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|titoloitaliano= Le jene del quarto potere
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|titolooriginale= Deux hommes dans Manhattan
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|titoloalfabetico = Iene del quarto potere, Le
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|linguaoriginale= Francese
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|paese= [[Francia]]
|annouscita= [[1959]]
|durata= 84 min.
|ratio=
|tipocolore= B/N
|tipoaudio= sonoro
|genere= [[Noir]]
|regista= [[Jean-Pierre Melville]]
|soggetto= [[Jean-Pierre Melville]]
|sceneggiatore= [[Jean-Pierre Melville]]
|produttore= [[Florence Melville]], [[Raymond Bondy]]
|casaproduzione= [[Belfort Films]], [[Alter Films]]
|distribuzioneitalia=
|attori= *[[Pierre Grasset]]: Delmas
*[[Jean-Pierre Melville]]: Moreau
*[[Jean Lara]]: Aubert
*[[Jerry Mengo]]: Mc Kimmie
*[[Jean Darcante]]: Rouvier
*[[Monique Hennessy]]: Gloria
*[[Colette Fleury]]: la segretaria
*[[Christiane Eudes]]: Anne
*[[Ginger Hall]]: Judith Nelson
|doppiatoriitaliani=
*[[Giuseppe Rinaldi]]: Pierre Grasset
*[[Renato Turi]]: Jean-Pierre Melville
|fotografo= [[Jean-Pierre Melville]], [[Nicolas Hayer]], [[Mike Shrayer]], [[Charles Bitsch]]
|montaggio= [[Monique Bonnot]]
|effettispeciali=
|musicista= [[Christian Chevallier]], [[Martial Solas]]
|scenografo= [[Daniel Gueret]]
|costumista=
|truccatore=
|premi=
}}
 
'''''Le jene del quarto potere''''' (''Deux hommes dans Manhattan'') è un [[film]] del [[1959]] diretto dal [[regista]] francese [[Jean-Pierre Melville]].
 
==Trama==
Alla ricerca del rappresentante francese alle [[Nazioni Unite]], misteriosamente scomparso, il giornalista Moreau di [[France Presse]] e il [[Cinismo|cinico]] [[fotoreporter]] Delmas perlustrano una [[New York]] notturna , di fumosi night, locali [[jazz]] e case di prostitute per clienti d'alto bordo. Attenendosi alla regola "cherchez la femme", cercano di risalire al diplomatico, attraverso le sue frequentazioni femminili. Avuta notizia del tentato suicidio di una di queste, l'attrice Judith Foster, raggiungono in ospedale la moribonda e, interrogandola senza alcun rispetto per le sue gravi condizioni, riescono a sapere che
l'ambasciatore è morto nel suo appartamento.
 
La causa del decesso è stata una banale crisi cardiaca, ma, una volta giunti nell'appartamento dell'attrice, Delmas, per rendere più allettante lo scoop, modifica le scena, fotografando l'uomo sul letto, con la foto della donna a lato. Informato del ritrovamento, il capo dell'[[agenzia di stampa]] per cui lavora Moreau, su pressione degli ambienti politici, chiede ai due di non divulgare la notizia. Ma Delmas, spinto dalla possibilità di un lauto guadagno, non accetta e fugge con i rullini delle foto.
 
Accompagnato dalla figlia dell'ambasciatore, cui erano noti i facili costumi del padre, ma vuole risparmiare alla madre il duro colpo di una loro rivelazione, Moreau lo cerca per tutta la notte, tra redazioni ed agenzie. Lo trovano, infine, ubriaco in un night. È troppo tardi per impedire l'uscita della notizia e, furente, Moreau lo abbatte con un pugno in pieno volto. Ancora sanguinante, Delmas, esce nelle prime luci dell'alba newyorchese e giunto ad un tombino, vi getta i rullini di cui invece, non aveva fatto alcun uso.
 
==Produzione==
 
===Genesi===
'''Le jene del quarto potere''' sostituisce un progetto cui [[Jean-Pierre Melville|Melville]] aveva già cominciato a lavorare, "L'A.F.P. Nous communique", e che aveva abbandonato per motivi di opportunità politica, dopo l'ascesa al potere di [[Charles De Gaulle]]<ref name=Bigazzi> Laura Bigazzi, Enza Fontana, booklet allegato a video-cassetta di "Le jene del quarto potere", Hobby & Work, 1996, Milano</ref>. Assistendo, con [[Pierre Grasset]] (che nel [[film]] interpreterà il ruolo di Delmas), ad una proiezione di ''[[Giungla d'asfalto]]'' di [[John Huston]], film dal quale il regista era già stato influenzato per ''[[Bob le flambeur]]''<ref name=Fava> Claudio G. Fava, "Jean-Pierre Melville" in "Dizionario dei registi del cinema mondiale" vol.II, Giulio Einaudi editore, Torino, 2005</ref>, ed individuandone una certa contiguità con le [[scenografia|scenografie]] delle riprese già effettuate per '''L'A.F.P.''' [[Jean-Pierre Melville|Melville]] decise di riprendere in mano il progetto, spostandone l'ambientazione a [[New York]]<ref name= Nogueira>Rui Nogueira, "Il cinema secondo Melville", Le Mani, Genova, 1994</ref>.
 
===Location e fotografia===
È l'unico film girato negli [[Stati Uniti d'America|States]] da questo "americano a Parigi"<ref name= Gaeta>Pino Gaeta, "Jean Pierre Melville", Il Castoro, Firenze, 1990</ref>, "...ambasciatore...consapevole del cinema americano nel suo paese"<ref name=Fava></ref>. La lavorazione a [[New York]] iniziò nel [[novembre]] [[1958]], mentre gli interni furono girati in [[Francia]], negli studio di [[Billancourt]], tra il [[febbraio]] e l'[[aprile]] [[1959]].
 
Lo spostamento all'estero comportò la rinuncia al fedele [[operatore di ripresa|operatore]] [[Henri Decaë]]<ref name= Scicchitano>Altiero Scicchitano, "Jean-Pierre Melville", in "Enciclopedia del cinema" vol.IV, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani Milano, 2004</ref>, all'epoca molto richiesto dai registi della [[Nouvelle vague]]. Fu lo stesso [[Jean-Pierre Melville|Melville]] ad effettuare le riprese in esterno, quando la sua presenza, nel ruolo di Moreau, non era richiesta al di là della [[macchina da presa]]. In questi casi la [[fotografia]] era affidata a [[Mike Shrayer]], mentre per esterni ed interni girati in Francia, operatori furono, rispettivamente, [[Charles Bitsch]] e [[Nicolas Hayer]]<ref name= Nogueira></ref>
 
===Melville attore===
È l'unica interpretazione di [[Jean-Pierre Melville|Melville]] in un film da lui diretto, anche se non l'unica in assoluto (''[[Fino all'ultimo respiro (film)|Fino all'ultimo respiro]]''). Non si trattò di una scelta felice<ref name=Fava></ref><ref>"Il Morandini. Dizionario dei film 2006", Zanichelli editore, Bologna, 2005;</ref>. Lo stesso regista definì l'operazione "...un atto di irrimediabile stupidità; ...all'inizio pensai che si trattasse solo di una particina..., poi, di colpo, mi ritrovai completamente preso in trappola"<ref name=Nogueira></ref>.
 
La prima proiezione al pubblico ebbe luogo il [[16 ottobre]] [[1959]], al cinema Marignan di [[Parigi]].
 
==Cenni di critica==
Il regista indica nell'eccessiva grandezza della sala in cui avvenne la [[Anteprima (cultura)|prima]] una delle cause dell'insuccesso del film<ref name=Nogueira></ref>. Ma la ragione principale va ricercata nell'impreparazione del gusto del pubblico per un'opera in bilico tra il [[documentario]] e la [[fiction]]<ref name=Gaeta></ref>. Il film, la cui esile trama fungeva da pretesto per l'esplorazione "poetica"<ref>"Il Mereghetti. Dizionario dei film 2008", Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2007</ref> della [[New York]] notturna, non era, nelle parole del regista, "...abbastanza documentaristico per essere un vero documentario interessante e... troppo documentaristico per essere un film di fiction"<ref name=Nogueira></ref>. Non casualmente, furono principalmente gli esponenti dell'emergente [[Nouvelle vague]]<ref> Jean Domarchi, "Cahiers du cinema" n.102, dicembre 1959</ref> a sottolinearne i valori formali.
 
==Note==
<references/>
 
[[Categoria:Film noir]]
 
[[en:Two Men in Manhattan]]
[[fr:Deux hommes dans Manhattan]]