Giardino di Boboli e Magno Mocelin: differenze tra le pagine

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{{Sportivo
{{Coord|43|45|44.50|N|11|14|53.87|E|type:landmark|display=title}}
|Nome= Magno Mocelin
{{Museo
|Immagine=
|NomeMuseo= Giardino di Boboli
|Didascalia=
|Indirizzo= Accesso da Palazzo Pitti, dal Forte Belvedere, da via Romana o dal piazzale di Porta Romana
|Sesso=M
|Tipologia= [[Giardino]] storico, [[scultura]]
|PaeseNascita=
|Immagine= Boboli, ingresso di annalena.JPG
|CodiceNazione= {{BRA 1968-1992}}
|Didascalia= L'ingresso "di Annalena" in via Romana
|Disciplina= Calcio
|Larghezza= 200px
|Ruolo= [[Attaccante]]
|Orari= Da lunedì a domenica </br>
|TermineCarriera= 2009
8:15 – 16:30 nei mesi di novembre, dicembre, gennaio, febbraio </br>
|Squadra=
8:15 – 17:30 nel mese di marzo </br>
|SquadreGiovanili=
8:15 – 18:30 nei mesi di aprile, maggio, settembre e ottobre </br>
{{Carriera sportivo
8:15 – 17:30 nel mese di ottobre in coincidenza con il cambio da ora legale a ora solare </br>
|199?-1993 |{{Calcio Flamengo|G}} |
8:15 – 19:30 nei mesi di giugno, luglio, agosto </br>
|Biglietti= Intero € 6,00 </br>
Ridotto € 3,00 </br>
Comprende la visita alla [[Galleria del Costume]], al [[Museo degli argenti]], al [[Museo delle porcellane]] e al [[Giardino Bardini]]
|Telefono= 055 2388786
|Sito= [http://www.polomuseale.firenze.it/musei/boboli/ Sito ufficiale]
|Mezzi= linee 11,36,37,D.
}}
|Squadre=
 
{{Carriera sportivo
Il '''Giardino di Boboli''' è un parco storico della città di [[Firenze]]. Nato come giardino granducale di [[palazzo Pitti]], è connesso anche al [[Forte di Belvedere]], avamposto militare per la sicurezza del sovrano e la sua famiglia. Il giardino, che accoglie ogni anno oltre 800.000 visitatori, è uno dei più importanti esempi di [[giardino all'italiana]] al mondo ed è un vero e proprio museo all'aperto, per l'impostazione architettonico-paesaggistica e per la collezione di sculture, che vanno dalle antichità romane al [[XIX secolo]].
|1993-1995 |{{Calcio Flamengo|G}} |31 (6)
 
|1995 |→ {{Calcio Gremio|G}} |13 (0)
I giardini dietro [[Palazzo Pitti]], residenza dapprima dei [[Medici]], poi dei [[Lorena (dinastia)|Lorena]] e dei [[Savoia]], furono costruiti tra il XV e il XIX secolo e occupano un'area di circa 45.000 metri quadri. Alla prima impostazione di stile rinascimentale, visibile nel nucleo più vicino al palazzo, si aggiunsero negli anni nuove porzioni con differenti impostazioni: lungo l'asse parallelo al palazzo nacquero l'asse prospettico del ''viottolone'', dal quale si dipanano vialetti ricoperti di ghiaia che portano a laghetti, fontane, ninfei, tempietti e [[grotta|grotte]]. Notevole è l'importanza che nel giardino assumono le statue e gli edifici, come la settecentesca ''[[Kaffeehaus del Giardino di Boboli|Kaffeehaus]]'' (raro esempio di gusto [[rococò]]), che permette di godere del panorama sulla città, o la Limonaia, ancora nell'originario color ''verde Lorena''.
|1996 |{{Calcio Flamengo|G}} |0 (0)
 
|1996-1998 |{{Calcio Groningen|G}} |47 (19)
Il giardino ha quattro ingressi fruibili dal pubblico: dal cortile dell'Ammannati di Palazzo Pitti, dal [[Forte di Belvedere]], da [[via Romana]] (l'ingresso ''di Annalena'') e dal piazzale di [[Porta Romana (Firenze)|Porta Romana]], oltre a un'uscita "extra" su [[piazza Pitti]].
|1998-2004 |{{Calcio Alaves|G}} |181 (22)
 
|2004-2005 |{{Calcio De Graafschap|G}} |22 (4)
{|align=right
|2005-2008 |{{Calcio Omonia|G}} |74 (18)
|[[File:Boboli pianta antica.jpg|thumb|center|430px|Planimetria antica (fine XVIII secolo, inizio XIX)]]
|2008-2009 |{{Calcio AEK Larnaca|G}} |25 (1)
|}
{{Palazzo Pitti}}
 
== Storia ==
[[File:Pitti boboli utens.jpg|thumb|300px|left|Veduta di Palazzo Pitti e Boboli nella lunetta di [[Giusto Utens]] del [[1599]] ([[Museo di Firenze com'era]], Firenze]]
L'origine del nome "Boboli" nasce forse dai possedimenti della famiglia Borgolo, che si trovavano nel territorio della [[chiesa di Santa Felicita]] il [[Oltrarno]], che [[Luca Pitti]] acquistò come ''orti'' nel [[1418]], quarant'anni prima di iniziare la costruzione del palazzo che dalla sua famiglia prese in nome.
 
Con il passaggio della proprietà ai [[Medici]] nel [[1549]], per l'acquisto da parte di [[Eleonora di Toledo]], moglie di [[Cosimo I de' Medici]], iniziarono l'abbellimento e gli ampliamenti, che coinvolsero anche il giardino. Esso fu iniziato da [[Niccolò Tribolo]], architetto che dieci anni prima aveva già superbamente lavorato ai giardini della [[Villa medicea di Castello]].
 
Il Tribolo lasciò un progetto al quale si attribuisce quasi certamente l'anfiteatro ricavato dallo sbancamento della collina, con il primo asse prospettico nord-ovest/sud-est, naturale estensione del cortile dell'Ammannati, tra il palazzo e il futuro [[Forte di Belvedere]]. La [[pietraforte]] usata per costruire palazzo Pitti veniva infatti prelevata proprio da questa conca, che è quindi artificiale. Il Tribolo morì di lì a poco nel [[1550]], quindi la direzione dei lavori passò a [[Bartolomeo Ammanati]] e in seguito a [[Bernardo Buontalenti]]. Una visione del giardino alla fine del Cinquecento si trova in una delle lunette delle [[ville medicee]] della famosa serie di [[Giusto Utens]] ([[1599]] circa), già alla [[villa di Artimino]] ed oggi conservate nel [[Museo di Firenze com'era]].
 
Durante il governo di [[Cosimo II]] ([[1609]]-[[1621]]) il giardino subì il più importante ingrandimento, quasi triplicando la sua estensione ad opera di [[Giulio Parigi]] e del figlio [[Alfonso Parigi|Alfonso]], ideatori del secondo asse verso [[Porta Romana (Firenze)|Porta Romana]] (il cosiddetto ''Viottolone'').
 
Il giardino venne aperto al pubblico per la prima volta, sebbene con le dovute limitazioni, durante il regno di [[Pietro Leopoldo di Lorena]].
 
== Architettura e paesaggio ==
I giardini hanno nel complesso una configurazione vagamente a triangolo allungato, con forti pendenze e due assi quasi perpendicolari che si incrociano vicino alla ''Fontana del [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]'' che si staglia sul panorama. A partire dai percorsi centrali degli assi poi si sviluppano una serie di terrazze, viali e vialetti, vedute propettiche con statue, sentieri, radure, giardini recintati e costruzioni, in un'inesauribile fonte di ambienti curiosi e scenografici.
 
=== Il primo asse ===
==== L'anfiteatro ====
{{vedi anche|Anfiteatro di Boboli|Obelisco di Boboli}}
[[File:Anfiteatro di Boboli.JPG|thumb|250px|L'anfiteatro di Boboli, in una stampa acquerellata settecentesca]]
L'asse principale, centrato sulla facciata posteriore del palazzo, sale sul colle di Boboli, attraverso un profondo [[anfiteatro]] a forma di ferro di cavallo.
 
L'[[Anfiteatro di Boboli|anfiteatro]] segna il punto dove la collina di Boboli venne scavata per prelevare la [[pietraforte]] usata per costruire [[Palazzo Pitti]], e l'idea di sistemarlo in una grande spazio che in pianta disegna la forma di una campana, risale al [[Tribolo]], che però molto probabilmente aveva concepito questa zona come architettura verde divisa da boschetti sempreverdi. Fu arricchito delle gradinate solo nel [[1599]], mentre le edicole con statue marmoree in stile antico e le urne in [[terracotta]] vennero ideate da [[Giulio Parigi|Giulio]] e [[Alfonso Parigi il giovane]] a partire fra il [[1630]] e il [[1634]]. La struttura venne inaugurata nel [[1637]] in occasione dell'incoronazione di [[Vittoria della Rovere]], moglie di [[Ferdinando II de' Medici]], a granduchessa di Toscana.
 
Al centro vi si trovava anticamente la [[Fontana dell'Oceano]], che nel XVII secolo venne spostata all'estremità sud-ovest del giardino (nell' ''Isolotto''), in maniera da rendere possibile l'uso dell'anfiteatro per rappresentazioni, secondo la moda allora in gran voga degli spettacoli teatrali.
 
Il centro dell'anfiteatro venne abbellito nel [[1790]] dall'[[obelisco di Boboli|obelisco]] egiziano, l'unico della [[Toscana]], nonché uno dei monumenti più antichi di tutta la regione: risale infatti al [[1500 a.C.]] (molto tempo prima della fioritura della civiltà [[etrusca]]) e proviene dal [[Heliopolis]] in [[Egitto]]. Fu portato a [[Roma]] dall'[[Egitto]] all'epoca di [[Domiziano]] e eretto nel [[Tempio di Iside al Campo Marzio]]; dopo essere stato dissotterrato a fine del Cinquecento, finì nel giardino di [[Villa Medici]] a [[Roma]]. Venne trasportato a Firenze nel [[1788]] per la volontà del [[Granduca Pietro Leopoldo]], quando radunò tutte le collezioni medicee in città per abbellire i suoi palazzi. Nel [[1840]] venne accoppiato con la grande vasca in [[granito]] grigio scolpita in un unico blocco e proveniente forse dalle [[Terme Alessandrine]] di [[Roma]].
 
Dall'anfiteatro si gode una bella prospettiva del retro del palazzo, con le ali disposte attorno al cortile dell'Ammannati e la [[fontana del Carciofo]].
 
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Image:Boboli, obelisco 02.JPG|L'obelisco e la vasca di granito
Image:Boboli, anfiteatro 01.JPG|Le gradinate dell'anfiteatro
Image:Boboli-gardens-from-palazzo.jpg|L'anfiteatro visto dal palazzo, con la [[fontana del Carciofo]]
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==== Il bacino del Nettuno ====
[[File:Boboli, fontana del tritone, stoldo lorenzi 03.JPG|thumb|250px|La fontana del Nettuno]]
 
[[File:Boboli, rampa tra l'anfiteatro e il bacino di nettuno.JPG|thumb|250px|La rampa tra l'Anfiteatro e il bacino di Nettuno]]
Più in alto, oltre l'anfiteatro, si incontra il ''bacino del Nettuno'', attraverso una doppia rampa ornata da tre statue di epoca romana: un ''Settimio Severo'' a sinistra, un ''Magistrato romano'' a destra (ciascuna su un cippo funerario), ed al centro una ''Demetra'' su una base romana. La ''Demetra'' è una copia romana di un originale greco probabilmente di [[Alcamene]], allievo di [[Fidia]].
 
Il ''bacino del Nettuno'' fu creato nel [[1777]]-[[1778]] al posto di un vivaio. Qui vengono raccolte le acque che irrigano tutto il giardino e che hanno la sorgente più a monte, sotto il Giardino del Cavaliere.
 
Al centro del bacino si erge la ''Fontana del Nettuno'', con la statua del Dio del mare emergente da uno sperone roccioso sul quale si trovano anche [[naiade|naiadi]] e [[Tritone (mitologia)|tritoni]]. La statua principale è opera del [[1571]] dello scultore [[Stoldo Lorenzi]] e la fontana viene chiamata dagli irriverenti fiorentini la "Fontana del forcone" o "della forchetta" a causa del [[tridente]] impugnato da Nettuno in atto di colpire. Attorno alla fontana sono presenti dei terrazzamenti erbosi digradanti, che ripropongono la forma dell'anfiteatro sottostante.
 
Alla sommita di questa zona si trova la statua dell<nowiki>'</nowiki>''Abbondanza'' ([[1636]]) di [[Pietro Tacca]] (con la collaborazione di [[Sebastiano Salvini]]), già iniziata dal [[Giambologna]] nel [[1608]]. È un'opera in marmo bianco con il covone di grano in bronzo dorato. La figura ha le sembianze di [[Giovanna d'Austria]], moglie di [[Francesco I de' Medici]], e venne commissionata come sacrario della sfortunata granduchessa deceduta per un incidente a palazzo nel [[1578]] a soli trentadue anni. Inizialmente la statua sarebbe stata destinata ad una colonna celebrativa per [[piazza San Marco (Firenze)|piazza San Marco]], che non venne mai realizzata.
 
In questa zona superiore il giardino è caratterizzato dalle muraglie difensive che si prolungano dal vicino [[Forte Belvedere]], che si staglia sulla sinistra. Per attenuare la vista del muro di cinta vi si trovano numerosi alberi, siepi e una gran varietà di piante che creano alcuni vialetti pittoreschi.
 
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Image:Boboli, rampa dell'anfiteatro, statua romana 02.JPG|''Settimio Severo''
Image:Boboli, rampa dell'anfiteatro, statua romana 01.JPG|''Demetra''
Image:Boboli, rampa dell'anfiteatro, statua romana 03.JPG|''Magistrato romano''
Image:Boboli, statua dell'Abbondanza (1636) di Pietro Tacca, (Giovanna d'Austria) 01.JPG|La ''statua dell'Abbondanza'' di Pietro Tacca, omaggio a Giovanna d'Austria
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==== Il giardino del Cavaliere ====
[[File:Gianoboboliporcelaine.jpg|thumb|300px|Il Casino del Cavaliere]]
Al culmine di questo asse, in posizione sfasata verso sud e con le mura cittadine a segnarne il confine, sorge ''Giardino del Cavaliere'', uno dei giardini recintati di Boboli, che si trova esattamente sopra un bastione facente parte delle fortificazioni realizzate da [[Michelangelo]] nel [[1529]] prima dell'assedio cittadino dell'anno successivo. In [[fortificazione alla moderna|architettura militare]] ''[[Cavaliere (fortificazione)|cavaliere]]'' veniva detta una struttura edificata al di sopra (appunto, ''a cavallo'') di un bastione e da questo deriva il nome del giardino. Per accedervi si sale su una scala ''a tenaglia'', cioè a rampe curve e incrociate con un terrazzino costruito sopra una piccola stanza circolare; questa scalinata fu progettata da [[Zanobi del Rosso]] tra il [[1790]] e il [[1793]].
 
Le due statue che decorano al scala raffigurano ''Flora'' e di ''Giove giovane'' entrambe di [[Giovanni Caccini]].
 
Il giardino è decorato da basse siepi di [[bosso]] che creano forme geometriche e racchiudono specie rare e odorose di [[dalia|dalie]] e [[Rosa (botanica)|rose]], che tra maggio e giugno fioriscono. La fontana centrale è chiamata ''fontana delle Scimmie'' per via delle tre scimmiette in [[bronzo]] alla base della fontana stessa; al centro della vasca l'acqua zampilla da un putto marmoreo.
 
Qui vi si trova il ''casino del Cavaliere'', una palazzina costruita verso il [[1700]] su commissione di [[Cosimo III]], dove il cardinale [[Leopoldo de' Medici]] teneva le conversazioni artistiche e letterarie, e dove [[Gian Gastone de' Medici|Gian Gastone]] aveva il suo ''ritiro''.
 
Le sobrie forme attuali, con le pareti decorate da cornici dipinte e il [[cornicione]] ornato da vasi e statue di [[terracotta]], sono dovute alla sistemazione di [[Zanobi del Rosso]] per conto dei [[Lorena (dinastia)|Lorena]], che lo adibirono a sede dei festeggiamenti estivi della corte. Oggi è sede dal [[1973]] del [[Museo delle Porcellane]].
 
La posizione privilegiata che dominava il retro della collina di Boboli offre ancora oggi dolci vedute panoramiche fino alla [[Torre del Gallo]], con i terreni agricoli coltivati in parte a [[Olea europaea|ulivo]] dove il tempo sembra essersi fermato.
 
Sotto il Casino del Cavaliere esiste un grande deposito d'acqua detto ''delle trote'', dal quale partono le tubature per l'irrigazione di tutto il giardino.
 
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Image:Boboli, rampa per il giardino del cavaliere.JPG|La doppia rampa a tenaglia
Image:Boboli, giardino del cavaliere 03.JPG|Veduta del giardino
Image:Boboli, giardino del cavaliere, fontana delle scimmie 01.JPG|Fontana delle scimmie
Image:Boboli, giardino del cavaliere, fontana delle scimmie 02.JPG|Le scimmiette di bronzo
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=== A sinistra del primo asse ===
==== La ''Kaffeehaus'' ====
{{vedi anche|Kaffeehaus del Giardino di Boboli}}
[[File:Boboli, kafeehaus 01.JPG|thumb|200px|La ''Kaffeehaus'']]
[[File:Boboli, prato di ganimede.JPG|thumb|200px|Il prato di Ganimede e il panorama dalla ''Kaffeehaus'']]
Ridiscendendo la collina verso nord-est, all'altezza più o meno della ''statua dell'Abbondanza'', si raggiunge la [[Kaffeehaus del Giardino di Boboli|Kaffeehaus]], un padiglione in stile [[rococò]] coperto da un'esotica cupola finestrata e segnata da terrazze marcapiano opera di [[Zanobi del Rosso]] ([[1776]]), alla cui base, circondata da una scala doppia tenaglia si trova una grotticina.
La costruzione, che oggi ospita un bar in un punto altamente panoramico, rappresenta anche il punto visivo di fuga del ''Viottolone'', il grande viale che rappresenta il secondo asse dell'ampliamento del giardino, che idealmente portava alla [[Villa Medicea di Poggio Imperiale]]. Da qui, proseguendo a nord, si arriva all'ingresso verso il [[Forte Belvedere]], ai piedi dei bastioni difensivi, dal quale si accede anche al [[Giardino Bardini]] ed alla [[Costa San Giorgio]].
 
==== Il prato di Ganimede ====
Davanti alla ''Kaffeehaus'' si trova il prato digradante con al centro la ''Fontana di [[Ganimede (mitologia)|Ganimede]]'', del [[XVII secolo]] (al posto del gruppo marmoreo oggi è presente un calco).
 
==== Il Giardino di Madama ====
Sempre su questo lato si incontra più a sinistra la ''[[Grotticina della Madama]]'' o ''delle Capre'', costruita da Davide Fortini su progetto del Tribolo. Decorata con spugne, stalattiti e una vasca marmorea sormontata da quattro statue di capre che un tempo buttavano acqua. La grotta si trova a un'estremità del cosiddetto ''Giardino di Madama'', con alcune aiuole geometriche fiorite, realizzato attorno al [[1570]] per [[Giovanna d'Austria]]. Il giardino davanti alla grotta, caratterizzato da alcune aiuole bordate da siepi, è detto ''Giardino di Madama''.
 
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Image:Boboli, grotta della madama 01.JPG|La Grotta di Madama, esterno
Image:Boboli, grotta della madama 03.JPG|La Grotta di Madama, interno
Image:Boboli, grotta della madama, soffitto 02.JPG|La Grotta di Madama, soffitto
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==== L'Orto di Giove ====
Poco più in basso segue l<nowiki>'</nowiki>''Orto di Giove'', dalla statua di Giove seduto, di [[Baccio Bandinelli]] ([[1556]]), mentre vicino a questo giardino si trovano le due grandi statue dei ''Prigionieri daci'', sculture antiche del II secolo, già a [[Villa Medici]]; i due barbari sottomessi con le mani legate e le vesti in granito rosso provengono probabilmente dal [[Foro di Traiano]]: sono molto simili a quelli reimpiegati nell'[[Arco di Costantino]]; le due basi con rilievi di ''[[Vittoria (divinità)|Vittorie]], [[Dioscuri]] e barbari vinti'' invece provengono dal [[tempio del Sole (Roma)|tempio del Sole]] sulla [[via Lata]] fatto costruire da [[Aureliano]] o, meno probabilmente, dal vicino ''[[Arcus Novus]]''.
 
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Image:Boboli, Orto di Giove.JPG|L'Orto di Giove, aiuole
Image:Boboli, Giove seduto.JPG|L'Orto di Giove, statua di Giove
Image:Boboli, prigionieri parti 07.JPG|Prigioniero Dace
Image:Boboli, prigionieri parti 02.JPG|Base scolpita
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==== Il livello del palazzo ====
[[File:Bacchino, Boboli.jpg|thumb|right|250px|La ''Fontana del Bacchino'', opera di ]]
Scendendo al livello del palazzo attraverso un viale serpentino usato dalle carrozze, si arriva ad una zona coperta di ghiaia, dove un tempo stazionavano le vetture con cavalli.
 
Vicino all'uscita su [[piazza Pitti]] si trova la ''[[Fontana del Bacchino (Boboli)|Fontana del Bacchino]]'', esemplare dello stile ''grottesco'' tanto in voga nei giardini del periodo tra [[Cinquecento|Cinque]] e [[Seicento]]. È infatti costituita dalla figura dell'obeso [[nano Morgante]], il più popolare dei nani di corte di [[Cosimo I]], ritratto da [[Valerio Cioli]] nudo e a cavalcioni di una tartaruga ([[1560]]). La statua è oggi sostituita da una copia (la foto ritrae la copia precedente a quella attuale, che sostituisce l'originale ricoverata nei depositi del giardino).
 
Su questo lato del muro di cinta passa il [[Corridoio Vasariano]], che qui ha l'uscita ''canonica'' del suo percorso di visita museale moderno, e poco più avanti, sempre lungo il bordo si trova la celebre ''Grotta del Buontalenti''
 
==== La Grotta del Buontalenti ====
{{vedi anche|Grotta del Buontalenti}}
La ''Grotta Grande'', o ''del Buontalenti'', è uno degli elementi più pregevoli del parco. La sua costruzione si deve soprattutto a [[Bernardo Buontalenti]], che la creò tra il [[1583]] e il [[1593]] su incarico di [[Francesco I de' Medici]], una delle architetture più bizzarre e sorprendenti di Firenze.
 
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Immagine:Firenze-boboligrotta.jpg||Entrata della Grotta del Buontalenti. A sinistra corre il Corridoio Vasariano
Immagine:Firenze-boboligrotta2.jpg|Interno della Grotta del Buontalenti
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=== A destra del primo asse ===
[[File:Boboli, imbocco della scalinata verso la rampa per il giardino del cavaliere.JPG|thumb|250px|Imbocco della scalinata verso la doppia rampa]]
 
Di nuovo in alto, dal giardino del Cavaliere, se discendendo si prende invece verso sud, prima di giungere al ''Prato dell'Uccellare'', punto di imbocco prospettico del secondo asse del giardino (il ''Viottolone''), si incontra una seconda scalinata fiancheggiata da siepi e decorata da due statue di ''Muse'' sedute.
 
Poco si trova il groppo marmoreo della ''Lavacapo'' ([[1595]]-[[1597]]), opera di [[Valerio Cioli]] per [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]].
 
Da qui si accede a un prato che costeggia dall'alto il ''bacino di Nettuno'', dove si trovano alcuni fabbricati che anticamente fungevano da abitazioni per i giardinieri, depositi di attrezzi e di piante durante l'inverno. Qui si trovano anche le ''[[ragnaia|ragnaie]]'', cioè quei fitti boschetti dove venivano tese reti per catturare i piccoli volatili.
 
Nei vialetti ombrosi che occupano lo spazio tra l'anfiteatro e il ''Prato del Pegaso'', cinti da alberi ad alto fusto, si trovano due curiose architetture coperte da cupole e parzialmente interrate: si tratta delle due ghiacciaie di Boboli, antesignane dei frigoriferi. Qui, grazie al ghiaccio che veniva giornalmente trasportato dall'[[Abetone]] e grazie all'ambiente che ricreava le condizioni climatiche delle grotte, venivano conservate le vivande destinate alle cucine granducali.
 
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Image:Boboli, statua 02.JPG|La prima statua di ''Musa'' seduta
Image:Boboli, statua 01.JPG|La seconda statua di ''Musa'' seduta
Image:Ghiacciaie di Boboli 01.JPG|La cupola di una delle due ghiacciaie
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=== Il secondo asse ===
==== Il Prato dell'Uccellare ====
[[File:Boboli, prato dell'uccellare 02.JPG|thumb|250px|Il ''Prato dell'Uccellare'']]
L'imbocco ideale del secondo asse è il cosiddetto ''prato dell'Uccellare'' ("uccellare" significa cacciare i piccoli volatili, infatti venivano così chiamate le radure in una macchia boscosa), situato in posizione rialzata e attraversato dal ''Viottolone'' (anche se verso nord, oltre il prato dell'Uccellare verso l'anfiteatro, questo viale diventa un saliscendi minore).
 
Questo ampio prato è circondato da [[lecci]] e [[cipressi]] secolari e segna il confine con la parte occidentale del giardino. Al centro è decorato da una colonna spezzata, mentre su un lato vi si trova una delle poche opere contemporanee del giardino: una monumentale testa bronzea di [[Igor Mitoraj]], rimasta nel giardino dopo la mostra sull'artista polacco del [[2002]]. Da qui si gode un ottimo panorama sul quartiere di [[Oltrarno]], oltre la [[Palazzina della Meridiana]].
 
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Image:Boboli, prato dell'uccellare 01.JPG|Veduta del prato con l'opera di Mitoraj
Image:Boboli, prato dell'uccellare 03.JPG|Il panorama
Image:Boboli, prato di pegaso.JPG|Il Prato di Pegaso
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==== Il Prato del Pegaso ====
Al di sotto del Prato dell'Uccellare, attraversato da sentieri a zig-zag, si distende il cosiddetto Prato del Pegaso, un declivio collinare che riporta al livello del palazzo, in particolare davanti al piazzale coperto a ghiaia della [[palazzina della Meridiana]].
 
Questa zona deve il suo nome alla scultura marmorea di ''Pegaso'', opera di [[Aristodemo Costoli]] del [[1865]], usata come simbolo dalla Regione Toscana. Vi si trovano altre statue ed una grande vasca di [[granito]] grigio. I grandi alberi che vi si ergono isolati e asimmetrici ricordano il gusto del [[giardino all'inglese]].
 
==== Il Viottolone ====
[[File:Boboli, il viottolone 03.JPG|thumb|200px|Il Viottolone]]
Il ''Viottolone'' è un ampio viale in ripida discesa, affiancato da due filari di [[cipressi]] piantati nel [[1637]] e decorato da numerose statue, che segna l'asse secondario (quello sei-settecentesco in direzione sud-ovest) del giardino. Le statue, poste simmetricamente nei pressi degli incroci con i tre viali trasversali, sono sia antiche (romane), sia di fattura moderna, prevalentemente settecentesca.
 
La zona a sinistra del viottolone, già un tempo occupata dal labirinto, ha oggi il viale serpentino per il rondò delle carrozze. In questa zona resta la vasca centrale del labirinto, oggi circondata da un'aiuola ellittica. La parte di destra era invece dedicata alla caccia e vi si trova anche l'orto murato. Ai due fianchi del viottolone corrono due gallerie rettilinee suggestivamente circondate dalla vegetazione.
 
L'imbocco del ''Viottolone'' dal Prato dell'Uccellare è segnato da due statue dette ''dei Tirannicidi greci'', davanti a una scenografia di [[cipresso|cipressi]] e siepi di [[alloro]]. Queste due statue hanno solo i torsi antichi, ed è particolarmente pregevole quello di sinistra, copia dell' ''[[Aristigitone]]'' del gruppo bronzeo del [[447 a.C.]] degli scultori ateniesi [[Kritios]] e [[Nesiotes]] (quello di destra è in restauro).
 
Il Viottolone è quindi tagliato da tre viali laterali che creano sei scomparti del giardino.
 
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Image:Boboli, inizio del viottolone, tirannicida (copia romana da un originale greco del V secolo ac.).JPG|Il ''Tirannicida''
Image:Boboli, passaggio coperto.JPG|Una delle gallerie coperte a fianco del Viottolone
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==== Il primo viale trasversale ====
[[File:Skulpturen Boboligarten Florenz.jpg|thumb|280px|Il primo viale trasversale, con passaggio coperto]]
Il primo viale trasversale è costituito da un pergolato di [[leccio|lecci]] che formano due gallerie con sedili bassi in pietra sui lati.
 
Prima di giungere all'incrocio principale un vialetto è segnalato da due statue; in prospettiva sulla sinistra si nota una vasca circondata da un'aiuola ellittica, che era il centro di uno dei labirinti di questa parte del giardino.
 
Nel punto di incontro con il Viottolone sono state poste quattro statue su ciascun cantone, tutte opera di [[Giovanni Caccini]]: la ''Prudenza'', 'Esculapio e Ippolito morente (da [[Policleto]]), l<nowiki>'</nowiki>''Autunno'' e l<nowiki>'</nowiki>''Higea''.
 
In fondo, sulla destra si trova la ''Fontana dell'Oceano'', omonima di quella più famosa al centro dell'Isolotto di Boboli, opera del Giambologna. Questa fontana più piccola raffigura un giovane ai cui piedi sta un delfino che versa acqua.
 
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Image:Boboli, primo incrocio del viottolone, giovanni caccini, ermete con dioniso bambino.JPG|''Esculapio (Dio della medicina) con Ippolito morente''
Image:Boboli, primo incrocio del viottolone, giovanni caccini, estate 01.JPG|''Higea''
Image:Boboli, primo incrocio del viottolone, giovanni caccini, prudenza.JPG|''Prudenza''
Image:Boboli, primo incrocio del viottolone, giovanni caccini, autunno.JPG|''Autunno''
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==== Il secondo viale trasversale ====
[[File:Boboli, giambologna, busto di giove olimpico, 1560 circa 01.JPG|thumb|200px|Giambologna (attr.), ''Busto di Giove Olimpico'', 1560 circa]]
Il secondo viale trasversale si taglia sul Viottolone a un incrocio con tre statue romane, un ''Senatore'', un ''Bacco'' e un ''Filosofo calvo'', mentre una quarta statua con ''Andromeda'' è settecentesca.
 
In fondo al ramo del viale trasversale sinistro, presso le [[mura di Firenze|mura cittadine]], domina la veduta prospettica il busto colossale di ''Giove olimpico'', attribuito al [[Giambologna]] ([[1560]] circa), su una base in [[Arenaria (roccia)|arenaria]]. Accanto alla statua si trova anche la curiosa ''fontana dei Mostaccini'' di [[Romolo del Tadda]] ([[1619]]-[[1621]]), costituita da una serie di piccole vasche su vari gradoni collegate da canaletti e con mascheroni che versano l'acqua da un livello a quello inferiore. Oltre alla valenza estetica questa fontana aveva anche una funzione pratica: le piccole vasche dovevano attirare i piccoli volatili che venivano poi catturati con le ''ragne'', reti appese tra i rami del vicino boschetto (detto appunto ''[[ragnaia]] della Pace'').
 
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Image:Boboli, secondo incrocio del viottolone, senatore (roman age statue).JPG|''Senatore''
Image:Boboli, secondo incrocio del viottolone, filosofo calvo (roman age statue).JPG|''Filosofo calvo''
Image:Boboli, secondo incrocio del viottolone, bacchus (roman age statue).JPG|''Bacco''
Image:Boboli, secondo incrocio del viottolone, andromeda (XVIII century statue).JPG|''Andromeda''
Image:Boboli, fontana dei Mostaccini 01.JPG|La fontana dei Mostaccini
Image:Boboli, fontana dei Mostaccini 02.JPG|La fontana dei Mostaccini, mascherone
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==== Il terzo viale trasversale ====
[[File:Boboli, terzo incrocio del viottolone, Orazio Mochi e Romolo del Tadda, i giocatori del saccomazzone (1780) 03.JPG|thumb|200px|''I giocatori del saccomazzone'' (dettaglio)]]
Il terzo viale trasversale è quello più a sud-ovest e dall'incrocio con il Viottolone vi partono numerosi percorsi complicatamene intrecciati che conducono al segmento finale del giardino. All'incrocio tra i viali le siepi di bosso disegnano quattro esedre nelle quali sono collocate altrettante statue: ''Esculapio'', ''Andromeda'', ''Ninfa'' e la ''Modestia''.
 
A queste vanno aggiunti i vicini gruppi dei ''giocatori'', di fattura settecentesca secondo il gusto per i temi campagnoli e popolani: i ''Giocatori alla pentolaccia'' di [[Giovan Battista Capezzuoli]] e i ''Giocatori del saccomazzone'' ([[1780]]) di [[Orazio Mochi]] su disegni di [[Romolo del Tadda]] (il "saccomazzone" era un gioco dove due giocatori bendati, sempre tenendo tenere una mano su una roccia, cercavano di scacciare l'avversario colpendolo con un lungo straccio annodato).
 
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Image:Boboli, terzo incrocio del viottolone, Orazio Mochi e Romolo del Tadda, i giocatori del saccomazzone (1780) 02.JPG|I ''Giocatori del saccomazzone''
Image:Boboli, terzo incrocio del viottolone, giovan battista capezzuoli, i giocatori della pentolaccia.JPG|I ''Giocatori della pentolaccia''
Image:Boboli, terzo incrocio del viottolone, andromeda.JPG|''Andromeda''
Image:Boboli, terzo incrocio del viottolone, esculapio.JPG|''Esculapio''
Image:Boboli, terzo incrocio del viottolone, modestia.JPG|''La Modestia''
Image:Boboli, terzo incrocio del viottolone, ninfa.JPG|''Ninfa''
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==== L'Isolotto ====
[[File:Boboli, isolotto 10 cancello.JPG|thumb|250px|Il canello dell'Isolotto]]
[[File:Boboli, isolotto, andromeda 03.JPG|thumb|250px|Andromeda e la Fontana dell'Oceano]]
Al termine del viottolone l'arredo botanico cambia repentinamente, scompaiono i cipressi e le siepi e si arriva alle morbide forme della ''Vasca dell'Isola'', chiamata anche ''Isolotto'' e ideata da [[alfonso Parigi il giovane|Alfonso]] e [[Giulio Parigi]] dal [[1618]].
 
Il piazzale è circondato da siepi di leccio alte circa 12 metri, che fanno da quinta alle numerose statue di pietra e marmo che raffigurano vari soggetti: mitologici, storici, campestri, popolani.
 
Al centro del piazzale fa da protagonista la grande vasca circolare, con l'isoal al centro collegata alla terraferma da due passerelle. I grandi cancelli delle passerelle sono sostenuti da due [[colonne]], su ciascuna delle quali si trova la statua di un capricorno, animale simbolo del potere del Granducato. Ai lati delle colonne sono presenti delle fantasiose fontane a forma di "arpie" maschili, che versano l'acqua in vasche a forma di conchiglia, con un complessa decorazione grottesca di esseri marini.
 
Sull'asse perpendicolare al Viottolone si trovano quattro fontane a livello della balaustra esterna, due per lato: le ''fontane delle Arpie'' e quelle ''dei Putti'', decorate da delfini intrecciati, animali marini, mascheroni fantastici e statue a tutto tondo sulla sommità. Vicino a queste fontane, dall'acqua della vasca emergono alcuni gruppi marmorei della scuola del [[Giambologna]] ([[1637]]) di notevole suggestione: il ''[[Perseo (mitologia)|Perseo]] a cavallo'' (a sud-est) e ''[[Andromeda (mitologia)|Andromeda]] con le caviglie incatenate nella roccia'' (a nord-ovest); in particolare il ''Perseo'' è collocato come se stessa saltando fuori dall'acqua, un effetto che veniva sottolineato dagli zampilli d'acqua.
 
Nel mezzo del bacino l'isola è circondata da una ringhiera in pietra, nelle cavità della quale sono alloggiati gli orci di terracotta che nei mesi estivi contengono la collezione di [[agrumi]] ed altre piante decorative; agrumi si trovano allineati anche sulle passerelle.
 
Il centro dell'isola è decorato dalla ''[[Fontana dell'Oceano]]'' del [[Giambologna]], composta da una basamento con bassorilievi (''Il ratto di Europa'', il ''Trionfo di Nettuno'' e ''Il bagno di Diana'') che sorregge una vascone circolare in [[granito]] dell'[[Isola d'Elba]], sopra il quale si innalza il gruppo scultoreo del ''Nettuno'', circondato da divinità fluviali sdraiate. Esse rappresentano il ''[[Nilo]]'', il ''[[Gange]]'' e l<nowiki>'</nowiki>''[[Eufrate]]'', che versano simbolicamente le loro acque nella vasca grande, rappresentante l'Oceano. La fontana dell'Oceano è più antica rispetto a questa parte del giardino e un tempo si trovava al centro dell'Anfiteatro di Boboli: fu scolpita per [[Francesco I de' Medici|Francesco I]] nel [[1576]] ed ha fatto da prototipo per tutte le sculture di questo soggetto; l'originale dell''<nowiki>'</nowiki>Oceano'' oggi si trova al [[Bargello]] e qui è sostituito da una copia.
 
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Image:Boboli, isolotto, perseo 01.JPG|Perseo
Image:Boboli, isolotto, fontane dei putti 05.JPG|Una delle fontane dei Putti
Image:Boboli, isolotto, fontana del tritone presso il cancello 14.JPG|Una delle fontane delle "Arpie" (nord)
Image:Boboli, isolotto, fontana del tritone presso il cancello 05.JPG|Dettaglio di una delle fontane delle "Arpie" (sud)
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==== L'Emiciclo o Prato delle Colonne ====
[[File:Boboli, emiciclo 04.JPG|thumb|250px|L'emicilo o prato delle Colonne]]
Sull'asse del Viottolone, separato dall'Isolotto da due boschetti simmetrici segnati da un ingresso neaclassico con piccoli obelischi, si trova il grande spiazzo semicircolare dell' ''Emiciclo'' o ''Prato delle Colonne'', per via delle due colonne in [[granito]] rosso egiziano che sorreggono altrettanti vasi in marmo bianco, un tempo appartenuti a [[Lord Cower]].
 
L'Emiciclo è circondato sul lato curvo da una serie di [[platani]] intervallati regolarmente da dodici nicchie verdi con statue (soprattutto busti del XVII secolo). Il lato rettilineo invece è composto da un'alta siepe di [[bosso]] con nicchie di verzura contenenti quattro antichi busti colossali: ''Giove Serapide, Giove'', una ''divinità maschile'' non chiarita e ''Claudio Imperatore''. Notevole è anche la statua di ''Vulcano'' di [[Chiarissimo Fancelli]].
 
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Image:Boboli, emicilo, colonna.JPG|Una delle colonne sullo sfondo dei platani
Image:Boboli, emiciclo statua di vulcano 01.JPG|Statua di ''Vulcano''
Image:Boboli, emicilo, busto colossale (roman age) 04 giove serapide.JPG|Busto colossale di ''Giove Serapide''
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==== Verso Porta Romana ====
[[File:Boboli, tre figure grottesche di Romolo del Tadda.JPG|thumb|250px|Tre figure grottesche di Romolo del Tadda]]
La punta estrema del giardino, dietro l'emiciclo, è occupata da un rondò con siepi geometriche, dove sono collocate numerose statue in pietra come le tre figure grottesche di [[Romolo del Tadda]], raffiguarnti ''Venere'', ''Amore'' e la personificazione dell''<nowiki>'</nowiki>Architettura''. Interessante è anche la fontana della Botticella, costituita dalla statua di un contadino che vuota un barile (di [[Giovanni Fancelli]], [[1560]]) in una vasca realizzata con un sarcofago romano. Simile è anche l' ''Uomo che vanga'' di [[Valerio Cioli]] e di [[Giovanni Simone Cioli]].
 
Davanti all'ingresso di Porta Romana si trova un notevole ''Perseo'' di [[Vincenzo Danti]], già alla [[villa medicea di Pratolino]], circondato da un'esedra in bosso dove si trova anche un sarcofago romano con le ''fatiche di Ercole''.
 
=== Il fianco destro ===
Risalendo sul lato che costeggia [[via Romana]], si incontrano alcune statue come l<nowiki>'</nowiki>''Uomo che scarica il secchio in un tino'' di [[Valerio Cioli]] e di [[Giovanni Simone Cioli]], fino a raggiungere la grande limonaia.
 
==== La limonaia ====
[[File:Boboli, la limonaia 02.JPG|thumb|left|250px|La Limonaia]]
I Medici furono tra i primi a diffondere la moda degli agrumi nei loro giardini. Gli agrumi sono delle piante che non crescono normalmente in Toscana per via degli inverni troppo rigidi, quindi erano considerate di fatto alla stragua di piante esotiche. Il loro grande valore ornamentale spinse a un collezionismo di queste piante, che durante l'inverno dovevano trovare rifugio al coperto, in edifici appositi chiamati appunto ''[[limonaia|limonaie]]''. Per rendere possibile questi "''traslochi''" i limoni non dovevano essere piantati in terra, ma in grandi vasi di terracotta chiamati "conche", realizzati artigianalmente e che sono di per sé un pregevole ornamento. Le limonaie dovevano avere un microclima mite ma asciutto, per cui non di rado il pavimento era sterrato anziché lasticato, per un migliore assorbimento dell'umidità. La limonaia di Boboli si trova a metà strada tra il Palazzo e l'estremità del giardino. Frutto della trasformazione di una precedente fabbrica di mosaici, spugne e statue, fu edificata verso il [[1778]] su progetto di [[Zanobi del Rosso]], nel corso di una generale risistemazione del giardino voluta dal [[Granduca Pietro Leopoldo]]. In questo sito al tempo di [[Cosimo III]] esisteva il ''Serraglio degli Animali'', dove venivano conservati gli animali esotici comprati o ricevuti in regalo da sovrani esteri ([[giraffa|giraffe]] o un [[ippopotamo]] oggi impagliato e conservato al [[Museo di storia naturale sezione di zoologia La Specola|Museo della Specola]]), ma anche animali per le cucine. In precedenza gli agrumi venivano conservati nel cosiddetto ''Stanzonaccio'' di [[Giulio Parigi]] ([[1618]]), ormai però troppo lontano e in dislivello dopo l'ampliamento verso l'emicilo.
 
La facciata della limonaia è costruita dalla ripetizione regolare di quattro campate con quattro finestroni più quattro finestre superiori, separate da [[lesene]]; nella parte superiore è presente un cartiglio con festoni con frutta e un frontone leggermente aggettante; le specchiature intorno alle finestre presentano un intonaco colore "Verde Lorena" usato anche nella Kaffeehaus, però a differenza di quest'ultima il colore della Limonaia è rimasto sempre lo stesso nei secoli (l'unico reastauro del quale si conservi memoria è dell'ottobre [[2004]]). Un lungo cornicione leggermente aggettante sopra i portoni conclude l'elegante facciata. Le sculture sulla facciata rappresentano le ''Muse'', mentre nelle aiuole antistanti si trovano due ''Muse'' e il gruppo della ''Fortuna con cornucopia'', opere romane copiate da sculture ellenistiche, oltre al ''Suonatore di cornamusa'' di [[Giovanni Battista Caccini]].
 
Nel periodo invernale la limonaia è affollata da una grande quanti tà di piante, soprattutto [[agrumi]], alcuni dei quali risalgono all'epoca medicea con [[cultivar]] originali.
 
{{cassetto
|larghezza=100%
|titolo=Elenco di alcune delle specie di agrumi conservate
|testo=
*[[Bergamotto]] di provenienza medio-orientale
*[[Sfusato]], originario della [[Costiera Amalfitana]]
*[[Arancio]] Amaro
*[[Tarocco]] Originario
*Tarocco Normale
*Arancio della Cina
*[[Mirtifilia Ochinensis]]
*[[Citrus Aurantium Virgatum]], dalle tipiche righe, detto anche ''Mutanda di [[Lanzichenecco]]''.
*Arancio Riccio innestato su Arancio Amaro.
*Arancio Amaro Salicifolia
*[[Limone]] Cedrato
*Arancio Riccio
*[[Microcitrus Australis]], con piccolissimi agrumi
*[[Pompelmo]]
*Arancio di [[Haiti]] (del Settecento)
*[[Pummelo]], antenato del [[pompelmo]] (del Settecento)
*Arancio Incannellato
*Arancio Forte
*[[Limetta]]
*Limone variegato a sugo rosso
*Peretta piccola
*[[Lime]] (unico frutto verde)
*[[Pompelmo]] a foglia crespa
*[[Satzuma]] ([[mandarino]] di febbraio)
*[[Citrus Istrix]] con aletta gigante (foglia su foglia)
*Lima verrucosa mostruosa
*[[Citrus medica|Cedro]] "Mano di Buddha", dall'[[orto botanico di Palermo]]
*[[Citrus Medica Florentina]]
*[[Pompelmo rosa]]
*Limetta rossa di [[Rang Pur]] ([[India]])
*Variegato bianco
*Cedro rugoso
*[[Bergamotto]]
*[[Kunquat]]
*[[Calamondino]] (piccolo arancio con frutto tondeggiante)
*Limetta dolce
*Limone incannellato
*Pianta nuova con fiore di [[Zagara]], dal limone è piccolo e finemente rigato.
*"Bizzarria", pianta con frutti uno diverso dall'altro, non commestibile
}}
|Vittorie=
|Allenatore=
|Aggiornato=
}}
{{Bio
|Nome = Magno
|Cognome = Mocelin
|PostCognomeVirgola = detto '''Magno'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Curitiba
|GiornoMeseNascita = 26 febbraio
|AnnoNascita = 1974
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = ex calciatore
|Nazionalità = brasiliano
|PostNazionalità = , di ruolo [[attaccante]]
}}
==Caratteristiche tecniche==
Giocava come [[centravanti]] o [[centrocampista]] offensivo.<ref name=die>{{Cita web|lingua=pt|url=http://www.marcelodieguez.com.br/?secao=magno|titolo=MAGNO|editore=marcelodieguez.com.br|accesso=29 luglio 2012|urlmorto=sì}}</ref>
 
==Carriera==
==== La zona di Annalena ====
===Club===
[[File:Boboli, Grotta di Adamo ed Eva 01.JPG|thumb|250px|La Grotta di Adamo ed Eva]]
Nato nello Stato del [[Paraná (stato)|Paraná]], Magno crebbe calcisticamente nel settore giovanile del Flamengo.<ref name=die /> Esordì in prima squadra nel [[1993]], arrivando a disputare 10 incontri nel [[Campeonato Brasileiro Série A 1993|campionato nazionale]]; la stagione successiva trovò maggior spazio, e segnò 6 reti in 21 presenze. Nei suoi anni al Flamengo fu sempre considerato una riserva e nel [[1995]], con la composizione del terzetto d'attacco [[Romário]]-[[Edmundo]]-[[Sávio]], Magno fu ceduto in prestito al Grêmio.<ref name=die /> Con il club di [[Porto Alegre]] vinse un campionato statale e, dopo aver ottenuto la vittoria in [[Coppa Libertadores 1995|Coppa Libertadores]], partecipò alla [[Coppa Intercontinentale 1995]]: Magno scese in campo subentrando a [[Jardel]], e segnò durante i [[tiri di rigore]], ma la sua squadra perse il titolo, che andò all'{{Calcio Ajax|N}}. Nel [[1996]] tornò al Flamengo, con cui giocò 5 partite, con 1 gol, nel campionato statale,<ref name=die /> ma fu poi ceduto a titolo definitivo al Groningen, squadra della [[Eredivisie|massima serie olandese]]. Alla sua [[Eredivisie 1996-1997|prima stagione]] nel calcio [[Europa|europeo]] Magno giocò 28 partite, e realizzò 10 reti. Alla [[Eredivisie 1997-1998|seconda]] il suo club retrocesse, e Magno fu ceduto all'Alavés, in [[Spagna]]. Durante la [[Primera División 1998-1999 (Spagna)|Primera División 1998-1999]] giocò 29 gare, la maggior parte delle quali da subentrato. Nella stagione 2000-2001 Magno arrivò, con il suo club, fino alla finale di [[Coppa UEFA 2000-2001|Coppa UEFA]]: durante la competizione segnò anche due reti, e scese in campo nella finale contro il [[Liverpool Football Club|Liverpool]], venendo espulso al 99º minuto. Dopo la retrocessione dell'Alavés in seconda divisione al termine del [[Primera División 2003-2004 (Spagna)|campionato 2003-2004]], Magno tornò nei [[Paesi Bassi]], giocando una stagione con il De Graafschap; ancora una volta la sua squadra [[Eredivisie 2004-2005|passò dalla prima]] alla seconda divisione. Nel 2005 il giocatore brasiliano firmò un contratto con l'Omonia, squadra di [[Nicosia]], e prese parte a tre edizioni del [[Divisione A (Cipro)|massimo campionato]] [[Cipro|cipriota]]. Con l'Omonia ottenne, peraltro, 8 presenze e una rete in [[Coppa UEFA 2006-2007]]. Nel [[2008]] passò all'AEK di [[Larnaca]], con cui disputò la sua ultima stagione da professionista.
Proseguendo lungo il vialetto parallelo a via Romana si arriva all'ingresso su questa stessa via detto ''di Annalena'' (dal nome dell'antico [[convento di Annalena]] che qui si trovava), con un cancello vigilato da due leoni assopiti in pietra.
 
La prospettiva di questo ingresso è abbelita dalla [[Grotta di Adamo ed Eva]] ([[1817]]), costruita come una piccola esedra preceduta da due colonne che sostengono un architrave. L'interno è decorato da concrezioni spugnose e mosaici in ciottoli policromi, mentre il nome deriva dal gruppo scultoreo di ''Adamo ed Eva'' di [[Michelangelo Naccherino]] ([[1616]] circa).
 
Sempre sullo stesso lato di via Romana, risalendo verso Palazzo Pitti, si incontra la Palazzina di Annalena, una piccola costruzione in stile neoclassico dell'architetto [[Giuseppe Cacialli|Cacialli]].
 
==== La Palazzina della Meridiana ====
[[File:Palazzina della meridiana 02.JPG|thumb|250px|La Palazzina della Meridiana]]
la [[Palazzina della Meridiana]], opera in stile neoclassico iniziata da [[Gaspare Maria Paoletti]] sotto il [[Granduca Pietro Leopoldo]] nel [[1778]] e terminata da [[Pasquale Poccianti]] nel [[1822]]-[[1840]], prende il nome dalla [[meridiana]] che la attraversava all'interno.
 
Vi si accede da Palazzo Pitti e conserva gli afferschi con ''Episodi dei [[Promessi Sposi]]'' del pittore ottocentesco [[Nicola Cianfanelli]]. Attualmente ospita la [[Galleria del Costume]], ma alcuni anni fa ha ospitato anche la [[Collezione Contini-Bonacossi]].
 
==== Il giardino del Conte ====
Adiacente alla Palazzina della Meridiana c'è il cosiddetto ''Giardino del Conte'', chiuso da una cancellata e schermato da una siepe di [[leccio]] e d'[[alloro]].
 
Da qui si vede bene anche l'ex osservatorio del [[Museo della Specola]].
 
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Image:Boboli, orto murato.JPG|Il giardino murato ''del Conte''
Image:Boboli, la specola vista dal giardino del conte.JPG|La Tribuna di Galileo vista dal giardino
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== Voci correlate ==
*[[Musei di Firenze]]
*[[Giardini di Firenze]]
 
== Note Palmarès==
===Club===
<references/>
====Competizioni nazionali====
*{{Calciopalm|Campionato Gaúcho|1}}
:Grêmio: 1995
 
*{{calciopalm|Campionato Carioca|1}}
== Bibliografia ==
:Flamengo: 1996
*''Giardini di Toscana'', a cura della Regione Toscana, Edifir, Firenze 2001.
*''Guida d'Italia, Firenze e provincia'' ("Guida Rossa"), Edizioni Touring Club Italiano, Milano 2007.
*''Musei e gallerie di Firenze e del suo territorio'', Apt, Firenze 1999.
*Luciano Artusi, ''Tante le acque che scorrevano a Firenze, itinerario tra i giochi d'acqua delle decorative fontane fiorentine'', Semper, Firenze 2005.
{{bf}}
 
*{{Calciopalm|Supercoppa di Cipro|1}}
== Altri progetti ==
:Omonia: [[Supercoppa di Cipro 2005|2005]]
{{interprogetto|commons=category:Boboli Gardens}}
 
====Competizioni internazionali====
== Collegamenti esterni ==
*{{calciopalm|Coppa Libertadores|1}}
*[http://www.polomuseale.firenze.it/musei/boboli/ Sito ufficiale]
:Grêmio: [[Coppa Libertadores 1995|1995]]
*[http://www.firenzemusei.it/boboli/ Giardino di Boboli su Firenze Musei]
*[http://www.giardinaggio.it/unagitaa/boboli/boboli.asp Boboli su Giardinaggio.it]
*[http://www.30fps.com/boboli/html/25pittiPCIt.html Tour virtuale del Giardino di Boboli] (in quicktime)
 
==Note==
{{Portale|Firenze}}
<references />
 
==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Giardini di Firenze|Boboli]]
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.bdfa.com.ar/jugadores-MOCELINA-MAGNO-28649.html|Statistiche su BDFA.com.ar|lingua=es}}
*{{cita web|http://www.mamvs.narod.ru/BRAZIL/m/ma1/Magno_Mocelin.htm|Statistiche su Mamvs.narod.ru|lingua=en, ru}}
 
{{portale|biografie|calcio}}
[[de:Boboli-Garten]]
[[en:Boboli Gardens]]
[[es:Jardín de Bóboli]]
[[eu:Boboli lorategia]]
[[fr:Jardin de Boboli]]
[[he:גני בובולי]]
[[ka:ბობოლის ბაღები]]
[[nl:Boboli-tuinen]]
[[ru:Сады Боболи]]
[[tr:Boboli Bahçeleri]]
[[zh:波波里花园]]