Centrale nucleare e Salsa bernese: differenze tra le pagine

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{{Gastronomia
[[Immagine:Cofrentes nuclear power plant cooling towers.jpg|thumb|250px|right|Centrale nucleare di Cofrentes (Spagna)]]
|nome = Salsa Bernese
[[Image:Threemileisland2.gif|thumb|right|250px|La celebre centrale di [[Three Mile Island]], oggetto di un grave incidente nel 1979. L'unità danneggiata, è chiusa da allora in seguito alle operazioni di 'defueling'.<ref>[http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collections/fact-sheets/3mile-isle.html Current Status]</ref>]]
|immagine = Sauce Béarnaise.JPG
Per '''centrale nucleare''' si intende generalmente una '''centrale nucleare a [[fissione nucleare|fissione]]''', ovvero una [[centrale termoelettrica]] che utilizza uno o più [[reattore nucleare a fissione|reattori nucleari a fissione]].
|didascalia = La salsa bernese servita a parte in un piatto unico
|IPA =
|altri nomi = Salsa Bearnaise<br />Sauce béarnaise
|paese = Francia
|diffusione =
|categoria = salsa
|ingredienti = [[Burro chiarificato]]<br />[[Tuorlo|Tuorlo d'uovo]]<br />[[Scalogno]]<br />[[Artemisia dracunculus|Dragoncello]]<br />[[Cerfoglio]]
|varianti =
}}
[[File:Bearnaise.JPG|thumb|La salsa bernese]]
La '''salsa bernese''' o '''salsa bearnaise''' o semplicemente ''la bernese'' (in [[Lingua francese|francese]] ''sauce béarnaise''), è una salsa di condimento di origine [[francia|francese]].
 
==Caratteristiche==
Il termine si potrà applicare anche alle eventuali future centrali a [[fusione nucleare]], che potrebbero impiegare un [[reattore a fusione nucleare]]; tuttavia la ricerca in questo campo è ancora in una fase prototipale di impianto (vedi l'apparecchiatura [[ITER]]) e la fusione controllata è stata ottenuta solamente per brevi periodi di tempo.
Strettamente imparentata con la [[salsa olandese]] (sauce hollandaise) da cui deriva, la salsa bernese è preparata con [[burro chiarificato]], [[Tuorlo|tuorlo d'uovo]], [[scalogno]], [[Artemisia dracunculus|dragoncello]] e [[cerfoglio]]. Di colore giallo paglierino o opaco, prende una consistenza densa e cremosa.
Si accompagna tradizionalmente con piatti sia di carne che di pesce ai ferri o grigliati<ref name="scheda1">Vedi [http://cucina.corriere.it/dizionario/la-grande-cucina-s/salsa-bernese.htm scheda da corriere.it]</ref>
La salsa bernese è usata nella [[cucina francese]] come base per altre salse, ad esempio aggiungendo purea di pomodori si ottiene la [[salsa Choron]], se invece si aggiunge il fondo bruno si ottiene la [[salsa Foyot]]<ref name="scheda1" />.
Anche la [[salsa Rachel]] deriva dalla bernese aggiungendo purea di pomodori e estratto di carne.<ref>Vedi {{de}} [http://www.kochtipps.ch/Rezepte/Saucen/Rachel-Sauce.php ricetta da kochtipps.ch]</ref> Alcune varianti di salsa prevedono l'uso di [[aceto]] o altre erbe come il [[thymus|timo]]<ref>Vedi ad es. la [http://www.mangiarebene.com/ricette/salse/salsa-bernese_IDa_1678.htm ricetta tratta da mangiarebene.com]</ref>.
 
==Storia==
Contrariamente a quanto possa sembrare in italiano, l'aggettivo ''bernese'' non si riferisce alla città [[svizzera]] di [[Berna]], ma all'antica e storica regione francese del [[Béarn]].<ref>L'errore si produce in italiano trascrivendo (visto la pronuncia) l'aggettivo francese ''béarnaise'' (di Béarn) in ''bernese'' che però indica gli abitanti di Berna.</ref> A sua volta, la salsa non ha neppure tale origine. La storia infatti racconta che, il 24 agosto 1837, il [[cuoco]] Collinet, del ristorante ''Pavillon [[Enrico IV di Francia|Henri IV]]'' presso [[Saint-Germain-en-Laye]] nella regione dell'[[Île-de-France]], commise un errore nella preparazione di una riduzione di [[scalogno]], che venne invece emulsionata con l'uovo. Alle domande dei clienti riguardo al nome dello sconosciuto condimento, Collinet rispose, ispirandosi al busto di Enrico IV presente in sala, che si trattava della salsa bernese (''sauce béarnaise''), riferendosi alla zona d'origine del sovrano che dava anche il nome al ristorante (Pavillon Henri IV).<ref>{{fr}} Olivier Gaudant, ''Petit Traité des sauces'', Editions Le Sureau, 2011, p. 55. ISBN 2911328590</ref>
===Origini===
La fissione nucleare fu ottenuta sperimentalmente per la prima volta dal gruppo guidato da [[Enrico Fermi]] nel [[1934]] bombardando l'[[uranio]] con [[neutrone|neutroni]] opportunamente rallentati con un blocco di paraffina. Purtroppo però i fisici italiani non compresero correttamente il processo che avevano creato identificando erroneamente i prodotti di fissione con nuovi elementi transuranici la cui creazione spiegavano mediante [[decadimento beta]]. Nel [[1938]], praticamente nel periodo in cui Fermi era a Stoccolma a ritirare il [[premio Nobel]], la spiegazione corretta del fenomeno venne descritta dai chimici tedeschi [[Otto Hahn]] e [[Fritz Strassmann]], congiuntamente ai fisici austriaci [[Lise Meitner]] e [[Otto Robert Frisch]]. Determinarono che il neutrone, relativamente piccolo, è in grado di scindere il nucleo dei pesanti [[atomo|atomi]] di uranio in due parti pressoché uguali. Numerosi scienziati (tra i primi [[Leo Szilard]]) compresero che le reazioni di fissione rilasciavano ulteriori neutroni, con il risultato di potere originare una [[reazione a catena|reazione nucleare a catena]] in grado di alimentarsi da sola. Gli scienziati in molte nazioni (inclusi gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il [[Regno Unito]], la [[Francia]], la [[Germania]] e l'[[Unione Sovietica|URSS]]) furono spronati dai risultati sperimentali a chiedere ai loro rispettivi governi un supporto alla ricerca sulla fissione nucleare.
 
Fermi, che da Stoccolma non rientrò in [[Italia]] a causa delle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] (sua moglie era [[ebreo|ebrea]]), emigrò negli [[Stati Uniti d'America]], così come gran parte delle personalità della fisica europea. A [[Chicago]] gli fu affidata la direzione della realizzazione del primo reattore nucleare, conosciuto come [[Chicago Pile-1]], che entrò in funzione il [[2 dicembre]] [[1942]]. Famosa rimane la frase in codice con la quale fu comunicata alle autorità il successo dell'esperimento: «Il navigatore italiano ha raggiunto il nuovo mondo» parafrasando la scoperta dell'America di Cristoforo Colombo. Questa attività fu condotta nell'ambito del [[progetto Manhattan]], che portò anche alla costruzione di alcuni reattori a [[Hanford (Washington)|Hanford]] allo scopo di produrre [[plutonio]] da utilizzare per le prime [[arma nucleare|armi nucleari]] (parallelamente fu approntato un piano di [[uranio arricchito|arricchimento dell'uranio]]).
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]], il timore che la ricerca sui reattori nucleari potesse incoraggiare il rapido sviluppo di armi nucleari anche in funzione delle conoscenze accumulate, insieme all'opinione di molti scienziati che ritenevano occorresse un lungo periodo di sviluppo, crearono una situazione in cui la ricerca in questo settore fu tenuta sotto stretto controllo dai governi. Effettivamente, la maggioranza delle ricerche sui reattori nucleari era incentrata a fini puramente militari. L'[[elettricità]] venne prodotta per la prima volta da un reattore nucleare il [[20 dicembre]] [[1951]], alla stazione sperimentale [[EBR-I]] (Experimental Breeder Reactor I) vicino ad [[Arco (Idaho)|Arco]], che inizialmente produceva circa 100 kW (fu anche il primo reattore a subire un incidente di parziale fusione del nocciolo nel [[1955]]). Nel [[1953]] un discorso del presidente [[Dwight Eisenhower]], «[[Atomi per la pace]]», enfatizzò l'utilizzo dell'atomo per scopi civili e sostenne un piano politico per porre in primo piano gli Stati Uniti in un'ottica di sviluppo internazionale del nucleare. Nel [[1954]] [[Lewis Strauss]], presidente della Atomic Energy Commission statunitense, in un convegno di scrittori scientifici sostenne: "Non è troppo aspettarsi che i nostri figli usufruiranno nelle loro case di energia elettrica troppo economica per poter essere misurata".<ref>Lewis L. Strauss, ''Speech to the National Association of Science Writers'', New York City, 16 settembre 1954. In originale: «Our children will enjoy in their homes electrical energy too cheap to meter».</ref>
 
===Primi anni===
[[Immagine:Shippingport Reactor.jpg|thumb|right|200px|La centrale nucleare di [[Shippingport]] fu inaugurata nel [[1957]] e rappresentò il primo reattore commerciale statunitense.]]
Il discorso pronunciato da Strauss nel 1954 contribuì ad alimentare il dibattito pubblico. A quei tempi il consenso politico ed economico sull'uso dell'energia nucleare era dettato dalla speranza di usufruire di energia più economica rispetto alle fonti energetiche convenzionali.
 
Il [[27 giugno]] [[1954]], la centrale nucleare di [[Obninsk]] divenne il primo impianto al mondo a generare elettricità per una [[trasmissione di energia elettrica|rete di trasmissione]] e produceva circa 5 MW di potenza.<ref> {{en}} [http://www.iaea.org/NewsCenter/News/2004/obninsk.html From Obninsk Beyond: Nuclear Power Conference Looks to Future], ''International Atomic Energy Agency''</ref><ref>{{en}} [http://old.minatom.ru/english/activity/stations.html The Obninsk Nuclear Power Plant]</ref>
 
Nel [[1955]] la "Prima Conferenza di Ginevra" delle [[Nazioni Unite]], il più grande incontro mondiale di scienziati e ingegneri, si riunì per studiare la tecnologia. Nel [[1957]] venne lanciata l'[[EURATOM]] accanto alla [[Comunità Economica Europea]] (quella che successivamente divenne l'Unione Europea). Nello stesso anno nacque anche l'[[Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica]] (IAEA).
 
La prima centrale nucleare commerciale al mondo fu quella di [[Calder Hall]], a [[Sellafield]] in [[Inghilterra]], e iniziò a lavorare nel [[1956]] con una potenza iniziale di 50 MW (successivamente divenuti 200 MW).<ref> {{en}} [http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/october/17/newsid_3147000/3147145.stm 1956: Queen switches on nuclear power], ''BBC news''</ref> Il primo reattore nucleare operativo negli Stati Uniti fu invece il reattore di [[Shippingport]], in [[Pennsylvania]] (dicembre 1957).
 
Una delle prime organizzazioni che svilupparono la tecnologia nucleare fu la [[United States Navy|Marina Americana]], per la propulsione dei [[sottomarino|sottomarini]] e delle [[portaerei]]. Grande sostenitore di questa applicazione del nucleare fu l'ammiraglio [[Hyman Rickover]], che tra l'altro sostenne anche la costruzione del reattore di Shippingport. La Marina Americana ha utilizzato più reattori nucleari di qualsiasi altra organizzazione, inclusa la [[Voenno-Morskoj flot SSSR|Marina Sovietica]], {{cn|mantenendo il riserbo sui maggiori incidenti conosciuti}}. Il primo sottomarino nucleare, [[USS Nautilus (SSN-571)]], solcò i mari nel 1955. Due sottomarini nucleari statunitensi, [[USS Scorpion (SSN-589)]] e [[USS Thresher (SSN-593)]], andarono dispersi in mare.
 
Enrico Fermi e Leo Szilard condivisero il brevetto [http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO1&Sect2=HITOFF&d=PALL&p=1&u=%2Fnetahtml%2FPTO%2Fsrchnum.htm&r=1&f=G&l=50&s1=2708656.PN.&OS=PN/2708656&RS=PN/2708656 U.S. Patent 2,708,656] nel 1955 per il primo reattore nucleare, garantendosi tardivamente per il loro lavoro svolto durante il progetto Manhattan.
 
===Sviluppo===
{{vedi anche|sezione=s|[[Energia nucleare nel mondo]]''', e in particolare il '''[[Energia nucleare nel mondo#Quadro della situazione nei vari paesi|quadro della situazione nei vari paesi]]}}
[[File:Andamento storico energia nucleare.png|thumb|right|250px|Andamento storico dell'utilizzo di energia nucleare (in alto) e del numero di centrali nucleari attive (in basso).]]
[[Immagine:Tchernobyl radiation 1996-it.svg|thumb|250px|right|Mappa della contaminazione da [[Cesio (elemento)|cesio]]-137 conseguente all'incidente di Chernobyl in Bielorussia, Ucraina, Russia. Le zone rese inabitabili e quindi poste sotto sequestro si trovano entro un raggio di circa 300 km dalla centrale.]]
La potenza complessiva delle centrali nucleari aumentò velocemente, passando da meno di 1 [[gigawatt|GW]] nel 1960 a 100 GW nei tardi anni settanta e 300 GW nei tardi anni ottanta. Dal tardo 1980 la potenza è andata crescendo molto più lentamente, raggiungendo i 366 GW nel 2005, con la maggiore espansione avutasi in [[Cina]]. Tra il 1970 e il 1990 furono in costruzione centrali per più di 50 GW di potenza, con un picco a oltre 150 GW tra il tardo 1970 e i primi anni ottanta; nel 2005 sono stati pianificati circa 25 GW di nuova potenza. Più dei 2/3 di tutti gli impianti nucleari programmati dopo il gennaio 1970 furono alla fine cancellati.<ref>{{en}} [http://www.iaea.org/About/Policy/GC/GC48/Documents/gc48inf-4_ftn3.pdf 50 Years of Nuclear Energy], Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.</ref>
 
Durante gli anni settanta e ottanta il crescere dei costi economici (legati ai tempi di costruzione delle centrali) e la diminuzione dei prezzi dei [[combustibile|combustibili]] fossili resero gli impianti nucleari allora in costruzione meno attrattivi. Negli anni ottanta, negli Stati Uniti, e negli anni novanta, in [[Europa]], la crescita meno marcata della potenza e la liberalizzazione dell'elettricità hanno anche contribuito a rendere la tecnologia meno attraente.
 
La [[crisi energetica (1973)|crisi del petrolio del 1973]] ebbe un forte effetto sulle politiche energetiche: la Francia e il [[Giappone]] che usavano soprattutto [[petrolio]] per produrre energia elettrica (rispettivamente, in tal modo producevano il 39% e il 73% dell'energia elettrica totale) investirono sul nucleare.<ref>{{en}} [http://www.iea.org/textbase/stats/pdf_graphs/FRELEC.pdf Evolution of Electricity Generation by Fuel]</ref><ref>{{en}} [http://homepage.mac.com/herinst/sbeder/japan.html The Japanese Situation]</ref> Oggi le centrali nucleari forniscono rispettivamente circa l'80% e il 30% di elettricità in queste nazioni.
 
L'opinione pubblica, in seguito a incidenti quali quello di [[Three Mile Island]] (USA) nel 1979 e il [[disastro di Chernobyl]] del 1986, ha dato vita negli ultimi venti anni del [[XX secolo]] ad alcuni movimenti che hanno influenzato la costruzione di nuovi impianti in molte nazioni.
 
Diversamente dall'incidente di Three Mile Island, il più grave incidente di Chernobyl non influì sulla regolamentazione della costruzione dei nuovi reattori occidentali, dato che la tecnologia di Chernobyl utilizzava i problematici [[reattore nucleare RBMK|reattori RBMK]] sfruttati solamente in Unione Sovietica e per esempio carenti di strutture di contenimento.<ref>{{en}} [http://www.nrc.gov/reading-rm/doc-collections/fact-sheets/chernobyl-bg.html Backgrounder on Chernobyl Nuclear Power Plant Accident], ''Nuclear Regulatory Commission''</ref> L'[[WANO|Associazione Mondiale di Operatori del Nucleare]] (WANO) venne creata nel [[1989]] allo scopo di promuovere la cultura della sicurezza e lo sviluppo professionale degli operatori impiegati nel campo dell'energia nucleare.
 
In [[Irlanda]], [[Nuova Zelanda]] e [[Polonia]] l'opposizione ha impedito lo sviluppo di programmi nucleari, mentre in [[Austria]] (1978), [[Svezia]] (1980) e [[Italia]] (sull'onda di Chernobyl nel 1987) un referendum ha bloccato l'utilizzo del nucleare.
 
In Italia, il [[governo Berlusconi IV|governo Berlusconi]] il [[23 maggio]] [[2008]] ha annunciato la ripresa del piano nucleare interrotto da due decenni, con l'impegno ad avviare la costruzione di una centrale entro il 2013.<ref>[http://www.borsaitaliana.reuters.it/news/NewsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2008-05-22T151502Z_01_L22694404_RTRIDST_0_OITTP-CONFINDUSTRIA-NUCLEARE-SCAJOLA.XML Agenzia Reuters: "Governo, entro 2013 avvio costruzione centrali nucleari"]</ref>
{| class="wikitable"
|- align="center"
| colspan="10" | '''Centrali elettronucleari in Italia'''<ref>Dati tratti dal [http://www.iaea.org/programmes/a2/ registro internazionale reattori nucleari] presso l'[[AIEA]]</ref>
|-
| '''Nome del reattore'''
| '''Località'''
| '''Tipo'''
| '''Potenza elettrica netta (MW)'''
| '''Inizio costruzione'''
| '''Prima accensione del reattore'''
| '''Connessione alla rete elettrica'''
| '''Effettiva operatività commerciale'''
| '''Arresto definitivo'''
| '''Costruttore'''
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Latina|Latina]]'''
| Latina (fraz. Borgo Sabotino)
| GCR magnox
| 153
| 01/11/1958
| 27/12/1962
| 12/05/1963
| 01/01/1964
| 01/12/1987
| [[SIMEA|Società Italiana Meridionale per l'Energia Atomica]]
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Garigliano|Garigliano]]*'''
| Sessa Aurunca (CE)
| BWR
| 150
| 01/11/1959
| 05/01/1963
| 01/01/1964
| 01/06/1964
| 01/03/1982
| [[Società Elettronucleare Nazionale]]
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Enrico Fermi]]**'''
| Trino (VC)
| PWR
| 260
| 01/07/1961
| 21/06/1964
| 22/10/1964
| 01/01/1965
| 01/07/1990
| [[Società Elettronucleare Italiana]]
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]]'''
| Caorso (PC)
| BWR
| 860
| 01/01/1970
| 31/01/1977
| 23/05/1978
| 01/12/1981
| 01/07/1990
| [[Ansaldo Meccanico Nucleare]]
|-
| colspan="10" |<small>*Non ha prodotto elettricità tra il 1979 ed il 1982; **Non ha prodotto elettricità tra la fine del 1979 ed il 1983.
</small>
|}
Si noti che, considerata la durata media di tali impianti (25-30 anni dal momento dell'accensione del reattore), alla data dei referendum italiani (1987) la centrale di [[Garigliano]] era già stata chiusa per raggiunti limiti d'età mentre quelle di [[Latina]] e [[Trino vercellese]] lo sarebbero state entro pochi anni. L'unica centrale che è davvero stata chiusa prematuramente è quella di [[Caorso]] in provincia di Piacenza.
 
===Futuro===
Al 2007, [[centrale nucleare Watts Bar|Watts Bar 1]], che divenne operativo il 7 febbraio 1996, è l'ultimo reattore commerciale entrato in funzione negli Stati Uniti. Questo fatto viene spesso citato come riprova del successo della campagna mondiale per il superamento dell'energia nucleare. A dispetto di ciò negli stessi Stati Uniti e in Europa l'investimento nella ricerca è continuato e alcuni esperti attualmente prevedono che la carenza di energia elettrica, l'aumento di costo e l'esaurimento dei combustibili fossili, il [[riscaldamento globale]] e le emissioni legate all'utilizzo di tali combustibili, i livelli di controllo e di sicurezza raggiunti porteranno a una nuova domanda di centrali nucleari.<ref name=EUR>[http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52001XX1124(01):IT:NOT Parere del comitato consultivo dell'Agenzia di approvvigionamento Euratom sul Libro verde della Commissione "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico"], G.U. n. C 330 del 24/11/2001 pagg. 0015 - 0020</ref><ref name=unipi>[http://docenti.ing.unipi.it/~dcmn/Ritornare%20al%20Nucleare/nucleare.pdf Ritornare al nucleare: come e perché], CIDIS - Centro Internazionale per la Documentazione e l'Informazione Scientifica</ref>
 
Molte nazioni restano particolarmente attive nello sviluppo dell'energia nucleare, tra le quali [[Giappone]], [[Cina]] e [[India]], tutte attive nello sviluppo della tecnologie sia veloce sia termica; la [[Sud Corea]] e gli Stati Uniti solamente nello sviluppo della tecnologia termica; e [[Sud Africa]] e Cina nello sviluppo di versioni di [[reattore nucleare modulare pebble bed]] (PBMR). [[Finlandia]] e Francia perseguono attivamente programmi nucleari; la Finlandia ha in costruzione uno dei primi [[reattori nucleari di III generazione]] del tipo [[reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata|EPR]] dell'[[Areva]], che attualmente è in ritardo di due anni rispetto ai programmi.<ref>{{en}} [http://www.areva-np.com/scripts/info/publigen/content/templates/show.asp?P=1655&L=US&SYNC=YIl EPR: the first generation III+ reactor currently under construction] </ref> Il Giappone ha un attivo programma di costruzione di centrali nucleari con nuove unità divenute operative nel 2005. Negli Stati Uniti tre consorzi risposero nel 2004 alla sollecitazione dello [[United States Department of Energy]] riguardante il "Programma di Energia Nucleare 2010" e furono compensati con fondi per la costruzione di nuovi reattori, tra cui un reattore di quarta generazione [[reattore nucleare a temperatura molto alta|VHTR]] concepito per produrre sia elettricità che [[idrogeno]].<ref>{{en}} [http://www.ne.doe.gov/np2010/neNP2010a.html Nuclear Power 2010]</ref> Nei primi anni del [[XXI secolo]] l'energia nucleare ha destato particolare interesse in Cina e India per sostenere il loro rapido sviluppo economico; entrambe stanno sviluppando [[Reattore nucleare autofertilizzante|reattori autofertilizzanti veloci]].<ref>{{en}} [http://www.nti.org/db/china/fbrprog.htm China's Fast Breeder Reactor (FBR) Program]</ref><ref>{{en}} [http://www.igcar.ernet.in/press_releases/press11.htm Fast-breeder reactors more important for India]</ref> La politica energetica del Regno Unito riconosce la probabile futura carenza di approvvigionamento energetico, che potrà essere colmata dalla costruzione di nuove centrali nucleari o prolungando il tempo di vita degli attuali impianti esistenti. <ref>''Energy White Paper'', Department of Trade and Industry of the United Kingdom (2003).</ref>
 
Il [[20 dicembre]] [[2002]] il Consiglio dei Ministri [[Bulgaria|bulgaro]] si espresse favorevolmente alla ripresa della costruzione della centrale nucleare di [[Belene]]. Le fondamenta dell'impianto furono poste nel [[1987]], però la costruzione fu abbandonata nel 1990, con il primo reattore pronto al 40%. Si prevede che il primo reattore divenga operativo nel [[2013]], e il secondo nel [[2014]].<ref>Dimitar Bogdanov, ''Completion of Belene Nuclear Power Plant: project perspectives'', International Journal of Nuclear Governance, Economy and Ecology, '''1''' (1) pag. 63-81 (2006) DOI 10.1504/IJNGEE.2006.008704</ref>
 
==Centrale nucleare a fissione==
=== Funzionamento ===
{{vedi anche|Reattore nucleare a fissione}}
[[File:PressurizedWaterReactor ita.gif|right|450px|thumb|Schema di funzionamento di una centrale nucleare a fissione. Il calore sviluppato dalla reazione di fissione all'interno del reattore viene trasferito tramite un [[fluido]] refrigerante a un flusso di acqua che genera [[vapore saturo]]. Il vapore alimenta una [[turbina]] che tramite un [[generatore di corrente|generatore]] produce la corrente che alimenterà la rete elettrica.]]
In una centrale nucleare a fissione refrigerata ad [[acqua leggera]], come ogni centrale elettrica basata su un [[Ciclo di Rankine|ciclo al vapore]], avviene una reazione che libera [[calore]] utilizzato per la [[Ebollizione|vaporizzazione]] dell'acqua e quindi la generazione di [[lavoro meccanico]]. Il principio fisico alla base della generazione del calore in una centrale nucleare a fissione è dunque la ''fissione nucleare'', ovvero la scissione del nucleo di atomi pesanti quali [[uranio]] e [[plutonio]].
 
=== Caratteristiche generali ===
[[Immagine:Uranium resources.svg|thumb|left|240px|La stima dell'uranio disponibile dipende dalla tipologia di risorse considerate. I quadrati rappresentano le dimensioni relative delle differenti stime, dove i numeri in basso indicano la durata di una specifica fonte in base al consumo attuale.
<br><span style="color:#EEAA33">██</span> Riserve nelle miniere attuali
<br><span style="color:#EEEE77">██</span> Riserve economiche conosciute
<br><span style="color:#88CC77">██</span> Fonti convenzionali non ancora scoperte
<br><span style="color:#55AA55">██</span> Fonti minerarie totali del pianeta ipotizzate
<br><span style="color:#55CCAA">██</span> Fonti non convenzionali ipotizzate (almeno 4 miliardi di tonnellate)]]
 
Ad agosto 2007 vi erano 439 centrali nucleari operative nel mondo, in 31 diversi stati,<ref> {{en}} [http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/pris.oprconst.htm Number of Reactors in Operation Worldwide]</ref><ref>{{en}} [http://www.uic.com.au/reactors.htm World Nuclear Power Reactors 2006-07]</ref> che attualmente producono il 17% dell'energia elettrica mondiale.
 
La potenza degli impianti varia da un minimo di 40 [[Watt|MW]] fino ad oltre un [[gigawatt]] (1000 MW). Le centrali più moderne hanno tipicamente potenza compresa tra i 600 MW e i 1600 MW. Solo le centrali termoelettriche a combustibili fossili e le centrali nucleari raggiungono questa potenza con un singolo impianto, attualmente.
 
La vita operativa di una centrale nucleare attuale è in genere intorno ai 25-30 anni, anche se oggi si progettano centrali che, mediante la sostituzione periodica di importanti componenti, si ritiene che possano arrivare a 60 anni<ref>{{en}} Prof. emerito Bernard L. Cohen, [http://www.phyast.pitt.edu/~blc/book/chapter10.html Libro on line, cap. 10]</ref>. Al termine di questo periodo l'impianto va smantellato, il terreno bonificato e le [[Scoria radioattiva|scorie]] stoccate adeguatamente. Questi aspetti, in parte comuni ad esempio alle miniere ed agli impianti chimici, assumono particolare rilevanza tecnica ed economica per le centrali nucleari, riducendo il vantaggio dovuto al basso [[costo specifico]] del combustibile. Il costo di smantellamento viene oggi ridotto prevedendo un lungo periodo di chiusura della centrale, che permette di lasciar decadere naturalmente le scorie radioattive poco durevoli, costituite dalle parti di edificio sottoposte a bombardamento neutronico.
 
Per quanto riguarda i consumi, in base ai dati a disposizione una centrale nucleare "media" da 1000 MW<sub>e</sub> necessita all'incirca di 30 tonnellate di uranio arricchito all'anno o 150/200 tonnellate di uranio naturale; a titolo di confronto, una centrale elettrica a [[carbone (minerale)|carbone]] da 1000 MW<sub>e</sub> richiede 2&nbsp;600&nbsp;000 t di combustibile fossile<ref>{{en}}[http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Development/devfifteen.html Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica]</ref>.
 
Infine, per quanto riguarda il rendimento termodinamico, va evidenziato che le centrali nucleari hanno una efficienza di conversione del calore in energia elettrica piuttosto bassa, per le relativamente basse temperature del vapore che producono. Infatti solo una parte variabile dal 30% al 35% della potenza termica sviluppata dai reattori è convertita in elettricità, per cui una centrale da 1000 [[Megawatt|MW]] elettrici (MW<sub>e</sub>) ha in genere una produzione di calore di 3000-3500 MW termici (MW<sub>t</sub>); a titolo di confronto una centrale a ciclo combinato a metano ha rendimenti che raggiungono il 57%<ref>[http://www.enplus.it/enplus/pdf/enplus07.pdf Dati centrale turbogas di San Severo]</ref>. La conseguenza di ciò è la necessità di dissipare enormi quantità di calore poco pregiato in atmosfera, in fiumi o in mare, con un fabbisogno di acqua di raffreddamento veramente molto cospicuo; se la portata al condensatore fosse insufficiente per un raffreddamento adeguato, questo comporta la riduzione della produzione di energia elettrica, alla stregua di un qualunque impianto termico, sia nucleare, a biomasse o a solare termodinamico. Ad esempio in Francia il raffreddamento delle centrali elettriche nel 2006 ha assorbito 19,1 miliardi di m<sup>3</sup> d'acqua dolce, cioè il 57% dei prelievi totali d'acqua del paese; una parte di quest'acqua, il 93%, viene restituita ai fiumi, mentre la quota consumata (cioè utilizzata in torri evaporative ed emessa in atmosfera rappresenta il 22% (1,3 miliardi di m<sup>3</sup>) di tutta l'acqua consumata in Francia.<ref>{{fr}} Institut Français de l'ENvironnement - Ministere de l'écologie, de l'enegie et de l'aménagement du territoire ''[http://www.ifen.fr/uploads/media/eau_ree2006_01.pdf Rapport sur l'état de l'environnement en France - Edition 2006] - L'eau.''</ref>
 
===Sicurezza===
[[Immagine:Centrale-nucleaire-civaux.jpg|450px|thumb|right|Centrale nucleare di [[Civaux]] ([[Francia]]). Di proprietà dell'[[Électricité de France|EDF]], utilizza l'acqua della [[Vienne (fiume)|Vienne]] ed è composta da due unità di 1500 MW ciascuna. È una delle più moderne attualmente in funzione in Francia. Nonostante ciò è oggetto di contestazione da una parte della popolazione locale a causa dei numerosi guasti e anomalie cui è soggetta, la maggior parte classificate a livello 0 e 1 nella scala [[INES]], ma anche al livello 2.<ref>Per un dossier sugli incidenti di Civaux, si veda http://stopcivaux.free.fr/civaux/</ref>]]
 
In alcune tipologie di reattori l'acqua del ciclo di potenza dei generatori a turbina non ha alcun contatto con il reattore nucleare, e quindi è esente da qualsiasi forma di emissione radioattiva; in altre tipologie (come ad esempio i [[Reattore_nucleare_a_fissione#Reattori_BWR|reattori BWR]] o gli [[Reattore nucleare RBMK|RBMK]]) invece questa separazione non esiste.
 
In ogni caso, durante l'esercizio, una centrale nucleare emette piccole dosi di radioattività sotto forma di effluenti sia liquidi che gassosi, in particolare [[trizio]], isotopi del [[cesio (elemento)|cesio]], del [[cobalto]], del [[ferro]], del [[radio (elemento)|radio]] e dello [[stronzio]]; tali emissioni perdurano anche a distanza di decenni dalla chiusura degli impianti in quantità che vanno dalle migliaia alle centinaia di milioni di [[becquerel]].<ref>[http://annuario.apat.it/capitoli/Ver_5/11_Radiazioni_ionizzanti.pdf Annuario dei dati ambientali Edizione 2007] - cap. 11 "radiazioni ionizzanti" - [[Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici|Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici del Ministero dell'ambiente e del territorio]].</ref>
 
Le centrali nucleari a fissione seguono oggi {{cn|norme di sicurezza di livello molto elevato}} <!--elevato rispetto a cosa?--> e normalmente condensano al loro interno un bagaglio tecnologico molto avanzato per la gestione di tutti i processi. Le centrali nucleari a fissione sono di fatto tra gli impianti più controllati in uso oggi anche se storicamente si sono verificati diversi [[:Categoria:Incidenti nucleari|incidenti]] di gravità più o meno seria che hanno permesso di affinare procedure e tecniche costruttive inerenti la prevenzione. Prendendo in esame il problema dal punto di vista puramente tecnico, una centrale nucleare recente integra sistemi di protezione (ad esempio di caduta del nocciolo) e di verifica tali da mitigare (ma non annullare) tutti i problemi prevedibili.
 
La [[IAEA]] ha stabilito una scala ([[scala INES]] - ''International Nuclear Event Scale'') di gravità degli eventi possibili in una centrale nucleare o in altra installazione, che si articola nei seguenti 8 livelli:
 
* '''Livello 0''' (deviazione): evento senza rilevanza sulla sicurezza.
* '''Livello 1''' (anomalia): evento che si differenzia dal normale regime operativo, che non coinvolge malfunzionamenti nei sistemi di sicurezza, né rilascio di contaminazione, né sovraesposizione degli addetti.
* '''Livello 2''' (guasto): evento che riguardi malfunzionamento delle apparecchiature di sicurezza, ma che lasci copertura di sicurezza sufficiente per malfunzionamenti successivi, o che risulti in esposizione di un lavoratore a dosi eccedenti i limiti e/o che porti alla presenza di radionuclidi in aree interne non progettate allo scopo, e che richieda azione correttiva.
**esempio: l'evento di [[Civaux]], Francia 1998 e di [[Forsmark]], Svezia 2006
* '''Livello 3''' (guasto grave): un incidente sfiorato, in cui solo le difese più esterne sono rimaste operative, e/o rilascio esteso di radionuclidi all'interno dell'area calda, oppure effetti verificabili sugli addetti, o infine rilascio di radionuclidi tali che la dose critica cumulativa sia dell'ordine di decimi di [[Sievert|mSv]].
* '''Livello 4''' (incidente grave senza rischio esterno): evento causante danni gravi all'installazione (ad esempio fusione parziale del nucleo) e/o sovraesposizione di uno o più addetti che risulti in elevata probabilità di decesso, e/o rilascio di radionuclidi tali che la dose critica cumulativa sia dell'ordine di pochi [[Sievert|mSv]].
* '''Livello 5''' (incidente grave con rischio esterno): Evento causante danni gravi all'installazione e/o rilascio di radionuclidi con attività dell'ordine di centinaia di migliaia di [[Becquerel|TBq]] come <small><sup>131</sup></small>I, e che possa sfociare nell'impiego di contromisure previste dai piani di emergenza.
**esempio: l'incidente di [[Three Mile Island]], USA (1979) e l'incidente di [[Windscale]], Gran Bretagna (1957)
* '''Livello 6''' (incidente serio): evento causante un significativo rilascio di radionuclidi e che potrebbe richiedere l'impiego di contromisure, comunque meno rischioso dell'incidente di livello 7.
**esempio: l'incidente di [[Kyshtym]], URSS (1957)
* '''Livello 7''' (incidente molto grave): evento causante rilascio importante di radionuclidi, con estesi effetti sulla salute e sul territorio.
**esempio : L'incidente di [[Disastro di Chernobyl|Chernobyl]], URSS (1986)
 
I casi di incidenti gravi con estese contaminazioni esterne sono fortunatamente stati pochi; molto più numerosi e spesso poco noti sono gli incidenti con potenziale rischio esterno dovuti principalmente a errori umani e che sono stati confinati all'interno delle centrali grazie alle misure di sicurezza ed in qualche caso anche grazie alla fortuna, come nel caso di Browns Ferry in cui un gruppo di tecnici provocarono un incendio nel tentativo di riparare una perdita d'aria da un tubo<ref>{{en}} http://www.ccnr.org/browns_ferry.html e http://en.wikipedia.org/wiki/Brown's_Ferry</ref>. Continui e molto frequenti sono gli eventi di livello 0 e 1, sia in occidente che nel resto del mondo e sono registrati sul sito dell'IAEA.
 
===Impatto ambientale===
{{...}}
 
===Scorie===
[[Immagine:Nuclear waste decay it.svg|thumb|320px|right|Radiotossicità (in [[sievert]] per giga[[watt]] termico all'anno) del combustibile esausto scaricato dai reattori per diversi cicli del combustibile, in funzione del tempo. È altresì indicato l'andamento dei prodotti di fissione (approssimativamente simile per tutti i cicli) e la radiotossicità dell'[[uranio]] naturale e del [[torio]] 232 di partenza.]]
{{vedi anche|Scorie radioattive}}
Il problema delle [[scorie radioattive]] è probabilmente il più critico per l'industria nucleare. Il procedimento di fissione nucleare (come peraltro quello di fusione, seppur in maniera molto inferiore) produce materiali residui ad elevata radioattività che rimangono estremamente pericolosi per periodi lunghissimi (fino a tempi dell'ordine del milione di anni). Si tratta di vari elementi radioattivi leggeri (i ''prodotti di fissione'') e di combustibile esaurito (uranio, plutonio ed altri radioelementi [[attinoidi]] pesanti) che vengono estratti dal reattore. Questo materiale, emettendo delle radiazioni penetranti, è molto radiotossico e richiede dunque severe precauzioni nel trattamento e nello smaltimento. Ad oggi applicazioni pratiche di soluzioni realmente definitive non sono ancora state realizzate e collaudate dal tempo.
 
===Smantellamento===
{{vedi anche|Smantellamento degli impianti nucleari}}
Lo smantellamento di una centrale richiede tempi estremamente lunghi e diverse volte superiori al tempo di costruzione e di funzionamento. Ad esempio l'''Autorità inglese per il decommissioning'' ritiene che per il reattore di Calder Hall a [[Sellafield]] in Gran Bretagna, chiuso nel 2003, i lavori potranno terminare all'incirca nel 2115<ref>[http://www.nao.org.uk/publications/nao_reports/07-08/0708238.pdf National Audit Office - The Nuclear Decommissioning Authority - Taking forward decommissioning]</ref>, cioè circa 160 anni dall'inaugurazione, avvenuta negli anni '50.
Naturalmente deve anche essere trovato un sito atto ad accogliere le scorie ed i materiali provenienti dallo smantellamento.
 
== Energia nucleare e riscaldamento globale ==
[[File:Produzione uranio-it.svg|thumb|301px|Utilizzo di risorse ed emissione di CO2 per il funzionamento di una centrale nucleare di tipo EPR per un anno.
 
Il grafico è relativo esclusivamente alla produzione di combustibile: sono escluse le risorse energetiche e le emissioni relative alla costruzione della centrale (~12 grammi di CO2 per KWh) e delle infrastrutture, nonchè alla gestione delle scorie (30~65 gCO2/KWh) ed allo smantellamento finale degli impianti.
 
I valori sono relativi a rocce attualmente disponibili contenenti buone quantità di uranio: man mano che la purezza del minerale diminuirà per lo sfruttamento di giacimenti sempre meno ricchi, il bilancio globale ovviamente peggiorerà.]]
L'energia nucleare è stata proposta al fine di ridurre le emissioni complessive di [[gas serra]] e mitigare così l'effetto del [[riscaldamento globale]]. Favorevoli ad un utilizzo dell'energia nucleare a tale scopo si sono dichiarati, ad esempio, il chimico [[James Lovelock]]<ref name="Lovelock">{{en}} [http://www.nytimes.com/2005/04/09/opinion/09kristof.html?_r=1&hp Nicholas D. Kristof, ''Nukes Are Green'', ''The New York Times'', 9 aprile 2005]</ref> ambientalista inventore dell'[[ipotesi Gaia]], il premio Nobel per la fisica [[Steven Chu]] a capo del ''Department of Energy'' statunitense sotto l'amministrazione Obama<ref name="Chu">''{{en}} [http://berkeley.edu/news/media/releases/2005/10/03_chu.shtml Growing energy: Berkeley Lab's Steve Chu on what termite guts have to do with global warming]''</ref> e il co-fondatore di [[Greenpeace]] [[Patrick Moore]].
 
Il report ''The Energy Challenge''<ref name="DTI-TEC">''The Energy Challenge: Energy Review Report 2006.'' Department for Trade and Industry. Luglio 2006.</ref> del ''[[Department for Trade and Industry]]'' (dipartimento del commercio e dell'industria) del [[Regno Unito]] sostiene l'opportunità del potenziamento dell'energia nucleare al fine di raggiungere gli obiettivi relativi alle emissioni di [[Anidride carbonica|CO<sub>2</sub>]]. Nel documento si asserisce peraltro che l'emissione per [[kilowattora]] del processo produttivo dell'energia nucleare sia comparabile a quelle dell'[[energia eolica]].
 
L'[[Oxford Research Group]], un'organizzazione non governativa indipendente con sede nel [[Regno Unito]] ha redatto nel 2007 un paper dedicato alla sicurezza dell'energia nucleare e alla sua relazione con il riscaldamento globale dal titolo ''Secure Energy? Civil Nuclear Power, Security and Global Warming''<ref name="ORG">{{en}} [http://oxfordresearchgroup.org.uk/publications/briefing_papers/secure_energy_civil_nuclear_power_security_and_global_warming Oxford Research Group, ''Secure Energy? Civil Nuclear Power, Security and Global Warming''. Marzo 2007]</ref>, che contiene un esame critico del report del DTI. Il documento evidenzia come manchino, ad oggi, indagini e pubblicazioni scientifiche sufficientemente esaustive sulle emissioni del processo di produzione dell'energia nucleare, in cui sono coinvolti anche gas diversi dall'anidride carbonica ma che potrebbero contribuire in maniera molto più significativa all'effetto serra.
 
Le emissioni di gas serra sono dovute prevalentemente alla fase di produzione del [[combustibile nucleare]] che coinvolge l'estrazione e l'arricchimento dell'[[uranio]] e alla costruzione della centrale. La qualità del minerale di uranio estratto e il tempo di vita operativa della centrale risultano essere le due variabili principali nel determinare la quantità di emissioni. Il documento mette a confronto i dati di vari ''life cycle assessment'' (LCA, valutazione del ciclo di vita) sottolineando la grande incertezza esistente sul valore di emissione specifica (grammi di CO<sub>2</sub> per kilowattora) ed evidenzia i dati di una valutazione indipendente in cui si stima un dato tra gli 84 e i 122 g/kWh<ref name="Storm-Smith">Storm van Leeuwen J W, Smith Ph B, ''[www.stormsmith.nl Nuclear power - the energy balance]''. Chaam, Paesi Basso, agosto 2005].</ref> contro i 755 per il carbone, i 385 per il gas e un intervallo tra gli 11 e i 37 per l'energia eolica. Il report dell'Oxford Research Group conclude che le emissioni derivanti da energia nucleare si attestano su valori intermedi tra quelli delle fonti fossili e quelli delle fonti rinnovabili, destinati ad aumentare nei prossimi decenni, e sottolinea la necessità di effettuare revisioni indipendenti sull'argomento.
 
== Centrale nucleare a fusione ==
{{vedi anche|Reattore nucleare a fusione}}
 
Le centrali a [[fusione nucleare]] si baseranno su un principio differente: anziché scindere atomi pesanti mediante bombardamento con neutroni come avviene nella fissione, la fusione implica invece l'unione di due atomi leggeri, generalmente [[trizio]] e [[deuterio]], ottenendo dal processo una enorme quantità di energia termica, un nuovo nucleo più grande (quale l'[[elio]]) e [[nucleone|nucleoni]]. È lo stesso processo utilizzato dal [[Sole]] e nelle [[bomba termonucleare|bombe termonucleari]] (o bombe all'idrogeno, infatti deuterio e trizio sono isotopi dell'idrogeno). Questo tipo di reattori è da anni allo studio di diversi gruppi di scienziati e tecnici, ma sembra non aver ancora dato risultati apprezzabili in quanto, pur essendo riusciti ad avviare la reazione di fusione, a oggi non si è in grado di mantenerla stabile per tempi significativi. Attualmente si attende la realizzazione del progetto [[ITER]], un impianto che vorrebbe dimostrare la possibilità di ottenere un bilancio energetico positivo (ma senza produzione di energia elettrica). Un altro progetto è [[DEMO]] che prevede la realizzazione di una vera e propria centrale a fusione nucleare. Le stime attuali non prevedono l'utilizzo effettivo di energia da fusione nucleare prima del [[2050]].
 
===Vantaggi e svantaggi===
Le centrali a fusione nucleare produrrebbero, come principale tipo di scoria, [[elio]] che è un gas inerte e assolutamente non radioattivo, inoltre non userebbero sistemi a combustione e quindi non inquinerebbero l'atmosfera (di fatto non avrebbero emissioni di pericolosità rilevante). {{cn|In più dovrebbero essere in grado di ottenere grandi quantità di energia, superiori rispetto a quelle delle centrali a fissione odierne.}}
 
Esistono vari meccanismi di fusione nucleare, tuttavia il più facile da produrre artificialmente richiede l'utilizzo di due [[isotopo|isotopi]] pesanti dell'idrogeno: [[deuterio]] e [[trizio]]. Il deuterio rappresenta una minima percentuale, un cinquemillesimo dell'idrogeno in natura <ref>[http://www.fas.org/nuke/intro/nuke/heavy.htm ]</ref>, ma può essere convenientemente ottenuto tramite elettrolisi dall'[[acqua pesante]]. Il trizio, al contrario, essendo radioattivo ed avendo una vita media molto breve, non è presente sulla terra; può essere prodotto con reazioni nucleari indotte tramite bombardamento neutronico di isotopi del [[litio]]<ref>[http://www.efda.org/multimedia/downloads/poster_gallery/pdfs/fusion_energy_it_web.pdf Energia da Fusione (PDF)]</ref>. Inoltre, a causa della sua instabilità, il trizio non può essere stoccato per lunghi periodi; deve essere prodotto sul momento sfruttando i neutroni prodotti dalle reazioni di fusione oppure da un centrale ausiliaria a fissione.
 
Si può alimentare una reazione di fusione anche solo con atomi di deuterio, tuttavia il bilancio energetico, meno conveniente della reazione di fusione del trizio, ne rende molto più difficile lo sfruttamento ai fini della produzione di energia.
 
La fusione richiede temperature di lavoro elevatissime, tanto elevate da non poter essere contenuta in nessun materiale esistente. Il [[plasma (fisica)|plasma]] di fusione viene quindi trattenuto grazie all'ausilio di campi magnetici di intensità elevatissima, e le alte temperature vengono raggiunte con l'utilizzo di potenti [[laser]]. Il tutto rende il processo difficile, tecnologicamente dispendioso e complesso.
 
Il problema delle scorie derivanti dall'attivazione neutronica di parti degli edifici del reattore, è minimo: i tempi di decadimento della radioattività indotta nei suddetti materiali sono comparabili con i tempi di vita delle centrali stesse.
E benché le quantità di materiale attivato possano essere considerevoli, il problema del loro stoccaggio è enormemente più semplificato rispetto al caso delle centrali a fissione.
{{cn|Comunque sia, i risultati nel campo della ricerca di materiali a bassa attivazione, sono incoraggianti.}}
 
==Classificazione dei reattori nucleari==
===[[Reattore nucleare a fissione]]===
Tutti questi reattori utilizzano generalmente uranio e/o plutonio; sono stati condotti alcuni studi ed avanzate proposte per l'uso del "ciclo del [[torio]]" (con grandi vantaggi per quanto riguarda le scorie) su alcune tipologie di impianti.
 
* '''Reattori nucleari di I generazione''': si tratta di piccoli reattori sperimentali o proto-commerciali degli anni quaranta-cinquanta, evoluti poi nella II generazione
 
* '''[[Reattori nucleari di II generazione]]''', versioni commerciali derivate di quelli di prima generazione. Sono gran parte dei reattori attualmente in funzione.
** Reattori moderati a grafite:
*** [[Magnox]] - reattori di origine britannica raffreddati a gas oggi obsoleti;
*** AGR (Advanced gas-cooled reactor) - evoluzione dei Magnox;
*** [[Reattore nucleare RBMK]], classe sovietica raffreddata ad acqua bollente ormai obsoleta cui appartiene la centrale di [[Chernobyl]].
** Reattori raffreddati e moderati ad acqua:
*** BWR reattori ad acqua leggera bollente (Boiling Water Reactor) in cui il fluido che muove la turbina è in contatto diretto con gli elementi di combustibile; di origine americana.
*** PWR, reattori ad acqua leggera pressurizzata (Pressurized Water Reactor), in cui vi sono due circuiti d'acqua in serie (categoria a cui appartiene la centrale di [[Three Mile Island]]); di origine americana.
*** [[CANDU]] Reattore ad acqua pesante pressurizzata di origine canadese (a detta dei progettisti, adatto all'uso del [[torio]]).
 
* '''[[Reattori nucleari di III generazione]] e di III+ generazione''', introducono migliorie senza cambiamenti sostanziali (in fase di definizione/progettazione con pochissimi esempi realizzati o in costruzione), ad esempio:
** EPR o [[Reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata]], basato sul PWR, è un reattore nel quale il raffreddamento e la moderazione vengono ottenuti grazie all' acqua pressurizzata; di origine franco-tedesca.
** ABWR o Reattore nucleare avanzato ad acqua bollente, basato sul BWR.
** ESBWR, Reattore Economico Semplificato ad Acqua Bollente, basato sul BWR.
** AP, Reattore Pressurizzato Avanzato, basato sul PWR; di origine americana.
** Evoluzioni della filiera [[CANDU]] di origine canadese (a detta dei progettisti, adatti all'uso del [[torio]])
** ...
 
* '''[[Reattori nucleari di IV generazione]]''': attualmente la dicitura si riferisce ufficialmente ad alcune proposte di un consorzio internazionale; introducono cambiamenti sostanziali nel processo tecnologico (in fase di studio).
 
Si fa presente che queste distinzioni sono state definite sostanzialmente a posteriori e che il confine fra una e l'altra generazione non è sempre netto ed individuabile. Ad esempio alcune caratteristiche tipiche dei cosiddetti 4° generazione sono già state sperimentate fin dagli anni quaranta con una accelerazione negli anni settanta, senza tuttavia far decollare la filiera a causa dei problemi riscontrati.
 
===Reattore nucleare a fusione===
{{vedi anche|Reattore nucleare a fusione}}
Questi reattori dovrebbero usare come "combustibile" [[deuterio]] e [[trizio]]
(principi fisici applicati in fase di definizione teorica)
* [[Tokamak]] (тороидальная камера с магнитными катушками) o ''Camera toroidale a bobine magnetiche''
** [[Joint_European_Torus|JET]] (Joint European Torus), progetto principale dell'[[Unione Europea]], su cui si basa ITER;
** [[ITER]], [[DEMO]] e [[PROTO]], progetti successivi dell'[[Unione Europea]].
** [[IGNITOR]] progetto italiano dell'ENEA
 
==Note==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Centrale elettricaAioli]]
* [[Energia nucleareAgliata]]
* [[Maionese]]
* [[Energia nucleare nel mondo]]
* [[ITERSalsa olandese]]
* [[IGNITORSalsa tartara]]
* [[Radiazioni ionizzanti]]
* [[Radioattività]]
* [[Reattore nucleare a fissione]]
* [[Reattore nucleare a fusione]]
* [[Cella calda]]
* [[Scoria radioattiva]]
* [[Uranio arricchito]]
* [[Commissione per l'energia atomica degli Stati Uniti]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Nuclear power plant}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://cucina.corriere.it/dizionario/la-grande-cucina-s/salsa-bernese.htm|Scheda della salsa bernese da corriere.it}}
* {{en}} [http://www.iaea.org/ sito IAEA (AIEA)]
* {{cita web|http://www.mangiarebene.com/ricette/salse/salsa-bernese_IDa_1678.htm|Una ricetta di bernese da mangiarebene.com}}
* [http://www.progettohumus.it/nucleare.php Portale italiano sul nucleare]
* [https://casa.atuttonet.it/cucina/ricette/salse/salsa-bernese-ricetta.php ''Ricetta tradizionale della salsa bernese''], ''atuttonet.it''
* [http://www.fisicamente.net/SCI_SOC/index-1065.htm Alcuni incidenti nucleari poco noti]
* [http://www.darlingtonindustry.it/news/spip.php?article27 Intervista a Carlo Rubbia: critica all'energia nucleare]
* {{en}} [http://www.world-nuclear.org/info/inf03.html The Nuclear Fuel Cycle]
* {{en}} [http://www.phyast.pitt.edu/~blc/book/BOOK.html The Nuclear Energy Option], libro online
* [http://www.enel.it/attivita/novita_eventi/energy_views/doc/nucleare_ago2_2007.pdf Centrali nucleari in costruzione] (agosto 2007)
* {{en}}[http://www.johnstonsarchive.net/nuclear/radevents/index.html Database di incidenti radiologici]
* {{fr}}[http://www.greens-efa.org/cms/topics/dokbin/259/259489.audel_du_mythe@fr.pdf Le nucléaire en France au-delà du mythe]
 
 
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