Armando Diaz e Stazione di Paradiso: differenze tra le pagine

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{{Infobox stazione ferroviaria
{{Nota disambigua}}
|nome =Lugano-Paradiso
{{Carica pubblica
|nome originale = Armando Diaz
|immagine = Lugano-Paradiso railway station 05.jpg
|suffisso onorifico = Duca della Vittoria
|didascalia = Fabbricato viaggiatori e marciapiede a servizio del binario 1.
|immagine = A Diaz.jpg
|didascalianazione = CHE
|apertura =1945
|carica = [[Capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano]]
|stato attuale = in uso
|mandatoinizio = 9 novembre [[1917]]
|monarcalinea = [[VittorioFerrovia Emanueledel IIIGottardo|S. d'ItaliaGottardo]]
|tipologia = fermata in superficie, passante
|mandatofine = 24 novembre [[1919]]
|pass_giorno =
|predecessore = [[Luigi Cadorna]]
|pass_anno =
|successore = [[Pietro Badoglio]]
|fonte =
|carica2 = [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|Ministro della guerra]]<br />del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|binari =
|predecessore2 = [[Marcello Soleri]]
|interscambio =
|presidente2 = [[Benito Mussolini]]
|vicinanza =
|mandatoinizio2 = 30 ottobre [[1922]]
|note =
|mandatofine2 = 30 aprile [[1924]]
|successore2 = [[Antonino Di Giorgio]]
|carica3 = [[Senato del Regno d'Italia|Senatore del Regno d'Italia]]
|legislatura3 = [[XXIV legislatura del Regno d'Italia|dalla XXIV]]
|}}
{{Infobox militare
|Nome = Armando Diaz<br />''Duca della Vittoria''
|Immagine =Italian Genera Armandol Diaz.jpg
|Didascalia =
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 5 dicembre 1861
|Nato_a = [[Napoli]]
|Data_di_morte = 29 febbraio 1928
|Morto_a = [[Roma]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = Chiesa di [[Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]] (Roma)
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{ITA 1861-1946}}
|Forza_armata = {{simbolo|Flag of Italy (1860).svg|25}} [[Regio esercito]]
|Arma =
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = [[1884]] – [[1924]]
|Grado = [[Maresciallo d'Italia]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra italo-turca]]<br />[[Prima guerra mondiale]]
|Campagne =
|Battaglie = [[Prima battaglia del Piave]]<br />[[Battaglia del solstizio]]<br />[[Battaglia di Vittorio Veneto]]
|Comandante_di = 21º fanteria <br /> [[93º Reggimento fanteria "Messina"|93º Reggimento fanteria]]<br /> 49ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]] <br /> XXIII [[Corpo d'armata]] <br /> [[Regio esercito]]
|Decorazioni = Vedi [[#Onorificenze e riconoscimenti]]
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro = Politico
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref = Vedi bibliografia
}}
{{Bio
|Nome = Armando
|Cognome = Diaz
|Sesso = M
|LuogoNascita = Napoli
|GiornoMeseNascita = 5 dicembre
|AnnoNascita = 1861
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 29 febbraio
|AnnoMorte = 1928
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = generale
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[capo di stato maggiore]] del [[Regio Esercito]] durante la [[prima guerra mondiale]]. Nominato '''Duca della Vittoria''' alla fine del conflitto, sarà poi [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|ministro della guerra]] e [[maresciallo d'Italia]]
}}
{{S-Bahn Canton Ticino/Linea 10}}
{{S-Bahn Canton Ticino/Linea 50}}
 
La '''stazione di Lugano-Paradiso''' è una [[fermata ferroviaria]] a servizio del comune di [[Paradiso (Svizzera)|Paradiso]] posta lungo [[ferrovia del Gottardo|ferrovia del San Gottardo]].
== Biografia ==
=== La carriera nell'esercito ===
Di lontane origini spagnole<ref name="DBI">{{DBI|nomeurl = armando-vittorio-diaz|nome = DIAZ, Armando Vittorio|autore = [[Giorgio Rochat]]|volume = 39}}.</ref>, '''Armando Vittorio<ref>http://www.treccani.it/enciclopedia/armando-vittorio-diaz_%28Dizionario-Biografico%29/</ref><ref>http://www.esercito.difesa.it/storia/grande-guerra/Pagine/armando-diaz.aspx</ref> Antonio Giovanni Nicola <ref>http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/Stato+civile+italiano/Avvocata/Nati/15_06_1861-28_12_1861/004911098_00767.jpg</ref> Diaz''' nacque a Napoli nel palazzo al numero 22 di strada Cavone a Sant'Eframo nuovo, oggi via Francesco Saverio Correra, in sezione Avvocata. Figlio dell'ufficiale di Marina ingegnere del Genio Navale Don Ludovico, nativo di Gaeta e di Donna Irene dei baroni Cecconi, Armando fu avviato giovanissimo alla carriera militare come allievo dell'[[Accademia militare di Torino|Accademia militare d'artiglieria]] di [[Torino]], dove divenne ufficiale. Prese servizio nel [[1884]] al 10º [[Reggimento]] di artiglieria da campo, e dal [[1890]] al 1º Reggimento col grado di [[capitano]]. Nel [[1894]] frequentò la [[Scuola di guerra dell'esercito|Scuola di guerra]], classificandosi primo, due anni dopo (23/IV/1896, cf. annotazione su atto di nascita) sposò a Napoli Sarah De Rosa-Mirabelli<ref>http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Napoli/Stato+civile+italiano/Avvocata/Nati/15_06_1861-28_12_1861/004911098_00768.jpg</ref>. Dal [[1895]] al [[1896]] lavorò allo [[Stato Maggiore]], nella segreteria del generale [[Alberto Pollio]], e nel [[1899]] fu promosso [[maggiore]], comandando per 18 mesi un [[battaglione]] del 26º Reggimento [[fanteria]].
 
== Storia ==
[[Tenente colonnello]] nel [[1905]], passò dopo alcuni anni alla Divisione di [[Firenze]] come [[capo di Stato Maggiore]]. Nel [[1910]], durante la [[guerra italo-turca]], comandò il 21º fanteria e l'anno dopo il [[93º Reggimento fanteria "Messina"|93º Reggimento fanteria]] in [[Libia]],<ref>{{Cita web|url =http://www.lospecchiodellacitta.it/articolo.asp?tit=maggio%202007&titolo=maggio%202007%20/%20Opinioni%20e%20Commenti&id1=123&Numero=0&IDAnno=0&Azione=Find&ID=5964 |titolo = La Caserma "Paolini" e il 94º Reggimento Fanteria |autore = Paolo Pagnottella |sito = Lo Specchio della Città |data = maggio 2007}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://digilander.libero.it/fiammecremisi/carneade/diaz.htm|titolo = Armando Vittorio Diaz|sito = fiammecremisi|accesso = 25 maggio 2015}}</ref> che era rimasto improvvisamente senza comando. Sempre in Libia, a [[Zanzur]], fu ferito nel [[1912]]<ref name="lastampa28092012">{{Cita news|titolo = L'arrivo in Italia dei feriti di Derna e di Zanzur – Lo sbarco a Napoli |url =http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1194_01_1912_0270_0002_24273012/ |pubblicazione = [[La Stampa]] |città = [[Torino]] |data = 28 settembre 1912 |p = 2 |cid = lastampa28092012}}</ref>.
La fermata venne attivata con l'[[orario ferroviario|orario]] estivo 1945<ref>Paul Nabholz, ''op. cit.'', p. 119</ref>.
 
== Infrastruttura ==
=== Duca della Vittoria ===
[[File:Lugano-Paradiso railway station 06.jpg|thumb|left|Fabbricato viaggiatori posto a servizio del binario 2.]]
La fermata dispone di un doppio [[fabbricato viaggiatori]], ciascuno a servizio di uno dei due binari passanti (uno per senso di marcia) di cui consta il sedime.
 
==Movimento==
==== Sotto Cadorna ====
La stazione è servita dai treni internazionali della [[rete celere del Canton Ticino]], effettuati da [[TiLo]] con un [[orario cadenzato|cadenzamento]] semi-orario sulle tratte S10 Bellinzona-Como e S50 Varese-Bellinzona<ref>{{cita web|url=http://www.quadri-orario.ch/fileadmin/fap_pdf_fields/2014/631.pdf|titolo=Orario ufficiale Svizzera 2014 (versione PDF), quadro 631|editore=Ufficio federale dei trasporti|accesso=28-06-2014}}</ref>, le quali operano la tratta di competenza in modo unificato: i treni S50 in salita da Varese, una volta arrivati a Mendrisio, vengono agganciati al coincidente treno [[linea S10 (rete celere del Canton Ticino)|S10]] proveniente dal comense: il convoglio così composto prosegue la corsa fino a Bellinzona. Viceversa, sul tragitto opposto, il doppio treno bloccato viene separato a Mendrisio, onde proseguire in composizione singola sulle rispettive tratte<ref name=ritso>[http://www.varesenews.it/2018/01/arcisate-stabio-perche-ritardi-soppressioni/685178/ Arcisate Stabio: ecco il perché di ritardi e soppressioni] - ''[[VareseNews]]'', 19 gen 2018</ref>.
Nel [[1915]], alla dichiarazione di intervento dell'Italia nella [[prima guerra mondiale]], [[Luigi Cadorna]] lo nominò [[maggior generale]], con incarico al Corpo di Stato Maggiore come addetto al comando supremo del reparto operazioni. Ma nel giugno del [[1916]] chiese di essere destinato a un reparto combattente. Promosso [[tenente generale]] di divisione, gli fu affidato il comando della 49ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]] nella 3ª [[Armata]], e nell'aprile del [[1917]] assunse la carica superiore al XXIII [[Corpo d'armata]]. Questo breve periodo prima di [[battaglia di Caporetto|Caporetto]] gli valse la medaglia d'argento al valor militare per una ferita riportata alla spalla.
 
==Interscambi==
==== A capo dell'esercito e difesa del Piave ====
Nelle immediate vicinanze sono inoltre presenti le fermate di ''Paradiso, Stazione'' dei [[Trasporti Pubblici Luganesi]] (TPL; servita dalla linea 1 della rete urbana di [[Lugano]]) e di ''Paradiso, Stazione FFS'' delle [[AutoPostale Svizzera|autopostali]] (linee 431 Lugano—[[Morcote]]—[[Bissone]]<ref>{{cita web|url=http://www.quadri-orario.ch/fileadmin/fap_pdf_fields/2014/62.431.pdf|titolo=Orario ufficiale Svizzera 2014 (versione PDF), quadro 62.431|editore=Ufficio federale dei trasporti|accesso=12-03-2014}}</ref>, 433 Lugano—[[Muzzano (Svizzera)|Agnuzzo]]<ref>{{cita web|url=http://www.quadri-orario.ch/fileadmin/fap_pdf_fields/2014/62.433.pdf|titolo=Orario ufficiale Svizzera 2014 (versione PDF), quadro 62.433|editore=Ufficio federale dei trasporti|accesso=12-03-2014}}</ref> e 434 Lugano—[[Carona (Lugano)|Carona]]<ref>{{cita web|url=http://www.quadri-orario.ch/fileadmin/fap_pdf_fields/2014/62.434.pdf|titolo=Orario ufficiale Svizzera 2014 (versione PDF), quadro 62.434|editore=Ufficio federale dei trasporti|accesso=12-03-2014}}</ref>, oltre che dalla linea 1 TPL).
La sera dell'8 novembre 1917 fu chiamato, con [[Regio Decreto]], a sostituire [[Luigi Cadorna]] nella carica di capo di Stato Maggiore dell'esercito italiano. Egli disse in proposito: «Assumo la carica di capo di Stato Maggiore dell'esercito. Conto sulla fede e sull'abnegazione di tutti». E ancora, sulla condizione dell'esercito: «L'arma che sono chiamato a impugnare è spuntata: la rifaremo».
 
Sopra l'estremità nord dei marciapiedi transita inoltre, in viadotto, la [[Funicolare Monte San Salvatore|funicolare]] che da Paradiso conduce al [[Monte San Salvatore (Svizzera)|Monte San Salvatore]].
Recuperato quello che rimaneva dell'esercito italiano dopo la [[battaglia di Caporetto|disfatta di Caporetto]], organizzò la resistenza sul fiume [[Piave]] e sul [[monte Grappa]], da dove si ricollegava poi al vecchio fronte sull'altopiano di Asiago e nel Trentino meridionale. L'esercito italiano poté così godere di un fronte di combattimento più corto rispetto al passato di circa 170 chilometri dove poter concentrare le proprie armate facilitando così la sua difesa. Gli uomini schierati sul monte Grappa (punto chiave strategico per la difesa italiana) poterono inoltre approfittare delle grandi opere d'ausilio che in previsione di una disfatta simile a quella verificatasi a Caporetto erano state fatte erigere già da Cadorna all'indomani della ''[[Strafexpedition]]'' (una camionabile dalla pianura alla vetta, una strada campestre, due teleferiche e un impianto di sollevamento dell'acqua. Il tutto rientrante nell'importante arteria denominata [[strada Cadorna]])<ref name=":0">{{Cita libro|autore = [[Mario Isneghi]] e [[Giorgio Rochat]]|titolo = La Grande Guerra 1914-1918|anno =|editore = Il Mulino|città = Bologna|p =|pp = 444-457|ISBN =}}</ref>. Diaz poteva schierare solo 33 divisioni intatte e pronte al combattimento, circa metà di quelle disponibili prima di Caporetto. Per rimpinguare i ranghi si ricorse alla mobilitazione dei diciottenni della classe 1899 (i cosiddetti "[[Ragazzi del '99]]") e per il febbraio 1918 altre 25 divisioni erano state ricostituite<ref>{{cita|Thompson|p. 348}}.</ref>. Entro l'8 dicembre 1917 sei divisioni francesi e cinque britanniche con artiglieria e unità di supporto (in tutto circa 130.000 francesi e 110.000 britannici) erano affluite in Italia e, sebbene non entrate subito in azione, funsero da riserva strategica permettendo al Regio Esercito di concentrare le proprie truppe in prima linea<ref>{{cita|Thompson|p. 346}}.</ref>.
 
==== La ristrutturazione dell'esercito ====
Al momento della sua nomina a capo dell'esercito Diaz aveva 11 anni meno di Cadorna e un'esperienza diretta della guerra di trincea del Carso (cosa che mancava al predecessore). Non è sorprendente quindi che avesse un'idea molto più realistica e moderna della condotta della guerra<ref name=":0" />. Memore dell'esperienza nello Stato Maggiore di Cadorna, decentrò molte funzioni ai sottoposti, riservandosi un ruolo di controllo ed appoggiandosi ai due sotto-capo di Stato Maggiore (vice-comandante) che lo affiancavano, i generali [[Gaetano Giardino]] (rimosso nel febbraio del 1917) ma soprattutto [[Pietro Badoglio]]. I continui siluramenti dei comandanti sotto Cadorna avevano favorito la salita di grado di ufficiali giovani all'interno dell'esercito creando quindi un ambiente più pronto ad accettare i radicali cambiamenti che Diaz aveva in mente di attuare<ref name=":0" />. Il nuovo Comando supremo dell'esercito italiano sotto Diaz fu meglio organizzato (il generale napoletano fu probabilmente aiutato in questo dalla sua carriera pre-bellica negli uffici dello stato maggiore dell'esercito)<ref name=":0" /> dando fiducia ai collaboratori ed ai sottoposti. Fu favorita la cooperazione e lo spirito di squadra venendo attribuite ad ognuno responsabilità concrete e definite. Fu potenziato il servizio informativo dell'esercito retto dal colonnello [[Odoardo Marchetti]], che divenne un elemento decisivo nella pianificazione delle operazioni, mentre l'Ufficio Operazioni, retto dal colonnello [[Ugo Cavallero]], assicurò poi il controllo effettivo di quanto accadeva al fronte, grazie anche a una rete di ufficiali di collegamento, come non succedeva sotto Cadorna. Diaz si occupò personalmente dei rapporti, cercando sempre di mantenerli buoni, con il re ed il [[governo Orlando]] riconoscendo la necessità di una stretta collaborazione fra le forze politiche e l'esercito, pur continuando, come il predecessore, a non accettare nessuna ingerenza esterna nella sua sfera di responsabilità e comando. Stessa cosa avvenne anche nei confronti dei rapporti con gli altri stati [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]].
 
Diaz e Badoglio cercarono, con discreti risultati, di migliorare l'addestramento della fanteria italiana e di svilupparne l'armamento (distribuendo ai singoli reparti mitragliatrici [[Fiat-Revelli Mod. 1914]], [[Pistola mitragliatrice|pistole mitragliatrici]] [[Villar Perosa (pistola mitragliatrice)|Villar Perosa]], [[Mortaio Stokes|mortai Stokes]], [[lanciafiamme]], cannoncini da 37&nbsp; mm e bombe a mano)<ref name=":0" />. Sotto Diaz furono sperimentati i primi moschetti automatici, furono distribuite 3 milioni delle migliori [[maschere antigas]] di fabbricazione inglese, fu avviata la progettazione dei primi carri armati [[Fiat 3000]] su modello del francese [[Renault FT]] e fu potenziata l'aviazione fino a conseguire il dominio dei cieli. Fu inoltre potenziata l'artiglieria migliorando l'addestramento, le tecniche d'impiego e l'intensità del fuoco<ref name=":0" />. Si procedette anche ad una riorganizzazione ed un potenziamento del corpo degli [[Arditi]].<ref name=":0" />
 
Sopra ogni cosa Diaz dedicò molta cura a migliorare il trattamento dei soldati onde guarire i guasti del morale dei reparti: la giustizia militare rimase severa ma furono abbandonate le pratiche più rigide, prima tra tutte la decimazione; vi furono miglioramenti nel vitto (che raggiunse le 3.500 calorie) e nell'allestimento delle postazioni, furono introdotti turni più brevi da passare in prima linea, fu migliorata la paga e le licenze furono aumentate per frequenza e durata<ref>{{cita|Thompson|p. 350}}.</ref>. Con la collaborazione del ministro del Tesoro [[Francesco Saverio Nitti]] fu creata una polizza gratuita d'assicurazione di 500 lire per i soldati e di 1.000 per i graduati. Fu poi disposto in termini tassativi che i feriti e i malati dimessi dagli ospedali militari dovessero rientrare ai reparti d'origine, anziché essere destinati dove capitava, aumentando così l'affiatamento tra i soldati. Alle unità che scendevano dal fronte furono assicurati un riposo effettivo, alloggiamenti confortevoli e possibilità di svago con lo sviluppo di centri ricreativi detti "case del soldato", spacci cooperativi, organizzazione di spettacoli, manifestazioni sportive e [[Casa di tolleranza|case chiuse]]<ref name=":0" />.
 
Fra le risorse messe in campo per reagire alla disfatta e riarmare lo spirito di resistenza dei soldati, si fece ricorso a un certo numero di intellettuali e artisti scelti fra i soldati competenti in quelle aree, che furono impegnati nella redazione dei [[Giornale di trincea|giornali di trincea]] per curare il morale, intrattenere le armate impegnate nella difesa del Piave e i soldati nelle retrovie. Proprio nel periodo tra Caporetto e Vittorio Veneto, l'utilizzo di disegnatori, illustratori e pittori si fece più che mai importante: questi furono incaricati di creare vignette per i giornali delle armate, manifesti propagandistici, cartoline e in generale per rendere più efficace e comunicativo l'immaginario della guerra e delle vicende al fronte. Queste "truppe scelte" dell'intellettualità militare trovarono identità e voce nel [[servizio P]] (Propaganda), diretto ad attuare una capillare campagna di promozione dello spirito patriottico, utilizzando la [[psicologia]], la [[pedagogia]] e soprattutto la [[retorica]]<ref>{{cita|Isnenghi-Rochat|pp. 411-413}}.</ref>.
 
Parallelamente il servizio P pianificò e migliorò la censura, soprattutto per quanto riguardava i giornali. In questo caso si diede maggior impegno nel rendere le notizie più semplici e di carattere ideologizzante, eliminando dai giornali destinati alle truppe i rapporti con i paesi alleati, gli avvenimenti in Russia, i [[Quattordici punti|quattordici punti di Wilson]] e soprattutto la pace. Allo stesso tempo veniva elogiata la guerra dell'Italia, le notizie avevano un carattere educativo e politico, dirette in particolare al soldato, che in questo modo manteneva un contatto col paese: si otteneva così una propaganda senza l'utilizzo di rime o manifesti altisonanti, ma col naturale commento delle notizie. Fondamentale era perciò la collaborazione nella stesura dei giornali dei soldati stessi, a volte redatti da piccolissimi reparti, dove il fante aveva l'opportunità di leggere e immedesimarsi nelle vignette divertenti, fatte spesso da uomini che conosceva, che celebravano il suo reparto e rappresentavano la vita in trincea con umorismo<ref>{{cita|Isnenghi-Rochat|p. 416}}.</ref>.
 
==== Vittorio Veneto ====
Nell'autunno del [[1918]] guidò alla vittoria le truppe italiane, iniziando l'offensiva il 24 ottobre, con lo scontro tra 58 divisioni (51 italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 cecoslovacca, 1 reggimento statunitense) contro 73 austriache. Il piano non prevedeva attacchi frontali, ma un colpo concentrato su un unico punto – [[Vittorio Veneto]] – per spezzare il fronte nemico. Iniziando una manovra diversiva, Diaz attirò tutti i rinforzi austriaci lungo il Piave, che il nemico credeva essere il punto dell'attacco principale, costringendoli all'inazione per la piena del fiume.
Nella notte tra il 28 e 29 ottobre, Diaz passò all'attacco, con teste di ponte isolate che avanzavano lungo il centro del fronte, facendo allargare le ali per coprire l'avanzata. Il fronte dell'[[Imperial regio Esercito austro-ungarico|esercito austro-ungarico]] si spezzò, innescando una reazione a catena ingovernabile. Il 30 ottobre l'esercito italiano arrivò a Vittorio Veneto, mentre altre armate passarono il Piave e avanzarono, arrivando a [[Trento]] il 3 novembre.
Il 4 novembre 1918 l'[[Impero austro-ungarico|Austria-Ungheria]] capitolò, e per la storica occasione Diaz stilò il famoso ''[[Bollettino della Vittoria]]'', in cui comunicava la rotta dell'esercito nemico ed il successo italiano<ref>{{Cita web|url =http://espresso.repubblica.it/grande-guerra/articoli/2014/05/19/news/la-guerra-e-vinta-1.165925|titolo = "La guerra è vinta"|editore = espresso.repubblica.it|data = 19 maggio 2014|accesso = 25 maggio 2015}}</ref>.
 
Negli anni seguenti rammentò quei giorni di fortuna senza alcuna presunzione, ma conscio dell'importanza dell'opera compiuta. Egli disse: «Non mi faccio illusioni su me stesso, ma posso dire di avere avuto un merito: quello di equilibrare le forze e gli ingegni altrui, di far regnare la calma fra i miei generali e la fiducia fra le mie truppe. Sento che questa è la mia caratteristica»; giudizio col quale, decenni dopo, si mostrerà concorde lo storico [[Denis Mack Smith]], scrivendo: «Cadorna fu sostituito da Diaz, un napoletano di discendenza spagnola. Il quale si preoccupò maggiormente del benessere materiale dei suoi uomini ed istituì degli uffici di propaganda con il compito di esporre ai soldati la condotta e le finalità della guerra».
Al termine della guerra Diaz con Regio Decreto ''motu proprio'' del 24 dicembre [[1921]] e Regie Lettere Patenti dell'11 febbraio [[1923]], venne insignito del titolo di ''Duca della Vittoria''.
 
{{Citazione|Armando Diaz ha saldato con una gemma di incomparabile bellezza la splendente catena d'oro, plasmata al fuoco di quella passione, di cui il primo anello si trova nella lontananza del tempo tra cospirazioni, galere e forche. Il Bollettino della Vittoria, che ogni italiano rilegge con animo grato e con commosso cuore, è inciso profondamente in una tavola di diamante e gli evi vi passeranno sopra senza scalfirlo, più forte del tempo che tutto travolge e distrugge. Essa reca a piè il nome di Diaz e questo apparirà alle genti lontane circonfuso di gloria, come quello di un nume, cui è indissolubilmente legata la storia e il fato di un gran Popolo.|[[Giovanni Favoino di Giura]], su ''Il Vittoriale'', N.3 – Anno IV, New York, marzo 1928}}
 
=== Ministro della guerra ===
Il 24 febbraio [[1918]] era stato nominato dal re [[senatore del Regno]]<ref>[http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/4c1a0e70e29a1d74c12571140059a394/ab5e5fd9ac5f90634125646f005b23bf?OpenDocument Sito Senato].</ref>.
 
Nel [[1921]], Diaz fu il primo italiano ad essere onorato da una ''[[ticker-tape parade]]'' dalla città di [[New York]], in occasione del suo viaggio negli [[USA]]. Durante lo stesso viaggio, il 1º novembre, Diaz si recò a [[Kansas City (Missouri)|Kansas City]] per prendere parte alla cerimonia d'inaugurazione del [[National World War I Museum and Memorial|Memoriale della Libertà]] – il monumento nazionale statunitense in ricordo della Grande Guerra – che era stato eretto in quella città. Erano presenti per l'occasione anche gli altri comandanti vittoriosi delle nazioni dell'[[Intesa]]: il tenente generale Baron Jacques del [[Belgio]], l'ammiraglio [[David Beatty]] della [[Gran Bretagna]], il maresciallo francese [[Ferdinand Foch]] e il generale statunitense [[John J. Pershing]]. A riceverli c'era il vicepresidente degli Stati Uniti [[Calvin Coolidge]].<ref>Nel [[1935]] venne aggiunto al Memoriale un [[bassorilievo]] raffigurante Jacques, Foch, Diaz e Pershing, realizzato dallo scultore [[Walker Hancock]].</ref>
 
Andando contro il parere di [[Pietro Badoglio]], Diaz sconsigliò, nel [[1922]], una soluzione militare della crisi innescata dalla [[marcia su Roma]]. Dopo essere entrato nel primo [[governo Mussolini]], su precisa condizione del re [[Vittorio Emanuele III]] che intendeva in questo modo porre nel governo una figura di prestigio e lealmente monarchica, assunse l'incarico di [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|Ministro della Guerra]], varando la riforma delle [[forze armate]] e accettando la costituzione della [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] sottoposta al potere personale di [[Benito Mussolini|Mussolini]].
Terminata l'esperienza governativa il 30 aprile del [[1924]], si ritirò a vita privata.
 
=== Gli ultimi anni ===
[[File:Grab Diaz.jpg|thumb|upright=1.2|Tomba di Armando Diaz.]]
Nello stesso anno, venne insignito insieme al generale Cadorna del grado di [[Maresciallo d'Italia]], istituito espressamente da Mussolini per onorare i comandanti dell'esercito nella prima guerra mondiale. L'appartenenza di Armando Diaz alla [[massoneria in Italia|massoneria]], secondo [[Aldo A. Mola]], è asserita ma non accertata<ref>[[Aldo A. Mola]], ''Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni'', Bompiani, Milano, 1992, pag. 453.</ref>.
 
Morì nel [[1928]] e fu sepolto a Roma nella chiesa di [[Santa Maria degli Angeli e dei Martiri]], dove riposa vicino all'ammiraglio [[Paolo Thaon di Revel]].
 
== Onorificenze e riconoscimenti ==
{{Onorificenze
|immagine =Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza = Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|motivazione =
|data = 1919
}}
{{Onorificenze
|immagine = Cavaliere di gran Croce Regno SSML BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
|data = 1919
}}
{{Onorificenze
|immagine =Cavaliere di gran croce OMS BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia
|collegamento_onorificenza = Ordine militare di Savoia
|motivazione = Perché, assunto all'ufficio di capo di Stato Maggiore dell'esercito in una situazione di guerra molto difficile, con sagace opera di organizzazione e con avveduta efficace condotta di comando, sempre altamente ispirato agli interessi del Paese, seppe ottenere tale grado di preparazione morale e bellica delle truppe da superare vittoriosamente l'ardua prova di una grande battaglia impegnata dal nemico con forze e mezzi imponenti.<ref>{{Cita libro | cognome = | nome = | titolo = Diario della guerra d'Italia| editore = Fratelli Treves| città = Milano | anno = 1924}}</ref>
|luogo = 24 maggio [[1919]]<ref name=quirinale >[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=3486 Sito web del Quirinale: dettaglio decorato].</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine =Cavaliere di Gran Croce OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza = Ordine della Corona d'Italia
|motivazione =
|data = 1919
}}
{{Onorificenze
|immagine =Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza = Valor militare
|motivazione = Comandante di corpo d'armata, durante una ricognizione nelle linee più avanzate rimaneva colpito ad un braccio da palletta di granata a doppio effetto. Vincendo l'aspra sofferenza prodotta dalla ferita, riusciva a dissimulare l'una e l'altra, e procedeva oltre, imperturbato, fino all'esaurimento del proprio compito, occupandosi, con la serenità e l'interessamento consueti, di ogni particolare, e lasciandosi curare soltanto alcune ore più tardi: esempio nobilissimo di forza d'animo e sentimento del dovere.
|data = 3 ottobre 1917
}}
{{Onorificenze
|immagine =MeritoMilitare2.png
|nome_onorificenza = Croce al merito di guerra, seconda concessione
|collegamento_onorificenza = Croce al merito di guerra
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine = ItaloTurca.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-turca
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =1GMx4.png
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna)
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
|collegamento_onorificenza = Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Allied Victory Medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia commemorativa italiana della vittoria
|collegamento_onorificenza = Medaglia interalleata della vittoria (Italia)
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Mauriziana BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia Mauriziana
|collegamento_onorificenza = Medaglia Mauriziana
|motivazione =
}}
 
=== Onorificenze straniere ===
{{Onorificenze
|immagine =MaltaBali.png
|nome_onorificenza = Balì di Gran Croce d'Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta
|collegamento_onorificenza = Sovrano Militare Ordine di Malta
|motivazione =
|data = 1919
}}
{{Onorificenze
|immagine =SMR Order of Saint Marinus - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine equestre per il merito civile e militare (Repubblica di San Marino)
|collegamento_onorificenza = Ordine equestre per il merito civile e militare
|motivazione =
|data = 23 novembre 1918
}}
{{Onorificenze
|immagine =Legion_Honneur_GC_ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia)
|collegamento_onorificenza = Legion d'Onore
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Grand_Crest_Ordre_de_Leopold.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Leopoldo (Belgio)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Leopoldo
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Order_of_the_Bath_(ribbon).svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Bagno (Inghilterra)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Bagno
|motivazione =
|data = 1919
}}
{{Onorificenze
|immagine =Order of Charles III - Sash of Collar.svg
|nome_onorificenza = Collare dell'Ordine di Carlo III (Spagna)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Carlo III
|motivazione =
|data = 18 aprile 1921
}}
{{Onorificenze
|immagine =POL Polonia Restituta Wielki BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Polonia Restituita (Polonia)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Carlo III
|motivazione =
|data = 1922
}}
{{Onorificenze
| immagine = TCH_CS_Vojensky_Rad_Bileho_Lva_2st_(1945)_BAR.svg
| nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone Bianco (Cecoslovacchia)
| collegamento_onorificenza = Ordine del Leone Bianco
| motivazione =
| data = 20 luglio 1926
}}
{{Onorificenze
|immagine =JPN Daikun'i kikkasho BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Crisantemo (Giappone)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Crisantemo
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =ME Order of Danilo I Knight Grand Cross BAR.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Principe Danilo I (Montenegro)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Principe Danilo I
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Stemma da disegnare.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Grano Dorato, Prezioso e Brillante (Cina)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Grano Dorato, Prezioso e Brillante
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ord.Aquilarossa-GC.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di 1* Classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa di Prussia
|collegamento_onorificenza = Ordine dell'Aquila rossa
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =PRT Military Order of the Tower and of the Sword - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di gran Croce dell'Ordine della Torre e della spada (Portogallo)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Torre e della spada
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =PRT Military Order of Aviz - Grand Cross BAR.png
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine militare di San Benedetto d'Avis (Portogallo)
|collegamento_onorificenza = Ordine militare di San Benedetto d'Avis
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =EST_Cross_of_Liberty_Military_Leadership.png
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine della Libertà (Estonia)
|collegamento_onorificenza =
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Order of Michael the Brave ribbon.svg
|nome_onorificenza = Membro di I Classe dell'Ordine di Michele il Coraggioso (Romania)
|collegamento_onorificenza = Ordine di Michele il Coraggioso
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =POL Virtuti Militari Komandorski BAR.svg
|nome_onorificenza = Croce di Commendatore dell'Ordine Virtuti Militari (Polonia)
|collegamento_onorificenza = Ordine Virtuti Militari
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ord.Franz.Joseph-COM.png
|nome_onorificenza = Commendatore dell'Ordine di Francesco Giuseppe (Austria)
|collegamento_onorificenza = Ordine imperiale di Francesco Giuseppe
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ordre du Dragon d'Annam (par le Gouvernement Francais) Commandeur ribbon.svg
|nome_onorificenza = Commendatore dell'Ordine del Dragone (Annam)
|collegamento_onorificenza = Ordine del Dragone di Annam
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ruban de la Médaille militaire.PNG
|nome_onorificenza = Médaille militaire
|collegamento_onorificenza = Médaille militaire
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Ruban_de_la_Croix_de_guerre_1914-1918.png
|nome_onorificenza = Croix de Guerre francese del 1914-1918
|collegamento_onorificenza = Croix de guerre 1914–1918 (Francia)
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =BEL Croix de Guerre WW1 ribbon.svg
|nome_onorificenza = Croix de Guerre belga del 1914-1918
|collegamento_onorificenza = Croix de guerre 1914–1918 (Belgio)
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine =Distinguished Service Medal ribbon.svg
|nome_onorificenza = Distinguished Service Medal
|collegamento_onorificenza = Distinguished Service Medal (Stati Uniti d'America)|Distinguished Service Medal
|motivazione =
}}
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Paul Nabholz, [http://dx.doi.org/10.5169/seals-83896 ''Ausbau der Gotthardbahn im Sottoceneri auf Doppelspur''], "Schweizerische Bauzeitung", 128 (1946), 9, 116-119.
* [[Luigi Gratton]], ''Armando Diaz, Duca della Vittoria. Da Caporetto a Vittorio Veneto'', Foggia: [[Bastogi Editrice Italiana|Bastogi]], 2001, EAN: 9788881852963
* Giors Oneto, ''Apres Caporetto'', Spiridon France, Aubagne 1990.
* [[Giorgio Rochat]], [http://www.treccani.it/enciclopedia/armando-vittorio-diaz_%28Dizionario-Biografico%29/ «DIAZ, Armando Vittorio»], ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'' – Volume 39 (1991), [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]
 
== Voci correlate ==
* [[Prima guerra mondiale]]
* [[Bollettino della Vittoria]]
* [[Luigi Cadorna]]
* [[Triplice intesa]]
* [[Battaglia di Vittorio Veneto]]
* [[Conseguenze della Prima guerra mondiale]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogettoInterprogetto|commons = Category:ArmandoLugano-Paradiso Diaz|qtrain station}}
 
{{Navbox ferrovia
== Collegamenti esterni ==
|Nome = Lugano-Paradiso
* {{cita web|url =http://www.youtube.com/watch?v=zpnlIvBeFcc|titolo = Il generale Armando Diaz legge il Bollettino della Vittoria}}
|Linea = [[Ferrovia del Gottardo|Immensee–Chiasso]]
* {{Collegamenti esterni}}
|PK = 182,83
{{Box successione
|Direzione 1 = [[Immensee]]
|tipologia = militare
|Stazione precedente = [[Stazione di Lugano|Lugano]]
|carica = [[Capo di stato maggiore dell'Esercito Italiano]]
|Stazione successiva = [[Stazione di Melide|Melide]]
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|periodoDirezione 2 = [[1917]] – [[1919Chiasso]]
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{{Box successione
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{{Portale|Ticino|trasporti}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Grande Guerra}}
{{Ministri dell'Italia fascista}}
 
[[Categoria:CavalieriParadiso dell'Ordine supremo della Santissima Annunziata(Svizzera)]]
[[Categoria:CavalieriStazioni diferroviarie grandel croceCanton dell'Ordine militare di SavoiaTicino|Lugano-Paradiso]]
[[Categoria:Militari italiani della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:Marescialli d'Italia]]
[[Categoria:Ministri della Guerra del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Capi di Stato Maggiore del Regio Esercito]]
[[Categoria:Ispano-italiani]]
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Governo Mussolini]]