Carlo Pellion di Persano e Magno Mocelin: differenze tra le pagine

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biografia
 
 
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{{Sportivo
{{Tmp|Infobox militare}}
|Nome= Magno Mocelin
{{F|militari italiani|giugno 2016}}
|Immagine=
{{Citazione|Navi di legno comandate da una testa di ferro hanno sconfitto navi di ferro comandate da una testa di legno.|Frase attribuita a [[Wilhelm von Tegetthoff]]}}
|Didascalia=
{{Carica pubblica
|Sesso=M
|nome = Carlo Pellion di Persano
|PaeseNascita=
|immagine = Admiral Persano.jpg
|CodiceNazione= {{BRA 1968-1992}}
|carica = [[Ministri della Marina del Regno d'Italia|Ministro della Marina]]
|Disciplina= Calcio
|mandatoinizio = 3 marzo [[1862]]
|Ruolo= [[Attaccante]]
|mandatofine = 7 dicembre [[1862]]
|TermineCarriera= 2009
|presidente = [[Urbano Rattazzi]]
|Squadra=
|predecessore = [[Luigi Federico Menabrea|Federico Luigi, Conte Menabrea]]
|SquadreGiovanili=
|successore = [[Giovanni Ricci (politico)|Giovanni Ricci]]
{{Carriera sportivo
|professione = ammiraglio
|199?-1993 |{{Calcio Flamengo|G}} |
|carica2= [[Senato del Regno d'Italia|Senatore del Regno d'Italia]]
}}
|mandatoinizio2=
|Squadre=
|mandatofine2=
{{Carriera sportivo
|legislatura2= {{NumLegRegno|S|VIII}}
|1993-1995 |{{Calcio Flamengo|G}} |31 (6)
|gruppo parlamentare2=
|1995 |→ {{Calcio Gremio|G}} |13 (0)
|coalizione2=
|1996 |{{Calcio Flamengo|G}} |0 (0)
|circoscrizione2=
|1996-1998 |{{Calcio Groningen|G}} |47 (19)
|collegio2=
|1998-2004 |{{Calcio Alaves|G}} |181 (22)
|tipo nomina2=
|2004-2005 |{{Calcio De Graafschap|G}} |22 (4)
|incarichi2=
|2005-2008 |{{Calcio Omonia|G}} |74 (18)
|sito2= http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/e56bbbe8d7e9c734c125703d002f2a0c/a37af3976f5c77b34125646f005e5e22?OpenDocument
|2008-2009 |{{Calcio AEK Larnaca|G}} |25 (1)
|carica3= [[Camera dei deputati del Regno di Sardegna|Deputato del Regno di Sardegna]]
}}
|mandatoinizio3=
|Vittorie=
|mandatofine3=
|Allenatore=
|legislatura3= {{NumLegRegno|D|VII}}
|Aggiornato=
|gruppo parlamentare3=
|coalizione3=
|circoscrizione3=
|collegio3= [[La Spezia|Spezia]]
|tipo nomina3=
|incarichi3=
}}
{{Bio
|TitoloNome = Il conteMagno
|NomeCognome = CarloMocelin
|PostCognomeVirgola = detto '''Magno'''
|Cognome = Pellion di Persano
|Sesso = M
|LuogoNascita = VercelliCuritiba
|GiornoMeseNascita = 1126 marzofebbraio
|AnnoNascita = 18061974
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 28 luglio
|AnnoMorte = 1883
|Attività = ex calciatore
|Epoca = 1800
|Nazionalità = brasiliano
|Attività = ammiraglio
|PostNazionalità = , di ruolo [[attaccante]]
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , comandante della flotta italiana nella [[battaglia di Lissa (1866)|battaglia di Lissa]]
}}
==Caratteristiche tecniche==
Giocava come [[centravanti]] o [[centrocampista]] offensivo.<ref name=die>{{Cita web|lingua=pt|url=http://www.marcelodieguez.com.br/?secao=magno|titolo=MAGNO|editore=marcelodieguez.com.br|accesso=29 luglio 2012|urlmorto=sì}}</ref>
 
==BiografiaCarriera==
===Club===
Figlio del conte Luigi Amedeo Pellion di Persano e di Maria Cristina dei conti de Rege di [[Gifflenga]]; rimasto orfano entrò giovanissimo nella [[Marina del Regno di Sardegna|marina sarda]] dove, come era consuetudine del tempo, {{Citazione necessaria|grazie ai propri titoli nobiliari fece una rapida carriera}}. Dopo aver frequentato la scuola di Marina a [[Genova]], ebbe il suo primo imbarco come guardiamarina nel 1822 sulla fregata ''Cristina''<ref>{{Cita libro|autore=Angelo Iachino|titolo=La campagna navale di Lissa 1866|anno=1966|editore=Il Saggiatore|città=Milano|p=43|pp=|ISBN=}}</ref>. Nel 1825, agli ordini del comandante [[Francesco Sivori]], partecipò ad una incursione nel porto di [[Tripoli]] per risolvere una disputa fra il re e il Bey di quella località; in quella circostanza il diciannovenne Persano ebbe il comando di una delle dieci imbarcazioni che il 25 settembre attaccarono di sorpresa un brigantino e due golette che costituivano il grosso della flotta del Bey; tre imbarcazioni sarde dovettero ritirarsi a causa del fuoco nemico ma le altre riuscirono a incendiare un brigantino e una goletta; lo storico [[Carlo Randaccio]] (spesso ostile al Persano), nel suo ''Storia delle Marine Militari italiane'' (vol I, Roma, 1886), afferma che il Persano fu uno dei primi a salire a bordo del brigantino nemico dando prova così di grande ardimento. Promosso tenente di vascello, fu inviato a Londra per sorvegliare la costruzione della fregata ''[[Ichnusa (avviso)|Ichnusa]]'' della Marina sarda. In quel periodo si sposò con la signorina Fanny Bacon. Promosso capitano di corvetta nel 1841, gli fu assegnato il comando del brigantino ''[[Eridano (brigantino)|Eridano]]'' da 450 tonnellate e 12 cannoni, con il quale svolse la prima campagna di circumnavigazione del mondo della Marina sarda (settembre 1842-settembre 1845); il Randaccio scrive che quella crociera diede al Persano reputazione di "''ardito, talora imprudente capitano"''. Nel 1848 venne promosso capitano di fregata e divenne comandante del brigantino [[Daino (brigantino)|Daino]] (gemello dell'Eridano); con questa nave partecipò alla campagna navale contro l'Austria della [[Prima guerra d'indipendenza italiana|Prima guerra d'indipendenza]]. La squadra navale piemontese era al comando di [[Giuseppe Albini (ammiraglio)|Giuseppe Albini]]; in questa campagna non ci furono eventi particolarmente rilevanti dal punto di vista navale<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Randaccio|titolo=Marine militari italiane, vol I|anno=1886|editore=Forzani|città=Roma|p=|pp=125-132|ISBN=}}</ref>; l'unico di una certa importanza fu proprio l'attacco che il Persano effettuò di propria iniziativa contro il forte di [[Caorle]] il 13 giugno 1848; in realtà il Persano doveva effettuare solo una esercitazione di tiro al bersaglio ma decise di bombardare il forte austriaco; la risposta delle artiglierie del forte riuscì a colpire la nave una quindicina di volte provocandole anche una via d'acqua; per niente scoraggiato il Persano si ancorò a distanza ravvicinata e per 40 minuti bersagliò con un centinaio di colpi l'avversario prima di allontanarsi<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Randaccio|titolo=Storia delle Marine militari italiane, vol I|anno=1886|editore=Forzano|città=Roma|p=130|pp=|ISBN=}}</ref>. Nel 1849 venne promosso capitano di vascello ed ebbe il comando della fregata ''[[Euridice (corvetta)|Euridice]]'' con la quale partecipò alla breve campagna del 1849 al termine della quale tutte le navi sarde dovettero abbandonare l'Adriatico; proprio in questa circostanza in molte navi ci furono veri e propri moti di sedizione; il Persano fu uno dei pochi a reagire con energia arrivando a minacciare di dare fuoco alla polveriera della sua unità<ref>{{Cita libro|autore=Angelo Iachino|titolo=La campagna navale di Lissa 1866|anno=1966|editore=Saggiatore|città=Milano|p=51|pp=|ISBN=}}</ref>.
Nato nello Stato del [[Paraná (stato)|Paraná]], Magno crebbe calcisticamente nel settore giovanile del Flamengo.<ref name=die /> Esordì in prima squadra nel [[1993]], arrivando a disputare 10 incontri nel [[Campeonato Brasileiro Série A 1993|campionato nazionale]]; la stagione successiva trovò maggior spazio, e segnò 6 reti in 21 presenze. Nei suoi anni al Flamengo fu sempre considerato una riserva e nel [[1995]], con la composizione del terzetto d'attacco [[Romário]]-[[Edmundo]]-[[Sávio]], Magno fu ceduto in prestito al Grêmio.<ref name=die /> Con il club di [[Porto Alegre]] vinse un campionato statale e, dopo aver ottenuto la vittoria in [[Coppa Libertadores 1995|Coppa Libertadores]], partecipò alla [[Coppa Intercontinentale 1995]]: Magno scese in campo subentrando a [[Jardel]], e segnò durante i [[tiri di rigore]], ma la sua squadra perse il titolo, che andò all'{{Calcio Ajax|N}}. Nel [[1996]] tornò al Flamengo, con cui giocò 5 partite, con 1 gol, nel campionato statale,<ref name=die /> ma fu poi ceduto a titolo definitivo al Groningen, squadra della [[Eredivisie|massima serie olandese]]. Alla sua [[Eredivisie 1996-1997|prima stagione]] nel calcio [[Europa|europeo]] Magno giocò 28 partite, e realizzò 10 reti. Alla [[Eredivisie 1997-1998|seconda]] il suo club retrocesse, e Magno fu ceduto all'Alavés, in [[Spagna]]. Durante la [[Primera División 1998-1999 (Spagna)|Primera División 1998-1999]] giocò 29 gare, la maggior parte delle quali da subentrato. Nella stagione 2000-2001 Magno arrivò, con il suo club, fino alla finale di [[Coppa UEFA 2000-2001|Coppa UEFA]]: durante la competizione segnò anche due reti, e scese in campo nella finale contro il [[Liverpool Football Club|Liverpool]], venendo espulso al 99º minuto. Dopo la retrocessione dell'Alavés in seconda divisione al termine del [[Primera División 2003-2004 (Spagna)|campionato 2003-2004]], Magno tornò nei [[Paesi Bassi]], giocando una stagione con il De Graafschap; ancora una volta la sua squadra [[Eredivisie 2004-2005|passò dalla prima]] alla seconda divisione. Nel 2005 il giocatore brasiliano firmò un contratto con l'Omonia, squadra di [[Nicosia]], e prese parte a tre edizioni del [[Divisione A (Cipro)|massimo campionato]] [[Cipro|cipriota]]. Con l'Omonia ottenne, peraltro, 8 presenze e una rete in [[Coppa UEFA 2006-2007]]. Nel [[2008]] passò all'AEK di [[Larnaca]], con cui disputò la sua ultima stagione da professionista.
 
==Palmarès==
Nel 1850 Persano ebbe l'incarico di dirigere la scuola di Marina di Genova a cui seguì, nel 1851, il comando della più moderna nave sarda, la pirocorvetta a ruote ''[[Governolo (pirofregata)|Governolo]]'' comando che tenne fino al 1853. Nel 1851 ebbe l'incarico di trasportare oggetti all[[Esposizione universale di Londra (1851)|'esposizione universale di Londra]]; com'era sua abitudine Persano risalì una parte del [[Tamigi]] senza pilota esperto cosa che provocò un certo clamore nei giornali inglesi<ref>{{Cita libro|autore=Alberto Lumbroso|titolo=Il carteggio di un vinto|anno=1917|editore=Libreria Ed. Rivista|città=Roma|p=363|pp=|ISBN=}}</ref>. Nel 1853, sempre col ''Governolo''; ebbe l'incarico di trasportare [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], il [[duca di Genova]] e il [[principe di Carignano]] in [[Sardegna]] per una partita di caccia; la mattina del 29 luglio costeggiando l'[[isola di Santa Maria]] della [[Isola della Maddalena|Maddalena]] la nave urtò contro uno scoglio sommerso non indicato dalle mappe nautiche; i reali dovettero sbarcare sul [[Tripoli (pirocorvetta)|''Tripoli'']] mentre il ''Governolo'' andò in riparazione a [[Tolone]]. L'incidente ebbe delle consequenze gravi: Persano fu sbarcato e sottoposto ad un [[Consiglio di guerra]] che lo condannò alla retrocessione del grado per sei mesi; la condanna venne poi annullata dalla [[Cassazione]] che riconobbe le inesattezze dei rilievi idrografici; il Persano cadde comunque in disgrazia e rimase senza comando fino al 1859<ref>{{Cita libro|autore=Angelo Iachino|titolo=La campagna navale di Lissa 1866|anno=1966|editore=Il Saggiatore|città=Milano|p=55|pp=|ISBN=}}</ref>. Il comando della squadra piemontese che partecipo alla [[guerra di Crimea]] fu affidato al comandante Di Negro<ref>{{Cita web|url=http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/ce54593f8f3ffc4bc125785e003c801c/c47e7ec93f056fc84125646f005b3ff6?OpenDocument|titolo=Comandante Di Negro}}</ref>; nel 1859, durante la [[Seconda guerra d'indipendenza italiana|seconda guerra d'ndipendenza]], il comando della squadra venne affidato al capitano di vascello [[Edoardo Tholosano]] mentre al parigrado Persano venne dato solo il comando del ''[[Carlo Alberto (pirofregata)|Carlo Alberto]].''
===Club===
====Competizioni nazionali====
*{{Calciopalm|Campionato Gaúcho|1}}
:Grêmio: 1995
 
*{{calciopalm|Campionato Carioca|1}}
Al termine della breve campagna del 1859, venne promosso contrammiraglio e, successivamente, con grande soddisfazione di [[Massimo d'Azeglio]] e del [[Presidente del Consiglio dei ministri|presidente del Consiglio]] [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour,]] Persano ebbe il comando della squadra sarda durante la campagna del 1860<ref>{{Cita libro|autore=Domenico Guerrini|titolo=Lissa, volume I|anno=1906|editore=Casanova|città=Torino|p=272|pp=|ISBN=}}</ref>. Cavour infatti nel gennaio del 1860, oltre a ricoprire il ruolo di presidente del Consiglio e quello di [[Ministro degli esteri|ministro degli Esteri]], aveva assunto anche l'amministrazione della Marina separandola dal [[Ministero della guerra del Regno d'Italia|ministero della Guerra]]. Al comando di una squadra di sei fregate, Persano alzò per la prima volta la sua insegna di ammiraglio sulla ''[[Maria Adelaide (pirofregata)|Maria Adelaide]] e,'' obbedendo agli ordini del suo governo, accompagnò e favorì la [[spedizione dei Mille]] di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Randaccio|titolo=Storia della Marina militare italiana dal 1860 al 1870|anno=!886|editore=Forzani|città=Roma|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. Fondamentale si rivelò il suo intervento a [[Napoli]] dove dove riuscì a convincera una buona parte degli ufficiali della [[Real Marina del Regno delle Due Sicilie|Marina borbonica]] a defezionare e a giurare fedeltà a re Vittorio Emanuele<ref>{{Cita libro|autore=Angelo Iachino|titolo=La campagna navale di Lissa 1866|anno=1966|editore=Il Saggiatore|città=Milano|p=|pp=57-61|ISBN=}}</ref>.
:Flamengo: 1996
 
*{{Calciopalm|Supercoppa di Cipro|1}}
Nel settembre del 1860 Persano lasciò Napoli e raggiunse [[Senigallia]] dove si trovava l'esercito sardo guidato dal generale [[Enrico Cialdini]]; compito della squadra navale era quello di espugnare [[Ancona]]; il giorno 18 settembre 1860, la divisione di persano, forte delle fregate ''Maria Adelaide'' (ammiraglia), ''Carlo Alberto, [[Vittorio Emanuele (pirofregata)|Vittorio Emanuele]], [[Costituzione (pirofregata)|Costituzione]],'' della corvetta ''Governolo'' e dell'avviso ''[[Malfatano (pirocorvetta)|Malfatano]]'' effettuò un primo bombardamento della piazzaforte difesa dalle truppe pontifice; quel medesimo giorno Le truppe sarde sconfissero quelle pontifice a [[Battaglia di Castelfidardo|Castelfidardo]]. Il 22 settembre venne effettuato un nuovo bombardamento dei forti di Ancona senza ottenere la capitolazione della piazza. Nella notte del 24 settembre lo stesso Persano guidò una incursione con due imbarcazioni con l'obiettivo di impadronirsi del [[Lazzaretto di Ancona|Lazzaretto]] ma l'operazione fallì; l'assedio continuò fino al giorno 28 quando durante un intenso bombardamento la fregata ''Vittorio Emanuele'' comandata da [[Giovan Battista Albini]] fece saltare in aria la batteria della Lanterna, evento che convinse il generale pontificio [[Christophe Louis Léon Juchault de Lamoricière|Lamoricière]] a chiedere allo stesso Persano la resa<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Randaccio|titolo=Storia della Marina militare italiana dal 1860 al 1870,|anno=1886|editore=Forzani|città=Roma|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. Il 28 ottobre 1860 Cavour ordinò alla flotta di portarsi davanti alla piazzaforte di [[Gaeta]] dove si era rifugiato [[Francesco II delle Due Sicilie|Francesco II di Borbone]] con quella parte del suo esercito che gli era rimasta fedele. L'assedio cominciò il 5 novembre 1860 e si concluse con la capitolazione della piazza il 13 febbraio 1861; la squadra navale ebbe una sola occasione di sfidare i cannoni della piazzaforte: il 22 gennaio le navi sarde aprirono il fuoco con tutte le artiglierie e in un'ora scaricarono sulla fortezza circa 4000 colpi; anche alcune navi sarde furono colpite, fra queste, l'ammiraglia ''Maria Adelaide'' che ebbe un morto e 2 feriti<ref>{{Cita libro|autore=Angelo Iachino|titolo=La campagna navale di Lissa 1866|anno=1966|editore=Il Saggiatore|città=Milano|p=|pp=77-79|ISBN=}}</ref>. Sempre per ordine di Cavour Persano si diresse verso [[Messina]] dove la guarnigione borbonica della [[Cittadella di Messina|cittadella]] continuava a resistere; la squadra sarda coadiuvata dalle truppe di terra comandate dal Cialdini cominciò a fare i preparativi per l'attacco. Il 12 marzo 1861 le navi sarde si avvicinariono alla cittadella ma a causa del mare agitato la sola ''Maria Adelaide'' riuscì a cominciare il tiro, quando anche le altre navi riuscirono ad avvicinarsi, la guarnigione decise di arrendersi<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Randaccio|titolo=Storia della Marina militare italiana dal 1860 al 1870|anno=1886|editore=forzani|città=Roma|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
:Omonia: [[Supercoppa di Cipro 2005|2005]]
 
====Competizioni internazionali====
Il 1 aprile 1861 Persano lasciò il comando della squadra e dopo aver ricoperto altri incarichi si dedicò all'attività politica. Nell'arco di poco tempo intanto vennero a mancare Cavour e d'Azeglio che erano stati grandi estimatori dell'ammiraglio. Deputato nelle [[VII legislatura del Regno di Sardegna|legislature VII]] e [[VIII legislatura del Regno d'Italia|VIII]] per il collegio [[La Spezia|della Spezia]], Persano che aveva già partecipato ad alcuni dibattiti su questioni navali alla Camera, nel febbraio del 1862 divenne [[Ministri della Marina del Regno d'Italia|Ministro della Marina]] nel [[Governo Rattazzi I|primo Governo Rattazzi]] carica che ricoprì per circa nove mesi; fu in seguito nominato [[senatore]] l'8 ottobre [[1865]]. Come ministro della Marina fu propugnatore della realizzazione di una serie di navi corazzate che portassero la [[Regia Marina]] italiana a potersi confrontare con la flotta austriaca e le altre marine mediterranee. Il programma però risentì della arretratezza dell'industria cantieristica italiana per le navi di grosso tonnellaggio, tanto che di 12 navi corazzate che parteciparono alla successiva battaglia di Lissa solo una era costruita in Italia, e nessun bacino di carenaggio poteva ospitare le due navi maggiori [[Re d'Italia (pirofregata)|Re d'Italia]] e [[Re di Portogallo (pirofregata)|Re di Portogallo]].
*{{calciopalm|Coppa Libertadores|1}}
 
:Grêmio: [[Coppa Libertadores 1995|1995]]
===La battaglia di Lissa e il processo===
Scoppiata la guerra del [[1866]], ebbe il comando in capo della flotta nell'[[Adriatico]]. La flotta comandata dal Persano subì una grave disfatta nella [[Battaglia di Lissa (1866)|battaglia di Lissa]]. Nonostante ciò, al rientro in Italia, Persano annunciò sfacciatamente di aver sconfitto gli austriaci; per l'evento furono iniziati grandi festeggiamenti che durarono fino alla notizia del reale esito dello scontro.
 
Il Persano fu sottoposto a giudizio davanti al [[Senato]], costituito in [[Alta Corte di Giustizia]] ([[pubblico ministero]] fu [[Diomede Marvasi]]), e venne proclamata la sua colpevole inettitudine, tanto che fu [[Degradazione (provvedimento)|privato del grado]] e delle decorazioni e radiato con disonore dalla [[Regia Marina]]. Al processo, Persano tentò di avvalersi dei privilegi di immunità connessi al suo stato di senatore, ma vi rinunciò dopo la prima seduta, e dopo che il pubblico ministero aveva dichiarato che in stato di guerra l'interesse dello stato era superiore al diritto di immunità.
 
Poiché all'epoca la degradazione comportava anche la perdita della pensione, visse gli ultimi anni di vita in povertà alleviata solo da un sussidio che il re [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]] gli assegnò a titolo personale e in forma riservata.<ref>{{cita libro|cognome=Rocca |nome=Gianni |titolo=Avanti, Savoia!: miti e disfatte che fecero l'Italia, 1848-1866 |anno=1993 |editore=Mondadori |città= |id=ISBN}}</ref>
 
==Onorificenze==
===Onorificenze italiane===
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OMS BAR.svg
|nome_onorificenza=Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia (revocata)
|collegamento_onorificenza=Ordine militare di Savoia
|motivazione=
|luogo=3 ottobre [[1860]]<ref>[http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/0bfb046b74a984aec125711400599c6a/a37af3976f5c77b34125646f005e5e22?OpenDocument Sito web Senato: scheda senatore.]</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Valor_militare_silver_medal_BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'Argento al Valor Militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=CampagneGuerreIndipendenza.png
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza
|motivazione=
|luogo=
}}
 
===Onorificenze straniere===
{{Onorificenze
|immagine=Ordine_dell'Immacolata_Concezione_di_Vila_Viçosa.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dell'Immacolata Concezione di Vila Viçosa (Portogallo)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Immacolata Concezione di Vila Viçosa
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Commandeur ribbon.svg
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=RUS Order św. Anny (baretka).svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di IV Classe dell'Ordine di Sant'Anna (Impero di Russia)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Sant'Anna
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=1859 Francese.png
|nome_onorificenza=Medaille Commémorative de la Campagne d'Italie de 1859 (Impero francese)
|collegamento_onorificenza=Médaille commémorative de la campagne d'Italie (1859)
|motivazione=
|luogo=
}}
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* Alberto Lumbroso. ''Il processo dell'ammiraglio Persano, con una prefazione ed un'appendice di documenti inediti sulla campagna navale di Lissa. (1866)'', Torino, Bocca, 1905.
* C. di Persano, ''Diario privato-politico-militare nella campagna nella campagna navale degli anni 1860 e 1851'', Torino, tip. Arnaldi, quattro voll., 1870-1871.
* Ugo Luzzi. ''L'armata di Persano ad Ancona nel '66'', Milano, Stabilimento Tipografico Boncompagni, 1932.
* Antonello Battaglia. ''Il Risorgimento sul mare. La campagna navale del 1860-1861'', Roma, Nuova Cultura, 2012.
* Carlo [[Carlo Randaccio|Randaccio]], ''Storia delle Marine Militari italiane'' ''dal 1750 al 1860 e della Marina militare italiana dal 1860 al 1870'', 2 voll., Roma, Forzani e C., 1886.
* Angelo Iachino, ''La campagna navale di Lissa 1866,'' Milano, Il Saggiatore, 1966.
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|q|commons=Category:Carlo Pellion di Persano}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Controllo di autorità}}
*{{Collegamenti esterni}}
{{Portale|biografie|guerra|marina|politica}}
*{{cita web|http://www.bdfa.com.ar/jugadores-MOCELINA-MAGNO-28649.html|Statistiche su BDFA.com.ar|lingua=es}}
*{{cita web|http://www.mamvs.narod.ru/BRAZIL/m/ma1/Magno_Mocelin.htm|Statistiche su Mamvs.narod.ru|lingua=en, ru}}
 
{{portale|biografie|calcio}}
[[Categoria:Militari sabaudi]]
[[Categoria:Ufficiali della Regia Marina]]
[[Categoria:Ministri della Marina del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Grandi ufficiali dell'Ordine militare di Savoia revocati]]
[[Categoria:Governo Rattazzi I]]