Saggio sulla teoria dei satelliti di Giove e Altotevere Volley: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|l<nowiki>'</nowiki>'''Altotevere Città di Castello'''|Pallavolo Città di Castello}}
{{libro
{{Squadra di pallavolo
|titolo = Saggio sulla teoria dei satelliti di Giove
<!-- Introduzione -->
|titoloorig = Essai sur la théorie des satellites de Jupiter
|nome=Altotevere Volley
|autore = [[Jean Sylvain Bailly]]
|sesso = M
|annoorig = [[1766]]
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|forza_cat_anno = 1766
|detentore scudetto=
|genere = [[saggio]]
|detentore coppa italia=
|sottogenere = [[scienza|scientifico]]
|detentore supercoppaitaliana=
|immagine= Frontispiece of the "Essai sur la théorie des satellites de Jupiter".png
|nomestemma=Logo Vivi Altotevere Volley
|didascalia=Frontespizio dell'opera.
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<!-- Livrea delle divise -->
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<!-- Segni distintivi -->
|colori={{simbolo|Bianco e Azzurro.svg}} [[Bianco]] e [[azzurro]]
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|sponsor= Vivi Altotevere San Giustino
<!-- Dati societari -->
|città=[[San Giustino (Italia)|San Giustino]]
|nazione={{ITA}}
|confederazione= [[Confédération Européenne de Volleyball|CEV]]
|federazione=[[Federazione Italiana Pallavolo|FIPAV]]
|categoria=
|annoscioglimento=2013
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|presidente={{Bandiera|ITA}} Aldo Nocentini
|allenatore={{Bandiera|ITA}} [[Marco Fenoglio]]
<!-- Palmarès -->
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<!-- Impianto di gioco -->
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<!-- Contatti -->
|sede=Via Anconetana 16, 06016 San Giustino (PG)
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}}
{{citazione|Guidando col filo i ciechi passi.|Il sottotitolo dell'opera di Bailly; Virgilio, ''Eneide'', Libro VI|Cæca regens vestigia filo.|lingua=la}}
Il '''''Saggio sulla teoria dei satelliti di Giove''''' (''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter'') è un trattato di [[astronomia]] scritto dall'[[astronomo]] e [[letterato]] [[Regno di Francia|francese]] [[Jean Sylvain Bailly]] e pubblicato nel [[1766]].
 
L''''Altotevere Volley''' è stata una società di [[pallavolo]] maschile con sede a [[San Giustino (Italia)|San Giustino]], che ha disputato il [[Serie A1 2012-2013 (pallavolo maschile)|campionato di Serie A1 2012-13]].
==Genesi dell'opera==
Il [[9 marzo]] [[1763]] Bailly lesse all'[[Académie des sciences]] la sua prima ''Mémoire sur la theorie des satellites de Jupiter''; il [[4 maggio]], la seconda. Verso la fine dello stesso anno,<ref>L'ultima osservazione in questo terzo e ultimo rapporto è riferita al [[3 settembre]] perciò fu letto sicuramente dopo questa data.</ref> egli lesse un terzo e ultimo rapporto per questa serie. Questi primi tre rapporti costituirono le basi per il successivo ''Saggio sulla teoria dei satelliti di Giove'' di Bailly, pubblicato tre anni più tardi nel [[1766]] e che fu la sua più grande occupazione letteraria nel decennio fino al [[1771]].
 
==Storia==
Un biografo di Bailly, l'insigne matematico e politico [[François Arago]] dice di questo lavoro: «Il soggetto è stato fortunatamente selezionato. Studiandolo in tutta la sua generalità, Bailly è apparso sia un calcolatore instancabile, un geometra penetrante, e un osservatore operoso e abile. Le ricerche di Bailly riguardanti i satelliti di Giove saranno sempre il suo primo e principale titolo di gloria scientifica. Prima di lui, Maraldi, Bradley, e Wargentin avevano scoperto empiricamente alcune delle principali perturbazioni che questi corpi subiscono nei loro movimenti di rivoluzione attorno a tutto il pianeta che li domina; ma non avevano legato queste perturbazioni ai principi dell'attrazione universale. L'onore dell'iniziativa è, su questo tema, tutta di Bailly».<ref>François Arago, ''Notices biographiques'', 2: 260.</ref>
La società venne fondata il 14 giugno [[2012]] in seguito all'acquisizione del titolo sportivo dell'[[Umbria Volley]]. Il presidente di tale sodalizio, Claudio Sciurpa, aveva infatti annunciato l'impossibilità di iscrivere la squadra al campionato di [[Serie A1 2012-2013 (pallavolo maschile)|serie A1 2012-13]] per mancanza di fondi economici e di sponsor<ref>Barbara Maccari, ''[http://www.umbria24.it/volley-laltotevere-resta-risorge-ceneri-giustino/103898.html Volley, l'Altotevere resta in A1 e risorge dalle ceneri di San Giustino]''. ''Umbria24'', 15 giugno 2012.</ref>.
 
La nuova società, presieduta da Aldo Nocentini, mantenne la sede a [[San Giustino (Italia)|San Giustino]], esplicitando tuttavia, tramite la denominazione ''Altotevere'', la volontà di superare i confini regionali dell'[[Umbria]] e di coinvolgere nel progetto [[Alta Valle del Tevere|l'intero comprensorio di vallata]], ricadente nelle province di [[Provincia di Perugia|Perugia]] e [[Provincia di Arezzo|Arezzo]]<ref>''{{collegamento interrotto|1=[http://www.altoteverevolley.it/ieri-al-pala-kemon-la-presentazione-a-stampa-e-tifosi-della-squadra/ Ieri, al Pala Kemon, la presentazione a stampa e tifosi della squadra] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}''. ''Altotevere Volley'', 27 settembre 2012.</ref>.
[[File:First page of the "Essai sur la théorie des satellites de Jupiter".png|thumb|left|Prima pagina del saggio.]]
Va ricordato, naturalmente, che quando Arago dedicò questo omaggio a Bailly, nel 1844, ottantuno anni dopo la pubblicazione delle sue tre ''mémoires'', il mondo scientifico conosceva ancora soltanto i quattro satelliti più grande e brillanti di [[Giove (astronomia)|Giove]] (i cosiddetti [[satelliti medicei]]), che [[Galileo]] aveva scoperto nel [[1610]].<ref>I quattro satelliti galileiani, ovvero i [[satelliti medicei]] sono tutti del 5<sup>a</sup> o 6<sup>a</sup> [[magnitudine apparente]]. Nessuno degli altri invece supera la 13<sup>a</sup> magnitudine. Jupiter V fu scoperto solo nel [[1892]].</ref> Galileo aveva apprezzato il valore delle osservazioni di questi satelliti per la determinazione accurata della [[longitudine]],<ref>Giove può essere osservato per dieci mesi all'anno, ma la presenza quasi quotidiana delle eclissi di Giove rende possibili delle osservazioni continue. I calcoli di longitudine erano stati precedentemente basati sull'osservazione delle eclissi lunari o solari, però troppo rare e troppo suscettibili a errori per un'ampia cartografia. [[Jean Picard|Picard]] e [[Philippe de La Hire|La Hire]] utilizzarono i [[satelliti medicei|satelliti di Giove]] per rettificare la mappa della [[Regno di Francia|Francia]], suscitando il commento di [[Luigi XIV]] che «pagò bene la sua accademia per stringere i confini dei suoi possedimenti». (Bailly, ''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter'', XXIII.)</ref> e il governo olandese si era preparato a sovvenzionare la sua ricerca, però l'improvvisa cecità che colpì lo scienziato pisano mise fine al progetto.
 
[[File:FossaLupiBufali.JPG|thumb|left|upright=1.2|[[Francesco Mattioli|Mattioli]] al servizio davanti a uno striscione della [[Altotevere Volley#Tifoseria|tifoseria]], il 17 marzo [[2013]].]]
Dopo la morte di Galileo, astronomi importanti come [[Nicolas-Claude Fabri de Peiresc|Nicolas de Peiresc]], Jean-Baptiste Morin, [[Giovanni Battista Hodierna]], [[Simon Marius]], Vincent Reyneri, [[Johannes Hevelius]], [[Giovanni Alfonso Borelli]] e altri continuarono le sue osservazioni e cercarono senza successo di elaborare tavole periodiche dei satelliti. In definitiva fu [[Giovanni Cassini]], direttore dell'[[Osservatorio di Parigi]], il primo a fare dei progressi reali in questo campo. Le sue ''Ephemerides des satellites de Jupiter'' apparirono nel [[1668]]. Cassini dedicò molti anni allo studio dei satelliti, durante i quali determinò i loro periodi e le irregolarità causate dall'eccentricità dell'orbita di Giove e dalle inclinazioni delle orbite degli stessi satelliti. Fu lui inoltre a scoprire la rotazione dei satelliti. Misurando le loro orbite, scoprì che la [[Leggi di Keplero#Terza Legge (Legge dei periodi, 1619)|legge armonica di Keplero]] (ovvero la terza legge di [[Keplero]]) si applicava sia ai pianeti che ai satelliti. Egli osservò inoltre che i tempi tra le eclissi (in particolare del satellite [[Io (astronomia)|Io]]) diventavano più brevi quando la [[Terra]] si avvicinava a Giove (ovvero quando si passava dall'opposizione alla congiunzione) mentre diventavano più lunghi quando la Terra si allontanava (ovvero dall'opposizione alla congiunzione), una scoperta che rese possibile la determinazione da parte dell'astronomo danese [[Ole Rømer]] della [[velocità della luce]].
Nel ruolo di [[direttore sportivo]] venne confermato [[Andrea Sartoretti]], mentre la guida tecnica della squadra andò a [[Marco Fenoglio]], che era già stato a San Giustino nella stagione [[Serie A1 2010-2011 (pallavolo maschile)|2010-11]] come secondo di [[Emanuele Zanini]]<ref>''[http://www.pianetavolley.net/2012/07/e-ufficiale-marco-fenoglio-e-il-coach-del-san-giustino/ È ufficiale, Marco Fenoglio è il coach del San Giustino]''. ''Pianeta Volley'', 4 luglio 2012.</ref>.
 
La rosa dell'anno precedente fu completamente stravolta: dei giocatori dell'Umbria Volley rimasero infatti i soli [[Riley McKibbin|McKibbin]] e [[Marco Lo Bianco|Lo Bianco]]<ref>''[http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=41220 McKibbin e Lo Bianco, "felici di essere ancora qui"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140325192700/http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=41220 |date=25 marzo 2014 }}''. ''LegaVolley'', 23 agosto 2012.</ref>. Ad essi si affiancarono tra gli altri [[Giorgio De Togni]], con i gradi di capitano, e [[Marcus Böhme]] come [[centrale (pallavolo)|centrali]], [[Alessio Fiore]] e [[Klemen Čebulj]] come [[schiacciatore-laterale|schiacciatori]], [[Bram Van den Dries]] come [[schiacciatore-opposto|opposto]] e [[Andrea Cesarini]] come [[libero (pallavolo)|libero]], mentre all'esperto [[palleggiatore]] [[Paolo Torre]] venne affidato il compito di alternarsi con McKibbin in regia<ref>''[http://www.dallarivolley.com/IT0397014532001.asp Alessio Fiore a San Giustino]''. ''Pianeta Volley'', 6 luglio 2012.</ref><ref>''{{collegamento interrotto|1=[http://www.altoteverevolley.it/san-giustino-si-rafforza-al-centro-ufficiali-bohmee-de-togni/ San Giustino si rafforza al centro, ufficiali Böhme e De Togni] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}''. ''Altotevere Volley'', 16 luglio 2012.</ref><ref>''{{collegamento interrotto|1=[http://www.altoteverevolley.it/volley-mercato-gli-ultimi-colpi-di-san-giustino/ Volley mercato, gli ultimi colpi di San Giustino] |date=febbraio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}''. ''Altotevere Volley'', 18 luglio 2012.</ref>. A novembre tornò poi a San Giustino l'opposto [[Serbia|serbo]] [[Goran Marić]]<ref>''[http://www.altoteverevolley.it/goran-maric-orgoglioso-di-vestire-questa-maglia/ Goran Maric: "Orgoglioso di vestire questa maglia"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121204181326/http://www.altoteverevolley.it/goran-maric-orgoglioso-di-vestire-questa-maglia/ |data=4 dicembre 2012 }}''. ''Altotevere Volley'', 21 novembre 2012.</ref>.
Dopo di lui, [[James Bradley]], terzo [[Astronomo reale]] d'Inghilterra, i due Maraldi, ovvero [[Giacomo Filippo Maraldi]], nipote di Cassini, e [[Giovanni Domenico Maraldi]], nipote di quest'ultimo, e l'astronomo svedese Pehr Wilhelm Wargentin, segretario dell'[[Accademia reale svedese delle scienze]], determinarono le eccentricità delle orbite dei satelliti, le inclinazioni delle loro orbite, il tasso di variazione dell'inclinazione, e gli spostamenti dei loro nodi. Infine l'astronomo [[Jérôme Lalande]] aveva scoperto che la forma di Giove (uno sferoide schiacciato ai poli), gettando un'ombra ellittica, aggiungeva un altro fattore che caratterizzava i tempi delle eclissi. Ma tutti questi astronomi lavorarono a partire dai fenomeni osservati. Bailly fu il primo a tentare una spiegazione teorica del comportamento dei satelliti, derivando una formula con cui le osservazioni avrebbero dovuto concordare.<ref>Edwin Burrows Smith, ''Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary (1736-1793)'' (1954, American Philosophical Society); p. 434</ref>
 
Nella [[Serie A1 2012-2013 (pallavolo maschile)|prima stagione in serie A1]] la squadra fallì la qualificazione alla [[Coppa Italia 2012-2013 (pallavolo maschile)|Coppa Italia]], cui venivano ammessi i primi otto team in classifica al termine del girone di andata<ref>''[http://www.trgmedia.it/news.aspx?id=52390 Volley A1: niente da fare per S.Giustino, Modena passa 3-1 e va alla Final eight di Coppa Italia ]''. ''TrgMedia'', 8 dicembre 2012.</ref>. Riuscì invece a conquistare l'accesso ai [[Serie A1 2012-2013 (pallavolo maschile)#Play-off scudetto|play-off scudetto]] con tre giornate di anticipo, concludendo la regular season al 10º posto e staccando così le dirette rivali [[BluVolley Verona]] e [[Gruppo Sportivo Robur Angelo Costa|Costa Ravenna]], battute entrambe per 3-0 sia all'andata che al ritorno<ref>''[http://www.tuttosport.com/pallavolo/a1_maschile/2013/02/16-247179/San+Giustino+ai+play+off.+Ravenna+tab%C3%B9+pala+De+Andr%C3%A8 San Giustino ai play off. Ravenna tabù pala De Andrè]''. ''[[Tuttosport]]'', 26 febbraio 2013.</ref>.
{{citazione|Credo di essere il primo che ha cercato di applicare la geometria alla teoria dei satelliti di Giove. Newton aveva apprezzato quella che doveva essere la variazione, il movimento dell'apside e dei nodi, e ne aveva fatto l'applicazione al quarto; ma in questo calcolo egli considera solo le perturbazioni del sole. Inoltre non aveva considerato l'eccentricità del satellite, che produce un'equazione piuttosto sensibile. Il desiderio di educare me stesso e dell'utilità ad esercitarmi, mi ha fatto concepire il progetto di determinare le disuguaglianze di Giove, assumendo tutte le cause perturbative che si possono sospettare.|Bailly nell′''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter''.<ref>Bailly, ''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter'', III.</ref>|Je crois être le premier qui aie tenté d'appliquer la géométrie à la théorie des satellites de Jupiter. Newton avait apprécié quels devaient être la variation, le mouvement de l'apside et des nœuds, et il en avait fait l'application au quatrième; mais dans ce calcul il ne considérait que les perturbations du soleil. D'ailleurs il n'y a pas fait entrer l'excentricité du satellite, qui produit une équation assez sensible. L'envie de m'instruire et d'être utile en m'exerçant me fit concevoir le projet de déterminer les inégalités de Jupiter, en supposant toutes les causes de perturbations que l'on peut soupçonner.|lingua=fr}}
 
Venne poi eliminata agli ottavi di finale dalla [[Top Volley|Top Volley Latina]], che si aggiudicò per 2-1 la serie di tre partite vincendo gara 1 (3-0)<ref>''[http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=44780 Latina si porta sull'1-0] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130517214716/http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=44780 |date=17 maggio 2013 }}''. ''LegaVolley.it'', 13 marzo 2013.</ref> e gara 3 (3-2)<ref>Antonia Liguori, ''[http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Pallavolo/24-03-2013/volley-playoff-92649207369.shtml?commenti Volley, playoff: passano Vibo e Latina]''. ''[[La Gazzetta dello Sport]]'', 24 marzo 2013.</ref> in casa, mentre l'Altotevere conquistò la vittoria interna in gara 2 al tie-break. Nell'occasione, l'opposto [[Goran Marić]] fece registrare il record di punti individuali (34) nella storia dei play off disputati con il [[Rally Point System|rally point system]]<ref>''[http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=44860 San Giustino porta l'Andreoli alla bella] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130517220816/http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=44860 |date=17 maggio 2013 }}''. ''LegaVolley'', 17 marzo 2013.</ref>.
Una teoria precisa sui satelliti di Giove avrebbe offerto un'immediata applicazione pratica. Infatti l'osservazione dei satelliti era stata uno dei metodi preferito durante tutto il [[XVII secolo]] per la determinazione della longitudine. A questo scopo era sufficiente fare osservazioni simultanee di un dato fenomeno (ad esempio l'inizio o la fine di un eclisse) in due posizioni, conoscendo la longitudine di uno di essi; la differenza di tempo dava la differenza di longitudine. Non era necessario prevedere il fenomeno con eccessiva accuratezza. Se, tuttavia, il verificarsi del fenomeno poteva essere previsto teoricamente, allora un'osservazione correlata con il tempo avrebbe dato subito l'esatta longitudine, senza riferimento a qualsiasi altra osservazione. Questa conoscenza dunque, insieme con il telescopio di [[John Dollond]], avrebbe reso l'osservazione dei satelliti di Giove un utile ausilio ad esempio a chi navigava in mare.
 
Nell'estate 2013 la società si fuse con la [[Pallavolo Città di Castello]]<ref>''[http://www.volleyball.it/notizie.asp?n=64463 Dopo tanti "si dice" la fusione Altotevere-Castello] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140525195407/http://www.volleyball.it/notizie.asp?n=64463 |data=25 maggio 2014 }}''. ''Volleyball.it'', 4 giugno 2013.</ref>.
===Il [[problema dei tre corpi]]===
La luna aveva offerto i matematici la manifestazione piùtangibile della reciproca attrazione di tre corpi. Astronomi e matematici del calibro di [[Alexis Clairaut]], [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|Jean Baptiste d'Alembert]], ed [[Eulero]] avevano tutti "attaccato" il problema raggiungendo una soluzione approssimata.
 
==Cronistoria==
L'astronomo [[Stati Uniti d'America|americano]] John Charles Duncan (1882-1967), commentando la complessità del problema, scrisse: «Il [[problema dei tre corpi]] che si attraggono reciprocamente è altrettanto determinato come quello di due corpi; cioè un dato insieme di condizioni iniziali comportano certamente un risultato definito; però il problema è di tale difficoltà e complessità che solo in casi particolari è i mezzi più potenti della moderna analisi sono capaci di produrre formule con cui tale risultato può essere calcolato».<ref>Duncan, ''Astronomy'', 245, New York, Harper & Brothers, 1946.</ref>
{| class="toccolours" style="margin: 0.5em auto; width: 100%; background:white; text-align: left;"
!colspan="2" align=center bgcolor="00A1DF"| <span style="color:#FFFFFF;">Cronistoria dell'Altotevere Volley</span>
|- style="font-size:93%"
|valign="top"|
|width="100%"|
{{div col|3}}
*2012: '''Fondazione dell'Altotevere Volley''' con sede a [[San Giustino (Italia)|San Giustino]].<br />Acquisto del titolo sportivo dall'[[Umbria Volley]].<br />'''Ammessa in Serie A1'''.
*[[Altotevere Volley 2012-2013|2012-13]]: 10ª in [[Serie A1 2012-2013 (pallavolo maschile)|Serie A1]]; ottavi di finale play-off scudetto.
*2013: Fusione con la [[Pallavolo Città di Castello]].<br />'''Termine delle attività'''.
{{div col end}}
|}
 
==Rosa 2012-2013==
Imperterrito, Bailly era determinato a risolvere quello che chiamava «il problema dei cinque corpi, o anche dei sei, se vi ammettiamo anche il sole».<ref>Bailly, ''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter'', V.</ref>
{| class="wikitable" style="font-size:91%"
|-bgcolor=#AAAAFF
!width="30px" |N.
!width="210px" |Giocatore
!width="50px" |Ruolo
!width="140px" |Data di nascita
!width="170px" |Nazionalità sportiva
|-
|-align=center
|| 1 || [[Alessio Fiore]] || [[Schiacciatore-laterale|S]] || 25 dicembre [[1982]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 2 || [[Bram Van den Dries]] || [[Schiacciatore-laterale|S]]/[[Schiacciatore-opposto|O]] || 14 agosto [[1989]] || {{BEL}}
|-
|-align=center
|| 3 || [[Marcus Guttmann]] || [[Schiacciatore-laterale|S]] || 9 luglio [[1991]] || {{AUT}}
|-
|-align=center
|| 4 || [[Riley McKibbin]] || [[Palleggiatore|P]] || 9 settembre [[1988]] || {{USA}}
|-
|-align=center
|| 5 || [[Andrea Coali]] || [[Centrale (pallavolo)|C]] || 16 dicembre [[1992]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 6 || [[Cesare Gradi]] || [[Schiacciatore-laterale|S]]/[[Schiacciatore-opposto|O]] || 2 gennaio [[1988]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 7 || [[Andrea Cesarini]] || [[Libero (pallavolo)|L]] || 22 luglio [[1987]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 8 || [[Marcus Böhme]] || [[Centrale (pallavolo)|C]] || 25 agosto [[1985]] || {{DEU}}
|-
|-align=center
|| 9 || [[Francesco Mattioli]] || [[Schiacciatore-laterale|S]] || 6 ottobre [[1975]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 10 || [[Paolo Torre]] || [[Palleggiatore|P]] || 26 novembre [[1976]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 11 || [[Giorgio De Togni]] [[File:Captain sports.svg|12px|Capitano]] || [[Centrale (pallavolo)|C]] || 7 luglio [[1985]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 12 || [[Goran Marić]] || [[Schiacciatore-laterale|S]]/[[Schiacciatore-opposto|O]] || 2 novembre [[1981]] || {{SRB}}
|-
|-align=center
|| 13 || [[Marco Lo Bianco]] || [[Libero (pallavolo)|L]] || 15 settembre [[1990]] || {{ITA}}
|-
|-align=center
|| 14 || [[Klemen Čebulj]] || [[Schiacciatore-laterale|S]] || 21 febbraio [[1992]] || {{SVN}}
|}
 
== Settore giovanile ==
Avrebbe potuto anche dire sette, perché i suoi calcoli includevano anche l'attrazione esercitata da [[Saturno (astronomia)|Saturno]].<ref>Edwin Burrows Smith, ''Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary (1736-1793)'' (1954, American Philosophical Society); p. 435</ref>
La società ha partecipato nella stagione 2012-13 ai campionati di under 13 maschile, under 14 femminile, under 16 femminile e seconda divisione femminile<ref>''[http://www.sportiamoci.it/news/articoli/77--pallavolo/11549-pallavolo-san-giustino-la-settimana-degli-annunci.html Pallavolo San Giustino: la settimana degli annunci]''. ''Sportiamoci'', 26 giugno 2012.</ref>. Nel [[2013]] ha inoltre avviato un progetto di rete, coordinato da [[Fausto Polidori]], nel quale sono state coinvolte altre quindici società pallavolistiche di [[Valtiberina]] e zone limitrofe con l'obiettivo di potenziare la preparazione tecnica degli allenatori ed incrementare il livello del movimento pallavolistico nel territorio<ref>Michele Tanzi, ''[http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=44440 Settore Giovanile, al via il “progetto di rete” di Altotevere Volley] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304191937/http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=44440 |date=4 marzo 2016 }}''. ''LegaVolley.it'', 22 febbraio 2013.</ref>.
 
== Tifoseria ==
{{citazione|Così mi sono consegnato a questa discussione, senza altro soccorso che i libri di Newton, i principi di Clairaut, molte osservazioni che il signor Maraldi mi ha voluto comunicare, e la pazienza necessaria per scoprire la verità, avvolta in un immensità di calcoli dolorosi. Ho preferito la soluzione di Clairaut perché, essendo mio amico, li abbiamo letti insieme, e perché poteva aiutami con i suoi consigli a superare gli ostacoli che potevano sorgere.|Bailly nell′''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter''<ref>Bailly, ''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter'', VII.</ref>|Je me suis donc livré à cette discussion, sans autre secours que les livres de Newton, les principes de M. Clairaut, beaucoup d'observations que M. Maraldi a bien voulu me communiquer, et la patience nécessaire pour découvrir la vérité enveloppée dans une immensité de calculs pénibles. J'ai préféré la solution de M. Clairaut, parce qu'étant mon ami, nous l'avions lue ensemble, et qu'il était à portée de m'aider de ses avis pour surmonter les obstacles qui pouvaient se présenter.|lingua=fr}}
La tifoseria organizzata dell'Altotevere Volley era rappresentata dalla ''FLB - Fossa Lupi e Bufali''<ref>''[http://www.altoteverevolley.it/si-intensificano-i-rapporti-di-collaborazione-flb-e-vivi-altotevere-volley/ FLB e Vivi Altotevere San Giustino: si intensificano i rapporti] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130212030216/http://www.altoteverevolley.it/si-intensificano-i-rapporti-di-collaborazione-flb-e-vivi-altotevere-volley/ |data=12 febbraio 2013 }}''. ''Altotevere Volley'', 25 luglio 2012.</ref>, attiva fin dall'approdo a [[San Giustino (Italia)|San Giustino]] dell'[[Umbria Volley]] nel [[Serie A1 2010-2011 (pallavolo maschile)|2010]]<ref name=flb>Paola Costantini, ''[http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=33700 "Fossa Lupi e Bufali": una tifoseria unica!] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141104011125/http://www.legavolley.it/NewsLeggi.asp?id=33700 |date=4 novembre 2014 }}''. ''LegaVolley.it'', 8 marzo 2011.</ref>. La ''Fossa'' si è sviluppata in seno all'omonima associazione ricreativa ''Lupi e Bufali'', nata a San Giustino nel [[2006]]<ref name=flb/>.
 
Il derby più sentito dalla FLB è stato quello con la [[Sir Safety Umbria Volley|Sir Safety Perugia]]<ref>''[http://www.trgmedia.it/news.aspx?id=53304 Altotevere San Giustino - Sir Perugia, il derby più atteso]''. ''TrgMedia'', 27 gennaio 2013.</ref>, ma è soprattutto accesa la rivalità con la [[Pallavolo Città di Castello]]<ref>Gianluca Pasini, ''[http://dal15al25.gazzetta.it/2013/03/02/citta-di-castello-e-san-giustino-si-fondono/ Città di Castello e San Giustino si fondono?]''. ''[[Gazzetta dello Sport]]'', 2 marzo 2013.</ref>. La tifoseria sangiustinese è invece gemellata con quella del [[Trentino Volley]]<ref>''[http://www.trentinovolley.it/news/notizie/10790-domenica-28-trasferta-a-san-giustino-il-pullman-per-i-tifosi.html Domenica 28 trasferta a San Giustino, il pullman per i tifosi] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131203194046/http://www.trentinovolley.it/news/notizie/10790-domenica-28-trasferta-a-san-giustino-il-pullman-per-i-tifosi.html |data=3 dicembre 2013 }}''. ''Trentino Volley'', 23 ottobre 2012.</ref>.
Bailly escluse inizialmente le attrazioni reciproche dei satelliti, trattando ciascuno separatamente come se ognuno fosse l'unica luna di Giove e, quindi, obbedienti alle leggi determinate da Clairaut per il satellite della Terra.
 
==Note==
[[File:Jean Sylvain Bailly, maire de Paris.jpg|thumb|right|[[Jean Sylvain Bailly]].]]
<references/>
Nella prima ''mémoire'' Bailly considerò la perturbazione di ogni satellite causata dall'attrazione del sole. Il più curioso risultato di questa indagine fu che la formula di Bailly dava ai nodi del quarto satellite un moto retrogrado di 5′ 12′′ all'anno, laddove le osservazioni mostravano un moto diretto (e non retrogrado) di esattamente la stessa entità. Però Lalande aveva dimostrato<ref>''Histoire de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1761), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 134</ref><ref>''Mémoires de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1762), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 230</ref> che il movimento dei nodi di un satellite perturbato, che era retrogrado nell'orbita di un satellite perturbante poteva apparire in moto diretto nell'orbita del pianeta principale. Bailly giudicò pertanto che non c'era alcuna contraddizione di base tra la sua formula e il fenomeno osservato.
 
==Altri progetti==
La seconda ''mémoire'' era invece dedicata alla considerazione della forma di Giove, dell'eccentricità della sua orbita e dell'inclinazione dell'orbita di ciascun satellite rispetto all'orbita principale. Questi calcoli permisero a Bailly di ottenere un'equazione per il movimento della linea degli [[apside|apsidi]] di ogni satellite. Anche in questo caso la formula era in qualche modo in contraddizione con i fatti osservati: ad esempio, infatti, la teoria prevedeva un movimento annuo di 5° 5' per le apsidi del terzo satellite; invece osservazioni di Maraldi mostravano solo un moto di 1° 30'.
{{interprogetto|commons=Category:Altotevere Volley}}
 
Nella terza ''mémoire'' Bailly si impegnò ad esaminare i satelliti a due a due in relazione al pianeta principale, considerando uno come perturbato e l'atro come perturbante. Come base del suo lavoro, Bailly usò le tavole di Wargentin per il secondo satellite, che era giunta più vicina ai risultati delle osservazioni e che pertanto consentiva l'ipotesi che questo fosse il più stabile dei satelliti. In questo caso era essenziale conoscere la massa di ciascun satellite, perciò gran parte l'ultima relazione altro non era che approssimazione o franca speculazione. Tuttavia, in una tavola allegata di 56 osservazioni, con la tabella di Wargentin e quella di Bailly riportate in colonne parallele, le cifre di Bailly mostrano un margine di errore minore.
 
Jean-Paul Grandjean de Fouchy, all'epoca segretario perpetuo dell'[[Académie des sciences]], scrisse con ammirazione delle tre relazioni: «tutto questo, come si può vedere, esige la fine del lavoro di Bailly su questa sezione; quello che ha già fatto è una garanzia della cura con cui si presterà a soddisfare l'impazienza su questo tema da parte del pubblico astronomo».<ref>''Histoire de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1763), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; pp. 76-77</ref>
 
===Soggetto della competizione===
Secondo [[Jérôme Lalande|Lalande]]<ref>Lalande ''Eloge'', 323; altrove Bailly dice aprile [[1764]].</ref> fu nel [[1764]] che l'[[Académie des sciences]] annunciò il soggetto del proprio premio per il [[1766]]:
 
{{citazione|Quali sono le disuguaglianze che devono essere osservate nel movimento dei quattro satelliti di Giove, a causa delle loro reciproche attrazioni? [Quali sono] la legge ed i periodi di queste disuguaglianze, in particolare nei momenti delle loro eclissi, e l'ammontare di queste disuguaglianze seguendo le migliori osservazioni? I cambiamenti che sembrano aver luogo nelle inclinazioni delle orbite del secondo e del terzo satellite devono soprattutto essere inclusi nell'esaminare le loro disuguaglianze.|La richiesta dell'Accademia.<ref>Histoire de l'Académie royale des Sciences, 1666-1790 (1766), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 165</ref>
|Quelles sont les inégalités qui doivent s'observer dans le mouvement des quatre satellites de Jupiter, à cause de leurs attractions mutuelles? La loi et les périodes de ces inégalités, surtout au temps de leurs éclipses, et la quantité de ces inégalités suivant les meilleures observations? Les changements qui paraissent avoir lieu dans les inclinaisons des orbites des 2<sup>e</sup> et 3<sup>e</sup> satellites doivent surtout être compris dans l'examen de leurs inégalités.|lingua=fr}}
 
Molti degli astronomi accademici avevano lavorato a questo problema, ma senza dubbio le tre ''mémoires'' di Bailly tra il [[1762]] e il [[1763]], stimolarono l'interesse in questo campo ancora vergine.
 
Adesso Bailly si trovava in competizione con alcuni dei più celebri astronomi d'[[Europa]]. Costretto a scegliere tra abbandonare la propria ricerca o accettare la sfida con tale concorrenza, Bailly scelse coraggiosamente la seconda possibilità. Bailly, come membro dell'Accademia, non poteva beneficiare del premio che era esclusivo per studiosi esterni; ciononostante partecipò volentieri pur di essere utile alla ricerca, che gli interessava, senza alcun tipo di presunzione. Infatti scrisse nel prologo, con una certa dose di umiltà:
 
{{citazione|Sono rassicurato pensando che avrei avuto motivo di essere utile come loro, e che cedendo loro sull'eleganza dei mezzi, le mie opinioni non poteva essere colpevoli, in quanto non era possibile sospettare presunzione. Ma dovevo donare i miei risultati prima che le parti che dovevano competere per il premio fossero arrivate. Il tempo è stato molto breve, e le mie luci sono così ridotte che non guardo al libro che ora vi presento al pubblico che come l'inizio di questa importante questione.|Bailly nel prologo dell′''Essai''.<ref>Bailly, ''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter'', IV.</ref>|Je me suis rassuré en songeant que j'avais comme eux le motif d'être utile, et qu'en leur cédant sur l'élégance des moyens, mes vues ne pouvaient être blamables, puisqu'il n'était pas possible de les soupçonner de présomption. Mais il fallait donner mes résultats avant que les pièces qui devaient concourir au prix fussent arrivées. Le temps était très court, et mes lumières sont si faibles que je ne regarde l'ouvrage que je présente aujourd'hui au public que comme l'ébauche de cette matière importante.|lingua=fr}}
 
Per due anni Bailly si dedicò interamente al problema dei satelliti di Giove. I risultati furono comunicati in due documenti, il ''Mémoire sur la cause de la variation de l'inclinaison de l'orbite du second satellite de Jupiter'' del 30 aprile [[1765]] e il ''Mémoire sur le mouvement des nœuds et sur la variation de l'inclinaison des satellites de Jupiter'' del [[1766]]. Infine Bailly pubblicò un volume [[in quarto]] di 144 pagine, che apparve nella prima metà del [[1766]], intitolato ''Essai sur la théorie des satellites de Jupiter''.
 
Nel suo documento del [[30 aprile]] [[1765]], Bailly ritornò al problema che aveva trattato nel suo primo vero saggio sui satelliti di Giove, ovvero il movimento dei nodi.
 
[[Giacomo Filippo Maraldi]] aveva osservato nei nodi del secondo satellite una librazione di 10°, ovvero un periodo di moto diretto seguito da un periodo di moto retrogrado. Egli lo aveva ascritto ad una variazione dell'inclinazione dell'orbita del satellite. Attraverso la [[trigonometria sferica]] Bailly riuscì ad elaborare questa spiegazione dimostrando altresì che il cambiamento di direzione dei nodi del satellite perturbato era coincidente con la congiunzione dei nodi tra lo stesso satellite perturbato e quello perturbante ed altresì che il periodo di variazione dell'inclinazione corrispondeva al periodo di rivoluzione dei nodi. Il nipote di Maraldi, [[Giovanni Domenico Maraldi|Giovanni Domenico]], rese successivamente omaggio a Bailly per questa scoperta:
 
{{citazione|Ha avuto l'onore di dirmi lo scorso marzo che ha trovato che si potessero rappresentare molto meglio le osservazioni ammettendo questo movimento. Sono stato molto soddisfatto di essermi rincontrato con lui, e gli ho assicurato che non solo la teoria mi aveva indicato tale movimento, ma che l'accordo delle osservazioni me ne aveva mostrato anche la realtà.|Maraldi ringrazia pubblicamente Bailly all'[[Académie des sciences]].<ref>''Mémoires de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1765), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 504</ref>|Il me fit l'honneur de me dire au mois de mars dernier qu'il trouvait que l'on représentait beaucoup mieux les observations en admettant ce mouvement. Je fus fort satisfait de m'être rencontré avec lui, et je l'assurai que non seulement la théorie m'avait indiqué ce mouvement, mais que l'accord des observations m'en avait aussi prouvé la réalité.|lingua=fr}}
 
==Contenuto e seguito==
Bailly inizia il Saggio del [[1766]] con una introduzione storica di cinquantatré pagine «perché ancora una volta una parte erudita sembrava d'interesse».<ref>Lalande, ''Eloge'', 323</ref> In essa Bailly traccia il progresso della conoscenza dei satelliti da [[Galileo]] fino ai suoi contemporanei, fino a Maraldi e Wargentin.
 
Dopo l'introduzione storica, il testo è propriamente diviso in quattro parti, che trattano vari argomenti:
*le perturbazioni provocate dal [[Sole]] e da [[Saturno (astronomia)|Saturno]];
*l'attrazione reciproca dei satelliti di Giove;
*le masse dei satelliti;
*il movimento dei nodi e la variazione nelle inclinazioni delle orbite dei satelliti.
 
Anche se gran parte del materiale era già stato presentato in precedenza all'Accademia, il libro non era in alcun modo una "ristampa". Bailly, secondo il suo biografo, Edwin Burrows Smith Bailly «era stato assolutamente innovativo»,<ref>Edwin Burrows Smith, ''Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary (1736-1793)'' (1954, American Philosophical Society); p. 437</ref> e perciò non è sorprendente che di tanto in tanto si perda. La sua massima difficoltà, ad esempio, fu nella determinazione delle masse relative dei satelliti. Un primo calcolo, sulla base di un'equazione empirica di Wargentin valida per il primo satellite, si era conclusa calcolano delle quantità troppo basse. Un secondo calcolo, invece, basato sul movimento dei nodi, triplicava l'equazione di Wargentin per il secondo satellite. Chiaramente c'erano dei fattori coinvolti che andavano al di là della portata di qualunque fisico teorico del [[XVIII secolo]], come Bailly.
 
Sebbene eccellente e apprezzato, il lavoro di Bailly fu fortemente oscurato dal saggio vincitore, quello di [[Joseph-Louis Lagrange]], che aveva vinto il premio dell'Accademia nel [[1766]] (al quale Bailly, essendone membro non poteva contendere) e che offriva una teoria che più da vicino si avvicinava ai fatti osservati. Come poi lo stesso Bailly aveva ammesso, l'uso da parte di Lagrange del nuovo [[metodo delle variazioni delle costanti]] gli aveva permesso di risolvere quasi completamente il problema dei cinque corpi simultaneamente perturbati, in contrapposizione alla serie continua di trattamenti del [[problema dei tre corpi]] usata da Bailly.<ref name="dictionary">[http://www.encyclopedia.com/science/dictionaries-thesauruses-pictures-and-press-releases/bailly-jean-sylvain Complete Dictionary of Scientific Biography, Bailly, Jean-Sylvain]</ref> Questo potrebbe spiegare l'atteggiamento dello stesso Bailly nei confronti di Lagrange, un atteggiamento al tempo stesso ossequioso e anche un po' paternalistico, quando ne riconobbe ampiamente i meriti:
 
{{citazione|Anche se avevo fatto entrare la mia ricerca precedentemente nella mia carriera, non pretendo comunque, nel conto che voglio rendere qui, di pormi accanto a questo grande matematico... egli prese la questione dal punto di vista più generale; vide ben quattro satelliti alla volta disturbarsi; egli tenne conto di tutte queste alterazioni e delle loro complicanze; infine egli risolse il problema dei cinque corpi. Se questa considerazione non aveva fatto conoscere delle nuove disuguaglianze nei movimenti satellitari, ciò era essenziale per essere certi che essi non facevano differenza. Lo sguardo che abbraccia tutto ciò che riguarda la questione dona l'ultimo grado di fiducia ad una soluzione elegante e profondo.|Bailly nell′''Histoire de l'astronomie moderne''.<ref>Bailly, ''Histoire de l'astronomie moderne, depuis la fondation de l'école d'Alexandrie jusqu'àl'époque de 1730'', Parigi (1779); p. 177-179</ref>|Si nos recherches nous avaient fait entrer précédemment dans cette carrière, nous ne prétendons point, dans le compte que nous allons rendre ici, nous placer à côté de ce grand géomètre... Il a pris la question sous le point de vue le plus général; il a vu les quatre satellites se déranger à la fois; il a tenu compte de toutes ces altérations et de leur complication; enfin il a résolu le probleme des cinq corps. Si cette considération n'a point fait connaître de nouvelles inégalités dans les mouvements des satellites, il était essentiel d'être assuré qu'elle n'y changeait rien. Le coup d'œil qui embrasse tout ce qui tient à la question donne le dernier degré de confiance a une solution d'ailleurs élégante et profonde.|lingua=fr}}
 
[[Jean-Baptiste Delambre]], storico dell'astronomia ottocentesco, mise i due - Lagrange e Bailly - in giusta prospettiva:
 
{{citazione|Lagrange... era meglio riuscito rispetto a Bailly che, nel suo ''Essai'', era arrivato a delle masse troppo imprecise, e che aveva corretto successivamente. [...] Vediamo però che l′''Essai'' di Bailly non era senza merito; esso spiegava le principali disuguaglianze che l'osservazione aveva reso sensibili; e sebbene il problema era stato effettivamente al di sopra delle sue possibilità, potremmo comunque applicare a lui quello che Ovidio disse di Fetonte: "Tuttavia è caduto nel mezzo di una grande impresa".|Delambre nell′''Histoire de l'astronomie au dix-huitieme siécle''.<ref>Delambre, ''Histoire de l'astronomie au dix-huitieme siécle'', 739-741.</ref>|Lagrange... avait mieux réussi que Bailly, qui, dans son ''Essai'', était d'abord arrivé à des masses beaucoup trop inexactes, qu'il a corrigées depuis. [...] On voit que l′''Essai'' de Bailly n'était pas sans mérite; il expliquait les principales inégalités que l'observation avait rendues sensibles; et si le problème était réellement au-dessus de ses forces, on peut lui appliquer ce qu'Ovide a dit de Phaéton: ''Magnis tamen excidit ausis''.|lingua=fr}}
 
Il giudizio di Delambre sul contributo di Bailly, per quanto generoso, può sembrare anche fin troppo severo. Maraldi ad esempio riconobbe il suo debito nei confronti della ricerca di Bailly dicendo di aver trovato le proprie osservazioni «quasi interamente d'accordo con essa».<ref>''Mémoires de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1768), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 298-331</ref><ref>''Histoire de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1768), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; pp. 91-93</ref>
 
Sia Bailly che Lagrange promisero ai loro lettori più ricerche sulle masse dei satelliti, ma in realtà Bailly non affrontò più nuovamente il problema, mentre Lagrange solo ventiquattro anni dopo, quando Laplace lo aveva ormai superato, ebbe qualcosa da ridire sull'argomento.
 
[[File:Figures - Essai sur la théorie des satellites de Jupiter.png|thumb|left|Alcune figure del saggio di Bailly.]]
Bailly aggiunse al suo ''Essai'' le ottantanove tavole astronomiche di Edme-Sébastien Jeaurat sui movimenti di [[Giove (astronomia)|Giove]] assieme alle sue proprie tabelle per il movimento dei quattro satelliti. Purtroppo, queste tavole erano state calcolate non in termini temporali, ma in segni e gradi, e erano molto meno facili da usare rispetto alle precedenti tabelle di Wargentin, che - pur essendo più imprecise - continuarono ad essere usate dagli astronomi fino a quando la terza edizione del ''Traité d'astronomie'' di [[Jérôme Lalande]] apparve nel [[1792]] con le tavole revisionate da Delambre.
 
[[File:Calculations - Essai sur la théorie des satellites de Jupiter.png|thumb|right|Alcuni calcoli teorici del saggio di Bailly.]]
Sempre secondo Delambre: «Le tavole di Bailly, come quelle di Wargentin, riposavano su una teoria imperfetta dei satelliti di Giove e avevano qualche errore che sarebbe ingiusto rimproverargli».<ref>''Op. cit.'', 742.</ref> Bailly comunque fu il primo a cercare di ottenere delle tavole basate su un migliore apparato teorico più che sulle osservazioni, trattando ogni satellite a sua volta come il terzo corpo in un [[problema dei tre corpi]].<ref name="dictionary" /> Il suo successo, come detto, non fu completo, in quanto vi erano notevoli differenze tra la sua formulazione teorica di elementi orbitanti ed i loro valori osservati, eppure lui aveva per primo dimostrato che il problema era suscettibile di soluzione attraverso principi newtoniani.<ref name="dictionary" />
 
Qualunque siano, per gli standard moderni, le imprecisioni del lavoro di Bailly sui satelliti di Giove, è chiaro, secondo lo storico Smith, che nessuno dei biografi di Bailly avesse pienamente apprezzato i suoi contributi nel campo della scienza. «Bailly non fu un grande pensatore né lo scopritore di nuovi concetti scientifici — precisa Smith — non c'è motivo per mettere il suo nome accanto a quelli di Newton, Leibnitz, e Laplace. Eppure non dovrebbe essere negata a lui una nicchia tra i numerosi scienziati che quotidianamente lavorano, competenti e perseveranti, e che, forse, a lungo andare rendono possibili i successi di alcuni grandi uomini».<ref name="ebs438">Edwin Burrows Smith, ''Jean-Sylvain Bailly: Astronomer, Mystic, Revolutionary (1736-1793)'' (1954, American Philosophical Society); p. 438</ref> In effetti, le sue osservazioni e le sue riduzioni, la sua applicazione di una teoria matematica ai movimenti dei corpi celesti, e le sue pubblicazioni dettagliate gli avevano portato, dal [[1766]], un notevole credito tra i colleghi scienziati. Ma Bailly fu anche, in un certo qual modo, «una sorta di innovatore».<ref name="ebs438" /> Come il suo biografo [[François Arago]] sottolineò, fu lui per primo ad avere l'idea di applicare i principi newtoniani sull'attrazione ai satelliti di Giove. Newton aveva suggerito l'idea, ma nessuno prima di Bailly aveva intrapreso il compito di fornire un insieme di equazioni che descrivevano con precisione il comportamento dei satelliti e sottometterli così alle leggi della fisica.
 
É stato solo negli ultimi anni, con l'aiuto della teoria di Einstein e con una leggera modifica del principio di Newton, che l'orbita di Mercurio ha potuto finalmente obbedire con estrema precisione alla teoria. Questo, secondo Smith, dimostra «quanto più incredibilmente complesso fu dunque il compito che si era dato Bailly, e quanto maggiore è il credito che merita».<ref name="ebs438"/> Insomma, la linea di attacco di Bailly era quella giusta, anche se i mezzi a sua disposizione erano inadeguati.<ref name="ebs438"/>
 
==Note==
<references />
 
==Collegamenti esterni==
==Voci correlate==
* {{cita web |1=http://www.altoteverevolley.it |2=Sito ufficiale |= |urlmorto=sì }}
*[[Jean Sylvain Bailly]]
* {{cita web|url=http://www.legavolley.it/DettaglioSquadra.asp?IdSquadra=4849|titolo=Scheda su Legavolley.it}}
*[[Satelliti medicei]]
 
{{Altotevere Volley storico}}
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