fra i due principali candidati premier. La legge della [[par condicio]], infatti, prevedeva che a tutti i candidati alla presidenza del Consiglio vi fosse pari partecipazione televisiva, e il rinnovato panorama politico con quindici candidati non avrebbe permesso un duello in TV come quelli avvenuti prima delle precedenti elezioni fra Berlusconi e [[Romano Prodi]], allora unici candidati. L'agognato duello fra Veltroni e Berlusconi, alla fine, non si tenne, ma l'ultimo giorno di campagna elettorale i due politici poterono confrontarsi nella stessa trasmissione, seppur uno dopo l'altro, a [[Matrix (programma televisivo)|Matrix]], su [[Canale 5]], dove i due ebbero a disposizione tre quarti d'ora ciascuno.
 
Altro caso che inasprì i rapporti fra le due forze politiche fu la vicenda sulle schede elettorali: Berlusconi denunciò una presunta irregolarità delle schede, che a suo avviso non esplicitavano la presenza di due coalizioni ed erano soggetti ad errore da parte dell'elettore. Particolarmente criticate furono le parole del principale alleato del PdL e capo della Lega, [[Umberto Bossi]], il quale aveva metaforicamente minacciato di «prendere mano ai fucili» nel caso le schede fossero rimaste com'erano allora.
 
=== La vittoria alle Politiche 2008 ===
{{vedi anche|Elezioni politiche italiane del 2008}}
Le elezioni politiche del 2008 si sono concluse con un netto successo dell'alleanza di [[centro-destra]] formata da PdL, [[Lega Nord]] e [[Movimento per le Autonomie]], che ha ottenuto complessivamente il 46.81% alla [[Camera dei Deputati|Camera]] ed il 47.32% al [[Senato della Repubblica|Senato]], conquistando la maggioranza assoluta in entrambe le camere. Il Popolo della Libertà ha ottenuto singolarmente il 37.39% alla Camera e il 38.17% al Senato. Il PdL è così la prima lista elettorale a livello nazionale.
 
== Il Popolo della Libertà al governo ==
{{vedi anche|Governo Berlusconi IV}}
Dopo la vittoria politica del [[centro-destra]], il PdL e i due partiti alleati, la [[Lega Nord]] ed il [[Movimento per le Autonomie]], costituiscono la maggioranza parlamentare nella [[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]], inaugurata il [[29 aprile]] [[2008]] con l'elezione dei due presidenti delle Camere. I politici designati per tali compiti sono due membri del PdL: [[Renato Schifani]] al [[Senato della Repubblica|Senato]] (eletto lo [[29 aprile|stesso giorno]]) e [[Gianfranco Fini]] alla [[Camera dei Deputati|Camera]] (che, a causa della maggioranza più ampia richiesta alla Camera, viene eletto al quarto scrutinio il [[30 aprile]]).
[[File:PdL Cicchitto & Gasparri Quirinale 2008.jpg|250px|thumb|Cicchitto e Gasparri, capigruppo alla Camera e al Senato]]
 
[[Fabrizio Cicchitto]] diventa presidente del gruppo parlamentare alla Camera<ref>{{cita web
|url= http://www.camera.it/organiparlamentarism/239/260/10004/documentotesto.asp?Gruppo=477&GruppoMisto=&addTitle=POPOLO%20DELLA%20LIBERTA'
|titolo= Gruppo Popolo della Libertà
|editore= Camera dei Deputati
|accesso= 8-5-2008
}}</ref>, [[Maurizio Gasparri]] di quello al Senato<ref>{{cita web
|url= http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Gruppi/00000056.htm
|titolo= Gruppo Il Popolo della Libertà
|editore= Senato della Repubblica
|accesso= 8-5-2008
}}</ref>.
 
Il [[9 maggio]] il [[Governo Berlusconi IV]] entra in carica con il giuramento davanti al [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]]. L'incarico era stato affidato al leader del PdL il giorno precedente, e Berlusconi aveva accettato senza la consueta ''riserva'', come invece era avvenuto anche nei precedenti governi da lui presieduti. Dei 21 ministri complessivi del Governo, 17 appartengono al Popolo della Libertà. Il [[12 maggio]] il Consiglio dei ministri nomina i sottosegretari del Governo.
 
Intanto, l'[[11 maggio]] [[2008]] il presidente della [[Camera dei Deputati|Camera]], [[Gianfranco Fini]], lascia la presidenza di [[Alleanza Nazionale]] e affida ad [[Ignazio La Russa]] il compito di portare AN, tra la fine dell'anno e l'inizio del [[2009]], alla definitiva confluenza nel PdL<ref>[http://www.corriere.it/politica/08_maggio_11/fini_la_russa_an_6bf78544-1f3e-11dd-b397-00144f486ba6.shtml Corriere della Sera - Fini lascia la presidenza di An, La Russa sarà il reggente]</ref>.
 
=== La nascita ufficiale: il congresso fondativo del 27-28-29 marzo 2009 ===
Dopo la costituzione della lista unica in occasione delle elezioni politiche del 2008 e in previsione di un'eventuale costituzione di un soggetto politico unitario, vari congressi di partito, tra cui quello di [[Forza Italia]] e della [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], furono tenuti nell'autunno del 2008 per sancire lo scioglimento dei rispettivi movimenti politici e la futura adesione dei membri di tali movimenti al progetto del Popolo della Libertà.
 
Il 21 e 22 marzo 2009 si celebra il terzo e ultimo congresso di [[Alleanza Nazionale]] che ne sancisce lo scioglimento. Nell'occasione [[Gianfranco Fini]] traccia un bilancio degli ultimi quindici anni di alleanza tra [[Forza Italia]] e [[Alleanza Nazionale]]: «con alti e bassi, con momenti difficili, ma senza mai una rottura insanabile» Secondo Fini il Popolo della Libertà «non è nato sul predellino di piazza San Babila» e il nuovo movimento politico «dovrà essere un partito ampio, plurale, inclusivo ed unitario», «non di una persona, ma di una nazione»<ref>{{cita web|autore=|url=http://blog.panorama.it/italia/2009/03/22/fini-scioglie-an-nel-pdl-ma-non-sara-pensiero-unico/|titolo=Fini scioglie An nel Pdl: “Ma non sarà pensiero unico”|accesso=26-09-2009|editore=''Panorama''|data=22 marzo 2009}}</ref>.
 
Dal [[27 marzo|27]] al [[29 marzo]] [[2009]] si tenne alla [[Fiera di Roma]] il primo Congresso nazionale fondativo del Popolo della Libertà, a cui hanno assistito come ospiti anche i leader dei due partiti alleati [[Umberto Bossi]] e [[Raffaele Lombardo]]. La data fu scelta per ricordare il [[27 marzo]] [[1994]], giorno della prima vittoria ottenuta dall'allora [[Polo della Libertà]].<ref>{{cita web|autore=Andrea Indini|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/03/pillola-politica-nascita-pdl.shtml?uuid=6416795a-1ae9-11de-b96a-a70fa1246a48&DocRulesView=Libero|titolo=La nascita del Pdl|accesso=26-09-2009|editore=''Il Sole 24 ore''|data=27 marzo 2009}}</ref>.
 
Alla chiusura del Congresso, i seimila delegati acclamamo all'unanimità Silvio Berlusconi come Presidente del PdL. Dal congresso scaturiscono anche le nomine dei tre coordinatori del partito: [[Ignazio La Russa]], [[Denis Verdini]] e [[Sandro Bondi]].
 
==== 27 marzo 2009: il primo giorno ====
Il primo congresso fu tenuto presso la [[Fiera di Roma]] nel quindecennale della prima vittoria elettorale di [[Silvio Berlusconi]] del [[1994]] con la partecipazione di quasi seimila delegati in rappresentanza dei partiti e movimenti fondanti il Popolo della Libertà.
 
In apertura dei lavori fu ascoltato l'[[Inno di Mameli]] e l'[[Inno alla gioia|Inno alla gioia di Beethoven]], rispettivamente inni della [[Repubblica Italiana]] e dell'[[Unione Europea]], e a seguire [[Annagrazia Calabria]], la più giovane parlamentare del Popolo della Libertà, pronunciò il primo intervento, leggendo i saluti e gli auguri di buon lavoro inviati dal [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]]. Tra gli intervenuti vi fu il [[Sindaco di Roma]] [[Gianni Alemanno]], che lesse il messaggio di ringraziamento del PdL a Giorgio Napolitano per gli auguri inviati, ed il fondatore del partito Silvio Berlusconi, che delineò i principii e gli elementi fondanti il movimento politico. Egli, con riferimento alla scelta del nome ''Popolo della Libertà'', affermò che «dovevamo essere un popolo prima di essere un partito. Due sono le parole d'ordine: Popolo e Libertà, che definiscono esattamente chi siamo, come dice il primo articolo della Costituzione». Inoltre indicò quali precursori ideali del PdL [[don Luigi Sturzo]], «fondatore del [[partito Popolare Italiano (1919-1926)|partito che chiamò popolare]]», e [[Alcide De Gasperi]] e la [[Democrazia Cristiana]], richiamandosi peraltro alla figura politica di [[Bettino Craxi]], a proposito del quale affermò che «Il mio amico Bettino Craxi ebbe il merito, di rivolgersi per primo alla destra del [[Parlamento Italiano]] dicendo che chi sedeva tra quei banchi sarebbe stato trattato alla pari: decretò concretamente la fine del cosiddetto [[arco costituzionale]]». Berlusconi proseguì affermando, a proposito delle finalità cui era diretta la nuova compagine politica, che «quella del Popolo della Libertà sarà una rivoluzione moderata, liberale, borghese, popolare e interclassista».<ref>[http://www.corriere.it/politica/09_marzo_27/intervento_berlusconi_congresso_7b4e1d7a-1aef-11de-b646-00144f486ba6.shtml Berlusconi: «Si avvera grande sogno Siamo il partito degli italiani liberi» - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Verso il secondo appuntamento elettorale: le polemiche sulle liste europee ===
Il [[14 febbraio]] [[2009]] il Popolo della Libertà annunciò che in vista del rinnovo del [[Parlamento europeo]] tra le proprie liste sarebbe stato candidato alle [[Elezioni europee del 2009|elezioni europee]] [[Clemente Mastella]], leader dell'[[UDEUR]] e già [[ministero della Giustizia|ministro della Giustizia]] del [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]].<ref>[http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_14/mastella_candidato_pdl_832f11c2-faa4-11dd-a8db-00144f02aabc.shtml Europee, Mastella corre con il Pdl «Riparto dopo le umiliazioni»]</ref>. Alcuni quotidiani riportarono che tale annuncio non fosse stato gradito dalla base del partito.<ref>[http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_16/mastella_rivolta_sito_fi_gruppi_facebook_6bf5abcc-fc4a-11dd-af22-00144f02aabc.shtml Mastella, rivolta sul sito di Forza Italia «Non vogliamo voltagabbana nel Pdl»]</ref>. Nelle medesime elezioni Berlusconi si presentò in qualità di capolista per il Popolo della Libertà in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali italiane, attirando critiche di parte dell'opposizione, in quanto le cariche di parlamentare nazionale e membro dell'esecutivo di uno degli stati membri sono incompatibili con quella di [[deputato europeo]]. La scelta di Berlusconi fu condivisa anche da [[Antonio Di Pietro]], che parimenti si candidò in tutte le circoscrizioni come capolista dell'[[Italia dei Valori]].
 
Una ulteriore polemica esplosa sui principali quotidiani a diffusione nazionale concernente la formazione delle liste elettorali interessò la candidatura europea di giovani donne tra cui alcune collegate con il mondo dello spettacolo. I giornali riportarono di un corso di formazione politica per potenziali candidate, aperto il [[21 aprile]] da Berlusconi nella sede del partito in via dell'Umiltà a [[Roma]], nel quale le partecipanti erano circa trenta.<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=LGRB5 Attrici e veline, il Cavaliere cerca volti nuovi]</ref> Diverse di loro avevano già alle spalle una carriera politica in [[Forza Italia]], come [[Beatrice Lorenzin]], [[Michaela Biancofiore]], [[Laura Ravetto]] e [[Annagrazia Calabria]]. Tra le partecipanti erano presenti attrici e personalità televisive come [[Angela Sozio]], già concorrente della [[Grande Fratello (terza edizione)|terza edizione del ''Grande Fratello]]'', [[Barbara Matera]], ex annunciatrice [[Rai]] (che peraltro aveva svolto attività politica in Forza Italia), [[Camilla Ferranti]], interprete di ''[[Incantesimo (serie televisiva)|Incantesimo]]'' e [[Eleonora Gaggioli]], attrice in molte fiction televisive. Nell'occasione Berlusconi disse loro: «molte di voi non lo sanno ancora (...) alcune saranno candidate» perché «voglio volti giovani, facce nuove, per dare un'immagine rinnovata al Popolo della Libertà e dell'Italia in Europa».
 
Il [[27 aprile]] il web magazine della fondazione di area finiana [[FareFuturo]] pubblicò l'articolo ''Donne in politica: il "velinismo" non serve''<ref>[http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=1432&Cat=1&I=immagini/Foto/tacco_int.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=L%27Analisi&Codi_Cate_Arti=38 Donne in politica: il "velinismo" non serve]</ref> a firma di [[Sofia Ventura]], docente di [[scienza politica]] all'[[Università di Bologna]]<ref>[http://www.unibo.it/docenti/sofia.ventura Sito web docente Sofia Ventura]</ref>. L'articolo analizzava l'annosa problematica, comune a molti paesi europei, della bassa percentuale di donne nelle istituzioni e confrontava le varie modalità per porvi rimedio, auspicando che un partito di governo come il Popolo della Libertà volesse interrogarsi seriamente sulla questione. La parte dell'articolo più citata dai media sarà però quella conclusiva, in cui la Ventura attaccava «la pratica di cooptazione di giovani, talvolta giovanissime, signore di indubbia avvenenza ma con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un’assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità». Secondo la Ventura, «il fenomeno del "velinismo" in politica, ancorché circoscritto, non aiuta certo a modernizzare una cultura ancora in parte diffidente verso il ruolo delle donne in politica e a promuovere la pari dignità dei sessi in ogni ambito della vita pubblica, piuttosto rilancia uno stereotipo femminile mortificanteche». Concludeva dicendo che «le donne non sono gingilli da utilizzare come specchietti per le allodole, non sono nemmeno fragili esserini bisognosi di protezione e promozione da parte di generosi e paterni signori maschi, le donne sono, banalmente, persone. Vorremmo che chi ha importanti responsabilità politiche qualche volta lo ricordasse».
 
Fini ne prenderà subito le distanze parlando di «valutazioni comprensibili ma eccessive»<ref>[http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=1451&Cat=1&I=&IdTipo=0&TitoloBlocco=L%27Intervento&Codi_Cate_Arti=40 Comprensibile, ma eccessivo]</ref>. Nella serata del [[28 aprile]], la querelle venne rilanciata dall'intervento a sorpresa della moglie di Berlusconi, [[Veronica Lario]], che rispondendo a delle domande via e-mail all'Ansa, scrisse che «quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti. Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell'imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere»<ref>[http://inviaggionelmondo.splinder.com/post/20426081/QUESTIONI+DI+FAMIGLIA... Lancio ANSA del 28 aprile]</ref>.
 
Il giorno successivo furono pubblicate le liste del PdL: in esse si ritrovarono solo tre "donne nuove", con una delle quali, [[Barbara Matera]], proveniente dal mondo dello spettacolo. Per alcuni organi di stampa, come il quotidiano [[la Repubblica]], molte candidate erano state depennate dopo l'intervento della moglie di Berlusconi<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/04/30/contrordine-nella-notte-da-varsavia-via-le.html Contrordine nella notte da Varsavia Via le veline. E in lista ne resta una]</ref>. Tale ipotesi è stata comunque smentita dal PdL.
 
Berlusconi presentò le tre "nuove candidate" e per il resto venne confermata quasi al completo la squadra degli europarlamentari uscenti, con l'inserimento di Mastella.
 
=== Elezioni europee e amministrative 2009 ===
Il partito ottenne il 35,26% dei voti, non raggiungendo la soglia auspicata del 40%<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/25/Pdl_paura_del_anche__co_9_090325008.shtml Il Pdl e la paura del «ma anche»]</ref>. Il risultato consolidò il ruolo del Popolo della Libertà come primo movimento politico italiano per numero di voti, in quanto il [[Partito Democratico]], suo principale concorrente, si attestò su una percentuale inferiore, pari al 26,13% dei votanti. Dalle liste del PdL vennero così eletti 29 europarlamentari, che aderirono al [[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]. Berlusconi mancò però l'obiettivo dei tre milioni di preferenze, totalizzandone due milioni e settecentomila circa. Nonostante le polemiche giornalistiche scatenate nei mesi precedenti, [[Clemente Mastella]], [[Lara Comi]], [[Barbara Matera]] e [[Licia Ronzulli]] risultarono tutti eletti.
 
Nelle [[Elezioni amministrative italiane del 2009|contemporanee amministrative del 2009]] il Popolo della Libertà riuscì a vincere in alcune amministrazioni precedentemente governate dal centro-sinistra, come nelle provinciali di [[Milano]], [[Venezia]], [[Piacenza]], [[Napoli]] e [[Bari]].
 
All'indomani delle elezioni il Presidente della Camera Fini aprì un confronto interno denunciando le politiche promosse dal PdL come troppo simili a quelle [[Lega Nord|leghiste]].<ref>{{cita web|autore=Francesco Verderami|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2009/elezioni/notizie/verderemi_090609_cf793b8e-54bd-11de-b645-00144f02aabc.shtml|titolo=«Pdl fotocopia leghista, Sud deluso», Fini riapre il confronto nel partito|accesso=26-09-2009|editore=''Corriere della Sera''|data=9 giugno 2009}}</ref>.
 
=== Il successo delle regionali e amministrative 2010 ===
In occasione delle [[elezioni regionali italiane del 2010|elezioni regionali]] e [[Elezioni amministrative italiane 2010|amministrative del 2010]] il Popolo della Libertà, alleato con la [[Lega Nord]] al nord e l'[[Unione di Centro (2008)|Unione di Centro]] al sud, riuscì a strappare al centro-sinistra varie amministrazioni comunali (tra cui Chieti, Andria e Quartu Sant'Elena) e provinciali, oltre a quattro amministrazioni regionali ([[Piemonte]], [[Lazio]], [[Campania]] e [[Calabria]]) confermandosi inoltre alla guida delle due regioni in cui il centro-destra già ebbe vinto ([[Lombardia]] e [[Veneto]]) alle [[Elezioni regionali 2005|votazioni di cinque anni prima]].
 
L'insuccesso in Puglia invece provoca le dimissioni da [[Dipartimento per gli Affari regionali|Ministro agli Affari regionali]] di [[Raffaele Fitto]], leader del PdL pugliese; le sue dimissioni vengono però non accettate da [[Berlusconi]]<ref>[http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/fitto-dimissioni_9955e6c4-3bfd-11df-80d0-00144f02aabe.shtml Corriere della Sera - «Sconfitto» in Puglia, Fitto si dimette Gli ex di An con lui, il Cav prende tempo, 30 marzo 2010]</ref>.
 
Rispetto al 2005, allorquando il centro-destra ebbe a ritrovarsi alla guida di quattro regioni su venti (Lombardia, Veneto, [[Molise]], [[Sicilia]]), dopo le elezioni regionali del 2010 la coalizione guidata dal PdL governò in undici regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, [[Friuli-Venezia Giulia]], [[Abruzzo]], Molise, Lazio, Campania, Calabra, Sicilia, [[Sardegna]]) sulle [[Regioni d'Italia|venti d'Italia]].
 
Nell'ambito del successo conseguito dalla coalizione, in termini meramente percentuali il Popolo della Libertà ottenne meno voti della sommatoria di [[Forza Italia]] e [[Alleanza Nazionale]] nell'[[Italia settentrionale]] a vantaggio della [[Lega Nord]] rispetto alle regionali di cinque anni prima.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2010/elezioni-regionali/notizie-tempo-reale/Lega-Pdl-Nord.shtml|titolo=Al Nord la Lega sfonda e il Pdl prende meno voti di An più Fi|pubblicazione=[[Il Sole 24 ORE]] |giorno=29|mese=03|anno=2010|accesso=16-04-2010}}</ref>.
 
=== La disfatta delle amministrative 2011 ed Alfano segretario ===
[[File:EPP Congress Marseille Angelino Alfano.jpg|right|300px|thumb|Angelino Alfano]]
Durante le [[Elezioni amministrative italiane del 2011|Elezioni amministrative del 2011]], prime elezioni successive alla scissione causata dal [[Presidente della Camera]] [[Gianfranco Fini]] e dai parlamentari a lui vicini, ed anche allo scandalo noto come [[caso Ruby]] che ha coinvolto personalmente il Presidente del Consiglio, accusato dalla Procura della Repubblica di Milano di concussione e prostituzione minorile, si registra un netto arretramento del Popolo delle Libertà e più in generale della coalizione a sostegno del premier Silvio Berlusconi.
 
Nelle grandi città al voto si registra una vittoria del [[centro-sinistra]], la quale è particolarmente sorprendente ai [[Ballottaggio|ballottaggi]] di [[Milano]], dove [[Giuliano Pisapia]] con il 55,1% riesce a battere il [[Sindaco (ordinamento italiano)|Sindaco]] uscente [[Letizia Moratti]] che si ferma al 44,89%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0491450.htm|titolo=Elezioni comunali del 29 e 30 maggio 2011 - II turno - Comune di Milano|opera=[[Ministero dell'Interno]] - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=31 maggio 2011}}</ref>, di [[Napoli]], dove [[Luigi de Magistris]] con il 65,37% batte nettamente Gianni Lettieri che ottiene al 34,62%<ref>{{cita web|url=http://comunali.interno.it/comunali/amm110515/C0510490.htm|titolo=Elezioni comunali del 29 e 30 maggio 2011 - II turno - Comune di Napoli|opera=[[Ministero dell'Interno]] - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali|accesso=31 maggio 2011}}</ref> e di [[Cagliari]], dove [[Massimo Zedda]] col 59,42 % batte [[Massimo Fantola]] che ottiene il 40,57 %.
 
Nello stesso giorno della sconfitta, il coordinatore del PdL [[Sandro Bondi]] rimette il proprio mandato nelle mani di Berlusconi<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2011/elezioni-amministrative-ballottaggi/notizie/30_maggio_pastone_voto_f5caf3e0-8aa8-11e0-93d0-5db6d859c804.shtml|titolo=Pisapia e de Magistris sono sindaci Sconfitta Pdl, Bondi rimette il mandato|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=30 maggio 2011|accesso=31 maggio 2011}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Matteo Tonelli |url=http://www.repubblica.it/politica/2011/05/30/news/altri_comuni-16962238/|titolo=Ballottaggi, trionfi a Milano a Napoli in tutta Italia l'onda del centro-sinistra|pubblicazione=[[la Repubblica]] |data=30 maggio 2011|accesso=31 maggio 2011}}</ref>.
 
A seguito delle elezioni, dopo essere stato designato dall'Ufficio di Presidenza del PdL<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2011/06/01/news/verifica_senato-17062739/ la Repubblica - Alfano segretario Pdl, lascerà la Giustizia Berlusconi: "Premier nel 2013? Vedremo", 1 giugno 2011]</ref>, il [[1º giugno]] [[2011]] [[Angelino Alfano]], già [[Ministero della Giustizia|Ministro della Giustizia]], viene eletto Segretario politico del PdL<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2011/06/01/news/verifica_senato-17062739/|titolo=Alfano segretario Pdl, lascerà la Giustizia Berlusconi: "Premier nel 2013? Vedremo"|pubblicazione=[[la Repubblica]] |data=1º giugno 2011|accesso=2 giugno 2011}}</ref> dall'Assemblea Nazionale del partito, con un solo voto contrario<ref>[http://www.calabriaindipendente.it/calabria-notizie/2011/07/02/4636/pdl-angelino-alfano-eletto-segretario-nazionale-del-partito/ Pdl, Angelino Alfano eletto segretario nazionale del partito]</ref>.
 
=== La vittoria alle elezioni regionali 2011 in Molise ===
Il 16 e 17 ottobre 2011, in occasione delle [[elezioni regionali in Molise del 2011]], in base ai risultati, si registra una ripresa del partito e in generale della coalizione di centro-destra, dopo la sconfitta subita alle [[elezioni amministrative italiane del 2011|elezioni amministrative del 2011]]. Infatti, per la terza volta consecutiva l'esponente del partito [[Angelo Michele Iorio]] viene riconfermato Presidente della regione Molise, anche se con un margine molto più ridotto rispetto alle due elezioni precedenti il 2011; vince infatti di appena 0,79 punti percentuali sul candidato del centro-sinistra [[Paolo Di Laura Frattura]]<ref>{{Cita news|url=http://regionali.interno.it/regio111016/R14.htm/|titolo=Scrutinio Regione MOLISE- Elezioni Regionali del 16 e 17 ottobre 2011-Ministero dell'Interno}}</ref>.
 
===Crisi economica e crisi di governo===
Nel mezzo della [[crisi del debito sovrano europeo]] e della [[Crisi economica del 2008-2012#Crisi del debito italiano|crisi economica italiana]], la maggioranza che sostiene Berlusconi comincia a sfaldarsi. Il senatore [[Carlo Vizzini]] lascia il partito ed aderisce al [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]]<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/11/04/news/l_ex_ministro_vizzini_lascia_il_pdl_berlusconi_si_spinto_oltre-24403380/ la Repubblica - L'ex ministro Vizzini lascia il Pdl "Berlusconi si è spinto oltre", 4 novembre 2011]</ref>, ma è soprattutto alla Camera che l'emorragia di deputati del PdL mette in seria crisi la tenuta del governo.
 
[[Santo Versace]]<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/29/versace-lascia-il-pdl-e-va-nel-gruppo-misto-altri-15-deputati-pronti-a-lasciare/160920/ il Fatto Quotidiano - Versace lascia il Pdl e va nel gruppo misto “Altri 15 deputati” pronti a lasciare 29 settembre 2011]</ref> e [[Giancarlo Pittelli]]<ref>[http://www.corrieredellacalabria.it/stories/politica/571_pittelli_divorzia_dal_popolo_della_libert/ Il corriere della Calabria - Pittelli divorzia dal Popolo della libertà, 7 settembre 2011]</ref> lasciano il gruppo a settembre ed ad ottobre all'interno del partito le spinte per un nuovo governo sono forti, soprattutto da parte di [[Claudio Scajola]] e di [[Beppe Pisanu]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/07/fronda_Pisanu_Scajola_idea_Berlusconi_co_9_111007015.shtml Corriere della sera - La fronda di Pisanu e Scajola L' idea di un Berlusconi bis, 7 ottobre 2011]</ref>.
 
La prima avvisaglia di crisi è la non approvazione da parte della Camera del [[Rendiconto generale dello Stato]]<ref>[http://www.diariodelweb.it/Agenzia/Politica/?d=20111011&id=220192 Diariodelweb - Rendiconto bocciato dal voto in parità: 290 sì - 290 no, 11 ottobre 2011]</ref>. Berlusconi non si dimette e la maggioranza si ricompatta pochi giorni dopo, ridando la fiducia al Governo, ma non partecipano al voto [[Giustina Destro]] e [[Fabio Gava]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/15/governo_incassa_fiducia_Fallito_piano_co_9_111015002.shtml Corriere della Sera - Il governo incassa la fiducia Fallito il piano «numero legale», 15 ottobre 2011]</ref>.
 
Questi ultimi, insieme a [[Isabella Bertolini]], [[Giancarlo Pittelli]], [[Giorgio Stracquadanio]] e [[Roberto Antonione]], scrivono una lettera aperta a Berlusconi, nella quale chiedono una nuova fase politica ed un nuovo governo<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/03/Servono_una_diversa_fase_politica_co_8_111103018.shtml Corriere della Sera - Servono una diversa fase politica e il varo di un nuovo esecutivo, 3 nvoembre 2011]</ref>.
 
Pur avendo riottenuto la fiducia, l'uscita di deputati non si ferma: in novembre [[Roberto Antonione]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/02/Antonione_lascia_gruppo_pdl_Maggioranza_co_8_111102028.shtml Corriere della Sera - Antonione lascia il gruppo pdl Maggioranza sempre più esile, 2 novembre 2011]</ref>, [[Alessio Bonciani]], [[Ida D'Ippolito Vitale]]<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-04/governo-sotto-quota-passano-084227.shtml?uuid=AaKSTcIE il Sole 24 ore - Governo sotto quota 315. Passano all'Udc Bonciani e d'Ippolito, 4 novembre 2011]</ref> e [[Gabriella Carlucci]]<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-06/gabriella-carlucci-lascia-ludc-205253.shtml?uuid=Aa009JJE Il Sole 24 ore - Gabriella Carlucci lascia il Pdl per l'Udc, 6 novembre 2011]</ref> lasciano il partito.
=== Le dimissioni e la fine del governo Berlusconi IV ===
Alla seconda votazione per l'approvazione del [[Rendiconto generale dello Stato]] la maggioranza scende alla Camera a quota 308 deputati, con otto voti meno della maggioranza assoluta; non hanno partecipato al voto gli esponenti del PdL [[Fabio Gava]], [[Giustina Destro]], [[Roberto Antonione]], [[Giancarlo Pittelli]], [[Santo Versace]] e [[Francesco Stagno d'Alcontres]]<ref>[http://www.politica24.it/articolo/camera-si-al-rendiconto-ma-la-maggioranza-si-ferma-a-quota-308/18521/ Politica 24 - Camera, sì al Rendiconto ma la maggioranza si ferma a quota 308]</ref>. In seguito Gava, Destro, Antonione e Pittelli creeranno la componente del [[Gruppo Misto|Misto]] ''Liberali per l'Italia''.
 
Il [[12 novembre]] [[2011]], dopo l'approvazione della [[Legge finanziaria (Italia)|Legge di stabilità 2012]] in entrambe le camere del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]], [[Silvio Berlusconi]], come aveva precedentemente accordato con il Presidente [[Giorgio Napolitano|Napolitano]], rassegna le sue dimissioni e quelle del suo Governo, a causa della perdita della maggioranza assoluta alla [[Camera dei deputati]] e della crisi economica del paese<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2011/11/12/news/dimissioni_berlusconi_approvata_legge_stabilit-24911363/ la Repubblica - Silvio Berlusconi si è dimesso la piazza in festa grida 'Buffone']</ref>.
 
==L'appoggio al [[Governo Monti]]==
Il partito a questo punto sceglie di schierarsi a favore dell'appoggio al [[governo tecnico]] guidato [[Mario Monti]] insieme a [[Partito Democratico|Pd]] e [[Polo della Nazione|Terzo Polo]].
 
Con l'appoggio a [[Mario Monti|Monti]], il PdL vede peraltro venir meno l'alleanza con la [[Lega Nord]], che passa all'opposizione e muove critiche al partito di centro-destra, accusato di incoerenza e di appoggiare un governo formato da membri non votati dai cittadini.
 
Secondo {{chiarire|i sondaggi}} l'80% degli elettori del [[PdL]] è contrario al sostegno all'esecutivo tecnico, guidato dal presidente dell'[[Università Bocconi]]. {{cn}}
 
Intanto si celebrano i Congressi Provinciali.
 
===La sconfitta alle elezioni amministrative del 2012===
Come successo alle [[Elezioni amministrative italiane del 2011|amministrative del 2011]], anche in [[Elezioni amministrative italiane del 2012|quelle del 2012]] il Popolo della Libertà ottiene scarsi risultati<ref>[http://milano.corriere.it/milano/notizie/politica/12_maggio_7/amministrative-risultato-generale-politica-comuni-20177695491.shtml Corriere della Sera - Pdl e Lega divisi perdono ovunque. Crollo nei consensi, ne approfitta il centro-sinistra, 7 maggio 2012]</ref>. Il PdL e la Lega Nord corrono divisi nella maggior parte delle città<ref>[http://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2012/04/03/691684-bergamo-amministrative-elezioni-lega-pdl.shtml Il Giorno - Alle urne per le amministrative Lega e Pdl corrono divisi, 3 aprile 2012]</ref>, ad eccezione di Gorizia, in cui confermano insieme il sostegno al sindaco uscente [[Ettore Romoli]]. In vari casi il candidato sindaco non riesce a raggiungere il secondo turno, superato da esponenti di altre liste: a [[Palermo]], storica roccaforte del [[centro-destra]], il candidato di PdL, Udc e Grande Sud ottiene il 12 % senza arrivare al ballottaggio<ref>[http://www.leggo.it/news/politica/elezioni_comunali_2012_risultati_palermo_orlando_al_ballottaggio_con_ferrandelli/notizie/178690.shtml Leggo - ELEZIONI COMUNALI 2012, RISULTATI PALERMO.ORLANDO AL BALLOTTAGGIO CON FERRANDELLI, 8 maggio 2012]</ref>; a [[Genova]] il candidato del PdL viene superato nei voti dal candidato del [[Terzo Polo]] e da quello del [[Movimento 5 Stelle]] e si ferma al primo turno<ref>[http://comunali.interno.it/comunali/amm120506/C0340250.htm Interno - Elezioni comunali del 6 e 7 maggio 2012, Genova]</ref>.
 
== Scontri interni ==
=== PdL Sicilia / Forza del Sud ===
Nel novembre del 2009 il [[Sottosegretario di Stato (ordinamento italiano)|Sottosegretario]] alla Presidenza del Consiglio [[Gianfranco Micciché]] diede vita, insieme ai [[finiani]], alla scissione del ''Pdl Sicilia''<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_novembre_03/pdl-sicilia-scissione-micciche-ars_93391280-c86b-11de-b35b-00144f02aabc.shtml|titolo=La scissione di Micciché, nasce Pdl Sicilia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=03|mese=11|anno=2009|accesso=19-12-2009}}</ref>. Tra le motivazioni della rottura il continuo scontro con l'area del partito facente capo al Ministro [[Angelino Alfano]], al [[Presidente del Senato]] [[Renato Schifani]] ed ai coordinatori [[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]] e [[Domenico Nania]] sulle posizioni nei confronti del Governo Regionale [[Sicilia]]no guidato da [[Raffaele Lombardo]]. Dopo la scissione lo scontro all'interno della maggioranza siciliana si acuì al punto che i deputati del Pdl ufficiale votarono contro il [[Documento di programmazione economica finanziaria|DPEF]] del Governo<ref>{{Cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/lars-affossa-il-dpef-governo-verso-la-crisi/1776726|titolo=L'Ars affossa il Dpef, governo verso la crisi|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=11|mese=11|anno=2009|accesso=19-12-2009}}</ref>, mettendo in crisi Lombardo che arrivò a dichiarare: "Con la bocciatura del Dpef, c'è stata la dissoluzione della maggioranza"<ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sicilia/2009/12/02/visualizza_new.html_1623126206.html|titolo=Lombardo, bocciatura Dpef ha dissolto la maggioranza|pubblicazione=[[ANSA]] |giorno=02|mese=12|anno=2009|accesso=19-12-2009}}</ref>.
 
Nel marzo [[2010]] Gianfranco Micciché dichiara di essere disposto a lasciare il Popolo della Libertà per creare il Partito del Sud<ref>{{Cita news|url=http://palermo.repubblica.it/dettaglio/micciche-lancia-il-partito-del-sud-sono-disposto-a-dire-addio-al-pdl/1887582|titolo=Miccichè lancia il Partito del Sud "Sono disposto a dire addio al Pdl"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=13|mese=03|anno=2010|accesso=14-03-2010}}</ref>.
 
L'esperienza del PdL-Sicilia si chiude quando la componente "finiana" aderisce a [[Futuro e Libertà per l'Italia]], nuovo partito guidato da [[Gianfranco Fini]], nato dalla scissione dal PdL; mentre la componente che fa riferimento a Gianfranco Micciché effettua una nuova scissione dando vita a un ulteriore partito denominato [[Forza del Sud]], presentato ufficialmente il [[30 ottobre]] 2010<ref>{{Cita news|autore=Emanuele Lauria|url=http://palermo.repubblica.it/cronaca/2010/10/30/news/micciche_battezza_forza_del_sud_leali_al_governo_ma_indipendenti-8582678/|titolo=Miccichè battezza "Forza del Sud" "Ora il premier cambi stile di vita"|pubblicazione=[[la Repubblica]] |giorno=30|mese=10|anno=2010|accesso=31-10-2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/10_ottobre_30/micciche-forza-sud-berlusconi_46020a5a-e41a-11df-9798-00144f02aabc.shtml|titolo=Micciché dà vita alla Forza del Sud A Berlusconi: «Fedeltà non è infinita»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=30|mese=10|anno=2010|accesso=31-10-2010}}</ref>.
 
=== Lo scontro Fini-Berlusconi e la nascita di Futuro e Libertà ===
[[File:Gianfranco Fini 2004.jpg|thumb|right|180px|[[Gianfranco Fini]], ex numero due del Popolo della Libertà]]
Lo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini ha inizio sin dall'annuncio della fondazione del PdL con il "discorso del predellino": Fini si oppose nettamente all'iniziativa, marchiandola come «''plebiscitaria e confusa''»<ref name=XIXscontri>{{Cita news|url=http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2010/04/15/AMAAE3bD-berlusconi_tensioni_anni.shtml|titolo= Berlusconi & Fini, tre anni di tensioni|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|accesso=16-04-2010}}</ref>.
Nel [[dicembre]] [[2007]] l'ex leader di An rimarca ancora una volta la contrarietà al nuovo partito unico, dichiarando:
 
{{quote|Non se ne parla proprio, An non si scioglierà per entrare nel nuovo partito di Berlusconi. Quella è un’iniziativa plebiscitaria e confusa<ref name=XIXscontri/>.}}
 
Alle [[Elezioni politiche italiane del 2008|elezioni politiche del 2008]] Fini però cambia opinione e si presenta con il Pdl. Le prime avvisaglie delle polemiche da [[Presidente della Camera dei deputati|Presidente della Camera]] col [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] si hanno sulla proposta di Fini di dare il voto agli immigrati e sull'accusa da parte di Fini di abuso nei confronti del [[Governo Berlusconi IV|Governo]] degli strumenti del [[decreto-legge]] e del [[voto di fiducia]].<ref name=XIXscontri/>
 
Il [[1º dicembre]] [[2009]] Fini critica aspramente Berlusconi in una conversazione privata con il [[magistrato]] Nicola Trifuoggi registrata a loro insaputa grazie ad un microfono inaspettatamente acceso. Fini accusa il premier di confondere la [[leadership]] con la [[monarchia assoluta]] ed il consenso popolare ''con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità''.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2009/12/01/news/fini_fuorionda_su_berlusconi_ha_il_consenso_per_governare_ma_non_limmunita_assoluta-1822252/|titolo=Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=15-04-2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_01/fuorionda-fini-berlusconi_be0b721c-de7f-11de-b977-00144f02aabc.shtml|titolo=Fini e il fuori onda su Berlusconi: "Confonde consenso con immunità"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=16-04-2010}}</ref>. Dal PdL arrivano richieste di chiarimenti sulle parole dell'ex An<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/reazioni-audio/reazioni-audio.html|titolo=Fuorionda Fini, l'ira del Pdl "Adesso spieghi come la pensa"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=01|mese=12|anno=2009|accesso=16-04-2010}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Paola Di Caro |url=http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_02/dicaro_988a55c2-df0a-11de-9ac1-00144f02aabc.shtml|titolo=L'ira di Berlusconi su Fini:"Chiarisca o non voglio più vederlo"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|accesso=16-04-2010}}</ref>
 
Il [[2 marzo]] [[2010]] Fini ribadisce la mancanza di sintonia con Berlusconi dichiarando:
 
{{quote|Avendo io contribuito a fondare il Pdl, ci sono molto affezionato...ma se mi chiedi se il Pdl mi piace così come è adesso, la risposta credo l’abbiano capita tutti, non c’è bisogno di ripeterla.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/201003articoli/52751girata.asp|titolo=Fini: "Il Pdl così com'è non mi piace"|pubblicazione=[[La Stampa]] |giorno=02|mese=03|anno=2010|accesso=16-04-2010}}</ref>}}
 
L'apice dello scontro si raggiunge il [[15 aprile]] [[2010]] con Gianfranco Fini che accusa Berlusconi di appiattirsi sulle posizioni della [[Lega Nord]], minacciando di creare [[Gruppo parlamentare|gruppi parlamentari]] autonomi.<ref name=gruppiAutonomi>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/berlusconi-fini_pranzo_sulle_riforme-3369517/|titolo=Fini: "Pronto a creare gruppi autonomi" Incontro e scontro con Berlusconi|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|pagina=|accesso=16-04-2010}}</ref> La polemica è talmente forte che il [[Presidente del Senato della Repubblica|Presidente del Senato]] [[Renato Schifani]] dichiara che le continue divisioni possono portare ad elezioni anticipate,<ref name=gruppiAutonomi/>. Nei giorni seguenti Bocchino annuncia la nascita di una corrente "finiana"articolata<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/04/20/news/fini_avverte_berlusconi_deve_accettare_il_dissenso-3483537/|titolo=Pdl, Fini lancia la propria corrente Vertice Pdl e Lega: "Non ha senso"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=20|mese=04|anno=2010|accesso=21-04-2010}}</ref>, mentre Berlusconi invita Fini a lasciare il partito<ref>{{Cita news|autore=Francesco Bei|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/04/21/news/il_cavaliere_chiude_la_porta_a_gianfranco_ha_perso_la_testa_si_faccia_il_suo_partito-3498369/|titolo=Il Cavaliere chiude la porta a Gianfranco "Ha perso la testa, si faccia il suo partito"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=21|mese=04|anno=2010|accesso=21-04-2010}}</ref> e durante la prima convocazione della Direzione Nazionale (per l'occasione estesa anche ai gruppi parlamentari italiani ed ai membri del [[parlamento europeo]] del Pdl) il 21 aprile 2010, si verifica un duro battibecco tra i due nel quale Berlusconi chiede a Fini di lasciare la [[presidenza della Camera]] se quest'ultimo intende proseguire a fare politica dentro il PdL<ref>{{Cita news|autore=Al. S. - G. Ant.|url=http://www.corriere.it/politica/10_aprile_22/direzione-pdl-confronto-berlusconi-fini_e970e194-4de2-11df-b72f-00144f02aabe.shtml|titolo=Berlusconi-Fini, è rottura totale|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=22|mese=04|anno=2010|accesso=22-04-2010}}</ref>. Fini provocatoriamente risponde: "Altrimenti che fai? Mi cacci?". Al termine viene approvato un documento con il voto contrario di 11 "finiani", in cui si ribadisce che il partito non riconosce ufficialmente l'esistenza di correnti che contribuiscono a ledere la natura stessa di esso.<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/22/news/fini-berlusconi-3540161/ Pdl, è rottura tra Fini e Berlusconi Il premier: "Se non si allinea è fuori" - Repubblica.it]</ref>
Qualche giorno dopo viene ufficializzata la componente [[Generazione Italia]],<ref>{{cita web|url=http://www.generazioneitalia.it|titolo=Generazione Italia|opera=generazioneitalia.it|accesso=11-05-2010}}</ref> che riunisce tutti i finiani.
 
Il [[30 luglio]] [[2010]] si costituisce un nuovo gruppo parlamentare alla [[Camera dei Deputati]] denominato ''[[Futuro e Libertà per l'Italia]]'' per scissione da quello del [[Popolo della Libertà]] dopo il deferimento ai [[probiviri]] di tre fedelissimi di Gianfranco Fini ([[Italo Bocchino]], [[Fabio Granata]], [[Carmelo Briguglio]]) effettuato dall'Ufficio di presidenza del partito e all'indomani dell'elaborazione di un documento, sempre dell'Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà e approvato con 33 voti favorevoli e 3 contrari, in cui viene sancita l'incompatibilità di Fini con i princìpi del partito e pertanto viene così affermata la sfiducia da parte del movimento politico verso Gianfranco Fini anche in qualità di [[Presidente della Camera]].<ref>[http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=462467 Comunicato tratto da libero-news]</ref><ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/10_luglio_29/berlusconi-fini-tregua_2c297a44-9ad4-11df-ad9d-00144f02aabe.shtml| titolo = Berlusconi: «Non abbiamo più fiducia nel presidente della Camera»| editore = Corsera.it| data = 29-07-2010}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/10_luglio_29/pdl-bozza-documento_45dc4240-9b4d-11df-ad9d-00144f02aabe.shtml| titolo = Pdl: la bozza del documento dell'ufficio di presidenza| editore = Corsera.it| data = 29-07-2010}}</ref> Tale gruppo parlamentare è costituito da 34 deputati [[finiani]].<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2010/07/30/pop_finiani.shtml Corriere della Sera - Camera, tutti gli uomini di Fini<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il [[2 agosto]] 2010 viene formato al [[Senato della Repubblica]] con il nome di ''[[Futuro e Libertà per l'Italia]]'' un gruppo parlamentare finiano di 10 membri provenienti dal gruppo del PdL<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__FINIANI_RAGGIUNGONO_QUOTA_10_IN_SENATO__DOMANI_ANNUNCIO_UFFICIALE-939633-ORA-.html Asca.it]</ref>.
 
Il [[26 ottobre]] [[Alfredo Biondi]] lascia polemicamente la Direzione Nazionale del PdL osservando, rispetto alla vicenda finiana, che «nel partito ormai vige una concezione feudale che non concepisce il dissenso interno»<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=UX6KV L'AMARO ADDIO DI BIONDI: «QUI VOGLIONO SOLO SUDDITI»]</ref>. Per il PdL si tratta di una fase critica percorsa da diversi abbandoni<ref>[http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=33722&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez= Pdl, altri tre deputati fanno le valigie]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/gazzettadimantova/2010/10/28/NA3PO_RB101.html Fuga dal Pdl, Berlusconi in allarme]</ref>, nonostante il governo passi indenne la [[mozione di sfiducia]] del [[14 dicembre]] 2010, sostenuta dall'opposizione e da FLI.
<!-- INDISCREZIONE NON COMPROVATA -- L'[[11 gennaio]] l'agenzia Dire pubblica in esclusiva il possibile nuovo simbolo e nome del partito. Il nuovo nome sarà, sempre secondo l'agenzia, Italia. <ref>[http://www.dire.it/HOME/berlusconi_ribattezza.php?c=36613&m=3&l=it "Sì, il nuovo partito si chiamerà 'Italia'". Pdl, ecco il nuovo simbolo scelto da Berlusconi]</ref> -->
 
=== Liberali per l'Italia ===
In occasione della votazione della [[Legge finanziaria (Italia)|Legge di stabilità per il 2012]], durante la fase di pre-apertura della crisi di governo che preluderà alle dimissioni del [[Governo Berlusconi IV]], il 12 novembre 2011 si costituisce alla Camera dei Deputati una componente del Gruppo Misto denominata ''Liberali per l'Italia - PLI'' formata da [[Fabio Gava]], [[Roberto Antonione]], [[Giustina Destro]] e [[Giancarlo Pittelli]], usciti dal PdL, e da [[Luciano Sardelli]], uscito da [[Popolo e Territorio]].
 
== Ideologia ==
{{quote|Quattordici anni dopo non c'è una parola da cambiare dei valori e dei principi fondamentali della nostra azione politica.|[[Silvio Berlusconi]], dal discorso alla manifestazione dei [[Circoli della Libertà]] in Piazza San Babila a Milano, 9 febbraio 2008}}
 
I riferimenti ideali del partito si rintracciano nel [[conservatorismo liberale]], nel [[cristianesimo democratico]] e nel [[liberalismo]], tuttavia non mancano gruppi di estrazione socialdemocratica.
 
I principi cattolici sono quelli della [[dottrina sociale della Chiesa cattolica]], con particolare riferimento all'importanza del ruolo della [[famiglia]] nella società, mentre i principi liberali si delineano nel sostegno dell'iniziativa privata, delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni, nonché nella necessità di attuare sgravi fiscali per le piccole e medie imprese.
 
Tra le tematiche care ad una [[Destra (politica)|destra]] moderna e solidale, opportunamente rappresentate nel partito, vi sono la priorità alla sicurezza del cittadino, la lotta all'immigrazione clandestina, il sostegno alle forze dell'ordine, il merito, le radici cristiane dell'[[Europa]], il principio della legalità, l'attenzione alle politiche sociali e la rilevanza dell'identità nazionale.
 
Tra gli obiettivi del programma presentato agli elettori nel 2008 vi è la diminuzione del costo dello Stato, al cui funzionamento dovrebbero essere demandate non più di un terzo del [[Prodotto interno lordo|PIL]], e l'ammodernamento del [[Infrastruttura|sistema infrastrutturale]] italiano, tra cui il completamento dell'[[Treno ad alta velocità|Alta Velocità ferroviaria]] e la costruzione del [[ponte sullo Stretto di Messina]]. Onde ridurre i costi del funzionamento della macchina statale si mira alla totale riorganizzazione e informatizzazione della [[Amministrazione pubblica|pubblica amministrazione]], alla soppressione di tutti gli [[Ente pubblico|enti]] inutili e alla riduzione del numero dei consiglieri e degli assessori presenti in vari livelli istituzionale (comuni, province, regioni).<ref>[http://www.forzaitalia.it/speciali/PROGRAMMA2008.pdf 7 missioni per il futuro dell’Italia]</ref>
 
Il PdL infine sostiene la necessità di profonde riforme costituzionali che trasformino l'Italia in senso [[federalismo|federalista]] e [[presidenzialismo|presidenzialista]]. Nel discorso tenuto il [[9 febbraio]] [[2008]] a [[Milano]], Silvio Berlusconi affermò che Il Popolo della Libertà sarebbe diventato il partito unico del centro-destra e che i valori che muovono il "popolo" che sostiene il movimento, sono gli stessi che Berlusconi stesso delineava nel discorso della discesa in campo del [[1994]] e che non ha mai mancato di sottolineare nel corso della sua azione politica. La politica per il leader di Forza Italia "deve essere al servizio dei cittadini", non i cittadini al servizio della politica ed essere "fondata più sui valori che sugli interessi".
 
E ancora: {{quote|Le radici giudaico-cristiane dell’Europa e la sua comune eredità culturale classica ed umanistica, insieme con la parte migliore dell’illuminismo, sono le fondamenta della visione della società.
I valori nei quali ci riconosciamo sono in specie quelli condivisi dalla famiglia politica del Partito Popolare Europeo: la dignità della persona, la libertà e la responsabilità, l’eguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà.}}
 
{{quote|Noi crediamo che la persona - con i suoi valori ed i suoi principi, con la sua morale e la sua ragione di esistere e di migliorarsi – sia il principio ed il fine di ogni comunità politica, la sola fonte della sua legittimità. E che non possano esistere un’autentica giustizia ed una autentica solidarietà, se la libertà di ogni singola persona non viene riconosciuta come condizione essenziale dallo Stato.}}
 
{{quote|Il Popolo della Libertà è nato dalla libertà, nella libertà e per la libertà, perché l’Italia sia sempre più moderna, libera, giusta, prospera, autenticamente solidale.}}
 
Wolfram Nordsieck ha classificato il PdL come un partito [[conservatorismo liberale|conservatore liberale]] e [[cristianesimo democratico|democristiano]].
 
Tuttavia [[Piero Ignazi]], professore di politica comparata presso l'[[Università di Bologna]], ha scritto che Il Popolo della Libertà esprimerebbe «una agenda (e un modo d’essere) lontani da quelli dei partiti moderati europei».<ref>[http://www.rivistailmulino.it/fulltext/10.1402/29934 Gianfranco Fini, Piero Ignazi, ''Discutono del futuro della destra'', in ''il Mulino'' n. 4/09, Bologna 2009.]</ref>
 
=== Collocazione europea ===
[[File:EPPcongressWarsaw.jpg|400px|right|thumb|[[Silvio Berlusconi]] (in seconda fila, il settimo da destra) al Congresso dei capi di governo aderenti al [[Partito Popolare Europeo]] a [[Varsavia]], 30 aprile 2009]]
In ambito europeo il Popolo della Libertà aderisce al [[Partito Popolare Europeo]], federazione politica federalista di centro-destra.
 
Durante l'iter fondativo del PdL [[Silvio Berlusconi]] ha spesso dichiarato come il partito avrebbe dovuto essere considerato la sezione italiana del [[Partito Popolare Europeo]] (PPE) che ha l'ambizione di rappresentare i movimenti di centro-destra, siano essi liberali, democristiani e di destra democratica d'[[Europa]]. Secondo i discorsi degli esponenti principali di [[Alleanza Nazionale]] pronunciati durante il congresso fondativo del Popolo della Libertà, la stessa AN (che fino al suo scioglimento aveva preso parte al gruppo [[Unione per l'Europa delle Nazioni]]) ha accettato di aderire al PPE.
 
[[Wilfried Martens]], presidente del PPE e in passato contrario all'adesione di AN,<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/29/Cauti_gli_europopolari_Watson_ora_co_9_080429041.shtml Cauti gli europopolari Watson: ora più difficili i rapporti tra Pse e Ppe]</ref> ha partecipato al primo congresso del PdL ove ha affermato che «i valori del Popolo della Libertà sono quelli del Partito Popolare Europeo» e ha elogiato il percorso di Fini e il ruolo svolto da Berlusconi nel traghettare la destra italiana verso la federazione dei moderati europei.<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=339523 Elogi a Silviò e Gianfrancò «I nostri valori sono gli stessi»]</ref><ref>[http://www.epp.eu/dbimages/pdf/Speech.Martens.PDL.27.03.09.doc]</ref> Tutto ciò ha garantito una veloce adesione del Popolo della Libertà al Partito Popolare Europeo, anche alla luce del fatto che, come ha ricordato Martens, il PdL è il partito successore di quella [[Forza Italia]] già partecipe "di vecchia data" al progetto politico di una sempre più forte unione dei partiti moderati d'Europa all'interno del PPE. L'ingresso del PdL nel PPE ha permesso a quest'ultimo di rimanere il gruppo di maggior peso all'interno del [[Parlamento europeo]],<ref>[http://www.epp.eu/newsdetail.php?hoofdmenuID=4&newsID=489&submenuID=49&subsubmenuID=147 EPP PRESIDENT WELCOMES FOUNDING OF NEW ITALIAN PARTY POPOLO DELLA LIBERTA (PDL)]</ref> nonostante la preannunciata uscita del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] dal gruppo.<ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/politics/5175994.stm In full: Cameron Euro declaration]</ref><ref>http://www.parties-and-elections.de/news.html</ref> Attualmente gli eletti del Popolo della Libertà rappresentano la seconda più grande delegazione nazionale dopo quella tedesca della [[Unione Cristiano Democratica (Germania)|CDU]] all'interno del [[gruppo del Partito Popolare Europeo]] presso il Parlamento europeo.
 
== Adesioni ==
[[File:Schema Pdl.png|right|thumb|440px|Le radici storico-politiche de Il Popolo della Libertà.]]
* Hanno aderito inizialmente al progetto de ''Il Popolo della Libertà'' formandone il ''Comitato Costituente'' i seguenti partiti e movimenti (tra parentesi il numero di membri):
** '''[[Forza Italia]]''' (compresi [[Circoli della Libertà]], Circoli del Buongoverno, Decidere!) (55+9=64)
** '''[[Alleanza Nazionale]]''' (30+3=33)
** '''[[Democrazia Cristiana per le Autonomie]]''' di [[Gianfranco Rotondi]] (3)
** '''[[Popolari Liberali]]''' di [[Carlo Giovanardi]] (3)
** '''[[Nuovo Partito Socialista Italiano]]''' di [[Stefano Caldoro]] (2)
** '''[[Azione Sociale]]''' di [[Alessandra Mussolini]] (1)
** '''[[Riformatori Liberali]]''' di [[Benedetto Della Vedova]] (1)
** '''[[Partito Pensionati]]''' di [[Carlo Fatuzzo]] (1)
** '''[[Italiani nel Mondo]]''' di [[Sergio De Gregorio]] (1)
** '''[[Federazione dei Cristiano Popolari]]''' di [[Mario Baccini]] (1)
** '''Destra Libertaria''' di Luciano Buonocore (1)
** '''[[Liberal Democratici]]''' di [[Lamberto Dini]] (1)
 
* Hanno aderito successivamente:
** '''Per la Liguria''' di [[Sandro Biasotti]]
** '''[[Movimento per l'Italia]]''' di [[Daniela Santanchè]], che si federa col Pdl mantenendo però la sua autonomia, il 24 febbraio 2010<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__COORDINATORI_INCONTRANO_SANTANCHE__PER_SUA_ADESIONE_AL_PARTITO-896818-ORA-.html PDL: COORDINATORI INCONTRANO SANTANCHE' PER SUA ADESIONE AL PARTITO]</ref>.
 
* Hanno successivamente rinunciato all'adesione
** Il '''[[Partito Repubblicano Italiano]]''', per le elezioni politiche [[2008]], ha inserito propri candidati nelle liste del PdL (come già accaduto nel 2006 con Forza Italia per le elezioni della Camera e in parte del Senato) mantenendo però totale autonomia e non intendendo sciogliere il partito nel PdL.
** I '''[[Liberal Democratici]]''', che inizialmente avevano aderito al PdL, ne sono fuoriusciti poco dopo le elezioni del 2008. In dissenso [[Lamberto Dini]] e [[Giuseppe Scalera]] hanno lasciato il partito il [[30 maggio]] 2008 rimanendo nel gruppo del PdL. Il movimento passa a [[Daniela Melchiorre]] e si colloca successivamente all'opposizione.
** Il '''[[Partito Pensionati]]''' ha rinunciato a confluire nel PdL e ha ripreso la sua piena autonomia<ref>[http://www.libero-news.it/adnkronos/view/86298 PDL: FATUZZO (PENSIONATI), NON CONFLUIAMO NEL NUOVO PARTITO]</ref>.
** La '''[[Democrazia Cristiana (attuale)|Democrazia Cristiana]]''', che mantiene la sua autonomia, rimanendo però alleata al PdL nelle elezioni amministrative.
 
* Rinunciano momentaneamente all'adesione:
** Il movimento '''[[Alleanza di Centro per la Libertà]]''' non ha dato, per il momento, la propria adesione al progetto.<ref>[http://www.asca.it/news-PDL__PIONATI__PER_ORA_ADC_NON_ENTRA__VEDREMO_DOPO_ELEZIONI-819023-ORA-.html PDL: PIONATI, PER ORA ADC NON ENTRA, VEDREMO DOPO ELEZIONI]</ref>
 
* Hanno presentato candidati nelle liste liste PdL:
** '''[[Popolari UDEUR]]'''. Il 14 febbraio 2009 [[Clemente Mastella]] ha annunciato la propria candidatura alle Europee nelle liste del Popolo della Libertà; inoltre l'Udeur si allea con il PdL per le elezioni amministrative del 2009. In seguito alle elezioni europee del 6 e 7 giugno 2009 Mastella è stato eletto parlamentare europeo del [[Popolo delle Libertà]]. In un primo momento si è ipotizzato che l'alleanza non sarebbe stata rinnovata in vista delle regionali del 2010.<ref>[http://www.newz.it/2009/11/30/regionali-2010-lista-comune-tra-nuovo-psi-pri-e-udeur/21958/ Regionali 2010. Lista comune tra Nuovo Psi, Pri e Udeur | Newz.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Successivamente il partito comunque si è alleato con il [[Popolo della Libertà]], presentando in particolar modo il suo simbolo nel Lazio, in Campania e in Puglia, mentre in Basilicata ha formato la lista [[Per Pagliuca Per La Basilicata]] insieme a [[Noi Sud]] e ad altre 3 formazioni minori, e ha eletto in Campania due consiglieri, in particolar modo [[Sandra Lonardo]], moglie del leader [[Clemente Mastella]].
 
== Correnti ==
Il Popolo della Libertà non riconosce ufficialmente correnti<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200903articoli/41881girata.asp "Il Pdl non sarà un partito di correnti"]</ref> ma, vista anche la grandezza del partito, ci sono diverse aree interne che spesso sono "istituzionalizzate" tramite fondazioni. Tali fondazioni non sono però necessariamente sempre interne al PdL e quindi, per correttezza, si dividono le aree interne a seconda del maggior esponente politico di riferimento.
 
Un censimento interno al PdL individua sei aree, organizzate a loro volta in varie tendenze, per un totale di circa venti "correnti"<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=N2CDW Venti Pdl in uno]</ref>. Tale ricostruzione sarà confermata tre mesi dopo da ''Milano finanza''<ref>[http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=O6V2F La balena azzurra di Silvio]</ref>. Posizioni poi acuite dopo l'ultima riunione della direzione nazionale del PdL.
===Correnti odierne===
* '''Area ex-Forza Italia''': annovera al suo interno gli ex esponenti di [[Forza Italia]].<br>Sono ex-craxiani la [[Bettino Craxi#La Fondazione Craxi|Fondazione Bettino Craxi]] di [[Stefania Craxi]] e [[Maurizio Sacconi]], il [[Nuovo PSI]] di [[Stefano Caldoro]], l'associazione ''Noi Riformisti Azzurri'' di Alessandro Colucci (figlio di [[Francesco Colucci|Ciccio Colucci]]), la ''FreeFoundation'' creata da [[Renato Brunetta]], l'associazione ''Riformismo e Libertà'' di [[Fabrizio Cicchitto]].<br>In posizione isolata vi è invece l'ex ministro all'economia [[Giulio Tremonti]] ed i suoi fedelissimi come [[Marco Mario Milanese]] e [[Giuseppe Vegas]]; i ''Tremontiani'' sono anti-berlusconiani e filo-leghisti e si raccolgono attorno alla fondazione ''ResPublica''<ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/tremonti_prepara_rientro_ecco_sua_rete/arte-critica-kll/21-12-2011/articolo-id=563524-page=0-comments=1 il Giornale - Tremonti prepara il rientro in politica: ecco la sua rete, 21 dicembre 2011]</ref>.<br>La ''Fondazione Magna Carta'' di [[Gaetano Quagliariello]] e [[Marcello Pera]] invece raccoglie coloro che vogliono coniugare [[liberalismo]] e [[Dottrina sociale della Chiesa cattolica|dottrina sociale della Chiesa]] e sono detti anche [[Teocon]]<ref>[http://www.ilgiornale.it/cultura/un_serbatoio_pieno_idee_liberali/04-03-2008/articolo-id=245751-page=0-comments=1 Il Giornale - Un serbatoio pieno di idee liberali]</ref>.
 
* '''Area ex-Alleanza Nazionale''', costituita dagli ex membri di [[Alleanza Nazionale]] che non hanno seguito [[Gianfranco Fini]] nella sua scissione, è composta principalmente dagli uomini che fanno riferimento agli ex colonnelli di AN e dalle loro rispettive correnti:<br> [[Gianni Alemanno]] ed i suoi uomini come [[Alfredo Mantovano]] e [[Mario Landolfi]] detti ''Alemanniani'', che sono undici deputati e sette senatori, e che fanno riferimento alla ''Fondazione Nuova Italia''<ref>[http://www.loccidentale.it/node/104494 l'Occidentale - Pdl. Gli "alemanniani": fedeltà al partito ma presto congressi locali, 12 aprile 2011]</ref>;<br> [[Ignazio La Russa]] con il gruppo ''La nostra destra''<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/05/02/visualizza_new.html_1788309704.html Pdl: La Russa lancia 'La nostra destra' - Top News - ANSA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ed il capogruppo al Senato [[Maurizio Gasparri]] con la sua associazione ''Italia Protagonista'', eredi della corrente ''Destra Protagonista'' ai tempi di AN;<br>[[Altero Matteoli]] con ''Osservatorio Parlamentare - Fondazione della Libertà'', che si è avvicinato ad Alemanno in chiave anti-Gasparri/La Russa<ref name="correnti pdl">[http://rassegnastampa.difesa.it/110605/10WLG7.pdf Il Tempo - Circoli, fondazioni e club politici, 5 giugno2011]</ref>.<br>La componente annovera tra i propri esponenti principali anche [[Domenico Nania]] con il suo gruppo ''Destra-PDL''<ref>[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2010/04/19/news/il_pdl_fonda_la_corrente_di_destra_a_vararla_il_messinese_nania-3458659/ la Repubblica - Il Pdl fonda la corrente di destra a vararla il messinese Nania, 19 aprile 2012]</ref> e [[Giorgia Meloni]], ex leader di [[Azione Giovani]] e ex presidente del movimento giovanile del PdL [[Giovane Italia (PdL)|Giovane Italia]].
 
* '''Area ex-Democristiani''': è animata dagli ex-dc come [[Mauro Cutrufo]], [[Gianfranco Rotondi]] e la sua [[Democrazia Cristiana per le Autonomie]], da [[Carlo Giovanardi]] ed i suoi [[Popolari Liberali]], la [[Federazione dei Cristiano Popolari]] di [[Mario Baccini]] e di [[Giuseppe Galati]].<br>L'area vicina al [[Associazioni e movimenti cattolici|movimento ecclesiale]] [[Comunione e Liberazione]] è rappresentata soprattutto dall'associazione ''Rete Italia'' di [[Roberto Formigoni]], [[Maurizio Lupi]] e l'europarlamentare [[Mario Mauro]] ed è molto presente in Lombardia.<br>Attorno all'ex-dc ed ex coordinatore FI [[Claudio Scajola]] si è formato un gruppo di parlamentari, detti appunto ''Scajoliani'' e raccolti nella ''Fondazione Cristoforo Colombo'', critici nei confronti dell'operato del governo: [[Paolo Russo]], [[Massimo Maria Berruti]], [[Giuseppe Saro]] in posizione moderata, mentre ''scajoliani'' falchi sono [[Giustina Destro]], [[Fabio Gava]] e [[Roberto Antonione]] (che lasceranno il partito per fondare i ''Liberali per l'Italia'')<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/le-trenta-correnti-del-pdl-984367/ blitzquotidiano - Le trenta correnti del Pdl, 14 ottobre 2011]</ref><ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ma-chi-sono-questi-scajoliani/2163595//1 l'Espresso - Ma chi sono questi 'scajoliani'?, 11 ottobre 2011]</ref>.<br>L'ex ministro [[Beppe Pisanu]] è referente dell'ala moderata ma critica nei confronti di Berlusconi, che chiede di andare oltre al PdL per unire i liberaldemocratici; attorno a Pisanu si contano circa 27 senatori<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2012/04/19/news/bersani_intesa_abc_non_ha_futuro-33557821/ la Repubblica - Pisanu lancia la fronda "Oltre il Pdl" Bersani: "L'intesa Abc non ha prospettiva", 19 aprile 2012]</ref>.
 
* '''Berlusconiani''', componente vasta che raccoglie gli esponenti più fedeli a Berlusconi.<br> L'ala più moderata è formata dalla fondazione ''Liberamente'', i cui aderenti sono considerati le ''colombe'' del PdL<ref name="correnti pdl"/><ref>[http://www.lettera43.it/politica/27889/nuovo-portavoce-per-la-gelmini-e-bettanini.htm Lettera43 - Nuovo portavoce per la Gelmini: ecco Bettanini, 7 ottobre 2011]</ref>, fedeli a Berlusconi e sostenitori di Monti<ref>[http://www.corriere.it/politica/11_novembre_11/frattini-monti-spaccature-pdl_0b3b768c-0c59-11e1-bdbd-5a54de000101.shtml Corriere della Sera - Frattini: «Non la darò vinta ai fascisti», 11 novembre 2011]</ref>; vi aderiscono gli ex ministri [[Franco Frattini]], [[Mariastella Gelmini]], [[Stefania Prestigiacomo]], [[Mara Carfagna]], [[Paolo Romani]] e [[Sandro Bondi]] ed i ''Club della Libertà'' di [[Mario Valducci]]<ref>[http://affaritaliani.libero.it/politica/pdl_nasce_a_brescia_fondazione_liberamente180610.html Affaritaliani - Pdl, nasce a Brescia la Fondazione Liberamente, 18 giugno 2010]</ref>.<br>Altri fedelissimi sono [[Marcello Dell'Utri]] ed i suoi ''Circoli del Buongoverno'', [[Michela Vittoria Brambilla]] ed i suoi [[Circolo della libertà|Circoli della Libertà]] (dal febbraio 2010 divenuti ''Promotori della Libertà'') ed anche ex dipendenti [[Publitalia '80]], come lo stesso Dell'Utri, [[Giancarlo Galan]], [[Enzo Ghigo]] e [[Gianfranco Micciché]].<br>Fedelissimi e considerati ''falchi'' del PdL sono [[Daniela Santanchè]] ed [[Alessandra Mussolini]]<ref>[http://www.linkiesta.it/correnti-pdl Linkiesta - Quanti sono nel Pdl i “Partiti delle Libertà”?]</ref>.
 
* '''Liberali''': componente che raccoglie ex politici del [[Partito Liberale Italiano]], della galassia radicale e repubblicana ed esponenti le cui posizioni sono di stampo liberale. Tra i maggiori esponenti l'ex radicale [[Daniele Capezzone]], l'ex governatore veneto [[Giancarlo Galan]] e l'ex ministro della difesa [[Antonio Martino]].<br>[[Benedetto Della Vedova]] ha creato l'associazione [[Libertiamo]], che in seguito si è però avvicinato a Fini.<br>Gli ex segretari PLI ed ex ministri [[Raffaele Costa]] ed [[Alfredo Biondi]] hanno creato nel PdL l'associazione ''Unione Liberale di Centro''<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/266065/congresso-2008-dellunione-liberale-di-centro Radioradicale - Congresso 2008 dell'Unione Liberale di Centro, 9 novembre 2008]</ref>.<br>Di quest'area fa parte anche [[Guido Crosetto]], che nel 2011 fonda, in chiave anti-[[Giulio Tremonti|Tremonti]], l'associazione ''Controcorrente'', a cui vi aderiscono circa trenta deputati, tra i quali [[Isabella Bertolini]], [[Giorgio Stracquadanio]] e lo stesso Martino<ref>[http://www.iltempo.it/2011/10/13/1292823-crosetto_controcorrente_salvare.shtml?refresh_ce Il Tempo - Crosetto «Controcorrente». Per salvare il Pdl, 13 ottobre 2011]</ref><ref>[http://www.linkiesta.it/quel-che-resta-del-pdl-fazioni-correnti-e-minigruppi Linkiesta - Quel che resta del Pdl: fazioni, correnti e minigruppi, 7 ottobre 2011]</ref>.
 
=== Ex correnti ===
* '''Finiani''': erano la componente vicina all'ex Presidente di [[Alleanza Nazionale|AN]] [[Gianfranco Fini]]. Vi aderivano: l'associazione [[Generazione Italia]] di [[Italo Bocchino]], [[Fabio Granata]] e [[Carmelo Briguglio]], con posizioni molto critiche nei confronti di Berlusconi; improntate ad una maggiore moderazione invece erano la [[Fondazione Farefuturo]] di [[Adolfo Urso]] ed Alessandro Campi, l'associazione [[AN|Area Nazionale]] di [[Roberto Menia]] e [[Silvano Moffa]]<ref>[http://www.iltempo.it/2010/06/24/1173204-finiani_danno_schiaffi_zaia.shtml Il Tempo - E i finiani danno due schiaffi a Zaia, 26-04-2010]</ref> e l'associazione ''Spazio Aperto'' di [[Andrea Augello]] e [[Pasquale Viespoli]]<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/pdl-finiani-spazio-aperto-incontrano-berlusconi-360994/ blitzquotidiano - Pdl, i finiani di Spazio Aperto incontrano Berlusconi, 5 maggio 2010]</ref>.
 
:{{cn|Secondo [[Generazione Italia]] Gianfranco Fini avrebbe rappresentato nel PdL l'ala socialmente liberale per le sue idee non improntate al [[conservatorismo sociale]] in materia di ricerca sulle cellule staminali, eutanasia, salute, oltre che per temi quali assistenza, immigrazione e rapporto tra Chiesa e Stato.}} {{cn|Inoltre, a differenza di Silvio Berlusconi, Fini avrebbe preferito che il Popolo delle Libertà avesse avuto una struttura di partito solida, piuttosto che le caratteristiche di un movimento "leggero".}} Le idee politiche di Fini riguardanti le questioni morali e sociali erano condivise sia dall'area marcatamente laica, liberale e progressista proveniente da Alleanza Nazionale, sia da altre figure ugualmente liberali all'interno del PdL, tra cui [[Benedetto Della Vedova]] con la sua associazione [[Libertiamo]] e [[Alessandra Mussolini]]. La Mussolini, nonostante il suo percorso precedente (quale membro del MSI, di AN e leader di AS), aveva avuto opinioni socialmente liberali, simili a quelle di Gianfranco Fini, su diverse questioni,<ref>{{cite web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/31/Buttafuoco_Mussolini_vattene_con_Ulivo_co_0_96053111728.shtml|title=Buttafuoco: Mussolini, vattene con l' Ulivo Alessandra: triste non sapere dove buttarsi|accessdate=2008-07-08}}</ref><ref>{{cite web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/25/interroga_Alessandra_destra_femminista__co_9_050325040.shtml|title=An s' interroga su Alessandra «E' di destra o femminista?»|accessdate=2008-07-08}}</ref> come l'aborto,<ref>{{cite web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/agosto/11/Mussolini_macche_omicidio_cosi_criminalizzano_co_0_9408115537.shtml|title=la Mussolini: macche' omicidio cosi' si criminalizzano le donne|accessdate=2008-07-08}}</ref> la fecondazione assistita,<ref>{{cite web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/febbraio/04/Embrioni_Mussolini_Melandri_ancora_polemica_co_0_9702048957.shtml|title=Embrioni, da Mussolini a Melandri e' ancora polemica|accessdate=2008-07-08}}</ref> i diritti dei gay,<ref>{{cite web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/febbraio/08/Mussolini_piace_gay_mette_imbarazzo_co_0_9702088459.shtml|title=La Mussolini piace ai gay e mette in imbarazzo An|accessdate=2008-07-08}}</ref> e le unioni civili.<ref>{{cite web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/ottobre/21/Raddoppiano_coppie_fatto_Polo_contro_co_0_031021030.shtml|title=Raddoppiano le coppie di fatto Polo contro la proposta Mussolini|accessdate=2008-07-08}}</ref>
 
:Alla Camera erano Finiani oltre 40 parlamentari del PdL, cioè il 70% dei deputati ex-AN, mentre al Senato si scendeva al 50%; tra loro vi erano alcuni membri dell'Ufficio di Presidenza del PdL ([[Adolfo Urso]], [[Italo Bocchino]], [[Andrea Ronchi]], [[Pasquale Viespoli]])<ref>{{cita news|autore=Salvatore Merlo|url=http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=O5Z9W|titolo=I manipoli del Presidente|pubblicazione=[[Il Foglio]]|data=13-11-2009|accesso=08-01-2010}}</ref> e la direttrice del ''[[Secolo d'Italia]]'', [[Flavia Perina]]. Dopo l'espulsione di Fini questa corrente è confluita nel nuovo soggetto politico [[Futuro e Libertà per l'Italia]].
 
== Risultati elettorali ==
{{vedi anche|Risultati elettorali del Popolo della Libertà per regione italiana}}
{| {{prettytable|width=100%|align=center|text-align=center|font-size=100%}}
|- bgcolor="EFEFEF"
|colspan=2; width=50%|Il Popolo della Libertà
!width=20%|Voti
!width=15%|%
!width=15%|Seggi
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2008|Politiche 2008]]
!align=left|Camera
|align=center|13.642.742
|align=center|37,4
|align=center|276
|-
!align=left|Senato
|align=center|12.678.790
|align=center|38,2
|align=center|146
|- bgcolor=lightblue
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 2009 (Italia)|Europee 2009]]
|align=center|10.807.327
|align=center|35,26
|align=center|29
|-
!colspan=2; align=left|[[elezioni regionali del 2010|Regionali 2010]]
|align=center|5.994.741<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/static/speciale/2010/elezioni/regionali/riepilogo_nazionale.html|titolo=Riepilogo nazionale - Elezioni Regionali 28-29 marzo 2010|opera=[[La Repubblica]]|accesso=11-04-2010}}</ref>
|align=center|26,7
|align=center|176
|-
|}
 
=== Precedenti aggregati ===
 
{| {{prettytable|width=100%|align=center|text-align=center|font-size=100%}}
|- bgcolor="EFEFEF"
|colspan=2; width=50%; align=center|FI+AN
!width=20%|Voti
!width=15%|%
!width=15%|Seggi
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 1994|Politiche 1994]]
!align=left|Camera
|align=center|13.350.268
|align=center|34,48
|align=center|162
|-
!align=left|Senato
|align=center|''nel [[Polo delle Libertà|Polo]]''
|align=center|-
|align=center|84
|- bgcolor=lightblue
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 1994 (Italia)|Europee 1994]]
|align=center|14.197.809
|align=center|43,09
|align=center|38
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 1996|Politiche 1996]]
!align=left|Camera
|align=center|13.582.640
|align=center|36,23
|align=center|157
|-
!align=left|Senato
|align=center|''nel [[Polo delle Libertà|Polo]]''
|align=center|-
|align=center|91
|- bgcolor=lightblue
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 1999 (Italia)|Europee 1999]]
|align=center|11.032.519
|align=center|35,47
|align=center|31
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2001|Politiche 2001]]
!align=left|Camera
|align=center|15.386.636
|align=center|41,45
|align=center|185
|-
!align=left|Senato
|align=center|''nella [[Casa delle Libertà|CdL]]''
|align=center|-
|align=center|126
|- bgcolor=lightblue
!colspan=2; align=left|[[Elezioni europee del 2004 (Italia)|Europee 2004]]
|align=center|10.542.851
|align=center|32,42
|align=center|25
|-
!rowspan=2; align=left|[[Elezioni politiche italiane del 2006|Politiche 2006]]
!align=left|Camera
|align=center|13.756.102
|align=center|36,06
|align=center|208
|-
!align=left|Senato
|align=center|12.438.098
|align=center|36,41
|align=center|119
|}
 
== Nelle istituzioni ==
=== [[Camera dei deputati]] ===
''Gruppo Popolo della Libertà''
{| {{prettytable|width=100%|align=center|text-align=center|font-size=100%}}
! width=50%|[[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
| align=center| 210 deputati
|}
 
=== [[Senato della Repubblica]] ===
''Gruppo Il Popolo della Libertà''
{| {{prettytable|width=100%|align=center|text-align=center|font-size=100%}}
! width=50%|[[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
| align=center| 127 senatori
|}
 
=== [[Parlamento europeo]] ===
''[[Gruppo del Partito Popolare Europeo]]''
{| {{prettytable|width=100%|align=center|text-align=center|font-size=100%}}
! width=50%|[[Membri italiani del Parlamento europeo della VII Legislatura|VII Legislatura]]
|-
| align=center| 24 europarlamentari
|}
 
== Struttura ==
=== Organi nazionali ===
* Presidente: [[Silvio Berlusconi]] ([[29 marzo]] [[2009]]-''in carica'')<ref name="Ufficio di Presidenza PdL">[http://www.pdl.it/notizie/15381/ufficio-di-presidenza www.pdl.it - Ufficio di Preisenza]</ref>
* Segretario Nazionale: [[Angelino Alfano]] ([[1º luglio]] [[2011]]-''in carica'')<ref name="Ufficio di Presidenza PdL"/><ref>[http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/409594/ La Stampa - Pdl, Alfano eletto segretario "Voglio un partito di onesti", 1 luglio 2011]</ref>
* Coordinatori Nazionali: [[Denis Verdini]], [[Ignazio La Russa]] e [[Sandro Bondi]] ([[29 marzo]] [[2009]]-''in carica'')<ref name="Ufficio di Presidenza PdL"/>
* Capogruppo al Senato: [[Maurizio Gasparri]] ([[2009]]-''in carica'')
* Capogruppo alla Camera: [[Fabrizio Cicchitto]] ([[2009]]-''in carica'')
* Capo delegazione al Parlamento Europeo: [[Mario Mauro]] ([[2009]]-''in carica'')
* Portavoce Nazionale: [[Daniele Capezzone]] ([[9 aprile]] [[2009]]-''in carica'')<ref>[http://www.pdl.it/notizie/15441/responsabili-nazionali-di-settore www.pdl.it - Organi Nazionali]</ref>
 
=== Coordinatori regionali ===
* Valle d'Aosta: [[Giorgio Bongiorno]] (2009-2011); [[Alberto Zucchi]] (2011-''in carica'').
* Piemonte: [[Enzo Ghigo]] (2009-''in carica'').
* Lombardia: [[Guido Podestà]] (2009-2011); [[Mario Mantovani]] (2011-''in carica'').
* Veneto: [[Alberto Giorgetti]] (2009-''in carica'').
* Trentino-Alto Adige: [[Cristano de Eccher]] e [[Walter Viola]].
* Friuli-Venezia Giulia: [[Isidoro Gottardo]] (2009-''in carica'').
* Liguria: [[Michele Scandroglio]] (2009-''in carica'').
* Emilia-Romagna: [[Filippo Berselli]] (2009-''in carica'').
* Toscana: [[Massimo Parisi]] (2009-''in carica'').
* Umbria: [[Luciano Rossi (politico)|Luciano Rossi]] (2009-''in carica'').
* Marche: [[Remigio Ceroni]] (2009-''in carica'').
* Lazio: [[Vincenzo Piso]] (2009-''in carica'').
* Abruzzo: [[Filippo Piccone]] (2009-''in carica'').
* Molise: [[Ulisse Di Giacomo]] (2009-''in carica'').
* Campania: [[Nicola Cosentino]] (2009-2012); [[Francesco Nitto Palma]] (''commissario'', 2012-''in carica'').
* Basilicata: [[Guido Viceconte]] (2009-''in carica'').
* Puglia: [[Francesco Maria Amoruso]] (2009-''in carica'').
* Calabria: [[Giuseppe Scopelliti]] (2009-''in carica'').
* Sardegna: [[Mariano Delogu]] (2009-2011)<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2011/06/07/visualizza_new.html_840385361.html Pdl: Cappellacci, uscita Delogu? Un atto da galantuomo]</ref>; ''vacante''.
* Sicilia: [[Giuseppe Castiglione (politico)|Giuseppe Castiglione]] (2009-''in carica''); [[Domenico Nania]] (2009-''in carica''); [[Dore Misuraca]] (2012-''in carica'').
 
=== Organizzazione giovanile ===
{{vedi anche|Giovane Italia (PdL)}}
Movimento giovanile ''Giovane Italia''<ref>[http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/arc_15441.htm Responsabili Nazionali di Settore PDL]</ref>:
* Presidente Nazionale: [[Giorgia Meloni]]
* Coordinatore Nazionale: [[Annagrazia Calabria]]
 
== Congressi ==
* I Congresso Nazionale - [[Roma]], [[27 marzo|27]]-[[29 marzo]] [[2009]]
 
== Note ==
{{references|3}}
 
== Bibliografia ==
* Silvio Berlusconi. ''Verso il Partito della Libertà: l'identità, i valori, il progetto'', Mondadori, 2006. ISBN 88-04-55839-3.
* Maurizio Gasparri, ''Il viaggio del Popolo della Libertà. Il PdL e le sue idee'', Koinè Nuove Edizioni, 2009.
 
== Voci correlate ==
* [[Provenienza dei politici appartenenti al Popolo della Libertà]]
* [[Forza Italia]]
* [[Alleanza Nazionale]]
* [[Azione Sociale]]
* [[Federazione dei Cristiano Popolari]]
* [[Popolari Liberali]]
* [[Riformatori Liberali]]
* [[Nuovo PSI]]
* [[Circoli della Libertà]]
* [[Futuro e Libertà per l'Italia]]
* [[Fondazione Farefuturo]]
* [[Bettino Craxi#La Fondazione Craxi|La Fondazione Craxi]]
* [[Generazione Italia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|n=Categoria:Il Popolo della Libertà}}
{{interprogetto/notizia|Politica: Silvio Berlusconi fonda il "Partito del Popolo Italiano"|data=18 novembre 2007}}
{{interprogetto/notizia|Michela Vittoria Brambilla registra il Partito della Libertà a nome di Silvio Berlusconi|data=22 agosto 2007}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ilpopolodellaliberta.it Sito ufficiale de Il Popolo della Libertà]
* {{Radio Radicale organizzatore|popolo-della-liberta}}
 
{{Partiti politici italiani}}
{{Silvio Berlusconi}}
{{Membri del Partito Popolare Europeo}}
{{portale|italia|politica}}
 
[[Categoria:Partiti politici italiani (presente)]]
[[Categoria:Partiti democratici cristiani]]
[[Categoria:Partiti conservatori]]
[[Categoria:Popolo della Libertà|*]]
 
[[bg:Народът на свободата]]
[[ca:Poble de la Llibertat]]
[[cs:Lid svobody]]
[[da:Il Popolo della Libertà]]
[[de:Popolo della Libertà]]
[[el:Λαός της Ελευθερίας]]
[[en:The People of Freedom]]
[[eo:La Popolo de Libereco]]
[[es:El Pueblo de la Libertad]]
[[fi:Vapauden kansa]]
[[fr:Le Peuple de la liberté]]
[[gl:Il Popolo della Libertà]]
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[[la:Populus Libertatis]]
[[nl:Il Popolo della Libertà]]
[[nn:Fridomsfolket]]
[[no:Il Popolo della Libertà]]
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[[pt:O Povo da Liberdade]]
[[ru:Народ свободы]]
[[sc:Popolo della libertà]]
[[scn:Pòpulu dî Libbirtà]]
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[[sv:Frihetens folk]]
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