Knut e Laelius de amicitia: differenze tra le pagine

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{{Libro
{{nota disambigua|il [[prenome|nome proprio di persona]] maschile|[[Canuto (nome)]]}}
|titolo = Sull'amicizia
{{nota disambigua|il [[gruppo musicale]]|Knut (gruppo musicale)}}
|titoloorig = Laelius de amicitia
{{nota disambigua|lo [[strumento di tortura]]|Knut (frusta)}}
|titolialt = De amicitia
|annoorig = [[44 a.C.]]
|forza_cat_anno = no
|genere = dialogo filosofico
|lingua = la
|immagine = Cicero De amicitia Bibliotheca Palatina.jpg
|didascalia = De Amicitia, manoscritto delle 1400, [[Biblioteca apostolica vaticana]]
|protagonista = [[Gaio Lelio Sapiente]], [[Quinto Mucio Scevola (console 117 a.C.)|Quinto Mucio Scevola]], [[Gaio Fannio Strabone (console 122 a.C.)|Gaio Fannio Strabone]]}}
 
Il '''''Laelius de amicitia''''' (titolo completo ''Laelius seu De amicitia'' - più noto come '''''De amicitia''''': "Sull'amicizia"), opera dell'ultimo periodo ciceroniano, è un dialogo di carattere [[Filosofia|filosofico]] (immaginato svolgersi nel [[129 a.C.]]) scritto da [[Cicerone]] tra l'estate e l'autunno del [[44 a.C.]] e dedicato a [[Tito Pomponio Attico]]. Delinea, in un dialogo tenuto da [[Quinto Mucio Scevola (console 117 a.C.)|Mucio Scevola]], [[Gaio Fannio Strabone (console 122 a.C.)|Gaio Fannio]] e [[Gaio Lelio Sapiente|Lelio]], tutte le sfumature dell'amicizia, unendo la [[Epicureismo|visione epicurea]] (tipicamente [[Attica|attichiana]]) e quella stoica (ciceroniana).
[[File:Knut IMG 8095.jpg|thumb|Knut durante la sua prima apparizione in pubblico, il 23 marzo [[2007]]]]
 
Nell'antichità soltanto l'epicureismo aveva cercato di svincolare il valore di amicizia da quello di ''utilitas''<ref>{{Cita libro|autore = Cicerone|titolo = La vecchiaia, l'amicizia, introduzione di Nicoletta Marini, , pag. XXXV|anno = |editore = Garzanti|città = }}</ref>. ''<nowiki/>''In questo trattato, che a prima vista potrebbe sembrare un dialogo tra amici, in realtà Cicerone utilizza autorevoli fonti per sostenere l'amicizia libera dal vincolo politico.
'''Knut''' ([[Berlino]], 5 dicembre [[2006]] - [[Berlino]], 19 marzo [[2011]]<ref>[http://www.faz.net/-01px1s Eisbär Knut ist tot! FAZ.NET]</ref>) è stato un [[Ursus maritimus|orso polare]] nato in cattività allo [[Zoologischer Garten]]. Rifiutato dalla madre, è stato allevato dai guardiani dello zoo. Tra gli orsi polari nati allo zoo di Berlino, in oltre trent'anni Knut è stato il primo a sopravvivere all'infanzia. Allo stesso tempo è stato oggetto di una campagna mediatica internazionale, che lo ha trasformato in una grande attrazione turistica.<ref name="knutbbc1">{{cita web|autore=Tristana Moore|titolo=Baby bear becomes media star|data=23 marzo 2007|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/6486993.stm|editore=[[BBC]]|accesso=26 novembre 2009}}</ref> Dopo che il quotidiano tedesco ''[[Bild-Zeitung|Bild]]'' ebbe riportato il pensiero di un attivista per i diritti degli animali, che apparentemente sembrava desiderare la morte del cucciolo d'orso, è scoppiata una vera indignazione mondiale ed i fan hanno espresso la loro volontà di far continuare a vivere l'orsacchiotto, facendolo allevare dagli umani. I bambini protestarono fuori dallo zoo e da tutto il mondo furono mandate e-mail e lettere che esprimevano la compassione per la vita del cucciolo.<ref name="reprieve"/>
 
== Il 44 a.C. e l'ultimo periodo della vita di Cicerone ==
Il fenomeno "Knutmania", oggetto di larga attenzione da parte dei [[mass media]], ha conquistato il mondo e ha portato alla creazione di numerosi giocattoli, DVD e libri.<ref name="cashcow"/> La vicenda del cucciolo ha determinato un significativo incremento dei profitti dello zoo di Berlino nel 2007, stimati per circa 5 milioni di euro.<ref name="stamp"/> Nello stesso anno, le visite allo zoo sono cresciute del 30%, rendendolo il più remunerativo di sempre nei suoi 163 anni di esistenza.<ref name="cult">{{cita news|titolo=Berlin Zoo culls creator of the cult of Knut |pubblicazione=[[The Times]]|data=13 dicembre 2007|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article3042791.ece|accesso=13 dicembre 2007|lingua=en|autore=Roger Boyes}}</ref>
 
Cicerone, maestro dell'eloquenza, filosofo, storico, poeta, epistolografo, fu un uomo ecclettico in poesia quanto in filosofia.
== Biografia ==
[[File:Knut006.jpg|thumb|Thomas Dörflein gioca con Knut il 31 maggio del [[2007]]]]
Knut è nato allo zoo di Berlino da un'orsa di vent'anni, Tosca, un'ex artista circense della Germania dell'Est nata in [[Canada]], e dal suo compagno tredicenne Lars, che inizialmente viveva al [[Tierpark Hellabrunn]] di [[Monaco di Baviera|Monaco]]. Dopo un [[gestazione|periodo di gestazione]] senza problemi, il 5 dicembre del [[2006]] sono nati Knut e il suo fratellino senza nome. Tosca, per ragioni sconosciute, aveva rifiutato i suoi cuccioli, abbandonandoli su una roccia nel recinto degli orsi polari.<ref name="cuddles">{{cita news|titolo=The little polar bear that grew too big for any more cuddles|pubblicazione=The Times|data=10 luglio 2007|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article2050857.ece|accesso=26 novembre 2009|lingua=en|autore=Roger Boyes}}</ref> I guardiani dello zoo salvarono i cuccioli tirandoli fuori dal recinto con una grande rete da pesca,<ref name="cuddles"/> ma il fratello di Knut morì quattro giorni dopo per un'infezione. Knut è il primo orso polare in oltre trent'anni ad essere nato e sopravvissuto nello zoo di Berlino. Della grandezza di un [[porcellino d'India]], passò i primi 44 giorni della sua vita in un'[[Unità neonatale di cura intensiva|incubatrice]] prima che il guardiano Thomas Dörflein potesse allevarlo.<ref>{{cita news|titolo=He's too cute to bear..|pubblicazione= [[The Daily Mirror]]|data=26 gennaio 2007|url=http://www.mirror.co.uk/news/topstories/tm_method=full%26objectid=18533016%26siteid=89520-name_page.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
Gli ultimi anni della vita di Cicerone sono permeati dal dolore. Al ritorno dalla Cilicia, era ansioso sia per le sorti della sua piccola Tullia, che per gli avvenimenti politici che impetuavano. Infatti vi era l'intervento armato tra Cesare e Pompeo<ref name=":4">{{Cita libro|autore = cicerone|titolo = Catone maggiore: della vecchiezza; Lelio: dell'amicizia, testo latino, traduzione e note di Dario Arfelli|anno = |editore = zanichelli|città = }}</ref>.
Le continue attenzioni di cui Knut aveva bisogno, resero necessario non solo che Dörflein dormisse di notte su un materasso accanto alla cuccia, ma anche che giocasse con il cucciolo, gli facesse il bagno e lo nutrisse quotidianamente. La dieta di Knut iniziò con una bottiglia di latte in polvere per neonati miscelato con olio di fegato di merluzzo, ogni due ore, per poi passare, all'età di quattro mesi, a latte e farinata d'avena miscelato con vitamine e cibo per gatti.<ref name="dorflein"/><ref>{{cita web|url=http://cbs5.com/watercooler/Knut.polar.bear.2.282333.html|titolo=Knut The Polar Bear Delights Fans On First Day Out|data=23 marzo 2007|editore=[[CBS]]|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Dörflein accompagnava Knut durante le due apparizioni pubbliche quotidiane di un'ora, comparendo, quindi, in molti video e fotografie insieme al cucciolo. Divenne, di conseguenza, una celebrità secondaria in Germania<ref name="dorflein">{{cita web|titolo=Knut's Keeper Confesses: 'Sometimes I Could Hurl Him Against the Wall'|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=11 aprile 2007|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,476566,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> e si guadagnò la Medaglia al Merito di Berlino per le costanti cure prestate al cucciolo.<ref name="medal">{{cita web|titolo=Knut's Keeper Gets Medal: Arise, Sir Dörflein|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=1º ottobre 2007|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,508944,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Dörflein morì per un [[attacco cardiaco]] il 22 settembre 2008 all'età di 44 anni.<ref>{{cita web|titolo=Knut's Keeper Thomas Dörflein Found Dead|editore=''[[Der Spiegel]]''|data =22 settembre 2008|url=http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,579812,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
Legatosi due volte a Cesare e avendo violato i patti del [[Primo triumvirato|triumvirato]], sembrava che Pompeo avesse fatto di tutto per cercare lo scontro armato, credendo fermamente di uscirne vincitore<ref>{{Cita libro|autore = Luigi Pareti|titolo = Storia di Roma, vol. IV, pag. 171-172|anno = |editore = tipografia sociale torinese|città = }}</ref>. Era infatti inevitabile che Cesare rifiutasse la decisione estrema del Senato, non ritenendola costituzionale, e che decidesse di passare il Rubicone.
=== Controversie ===
Ai primi di marzo del 2007, il [[tabloid]] tedesco ''[[Bild-Zeitung|Bild]]'' riportò una citazione dell'[[attivismo politico|attivista]] per i [[diritti degli animali]] Frank Albrecht, secondo cui sarebbe stato meglio uccidere Knut piuttosto che fargli subire l'umiliazione di essere allevato "come un animale domestico". Secondo l'attivista, tenere in vita l'orso rappresentava una violazione della legge sulla protezione degli animali.<ref>{{cita web|titolo=Berlin Zoo's baby polar bear must die: activists|editore=''news.ninemsn.com''|data=21 marzo 2007|url=http://news.ninemsn.com.au/article.aspx?id=255770|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Wolfram Graf-Rudolf, il direttore dello zoo di [[Aquisgrana]], era d'accordo con Albrecht e dichiarò che i guardiani dello zoo "avrebbero dovuto avere il coraggio di lasciar morire l'orso" dopo che era stato rifiutato dalla madre, aggiungendo che l'animale sarebbe "morto un po'" tutte le volte in cui sarebbe stato separato dal suo custode.<ref name="berlinrallies"/> Un gruppo di bambini protestarono allo zoo, portando cartelloni con le scritte "Knut Deve Vivere" e "Noi Amiamo Knut", e altri inviarono numerose email e lettere chiedendo che la vita del cucciolo venisse risparmiata. Furono inviate anche delle lettere di minaccia ad Albrecht.<ref name="reprieve">{{cita web|titolo=Reprieve for Berlin's Polar Bear Cub: Knut Will Live, Promises Berlin Zoo|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=21 marzo 2007|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,472937,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Lo zoo di Berlino si schierò a favore del cucciolo di orso polare, impegnandosi solennemente a non fargli del male e rifiutando il suggerimento di sottoporlo all'eutanasia.<ref name="berlinrallies">{{cita web|titolo=Berlin rallies behind baby bear|editore=[[BBC]]|data=20 marzo 2007|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/6470509.stm|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
Cicerone, attento uomo politico, non riuscì a restare neutrale. Dopo un'attenta analisi, seppur senza entusiasmo, decise di schierarsi con Pompeo, nonostante questa sembrasse la causa più debole ma anche più giusta. Infatti nell'epistola del 27 febbraio del 49 ad Attico, Cicerone esprime la propria delusione in quanto questi non incarnava l'ideale di ''moderator rei publicae''<ref>{{Cita libro|autore = Luigi Pareti|titolo = Storia di Roma, pag. 184|anno = |editore = tipografia sociale torinese|città = }}</ref>
Albrecht, che non era collegato a nessuna particolare organizzazione per i diritti degli animali, dichiarò in seguito che era stato citato al di fuori del contesto: nel dicembre 2006 aveva fatto causa al direttore dello [[zoo di Lipsia]] per aver ucciso un cucciolo di [[orso labiato]], rifiutato dalla madre. Il caso era stato rigettato dalla corte in quanto l'allevamento dell'animale da parte dell'uomo sarebbe stato inappropriato. Albrecht, che si oppose a quella sentenza, disse di aver chiesto la morte di Knut non perché desiderasse realmente che l'orso venisse ucciso, ma semplicemente per richiamare l'attenzione sulla decisione del caso di [[Lipsia]], che avrebbe riconosciuto allo zoo di Berlino il diritto di uccidere il cucciolo di orso polare.<ref>{{cita web|titolo=Look Out Knut...It's A Zoo Out There|editore=[[American Broadcasting Company|ABC]]|url=http://www.abc.net.au/mediawatch/transcripts/s1887892.htm|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
Per molti mesi, nonostante la situazione domestica non fosse delle migliori – infatti il suo animo era dilaniato da ragioni private e pubbliche - decise di attendere a Brindisi il ritorno del vincitore.
L'attenzione che i media dedicarono alla vicenda fece crescere la visibilità di Knut al di fuori dei confini nazionali, facendolo diventare una star internazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=9121042|editore=''npr.org''|titolo=For Germans, Knut Is Almost Too Cute to Bear|data=24 marzo 2007|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.msnbc.msn.com/id/17703212/?GT1=9145|editore=''msnbc.com''|titolo=Activist to zoo: Wrong to save baby polar bear|lingua=en|data=20 marzo 2007|accesso=26 novembre 2009}}</ref>
 
In seguito ripudiò la moglie Terenzia, dopo trent'anni di vita matrimoniale condivisa, perché questa aveva dilapidato l'intero patrimonio ciceroniano.
=== Sotto i riflettori ===
Knut è stato presentato per la prima volta al pubblico il 23 marzo 2007.<ref name="knutday">{{cita web|autore=Madeline Chambers|titolo="Knut Day" in Berlin as polar bear cub goes public|editore=''[[Reuters]]''|data=23 marzo 2007|url=http://www.reuters.com/article/environmentNews/idUSL2362537420070323|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Circa 400 [[Giornalista|giornalisti]] visitarono lo zoo di Berlino in quello che venne chiamato il "Knut Day" (il giorno di Knut), per riferire al mondo della prima apparizione pubblica del cucciolo.<ref name="mediaknut">{{cita web|autore=Kate Connolly|titolo=Rejected at birth, Knut becomes Berlin zoo's bear essential|data=24 marzo 2007|url=http://www.guardian.co.uk/animalrights/story/0,,2041865,00.html|editore=''[[The Guardian]]''|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Poiché Knut divenne oggetto dell'attenzione dei media in tenera età, molte storie e falsi allarmi riguardanti la salute e il benessere del cucciolo circolarono durante il suo primo anno di vita. Per esempio, il 16 aprile 2007, Knut fu rimosso dalla mostra a causa di un mal di [[denti]] conseguente alla crescita dei [[canini]] superiori destri, ma all'inizio i reporter dichiararono in maniera vaga che soffrisse di una malattia sconosciuta e che conseguentemente fosse in cura con degli antibiotici.<ref>{{cita web|titolo=Knut the polar bear suffers teething pain|editore=[[MSNBC]]|data=16 aprile 2007|url=http://www.msnbc.msn.com/id/18135246/?GT1=9246|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Tanto rumore fu fatto anche su una minaccia di morte spedita poco prima delle 15.00 ora locale di mercoledì 18 aprile 2007. Lo zoo aveva ricevuto una lettera anonima via fax che diceva "''Knut ist tot! Donnerstag Mittag''" ("Knut è morto! Giovedì a mezzogiorno").<ref>{{cita web|titolo=Wer will Knut töten?|editore=''Bild-Zeitung''|data=19 aprile 2007|url=http://www.bild.t-online.de/BTO/news/2007/04/19/knut-eisbaer/mord-drohung.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=de}}</ref> In risposta, la polizia incrementò le misure di sicurezza intorno all'orso. L'ora indicata passò senza incidenti o danni per Knut.<ref name="deaththreat">{{cita web|autore=Madeline Chambers|titolo=Berlin's polar bear cub Knut receives death threat|editore=''[[Reuters]]''|data=19 aprile 2007|url=http://www.reuters.com/article/topNews/idUSL192234620070419|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|autore=Kate Connolly|titolo=Guards protect Knut after death threat|data=20 aprile 2007|url=http://www.guardian.co.uk/world/2007/apr/20/germany.kateconnolly|editore=''[[The Guardian]]''|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
Sposò così Publilia, una donna giovanissima e ricchissima, ma quando la figlia prediletta Tullia muore di parto, la giovane moglie viene accusata di essersene rallegrata, così anch'essa è ripudiata.
[[File:KnutVideo2.ogg|thumb|Il cucciolo di 90 kg, cinque mesi dopo il suo debutto (31 ottobre [[2007]])]]
Malgrado il 30 aprile 2007 il ''[[Der Spiegel]]'' avesse riportato che l'orso stava "diventando sempre meno carino" man mano che cresceva,<ref name="lesscute">{{cita web|titolo=End of an Era Nearing: Knut Steadily Getting Less Cute|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=30 aprile 2007|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,480321,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=de}}</ref> quell'estate Knut continuò ad attrarre allo zoo un pubblico record. Dopo aver raggiunto i sette mesi e i 50&nbsp;kg (110 libbre) nel luglio del 2007, le due apparizioni pubbliche giornaliere di Knut furono cancellate, in quanto diventate rischiose per la sicurezza del suo guardiano. Il portavoce dello zoo, Regine Damm, disse, inoltre, che era tempo che l'orso "frequentasse altri orsi e non solo persone".<ref>{{cita web|titolo=He's Just Knut So Cuddly Anymore!|editore=[[Sky News]]|data=9 luglio 2007|url=http://news.sky.com/skynews/article/0,,30200-1274302,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Dopo aver vissuto nello stesso recinto con Ernst, un cucciolo di orso nero Malese, nato un mese prima di Knut, e sua madre,<ref name="ernst">{{cita web|titolo=Knut the Polar Bear Cub Overshadows the Cub Next Door|editore=''wdef.com''|data=18 aprile 2007|autore=Collins Parker|url=http://wdef.com/node/4135|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Knut fu spostato nel suo spazio privato. Anche se il numero dei visitatori diminuiva rispetto ai valori massimi registrati a marzo ed aprile, Knut rimase, comunque, un'importante attrazione dello zoo per il resto del 2007. Il massimo storico fu registrato nell'agosto 2007, con 400.000 ospiti.<ref>{{cita web|titolo=Knut Feigning Sore Paw to Get Attention|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=11 settembre 2007|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,505148,00.html|accesso=26 novembre 2009|autore=David Crossland|lingua=de}}</ref>
 
La morte della figlia lo turbò profondamente causando la perdita di fiducia anche nel presente. A questi accadimenti della vita privata, si aggiunse anche il disprezzo degli antichi compagni che lo accusavano di tradimento, poiché alleato a Pompeo, e gli antichi avversari che lo corteggiavano<ref>{{Cita libro|autore = Cicerone|titolo = Catone maggiore: della vecchiezza; Lelio: dell'amicizia, testo latino, traduzione e note di Dario Arfelli|anno = |editore = zanichelli|città = }}</ref>. Per un periodo aveva sperato che Cesare, uomo dotto e generoso, potesse restaurare la repubblica, per questo gli pronunciò le [[Cesariane]]. In realtà la dittatura cesariana si fece troppo dura fino alle [[Idi di marzo]] del 44 a.C., quando questi fu ucciso e Cicerone subito osannò la punizione meritata.
Alla fine del 2007, notizie di Knut e della sua vita allo zoo venivano ancora segnalate in tutto il mondo. La rigida dieta di Knut, necessaria per ridurre l'aumento del suo peso naturale indispensabile per sopravvivere agli inverni rigidi, comparve nei titoli dei giornali al di fuori della Germania<ref>{{cita web|url=http://www.celebritydietdoctor.com/knut-the-celebrity-polar-bear-goes-on-a-diet/|editore=''Celebritydietdoctor.com''|titolo=Knut the Celebrity Polar Bear goes on a diet|lingua=en|accesso=26 novembre 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.redorbit.com/news/science/1018442/celebrity_polar_bear_knut_on_a_diet/index.html|editore=''Redorbit.com''|titolo=Celebrity Polar Bear Knut on a Diet|data=31 luglio 2007|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>. I suoi pasti giornalieri furono ridotti da quattro a tre e vennero limitati i dolcetti, come i [[cornetto (pasticceria)|croissant]], i preferiti dal giovane orso polare.<ref>{{cita web|titolo=Berlin Zoo Puts Media Darling Knut on a Diet|editore=[[Deutsche Welle]]|data=1º agosto 2007|url=http://www.dw-world.de/dw/article/0,2144,2717231,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=de}}</ref> A settembre, dopo essersi fatto male ad una zampa scivolando su una roccia bagnata nel suo recinto, ci furono manifestazioni di preoccupazione e supporto dai fan di tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.iol.co.za/index.php?set_id=1&click_id=143&art_id=nw20070909194911780C508965|editore=''Indipendent Online|data=10 settembre 2007|accesso=26 novembre 2009|titolo=Knut is back in the public eye|lingua=en}}</ref>
 
Cicerone credette che, come una fenice, l'antica repubblica potesse risorgere dalle sue ceneri, ma questa apparve solo come una breve illusione, in quanto i congiurati non riuscirono a controllare il potere.
=== Dal 2007 al 2011 ===
Nel novembre 2007, con un peso di oltre 90&nbsp;kg, Knut fu ritenuto troppo pericoloso per i contatti ravvicinati, e l'interazione con gli addestratori venne ulteriormente ridotta. I festeggiamenti per il suo primo compleanno, a cui parteciparono centinaia di bambini, furono trasmessi in diretta dalla televisione tedesca. Inoltre, la zecca nazionale emise 25.000 speciali monete d'argento commemorative per ricordare l'evento.<ref name="birthday">{{cita web|titolo=Knut the bear celebrates first birthday with fish cake|editore=AFP|data=5 maggio 2007|url=http://afp.google.com/article/ALeqM5iZJq1M-gh2A5DY_1OuRCUDffs1ow|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
[[Marco Antonio|Antonio]] si proclamava vendicatore e successore di Cesare e anche instauratore di una tirannide. Proprio per questo Cicerone decise di lottare contro Antonio, mettendo in pericolo la sua vita e pronunciando le famose ''[[Filippiche]]''.
Quando, nel dicembre 2007, nacque in circostanze simili l'orsa [[Flocke]] allo [[zoo di Norimberga]], ''Bild'' la soprannominò la Signora Knut, suggerendo che i due orsi polari tedeschi potessero diventare compagni una volta cresciuti.<ref name="dubbed">{{cita web|titolo=German Polar Bear Cub Dubbed "Flocke"|editore=[[CBS]]|data=18 gennaio 2008|url=http://www.cbsnews.com/stories/2008/01/18/world/main3728990.shtml?source=RSSattr=World_3728990|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Prima di diventare adulto, all'età di tre o quattro anni, la normale età nella quale gli orsi diventano attivi sessualmente, Knut sarebbe stato probabilmente trasferito in uno zoo con più compagne, più o meno della sua stessa età, ed in futuro sarebbe potuto diventare un esemplare per l'accoppiamento, al fine di preservare l'esistenza della sua specie.<ref>{{cita web|titolo=Activist to zoo: Wrong to save baby polar bear|editore=[[MSNBC]]|data=20 marzo 2007|url=http://www.msnbc.msn.com/id/17703212/|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
 
Alla luce di questo contesto storico e di questi forti contrasti interiori, che Cicerone redige le sue ultime opere.
[[File:Knut20081230-3.jpg|thumb|Knut all'età di due anni (dicembre [[2008]])]]
Un anno dopo il suo debutto pubblico, sebbene fosse ancora considerato un cucciolo, Knut pesava più di 130&nbsp;kg. Una lastra di vetro spessa 10&nbsp;cm, abbastanza forte da resistere ad un colpo di mortaio, fu posta tra lui ed i visitatori dello zoo.<ref>{{cita web|titolo=Still think I'm cute? One year on, cuddly Knut has turned into a 22st killing machine|editore=''[[Daily Mail]]''|data=2 marzo 2008|url=http://www.dailymail.co.uk/pages/live/articles/news/news.html?in_article_id=524382&amp;in_page_id=1770|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Alla fine di marzo 2008, Markus Röbke, uno dei guardiani che aveva contribuito ad allevare Knut, affermò che l'orso avrebbe dovuto lasciare lo zoo prima possibile per ambientarsi a vivere da solo.<ref name="pining">{{cita web|titolo=Polar Bear Missing Human Contact: Knut Pining For His Lost Friends|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=25 marzo 2008|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,543145,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Aggiunse inoltre che Knut sentiva chiaramente la mancanza della sua passata figura paterna, Thomas Dörflein, ed era talmente abituato a ricevere delle attenzioni che quando nessuno era vicino al suo recinto si metteva a piangere: «Knut ha bisogno di un pubblico», ma «questo deve cambiare».<ref name="pining"/> Ad aprile, i partecipanti alla campagna per il benessere degli animali criticarono lo zoo per aver permesso a Knut di uccidere e mangiare dieci [[Cyprinus carpio|carpe]] dal fossato che circondava il suo recinto, in quanto rappresentava una violazione dei regolamenti sulla protezione degli animali. L'esperto di orsi dello zoo, Heiner Klös, disse che il comportamento di Knut «rientrava nella sua natura di orso polare».<ref>{{cita web|titolo=Knut Caught Munching 10 Live Fish|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=7 aprile 2008|url=http://www.dailymail.co.uk/pages/live/articles/news/news.html?in_article_id=524382&amp;in_page_id=1770/|accesso=8 aprile 2008|lingua=en|autore=Allan Hall}}</ref>
 
==Argomento==
Nel luglio del 2008, venne reso noto che lo [[zoo di Neumünster]] nella Germania del nord, proprietario del padre di Knut, stava facendo causa allo zoo di Berlino per i profitti guadagnati grazie al successo ottenuto da Knut.<ref>{{cita web|titolo=Zoos Fight For Knut Loot|editore=''[[Forbes]]''|data=10 luglio 2008|url=http://www.forbes.com/facesinthenews/2008/07/10/knut-zoo-battle-face-markets-cx_je_0710autofacescan01.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en|autore=Javier Espinoza}}</ref> Sebbene lo zoo di Berlino ammise che legalmente Knut appartenesse a [[Neumünster]], in virtù di un precedente accordo, non volle riconoscergli alcun diritto sui propri guadagni. Peter Drüwa, il direttore dello zoo di Neumünster, dichiarò che in passato avevano cercato di negoziare con lo zoo di Berlino, ma non avendo raggiunto alcun compromesso si erano rivolti al tribunale per ottenere una sentenza a loro favore: «Non vogliamo rimuovere Knut dal suo ambiente, ma abbiamo diritto alla nostra richiesta di denaro».<ref>{{cita web|titolo=Zoos in battle over Knut the polar bear's riches|editore=''[[The Guardian]]''|data=10 luglio 2008|url=http://www.guardian.co.uk/environment/2008/jul/10/wildlife.endangeredspecies?gusrc=rss&feed=networkfront|accesso=26 novembre 2009|lingua=en|autore=Lee Glendinning}}</ref> Alla fine lo Zoo di Berlino acconsentì a pagare 430.000 € allo zoo di Neumünster. Poco dopo il secondo compleanno di Knut, iniziò a circolare la notizia che l'orso sarebbe stato trasferito in un altro zoo, perché stava diventando troppo grande per il suo recinto. Da allora lo zoo ha rilasciato dichiarazioni nelle quali afferma di volere tenere Knut ed anche il sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, ha dichiarato di volere che il cucciolo ancora adolescente rimanga nella capitale.<ref>{{cita web|titolo=Berlin Zoo determined to keep star attraction Knut|editore=''[[The Daily Telegraph]]''|data=11 dicembre 2008|url=http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/germany/3702615/Berlin-Zoo-determined-to-keep-star-attraction-Knut.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en|autore=David Wroe}}</ref>
{{Vedi anche|Amicizia (filosofia)}}
Il dialogo contiene l'elogio dell'[[amicizia]], adottando l'ideale ellenico della [[filantropia]], che però viene calato nel contesto della realtà [[Roma antica|romana]], tanto da diventare “legame interessato”, fra persone aventi gli stessi ideali [[Politica|politici]]. Rievocando la figura dell'amico [[Scipione Emiliano]] da poco scomparso (che viene celebrato nella parte iniziale e al quale vengono fatti molti riferimenti nel testo), [[Gaio Lelio Sapiente|Gaio Lelio]] intrattiene i propri interlocutori (i suoi due generi [[Gaio Fannio Strabone (console 122 a.C.)|Gaio Fannio Strabone]] e [[Quinto Mucio Scevola (console 117 a.C.)|Quinto Mucio Scevola]]) tracciando un profilo del valore e della natura dell'amicizia e disprezzando forme di amicizia non dettate dalla natura, motivo per il quale più volte verranno attaccati, in maniera più o meno diretta, gli epicurei.
 
L<nowiki>'</nowiki>''Amicitia'' per i [[Civiltà romana|Romani]] era anzitutto la creazione di legami personali a scopo di sostegno politico. Il [[dialogo]] muove alla ricerca dei fondamenti etici della società nel rapporto che lega fra loro le volontà degli amici.
L'orso è morto improvvisamente il 19 marzo [[2011]] dopo essere caduto nel fossato, in conseguenza ad un malore provocato da una encefalite di origine virale.<ref>{{Cita news|url=http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-64a16ffd-b396-498d-9c9f-f7c75c42a2f9.html?p=2|titolo=L'orsetto Knut morto per una lesione al cervello|pubblicazione=TG1 online|giorno=22|mese=marzo|anno=2011|accesso=6 maggio 2011}}</ref>
 
La novità dell'impostazione ciceroniana consiste soprattutto nello sforzo di allargare la base [[Società (sociologia)|sociale]] delle amicizie (ponendovi alla fondamenta valori come ''virtus'' e ''probitas'') al di là della cerchia ristretta della ''nobilitas''. Quella propagandata da Lelio non si configura unicamente come ''amicitia'' politica: ciò si evince dal fatto che l'opera trasuda di una disperata necessità di rapporti sinceri, quali [[Cicerone]], preso nel vortice delle convenienze imposte dalla vita pubblica, poté forse provare solo con Attico.
== Gli effetti della popolarità ==
=== Successo commerciale ===
[[File:Knut im Zoo Berlin.jpg|thumb|left|upright|Knut allo zoo di Berlino (settembre [[2007]])]]
Alla fine di marzo del 2007, dopo aver registrato Knut come [[marchio]], lo zoo di Berlino conseguì un incremento del valore delle proprie [[azioni]] alla [[Borsa di Berlino]], che aumentarono più del doppio: da un valore iniziale di circa 2.000 euro, arrivarono una settimana dopo a 4.820 euro.<ref name="stock">{{cita web|titolo=Berlin zoo stock leaps as polar bear fever grows|data=3 marzo 2007|editore=[[Reuters]]|url=http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm/newsid/41236/story.htm|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Lo zoo riferì che il 2007 era stato il periodo più proficuo nella storia dei suoi 163 anni, con un aumento del numero dei visitatori del 30%.<ref name="cult"/> Quell'anno, Knut fece guadagnare allo zoo di Berlino quasi cinque milioni di euro, grazie sia all'incremento dei visitatori che alla quantità di merce venduta.<ref name="stamp"/>
 
=== Contesto storico e riassunto per capitoli ===
Diverse aziende trassero profitto dall'attenzione generatasi intorno a Knut, sviluppando prodotti a tema, come suonerie e peluche.<ref name="channel4-sweet">{{cita web|titolo=Sweet as a Knut|editore=[[Channel 4]]|data=4 aprile 2007|url=http://www.channel4.com/news/articles/world/sweet%20as%20a%20knut/405367|accesso=10 agosto 2007|lingua=en}}</ref> La famosa azienda di peluche [[Steiff]] produsse parecchi orsacchiotti Knut in tre misure e modelli: seduto, alzato e sdraiato. I primi 2.400 giocattoli prodotti, venduti esclusivamente allo zoo di Berlino, furono esauriti in soli quattro giorni.<ref name="cult"/> Il denaro guadagnato dall'affare con la Steiff era destinato al rinnovamento del recinto dell'orso polare allo zoo.<ref name="mania">{{cita web|autore=Andrea Zammert|titolo=Knut Mania Sweeps the Globe|editore=''[[BusinessWeek]]''|data=8 maggio 2007|url=http://www.businessweek.com/globalbiz/content/may2007/gb20070508_938768.htm?campaign_id=twxa|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> L'azienda di dolciumi [[Haribo]] lanciò una caramella gommosa a forma di orso al gusto di [[lampone]], chiamata Cuddly Knut (Tenerone Knut), a partire dall'aprile 2007, impegnandosi a donare allo zoo dieci centesimi per ogni confezione di caramelle Knot vendute. Gli orsi gommosi si vendevano così bene che l'azienda, che aveva sede a Bonn, dovette espandere la produzione in una seconda fabbrica per poter soddisfare la domanda.<ref>{{cita web|titolo=Haribo expands Knut gummy bear production|editore=[[Reuters]]|data=20 aprile 2007|url=http://uk.reuters.com/article/domesticNews/idUKMOL06186920070420|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref>
Il dialogo del Laelius ha luogo nel 129 a.C., dopo la morte, avvenuta da poco, di Scipione l'Emiliano, figura chiave di quel periodo storico.
 
Il 130 a.C. è segnato dalla morte di Appio Claudio, il quale insieme a Caio e Crasso doveva partecipare al triumvirato. Questi ultimi, però, furono sostituiti da due amici di Tiberio Gracco: M. Fulvio Flacco e C. Papiro Carbone. Infatti, nel 129, la presidenza e l'azione attiva toccò a Fulvio Flacco. In quell'anno erano consoli due amici dell'Emiliano: C. Sempronio Tudiano e M. Aquilio, che pose termine alla guerra di Aristonico<ref name=":0">{{Cita libro|autore = Luigi Pareti|titolo = Storia di Roma|anno = |editore = |città = }}</ref>. In questi anni si intensificarono le manifestazioni di malcontento per l'azione da parte della repubblica del recupero dell'ager pubblico. Infatti vennero messe in discussione tutte le terre, sia per il mal di porzionamento, che per la voglia da parte della nobilitas di appropriarsi indebitamente di alcuni territori; per questo si era perso il confine tra pubblico e privato, soprattutto nelle terre occupate dagli Italici. Seconda Appiano, gli Italici non lamentarono di essere stati esclusi dalla ridistribuzione della terra, in realtà il loro malcontento nacque dal recupero dell'ager già posseduto<ref name=":0"/>.
Knut è stato il soggetto di diverse canzoni popolari in Germania, tra cui quelle di maggiore successo ''Knut is Cute'' (''Knut è Carino'') e ''Knut, der kleine Eisbär'' (''Knut, il piccolo orso polare'') cantate da Kitty, una bambina di nove anni di [[Köpenick]], ma soprattutto ''Hier Kommt Knut'' di [[Frank Zander]]. <ref name="Kitty-NR">{{cita web|titolo=Girl releases baby bear song|data=30 marzo 2007|editore=[[BBC]]|url=http://news.bbc.co.uk/cbbcnews/hi/newsid_6500000/newsid_6509300/6509383.stm|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref><ref name="Kitty-Bild">{{cita web|titolo=Kitty singt Knut in die Hitparade|data=28 marzo 2007|url=http://www.bild.t-online.de/BTO/news/2007/03/28/eisbaer-knut-kitty/kinder-lied-hitparade.html|editore=''[[Bild-Zeitung]]''|accesso=26 novembre 2009|lingua=de}}</ref> In [[Gran Bretagna]], il musicista e comico [[Mitch Benn]] ha eseguito tre canzoni su Knut per la serie satirica ''[[The Now Show]]'' sulla [[BBC Radio 4]]: ''The Baby Bear Must DIE!'' (''Il cucciolo di orso deve MORIRE'')<ref>{{cita TV|titolo=23 marzo 2007|trasmissione=The Now Show |wktrasmissione=The Now Show }}</ref>, ''Knut Isn't Cute Anymore'' (''Knut non è più carino'')<ref>{{cita TV|titolo=11 aprile 2008 |trasmissione=The Now Show |wktrasmissione=The Now Show }}</ref> e ''Goodbye Knut'' (''Addio Knut'') – una [[power ballad]] sul trasferimento di Knut allo zoo di [[Neumünster]].<ref>{{cita TV|titolo=5 dicembre 2008 |trasmissione=The Now Show |wktrasmissione=The Now Show }}</ref> Un giornalista della radio e televisione pubblica regionale [[Rundfunk Berlin-Brandenburg]] (RBB), cura la manutenzione di un blog con aggiornamenti sull'orso polare in [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua inglese|inglese]] e [[Lingua spagnola|spagnolo]]. La RBB si occupa anche di un programma televisivo settimanale trasmesso in Germania, dedicato al cucciolo di orso polare. Knut è anche stato il soggetto di parecchi DVD, come "''Knut - Stories from a Polar Bear's Nursery''" ("Knut – Racconti dall'asilo dell'orso polare"), ed è apparso sulla copertina dell'edizione tedesca della rivista ''[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]'' del 29 marzo 2007, che includeva diverse pagine sulla vita del cucciolo.<ref name="stock"/>
 
Furono proprio gli Italici a rivolgersi a P. Cornelio Scipione Emiliano, il quale nelle guerre passate li aveva sempre sostenuti. Così, l'Emiliano propose al senato di trasferire la decisione di recuperare i territori, dai triumviri ai consoli. Il Senato l'approvò. In realtà questa proposta fu strategica, in quanto il console M. Aquilino, in quell'anno, si trovava fuori Roma, esattamente in Asia; mentre il console Sepronio Tudiano si recò in Illiria per evitare di prendere alcuna decisione. I consoli, quindi, trovandosi fuori Roma e non prendendo nessuna decisione, la legge non fu applicata e tutti i giudizi si arenarono<ref name=":0"/>.
[[File:Knut20071031-4.jpg|thumb|Knut all'età di dieci mesi (ottobre [[2007]])]]
Il 1º maggio 2007 è stato annunciato che la Turtle Pond Publications di New York e lo zoo di Berlino avevano siglato un accordo per i diritti editoriali mondiali su Knut, con la speranza di aumentare la consapevolezza sulla questione del [[riscaldamento globale]]. Scritto da [[Craig Hatkoff]] insieme alle figlie Juliana e Isabella, e pubblicato in Germania dalla Ravensburger il 26 luglio 2007, il libro di 44 pagine intitolato ''Knut, der kleine Eisbärenjunge'' ("Piccolo orso polare Knut"), racconta la storia della vita di Knut e contiene fotografie inedite.<ref name="childrensbook">{{cita news|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/07/26/AR2007072601328_pf.html|pubblicazione=[[The Washington Post]]|autore=Kristen Allen|titolo=Berlin Zoo Introduces Children's Book|data=26 luglio 2007|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Sebbene fossero già stati pubblicati diversi libri su Knut in Germania, questo fu il primo ad essere autorizzato dallo zoo di Berlino. Nel novembre dello stesso anno, la casa editrice statunitense [[Scholastic]] distribuì la versione inglese del libro negli Stati Uniti, intitolata ''Knut: How One Little Polar Bear Captivated the World'' ("Knut: come un piccolo orso polare ha incantato il mondo").<ref name="cashcow">{{cita web|titolo=Polar Bear Turned Cash Cow; Knut the Business-Bear|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=11 maggio 2007|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,482368,00.html|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> I diritti del libro sono stati venduti anche a case editrici in [[Giappone]], [[Inghilterra]], [[Messico]], [[Cina]] ed [[Italia]].
 
La rivolta degli Italici appariva pericolosa soprattutto per gli ottimati, in quanto ai primi interessava ottenere la cittadinanza romana, via principale per tutti i diritti riservati ai Romani. La cittadinanza fu anche argomento di discussione nella lotta tra Gracchiani e Senato. Come magistralmente descrive Cicerone nel De re publica<ref>{{Cita libro|autore = Cicerone|titolo = De Re Publica|anno = |editore = |città = }}</ref>, il popolo risultò diviso in due parti, una democratica con a capo i Gracchi e l'altra aristocratica capeggiata da Scipione Emiliano.
Il 31 dicembre 2007, il direttore dello zoo confermò che lo zoo aveva ricevuto una proposta dal produttore [[hollywood]]iano Ash R. Shah (''[[Supernova (film 2000)|Supernova]]'' e ''[[The Reef - Amici per le pinne]]'') per un film sulla vita dell'orso.<ref name="hollywood">{{cita web|url=http://film.guardian.co.uk/news/story/0,,2233850,00.html|titolo=Coming soon: Knut the Hollywood movie|editore=''[[The Guardian]]''|autore=Kate Connolly|data=1º gennaio 2008|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Secondo quanto riportato, Shah propose allo zoo di Berlino un accordo del valore di 3,5 milioni di Euro.<ref>{{cita web|url=http://www.spiegel.de/international/zeitgeist/0,1518,525955,00.html|titolo=Move Over Brad Pitt: Polar Bear Knut to Become Hollywood Star|editore=''[[Der Spiegel]]''|data=31 dicembre 2007|accesso=26 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Knut fece il suo debutto sul grande schermo nel film tedesco ''Knut und seine Freunde'' (''Knut e i suoi amici''), proiettato in prima visione a Berlino il 2 marzo 2008.<ref name="freunde">{{cita web|url=http://news.sky.com/skynews/Home/Sky-News-Archive/Article/20080641307639|editore=''news.sky.com''|titolo=Knut Makes His Premiere On Silver Screen|lingua=en|data=30 marzo 2008|accesso=26 novembre 2009}}</ref> Diretto da Michael Johnson, il film racconta come Knut venne salvato dopo essere stato abbandonato dalla madre. Tra i protagonisti compaiono anche una famiglia di orsi polari dell'Artico e due cuccioli di orso bruno della [[Bielorussia]].<ref name="hollywood"/>
 
Nella primavera del 129 a. C., mentre i Romani sul monte Latino festeggiavano le "Ferie latine", sembrava che Scipione volesse fare il colpo di stato, rovesciando così le leggi agrarie. In realtà non fu così, in quanto Scipione si riunì per poterne riparlare in un congresso che doveva durare due giorni.
=== Campagne ambientali ===
 
Il primo giorno del congresso giunse a termine e Scipione ne uscì vincitore. Questo viene descritto anche da Cicerone nel De amicitia (III.12) in cui scrive che Scipione fu acclamato e accompagnato a casa da un grande corteo di senatori, popolani e latini; il giorno seguente, Scipione fu trovato morto. Le cause sono sconosciute, ma non appena la notizia riecheggiò per la città, alcuni gridarono all'assassinio, altri, come ad esempio Appiano (b.civ., I, 20), che racconta che si sia suicidato poiché non era riuscito a ottenere quanto promesso<ref name=":0" />.
Il dottor Gerald Uhlich, del consiglio di amministrazione dello zoo di Berlino, dichiarò che grazie alla sua enorme popolarità, Knut era diventato uno strumento di comunicazione, capace di «attirare l'attenzione verso l'ambiente in modo simpatico. Non con toni minacciosi o di rimprovero».<ref name="millionairebear"/> Conseguentemente, il Ministro dell'Ambiente tedesco [[Sigmar Gabriel]], adottò ufficialmente Knut come mascotte per una conferenza sulle specie in pericolo d'estinzione, da tenersi a [[Bonn]] nel 2008.<ref name="millionairebear">{{cita web|autore=Jason Burke|titolo=Knut's a millionaire bear, while he's cuddly|editore=''[[The Observer]]''|data=13 maggio 2007|url=http://www.guardian.co.uk/environment/2007/may/13/conservation.theobserver|accesso=27 novembre 2009|lingua=en}}</ref> Il Ministro incontrò Knut subito dopo il suo debutto allo zoo, commentando che sebbene Knut fosse in mani sicure, «gli orsi polari nel mondo sono in pericolo e se Knut può aiutare la causa, allora questa è una buona cosa».<ref name="knutday"/>
 
La morte dell'Emiliano sedò gli accesi animi, soprattutto perché la prima legge aveva portato alcuni benefici, cioè rese ineffettuabile l'opera dei triumviri. Il 129, quindi, si concluse con la vittoria degli ottimati.
La fotografa [[Annie Leibovitz]] scattò le fotografie di Knut per una campagna ambientale, incluse quelle apparse sul numero dedicato all'ambiente della rivista ''[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]'' del maggio 2007, in cui l'immagine di Knut, catturata allo zoo di Berlino, viene sovrapposta con una foto che ritrae l'attore americano [[Leonardo DiCaprio]] in una laguna ghiacciata in [[Islanda]].<ref>{{cita web|url = http://www.vanityfair.com/magazine/toc/2007/toc200705|titolo = ''Vanity Fair'' May 2007 Table of Contents|editore = ''[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]''|data = 1 maggio 2007|accesso = 27 novembre 2009|lingua = en}}</ref> L'orso polare è anche apparso sul logo della campagna contro il riscaldamento globale<ref name="birthday"/> del Ministero dell'Ambiente tedesco, ed in una serie speciale di francobolli, distribuiti il 9 aprile, con una foto di Knut quando aveva circa un anno e lo slogan "''Natur weltweit bewahren''" ("Preserva la natura in tutto il mondo").<ref name="stamp">{{cita web|editore=[[Reuters]]|url=http://www.reuters.com/article/lifestyleMolt/idUSL0989327920080409?pageNumber=1&virtualBrandChannel=0|titolo=Move over Knut:Germany's new polar bear cub debuts|data=9 aprile 2008|accesso=26 novembre 2009|lingua=en|autore=Madeline Chambers}}</ref>
 
Segue un riassunto a capitoli dell'opera:
== Note ==
{{references}}
 
'''I (1-5) :''' Cicerone, che dedica l'opera ad Attico e spiega all'amico la fonte del dialogo e l'origine delle sue riflessioni sull'amicizia. La storia che si appresta a raccontare deriva dal racconto riferitogli da Quinto Mucio Scevola, a cui Cicerone era stato affidato dal padre quando aveva assunto la toga virile. In questo periodo (presumibilmente l'88 a.C.), Mucio Scevola avrebbe riferito a Cicerone la conversazione tenuta con il suocero Lelio e con l'altro suo genero, Gaio Fannio, poco dopo la morte di Scipione l'Emiliano (o Africano minore). I concetti contenuti nel trattato – spiega Cicerone – sarebbero quelli esposti da Lelio e la forma dialogica sarebbe stata scelta per rendere il discorso più diretto ed evitare ripetizioni.
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Knut (polar bear)}}
 
Cicerone, invitato più volte dallo stesso Attico a discorrere sull'amicizia, avrebbe scelto di dare voce a Lelio perché il sentimento che lo legava a Scipione l'Emiliano era il più degno da raccontare.
== Collegamenti esterni ==
 
* {{cita web|http://www.zoo-berlin.de/en.html|Sito ufficiale del Zoologischer Garten Berlin|lingua=en}}
Secondo Cicerone le sue argomentazioni, affidate a uomini più illustri, avrebbero un effetto più incisivo sul lettore. L'autore stesso paragona tale scelta a quella operata nel Cato maior, in quanto Catone gli sembrava la persona più idonea a parlare della vecchiaia. Invita Attico a dimenticare la mano dell'autore e a pensare che sia lo stesso Lelio a parlare.
 
'''II (6-10) :''' Prende avvio il dialogo vero e proprio. Il primo a parlare è Gaio Fannio, elogia Scipione l'Emiliano ma soprattutto Lelio, il quale – racconta – viene chiamato sapientem per la sua sapienza e per l'amore della scienza, alla pari di personaggi come Catone (per la sua esperienza) e Lucio Acilio (per la conoscenza del diritto civile). Lelio sarebbe definito così per la sua sapienza e per l'amore della scienza. Diverse persone chiedono a Fannio come il suocero stia affrontando la morte dell'amico, notando anche la sua insolita assenza alla riunione degli auguri in occasione delle None.
 
Interviene Mucio Scevola. Anche a lui la stessa domanda viene posta frequentemente e ai curiosi risponderebbe che Lelio sta affrontando con moderazione il lutto e l'assenza alle None sarebbe dovuta esclusivamente a motivi di salute.
 
Lelio quindi conferma la versione di Scevola, ringrazia Fannio per le parole riservategli, ma lo ammonisce sulla poca importanza che sembra dare alla figura di Catone: nessuno sarebbe sapiente quanto lui e nessuno avrebbe sopportato come lui il dolore per la perdita dei figli. Paragona Catone a Lucio Emilio Paolo Macedonico e a Gaio Sulpicio Gaio, i quali anche loro avevano perso dei figli, ma nessuno si potrebbe anteporre alla figura di Catone.
 
'''III (10-12) :''' Neanche Lelio si può anteporre a Catone, perché mentirebbe se dicesse di non sentire la mancanza dell'Emiliano. Nonostante la sofferenza, Lelio dichiara di non aver bisogno di alcuna medicina, perché gode già di quella che gli deriva dall'essere privo di errori, a Scipione non è accaduto nulla di male, in quanto la sua vita è stata piena di soddisfazioni, ottenendo tutto ciò che potesse desiderare. Sin da fanciullo – continua a raccontare Lelio – ha superato le aspettative della famiglia ed è stato eletto due volte console senza che si fosse mai candidato, ha spento future guerre sottomettendo Cartagine e Numanzia, lo ricorda come un uomo devoto alla famiglia, liberale nei confronti della madre e delle sorelle e amato dall'intera Roma, nonostante alcuni sospettino che sia stato ucciso.
 
'''IV (13-16) :''' Lelio dichiara di essere in disaccordo con chi crede che l'anima perisca insieme al corpo, perché le sue idee sono più vicine a quelle degli antichi, dei loro antenati oppure a quelle dei Greci (primo tra tutti Socrate), che credevano che l'anima sopravvivesse, anche Scipione era vicino a queste idee. Pochi giorni prima di morire avrebbe infatti tenuto una conversazione con Filo, Manio Manilio e tra gli altri lo stesso Scevola circa lo stato (Cicerone si riferisce qui al De Re Publica), dedicando l'ultima parte del discorso all'immortalità dell'anima. È inutile soffrire, se l'anima sopravvive, nessuno più dell'Emiliano ha diritto di ascendere agli dei; se l'anima perisce con il corpo, la morte non è positiva, ma neanche negativa.
 
Il destino più duro è toccato a Lelio stesso, che gli è sopravvissuto, nonostante sia più anziano. Però potrà godere del ricordo della loro amicizia e si augura possa essere nota anche ai posteri.
 
Fannio chiede a Lelio di esporre le sue teorie circa l'amicizia, Scevola invita il suocero a discuterne.
 
'''V (17-20) :''' Lelio accetta di interloquire circa l'amicizia, ma spiega umilmente ai generi che discorrere all'improvviso è uso dei filosofi e non è compito facile, potrà spiegare loro solo alcuni aspetti, come ad esempio la necessità di anteporre l'amicizia a tutte le cose umane.
 
Secondo lui l'amicizia sarebbe un sentimento esclusivamente dei buoni, scredita la visione degli stoici che legavano la bontà alla sapienza, ma che negavano che un uomo così sapiente (e quindi buono) fosse mai esistito. In ogni caso persone definite sapienti come Gaio Fabrizio, Manio Curio, Tiberio Coruncanio, erano palesemente buone. Furono ritenuti buoni perché seguirono, per quanto possibile agli uomini, la natura. Lelio definisce buone le persone dalla forte lealtà e generosità, privi di cupidigia e di vizi. L'uomo segue questo principio: i concittadini sono più cari degli stranieri e i familiari degli estranei, perché con questi è la natura stessa a generare l'amicizia. Nonostante ciò, l'amicizia è superiore alla parentela.
 
'''VI (20-22) :''' L'amicizia è un accordo – secondo Lelio – tra le cose divine e umane, accompagnato dall'affetto. È una delle cose migliori date agli uomini. La ricchezza, la salute e la potenza sono meno importanti perché passeggere, mentre il piacere è proprio delle bestie. Chi considera la virtù come il bene maggiore, non è da biasimare perché l'amicizia è propria solo dei virtuosi. Lelio scarta definizioni troppo rigide e astratte di virtù, citando personaggi virtuosi (Paolo, Catone, Galo, Scipione, Filo). Citando Ennio (Incerta), Lelio inizia a elencare i numerosi aspetti positivi dell'amicizia: avere qualcuno a cui raccontare tutto, con cui condividere la buona fortuna e sopportare la cattiva sorte. L'amicizia racchiude in sé più beni. Anche l'amicizia volgare o mediocre giova, ma quella di cui Lelio parla è quella nobile, propria solo di poche persone.
 
'''VII (23-25) :''' L'amicizia è superiore a tutte le cose perché dona speranza e non fa piegare l'uomo dinnanzi al destino. Guardare un amico è come rimirare se stessi e anche la morte sembra piacevole, perché accompagnata dal ricordo. La società si basa sull'amicizia, senza la quale neanche le case si ergerebbero, infatti allude a Empedocle (senza nominarlo), il quale diceva che l'amicizia compone e disgrega tutte le cose del mondo. Allude anche a un dramma di Marco Pacuvio (probabilmente Dulorestes), molto gradito al pubblico, in cui Pilade afferma di essere Oreste per salvare l'amico. Lelio dichiara di non avere altro da dire sull'amicizia e di chiedere altro a chi è solito discutere di filosofia.
 
Fannio dichiara che preferisce chiedere a Lelio. Scevola osserva che questo non è comunque pari al discorso sullo stato (De Re Publica), durante il quale Lelio aveva abilmente discusso per difendere la giustizia. Fannio ribatte che sarà stato facile per lui essendo una persona giusta, così Scevola trova uno stratagemma per farlo continuare, dichiarando che per un uomo come lui sarebbe stato altrettanto facile difendere l'amicizia.
 
'''VIII (26-28) :''' Quasi costretto a continuare, Lelio riflette su un altro punto: se alla base dell'amicizia ci sia la necessità di avere favori o qualcosa di più nobile. È infatti l'amore il primo motore dell'amicizia. Ci sono rapporti finalizzati a certi scopi, ma questi non sono di amicizia. Lelio crede che l'amicizia sia da legare alla natura piuttosto che alla riflessione sull'utilità che essa possa portare. Questo aspetto si può notare sia nelle bestie che nell'uomo, legati naturalmente con i figli da un rapporto di amore. Inoltre in un amico si scorge un alone di virtù. È proprio la virtù che porta ad amare qualcuno, anche tra chi non si è mai visto, come Gaio Fabrizio e Manio Curio. Invece si è portati a odiare chi non è virtuoso, come Tarquinio il Superbo, Spurio Cassio o Spurio Melio. La virtù ci rende più graditi anche i nemici, come Pirro e Annibale.
 
'''IX (29-33) :''' L'amore è ancora più grande in coloro in cui si scorge la virtù e che ci sono legati. L'amore viene rinforzato dal bene ricevuto e dalla devozione. Questo, unito alla simpatia a pelle, possono far nascere una profonda amicizia. Gli Epicurei sostengono che l'amicizia nasce dalla debolezza e dalle mancanze degli uomini. Ma se così fosse solo chi ha bisogno, cercherebbe di creare un rapporto. Lelio espone l'esempio del deceduto Scipione che di certo non aveva bisogno di lui e spiega che il loro affetto si è fondato sulla stima reciproca. I favori che ne seguono non sono comunque fondamentali.
 
Sostiene anche che, l'amicizia derivando dalla natura e questa essendo la natura immutabile, la vera amicizia dura in eterno.
 
'''X (33-35) :''' Lelio inizia ad esporre quello che si diceva sull'amicizia tra lui e Scipione l'Emiliano. Quest'ultimo sosteneva che fosse difficile che un'amicizia durasse per sempre, per disaccordi politici che si possono creare o per i reciproci interessi che cambiano. Faceva l'esempio dell'amicizia tra giovani che si conclude presto per litigi di vario genere (partito di matrimonio, un bene che entrambi non possono raggiungere). Le cose che maggiormente possono distruggere un'amicizia sono la brama di denaro e la corsa a una magistratura, anche chiedere di fare qualcosa di disonesto a un amico può rovinare il rapporto.
 
'''XI (36-39) :''' Analizza fino a quanto un amico può fare per un altro. Fa l'esempio di Coriolano o di Melio, che nessuno avrebbe aiutato. Cita anche Quinto Elio Tuberone che con altri avevano abbandonato Tiberio Gracco. Al contrario racconta di Gaio Blossio di Cuma che avrebbe fatto qualsiasi cosa per il tribuno. Secondo Lelio si dovrebbe sempre fare ciò che dice un amico, qualora però non crei disordini o inconvenienti.
 
'''XII (40-43) :''' Ammettere di aver nociuto allo stato per un amico è una scusa inaccettabile. A causa delle amici di Tiberio Gracco, Scipione Nasica era stato costretto a lasciare Roma. Lelio è preoccupato di cosa possa accadere durante il tribunato di Gaio Gracco, perché la condizione è sempre più preoccupante, soprattutto dopo le leggi Gabina e Cassia; il popolo gli sembra sempre più potente e distante dal senato, quindi più difficile da controllare. Invita così gli uomini buoni di non assecondare ogni richiesta, anche malvagia, degli amici. Paragona Temistocle a Coriolano, i quali avrebbero dovuto tollerare in silenzio l'esilio.
 
'''XIII (44-48) :''' Lelio elenca le leggi che devono regolare un'amicizia: non chiedere cose disoneste agli amici, anzi bisogna ammonire i cattivi comportamenti e dare consigli; tenere larghe le redini di un'amicizia e tirarle a piacimento, l'amicizia dovrebbe portare alla tranquillità, per questo, come alcuni ritengono, non si può basare sulla ricerca di favori o potere.
 
Anche se l'animo dell'uomo sapiente è sensibile al dolore, questo non deve comunque sottrarsi all'amicizia per paura o seguendo l'idea stoica secondo cui sarebbe da evitare tutto ciò che turbi la pace, perché sarebbe come ripudiare la virtù stessa.
 
'''XIV (48-51) :''' Nulla è piacevole quanto il contraccambio dei servigi, quando c'è l'amicizia, ed entusiasmarsi per i successi altrui. Inoltre l'amicizia si basa sulla somiglianza: i buoni attirano a sé uomini buoni e giusti. Questa stessa bontà si estende anche all'altra gente, perché l'amore, non essendo egoista, punta a voler proteggere interi popoli. Non è l'utilità che deve spingere l'uomo a creare l'amicizia, ma la gioia di vedere l'amore dell'altro. Non è l'amicizia a seguire l'utilità, ma l'utilità a seguire l'amicizia.
 
'''XV (52-54) :''' Chi vuole essere amato senza amare e vivere nella ricchezza, è un tiranno. Quando i tiranni cadono si capisce quanto fossero privi di amici. La sua fortuna tiene stretti uomini che lo servono, ma che in realtà non nutrono nei suoi confronti una sincera amicizia, perché soggiogati dall'alterigia e dall'arroganza. Tutti i beni acquistabili, non sono duraturi e utili quanto l'amicizia.
 
'''XVI (56-60) :''' Circa il limite dell'affetto da provare verso un amico, ci sono tre opzioni, che Lelio non condivide: la prima è di voler bene a un amico quanto a se stessi, la seconda di voler bene nella misura in cui loro ce ne vogliono, la terza che una persona si stimi nella misura in cui gli amici lo stimano. La prima porta a fare troppo per gli amici, la seconda riduce il rapporto a un vincolo di doveri e la terza smorza la speranza di migliorarsi.
 
Scipione criticava la massima di Biante sull'amicizia, secondo cui ci si doveva avvicinare a un amico pensando che quello un giorno sarebbe potuto diventare un nemico.
 
'''XVII (61-64) :''' Secondo Lelio l'amicizia può essere profonda solo quando i costumi di entrambi siano corretti, in modo che qualunque favore fatto a un amico non porti disonore. C'è un limite d'indulgenza verso gli amici, perché bisogna sempre tener presente la virtù. Bisogna scegliere bene i propri amici, così da circondarsi di persone costanti e diligenti. Bisogna verificare il carattere quando si è all'inizio dell'amicizia, così da eventualmente mantenere le distanze.
 
Trovare la vera amicizia è difficile soprattutto tra gli uomini politici, perché il potere e il denaro corrompono l'uomo. Molte persone disprezzano gli amici nella fortuna o abbandonano quelli in difficoltà. Chi invece è costante in entrambi i casi, è un uomo di carattere.
 
'''XVIII (65-66) :''' Fondamentale nell'amicizia è la buona fede, che comprende stabilità, schiettezza e vicinanza d'interessi. Nell'amicizia non ci dev'essere nulla di finto e bisogna difendersi dalle accuse, senza essere sospettosi. Ciò va unito a un modo di fare dolce e indulgente.
 
'''XIX (67-70) :''' Non bisogna stancarsi di una vecchia amicizia e sostituirla con una nuova (cita un proverbio già ricordato da Aristotele nell'Etica Nicomachea: “Multos modios salis simul edendos esse, ut amicitiae munus expletum sit”). Anche se si presenta una nuova amicizia, le vecchie vanno mantenute e coltivate.
 
Importante è anche sentirsi pari a chi è inferiore. Cita l'esempio di Quinto Massimo, fratello dell'Emiliano, che era stato da lui onorato e trattato sempre da pari. Chiunque abbia raggiunto qualche successo, deve condividerlo con chi gli è vicino.
 
'''XX (71-76) :''' I superiori, nell'amicizia, devono abbassarsi e gli inferiori innalzarsi e liberarsi dall'idea di essere disprezzati dagli altri, devono inoltre fare quanto è in loro potere per aiutare.
 
Bisogna scegliere un'amicizia in età matura, quando cioè il carattere è già formato. Perché cambiando i caratteri, cambiano anche i gusti. L'affetto non deve però impedire all'uomo di fare grandi cose. Lelio prende ad esempio il comportamento di Neottolemo, narrato in una tragedia di Accio, che non sarebbe partito per Troia se avesse ascoltato Licomede.
 
'''XXI (76-81) :''' Se si ha un amico le cui azioni sono tanto disdicevoli da portare vergogna a chi gli sta attorno, bisogna pian piano allontanarsi da esso, si devono “dissuandae” senza strapparle, come detto da Catone. Se invece l'amico cambia le proprie idee politiche, bisogna fare attenzione che non diventi un nemico. Fa l'esempio di Scipione, che aveva rotto l'amicizia con Quinto Pompeo sotto richiesta dello stesso Lelio, senza però creare un'inimicizia. Per questo non bisogna stringere amicizia troppo presto. Gli amici degni sono molto rari, chi sceglie gli amici per convenienza, si priva del vero e naturale affetto. Bisogna amare senza esigere nulla in cambio. Questo comportamento è visibile anche negli animali.
 
'''XXII (82-85) :''' Chi cerca l'amicizia deve essere una persona per bene che non pretenda dall'altro ciò che lui stesso non è disposto a dare. Una volta creato il rapporto, ci dev'essere la verecundia, ossia il reciproco rispetto. L'amicizia deve essere basata sulla virtù e priva di vizi, affinché l'uomo viva felice con tutti i beni desiderabili (onore, gloria, tranquillità e letizia). Senza la virtù, l'uomo può avere solo falsi amici. Questo è il motivo per cui bisogna giudicare le persone prima di legarsi a esse.
 
'''XXIII (86-88) :''' Nonostante sulla virtù, la politica e molte altre cose molti uomini si trovino in disaccordo, sulla necessità e utilità dell'amicizia la pensano tutti alla stessa maniera: senza amicizia non c'è vita. Racconta del matematico Archita, che sosteneva che un uomo, salendo al cielo e mirando la magnificenza degli astri, non ne avrebbe provato alcun piacere se non avesse avuto nessuno a cui raccontarlo.
 
'''XXIV (88-90) :''' Molti uomini non ascoltano la natura e creano rapporti di amicizia malevoli. Bisogna rimproverare gli amici solo con animo benevolo e bisogna accogliere le ammonizioni serenamente. Gli amici raramente accettano le critiche. A tal proposito, Lelio cita l'Andria di Publio Terenzio Afro, quando sostiene che dall'ossequio derivano gli amici e della verità l'odio. Per evitare questo, bisogna ammonire con garbo, in modo che non sembri un'offesa. Chi invece non accetta la verità, non può essere salvato. Lelio cita Catone, che invita a stare attenti agli amici che sembrano sempre dolci e non fanno critiche perché non dicono sempre il vero.
 
'''XXV (91-96) :''' L'adulazione è la peggior peste di un'amicizia, distrugge la verità, senza cui non può esserci l'amicizia. Lelio cita l'Eununchus di Terenzio (verso 252) per spiegare che non c'è niente di peggio di un amico che appare come in realtà non è.
 
Anche l'assemblea popolare, dice Lelio, che è formata di persone ignoranti, distingue subito un demagogo da un cittadino serio e ponderato. Cita l'esempio di Gaio Papirio, che era a favore della rieleggibilità dei tribuni della plebe e provò a ottenere il consenso popolare con lusinghe. La legge fu respinta, grazie – dice Lelio – al discorso di Scipione. Racconta un altro aneddoto, di quando egli era pretore. Con un discorso evitò che fosse approvata la legge secondo cui la scelta dei colleghi, che spettava ai collegi sacerdotali, andasse al popolo.
 
'''XXVI (97-100) :''' Nell'amicizia, come nella vita politica, la verità viene premiata. L'adulazione nuoce soprattutto a chi l'accoglie. Questi sono coloro che vivono solo nella parvenza di virtù e che accolgono discorsi adulatori come testimonianza dei loro meriti. Lelio cita le parole del soldato Trasone, personaggio dell'Eununchus di Terenzio.
 
Bisogna ammonire anche gli amici più seri, affinché stiano in guardia dalle adulazioni. Alcuni adulatori, infatti, si insinuano di nascosto, con furbizia, anche magari facendo finta di litigare. Cita una commedia di Cecilio Stazio, parole di una “stultissima persona” che è spesso presente nei lavori teatrali.
 
'''XXVII (100-104) :''' Lelio conclude il discorso tornando alle amicizie nobili, queste sono quelle in cui regna la virtù, la serenità e la costanza. Entrambi gli amici, in questa condizione, devono amare e lasciarsi illuminare dall'amicizia altrui. Lelio elenca le diverse amicizie di tal genere sue e di Scipione (Emilio Paolo, Marco Catone, Gaio Galo, Publio Nasica, Tiberio Gracco, Lucio Furio, Publio Rupilio, Spurio Mummio, Quinto Tuberone, Publio Rutilio). La vita umana è fragile, così è necessario trovare sempre qualcuno che ci ami. Nonostante ciò, in Lelio, Scipione continuerà a vivere, perché la sua virtù non perirà mai. L'amicizia con Scipione era la cosa più bella della sua vita, ricca di virtù, basata sull'uguaglianza delle idee politiche e priva di offese. La perdita dell'amico può essere superata grazie ai ricordi e alla consolazione che porta l'età. L'opera si conclude con l'esortazione ai due generi di dare un grande valore alla virtù, perché solo all'interno di essa può nascere l'amicizia.
 
== Datazione e realizzazione dell'opera ==
 
Il Laelius, non essendo citato in nessun epistola, se non in maniera indiretta – secondo Bucher<ref name=":1">{{Cita libro|autore = M. Bellincioni|titolo = Struttura e pensiero del Laelius Ciceroniano|anno = 1970|editore = Paideia|città = }}</ref> - la datazione dell'opera ciceroniana è sempre stata al centro del dibattito critico, però all'interno del biennio 45-44 a. C., periodo florido per le opere filosofiche di Cicerone, abbiamo due punti di riferimento che, pur non fornendoci il momento esatto della realizzazione, limitano di molto il campo<ref name=":1" />. Il primo punto di riferimento è il proemio al secondo libro del De divinatione, risalente alla prima metà del marzo del 44 a.C. , qui Cicerone parla dettagliatamente del suo programma filosofico, senza però fare accenno all'opera, evidentemente non era ancora stato composto. Il secondo punto è invece il De officiis, posizionato cronologicamente dopo il De amicitia<ref name=":1" />, quindi possiamo desumere che il dialogo sia stato composto nei mesi che vanno dal 15 marzo ai primi di novembre del 44 a.C.
 
La struttura e le argomentazioni a volte confusionali, hanno fatto pensare a una realizzazione "a più strati"<ref name=":2">{{Cita libro|autore = Cicerone|titolo = L'amicizia con saggio introduttivo di Emanuele Narducci|anno = |editore = Rizzoli|città = }}</ref>. Secondo alcuni, infatti, una prima stesura dell'opera sarebbe stata fatta prima delle Idi di marzo, contemporaneamente al Cato maior, successivamente ripreso e rimaneggiato, a causa della mutata situazione politica e di un eventuale rientro nella vita pubblica dell'autore. A questo periodo si dovrebbero far infatti risalire la sezione 26-43, in cui viene portata avanti una ferma condanna delle amicizie politiche e utilitaristiche, aggiunta ai paragrafi 4-5, ossia al nucleo originario.
 
Gli argomenti proposti da questi studiosi, però, sembrano ai critici più recenti inconsistenti<ref name=":2" /> e insufficienti, così da portarli a sostenere l'unitarietà dell'opera.
 
== Struttura e forma dialogica ==
 
L'opera si apre con la dedica ad Attico e un proemio in cui l'autore, riferendosi direttamente all'amico, spiega i motivi che lo portano a trattare il tema e la fonte dell'amicizia. Cicerone ricopre il dialogo di un alone di autenticità, attribuendogli una fonte autorevole: sarebbe stato Quinto Mucio Scevola a riportargli le parole che il suocero aveva proferito nel 129 a.C., poco dopo la morte dell'Africano. Il dialogo vero e proprio inizia dal secondo capitolo. I protagonisti sono Gaio Lelio, Quinto Mucio Scevola e Gaio Fannio. I due generi trovano poco spazio nel dialogo e non intervengono direttamente nella discussione sull'amicizia, pongono semplicemente domande e sollecitano il suocero a esprimersi sull'argomento.
 
La forma dialogica non è nuova per Cicerone, utilizzata precedentemente nel Cato maior<ref name=":2" /> e si rifa a ovvi e illustri schemi greci. Accanto a Platone e Aristotele, tra i modelli possono essere citatati anche Teofrasto, Eraclide Pontico, Dicearco, Prassifone e Aristotele di Ceo<ref name=":1" />.
 
Il dialogo del Laelius sembra essere una via intermedia tra il dialogo drammatico e quello narrativo<ref name=":1" />, poiché l'autore, nonostante affidi le teorie filosofiche a una vera e propria rappresentazione, lascia anche spazio a momenti di narratività, cui esempio principale è il proemio.
 
Cicerone cerca una forma accattivante, capace di interessare un pubblico vasto<ref name=":3">{{Cita libro|autore = Emanuele Narducci|titolo = Introduzione a Cicerone|anno = 2007|editore = Carocci Editore|città = }}</ref>, che sia in contrasto con la produzione filosofica contemporanea dal carattere scolastico<ref name=":3" />. Anche la scelta di figure illustri della tradizione come protagonisti, aveva il fine di attirare il maggior numero di lettori.
 
== La filosofia ==
 
=== Cicerone e la filosofia ===
 
Con Cicerone cambia il modo di vedere la filosofia, che era allora una "professione" e un settore riservato a pochi<ref name=":3" />. Nel suo ultimo periodo, ritroviamo una filosofia strettamente collegata alla vita politica, configurandosi come uno degli ingredienti necessari a servire la res publica. Perciò l'impegno di Cicerone assume una doppia prospettiva: da un lato la consolazione per i recenti lutti familiari, dall'altro un mezzo per riformare e rigenerare la società romana, schiacciata dalla morsa della dittatura di Cesare<ref name=":3" />.
 
Utilizzando una forma accattivante e una scrittura accessibile, Cicerone sperava di poter proseguire il suo impegno civile, così da far riscoprire la virtus e il mos romano a un pubblico ampio, per contrastare la crisi di valori dilagante. È proprio questo obiettivo che lo porta a effettuare una cernita e una selezione dei principi delle filosofie contemporanee<ref name=":3" />. La sua poca aderenza a una determinata scuola, inoltre, è da attribuire allo scetticismo neoaccademico e al metodo di indagine appreso negli anni giovanili. Questa concezione era opposta a quelle diffuse a Roma nel primo secolo a.C., ossia forme di stoicismo ed epicureismo spesso banalizzate.
 
Forte fu in particolare la polemica di Cicerone alla teoria di Epicuro, che incoraggiava una vita appartata (non sempre era vissuta come un vero e proprio rifiuto della politica) e dissolveva il sentimento di timore religioso<ref>{{Cita libro|autore = C. Franco|titolo = Intellettuali e potere nel mondo greco e romano|anno = 2007|editore = Carocci Editore|città = }}</ref>.
 
Cicerone prende comunque le distanze anche dallo scetticismo radicale che ritroviamo in Carneade, vivendolo su posizioni più moderate. Infatti per lui non tutte le cose sono false: nella vita il vero è mescolato al falso ed è difficile da individuare<ref name=":3" />. Per questi aderire allo scetticismo neoaccademico significava soprattutto avere una grande autonomia di ricerca, cosa che lo portò a fare propri alcuni aspetti di una scuola e a rifiutarne altri.
 
Le contraddizioni presenti nelle varie opere, quindi, vanno interpretate anche come nuove conquiste o ritorni della ricerca<ref name=":3" />, spesso provocati da molteplici e tormentati episodi biografici<ref name=":3" />.
 
=== Il concetto di amicizia ===
 
Già Aulo Gaelio, nelle Notti Attiche<ref>[[Aulo Gellio]], [[Noctes Atticae]], [https://la.wikisource.org/wiki/Noctes_Atticae/Liber_I#3 I, 3, 11-16]</ref>, criticherà l'ambiguità dei precetti che Cicerone sembra voler fornire a chi voglia imparare a vivere il genere di rapporto da lui descritto. Nonostante ciò, dall'opera emerge un chiaro concetto di amicizia, strettamente legato alla virtù. Solo tra individui virtuosi e che vivono nell'integrità morale, infatti, è possibile l'amicizia<ref name=":3" />. I viri boni sono coloro che hanno quelle qualità che gli permettono di difendere l'ordine pubblico<ref name=":2" />. È in questo che alcuni hanno intravisto una similitudine con la teoria di Panezio<ref name=":1" /> sull'amicizia, il quale probabilmente aveva già delineato la serie di virtutes necessarie a essa<ref name=":2" />.
 
L'amicizia, qualora le premesse siano quelle sopra citate, è assecondata dalla natura stessa, che porta a vedere nell'altro una rappresentazione di se stessi.
 
La novità maggiore del concetto di amicizia in Cicerone è il disinteresse che dev'esserci alla base. Lunga e articolata è la denuncia delle amicizie utilitaristiche e politiche. Il sentimento non deve nascere con secondi fini, ma per affinità di carattere, stima e uguaglianza di idee. Questo non è solo un attacco alla teoria epicurea<ref name=":2" />, ma anche alle amicizie politiche a Roma, finalizzate solo a ricercare appoggio o favori. Lo stesso Cicerone doveva alle giuste amicizie la sua ascesa politica da homo novus<ref name=":4" />. Infatti furono le stesse che lo richiamarono dall'esilio<ref name=":4" />. "Deinde fac ut amicorum et multitudo et genera appareant"<ref>{{Cita libro|autore = Quinto Tullio Cicerone|titolo = Commentariolum petitionis|anno = 2006|editore = Salerno Editrice|città = }}</ref> gli scrive il fratello Quinto nel suo manualetto di campagna elettorale, scritto appositamente per la corsa che avrebbe portato Cicerone al consolato. Egli stesso più volte, nella sua vastissima produzione, aveva accennato all'amicizia<ref name=":4" />, riconoscendo l'importanza che essa aveva sempre avuto nelle vicende storiche.
 
Nel Laelius, invece, nella riscoperta dei valori tradizionali, sembra esserci un vero e proprio bisogno di rapporti sinceri<ref name=":3" />. Desta meraviglia, infatti, che egli, nonostante l'animo turbato per la perdita della sua amata figlia Tullia e per la separazione dalla seconda moglie, sia riuscito a redigere un trattato su un sentimento così puro quale l'amicizia. Non solo da quest'opera, ma anche dall'epistolario, se ne deduce che Cicerone, nonostante la scalata politica, fosse una persona predisposta al sentimento delloila non utilitaristica.
 
=== La figura di Attico ===
 
Attico, dedicatario dell'opera, nasce nel 109 da una famiglia di ceto equestre, figlio di uno studioso<ref name=":5">{{Cita libro|autore = Horsfall|titolo = Cornelius Nepos, a selection including lives of Cato and Atticus|anno = |editore = General Editors|città = }}</ref>.
 
Il suo soprannome “attico” gli fu affibbiato in quanto era solito intrattenersi per lunghi periodi ad Atene, ove qui, oltre a dedicarsi agli studi, riuscì ad accattivarsi la stima degli ateniesi, in quanto gli riconoscevano il ruolo fondamentale che aveva nella cultura greca e soprattutto apprezzavano il suo amore verso questa. Infatti riuscì a ricevere tutte le attribuzioni ufficiali possibili per uno straniero e anche la cittadinanza ateniese; egli rifiutò questo onore<ref name=":6">{{Cita libro|autore = Cornelio Nepote|titolo = Gli uomini illustri|anno = |editore = Biblioteca di Cultura Moderna Laterza|città = }}</ref>.
 
La passione verso la Grecia e la Roma antica lo portò a collezionare oltre ad utensili antichi, anche libri. Infatti egli procedeva a farli ricopiare e a metterli in circolo. Questo favorì, sicuramente, la diffusione di molte opere d'arte.
 
La sua passione verso le opere d'arte non fu fine a se stesso, e Cornelio Nepote, nel libro Atticus, nel capitolo 18 ci riferisce che egli stesso fu un letterato e pubblicò e dedicò il Liber Annalis al suo amico Cicerone<ref name=":5" />. L'inizio del rapporto tra Cicerone e Attico risale al 79 a.C., quando l'oratore si trasferì in Grecia per poter apprendere nuove tecniche da applicare all'arte oratoria. Frequentò, a Rodi, la scuola del famoso oratore Apollonio Malone, e fu qui che apprese lo stile medio che caratterizzerà orazioni pronunciate al suo ritorno: le Verrine (70 a.C.) e la Pro Lege Manilia del 66 e la Pro Cluentio<ref>{{Cita libro|autore = Luigi Pareti|titolo = Il mondo romano: sommario di letteratura latina con nozioni di storia dell'arte|anno = |editore = Le monier|città = }}</ref>. Questo rapporto di amicizia viene delineato già nel paragrafo 1.4 della Vita di Attico da parte di Nepote, il quale asserisce che "Itaque incitabat omnes studio suo. Quo in numero fuerunt L. Torquatus, C. Marius filius, M. Cicer; quos consuetudine sua sic devinxit ut nemo his perpetuo fuerit carior"<ref name=":6" />.
 
Attico, stimatore della filosofia epicurea, si mantenne sempre molto lontano dalla politica – definito da Horsfall apolitico, "a political animal"<ref name=":5" /> - ma riuscì comunque a godere del rispetto e dell'amicizia dei personaggi più illustri del tempo. Egli, dunque, ricoprì nel mondo politico una posizione delicata (se pur non partecipando in maniera attiva). Conosceva tutto ciò che accadeva a Roma, intratteneva rapporti con personaggi che erano tra loro nemici.
 
Il suo fiuto per gli affari e il suo gusto raffinato, gli permisero di trarre profitto da ogni tipo di commercio al quale si approcciava.
 
Spesso divenne promotore e divulgatore di molte opere, lo stesso avvenne per le lettere ciceroniane . Le lettere di Cicerone descrivono pienamente il rapporto di stima e affetto tra i due, infatti in un'epistola possiamo anche leggere una vera e propria dichiarazione di affetto: "Mihi nemo est amicior nec iucundior nec carior Attico"<ref>{{Cita libro|autore = Cicerone|titolo = L. Planco Praet. Desig. Sal|anno = |editore = |città = }}</ref>. L'amicizia tra i due intellettuali si protrasse dal 68 a.C al 44.
 
Attico viene descritto come l'amico fedele, quello con il quale Cicerone poteva mettersi a nudo e confidare ogni suo turbamento. Il motivo della nascita di questo rapporto è abbastanza difficile da comprendere, dato che i due erano molto diversi tra loro.
 
Cicerone, uomo molto impegnato nella politica e fedele alla filosofia stoica; invece Attico con la sua propensione ad aderire alla filosofia epicurea, era lontano e quasi alieno dalla politica.
 
Sicuramente Attico amerà in Cicerone proprio la sua predisposizione al bene e la sua voglia di abbracciare sempre la giusta causa, mentre l'oratore loderà nell'amico la sua obiettività di giudizio.<ref name=":4" />
 
Il sincero rapporto tra i due intellettuali lo possiamo desumere non soltanto dalle arie dediche tra i due, ma anche perché Cicerone fu invitato da Attico stesso a scrivere riguardo l'amicizia. Il rapporto tra i due fu consolidato anche dal matrimonio di Quinto Tullio Cicerone (fratello dell'oratore) e la sorella di Attico, caldeggiate da Cicerone. Come Cornelio Nepote egregiamente descrive nel paragrafo 5.3, Cicerone era molto più affezionato al suo amico che non al fratello; questo dimostra la tesi enunciata nel Laelius che l'amicizia vale più della consanguineità.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
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*E. Rawson, L'aristocrazia ciceroniana e le sue proprietà, in M.I. Finley (a cura di). La proprietà a Roma, Bari, Laterza, 1980.
*D. L. Stockton, Cicerone. Biografia politica, Milano, Rusconi Libri, 1984. ISBN 8818180029
*Wilfried Stroh, Cicerone, Bologna, Il Mulino, 2010. ISBN 9788815137661
*Giusto Traina, Marco Antonio, Laterza, 2003. ISBN 8842067377
*S. C. Utcenko, Cicerone e il suo tempo, Editori Riuniti, 1975. ISBN 883590854X
*J. Vogt, La repubblica romana, Bari, Laterza, 1975.
*Cicerone, ''Catone maggiore: Della vecchiezza; Lelio: Dell'amicizia'', a cura di Dario Arfelli, Zanichelli, Bologna
*Cicerone, L. Planco Praet. Desig. Sal
*N. Horsfall, Cornelius Nepos, a selection including lives of Cato and Atticus, General Editors
*L. Pareti, Il mondo romano: sommario di letteratura latina con nozioni di storia dell'arte, Le monnier, Firenze
*C. Nepote, Gli uomini illustri, Biblioteca di Cultura Moderna Laterza
*Quinto Tullio Cicerone, Commentariolum petitionis, a cura di Paolo Fedeli, Salerno editrice
*M. Bellincioni, Struttura e pensiero del Laelius ciceroniano, Paideia, 1970
*A. Gellio, Notti Attiche
*Cicerone, L'amicizia, Rizzoli, con saggio introduttivo di Emanuele Narducci
*E. Narducci, Introduzione a Cicerone, Laterza, 1992
*C. Franco, Intellettuali e potere nel mondo greco e romano, Carocci editore, 2007
*Cicerone, De re publica
*L. Pareti, Storia di Roma, tipografia sociale torinese
*Cicerone, La vecchiaia, l'amicizia, introduzione di Nicoletta Marini, Garzanti
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