Renault Espace I e Genga: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{Auto
|Nome=Genga
|nome= Renault Espace
|Panorama=Genga.jpg
|immagine= Renault Espace front 20080930.jpg
|Didascalia=
|didascalia=
|Bandiera=Genga-Gonfalone.png
|bandiera=FRA
|Voce bandiera=
|costruttore=Renault
|Stemma=Genga-Stemma.png
|tipo= Monovolume
|Voce stemma=
|inizio_produzione=1984
|Stato=ITA
|antenata=
|Grado amministrativo=3
|fine_produzione=1990
|Divisione amm grado 1=Marche
|erede= Renault Espace II|Espace II
|Divisione amm grado 2=Ancona
|esemplari=191.694
|Amministratore locale=Giuseppe Medardoni
|stelleEU=
|Partito=[[lista civica]]
|stelleEUanno=
|Data elezione=8-6-2009
|stelleUSA=
|Data istituzione=
|stelleUSAanno=
|Altitudine=
<!-- Sezione dimensioni e pesi -->
|Abitanti=1758
|lunghezza= 4250/4420
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2017.
|larghezza=1770/1790
|Aggiornamento abitanti=31-8-2017
|altezza=1660/1690
|Sottodivisioni=Avenale, Bivio Filipponi, Camponocecchio, Capolavilla, [[Casamontanara]], Cerqueto, Colcello, Colleponi, Falcioni, Gattuccio, Genga Stazione, Meleto, Monticelli, Palombare, Pianello, [[Pierosara]], [[Rocchetta (Genga)|Rocchetta]], Rosenga, San Donnino, San Fortunato, San Vittore, Trapozzo, Trinquelli, Vallemania, Valtreara
|passo=
|Divisioni confinanti=[[Arcevia]], [[Fabriano]], [[Sassoferrato]], [[Serra San Quirico]]
|peso=1221/1600
|Zona sismica=2
<!-- Sezione altro -->
|Gradi giorno=2195
|altre_versioni= Espace F1
|Diffusività=
|assemblaggio=
|Nome abitanti=gengarini
|progetto=
|Patrono=[[san Clemente]]
|design=
|Festivo=23 novembre
|design2=
|PIL=
|altre_antenate=
|PIL procapite=
|altre_eredi=
|Mappa=Map of comune of Genga (province of Ancona, region Marche, Italy).svg
|famiglia=
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Genga nella provincia di Ancona
|concorrenti=
|Sito=http://www.comune.genga.an.it/
|note=
|Incipit=si
|immagine2= Renault Espace1 1984 rear 20140122.jpg
|didascalia2=
}}
 
Genga è un piccolo castello medioevale immerso nella natura, che dette origini alla nobile dinastia dei [[conti della Genga]], che consegnò alla storia illustri personaggi e guerrieri.
== Storia e profilo ==
Inoltre è anche un centro termale, riserva naturalistica e zona di enorme interesse speleo-carsico con le celeberrime [[grotte di Frasassi]].
=== Genesi e debutto ===
 
== Geografia fisica ==
Alla fine degli [[anni 1970|anni settanta]], la Casa automobilistica francese [[Matra]], allora in rapporto di collaborazione col gruppo [[PSA Peugeot Citroën|Gruppo PSA]] attraverso uno scambio delle rispettive azioni societarie che lasciava comunque il 51% del gruppo Matra in mano alla sua direzione, cominciò a lavorare al progetto di una vettura che avrebbe dovuto sostituire la [[Matra-Simca Rancho]], una [[multispazio]] di taglia media realizzata sul pianale della [[Simca 1100]]. L'ispirazione venne durante una visita negli Stati Uniti presso la [[Chrysler]], che all'epoca faceva ancora parte del Gruppo Simca e che quindi aveva rapporti di collaborazione anche con Matra, visionando il progetto della [[Chrysler Voyager]]. La nuova Matra, conosciuta come Prototipo 16, o più semplicemente ''P16'', si sviluppò successivamente coi prototipi ''P17'', ''P18'' e ''P20''. Per migliorare le doti di abitabilità e fruibilità dello spazio interno, proprie della Ranch, la Casa francese realizzò un primo schizzo di una monovolume leggermente più grande della Ranch stessa; anche il disegno della carrozzeria, col caratteristico rialzamento del padiglione dietro ai posti anteriori, riportava alla mente la progenitrice. Il prototipo, abbozzato dal designer di origine greca Antonis Volanis – già disegnatore della Matra Bagheera e della Matra Murena e, successivamente (una volta messosi in proprio), "padre" della [[Citroen Xsara Picasso]] – e poi rifinito dal gruppo di Philippe Guedon, fu sottoposto alla visione dei vertici PSA assieme ad una seconda versione notevolmente più piccola, di soli 3,80 metri di lunghezza.
Il comune di Genga è situato nella zona preappenninica delle Marche. Il territorio, uno dei più vasti della regione, si estende su una superficie di 74&nbsp;km². Le linee di confine sono costituite dai comuni di [[Arcevia]], [[Serra San Quirico]], [[Fabriano]] e [[Sassoferrato]]. Il suolo è quasi tutto di tipo collinare, con la sola eccezione dei tratti pianeggianti che delimitano il fiume Sentino, che scorre parallelo alla strada comunale Frasassi e che attraversa il paese in tutto il suo spazio. Dista 63&nbsp;km dal capoluogo di provincia [[Ancona]].
 
== Storia ==
Il gruppo PSA stava però ancora cercando di ripianare le perdite causate dall'assorbimento della Simca-Talbot e si dibatteva in difficoltà finanziarie; il progetto, che pure piacque molto e che era stato sviluppato su base meccanica della 305, venne rifiutato per timore di investire in un prodotto troppo di nicchia. La dirigenza della Peugeot consigliò a Matra di proporre il veicolo alla consorella Citroen. Matra approntò un altro prototipo sulla base della BX, ma il centro di progettazione Citroen rispose che esso non aveva certo bisogno di aiuti esterni per progettare le proprie automobili. Matra quindi si rivolse a BMW, con la quale già intratteneva rapporti di consulenza e collaborazione: infatti aveva approntato per la Casa teutonica il processo di verniciatura della serie 7 e collaborava nella ricerca di materiali compositi per le vetture bavaresi, ramo in cui la piccola casa transalpina era all'avanguardia. Prima che BMW avesse modo di visionare un prototipo, s'inserì nella trattativa Renault, ansiosa di poter approfittare dell'impasse della sua storica concorrente, la Peugeot appunto. Il prototipo della nuova Matra si evolse con la versione ''P23'' su meccanica [[Renault 18|R18]] e con carrozzeria disegnata da Aimé Saugues, nel frattempo subentrato a Volanis; in realtà il telaio derivava ancora da quello Simca (su cui era basata anche la [[Matra Murena]]), al quale venne ancorato l'avantreno della donatrice di casa Renault, mentre la carrozzeria di Saugues consistette in un aggiornamento dell'idea di Volanis, ritenuta già buona dallo stesso Saugues e da Philippe Guedon. Molti altri componenti della vettura erano ancora di produzione Simca-Talbot (maniglie, fanaleria, organi meccanici), mentre gli interni non presentavano ancora il pianale piatto e la modularità dei sedili.
=== Origini ===
Delle origini del castello di Genga non si sa molto perché sono molto antiche.
Alcune leggende poetiche riporterebbero le origini ai tempi di [[Pirro]], re degli Epiri, allorché un certo Lucio Sentinate, dopo aver militato inizialmente con quel re e di poi con i [[Civiltà romana|romani]], acquistò il monte Giunguno e vi edificò il Castello di Genga.
Un'altra leggenda ricorda che una ragazza di nome Genga s'innamorò di un tedesco di nome Gallo, con il quale unitasi in matrimonio diede origine alla famiglia dei Conti della Genga.
Certamente si può ritenere che popolazioni provenienti dalla valle del [[Sentino]] si stabilirono nel territorio; poi sopraggiunsero gli [[Umbri]] che uniti ai [[Piceni]] occuparono tutto il [[Piceno Annonario]].
 
=== Galli e Romani ===
Quando nel dicembre [[1982]], Philippe Guedon (all'epoca dirigente della Matra) sottopose il prototipo ''P23'' a Bernard Hanon (presidente e direttore generale della Renault), questi lo approvò. Il prototipo ''P23'' ora montava la fanaleria del [[Renault Master]]. Per ammortizzare adeguatamente i costi di produzione, il nuovo modello avrebbe dovuto essere prodotto in almeno 55.000 esemplari presso lo stabilimento Matra di Romorantin. Avendo conservato fino a quel momento la propria autonomia, Matra Automobili – che faceva parte di un gruppo industriale molto forte finanziariamente e ramificato in svariati settori quali la produzione missilistica, la ricerca aerospaziale, le telecomunicazioni e l'editoria – ricomprò il 49% delle proprie azioni presso Peugeot e le rivendette a Renault, la quale nel contempo pose due condizioni imprescindibili per investire nel progetto: la nuova vettura avrebbe dovuto essere marchiata col suo logo, mentre Matra avrebbe dovuto cessare immediatamente la produzione della sua [[Matra Murena|Murena]], che in due anni e mezzo aveva venduto circa 12.000 esemplari, oscurando nel mercato interno francese la [[Renault Fuego|Fuego]].
Nel [[386 a.C.]] gran parte di questo territorio fu invaso dai [[Galli Senoni]], che cacciati nel [[283 a.C.]] dai romani, stabilirono varie città-colonie, tra le quali più consistente quella di [[Senigallia]]. In epoca romana, il territorio di Genga dovrebbe aver fatto parte del municipio di Sentinum.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Il fatto di non poter più avere visibilità col proprio marchio fece in qualche modo dubitare Matra della bontà della sua nuova vettura; per questo motivo, nel tentativo di creare un'alternativa nel caso che essa non fosse andata a buon fine, venne studiato il pianale piatto e fu introdotta la modularità interna. In tal modo la ''P23'' sarebbe stata inserita nel segmento dei veicoli veloci per lo spostamento delle merci; al contempo furono disegnate versioni pick-up e furgonate che, in caso di flop commerciale, avrebbero potuto entrare rapidamente in produzione.
[[File:Abaziasanvittorefrasassi.jpg|thumb|left|l'[[Abbazia di San Vittore alle Chiuse]].]]
[[File:Genga Tempio del Valadier.jpg|thumb|left|[[Tempio del Valadier]]]]
 
* [[Abbazia di San Vittore alle Chiuse]], è il monumento più importante che sorge nel territorio comunale e uno dei migliori esempi di [[Architettura romanica]] nelle [[Marche]]. Si trova nella frazione di San Vittore Terme, dove sono anche le famose [[Grotte di Frasassi]].
Difficoltà minori furono affrontate per omologare l'ampio parabrezza piatto, le cui dimensioni erano rivoluzionarie in quegli anni. Per mantenere il peso contenuto, la ''P23'' fu costruita con un telaio leggero ricoperto tramite galvanizzazione in bagno caldo con 33&nbsp;kg di zinco; tale processo garantiva una solidità eccezionale, oltre che una protezione totale dalla ruggine che faceva sì che Matra potesse garantire la vettura contro la corrosione per dieci anni. Il peso della ''P23'' rimase contenuto in 1225&nbsp;kg.
La zincatura in bagno liquido era anch'essa un procedimento tipicamente Matra: era stata introdotta già con la Matra Murena, prima auto al mondo a beneficiarne. La carrozzeria, sempre seguendo la tradizione Matra volta al contenimento dei pesi e alla sicurezza passiva, era invece in [[vetroresina]].
 
* [[Grotte di Frasassi]]. Sono delle [[grotta|grotte]] [[Carsismo|carsiche]] sotterranee che si trovano all'interno del [[Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi]] nella frazione di San Vittore Terme. È un famoso complesso formato da una serie di grotte di cui la prima visitabile dall'attuale ingresso è l'Abisso Ancona: ha un'estensione di 180 x 120 m ed una altezza di 200 m; è talmente ampio (oltre 2 milioni di m<sup>3</sup>) che al suo interno potrebbe essere contenuto senza problemi il [[Duomo di Milano]].
La ''P23'' adottò anche una rivoluzionaria [[sospensione (meccanica)|sospensione]] posteriore totalmente brevettata da Matra che consentiva di mantenere l'assetto anche al variare del carico, con l'unico inconveniente di rimanere un po' morbida nei rapidi cambi di direzione (senza però che l'ottimo comportamento stradale ne fosse inficiato). Tale sospensione, per inciso, la ritroviamo oggi in quasi tutte le monovolume moderne. In seguito, il prototipo venne ricostruito utilizzando per l'abitacolo un pavimento piatto con sedili scorrevoli e pieghevoli, una caratteristica che fu alla base del concetto di abitacolo modulabile e del successo che la ''Espace'' avrebbe conosciuto negli anni a venire.
 
* [[Tempio del Valadier]] ed [[eremo di Santa Maria Infra Saxa]]. Sono due strutture religiose ricavate all'ingresso di una grotta nella stessa vallata delle [[grotte di Frasassi]].
La nuova vettura avrebbe dovuto essere lanciata nella primavera del 1984, per cui, essendo già all'inizio del [[1983]], occorreva stringere i tempi: nel mese di aprile fu realizzato il primo prototipo marciante, mentre due mesi dopo Renault e Matra perfezionarono il loro accordo. Alla fine dello stesso anno, dopo svariati test su strada, la Casa della Losanga certificò l'affidabilità meccanica della vettura e diede il via alla produzione di pre-serie, che cominciò nel gennaio del 1984. A marzo cominciarono invece ad essere assemblati i primi esemplari appartenenti alla produzione di serie vera e propria. La presentazione ufficiale alla stampa avvenne il mese di aprile, mentre la commercializzazione fu avviata a luglio: nacque così la prima generazione della ''Espace''.
 
* Il Museo di Genga è stato istituito attorno al [[1980]] da don Andrea Caporali e don Enrico Principi e raccoglie opere d'arte, suppellettili e oggetti di culto di proprietà della parrocchia di San Clemente e di altre chiese del comprensorio di Genga. La raccolta, costituita da ventitré quadri su tavola o su tela, tre sculture e alcuni pezzi di paramenti liturgici, di mobili di sacrestia, di reliquiari, calici e libri liturgici antichi, è allestita nella chiesa di San Clemente, la prima sede parrocchiale del Castello medievale, sorta nell'XI secolo, restaurata e modificata nei secoli XVI e XVII.
==== Design esterno ed interno ====
I pezzi più rilevanti sono:
[[File:Renault Espace First Iteration Blois 1984.jpg|thumb|left|Vista laterale di una delle prime Espace]]
** ''Trittico di [[Antonio da Fabriano]]'' (secolo XV);
Dell'importanza storica della prima Espace la stampa specializzata ha avuto modo di parlare in numerose occasioni. La prima metà degli [[anni 1980|anni ottanta]] vide anche altre Case automobilistiche cimentarsi con i loro progetti relativi a vetture monovolume di grossa taglia. In quel periodo videro infatti la luce anche modelli come la [[Dodge Caravan]] (nota ai più come [[Chrysler Voyager]]) e la [[Mitsubishi Space Wagon]]. Ma si trattò di modelli che, almeno nel loro primo periodo di commercializzazione, non furono proposti nel mercato europeo. La Espace, invece, ebbe il merito di aver introdotto per prima nel Vecchio Continente il concetto di monovolume, concetto inteso non, in maniera limitativa, ad un furgone a sette posti o più, ma ad una vettura diversa, progettata e realizzata per unire le sensazioni di guida di una normale berlina, a cui il pubblico era fino a quel momento molto più avvezzo, ad una vettura dall'abitacolo più che generoso, modulabile secondo le esigenze e dotato di tutti i comfort. In questo senso, la Espace destò scalpore già al suo esordio, poiché in pratica la concorrenza europea si limitava a modelli di derivazione commerciale, come il [[Volkswagen Transporter]] o il [[Fiat Ducato]], che mancavano dei contenuti della nuova nata.
** ''San Girolamo e committente'', tela su tavola, secolo XV, opera di [[Antonio da Fabriano]];
** ''Sant'Antonio Abate'', statua in terracotta dipinta di [[Pietro Paolo Agabiti]] (secolo XV).
[[File:Genga02.jpg|thumb|le celebri [[Grotte di Frasassi]].]]
[[File:Genga Via Roma.jpg|thumb|Via Roma]]
[[File:Genga Sentiero del papa.jpg|thumb|Sentiero del papa]]
 
=== Aree naturali ===
La prima generazione della ''Espace'' era una monovolume di grossa taglia se confrontata con gli standard dell'epoca e con il mercato europeo: i suoi 4.25 metri di lunghezza erano paragonabili a vetture come la [[BMW E30|BMW Serie 3 E30]] (pochi cm più lunga) o l'[[Alfa Romeo Giulietta (1977)|Alfa Romeo Giulietta]] (un centimetro più corta). Se si confrontano le dimensioni della prima ''Espace'' con la ''Dodge Caravan'', si coglie una differenza significativa, in quanto la vettura d'oltreoceano vantava quasi 30&nbsp;cm in più di lunghezza, andando quindi a posizionarsi un gradino più in alto. In ogni caso, la ''Espace'' del 1984 fu caratterizzata da un corpo vettura disegnato in maniera tale da costituire l'anello di congiunzione tra una comoda station wagon ed un furgone adibito al trasporto persone. Della prima riprese le finiture di buon livello e l'equipaggiamento di serie votato al confort di marcia, mentre del secondo mantenne la posizione di guida rialzata, con conseguente benessere del conducente. Il frontale spigoloso era caratterizzato da grossi fari quadrangolari e da una calandra a listelli orizzontali; considerata la seduta protesa in avanti e rialzata, il cofano motore era corto ed il parabrezza assai ampio, ed ambedue erano allineati a formare un unico piano inclinato di 58°. Cosicché l'intero frontale presentava un andamento spiovente, a tutto vantaggio della penetrazione aerodinamica (il [[coefficiente di penetrazione aerodinamica|Cx]] era di 0.32, valore notevole per l'epoca e per la tipologia di vettura). Sempre a proposito del frontale, alcune fonti della stampa specializzata paragonarono l'andamento spiovente della parte anteriore della vettura con quello del [[TGV]], il velocissimo treno francese all'epoca già operativo da anni. Nella zona inferiore del frontale era presente un paraurti in plastica grezza (ma a seconda dell'allestimento poteva essere anche in tinta). La fiancata era anch'essa caratterizzata da un'estesa superficie vetrata a quattro luci per lato, da una linea di cintura relativamente bassa e da una fascia inferiore in plastica che riprendeva l'andamento del paraurti anteriore. Ampio anche il lunotto posteriore e così pure il grande portellone per l'accesso al vano bagagli. Anche qui era presente un paraurti in plastica (verniciata o meno, sempre a seconda dell'allestimento), mentre completavano il quadro i piccoli gruppo ottici rettangolari a sviluppo verticale.
Le grotte, il verde circostante, i fiumi [[Esino (fiume)|Esino]] e [[Sentino]], la storia, tutto concorre a rendere questo comune un centro di attenzione internazionale.
 
==== Flora ====
La caratteristica principale dell'abitacolo della prima ''Espace'' fu, come già detto, la sua modularità: tale aspetto fu realizzato montando tre file di sedili individuali (due anteriori, tre centrali e due posteriori) che potevano essere spostati, abbattuti o ruotati a seconda delle esigenze. Negli allestimenti più ricchi, i sedili anteriori potevano anche essere ruotati all'indietro (ovviamente a vettura ferma) per trovarsi faccia a faccia con gli altri passeggeri e consumare un pasto tutti insieme mentre si chiacchiera, durante una sosta dopo un lungo viaggio. Insomma, la progettazione dell'abitacolo della ''Espace'' ha tenuto conto in grossa misura anche dell'aspetto conviviale. L'abitacolo stesso, poi, fu reso luminoso dalle ampie superfici vetrate, in maniera tale da aumentare il benessere a bordo. Notevole anche la capacità del bagagliaio, che poteva passare da un minimo di 850 litri ad un massimo di 3000 litri<ref>[http://www.automoto.it/catalogo/renault/espace--1984-97/tse/index.html?cbVeicolo=37057 Scheda tecnica di una Espace GTS del 1984]</ref> eliminando completamente le due file di sedili centrale e posteriore.
La flora presente sul territorio locale presenta una notevole differenza di aspetti vegetazionali condizionati dal substrato, dall'esposizione, dall'altitudine e dalla presenza dell'acqua.
Tre sono le aree floristiche protette.
* [[Gola di Frasassi]]
* [[Valle Scappuccia]]
* [[Pontechiaradovo]]
 
==== Struttura, meccanica e motoriFauna ====
In un territorio vasto, composito e multiforme, anche la fauna è ben rappresentata. Le specie animali assecondano la versatilità dell'ambiente e in questo si integrano associandosi con il paesaggio. L'areale più caratteristico del luogo è costituito dalla Gola di Frasassi, corrispondente ad una parte dell'Appennino calcareo peninsulare dove si riproduce e vive l'aquila reale (Aquila chrysaitos).
[[File:EspaceTSE1phase1.jpg|thumb|right|Vista frontale di una Espace I nella versione pre-restyling]]
Queste alture, per la loro tipicità carsica e il panorama aspro e selvaggio costituiscono il luogo ideale di ricettività per altri rapaci come il [[gheppio]]. Consueta dell'ambiente è la [[Corvus cornix|cornacchia grigia]].
La struttura portante della ''Espace I'' (così come quella delle due successive generazioni della monovolume francese) è costituita da una gabbia in lamiera con pannelli carrozzeria in fibra di vetro, allo scopo di ridurre il peso ed eliminare i rischi derivanti dalla ruggine. Ma anche la scocca stessa ha ricevuto un trattamento antiruggine, consistente in un bagno di zinco che ha permesso alla scocca stessa di venir rivestita da un pellicola di zinco dello spessore di 65 [[micrometro|μm]], che corrisponde a circa 30&nbsp;kg di zinco in totale per ogni esemplare.
Ampliando l'area di osservazione a tutto il paesaggio locale, si nota ancora qualche esemplare di [[gufo comune]]. Dell'avifauna si segnala ancora la poiana e nella stagione calda il cuculo.
 
Numerosi sono gli esemplari di volpe e di tasso. Sui rami degli alberi vive lo [[scoiattolo]]. La [[lepre]] è visibile nel loro habitat preferito, la [[pianura]] e la [[collina]].
La base meccanica utilizzata per la prima generazione della ''Espace'' è strettamente derivata da quella della [[Renault 18|R18]] e della sua versione [[coupé]], la [[Renault Fuego|Fuego]]. Ciò comportò da una parte l'utilizzo di una meccanica già collaudata e quindi affidabile, ma per contro si dovette per forza avere a che fare con la disposizione longitudinale del motore, potenzialmente in grado di sottrarre spazio all'interno dell'abitacolo, se non fosse stato per il fatto che tale motore era sistemato a sbalzo dell'avantreno, e quindi tale svantaggio fu ridotto. Ma alla soluzione del motore trasversale si sarebbe arrivati solo anni dopo, con il lancio della [[Renault Espace III|terza generazione dell<nowiki>'</nowiki>''Espace'']]. In ogni caso, si ritrovano le soluzioni tecniche previste per la già nota [[berlina]] a 3 volumi di Casa Renault, e cioè l'avantreno a ruote indipendenti con quadrilateri deformabili, il retrotreno ad assale rigido con [[barra Panhard]], l'[[impianto frenante misto]] e lo sterzo a cremagliera.
 
Nelle [[grotte di Frasassi]] possiamo trovare il [[geotritone]], vertebrato senza polmoni che ha bisogno di ambienti umidi per vivere.
Al suo debutto la ''Espace I'' fu proposta in una sola motorizzazione, vale a dire il 2 litri a [[benzina]] derivato dalla versione di base dell'ammiraglia [[Renault 25]], anch'essa debuttante in quell'ormai lontano 1984. Tale motore, della [[cilindrata]] di 1995 [[centimetro cubo|cm<sup>3</sup>]] ed alimentato a [[carburatore]], erogava una [[potenza (fisica)|potenza]] massima di 110 [[cavallo vapore|CV]]. Tale motorizzazione era abbinata ad un [[cambio (meccanica)|cambio]] manuale a 5 marce.
 
=== EvoluzioneSocietà ===
=== Evoluzione demografica ===
[[File:Renault Espance First Iteration.JPG|thumb|left|La prima generazione dell'espace dopo il restyling del gennaio 1988]]
{{Demografia/Genga}}
Gli allestimenti inizialmente previsti furono due, ''GTS'' e ''TSE''. Un concetto come quello dell<nowiki>'</nowiki>''Espace'', in quanto innovativo, incontrò inizialmente uno scarso successo dovuto prevalentemente alla difficoltà da parte del pubblico di metabolizzare una vettura con simili caratteristiche. Basti pensare che nel primo mese di commercializzazione ne furono venduti solo nove esemplari. Questo dato scoraggiante fu però un evento assolutamente temporaneo, visto che, man mano che la vettura cominciò a far breccia nel cuore del pubblico, le vendite presero rapidamente a salire per arrivare a 5.745 esemplari alla fine del 1984, di cui oltre 2.600 nella sola Francia. Alla fine, per far fronte all'impennata di richieste, si dovettero approntare delle ulteriori linee di assemblaggio anche a [[Dieppe]], dove normalmente nascevano le Renault più sportive. Merito di questo successo fu anche l'ampliamento della gamma con l'arrivo di una motorizzazione [[motore diesel|diesel]], consistente in un'unità da 2.1 litri, imparentata con il 2 litri a [[benzina]] ed in grado di erogare fino ad 88 CV di potenza massima.
 
== Cultura ==
Negli anni successivi vi furono solo aggiornamenti negli allestimenti, ed in particolare nel giugno [[1985]] si ebbe l'arrivo di un allestimento più completo e rifinito denominato ''2000-1''. Tale allestimento, che comprese anche i sedili rivestiti in velluto, fu un omaggio al celebre film di [[Stanley Kubrick]], [[2001: Odissea nello spazio]], che in [[lingua francese|francese]] si traduce con ''2001, l'Odissée de l'Espace'', ricollegandosi così alla denominazione della vettura.
=== Cucina ===
I casolari rurali forniscono ottimi salumi e gustosi prosciutti che possono essere assaggiati con il pane nero prodotto con il grano locale. Le tagliatelle stese con il "lasagnolo" sono un piatto unico quando sono servite con il sugo di asparagi o di funghi del sottobosco, in dipendenza delle stagioni. Il vino, prodotto in queste colline apriche, arricchisce la tavola e invoca soltanto di essere bevuto con ampia liberalità, con la certa garanzia che accorda l'allegria e compiace la digestione. Altre specialità sono: la "crescia" cotta sotto la brace, le lumache, la polenta con il ragù di cinghiale, i "vincisgrassi" e il "mistrà".
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Si arrivò senza altre grosse novità al restyling del [[1988]], avvenuto nel mese di gennaio: in piena fase di crescita delle vendite (nel giugno 1987 si raggiunsero i 50.000 esemplari prodotti), la monovolume francese ricevette un nuovo frontale con calandra aggiornata, dall'andamento più convesso e meno spigoloso, oltre che nuovi gruppi ottici con indicatori di direzione di color bianco. Per quanto riguarda la gamma motori, le due motorizzazioni fino a quel momento utilizzate continuarono a rimanere disponibili, ma il 2 litri a benzina fu depotenziato notevolmente e fu ridotto a 103 CV soltanto. Per contro, si aggiunse una nuova motorizzazione, consistente sempre in un 2 litri a benzina, ma con alimentazione ad [[iniezione (motore)|iniezione]] elettronica e con potenza massima di 120 CV. Tale motorizzazione fu abbinata al nuovo allestimento ''TXE'' e fu montata anche su una particolare versione dell<nowiki>'</nowiki>''Espace'' chiamata ''Quadra'' e caratterizzata dal fatto di essere a [[trazione integrale]], una vera particolarità per quanto riguarda il segmento delle monovolume. Della versione ''Quadra'' vale la pena ricordare che l'albero di [[trasmissione (meccanica)|trasmissione]] fu realizzato in materiale composito.
[[File:Stazione di Genga.jpg|thumb|Stazione di Genga]]
Le vie di comunicazione sono numerose e ben identificate dalla sede autostradale A14 con l'uscita di Ancona Nord.
L'[[Aeroporto di Ancona-Falconara|aeroporto di Falconara]] costituisce un'ottima congiunzione con i voli da e per Milano, Roma, Pescara.
La linea ferroviaria Ancona-Roma fa scalo nella stazione di Genga e consente in questa un comodo e facile ingresso.
La strada [[Strada statale 360 Arceviese|SS 360 Arceviese]] e la [[Strada statale 76 della Val d'Esino|SS 76]] sono poi le naturali congiunzioni con il territorio di Genga.
All'altezza di Marotta si può utilizzare anche la agevole e rapida comunicazione SS. 424 che, attraverso Pergola, si unisce alla strada comunale Frasassi.
 
== Amministrazione ==
Ma già a partire dal 1989, il 2 litri ad iniezione fu pensionato in favore di un'unità da 2.2 litri con potenza massima di 110 CV, quindi inferiore a quella del motore uscente, ma con migliori doti di [[coppia motrice]] che si tradussero in un maggiore spunto dai bassi regimi. Fu anche l'unica motorizzazione catalizzata nella storia della ''Espace I'' e venne proposta sia a trazione anteriore, sia con la già citata trazione integrale ''Quadra''. Tuttavia, tale motorizzazione non fu prevista in alcuni mercati, come ad esempio quello italiano.
[[File:Genga-Pierosara.jpg|thumb|La frazione [[Pierosara]]]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|13 giugno [[2004]]
|7 giugno [[2009]]
|Raniero Nepi
|[[centro-sinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|8 giugno [[2009]]
|in carica
|Giuseppe Medardoni
|[[lista civica]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|2 mandati
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== Sport ==
Furono le ultime novità nella gamma della prima generazione dell<nowiki>'</nowiki>''Espace'': nel [[1990]], per l'ultimo anno di produzione dell<nowiki>'</nowiki>''Espace I'', venne proposto un optional molto particolare: il retrotreno a sospensioni pneumatiche, una vera "chicca" ottenibile con sovrapprezzo e solo in abbinamento ad alcuni allestimenti già di per sé al top di gamma. Alla fine dello stesso anno cessò la produzione della ''Espace I'', anche se rimase ancora per pochi mesi in listino così da smaltire le giacenze in magazzino. Nei primi mesi del 1991 essa fu quindi tolta dai listini per lasciare spazio alla seconda generazione, nota come ''[[Renault Espace II|Espace II]]''.
=== Calcio ===
La squadra propria del paese era il Genga Grotte che ha militato la sua ultima stagione in [[Terza Categoria]] ma ora non esiste più. È stato fondato il Sassoferrato Genga calcio che, pur avendo sede a [[Sassoferrato]], rappresenta anche Genga e gioca in Eccellenza.
 
=== TabellaCalcio riepilogativaa 5 ===
Il paese ha una squadra di calcio a 5 che gioca in Serie D, l'Avis Genga.
 
== Note ==
Di seguito vengono riepilogate le caratteristiche tecniche delle varie versioni previste per la gamma della ''Espace I''<ref>I dati relativi alle prestazioni sono ripresi dal sito [http://www.cardata.com www.cardata.com], salvo dove diversamente indicato</ref>. I prezzi riportati sono in migliaia di [[lira italiana|lire]] e si riferiscono al livello di allestimento meno costoso tra quelli indicati ed al momento del debutto nel mercato italiano<ref>I prezzi e i dati relativi a massa e consumi sono ripresi dai listini Quattroruote dell'epoca, salvo dove diversamente indicato</ref>:
 
{|class="wikitable" cellpadding="0" cellspacing="0" style="text-align:center; font-size:90%;"
|-
|-style="background:#DCDCDC; align:center; valign:middle; font-weight:bold"
| Modello
| Sigla modello
| Allestimenti previsti
| Motore
| Cilindrata<br />cm<sup>3</sup>
| Alimentazione
| [[Potenza (fisica)|Potenza]]<br />CV/rpm
| [[Coppia motrice|Coppia]]<br />[[Newton per metro|Nm]]/rpm
| Trazione
| Cambio/<br />N°rapporti
| Massa a vuoto<br />(kg)
| Velocità<br />max
| Acceler.<br />0–100&nbsp;km/h
| Consumo<br />(l/100&nbsp;km)
| Anni di<br />produzione
| Prezzo al debutto<br />(Lire x 1000)
|-
! colspan=16 style="background:#e8e8e8" | ''Versioni a benzina''
|-
|rowspan="2"|'''Espace 2.0'''||rowspan="2"|J112||rowspan="2"|''GTS''<sup>1</sup>, ''TSE'' o ''2000-1''||[[Motore Renault-PSA Type J#Motore Renault-PSA Type J 2.0 a benzina|J6R-762]]||rowspan="4"|1995||rowspan="2"|[[Carburatore]] doppio corpo||103/5500||rowspan="2"|163/3000||rowspan="3"|[[trazione anteriore|A]]||rowspan="6"|Manuale<br />a<br />5 marce||1.260||170||12"6||8.5||1988-91||28.874
|-
|[[Motore Renault-PSA Type J#Motore Renault-PSA Type J 2.0 a benzina|J6R-829]]||109/5500||1.240||175||11"9||8.4||1984-87<sup>2</sup>||22.875
|-
|'''Espace 2.0i'''||J116||''TXE''<sup>1</sup> e ''2000-1''<sup>3</sup>||rowspan="2"|[[Motore Renault-PSA Type J#Motore Renault-PSA Type J 2.0 a benzina|J7R-750]]||rowspan="4"|[[Iniezione (motore)|Iniezione]] elettronica||rowspan="2"|120/5500||rowspan="2"|168/4500||1.253||178||11.5||8.9||1988-91||36.083
|-
|'''Espace 2.0i<br />Quadra'''|| - ||''2000-1''||[[trazione integrale|I]]||1.300||175||11"4||9.8||1988-91||41.569
|-
|'''Espace 2.2i cat.'''<sup>3</sup>||J117||rowspan="2"| - ||rowspan="2"|[[Motore Renault-PSA Type J#Motore Douvrin 2.2 a benzina|J7T-770]]||rowspan="2"|2165||rowspan="2"|110/5000||rowspan="2"|174/3000||A|| - ||175<sup>4</sup>||10"<sup>4</sup>||9.5<sup>4</sup>||1989-91<sup>3</sup>|| -
|-
|'''Espace 2.2i cat.<br />Quadra'''<sup>3</sup>|| - ||I||1.310||170<sup>4</sup>||11"1<sup>4</sup>||10.3<sup>4</sup>||1989-91<sup>3</sup>|| -
|-
! colspan=16 style="background:#e8e8e8" | ''Versioni a gasolio''
|-
|rowspan="2"|'''Espace 2.1 Turbodiesel'''||rowspan="2"|J115||rowspan="2"|''Turbo D''<sup>1</sup>, ''Turbo DX'' o ''2000-1''||rowspan="2"|[[Motore Renault-PSA Type J#Diesel da 2.1 litri|J8S-852-10]]||rowspan="2"|2068||rowspan="2"|[[Iniezione indiretta]]||rowspan="2"|88/4250||rowspan="2"|182/2000||rowspan="2"|A||rowspan="2"|Manuale a<br />5 marce||1.271||160||rowspan="2"|13"3||rowspan="2"|6.8||1984-87<sup>2</sup>||26.636
|-
|1.320||165||1988-91||36.443
|-
|style="text-align:left; font-size:95%;" colspan="16"|'''Note:'''<br /><sup>1</sup>Allestimento non previsto nel mercato italiano<br /><sup>2</sup>In Italia a partire dal 1985<br /><sup>3</sup>Modello non previsto nel mercato italiano<br /><sup>4</sup>Dati ripresi dalla voce su de:wiki
|}
 
=== Produzione ===
 
{| class="wikitable"
!width="100"|<center>Anno</center>
!width="100"|<center>Esemplari prodotti</center>
!width="100"|<center>Note</center>
|-
|<center>1984</center>
|<center>5.745</center>
|
|-
|<center>1985</center>
|<center>13.825</center>
|
|-
|<center>[[1986]]</center>
|<center>18.794</center>
|
|-
|<center>[[1987]]</center>
|<center>22.948</center>
|
|-
|<center>1988</center>
|<center>31.088</center>
|
|-
|<center>1989</center>
|<center>43.177</center>
|
|-
|<center>1990</center>
|<center>46.585</center>
|
|-
|<center>1991</center>
|<center>9.532</center>
|<small>Si tratta unicamente di esemplari consegnati, visto che la produzione era già cessata nel dicembre 1990</small>
|-
|<center>'''Totale'''</center>
|<center>191.694</center>
|
|}
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*''Matra - La passion de l'innovation automobile'', C.Longueville/A. Martinez, 2000, Hachette Livre, pagg.56-65
*''Matra'', R.M. Clarke, 2012, Brooklands Books, pag.126
*''Renault - L'aventure automobile'', Hachette Collections
*''Renault - Un siècle de creation automobile'', Claude Le Mâitre, Jean-Louis Loubet, ETAI
 
== Voci correlate ==
* [[Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi]]
*[[Renault Espace]]
* [[Grotte di Frasassi]]
 
* [[Museo d'arte sacra San Clemente]]
==Altri progetti==
* [[Museo speleo paleontologico e archeologico di Genga]]
{{interprogetto|commons=Category:Renault Espace I}}
* [[Comunità montana dell'Esino Frasassi]]
* [[Pierosara]]
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Genga}}
*{{cita web|http://www.omniauto.it/a580.html|Da Omniauto, pagina in italiano relativa alla storia della Espace}}
*{{cita web|http://www.matrasport.dk/Cars/Espace/history.html|Pagina in inglese dedicata alla storia dell'Espace}}
*{{cita web|http://www.renault-space-car.de/rscc/e/framee.htm|Sito in inglese e in tedesco dedicato alle multispazio Renault, tra cui anche la Espace}}
 
{{Comuni della provincia di Ancona}}
{{Renault}}
{{Comunità montana dell'Esino Frasassi}}
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{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Marche}}
 
[[Categoria:RenaultGenga| Espace]]