[[File:Musa.png|destra|miniatura|Disco contenente la canzone ''"Fra Martino campanaro"'' cantata da MUSA nel 1978]]
{{Film
'''MUSA''' ('''MUltichannel Speaking Automaton''') è stato un pionieristico prototipo di un computer specializzato nella [[sintesi vocale]] il cui studio è iniziato nel [[1975]].
|titolo italiano = I grandi magazzini
|titolo originale = I grandi magazzini
|immagine= Grandimagazzini-1939-titoli.png
|didascalia= Titoli di testa del film
|paese = [[Italia]]
|anno uscita = [[1939]]
|titolo alfabetico = Grandi magazzini
|tipo colore = B/N
|genere = commedia
|genere 2 = sentimentale
|regista = [[Mario Camerini]]
|soggetto = [[Mario Camerini]], [[Ivo Perilli]]
|sceneggiatore = [[Mario Camerini]], [[Mario Pannunzio]], [[Ivo Perilli]], [[Renato Castellani]]
|produttore= [[Giuseppe Amato]]
|attori =
*[[Vittorio De Sica]]: Bruno Zecchi
*[[Assia Noris]]: Lauretta Corelli
*[[Enrico Glori]]: Bertini
*[[Luisella Beghi]]: Emilia
*[[Virgilio Riento]]: Gaetano
*[[Milena Penovich]]: Anna
*[[Andrea Checchi]]: Maurizio
*[[Mattia Giancola]]: fratello di Anna
*[[Nino Crisman]]: ispettore dei magazzini
*[[Dhia Cristiani]]: commessa
*[[Aldo Capacci]]: giovane dell'ascensore
*[[Alfredo Petroni]]: direttore dei grandi magazzini
*[[Loredana (attrice)|Loredana]]: commessa
*[[Giovanni Ferrari]]
*[[Renato Alberini]]
*[[Nietta Zocchi]]: commessa
*[[Carlo Simoneschi]]
*[[Liliana Vismara]]: Rina
*[[Amina Pirani Maggi]]
*[[Dino De Laurentiis]]: fattorino
*[[Alba Ferrarotti]]: commessa
*[[Umberto Sacripante]]:
|doppiatori italiani=
|fotografo = [[Anchise Brizzi]]
|montatore = [[Mario Camerini]]
|effetti speciali =
|musicista = [[Alessandro Cicognini]], [[Giovanni D'Anzi]], [[Cesare A. Bixio]]
|scenografo = [[Guido Fiorini]], [[André Andrejeff]]
|costumista = M. Laurino
}}
'''''I grandi magazzini''''' (o '''''Grandi magazzini''''') è un [[film]] del [[1939]] diretto [[Mario Camerini]], presentato in concorso alla [[7ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]].
==Trama Descrizione ==
Il sistema consisteva in un computer [[Stand-alone (informatica)|stand-alone]] dotato di un [[software]] specializzato nella sintesi vocale con uso di [[Sintesi vocale#Sintesi per difoni|tecnologia a difoni]]. MUSA è stato uno dei primi sistemi di sintesi TTS (text-to-speech) in [[Real-time|real time]] e il primo per la lingua italiana. Esso era capace sia di parlare in italiano con voce robotica intellegibile che di cantare con 8 canali in parallelo, con uso di tecniche [[Linear predictive coding]]<ref>[https://ieeexplore.ieee.org/abstract/document/1170598 Luciano Nebbia, Paolo Lucchini, ''Eight-channel digital speech synthesizer based on LPC techniques.'' ICASSP'79. IEEE International Conference on Acoustics, Speech, and Signal Processing. Vol. 4. IEEE, 1979.].</ref>. Nel [[1978]] fu pubblicato, dopo la costruzione di un prototipo funzionante<ref>[https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/016763939500030R Roberto Billi, Franco Canavesio, Alberto Ciaramella, & Luciano Nebbia, (1995). ''Interactive voice technology at work: The CSELT experience'', Speech communication, 17(3-4), 263-271.]</ref>, un disco da [[Singolo (musica)|45" rpm]] contenente una dimostrazione di tale tecnologia di sintesi, inclusa la canzone "[[Frère Jacques|Fra Martino Campanaro]]" cantata "[[a cappella]]" (ovvero, a più voci) in allegato ad alcune riviste per il grande pubblico<ref>Virginio Cantoni, Gabriele Falciasecca, Giuseppe Pelosi, eds., ''Storia delle telecomunicazioni'', Vol. 1, Firenze university press, 2011.</ref>. In tale data, con questo progetto il gruppo di ricerca CSELT sulle tecnologie vocali, più tardi divenuto [[Loquendo]], si dimostrò essere l'unica realtà industriale al mondo, oltre [[AT&T]], a disporre di una tecnologia di sintesi vocale di interesse industriale<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2012-01-22/voci-loquendo-081815.shtml?uuid=AaqgP6gE Il Sole 24 ore, ''Le voci di Loquendo'', 22 gennaio 2012]</ref>.
[[File:Grandimagazzini-1939-Noris-DeSica.png|thumb|left|[[Assia Noris]] e [[Vittorio De Sica]] in una scena del film]]
Queste ricerche furono condotte nello [[CSELT]] di [[Torino]] dal gruppo di Tecnologie Vocali diretto dall'ingegner Giulio Modena.
Ai Grandi Magazzini avvengono alcuni furti e il capo del personale accusa una commessa, ricattandola in cambio di favori sessuali. La ragazza, fidanzata con un autista, è però innocente: si scopre che dietro ai furti c'è proprio l'uomo che la ricatta, a capo di una banda di piccoli criminali.
==La commedia secondo Camerini==
== Bibliografia ==
"''Grandi magazzini'', il nuovo film di [[Mario Camerini]], è stato proiettato stasera in prima visione alla Mostra, alla presenza del ministro [[Dino Alfieri|Alfieri]] e del dott. [[Goebbels]], con vivissimo successo. Dalla data memorabile di ''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]'' i film di Camerini hanno sempre figurato nelle competizioni veneziane quale una delle garanzie più sicure per i nostri colori....Applausi e risate a scena aperta...battimani che si rinnovò con uguale e festante fervore all'indirizzo di [[Assia Noris]], presente nella sala. Camerini, trattenuto da impegni di lavorazione a Roma, non era potuto venire."<ref>Filippo Sacchi, "Il Corriere della Sera", 11 agosto 1939</ref>
* Roberto Pieraccini, ''The Voice and the Machine'', MIT Press, 2015, {{ISBN|0262533294}}.
== Voci correlate ==
Nell'anno in cui la [[Coppa Mussolini (cinema)|Coppa Mussolini]] è attribuita al propagandistico ''[[Abuna Messias]]'', il "riservato e modesto"<ref>[[Gian Piero Brunetta]], "Cent'anni di cinema italiano", Editori Laterza, Bari, 1995, pag. 196</ref> [[Mario Camerini]], il [[regista]] i cui "...rapporti col regime fascista, pur improntati ad un'apparente tolleranza, mascheravano un'inconciliabilità di fondo"<ref>[[Alessandra Cimmino]], "Enciclopedia del cinema", Istituto della Enciclopedia italiana dondata da Giovanni Treccani, Milano, 2003</ref>, continua ad essere il fiore all'occhiello del cinema italiano
* [[Sintesi vocale|Speech synthesis]]
* Eloquens (software)
Epilogo della "pentalogia piccolo-borghese"<ref>[[Gian Piero Brunetta]], cit, pag.198</ref> (dopo [[Gli uomini, che mascalzoni...]] del [[1932]], [[Darò un milione]] del [[1935]], [[Ma non è una cosa seria (film 1936)|Ma non è una cosa seria]] del [[1936]], [[Il signor Max]] del [[1937]]) ''Grandi magazzini'' esprime la piena maturità del regista nel suo originale (originalità in parte condivisa con [[Alessandro Blasetti]]) approccio alla [[commedia sofisticata]]. Lontano dal consunto<ref>"In Italia, insomma, secondo queste persone, non ci sono più mendicanti (vicino ai ricchi), non ci sono più taverne (vicino agli ospedali), non più scene d'amore folle (vicino alla santità della famiglia), non più orge, ubriacature del basso porto, non più vita vera, ma il sorriso eterno di Besozzi e De Sica" scriveva nel 1938 [[Alberto Lattuada]], sulla rivista [[Domus]]</ref> [[cinema dei telefoni bianchi]] (o "[[commedia all'ungherese]]" o "via italiana al Déco"<ref>[[Gian Piero Brunetta]], cit, pag.251</ref>) popolato di contesse, uomini in smoking, giovani dattilografe cui un fortunato amore col principale schiude le porte alla felicità e alla ricchezza, Camerini porta il cinema "in un mondo reale...di impiegati, commesse di negozio"<ref>Simone Bedetti, nell'opuscolo allegato a DVD "Grandi magazzini", Hobby&Work editore</ref> anticipando secondo alcuni la commedia neorealista.
Non è dunque casuale che, sciolto il sodalizio con [[Mario Soldati]], egli si avvalga in questo periodo della collaborazione alla [[sceneggiatura]] e come [[aiuto-regista]] di [[Renato Castellani]], una delle prominenti figure del rinnovamento post-bellico.
Tutto interno alla concezione artigianale del [[regista]], alla sua visione del cinema come concorso di professionalità diverse,<ref>Simone Bedetti, cit.;</ref> è il ruolo giocato dalla [[scenografia]], affidata a [[Guido Fiorini]], con [[Gastone Medin]] e [[Carlo Enrico Rava]], uno dei grandi [[Direttore artistico|art director]] del cinema italiano degli anni '30 e '40. Così è per le originali architetture dei grandi magazzini (ponti, ascensori), come per la funzionalità del [[decor]] alla narrazione. Ad esempio i manichini (già richiamati nei titoli di testa), uno dei quali, giocosamente costruito ad imitare le fattezze dell'autista Guido, il protagonista, parandosi improvvisamente dinanzi a Lauretta, la trattiene dal suo proposito suicida, introducendo una nota grottesca nel sapiente dosaggio degli ingredienti, dalla [[pochade]], all'umorismo, all'azione, che caratterizza il film.
==La critica==
Scrive [[Paolo Oietti]] nelle pagine di '''Film''' del 19 agosto [[1939]]: ''"I film di Camerini impeccabili sempre, Le sue sceneggiature non fanno una grinza, tutto scorre via limpido e chiaro e la vicenda convince come se l'avessimo vissuta noi stessi. Oseremmo dire che se Camerini sbaglia, sbaglia proprio quando lui, il regista in punta di piedi, poggia in terra tutto il piede, con tutta la forza del corpo. Quel Glori-Scarpia è bravo, ma stona nel colore del film. E non è colpa di Glori, ben inteso, ma di quell'istante di mano un po' troppo pesante".''
== Curiosità ==
* In una delle scene iniziali della pellicola, Lauretta ([[Assia Noris]]) ed Emilia ([[Luisella Beghi]]) stanno per salire sull'auto di Bertini ([[Enrico Musy|Enrico Glori]]) parcheggiata a fianco di una parete piena di poster. In almeno due di questi è riconoscibile la stessa Noris. Si nota soprattutto la locandina del film ''[[Batticuore (film 1939)|Batticuore]]'' (1939), la cui regia è ancora di [[Mario Camerini|Camerini]].
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* [https://archiviostorico.telecomitalia.com/italia-al-telefono-oltre/1978-permettete-che-mi-presenti-sono-calcolatore-cselt (it) Archivio Storico Telecom Italia: MUSA]
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://www.w3.org/2006/Talks/0607-loquendo-speech/Baggia_Trento_2006_sml.pdf (en) W3C: Speech Technologies and Standards - DIT Seminars, Povo, Trento. June 7th, 2006]
{{Mario Camerini}}
{{Portale|cinema}}
[[Categoria:FilmLinguistica commedia|Grandi magazzinicomputazionale]]
[[Categoria:FilmSintesi diretti da Mario Camerinivocale]]
[[Categoria:Cinema dei telefoni bianchiCSELT]]
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