Agatocle e Lynn (personaggio): differenze tra le pagine

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{{personaggio
{{nd}}
|medium = anime e manga
{{Avvisounicode}}
|universo = [[Ken il guerriero]]
{{Monarca
|immagine= lynn.png
|nome = Agatocle
|didascalia= <small>Lynn in ''[[Ken il guerriero - Il film]]''</small>
|immagine = Agatocle re di Siracusa. 18 sec.png
|lingua originale = giapponese
|legenda =
|nome = リン
|titolo = [[Tiranni di Siracusa|Tiranno di Siracusa]]
|nome traslitterato = Rin
|sottotitolo =
|nome italiano = Lynn
|regno =
|cognome =
|inizio regno = [[316 a.C.]]
|cognome traslitterato =
|fine regno = [[289 a.C.]]
|cognome italiano =
|incoronazione =
|investiturasesso = F
|data inizio = &#32;
|predecessore = [[Oligarchia]] guidata da [[Sosistrato di Siracusa|Sosistrato]]
* Manga: Capitolo 1
|erede = Popolo di Siracusa<ref>{{Treccani|agatocle_(Enciclopedia-Italiana)/|AGATOCLE|accesso=19 aprile 2017|v=|citazione=A. diseredò l'omicida e dichiarò suo erede lo stesso popolo siracusano}}</ref>
* Anime: Episodio 1
|successore = Anarchia
|data di nascita = 0 a.O.
|titolo1 = [[Basileus]] di [[Sicilia]]
|luogo di nascita =
|inizio regno1 = [[307 a.C.]]
|formazione originale =
|fine regno1 = [[289 a.C.]]
|formazione attuale =
|data di nascita = [[361 a.C.]]
|razza = Umana
|luogo di nascita = [[Thermai Himeraìai]]
|data di morteattore = [[289Nalona a.C.Harron]]
|attore nota =
|luogo di morte = [[Siracusa (città antica)|Siracusa]]
|doppiatore = [[Tomiko Suzuki]]
|coniuge 1 = Alcea
|doppiatore nota = (serie, bambina)
|coniuge 2 = [[Teossena]]
|doppiatore 2 = [[Miina Tominaga]]
|figli = [[Lanassa]]<br />[[Arcagato (figlio di Agatocle di Siracusa)|Arcagato]]<br />[[Teossena d'Egitto]]<br />[[Arcagato di Libia]]
|doppiatore 2 nota = (serie, adulta)
}}
|doppiatore 3 = [[Tomiko Suzuki]]
{{Bio
|doppiatore 3 nota = (''[[Ken il guerriero - Il film]]'')
|Nome = Agàtocle
|doppiatore 4 = [[Maaya Sakamoto]]
|Cognome =
|doppiatore 4 nota = (''[[Ken il guerriero - La leggenda]]'')
|PreData = {{lang-grc|Ἀγαθοκλῆς}}, {{latino|Agathŏcles}}
|doppiatore italiano = [[Daniela Caroli]]
|Sesso = M
|doppiatore italiano nota = (serie)
|LuogoNascita = Terme
|doppiatore italiano 2 = [[Ludovica Marineo]]
|LuogoNascitaLink = Termini Imerese
|doppiatore italiano 2 nota = (''[[Ken il guerriero - Il film]]'')
|GiornoMeseNascita =
|doppiatore italiano 3 = [[Arianna Vignoli]]
|AnnoNascita = 361 a.C.
|doppiatore italiano 3 nota = (''[[Il ritorno di Kenshiro]]'')
|LuogoMorte = Siracusa
|doppiatore italiano 4 = [[Tosawi Piovani]]
|GiornoMeseMorte =
|doppiatore italiano 4 nota = (''[[Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto]]'' e ''[[Ken il guerriero - La leggenda di Raoul]]'')
|AnnoMorte = 289 a.C.
|doppiatore italiano 5 = [[Benedetta Ponticelli]]
|Attività = sovrano
|doppiatore italiano 5 nota = (''[[Ken il guerriero - La leggenda di Toki]]'')
|Nazionalità = siceliota
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato tiranno di [[Siracusa]] dal [[316 a.C.]], e [[monarchia|re]] di [[Sicilia]] dal [[307 a.C.]] o dal [[304 a.C.]] alla morte
|Immagine =
|Didascalia =
}}
{{Citazione|Ognuna di queste cicatrici... Bat se l'è procurata per proteggermi...|Lynn}}
 
{{Nihongo|'''Lynn'''|リン|Rin}} è uno dei personaggi principali del [[manga]] e [[anime]] ''[[Ken il guerriero]]'' di [[Buronson]] e [[Tetsuo Hara]].
== Biografia ==
{{Citazione|Agatocle, quando seppe che i diadochi - [[Antigono]], [[Demetrio I Poliorcete|Demetrio]], [[Seleuco I|Seleuco]], [[Tolomeo I|Tolomeo]], [[Lisimaco]] e [[Cassandro]] - avevano deciso di fregiarsi del diadema, si proclamò egli pure [[Basileus|basiléus]], ritenendo di non essere per nulla a loro inferiore né quanto ad armamenti né quanto a possesso del territorio né quanto a imprese compiute.|[[Diodoro Siculo]], XX, 54, 1.<ref>Trad. in [[Lorenzo Braccesi]], Giovanni Millino, ''La Sicilia greca'', 2000, p. 176.</ref>}}
La biografia di Agatocle è burrascosa e complessa; egli, divenuto famoso e considerato uno degli uomini più influenti del suo tempo, viene descritto dagli storici come colui che diede un prosieguo importante alla storia del [[Mediterraneo]] dopo la morte di [[Alessandro Magno]].
 
== Il personaggio ==
=== Origini e giovinezza ===
Nella prima serie, Lynn è una bambina sconvolta dal modo in cui la società è andata autodistruggendosi, tanto da diventare muta dopo la perdita dei suoi genitori adottivi, ma possiede l'incredibile capacità di leggere nelle intenzioni di chi le si trova di fronte: accade praticamente con tutti i personaggi da lei incontrati che ella intuisca esattamente con che tipo di persona ha a che fare.
[[File:Palermo-Museo-Archeologico-bjs-13.jpg|miniatura|left|Resti del [[Tempio della Vittoria (Himera)|Tempio della Vittoria di Himera]], fatto erigere da [[Gelone I]] e distrutto dai Cartaginesi nel 409 a.C.]]
Agatocle nacque a [[Termini Imerese|Terme]], figlio di un [[vasaio]] (''kerameus'') esule di [[Reggio Calabria|Reghion]] emigrato in Sicilia, il cui nome era Carcino, e di una donna imerese.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX, 1, 6}}. Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 294, n. 21}}.</ref> Terme (in seguito detta Thermai Himeraìai), situata nella [[Sicilia occidentale]], fu una polis fondata per concessione dei [[Cartaginesi]] con i superstiti di [[Himera]] (distrutta nel [[409 a.C.]]), per cui tenuta sotto l'influenza punica. Agatocle nacque nell'[[Epicrazia|epicrazia cartaginese]].<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIII, 79}}. Cfr. {{Cita|Anna|p. 153}}.</ref>
 
Nella seconda serie, Lynn eredita il ruolo di "motore degli eventi" che nella prima era di [[Julia (Ken il guerriero)|Julia]]. La si ritrova, ancora insieme a [[Bart (personaggio)|Bart]], a capo dell'Armata di Hokuto e, nel corso della storia, la si scopre essere la sorella gemella di [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Rui|Rui]], l'Imperatrice, da cui era stata separata alla nascita da [[Falco (Ken il guerriero)|Falco della Luce Dorata]] per salvarle la vita.
==== Presagi e arrivo a Siracusa ====
 
== Storia ==
La sua nascita è stata tramandata dagli antichi con particolari che si connotano nella leggenda; come del resto è consuetudine che avvenga per i condottieri divenuti celebri (la vicenda della sua nascita ricalca quella edificata per [[Cipselo]] tiranno di [[Corinto]] e per il persiano [[Ciro il Grande]]<ref>{{Cita|Anna|p. 153}}.</ref>). Narra [[Diodoro Siculo]] che il padre di Agatocle, tormentato da oscuri presagi sulla futura nascita di questo bambino, affidò a dei ''theoroi'' (ambasciatori sacri) cartaginesi il compito di recarsi presso l'[[oracolo di Delfi]] per sapere a cosa fosse dovuto questo suo senso di tormento; i ''theoroi'', di ritorno da Delfi, gli comunicarono il responso che condannava il nascituro, poiché egli avrebbe rappresentato crescendo la sventura di Cartagine e della [[Storia della Sicilia punica|Sicilia punica]].<ref name=Diod.>{{Cita|Diod. Sic.|Diod. Sic|XIX, 2, 2-7}}.</ref> Il padre, spaventato da ciò, decise quindi di esporre pubblicamente il neonato e di affidarlo alle guardie cartaginesi, le quali dovevano verificare che morisse. La madre, tuttavia, colta da pietà, riuscì a sottrarre il bambino e a metterlo in salvo, facendolo crescere nella casa di un suo parente di nome Eraclide.<ref name=Diod./> Tempo dopo, Carcino rivide suo figlio e pentito lo accettò. Secondo la versione diodorea, la famiglia di Agatocle sarebbe giunta a [[Siracusa (città antica)|Siracusa]] per scappare da Thermai, avendo il padre timore delle ripercursioni dei Cartaginesi nei loro confronti, colpevoli di non aver ucciso il bambino Agatocle.<ref name=Diod./> Diodoro afferma che Agatocle giunse a Siracusa quando aveva sette anni.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX, 2, 6}}.</ref>
===Antefatto===
Lynn è una delle due figlie dell'Imperatore, scelta per essere uccisa per evitare la sventura di due stelle gemelle. Il generale [[Falco (Ken il guerriero)|Falco della Luce Dorata]] della [[Scuole di arti marziali di Ken il guerriero#Scuola Imperiale di Gento|Scuola Imperiale di Gento]], l'uomo a protezione dell'Imperatore, non ha il coraggio di compiere una simile esecuzione e affida la bambina ai suoi zii dopo averla separata dalla sorella gemella [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Rui|Rui]].
 
===La prima serie===
Alcuni storici fanno risalire la sua nascita al [[360 a.C.|360]]/[[359 a.C.]]; per questa datazione tarda si è proposto anche un più tardo arrivo di Agatocle a Siracusa, che risalirebbe al [[342 a.C.|342]]/[[341 a.C.]], ovvero a diciotto anni, stando a quanto afferma [[Polibio]].<ref>{{Cita|Polibio|12, 15, 6 e 15, 35, 2}}.</ref> Il 342 a.C. è anche l'anno del bando emesso dal generale corinzio [[Timoleonte]], con il quale si invitavano i [[Sicelioti]], i [[Greci]] della [[Magna Grecia]] e quelli dell'[[Ellade]] a ripopolare Siracusa; fortemente provata dopo la [[Assedio di Siracusa (343 a.C.)|caduta]] della [[Età dionigiana|tirannide dionisiana]]. [[Timeo di Tauromenio|Timeo]] informa, tramite Polibio, che fu questo bando che permise a Carcino e la sua famiglia di giungere nella polis aretusea.<ref>{{cita|Polibio|XII, 15}}. Cfr. {{Cita|Consolo Langher|pp. 16, 23, 24}}.</ref>
Lynn compare nella serie come una bambina diventata muta dopo aver visto i propri genitori (o presunti tali) venire uccisi dai predoni. È incaricata di portare da mangiare ai detenuti della prigione del suo villaggio (nel manga [[Bart (personaggio)|Bart]] spiega che le hanno dato questa mansione perché troppo piccola per avere una qualche altra utilità), e quando [[Kenshiro]] e Bart vi vengono imprigionati, lei si infatua subito del guerriero di Hokuto, al punto tale da lanciargli le chiavi durante l'attacco di [[Personaggi minori di Ken il guerriero#Zed|Zed]], consapevole che con tutta probabilità lei morirà (la differenza tra la serie animata e il manga consiste proprio che nella prima gli abitanti del villaggio dicono a Lynn di correre a nascondersi, mentre nella seconda le dicono che ci sarà bisogno anche di lei, facendo presupporre che le venga chiesto di combattere per difendere il villaggio).
Prima dell'attacco della banda di Zed, Kenshiro, con i suoi poteri, riesce a guarirla parzialmente dal suo trauma psicologico. Quando poi, poco dopo, Zed e la sua banda invadono il villaggio prendendo Lynn in ostaggio, Kenshiro si fa avanti per sconfiggerli, stimolando la bambina a parlare per la prima volta, quando gli urla di scappare. Da quel momento in poi Lynn, insieme al suo cagnolino Pell (solo nell'anime) e a Bart, segue Kenshiro per tutto il resto della prima serie.
 
Dopo che Kenshiro e Bart partono dal suo villaggio, nei giorni successivi, Lynn aspetta ogni sera al tramonto il ritorno di Kenshiro. Quando l'anziano le dice che egli non ritornerà più, Lynn decide di scappare a bordo di un veicolo di alcuni viandanti giunti per barattare qualcosa da mangiare con dell'acqua, ma viene catturata dagli uomini del Re ([[Shin (Ken il guerriero)|Shin]]) e portata in città facendola lavorare come schiava, la cui mansione è quella di pulire gli stivali dei soldati. Notata da Bart durante il trasporto in città, quest'ultimo, insieme a Kenshiro, si dà da fare per liberarla e da quel momento in poi, Lynn si unirà a loro per tutto il resto della prima serie. Nel manga questo avviene solo in un secondo momento e sono i soldati dell'armata di Dio a catturare Lynn, la quale insieme alle altre donne viene presa per sfornare una prole eccellente.
La madre di Agatocle, della quale non si conosce il nome, nel prosieguo della sua vita a Siracusa, ebbe un presagio sul figlio: sognò la statua che lo raffigurava, da lei stessa fatta erigere, avvolta da uno sciame d'api; chiaro simbolo di fama e potere (le api sono notoriamente un presagio positivo; si vedano le similitudini con le [[Dionisio I#Gli aneddoti su Dionisio|api che avvolgono la mano di Dionisio I]] e il responso dei [[Galeoti|Galeoti di Ibla]]).<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX, 2, 9}}. Cfr. {{Cita|Anna|p. 154, n. 6}}.</ref> Dalle fonti risulta anche che Agatocle ebbe un fratello di nome [[Antandro di Siracusa|Antandro]], il quale sarà al suo fianco con ruoli di elevato livello durante gli eventi postumi.
 
Nella prima serie della saga, Lynn risulta determinante in diversi episodi, dimostrando di avere doti precognitive: il primo accenno a questo tipo di dote avviene quando Ken decide di abbandonare in silenzio il villaggio della vecchia Toyo per evitare che i soldati del re lo attacchino, e Lynn improvvisamente sente che Ken sta andando via. Al villaggio di Zaria viene ipnotizzata, ma il dolore nel vedere Ken in pericolo la sblocca. Sembra avvertire anche il richiamo di [[Shu (Ken il guerriero)|Shu]] a Kenshiro. Inoltre, durante lo scontro tra Ken e [[Jagger (personaggio)|Jagger]], Lynn avverte una forte sensazione, come se Ken stesse affrontando un combattimento importante e quando il maestro di Hokuto viene colpito al petto da [[Cassandra (Ken il guerriero)#Uighur|Uighur]], il capocarceriere di Cassandra, Lynn sente anche lei un dolore al petto che si estingue quando Ken si riprende. Tutto ciò lascia intendere che abbia instaurato con il maestro di Hokuto un legame al limite della precognizione. Infatti, quando [[Ryuga]] colpisce a morte [[Toki (Ken il guerriero)|Toki]], Lynn grida il nome di Ken e quest'ultimo sembra avere la sensazione che Toki stia morendo. Nell'anime Lynn sente anche una voce nell'istante preciso in cui [[Juza (personaggio)|Juza delle Nuvole]] perde la vita.
==== Cittadinanza e ingresso nell'alta società ====
 
La dolce Lynn è particolarmente affezionata a Ken: si può dire che sia già infatuata di lui, non volendo separarsene in alcun modo e cercando di aiutarlo mettendo anche a rischio la propria vita come avviene quando si reca alla città di Godland in aiuto di Ken. Quando Ken, dopo aver salvato Bart e Lynn dalle truppe di Golas ordina loro di tornare al villaggio di [[Personaggi minori di Ken il guerriero#Jennifer|Jennifer]], lei diventa subito triste. A [[Mamiya (personaggio)|Mamiya]] racconta che Ken le infonde calore e quando egli parte per sgominare la famiglia Cobra sostiene di sentire freddo desiderando il ritorno di Ken al villaggio e piangendo per la sua istantanea partenza alla ricerca di Jagger. Solo nella serie TV, quando viene a sapere che Ken dopo aver sconfitto Jagger non ritornerà al villaggio ma proseguirà alla ricerca degli altri due fratelli, decide di andar via per cercarlo e stare con lui, incappando in una tormenta di sabbia e perdendo i sensi. Verrà ritrovata il giorno dopo da alcuni viandanti attratti dall'abbaiare di Pell e per pura coincidenza, [[Personaggi minori di Ken il guerriero#Yu|Yu]], il figlio dei viandanti, si sentirà male e lei lo accompagnerà insieme ai genitori di lui al castello del falso Toki dove ritroverà Kenshiro. Dopo la morte di [[Rei (Ken il guerriero)|Rei]], alla partenza di Kenshiro dal villaggio di Mamiya non tocca cibo rimanendo triste fino a quando Bart non decide di partire con lei alla ricerca di Ken, e quando ferma Ken dal colpire Shu si sente in colpa per aver seguito Ken, ma dichiara di voler restare con lui.
[[File:Timoléon à qui les Syracusiens amènent des étrangers.jpg|thumb|upright=1.1|Timoleonte e il governo di Siracusa in un dipinto di [[Jean-Joseph Taillasson]] (Parigi, XVIII sec.)]]
 
Un altro aspetto particolare di questo personaggio consiste nel saper valutare istintivamente l'aura combattiva di chi incontra: al suo primo incontro con Rei si spaventa capendo che le sue intenzioni non sono buone, ma si accorge subito con quanta tenerezza egli guarda Mamiya; inoltre il suo primo sguardo a [[Raoul (Ken il guerriero)|Raoul]] la riempie di terrore mentre le basta dare un'occhiata allo sguardo di [[Hyui|Hyui del Vento]], uno dei cinque Astri in cerchio di Nanto, quando questi affronta Kenshiro per capire che non è malvagio. È poi sempre lei che, in più di un'occasione, infonde in altri personaggi la forza e il coraggio necessari a superare le difficoltà del momento: come ad [[Personaggi minori di Ken il guerriero#Aily|Aily]] quando il villaggio di Mamiya viene attaccato dall'esercito del Re di Hokuto, cercando di farle mantenere la calma ed esortandola a non perdere le speranze, arrivando anche a farsi catturare (nascondendo la sorella di Rei per evitarne la cattura). Ma Aily non è la sola alla quale infonde coraggio: anche gli altri abitanti, con il suo gesto di andare spontaneamente a morte pur di non sottomettersi al Re di Hokuto, vengono spinti a ribellarsi o lo stesso Kenshiro riesce a liberarsi per salvare Mamiya da morte certa (quando è paralizzato dalla tecnica di Toki mentre questi combatte contro Raoul) ed a combattere alla pari con il fratello maggiore. A Shu infonde con le sue lacrime il coraggio necessario ad affrontare [[Souther]]. Le sue lacrime servono anche a risvegliare [[Julia (Ken il guerriero)|Julia]] durante lo scontro finale tra Raoul e Kenshiro. Nel villaggio di Dorufu e Zenda, Lynn piange la morte dell'anziano del villaggio, ucciso da Zenda perché non è d'accordo con la condanna di Ken e i suoi amici, fornendo al resto degli abitanti il coraggio per votare contro la loro esecuzione nonostante essi siano sotto minaccia. È lei inoltre a convincere Ken a correre alla ricerca del sesto Sacro guerriero di Nanto, nonostante egli non conosca ancora la sua vera identità.
L'arrivo in città non coincide con l'assegnazione della cittadinanza siracusana, infatti in Diodoro le due cose sono ben separate tra loro. Agatocle e suo padre si iscrissero per ottenerla quando il giovane compì gli anni necessari, ovvero diciotto anni (a prescindere dalla dubbia data di arrivo di Agatocle a Siracusa), e ciò non avvenne che dopo i [[Battaglia del Crimiso|fatti del Crimiso]] (la battaglia tra i Siracusani guidati da Timoleonte e i Cartaginesi di Amilcare e Asdrubale).<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 2, 8}}; {{Cita|Plutarco|34, 2}}.</ref> La sua gioventù venne molto discussa:
 
In più di un'occasione Lynn, mostra il proprio coraggio. Nell'anime, durante la saga di Souther, si offre per fare da esca per scoprire il luogo dove i soldati del malvagio Sacro Imperatore hanno portato i bambini rapiti. Inoltre mostra quanto creda in Kenshiro con tutta se stessa, anche dopo aver saputo che Ken è stato sconfitto da Souther: questo spingerà [[Personaggi minori di Ken il guerriero#Shiba|Shiba]], il figlio di Shu, ad offrirsi volontario per andare a liberarlo, sacrificando anche la propria vita per compiere l'impresa.
{{Citazione|Sia in Timeo che in [[Marco Giuniano Giustino|Giustino]] (XXII 1, 2-3) Agatocle ''pais'', comunque ''prima'' di uscire dalla [[pubertà]], si abbandona al piacere altrui, fidando su quella bellezza e forza fisica che doveva attrarre l'attenzione di smodati amanti (''forma et corporis pulchritudine egregius diu vita stupri patientia exhibuit'').<ref>{{cita|Riccardo Vattuone|p. 292, n. 18}}.</ref>|}}
 
Alla fine dell'ultimo scontro tra Ken e Raoul, insieme a Bart, vede Kenshiro allontanarsi con Julia e stavolta è lei a fermare Bart che vorrebbe rincorrerlo, ma in lei è radicata la speranza che un giorno lo rivedrà.
[[File:Red figure pelike, ephebes, 475 BC, AM Syracuse, 121444x.jpg|thumb|upright=0.9|left|[[Efebo|Efebi]] raffigurati su un vaso siracusano dell'[[Età dionigiana|epoca dionisiana]]; l'efebo sostituì la figura giovanile più arcaica rappresentata dal [[kouros]]]]
 
===La seconda serie===
La versione di Diodoro appare in questo caso quella più accreditata e cioè: Agatocle venne presto notato per la sua bellezza da una delle più influenti cariche dell'[[esercito siracusano]], il generale [[Damas di Siracusa|Damas]], che lo portò con sé offrendogli la sua protezione e togliendolo dal mestiere del vasaio, che egli praticava con umiltà insieme al padre.<ref>{{cita|Diod. Sic.|XX, 63, 4}}</ref> (la figura di Damas è nota anche a Polibio, tramite Timeo)<ref name=POL/>
Nella seconda serie è ormai diventata una donna adulta ed è a capo, ancora insieme a Bart, dell'Armata di Hokuto, che sotto il vessillo dell'Orsa Maggiore, si contrappone allo strapotere dell'imperatore, effettuando incursioni contro i soldati dell'impero.
 
Con una taglia di 5000 Judollar sulla propria testa, Lynn fa la sua apparizione nella seconda serie assaltando un furgone della squadra punitrice per liberare i prigionieri. Il comandante della squadra, però, constatando la propria inferiorità numerica, opta per una procedura d'emergenza, ovvero versare benzina sui prigionieri e dargli fuoco. Sconvolta dall'accaduto, quando Bart le ricorda che tra i prigionieri c'era anche il padre di [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Mamu|Mamu]], una bambina che conoscono, cerca di gettarsi tra le fiamme per salvarlo, ma viene fermata da Bart che le impedisce un'azione suicida. Ritornati al loro quartier generale, informano dell'accaduto [[Rihaku|Rihaku del Mare]], diventato il loro stratega. Lynn è costretta ad informare la piccola Mami della morte di suo padre piangendone la scomparsa e pregando per il ritorno di Kenshiro.
Tuttavia dalla cronaca successiva sulle vicende di Agatocle, si apprende che egli non lasciò il mestiere di vasaio se non dopo che ne apprese alla perfezione tutte le tecniche (in tal senso, un aneddoto curioso racconta di come l'Agatocle già al potere si fabbricasse egli stesso, da solo, le sontuose coppe d'oro nelle quali beveva, grazie alle sue doti artistiche apprese durante l'umile giovinezza).<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XX, 63, 1-4}}. Cfr. {{Cita|Anna|p. 158}}.</ref>
 
In seguito, insieme a Bart, si ritrova ad uno dei più grandi distretti dell'ovest e qui una delle guardie informa l'arrivo di un gran numero di profughi alle porte della città, solo per scoprire poco dopo che i profughi non sono altro che soldati dell'impero che qualcuno ha ridotto in quello stato. Nel frattempo la taglia sulla sua testa è aumentata a 10000 judollar e quando [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Bask|Bask]], il governatore del distretto ordina l'esecuzione di una donna che somiglia a Lynn con l'accusa di essere lei, insieme a Bart vorrebbe intervenire, non riuscendo a guardare inerme l'esecuzione, ma Rihaku li ferma entrambi, dichiarando loro che tra il pubblico c'è colui che è in grado di salvarla da solo. Subito dopo, infatti, un soldato esce dalle gallerie esplodendo sotto gli occhi di tutti ed incredula Lynn assiste al ritorno di Kenshiro che uccide Bask e spinge la folla a reagire. Solo allora si reca da lui e nonostante Bart voglia che sia lei a salutarlo per prima, i due si avvicinano insieme e Lynn mostra a Kenshiro le ferite che Bart si è procurato per proteggerla, prima di correre ad abbracciarlo piangendo per la felcità. Tornati al loro rifugio, Lynn chiede notizie di Julia e Kenshiro le regala una collana appartenuta a lei. Bart la spinge ad accettarla spiegandole che Julia avrebbe voluto che lei continuasse la sua opera. Subito dopo Ken li invita a seguirli in battaglia, con loro sommo stupore, e Rihaku spiega loro che adesso Ken li considera guerrieri.
Damas, divenuto suo tutore, fece di lui un buon militare e rappresentò per Agatocle la porta d'accesso per l'alta società di Siracusa. I due avrebbero praticato quello che gli antichi Greci chiamavano [[pederastia greca|pederastia]], ovvero l'amore maschile tra un ragazzo e un amante ([[erastès]]), ma poiché non si è certi dell'età di Agatocle durante il rapporto con Damas, la loro relazione potrebbe non rientrare nella pederastia, dato che il giovane sarebbe stato sui vent'anni.<ref>Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 292, n. 18}}.</ref> Il duraturo legame tra i due sembrerebbe essere provato dal fatto che Agatocle quando Damas morì, era abbastanza maturo da poterne sposare la vedova; una siracusana, il cui nome sfugge, che gli diede tre figli: il primogenito [[Arcagato (figlio di Agatocle di Siracusa)|Arcagato]] e i più piccoli [[Eraclide (figlio di Agatocle di Siracusa)|Eraclide]] e [[Agatocle (figlio di Agatocle di Siracusa)|Agatocle]].<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 3,1-2}}.</ref> Trattandosi di una delle donne più ricche di Siracusa, Agatocle unendosi a lei si inserì nei primissimi livelli della società siracusana.
 
Nell'anime, durante la loro avanzata, passano nei pressi del villaggio di Mamiya, e Lynn vorrebbe tornarvi. Bart, però, la richiama alle sue responsabilità, siccome i loro compagni li stanno aspettando per attaccare un distretto. Nonostante la delusione, Lynn accetta, ma dal villaggio si leva del fumo, e, preoccupata, lei vorrebbe intervenire. È Ken a dir loro di continuare la loro avanzata e che sarà lui ad occuparsene. Dopo aver assaltato un distretto, l'armata di Hokuto si imbatte nei soldati del generale Falco della Luce Dorata, il quale riesce facilmente a sopraffarli. Non volendo uccidere tutti, Falco chiede al capo di farsi avanti ed è Bart ad alzarsi, ma quando il successore della Scuola Imperiale di Cento è in procinto di ucciderlo, intuisce che sta proteggendo qualcun altro. Dopo aver scrutato tra la folla, riconosce in Lynn il capo dell'armata e si fa avanti per ucciderla. A salvarla sono i fratelli Harn liberati dalla prigione che attaccano Falco permettendo all'armata di Hokuto di salvarsi, sacrificandosi nel tentativo di uccidere il successore della Scuola Imperiale di Cento. Lynn piange la morte dei due fratelli (nel manga muore solo uno di loro), sperando che il loro sacrificio non sia stato vano.
[[Timeo di Tauromenio|Timeo]] invece afferma senza mezzi termini che Agatocle era un [[prostituto]], che faceva ciò spinto dal desiderio di «abbandonare la ruota, il fumo, l’argilla».<ref>Timeo, F. 124c. Cfr. {{Cita|Anna|p. 156}}.</ref> Nel prendere come valida, ovviamente, anche la fonte di Polibio (ripresa poi alla lettera da Giustino<ref>Cfr. Consolo Langher - la quale dfinisce come «ostilità e falsità» le accuse di Timeo mosse ad Agatocle, in ''Storiografia e potere: Duride, Timeo, Callia e il dibattito su Agatocle'', 1998, p. 233.</ref>), bisogna però considerare che Timeo era noto per la cocente avversione che nutriva nei confronti della tirannide siracusana, per cui non risparmiava, ed anzi enfatizzava o esagerava, le critiche (va ricordato che proprio Agatocle fu il tiranno che conquistando la città di origine dello scrittore, [[Tauromenion]], lo costrinse all'esilio, facendolo giungere ad [[Atene]]). Timeo asserisce che Agatocle andò con molti uomini per ottenere i propri scopi, uomini dei quali non ricordava nemmeno l'origine.<ref name=POL>{{cita|Polibio|XII, 15}} = Timeo, FGrHist F 124b. Timeo assume anche l'ipotesi che lo stesso Damas avesse un diretto legame con Agatocle.</ref>
 
Nonostante Bart sia ormai in grado di badare a sé stesso, ciò non toglie che Lynn continui a preoccuparsi per lui, come nel caso in cui Bart assalta di nascosto con [[Ain (personaggio)|Ain]] ed altri uomini il distretto del Barone; Lynn manifesta a Ken la sua preoccupazione per lui e, nel manga, va a cercarlo dopo la battaglia. Insieme all'armata di Hokuto giunge alle porte della capitale imperiale, dove assiste inizialmente allo scontro tra Kenshiro e Falco, prima che la sua attenzione non venga attirata dal pianto dell'Imperatore, che soltanto lei con le sue doti precognitive riesce a percepire. Insieme a Bart ed Ain, si reca così nella capitale.
Secondo diversi studiosi, la figura del giovane Agatocle è vittima della «deformazione da teatro» (ovvero dell'eccessiva aggiunta di particolari falsi che colpiscono il lettore), orchestrata ai suoi danni principalmente da Timeo, riportato in fonti d'epoca più tarda.<ref>Cit. Riccardo Vattuone, ''Sapienza d'occidente: il pensiero storico di Timeo di Tauromenio'', 1991, p. 192. Cfr. {{Cita|Archivio messinese, Consolo Langher (1990)|p. 16}}. Langher definisce l'arte teatrale appresa da Timeo ad Atene come un'arma che lo storico utilizzò per screditare Agatocle.</ref>
 
Nel manga, Ain si divide da loro, volendo raggiungere [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Jako|Jako]] per avere la sua testa, mentre Lynn insieme a Bart arriva nei sotterranei, dove quest'ultimo per sbaglio fa scattare un meccanismo che li fa cadere nel luogo di prigionia di Rui dove Ain, [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Myu|Myu]] e [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Saiya|Saiya]] erano stati fatti già cadere da Jako. Nell'anime, invece, Lynn si reca insieme a Bart ed Ain da Jako, il quale si accorge di lei, ma, aiutato da [[Personaggi di Ken il guerriero#Tige|Tige della Luce Verde]], fa cadere tutti nei sotterranei, dove scopre che l'Imperatore altri non è se non la sua gemella Rui. Rui è diventata cieca per il continuo buio, ma le due sorelle ritrovate si abbracciano piangendo e scusandosi vicendevolmente. Jako però non ha finito con loro e nel tentativo di uccidere tutti i prigionieri, causa un crollo nella miniera. Sarà Ain a sacrificarsi facendo scudo con il proprio corpo. Lynn cerca di medicarlo, ma Ain vuole raggiungere Kenshiro e Falco al più presto, scegliendo di perforare la roccia con il proprio pugno per permettere alla corrente sotterranea di portarli fuori. Nonostante i ripetuti tentativi di Lynn di farlo desistere, Ain riesce nel suo intento e viene portato fuori da Lynn e Rui prima di crollare definitivamente e morire tra le braccia di Bart. Liberato l'Impero dal giogo di Jako, Lynn si addentra nei sotterranei della capitale per recuperare Saiya rimasto ferito durante la fuoriuscita d'acqua. Questi la rimprovera dichiarando che in giro ci sono ancora molti soldati di Jako. Nel manga, dopo averlo liberato, Lynn trova un ferito tra le macerie solo per scoprire che si tratta di [[Personaggi minori della saga della capitale imperiale#Jusk|Jusk]], il figlio di Jako, il quale colpisce Saiya con un bastone e rapisce Lynn, facendo esplodere la capitale e minacciando di vendicare la morte di suo padre. Quindi, rapisce Lynn e la porta sull'isola dei Demoni.
=== Ascesa al potere e guerra civile ===
{{Vedi anche|Guerra civile di Siracusa (316 a.C.)}}
==== Le prime battaglie ====
[[File:Templo de Hércules (Agrigento).jpg|thumb|upright=1.2|Akragas, la valle dei templi]]
Quando era ancora in vita, Damas portò Agatocle all'interno di una [[chiliarchia]]; al suo fianco, secondo Diodoro, Agatocle fece il suo ingresso in campo militare, combattendo per la prima volta in una guerra tra Siracusa e [[Agrigento]], della quale però si ignora il ''casus belli''. Siracusa e Agrigento erano comunque due poleis che andavano spesso in conflitto tra loro;<ref>Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 293, n. 19}}.</ref> probabilmente i Siracusani volevano tenere sotto controllo le mosse degli Agrigentini, che a loro volta ambivano a sostituirsi al ruolo egemone ricoperto dalla polis aretusea, dando vita a dei veri e propri conflitti bellici (Agatocle infatti si riscontrerà con Agrigento qualche decennio più avanti).<ref>Diod. Sic. XIX, 3, 1. Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 295}}.</ref>
 
Nell'anime, invece, quando Lynn e Saiya si accingono ad uscire, trovano sulla propria strada Tige, il quale, dopo aver colpito Saiya, rapisce Lynn e, dopo aver fatto saltare la capitale, è lui a portarla nella Terra dei Demoni.
Giustino, che non menziona Agrigento nella sua narrazione (ma in Giustino si sente la mancanza di altri particolari rilevanti della biografia di Agatocle), ricorda tuttavia un altro importante evento che va collocato sul finire dell'età timoleontea o poco tempo dopo la morte del generale corinzio: lo storico romano rende note le lotte dei Siracusani contro la polis di [[Aitna|Etna]] (fondazione del primo [[Gerone I di Siracusa|Gerone]]) e i mercenari [[Campania|Campani]] (situazione che va inquadrata nella volontà di pacificare il [[Monte Etna|territorio etneo]] dopo la cacciata del tiranno di [[Katane]], [[Mamerco]]); ciò accadde verso il [[339 a.C.]] e il giovane Agatocle era in quell'occasione tra le fila dell'esercito siracusano.<ref>Giustino, XXII 1, 11-12. Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 293}}.</ref>
 
====Lynn nella terra dei Demoni====
==== Agatocle e Antandro: ruoli influenti nell'esercito ====
Il ruolo di Lynn qui diventa quello della miccia che porterà alla caduta della tirannia del malvagio [[Kaio (personaggio)|Kaio]], essendo utilizzata da [[Orca (Ken il guerriero)|Orca]] per spingere Kenshiro a combattere e sconfiggere prima [[Han (personaggio)|Han]], poi lo stesso Kaio.
[[File:I funerali di Timoleonte - Sciuti.JPG|thumb|upright=1.3|left|[[Timoleonte#Ultimi anni: riforma costituzionale e morte|I sontuosi funerali di Timoleonte]] ai quali accorsero gente proveniente da tutta la Sicilia]]
Con la morte di Timoleonte, avvenuta nel [[335 a.C.]], finisce quel periodo di pace, e soprattutto prosperità, che aveva permeato Siracusa e in particolar modo la [[Sicilia orientale]].<ref>{{Cita|Riccardo Vattuone|p. 291}}.</ref> Sotto la guida di Timoleonte - che era stata non priva di ingerenza della madrepatria, [[Corinto]] (a sua volta influenzata dalla [[Regno di Macedonia|Macedonia]]<ref>Cit. {{Cita|Gaetano De Sanctis|pp. 207-208}}.</ref>), la quale aveva comunque cercato di limitare, dove possibile, la sovranità di Siracusa<ref name=nota21>{{Cita|Riccardo Vattuone|p. 294, n. 21}}.</ref> - non vi erano più stati tiranni in Sicilia. Le poleis si reggevano in maniera democratica, o comunque con una moderata oligarchia, riconoscendo un ruolo egemone a Siracusa, sede del corinzio,<ref>{{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 16}}.</ref> ma senza dipendere da questa; in sostanza erano città libere. Tuttavia, con la morte di Timoleonte e un nuovo ricambio generazionale, nacquero nuove insofferenze e all'interno del partito democratico di Siracusa, il partito del popolo, vi era chi rimpiangeva i tempi passati della potente tirannide dei Dionisii.<ref name=sanctis>{{Cita|Gaetano De Sanctis|pp. 16-17}}.</ref> Costoro, alla ricerca di un capo forte che potesse guidarli contro l'oligarchia dominante, videro in Agatcole l'uomo di cui avevano bisogno.<ref name=sanctis/>
 
Lynn, infatti, si risveglia prigioniera, avvertendo che Kenshiro sta arrivando a salvarla (nel manga si risveglia alla morte di Falco dopo averlo sognato, ennesima prova delle sue capacità precognitive). Alla sua cella si presenta un individuo dal volto coperto che le dice di farsi bella prima di portarla nell'arena dove si stanno affrontando due Shura ed in premio riceveranno Lynn come loro concubina. Lynn viene portata al cospetto di [[Personaggi minori della saga della terra dei demoni#Kaiser|Kaiser]], il governatore organizzatore dell'incontro, il quale le chiede di avvicinarsi per spillarle una goccia di sangue da versare nel calice del vincitore, senza aprire in lei alcuna ferita. Alla fine dell'incontro Lynn si stupisce della violenza e del modo di pensare delle persone del luogo, per le quali la morte non rappresenta l'estinzione bensì la resurrezione diventando parte del vincitore. Il governatore, però, non concede Lynn al vincitore, ordinandogli di uccidere Kenshiro prima di averla. Riportata in cella, viene liberata da Orca dopo che questi si è accertato della sua identità e, nonostante egli sia travestito da reietto, Lynn percepisce subito in lui l'odore di un uomo, a differenza della gente del luogo (nel manga Orca rivela il suo vero aspetto già nella cella di Lynn). Una volta evasa dalla prigione, viene intercettata da uno Shura, il quale cerca di uccidere Orca ancora travestito da reietto, ma questi si rivela a lui uccidendolo per evitare che si riprenda Lynn, la quale nota la somiglianza della sua tecnica con quella di Kenshiro. Lynn si ritrova ad assistere allo scontro tra Orca e Kaiser, durante il quale tenta anche la fuga, ma viene fermata da Orca che le lancia un pugnale ferendole la spalla di striscio e minacciandola di morte se dovesse riprovarci. Terminato lo scontro, Lynn sorprende Orca a guardare il mare con occhi tristi. Orca però la tratta male ricordandole la sua condizione di prigioniera, usata solo come pretesto per lo scontro tra Kenshiro ed Han. Lynn però è convinta che Ken sarebbe venuto a salvarla e avrebbe affrontato Han comunque, anzi è lei stessa a recarsi da quest'ultimo incitando Orca ad accompagnarla. Al cospetto di Han, Orca, riconosciuto nonostante il travestimento lascia Lynn nelle sue mani e lei, per niente intimorita dal terzo demonio dell'isola, gli preannuncia la sua sconfitta per mano di Kenshiro. All'arrivo di quest'ultimo, assiste allo scontro tra i due e una volta raggiunta da Orca gli fa notare quanto lei abbia avuto ragione su Ken. Cerca di capire il motivo dell'ambizione di Orca e conosciuta la leggenda del salvatore dell'isola ne chiede il nome, venendo a conoscenza che si tratta di Raoul. Lynn rivela ad Orca che Ken è colui che ha sconfitto Raoul e gli domanda se lui lo avesse mai incontrato. Pensando che Ken debba succedere a Raoul nel suo ruolo di salvatore dell'isola, è convinta che egli sia stato attirato in quel luogo dall'anima di Raoul o da qualcosa di più forte. Terminato l'incontro di Han con Kenshiro, quest'ultimo dice a Lynn di ritornare da Bart e Rui e di dare dei figli all'uomo che ama (intuendo che Lynn e Bart sono legati da un sentimento ben superiore dell'amicizia, sebbene Lynn non lo sappia). Lynn però decide di restare sull'isola per amore di Kenshiro.
Gli oligarchici misero a capo del partito i siracusani [[Sosistrato di Siracusa|Sosistrato]] e [[Eraclide di Siracusa (politico)|Eraclide]], essi guidarono una spedizione militare siracusana nella [[Magna Grecia]], intervenendo a favore della polis di [[Crotone]] contro i [[Bruzi]] (in un contesto che vedeva la grecità dell'Italia attaccata dalle [[Italici|popolazioni barbare]] che la circondavano); tornati alla carica dopo la morte di [[Alessandro I (re dell'Epiro)|Alessandro il Molosso]] (lo zio di Alessandro Magno, dal Macedone mandato a combattere in Italia).<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX, 3, 3}}.</ref> Dalle fonti si apprende che Agatocle e il fratello Antandro facevano parte della spedizione con ruoli di primissimo piano: Agatocle era stato eletto capo [[chiliarca]] (comandante di mille uomini), occupando il ruolo che fu di Damas, ed aveva acquisito molta popolarità per la sua bravura nel combattimento; anche il fratello si era fatto notare, poiché lo ritroviamo all'interno dell'assemblea militare con poteri decisionali, in quanto era diventato uno degli strateghi dell'esercito. Agatocle pur non facendo parte di quell'assemblea ebbe comunque un ruolo fondamentale nella spedizione.<ref>{{Cita|Riccardo Vattuone|p. 295}}.</ref>
 
Nel manga segue Kenshiro, assistendo al suo scontro con [[Personaggi minori della saga della terra dei demoni#Shie|Shie]]; nell'anime invece, notando la repressione dei demoni sugli abitanti dell'isola in rivolta, Lynn chiede a Orca se egli non possa fare qualcosa. Quest'ultimo la lascia sola per correre a salvare [[Personaggi minori della saga della terra dei demoni#Leia|Leia]] e [[Personaggi minori della saga della terra dei demoni#Tao|Tao]] in pericolo di vita. In seguito quando [[Hyo (Ken il guerriero)|Hyo]], fratello maggiore di Kenshiro, parte a capo del suo esercito per affrontarlo, Lynn vorrebbe avvertirlo ma viene fermata da Orca il quale sembra propendere perché tale scontro avvenga.
[[File:Casques grecs Arverniales 2011.JPG|miniatura|Esempio di armamento in [[Elmo corinzio|stile corinzio]]; il medesimo usato dall'esercito siracusano]]
 
Quando Lynn si risveglia nel castello di Kaio viene a sapere da quest'ultimo che già in passato l'isola ha avuto altri salvatori ed erano tutti maestri della Divina Arte di Hokuto, ma l'intenzione di Kaio è quella di porre fine a questa scuola che ha oscurato l'Arcana Arte di Hokuto, altrettanto forte, ma considerata una tecnica demoniaca. Anche in questo caso, Lynn nell'anime fa sfoggio delle sue capacità precognitive, intuendo l'arrivo di Kenshiro, mentre nel manga è un soldato di Kaio ad annunciarne l'arrivo, e, percependo l'aura malvagia di Kaio, ha il sentore che Ken non possa vincere contro di lui. Lynn, infatti, assiste al primo scontro tra Kaio e Kenshiro dal quale quest'ultimo ne esce sconfitto e durante il quale Kaio le rivela le sue intenzioni di generare con lei un figlio per creare una nuova leggenda del salvatore dell'Arcana Arte di Hokuto. I piani di Kaio vengono però rovinati dall'intervento di Orca prima e del pirata [[Personaggi minori della saga della terra dei demoni#Orca Rossa|Orca Rossa]] (padre di Orca) poi, il quale, versando su Kaio dell'acido solforico, lo costringe a distruggere il terreno sottostante per lasciarsi cadere in acqua. Anche Lynn precipita in acqua allontanandosi nuovamente da Ken.
Proprio l'alta carica ricoperta dal fratello nell'esercito è l'elemento che fa dubitare della veridicità della narrazione sulle umili condizioni socio-economiche della famiglia di Agatocle; pur non mettendo in dubbio che Agatocle trovò fortuna a Siracusa grazie alla protezione di Damas (tralasciando quello che aggiunge Timeo), è quanto meno curioso che anche il fratello abbia raggiunto, tra l'altro prima di Agatocle,<ref name=nota21/> un così elevato ruolo - Diodoro lo nomina insieme ai ''leader'' Sosistrato e Eraclide - senza il sostegno di un buon patrimonio economico alle spalle.<ref name=nota21/>
 
Nell'anime, si ritrova nei sotterranei, ma viene scoperta dagli Shura e ne segue una fuga precipitosa attraverso il castello, durante la quale ferisce al volto una delle guardie, poi quando finalmente gli Shura la accerchiano, interviene [[Personaggi minori della saga della terra dei demoni#Sayaka|Sayaka]], la sorella di Kaio, che la ospita nella sua stanza prendendosi cura di lei e sostenendo di non condividere il modo di fare di suo fratello Kaio, pur nutrendo la speranza che ritorni quello di un tempo. Lynn si sfoga con lei per quanto riguarda la tirannia di Kaio e le due ragazze decidono di parlarne ad Hyo con la convinzione che egli le ascolterà. Dietro di loro, però, Kaio in persona fa la sua comparsa e decide di uccidere Sayaka; Lynn tenta di fermarlo ma Kaio si libera facilmente di lei prima di uccidere sua sorella per far ricadere la colpa su Kenshiro e provocare lo scontro tra Ken e Hyo.
Si è quindi avanzata l'ipotesi che la narrazione diodorea - e le altre due condordi: giustiniana e polibiana - abbia risentito di una tradizione antica venutasi a formare intorno alla figura di Agatcole e più precisamente intorno alle sue origini: in quanto straniero e non di [[Gentilizio|origine gentilizia]], egli non poteva vantare una nobile discendenza, ecco per cui che, secondo la ricostruzione, si enfatizzarono le precarie condizioni della sua famiglia. A favore di questa tesi vi è l'accordo degli studiosi nel ritenere che il mestiere di ceramista intrapreso dal padre di Agatocle, fosse all'epoca uno dei più redditizi.<ref name=nota21/>
 
Durante tale scontro, Kaio espone le proprie intenzioni a Lynn e quest'ultima cerca di convincere Kaio a fermare l'incontro spiegando che Ken, dopo aver combattuto contro di lui, ha appreso le tecniche dell'Arcana Arte di Hokuto per cui Hyo non potrà battere Kenshiro. Kaio però precisa che Hyo, essendo fratellodi Kenshiro, messo alle strette, risveglierà lo spirito di Hokuto facendo sì che si uccidano a vicenda. Ormai convinto che più nessuno possa fermare la sua ambizione Kaio svela il suo volto a Lynn, e lei ne resta stupefatta: Kaio è somigliante in modo incredibile a Raoul essendo suo fratello maggiore; le rivela inoltre che la leggenda di Raoul era stata diffusa da Kaio stesso. Lynn viene poi portata in camera da letto poiché Kaio vuole un figlio da lei, ricordandole quanto sia sciocco provare sentimenti di amore, tesi avvalorata dalla sconfitta di Raoul contro Kenshiro.
Tuttavia va tenuto sempre in grande considerazione il ''topos'' sulle umili origini, poiché è uno dei pochi punti che mette d'accordo le tre fonti antiche principali su Agatocle (Diodoro, Polibio, Giustino) e ricorre inoltre per tutta la vita del tiranno: a tal proposito Diodoro tramanda un fatto occorso molto più avanti che racconta di come l'Agatocle sovrano di Siracusa, nonostante fosse divenuto ricco e potente, restava agli occhi del popolo e dei nemici un vasaio-operaio che fece fortuna:
Lynn, però, dice a Kaio che se lui avesse affrontato Raoul in combattimento avrebbe perso non conoscendo la forza dell'amore. Questo però non basta a convincere Kaio, il quale ribadisce la sua scelta dedita al male, e (nel manga) dà a Lynn un pugnale dicendole che se non vuole mettere al mondo suo figlio può anche uccidersi, egli non proverà alcun rimorso (nell'anime è Lynn a trovare il pugnale sotto il cuscino minacciando di uccidersi). Lynn si ferma però ascoltando un servo di Kaio che informa il suo padrone dell'esito dell'incontro tra Ken ed Hyo e dell'intervento di Orca. Furioso Kaio porta Lynn con sé per farle vedere la sua vendetta. I due si recano al palazzo della dinastia principale di Hokuto dove incontrano Orca e Leia alla ricerca della stele che custodisce il segreto della divina arte. Assiste allo scontro tra i die disperandosi per le ferite riportate da Orca ed intervenendo insieme a Leia per fermare Kaio dall'uccidere il suo avversario. Tutti precipitano nei sotterranei dove viene trovata la statua di una donna. Questo non basta a fermare Kaio che si accanisce su Orca il quale cerca di proteggere Leia. Quando la statua inizia a piangere e dona ad Orca la forza per combattere, Lynn comprende che è proprio in quella statua il segreto della Divina Arte di Hokuto, spiegando poi a Leia la sua sensazione. Quando Kaio però in difficoltà decide di andare via, dichiarando guerra a Kenshiro, la porta nuovamente con sè nel posto in cui può ritemprarsi con la forza malvagia. All'arrivo di Kenshiro però Kaio inizia uno scontro con lui, ma per cercare di difenderla, Ken viene scaraventato contro una roccia. Kaio, dunque, dopo averla afferrata, agisce sul suo punto di pressione chiamato il ''cerchio della morte'' {{nihongo|''Shikanhaku''|死環白}} che la fa cadere in uno stato di incoscienza e che la farà innamorare del primo uomo su cui poserà gli occhi al risveglio. Poi viene messa sul cavallo di Kaio e lasciata al suo destino. Viene trovata ancora priva di conoscenza da un gruppo di shura il cui signore [[Personaggi minori della saga della terra dei demoni#Nagato|Nagato]] è in cerca di una donna. Nel manga quest'ultimo se la contende con un secondo Shura, Numeri, prima di essere salvata da Hyo, e protetta da quest'ultimo e da [[Personaggi di Ken il guerriero#Yasha Nero|Yasha Nero]] dai soldati di Kaio. Proprio quando gli Shura sembrano avere la meglio interviene Bart che porta Lynn sul luogo del combattimento tra Ken e Kaio.
 
Nel finale dell'''anime'' Kenshiro, consapevole che la ragazza non potrebbe mai essere felice con lui e che Bart l'ha sempre amata (oltre ad essere innamorato unicamente e per sempre della sua Julia), rinuncia alla giovane e la consegna ancora svenuta fra le braccia del ragazzo, prima di allontanarsi definitivamente.
{{Citazione|...durante un assedio, fu apostrofato dagli assediati, evidentemente a conoscenza delle sue difficoltà economiche, in questi termini: “''vasaio e operaio addetto alla fornace, quando pagherai gli stipendi ai soldati?'' (Kεραμεῦ καὶ καμινεῦ, πότε τοὺς μισθοὺς ἀποδώσεις τοῖς στρατιώταις;)” al che avrebbe argutamente risposto “''quando avrò preso questa città''” .|{{Cita|Diod. Sic.|XX, 63, 5}} in {{Cita|Anna|p. 158}}.}}
 
====L'epilogo nel manga====
==== L'esilio e il ruolo di mercenario in Magna Grecia ====
Nel manga Bart, il giorno delle nozze, le cancella la memoria (annullando così gli effetti del ''Shikanhaku'') e fa in modo che Lynn possa innamorarsi nuovamente di Ken (che a sua volta aveva perso la memoria per l'intervento divino di Julia, che già in vita aveva affidato il suo amore a Lynn). Girovagando nel deserto, i due giovani si imbattono proprio in Ken. Constatato che egli è ancora perfettamente in grado di difendersi, Bart abbandona i due, augurando loro piena felicità (anche se ciò, per lui, vuol dire rinunciare alla propria). In seguito, Ken e Lynn ritrovano casualmente Bart che sta venendo torturato a morte dal predone Borge, un vecchio nemico del maestro di Hokuto accecato da questi per aver incendiato un orfanotrofio. La terribile tortura a cui viene sottoposto Bart fa provvidenzialmente tornare la memoria a Kenshiro, che (avendo recuperato con gli altri ricordi anche gli insegnamenti della Divina Scuola di Hokuto) fa a pezzi Borge senza il minimo sforzo. Quando Bart, morente, rivolge a Lynn il suo guardo pieno d'amore, lei finalmente capisce quanto lui l'abbia sempre amata e protetta nel corso degli anni (e, probabilmente, quanto lei stessa abbia in realtà sempre amato Bart), e sceglie di non seguire Ken e rimanere insieme a Mamiya, la donna amata da Rei, a vegliare sulle sue spoglie, proprio come lui in passato aveva sempre vegliato su di lei. Con sua enorme sorpresa, però, scopre che Ken ha fermato l'emorragia di Bart e che il ragazzo sopravviverà: i due giovani potranno così coronare il loro sogno d'amore.
[[File:Capo Colonna2 retouched.png|thumb|miniatura|left|Il [[Area archeologica di Capo Colonna|tempio di Era]] a [[Capo Colonna]], in territorio crotoniate]]
La vittoria ottenuta a Crotone, segna per Siracusa e per Agatocle una svolta definitiva: il combattente Agatocle qando seppe che il suo ruolo durante la battaglia contro i Bruzi venne non solo sminuito ma quasi taciuto, accusò i capi dell'oligarchia siracusana di ambire al potere assoluto; ovvero di voler instaurare una nuova tirannide. Ma le sue accuse in Siracusa non furono ascoltate ed anzi egli venne tacciato di falsità ed esiliato.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX, 3, 5 - 4, 1}}.</ref> Col divieto di far rientro a Siracusa, Agatocle preferì rimanere in Magna Grecia; qui assunse il ruolo di [[mercenario]] per svariati eserciti: godendo di ottima fama sul campo di battaglia.
 
{{Personaggi di Ken il guerriero}}
Non vi è una data precisa che possa chiarire quando avvenne la spedizione siracusana in Magna Grecia: si suppone intorno all'anno [[330 a.C.]], poiché coincide con la morte di Alessandro il Molosso (e i due eventi sono certamente collegati tra loro: Siracusa, in quanto polis egemonica del luogo geografico, si assumeva la responsabilità di proseguire l'impegno del parente di Alessandro Magno),<ref>Cfr. sulla data {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 207}}.</ref> tuttavia non vi sono altri elementi che possano aiutare a stabilire quando Agatocle si ritrovò in [[Calabria]], né tanto meno in che anno avvenne il suo esilio.<ref>{{Cita|Riccardo Vattuone|p. 294}}.</ref>
{{Ken}}
 
{{portale|anime e manga}}
Nel frattempo, avvenuto l'allontanamento forzato di Agatocle, l'oligarchia moderata di Siracusa divenne [[Dispotismo|dispotica]]: Sosistrato ed Eraclide smisero di rispettare la ''[[politeia]]'' lasciata in eredità da Timoleonte e instaurarono nella pentapolis un regime severissimo.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX, 4, 3}}. Cfr. {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 208}}; {{Cita|Riccardo Vattuone|pp. 297-298}}.</ref> I tumulti che si vennero a creare tra oligarchici e democratici, partiti con molta probabilità proprio da Siracusa,<ref>Siracusa è la prima polis occidentale per la quale sono noti tumulti dopo la morte del Macedone. Cfr. {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 208}}.</ref> interessarono una vasta area del mondo greco occidentale e ciò sarebbe da attribuire alla morte di Alessandro Magno, avvenuta nel [[323 a.C.]], e ai conseguenti disordini che presero vita principalmente nell'area orientale del Mediterraneo (vd. la [[Guerra lamiaca|guerra intrapresa da Atene contro la Macedonia]]), riversatisi in parte in quella occidentale. Senza più il blocco indiretto del Macedone, anche i Greci d'occidente - confluiti nella figura egemone della Siracusa post-timoleontea - abbandonarono quella calma apparente.<ref>Lo scenario internazionale è reso noto in {{Cita|Gaetano De Sanctis|pp. 205-209}}.</ref>
 
[[File:Lago Angitola+Golfo di Sant'Eufemia.JPG|thumb|upright=1.2|L'area calabra del [[golfo di Sant'Eufemia]], scenario del capitolo agatocleo. Colonizzata in passato dalla Siracusa di [[Dionisio I]]]]
 
Agatocle diventò capo degli esuli democratici di Crotone. Rimanendo a lungo in territorio calabro egli accolse tra le sue fila esuli democratici anche di altre città poste sotto costante minaccia dei Bruzi: gente di [[Terina]], [[Vibo Valentia#Storia|Hipponia]], [[Sibari]] con ogni probabilità si affidò alla sua guida.<ref>{{Cita|Giovanna De Sensi Sestito|p. 41}}.</ref> Agatocle con questo suo nuovo esercito di dissidenti attaccò Crotone, per cercare di spodestare l'oligarchia della città; consolidatasi dopo il sostegno dei Siracusani. Il suo assalto tuttavia venne respinto,<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 4,1}}.</ref> allora Agatocle trovò riparo presso [[Taranto]], venendo accolto tra le fila dell'esercito della polis [[Puglia|apula]] e posto a capo dei suoi mercenari. La permanenza di Agatocle a Taranto non durò a lungo, poiché la figura carismatica dell'esule cittadino di Siracusa spaventò i tarantini che preferirono allontanarlo dalla propria città, temendo che nutrisse per essa mire egemoniche.<ref>{{Cita|Giovanna De Sensi Sestito|p. 41}}; {{Cita|Riccardo Vattuone|pp. 297-298}}; {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 208}}.</ref>
 
Agatocle ebbe occasione di rivedere l'esercito siracusano durante l'assedio di [[Reggio Calabria|Reggio]]: Sositrato ed Eraclide portarono una numerosa armata nella polis calabra, in difesa del governo oligarchico reggino (un'operazione militare, che si sarebbe potuta limitare anche alla sola azione preventiva, resa necessaria dal contesto tumultuoso che perdurava in Magna Grecia)<ref>{{Cita| Consolo Langher|p. 34, n. 16}}.</ref>, Agatocle venutone a conoscenza si portò anch'egli a Reggio con il suo esercito di esuli calabri e affrontò le truppe siracusane. L'esito fu a favore del mercenario e l'oligarchia di Siracusa ritirò le sue truppe, lasciando Reggio.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX, 4, 2}}.</ref>
 
==== Il rientro a Siracusa e l'accusa di pirateria ====
[[File:The church, Syracuse.jpg|thumb|upright=1.2|La città di [[Siracusa]] vista dal mare]]
[[File:Marmo parium frammento.png|thumb|173px|left|Frammento del Parium]]
 
I Siracusani si ribellarono al potere di Sosistrato ed Eraclide (il secondo è messo in ombra dalla figura di Sosistrato<ref>{{Cita|Riccardo Vattuone|p. 298}}.</ref>) e riuscirono ad esiliarli dalla città. Agatocle poté quindi fare rientro a Siracusa.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 4, 3}}.</ref>
 
Da un frammento del [[Marmor Parium]] (cronache sui fatti del [[III secolo a.C.]] trascritte su di un grande marmo rinvenuto nell'[[Paro (Grecia)|isola di Paro]]) si apprende che questo conflitto civile siracusano scoppiato tra gli oligarchici e i democratici, al quale prese parte Agatocole (a questo periodo risale la [[Guerra civile di Siracusa (316 a.C.)#La guerra civile tra oligarchici e democratici|spedizione agatoclea contro Gela]]<ref name=cartagine>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 4, 4}}. Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 304}}; {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 209}}.</ref>), venne placato quando in Atene era [[arconte]] [[Apollodoro di Pasione|Apollodoro]] (il marmo ha una visione Atene-centrica), nel [[319 a.C.|319]]-[[318 a.C.]]; questa testimonianza esclude una datazione troppo alta del principio del conflitto (certamente essa non poteva essere anteriore al 323 a.C.).<ref>{{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 208, n. 2}}.</ref>
 
La cacciata dei ''leaders'' oligarchici non placò la guerra scatenata all'interno della pentapolis e in stato di emergenza venne eletto [[stratego]] con poteri straordinari una figura esterna: [[Acestoride di Corinto]] (polis nel frattempo ritornata sotto il dominio macedonico<ref name=gaetanouno>{{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 210}}.</ref>), il quale aveva il compito di mediare e fare da pacere tra le due parti in conflitto. Acestoride temendo la figura fortemente [[Demagogia|demagoga]] di Agatocle, lo portò davanti a un tribunale accusandolo di essersi macchiato del reato di [[pirateria]] ai danni della sua stessa patria. Infatti stando al passo di Giustino (XXII 1, 14), Agatocle durante l'esilio si era dato alla pirateria facendosi ingaggiare da gente del mestiere che lo portò ad infestare le acque di Siracusa.
 
In un episodio i pirati suoi compagni vennero catturati dai Siracusani e torturati affinché confessassero il nome dei complici sfuggiti; Agatocle si salvò perché costoro non pronunciarono il suo nome. Tuttavia, pur avendo la notizia tramandata da Giustino un fondo di verità (le acque dello [[Mar Ionio|Ionio]] erano all'epoca molto frequentate dai pirati<ref name=gaetanouno/>), essa sembra provenire da una fonte decisamente avversa alla figura di Agatocle.<ref>Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 298}}; {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 210}}.</ref> L'accusa di pirateria ad ogni modo decadde.
 
Acestoride quindi cercò di far assassinare il demagoga: scrive Diodoro che dei sicari, spediti segretamente dallo stratego, dovevano eliminare Agatocle cogliendolo di sorpresa, ma egli avendo previsto le mosse del Corinzio, ingannò gli assassini mandando in giro al suo posto uno schiavo a lui simile per statura ed aspetto. Agatocle gli diede un cavallo e le sue armi, dopodiché fuggì da Siracusa e si andò a rifugiare nell'entroterra siciliano.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 5, 2-3}}.</ref> Lo schiavo venne infine ucciso. Ufficialmente Acestoride bandì per una seconda volta Agatocle dalla polis aretusea, accusandolo apertamente di ambire alla tirannide.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 5, 1}}.</ref>
 
==== L'intervento di Cartagine e Agatocle esule tra i Siculi ====
Sosistrato, estromesso dal governo ed esiliato dalla sua città, andò dai [[Cartaginesi]] siti nella Sicilia occidentale per coinvolgerli nella causa dell'oligarchia siracusana. Costoro si dimostrarono subito disponibili a intervenire nel conflitto civile siracusano, ma poiché Diodoro e altri storici non danno sufficienti notizie su questo primo approccio cartaginese (a differenza di altre guerre tra Cartagine e Siracusa che sono invece ricche di dettagli), si suppone che esso non debba avere avuto effetti importanti nella fase iniziale del conflitto interno.<ref name=cartagine/> È pur vero che dalla narrazione diodorea si percepisce una maggiore concentrazione sui fatti che riguardano le gesta di Agatocle e di contro appare trascurata la situazione esterna (in questo caso le prime mosse di Cartagine nel conflitto e le sue immediate conseguenze).<ref name=cartagine/> Certamente la gravità del momento connotato da forte instabilità politica, nel quale si insidiarono anche i Cartaginesi, è collegato con la chiamata urgente del corinzio Acestoride (Siracusa in sostanza chiedeva aiuto).<ref>{{Cita|Riccardo Vattuone|p. 304}}.</ref>
 
Acestoride ottenne il secondo allontanamento del potenziale tiranno e siglò la pace con Cartagine, facendo rientrare gli oligarchici precedentemente esiliati.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 5, 4}}.</ref> Il rientro di Sosistrato fece acuire maggiormente il conflitto: egli ordinò a mille soldati della pentapolis di uccidere tutti i compagni di Agatocle e le loro famiglie che non avevano abbandonato Siracusa. Dopodiché ingrossò le fila del suo esercito liberando gli schiavi dalle [[Latomia|latomie]] e armandoli.<ref>{{Cita|Polieno|V, 37}}. Cfr. {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 211}}.</ref>
 
Nel frattempo Agatocle, come informano Giustino e Diodoro, andò a rifugiarsi nell'entroterra [[Enna|ennese]], presso [[Morgantina]]; qui trovò l'appoggio dei [[Siculi]] e di altre città-satellite di Siracusa; popolazioni desiderose di una rivalsa nei confronti del governo aretuseo<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 5, 4 - 6, 2}}; {{Cita|Giustino|XXII 2, 1}}. Cfr. {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 305}}.</ref> (va ad esempio ricordato che i ''Sikeloi'', in base ad un trattato stipulato nel [[392 a.C.]] e non più messo in discussione, appartenevano a Siracusa ed erano privi di autonomia<ref>{{Cita|Consolo Langher|p. 38, n. 26}}.</ref>). Con questo suo nuovo esercito, Agatocle si avventò su [[Leontini]] (polis che faceva parte della ''[[chora]]'' siracusana<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XVI 82, 7}}.</ref>) e la prese, portandosi conseguentemente ad assediare Siracusa, ma la trovò difesa dalle truppe cartaginesi poste ai comandi di [[Amilcare II|Amilcare]].
 
In uno scenario che si delineava logorante, con possibili aperture davvero temibili (come una Siracusa governata da Cartagine), Agatocle decise di non proseguire oltre con l'assedio, piuttosto preferì scendere a patti segreti con il nemico punico. I due comandati delle rispettive parti stipularono un accordo secondo il quale Agatocle riceveva l'aiuto dei Cartaginesi per entrare a Siracusa e in cambio si sarebbe impegnato ad aiutare Amilcare a prendere il potere a Cartagine; figura desiderosa di mettersi al comando del suo popolo.<ref>{{Cita|Giustino|XXII 2, 5-6}}.</ref>
 
=== La fine del governo dei 600 e l'incoronazione di Agatocle ===
{{Vedi anche|Guerra civile di Siracusa (316 a.C.)#La strage}}
In quel momento tutti i fuoriusciti della pentapolis erano nuovamente rientrati: oligarchici e democratici; compreso ovviamente Agatocle. Cartagine, dopo essersi schierata per due volte accanto al governo oligarchico (una prima volta al fianco di Sosistrato e una seconda volta la fianco del pacificatore Acestoride<ref>{{Cita|Giustino|XXII 4}}.</ref>), adesso si mostrava alleata dei democratici, assecondando le mosse di Agatocle.
 
La situazione non era certamente rilassata: Sosistrato aveva riposto le sue speranze in Cartagine, supponendo che la potenza africana avrebbe fatto di tutto per impedire a una nuova figura carismatica, come lo era quella di Agatocle, di prendere il posto che fu di Dionisio I e riportare una tirannide insidiosa nel Mediterraneo centrale; certamente non si aspettava che i [[Punici]] gli aprissero piuttosto le porte della pentapolis.<ref>Cfr. {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 212}}.</ref>
 
Non va tuttavia tralasciata la versione diodorea che invece sembra non conoscere questo patto segreto tra Agatocle e Amilcare: lo storico di Agira afferma infatti che furono i Siracusani stessi a richiamare all'interno Agatocle.<ref>Cfr. le due antiche fonti e le loro versioni in {{Cita|Riccardo Vattuone|p. 306}} e {{Cita|Raffaele Ruggiero|pp. 217-219}}.</ref>
 
[[File:Demetra Castello Ursino.png|thumb|upright=0.8|Busto di Demetra, di ignota provenienza, situato al [[Castello Ursino|museo Ursino]] di [[Catania]]]]
 
Al suo rientro egli fu portato al tempio di [[Demetra]] ([[Culti e templi dell'antica Siracusa#Demetra e Kore|divinità fortemente sentita]], della quale i [[tiranni di Siracusa]], a partire dai [[Dinomenidi‎]], si dicevano [[Ierofantia|ierofanti]]<ref>[[Walter Burkert]], ''La religione greca di epoca arcaica e classica'', p. 214.</ref>) e qui gli fecero fare giuramento: egli si impegnava di fronte a Demetra a lasciare libere le città greche minori, a rispettare la democrazia di Siracusa e a mantenere la pace con Cartagine e i suoi confini al di là del fiume siciliano [[Platani|Alico]].<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 5, 4}}; {{Cita|Giustino|XXII 2, 7-8}}. Cfr. {{Cita|Consolo Langher (2000)|p. 74}}.</ref> A seguito del giuramento Agatocle venne eletto dal consiglio dei 600 (una sorta di [[sinedrio]] o [[boulé]] di Siracusa) «stratego con pieni poteri delle fortezze del territorio»; fino a quando non si sarebbe ristabilita la pace.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 5, 5-6}}.</ref> Tuttavia Agatocle non tenne fede al giuramento e senza preavviso fece arrestare e trucidare i 600 consiglieri, poi, con il supporto delle truppe cartaginesi e dell'esercito morgantino e indigeno, diede il sacco alla città di Siracusa.<ref>Qui anche Diodoro ricorda che l'esercito di Morgantina che affiancò Agatocle aveva nella fase precedente combatutto contro Cartagine: {{Cita|Diod. Sic.|XIX 6, 2}}.</ref>
 
Le case vennero date al saccheggio dei soldati, le porte della pentapolis vennero chiuse e solamente pochi riuscirono a sottrarsi all'ira di Agatocle e a trovare rifugio presso Agrigento. Dopo tre giorni di violenze, [[Stupro|stupri]] e uccisioni politiche, Agatocle mise fine a tutto ciò placando l'eccidio che egli stesso aveva provocato.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 6, 9}}.</ref>
 
{{Citazione|E la guerra civile avrà, nei suoi orrori, messo questo figlio della terra alla vetta delle grandezze.|[[Voltaire]] su Agatocle di Siracusa in ''Agathocle''<ref>{{fr}} [http://www.voltaire-integral.com/Html/07/08AGATHO.html Pièce ''Agathocle'' de Voltaire (Œuvres complètes de Voltaire)]</ref>|Et la guerre civile aura, dans ses horreurs, mis ce fils de la terre au faîte des grandeurs.|lingua=fr}}
 
Il marmo dell'isola di Paro data la nascita di una tirannide a Siracusa nell'anno [[316 a.C.|316]]-[[315 a.C.]];<ref>IG XII v 444: 113 3 115 = FGr Hist 239 B 12 e 14.</ref> Diodoro tramanda a sua volta il [[317 a.C.|317]]-[[316 a.C.]] La data coincide anche se la si confronta con la notizia data da Giustino: Agatocle sbarcò in [[Africa]] nell'agosto del [[310 a.C.]], sette anni dopo aver preso il potere a Siracusa; quindi ciò avvenne verso la fine del 317 a.C.<ref>{{Cita|Giustino|XXII 5, 2}}. Cfr. {{Cita|Gaetano De Sanctis|p. 214}}.</ref>
 
==== La legittimazione del potere durante l'assemblea ====
[[File:Teatro griego de Siracusa.jpg|thumb|upright=1.8|Il [[teatro greco di Siracusa]]: qui Agatocle tenne la sua prima assemblea da nuovo stratego autocratore e qui svolse tutte le altre, poiché il teatro era al centro della vita sociale della pentapolis siracusana]]
 
Agatocle in quei giorni concitati convocò tre assemblee fondamentali:<ref name=consolouno>{{Cita|Consolo Langher (2000)|p. 57}}.</ref> nella prima assemblea egli, forte del ruolo che rivestiva, accusò i suoi avversari di tramare alle sue spalle e quindi ne decretò la condanna a morte; nella seconda avvenne la legittimazione di quanto fatto e grazie alla sua capacità dialettica e gestuale, ottenne la proclamazione definitiva. Lo svolgimento è così narrato:
 
Agatocle, dopo lo spargimento di sangue, convocato il popolo, disse di aver salvato la città da un terribile potere dispotico, dopodiché per dimostrare che egli non aveva tradito il giuramento fatto a Demetra, si tolse la [[clamide]] (il manto simbolo dell'autorità), si disarmò e indossò un mantello normale, in uso tra il popolo. Asserì che era pronto a rinunciare al potere e che il suo volere era tornare in mezzo al suo popolo. I Siracusani, colpiti da tanto ardore, lo esortarono a non lasciare il suo posto ed anzi gli affidarono il governo della pentapolis senza limiti né condizioni.<ref>{{Cita|Diod. Sic.|XIX 9}}. Cfr. {{Cita|Anna|p. 157}}; {{Cita|Riccardo Vattuone (1983)|p. 117}}.</ref>
 
Il gesto di disarmo compiuto da Agatocle è un chiaro richiamo a quello compiuto molto tempo prima da [[Gelone I]]: anche il condottiero [[Gela|geloe]], prima di essere nominato tiranno della polis, si spogliò del suo potere davanti ai Siracusani radunati in assemblea, che in quell'occasione era armata, e si rimise al loro giudizio; pronto a morire in quel momento se il popolo riteneva che avesse agito male.<ref>[[Polieno (retore)|Polieno di Macedonia]], 1, 27, 1. ''Gelone all'assemblea dei Siracusani''.</ref> Allo stesso modo, Agatocle si rimise nelle mani dell'assemblea popolare, creando con i Siracusani una forte empatia.<ref>Riccardo Vattuone, ''Sapienza d'occidente: il pensiero storico di Timeo di Tauromenio'', 1991, p. 196.</ref>
 
A sei giorni dalla prima strage, acquisito il potere supremo, Agatocle convocò una terza assemblea nella quale uccise ed esiliò gli ultimi dissidenti: in 5.000 dovettero lasciare la pentapolis.<ref name=consolouno/> Nei giorni del massacro Timeo annuncia 7.000 vittime, mentre Diodoro 4.000.<ref>Cfr. dati storici in {{Cita|Consolo Langher (2000)|p. 256}}.</ref>
 
=== Prime mosse del tiranno e posizione di Cartagine ===
{{...}}
 
=== Guerra alle poleis di Sicilia e ai Cartaginesi ===
{{Vedi anche|Storia di Siracusa in epoca greca: dal 316 al 288 a.C.}}
Nel tentativo di espandere il proprio potere e unificare la Sicilia, intraprese una lunga guerra contro i Greci di Sicilia e i Cartaginesi.
 
Attaccò i possedimenti [[cartaginesi]] in Sicilia, espugnando Messina, per poi passare alla devastazione delle campagne di Agrigento (entrando così in piena epicrazia cartaginese) ma fu costretto alla resa da [[Amilcare II|Amilcare]] nella [[battaglia di Ecnomo]] e la stessa [[Assedio di Siracusa (311 a.C.)|Siracusa fu assediata]] ([[311 a.C.]]).
 
=== La spedizione agatoclea in Africa ===
{{S sezione|Siracusa|Storia}}
Fuggito fortunosamente dalla città, Agatocle decise di attaccare i Cartaginesi direttamente in Africa, alleandosi nel [[310 a.C.]] con [[Ofella]] re della [[Cirenaica]], che disponeva di un esercito di 10.000 fanti, 600 cavalieri e 100 carri, e riuscendo quasi a espugnare la stessa Cartagine, dove sbarcò con un esercito di 13.500 uomini trasportato a bordo di 60 navi. I cartaginesi potevano invece mettere in campo 40.000 uomini, compresi 1.000 cavalieri, e 2.000 carri da battaglia. Nel primo scontro combattuto sul suolo africano le forze siracusane sconfissero quelle puniche, subendo 200 vittime contro 1.000. Nel frattempo, l'assedio a Siracusa si concludeva con un fallimento ([[309 a.C.]]); nel medesimo anno Agatocle dovette rientrare in Sicilia per fronteggiare una coalizione delle città greche capeggiata da [[Agrigento]] (308/307 a.C.), lasciando parte delle truppe in Africa al comando dei figli Arcagato ed Eraclide<ref>[[Diodoro Siculo]] XX, 55,5; [[Giustino (filosofo)|Giustino]] XX, 8,1.</ref>. Lo richiamarono in Africa le difficili condizioni dell'esercito, che gli si ribellò, dopo averne uccisi i figli.
 
=== Definitivo rientro e ultima fase dell'unificazione della Sicilia ===
{{S sezione|Siracusa|Storia}}
Agatocle riuscì a fare ritorno in Sicilia, dove sconfisse nuovamente gli oligarchici ristabilendo il suo predominio su tutte le città greche ad eccezione di Agrigento ([[304 a.C.]]). Con i Cartaginesi pervenne infine a un accordo.
 
=== Basileus di Sicilia e guerre in Italia ===
Dal 307-306<ref>[[Diodoro Siculo]] XX, 54, I</ref> {{citazione necessaria|o dal [[304 a.C.]]}} governò la Sicilia con il titolo di re (''basileus''), mantenendo la pace all'interno e difendendo i Greci d'Italia con varie operazioni militari (il suo esercito, formato da 30.000 fanti e 3.000 cavalieri, passò lo stretto nel 299 a.C. per contrastare l'offensiva dei [[Lucani]] contro [[Taranto]]; in seguito si oppose ai [[Bruzi]] (297/293 a.C.). A causa della propria salute fu costretto a tornare in Sicilia; nel 288 a.C. il figlio Agatocle - probabile successore - fu ucciso dal nipote Arcagato; nel medesimo anno la morte<ref>[[Polibio]] XII, 15,3; [[Diodoro Siculo]] XX, 101,3 - XXI, 16,4-6; [[Giustino (filosofo)|Giustino]] XXIII, 2,6-13.</ref> gli impedì di realizzare l'impresa di una nuova spedizione in Africa, per la quale aveva provveduto ad arruolare mercenari [[mamertini]].
 
Crudeli discordie tra i membri della sua famiglia lo avevano indotto a rinunciare a un successore dinastico: designò come suo erede il popolo di Siracusa.
 
== Curiosità ==
{{C|Notizie che non sono curiosità ma fanno pienamente parte della biografia di Agatocle: dietro questi matrimoni vi era una ponderata manovra politica, così come dietro la sua fine vi era un'altrettanta situazione complessa. Il passare ciò per semplice curiosità, invece di trattare gli argomenti in questione in maniera approfondita con le numerose fonti a disposizione, è un chiaro segnale che la voce non è stata formulata nella maniera giusta e che probabilmente chi l'ha compilata non si è prima documentato come si deve sul contesto storico che portò a tali "curiosità". Da rivedere.|storia|Aprile 2017}}
Quando si trattò di raggiungere i propri scopi, Agatocle fu spietato, ma fu considerato un tiranno popolare. Sposò [[Teossena]], figlia del [[faraone]] [[Tolomeo I]], e la figlia [[Lanassa]] sposò [[Pirro]], [[re dell'Epiro]]. Negli ultimi anni la sua salute peggiorò: è probabile che sia morto di vecchiaia, ma alcune fonti indicano che fu avvelenato da Arcagato e [[Menone]], con una penna d'oca che il tiranno utilizzava come stecchino. Durante la tremenda agonia, avrebbe restaurato la democrazia estromettendo il nipote dal potere.
 
== Citazioni ==
=== Plauto ===
Viene nominato nella commedia ''[[Pseudolus]]'' di [[Plauto]]. Simone, padre del protagonista Calidoro, dice a Pseudolo, suo servo:
 
{{Citazione|Se davvero, come vai proclamando, tu le compirai (riuscire ad affrancare l'amante di Calidoro, Fenicia, con le sue dracme), avrai superato quanto a valore il re Agatocle.}}
 
=== Machiavelli ===
[[Niccolò Machiavelli]] lo prese a modello per l'VIII capitolo de ''[[Il Principe]]'', dove parla di coloro che presero il potere attraverso i propri crimini.
{{Citazione|Agatocle Siciliano, non solo di privata ma di infima e abietta fortuna, divenne re di Siracusa. Costui, nato di uno figulo, tenne sempre, per li gradi della sua età, vita scellerata: nondimanco, accompagnò le sue scelleratezze con tanta virtù di animo e di corpo, che, voltosi alla milizia, per li gradi di quella pervenne ad essere pretore di Siracusa. [...] Non può chiamare virtù ammazzare è sua cittadini, tradire gli amici, essere sanza fede, sanza pietà, sanza religione; li quali modi possono fare acquistare imperio, ma non gloria. Perché, se si considerassi la virtù di Agatocle nello entrare e nello uscire de' periculi, e la grandezza dello animo suo nel sopportare e superare le cose avversa, non si vede perché egli abbia ad essere iudicato inferiore a qualunque eccellentissimo capitano; nondimanco, la sua efferata crudeltà e inumanità, con infinite scelleratezze, non consentono che sia infra gli eccellentissimi uomini celebrato.|[[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]], ''[[Il Principe]]'' cap. VIII}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
;Le principali
* {{Cita libro|autore=[[Diodoro Siculo]]|titolo=[[Bibliotheca historica]], libri: XIX, XX, XXI|cid=Diod. Sic.}}
* {{Cita libro|autore=[[Marco Giuniano Giustino]]|titolo=Historiarum Philippicarum T. Pompeii Trogi libri XLIV in epitomen redacti, libri: XXII, XXIII|cid=Giustino}}
* {{Cita libro|autore=[[Polibio]]|titolo=[[Storie (Polibio)|Storie]]|cid=Polibio}}
;Altre fonti primarie
* {{Cita libro|autore=[[Polieno (retore)|Polieno]]|titolo=Stratagemmi, Agatocle|cid=Polieno}}
* {{Cita libro|autore=[[Plutarco]]|titolo=[[vite parallele]]: notizie varie in ''vita di Pirro'' e ''vita di Demetrio''|cid=Plutarco}}
 
==== Contemporanei di Agatocle ====
* [[Callia di Siracusa]], ''Storia di Agatocle'', frammento.
* [[Duride di Samo]], ''Storia di Agatocle'', frammenti.
* [[Timeo di Tauromenio]], ''Historiai'', frammenti, libri: 34-38.
 
=== Fonti moderne ===
* {{cita libro| Gaetano | De Sanctis | wkautore= Gaetano De Sanctis | Scritti minori, vol. 1 | 1970 | Ed. di Storia e Letteratura | capitolo=Agatocle | ISBN = no | cid = Gaetano De Sanctis }}
* {{cita pubblicazione |nome=Sebastiana Nerina|cognome=Consolo Langher|titolo=La politica di Agatocle e i caratteri della tradizione dal conflitto con Messana alla battaglia presso il fiume Himera (315-310 a.C.)|anno=1976 | rivista=Archivio storico messinese, Società messinese di storia patria|pp=29-61|cid=Consolo Langher| url=http://www.societamessinesedistoriapatria.it/archivio/34/02langher.pdf|accesso=22 aprile 2017}}
* {{cita libro | nome=Riccardo| cognome=Vattuone| editore=Nuova Italia | anno=1983 | titolo=Ricerche su Timeo: la "pueritia" di Agatocle| ISBN=9788822100597 | cid=Riccardo Vattuone (1983)}}
* {{cita pubblicazione |nome=Sebastiana Nerina|cognome=Consolo Langher|titolo=Oriente persiano-ellenistico e Sicilia, trasmissione e circolazione di un messaggio ideologico attraverso i documenti numismatici |anno=1990 | rivista=Revue des Études Anciennes |pp=29-44|cid=Consolo Langher (1990)| url=http://www.persee.fr/doc/rea_0035-2004_1990_num_92_1_4413|accesso=22 aprile 2017}}
* {{cita libro | nome=Sebastiana Nerina| cognome=Consolo Langher| editore=Di.Sc.A.M. | anno=2000 | titolo= Agatocle: da capoparte a monarca fondatore di un regno tra Cartagine e i Diadochi | ISBN=9788882680046 | cid=Consolo Langher (2000)}}
* {{cita libro | nome=[[Lorenzo Braccesi]], Mario Luni (a cura di)| cognome=| editore=L'ERMA di BRETSCHNEIDER| anno=2002 | titolo=I greci in Adriatico| capitolo=Corcira e l'Adriatico negli equilibri interstatali del Mediterraneo tra il IV e III sec. (età di Agatocle e dei Diadochi)| ISBN=9788882651626 | cid=Consolo Langher (2202)}}
* {{cita libro | nome=Cinzia Bearzot, Franca Landucci Gattinoni (a cura di)| cognome=| editore=Vita e Pensiero | anno=2005 | titolo=Diodoro e l'altra Grecia: Macedonia, Occidente, Ellenismo nella Biblioteca storica : atti del convegno, Milano, 15-16 gennaio 2004 | capitolo=Fra Timoleonte e Agatocle | ISBN=9788834350065 | cid=Riccardo Vattuone }}
* {{cita libro | nome=Guido Schepens, Jan Bollansée (a cura di)| cognome=| editore=Peeters Publishers | anno=2005 | titolo=Du miel au café, de l'ivoire à l'acajou | capitolo=Polibio e gli storici contemporanei di Agatocle (Duride tra Polibio e Diodoro) | ISBN=9789042916586 | cid=Consolo Langher (2005)}}
* {{cita pubblicazione |nome=Anna|cognome=Simonetti Agostinetti |titolo=Agatocle di Siracusa: un tiranno-operaio|anno=2008 | rivista=Aristonothos. Scritti per il Mediterraneo antico - Riviste UNIMI, n. 2|pp=153-160|cid =Anna| url=http://docplayer.it/36205419-Aristonothos-2-2008.html|formato=pdf|accesso=19 aprile 2017}}
* {{cita pubblicazione |nome=Maria|cognome=Caccamo Caltabiano |titolo= La Nike/Nymphe di Agatocle e l’ideologia della Vittoria|anno=2010 | rivista=Pelorias - Tyrannis, Basileia, imperium. Forme, prassi e simboli del potere politico nel mondo greco e romano. Giornate seminariali in onore di S. Nerina Consolo Langher|pp=277-302|cid =Maria Caccamo Caltabiano| url=http://www.academia.edu/648273/La_Nike_Nymphe_di_Agatocle_e_l_ideologia_della_Vittoria_in_Tyrannis_Basileia_Imperium._Forme_prassi_e|formato=pdf|accesso=22 aprile 2017}}
* {{cita pubblicazione |nome=Maria|cognome=Intrieri|titolo=Politica e propaganda: Corcira nelle lotte fra basileis - Un rapporto controverso: Agatocle e Corcira|anno=2011 | rivista=Ethne, identità e tradizioni: la "terza" Grecia e l'occidente (a cura di)|pp=438-450|cid=Maria Intrieri| url=http://www.academia.edu/3556412/Politica_e_propaganda_Corcira_nelle_lotte_fra_basileis|accesso=27 aprile 2017}}
* {{cita pubblicazione |nome=Giovanna|cognome=De Sensi Sestito|titolo=Cartagine e la Magna Grecia da Agatocle a Pirro|anno=2015 | rivista=AIÔNOS - Miscellanea di studi storici, 18|pp=11-36|cid=Giovanna De Sensi Sestito (2015)| url=http://www.academia.edu/20141555/Cartagine_e_la_Magna_Grecia_da_Agatocle_a_Pirro|accesso=22 aprile 2017}}
* {{cita pubblicazione |nome=Giovanna|cognome=De Sensi Sestito|titolo=Magna Grecia e Sicilia da Agatocle a Pirro|anno=2015 | rivista=Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia|pp=39-73|cid=Giovanna De Sensi Sestito| url=http://www.academia.edu/17962959/Magna_Grecia_e_Sicilia_da_Agatocle_a_Pirro_in_La_Magna_Grecia_da_Pirro_ad_Annibale_Atti_del_52_Convegno_internazionale_di_studi_Taranto_2015|accesso=23 aprile 2017}}
* {{cita pubblicazione |nome=Stefania|cognome=De Vido|titolo=Il re Agatocle nello spazio ionico: prospettive e modelli|anno=2015 | rivista=Diabaseis - Prospettive corciresi|pp=169-191|cid=Stefania De Vido| url=http://iris.unive.it/retrieve/handle/10278/3551472/60073/De%20Vido%2c%20Agatocle%20re.pdf|accesso=27 aprile 2017}}
* {{cita pubblicazione |nome=Raffaele|cognome=Ruggiero|titolo=Dalla parte di Agatocle: dualismo e analogia nel Principe|anno=2015 | rivista=Anselmi G.M. Caporali R. Galli C. (a cura di), Machiavelli Cinquecento. Mezzo millennio del Principe, Milano-Udine, Mimesis|pp=213-228|cid=Raffaele Ruggiero| url=http://www.academia.edu/27970166/Dalla_parte_di_Agatocle._Dualismo_e_analogia_nel_Principe_in_Anselmi_G.M._Caporali_R._Galli_C._a_cura_di_Machiavelli_Cinquecento._Mezzo_millennio_del_Principe_Milano-Udine_Mimesis_2015_pp._213-228|accesso=28 aprile 2017}}
 
== Voci correlate ==
{{Colonne|90%}}
;Luoghi ed eventi
* [[Assedio di Siracusa (311 a.C.)]]
* [[Cartagine]]
* [[Guerre greco-puniche]]
* [[Guerra civile di Siracusa (316 a.C.)]]
* [[Magna Grecia]]
* [[Sicilia]]
* [[Storia di Siracusa in epoca greca]]
* [[Storia dell'Africa]]
* [[Storia d'Italia]]
* [[Tiranni di Siracusa]]
{{Colonne spezza}}
;Personaggi
* [[Acrotato (figlio di Cleomene II)|Acrotato]]
* [[Alessandro Magno]]
* [[Bomilcare (IV secolo a.C.)|Bomilcare]]
* [[Ofella]]
* [[Pirro dell'Epiro]]
* [[Timoleonte]]
* [[Tolomeo I d'Egitto]]
* [[Niccolò Machiavelli]]
* [[Voltaire]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Agathocles|q=Agatocle}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=http://www.instoria.it/home/agatocle_I.htm|titolo=Agatocle - il tiranno che volle farsi re (Massimo Manzo) - parte I|accesso=22 aprile 2017}}: [http://www.instoria.it/home/agatocle_II.htm parte II]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_III.htm parte III]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_IV.htm parte IV]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_V.htm parte V]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_VI.htm parte VI]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_VII.htm parte VII]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_VIII.htm parte VIII]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_IX.htm parte IX]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_X.htm parte X]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_XI.htm parte XI]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_XII.htm parte XII]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_XIII.htm parte XIII]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_XIV.htm XIV]; [http://www.instoria.it/home/agatocle_XV.htm parte XV].
 
{{box successione|
tipologia=incarico governativo|
precedente=oligarchia di [[Sosistrato di Siracusa|Sosistrato]]|
successivo=anarchia, poi [[Iceta di Siracusa (tiranno)|Iceta]]|
carica=[[Tiranno di Siracusa]]|
periodo=[[316 a.C.]]-[[288 a.C.]]|
 
}}
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[[Categoria:NatiPersonaggi adi TerminiKen Imereseil guerriero]]
[[Categoria:PersonePrincipesse legate a Reggio Calabriaimmaginarie]]
[[Categoria:TiranniGemelli di Siracusaimmaginari]]
[[Categoria:Re di Sicilia]]