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{{Bio
<!-- inizio template di benvenuto -->
|Nome = Giulio
|Cognome = Catoni
|Sesso = M
|LuogoNascita = Trento
|GiornoMeseNascita = 6 settembre
|AnnoNascita = 1869
|LuogoMorte = Trento
|GiornoMeseMorte = 19 ottobre
|AnnoMorte = 1950
|PreAttività = <ref>{{cita libro | curatore=Gauro Coppola | curatore2=Antonio Passerini | curatore3=Gianfranco Zandonati | titolo=Un secolo di vita dell'Accademia degli Agiati : (1901-2000) | anno=2003 | editore=Rovereto (TN) : Accademia roveretana degli Agiati | città=Rovereto | pagina=257 }}</ref> è stato uno
|Attività = scienziato
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = del XX secolo che ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla sperimentazione nel settore [[agronomia|agronomico]]. E’ stato presidente dell’[[Istituto agrario di San Michele all'Adige|Istituto agrario di San Michele all’Adige]] dal 1946 al 1949.<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=12-19}}</ref>
|Immagine = Giulio Catoni.jpeg
}}
 
==Biografia==
{| style="width:100%; background:transparent; font-size:90%"
==I primi anni==
| style="background:#e0f0ff; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topleft:12px; -webkit-border-top-left-radius:12px; border-top-left-radius:12px; width:20%; height:30px" | &nbsp;&nbsp; [[File:Help-browser.svg|18px|link=Aiuto:Benvenuto]] [[Aiuto:Benvenuto|Benvenuto]]
Giulio Catoni nacque a [[Trento]] il 6 settembre del 1869 da una famiglia benestante, il nonno era un medico e il padre, Matteo Luigi, aveva sposato la baronessa Ottilia Lichtensturn.
| style="background:#6495ed; color:white; padding:0.5em 0.5em 0.5em 1em; font-size:140%; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topright:12px; -webkit-border-top-right-radius:12px; border-top-right-radius:12px; width:80%" | '''Benvenuto/a su Wikipedia, <span style="color:white"><nowiki></nowiki>RICK BONANNI</span>!'''
|-
| style="background:#e0e6ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps ksig-vector.svg|18px|link=Aiuto:Guida essenziale]] [[Aiuto:Guida essenziale|Guida essenziale]]
| rowspan="8" style="background:#fffff0; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomright:12px; -webkit-border-bottom-right-radius:12px; border-bottom-right-radius:12px; padding:0.5em 1em;" |<div style="font-size:105%">Con i tuoi interessi e le tue conoscenze puoi far crescere il [[Wikipedia:LIBERA|sapere libero]] e l'enciclopedia. Scrivi nuove voci o amplia quelle già esistenti: '''il tuo contributo è prezioso'''!<br />
<p style="font-size:105%">Wikipedia ha solo alcune regole inderogabili, <span style="white-space:nowrap">i [[Wikipedia:Cinque pilastri|'''cinque pilastri''']]</span>. Per un primo orientamento, puoi guardare la '''[[:File:Wikipedia_ridotto.ogv|WikiGuida]]''', leggere la '''[[Aiuto:Guida essenziale|Guida essenziale]]''' o consultare la pagina di '''[[Aiuto:Aiuto|aiuto]]'''.</p></div>
 
Ottenne la maturità classica al Ginnasio Liceo di Trento. Proseguì gli studi diplomandosi come enotecnico all’[[Istituto agrario di San Michele all'Adige|Istituto agrario di San Michele all’Adige]] nel 1893<ref>{{cita libro | curatore=Gauro Coppola | curatore2=Antonio Passerini | curatore3=Gianfranco Zandonati | titolo=Un secolo di vita dell'Accademia degli Agiati : (1901-2000) | anno=2003 | editore=Rovereto (TN) : Accademia roveretana degli Agiati | città=Rovereto | pagina=257 }}</ref>; frequentò corsi di viticoltura ed enologia presso gli Istituti Agrari di Klosterneuburg e Geissenheim. Allargò il suo bagaglio di ricercatore tecnico frequentando gli Istituti botanici di Vienna, Bonn e Berlino. Successivamente perfezionò la sua preparazione nelle Reali scuole di viticoltura ed enologia di [[Alba]] e [[Conegliano]], nelle Scuole Agrarie nazionali di Montpellier e Bordeaux e all’Istituto “Pasteur” di Parigi.<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=12}}</ref>
Se '''contribuisci a Wikipedia su commissione''' si applicano '''[[Wikipedia:Avvertenze sulla contribuzione su commissione#Le nostre condizioni d'uso|condizioni d'uso particolari]]'''.
 
Dal 1890 al 1900, ancora giovanissimo, diresse l’azienda vitivinicola Fontanafredda dei conti Mirafiori ad Alba. Lì ebbe l'opportunità di dedicarsi alla ricerca e alla sperimentazione nel campo viticolo ed enologico, pubblicando studi e analisi sull’uso dei fermenti in enologia, sull’influenza delle precipitazioni sull’uva, sulla concimazione chimica, sulle operazioni colturali della vite.
Ricorda di '''non copiare testi né immagini da libri o siti internet poiché <u>NON è consentito inserire materiale protetto da [[Wikipedia:Copyright|copyright]]</u>''' (nel caso sia tu l'autore/autrice, devi seguire [[Wikipedia:Copyright#Se concedi l'uso del materiale presente sul tuo sito o su altre fonti|l'apposita procedura]]), e di scrivere seguendo un '''[[Wikipedia:Punto di vista neutrale|punto di vista neutrale]]''', citando le '''[[WP:FONTI|fonti]]''' utilizzate.
 
Nel 1901 tornò a Trento per dirigere la “Società enologica trentina”, la più importante cantina sociale dell'anteguerra. Si dimise nel 1910 per diventare Conservatore della sezione fitopatologica e promotore dell’Osservatorio per le malattie delle piante presso il [[Museo tridentino di scienze naturali|Museo di Storia naturale di Trento]].
<div align="center" style="font-size:130%">Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani!</div>
 
In quegli anni pubblicò i suoi lavori sull’influenza delle gelate invernali sulle viti, sulla [[Coccoidea|cocciniglia]], sulla difesa contro la tignola dell’uva. Nel 1913 uscì il “Manuale pratico di Enologia”, di carattere divulgativo, che si proponeva di fornire mezzi di conoscenza ai produttori trentini, fortemente ancorati ai metodi tradizionali.
<div style="margin:0; padding:0; font-size:105%">
 
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Nel 1905 sposò la nobildonna [[Pia de Trentini]], figlia di un Cavaliere Aulico dell’Impero e di una de Mersi. Dal matrimonio non nacquero figli, anche se i due coniugi adottarono in seguito un nipote che ne divenne l’erede.<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=13}}</ref>
|titolo = Altre informazioni
 
}}
Nel 1906 venne insignito prima della carica di Segretario della sezione trentina della [[Lega Nazionale|Lega Nazionale]], presieduta da Antonio Tambosi, e poi presidente. Anche se con l’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale si dimise, venne ugualmente internato a [[Campo di concentramento di Natzweiler| Natzweiler]], a Salisburgo, dove rimase per quasi tre anni. Dopo la guerra partecipò alla ricostruzione e allo sviluppo dell’agricoltura trentina.
[[File:Firma e data.png|thumb|Apponi la firma nei tuoi interventi]]
 
*[[Portale:Progetti|Visualizza l'elenco]] dei '''[[Wikipedia:Progetto|progetti collaborativi]]''' riguardanti specifiche aree tematiche dell'enciclopedia: puoi partecipare liberamente a quelli di tuo interesse o chiedere suggerimenti.
== Dal 1918 alla fine della seconda guerra mondiale==
*Identificati nelle [[Aiuto:Pagina di discussione|pagine di discussione]]: '''[[Aiuto:Firma|firma]] i tuoi interventi''' con il tasto che vedi nell'immagine.
Nel 1918 fu nominato presidente dell’Agricoltura del Consiglio provinciale facendo ripartire l’intero settore agricolo, coinvolgendo tutte e tre le sezioni del Consiglio, cioè l’Istituto bacologico, il Vivaio Viticolo e l’Azienda Agraria di San Michele.
*Una volta consultata la Guida essenziale, prova ad ampliare le tue conoscenze sul funzionamento di Wikipedia con il '''[[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]'''.
 
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Nell’ottobre del 1921 [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re Vittorio Emanuele III]] visitò la sede del Consiglio e Catoni lo accolse ringraziandolo per l’unione del Trentino con l’Italia.<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=15}}</ref>
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Nel settembre 1924 a Trento con l’organizzazione dell’Esposizione Nazionale di frutta e uve da tavola e il Congresso nazionale pomologico il Consiglio ebbe il suo periodo più florido. I due eventi segnarono il ritorno del Trentino alla normalità dopo la guerra.
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|titolo = Serve aiuto?
Nel 1920 concluse un suo saggio su “I danni della guerra e l’agricoltura trentina”, incitando le associazioni economiche a cooperare e a risollevare il settore nonostante “la lentezza inspiegabile del soccorso e della ricostruzione”, “perché le energie del Trentino, grandi e immense come grande e immensa è la sua anima italiana, abbiano a trovare il loro sviluppo massimo in uno sforzo di lavoro proficuo e di pace. E l’alba della libertà sarà alba di promessa.”<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=14}}</ref>
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Nel 1920 il Re d’Italia gli conferì il titolo di Cavaliere dell’ordine della Corona d’Italia, quattro anni dopo venne “promosso” Commendatore della Corona d’Italia, per “l’attività benefica di studioso e di organizzatore del Consiglio agrario Provinciale” e “la costante fede nella rinascita del Trentino”.
Se hai bisogno di aiuto, chiedi allo [[Aiuto:Sportello informazioni|sportello informazioni]] (e non dimenticare che la risposta ti verrà data in quella stessa pagina). Se avessi bisogno di un aiuto ''continuativo'', puoi [[Progetto:Coordinamento/Accoglienza/Nuovi_arrivati|richiedere di farti affidare un "tutor"]].
 
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All’inizio del 1925 il [[fascismo]] riformò l’istituzione dei Consigli agrari provinciali, trasformandoli in organi decentrati dell’azione dello Stato in campo agricolo, e Catoni fu confermato Presidente. Pochi mesi dopo si dimise sia dalla carica di Presidente del Consiglio dell’agricoltura sia da quella di presidente della Cattedra Ambulante di Agricoltura, per via dei contrasti con i gerarchi fascisti trenini del tempo.<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=16}}</ref> Durante il periodo fascista si ritirò dalla vita pubblica, continuando le ricerche presso il Museo di Storia naturale.<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=17}}</ref>
type=commenttitle
 
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Nel 1929 il periodo di [[Grande depressione|grande depressione economica]] portò Catoni a specializzarsi e ad occuparsi prevalentemente sul controllo delle patate da seme e dei vivai di viti in relazione alle “malattie della degenerazione infettiva”. Nel suo laboratorio, i campioni di tralci, presi dai [[Vivaismo|vivaisti]] trentini, venivano esaminati per eliminare le viti affette da malattie. Fu il primo a catalogare le caratteristiche delle varietà delle uve trentine. Contribuì anche al rilancio del frumento. Nella seconda metà degli anni venti vennero pubblicati i volumi sulle patologie legate alla vita, al pero, al melo, al ciliegio e al gelso.<ref>{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=17}}</ref>
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editintro=
Nello stesso periodo, Catoni ereditò terreni e immobili a [[Mattarello]] e Campotrentino (Trento).
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L’attività che lo rese famoso a livello nazionale fu lo studio dei problemi della patata, coltivazione che era di particolare rilievo nelle zone di montagna.<ref>{{cita libro| autore=Giulio Catoni| titolo=Malattie e degenerazione della patata: con brevi norme per la selezione, la coltura e la conservazione| anno=1935| editore=Trento:Saturnia}}</ref>
page=Aiuto:Sportello_informazioni
 
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Nel 1935 tenne una relazione sulla “degenerazione della patata” al “Primo convegno nazionale per l’incremento della produzione di patate”, a Como, in cui presentò delle innovative direttive sulle produzioni immuni da quegli afidi che ne provocano le malattie.
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L’interesse della patata era legato, oltre che a ragioni scientifiche, alla sua preoccupazione per la difficile situazione socio-economica in cui versava la provincia di Trento in periodo di autarchia. Intuì come fosse molto importante la coltivazione delle patate nelle zone di montagna.
buttonlabel=Domanda allo Sportello informazioni
 
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Dal 1936 al 1949 tenne 11 corsi di formazione per tecnici controllori di patate, creando così una rete di divulgatori e controllori che operavano nelle valli trentine per diffondere la coltura e le buone pratiche di coltivazione, sperimentando le nuove tecniche di difese nei campi dimostrativi delle Viotte sul [[Monte Bondone]]. L’organizzazione trentina verrà mutuata dal Ministero della Agricoltura che la riproporrà sul territorio nazionale a partire dal 1939, riconoscendo Catoni come propulsore e massima autorità in materia.
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Si occupò di micologia e fu uno stretto collaboratore dell’abate [[Giacomo Bresadola]] nonchè membro attivo del Comitato per l’Enciclopedia micologica, a cui contribuì anche con alcune sue illustrazioni. <ref>{{cita libro| curatore=Roberta Bernardi|titolo=Annuario 2014/2015|anno=2015|editore=Fondazione Edumund Mach|città=San Michele all'Adige|pagina=17}}</ref>
<div style="border-bottom:1px solid #eee; padding-top:0.17em; padding-bottom:0.5em"></div>
 
<div style="font-size:95%">[[file:Flag of the United Kingdom.svg|20px]] Hello and welcome to the Italian Wikipedia! We appreciate your contributions. If your Italian skills are not good enough, that’s no problem. We have an [[Wikipedia:Ambasciata|embassy]] where you can inquire for further information in your native language or you can contact directly [[Wikipedia:Babel/It-0|a user in your language]]. We hope you enjoy your time here!</div>
Durante la [[seconda guerra mondiale]], un bombardamento che colpì il [[Museo tridentino di scienze naturali| Museo di Storia Naturale]] distrusse la maggior parte del materiale da lui accumulato in molti anni di ricerca e studio, soprattutto quello riguardante le conseguenze delle gelate sulla vite.
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| style="background:#e5e0ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ktip.svg|18px|link=Aiuto:Tour guidato]] [[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]
Decise di pubblicare in vita soltanto una piccola parte delle osservazioni scientifiche e sperimentali che aveva raccolto in decenni di lavoro. Raccolse, inoltre, numerosissime fotografie e finì per possedere quella che ai tempi era la miglior collezione italiana di malattie della patata.
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| style="background:#ffe0f1; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Accessories-text-editor.svg|18px|link=Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida]] [[Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida|Raccomandazioni e linee guida]]
Nel complesso periodo iniziato con la sconfitta del [[nazismo]], il ritorno della democrazia e i progetti per l’autonomia del Trentino, Catoni era ormai giunto a un’età in cui avrebbe potuto riposarsi. Si rimise invece a disposizione della sua terra e si accinse ad affrontare la sua ultima fatica: accettò nell’autunno del 1946 la presidenza dell’Istituto Agrario di San Michele. In quest’ultimo operava con grande successo come innovatore nel campo della genetica [[Rebo Rigotti]], che in quegli anni progettò anche l’Osservatorio meteorologico.
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La scuola al tempo aveva pochi iscritti, sia perché si chiedeva la conoscenza della lingua tedesca, sia per l’aumento del costo delle rette per i convittori.<ref>{{cita libro| curatore=Roberta Bernardi|titolo=Annuario 2014/2015| anno=2015|editore=Fondazione Edumund Mach|città=San Michele all'Adige | pagina=21}}</ref>
| style="background:#ffe5e0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Copyright-problem.svg|18px|link=Wikipedia:Copyright]] [[Wikipedia:Copyright|Copyright]]
 
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Catoni mantenne il collegamento con le autorità centrali, recandosi spesso a [[Roma]], e continuò a dirigere il “Centro studi patata” del Ministero dell’agricoltura. Inoltre, in quegli anni partecipò alla vita politica della città di Trento in qualità di consigliere comunale. Ebbe il privilegio di ricevere due lauree “honoris causa” in scienze agrarie. La prima gli fu conferita nel 1947 dall’[[Università di Pisa]], proprio dall’allora rettore prof. [[Enrico Avanzi]], ex direttore dell’istituto Agrario e grande estimatore di Catoni; la seconda l’anno successivo all’[[Università di Firenze]].
| style="background:#ffefe0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ksirtet.svg|18px|link=Portale:Progetti]] [[Portale:Progetti|Progetti tematici]]
 
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Nel 1949, al compimento dell’ottantesimo anno di età, si dimise dalla carica di Presidente del “Centro studi patata” e, qualche mese dopo, anche da l Consiglio di Amministrazione dell’Istituto. Morirà l’anno dopo nel 1954. La sua scomparsa avrà largo eco nel Paese e anche in molti centri culturali stranieri. Il prof.Enrico Avanzi fu incaricato nell’occasione delle onoranze funebri svoltasi a San Michele di tenere la commemorazione ufficiale.
| style="background:#fff8dc; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomleft:12px; -webkit-border-bottom-left-radius:12px; border-bottom-left-radius:12px; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps bookcase.svg|18px|link=Aiuto:Glossario]] [[Aiuto:Glossario|Glossario]]
 
|}Naturalmente un benvenuto anche da parte mia! Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi. [[Utente:PupyFaki|<span style="color:#008B8B; text-shadow: -2px -2px 2px #FFF; font-family:Segoe Print;">pupyfaki</span>]] [[Discussioni utente:PupyFaki|<span style="color:#2E8B57;">^^</span>]] 11:02, 1 ago 2018 (CEST)
La laboriosa opera di una vita intera lo ha reso uno dei trentini più illustri di sempre, anche se non tra i più celebrati
<!-- fine template di benvenuto -->
Agì sempre in nome della curiosità scientifica e con l’obiettivo di apportare benefici sia alle coltivazioni che alle popolazioni
Sempre schivo e riservato, tra le sue doti personali risaltano l’umiltà e la sua tendenza a evitare i clamori mediatici, gli onori e le gratificazioni pubbliche, che comunque ricevette.
Inoltre, ebbe il pregio di trasmettere la sua esperienza a molti giovani collaboratori, spesso diplomati all’Istituto Agrario, che nel secondo dopoguerra proseguiranno nel solco della sua opera. Come pochi, seppe coniugare l’impegno civile delle istituzioni con l’interesse scientifico e l’amore per il progresso
Nel 1949, al compimento dell’ottantesimo compleanno di età, si dimise dalla carica di Presidente del “Centro studi patata” e, qualche mese dopo, anche dal Consiglio di Amministrazione dell’Istituto. Morirà l’anno dopo e la sua scomparsa avrà larga eco nel Paese e anche in molti centri culturali stranieri.
 
La sua non fu una Presidenza che non lasciò il segno, ma permise all’Istituto di mantenere un “nome” in un periodo in cui tutto era in discussione, compresa la sopravvivenza dall’ente stesso.
 
== Opere==
*{{cita libro | nome=Giulio | cognome=Catoni | titolo=Malattie e degenerazioni della patata| anno=1935 | editore=Saturnia | città=Trento}}
 
*{{cita libro| nome=Giulio | cognome=Catoni | titolo= Manuale pratico di enologia con speciale riguardo alle condizioni viticole e vitivinicole delle regioni italiane dell’Austria | anno=1913 | editore=Giovanni Zippel | città=Trento}}
 
*{{cita libro | nome=Giulio | cognome=Catoni | titolo= La patata norme per la coltivazione conservazione e rigenerazione | anno=1937 | editore=Saturnia | città=Trento}}
 
*{{cita libro | nome=Giulio | cognome=Catoni | titolo=Conservazione delle patate| anno=1938 | editore=Ramo Editoriale degli Agricoltori | città=Trento: Saturnia}}
 
==Bibliografia==
 
{{cita libro | titolo=Potenziamento dell’Istituto Agrario Provinciale e della Stazione Sperimentale di San Michele all’Adige negli anni 1949-1952 | anno=1953 | editore=Arti grafiche Saturnia | città=Trento }}
 
{{cita libro | nome=Fabio | cognome=Giacomoni | titolo=Istituto agrario di S. Michele All’Adige | anno=1994 | editore=Saturnia | città=Trento }}
 
{{cita libro | curatore=Roberta Bernardi | titolo=Annuario 2014/2015 | anno=2015 | editore= Fondazione Edumund Mach | città=San Michele all'Adige | pagina=21}}
 
{{citazione|“ Si presentava come un uomo semplice, di statura medio\bassa, coi capelli grigi e pizzetto alla Pirandello. Vestiva modestamente, giacca alla tirolese e pantalone alla zuava, abbigliamento volutamente popolare. Si dice che si faceva cucire delle pezze sui vestiti nuovi, per assomigliare di più ai compaesani del luogo.
“ Io mi sono sentito onorato quando (avrò avuto 11-12 anni ) mi ha chiesto di accompagnarlo sul Gaggio per una sua statistica riguardante il selvaggio disboscamento che stava avvenendo, perchè la gente aveva bisogno di legna da ardere”
“ Per diversi giorni, partivano la mattina con le nostre “ attrezzature”. Lui con il sacco di montagna e la macchina fotografica Rolley a lastre ( che mi faceva tanta gola!!) ed io con un mazzo di asticelle di un metro di altezza. Arrivati sul posto, fotografava la zona interessata ( un tratto di bosco, in cui si vedevano i piccoli ceppi dei pini tagliati, era davvero una strage!!). Dove i ceppi non erano visibili, perchè nascosti in un piccolo avvallamento o situati dietro un mazzo, mi faceva piantare le asticelle con un cartellino bianco per segnalarli. Strano modo di documentare, dirà qualcuno”:
“Fotografata una zona si passava ad un’altra, così per tutta la mattinata. A mezzogiorno accendevamo il fuoco presso la casa del Callisto”.
“Quella Rolley mi è rimasta nel cuore. Dopo la guerra non ho più visto il Commendatore. Passato qualche anno, ho sentito dire che era morto. Non so quanti anni avesse avuto. Intanto ero cresciuto e mi ero appassionato di fotografia”
|"Come ricordo il commentatore Giulio Catoni", Giuseppe Catoni }}
 
== Note ==
<references/>
==Collegamenti esterni==