Tilde Kassay e Stazione di Pracchia: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|la stazione ferroviaria della FAP|Stazione di Pracchia (FAP)}}
{{Cancella subito|motivo=C4|dettagli=}}'''Tilde Kassay'''
{{Infobox stazione ferroviaria
|nazione = ITA
|nome = Pracchia
|nome originale =
|immagine = Pracchia Stazione 07 lug 2004.png
|didascalia = La stazione di Pracchia nel 2004
|apertura = 1863
|stato attuale = In uso
|soppressione =
|riattivazione =
|localizzazione = [[Pistoia]], frazione [[Pracchia]]
|latitudine = 44.055052
|longitudine = 10.907243
|tipologia = Stazione in superficie, passante
|binari = 3
|interscambio = Autolinee extraurbane, [[Ferrovia Alto Pistoiese|Ferrovia Pracchia-San Marcello-Mammiano]] (1926-1965)
|vicinanza = [[Pracchia]], [[Stazione di Pracchia (FAP)]]
|note =
}}
 
La '''stazione di Pracchia''' è una [[stazione ferroviaria]] posta sulla [[Ferrovia Porrettana|linea Pistoia-Bologna]], costruita per servire [[Pracchia]], una frazione del comune di [[Pistoia]], che permise lo sviluppo delle attività commerciali (fabbriche del ghiaccio, pastorizia, turismo) nella [[Montagna Pistoiese]].
Nome d’arte di Matilde Cassai (Modena, 13 marzo 1887 – Napoli, 15 dicembre 1964) è stata un’attrice italiana del cinema muto.
 
Tra il 1926 e il 1965 la stazione divenne di interscambio con la quella di [[Stazione di Pracchia (FAP)|Pracchia FAP]] che serviva la linea [[Ferrovia Alto Pistoiese|Pracchia-Mammiano]].
'''Indice'''
Biografia
 
== Storia ==
Filmografia
[[File:Pracchia-1900.jpg|thumb|left|Vista dell'area della stazione nei primi del Novecento]]
 
La stazione di Pracchia venne raggiunta dalla prima corsa di prova della tratta Vergato-Pracchia della linea Bologna-Pistoia il 13 novembre del 1863 in vista dell'inaugurazione della stessa che avvenne il successivo 21 novembre<ref>{{cita|Panconesi|parte II, p. 185.|Panconesi}}</ref>.
Bibliografia
 
Quello fu un giorno epico per il piccolo centro della montagna pistoiese, in quanto l'impianto ferroviario venne raggiunto dal Treno Reale salito da Bologna e si fregiò di ospitare nel primo pomeriggio di quel giorno anche [[Vittorio Emanuele II]] che, risalito l'Appennino da Pistoia, intervenne insieme al Ministro dei lavori pubblici [[Stefano Jacini]] e al progettista della linea, all'inaugurazione della tratta<ref>''Corriere Emilia'', 22 novembre 1863.</ref><ref>{{cita|Panconesi|parte II, pp. 185-187, 190.|Panconesi}}</ref>.
Collegamenti esterni
 
Per il fatto di essere posta al culmine della linea, la stazione divenne subito la più importante della nuova ferrovia, specialmente per quanto atteneva alle esigenze di servizio. A questo impianto facevano capo infatti tutte le locomotive utilizzate per il rinforzo in coda dei treni che salivano le difficili rampe del versante pistoiese<ref>{{cita|Panconesi|parte II, p. 198.|Panconesi}}</ref>.
'''Biografia'''
 
Proprio per questo fatto la stazione di Pracchia arrivò a contare anche 70 ferrovieri stabilmente impiegati nell'impianto e nel 1901 riuscì nell'impresa di superare per introiti di biglietti venduti anche l'impianto di [[Porretta Terme]] (allora Bagni della Porretta)<ref>{{cita|Panconesi|parte II, p. 194.|Panconesi}}</ref>.
Nacque a Modena da di Massimiliano Cassai, terza di quattro fratelli: Anna, Caterina (detta Tina, anch’essa, meno nota, attrice), Matilde e Gaetano. La sua carriera cinematografica si svolse principalmente a Napoli, scritturata dalle maggiori case di produzione dell’epoca, la Caesar Film e la Polifilm. Tra il 1915 e il 1921 interpretò 17 film diretta dai maggiori registi dell’epoca. Di questi Il cieco (1919) regia di Edoardo Bencivenga, risulta conservato presso l’Archivio del Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC) di Roma. Gli altri sono andati, probabilmente, perduti. A Napoli sposò Luigi DB Stolte (1885-1967), imprenditore di commercio, tra i soci fondatori del Circolo Nautico Napoli. Ebbero un figlio, prematuramente scomparso.
 
[[File:Ventilatore-Saccardo.jpg|thumb|Il Ventilatore Saccardo utilizzato per aerare la [[Galleria dell'Appennino]] fotografato ai tempi dell'alimentazione trifase. Si noti in primo piano (in basso a sinistra nella foto) il binario che permetteva alle locomotive a vapore di raggiungerlo in caso di interruzioni dell'alimentazione elettrica]]
'''Filmografia'''
 
Sempre nello stesso anno detta stazione ebbe modo di sperimentare il ventilatore Saccardo (progettato dall'omonimo Ingegnere) realizzato al fine di aerare la [[Galleria dell'Appennino]] (o di [[San Mommè]]) da sempre sofferente di problemi di evacuazione dei fumi prodotti dalle locomotive a vapore. Il ventilatore rimase in funzione anche dopo il passaggio della linea alla trazione elettrica trifase (avvenuta nel [[1927]]) e per garantirne il funzionamento anche nel caso in cui fosse stata interrotta l'alimentazione elettrica, l'impianto fu dotato di un binario di raccordo che portasse le locomotive (a vapore) nei pressi del ventilatore per alimentarne il moto<ref>{{cita|Panconesi|parte II pp. 185-205.|Panconesi}}</ref>.
Savoia, hurrà!, regia Edoardo Bencivenga (1915);
 
Sempre nello stesso anno venne costruita anche la sottostazione elettrica di Pracchia, posta quasi frontalmente al fabbricato viaggiatori<ref>{{cita|Panconesi|parte II pp. 205.|Panconesi}}</ref>.
Colei che doveva morire, regia Giulio Antamoro (1915);
 
Il 24 maggio [[1927]] venne attivato l'esercizio a trazione elettrica a corrente alternata trifase; la linea venne convertita alla corrente continua il 13 maggio [[1935]]<ref>{{Cita libro
Sotto il dominio di una tomba, regia Giulio Antamoro (1916);
|titolo = Locomotive elettriche FS
|autore = Giovanni Cornolò, Claudio Pedrazzini
|editore = Ermanno Albertelli Editore
|città = Parma
|anno = 1983
|pp = 71-72
|ISBN =
}}</ref>.
 
== Strutture e impianti ==
Il canto dell’agonia, regia Giulio Antamoro (1916);
In stazione, il piano del ferro raggiunge il punto più elevato sul livello del mare.<br />
È totalmente impresenziata dal [[1992]] e il traffico dei treni regionali viene telecomandato.
 
La stazione è la più grande della linea, dopo quella di Porretta Terme, ed è convenientemente utilizzata per effettuare gli incroci tra i convogli che la percorrono, pur non essendo dotata di sottopasso (fatto che ne vincola in parte l'utilizzo a causa della necessità di proteggere l'attraversamento a raso).
L’aigrette, regia Baldassarre Negroni (1917);
 
== Movimento ==
Martire!, regia Camillo De Riso (1917);
Il numero di passeggeri che ogni giorno fruisce della stazione è pari a 126 unità ([[2010]]). È la stazione con il più alto numero di passeggeri della Porrettana, nel tratto Toscano.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.toscana-notizie.it/2011/02/16/porrettana-per-la-regione-non-ci-sono-linee-da-dismettere-garantiti-i-cittadini-interessati-dalla-linea/ Toscana Notizie] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
== Servizi ==
Niniche, regia Camillo De Riso (1918);
La stazione dispone di:
* [[File:Feature ticket office inv 2.svg|24px|Biglietteria automatica]] Biglietteria automatica
* [[File:Aiga waitingroom inv.svg|24px|Sala d'attesa]] Sala d'attesa
 
== Note ==
Mademoiselle Monte Cristo, regia Camillo De Riso (1918);
<references/>
 
== Bibliografia ==
I nostri buoni villici, regia Camillo De Riso (1918);
* {{bibliografia|Panconesi|Maurizio Panconesi, ''Porrettana... memorie tra i monti alla riscoperta dell'antica strada ferrata degli appennini'', Calosci, Cortona, 2006; ISBN 88-7785-213-5}}
 
== Voci correlate ==
La figlia unica, regia Camillo De Riso (1919);
* [[Stazione di Pracchia (FAP)]]
* [[Ferrovia Alto Pistoiese]]
* [[Ferrovia Porrettana]]
 
== Altri progetti ==
Una donna funesta, regia Camillo De Riso (1919);
{{Interprogetto|commons=Category:Pracchia train station}}
 
{{Navbox ferrovia
La corsa al trono, regia Roberto Roberti (1919);
|Nome = Pracchia
|Linea = [[Ferrovia Porrettana|Bologna-Pistoia]]
|PK = 58+596
|Direzione 1 = [[Bologna]]
|Stazione precedente = [[Stazione di Biagioni-Lagacci|Biagioni-Lagacci]]
|Stazione successiva = [[Stazione di San Mommè|San Mommè]]
|Direzione 2 = [[Pistoia]]
}}
{{Linee ferroviarie in Toscana}}
{{Montagna pistoiese}}
{{Stazioni ferroviarie di Pistoia}}
{{portale|Toscana|trasporti}}
 
[[Categoria:Stazioni ferroviarie di Pistoia|Pracchia]]
Il cieco, regia Edoardo Bencivenga (1919);
[[Categoria:Pracchia]]
 
L’erma biffronte [sic], regia Alberto Carlo Lolli (1920);
 
La danza delle ore, regia Luigi Maggi (1920) Nellina, regia Gustavo Serena (1920);
 
Diana Sorel, regia Gustavo Serena (1921);
 
Bibliografia
 
Al cinema : settimanale di cinematografia e varietà, anno 1930;
 
L’Arte muta, anno 1916, 1917;
 
Cin [Battaglie cinematografiche], anno 1918;
 
Cine sorriso illustrato, anno 1928, 1929, 1930;
 
La Cine-fono e la rivista fono-cinematografica, anno 1916, 1918, 1919, 1920;
 
La Cine-gazzetta, anno 1917, 1918;
 
Cinemagraf, anno 1917;
 
Cinema-star, anno 1927;
 
Il Cinematografo, anno 1919;
 
Contropelo, anno 1919;
 
L’Eco del cinema, anno 1928;
 
Film, anno 1916, 1917, 1918, 1919;
 
In penombra, anno 1918, N. 4;
 
Motofilm, anno 1917 N. 04;
 
Rassegna generale della cinematografia, anno 1920;
 
La Rivista cinematografica, anno 1920, 1921, 1922, 1923, 1924;
 
La Vita cinematografica, anno 1918, 1920, 1921, 1922;
 
ABC [Madrid], 1918, http://hemeroteca.abc.es/cgi-
 
Ilustração Portuguesa, 2.ª série, 1918, 1923; http://hemerotecadigital.cm-lisboa.pt/OBRAS/IlustracaoPort/1918/N656/N656_item1/index.html
 
O Paiz, 1917; http://memoria.bn.br/DocReader/docreader.aspx?bib=178691_04&pasta=ano%20191&pesq=30%20de%20agosto%201917
 
Martinelli, V. Il cinema muto italiano 1915 – prima parte, seconda parte ; in: B&N, Roma 1992;
 
Martinelli, V. Il cinema muto italiano – I film del dopoguerra, 1919, 1920 ; in: B&N 1/3, Roma 1980;
 
Martinelli, V. Il cinema degli Anni Venti, 1921-1922 ; in: B&N 1/3, Roma 1981;
Tilde Kassay.tif
 
Tedesco, A. Storia della cinematografia napoletana, 16° puntata: Il produttore-regista http://www.napoliontheroad.com/tedesco16puntata.htm
 
'''Collegamenti esterni'''
 
http://www.imdb.com/name/nm1300239/?ref_=fn_al_nm_1
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Polifilms
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Caesar_Film
 
http://www.museocinema.it/collezioni/PeriodiciMonografie.aspx