Herbert A. Rosenfeld e Pronome: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Riga 1:
In [[linguistica]], il '''pronome''' (dal [[lingua latina|latino]] ''pro-nomen'', "al posto del nome") è una [[Parti del discorso|parte variabile del discorso]] che ha le seguenti funzioni:
{{F|medici|luglio 2016|}}
* sostituire una parte del testo precedente;
{{Bio
* sostituire una parte del testo successivo;
|Nome = Herbert Alexander
* riferirsi a un elemento del contesto in cui si svolge il discorso.
|Cognome = Rosenfeld
|Sesso = M
|LuogoNascita = Norimberga
|AnnoNascita = 1910
|LuogoMorte = Londra
|AnnoMorte = 1986
|Attività = psicoanalista
|Nazionalità = britannico
}}
 
Nel caso in cui sostituisce una parte del testo precedente si dà luogo ad un'[[anafora (retorica)|anafora]], nel caso in cui la parte sostituita è presente nel testo successivo si ha una [[catafora (linguistica)|catafora]], mentre nel caso in cui il pronome si riferisce ad un elemento del contesto in cui si svolge il discorso, esso assume funzione [[deissi|deittica]]. Talvolta il pronome è indicato con il termine "sostituente"<ref>Federico Roncoroni, ''Grammatica essenziale della lingua italiana'', Mondadori, 2005, ISBN 978-88-04-54746-4 (pagina 88).</ref>.
== Biografia ==
Herbert Rosenfeld si formò come psicoanalista in Inghilterra dopo esservi emigrato dalla Germania nel 1935. Si era da poco laureato in medicina a Monaco (con una tesi sulle "assenze multiple nell'infanzia") ma, a causa delle leggi razziali, non poteva esercitare. Per poter esercitare in Inghilterra, dovette risuperare l'esame di abilitazione e specializzarsi, cosa che fece con la formazione in psicoterapia alla [[Tavistock Clinic]]. Iniziò a lavorare al Maudsley Hospital, un ospedale psichiatrico dove ebbe l'opportunità di applicare la psicoterapia ad alcuni pazienti psichiatrici con risultati abbastanza incoraggianti quando ancora pochi credevano, che la psicoterapia potesse avere effetti sulle psicosi. Dopo il training alla Tavistock nel 1942 iniziò una seconda analisi con [[Melanie Klein]]. Nell'ambito del training scrisse il caso di Mildred (uno dei primi casi di psicosi trattato con continuità in analisi), supervisionato da [[Sylvia Payne]] e divenne analista nel 1945, (1). Da quel momento in poi ha partecipato attivamente al movimento Kleiniano insieme a figure come [[Wilfred Bion]] e [http://WWW.melanie-klein-trust.org.uk/segal Hanna Segal], [[Paula Heimann]], differenziandosene in parte negli ultimi anni soprattutto dal punto di vista del rapporto con il paziente. È stato fondamentalmente un clinico molto apprezzato per le sue capacità. Tutti i suoi scritti fruiscono di una grande chiarezza espositiva e sono sostenuti dalla descrizione spesso dettagliata di molti casi clinici. Ha svolto numerose supervisioni negli anni tra il 1981 ed il 1985 in Italia, prevalentemente nei centri psicoanalitici di Roma e Milano(2). Tra i suoi contributi più significativi troviamo l'approfondimento clinico del concetto di "confusione"; l'approfondimento teorico e clinico del concetto di identificazione proiettiva e lo sviluppo della teoria del narcisismo onnipotente distruttivo, ripresa poi da André Green(3) ed Otto Kernberg.
Particolarmente importante lo sviluppo del concetto di impasse in psicoanalisi riferito alla presenza di aree "cieche" o non sufficientemente analizzate dell'analista, che contribuirà al superamento della tecnica kleiniana classica ed all'inizio dello sviluppo successivo della psicoanalisi relazionale ed intersoggettiva.
 
Data questa natura, per interpretare un pronome occorre fare riferimento rispettivamente al [[cotesto]] (o contesto linguistico) o al [[contesto (linguistica)|contesto]].
 
Il pronome, come mostra l'etimologia del termine, fa le veci del [[sostantivo|nome]]; può però sostituire anche un'altra parte del discorso o un intero brano della frase. Si vedano gli esempi sottostanti.
<big>'''Teoria e clinica'''</big>
* Ho visto Luigi e ''gli'' ho detto di non preoccuparsi per me. In questo caso, il pronome ''gli'' sostituisce ''Luigi'', che è un nome.
* Ti credevo intelligente, ma non ''lo'' sei. In questo caso, il pronome ''lo'' sostituisce ''intelligente'', che è un aggettivo.
* Invece del mio profumo ho preso il tuo, ''che'' è più gradevole. In questo caso, ''che'' sostituisce ''tuo'', che è un pronome.
* Marta mi ha telefonato e ''questo'' mi ha fatto molto piacere. In questo caso il pronome ''questo'' sostituisce la [[Proposizione (linguistica)|proposizione]] ''Il fatto che Marta mi abbia telefonato''.
 
== Tipi di pronomi ==
'''Gli stati confusionali'''
* [[Pronome personale]]: io, tu, egli, noi, voi, essi...
* [[Pronome relativo]]: che, cui, il quale...
* [[Pronome possessivo]]: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro...
* [[Pronome dimostrativo]]: questo, codesto, quello, stesso, medesimo, tale...
* [[Pronome indefinito]]: alcuno, nessuno, qualcuno...
* [[Pronome interrogativo ed esclamativo|Pronome interrogativo]]: che?, quale?, chi?...
* [[Pronome interrogativo ed esclamativo|Pronome esclamativo]]: che!, quale!, chi!...
* [[Aggettivo qualificativo#L'aggettivo sostantivato e i pronomi qualificativi|Pronome qualificativo]]: buono, grande, rosso, bello...
* [[Numerale|Pronome numerale]]: uno, due, tre, primo, secondo, terzo...
 
Numerosi pronomi [[Pronome possessivo|possessivi]], [[Pronome dimostrativo|dimostrativi]], [[Pronome indefinito|indefiniti]], [[Pronome interrogativo ed esclamativo|interrogativi]], [[Pronome interrogativo ed esclamativo|esclamativi]], [[#Pronomi numerali|numerali]] e [[#Pronomi qualificativi|qualificativi]] hanno forme in comune con quelle degli [[aggettivo|aggettivi]]; in questi casi, per distinguere la funzione, si deve tener presente che gli aggettivi accompagnano il nome, mentre i pronomi lo sostituiscono<ref name=ravera/>. Si vedano gli esempi sottostanti.
Nel 1952 scriverà "Note sulla psicopatologia degli stati confusionali nelle schizofrenie croniche". Gli stati confusionali sono, secondo Rosenfeld, particolari condizioni cliniche relative al passaggio dalla [[posizione schizoparanoide]] a quella [[Posizione depressiva|depressiva.]] Nel momento in cui gli elementi libidici e quelli distruttivi si riavvicinano nel processo di integrazione relativo alla posizione depressiva, si può generare una condizione precaria di confusione tra tali elementi in cui risulta difficile distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo, ed ognuno di questi due aspetti dell'oggetto può sopraffare o "inquinare" l'altro (come negli stati di perversione) più che integrarvisi o rapportarcisi con dei chiari confini. Ciò può comportare inoltre, di conseguenza, una confusione tra parti diverse del corpo (bocca -ano), tra fantasia e realtà o tra paziente ed analista. Se lo stato di confusione è particolarmente intenso si possono riattivare di nuovo i meccanismi di scissione che comportano una diminuzione dell'ansia attraverso la disintegrazione dell'io ma poi, chiaramente, uno stato frammentato dell'io. Se prevalgono invece gli impulsi libidici avviene un graduale processo di riparazione dell'io attraverso una "connessione esatta" dei vari frammenti, evolutiva rispetto allo stato di riavvicinamento forzato confusionale (vedi anche il concetto di oggetto bizzarro di Bion). In linea con questi concetti saranno poi tutti gli approfondimenti sull'identificazione proiettiva e sul narcisismo distruttivo. Il concetto inoltre ben si presta all'approfondimento successivo di Rosenfeld relativo alla partecipazione dell'analista a tale stato confusivo.
: Questi (aggettivo dimostrativo) pennarelli scrivono meglio di ''quelli'' (pronome dimostrativo). ''Quelli'' sostituisce ''quei pennarelli''.
: Mio (aggettivo possessivo) padre è più giovane del ''tuo'' (pronome possessivo). ''Tuo'' sostituisce ''tuo padre''.
 
Nella classificazione dei pronomi, in molti testi non viene citata la categoria dei pronomi qualificativi. Gli [[aggettivo qualificativo|aggettivi qualificativi]], tuttavia, assumono il valore di pronomi qualificativi ogni volta che sostituiscono un nome, che rimane sottinteso<ref name=ravera>G. Ravera Aira, R. Maurizzi, F. Piazzi, ''Grammatica italiana'', Paccagnella editore, 1978 (pagina 204).</ref>:
'''L'identificazione proiettiva'''
:"Quale sciarpa vuoi?" "La ''gialla''". In questa frase, ''gialla'' è un pronome qualificativo, perché sostituisce ''sciarpa gialla''.
:"Io voglio il pennarello grande." "Bene, allora io prendo il ''piccolo''". In questa frase, ''piccolo'' è un pronome qualificativo, perché sostituisce ''pennarello piccolo''.
 
Analogamente al caso precedente, spesso non viene annoverata, tra le categorie di pronomi, quella dei pronomi numerali. Gli [[aggettivo numerale|aggettivi numerali]], tuttavia, assumono il valore di pronomi numerali ogni volta che sostituiscono un nome, che rimane sottinteso<ref name=ravera/>:
Gli studi di Rosenfeld sull' [http://identificazione%20proiettiva identificazione proiettiva] contribuiranno a dare una notevole profondità clinica al concetto che, forse, nemmeno la Klein pensava avrebbe riscosso tanta importanza in psicoanalisi.
:Mio fratello è il più alto dei ''tre''. In questa frase, ''tre'' è un pronome numerale, perché sostituisce ''tre uomini'';
:Il mio banco è il ''secondo'' della fila. In questa frase, ''secondo'' è un pronome numerale, perché sostituisce ''secondo banco'';
 
== Pronomi personali ==
'''Il narcisismo onnipotente distruttivo'''
I [[pronome personale|pronomi personali]] indicano:
* la persona che parla;
* la persona o l'animale a cui si parla;
* la persona, animale o oggetto di cui si parla.
 
In Italiano sono variabili nel numero e, alla terza persona singolare e plurale, anche nel genere. Hanno forme diverse a seconda della funzione che svolgono.
'''Gli stati di impasse in analisi ed il ruolo dell'analista'''
* Hanno una sola forma se svolgono la funzione di soggetto; in questo caso sono detti ''pronomi personali soggetto''.
* Hanno due forme (forte o tonica; debole o atona) se svolgono la funzione di complemento; in questo caso sono detti ''pronomi personali complemento''
 
Si noti che "lei" e "loro" possono essere pronomi personali di cortesia e "noi" è usato come plurale di maestà e di modestia.
'''Cronologia degli scritti più importanti'''
 
Tra i pronomi personali si inseriscono i pronomi riflessivi, che si riferiscono sempre al soggetto e riflettono sul soggetto l'azione espressa dal verbo.
'''1947''' Analisi di uno stato schizofrenico con depersonalizzazione (caso di Mildred. (In "Stati psicotici" 1973).
'''1952''' Note sulla psicopatologia degli stati confusionali nelle schizofrenie croniche. (in "Stati psicotici" 1973).
'''1964''' Sulla psicopatologia del narcisismo: un approccio clinico (In "Stati psicotici" 1973).
'''1968''' Note sulla reazione terapeutica negativa (relazione letta alla British Psycho-Analytical Society)
'''1971''' A clinical approach to the psychoanalytic theory of the life and Death istincts: investigation into the aggressive aspects of narcissism
'''1977''' Note sulla psicopatologia ed il trattamento di alcuni pazienti borderline.
'''1987''' Impasse and interpretation
 
== Pronomi possessivi ==
==Bibliografia==
I [[Pronome possessivo|pronomi possessivi]] indicano di chi è o a chi appartiene il nome di persona, animale o cosa che sostituiscono
Rosenfeld H. (1965) "Psychotic States. A psychoanalytical Approach. Hogart Press and the Institute of Psycho-Analysis, Londra 1965. Traduzione italiana Stati psicotici un approccio psicoanalitico, Armando Armando 1973 Roma
 
== Pronomi dimostrativi ==
Rosenfeld H. (1987) "Impasse and Interpretation" Tavistock Pubblications London 1987 traduzione italiana "Comunicazione ed interpretazione" Bollati Boringhieri 1989 Torino
I [[Pronome dimostrativo|pronomi dimostrativi]] indicano la posizione del nome cui sostituiscono nello spazio e nel tempo, rispetto a chi parla o a chi ascolta
 
== Pronomi indefiniti ==
De Masi F. (a cura di) (1998) "Quaderni del centro milanese di psicoanalisi" nº 2: I seminari italiani di H. Rosenfeld 1998
I [[Aggettivo e pronome indefinito|pronomi indefiniti]] indicano in modo vago, generico e impreciso la quantità, la qualità o l'identità del nome che sostituiscono.
 
== Pronomi relativi ==
==Note==
I [[Pronome relativo|pronomi relativi]] sostituiscono un nome e mettono in relazione tra loro due preposizioni. I principali pronomi relativi sono: che, cui, il quale.
(1) H. Rosenfeld "Impasse and Interpretation" Tavistock Pubblications London 1987
I pronomi relativi doppi (o misti) fondono in un'unica forma due pronomi: un pronome dimostrativo più un pronome relativo, oppure, un pronome indefinito più un pronome relativo. L'esempio più comune è il pronome ''chi'', che significa ''quello che'' o ''quella che''.
 
== Pronomi interrogativi ed esclamativi ==
(2) De Masi F. (a cura di) Quaderni del centro milanese di psicoanalisi nº 2: I seminari italiani di H. Rosenfeld 1998
I [[Pronome interrogativo ed esclamativo|pronomi interrogativi]] servono a introdurre una domanda, diretta o indiretta, sulla quantità, qualità e identità del nome che sostituiscono. I pronomi interrogativi sono quattro: chi, che, quale, quanto.
 
I [[Pronome interrogativo ed esclamativo|pronomi esclamativi]] servono a introdurre un'esclamazione sulla qualità, quantità o identità del nome che sostituiscono. I pronomi esclamativi sono quattro ecorrispondono a quelli interrogativi: chi, che, quale, quanto.
(3) A. Green "Narcisse" Novelle revue de psychanalyse nº 13&nbsp;1976
 
== Pronomi numerali ==
I [[Numerale|pronomi numerali]] precisano la quantità numerica del nome che sostituiscono<ref name=ravera/>.
 
== Pronomi qualificativi ==
Quando ha la funzione di sostituire un nome, che rimane sottinteso, un aggettivo qualificativo diventa pronome qualificativo<ref name=ravera/>, come negli esempi sottostanti:
* La ragazza bionda abita vicino alla stazione, la ''mora'', invece, abita in centro.
* "Quale sciarpa vuoi?" "La ''nuova''".
 
Non si deve confondere l'[[Aggettivo qualificativo#L'aggettivo sostantivato e i pronomi qualificativi|aggettivo qualificativo sostantivato]] con il pronome qualificativo; si vedano gli esempi sottostanti.
* I ''Greci'' sconfissero i ''Troiani''. In questo caso ''Greci'' e ''Troiani'' assumono la funzione e l'autonomia propria del [[sostantivo|nome]] e non ne sostituiscono uno; sono perciò aggettivi sostantivati.
* Il ''Mantovano'' ha un terreno assai fertile. In questo caso ''Mantovano'' assume la funzione e l'autonomia di un nome e non ne sostituisce uno; è perciò un aggettivo sostantivato.
* In tavola ci sono tre piatti; il ''cupo'' è da lavare. In questo caso l'aggettivo ''cupo'' è divenuto pronome, dato che sostituisce il nome ''piatto'', sottinteso; ''cupo'', però, non ha alcuna autonomia di uso, dato che il suo significato è comprensibile solo nel contesto del discorso.
 
== Note ==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Parti del discorso}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|linguistica}}
 
[[Categoria:Parti del discorso]]