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Il '''motore navale''' potrebbe essere anche chiamato [[motore]] marino. Tuttavia nell'accezione più comune, nella categoria dei motori marini, rientrano anche quelli destinati alle piccole imbarcazioni ([[motoscafo|motoscafi]], [[panfilo|yacht]], ecc...). Più propriamente detto, il motore navale è quel motore o macchina motrice prima, destinato alle grandi imbarcazioni, quindi alle navi.
La maggior parte dei motori navali, sono raggruppabili nelle tre grandi categorie:
# [[Motore Diesel|Motori Diesel]] 2 tempi o 4 tempi (a combustione interna [*]);
# Motori a [[Turbina a vapore|Turbina a Vapore]] (''TaV'') [[Ciclo di Rankine|ciclo Rankine]] (a combustione esterna);
# Motori a [[Gruppo turbogas|Turbina a Gas]] (''TaG'') ciclo Brayton-Joule (a combustione interna).
[*] Il termine "motore a scoppio", oggigiorno, è da considerarsi infelice in quanto all'interno dei motori Diesel, Diesel/[[Ciclo Sabathé|Sabathè]] e Benzina ([[Ciclo Otto|Otto]]), avvengono delle combustioni (per quanto rapide, ma sempre tali), ingiustamente chiamate "scoppi".
Originariamente le prime navi a propulsione meccanica, tramite [[elica]] o pale rotanti dell'800 (diversa dalla vela o dai remi), veninavo propulse con macchine a vapore alternative. Questo tipo di macchina nei primi anni del '900, fu soppiantata dalle turbine a vapore (TaV) e dai primi motori Diesel. Per questo motivo, non è stata inclusa nell'elenco precedente.
La TaV, sino agli anni '60, ebbe la meglio, grazie alle grandi potenze sviluppate da suddetti impianti, con la crisi petrolifera le compagnie per abbattere i costi si vedono costrette ad adottare i motori diesel come propulsione principale avendo un rendimento maggiore rispetto alle concorrenti TaV (circa il 50% diesel e 35 % TaV),inoltre i motori diesel erano in grado di usare combustibili pesanti ,molto economici, cosa che segnò la fine delle TaV. In ogni caso il Diesel, anno dopo anno, progrediva sia per potenze sempre maggiori che in termini di rendimenti sempre migliori. Sino a quel tempo, i motori Diesel concorrenti erano i 2 Tempi (circa 100 g/min), sovralimentati con pompe di lavaggio meccaniche (Es. [[FIAT]] serie 900) o turbocompressori (es. [[Sulzer]] con turbocompressori [[ABB (azienda)|ABB]]). In ogni caso questi motori avevano le luci di lavaggio e scarico scolpite nel cilindro aperte e chiuse dalla corsa del pistone. Tra gli anni 1960/70 fecero la comparsa i primi motorie Diesel 2T lenti con luci di aspirazione scolpiti alla base del cilindro (collegate al collettore di lavaggio) e valvola di scarico in testa a comando idraulico (Tipo Sulzer). Questa nuova configurazione portò tali motori a rendimenti del 50%, soppiantando progressivamente le TaV. Questa nuova tipologia di motori permetteva una maggiore semplicità costruttiva e conseguentemente una grande affidabilità (messa in dubbio forse soltanto nella configurazione a "doppio effetto", in seguito abbandonata a causa d'incendi anche devastanti). Questi motori Diesel 2T, permettono consumi specifici dell'ordine dei 180 g/KWh, collegamento diretto asse elica/motore, senza l'interposizione di riduttori di velocità che dissipano preziosa e pregiata energia meccanica di propulsione. Tuttavia il motore Diesel 2T lento di grande potenza (fino a 98 MW), il Sulzer Wartsila RTA96 presenta l'inconveniente di svilupparsi in verticale sino a 12 metri, oltre 6 o 7 metri del case engine della sala macchine per un ingombro totale di oltre 20 m. Motivo per il quale esso trova naturale collocazione a bordo di petroliere, portacontainer. Invece nelle navi passeggere, traghetti, RoRo, Supply ed altri navi similari, comporta problemi di continuità dei ponti da prua a poppa, eliminazione delle cabine/piscine/discoteche ed altri locali caratteristici delle navi passeggere, specie a poppa (in questo caso si impongono i motori pluricilindrici a "V" sino a 18 Cilindri tipi Wartsila ZA46S e similari).
{{Portale|marina|nautica}}
[[Categoria:Propulsione navale]]
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