Roberto Baggio e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 aprile 8: differenze tra le pagine

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|didascalia = Roberto Baggio nel [[1985]], quando giocava nel [[Vicenza Calcio|Vicenza]].
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|sesso = M
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|GiornoMeseNascita = 18 febbraio
|AnnoNascita = 1967
|luogo nascita = [[Caldogno]]
|paese nascita = {{ITA}}
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|luogo morte =
|altezza = 174
|peso = 73
|disciplina = Calcio
|ruolo = [[Attaccante]]
|Terminecarriera = 16 maggio 2004
|Giovanili anni = 1980-1982
|Giovanili squadre = Caldogno
|Squadre =
{{Carriera sportivo
|1982-1985|{{Calcio Lanerossi}}|36 (13)
|1985-1990|{{Calcio Fiorentina}}|94 (39)
|1990-1995|{{Calcio Juventus}}|141 (78)
|1995-1997|{{Calcio Milan}}|51 (12)
|1997-1998|{{Calcio Bologna}}|30 (22)
}}
{{Carriera sportivo
|1998-2000|{{Calcio Inter}}|41 (9)
|2000-2004|{{Calcio Brescia}}|95 (45)
}}
|Anni nazionale = 1988-2004
|nazionale = {{Naz|CA|ITA}}
|presenzenazionale(goal) = 56 (27)
|vittorie =
{{MedaglieCompetizione|Mondiali di calcio}}
{{MedaglieBronzo|{{WC2|1990}}}}
{{MedaglieArgento|{{WC2|1994}}}}
|aggiornato = 15 novembre 2007
}}
[[Immagine:Baggio1987.jpg|thumb|250px|Baggio in maglia viola nel 1987]]
{{Bio
|Nome = Roberto
|Cognome = Baggio
|Sesso = M
|LuogoNascita = Caldogno
|GiornoMeseNascita = 18 febbraio
|AnnoNascita = 1967
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = ex calciatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , di ruolo [[attaccante]]. Occupa la 16ª posizione (primo italiano) nella speciale classifica dei migliori calciatori del [[XX secolo]] pubblicata da [[World Soccer]] ed è stato inserito da [[Pelè]] nel [[FIFA 100]], la lista dei 125 migliori calciatori viventi divulgata il [[4 marzo]] [[2004]]
}}
Pur non avendo mai vinto la [[Cannonieri del campionato italiano di calcio|classifica dei marcatori]], è il [[Classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano|quinto realizzatore di sempre]] del campionato di [[Serie A]] con 205 gol, preceduto da [[Silvio Piola|Piola]], [[Gunnar Nordahl|Nordahl]], [[Giuseppe Meazza|Meazza]] e [[José Altafini|Altafini]].
In [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] conta 56 presenze e 27 gol, che lo collocano al quarto posto tra i [[Classifica dei marcatori della Nazionale di calcio italiana|realizzatori in maglia azzurra]]. In totale ha giocato 700 partite ufficiali segnando 318 gol.
 
È inoltre l'unico calciatore italiano ad aver segnato in tre diverse edizioni dei [[Campionato mondiale di calcio|Campionati del mondo]] ([[Campionato mondiale di calcio 1990|1990]], [[Campionato mondiale di calcio 1994|1994]] e [[Campionato mondiale di calcio 1998|1998]]).
 
A livello individuale si è aggiudicato il [[Pallone d'oro]] [[Pallone d'oro 1993|1993]], anno in cui è stato eletto anche [[FIFA World Player of the Year|FIFA World Player]] da una giuria composta dai commissari tecnici e dai capitani delle [[Nazionale di calcio|Nazionali]] di tutti i continenti.
 
==Caratteristiche tecniche==
[[Attaccante]] o [[trequartista]] {{cn|dotato di una tecnica sopraffina, eccelleva soprattutto nel [[dribbling]]. Baggio era un giocatore astuto ed esplosivo, quasi inarrestabile quando partiva palla al piede. Specialista dei [[calci piazzati]] e in possesso di un innato fiuto per il gol, oltre che di un'ottima visione del campo e di un tiro potente e preciso}}.
 
==Carriera==
===1982-1990: Vicenza e Fiorentina===
Dopo aver iniziato nella squadra del suo paese, all'età di 15 anni si trasferì al [[Vicenza Calcio|Vicenza]], a quel tempo in [[Serie C1]]. Con la squadra veneta dimostrò di essere già un fuoriclasse, mettendo a segno con la [[Primavera (calcio)|primavera]] 46 gol in 48 partite.
 
L'ottimo risultato gli permise di debuttare in prima squadra nel [[1983]]. Nella stagione [[Serie C1 1984-1985|1984/85]] mise a segno 12 gol in 29 partite, consentendo alla sua squadra la risalita in [[Serie B]], ma in una delle ultime partite di campionato, contro il Rimini allenato da [[Arrigo Sacchi]], subì un grave infortunio al [[ginocchio]] destro, il primo di una lunga serie, che lo costrinse ad un lunghissimo periodo di assenza dai campi di gioco.
 
La [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], che lo aveva già ingaggiato prima dell'infortunio, avrebbe potuto recedere dal contratto, ma Piercesare Baretti decise di credere nel suo recupero. Dopo due anni di calvario, esordì in [[Serie A]] il [[21 settembre]] [[1986]] ed il suo primo gol nella massima divisione arrivò su punizione il [[10 maggio]] [[1987]] contro il [[SSC Napoli|Napoli]] di [[Diego Armando Maradona|Maradona]], che proprio in quel giorno festeggiava il primo scudetto della sua storia (la partita finì 1-1).
 
Nella stagione successiva si presentò a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] segnando alla seconda giornata in Milan-Fiorentina 0-2. Negli anni seguenti fu protagonista di primo piano nel panorama calcistico italiano: i suoi numeri, la sua classe ed i tanti gol incantavano, la Fiorentina navigava nelle zone medio-alte della classifica e raggiunse una finale di [[Coppa UEFA]] nel [[Coppa UEFA 1989-1990|1990]], persa poi contro la [[Juventus Football Club|Juventus]].
 
Alla fine dell'anno ricevette il "[[Trofeo Bravo]]", premio assegnato dalla rivista ''[[Guerin Sportivo]]'' al miglior giovane [[Under-|under 23]] partecipante alle coppe europee, unico ma importante riconoscimento personale vinto con la Fiorentina.
 
Nel 1988 venne convocato per la prima volta in Nazionale, in occasione del match del [[16 novembre]] contro l'{{Naz|CA|NED}}, nella gara amichevole organizzata in ricorrenza del 90º anniversario dell'istituzione della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]].
 
In azzurro segnerà complessivamente 27 gol in 56 partite.
 
Rimase a [[Firenze]] fino al [[1990]], quando venne acquistato dalla Juventus per la cifra record, a quei tempi, di 18 miliardi di [[lire]]. La tifoseria viola, consapevole di perdere un giocatore ormai considerato da tutti un fuoriclasse assoluto, scese in piazza protestando contro la dirigenza ed il presidente Pontello.
 
I disordini causaraono anche diversi feriti ed arrivarono fino a [[Coverciano]], creando non pochi problemi al ritiro degli ''Azzurri'' in preparazione per i [[Campionato mondiale di calcio 1990|Mondiali]].
 
L'allora procuratore [[Antonio Caliendo]] ha in seguito narrato un fatto singolare a riguardo: «Mi ricordo ancora la scena: quando Baggio passò dalla Fiorentina alla Juventus, in conferenza stampa, davanti ai giornalisti gli misero al collo la sciarpa bianconera e lui la gettò via. Fu un gesto imbarazzante. Io dissi che il ragazzo andava compreso: era come se avessero strappato un figlio alla madre. Ammetto che, quella volta, rimasi molto colpito anch'io.»<ref>[http://www.firenzeviola.it/index.php?action=read&idnotizia=15996 Firenze Viola]</ref>
 
Baggio restò per sempre legato a Firenze ed ai colori viola, suscitando non pochi malumori tra i suoi nuovi tifosi. Oltre all'episodio della sciarpa, rimase celebre il rifiuto di calciare un rigore durante un Fiorentina-Juventus (1-0) dell'aprile [[1991]], andando poi a salutare i suoi ex tifosi raccogliendo una sciarpa viola che gli era stata lanciata dagli spalti, in un'atmosfera surreale di applausi e fischi.
 
===1990-1995: Juventus===
Dopo i mondiali italiani, iniziò la sua storia con la Juventus, che durerà cinque anni (78 i gol segnati in campionato con la maglia bianconera). Furono gli anni della consacrazione a livello mondiale, che lo videro vincitore con i colori bianconeri di uno [[campionato di calcio italiano|scudetto]], una [[Coppa Italia]] ed una [[Coppa Uefa]].
 
Venne premiato nel [[1993]] con il [[Pallone d'Oro]] e con il Premio "[[FIFA World Player]]".
 
Il primo anno con la Juve di [[Gigi Maifredi]] non fu però dei più felici e la stampa lo accusò di essere incostante e di non saper essere un leader per la squadra. A fine campionato la Juve restò fuori dalle posizioni UEFA.
 
L'anno successivo sulla panchina della Juve torna [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] ed ai suoi ordini maturò e prese per mano la squadra fino a diventarne capitano dalla stagione 92/93. Riuscì così ad entrare nel cuore dei tifosi juventini a suon di gol e grandi giocate, nonostante quelli fossero anni avari di successi per la ''Vecchia Signora''.
 
In quel periodo infatti imperversa il [[Milan]] di [[Fabio Capello|Capello]] ma, nonostante questo, si tolse in Europa le soddisfazioni che non riuscì ad ottenere in campionato e nella stagione [[Serie A 1992-1993|1992/93]] segnò 21 gol in campionato e trascinò la Juventus alla conquista della [[Coppa UEFA 1992-1993|Coppa UEFA]].
 
Memorabili le perle regalate ai tifosi bianconeri in semifinale contro il [[Paris Saint Germain]] ed in finale al [[Borussia Dortmund]], battuto all'andata in [[Germania]] per 3-1 ed a [[Torino]] per 3-0. Tra semifinali e finali realizzò 5 gol e la strepitosa annata gli vale il [[Pallone d'Oro]] ed il Premio [[FIFA World Player]].
 
L'anno successivo la Juventus inseguì ancora il successo in Europa, visto il solito dominio del [[Milan]] in campionato, ma venne eliminata ai quarti di finale di [[Coppa UEFA 1993-1994|Coppa UEFA]] dal [[Cagliari Calcio|Cagliari]] e chiuse seconda in [[Serie A 1993-1994|Campionato]], nella stagione che precedeva i [[Campionato mondiale di calcio 1994|Mondiali americani]].
 
===1995-1998: lo scudetto con la Juventus, la crisi con il Milan e la stagione al Bologna===
Dopo il mondiale americano la stagione sembrò iniziare nel migliore dei modi, con un buono stato di forma e diversi gol. Il [[27 novembre]] [[1994]] nella partita [[Padova Calcio|Padova]]-Juventus (1-2), segnò uno splendido gol ma poi si infortunò al ginocchio destro.
 
La società decise di non farlo sottoporre ad una operazione e rientrò in campo dopo quasi cinque mesi, segnando comunque gol decisivi per la conquista dello [[Serie A 1994-1995|scudetto]] e della [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]]. Il periodo di assenza dal terreno di gioco favorì l'esplosione del giovane [[Alessandro Del Piero]], sul quale la dirigenza bianconera scelse di puntare, e venne ceduto al Milan (sebbene in un primo momento sembrasse destinato all'Inter) nell'estate del [[1995]], nonostante il parere contrario dei tifosi.
 
Con il [[Milan]], allenato quell'anno da [[Fabio Capello]], vinse subito lo scudetto, il secondo consecutivo per lui ma, tuttavia, le discussioni sul suo vero ruolo (punta, mezzapunta, rifinitore) e sulla compatibilità con [[Dejan Savićević]] si sprecarono, nonostante mostrasse invece un'ottima intesa sia con il [[Montenegro|montenegrino]] che con [[George Weah]].
 
Partì titolare in quasi tutte le partite ed assume anche il ruolo di primo rigorista della squadra, ma viene puntualmente sostituito dal tecnico di [[Pieris]], che non lo riteneva in grado di giocare per tutti e 90 i minuti.
 
Non venne convocato da Sacchi per gli [[campionato europeo di calcio|Europei]] del [[1996]], poi finiti in maniera infausta per la squadra italiana.
 
Nella stagione successiva sulla panchina del Milan arrivò l'allenatore [[Uruguay|uruguagio]] [[Oscar Washington Tabarez]], che subito dichiarò di voler puntare su di lui e sull'asso africano George Weah per l'attacco della squadra. Partì infatti titolare nelle prime partite stagionali, esordendo anche in [[UEFA Champions League 1996-1997|UEFA Champions League]] nel match casalingo contro il [[FC Porto|Porto]], ma la crisi di risultati della squadra lo relegò in panchina, a favore di [[Marco Simone]].
 
Tabarez venne infine esonerato ed al suo posto la società chiamò l'ex tecnico Arrigo Sacchi, con il quale non era in buoni rapporti dopo il Mondiale americano e la situazione non cambiò: oltre ad essere sostituito come rigorista da [[Demetrio Albertini]], venne anche relegato nel ruolo di riserva del [[Francia|francese]] [[Christophe Dugarry]].
 
In rossonero non trovò più spazio e, sebbene nelle rare occasioni in cui viene impiegato riuscì a lasciare il segno non riuscì a far cambiare idea al tecnico. Tuttavia, il [[30 aprile]] [[1997]] ritrovò la convocazione in Nazionale, segnando uno splendido gol nella partita giocata al [[Stadio San Paolo|San Paolo]] di Napoli contro la {{NazNB|CA|POL}} valida per le [[Coppa del Mondo FIFA 1998|qualificazioni ai Mondiali 1998]].
 
Nell'estate 1997 si presentò al raduno milanista con l'intenzione di restare, ma il rientrante [[Fabio Capello]] non mostrò alcuna fiducia in lui. La nuova gestione tecnica lo convinse così ad abbandonare il Milan.
 
Avendo bisogno di giocare con continuità per guadagnarsi un posto fra i 22 che avrebbero preso parte ai Mondiali francesi, tagliato il celebre "codino" decise di ripartire con una nuova vita, dopo aver raggiunto un accordo di massima col [[Parma FC|Parma]], vanificato all'ultimo momento dall'intercessione negativa dell'allenatore [[Carlo Ancelotti]], scelse [[Bologna Football Club 1909|Bologna]].
 
Sarà la stagione del record di marcature per lui, con ben 22 gol segnati in 30 partite, tanto da meritarsi la fiducia del nuovo ct della nazionale [[Cesare Maldini]] e la convocazione per i Mondiali del 1998.
 
Anche in questa stagione si verificarono alcune incomprensioni con l'allenatore di turno, [[Renzo Ulivieri]], tanto che lasciò il ritiro della squadra quando il tecnico gli comunicò che non avrebbe giocato dall'inizio nella partita con la Juventus.
 
Nella sua biografia, pubblicata poco prima dei mondiali del 2002, accusa Ulivieri di essere stato invidioso della sua fama, in quanto la stampa attribuiva le vittorie del Bologna al suo talento, mettendo in ombra il lavoro dell'allenatore.
 
===1998-2000: Inter===
Dopo i Mondiali, il richiamo dei grandi palcoscenici lo convince ad accettare l'offerta di un grande club.
Così, in quella stessa estate, si trasferisce all'[[Internazionale Football Club|Inter]], la squadra del cuore quando era bambino, fresca vincitrice della [[Coppa UEFA 1997-1998|Coppa Uefa]] e grande favorita in tutte le competizioni, guidata da [[Gigi Simoni]].
 
È una delle annate più controverse della squadra, tormentata da infortuni ''celebri'' (su tutti [[Ronaldo]]) e caratterizzata da numerosi cambi d'allenatore (dopo Simoni, arrivano [[Mircea Lucescu|Lucescu]], [[Roy Hodgson|Hodgson]] e [[Luciano Castellini|Castellini]]) che gli impediscono di esprimersi al meglio.
Unica grande soddisfazione della stagione, la splendida doppietta realizzata in [[UEFA Champions League 1998-1999|Champions League]] il [[25 novembre]] [[1998]] contro il [[Real Madrid]] campione in carica, nei minuti finali della gara.
 
Nella seconda stagione arriva [[Marcello Lippi]], che lo utilizza col contagocce.
Come al solito riesce a sfruttare al meglio i pochi spezzoni di partita che gli vengono concessi mettendo a segno gol importanti in [[Serie A 1999-2000|Campionato]] ed in [[Coppa Italia 1999-2000 (calcio)|Coppa Italia]].
Polemizza apertamente contro Lippi e smentisce pubblicamente le voci infondate sui suoi presunti guai fisici, precisando che viene spesso tenuto fuori per ''scelte personali''.
Nella partita con il [[Hellas Verona Football Club|Verona]] del [[23 gennaio]] [[2000]], l'[[Inter]] perde 1-0 e Lippi, non avendo altri attaccanti a disposizione, si vede "costretto" a farlo entrare: di tutta risposta, regala l'assist per il pareggio e segna il gol del 2-1 ed a fine partita si presenta dai giornalisti con un cappellino con una polemica scritta in spagnolo: «Matame, si no te sirvo» («Uccidimi se non ti servo»).
 
A fine stagione, scaduti i due anni di contratto, si congeda dall'Inter nel migliore dei modi e chiude tutte le polemiche lasciando parlare il campo: con una storica doppietta nello spareggio contro il [[Parma Football Club|Parma]] del [[23 maggio]] 2000, due perle che regalano ai neroazzurri l'ammissione ai preliminari di [[UEFA Champions League 1999-2000|Champions League]].
La grande prestazione contro il Parma è considerata tra i capolavori della sua carriera, anche per le conseguenze connesse: aveva spiegato che sarebbe rimasto all'Inter soltanto nel caso di un addio di Marcello Lippi ma, dal canto suo, Moratti aveva spiegato che Lippi sarebbe rimasto solo in caso di qualificazione in Champions League quindi, segnando quella doppietta, di fatto segna la propria esclusione dalla squadra neroazzurra.
 
Nonostante i soliti sprazzi di classe, paga la poca continuità concessagli durante la stagione, ed il CT della Nazionale [[Dino Zoff]], nonostante la solita mobilitazione popolare, lo lascia fuori dalla lista dei 22 convocati per gli [[Campionato europeo di calcio 2000|Europei]] in [[Belgio]] e [[Olanda]].
 
===2000-2004: Brescia===
Mancata la convocazione in nazionale, decide di ritornare in una squadra provinciale, trasferendosi al [[Brescia Calcio|Brescia]] sotto la guida di [[Carlo Mazzone]], di cui diviene il capitano.
Rifiuta le offerte di grosse squadre come [[Arsenal]] e [[Real Madrid]], ma l'intenzione di restare in Italia ha una motivazione ben specifica: partecipare ai [[Campionato mondiale di calcio 2002|Mondiali]] del [[2002]].
 
Durante la stagione [[Serie A 2000-2001|2000/01]] smentisce ancora una volta coloro che lo davano per finito e conduce la sua squadra ad una insperata qualificazione alla [[Coppa Intertoto 2001|Coppa Intertoto]], nella quale i lombardi riescono a raggiungere la finale, poi persa contro il [[Paris Saint-Germain]], nonostante un suo gol su rigore nella gara di ritorno che consente di pareggiare ma non di passare il turno.
Durante la stagione, nel girone di ritorno, il [[1º aprile]] [[2001]] in Juventus-Brescia segna uno dei gol più belli: [[Andrea Pirlo|Pirlo]] lo lancia con un preciso passaggio da centrocampo e lui salta [[Edwin van der Sar|Van der Sar]] con un delizioso stop a seguire per poi insaccare a porta vuota, dopo un fuorigioco non segnalato dal guardialinee (con conseguenti polemiche), fissando il punteggio sul definitivo 1-1, risultato che allontanerà la [[Juventus Football Club|Juventus]] dal vertice della classifica, guidata fino alla fine dalla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]].
 
Anche all'estero gli addetti ai lavori notano il suo rendimento straordinario e, nonostante non partecipi con il proprio club alle coppe europee e non venga più convocato in nazionale da anni, viene inserito fra i 50 pretendenti per il [[Pallone d'oro 2001]], giungendo venticinquesimo nella classifica finale, un risultato di rilievo per un giocatore privo della vetrina internazionale.
 
La stagione decisiva ([[Serie A 2001-2002|2001/02]]) inizia nel migliore dei modi ed addirittura si ritrova capocannoniere con 8 gol dopo 9 giornate.
Purtroppo la solita sfortuna interrompe il momento d'oro e, dopo una prima lesione al ginocchio avvenuta a causa di un contrasto duro con [[Antonio Marasco]] del Venezia in campionato, si fa male anche con il Parma in Coppa Italia.
Stavolta la diagnosi è tremenda: rottura del legamento crociato anteriore e lesione del menisco interno del ginocchio sinistro.
Viene operato in Francia e, con una grandissima determinazione, riesce a rientrare in campo a 76 giorni dal giorno dell'infortunio (un record per il tipo d'infortunio subito, non solo per il calcio, ma per tutti gli sport), a tre giornate dalla fine del campionato.
Nella partita del rientro, in casa della Fiorentina, segna un gol dopo appena due minuti dal suo ingresso in campo, raddoppiando poco dopo, e le reti vengono accolte da calorosi applausi anche da parte della tifoseria Viola.
Nella penultima di campionato riesce a salvare ancora una volta il [[Brescia Calcio|Brescia]] dalla retrocessione con un gol decisivo contro il Bologna.
La stagione si conclude con un bottino di undici gol segnati in dodici partite, ma tutto questo non basta per convincere [[commissario tecnico]] della Nazionale [[Giovanni Trapattoni]] a convocarlo,per discutibili motivazioni personali e anche ritenendolo non completamente ristabilito dall'infortunio.
 
Nelle due stagioni successive continua a giocare nel [[Brescia Calcio|Brescia]] e, soprattutto con i suoi gol, fa raggiungere alla squadra la qualificazione per l'[[Coppa Intertoto|Intertoto]], ed il [[14 marzo]] [[2004]], durante il match contro il [[Parma Calcio|Parma]], mette a segno il suo duecentesimo goal in [[Serie A]] (a fine stagione raggiungerà quota 205), soglia raggiunta solo da quattro altri ''"mostri sacri"'' del campionato italiano: [[Silvio Piola]], [[Gunnar Nordahl]], [[Giuseppe Meazza]] e [[José Altafini]].
 
Quanto fosse determinante il suo apporto, sebbene a fine carriera, per il Brescia è dimostrato indirettamente da una semplice constatazione: gli anni di Baggio coincidono con il periodo di più lunga permanenza del [[Brescia Calcio|Brescia]] in [[Serie A]] (5 stagioni) ed alla fine della stagione [[Serie A 2004-2005|2004-2005]], successiva al suo ritiro, il Brescia, privo della sua guida ispirata, retrocederà in [[Serie B]].
 
Disputa l'ultima partita della sua lunga carriera a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] il [[16 maggio]] [[2004]] in Milan-Brescia 4-2, ultima giornata della stagione [[Serie A 2003-2004|2003/04]].
Alla sua uscita, cinque minuti prima dalla fine dell'incontro, viene abbracciato da [[Paolo Maldini]] e tutto lo stadio si alza in piedi per tributargli un lungo applauso.
 
Al termine della stagione, il Brescia in suo onore ritira la maglia numero 10, da lui indossata per quattro stagioni.
Per un pubblico di certo non abituato a grandi campioni come lui, l'avvento di Baggio e soprattutto le sue gesta in quei quattro anni rimangono ricordi indelebili, sia per quanto riguarda il campione in campo, sia la persona al di fuori dallo stadio.
 
===Nazionale===
====Italia 1990====
Dopo una convocazione con la rappresentativa [[Nazionale di calcio dell'Italia Under-21|Under-21]] nel 1987 che non lo vede però scendere in campo, esordisce con la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale maggiore]] il [[16 novembre]] [[1988]] contro l'[[Nazionale di calcio olandese|Olanda]].
Due anni dopo viene convocato dall'allora [[commissario tecnico]] della nazionale [[Azeglio Vicini]] per la Coppa del Mondo [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]] durante la quale gioca con il numero 15.
Sono le ''notti magiche'' nel segno di [[Salvatore Schillaci|Totò Schillaci]].
 
Nelle prime due partite viene lasciato in panchina da Vicini ma, appena chiamato in causa, non delude ed alla sua prima apparizione nella sfida con la {{NazNB|CA|TCH}} mette a segno un gol memorabile, considerato il più bello del Mondiale, partendo da metà campo e dribblando mezza squadra avversaria.
Così nelle successive partite viene schierato titolare al fianco di Schillaci anche se, nella decisiva semifinale di [[Napoli]] contro l'{{NazNB|CA|ARG}}, l'allenatore punta su un poco convincente [[Gianluca Vialli|Vialli]], ed entra in campo al posto di Giannini solo al 73' sfiorando il gol su punizione e segnando il suo tiro dal dischetto nella sfortunata serie di rigori che premia l'Argentina, dopo gli errori di [[Roberto Donadoni|Donadoni]] e [[Aldo Serena|Serena]].
 
Nella finale per il terzo posto, disputata a Bari, contro l'{{NazNB|CA|ENG}}, mette a segno un altro gol dopo aver astutamente rubato la palla al portiere inglese [[Peter Shilton]].
La partita finisce 2-1 per gli azzurri che si aggiudicano così il terzo posto nel Mondiale casalingo.
Da segnalare, nella medesima partita, la sua altruistica scelta di far tirare il calcio di rigore decisivo a Schillaci, in modo da permettergli di vincere la classifica dei marcatori del torneo con 6 gol.
 
====USA 1994====
Durante la stagione [[Serie A 1993-1994|1993-1994]], fatica ad entrare in forma a causa di piccoli ma fastidiosi acciacchi, eppure il CT italiano [[Arrigo Sacchi]], fa di tutto per recuperarlo fisicamente e psicologicamente, considerandolo "un patrimonio del calcio italiano".
 
Gli incontri di preparazione ai [[Mondiali di calcio USA 1994|Mondiali]] non vanno nel migliore dei modi: sconfitta 1-0 a [[Napoli]] con la {{NazNB|CA|FRA}}, e vittoria per 1-0 contro la [[Svizzera]].
Inoltre, Arrigo Sacchi, dopo la rinuncia di [[Roberto Mancini]] all'azzurro, non sembra aver preso una decisione definitiva né su un preciso modulo di gioco né su una formazione-tipo.
Solo Baggio ed alcuni giocatori del Milan ([[Franco Baresi|Baresi]], [[Paolo Maldini|Maldini]], [[Alessandro Costacurta|Costacurta]], [[Roberto Donadoni|Donadoni]]) sembrano titolari inamovibili.
'''Italia-Irlanda:''' l'Italia affronta la prima partita con lo schema tattico 4-4-2, nonostante durante tutti gli incontri preparatori Sacchi l'avesse schierata con il 4-3-3. Tenta qualche assist in favore di Signori ma nel complesso la sua partita è piuttosto anonima e l'Italia disputa il peggior match del Mondiale.
L'{{NazNB|CA|IRL}} si impone 1-0, con gol di [[Roy Houghton|Houghton]] che all'11º del primo tempo beffa [[Gianluca Pagliuca|Pagliuca]] con un pallonetto.
Oltre alla mancanza di gioco, anche la sua poco convincente prestazione preoccupa i tifosi.
'''Italia-Norvegia:''' nel secondo incontro l'Italia non può più sbagliare, deve battere la {{NazNB|CA|NOR}} se vuole sperare di qualificarsi agli ottavi.
Questa volta, tutto sembra andare per il meglio: L'Italia incomincia la partita con il piglio giusto e lui sembra ispirato.
 
Tuttavia, in occasione della prima azione norvegese, Pagliuca viene espulso dopo avere toccato il pallone con le mani uscendo oltre l'area di rigore per fermare un avversario lanciato a rete.
L'Italia si ritrova in 10 ed un giocatore deve uscire per far posto al secondo portiere [[Luca Marchegiani]]: Sacchi, fra lo stupore generale, decide di far uscire proprio lui.
Famose le immagini televisive nelle quali si vedono i suoi gesti e la sua espressione e soprattutto il suo labiale «Ma questo è pazzo!».
L'episodio segna l'origine del travagliato rapporto futuro tra i due ma, tuttavia, la sostituzione, pur tra polemiche, risulterà indovinata.
 
L'Italia, ad ogni modo, al termine di un incontro molto tirato, riesce a vincere per 1-0, con un gol di testa di [[Dino Baggio]] su assist di un ispirattissimo Giuseppe Signori.
'''Italia-Messico:''' in occasione del terzo incontro, Italia e {{NazNB|CA|MEX}} pareggiano 1-1 (gol di [[Daniele Massaro|Massaro]] per l'Italia e Bernal per il Messico), ma lui sembra l'ombra di se stesso.
L'Italia si qualifica agli ottavi solo grazie al ripescaggio come una delle migliori terze classificate nei gironi.
Agli ottavi ci si aspetta di affrontare l'Argentina di [[Gabriel Omar Batistuta|Batistuta]] e di [[Diego Armando Maradona|Maradona]], ma gli argentini (privati del "pibe de oro", sospeso per doping) perdono contro la Bulgaria.
È così la Nigeria a classificarsi prima del suo gruppo e ad affrontare l'Italia.
'''Italia-Nigeria:''' a [[Boston]] la Nigeria, [[Coppa delle Nazioni africane|campione d'Africa]] in carica, passa in vantaggio al 26' con un gol di Amunike, dopo una carambola in area. L'Italia è costretta a vincere e gioca una prima frazione accettabile, nei limiti consentiti dalle proibitive condizioni climatiche (per esigenze televisive le partite si disputano nel primo pomeriggio di una torrida estate americana).
La Nigeria si limita a controllare e, verso la metà del secondo tempo, l'Italia sembra essere fisicamente provata.
Inoltre, l'arbitro messicano [[Brizio Carter]] espelle incredibilmente [[Gianfranco Zola]], entrato da appena da 10 minuti, per un fallo che il giocatore del Parma non ha in realtà commesso.
 
A due minuti dalla fine, emulando [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]] in occasione del Mondiale dell'82, riceve un pallone sul limite dell'area da [[Roberto Mussi]] e lascia partire un tiro rasoterra ed angolato che entra alla destra di Rufai, passando fra una selva di gambe e portando l'Italia al pareggio.
 
Nel primo tempo supplementare [[Antonio Benarrivo|Benarrivo]] lanciato da uno spettacolare passaggio di Baggio, subisce un fallo in area e l'arbitro fischia il calcio di rigore. Spiazza il portiere e segna con l'aiuto del palo.
L'Italia vince 2-1.
Il giorno dopo, la Gazzetta dello Sport intitola: ''ITALIA: BAGGIOOOOOOOOOOO!!! In 10 contro 11, l'Italia batte arbitro e Nigeria''.
 
'''Italia-Spagna:''' nei quarti di finale l'Italia supera la {{NazNB|CA|ESP}} ancora per 2-1 con i gol di [[Dino Baggio|Dino]] e Roberto Baggio che segna quasi allo scadere un gol straordinario: [[Nicola Berti]] lancia con precisione [[Beppe Signori]], il quale lancia subito per il numero 10 che, involatosi verso l'area spagnola, aggira danzando sul pallone l'uscita di Zubizarreta e tira in porta da posizione impossibile vanificando il recupero alla disperata di un difensore spagnolo.
 
'''Italia-Bulgaria:''' in semifinale, l'Italia batte la {{NazNB|CA|BGR}} di [[Hristo Stoichkov|Stoichkov]] ancora per 2-1, grazie alla sua straordinaria doppietta.
 
Il primo gol è un altro numero d'alta scuola: ricevuta la palla da Donadoni, si accentra dal vertice sinistro dell'area di rigore e, dopo aver saltato un avversario, batte il portiere con un tiro a giro che si infila vicino al secondo palo.
Il secondo gol, quinto del "Pallone d'Oro" nella rassegna iridata, arriva grazie ad un preciso diagonale su lancio millimetrico di [[Demetrio Albertini|Albertini]], che entra a fil di palo alla destra del portiere bulgaro Mihailov.
 
Nel finale di gara rimane vittima di un infortunio muscolare, complici il caldo e la fatica.
 
'''Italia-Brasile:''' si gioca contro il {{NazNB|CA|BRA}} allo stadio [[Rose Bowl]] di [[Pasadena]], sobborgo di [[Los Angeles]], sotto il solito torrido sole.
Arrigo Sacchi decide per l'occasione di rischiare sia il capitano Franco Baresi, rientrante dopo l'operazione al menisco, sia il Codino, che non ha recuperato a pieno dopo lo stiramento nella precedente partita.
 
Nonostante nel primo tempo esibisca una prestazione di alto livello, paga l'infortunio e, pur rendendosi pericoloso dalle parti del portiere verdeoro [[Claudio Taffarel]], non riesce ad essere decisivo come nelle partite precedenti, sforzando stoicamente la gamba malconcia.
Il match, difficile e teso, rimane bloccato sullo 0-0 sino alla fine dei tempi supplementari.
 
I rigori danno la vittoria ai sudamericani per 3-2, con l'ultimo rigore sbagliato proprio da Baggio, che manda alto sopra la traversa, dopo gli errori di Franco Baresi e Daniele Massaro.
Sarà il suo sguardo attonito dopo l'errore dal dischetto, l'immagine emblematica della sconfitta azzurra.
 
====Francia 1998 e termine della carriera in Nazionale====
Il Mondiale di Francia '98 vivrà tutto sul "dualismo" con [[Alessandro Del Piero|Del Piero]].
Cesare Maldini preferisce infatti puntare sul più giovane attaccante juventino, seppur rientrante da un infortunio rimediato nel finale di stagione, contro il Real Madrid nell'ultimo atto della Champions League.
 
Con Del Piero ancora convalescente, parte titolare in attacco al fianco di [[Christian Vieri]] contro il Cile nella prima partita e dimostra subito di essere uno dei giocatori più in forma tra gli Azzurri: inventa l'assist per il gol di [[Christian Vieri|Vieri]], si procura e segna il rigore che riporta l'Italia sul pari dopo la rimonta cilena.
Memorabile è l'esultanza, quasi liberatoria, dopo il centro dal dischetto, quattro anni dopo quell'infausto rigore che aveva tolto all'Italia il titolo mondiale.
Nella seconda partita , vinta 3-0 contro il Camerun, sforna l'assist su calcio d'angolo per il primo gol di [[Luigi Di Biagio|Di Biagio]] e gli annullano un goal per fuorigioco, ma la sua prestazione appare meno brillante rispetto alla gara d'esordio, complici anche alcuni ruvidi interventi a suo carico da parte dei difensori africani e si consuma la prima "staffetta" con [[Alessandro Del Piero|Alex Del Piero]].
Da qui in avanti Maldini lancia definitivamente "Pinturicchio", confinandolo in panchina nelle partite successive e concedendogli solo alcuni spezzoni di fine gara.
Tutto ciò crea un mare di polemiche coi tifosi italiani che invece lo sostengono.
Contro l'[[Nazionale di calcio dell'Austria|Austria]] entra nel secondo tempo e crea un ottimo dualismo con [[Filippo Inzaghi]].
Infatti Roberto segna su assit di [[Filippo Inzaghi|Pippo]] firmando il momentaneo 2-0.
Poi a tempo scaduto, Baggio contraccambia fornendo un assist ad [[Filippo Inzaghi|Inzaghi]] dopo aver superato con agilità due difensori [[Austria|austriaci]], ma l'intervento di un altro difensore negherà il gol all'attaccante allora in forza alla Juventus.
 
Nella partita degli ottavi contro la [[Nazionale di calcio della Norvegia|Norvegia]] non scende in campo nonostante si sia scaldato per un periodo di tempo della partita.
L'eliminazione dell'Italia arriva ai quarti di finale, per mano della {{NazNB|CA|FRA}}, futura Campione del Mondo, ancora una volta ai rigori.
Entrato nel corso della partita al posto di un evanescente [[Alessandro del Piero]], offre notevoli giocate e nell'epilogo ai calci di rigore fa il suo dovere segnando il primo tiro dagli 11 metri.
Il rimpianto per l'eliminazione è aumentato dallo scampolo di partita concessogli da Maldini infatti, oltre a giocare molto bene, nel secondo tempo supplementare inventa l'unica azione degli [[Nazionale di calcio dell'Italia|Azzurri]] veramente pericolosa con uno splendido destro al volo che finisce di un niente fuori alla destra di un [[Fabien Barthez|Barthez]] ormai battuto.
 
Grazie alle due marcature di questo mondiale raggiunge il record appartenente a [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]] a quota 9 gol (il record verrà poi raggiunto anche da [[Christian Vieri|Bobo Vieri]] durante i [[Campionato mondiale di calcio 2002|mondiali del 2002]]) nella classifica dei bomber italiani ai mondiali e diventa l'unico giocatore italiano ad aver segnato in tre mondiali diversi.
Record tuttora imbattuto.
 
Il [[28 aprile]] [[2004]] a [[Genova]] gioca, a 37 anni, per l'ultima volta in Nazionale, grazie alla convocazione-tributo da parte del ct [[Giovanni Trapattoni|Trapattoni]] in occasione di una partita amichevole contro la {{NazNB|CA|ESP}} (fino a quel momento soltanto Silvio Piola era stato celebrato in questo modo).
La partita, terminata 1 a 1, è ricca di suoi numeri e l'affetto degli sportivi italiani è espresso da ovazioni continue ogni qualvolta tocca palla e da una ''standing ovation'' quando viene sostituito negli ultimi minuti da [[Fabrizio Miccoli|Miccoli]].
 
Per via dell'altissimo livello delle sue prestazioni, l'opinione pubblica e la stampa spingono per vederlo in campo prima alle Olimpiadi ed ai seguenti [[Campionato europeo di calcio|Europei]] del [[Campionato europeo di calcio 2004|2004]], ma quella di Genova resterà la sua ultima apparizione in azzurro.
 
Nonostante i suoi successi ai [[Coppa del Mondo FIFA|Mondiali]] non è mai stato convocato ad un [[Campionato europeo di calcio|Europeo]].
 
===Dopo il ritiro===
Dopo essersi ritirato dall'attività agonistica, si è preso un lungo periodo di riposo e riflessione.
È proprietario di una azienda agricola in [[Argentina]] nella quale si reca spesso per trascorrere dei periodi di relax e per praticare la caccia, uno dei suoi hobby preferiti. Tuttavia, nel corso del [[2005]] ha dichiarato di voler rientrare nel mondo del calcio in un prossimo futuro, non come allenatore di club ma come dirigente in qualche società.
 
Recentemente, il suo nome è stato da più parti accostato ad un possibile ruolo dirigenziale all'interno della Juventus, in particolare per quanto riguarda la carica di vice-presidente, successivamente allo [[Calciopoli|scandalo]] esploso nelle fasi finali del campionato [[Serie A 2005-2006|2005/06]]. Il presidente dell'[[Inter]] [[Massimo Moratti]] ha inoltre dichiarato che gli affiderebbe volentieri il ruolo di [[allenatore]] delle giovanili nerazzurre.<ref>http://quotidianonet.ilsole24ore.com/sport/2008/03/07/70587-moratti_baggio_dirigente_dell_inter.shtml</ref>
 
Nel corso del [[2006]], sebbene lontano dall'attività agonistica da oltre due anni, ha ricevuto un'offerta per tornare in campo con la squadra australiana del [[Sydney FC]] e dall'ex allenatore del [[Associazione Sportiva Livorno Calcio|Livorno]] [[Carlo Mazzone]].
Precedentemente si era parlato di un interessamento del [[Club Atlético Boca Juniors|Boca Juniors]], che voleva ingaggiare un numero 10 di fama mondiale nell'anno del suo centenario.
 
====L'autobiografia====
Ha scritto un'autobiografia, pubblicata nel 2001 col titolo ''Una porta nel cielo'' (Limina Edizioni, ISBN 88-88551-92-1), nella quale, oltre a raccontare i periodi difficili dopo i gravi infortuni e il suo rapporto con la fede buddhista, descrive ed approfondisce i suoi complicati rapporti con alcuni allenatori, spendendo parole di elogio per molti altri ([[Giovanni Trapattoni]], [[Carlo Mazzone]] e [[Gigi Simoni]]).
In particolare vengono descritti i contrasti con Marcello Lippi durante la stagione [[Serie A 1999-2000|1999/00]] all'[[Inter]].
[[Marcello Lippi|Lippi]], racconta, tenne nei suoi confronti un atteggiamento apertamente ostile ed ingiusto durante tutta la stagione, totalmente in contrasto con gli elogi e le promesse fatte ad inizio stagione.
Celebre l'episodio, raccontato nel libro, in cui, durante una partitella al ritiro dell'Inter, fa un lancio smarcante di quaranta metri per [[Christian Vieri|Vieri]], questi segna, si gira e applaude insieme a [[Christian Panucci|Panucci]] il suo bel lancio.
Lippi urla: «Vieri, Panucci, ma che cazzo fate? Credete di essere a teatro? Non siamo qui per farci i complimenti a vicenda, tantomeno al sig. Baggio, siamo qui per lavorare!».
Non è l'unica accusa rivolta apertamente a Lippi: nel corso del libro, Baggio accusa Lippi di avergli chiesto, in pratica, di "fare la spia" ossia riportare eventuali voci contro il mister viareggino, quando ad un certo punto della stagione il tecnico ebbe l'impressione che qualcuno remasse contro di lui nello spogliatoio. Dinnanzi al netto rifiuto da parte di Baggio, sarebbe nato l'atteggiamento ostile che poi si estrinsecò attraverso l'episodio del rimprovero a Panucci e Vieri ma anche tantissimi altri episodi che nel testo non sono stati resi noti.
Durissima è la risposta da parte di Lippi che, senza mezzi termini, asserisce di non aver mai chiesto aiuto a Baggio "perché è una persona di cui non ho stima e che non reputo importante dal punto di vista umano", queste le testuali parole del tecnico viareggino. Che prosegue così la sua replica "Ci sono rimasto davvero male di fronte a simili cattiverie e falsità. Chi mi conosce sa che non è possibile. Ho avuto nelle mie squadre tanti giocatori di grande carisma e ho chiesto loro collaborazione per gestire il lavoro, proprio perché li stimo. Vi faccio solo alcuni nomi: Vialli, Ferrara, anche nel Napoli, Deschamps, Peruzzi, Blanc, Vieri. A Baggio non ho mai fatto richieste simili proprio perché la stima non c'era e non c'è tutt'ora. Non so quali scopi abbia voluto perseguire Baggio nel fare simili dichiarazioni so solo che in questi anni ha detto tante cose, ma limitandosi sempre a osservazioni sul piano tecnico. Non ho mai ribattuto, perché sono elementi di valutazione personali, soggettivi. Non so nemmeno, però, perché questo giocatore abbia avuto tanti problemi con tutti gli allenatori che ha avuto. Io mi sono scontrato talvolta con i miei giocatori, lo ammetto, a volte non siamo venuti alle mani, ma quasi. Però, ci siamo sempre detti le cose in faccia".
Dopo l'episodio, Lippi ha dato mandato ai suoi avvocati di avviare un'azione legale contro il giocatore, contro quelle che il tecnico ritiene "cattiverie e falsità".
 
====Il blog====
In occasione dei suoi quaranta anni, ha dato vita al suo [[blog]], con la finalità di mettere in comunicazione i suoi ammiratori e tutti gli appassionati al gioco del calcio.
 
==Statistiche==
===Presenze e reti nei club===
{| class="wikitable" style="width:80%; text-align:center; font-size:90%"
|-
!rowspan="2" width=7%|Stagione
!rowspan="2" width=9%|Squadra
!colspan="3" width=14%|Campionato
!colspan="2" width=14%|Spareggi
!colspan="2" width=14%|[[Coppa Italia (calcio)|Coppa Italia]]
!colspan="2" width=14%|Coppe europee
!colspan="2" width=14%|[[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppa d’Italia]]
!colspan="2" width=14%|Totale
|-
!Serie!!Pres.!!Gol!!Pres.!!Gol!!Pres.!!Gol!!Pres.!!Gol!!Pres.!!Gol!!Pres.!!Gol
|-
|1982/83
|rowspan="3"|'''[[Vicenza Calcio|Vicenza]]'''
|'''[[Serie C1 1982-1983|C1]]'''
|1||0||0||0||0||0||0||0||0||0||2||0
|-
|1983/84
|'''[[Serie C1 1983-1984|C1]]'''
|6||1||0||0||4||0||0||0||0||0||10||1
|-
|1984/85
|'''[[Serie C1 1984-1985|C1]]'''
|29||12||0||0||5||2||0||0||0||0||34||14
|-
!colspan="3"| Totale
!36 !!13 !!0 !!0 !!10 !!2 !!0 !!0 !!0 !!0 !!46 !!15
|-
|1985/86
|rowspan="5"|'''[[ACF Fiorentina|Fiorentina]]'''
|'''[[Serie A 1985-1986|A]]'''
|0||0||0||0||5||0||0||0||0||0||5||0
|-
|1986/87
|'''[[Serie A 1986-1987|A]]'''
|5||1||0||0||4||2||1 ([[Coppa UEFA 1986-1987|U]])||0||0||0||10||3
|-
|1987/88
|'''[[Serie A 1987-1988|A]]'''
|27||6||0||0||7||3||0||0||0||0||34||9
|-
|1988/89
|'''[[Serie A 1988-1989|A]]'''
|30||15||1||0||10||9||0||0||0||0||40||24
|-
|1989/90
|'''[[Serie A 1989-1990|A]]'''
|32||17||0||0||2||1||12 ([[Coppa UEFA 1989-1990|U]])||1||0||0||46||19
|-
!colspan="3"| Totale
!94 !!39 !!0 !!0 !!28 !!15 !!13 !!1 !!0 !!0 !!135 !!55
|-
|1990/91
|rowspan="5"|'''[[Juventus Football Club|Juventus]]'''
|'''[[Serie A 1990-1991|A]]'''
|33||14||0||0||6||4||8 ([[Coppa delle Coppe 1990-1991|CC]])||9||1||1||48||28
|-
|1991/92
|'''[[Serie A 1991-1992|A]]'''
|32||18||0||0||8||4||0||0||0||0||40||22
|-
|1992/93
|'''[[Serie A 1992-1993|A]]'''
|27||21||0||0||8||3||9 ([[Coppa UEFA 1992-1993|U]])||5||0||0||44||29
|-
|1993/94
|'''[[Serie A 1993-1994|A]]'''
|32||17||0||0||2||2||7 ([[Coppa UEFA 1993-1994|U]])||3||0||0||41||22
|-
|1994/95
|'''[[Serie A 1994-1995|A]]'''
|17||8||0||0||4||2||8 ([[Coppa UEFA 1994-1995|U]])||4||0||0||29||14
|-
!colspan="3"| Totale
!141 !!78 !!0 !!0 !!28 !!15 !!32 !!21 !!1 !!1 !!202 !!115
|-
|1995/96
|rowspan="2"|'''[[Associazione Calcio Milan|Milan]]'''
|'''[[Serie A 1995-1996|A]]'''
|28||7||0||0||1||0||5 ([[Coppa UEFA 1995-1996|U]])||3||0||0||34||10
|-
|1996/97
|'''[[Serie A 1996-1997|A]]'''
|23||5||0||0||5||3||5 ([[UEFA Champions League 1996-1997|C]])||1||0||0||33||9
|-
!colspan="3"| Totale
!51 !!12 !!0 !!0 !!6 !!3 !!10 !!4 !!0 !!0 !!67 !!19
|-
|1997/98
|'''[[Bologna Football Club 1909|Bologna]]'''
|'''[[Serie A 1997-1998|A]]'''
|30||22||0||0||3||1||0||0||0||0||33||23
|-
!colspan="3"| Totale
!30 !!22 !!0 !!0 !!3 !!1 !!0 !!0 !!0 !!0 !!33 !!23
|-
|1998/99
|rowspan="2"|'''[[Internazionale Football Club|Inter]]'''
|'''[[Serie A 1998-1999|A]]'''
|23||5||2||1||6||1||6 ([[UEFA Champions League 1998-1999|C]])||4||0||0||37||11
|-
|1999/00
|'''[[Serie A 1999-2000|A]]'''
|18||4||1||2||5||1||0||0||0||0||24||7
|-
!colspan="3"| Totale
!41 !!9 !!3 !!3 !!11 !!2 !!6 !!4 !!0 !!0 !!61 !!18
|-
|2000/01
|rowspan="4"|'''[[Brescia Calcio|Brescia]]'''
|'''[[Serie A 2000-2001|A]]'''
|25||10||0||0||2||0||0||0||0||0||27||10
|-
|2001/02
|'''[[Serie A 2001-2002|A]]'''
|12||11||0||0||1||0||2 ([[Coppa Intertoto 2001|I]])||1||0||0||15||12
|-
|2002/03
|'''[[Serie A 2002-2003|A]]'''
|32||12||0||0||0||0||0||0||0||0||32||12
|-
|2003/04
|'''[[Serie A 2003-2004|A]]'''
|26||12||0||0||0||0||0||0||0||0||26||12
|-
!colspan="3"| Totale
!95 !!45 !!0 !!0 !!3 !!0 !!2 !!1 !!0 !!0 !!100 !!46
|-
! colspan="3" | Totali carriera
!488 !!218 !!4 !!3 !!89 !!38 !!63 !!32 !!1 !!1 !!644 !!291
|}
 
===Cronologia presenze e reti in Nazionale===
{{Cronoini}}
{{Cronopar|16/11/1988|Roma|ITA|1|0|NED||Amichevole}}
{{Cronopar|29/03/1989|Sibiu|ROU 1965-1989|1|0|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|22/04/1989|Verona|ITA|1|1|URU|1|Amichevole}}
{{Cronopar|20/09/1989|Cesena|ITA|4|0|BUL 1971-1990|2|Amichevole}}
{{Cronopar|14/10/1989|Bologna|ITA|0|1|BRA 1968-1992||Amichevole}}
{{Cronopar|11/11/1989|Vicenza|ITA|1|0|DZA||Amichevole}}
{{Cronopar|15/11/1989|Londra|ENG|0|0|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|21/02/1990|Rotterdam|NED|0|0|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|19/06/1990|Roma|ITA|2|0|TCH|1|Mondiali|1990|1° Turno}}
{{Cronopar|25/06/1990|Roma|ITA|2|0|URU||Mondiali|1990|Ottavi}}
{{Cronopar|30/06/1990|Roma|ITA|1|0|IRL||Mondiali|1990|Quarti}}
{{Cronopar|03/07/1990|Napoli|ARG|1|1|ITA||Mondiali|1990|Semif.|dts|4-3}}
{{Cronopar|07/07/1990|Bari|ITA|2|1|ENG|1|Mondiali|1990|3-4 Posto|||3° Posto}}
{{Cronopar|26/09/1990|Palermo|ITA|1|0|NED|1|Amichevole}}
{{Cronopar|17/10/1990|Budapest|HUN|1|1|ITA|1|QEuro|1992}}
{{Cronopar|03/11/1990|Roma|ITA|0|0|URS 1980-1991||QEuro|1992}}
{{Cronopar|25/09/1991|Sofia|BUL|2|1|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|21/12/1991|Foggia|ITA|2|0|CYP|1|QEuro|1992}}
{{Cronopar|19/02/1992|Cesena|ITA|4|0|SMR|2|Amichevole}}
{{Cronopar|25/03/1992|Torino|ITA|1|0|GER|1|Amichevole}}
{{Cronopar|31/05/1992|New Haven|ITA|0|0|POR||USA Cup}}
{{Cronopar|06/06/1992|Chicago|USA|1|1|ITA|1|USA Cup}}
{{Cronopar|09/09/1992|Eindhoven|NED|2|3|ITA|1|Amichevole}}
{{Cronopar|14/10/1992|Cagliari|ITA|2|2|SUI|1|QMondiali|1994}}
{{Cronopar|18/11/1992|Glasgow|SCO|0|0|ITA||QMondiali|1994}}
{{Cronopar|20/01/1993|Firenze|ITA|2|0|MEX|1|Amichevole}}
{{Cronopar|24/02/1993|Oporto|POR|1|3|ITA|1|QMondiali|1994}}
{{Cronopar|14/04/1993|Trieste|ITA|2|0|EST|1|QMondiali|1994}}
{{Cronopar|01/05/1993|Berna|SUI|1|0|ITA||QMondiali|1994}}
{{Cronopar|22/09/1993|Tallinn|EST|0|3|ITA|2|QMondiali|1994}}
{{Cronopar|13/10/1993|Roma|ITA|3|1|SCO||QMondiali|1994}}
{{Cronopar|17/11/1993|Milano|ITA|1|0|POR||QMondiali|1994}}
{{Cronopar|16/02/1994|Napoli|ITA|0|1|FRA||Amichevole}}
{{Cronopar|27/05/1994|Parma|ITA|2|0|FIN||Amichevole}}
{{Cronopar|03/06/1994|Roma|ITA|1|0|SUI||Amichevole}}
{{Cronopar|11/06/1994|New Haven|ITA|1|0|CRC||Amichevole}}
{{Cronopar|18/06/1994|New York|ITA|0|1|IRL||Mondiali|1994|1° Turno}}
{{Cronopar|23/06/1994|New York|ITA|1|0|NOR||Mondiali|1994|1° Turno}}
{{Cronopar|28/06/1994|Washington|ITA|1|1|MEX||Mondiali|1994|1° Turno||||Washington (distretto di Columbia)}}
{{Cronopar|05/07/1994|Boston|NGA|1|2|ITA|2|Mondiali|1994|Ottavi|dts}}
{{Cronopar|09/07/1994|Boston|ITA|2|1|ESP|1|Mondiali|1994|Quarti}}
{{Cronopar|13/07/1994|New York|ITA|2|1|BUL|2|Mondiali|1994|Semif.}}
{{Cronopar|17/07/1994|Los Angeles|BRA|0|0|ITA||Mondiali|1994|Finale|dts|3-2|2° Posto}}
{{Cronopar|16/11/1994|Palermo|ITA|1|2|CRO||QEuro|1996}}
{{Cronopar|06/09/1995|Udine|ITA|1|0|SVN||QEuro|1996}}
{{Cronopar|30/04/1997|Napoli|ITA|3|0|POL|1|QMondiali|1998}}
{{Cronopar|10/09/1997|Tbilisi|GEO 1990-2004|0|0|ITA||QMondiali|1998}}
{{Cronopar|02/06/1998|Göteborg|SWE|1|0|ITA||Amichevole}}
{{Cronopar|11/06/1998|Bordeaux|ITA|2|2|CHI|1|Mondiali|1998|1° Turno}}
{{Cronopar|17/06/1998|Montpellier|ITA|3|0|CMR||Mondiali|1998|1° Turno}}
{{Cronopar|23/06/1998|Saint-Denis|ITA|2|1|AUT|1|Mondiali|1998|1° Turno||||Saint-Denis (Seine-Saint-Denis)}}
{{Cronopar|03/07/1998|Parigi|ITA|0|0|FRA||Mondiali|1998|Quarti|dts|3-4}}
{{Cronopar|05/09/1998|Liverpool|WAL|0|2|ITA||QEuro|2000}}
{{Cronopar|10/02/1999|Pisa|ITA|0|0|NOR||Amichevole}}
{{Cronopar|31/03/1999|Ancona|ITA|1|1|BLR||QEuro|2000}}
{{Cronopar|28/04/2004|Genova|ITA|1|1|ESP||Amichevole}}
{{Cronofin|56|27|32|4}}
 
==Palmarès==
===Club===
====Competizioni nazionali====
*{{Calciopalm/Campionato italiano|2}}
:Juventus: [[Serie A 1994-1995|1994-1995]]
:Milan: [[Serie A 1995-1996|1995-1996]]
 
*{{Calciopalm/Coppa Italia|1}}
:Juventus: [[Coppa Italia 1994-1995|1994-1995]]
 
====Competizioni internazionali====
*{{Calciopalm/Coppa UEFA|1}}
:Juventus: [[Coppa Uefa 1993|1992-1993]]
 
===Individuali===
* ''[[Guerin Sportivo|Guerin d'Oro]]'' come miglior calciatore della [[Serie C1]]: 1
:1985
* ''Trofeo Bravo'': 1
:1990
* [[Pallone di Platino]]: 1
:1993
* [[Pallone d'oro]]: 1
:[[Pallone d'oro 1993|1993]]
* Capocannoniere della [[Coppa delle Coppe]]: 1
:1991
* [[FIFA World Player of the Year|FIFA World Player]]: 1
:[[FIFA World Player of the Year 1993|1993]]
* [[Onze D'Or]]: 1
:1993
* [[World Soccer]]: 1
:1993
* [[Guerin Sportivo|Guerin d'Oro]]: 1
:2001
* [[Premio Scirea]] alla carriera: 1
:2001
* [[Premio Golden Foot|Golden Foot]]: 1
:2003
* Inserito nel [[FIFA 100]]
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere OMRI BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana
|collegamento_onorificenza=Ordine al merito della Repubblica Italiana
|motivazione=
|luogo=[[30 settembre]] [[1991]]. Di iniziativa del [[Presidente della Repubblica]].<ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=212284&iddecorato=211713 Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Roberto Baggio]</ref>
}}
 
==Biografia==
Sesto di otto figli, nell'ordine Gianna, Walter, Carla, Giorgio, Anna Maria, Roberto, Nadia ed [[Eddy Baggio|Eddy]], e figlio di Fiorindo e Matilde, si sposa giovanissimo con la compagna di sempre, Andreina, da cui ha tre figli: Valentina, nata il 2 dicembre 1990, Mattia, nato il 12 maggio 1994, e l'ultimo arrivato, Leonardo, nato il 3 marzo 2005.
Uno dei fratelli di Roberto, [[Eddy Baggio|Eddy]], è anch'egli giocatore di calcio.
 
È uno dei 7 calciatori (gli altri sono [[Giovanni Ferrari]], [[Riccardo Toros]], [[Eraldo Mancin]], [[Alessandro Orlando]], [[Patrick Vieira]] e [[Zlatan Ibrahimovic]]) ad avere vinto due scudetti consecutivi sul campo con due differenti squadre.
 
È un devoto [[buddhismo|buddhista]] aderente alla [[Soka Gakkai]], tanto che ha aperto una sala di riunione a [[Thiene]]<ref>[http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/205886 Sandro Magister su "L'espresso" n. 35 del 4 settembre 1997]</ref>: diventa praticante durante i suoi anni a [[Firenze]] grazie ad un amico. Anche per questo motivo è particolarmente amato in [[Estremo Oriente]], specialmente in [[Giappone]].
Dopo aver lasciato l'Inter, nell'estate del [[2000]] ha ammesso che un'esperienza nel calcio giapponese gli sarebbe piaciuta, desiderio che non si è però concretizzato, nonostante alcune squadre giapponesi abbiano tentato d'ingaggiarlo.
 
Il [[16 ottobre]] [[2002]] è stato proclamato ambasciatore della [[FAO]].
 
Nel [[1994]] è stato bersaglio di un'imitazione satirica di [[Corrado Guzzanti]] che parodiava un suo sketch pubblicitario.
Nel [[2000]] è protagonista di uno spot per una compagnia telefonica, ambientato durante il rigore sbagliato a USA 1994.
Lo spot vede Baggio segnare fortunosamente, abbracciato da Sacchi e dai compagni di squadra.<ref>http://it.youtube.com/watch?v=xST_Kv6mIdQ</ref>
 
Possiede un regolare porto d'armi ed è un appassionato cacciatore.
 
L'8 marzo 2008, partecipa alla grande festa per i 100 anni dell'Inter, entrando in campo al "G. Meazza" dopo il successo per 2 a 0 dei nerazzurri contro la Reggina.
Osannato dal pubblico interista, viene definito dal giornalista [[Maurizio Mosca]] il più grande giocatore che abbia mai vestito la maglia dell'Inter in cento anni di storia della "Beneamata".
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Roberto Baggio|titolo=Una porta nel cielo|anno=2001|editore=Limina Edizioni|id=ISBN 88-88551-92-1}}
* {{cita libro|autore=Giorgio Comaschi|titolo=Il rapimento di Roberto Baggio|anno=2003|editore=Pendragon|id=ISBN 88-83422-27-9}}
* {{cita libro|autore=Enzo Catania|titolo=Toccato da Dio. Le sette vite di Roberto Baggio|anno=2001|editore=Limina Edizioni|id=ISBN 88-86713-76-2}}
* {{cita libro|autore=Italo Cucci|titolo=Roberto Baggio|anno=1999|editore=Gremese|id=ISBN 88-77422-55-6}}
* {{cita libro|autore=Mario Sconcerti|titolo=Baggio vorrei che tu Cartesio e io... Il calcio spiegato a mia figlia|anno=1998|editore=Baldini Castoldi Dalai|id=ISBN 88-80894-93-5}}
* {{cita libro|autore=[[Darwin Pastorin]]|titolo=Ti ricordi, Baggio, quel rigore? Memoria e sogno dei mondiali di calcio|anno=1998|editore=Donzelli|id=ISBN 88-79893-97-1}}
 
== Voci correlate ==
*[[FIFA 100]]
*[[Maglie di calciatori ritirate]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{FIGC|12}}
*[http://www.robertobaggio.com Il blog ufficiale di Roberto Baggio]
*[http://www.robertobaggio.org/italian/statistiche.html Statistiche su Roberto Baggio]
* {{fr}} [http://www.francefootball.fr/FF/ballon_or/bo_1993.html ''Pallone d'oro 1993'']
* {{fr}} [http://www.francefootball.fr/FF/ballon_or/bo_2001.html ''Pallone d'oro 2001 (Baggio tra i candidati)'']
 
{{Nazionale italiana mondiali 1990}}
{{Nazionale italiana mondiali 1994}}
{{Nazionale italiana mondiali 1998}}
{{Palloni d'oro}}
{{FIFA World Player}}
{{Portale|biografie|calcio|sport}}
 
[[Categoria:Calciatori FIFA World Player]]
[[Categoria:Calciatori palloni d'oro]]
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[[Categoria:Personalità legate a Vicenza]]
[[Categoria:Calciatori del Vicenza Calcio]]
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[[Categoria:Calciatori del Brescia Calcio]]
 
[[ar:روبرتو باجيو]]
[[bg:Роберто Баджо]]
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