Cristoforo Colombo e Seymour Papert: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|altre occorrenze per questo nome|[[Cristoforo Colombo (disambigua)]]}}
{{quote|Divinò un mondo e fu deriso: lo scoprì e fu calunniato:<br />lo diede a un re<br />e n'ebbe catene<br />O sacro, infelicissimo capo<br />solo ti fu giusta la morte<br />che t'asilò gloriando nell'infinito.|[[Mario Rapisardi]]}}
{{Bio
|Nome = CristoforoSeymour
|Cognome = ColomboPapert
|PreData = in [[lingua latina|latino]]: ''Christophorus Columbus'', in [[lingua spagnola|spagnolo]]: ''Cristóbal Colón'', in [[lingua inglese|inglese]] ''Cristopher Columbus''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Pretoria
|GiornoMeseNascita = fra il [[26 agosto]] e il [[31 ottobre]]
|GiornoMeseNascita = 29 febbraio
|AnnoNascita = 1451
|AnnoNascita = 1928
|LuogoNascita = Genova
|LuogoMorte = ValladolidBlue Hill
|LuogoMorteLink = Blue Hill (Maine)
|GiornoMeseMorte = 20 maggio
|GiornoMeseMorte = 31 luglio
|AnnoMorte = 1506
|AnnoMorte = 2016
|Attività = esploratore
|Attività = attore porno
|Attività2 = navigatore
|Attività2 = informatico
|Nazionalità = genovese
|Attività3 = pedagogista
|NazionalitàNaturalizzato = spagnolo
|Nazionalità = sudafricano
|PostNazionalità = <ref>Origine incerta, riportati i dati ritenuti più probabili.</ref>
|NazionalitàNaturalizzato = statunitense
|Immagine = Christopher Columbus.jpg
|Immagine = Papert.jpg
|Didascalia = Ritratto di Colombo
}}
 
==Biografia==
È stato uno dei cinque principali navigatori italiani che presero parte al processo di esplorazione delle grandi scoperte geografiche a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
Dopo aver lavorato con [[Jean Piaget]] si trasferisce negli [[anni 1960|anni sessanta]] al [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] per lavorare con il gruppo che si occupava di [[Intelligenza Artificiale]], e in particolare con [[Marvin Minsky]]<ref>{{cita web|url=http://web.media.mit.edu/~papert/|titolo=Papert page at MIT Media Lab|lingua=en|accesso=25 febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150308021353/http://web.media.mit.edu/~papert/|dataarchivio=8 marzo 2015}}</ref>. Papert introduce il concetto di [[costruzionismo (teoria dell'apprendimento)|costruzionismo]] nelle teorie dell'[[apprendimento]].
 
Infatti, secondo Papert, il processo di apprendimento è un processo di costruzione di rappresentazioni più o meno corrette e funzionali del mondo con cui si interagisce. Rispetto al [[costruttivismo (filosofia)|costruttivismo]], il costruzionismo introduce il concetto di [[artefatti cognitivi]], ovvero oggetti e dispositivi che facilitano lo sviluppo di specifici apprendimenti<ref>{{cita web|url=http://gianlucasalvatori.nova100.ilsole24ore.com/2007/12/strutture-come.html|titolo=Papert, Bologna e il mito platonico|autore=Gianluca Salvatori|editore=Il sole 24 ore|data=9 dicembre 2007|accesso=25 febbraio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080930115024/http://gianlucasalvatori.nova100.ilsole24ore.com/2007/12/strutture-come.html|dataarchivio=30 settembre 2008}}</ref>.
Deve la sua fama mondiale alla [[Scoperta dell'America|riscoperta del continente americano]], avvenuta il [[12 ottobre]] del [[1492]], giorno celebrato in [[Spagna]] e nelle [[Americhe]] .
 
L'essere umano, a prescindere dall'età, ha bisogno di avere a disposizione materiali concreti affinché la conoscenza acquisita sia tanto più vicina alla realtà.
== Biografia ==
[[File:Rapallo-IMG 1618.JPG|thumb|right|250px|Statua dedicata a Colombo a [[Rapallo]]. Secondo talune fonti storiche il navigatore sarebbe originario della [[Val Fontanabuona]]]]
Primogenito dei quattro figli (tre fratelli ed una sorella) di [[Domenico Colombo|Domenico]] ("Dominicus Columbus quomdam Johannis") e [[Susanna Fontanarossa]] ("Sozana de Fontana Rubea"), poco si sa della sua vita fino al [[1470]] se non il fatto che con ogni probabilità nacque all'interno del territorio genovese.<ref>"Gli antenati di Colombo vivevano sulle alture di Sori", di Edoardo Meoli, articolo giornalistico pubblicato su ''[[Il Secolo XIX]]'', 5 dicembre 2008, p.11</ref>
 
Papert parte dall'osservazione di attività di alcune civiltà africane in cui i bambini costruivano case in scala o manufatti in giunco. Secondo Papert, la mente ha bisogno di ''[[materiali da costruzione]]'' appropriati, esattamente come un costruttore: il prodotto concreto può essere mostrato, discusso, esaminato, sondato e ammirato.
In una lettera lui stesso afferma di aver iniziato a navigare all'età di quattordici anni. Quel che si sa per certo è che nel [[1470]] la famiglia del futuro navigatore si trasferì a [[Savona]], città nella quale il padre aveva rilevato la gestione di una taverna. Dopo aver prestato servizio sotto [[Renato d'Angiò]], nel [[1473]] Cristoforo iniziò l'apprendistato come agente commerciale per i traffici di merci gestiti dalle famiglie Centurione, Di Negro e Spinola, continuandola, per queste tre famiglie, almeno sino al [[1473]] .
 
La lentezza dello sviluppo di un particolare concetto da parte del bambino non è dovuta alla maggiore complessità o formalità, ma alla povertà della cultura di quei materiali che renderebbero il concetto semplice e concreto. Il bambino apprende così con l'aiuto di [[artefatti cognitivi]]. In particolare, Papert sostiene l'uso del computer come supporto all'istruzione e ambiente d'apprendimento che aiuta a costruirsi nuove idee. Il computer viene così usato come macchina per simulare. Realizza anche il [[Logo (informatica)|LOGO]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.jesi.an.it/jesicentro/TDC/DISPENSE/LOGO/storia.htm|titolo=Storia del LOGO|accesso=25 febbraio 2015}}</ref>, un linguaggio di programmazione formalmente molto rigoroso, derivato dal LISP, orientato alla gestione delle liste ed alla grafica della tartaruga (mutuata dal [[Pascal_(linguaggio)|Pascal]]), comprensibile ed utilizzabile anche da bambini delle scuole elementari, dimostrando tra l'altro l'utilità del computer come supporto per l'apprendimento anche per i più piccoli. L'interprete del LOGO è, infatti, uno strumento che consente ai bambini di utilizzare il computer per ottenere rapidamente, ma utilizzando principi matematici e logici rigorosi, risultati concreti: disegni, musica, poesie generate automaticamente. È un modo per dare ai bambini, e anche a chiunque altro, il controllo del computer.
Nel [[1474]] fu a [[Chio]] in [[Grecia]] e poi in [[Portogallo]]. Nel [[1476]] Colombo fu a [[Bristol]], dopo aver fatto presumibilmente parte della flotta genovese, diretta in [[Inghilterra]], che fu attaccata da navi francesi al largo del Capo Vincenzo. Poi si recò a [[Galway (città)|Galway]] in [[Irlanda]] e nel [[1477]] raggiunse verosimilmente l'[[Islanda]].
 
In quest'ambiente, il docente si trasforma in animatore della comunità, promotore di attività in cui i bambini progettano e imparano esplicitando e discutendo teorie sul mondo con cui interagiscono. Secondo Papert, i bambini dovrebbero essere "indipendenti, responsabili del proprio apprendimento"<ref>{{cita web|url=http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/p/papert.htm|titolo=Bambini e adulti a scuola con il computer, intervista su MediaMente|editore=RAI|data=7 marzo 1997|accesso=30 dicembre 2015}}</ref>.
Verso il [[1479]] Colombo si trasferì a [[Lisbona]], continuando a commerciare per la sola famiglia Centurione, con un rapido ritorno in Liguria. In questo periodo sposò [[Filipa Moniz]], figlia di [[Bartolomeo Perestrello, il Vecchio]] (genovese e governatore delle [[Azzorre]]), e di Isabel Moniz, dalla quale nel [[1481]] ebbe un figlio, Diego, e si crede che andò ad abitare nella casa della moglie a [[Porto Santo]]. Secondo altre fonti sarebbe rimasto a Lisbona a casa di lei. In ogni caso, poco tempo dopo si trasferì a Lisbona, dove il fratello Bartolomeo lavorava come [[cartografia|cartografo]] come era d'uso tra i molti genovesi dell'epoca che dimoravano in quella città. Fu probabilmente in questo periodo della sua vita - tra il viaggio a Galway e in Islanda nel 1477, e il soggiorno a [[Madeira]] ed il successivo a [[Lisbona]] nel 1479, che nella mente di Cristoforo iniziò a prendere forma il disegno della rotta breve per le Indie.
 
La classe funziona come comunità di pratiche scientifiche in cui i bambini comunicano e condividono le loro idee, giuste o sbagliate che siano. Si discute ed ognuno apprende dall'altro. Le idee proposte possono essere valide, altre un po' meno, ma comunque tutti gli allievi partono da uno stesso piano: ogni idea ha la stessa dignità.
=== La via breve per le Indie ===
[[File:Cristoforo.jpg|thumb|left|80px|Statua dedicata a Colombo a [[Barcellona]]]]
Basandosi sulle carte geografiche del suocero, sui racconti dei marinai e sui reperti (canne, legni ed altro) trovati al largo delle coste delle isole del [[Mare Oceano]] (l'[[Oceano Atlantico]]), Colombo cominciò a convincersi che al di là delle [[Azzorre]] dovesse esserci una terra e che questa non potesse essere altro che l'Asia.
 
Nelle didattiche proposte da Papert, ha grande importanza la gestione dell'errore: la sua idea è che l'unico modo per imparare in modo significativo sia quello di prendere coscienza dei propri errori. Compito dell'insegnante è quindi anche quello di guidare il bambino nel caso di errore.
A Lisbona Colombo cominciò a documentarsi ed a leggere testi geografici, come la ''Historia rerum ubique gestarum'' di [[papa Pio II]] ([[Enea Silvio Piccolomini]]) stampata nel 1477, l'''Imago mundi'' di [[Pierre d'Ailly]] ([[1480]]) e [[Il Milione]] di [[Marco Polo]].
Una notevole influenza sulla decisione poi presa da Colombo dovette esercitare una lettera che nel 1474 [[Paolo Toscanelli]] indirizzò ad un canonico di Lisbona, [[Fernando Martins de Reriz|Fernão Martins de Reriz]]. Nella missiva, che è quasi certo che Colombo conoscesse, il fisico fiorentino indicava che credeva viabile una rotta verso ovest per raggiungere l'India.
 
== Opere ==
Dopo aver chiesto inutilmente al re [[Giovanni II di Portogallo|Giovanni II]] la somma necessaria per il suo progetto, Colombo nel [[1485]], dopo la morte della moglie, si recò a [[Palos]] con il figlio.
*1969 - ''Perceptrons'', (con [[Marvin Minsky]]), MIT Press, 1969 (Enlarged edition, 1988), ISBN 0-262-63111-3
Dopo essere stato a [[Cordova]] ed a [[Sevilla]], nel [[1486]] Colombo si presentò al cospetto di [[Ferdinando II di Aragona|Ferdinando II de Aragón]] e di [[Isabella di Castiglia|Isabel de Castilla]], ai quali presentò il suo progetto di raggiungere per mare il [[Cina|Catai]] ed il [[Giappone|Cipango]]. Ma una commissione riunita per vagliare le effettive possibilità di riuscita del viaggio bocciò la proposta.
*1972 - ''Learn Think to Children'', UCLA (University of California Los Angeles). L. A. relation
*1980 - ''Mindstorms''. ''Mindstorms. Bambini computer e creatività''. Emme ed. 1984 ISBN 88-294-0051-3
*1993 - ''The Children's Machine: Rethinking School in the Age of the Computer''. New York: Basic Books. ''I bambini e il computer'', Rizzoli, Milano. 1994 ISBN 88-17-84311-3
*1996 - ''The Connected Family: Bridging the Digital Generation Gap'', Longstreet Press. 1996 ISBN 9781563523359. ''Connected family: Come aiutare genitori e bambini a comprendersi nell'era di Internet.'', Mimesis. 2006 ISBN 9788884834195
 
=== Altri articoli ===
Nel [[1488]] Colombo ebbe un altro figlio, [[Fernando Colombo]], da Beatriz Enríquez Arana, una donna di umili condizioni, genuina e discreta.
*[[1987]] - ''Some Mathematical Models of Learning'', Proceedings of the Fourth London Symposium on Information Theory, C. Cherry (ed.), Academic Press.
 
=== Bibliografia ===
Negli anni seguenti Colombo cercò varie volte di farsi ascoltare dalla corte castigliana e decise di rivolgersi pure, tramite il fratello Bartolomeo, ai re d'Inghilterra e di [[Francia]].
* Massimo Capponi, Un giocattolo per la mente. L'"informatica cognitiva" di Seymour Papert, Morlacchi, Perugia 2008, ISBN 9788860742537
 
Nel [[1492]], col protrarsi dell'attesa, il navigatore era giunto oramai ai limiti della resistenza, e, dopo sette anni di soggiorno in Spagna, anche le sue risorse economiche si erano ridotte al punto da non essere quasi più in grado di provvedere alla sua famiglia.<ref name="Superquark" />
 
=== Realizzazione del progetto ===
Tuttavia, proprio nel 1492, si verificò un evento che sbloccò improvvisamente la situazione di stallo in cui Colombo si trovava.
In seguito all'unione delle corone della [[Castiglia]] e di [[Aragona]], ed al termine della conquista di [[Granada]] cui partecipò sino al 1° gennaio 1492, Colombo, grazie all'intermediazione del [[duca]] di [[Medinaceli]] e del tesoriere di corte Luis de Santangel, raggiunse un accordo con Isabella soprattutto grazie al confessore di lei, il francescano Juan Pérez.
 
Decisivo fu altresì il contributo del vescovo [[Alessandro Geraldini]] originario della città di [[Amelia]], anche lui confessore della regina Isabella e amico personale di Colombo e del fratello Antonio; per sua insistenza, la regina si convinse definitivamente a consentire il viaggio del grande navigatore. Colombo avrebbe poi intitolato una delle isole del nuovo mondo a Graziosa, madre del Geraldini, e il prelato divenne anche il primo vescovo residenziale delle Americhe.
 
Secondo il contratto (''Capitolaciones''), firmato il [[17 aprile]] [[1492]] a Santa Fè, Colombo, in caso di riuscita del viaggio, avrebbe ottenuto il titolo di ammiraglio e la carica di ''[[Viceré]]'' e ''Governatore delle terre scoperte''. La somma necessaria per l'armamento della flotta, pari a 2.000.000 di maravedí, sarebbe stata versata metà dalla corte e l'altra metà da Colombo, finanziato da alcuni banchieri genovesi, tra cui il Banco di San Giorgio ed il Berardi. Si trattava, in realtà, di una somma modesta anche per quei tempi. Si calcola, infatti, che quella che si sarebbe rivelata come una delle più importanti spedizioni della storia umana, fu finanziata con una spesa complessiva variabile fra gli attuali 20.000 e 60.000 euro.<ref>{{cita libro|nome=Isaac|cognome=Asimov|wkautore=Isaac Asimov|titolo=Esplorando la Terra e il Cosmo|città=Milano|editore=Mondadori|anno=1983|pagine= p. 36}}</ref>
 
Furono così allestite tre [[Caravella|caravelle]], la ''[[Santa María (nave)|Santa Maria]]'' (in realtà si trattava di una [[caracca]]), di 150 tonnellate, capitanata da Colombo, la ''[[Pinta (nave)|Pinta]]'' di 140 t. e la ''[[Niña]]'' di 100 t., al comando di due armatori di Palos, Martin Alonso Pinzón e suo fratello Vicente Yáñez Pinzón. Il pilota della flotta era il cantabrico [[Juan de la Cosa]], proprietario della [[Santa Maria]].
 
== Viaggi ==
[[File:The Four Voyages of Columbus 1492-1503 - Project Gutenberg etext 18571.jpg|thumb|right|300px|I quattro viaggi di Colombo]]
 
=== Primo viaggio per le Americhe ===
La partenza avvenne il [[3 agosto]] [[1492]] da [[Palos de la Frontera]] con un equipaggio complessivo di 120 uomini.
Dopo uno scalo di circa un mese nelle [[Isole Canarie]], a [[La Gomera]], per rifornimenti e modifiche alla velatura<ref name="Superquark">Piero Angela et al., ''Cristoforo Colombo - storia di un incredibile viaggio'', in [[Speciali di Superquark]].</ref>, le tre navi ripresero il largo il [[6 settembre]]. Spinte dagli [[alisei]] - i cui effetti Colombo dimostrò di intuire straordinariamente, uniformando al loro alitare la propria rotta - le caravelle navigarono per un mese senza che i marinai riuscissero a scorgere alcuna terra.
 
Gli uomini dell'equipaggio avevano iniziato a preoccuparsi già pochi giorni dopo la partenza, temendo che il soffiare incessante dei venti verso ovest avrebbe reso impossibile il ritorno.<ref name="Superquark" /> Il [[16 settembre]] le caravelle entrarono nel [[Mar dei Sargassi]], e Colombo approfittò della evidenza di alghe affioranti sul pelo dell'acqua - un fenomeno caratteristico di questo mare - per sostenere che tali vegetali erano sicuramente indizi dell'esistenza di terre vicine (cosa in realtà non vera), e quindi tranquillizzare temporaneamente i suoi uomini.<ref name="Superquark" />
 
Col trascorrere dei giorni la tensione a bordo delle caravelle cresceva.
Il [[7 ottobre]] Colombo decise di virare verso sud-ovest, avendo visto alcuni uccelli dirigersi verso quella direzione. Ma il 10 ottobre scoppiò un ammutinamento: l'equipaggio intimò al comandante di virare immediatamente verso est, e tornare indietro. Colombo, forte delle sue conoscenze nautiche e dello studio della rotta che aveva compiuto nel corso del viaggio, ottenne un accordo: se entro tre giorni le vedette non avessero scorto alcuna terra, le caravelle sarebbero tornate indietro.<ref name="Superquark" />
 
L'11 ottobre un marinaio pescò in mare un fiore fresco;<ref name="Superquark" /> oramai si scorgevano di frequente ramoscelli e vegetali e soltanto la vicinanza di una terra emersa poteva giustificare questi ritrovamenti.
La notte dell'11 ottobre - come poi riportò sul libro di bordo - Colombo si disse convinto d'avere intravisto nel buio, in lontananza, una luce, «''como una candelilla que se levava y se adelantaba''» (come una piccola candela che si levava e si agitava). Finalmente, alle due di notte del venerdì, [[12 ottobre]] 1492, [[Rodrigo de Triana]], a bordo della ''Pinta'', avvistò la terra.
Colombo decise di attendere il giorno; in questo modo le caravelle riuscirono a trovare un varco nella [[barriera corallina]] e a gettare l'ancora senza incidenti.
All'alba Colombo sbarcò su un'isola, chiamata ''Guanahani'' dagli indigeni, che egli battezzò [[San Salvador (Bahamas)|San Salvador]].
 
[[File:Columbus Taking Possession.jpg|thumb|right|300px|Colombo sbarcato nel Nuovo Mondo]]
 
Colombo e la sua ciurma furono accolti con grande cortesia e condiscendenza dai
[[Taino (popolo)|Taino]]<ref>nativi americani di etnia [[Arawak]].</ref>, la tribù abitante dell'isola. Egli stesso, nella sua relazione, sottolinea più volte la gentilezza e lo spirito pacifico dei suoi ospiti:
{{quote|gli abitanti di essa (...) mancano di armi, che sono a loro quasi ignote, né a queste son adatti, non per la deformità del corpo, essendo anzi molto ben formati, ma perché timidi e paurosi (...) Del resto, quando si vedono sicuri, deposto ogni timore, sono molto semplici e di buona fede, e liberalissimi di tutto quel che posseggono: a chi ne lo richieggia nessuno nega ciò che ha, ché anzi essi stessi ci invitano a chiedere|Cristoforo Colombo, Prima relazione sul viaggio nel Nuovo Mondo, 14 marzo 1493 <ref name="Vaccari">[http://www.classicitaliani.it/quattrocento/colombo_lettera01.htm Traduzione dal latino di Giovanni Vaccari.]</ref>}}
 
L'esplorazione dell'isola non diede i risultati sperati, in quanto Colombo non trovò le ricchezze descritte da Marco Polo. Ripreso il mare, la sua spedizione esplorò la costa nord-orientale di [[Cuba]].
 
La sera del [[27 ottobre]] 1492, le caravelle di Colombo arrivano alla fonda di Cayo Bariay a Cuba, nell'attuale [[provincia di Holguín]], il giorno successivo inviò il suo ammiraglio ad esplorare la terraferma. Nel diario di bordo di domenica [[28 ottobre]] 1492 troviamo scritto: "''Es la isla mas hermosa que ojos humanos hayan visto''" (''"È l'isola più bella che occhio umano abbia mai visto"'').
 
Successivamente esplorò quella settentrionale di [[Haiti]], raggiunta il [[5 dicembre]] e la chiamò Hispaniola. Qui la ''Santa Maria'' urtò uno scoglio e dovette essere abbandonata. Colombo fece costruire un forte, ''La Navidad'', dove lasciò parte dell'equipaggio.
 
Il [[2 gennaio]] [[1493]] Colombo riprese la rotta verso l'[[Europa]]. Dopo che una tempesta lo costrinse ad attraccare alle [[Azzorre]], sull'isola di Santa Maria, dove fu ben ricevuto e festeggiato dai portoghesi, Colombo arrivò a Restelo, nei pressi di [[Lisbona]] il [[4 marzo]].
 
[[Rui de Pina]], umanista portoghese alla corte di [[Giovanni II di Portogallo|Giovanni II]], scrisse del suo arrivo in Portogallo:
{{quote|Il [[6 marzo]] [[1493]] è arrivato dalle Antille di Castiglia Cristoforo Colombo, italiano...|}}
 
L'[[8 marzo]] Colombo venne invitato dal re alla corte portoghese, durante il viaggio si fermò per ordine della regina sua moglie, Leonora per visitarla ed informarla, l'[[11 marzo]], al ''Convento de Santo António dos Capuchos'', vicino di ''Nossa Senhora da Conceição dos Povos'' a [[Vila Franca de Xira]].
Dopo essere stato ricevuto dal re [[Giovanni II del Portogallo]] a [[Vale do Paraíso]], vicino [[Azambuja]], il [[10 marzo]], Colombo discese il fiume [[Tago]] per far visita ai suoi vecchi amici di [[Santarém]].
 
Successivamente, il [[15 marzo]] 1493, giunse via mare a Palos, in Castiglia. Qui Colombo, che aveva portato con sé un po' di [[oro]], [[tabacco]] e alcuni [[pappagallo|pappagalli]] da offrire ai sovrani quali segni tangibili delle potenzialità delle "isole dell'India oltre il Gange", condusse anche dieci indiani Taino che aveva rapito proprio fra quei suoi gentili ospiti che ''"professavano grande amore verso tutti"''.
 
Così l'ammiraglio annotava nella sua relazione, consegnata al tesoriere del Re il 30 aprile 1493:
{{quote|Porto meco uomini di quest'isola e delle altre da me visitate i quali faranno testimonianza di ciò che dissi. (...) Io prometto: che a' nostri invittissimi Re, sol che m'accordino un po' d'aiuto, io sarò per dare tant'oro quanto sarà lor necessario (...) e tanti servi idolatri, quanti ne vogliano le loro Maestà (...) esulti Cristo in terra come in cielo, perché volle che fossero salvate le anime di tanti popoli prima perdute.|Cristoforo Colombo, ''ibidem'' <ref name="Vaccari"/>}}
 
Uno dei nativi americani morì poco dopo l'arrivo.<ref>Dee Brown: ''[[Seppellite il mio cuore a Wounded Knee]]'', Milano, Mondadori, 1972.</ref>
 
Colombo fu accolto come un eroe dai sovrani, che lo sollecitarono ad intraprendere un altro viaggio: la regina di Castiglia ed il re di Aragona credevano che egli fosse stato in [[Giappone]].
 
=== Secondo viaggio ===
[[File:Columbus2.PNG|thumb|right|300px|Secondo viaggio]]
L'ammiraglio Colombo salpò per il suo secondo viaggio da [[Cadice]] il [[25 settembre]] con 17 navi ed un equipaggio di circa 1200 uomini, tra i quali vi erano il figlio Diego, il fratello Giacomo e l'amico [[Michele da Cuneo]], savonese, che ci ha lasciato un'importante relazione.
 
Il [[3 novembre]] la flotta raggiunse [[Dominica]] e veleggiò tra le piccole e le grandi [[Antille]]. Il [[19 novembre|19]] arrivarono a [[Porto Rico]] ed il [[22 novembre|22]] dello stesso mese Colombo tornò ad Hispaniola, dove scoprì che gli uomini dell'equipaggio che aveva lasciato erano stati uccisi.
 
Dopo aver fondato un nuovo avamposto, ''Isabella'', Colombo trascorse alcuni mesi nell'esplorazione dell'entroterra alla ricerca di oro. Poi nel [[1494]] lasciò Hispaniola e il [[30 aprile]] giunse a [[Cuba]] e pochi giorni dopo in [[Giamaica]]. Tornato ad Hispaniola, Colombo, dopo aver inviato una nave carica di indigeni in Spagna, costrinse i nativi rimasti a cercare l'oro.
 
Alla fine del [[1495]] Colombo ripartì alla volta della Spagna, che raggiunse nella primavera del [[1496]].
 
=== Terzo viaggio ===
[[File:Columbus3.PNG|thumb|right|300px|Terzo viaggio]]
Dopo due anni trascorsi in Castiglia a convincere i reali della necessità di una nuova spedizione e a reperire la somma necessaria per il viaggio, Colombo riuscì ad armare 6 navi, con un equipaggio di circa 300 marinai.
 
La flotta, partita il [[30 maggio]] [[1498]], si diresse verso le isole di [[Capo Verde]] e di lì raggiunse [[Trinidad (isola)|Trinidad]], il [[31 luglio]]. Nell'agosto dello stesso anno Colombo esplorò il [[Golfo di Paria]] ed il delta dell'[[Orinoco]].
 
Tornato a Santo Domingo, Colombo dovette fare i conti con i coloni in rivolta e gli indigeni decimati dalle malattie e dai lavori forzati. I sovrani cattolici, avvertiti dai reduci dei disordini sull'isola, inviarono nel [[1500]] [[Francisco de Bobadilla]], per far luce sull'accaduto. Questi, resosi conto della situazione, arrestò Colombo ed i fratelli e li ricondusse in patria. All'arrivo Isabella la Cattolica fece liberare Colombo, che però dovette rinunciare al titolo di viceré.
 
=== Quarto viaggio ===
[[File:Columbus4.PNG|thumb|right|300px|Quarto viaggio]]
Nonostante tutto, i reali concessero a Colombo d'intraprendere un quarto viaggio, accompagnato dal fratello Bartolomeo e dal figlio tredicenne Fernando. Le quattro navi, salpate da [[Cadice]] il [[9 maggio]] [[1502]], arrivarono a [[Santo Domingo]] il [[29 giugno]].
 
Qui il governatore vietò a Colombo l'attracco delle sue caravelle ed egli dopo essersi rifugiato in una baia vicino dove le navi restarono a galla nonostante una tempesta tropicale, ripartì verso l'[[America centrale]] continentale al fine di trovare il passaggio per le indie. La città del governatore era stata nel frattempo duramente colpita dalla tempesta tropicale che aveva affondato tutte le navi del governatore ad eccezione di una e aveva ucciso 500 coloni (forse si trattava di un uragano).
 
Tra il luglio e l'ottobre di quell'anno Colombo costeggiò l'[[Honduras]], il [[Nicaragua]] e la [[Costa Rica]]. Il [[16 ottobre]] arrivò a [[Panama]], dove si fermò per l'inverno. Qui fondò con 80 uomini una colonia, presso il Rio Belen che però fu abbandonata a causa dell'ostilità degli indigeni. Gli indigeni locali infatti erano abituati a combattere e impugnavano mazze in durissimo legno di palma con le quali in uno scontro uccisero uno spagnolo e ne ferirono altri sette.
 
Il [[15 aprile]] [[1503]] Colombo ripartì per [[Hispaniola]], scoprì le [[Isole Cayman]] e le battezzò Las Tortugas a causa delle numerose [[tartarughe marine]] che vi erano presenti, ma durante il viaggio gli scafi furono attaccati da dei parassiti comuni in queste acque caraibiche che indebolirono la struttura delle tre navi rimaste e li costrinsero a naufragare sulla costa settentrionale della [[Giamaica]]. Le navi infatti avevano imbarcato acqua e la spedizione era giunta in Giamaica solo svuotandolo con le pompe ed i secchi di bordo. Poco dopo l'arrivo le navi affondarono. Colombo rimase sull'isola per circa un anno, aspettando i soccorsi richiesti tramite un capitano (l'unico che si offrì di percorrere i 160 km) diretto in canoa con due indigeni (di cui uno morì per un colpo di caldo durante il viaggio e fu gettato in acqua) verso Hispaniola dal governatore di Santo Domingo.
 
Arrivò nell'attuale [[Haiti]] cinque giorni dopo, ma all'inizio il governatore non aiutò subito Colombo di cui era acerrimo nemico e anzi lo derise mandando una nave e facendola tornare indietro. Nel frattempo metà della ciurma si era ammutinata guidata da due fratelli e aveva rovinato i rapporti con gli indigeni jamaicani che si rifiutarono di consegnare a Colombo cibo. La fazione di Colombo allora ingaggiò un combattimento contro gli ammutinati uccidendo tutti meno che i due fratelli. Colombo riuscì poco dopo a prevedere un'[[eclissi lunare]] e mandò quindi a chiamare gli indigeni sostenendo che il suo dio era in collera con loro ed avrebbe oscurato il cielo. La sera la Luna divenne rossa e il giorno dopo gli indigeni ripresero a dare da mangiare ai superstiti.
 
Il [[29 giugno]] [[1504]] la nave concessagli arrivò e con essa Colombo e i 110 uomini sopravvissuti (su 140) salparono per Santo Domingo dove la maggior parte dei suoi uomini troppo esausti per attraversare l'[[Oceano Atlantico]] si fermò. Colombo dopo aver aspettato alcuni mesi prese con il figlio Fernando una nave diretta in [[Spagna]], pagandosi di tasca propria il viaggio. Arrivò in Spagna il [[7 novembre]].
 
=== La morte a Valladolid e le prime vicissitudini delle sue spoglie ===
[[File:Christopher Columbus Prays.jpg|thumb|right|200px|Ritratto nella ''Sala de los Almirantes'', all'Alcazar di [[Siviglia]]]]
Alla fine del 1504 decise di non lasciare più la Spagna, pur in un ambiente a lui ostile. La regina Isabella, sua protettrice, nel frattempo era morta, mentre il re e la corte non comprendevano l'importanza delle sue scoperte, né accettarono il suo "[[Memorial des Agravios]]" , un lungo memoriale sui torti ricevuti. Morì a [[Valladolid]] il 20 maggio [[1506]], quasi povero. Venne sepolto inizialmente nella chiesa di Valladolid, ma i suoi resti furono quindi inumati nella cripta di un monastero a [[Siviglia]], dove venne poi sepolto anche suo figlio [[Diego Colombo]], ma pressoché subito posti nella [[cattedrale]] della stessa Siviglia. Successivamente i loro resti, per espresso desiderio del grande ammiraglio in un codicillo testamentario segreto, di cui non c’è chiara traccia, nel [[1544]] sarebbero stati traslati nell’isola [[Hispaniola]], già dai cartografi coloniali denominata come "isola di Santo Domingo". Ufficialmente si disse però che a essere traslati erano stati i resti del solo Diego.
 
=== La disputa sulla "vera" tomba dello scopritore del Nuovo Mondo ===
Quando nel [[1795]] la Spagna si stava apprestando a consegnare l’isola alla Francia, i resti dei due Colombo furono portati dagli spagnoli all’[[Avana]], dove rimasero sino al [[1898]]. Con la vittoria degli [[Stati Uniti]] nella [[guerra ispano-americana]], gli stessi spagnoli li trasferirono a [[Santo Domingo]]: le cui autorità peraltro, già nel [[1877]], avevano rivelato d’avere scoperto nella cattedrale una cassa con frammenti d’ossa e l’iscrizione: “Illustre Don Cristobal Colón” e sostennero che gli spagnoli si erano sbagliati e avevano portato all’Avana solamente i resti del figlio Diego. La Spagna da parte sua ha sempre definito risibili tali diatribe, affermando che i resti del grande navigatore sono sempre rimasti nella cattedrale di Siviglia. E oggi, per iniziativa del governo dominicano, i presunti resti di Cristoforo Colombo sono stati esumati per essere sottoposti ad analisi genetiche sul [[DNA]], che dovrebbero risolvere quest’antica disputa.
 
== La scoperta ufficiale dell'America ==
{{vedi anche|Scoperta dell'America}}
[[File:Genova-IMG 3345-2.jpg|thumb|right|200px|Cristoforo Colombo sulla tolda della nave indica la via per il ''Nuovo mondo''. Particolare di un manifesto illustrativo per l'Esposizione Italo-Americana del [[1892]], tenuta in occasione del quattrocentenario della scoperta dell'America]]
La figura di Cristoforo Colombo è rimasta nella storia per la [[scoperta dell'America]].
 
=== Errore di calcolo ===
L'impresa navale di Colombo, motivata dal desiderio di raggiungere le Indie e commerciarvi direttamente e più velocemente, fu resa possibile dalla determinazione del viaggiatore genovese ma anche - come avviene nel caso di molte scoperte - da un suo errore.
 
Egli sosteneva infatti che la [[Terra]] avesse un diametro più piccolo di quello effettivo e che il continente euroasiatico fosse più esteso di quanto non sia in realtà: la composizione di questi due errori, originati rispettivamente da [[Paolo Dal Pozzo Toscanelli|Toscanelli]] e [[Marco Polo]], aveva come effetto la convinzione, nei fatti infondata, di poter compiere la traversata dall'Europa all'Asia. A quell'epoca, in effetti, nessuna nave sarebbe stata in grado di compiere gli oltre 20.000 km che separano la Spagna dal Giappone, se non altro perché non esisteva nave capace di stoccare a bordo un quantitativo di provviste sufficienti al compimento del viaggio, che avrebbe richiesto - in condizioni ottimali - più di quattro mesi.
 
I calcoli di Colombo erano sbagliati, mentre quelli dei suoi avversari erano sostanzialmente corretti: Colombo stimava in appena 4400 km la distanza dalle [[Isole Canarie]] alla costa asiatica, un valore cinque volte più piccolo di quello reale. La grande fortuna di Colombo fu che il suo viaggio venne molto ridotto, perché sulla strada per le Indie trovò le [[Americhe]], altrimenti la sua spedizione sarebbe sicuramente perita in mezzo all'oceano, o sarebbe tornata indietro.
 
La forte opposizione che Colombo trovò, derivava dal fatto che la traversata oceanica era considerata troppo lunga per essere fattibile e non già dalla credenza che Colombo fosse il solo a sostenere che la Terra fosse sferica. Infatti, la consapevolezza della sfericità della Terra era opinione comune già della gente colta del basso [[Medioevo]] (per tutti, si possono citare [[san Tommaso d'Aquino]] e [[Dante Alighieri]]). Già dall'antichità, le osservazioni prodotte in ambiente [[astronomia|astronomico]]-[[matematica|matematico]] [[Ellenismo|ellenistico]] (dove la circonferenza della Terra era stata accuratamente misurata da [[Eratostene]]) erano state riprese e perfezionate dagli scienziati [[musulmani]], che avevano tradotto e studiato quei testi, e dagli studiosi occidentali. Oltretutto, all'epoca in cui Colombo effettuò i suoi calcoli per il compimento del primo viaggio, il [[Raggio terrestre#Il metodo di Eratostene|procedimento di Eratostene]] (che fornisce una stima della misura della circonferenza terrestre con un margine di errore minore del 5%) era disponibile e sarebbe potuto essere ripetuto.
 
Colombo stesso non si rese conto di essere su un continente diverso da quello che si aspettava: in seguito, come annotò sui suoi diari, battezzò le terre scoperte ''nuevo mundo'' e nel suo ultimo viaggio riconobbe le coste di ciò che lui definì ''il continente''; questa la versione ufficiale, riportata dalla maggior parte dei libri di storia.
 
La leggenda che la Terra fosse considerata piatta deriva da un romanzo del [[1828]], ''La vita e i viaggi di Cristoforo Colombo'' di [[Washington Irving]], che descriveva la falsa immagine di un Colombo unico sostenitore della teoria di una Terra rotonda contro l'ignoranza medioevale.
 
=== La prescoperta dell'America ===
Prima di Colombo già alcuni popoli avevano compiuto tentativi di viaggi verso il nuovo continente, come ad esempio i [[Vichinghi]], gli scandinavi ed infine gli stessi portoghesi. Colonizzatori islandesi erano giunti in [[Groenlandia]] all'inizio del [[II secolo]], mentre le isole [[Azzorre]], che pure si trovano abbastanza al largo, nell'Atlantico, erano già state colonizzate.
 
Tuttavia tutti questi approcci col nuovo continente avevano più il carattere di punti di approdo utilitaristici, che di tentativi di scoperta veri e propri. L'atto di ''scoprire'' qualcosa, infatti, implica la volontà di tornare e riferire ciò che si è scoperto, e quest'attitudine caratterizza inequivocabilmente i viaggi di Colombo.<ref name="Superquark" />
 
{{Cn|Sono stati scoperti documenti che dimostrano come i Portoghesi avessero già raggiunto le coste in precedenza e alcuni studiosi sostengono anche che facessero parte dell'equipaggio delle tre caravelle anche alcuni uomini incaricati dalla corona di sorvegliare le mosse del navigatore genovese.}} A Colombo, infatti, era stata promessa l'amministrazione delle terre da lui scoperte, e non è forse un caso che sia approdato proprio su un'isola. {{Cn|Alcuni diari di bordo mostrano infatti}} che la sua rotta puntava dritta verso la terraferma ma che durante gli ultimi giorni di navigazione subì una brusca sterzata verso sud, verso le isole dei Caraibi, appunto. Si pensa che questa decisione sia stata suggerita o forse addirittura imposta dagli infiltrati della corona poiché si riteneva che l'amministrazione di tutto il continente fosse un prezzo troppo alto da pagare per rendere nota la scoperta del Nuovo Mondo.
 
In tempi vicini all'impresa del navigatore genovese, è stato documentato un altro viaggio verso le nuove terre, per volere del re di Portogallo [[Alfonso V di Portogallo|Alfonso V]] e del re di [[Danimarca]], utilizzando navi danesi condotte da marinai portoghesi per esplorare le coste della [[Groenlandia]] tra il [[1476]] e il [[1477]]. {{citazione necessaria|Alcuni storici sostengono che anche Colombo prese parte a questa spedizione}}. Non è comunque dimostrato che il nuovo mondo fosse già conosciuto prima del viaggio di Colombo. Anzi, dai documenti ufficiali si sa che l'ammiraglio, al ritorno, fu accolto come trionfatore a riprova che la sua impresa non aveva precedenti. Se qualcuno prima di lui fosse approdato sulle coste americane il fatto non aveva avuto rilevanza storica e, quindi, Colombo può essere considerato il vero scopritore del quarto continente.
 
Secondo alcuni storici<ref>http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=34850</ref> la scoperta dell'America da parte di Colombo sarebbe da anticipare di qualche anno. Secondo queste tesi, il navigatore avrebbe compiuto già nel [[1485]] un viaggio che lo avrebbe portato nel Nuovo Mondo. Questo lo si potrebbe dedurre da vari indizi: la rotta seguita da Colombo nel primo viaggio nel [[1492]] segue esattamente le correnti; inoltre l'ammiraglio è così sicuro di raggiungere le nuove terre che, per sedare una rivolta, promette di navigare soltanto altri tre giorni e proprio nella notte fra il secondo e il terzo giorno arriva a destinazione.
 
Inoltre, sulla tomba di [[papa Innocenzo VIII]] c'è scritto "Durante il suo regno la scoperta di un Nuovo Mondo". Il papa però mori tre giorni prima della partenza ufficiale, mentre pontificava nel [[1485]]. {{cn|Ciò che invece permetterebbe di datare esattamente il primo viaggio al 1485 è il navigatore turco [[Piri Reis]]. In una sua mappa al suo tempo, spiega che un genovese chiamato Colombo aveva raggiunto il nuovo mondo nel 1485.}}
 
== Curiosità ==
=== L'aspetto di Colombo ===
[[File:Giulio Monteverde, Columbus as a boy, 02.jpg|thumb|right|200px|[[Giulio Monteverde]], ''Colombo giovinetto'', [[Genova]], [[Castello d'Albertis]]]]
La vita di Cristoforo Colombo è avvolta in parte nel mistero, di lui oltre alle origini incerte, non si hanno nemmeno dei ritratti originali che lo raffigurino. Tutti quelli pervenuteci sono in realtà dei dipinti eseguiti dopo la morte del famoso navigatore, realizzati in base alle descrizioni dei suoi contemporanei o in alcuni casi delle vere e proprie opere di fantasia di epoche successive. Questo spiega del perché l'enorme quantità di effigi che descrivono Colombo, conferiscono al personaggio una svariata molteplicità di aspetti che rendono difficile la lettura delle sue caratteristiche fisiche.
 
=== Discendenza di Cristoforo Colombo ===
L'attuale discendente di Cristoforo Colombo ha anch'egli il nome di Cristoforo e quindi si chiama esattamente come il suo illustre antenato (Cristóbal Colón).<ref name="Superquark" /> In base ai concordati tra la famiglia Colombo e la corona di Spagna, promossi da Diego (figlio dell'ammiraglio) nel XVI secolo, gode del titolo di duca di Veragua {{cn|ma non è l'unico erede}}.
 
{{cn|Quando, nel 1578 in Spagna morì Diego, ultimo discendente maschio dell'Ammiraglio Cristoforo Colombo, sorse una controversia fra gli eredi, tutte femmine, per aggiudicarsi la successione al Maggiorasco di Colombo, che comprendeva il Ducato di Veragua (l'attuale Panamá), il Marchesato della Giamaica, l'Ammiragliato delle Indie, ecc.
 
Nel suo testamento il grande navigatore aveva esplicitamente precisato che il maggiorasco dovesse essere ereditato soltanto da un discendente maschio, anche collaterale (in mancanza di discendenza diretta), ma con esclusione sempre delle femmine. Da Genova non si presentò nessuno a rivendicare l'eredità, mentre da Cuccaro si presentò come pretendente Baldassarre Colombo, esponente della millenaria casata feudale cuccarese, che si diceva discendente di Franceschino, fratello di Domenico presunto padre del grande Cristoforo.
 
La causa, celebratasi dinanzi al Consiglio delle Indie, si protrasse per circa 30 anni, fra intrighi e schermaglie legali, finché, nel 1608, il maggiorasco venne assegnato a Don Pedro Colòn de Portugal, maschio ma discendente in linea femminile.
Baldassarre Colombo, che pure era stato riconosciuto come parente dell'Ammiraglio in 8° grado, rimase escluso (probabilmente perché il Re di Spagna, che faceva parte del Consiglio delle Indie, non volle che la cospicua eredità andasse ad uno straniero). Tuttavia, a Baldassarre venne dato il titolo di Conte e venne assegnata una certa somma(come del resto agli altri pretendenti) (2000 ducati, secondo i documenti) come parte della rendita dello Stato di Veragua, venendo così considerato alla stessa stregua dei discendenti diretti.
 
Il dispositivo della sentenza del 1608 è pervenuto attraverso copie assolutamente irrefutabili: in esso, a conclusione dell'annosa controversia, si è voluta vedere una equiparazione di Baldassarre Colombo di Cuccaro a tutti gli altri parenti più vicini a Cristoforo Colombo, espressa dalla frase y con que a don Baltasar Colombo se le den de los dichos frutos otros 2000 ducados.
 
Il 12 ottobre 2006, Cristóbal Colón ha voluto commemorare l'evento della scoperta dell'America deponendo una corona alla Casa di Colombo a Genova.}}
 
=== Scopritore del mais ===
Colombo fu lo scopritore del [[mais]]. Sul giornale di bordo il [[5 novembre]] 1492 scrisse: "''C'erano grandi campi coltivati con radici, una specie di fava e una specie di grano chiamato mahiz''".
 
=== Uovo di Colombo ===
{{vedi anche|Uovo di Colombo}}
 
=== Una notte al museo ===
{{vedi anche|Una notte al museo}}
Nel film americano del 2006 di [[Shawn Levy]] con [[Ben Stiller]], una statua animata del celebre navigatore Genovese è interpretata dall'attore [[Pierfrancesco Favino]], che recita in italiano con accento genovese anche nella versione originale.
 
 
== Nazionalità di Colombo ==
{{P|motivo=Non si dice nulla, anche solo per confutarle, delle ipotesi di nazionalità diversa da quella italiana.|argomento=storia|mese=dicembre 2008|firma=[[Utente:MM|MM]] <small>[[Discussioni utente:MM|(msg)]]</small> 17:02, 31 dic 2008 (CET)}}
{{vedi anche|Casa di Cristoforo Colombo a Genova|Case di Cristoforo Colombo}}
{{nota
|larghezza=300px
|titolo=Sulla genovesità di Colombo
|contenuto=
[[File:Genova-casa di Colombo-DSCF7114.JPG|100px|thumb|right|Casa di Colombo a Genova]]
Colombo genovese?Colombo portoghese? Colombo galiziano? Colombo catalano? Colombo francese? Colombo corso? A [[Genova]] non hanno dubbi a rivendicare le radici locali del grande navigatore, considerato uno dei ''figli'' più prestigiosi. Che sarebbe testimoniata da copiosa documentazione raccolta nel tempo da studiosi del settore, primo fra tutti [[Paolo Emilio Taviani]], uomo politico e storico.
 
Nel "De dictis fastisque memorabilibus, pubblicato per la prima volta a Milano nel [[1509]], si parla di un "Christophorus Columbus natione Genuensi" e genovese Colombo viene detto dai cronisti liguri suoi contemporanei: Antonio Gallo e Bartolomeo Senarega, nonché dal vescovo Agostino Giustiniani (elogio ad un genovese). Nel [[1513]] una carta in pergamena, disegnata dal turco Piri Reis, raffigurava le terre di "Antilya"scoperte da un infedele "Kolombo Genovese".
 
[[Francesco Guicciardini]], nella sua "Storia d'Italia" del [[1538]], parla di un "Cristofano Colombo genovese". [[Joao de Barros]], detto il Livio portoghese, nella sua opera ''De Asia'' ([[1552]]) scrisse "Come tutti concordano nell'affermare, Christòvao Colom era nativo di Genova.."
Ancora [[Torquato Tasso]] ([[1544]]-[[1595]]), nella ''[[Gerusalemme liberata (poema)|Gerusalemme liberata]]'', facendo profetizzare dalla fortuna il superamento delle colonne d'ercole, scriveva:"Un uom de la Liguria avrà ardimento - a l'incognito corso esporsi in prima.." e [[Lope de Vega]] ([[1562]]-[[1635]]) nel dramma ''Nuevo Mundo descubierto por Cristòbal Colòn''.
 
Altri famosi scrittori ed umanisti portoghesi come [[Damião de Góis]], [[Garcia de Resende]] e [[João de Barros]], nelle loro cronache ufficiali, hanno descritto Colombo come genovese. Il fatto che Colombo fosse stato suddito di Giovanni II per molti anni, come lui stesso afferma in uno scritto per la morte del sovrano portoghese, prima del suo trasferimento in Spagna, è la prova di quanto possano essere attendibili queste fonti, dal momento che in Portogallo l'esploratore venne conosciuto prima che negli altri paesi.
 
Nel maggio del [[2006]] Aldo Agosto, studioso già direttore dell'Archivio di Stato di Genova, ha raccolto - per presentarli ufficialmente in un convegno di studi a [[Valladolid]] - ben centodieci documenti notarili in buona parte inediti, frutto del lavoro di una ricerca durata molti anni, che testimoniano, in un albero genealogico che risale a ritroso per circa sette generazioni, le origini "genovesi" - e ''levantine'' - del navigatore. In particolare, la famiglia di Colombo - un cui bisnonno si chiamava Antonio - avrebbe abitato sulla [[riviera ligure]] di levante, in quello che oggi viene chiamato ''Golfo Paradiso'', spostando la propria residenza con una certa frequenza (ad esempio tra [[Bogliasco]] e [[Sori]]), a seconda della conflittualità tra il partito [[Guelfi|guelfo]] (cui i Colombo appartenevano) e quello [[Ghibellini|ghibellino]], sulle cui liste di proscrizione il nome dei Colombo spesso figurò.
 
Gli studi svolti da Agosto ipotizzerebbero una variante logistica negli avi dei genitori di Colombo che proverrebbero dalla localita nell'entroterra di [[Sori]]; il suo avo accertato si chiamava Giovanni e il documento attestante questo fatto risalirebbe al [[1198]]. La famiglia Colombo, che apparteneva alla fazione dei Fieschi, dovette fuggire in Val Fontanabuona per sfuggire alle violenze dei loro oppositori.
Lo studio del ricercatore Agosto mette un punto fermo anche su una rara suggestione espressa in passato: sarebbe da escludere che la famiglia Colombo potesse aver avuto origine da una comunità di conversi [[sefarditi]].}}
 
{{nota
|larghezza=400px
|titolo=[[Casa di Cristoforo Colombo a Cogoleto]]
|contenuto=
[[File:Cogoleto Affresco.jpg|200px|right|Casa di Colombo a Cogoleto]]
In questa immagine figura la [[Casa di Cristoforo Colombo a Cogoleto|presunta casa natale di Colombo]] a [[Cogoleto]] con l'affresco del grande navigatore su cui il reverendo Antonio Colombo, discendente della famiglia, nel 1650 fece mettere l'epigrafe "Unus erat mundus; duo sunt ait iste, fuere" (''Uno era il mondo: due disse costui. E due furono!'') preceduta da: ''Hospes siste gradum: fuit hic lux prima Columbi Orbe viro majori; Heu! Nimis arcta Domus'' Dalla copia del testamento di Domenico Colombo di Cogoleto, padre di Cristoforo, datata 1586 (l'originale del 1449 è andato perduto). Numerose iscrizioni lapidee, ricordano le visite alla casa dei principi di Savoia, di rappresentanze della marina militare nordamericana, e del principe Federico poi imperatore di Germania oltre a molti altri viaggiatori stranieri.}}
 
L'indicazione dell'esatto luogo di nascita di Cristoforo Colombo è stata definita da eminenti studiosi del navigatore che sono concordi nell'individuarlo all'interno del [[genovesato]]. A [[Genova]], nei pressi del [[Piano di Sant'Andrea (Genova)|Piano di Sant'Andrea]] si trova tuttora la casa nella quale il navigatore ha vissuto la sua infanzia e gioventù, assieme alla famiglia.
 
Nell[[XIX secolo|Ottocento]] si era invece ipotizzato, senza seguito, che la famiglia Colombo avesse origini [[Piacenza|piacentine]]<ref>Luigi Ambiveri, ''La piacentinità di Cristoforo Colombo'', Tipografia F.Solari, Piacenza 1882.</ref>
 
Mentre a lungo anche la [[Spagna]] ha rivendicato i natali di ''Cristóbal Colón'', riguardo alla pressoché certa origine italiana di Colombo sono state avanzate svariate ipotesi che indicherebbero come luogo di nascita diverse località della Liguria, ma la più accreditata è senz'altro quella che riconduce proprio alla città di Genova. Tuttavia dalle sopraddette cronache portoghesi, esiste un riferimento ad un possibile luogo di nascita di Colombo, collocato nelle vicinanze di una località chiamata "Terrarossa", in [[Val Fontanabuona]]. Esiste un'Isola Rossa in Corsica, che nel Quattrocento apparteneva al Dogato Genovese.
 
È da segnalare in particolare la frazione Terrarossa del comune di [[Moconesi]], proprio alle spalle di [[Chiavari]], che si dichiara da sempre luogo natale di Colombo; secondo altri studiosi, comunque meno accreditati, invece, il luogo di nascita di Colombo potrebbe essere individuato nel comune di [[Bettola]] nel [[Provincia di Piacenza|Piacentino]] o in quello di [[Cuccaro Monferrato]] in [[provincia di Alessandria]].
 
Molti documenti anteriori alla disputa sul luogo natale di Colombo, relativa all'eredità indicano [[Cogoleto]] come città natale (come riportato sul monumento a Colombo):
{{quote|<small>CIRCA HAEC TEMPORA CHRISTOPHORUS COLUMBIS LIGUR COGORETIO REPERIT INDIAS OCCIDUAS CRONACA DI TAGGIA ANNO 1498</small>|}}
 
Va aggiunto che, in "Atlas Novus Mercator", stampato ad [[Amsterdam]] nel [[1638]], la città di [[Cogoleto]] è identificata come ''Coguretto Christophori Columbi patria''
 
Uno stemma della famiglia Colombo, diverso da quello abitualmente conosciuto, pubblicato dal quotidiano [[La Stampa]] di [[Torino]] il [[9 ottobre]] [[1929]] e riportato dal «Codice delle Famiglie di Genova e loro origini», Fondo Regina di Svezia, [[XVI secolo]], Biblioteca Vaticana di Roma, recita: «''Colombi - Por reyno Castilla y por reyno Leonno. Mundo nuevo halio Colon - Tranno origine da Cogoreto, Quinto e Savona e vivono in Spagna li descendenti del Cristofaro, quali sono Prencipi e Signori di qualità - [[1387]]. Domenico quondam Joanne de Quinto et filii qui sunt Christofaro, Bartolomeo, Giacomo: come in Atti di Gio. Gallo de Savona - [[1492]]. Christofaro di Cogoreto fu valoroso in mare e trovò Terre nuove domandate le Indie per il Re di Spagna''».
 
La data ed il luogo esatti della nascita e la genovesità del navigatore non sono peraltro affatto un mistero, esistono nell'Archivio di Stato a Genova documenti, dei quali qui più avanti si dirà con esattezza (alcuni sono conservati a [[Palazzo San Giorgio (Genova)|palazzo San Giorgio]]), in cui in cui egli stesso si dichiara di circa diciannove anni, ed un altro in cui si dichiara "approssivamente" ventisettenne nel [[1479]]. Nel suo stesso "Libro dei privilegi" si autodichiara genovese, come nel suo testamento redatto il [[19 maggio]] [[1506]] (un solo giorno prima della sua morte).
 
Colombo stesso lasciò indizi ambigui sulla questione: la maggior parte degli storici -sulla base dei registri di nascita e della storia delle famiglie a lui correlate,nonché sulla base della mole dei documenti reperiti in Genova - ritiene comunque che fosse genovese. Egli però scriveva quasi esclusivamente in castigliano, dopo il suo trasferimento in [[Castiglia]], sia nei documenti ufficiali che nelle lettere ai familiari,con un misto di parole in portoghese e in latino. Fatta eccezione per il suddetto "Libro dei privilegi" e per il suo testamento del [[19 maggio]] [[1506]] , non si conoscono altri suoi scritti in cui egli apertamente si autodichiari genovese.
 
Non esistono del resto suoi scritti in [[lingua ligure]] o genovese, pare che avesse una pessima conoscenza della lingua volgare italiana, che certamente capiva, ma che scriveva con molte difficoltà. Esistono invece vari documenti di Colombo scritti in latino ed in greco e due piccole note a margine, da lui scritte, in italiano franco del [[Quattrocento]], con alcune parole castigliane in intermezzo.
 
Sono sorte anche diverse spiegazioni per questi "misteri" ed ambiguità: che avesse qualcosa da nascondere e avesse deliberatamente confuso le sue origini, ovvero che stesse facendo un doppio gioco tra il [[Portogallo]] e la [[Castiglia]], o che, più semplicemente, fosse un avventuriero cosmopolita del suo tempo. Colombo potrebbe aver voluto nascondere il proprio passato probabilmente per non rivelare le origini umili della sua famiglia o per ragioni solo a lui conosciute, e mai ha affermato nei suoi scritti di essere italiano,dichiarando d'essere genovese esclusivamente, lo si è sopra detto,nel "Libro dei privilegi" e nel testamento.
 
Sull'origine genovese del grande navigatore non dovrebbero ormai esistere più dubbi da quando nel [[1929]] - a suggello dei documenti già reperiti in Genova - dagli archivi della Biblioteca [[Turchia|turca]] del [[Topkapi|Topkapı]] d'[[Istanbul]] in cui era conservato, è stato pubblicato un lacerto - un terzo - della mappa geografica disegnata nel [[1513]] per il grande navigatore, esploratore e geografo [[Ottomani|ottomano]] [[Piri Reis]].
 
In essa, in caratteri turco-ottomani, una scritta, in particolare, dovrebbe aver messo la parola fine alla disputa. Essa infatti dice: «Amma şöyle rivayet ederler kim "Cinevizden bir kâfir adına Qolōnbō" derler imiş, bu yerleri ol bulmuştur», ovvero: «Ma si racconta che "un infedele di Genova di nome Colombo" ha scoperto questi paraggi». Se il nome fosse stato Colon, chi ha redatto la mappa non avrebbe avuto alcuna difficoltà a traslitterare "Qolōn", anziché, come ha invece fatto, Qolōnbō. Sull'autenticità della mappa nessuno studioso ha mai sollevato alcun dubbio. Si documenta che il nome di Colombo, nei suoi primi anni, mentre era in attesa del permesso per navigare "nelle Indie" della [[Castiglia]], era scritto sui documenti ufficiali come "Colomo", [[apocope]] naturale in castigliano per Colombo, prima di divenire negli scritti Colón.
 
Di là da tutte le altre ipotesi di cui fin qui si è detto,è peraltro difficilmente contestabile l'imponente mole degli atti notarili, e di tutti gli altri documenti raccolti attraverso il vaglio di una seria ricerca storica, ormai accettati a tutt'oggi dai più accreditati studiosi in campo intenzionale, sul fatto che Cristoforo Colombo "scopritore delle Indie" («"Cristóbal Colón descubridór de las Yndias"») era lo stesso Cristoforo, figlio di Domenico e di Susanna Fontanarossa, nato a Genova nella casa in vico Diritto dell'Olivella nella quale i genitori abitavano tra il [[26 agosto]] e il [[30 ottobre]] [[1451]], ovvero nel periodo in cui egli nacque.
 
Per guardare,come sopra anticipato, con maggiore esattezza alla nascita di lui in Genova proprio tra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451 vanno in effetti considerati particolarmente due documenti fondamentali. Il primo fu rinvenuto da [[Marcello Staglieno]] nell'Archivio di Stato in Genova (e da lui pubblicato nel "Giornale Ligustico", A.XIV, 1887,p.239, poi edito come estratto: ''Alcuni nuovi documenti intorno a Cristoforo Colombo ed alla sua famiglia'', Reale Tipografia de' Sordo-Muti,1887).Si tratta di un documento in data Genova 31 ottobre [[1470]], negli atti del notaro Nicola Raggio (filza 2,anno 1470,n.905) nel quale Cristoforo Colombo,figlio di Domenico, dichiarava di avere un'età superiore ai 19 anni: non avendo ancora raggiunta la maggiore età,ovvero i 25 anni, la sua data di nascita venne collocata tra il 1446 e il 1451.
 
Tuttavia nel 1904 un altro studioso, il generale [[Ugo Assereto]], rinvenne nell'Archivio di Stato genovese un secondo,sempre fondamentale,documento (da lui pubblicato nel "Giornale Storico e Letterario della Liguria", La Spezia, 1904, 25ma,vol.5, pp.5-16), noto agli studiosi come "documento Assereto". In esso,in data Genova 25 agosto 1479 negli atti del notaro Gerolamo Ventimiglia (filza 2, n. 266), Cristoforo Colombo dichiarava di essere nato in Genova e di avere "approssivamente" l'età di 27 anni (tale documento è di estrema importanza anche perché quella sua pur breve presenza a Genova rimane l'ultima documentata; e soprattutto perché Cristoforo vi fornì dati biografici coincidenti con quelli,acclarati anche da quanti non lo vogliono nativo di Genova, relativi per l'appunto al futuro «''Cristóbal Colón descubridór de las Yndias''»: Cristoforo cioè precisò anche di avere soggiornato a Lisbona da più di un anno,di avere fatto un viaggio a Madera e di essere sul punto di tornare nella stessa Lisbona quale viaggiatore commerciale e quale cliente fiduciario al servizio di mercanti genovesi stabilitisi a Lisbona, quegli stessi Lodisio Centurione e Paolo Di Negro i cui eredi vennero poi ricordati da lui e dal figlio Diego nei loro testamenti, rispettivamente dei 1506 e 1523).
 
Per tornare alla sua nascita, sulla base dei due documenti rinvenuti da Staglieno e Assereto, essa deve collocarsi tra quel 26 agosto e quel 31 ottobre 1451, ovvero proprio nel periodo in cui - sulla base di un documento in data Genova 16 aprile 1451, conservato nell'Archivio di Stato genovese-Archivio Segreto,«Manuali Decretorum»,n.1,n.gen.734,c.418 T- il padre Domenico e la madre Susanna Fontanarossa già abitavano in una casa in vico Diritto dell'Olivella. In essa egli rimase per circa quattro anni. Lo si evince da un ulteriore documento del 18 gennaio 1455 (conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana - God. 9452, parte II, carta 219 T., «Estratto dal libro degli lnstrumenti del fu Giovanni Recco Notaio, c. 391»), nel quale si legge che immediatamente dopo tale data Domenico Colombo doveva trasferirsi con la propria famiglia in una nuova casa con giardino nel vico Diritto di Ponticello, fuori della porta di S. Andrea, dove a pianterreno aprì la sua bottega di tessitore (''textor pannorum'') nella quale visse il giovanissimo Cristoforo, non ancora quattrenne. Ovvero nella «casa di Colombo» di cui a tutt'oggi sono conservate le vestigia in quello che continua a essere chiamato vico Diritto di Ponticello, da cui si allontanò nel 1470 quando i genitori si trasferirono a Savona (si veda, in proposito, il sito http://www.somosprimos.com/sp2006/spoct06/spoct06.htm ).
 
Da recenti studi, anch'essi pubblicati dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del V Centenario della scoperta dell'America, si evince infine che la famiglia di Cristoforo era verosimilmente di origine spagnola, appartenente a un ceppo ebraico di ebrei conversi (o, come allora si diceva in [[Spagna]], di "Marranos"): e che suo nonno Giovanni venne probabilmente dalla [[Spagna]] in [[Genova]] all'alba del [[XV secolo]], per sfuggire alle persecuzioni cui anche i conversi venivano sottoposti.
Tale ipotesi non é peraltro cosa nuova, in quanto già formulata nel 1940 da [[Salvador de Madariaga]].
Lo dimostra, negli Archivi ecclesiali e in quelli di Stato consultati da attentissimi studiosi negli ultimi due secoli, la mancata presenza di qualsiasi documento su altri avi di Cristoforo: gli unici documenti sono infatti relativi a suo padre Domenico e a suo nonno Giovanni.
 
[[File:firma-colon.JPG|thumb|right|250px|A sinistra la firma di Colombo prima del 1492, a destra la firma da "Ammiraglio" al servizio della Corona di Castiglia.]]
In proposito, sono stati del resto attentamente studiati nell'ultimo trentennio ulteriori due aspetti: sia la profonda conoscenza della lingua spagnola da parte di Cristoforo, anche in date anteriori alla sua residenza in [[Spagna]], sia la sua altrettanto profonda familiarità con le tradizioni ebraiche, inclusa la [[cabala]]. Tale familiarità emerge dall'unico volume completamente suo a noi giunto senza manipolazioni (dato che l'altro, il ''Diario di bordo'', venne abbondantemente interpolato dal figlio Fernando). Si tratta del ''Libro de las profecías'' (in ''Nuova raccolta colombiana'', vol. III, tomo I, Comitato Nazionale per le celebrazioni del V Centenario della scoperta dell'America, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1993; il volume è stato anche tradotto da William Melczer ed edito in Palermo, Novecento Editore, 1992).
 
== Galleria fotografica ==
<gallery>
File:Plaza de Colón (Madrid) 12.jpg|Statua dedicata a Colombo a Madrid
File:Spain.Barcelona.Colon.from.Maremagnum 1.jpg|Statua di Colombo a Barcellona
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== Note ==
{{<references|2}} />
 
== Bibliografia ==
* [[Corina Bucher]], ''Cristoforo Colombo, Corsaro e Crociato'', Salerno Editrice, Roma 2007. www.christopher-columbus.ch
* [[Rui de Pina]], ''Crónica de El-Rei Dom Joäo II'', Coimbra, Atlântida, 1950.
* [[João de Barros]] (1496-1570), ''Ásia de João de Barros : dos Feitos que os Portugueses Fizeram no Descobrimento e Conquista dos Mares e Terras do Oriente'', pref. António Baião (1878-1961), e pref. Luís Filipe Lindley Cintra (1925-1991), Lisboa, Imprensa Nacional - Casa da Moeda, 1988.
* [[Garcia de Resende]] (1470?-1536), ''Lyuro das obras de Garcia de Rese[n]de que trata da vida & grãdissimas virtudes: & bõdades magnanimo esforço: excele[n]tes costumes & manhas & muy craros feitos do christianissimo... Rey dõ Ioão o segundo deste nome...'', Lisboa, em casa de Luys Rodrigues, 12 Iunho 1545; ''Crónica de D. João II ; e Miscelânea / por Garcia de Resende'' ; pref. Joaquim Veríssimo Serrão, Lisboa, Imprensa Nacional - Casa da Moeda, 1991.
* [[Damião de Góis]] (1502-1574), ''Chronica do Felicissimo Rei Dom Emanuel composta per Damiam de Goes diuidida em quatro partes... Em Lisboa : em casa de Francisco Correa, 1566-1567"; ''Crónica do felicíssimo Rei D. Manuel'', Ed. nova / conforme a de 1566, Coimbra, Universidade de, 1949-1955.
* Luís Mendonça de Albuquerque, ''Dúvidas e Certezas na História dos Descobrimentos Portugueses'', 2 vols., Lisboa, Círculo de Leitores, 1991; ''Colombo - Columbus'', Lisboa, CTT, 1992''.
* Alfredo Pinheiro Marques, ''Portugal e o Descobrimento Europeu da América. Cristóvão Colombo e os Portugueses'', 2ª ed., Lisboa, Círculo de Leitores, 1992; ''As Teorias Fantasiosas do Colombo "Português"'', Lisboa, Quetzal, 1991; ''«O Sucesso de Vasco da Gama e a Desgraça de Cristóvão Colombo»'', in "Las Relaciones entre Portugal y Castilla en la Epoca de los Descubrimientos y la Expansion Colonial. Actas del Congreso Hispano-Português (Salamanca, 1992)", ed. de Ana Maria Carabias Torres, Salamanca, Universidad de Salamanca - Sociedad V Centenário del Tratado de Tordesillas, 1994, pp. 181-194. Reed. Biblos: Revista da Faculdade de Letras da Universidade de Coimbra, vol. LXX, Coimbra, FLUC, 1994, pp. 119-137.
* António Domingues de Sousa Costa, ''Cristóvão Colombo e o Cónego de Lisboa Fernando Martins de Reriz, Destinatário da Carta de Paulo Toscanelli sobre os Descobrimentos Marítimos'', Antonianum, n.º 65, Roma, Pontificium Athenaeum Antonianum, 1990.
* Manuel Fernandes Costa, [http://www.instituto-camoes.pt/CVC/bdc/pensamento/046/bb046.pdf O Descobrimento da América e o Tratado de Tordesilhas], Biblioteca Breve, Instituto de Cultura Portuguesa, Secretaria de Estado da Cultura, Ministério da Cultura e da Ciência, 1ª ed., Lisboa, 1979.
* [[Bartolomeo de Las Casas]], ''Historia de las Indias'', México-Buenos Aires 1951
* R. Caddeo (a cura di), ''Le Historie della vita e dei fatti di Cristoforo Colombo per Don Fernando suo figlio'', Milano 1930 http://www.liberliber.it/biblioteca/c/colombo_fernando/
* ''Cristoforo Colombo. Documenti e prove della sua appartenenza a Genova'', Genova 1931
* ''Studi colombiani'', Genova 1952
* Samuel Eliot Morison, ''Cristoforo Colombo ammiraglio del mare Oceano'', Bologna 1962
* Paolo Emilio Taviani, ''Cristoforo Colombo. La genesi della grande scoperta'', Novara 1982
* ''Le grand livre des explorateurs et des explorations'', èditions France Loisirs, sous la direction de Michèle Gavet-Imbert et Perrine Cambournac, préface de [[Paul-Émile Victor]]
* [[Fernand Colomb]], son fils, ''La Vie de Christophe Colomb'' (traduit en français par [[Charles Cotolendi]], [[1681]]);
* [[Corina Bucher]],''Cristoforo Colombo, Corsaro e Crociato'' Roma [[2007]]);
* [[Umberto Bartocci]], "America: una rotta templare - Sentieri segreti della storia, ovvero Un'ipotesi sul ruolo delle società segrete nelle origini della scienza moderna, dalla scoperta dell'America alla Rivoluzione copernicana", Ed. Della Lisca, Milano, [[1995]]
* [[Luigi Bossi]], ''Histoire de Christophe Colomb, suivie de sa correspondance, d'éclaircissemens et de pièces curieuses et inédites'' (traduit par C.-M. Urano, [[1824]]) ;
* [[Washington Irving]], ''Voyages et aventures de Christophe Colomb'', traduit par [[Paul Merruau]], Paris, [[1838]].
* [[Antoine-François-Félix Roselly de Lorgues]], ''Christophe Colomb, histoire de sa vie et de ses voyages...'', [[1856]];
* Augusto Mascarenhas Barreto: ''Le portugais Christophe Colomb, agent secret du roi [[Jean II de Portugal|Dom João II]]''. èdition Referendo, [[Lisbonne]], 1988. (600 pages)
* Christophe Colomb: ''La Découverte de l'Amérique'', Editions La découverte, Coffret 2 volumes, Paris, novembre 2003 - ISBN 2-7071-3773-1.
* Michel Lequenne : ''Christophe Colomb : amiral de la mer océane''. – [Nouvelle èdition]. – [[Paris]] : Gallimard, coll. « Découvertes Gallimard : histoire » n° 120, [[2005]]. – 175 p., 18 cm. – ISBN 2-07-031470-7.
* [[Jean Métellus]]: ''Colomb'', Editions de l'Autre mer, Martinique 1992.
* [[Jacques Heers]]: ''Christophe Colomb'', Hachette, Paris, 1991.
* Ulloa, Luis: Cristòfor Colom fou català. Catalònia, Barcelona, 1927.
* Ulloa, Luis: Noves proves de la catalanitat de Colom. Oriental-Americana, Paris, s.d.
* Urvoy, Jean-Michel: [http://www.cristobal-colon.net/Colon/C05p10.htm "Où est enterré christophe Colomb ?"] dans la revue l'Histoire, p.20-21, N° 286, Avril 2004.
* Verdera, Nito: Colón ibicenco. ISBN 84-86879-07-8
* [[Gaetano Ferro]] (A cura di): Cristoforo Colombo: Diario di Bordo - Libro della prima navigazione e scoperta delle Indie. Ed. Mursia ISBN 88-425-3681-4
* [[José Rodrigues dos Santos]], ''[[Codice 632]]'', [[Vertigo (casa editrice)|Vertigo]], Roma 2007
* [[Tiziano Thomas Dossena]], ''CINQUECENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI CRISTOFORO COLOMBO'', [[L'Idea Magazine N.27, 2006, NY]]
* Dario G.Martini "Cristoforo Colombo tra ragione e Fantasia
*Paolo Revelli "il Genovese"
*annali del Gallo
*annali del Giustiniani
*Ministero per i Beni Culturale e Ambientali "Cristoforo Colombo Genio del mare"
*Antonio Cappellini "Dizionario Biografico di Genovesi illustri e notabili"
*Archivio di Stato Genova (dichiarazioni a Palazzo S.Giorgio)
*Archivio di Stato Madrid (testamento)
 
== Voci correlate ==
* [[Artefatti cognitivi]]
*[[Colonizzazione europea delle Americhe]]
* [[ImperoLogo spagnolo(informatica)]]
* [[Vichinghi inMarvin TerranovaMinsky]]
*[[Esplorazioni geografiche]]
*[[Colombo (cratere)|Cratere lunare Colombo]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://ph-colombina.blogspot.com Pseudo-História Colombina - Descobrimento da América e o Tratado de Tordesilhas]
*[http://www.christopher-columbus.ch Corina Bucher ''Cristoforo Colombo, Corsaro e Crociato'', Salerno Editrice, Roma 2007]
 
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