Radiocomando e Ushirombo: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
[[Immagine:Remote-control-mc12.jpg|thumb|right|250px|Un radiocomando]]
|Nome = Ushirombo
Il '''radiocomando''' è un dispositivo utilizzato per comandare a distanza un'apparecchiatura usando le onde radio come mezzo di trasmissione.
|Nome ufficiale =
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Voce bandiera =
|Stemma =
|Voce stemma =
|Stato = TZA
|Grado amministrativo = 3
|Tipo = [[Circoscrizioni della Tanzania|circoscrizione rurale]]
|Divisione amm grado 1 = Geita
 
|Divisione amm grado 2 = Bukombe
Questo termine viene spesso usato riferendosi al controllo a distanza in ambito [[modellismo|modellistico]]. Le tecniche di controllo a distanza via radio vengono utilizzate anche in ambito industriale, militare e nella ricerca scientifica.
 
|Amministratore locale =
==Storia==
|Partito =
L'idea di utilizzare la radio come mezzo di controllo a distanza nasce in pratica assieme alla radio stessa.
|Data elezione =
|Data rielezione =
|Mandato =
|Lingue ufficiali =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Note superficie =
|Abitanti = 6040
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2012
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Zona sismica =
|Gradi giorno =
|Nome abitanti =
|Patrono =
|Festivo =
|Mappa =
|Didascalia mappa =
}}
 
'''Ushirombo''' è una [[Circoscrizioni della Tanzania|circoscrizione rurale]] (''rural ward'') della [[Tanzania]] situata nel [[distretto di Bukombe]], [[regione di Geita]]. Conta una popolazione di {{formatnum:6040}} abitanti <small>(censimento 2012)</small><ref>{{Cita web|url=http://www.wavuti.weebly.com/uploads/3/0/7/6/3076464/census20general20report20-202920march202013_combined_final20for20printing1.pdf | titolo = 2012 Population and housing census | autore = National Bureau of Statistics, Tanzania |lingua=inglese | accesso=26 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.citypopulation.de/Tanzania.html | titolo= City population - Tanzania | sito=citypopulation.de | lingua=inglese | accesso=26 marzo 2019}}</ref>.
Nel [[1898]] da [[Nikola Tesla]] al [[Madison Square Garden]] diede una dimostrazione di un'imbarcazione radiocomandata [http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?patentnumber=0613809]. Celebre l'esperimento di [[Guglielmo Marconi]] che nel [[1930]] comandò l'accensione dell'illuminazione pubblica di [[Sydney]] dalla sua nave [[Elettra (nave)|Elettra]] che si trovava a [[Genova]].
 
==Note==
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]] ci furono parecchi tentativi di realizzare ordigni comandati a distanza, ma la tecnologia disponibile all'epoca non permise la realizzazione di apparecchiature efficaci.
<references/>
 
== Voci correlate ==
I primi radiocomandi si basavano sulla trasmissione di un segnale radio [[modulazione|modulato]] con uno o più segnali a bassa frequenza (generalmente nel campo delle frequenze udibili). Il segnale in uscita del ricevitore comandava un particolare tipo di [[relè]] a lamine vibranti. Queste lamine risuonando, ognuna ad una particolare frequenza, permettevano di distinguere i vari segnali trasmessi e di intraprendere azioni diverse in funzione dei segnali inviati. Negli anni [[anni 1960|sessanta]] lo sviluppo dei [[transistor]] permise di ridurre le dimensioni dei radiocomandi e di aumentarne efficienza e affidabilità. Si trattava comunque di dispositivi che permettevano solo un controllo di tipo acceso/spento. Negli anni [[anni 1970|settanta]] l'avvento dei [[circuito integrato|circuiti integrati]] rese possibile la realizzazione di radiocomandi proporzionali ovvero di apparecchi che permettevano di comandare la posizione di un [[servocomando]] in maniera correlata alla posizione della leva di controllo.
* [[Circoscrizioni della Tanzania]]
 
Per quanto riguarda la parte a radiofrequenza i primi radiocomandi utilizzavamo la [[modulazione di ampiezza]], che permetteva di utilizzare circuiti più semplici a costo però di una elevata sensibilità ai disturbi e una bassa efficienza. In seguito, grazie alla miniaturizzazione dei circuiti, fu possibile realizzare radiocomandi che trasmettevano in [[modulazione di frequenza]] ed erano molto meno sensibili ai disturbi.
 
{{Circoscrizioni del distretto di Bukombe}}
==Radiocomandi industriali==
{{Portale|Africa Orientale}}
Vengono spesso utilizzati per il comando a distanza di [[gru]], di [[autobetoniera|autobetoniere]] e altre apparecchiature nelle quali per sicurezza o praticità l'operatore non deve essere vincolato ad una consolle di controllo. In questi casi si pone particolare attenzione alla sicurezza e i radiocomandi sono progettati in maniera da bloccare tutti le manovre in assenza di segnale da parte della trasmittente onde evitare pericolosi movimenti fuori controllo.
[[Categoria:Circoscrizioni del distretto di Bukombe]]
 
==Usi militare e scientifico==
Pur venendo definiti radiocomandati, i velicoli militari e di ricerca scientifica sono in genere dotati di sistemi di guida automatica computerizzati che permettono un controllo attraverso direttive del tipo "portati nella tal posizione" piuttosto che di comandi del tipo "gira a destra".
 
Un caso particolare sono le apparecchiature comandate a distanza utilizzate per ispezioni e per disinnescare bombe, che vengono comunemente chiamate [[robot]]. Tale denominazione è erronea in quanto questi dispositivi non sono in grado di operare in maniera autonoma e sono quindi propriamente degli apparecchi radiocomandati.
 
==Modellismo==
I radiocomandi vengono usati da alcuni decenni per il controllo dei modelli dinamici. I telecomandi utilizzati nel [[modellismo]] sono del tipo proporzonale e utilizzano vari sistemi per trasmettere il segnale dei vari canali, il più diffuso è la codifica in [[modulazione di larghezza di impulso]] (PWM). In pratica viene trasmesso periodicamente un treno di impulsi, un impulso per ogni canale disponibile, la cui durata dipende dalla posizione della relativa leva di controllo. La durata degli impulsi è standardizzata in maniera da permettere l'utilizzo di attuatori di marche diverse e può variare da 920 a 2120 [[Microsecondo|µs]]. La durata di 1520 µs corrisponde alla posizione di "neutro". Questo segnale inviato ad un'apposito [[servocomando]] verrà trasformato in un movimento meccanico.
 
Fra apparecchiature di alto livello si è diffuso negli ultimi anni l'uso di un sistema di trasmissione digitale. In pratica la posizione delle leve di controllo viene dapprima convertita in digitale e quindi trasmessa al modello come un flusso di dati. Il vantaggio di tale tecnologia è la possibilità di effettuare un controllo di validità dei dati ricevuti e, nel caso la trasmissione non sia valida, agire secondo impostazioni preselezionate bloccando i servocomandi o impostandoli in una posizione predefinita.
 
Il numero di canali, ovvero di controlli, disponibili può variare dai due delle apparecchiature più semplici ed economiche ai quattordici dei modelli più costosi.
 
La frequenza del segnale radio è soggetta alle disposizioni del [[Ministero delle Comunicazioni]]. Le bande utilizzabili sono quella dei 27, 40 e 72 [[MHz]], mentre la banda dei 35 MHz è utilizzabile esclusivamente per gli [[Aeromodellismo dinamico|aeromodelli]]. All'interno di ogni banda sono definite delle precise frequenze da poter utilizzare chiamate canali. Gli apparecchi devono essere [[omologato|omologati]] per l'uso in Italia.
 
==Altri utilizzi==
Dei radiocomandi piuttosto semplici vengono utilizzati per l'apertura dei cancelli e per il controllo delle portiere e dell'[[antifurto]] degli autoveicoli. In questi casi il requisito principale è la protezione verso attivazioni non autorizzate; vengono perciò utilizzati algoritmi di codifica, anche piuttosto complessi, per aumentarne la sicurezza.
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Radio control}}
 
[[Categoria:Modellismo]]
[[Categoria:Applicazioni della radio]]
 
[[da:Radiofjernstyring]]
[[de:Funkfernsteuerung]]
[[en:Radio control]]
[[fi:Radio-ohjaus]]
[[id:Kontrol radio]]
[[ja:ラジコン]]
[[nl:Radiografische besturing]]
[[simple:Radio control]]