Antislamismo e Campionati asiatici di pugilato dilettanti 2019: differenze tra le pagine

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{{Edizione di competizione sportiva
{{Avvisounicode}}
|nome = Campionati asiatici di pugilato dilettanti 2019
[[File:Anti-Islamism.svg|thumb|Simbolo anti-islamico creato da un Wikipediano.]]
|logo =
Il [[neologismo]] '''antislamismo''' denota un movimento culturale o ideologico di opposizione e critica all'[[islamismo]], nei suoi vari aspetti e, talvolta nell'ambito delle sue realizzazioni politiche.
|dimensioni logo =
|competizione = Campionati asiatici di pugilato dilettanti
|sport = Pugilato
|sport2 =
|edizione = 30ª
|organizzatore = [[Asian Amateur Boxing Association|ASBC]]
|data inizio = 17 aprile
|data fine = 27 aprile
|luogo = {{Bandiera|THA}} [[Bangkok]]
|discipline = 10
|impianto =
|direttore =
|sito web =
|vincitore =
|secondo =
|terzo =
|semi-finalisti =
|miglior medagliato =
|migliore nazione = {{THA}}
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|pubblico =
|edizione precedente = [[Campionati asiatici di pugilato dilettanti 2017|Tashkent2015]]
|edizione successiva = [[Campionati asiatici di pugilato dilettanti 2021|2021]]
}}
 
I '''[[Campionati asiatici di pugilato dilettanti]] maschili 2019''' si sono svolti a [[Bangkok ]], in [[Uzbekitan]], dal 17 al 27 aprile [[2019]]. È stata la 30ª edizione della competizione biennale organizzata dall'organismo di governo asiatico del pugilato dilettantistico, [[Asian Amateur Boxing Association|ASBC]].
L'antislamismo non va confuso con l'[[islamofobia]]. Il secondo è un neologismo che indica la paura irrazionale dei musulmani e dell'Islam. L'antislamismo prescinde invece dalla fede religiosa o politica di chi critica i modelli politici attuati in buona parte del mondo islamico che voglia sottolineare esplicitamente la sua "islamicità" ed è sostenuto anche da gruppi o personalità [[laicismo|laiche]] che non militano in movimenti o partiti politici precisi, che considerano l'islamismo una minaccia alla laicità e alle [[libertà]] dell'[[Civiltà occidentale|Occidente]].
 
== Risultati==
Più specificamente, l'antislamismo si oppone all'idea che uno Stato sia regolato sui precetti della religione islamica: obiettivo principale invece del cosiddetto "Islamismo". Tale opposizione si basa su due principi. Il primo teorico e il secondo empirico. In primo luogo l'antislamismo - che si richiama anche al portato anti-religioso degli [[illuminismo|illuministi]], come pure alla laicità dello Stato (intesa all'interno della logica della "libera Chiesa in libero Stato") - esprime tutta la sua opposizione all'idea che un qualsiasi Stato voglia essere guidato dai principi religiosi dell'Islam (fine perseguito invece dal cosiddetto [[fondamentalismo islamico]]).<ref>Si noti che un simile atteggiamento fortemente critico, come in effetti avverte lo stesso termine "Antislamismo", viene logicamente espresso con accenti spesso assai polemici solo nei confronti del pensiero islamico. Non sempre infatti gli antislamisti esprimono la loro ostilità concettuale nei confronti di altre esperienze religiose, quali lo Stato della [[Città del Vaticano]] né, in passato, verso il [[Tibet]] [[Lamaismo|lamaista]].</ref> Infatti uno Stato religioso, di qualunque fede si tratti, si basa su regole assolute, svincolate dalla razionalità. In secondo luogo l'antislamismo si basa sull'analisi delle conseguenze sulla società dell'applicazione della legge islamica, la [[shari'a|sharīʿa]]. L'antislamismo valuta tali conseguenze decisamente negative.
{| class="wikitable" cellpadding="3" cellspacing="0" border="1" style="text-align: center; font-size: 90%; border: gray solid 1px; border-collapse: collapse;"
 
|+
== La critica all'Islam e all'islamismo nella Storia ==
|! width=110 | '''Categoria'''
=== Contemporanei di [[Maometto]] ===
| width=200 bgcolor="F7F6A8"| '''{{Med|O|Europa|nome}}'''
Tra i primi a criticare l'Islam furono gli arabi pagani e gli ebrei che abitavano il sud dell'Arabia, in particolare le tribù ebree di [[Medina]] che accusarono Maometto di aver copiato i loro testi sacri e di averne travisato il significato.<br />A questa critica i [[musulmani]] rispondono che il [[Corano]], in quanto rivelazione divina, conferma le precedenti rivelazioni della [[Torah]] e del [[Vangelo]] e che le discrasie esistenti sono da addebitare esclusivamente ai guasti creati dal tempo e dall'azione talora maliziosa degli uomini, spesso ebrei e cristiani, che hanno falsificato le originarie Sacre Scritture.
| width=200 bgcolor="DCE5E5"| '''{{Med|A|Europa|nome}}'''
 
| width=200 bgcolor="FFDAB9"| '''{{Med|B|Europa|nome}}'''
=== Medioevo ===
|-align="center"
Tra i primi autori ad aver criticato l'Islam si annovera [[Giovanni Damasceno]] ([[676]]-[[749]]), teologo cristiano originario della [[Siria]] che, nel secondo capitolo del suo trattato ''[[La fonte della conoscenza]]'', intitolato ''De Haeresibus'', parla dell'Islam come «eresia degli ismailiti»,<ref>Forse il primo dei grossolani equivoci cristiani verso l'Islam, considerata erroneamente come un'eresia e non già come un nuova e originale fede (per quanto necessariamente indebitata nei confronti dell'Ebraismo e del Cristianesimo (specie quello del giudeo-cristianesimo).</ref> citando passi del Corano e dei ''[[hadith]]'' direttamente in [[Lingua araba|arabo]]. Fu seguito da [[Muhammad ibn Zakariyā Rāzī]] (865–925), scienziato persiano.
| '''[[Pesi mosca leggeri]]<br />(kg 49)'''
[[Dante Alighieri]], nella ''[[Divina Commedia]]'' pone [[Maometto]] e il genero [[Ali ibn Abi Talib|Ali]] all'[[Inferno (Dante)|Inferno]], tra i "seminatori di discordia"<ref>Dante, [[Inferno - Canto ventottesimo|Inferno, Canto XXVIII]]</ref>, mentre l'[[imperatore bizantino]] [[Manuele II Paleologo]] scrisse:{{quote|Mostrami ciò che Maometto ha portato di nuovo e vi troverai solo delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva a diffondere la fede per mezzo della spada.|Manuele II Paleologo, ''Dialoghi con un Persiano'', VII dialogo}}
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=== Evo moderno ===
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Durante l'[[età moderna]] criticarono l'Islam, tra gli altri, [[Martin Lutero]], [[Blaise Pascal]] e gli [[illuministi]]. Per [[Montesquieu]] è una religione ''«che parla solo attraverso la spada, ancora agisce sugli uomini con quello spirito distruttivo che l'ha fondata»''.<ref name=islam1>[http://zweilawyer.com/2013/09/23/riflessioni-sullislam-e-sullislamofobia-12/ ''Riflessioni su Islam e islamofobia'']</ref>
|-align="center"
[[File:D'après Maurice Quentin de La Tour, Portrait de Voltaire (c. 1737, musée Antoine Lécuyer).jpg|thumb|Voltaire]]
| '''[[Pesi mosca]]<br />(kg 52)'''
Fra i più noti critici dell'Islam si annovera anche [[Voltaire]] che, nell'ambito della sua critica generale alle religioni, sull'argomento compose nel [[1736]] una commedia, intitolata ''[[Maometto ossia il fanatismo]]'', ironicamente dedicata a [[papa Benedetto XIV]], diversi capitoli del suo ''[[Dizionario filosofico]]'' e del suo ''[[Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni]]''. In particolare nella commedia descrive Maometto come un arrivista che sfrutta il fanatismo religioso dei suoi seguaci come strumento di potere<ref>
|
{{Cita web
|
|url=http://visualiseur.bnf.fr/Visualiseur?Destination=Gallica&O=NUMM-89893
|
|titolo=Le fanatisme, ou Mahomet le prophète
|-align="center"
|sito=[[Voltaire]]
| '''[[Pesi gallo]]<br />(kg 56)'''
|accesso=15 giugno 2008}}</ref>. Nel "Dizionario filosofico" dedica un capitolo al [[Corano]] ed esordisce affermando che
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{{quote|Questo libro governa dispoticamente tutta l'Africa settentrionale, dai monti dell'Atlante al deserto libico, tutto l'Egitto, le coste etiopiche sull'oceano per una profondità di seicento leghe, la Siria, l'Asia minore, tutti i paesi che si affacciano sul mar nero ed il mar Caspio, fatta eccezione del regno di Astracan, tutto l'impero dell'Indostan, tutta la Persia, gran parte della Tartaria e nella nostra Europa la Tracia, la Macedonia, la Bulgaria, la Serbia, la Bosnia, tutta la Grecia, l'Epiro e quasi tutte le isole fino allo stretto d'Otranto dove finiscono questi immensi possedimenti.|[[Voltaire]], [http://www.voltaire-integral.com/Html/17/alcoran.htm ALCORAN, ou plutôt LE KORAN] dal [[Dizionario filosofico]]|Ce livre gouverne despotiquement toute l'Afrique septentrionale du mont Atlas au désert de Barca, toute l'Égypte, les côtes de l'océan Éthiopien dans l'espace de six cents lieues, la Syrie, l'Asie Mineure, tous les pays qui entourent la mer Noire et la mer Caspienne, excepté le royaume d'Astracan, tout l'empire de l'Indoustan, toute la Perse, une grande partie de la Tartarie, et dans notre Europe la Thrace, la Macédoine, la Bulgarie, la Servie, la Bosnie, toute la Grèce, l'Épire et presque toutes les îles jusqu'au petit détroit d'Otrante où finissent toutes ces immenses possessions.|lingua=fr}}
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Critiche si trovano sparse anche nel ''[[Candido]]'' e in ''[[Zadig]]''. Nel detto ''Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni'' ([[lingua francese|francese]]: ''Essai sur les moeurs et l'esprit des nations''), una panoramica dei popoli e delle nazioni senza il desiderio di scendere su dettagli statistici, [[Voltaire]] dedica:
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* il ''Capitolo VI'' ad ''Arabia'' e a ''Maometto''<ref>
|-align="center"
{{Cita web
| '''[[Pesi leggeri]]<br />(kg 60)'''
|url=http://www.voltaire-integral.com/Html/11/08ESS_10.html#i06
|
|titolo=ESSAI SUR LES MOEURS ET L'ESPRIT DES NATIONS, CHAP. VI. -- De l'Arabie et de Mahomet
|
|sito=[[Voltaire]]
|
|accesso=15 giugno 2008}}</ref>
|-align="center"
* il ''Capitolo VII'' al ''Corano ed alle leggi musulmane''<ref>
| '''[[Pesi superleggeri]]<br />(kg 64)'''
{{Cita web
|
|url=http://www.voltaire-integral.com/Html/11/08ESS_10.html#i07
|
|titolo=ESSAI SUR LES MOEURS ET L'ESPRIT DES NATIONS, CHAP. VII(46). -- De l'Alcoran, et de la loi musulmane. Examen si la religion musulmane était nouvelle, et si elle a été persécutante.
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|sito=[[Voltaire]]
|-align="center"
|accesso=15 giugno 2008}}</ref>.
| '''[[Pesi welter]]<br />(kg 69)'''
 
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Ad es. di Maometto dice:
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{{quote|dopo aver ben conosciuto il carattere dei suoi concittadini, la loro ignoranza, la loro creduloneria e la loro predisposizione all'entusiasmo, si rese conto di potersi trasformare in un profeta. Si propone di eliminare il Sabismo, che consiste nel fondere insieme il culto di Dio con quello degli astri; il giudaismo detestato da tutte le nazioni, e che aveva grande presa in Arabia; infine il cristianesimo, che conosceva solo per gli abusi di diverse sette diffuse nei paesi limitrofi al suo.}}
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{{quote|È probabile che Maometto, come tutti gli entusiasti, violentemente colpito dalle sue stesse idee, prima le *carica* di buona fede e poi le fortifica con dei sogni tanto che prende in giro se stesso e gli altri e sostiene infine, con delle furbate indispensabili, una dottrina che credeva buona. [...e così] si trovò alla testa di quarantamila uomini presi nel suo entusiasmo}}
|-align="center"
{{quote|di tutti i legislatori che hanno fondato una religione, è l'unico che abbia diffuso la sua con delle conquiste. Altri popoli hanno imposto ad altre nazioni i loro culti con il ferro e con il fuoco; ma nessun fondatore di una setta è mai stato un conquistatore (...) Un mercante di cammelli provoca un'insurrezione nel suo villaggio. Alcuni miserabili seguaci si uniscono a lui; li convince che egli parla con l’arcangelo Gabriele; si vanta di essere stato portato in paradiso, dove ha ricevuto in parte questo libro incomprensibile, ognuna delle cui pagine fa tremare il buon senso; per seguire questo libro, egli mette a ferro e fuoco la sua terra; taglia la gola dei padri e rapisce le figlie; concede agli sconfitti di scegliere fra la morte e l’Islam. Nessun uomo può scusare cose del genere, a meno che non sia nato turco o la superstizione non abbia estinto il suo lume.}}
| '''[[Pesi medi]]<br />(kg 75)'''
 
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Lo storico [[Edward Gibbon]] scrisse: {{quote|Se la composizione del Corano oltrepassa le facoltà umane, a quale intelligenza superiore dovremmo ascrivere l’[[Iliade]] di [[Omero]] o le Filippiche di [[Demostene]]?}}
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E per deridere tali credenze cita anche commentari islamici: {{quote|al Jannabi ci rammenta che Maometto superava tutti gli uomini nelle arti amatorie; Abufeda menziona anche l’esclamazione di Alì, che lavò il corpo di Maometto dopo la morte “O profeta, il tuo pene è eretto verso il cielo".<ref name=islam1/>}}
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|-align="center"
=== XIX secolo ===
| '''[[Pesi mediomassimi]]<br />(kg 81)'''
Durante l'Ottocento, critiche all'Islam vennero da [[Alexis de Tocqueville]] e [[Arthur Schopenhauer]]:
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{{quote|Maometto ha inserito nel Corano non solo un corpo di dottrine religiose, ma anche massime politiche, norme civili e penali e teorie scientifiche. Il vangelo, al contrario, parla solo di relazioni generali fra uomo e Dio e fra uomo e uomo, oltre alle quali non inculca e impone alcun obbligo. Basterebbe solo questo, oltre a mille altre ragioni, a provare che l’Islam non dominerà mai in un’epoca di cultura e democrazia, mentre il Cristianesimo è destinato a mantenere la sua influenza in questa come in tutte le altre epoche. (...) Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto. A quanto vedo l'Islam è la causa principale della decadenza oggi così evidente nel mondo musulmano, e benché sia meno assurdo del politeismo degli antichi le sue tendenze sociali e politiche sono secondo me più pericolose. Per questo, rispetto al paganesimo, considero l'Islam una forma di decadenza anziché una forma di progresso.|Alexis de Tocqueville}}
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{{quote|Prendiamo il Corano per esempio; questo libro abbietto è stato sufficiente a fondare una religione diffusa in tutto il mondo, a soddisfare il bisogno metafisico di infiniti milioni di persone per dodici secoli, a diventare la base della loro moralità e di un rimarcabile spregio della morte, e anche a ispirarle a condurre guerre sanguinose e ottenere grandi conquiste. In questo libro noi troviamo la più triste e miserabile forma di teismo. Forse si perde molto nella traduzione, ma non sono stato in grado di trovarvi una singola idea di valore.|Arthur Schopenhauer, ''[[Il mondo come volontà e rappresentazione]]'', p. 188 – BUR}}
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|-align="center"
=== XX secolo (nel periodo 1900-1945) ===
| '''[[Pesi massimi]]<br />(kg 91)'''
 
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In questo periodo, l'Islam venne criticato apertamente da diversi pensatori e politici, come [[George Bernard Shaw]], [[Theodore Roosevelt]], [[Bertrand Russell]], [[Rabindranath Tagore]], [[Winston Churchill]], [[Carl Gustav Jung]]<ref name=islam1/> e il padre della patria turco [[Mustafa Kemal Atatürk]], che abolì la religione di Stato nel suo paese e pronunciò una delle invettive più dure contro l'Islam mai dette in paese a maggioranza musulmana, e per di più in qualità di Capo di Stato:{{quote|Per quasi cinquecento anni, queste regole e teorie di un vecchio arabo e le interpretazioni di generazioni di religiosi pigri e buoni a nulla hanno deciso il diritto civile e penale della Turchia. Loro hanno deciso quale forma dovesse avere la Costituzione, i dettagli della vita di ciascun turco, cosa dovesse mangiare, l’ora della sveglia e del riposo, la forma dei suoi vestiti, la routine della moglie che ha partorito i suoi figli, cosa ha imparato a scuola, i suoi costumi, i suoi pensieri e anche le sue abitudini più intime. L’Islam, questa teologia di un arabo immorale, è una cosa morta. Forse poteva andare bene alle tribù del deserto, ma non è adatto a uno Stato moderno e progressista. La rivelazione di Dio! Non c’è alcun Dio! Ci sono solo le catene con cui preti e cattivi governanti inchiodano al suolo le persone. Un governante che abbisogna della religione è un debole. E nessun debole dovrebbe mai governare.|Mustafa Kemal Atatürk<ref name=islam1/>}}
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Atatürk desiderava infatti de-arabizzare la Turchia (nella sua visione nazionalista i turchi, non essendo arabi, dovevano staccarsi dal modello tipico di quelle società) e portarla in seno all'Occidente. Tuttavia non riuscì a sradicare o riformare l'Islam turco, che è rimasta la religione più diffusa e praticata. In tempi recenti l'avvento al potere di un partito islamico moderato, anche se non ha abolito lo Stato laico, ha incrementato tuttavia la rinascita di movimenti e sentimenti "islamisti". Nel 2008 i militari, guardiani del secolarismo, secondo la disposizione costituzionale voluta da Atatürk, sono stati accusati da [[Recep Tayyip Erdoğan]] di aver progettato un colpo di Stato, peraltro fallito, in difesa della laicità e contro il governo eletto di Erdoğan.
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|-align="center"
L'anticlericalismo turco verrà imitato in seguito dallo [[scià]] [[iraniano]] [[Mohammad Reza Pahlavi]] negli anni sessanta, con alterni risultati fino alla sua deposizione e all'avvento della repubblica islamica nel [[1979]].
| '''[[Pesi supermassimi]]<br />(kg 91 +)'''
 
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=== Mondo contemporaneo ===
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{{quote|Essi non ci danno pace e neppure noi dobbiamo dargliene. Non possiamo vivere sullo stesso pianeta, e sono contento, perché io non voglio viverci. Non voglio respirare la stessa aria di quegli psicopatici assassini, torturatori, stupratori e abusatori minorili. È questione di "o io o loro". Sono contento di ciò, perché so che saranno loro. È un obbligo e una responsabilità sconfiggerli, ma è anche un piacere. Non lo vedo affatto come un lavoro sporco.|[[Christopher Hitchens]] sui fondamentalisti islamici}}
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[[File:Everybody Draw Mohammed Day - Ultramohammed by pickmans modell.jpg|thumb|upright=0.8|In solidarietà con gli artisti minacciati per aver ritratto Maometto, si è svolto nel 2010 l'Everybody Draw Mohammed Day ("Tutti-disegnano-Maometto day"); in figura, una vignetta satirica amatoriale sul profeta islamico]]
|}
L'Islam ha guadagnato l'attenzione dei politologi, di alcuni studiosi, dei media e dell'opinione pubblica occidentale, dal [[1979]], epoca in cui s'affermò in Iran la [[Rivoluzione iraniana|Repubblica Islamica]] propugnata dall'[[Ayatollah]] [[Khomeini]] e in cui si cominciò a parlare di esportabilità di quel modello societario e ideologico, finanche nelle terre definite dalla cultura islamica classica come ''Dār al-Ḥarb'' (terre aperte alla conquista).<br />Il dibattito sull'Islam ha ripreso vigore dopo l'[[Attentati dell'11 settembre 2001|attentato al WTC]], fino a sfociare nell'antislamismo ed in alcuni casi nell'islamofobia.<br />Un caso rappresentativo di antislamismo è costituito dal politologo francese [[Alexandre Del Valle]] che, presentando il suo libro ''Il totalitarismo islamista all'assalto delle democrazie'', afferma:
{{quote|Dopo il totalitarismo rosso, basato sulla lotta di classe, il bruno, sulla lotta delle razze, l'Occidente deve affrontare il totalitarismo verde (colore dell'islamismo), che si fonda sulla lotta tra le civiltà e tra le religioni"|[http://www.alexandredelvalle.it/pubblicazioni.php?id_art=92 Alexandre Del Valle]}}
 
Questo concetto è largamente condiviso da altri antislamisti, infatti è oggetto anche di diverse opere individuali dei dodici firmatari dell'appello "[[Insieme contro il nuovo totalitarismo]]", sottoscritto in risposta alle violente manifestazioni censorie scoppiate all'indomani della pubblicazione delle [[caricature di Maometto sul Jyllands-Posten]] che nel primo capoverso così recita:
{{quote|Dopo aver vinto il fascismo, il nazismo e lo stalinismo, il mondo deve affrontare una nuova minaccia globale di tipo totalitario: l'islamismo.|[http://www.communautarisme.net/Le-manifeste-des-douze,-publie-par-Charlie-Hebdo-Ensemble-contre-le-nouveau-totalitarisme-_a699.html testo integrale in francese su communautarisme.net]}}
 
Questa posizione coincide anche con quella della giornalista e scrittrice fiorentina [[Oriana Fallaci]], icona antislamista, autrice di successo con oltre 20 milioni di copie vendute in tutto il mondo, che, rifacendosi anche alle tesi di [[Bat Ye'or]] sull'[[Eurabia]], attribuiva il profondo malessere dell'[[Occidente (civiltà)|Occidente]] alla dissoluzione di valori da lei considerati fondanti. Questo, secondo la giornalista, sarà causa della decadenza e dell'oblio della civiltà Occidentale. Tale tesi è oggi promossa da altri intellettuali, autori e giornalisti. Un celebre esponente è, in Italia, [[Magdi Allam]], già editorialista e vicedirettore ''ad personam'' del [[Corriere della Sera]], che usava esprimersi con regolarità in modo particolarmente critico nei confronti dell'islamismo e dell'[[Islam]],<ref>[http://forum.corriere.it/noi_e_gli_altri Noi e gli altri], forum di [[Magdi Allam]] sul sito del [[Corriere della Sera]]</ref> fino ad abbandonarlo in favore del Cattolicesimo romano, con un eclatante battesimo somministratogli dallo stesso Papa nella Basilica vaticana. Altri famosi esponenti del movimento antislamista, si trovano negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] come ad esempio i giornalisti e saggisti [[Claire Berlinski]], [[George Weigel]], [[Tony Blankley]], [[Bruce Bawer]], [[Christopher Hitchens]], [[Daniel Pipes]] e [[Mark Steyn]].
 
== Critiche all'[[Islamismo]] ==
 
=== Forma di Stato ===
La critica principale all'islamismo deriva maggiormente dal rifiuto da parte del mondo occidentale del modello "[[integralismo religioso|integralistico]]" islamico che è accusato di voler estendere i propri principi etico-religiosi anche al campo della politica. A prescindere dal fatto che quest'ambizione è condivisa anche nel mondo occidentale da quasi tutte le religioni che qui sono praticate, la critica nei confronti dell'islamismo ripropone il sempre vivace confronto tra ideali laici e ideali religiosi. Il fatto che, nell'ultimo secolo, il mondo islamico sia stato caratterizzato da un gran numero di guerre, di violenti rivolgimenti sociali e politici, da una diffusa intolleranza verso le minoranze culturali - etniche e religiose che siano - e dall'ostilità nei confronti dei processi [[Femminismo|emancipazionistici femminili]], ha fatto bollare il mondo islamico come arretrato e "medievale". Quest'ultimo reagisce ricordando che [[colonialismo]], [[stalinismo]], [[fascismo]], [[nazismo]], [[franchismo]] o [[Pol Pot|polpottismo]], con le loro numerose decine di milioni di morti, sono stati fenomeni tipicamente occidentali. Inoltre, agli occhi dei paesi [[musulmani]], il mondo nato dopo la [[seconda guerra mondiale]] appare sempre più preda di egoismi e di irreversibile decadenza morale. Il mondo islamico giudica spesso, per i motivi sopra riportati, l'Occidente più prepotente che potente, non in condizione di ergersi a giudice dell'altrui moralità e illiberalità, preda com'è di un crescente "[[relativismo etico]]" che è giudicato del tutto carente di valori di fondo. L'Occidente, a sua volta, qualifica questo atteggiamento come marca di tolleranza e di libertà di pensiero.
 
=== Il dibattito interno all'Islam ===
{{vedi anche|Movimenti liberali nell'Islam|Postislamismo}}
La proposizione di un modello di stato totalitario trae origine dalla interpretazione letterale dei singoli versi del Corano, giudicati dai musulmani come eterni ed immodificabili, e dall'organizzazione e la cultura della società islamica originaria che era, come tutte le società del [[VII secolo]]), totalitaria.
 
Questa lettura, definibile come [[fondamentalismo islamico|fondamentalista]], è criticata da [[Movimenti liberali nell'Islam#Ijtihad (reinterpretazione delle scritture)|alcuni intellettuali musulmani]] contemporanei che ne propongono, invece, una reinterpretazione complessiva contestualizzata al periodo storico in cui i testi sacri furono composti, così da cercarvi insegnamenti fedeli allo spirito piuttosto che alla lettera delle scritture. Questa nuova impostazione ha interessanti risvolti anche dal punto di vista politico per quanto attiene la forma di stato poiché consente di superare il fondamentalismo e portare la società ad un nuovo livello di sviluppo: il [[postislamismo]].
 
Ad es. l'[[iran]]iano [[Mohammad Mojtahed Shabestari]] mette in gioco tutta la sua autorevolezza di esponente del regime della prima ora per affermare la necessità di distinguere i ''valori religiosi eterni'' dai ''fatti contingenti'', interpretando le scritture in una dimensione più alta ed ampia in cui i valori religiosi sono separati dalle realtà secolari. In questo modo, sebbene incompatibili con la lettera del Corano, in seno all'Islam sarebbe ammissibile concepire anche [[democrazia]] e [[diritti umani]] in quanto conquiste moderne dell'umanità che riguardano solo la sfera secolare dell'uomo e non incidono in alcun modo su quella religiosa.<br />Direttamente di forme di stato parla, invece, [[Mohsen Kadivar]], un religioso iraniano perseguitato dal regime degli ayatollah per le sue idee, che nel saggio [[Mohsen Kadivar#La teoria dello stato nella giurisprudenza sciita|La teoria dello stato nella giurisprudenza sciita]] dimostra, analizzando le opinioni di autorevoli giuristi islamici (sciiti), che proprio lo [[sciismo]] ammette almeno nove diverse [[forma di governo|forme di governo]], facendo cadere l'idea di una sua supposta teologia politica monolitica e denunciandone, nel contempo, l'appiattimento sull'[[assolutismo politico|assolutista]] "[[Velayat-e faqih]]" enunciata da [[Khomeini]].
 
La posizione di questi e di altri pensatori islamici è, però, decisamente elitaria, spesso espressione delle sole società iraniana e turca e con uno scarso seguito popolare da parte dei fedeli musulmani, oltre un miliardo di persone.
 
=== Diritti umani e civili ===
Gli antislamisti accusano gli stati musulmani di non rispettare i [[diritti umani]] e quelli [[diritti civili|civili]]. Una forte critica è inoltre espressa verso la mancata sottoscrizione della [[Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo]] che "stabilisce una intesa comune fra i popoli del mondo riguardo ai diritti inalienabili ed inviolabili di tutti i membri della famiglia umana e costituisce un obbligo per i membri della comunità internazionale" (Secondo comma della [[Proclamazione di Teheran]])<ref>[[Proclamazione di Teheran]]
{{Cita web
|url=http://www.unhchr.ch/html/menu3/b/b_tehern.htm
|titolo=Proclamation of Teheran
|sito=[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]
|accesso=18 maggio 2008}}</ref>
da parte degli Stati islamici che hanno preferito formulare una propria [[Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo]] che sancisce differenze di diritti e di doveri tra uomo e donna, musulmano e non musulmano secondo i dettami coranici.<br />Questa diversa sensibilità verso di diritti dell'uomo fa sì che dei 57 paesi membri dell'[[Organizzazione della Conferenza Islamica|OCI]], 6 sono classificati come liberi, 25 parzialmente liberi e 26 non liberi da parte del centro studi americano [[Freedom House]]. Alcuni di questi paesi musulmani non liberi sono alleati dell'Occidente come il [[Pakistan]], altri sono ad esso ostili come la [[Siria]].
 
=== Libertà religiosa ===
Una delle critiche principale riguarda la [[libertà religiosa]]. Infatti, sebbene il [[Corano]] reciti
{{Quote|Non c'è costrizione nella religione|[[Sura]] 2, 256}}
per cui vi è esplicitamente riconosciuto il diritto alla libertà di fede, alla prova dei fatti i non musulmani che vivono in alcuni stati islamisti sono soggetti a forti [[discriminazione|discriminazioni]] ([[dhimmi]]tudine) in ossequio a quest'altro dettame coranico:
{{Quote|Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati.|[[Sura]] IX, 29|trad. di [[Hamza Piccardo]]}}
Nonostante secondo la tradizione musulmana questo versetto fu rivelato per autorizzare la guerra contro i [[bizantini]], dopo che questi ultimi, dopo aver occupato [[Tabuk (città)|Tabuk]], minacciavano la stessa [[Medina]], (non autorizzava quindi la guerra indiscriminata contro tutti i non musulmani<ref>http://www.islamvicenza.it/gmi_teo.html</ref>), dopo la morte di [[Maometto]] i musulmani lo utilizzarono come pretesto per avviare l'[[espansione islamica]] e conquistare vaste aree dell'impero bizantino e persiano. I popoli conquistati che non si convertivano all'islam prendevano lo status di dhimmi. Alcuni storici moderni come [[Bernard Lewis]], pur riconoscendo lo status d'inferiorità cui i dhimmi erano sottoposti nei territori musulmani notano che sotto molti aspetti la loro posizione era "molto più facile di quella dei non cristiani o anche dei cristiani eretici nell'Europa medievale"<ref>{{cita libro |cognome=Lewis |nome=Bernard |titolo=The Jews of Islam |url=http://books.google.com/books?id=W0EbKFRxrT4C|anno=1984 |editore=Princeton University Press |isbn=978-0-691-00807-3 |p=62}}</ref>
 
In alcuni stati musulmani esiste una polizia religiosa che agisce con ampi margini di discrezionalità. Ad es. [[mutawwi'a|quella]] [[Arabia Saudita|saudita]] nel 2005 ha arrestato [[Fawza Falih]] perché accusata di [[stregoneria]] da un uomo che dichiarava di essere divenuto impotente a causa sua. Riconosciuta colpevole anche grazie ad una confessione estorta con la violenza, è stata condannata a morte nell'aprile 2006<ref>sul caso [[Fawza Falih]]
* {{Cita web
|url=http://hrw.org/english/docs/2008/02/14/saudia18051.htm
|titolo=Fawza Falih's Case Reveals Deep Flaws in Saudi Justice System
|sito=[[Human Rights Watch]]
|accesso=16 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://hrw.org/english/docs/2008/02/13/saudia18046.htm
|titolo=Letter to HRH King Abdullah bin Abd al-'Aziz Al Saud on "Witchcraft" Case
|sito=[[Human Rights Watch]]
|accesso=16 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7244579.stm
|titolo=Pleas for condemned Saudi 'witch'
|sito=[[BBC]]
|accesso=16 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=11536
|titolo=Quraiyat: a morte, è una strega
|sito=[[AsiaNews]]
|accesso=16 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://qn.quotidiano.net/esteri/2008/02/15/65133-donna_stata_condannata.shtml
|titolo=MEDIOEVO IN ARABIA SAUDITA: Una donna è stata condannata a morte per stregoneria
|sito=[[Quotidiano.net]]
|accesso=16 febbraio 2008}}
</ref>. Sempre in Arabia Saudita l'intolleranza verso le altre religioni arriva al punto di boicottare o vietare feste non islamiche come quella di [[San Valentino]]<ref>sulla festa di [[San Valentino]]
* {{Cita web
|url=http://www.adnkronos.com/AKI/English/Religion/?id=1.0.1868928199
|titolo=Saudi Arabia: Religious police ban 'red' ahead of Valentine's Day
|sito=[[Adnkronos]]
|accesso=27 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/sanvalentino/200802articoli/30032girata.asp
|titolo=Riad vieta San Valentino, festa peccaminosa e anti islamica. Ma gli innamorati espatriano negli Emirati, dove c'è più tolleranza
|sito=[[La Stampa]]
|accesso=27 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.usatoday.com/news/world/2005-02-13-saudi-valentines-day_x.htm
|titolo=Saudis mark Valentine's Day despite laws
|sito=[[USA Today]]
|accesso=27 febbraio 2008}}
</ref>.
 
Andrebbe tuttavia sottolineato il fatto che le polemiche sul ''[[jihad|jihād]]'' e l'assoggettamento etico, giuridico e sociale dei non-musulmani ( ''Ahl al-Kitāb'' ) all'Islam sembrano accettare anche da parte occidentale il principio astorico sostenuto da una parte (consistente) dell'Islam, che pretenderebbe che tali assunti siano eterni e immodificabili. Tutto ciò mostra un difetto metodologico di storicizzazione e ignora il fatto che [[Movimenti liberali nell'Islam|una parte (ancora minoritaria)]] del mondo intellettuale islamico considera sempre più il [[Corano]] un testo risalente al [[VII secolo]] d.C. in cui, a fianco di alcuni principi assoluti e immodificabili (per lo più rivelati nel primo periodo [[La Mecca|meccano]]) se ne sono poi aggiunti altri al momento della necessaria e impellente organizzazione socio-politica della [[Umma]]. Tali principi, variamente modificati dalla ineffabile volontà di [[Allah|Allāh]], in base al principio accettato del "versetto abrogante e versetto abrogato" ( ''al-nāsikh wa al-mansūkh'' ), si riferiscono, nel caso del ''jihād'' e della superiorità etica, giuridica e sociale fra i musulmani al periodo in cui la ''Umma'' affrontava militarmente le soverchianti società politeistiche della [[Penisola Araba]], ferocemente avverse al modello islamico che si andava costituendo e che rischiava concretamente di sostituirsi del tutto ad esse.
 
[[File:Rechtsgutachten betr Apostasie im Islam.jpg|thumb|[[Fatwa|Fatwā]] che giudica un caso di conversione al [[Cristianesimo]]: "Quest'uomo ha commesso apostasia; gli deve essere data la possibilità di pentirsi e, se non dovesse accettare, allora deve essere ucciso così com'è comandato dalla Sharīʿa."<ref>{{quote|Nel nome di Allah, il più buono e misericordioso.<br />al-Azhar<br />Comitato della Fatwa.<br /><br />La richiesta è stata presentata da Aḥmad Darwīsh e riguarda [nome sbianchettato] (in ottemperanza all'obbligo di anonimato per una ''[[Fatwa|fatwā]]'') la cui religione era l'Islam e di nazionalità egiziana. Ha sposato una cristiana tedesca e la coppia si è accordata sul fatto che il marito avrebbe abbracciato la fede e la dottrina cristiana.
# Cosa dice la legge islamica riguardo a quest'uomo? Qual è la punizione prescritta per questo gesto?
# I suoi figli devono essere considerati musulmani o cristiani?
 
'''La risposta''':
 
Ogni lode sia ad Allah, il Signore dell'Universo, e devozione sia al capo dei giusti, il nostro signore [[Maometto|Muḥammad]], la sua famiglia e tutti i suoi [[Compagno (Islam)|Compagni]].
 
Quest'uomo ha commesso apostasia; gli deve essere data la possibilità di pentirsi e se non dovesse accettare allora deve essere ucciso così com'è comandato dalla [[Shari'a|Sharīʿa]].<br />Per quanto attiene i suoi figli, finché sono piccoli devono essere considerati musulmani, ma quando raggiungeranno l'età della pubertà, allora se rimangono nell'Islam essi saranno musulmani, ma se lasciano l'Islam e non si pentono devono essere uccisi perché Allah sa tutto.
 
Sigillo di al-Azhar<br />Capo del Consiglio della Fatwā di al-Azhar.
 
23 settembre [[1978]].}}
</ref>]]
 
=== Trattamento contemporaneo degli apostati ===
{{Vedi anche|Centraal Comité voor Ex-moslims|Zentralrat der Ex-Muslime}}
Oggi, dei 57 paesi a prevalenza Islamica che fanno parte della [[Organizzazione della Conferenza Islamica]], cinque rendono l'apostasia dall'Islam un crimine punibile con la morte, tra cui [[Afghanistan]], [[Arabia Saudita]], [[Iran]], [[Sudan]], e [[Yemen]]. Ciò nonostante, secondo il Dipartimento di Stato statunitense, non vi sono stati rapporti di tali esecuzioni da questi governi in diversi anni<ref>[http://www.state.gov/g/drl/rls/irf/2006/71431.htm Saudi Arabia] Rapporto Internazionale sulla Libertà Religiosa 2006 - Arabia Saudita</ref>. D'altra parte, in Pakistan, gli attacchi da parte di ''vigilantes'' nei confronti di sospetti convertiti sono diffusi<ref>{{Cita news | titolo=Conversioni, questione spinosa nel mondo musulmano|data=27 marzo 2006 | editore=The Christian Science Monitor| url=http://www.csmonitor.com/2006/0327/p01s04-wosc.html}}</ref>, inoltre nello stesso Pakistan ed Iran sono in discussione leggi che prevedono la pena capitale<ref>leggi contro l'apostasia
* {{Cita news
| titolo=EU attacks Iran's new penal code
| data=26 febbraio 2008
| editore=[[BBC]]
| accesso=27 febbraio 2008
| url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/7264810.stm}}
* {{Cita news
| titolo=Ue preme su Tehran: no alla morte per chi abbandona l'islam
| data=27 febbraio 2008
| editore=[[AsiaNews]]
| accesso=27 febbraio 2008
| url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=11629}}
* {{Cita news
| titolo=Pakistan: Nuova legge sull'apostasia, a morte chi abbandona l'Islam
| data=27 maggio 2007
| editore=[[AsiaNews]]
| accesso=27 febbraio 2008
| url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=9218}}
</ref>.<br />Sulla questione dell'apostasia è chiarificatrice una ''[[fatwa]]'' emessa dal [[Consiglio Europeo per la pronuncia di Fatwa e le Ricerche]] ('''المجلس الأوروبي للإفتاء والبحوث''', al-Majlis al-Ūrūbī li-l-Iftāʾ wa l-Baḥūth), secondo cui:
{{quote|un considerevole numero di nostri predecessori (''Salaf''<ref>Ossia "prime generazioni di uomini pii".</ref>) sono concordi nel dire che non tutti quelli che abbandonano l'Islam debbano essere giustiziati, ma piuttosto quelli che in pubblico dichiarano la loro azione e possono causare ''[[fitna]]'' denigrando il nome di Allah l'Altissimo, il Suo Profeta* o i musulmani.|Risoluzioni del Consiglio Europeo per la pronuncia di Fatwa e le Ricerche}}
 
Questo punto di vista ha trovato conferma nel 2008 con il caso dell'egiziano [[Mohammad Ahmad Hegazi]] che, convertitosi al Cristianesimo, aveva chiesto che questa sua decisione fosse ufficialmente riconosciuta trascrivendola sulla propria carta di identità. In Egitto, infatti, questa è una delle informazioni presenti sul documento di identità. La richiesta è stata però rigettata in quanto un tribunale ha sentenziato che:
{{quote|Le religioni monoteiste sono state inviate da Dio secondo un ordine cronologico... Il fatto di ritornare dalla religione più recente a quella più antica è contro i nostri usi [perciò chiunque faccia tale scelta] si allontana dal diritto cammino e minaccia i principi, i valori, i precetti dell'Islam e la tradizione egiziana}}
mentre [[Su'ad Saleh]], preside della Facoltà di studi islamici e arabi dell'[[Università al-Azhar]] (uno dei principali centri d'insegnamento religioso dell'Islam [[sunnismo|sunnita]]) ha emesso una ''fatwa'' di condanna a morte in quanto Hegazi ha reso pubblica la sua conversione e si è fatto fotografare con il [[Vangelo]], opinione condivisa da molti altri [[Ulema]] secondo il quotidiano governativo [[al-Misri al-Yawm]] (L'Egiziano oggi).<ref>sul caso [[Mohammad Ahmad Hegazi]]
* {{Cita web
|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/20/allam-egiziano-convertito-cristianesimo.shtml
|titolo=«Mi sono convertito e lo rivendico» L'egiziano Hegazi rischia la morte
|sito=[[Corriere della Sera]]
|accesso=17 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://new.asianews.it/index.php?l=it&art=11398
|titolo=Hegazi, convertito dall'Islam, non può definirsi cristiano sulla carta d'identità
|sito=[[Asia News]]
|accesso=17 febbraio 2008}}
</ref>
La pena è stata poi comunque sospesa nella primavera del [[2010]].<ref>[http://www.unitedcopts.org/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=4914 Documento in PDF].</ref>
All'inizio del 2006 l'afghano Abdul Rahman è stato arrestato e trattenuto dalle autorità del suo paese dopo aver dichiarato pubblicamente la sua abiura dell'Islam e la sua conversione (già da anni) al [[Cristianesimo]], evento che la legislazione afgana (compresa quella del "filo-americano" Karza'i, che accetta il dettame [[Shari'a|sciaraitico]]), sanziona con la pena capitale. Molti religiosi musulmani nel paese hanno quindi invocato per lui la pena di morte, ma a seguito di numerose pressioni internazionali (inclusa una dichiarazione pubblica del Segretario di Stato statunitense, [[Condoleezza Rice]] e l'intelligente azione assai riservata condotta dall'Ambasciata italiana a Kabul e dell'allora ministro degli Esteri italiano [[Gianfranco Fini]]) questi venne rilasciato e "segretamente" ospitato in [[Italia]].<ref>{{Cita news | cognome=Coghlan | nome=Tom | titolo=Convertito Cristiano Afghano rilasciato|data=28 marzo 2006 | editore=CNN | url=http://www.cnn.com/2006/WORLD/asiapcf/03/28/christian.convert}}</ref><ref>{{Cita news | titolo=L'Odissea di Abdul Rahman |data=3 aprile 2006 | editore=Der Spiegel | url=http://service.spiegel.de/cache/international/spiegel/0,1518,409650,00.html}}</ref> Lo spostamento del convertito si rese necessario per la lunga e persistente tradizione afghana di concedere ufficiosamente alla famiglia dell'offeso (in questo caso la moglie di Abdul Rahman) il diritto di lavare l'onta subita, procedendo essa stessa in prima persona all'esecuzione della pena capitale. Il governo filo-occidentale di Karza'i non poté svolgere alcuna azione ostativa nei confronti di questa norma non scritta (come pure non poté impedire l'indagine sulla perseguibilità o meno di Abdul Rahman) senza il gravissimo rischio di inimicarsi tutto l'ambiente religioso afghano che avrebbe avuto gioco facile nell'additare il governo di Kabul come un agente passivo della volontà dell'Occidente cristiano, minandone concretamente le già fragili basi di consenso.
 
Nel 1993, il matrimonio del noto studioso e professore egiziano [[Nasr Hamid Abu Zayd|Naṣr Ḥāmid Abū Zayd]] fu ufficialmente proclamato annullato da una corte egiziana, in quanto giudicato apostata sulla base che dei suoi scritti scientifici riguardanti il rapporto fra [[Corano]] e storia e la rivisitazione critica dell'impatto sulla cultura islamica dell'antico [[Mutazilismo]]. Egli quindi dovette rifugiarsi in Europa con sua moglie (studiosa anch'essa di vaglia) che non aveva alcuna intenzione di separarsi da lui ([http://concise.britannica.com/ebc/article-9373053/Nasr-Hamid-Abu-Zayd fonte]). Naṣr Ḥāmid Abū Zayd trovò quindi ospitalità nei [[Paesi Bassi]], ricevendo per i suoi incontestabili meriti scientifici una cattedra d'insegnamento nella prestigiosa università di Utrecht, all'interno della quale ha potuto proseguire nelle sue ricerche e nell'approfondimento delle sue riflessioni filosofico-teologiche che gli valgono la stima di tutti gli studiosi del settore e l'invito a svolgere conferenze nei principali atenei - specializzati delle discipline "orientalistiche" e non - del mondo intero.<br />Un altro professore egiziano, [[Farag Foda]], era stato ucciso nel 1992 da uomini mascherati dopo aver criticato i [[Fondamentalismo islamico|fondamentalisti musulmani]] ed aver preannunciato un progetto per formare un nuovo movimento, aperto agli egiziani appartenenti a tutte le religioni.<ref>{{Cita news | titolo=Nemico dei fondamentalisti ucciso in Egitto| data=10 giugno 1992 | editore=The New York Times | url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E0CE1DF1E38F933A25755C0A964958260}}</ref>
 
=== Pena di morte ===
{{vedi anche|Pena di morte|lapidazione}}
 
La ''[[Shari'a|Sharīʿa]]'' consente la [[pena di morte]] in quattro casi: [[omicidio]] di un musulmano, adulterio di donne o uomini musulmani sposati (''[[Zina (Islam)|Zina]]'', sanzionabile con la [[lapidazione]]), [[bestemmia]] contro Allah (da parte di persone di qualunque fede) e, infine, [[Ridda|apostasia]]. Ciò che è esplicitato nel Corano (costituendo i cosiddetti "limiti di Dio", o ''ḥudūd Allāh'', all'operato umano) riguarda tuttavia solo l'omicidio ingiusto di un musulmano e si basa sul disposto di ''[[Corano|Cor.]]'', II:178 che afferma: "O voi che credete! In materia d'omicidio v'è prescritta la legge del taglione: [uomo] libero per uomo libero, uomo schiavo per schiavo, donna per donna... - ''Yā ayyuhā alladhina amanū, kutiba ʿalaykum al-qiṣāṣ fī l-qatli: al-ḥurr bi-l-ḥurri wa al-ʿabd bi-l-ʿabdi wa l-untha bi-l-untha...''". Per altre fattispecie penali il Corano preannuncia solo la grave illiceità di simili azioni e un duro castigo nell'Aldilà. Il disposto della pena capitale è quindi in questi casi stabilito solo in base ai diversi ''[[hadith|ḥadīth]]'' fatti propri dalla [[Sunna]].
 
Altri esempi in cui il Corano prescrive esplicitamente la pena di morte nella vita terrena sono i seguenti:<br />- Nisāʾ (4): 89 - "Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate."<br />- Nisāʾ (4): 91 - "Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere."<br />- al-Tawba (9): 5 - "Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso."<br />(4): 15 - "Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, portate contro di loro quattro testimoni dei vostri. E se essi testimonieranno, confinate quelle donne in una casa finché non sopraggiunga la morte o Allah apra loro una via d'uscita."<br /><ref>
Traduzione interpretativa in italiano a cura di Hamza Piccardo,
revisione e controllo dottrinale Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia - [[Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia|UCOII]]</ref>
 
In quanto di derivazione divina, la sanzione della pena di morte per l'omicida appare immodificabile agli occhi del credente ma se la pena irrogata in alcuni paesi musulmani sono effettivamente quelle previste dal Testo sacro dell'Islam e dalla [[Sunna]], in numerosi altri Paesi tali disposizioni sono semplicemente disattese, in quanto i legislatori hanno deciso di non interpretare alla lettera le disposizioni religiose. Questo è uno dei motivi tra l'altro per cui la parte più conservatrice dell'opinione pubblica di determinati Stati pretende il ritorno alla ''Sharīʿa'', ridotta sovente a semplice fonte ispiratrice dell'ordinamento giuridico vigente, e all'applicazione della pena capitale prevista dalla ''Sharīʿa'' nei casi già ricordati.<br />Che tutt'oggi la pena di morte sia irrogata nei casi, ad esempio, di omosessualità (e non solo), in nazioni come l'Iran, la Nigeria o l'Arabia Saudita, non ha nulla a che fare quindi con il dispositivo coranico (che in merito non si esprime) ma è il risultato di un'analogia giurisprudenziale operata da uomini e, come tale, fallibile e riconducibile al ''raʾy'' (opinione del giurisperito), non accettato da parte non indifferente delle [[Madhhab|scuole giuridiche]] musulmane.
 
=== Diritto di famiglia ===
{{vedi anche|Condizione della donna nell'Islam|Mudawwana}}
 
Un altro principio islamista fortemente criticato dai suoi oppositori è la forma patriarcale della famiglia, considerata dagli antislamisti come maschilismo. Tale forma sembra trarre fondamento dal Corano, ed in particolare da:
{{Quote|Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande|[[Sura]] IV, 34|trad. di [[Alessandro Bausani|A. Bausani]]}}
idee ribadite nell'articolo 19 della [[dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo]]:
{{Quote|...Ognuno degli sposi ha dei diritti e dei doveri nei confronti dell'altro che la Legge islamica ha definito con esattezza: «Le donne hanno dei diritti pari ai loro obblighi, secondo le buone convenienze. E gli uomini hanno tuttavia una certa supremazia su di loro» (Cor. 2, 228). Il padre deve provvedere all'educazione dei figli, da un punto di vista fisico, morale e religioso, in conformità alla fede e alla sua Legge religiosa. Egli ha la responsabilità di scegliere la direzione che vuole dare alla loro vita: «Ognuno di voi è un pastore; ognuno di voi è responsabile del suo gregge» (''[[hadith]]'').}}
da cui consegue che le donne sono legalmente private di alcuni fondamentali diritti umani e civili: non godono della libertà di movimento, della libertà di espressione e di parola; non possono procedere negli studi, né tanto meno fare carriera o ricoprire cariche o posizioni di responsabilità in campo civile o religioso; non possono decidere il proprio destino né quello dei propri figli e sono totalmente sottomesse all'uomo, da cui possono venire ripudiate (e non viceversa); sono eventualmente costrette a convivere con altre mogli scelte dall'uomo (mentre la poliandria non è ammessa); e sono obbligate a coprire il proprio corpo e spesso anche il viso. Così accade che in [[Arabia Saudita]] i [[mutawwi'a]] (membri della [[polizia religiosa]]) possano arrestare una donna d'affari con doppia cittadinanza americana e saudita perché conversa in un locale pubblico con un uomo che non era suo marito<ref>donna arrestata per aver parlato con un non familiare
* {{Cita web
|url=http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_21/manager_usa_rischio_vita_caffe_arabia_170b849e-e047-11dc-8353-0003ba99c667.shtml
|titolo=La manager Usa che rischia la vita per un caffè in Arabia
|sito=[[Corriere della Sera]]
|accesso=23 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/middle_east/article3321637.ece
|titolo=Religious police in Saudi Arabia arrest mother for sitting with a man
|sito=[[The Times]]
|accesso=23 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.cbsnews.com/stories/2008/02/07/world/main3800725.shtml
|titolo=Saudi Businesswoman Lands in Riyadh Jail - For Having Coffee with Male Colleague at Starbucks
|sito=[[MEMRI]]
|accesso=23 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.memri.org/bin/latestnews.cgi?ID=SD183208
|titolo=Saudi Cops Grab U.S. Woman In Starbucks
|sito=[[CBS]]
|accesso=23 febbraio 2008}}
</ref>
 
È facile obiettare che un orientamento maschilista della società non è esclusivamente il frutto voluto e imposto dell'Islam, che trovò infatti un tale tipo di mentalità già fortemente affermato in molte società che successivamente si islamizzarono. Il fenomeno attiene specificatamente al campo dell'antropologia culturale o religiosa, come la pratica dell'[[infibulazione]], ancora perseguita in una parte residuale dell'Egitto e dei paesi africani del cosiddetto "Corno d'Africa" (Africa Orientale). L'infibulazione e tutte le [[mutilazioni sessuali femminili]] non sono in nessun modo pratiche ammesse dall'Islam, che infatti le trovò già in uso in alcune società africane che dall'Islam furono conquistate e che le conoscevano già da secoli. Del pari dicasi dell'imposizione di certe forme d'abbigliamento (tra cui ''[[hijab]]'', ''[[burka]]'', e altro ancora), considerate islamiche solo in virtù delle prese di posizione dalla parte più tradizionalista della società islamica e in pratica subite dalla parte restante.
 
Denunce molto forti sul maschilismo delle società musulmane (incluso le comunità che si trovano in [[Occidente (civiltà)|Occidente]]) sono oggi portate soprattutto da [[Asra Nomani]], scrittrice e giornalista [[statunitense]] di origine [[india]]na, [[musulmano|musulmana]], [[femminista]] ed [[attivismo politico|attivista]] dei [[Movimenti liberali nell'Islam]] che sull'argomento ha redatto la Carta dei diritti per le donne [[Carta islamica dei diritti delle donne nella moschea|nella moschea]] e [[Carta islamica dei diritti delle donne nella stanza da letto|nella stanza da letto]] ed una lista di 99 precetti per promuovere un Islam più progressista.
 
==== Delitti d'onore ====
{{vedi anche|Delitto d'onore}}
Diffuso nei paesi islamici e nelle comunità musulmane delle società occidentali è il [[delitto d'onore]] che vede le donne vittime di rapimenti, segregazioni in casa, schiavitù, costrette a matrimoni combinati anche all'estero o anche di assassini.
 
Ad es. in paesi come l'Iran il padre è considerato "proprietario del sangue" delle figlie e può disporre della loro vita così la loro uccisione se considerato [[delitto d'onore]] (spesso perpetrato attraverso la lapidazione) è un'attenuante e porta a condanne da 3 a 9 anni<ref>figlicidio
* {{Cita web
|url=http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/esteri/iran-lapidazione/iran-lapidazione/iran-lapidazione.html
|titolo=Iran, "Offende il mio onore" e lapida la figlia di 14 anni
|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]
|accesso=21 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://new.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=48614&rubrica=15
|titolo=Iran: padre lapida figlia 14enne per onore
|sito=[[Ticino News]]
|accesso=18 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.ikwro.org.uk/index.php?option=com_content&task=view&id=274&Itemid=2
|titolo=Father stones 14 year old daughter to death
|sito=[[Iranian and Kurdish Women's Rights Organization]]
|accesso=18 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.ncr-iran.org/content/view/4803/152/
|titolo=Iran: Honor Killing
|sito=[[National Council of Resistance of Iran]]
|accesso=18 febbraio 2008}}
</ref>
quando la pena prevista per l'omicidio è l'[[impiccagione]]<ref>impiccagioni in Iran
* {{Cita web
|url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_15120430.html
|titolo=Orrore in Iran, 10 impiccati in un giorno
|sito=[[ANSA]]
|accesso=21 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_20/iran_impiccati_0701c35c-dfa6-11dc-af54-0003ba99c667.shtml?fr=box_primopiano
|titolo=Iran, dieci impiccati in un solo giorno
|sito=[[Corriere della Sera]]
|accesso=21 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200710articoli/26972girata.asp
|titolo=Choc Iran, impiccagione pubblica
|sito=[[La Stampa]]
|accesso=21 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://news.google.it/news?num=50&hl=it&as_qdr=all&pwst=1&resnum=0&q=iran+impiccagione&um=1&ie=UTF-8&sa=X&oi=news_result&resnum=4&ct=title
|titolo=Iran impiccagione
|sito=[[Google news]]
|accesso=21 febbraio 2008}}
</ref>.
 
La ''Commissione nazionale per i diritti umani'' del Pakistan nei suoi rapporti denuncia il progressivo aumento di violenze contro le donne considerate poco islamiche o infedeli<ref>diritti umani in Pakistan
* {{Cita web
|url=http://www.irinnews.org/report.aspx?reportid=23880
|titolo=PAKISTAN: Human rights commission launches annual report
|sito= [[URIN]] - humanitarian news and analysis - UN Office for the Coordination of Humanitarian Affairs
|accesso=1º marzo 2008}}
* {{Cita web
|url=http://hrw.org/campaigns/pakistan/
|titolo=Stop violence against women in Pakistan
|sito= [[Human Rights Watch]]
|accesso=1º marzo 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=11651&size=A
|titolo=Aumentano le violenze contro le donne, primi colpevoli i familiari
|sito= [[AsiaNews]]
|accesso=1º marzo 2008}}
</ref>.
 
Violenze contro le donne non sono perpetrate solo nei paesi musulmani ma anche nelle comunità islamiche dei paesi occidentali. Ad es. nel febbraio 2008 il quotidiano britannico [[The Independent]] ha denunciato che annualmente nel [[Regno Unito]] sono vittime di cosiddetti crimini di onore (rapite, segregate in casa, rese schiave, costrette a matrimoni combinati anche all'estero, assassinate) ben 17.000 donne tra cui 12 assassini<ref>sulla violenza sulle donne musulmane britanniche
* {{Cita web
|url=http://www.ikwro.org.uk/index.php?option=com_content&task=view&id=66&Itemid=26
|titolo=Honour Killing: How many more?
|sito=[[Iranian and Kurdish Women's Rights Organization]]
|accesso=18 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/a-question-of-honour-police-say-17000-women-are-victims-every-year-780522.html
|titolo=A question of honour: Police say 17,000 women are victims every year
|sito=[[The Independent]]
|accesso=15 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://ios.typepad.com/ios/2008/02/17000-attacks-o.html
|titolo=17,000 attacks on women every year
|sito=[[The Independent]]
|accesso=15 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=240389
|titolo=Violenza islamica in Inghilterra: vittime ogni anno 17mila donne
|sito=[[Il Giornale]]
|accesso=15 febbraio 2008}}</ref>. Casi analoghi sono stati denunciati anche in Italia. Molto noto è l'assassinio a Brescia di [[Hina Saleem]] da parte del padre e dai maschi della famiglia di origini pakistane che non sopportavano la decisione della ragazza di adottare stili di vita occidentali<ref>sul caso [[Hina Saleem]]
* {{Cita web
|url=http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/cronaca/pakistana-uccisa/confessione-padre/confessione-padre.html
|titolo=Il padre di Hina aveva confessato "Non volevo diventasse come le altre"
|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]
|accesso=15 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200801articoli/29395girata.asp
|titolo="Sono pentito e piango ma la colpa era di Hina"
|sito=[[La Stampa]]
|accesso=15 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/4491/1/
|titolo="Hina venne stuprata dal padre"
|sito=[[Qui Brescia]]
|accesso=15 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo323848.shtml
|titolo=Hina: "Mio padre mi bastona"
|sito=[[TGCOM]]
|accesso=15 febbraio 2008}}
</ref>.
 
==== Matrimoni temporanei ====
{{vedi anche|Matrimonio}}
L'Islam [[Sciismo|sciita]] (ma non quello [[Sunnismo|sunnita]]) prevede l'istituto del [[matrimonio]] temporaneo per il quale il marito si impegna a versare alla moglie una dote per un matrimonio "con termine prefissato" (''ilā ajal musammā'' ). Per tale matrimonio (definito "di godimento", ossia ''nikāḥ al-[[mut'a]]''), è necessario il consenso diretto della donna (non è ammesso il consenso dato dal tutore matrimoniale, o ''[[wali (tutore)|walī]]'').<br />Ciò non toglie che solo il marito può porre fine in ogni momento a un suo matrimonio (temporaneo o permanente), la donna necessita invece, in ogni caso, del consenso del marito<ref>sul matrimonio temporaneo.
* [[Mut'a]]
* {{Cita web
|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/01/19/AR2007011901850.html
|titolo=Temporary 'Enjoyment Marriages' In Vogue Again With Some Iraqis
|sito=[[The Washington Post]]
|accesso=4 marzo 2008}}</ref>.
 
Il matrimonio temporaneo è chiamato ''[[sigheh]]'' in [[Iran]], ''[[Orfi|ʿurfī]]'' in [[Egitto]], ''[[Mut'a|mutʿa]]'' in [[Iraq]] e può durare da pochi minuti (legalizzando, secondo la visione moralistica di alcuni critici, in qualche modo la [[prostituzione]], altrimenti sanzionata con la [[pena di morte]]) a diversi anni. Va detto che il matrimonio a termine prevede però l'obbligatorietà del consenso della donna, il ricevimento da parte sua del dono nuziale, né va trascurato che l'obbligo del mantenimento e dell'educazione dell'eventuale figlio incombe sul solo padre. Il matrimonio a tempo, inoltre, crea un vincolo a tutti gli effetti valido di ''coniugio'', con la conseguente vocazione ereditaria per il coniuge sopravvissuto.
 
Da segnalare che a favore della matrimonio temporaneo si è coerentemente pronunciato anche l'influente [[Grande Ayatollah]] [[Ali al-Sistani]], vista la liceità per lo sciismo di tale pratica<ref>mutʿa e [[Ali al-Sistani]]
* {{Cita web
|url=http://www.sistani.org/local.php?modules=nav&nid=5&cid=525
|titolo=Q&A Mutah
|sito=[[Ali al Sistani]]
|accesso=4 marzo 2008}}</ref>.
 
==== Matrimoni misti ====
Secondo il Corano, a un musulmano è permesso sposare una cristiana o un'ebrea poiché le loro sono religioni del Libro ma a una musulmana le nozze con un uomo di fede diversa sono proibite. Per questo motivo in molti paesi a maggioranza islamica l'unione non può essere celebrata.
 
=== La morale sessuale ===
==== Omosessualità ====
{{vedi anche|Omosessualità e Islam}}
 
Importante argomento antislamista è il modo in cui sono trattati i [[Omosessualità e Islam|rapporti omosessuali]] nei paesi islamici che portano ufficialmente alla pena di morte in [[Arabia Saudita]], [[Iran]], [[Mauritania]], [[Sudan]], [[Somalia]], [[Somaliland]] e [[Yemen]], malgrado il Corano non sanzioni in alcun modo il fenomeno<ref>Uno dei punti anzi di polemica tradizionale nell'Occidente è stata anzi per secoli la pretesa diffusione dell'omosessualità, la cui incidenza sociale e culturale invece non è particolarmente diversa dal resto delle società umana.</ref><ref>[http://ilga.org/ilga/en/article/1111 World Day against Death Penalty], ILGA</ref>. In altre nazioni musulmane come [[Bahrein]], [[Qatar]], [[Algeria]] e [[Maldive]], l'omosessualità è punita con il carcere, con pene pecuniarie o pene corporali. Solo in una piccola minoranza, dov'è forte lo spirito laico (tra cui [[Turchia]], [[Giordania]], [[Mali]], [[Albania]]), i rapporti omosessuali non sono specificatamente sanzionati dalla legge.
 
==== Pedofilia ====
{{vedi anche|Pedofilia}}
 
Una delle critiche che più vengono rivolte a [[Maometto]] sono quelle per il suo matrimonio con [[Aisha|ʿĀʾisha]]. Secondo numerose attestazioni di diversi ''[[hadith|hadīth]]'' ʿĀʾisha aveva 6 anni in occasione del suo matrimonio formale e 9 anni al momento della prima consumazione<ref>''Ṣaḥīḥ'' di [[Bukhari]], Vol. 5, Libro 58, numeri 234 [http://www.usc.edu/schools/college/crcc/engagement/resources/texts/muslim/hadith/bukhari/058.sbt.html#005.058.234] e 236 [http://www.usc.edu/schools/college/crcc/engagement/resources/texts/muslim/hadith/bukhari/058.sbt.html#005.058.236], Volume 7, Libro 62, Numeri 64 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/bukhari/062.sbt.html#007.062.064], 65 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/bukhari/062.sbt.html#007.062.065] e 88 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/bukhari/062.sbt.html#007.062.088]), ''Ṣaḥīḥ'' di Muslim, Libro 8, Numeri 3309 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/muslim/008.smt.html#008.3309], 3310 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/muslim/008.smt.html#008.3310] e 3311 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/muslim/008.smt.html#008.3311]), ''Sunan'' di [[Abu Dawud al-Sijistani]], Vol. 2, n. 2116, Libro 41, n. 4915 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/abudawud/041.sat.html#041.4915], 4916 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/abudawud/041.sat.html#041.4916] e 4917 [http://www.usc.edu/dept/MSA/fundamentals/hadithsunnah/abudawud/041.sat.html#041.4917], ''Sunan'' di Nasāʾī, 1, # 18, p. 108, ''Sunan'' di Ibn Māja, 3:1876, p. 133 e 3:1877 p. 134, al-[[Tabari]], ''Taʾrīkh al-rusul wa l-mulūk'', vol. 9, pp. 129-131 e vol. 7, p. 7 dell'edizione curata da Ihsān ʿAbbās per la SUNY Press di Albany (NY), ''Mishkat al-masabīh'', Vol. 2, p. 77.</ref> e fu con lui fino alla sua morte nel [[632]], mentre secondo qualche altro ''hadith'' ʿAʾisha aveva 7 anni quando contrasse il matrimonio e 10 quando lo consumò. Il Profeta la sposò dopo un ordine divino ricevuto dall'[[arcangelo Gabriele]].
 
Secondo la maggior parte delle fonti, all'età di sei anni sarebbe stata data in sposa a [[Maometto]] che aveva già 50 anni circa, divenendo la terza moglie e la favorita del [[profeta]] della [[Islam|religione islamica]].<ref>[[William Montgomery Watt]], ''s.v.'' «Aisha», ''Encyclopedia of Islam'' Online</ref>
Una fonte la vuole invece sposata a 10 anni con consumazione a 15<ref>Abdul Wahid Hamid, ''I Compagni del Profeta'', vol. I, Edizioni Al Hikma, cap. 30, p. 191</ref> anche se, con ogni probabilità, l'età di dieci anni deve essere riferita alla consumazione del matrimonio, non alla stipula del contratto nuziale tra Abū Bakr (tutore della figlia) e Maometto.
 
Vi sono comunque studiosi musulmani che sostengono che i dati riguardanti l'età di Maometto e di ʿĀʾisha siano contraddittori e che ʿĀʾisha poteva essere d'età alquanto maggiore<ref>[http://www.webislam.com/?idt=5292 ¿Era novia Aisha a los seis años? El viejo mito expuesto por Dr. T.O. Shanavas]</ref><ref>[http://www.italian.faithfreedom.org/forum/viewtopic.php?t=751 Faith Freedom International Italia • Leggi argomento - L'età di Aisha<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In particolare la studiosa Ruqaiyyah Waris Maqsood, incrociando diverse fonti autorevoli, giunge alla conclusione che ʿĀʾisha avesse un'età compresa tra i 14 e i 24 anni, e molto probabilmente 19 anni, al momento del matrimonio<ref>Roqayyah Maqsood, ''Aishah - A study of her age at the time of her marriage'' - Islamic Vision, IPCI, (1996)</ref>. Questa ipotesi è congruente col fatto che, secondo il più antico e più autorevole biografo del profeta Maometto, [[Ibn Ishaq]], ʿĀʾisha era "nata nella [[Jahiliyya]]", vale a dire prima del [[610]]<ref>C. Lo Jacono, ''Maometto'', Roma-Bari, Laterza, 2011, p. 101.</ref>, e che le tradizioni sull'età di 9 anni di ʿĀʾisha provengono tutte da [[Hisham ibn 'Urwa]], sulla cui affidabilità molto si discute tra gli stessi studiosi di ''[[hadith|ḥadīth]]'', specialmente per quelli di provenienza irachena,<ref>[[Ibn Hajar al-'Asqalani]], ''Tahdhīb al-tahdhīb'', 12 voll. Ḥayderābād, Dār al-maʿārif al-ʿuthmāniyya, 1907-09, vol 11, pp. 48-51.</ref> senza trascurare il fatto che, secondo il noto storico [[Tabari]], ʿĀʾisha sarebbe stata fidanzata addirittura prima del 610 al figlio di un capo-[[clan]] [[mecca]]no, Jābir ibn al-Mut'im ibn Uday.
 
L'età di ʿĀʾisha costituisce un problema particolare per alcuni non-musulmani che, applicando categorie valide nei tempi più recenti, deprecano che Maometto abbia potuto avere relazioni sessuali con una bambina.
 
In alcuni paesi vicino-orientali ed africani la distinzione tra bambine e donne è considerata la [[menarca|prima mestruazione]], che per lo più avviene intorno ai 12 anni, e la fascia d'età dei 12-14 anni era considerata quella prevalente per la consumazione del matrimonio. Tuttavia la moglie del profeta era decisamente più piccola anche di questo standard e il fatto non doveva essere molto comune neanche all'epoca.
 
Colin Turner, professore medievista e iranista della [[Regno Unito|britannica]] Durham University, dichiarò che la consumazione del rapporto quando ʿĀʾisha era così giovane non era una cosa straordinaria in quell'epoca ed in quella cultura. Le relazioni sessuali fra un uomo maturo e una ragazza assai giovane erano - e sarebbero tuttora - un costume diffuso fra i beduini, al pari di molte altre culture del mondo. Turner scrisse che, ad ogni modo, in numerosi testi islamici si dice che gli [[Arabi]] raggiungevano la pubertà in un'età precoce.<ref>Colin Turner, ''Islam: The Basics'', Londra, Routledge Press, 2005, pp. 34-35.</ref>
 
La studiosa finlandese [[Hilma Granqvist]] lavorò nel villaggio [[Palestina|palestinese]] di [[Artas (Palestina)|Arṭās]] negli [[anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo]] e raccolse dati antropologici particolarmente rilevanti, studiando da vicino le tradizioni matrimoniali degli [[Arabi]] [[palestinesi]], non necessariamente solo [[musulmani]], bensì anche [[cristiani]]. Grandqvist aveva studiato le classi di età delle donne, parlando della fascia d'età di ragazze di 12-14 anni, "in età di matrimonio,"<ref>Hilma Granqvist, ''Marriage Conditions in a Palestinian Village'', vol. II, Helsinki, Akademische Buchhandlung, 1934, p. 34.</ref> identificata con l'espressione [[Lingua araba|araba]] ''miǧwiz(i)'' o ''ʿezz ǧizte'', parlando inoltre di quelle ragazze che "hanno un bimbo in grembo senza essere completamente sviluppate [fisicamente]":<ref>Hilma Granqvist, ''Child Problems among the Arabs'', Helsinki, Söderstrøm, 1950, nota 216.</ref> segno evidente dell'età estremamente precoce in cui si tendeva a consumare il matrimonio.
==== Mutilazioni genitali ====
I musulmani, come [[ebrei]] e [[copti]], praticano la [[circoncisione]] maschile. Alcune correnti, talvolta sotto l'influsso di culture pre-islamiche e di alcune ''[[hadith]]'' del profeta Maometto, praticano anche le [[mutilazioni genitali femminili]], come l'[[escissione del clitoride]] e l'[[infibulazione]], a scopo di preservazione della verginità e repressione del desiderio sessuale delle donne. Queste pratiche, secondo alcuni originate da norme igieniche, provocano in realtà gravi problemi di salute.<ref>Ayaan Hirsi Ali, Infedele, BUR, Milano, Rizzoli, 2008. ISBN 88-17-02062-1, ISBN 978-88-17-02062-6.</ref>
 
== Le reazioni in Occidente ==
=== Libertà di espressione ed autocensura ===
Occasione di contesa antislamista sono le periodiche frizioni tra Islam e media (non solo [[Occidente (civiltà)|occidentali]]) quando il tema "Islam" è trattato con articoli, libri, discorsi o programmi televisivi informativi, comici o satirici. Non di rado, infatti, queste manifestazioni del pensiero provocano proteste violente e scatenano anche vere persecuzioni contro gli autori che, se occidentali, sono costretti a vivere nascosti o sotto protezione, se provenienti da paesi islamici, a fuggire in esilio o affrontare il carcere. A volte sono anche uccisi.
 
A questo proposito è utile ricordare il primo comma dell'Art. 12 della [[dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo]]:
{{quote|Ogni persona ha il diritto di pensare e di credere, e di esprimere quello che pensa e crede, senza intromissione alcuna da parte di chicchessia, fino a che rimane nel quadro dei limiti generali che la Legge islamica prevede a questo proposito. Nessuno infatti ha il diritto di propagandare la menzogna o di diffondere ciò che potrebbe incoraggiare la turpitudine o offendere la Comunità islamica: «Se gli ipocriti, coloro che hanno un morbo nel cuore e coloro che spargono la sedizione non smettono, ti faremo scendere in guerra contro di loro e rimarranno ben poco nelle tue vicinanze. Maledetti! Ovunque li si troverà saranno presi e messi a morte» (Cor. 33, 60-61).}}
 
Il comprensibile timore di ritorsioni di fanatici, gruppi terroristici o degli stessi governi islamisti, si traduce, secondo gli antislamisti, in una quotidiana e generalizzata autocensura del tema.
 
Questo è tanto più evidente quando si nota, anche nelle [[democrazia|democrazie]] [[laicismo|laiche]] e [[secolarismo|secolari]], una pressoché totale assenza del tema "Islam" nella satira o tra i comici, nella pubblicità ed anche nelle inchieste giornalistiche che, quando in incognito, hanno messo in luce un aspetto violento e retrogrado dell'Islam, dagli antislamisti creduto quello "vero".
 
Esempio emblematico è il notissimo caso delle [[caricature di Maometto sul Jyllands-Posten]], nato dalla lamentela dello scrittore danese [[Kare Bluitgen]] di non riuscire a trovare disegnatori disposti ad illustrare un suo libro per bambini che raccontava la vita di Maometto. Il direttore del [[Jillands Posten]], a mo' di sfida, indisse quindi un concorso per delle vignette satiriche sul Profeta islamico che dovevano accompagnare un'inchiesta sull'autocensura e la libertà di espressione. La loro pubblicazione (30 settembre [[2005]]) suscitò proteste violentissime e durature. In Italia, fra i pochi esempi recenti di satira o comici verso esponenti politici musulmani si ricorda il programma ''[[Le Iene (programma televisivo)|Le Iene]]'' di [[Italia Uno]], con [[Luca Bizzarri]] e [[Paolo Kessisoglu]] che nel 2003 interpretavano [[Osama bin Laden]] e il suo interprete<ref>{{Cita web|url=http://www.sorrisi.com/sorrisi/diario/art023001004723.jsp|titolo=Scandalo|sito=[[Sorrisi.com]]|accesso=24 luglio 2007}}</ref> (personaggi che proposero anche in teatro<ref>{{Cita web|url=http://www.mentelocale.it/teatro/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_6786|titolo=In piedi: arrivano Luca e Paolo|sito=[[Mentelocale.it]]|accesso=24 luglio 2007}}</ref>), ''[[Crozza Italia]]'' su [[La7]] con [[Maurizio Crozza]] che nel 2006 prendeva di mira il presidente iraniano [[Mahmud Ahmadinejad]] ed ''[[il Bagaglino]]'' su [[Canale 5]] con [[Oreste Lionello]] che imitava ancora bin Laden.
 
Nell'ottobre del 2008 il direttore generale della [[BBC]] rispondendo ad una domanda del comico [[Ben Elton]] (che criticava il fatto che sulla BBC fosse permessa la satira nei confronti del [[Cristianesimo]] ma bloccata quella nei confronti dell'Islam) ha giustificato tale autocensura sostenendo la necessità di usare maggiore cautela nei confronti di una minoranza suscettibile come quella musulmana.<ref>[http://www.dailystar.co.uk/posts/view/54860/BBC-put-Muslims-before-YOU- Daily Star: Simply The Best 7 Days A Week:: News:: Ben Elton says the BBC is scared<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.corriere.it/esteri/08_ottobre_17/bbc_comici_2642924c-9c0b-11dd-962f-00144f02aabc.shtml Bbc, «invito» ai comici: «Meno gag sull'Islam» - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il comico [[Ben Elton]] ha in seguito sostenuto che le reali motivazioni di queste censure siano in realtà il timore di ritorsioni.
 
* Hanno pagato con la vita per le loro idee:
** [[Farag Foda]], [[Mahmoud Mohamed Taha]], [[Theo van Gogh (regista)|Theo van Gogh]], i vignettisti di ''[[Charlie Hebdo]]'' assassinati, con altre vittime, [[attentato alla sede di Charlie Hebdo|il 7 gennaio 2015]] (tra di essi [[Charb|Stéphane Charbonnier]], [[Cabu|Jean Cabut]], [[Georges Wolinski]], [[Bernard Verlhac]], [[Philippe Honoré]])
* Sono stati minacciati o perseguitati:
** Scrittori e giornalisti: [[Magdi Allam]], [[Isioma Daniel]], [[Oriana Fallaci]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2002/aprile/26/MINACCE_ALLA_FALLACI_co_0_020426116.shtml Piero Ostellino, ''Le minacce alla Fallaci'']</ref><ref>[http://cinema.excite.it/morte-oriana-fallaci-parla-loncologo-che-lha-N93548.html Morte di Oriana Fallaci, parla l'oncologo che l'ha curata]</ref>, [[Sayed Mir Hussein Mahdavi]], [[Naguib Mahfouz]], [[Taslima Nasreen]], [[Robert Redeker]], [[Salman Rushdie]], [[Nawal al-Sa'dawi]], [[Samir Sadagatoglu]], [[Ali Reza Payam Sistany]], [[Rafiq Tağı]], [[Michel Houellebecq]]
** Accademici: [[Hashem Aghajari]], [[Nasr Hamid Abu Zayd]]
** Politici: [[Ayaan Hirsi Ali]], [[Samira Munir]], [[Geert Wilders]], [[Pim Fortuyn]]<ref>[http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/05/14/news/neonazismo_in_europa_-_olanda-35109625/ Da Fortuyn a Wilders. Così violenza e paura hanno avvelenato la "tolleranza olandese"]</ref> (poi ucciso da un estremista di sinistra olandese), [[Daniela Santanché]]<ref>[http://www.aetnanet.org/modules.php?name=News&file=print&sid=6268 Minacce alla Santanché]</ref>
** Religiosi: [[Jerry Falwell]], [[papa Benedetto XVI]] (dopo il cosiddetto [[Lectio magistralis di papa Benedetto XVI su "Fede, ragione e università"|discorso di Ratisbona]])
 
Alcuni significativi casi legati a trasmissioni televisive sono:
* [[1985]]: [[Andy Luotto]] interpreta in ''[[Quelli della notte]]'' (programma per [[Rai 2]] ideato e condotto da [[Renzo Arbore]]) la caricatura di uno [[Shaykh|sceicco]] arabo, suscitando le proteste ufficiali di varie ambasciate mediorientali e lo stesso attore è fatto oggetto di minacce personali. Gli autori allora sostituiscono il personaggio dello sceicco con la caricatura di un ricco italo-americano di [[Brooklyn]] interpretato sempre da Luotto<ref name="analisiDifesa">{{Cita web|url=http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_8034243544/numero73/article_347654738801415451077067307305_4772136123_0.jsp|titolo=L'assoluzione degli autori delle vignette sataniche|sito=[[Analisi Difesa]]|accesso=23 luglio 2007}}</ref>.
* 22 novembre [[1986]]: il Trio comico [[Massimo Lopez|Lopez]]-[[Anna Marchesini|Marchesini]]-[[Tullio Solenghi|Solenghi]] in ''[[Fantastico (programma televisivo)#Fantastico 7 (1986)|Fantastico 7]]'' ([[Raiuno]], condotto da [[Pippo Baudo]]) in uno sketch prende di mira l'[[Ayatollah]] [[Khomeini]] (interpretato da Solenghi mentre Marchesini e Lopez sono la madre e un cugino, rispettivamente). Per ritorsione l'[[Iran Air]] sospende i voli con l'[[Italia]] mentre il governo Iraniano richiama l'ambasciatore a Roma e chiude l'[[Istituto italiano di cultura]] di [[Teheran]]. Nei giorni successivi intorno all'ambasciata italiana a [[Teheran]] si registrano disordini e tre diplomatici sono espulsi. La partecipazione del trio al programma è sospesa per qualche tempo e solo l'intervento della diplomazia italiana (retta da [[Giulio Andreotti]]) riesce a far rientrare l'incidente dopo due mesi.<ref name="analisiDifesa"/>
* 22 febbraio [[2006]]: gli autori del programma ''[[La fattoria]]'' ([[reality show]] trasmesso su [[Canale 5]]) chiedono ai concorrenti di cantare la canzone ''[[Caravan petrol]]'' di [[Renato Carosone]] con un verso alterato: ''Pascià, pascià, pascià'' invece di ''Allah, Allah, Allah''. Alcuni vi intravidero un'autocensura per timore di reazioni islamiste (la ___location del programma era in Marocco), la produzione rispose che invece si trattava di una scelta artistica in quanto "''il Pasha è il concorrente che per una settimana decide le sorti di tutti gli altri''"<ref>[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=540 Nella Fattoria Allah diventa Pascià «per rispetto»] di ''Raffaella Silipo'' su [[La Stampa]] del 24 febbraio [[2006]]</ref>.
* 15 gennaio [[2007]]: ''[[Undercover Mosque]]'', un documentario del programma ''Dispatches'' trasmesso nel [[Regno Unito]] da [[Channel 4]] che mostra Imam di diverse moschee britanniche che incitano alla violenza ed al fondamentalismo. Inevitabili sono le polemiche pro e contro l'Islam.
* 31 gennaio [[2007]]: ''[[Un velo tra noi]]'' di [[Corrado Formigli]], documentario del programma Controcorrente di [[SKY TG24]] che mostra Imam di diverse moschee italiane che si esprimono a favore di ''niqab'', poligamia e dei governi di sinistra, auspicando l'introduzione della [[shari'a]] in Italia quando i musulmani saranno maggioranza. Anche in questo caso non mancano le polemiche.
* 29 marzo [[2007]]: inchiesta su una moschea di Torino di [[Maria Grazia Mazzola]] per ''[[Annozero]]'' di [[Rai 2]] che mostra l'Imam Mohamed Kohaila che incita ad uccidere gli atei. In questo caso le polemiche approdano anche in Parlamento e nel gennaio 2008 il ministro dell'Interno [[Giuliano Amato]] firmerà il decreto di espulsione dello stesso Mohamed Kohaila<ref>
* {{Cita web |url=http://www.camera.it/resoconti/resoconto_allegato.asp?idSeduta=142&Resoconto=aimm06
|sito=[[interrogazione parlamentare]] presentata al [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministro degli Interni]] l'11 aprile [[2007]]
|titolo=Seduta n. 142 dell'11/4/2007 | accesso=10 gennaio 2008}}
* {{Cita web |url=http://notizie.alice.it/notizie/politica/2008/01_gennaio/09/islam_giornalista_di_annozero_soddisfatta_da_espulsione_imam,13784555.html
|sito=[[APCOM]] rilanciata d notizie.alice.it |
titolo=ISLAM/ GIORNALISTA DI 'ANNOZERO': SODDISFATTA DA ESPULSIONE IMAM | accesso=10 gennaio 2008}}
* {{Cita web |url=http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_09/imam_espulso_f9e2970a-bea3-11dc-bd24-0003ba99c667.shtml
|sito=[[Corriere della Sera]] |
titolo=Imam Torino, procedura di espulsione | accesso=10 gennaio 2008}}
* {{Cita web |url=http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_15229869.html
|sito=[[ANSA]] |
titolo=ISLAM: DECISA L'ESPULSIONE DELL'IMAM DI TORINO ACCUSATO DA UN VIDEO | accesso=10 gennaio 2008}}</ref>.
 
=== Integrazione degli immigrati musulmani ===
{{vedi anche|Società multietnica|Multiculturalismo|Comunitarismo|Interculturalismo}}
Nelle moderne società [[Europa|europee]] sempre più [[società multietnica|multietniche]] è molto dibattuto il tema dell'accoglienza dei migranti che legalmente o illegalmente vi giungono in sempre maggior numero e che, a livello politico, si dovrebbero integrare attraverso pratiche politiche quali il [[multiculturalismo]] ([[Paesi Bassi]], [[Gran Bretagna]], [[Svezia]]), l'[[Interculturalismo]] ([[Italia]]), l'[[Assimilazionismo]] ([[Francia]]) e così via.<br />Queste politiche hanno in comune il riconoscimento di una sfera privata in cui gli individui (siano essi immigrati o autoctoni) sono liberi di scegliersi uno stile di vita (modo di vestire, riti religiosi e civili, cucina, musica, e altro) nell'ambito del quadro normativo stabilito dalle leggi in vigore nello Stato ospite.
 
Secondo gli antislamisti questi modelli di accoglienza sono falliti nel caso dei migranti musulmani<ref name=cartaValori>Nell'aprile 2007 il [[Governo italiano]] ha sentito l'esigenza di varare una [[Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione]] per chiarire ancora una volta i presupposti della politica italiana dell'accoglienza: {{Cita web|url=http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/servizi/legislazione/cittadinanza/09998_2007_06_15_decreto_carta_valori.html|titolo=Il testo della carta|sito=[[Ministero dell'interno]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref> perché, come mostrano alcuni [[#Sondaggi|sondaggi di opinione]], l'Islam li fa portatori di una identità religiosa esclusiva (l'appartenenza alla [[umma]], la comunità dei fedeli al di là della loro nazionalità di origine) per cui tenderebbero a riunirsi in comunità autonome in seno al paese ospite, rifiutando da un lato l'integrazione piena nel suo tessuto sociale, politico ed economico e richiedendo dall'altro il riconoscimento di leggi che recepiscono i propri usi e costumi nel campo del diritto, portando così a differenziarsi non solo nella sfera privata ma anche in quella pubblica. Questo starebbe facendo degenerare le società europee verso il [[comunitarismo]], cioè la suddivisione dei cittadini su base etnico-religiosa con proprie regole di comportamento, anche quando tali comunità non condividono valori liberali. Tale atteggiamento trova un precedente nella politica adottata dall'[[Impero ottomano]] che divideva i sudditi su basi etnico-religiose in ''[[millet]]'': ciascun ''millet'', o "nazione", raggruppava le varie comunità di credenti non musulmane, guidate dai loro rappresentanti tradizionali, che divenivano anche funzionari ottomani.<br />A causa della funzione soprattutto sociale e politica piuttosto che religiosa delle moschee (esistono altri luoghi di raduno islamici totalmente addetti alla preghiera, ovvero le [[musalla]]) alcuni paesi musulmani esercitano su queste uno stringente controllo per evitare che diventino (come nel corso della storia di alcuni paesi è in effetti successo) centri di potere politico, tanto che gli [[imam]] sono funzionari statali ed il testo dei loro sermoni del venerdì deve essere preventivamente autorizzato<ref name=moschea>{{Cita web|url=http://chiesa.espresso.repubblica.it/dettaglio.jsp?id=7360|titolo=Vi spiego che cos'è una moschea|sito=chiesa.espresso.repubblica.it|accesso=1º settembre 2007}}</ref>. Proprio la presenza o la costruzione di nuove moschee è occasione di [[#Le moschee|frequenti polemiche]] perché, sebbene possano svolgere un ruolo positivo nel facilitare l'integrazione dei musulmani, indagini giornalistiche, giudiziarie e l'atteggiamento dei fedeli percepito come aggressivo tende ad alimentare in varie occasioni una forte opposizione in chi vive nei loro paraggi.
 
Sempre secondo gli antislamisti, le tendenza a fare corpo separato starebbe trovando un'importante sponda a livello istituzionale, attraverso la [[#Via legale all'Islam|definizione di regole e leggi specifiche]] per categorie di cittadini individuate su base etnico-religiosa, avviando un processo di [[tribù|tribalizzazione]] che altrove è stato chiamato [[apartheid]]. Ad esempio, secondo alcuni "la poligamia deve essere riconosciuta se previsto nel diritto familiare del paese di origine delle persone in questione"<ref name=Spiegel>
* {{en}} {{Cita web|url=http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,druck-474629,00.html|titolo=Paving the Way for a Muslim Parallel Society|sito=[[Der Spiegel]]|accesso=31 agosto 2007}}
* articolo ripreso da {{Cita web|url=http://www.articolo21.info/news.php?id=18754|titolo=Germania: allarme islamizzazione|sito=[[Articolo 21, liberi di...]]|accesso=31 agosto 2007}}</ref>, ma non al resto della popolazione.
A tal proposito altri mettono, però, in evidenza che questa politica viola i valori guida delle democrazie liberali occidentali, che affondano le loro origini negli ideali laici di libertà, uguaglianza e fraternità della [[rivoluzione francese]] per cui non "c'è ragione perché una ragazza musulmana sia trattata differentemente da una cristiana o da un'ebrea rispetto alla legge, comunque la pensino i suoi parenti"<ref name=Fukuyama>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/07_Luglio/17/fukuyama_europa_rischio_musulmani.shtml|sito=[[Corriere della Sera]]|titolo=Fukuyama: «L'Europa è a rischio» | accesso=31 agosto 2007}}</ref>.
 
A volte, infine, si accusa le comunità musulmane di strumentalizzare alcuni episodi per fare pressione sulla società civile europea. Caso emblematico è costituito dalla [[Caricature di Maometto sul Jyllands-Posten]]: il significativo ritardo tra la loro pubblicazione (30 settembre 2005) e le prime reazioni diplomatiche ufficiali del mondo arabo (12 ottobre 2005) e le prime proteste di piazza (gennaio-febbraio 2006) è dovuto al tempo occorso ad alcuni imam danesi (immigrati) che, insoddisfatti dalla sostanziale neutralità del governo danese rispettoso dei valori libertari propri dell'occidente, hanno costruito [[dossier Akkari-Laban|un dossier]] che conteneva insieme alle vignette originali ed altre create ''ad hoc'', diverso altro materiale ed anche informazioni false (ad es. che il Jyllands-Posten fosse una rivista governativa) con cui si sono poi recati in Egitto, Siria e Libano per mostrarlo ai ministri della Lega Araba, agli ''shaykh'' ed agli ''imam'' così da mobilitare il mondo musulmano contro lo stesso paese che li aveva accolti.<br />Vale la pena ricordare che le [[raffigurazioni di Maometto]] non sono vietate esplicitamente dal Corano, tant'è che in diverse epoche sono state prodotte da artisti islamici (vedi la [[Commons:Muhammad|galleria di immagini su Maometto in Commons Wikimedia]]) e che solo un'interpretazione rigidamente fondamentalista di alcuni ''[[hadith]]'' le vieterebbe. Per molti, inoltre, questo divieto sarebbe valido solo per i musulmani, ciononostante è stata lanciata una petizione per chiedere anche a Wikipedia di eliminare le immagini di Maometto<ref>contro Maometto su Wikipedia
* {{Cita web
|url=http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=196&ID_articolo=63&ID_sezione=396&sezione=
|titolo=No a Maometto su Wikipedia
|sito=La Stampa
|accesso=8 febbraio 2008
|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20120922071438/http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=196&ID_articolo=63&ID_sezione=396&sezione=
|urlmorto=si
|dataarchivio=22 settembre 2012}}
* {{Cita web
|url=http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=18436&sez=HOME_SCIENZA
|titolo=«Via l'immagine di Maometto da Wikipedia» Petizione online con oltre 100mila firme
|sito=Il Messaggero
|accesso=8 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=11468&size=A
|titolo=Via da Wikipedia le immagini di Maometto: petizione islamica
|sito=AsiaNews.it
|accesso=8 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=239916
|titolo=Islam, la censura corre sul web: "Via l'immagine di Maometto da Wikipedia"
|sito=Il Giornale
|accesso=8 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2183651
|titolo=Maometto fuori da Wikipedia?
|sito=Punto Informatico
|accesso=8 febbraio 2008}}
</ref>.
 
Per tutte queste ragioni c'è chi propone di condizionare la concessione della [[Cittadinanza (diritto)|cittadinanza]] alla piena adesione ai valori della [[Costituzione italiana|Costituzione]]<ref>{{Cita web|url=http://www.internetica.it/Guolo_Italianistan.htm|titolo=Rapporto con l'Islam - Il rischio Italianistan|sito=internetica.it|accesso=1º settembre 2007}}</ref> (magari puntualizzandone i principi in una ''Carta di Valori'' condivisi<ref name=cartaValori/>) o ridare lustro ai simboli laici dello Stato (bandiera, inno nazionale) come valori unificanti e neutrali per immigrati e non<ref name=Fukuyama/>.
 
Un'importante critica portata alle comunità musulmane in Europa è relativa alla mancata condivisione dei valori [[occidente (civiltà)|occidentali]] quali [[democrazia]] o il rispetto per l'altro ([[libertà di opinione]], [[libertà di stampa|di stampa]], [[libertà di religione|di religione]].).
 
Questo atteggiamento, che trova la sua origine direttamente nei precetti coranici, traspare dai risultati di sondaggi di opinione svolti nelle comunità islamiche, dall'analisi dei testi adottati nelle scuole islamiche, [[fatwa]] e da quanto rivelato da numerose inchieste giornalistiche condotte nelle moschee di diversi stati europei.
 
=== Il Corano ===
{{vedi anche|Corano}}
Si ricorda che la vita dei musulmani praticanti riflette l'insegnamento coranico che non è solo modello religioso ma è anche un modello esistenziale e politico. Il vero credente dell'Islam (parola che significa etimologicamente "sottomissione a Dio") deve, cioè, seguire pedissequamente i dettami della sua religione che, tralasciando quelli che incitano esplicitamente alla violenza, per quanto riguarda il rapporto con i non musulmani e quindi attinenti al tema dell'integrazione recitano:
[[File:First printed Qur'an in west.jpg|thumb|La sura ''Aprente'' nella prima edizione veneziana del 1537]]
{{quote|I credenti non prendano amici tra i miscredenti, preferendoli ai fedeli. Chi fa ciò contraddice la religione di Allah, a meno che temiate qualche male da parte loro|Corano 3:28}}
{{quote|Non obbedite ai miscredenti; lotta invece con essi vigorosamente.|Corano 25:52}}
{{quote|O voi che credete! Non prendete gli Ebrei o i Cristiani come vostri amici; sono amici gli uni degli altri; e chi fra voi li prende per amici è uno di loro; certamente Allah non guida la gente ingiusta.|Corano 5:51}}
{{quote|O voi che credete! Combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con coloro che Lo temono.|Corano 9:123}}
{{quote|Maometto è il Messaggero di Allah e quanti sono con lui sono duri con i miscredenti e compassionevoli fra loro|Corano 48:29}}
{{quote|La libertà da qualsiasi obbligo [è proclamata] da Allah nei confronti di quei politeisti con i quali concludeste un patto.|Corano 9:1}}
{{quote|O profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti e perseveranti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende|Corano 8:65}}
{{quote|O voi che credete! Non prendete come alleati i vostri padri ed i vostri fratelli se scelgono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà tra gli ingiusti|Corano 9:23}}
{{quote|Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah ed il suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati.|Corano 9:29}}
 
Oltre a ciò esistono numerose [[hadith|tradizioni]] attribuite a Maometto, non meno impegnative dei versetti del Corano stesso, che vietano ai musulmani di associarsi a miscredenti, ebrei e cristiani nelle loro manifestazioni pubbliche, siano esse religiose che non religiose<ref>{{Cita web|url=http://www.alminbar.com/khutbaheng/9017.htm|titolo=Ruling on Christmas & New Year|sito=[[alminbar.com]]|accesso=2 settembre 2007}}</ref>.
 
I versetti tralasciati del Corano includono:<br />- Nisā' (4): 89 - "Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate."<br />- Nisā' (4): 91 - "Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere."<br />- al-Tawba (9): 5 - "Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso."
 
=== Sondaggi ===
I [[Sondaggio d'opinione|sondaggi]] sono uno strumento molto amato dai mass media, in quanto sono un modo sintetico con basi scientifiche per presentare dati e tendenze ed offrire spunti di discussione. L'universo musulmano in Occidente è quindi spesso oggetto di indagini giornalistiche.<br />Tenendo presente che la validità scientifica dei sondaggi di opinione dipende molto dal campione prescelto, dall'intervallo di tolleranza e dal modo di porre le domande che ha una qualche influenza sulle risposte, è comunque interessante riportare qualche recente indagine.<br />È interessante in quanto non solo dà una qualche idea sulle dinamiche d'opinione all'interno dell'universo musulmano in Occidente, ma anche offre una carrellata su quali siano le fobie e i motivi di sospetto da parte degli occidentali nei confronti dei musulmani.
 
Secondo un sondaggio condotto nel 2005 in Germania tra giovani immigrati [[Turchia|turchi]] risulta che<ref name=iht>{{Cita web|url=http://www.iht.com/articles/2005/07/14/opinion/edshore.php|titolo=Where next? di ''Zachary Shore'' |sito=[[International Herald Tribune]]|accesso=24 luglio 2007}}</ref>
* il 56% non vuole adattarsi ai costumi occidentali;
* il 40% considera [[sionismo]], [[Unione europea]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] una minaccia per il mondo islamico;
* il 30% si dice disponibile a ricorrere alla violenza contro i non musulmani, se questo potesse giovare alla comunità islamica.
 
<HR width="150" align="center"/>
 
Secondo un sondaggio condotto nel 2006 in diversi paesi risulta che<ref name=pewglobal>{{Cita web|url=http://pewglobal.org/reports/pdf/254.pdf|titolo=Muslims in Europe: Economic Worries Top Concerns About Religious and Cultural Identity|sito=[[Pew Global Attitudes Project]]|accesso=24 luglio 2007}}</ref>
* si sentono prima di tutto musulmani e poi cittadini del loro paese l'81% dei musulmani britannici, il 69% di quelli spagnoli, il 66% di quelli tedeschi ed il 46% di quelli francesi
* sentono chiaramente la loro identità islamica il 75% dei musulmani francesi, il 72% di quelli britannici, il 64% di quelli spagnoli ed il 46% di quelli tedeschi
* vedono crescere il senso di identità islamica nel loro paese il 77% dei musulmani britannici, il 58% di quelli francesi, il 54% di quelli tedeschi ed il 46% di quelli spagnoli
* giudicano positivo la crescita del senso di identità islamica l'86% dei musulmani britannici, il 75% di quelli spagnoli, il 59% di quelli francesi ed il 48% di quelli tedeschi
 
<HR width="150" align="center"/>
 
Secondo un sondaggio condotto nel 2007 tra i musulmani del Regno Unito risulta che<ref name=policyexchange>{{Cita web|url=http://www.policyexchange.org.uk/Publications.aspx?id=307|titolo=Living Apart Together: British Muslims and the paradox of multiculturalism|sito=[[policyexchange.org]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>:
* l'86% reputa la religione come la cosa più importante della propria vita
* il 28% vorrebbe vivere in Gran Bretagna con la [[shari'a]]
* il 35% vorrebbe scuole islamiche statali per i loro figli
* il 53% vorrebbe che le donne musulmane indossassero il [[velo islamico|velo]]
* il 7% ammira organizzazioni come [[Al-Qaeda|al-Qāʿida]] perché sono attrezzate per combattere l'[[Occidente (civiltà)|Occidente]]
* il 58% crede che molti dei problemi del mondo odierno sono il risultato di atteggiamenti arroganti dell'Occidente
* il 51% crede che una donna musulmana non dovrebbe sposarsi con un non musulmano
* il 43% crede che una donna musulmana non dovrebbe sposarsi senza il consenso del suo tutore
* il 46% ammette la poligamia maschile ma è contro quella femminile
* il 31% reputa legittima la pena di morte per gli apostati musulmani
* il 61% dichiarerebbe illegale l'omosessualità
 
=== Il curriculum scolastico islamico ===
Uno strumento per inquadrare e valutare la propensione all'integrazione degli immigrati musulmani è offerto da studi ed inchieste sui sistemi scolastici di provenienza e sugli istituti di istruzione islamici di diversi paesi occidentali. In particolare, ne sono stati analizzati i libri di testo concludendo che gli studenti sono generalmente cresciuti nel culto della supremazia islamica ed educati all'odio verso gli infedeli (in particolar modo cristiani ed ebrei) additati come nemici, disumanizzati definendoli maiali e scimmie per poi incitare al ''[[Jihad]]'' armato contro di loro.
Sull'argomento è da segnalare anche lo studio della [[Banca Mondiale]] che giudica come arretrato il sistema educativo di quei paesi<ref>rapporto della Banca Mondiale
* {{Cita web
|url=http://go.worldbank.org/JLMVU0I6R0
|titolo= The Road Not Traveled : Education Reform in the Middle East and North Africa
|sito=[[Banca Mondiale]]
|accesso=8 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.flcgil.it/notizie/rassegna_stampa/2008/febbraio/corriere_paesi_arabi_l_istruzione_e_il_problema_da_risolvere
|titolo= Corriere: Paesi arabi, l'istruzione è il problema da risolvere
|sito=[[FLC CGL]]
|accesso=8 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.asianews.it/index.php?l=en&art=11441&theme=5&size=A
|titolo=World Bank gives Arab world failing marks in education
|sito=[[AsiaNews]]
|accesso=8 febbraio 2008}}
</ref>.
 
==== Arabia Saudita ====
Il sistema scolastico dell'[[Arabia Saudita]] {{Citazione necessaria|è tra i più studiati dei paesi islamici}}. Il motivo di tanto interesse è addebitabile a diverse ragioni:
# il paese è la patria del [[wahhabismo]] che si fonda sul concetto di ''[[tawhid]]'' ([[monoteismo]]) in lotta con lo ''[[shirk]]'' ([[politeismo]], incluso il Cristianesimo a causa del [[dogma]] della [[Trinità (cristianesimo)|trinità]]). Per quanto attiene specificatamente il problema dell'integrazione, è da sottolineare che il [[wahhabismo]] chiede ai credenti di combattere coloro che non agiscono conformemente alle regole del ''tawhid''.
# governo e privati sauditi investono annualmente somme ingenti per finanziare istituzione e mantenimento non solo di luoghi di culto ma anche di oltre 2000 scuole in tutto il mondo occidentale dove poi si insegna il wahhabismo<ref name=esportazioneIslamSaudita>descrivono la politica saudita di diffusione del wahhabismo:
* {{Cita web|url=http://www.ain-al-yaqeen.com/issues/20020301/feat3en.htm|titolo=Huge Saudi efforts in the field of establishing islamic centers, mosques and academies all over the world.|sito=Ain Al-Yaqeen|accesso=1º settembre 2007}}
* citato da {{Cita web|url=http://www.memri.org/bin/opener.cgi?Page=archives&ID=SP36002|titolo=Saudi Government Paper: 'Billions Spent by Saudi Royal Family to Spread Islam to Every Corner of the Earth'|sito=MEMRI|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.usnews.com/usnews/news/articles/031215/15terror.htm|titolo=The Saudi Connection: How billions in oil money spawned a global terror network|sito=usnews.com|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.agenziaradicale.com/index.php?option=com_content&task=view&id=793&Itemid=52|titolo=Le sfaccettature dell'Arabia Saudita|sito=[[Agenzia radicale]]|accesso=1º settembre 2007}}
</ref> adottando libri di testo sauditi
# numerosi terroristi islamisti (da [[Osama bin Laden]] a 15 dei 19 partecipanti agli [[attentati dell'11 settembre 2001]]) sono di origine saudita e quindi educati in quel paese
 
Tutti gli studi finora condotti<ref>descrivono i libri di testo sauditi:
* (2002) {{Cita web|url=http://www.memri.org/bin/articles.cgi?Area=sr&ID=SR01202|titolo=Saudi Arabia's Education System: Curriculum, Spreading Saudi Education to the World and the Official Saudi Position on Education Policy|sito=[[MEMRI]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2003) {{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/10/toc.htm|titolo=The West, Christians and Jews in Saudi Arabian Schoolbooks|sito=Center for monitoring the impact of peace|accesso=1º settembre 2007}}
* (2005) {{Cita web|url=http://memri.org/bin/articles.cgi?Page=archives&Area=sd&ID=SP84005|titolo=Public Debate in Saudi Arabia on Extremism in the School System|sito=[[MEMRI]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2006) {{Cita web|url=http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=138&report=48|titolo=Saudi Arabia's Curriculum of Intolerance|sito=[[Freedom House]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2006) {{Cita web|url=http://www.freedomhouse.org/uploads/special_report/48.pdf|titolo=Saudi Arabia Curriculum of Intolerance|sito=[[Freedom House]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2006) {{Cita web|url=http://www.hudson.org/files/publications/CRF_SaudiReport_2006.pdf|titolo=Saudi Arabià curriculum of intolerance (With Excerpts from Saudi Ministry of Education Textbooks for Islamic Studies)|sito=[[Freedom House]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2006) {{Cita web|url=http://www.freedomhouse.org/uploads/special_report/ArabicExcerpts.pdf|titolo=excerpts from Saudi Ministry of Education Textbooks for Islamic Studies: Arabic with English Translation|sito=[[Freedom House]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://voanews.com/english/archive/2006-05/2006-05-25-voa71.cfm?CFID=130516386&CFTOKEN=68628954|titolo=Report Says Saudi Textbooks Teach Intolerance and Violence|sito=[[Voice of America]]|accesso=1º settembre 2007}}
</ref> concordano su diversi punti:
* Nelle scuole di ogni ordine e grado si insegna la supremazia dell'Islam in quanto unica vera religione (tutte le altre sarebbero false), da cui deriverebbe anche la superiorità dei musulmani sugli infedeli ed i diversi risarcimenti previsti in caso di assassinio premeditato: nulla è dovuto se l'assassino è un musulmano e la vittima un infedele; se l'assassino è un infedele e la vittima un musulmano, allora deve risarcirne la famiglia con 100 cammelli, 50 se la vittima è una musulmana o un infedele e 25 se è una infedele.
* Si disumanizzano cristiani ed ebrei definendoli maiali e scimmie (rispettivamente) oltre che infedeli e nemici dei musulmani ed è perciò fatto divieto assoluto fraternizzare con loro. Si nega, inoltre, la possibilità di instaurare rapporti pacifici con gli infedeli e contro di loro si esalta (anche negli esempi dei testi di grammatica) il [[Jihad]] ed il [[martirio]]: il termine ''[[Fidà]]'' (parola araba che può essere resa in italiano con ''chi è pronto a sacrificare la propria vita'') è sempre impiegato in termini positivi. Si condannano terrore e violenza, ma non quando si tratta di jihad e martirio, cioè atti contro gli infedeli.
* L'[[Occidente (civiltà)|Occidente]] (descritto sempre come decadente) e lo Stato di Israele sarebbero all'origine di tutti i mali passati e presenti dei musulmani. Si mettono, inoltre, in guardia gli studenti dal secolarismo e dalle mode occidentali, dagli studi condotti in occidente sull'Islam ed anche dagli aiuti umanitari. Per quanto attiene il sistema democratico occidentale, si chiede di rifiutarlo ''in toto'' e preferirgli invece il sistema statale saudita in quanto aderente all'Islam, invitando nel contempo a rimanervi fedele sempre ed ovunque.
* Lo Stato di Israele non è riconosciuto come sovrano e le cartine o lo ignorano o sono palesemente sbagliate. Il problema palestinese è, inoltre, presentato come la principale preoccupazione del mondo islamico tanto da rendere necessario l'impegno di tutti i musulmani per la sconfitta di Israele ed l'eradicazione del sionismo.
:Contro gli ebrei, infine, sono avvalorate tutte le [[teoria del complotto giudaico|teorie complottistiche]]: [[massoneria]] e associazioni a [[cooptazione]] (considerate dai complottisti come legate alle logge), quali [[Lions Clubs International|lions club]] e [[Rotary International|rotary club]] sarebbero strumenti del [[sionismo]] e dell'[[imperialismo americano]] guidato dalla [[lobby ebraica]], mentre i [[Protocolli dei Savi di Sion]] sono studiati come veri e si asserisce la responsabilità degli ebrei [[teorie del complotto sull'attentato al World Trade Center dell'11 settembre 2001|negli attentati dell'11/9/01]].
 
Questi insegnamenti sono stati denunciati da tempo dalla comunità internazionale tanto che il governo saudita si è visto costretto ad intraprendere un processo di revisione del proprio sistema scolastico che però ancora non soddisfa gli osservatori, soprattutto considerando le ingenti risorse economiche che potrebbe mettere in campo per dare effettivo seguito a tale intendimento<ref>parlano delle revisioni dei libri di testo sauditi:
* {{Cita web|url=http://www.asianews.it/index.php?art=6238&l=it|titolo=Promessa non mantenuta: ancora intolleranza nelle scuole saudite|sito=[[AsiaNews]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=6764&geo=42&theme=8&size=|titolo=Gli Usa danno fiducia a Riyad, che ancora una volta promette libertà religiosa|sito=[[AsiaNews]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/05/19/AR2006051901769.html|titolo=This is a Saudi textbook. (After the intolerance was removed.)|sito=[[The Washington Post]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=5426633|titolo=Saudi Textbooks Still Teach Hate, Group Says|sito=[[National Public Radio]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
Sempre per quanto riguarda l'Arabia Saudita, di interesse è considerare anche i contenuti delle [[khutba]], gli importanti sermoni del venerdì, tenuti nelle principali moschee del paese e resi disponibili sul sito [http://www.alminbar.net alminbar]: frequenti sono le accuse rivolte a cristiani ed ebrei di essere nemici di Allah e le esortazioni ad educare all'odio contro di loro i bambini, spronandoli anche alla Jihad<ref name="alminbar">{{Cita web|url=http://memri.org/bin/articles.cgi?Page=archives&Area=sr&ID=SR01002|titolo=Friday Sermons in Saudi Mosques: Review and Analysis|sito=[[MEMRI]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>. Incitamenti alla Jihad sono proclamati anche sulle televisioni di stato<ref>{{Cita web|url=http://memri.org/bin/articles.cgi?Page=archives&Area=sr&ID=SR2904|titolo=Incitement to Jihad on Saudi Government-Controlled TV|sito=[[MEMRI]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
==== Autorità Nazionale Palestinese ====
{{vedi anche|Libri di testo dell'Autorità Nazionale Palestinese}}
L'Autorità palestinese ha cominciato a compilare propri libri di testo a partire dal 1994. In precedenza erano adottati quelli [[egitto|egiziani]] per i bambini di [[Gaza]] e [[Giordania|giordani]] per la [[Cisgiordania]]<ref name="europa">{{Cita web|url=http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+PRESS+NR-20010828-1+0+DOC+XML+V0//EN|titolo=Impasse in Middle East must be tackled, says Michel|sito=[[Parlamento europeo]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref><ref name="IRIN">{{Cita web|url=http://www.worldpress.org/Mideast/2737.cfm|titolo=Schoolbooks Say 'Fighting Israel Is Islamic Duty'|sito=[[Worldpress.org]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
Accusati di insegnare l'[[antisemitismo]] e di incitare i bambini alla violenza ed al terrorismo, sono stati oggetti di diverse analisi e ricerche da parte di<ref name="IRIN"/><ref name="iht1">{{Cita news |url=http://www.iht.com/articles/2004/12/18/edavenstrup_ed3_.php |titolo=Palestinian textbooks : Where is all that 'incitement'? |editore=[[International Herald Tribune]] |data=18 dicembre 2004 |autore=Roger Avenstrup}}</ref>:
* l'Israel/Palestine Center for Research and Information ([[IPCRI]]) su richiesta del consolato generale statunitense di [[Gerusalemme]]
* il [[Georg Eckert Institute]]
* il [[Center for Monitoring the Impact of Peace]]
* l<nowiki>'</nowiki>''Harry S. Truman Research Institute for the Advancement of Peace'' della [[Università Ebraica di Gerusalemme]]
* un sottocommissione del [[Senato degli Stati Uniti]] ed una commissione politica del [[Parlamento europeo]] hanno svolto delle audizioni sui libri di testo palestinesi
* l'[[Integrated Regional Information Networks]] delle [[Nazioni Unite]]
 
Gli studi condotti sui libri di testo palestinesi riferiscono che<ref>analizzano i libri di testo palestinesi:
* (2005) {{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/11/toc.htm|titolo=Jews, Israel and peace in Palestinians textbooks: the new textbooks for grades 5 and 10|sito=[[Center for Monitoring the Impact of Peace]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2003) {{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/11/toc.htm|titolo=Jews, Israel and peace in Palestinians textbooks: the new textbooks for grades 3 and 8|sito=[[Center for Monitoring the Impact of Peace]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2000-2002) {{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/9/toc.htm|titolo=Jews, Israel and Peace in the Palestinian Authority Textbooks and High School Examinations|sito=[[Center for Monitoring the Impact of Peace]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (2001-2003){{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/7/toc.htm|titolo=Jews, Israel and Peace in Palestinian School Textbooks|sito=[[Center for Monitoring the Impact of Peace]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (1998){{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/1/toc.htm|titolo=The Palestinian Authority School Books|sito=[[Center for Monitoring the Impact of Peace]]|accesso=1º settembre 2007}}
* (1998){{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/2/toc.htm|titolo=Jews, Israel and Zionism in the Palestinian|sito=[[Center for Monitoring the Impact of Peace]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2004_2009/documents/cr/599/599767/599767EN.pdf|titolo=European Parliament - Delegation for Relations with Israel|sito=[[Parlamento europeo]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.ideazione.com/settimanale/2.esteri/71-13-09-2002/71magni.htm|titolo=Palestina. Se l'odio parte dalle scuole|sito=Ideazione|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.cnsnews.com/ViewPolitics.asp?Page=/Politics/archive/200702/POL20070209a.html|titolo=Senator Clinton Condemns Palestinian Textbook Bias|sito=cnsnews|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,263666,00.html|titolo=New Textbook Reportedly Teaching Palestinian Kids to Fight Israel|sito=Fox News|accesso=1º settembre 2007}}</ref>:
* nelle scuole di ogni ordine e grado si insegna la supremazia dell'Islam in quanto unica vera religione (tutte le altre sono dichiarate false), da cui consegue anche la superiorità dei musulmani sugli infedeli
* l'[[Occidente (civiltà)|Occidente]] è descritto come un rischio per l'islam e si afferma che il [[Rinascimento]] è figlio della civiltà medioevale islamica
* gli ebrei sono raramente menzionati nei libri di storia e sempre associati al sionismo, accreditando anche [[falso storico|falsi storici]] come i Protocolli dei savi di Sion. Si ignorano, inoltre, i luoghi santi dell'ebraismo ed i legami storici tra palestinesi ed ebrei, presentando i popoli della regione come di ceppo arabo. Gerusalemme è dichiarata integralmente capitale della Palestina, tacendone anche l'importanza che ha per ebrei e cristiani fin da epoche storiche.
:la presenza ebraica in Palestina è avvalorata solo fino ai romani ed il successivo ritorno è definito un'infiltrazione.
* Israele non è riconosciuto come stato sovrano e spesso non è neppure citato sulle mappe che, quando utilizzate, sono palesemente errate. Lo si accusa inoltre di cagionare deliberatamente tutti i mali dei palestinesi.
:i conflitti arabo-israeliani sono presentati in modo distorto, non si menzionano i trattati di pace e la pace stessa con Israele non è mai promossa incitando, invece, gli allievi alla vittoria finale. Si descrive, infine, positivamente il jihad e il martirio, sia in passato sia al giorno d'oggi. In generale non si invoca mai un futuro di pace con Israele.
 
Al riguardo occorre ricordare anche le polemiche suscitate dal programma televisivo per ragazzi [[Pionieri di domani]], più volte denunciato per incitare al jihad.
 
==== Egitto ====
{{vedi anche|Libri di testo egiziani}}
Gli studi condotti sui libri di testo egiziani<ref>descrivono i libri di testo egiziani:
* (2002) {{Cita web|url=http://www.edume.org/reports/13/toc.htm|titolo=Jews, Christians, war and peace in Egyption school textbooks|sito=[[Center for Monitoring the Impact of Peace]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.teachkidspeace.com/doc354.php|titolo=Egyptian Textbooks: Analysis|sito=Teache kids peace|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.frontpagemag.com/Articles/Printable.aspx?GUID={C4BA519B-3644-4738-99B9-6B2BD900C894}|titolo=Textbook Jihad in Egypt|sito=FrontPageMagazine.com|accesso=1º settembre 2007}}
</ref> riferiscono che:
* La [[Occidente (civiltà)|civiltà occidentale]] non è raccontata in modo obiettivo ed i conflitti del passato che l'hanno contrapposta al mondo musulmano (essenzialmente [[Crociata|crociate]] ed [[imperialismo]]) sono descritti in modo ostile. In particolare, all'Imperialismo sono addebitati tutti i mali del mondo arabo attuale: dalla povertà causata dallo sfruttamento coloniale alla frammentazione politica del mondo islamico alla creazione dello Stato di Israele.
* Cristiani ed ebrei sono rispettati perché monoteisti ma disprezzati in quanto ''infedeli'', i loro credi descritti in modo parziale e sempre in termini negativi perché l'Islam sarebbe l'unica vera religione. [[Torah]] e [[Vangelo]] sono riconosciuti come libri sacri, ma si afferma anche che sono stati falsificati da ebrei e cristiani.
* Quando si tratta il tema del [[jihad]], questa è descritta quasi esclusivamente come lotta militare ed intesa dal punto di vista religioso come lotta contro i nemici di Dio (gli ''infedeli''), dal punto di vista politico come lotta contro i nemici dell'Islam per rafforzare gli Stati musulmani. In entrambi i casi è sollecitata, stigmatizzando coloro che si sottraggono a questo dovere. Jihad sono definiti i conflitti mediorientali e si afferma che con il jihad si ''libererà'' Gerusalemme.
* Al pari del jihad, anche il martirio è descritto in termini positivi, sottolineando la grande importanza che avrebbero agli occhi di Allah. In particolare sono fatti studiare figure storiche e moderne di jihadisti e martiri.
* Il terrorismo è criticato, ma solo in Egitto mentre è ammesso altrove (ad es. in Israele) in quanto considerato jihad, si invita a sostenere i palestinesi nella loro lotta e si esaltano gli attacchi terroristici contro civili di Israele.
* Si chiede di trattare la pace solo quando si è costretti perché più deboli del nemico, ma si insegna ricusarla non appena i rapporti di forza dovessero cambiare.
 
Per quanto riguarda specificatamente il problema palestinese, questo è raccontato in un modo che dagli antislamisti e considerato distorto. Ad esempio:
* Il sionismo è sempre descritto in modo negativo: un movimento espansionista con inclinazioni terroristiche che mirerebbe a controllare tutto il [[Vicino Oriente]] sito fra [[Nilo]] ed [[Eufrate]].
* Gli antichi ebrei sono descritti come nomadi stranieri in cerca di territori da conquistare, che furono sconfitti prima dagli Egizi, poi dai Babilonesi, quindi dai Persiani e infine dai Romani per essere infine piegati dagli arabi musulmani che liberarono la Palestina della loro presenza.
* si omette di dire che l'attuale conflitto arabo-israeliano iniziò nel 1948 con un attacco arabo contro gli ebrei all'indomani della autoproclamazione d'indipendenza dello Stato israeliano.
* si dice da parte islamica che la guerra dello [[Yom Kippur]] fu una vittoria araba che si concluse con la liberazione del [[Penisola del Sinai|Sinai]], malgrado sia difficilmente obiettabile che l'esercito egiziano abbia superato la [[linea Bar-Lev]], abbia ripreso possesso di gran parte del Sinai e che abbia ripreso il controllo di entrambe le sponde del Canale di Suez.
 
Tutto questo nonostante i regimi laici militari da sempre imperanti in Egitto ([[Nasser]], [[Sadat]], [[Mubarak]], [[al-Sisi]]), con la breve parentesi islamista di [[Mohamed Morsi]].
 
==== Italia ====
In Italia alcune indagini giornalistiche hanno analizzato i libri di testo adottati in alcune scuole islamiche del paese<ref>libri di testo delle scuole musulmane in Italia
* {{Cita web|url=http://www.radicali.it/view.php?id=79376|titolo=Scuole islamiche, ecco i testi della discordia|sito=[[Il Messaggero]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=137018|titolo=Scuole islamiche, l'intolleranza s'impara sui libri|sito=[[Il Giornale]]|accesso=1º settembre 2007}}
</ref> rivelando l'adozione di libri di testo provenienti da stati musulmani (Arabia Saudita) e la riproposizione di insegnamenti intolleranti riscontrati in quei paesi.
 
==== Nord America ====
Un'inchiesta del [[The New York Daily News]] nel [[2003]]<ref>{{Cita web|url=http://jewishpoliticalchronicle.org/jul03/Sowing%20seeds.pdf |titolo=Sowing Seeds of Hatred|sito=[[The New York Daily News]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref> ha rivelato che tipicamente i libri di elementari e medie delle scuole private musulmane dell'area di New York non solo proclamano la supremazia dell'Islam ma insegnano anche che i cristiani "adorano statue", che gli ebrei sono obbligati dalla loro religione "a maledire i luoghi di culto altrui quando vi passano davanti" e che "molti" (cristiani ed ebrei) "conducono vite decadenti ed immorali tanto che bugie, alcool, nudo, pornografia, razzismo, turpiloquio, sesso prematrimoniale, omosessualità e molto sono tollerati dalla loro società, nelle chiese cristiane e nelle sinagoghe ebraiche", peccati intollerabili nell'Islam.<br />Riporta inoltre le affermazioni di un editore di questi libri di testo che afferma di ricevere finanziamenti direttamente dall'Arabia Saudita e quella di due autori: uno riconosce che i testi dovrebbero essere cambiati un altro che invece li difende così come sono.<br />Racconta, infine, della lezione di un docente (un ebreo convertito all'Islam) che fa risalire l'inimicizia dei musulmani verso gli ebrei ed il dovere (dei musulmani) a combatterli all'affermazione di Maometto secondo il quale gli ebrei avrebbero alterato a loro vantaggio la [[Torah]].
 
[[Daniel Pipes]] riferisce di una scuola islamica in [[Canada]] che "pretende la totale segregazione dall'ambiente canadese ed esige un'assoluta separazione dei sessi"<ref>{{Cita web|url=http://it.danielpipes.org/article/2493|titolo=Cosa insegnano le scuole islamiche?|sito=Danielpipes.org|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
==== Le moschee ====
{{vedi anche|Moschea}}
Le moschee svolgono nell'Islam un ruolo molto ampio: i musulmani non solo vi si riuniscono per pregare ma anche per esaminare questioni sociali e politiche e decidere sulla vita della comunità. L'evento più importante è costituito dal sermone del venerdì ([[khutba]]) in cui l'[[Imam]] fornisce le indicazioni più importante ed impegnative ai suoi fedeli. Per questa ragione numerosi paesi musulmani esercitano uno stretto controllo sulle attività che vi si svolgono tanto che gli Imam sono spesso dei funzionari pubblici ed i loro sermoni devono essere preventivamente approvati dalle autorità preposte<ref name=moschea/>.<br />L'Islam affianca le moschee con le [[musalla]], spesso dei semplici locali a pian terreno, dove una cinquantina di fedeli possono riunirsi in tranquillità per la preghiera del mezzogiorno.
 
Oltre che questo ruolo pratico, le moschee, così come le chiese, nella storia hanno svolto anche la funzione simbolica e politica di palesare l'appartenenza del territorio circostante all'Islam, soprattutto quando hanno un [[minareto]] utilizzato dal [[muezzin]] per invitare i fedeli alla preghiera che, come i campanili, svetta sugli edifici circostanti ed i progetti di nuove costruzioni sono sempre accompagnati da forti polemiche, in Italia (ad es. [[Controversia sulla nuova moschea di Bologna|a Bologna]])<ref>
* {{Cita web|url=http://sondaggi.quotidiano.net/?sondaggio=273|titolo=Sondaggio: Moschea a Bologna, cosa ne pensi?|sito=[[Quotidiano.net]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=176784|titolo=Bologna contro la moschea: non siamo la filiale della Mecca|sito=[[Il Giornale]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=176557|titolo=Cofferati regala una moschea agli estremisti|sito=[[Il Giornale]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://bologna.repubblica.it/dettaglio/I-cattolici-radicali-annunciano:-referendum-contro-la-moschea/1332306|titolo=I cattolici radicali annunciano: referendum contro la moschea|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref> come all'estero (ad es. [[Controversia sulla nuova moschea di Colonia|a Colonia]], [[Controversia sulla nuova moschea di Londra|a Londra]], [[Controversia sulla nuova moschea di Marsiglia|a Marsiglia]]<ref>{{Cita web| url=http://www.dicodunet.com/actualites/industrie/151332-la-grande-mosquee-de-marseille-rejetee-par-la-justice.htm|
titolo=La grande mosquée de Marseille rejetée par la justice|sito=dicodunet.com|accesso=5 dicembre 2007}}</ref>, [[Controversia sulla nuova moschea di Siviglia|a Siviglia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.cafebabel.com/es/article.asp?T=T&Id=11222|
titolo= La mezquita de la discordia|sito=cafebabel.com|accesso=5 dicembre 2007}}</ref> o [[Controversia sui minareti in Svizzera|in Svizzera]]).
[[File:Moschea 00497.JPG|thumb|upright=1.4|La Moschea di Roma costruita anche grazie a 50 milioni di dollari statunitensi del re [[Faysal dell'Arabia Saudita]] e riceve ancora 1,5 milioni di dollari l'anno per il mantenimento.]]
In occidente la costruzione di gran parte delle moschee e centri islamici è da tempo finanziato da paesi musulmani, [[Moschea#Influenza saudita|soprattutto dalla ricca Arabia Saudita]]<ref>{{Cita web|url=http://www.usnews.com/usnews/news/articles/031215/15terror.htm|titolo=The Saudi Connection: How billions in oil money spawned a global terror network |sito=usnews.com|accesso=1º settembre 2007}}</ref>, paese [[sunnismo|sunnita]] dov'è maggioritario il rigido [[wahhabismo]]. Tra queste anche la [[Moschea di Roma]] per 50 milioni di dollari statunitensi a cui si aggiunge una donazione annuale per 1,5 milioni di dollari<ref>{{Cita web|url=http://www.kingfahdbinabdulaziz.com/main/m4506.htm|titolo=Islamic Center in Rome, Italy|sito=kingfahdbinabdulaziz.com|accesso=1º settembre 2007}}</ref>. In qualità di finanziatori, i sauditi impongono poi imam di loro gradimento<ref name=moschea/><ref name=moscheeNoGrazie>{{Cita web|url=http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=6&ida=&idt=&idart=1208|titolo=Wahabiti? No, grazie - A Sarajevo le moschee arabe stipendiano chi si converte all'integralismo|sito=[[Peace Reporter]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref> e sono quindi in grado di influenzare gli orientamenti delle comunità che vi fanno riferimento. Una raccolta di sermoni pronunciati nelle più importanti moschee saudite sono messe a disposizione dal sito [http://www.alminbar.net alminbar] e molto criticati per le frequenti accuse rivolte a cristiani ed ebrei di essere nemici di Allah e le esortazioni ad educare all'odio contro di loro i bambini, spronandoli anche al ''jihad''<ref name="alminbar"/>.<br />Proprio per questo alcuni hanno declinato le offerte<ref name=moscheeNoGrazie/> e c'è chi ha denunciato che sono proprio "le organizzazioni più estremiste, finanziate dai regimi dittatoriali arabi, quelle che si possono permettere di pagare persone che, a tempo pieno, si occupano degli immigrati. In occidente, nel 90% dei casi, le moschee dipendono dalle organizzazioni ideologicamente contigue al terrorismo, che hanno fondi illimitati"<ref>{{Cita web|url=http://www.amislam.com/bergamo.htm|titolo=I governi non lascino gli immigrati islamici agli estremisti|sito=[[L'Eco di Bergamo]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
Anche a seguito del clamore suscitato da [[#Inchieste giornalistiche|alcune inchieste giornalistiche]] ed accertamenti investigativi, diverse sono le proposte relative alla gestione dei luoghi di culto per i musulmani, ma tutte vanno nella direzione di un maggior controllo sulla scia di quanto già avviene nei paesi islamici:
* rendere obbligatorio l'uso della lingua del paese ospite per poter verificare "se si prega Allah o si semina odio"<ref>{{Cita web|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200707articoli/24241girata.asp|titolo=Fini: "In moschea si parli italiano"|sito=[[La Stampa]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref> senza dover conoscere l'arabo;
* prevedere corsi di formazione per Imam gestiti dallo Stato, così da effettuare una scrematura a monte dei candidati<ref>
* {{Cita web|url=http://www.wuz.it/Home/AnsaNews/tabid/65/newsid/28601/Default.aspx|titolo=Islam: Amato, formare gli imam|sito=[[ANSA]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.musulmaniditalia.com/news/dalmondo15.htm|titolo=Parigi. Alla Sorbona corsi di formazione per imam |sito=Musulmani d'Italia|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.humanite.fr/2004-05-13_Societe_-Islam-Une-faculte-de-theologie-pour-Imams|titolo=Islam. Une faculté de théologie pour Imams|sito=Humanité|accesso=1º settembre 2007}}</ref>;
* sottoporre le moschee al controllo di comitati di garanzia che ne sorveglino le attività<ref =bologna>{{Cita web|url=http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Braccio-di-ferro-sulla-nuova-moschea/1299105|titolo=Braccio di ferro sulla nuova moschea|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>
* evitare la costruzione di moschee, autorizzando solo l'edificazione di musalla<ref name=moschea/>, così da rispettare la libertà di culto scongiurando nel contempo una delle cause del comunitarismo.
 
=== Inchieste giornalistiche ===
L'istigazione a non aderire ai valori fondanti delle democrazie occidentali è stata ripetutamente evidenziate da indagini giornaliste in incognito svolte nelle moschee europee.
 
L'inchiesta [[Undercover Mosque]] trasmessa il 15 gennaio 2007 sul canale [[Channel 4]] britannico ha registrato Imam che affermavano<ref>
* {{Cita web|url=http://observer.guardian.co.uk/uk_news/story/0,,1984530,00.html|titolo=Revealed: preachers' messages of hate|sito=guardian.co.uk|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.islamicpluralism.org/news/2007n/undercovermosquesscript.pdf|titolo=Undercover Mosque Script|sito=islamicpluralism.org|accesso=1º settembre 2007}}</ref>:
{{quote|Non potete accettare il governo dei [[kafir]], noi dobbiamo governarci da soli e dobbiamo governare gli altri}}
{{quote|Dovete attaccare con bombe gli interessi indiani e, per quanto riguarda gli ebrei, dovete assassinarli}}
{{quote|Nella vostra situazione dovete vivere come uno stato nello stato, finché prevarrete. Ma nell'attesa, dovete pregare, finché non diverrete una forza tale che la gente semplicemente si sottometterà a voi, mani in alto, finché non sarete forti abbastanza da prevalere}}
 
L'inchiesta di [[Annozero]] su una moschea di [[Torino]] trasmessa il 29 marzo [[2007]] ha registrato l'Imam di Torino-Porta Palazzo Mohamed Kohail che affermava<ref name="annozero">
* {{Cita web|url=http://www.camera.it/resoconti/resoconto_allegato.asp?idSeduta=142&Resoconto=aimm06|titolo=Iniziative per la prevenzione del terrorismo di matrice fondamentalista islamica, in relazione a recenti dichiarazioni di due imam delle moschee di Torino|sito=[[Camera dei Deputati]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2007/03/co_9_070330083.xml|titolo=E l'imam di Torino incita a sottomettere le donne|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=1º settembre 2007}}
* ''Amato: basta con gli imam improvvisati'' di ''Mariolina Iossa'' sul [[Corriere della Sera]] del 31 marzo [[2007]]
* ''Nessuna perquisizione ma i luoghi di culto sono circondati da agenti in borghese'' di Massimo Numa su [[La Stampa]] del 31 marzo [[2007]]
* ''L'imam contro i cattolici: «Allah li uccida»'' di ''Virginia Piccolillo'' sul [[Corriere della Sera]] del 3 aprile [[2007]]
* ''È un immigrato il cameraman che ha «girato» per Annozero'' su [[la Stampa]] del 3 aprile [[2007]]
* {{Cita web
|url=http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_09/imam_espulso_f9e2970a-bea3-11dc-bd24-0003ba99c667.shtml
|titolo=Imam Torino, procedura di espulsione
|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=15 gennaio 2008}}
</ref>
{{quote|Non c'è dialogo con gli infedeli}}
{{quote|Con gli atei nessun compromesso: si uccidono e basta}}
e poi espulso nel gennaio 2008 dopo circa un anno di indagini della [[DIGOS]]<ref name="annozero"/>.
 
Un video sul IX Congresso del Centro culturale islamico di viale Jenner a [[Milano]], sequestrato dall'antiterrorismo nel 2002 nell'abitazione di Murad Trabelsi, membro di un'organizzazione terroristica che reclutava kamikaze per l'Iraq e trasmesso durante [[Studio Aperto Live]] ([[Italia 1]]) dell'11 febbraio [[2006]] documenta [[Muhammad al-Fizazi]] (noto anche come «l'imam itinerante») affermare durante il ''IX Congresso'' del Centro culturale islamico di viale Jenner a [[Milano]] tenutosi a Modena l'11 settembre [[2000]] (esattamente un anno prima dell'[[Attentati dell'11 settembre 2001|attacco alle Torri Gemelle di New York]])<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=64426|titolo=Così gli imam predicano l'odio in Italia|sito=[[Il Giornale]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>:
{{quote|I miscredenti sono nemici. Tra noi e i miscredenti vi è l'odio. L'inimicizia e l'odio regneranno tra noi e loro per sempre, fino a quando non crederanno nel solo Allah}}
{{quote|tutto il pensiero democratico è in contrapposizione con il pensiero islamico. Tutti gli obiettivi democratici cozzano con gli obiettivi islamici}}
{{quote|noi abbiamo una sola grandissima libertà, quella di essere liberi dentro i limiti, i vincoli della Shari'a (la legge del Corano). Non vi è libertà di prostituzione nel nostro Paese, nel Paese dell'Islam. Non vi è libertà di fornicare, di consumare alcolici, di truccarsi. Non vi è libertà per i rinnegati nell'Islam}}
{{quote|se si taglia la mano del ladro si compie un atto compassionevole. Perché così facendo si tutelano i beni della gente. Così pure quando si lapida un ubriacone. Che è un atto duro, ma lo si fa per tutelare la mente, la dignità della gente}}
{{quote|Il jihad: sangue, brandelli di carne, sgozzamenti, assedi. Tutto questo è compassionevole}}
 
=== Via legale all'Islam ===
Secondo gli antislamisti, la legislazione e la giurisprudenza di diversi paesi europei sta mostrando la tendenza a legittimare atteggiamenti e comportamenti inaccettabili, considerando un'attenuante la loro matrice religiosa, col risultato di relativizzare i diritti individuali, mostrando un'eccessiva tolleranza, giustificata come rispetto per le tradizioni islamiche, ed assecondando un'evoluzione in senso "comunitarista" delle società europee.
 
==== Germania ====
Nel 1999 tre curdi, che avevano soffocato una ragazza di 18 anni e barbaramente ucciso il suo ragazzo di 23 anni per punirli perché vivevano insieme contro il volere dei genitori, sono stati condannati solo per [[omicidio colposo]], in considerazione dei "valori del proprio paese di origine fortemente intimizzati"<ref name=Spiegel/>.
 
Nel 2002 un libanese che aveva stuprato, picchiato e quasi strangolato sua moglie, nonché un pastore di origine turca che aveva ucciso la moglie con 48 coltellate, si sono visti riconoscere forti sconti di pena, sempre per la loro specifica appartenenza etnico-religiosa<ref name=Spiegel/>.
 
Nel 2005 un curdo, che per gelosia aveva ferito gravemente la moglie, ha avuto forti sconti di pena per i suoi "livelli di inibizione inferiori nei confronti delle donne"<ref name=Spiegel/>.
 
(''Tutte queste sentenze sono state comunque annullate nei gradi superiori di giudizio''<ref name=Spiegel/>)
 
Nel 2007 una donna si è vista respingere la richiesta di divorzio per direttissima dal marito violento perché entrambi i coniugi erano musulmani di origine marocchina e quindi, in ottemperanza alla versetto 4:34 del Corano (in cui si invita a battere le mogli di cui si teme l'insubordinazione)<ref>«Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande» sura 4 versetto 34 - trad. di [[Alessandro Bausani]]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.globalquran.com/?ch=UTF-8&sh=34&srh=4&s=+Search+&lg%5Bari%5D=1&lg%5Bit%5D=1|titolo=Sura 4:34|sito=GlobalQuran.com|accesso=1º settembre 2007}}</ref>, secondo il giudice "non è strano che un uomo eserciti il diritto di punizione corporale nei confronti della moglie".<ref name=Spiegel/><ref name=acmid>{{Cita web|url=http://www.acmid-donna.it/articoli1.htm|titolo=Poligamia: la lezione dei paesi islamici|sito=[[Associazione della Comunità Marocchina delle Donne in Italia]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref><ref>http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_joomlaboard&id=303785&catid=3&func=sb_pdf</ref>
 
==== Regno Unito ====
Nel [[Regno Unito]] tra i musulmani cresce l'ostilità verso la [[Union Jack]], da essi giudicata "grondante sangue". Per questa ragione la bandiera è scomparsa da un varco dell'aeroporto londinese di Heathrow, dai taxi delle città di Blackpool e Cheltenham e dalla stazione dei pompieri di Barking<ref>{{Cita web|url=http://www.thesun.co.uk/article/0,,2-2006250446,00.html|titolo=England expects flags|sito=[[The Sun (quotidiano britannico)|The Sun]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
Michael Nazir-Ali, [[vescovo]] [[anglicanesimo|anglicano]] di [[Rochester (Kent)|Rochester]], ha inoltre denunciato l'esistenza di aree ove i non musulmani sono sgraditi e anche a rischio<ref>
{{Cita web
|url=http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2008/01/06/nislam106.xml
|titolo=Bishop warns of no-go zones for non-Muslims
|sito=[[Daily Telegraph]]
|accesso=7 gennaio 2008}}</ref> mentre [[Rowan Williams]], [[arcivescovo di Canterbury]] e [[primate anglicano]], ritiene ormai inevitabile il recepimento di alcuni aspetti della [[sharia]] nella legislazione britannica<ref>
* {{Cita web
|url=http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2008/02/07/nwilliams107.xml
|titolo=Rowan Williams says Sharia law unavoidable
|sito=[[Daily Telegraph]]
|accesso=9 febbraio 2008}}
* {{Cita web
|url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=11478
|titolo=Sharia e leggi inglesi: l'Europa debole abbandona l'umanesimo
|sito=[[Asia News]]
|accesso=9 febbraio 2008}}
</ref>.
 
Sebbene la bigamia sia un reato, il ministero del Lavoro e Pensioni ha concesso ai poligami assegni familiari per ogni moglie «aggiuntiva» a semplice domanda del marito e purché i matrimoni siano stati celebrati in Paesi nei quali il rito è legale<ref>{{Cita web
|url=http://www.corriere.it/esteri/08_febbraio_04/bigamia_gran_bretagna_a1be4be0-d326-11dc-8916-0003ba99c667.shtml
|titolo=Londra, assegni familiari ai poligami
|sito=[[Corriere della Sera]]
|accesso=4 febbraio 2008}}</ref>.
 
==== Italia ====
===== Velo islamico =====
[[File:Woman in Tunisia.jpg|thumb|Una tunisina con il suo ''hijàb'']]
[[File:Women in shiraz 2.jpg|thumb|Donne che indossano il chador]]
[[File:Burqa Afghanistan 01.jpg|thumb|Due donne con il burqa.]]
 
Alcuni episodi hanno accreditato nell'ordinamento giuridico (laico) italiano pratiche relative all'uso del [[velo islamico]] che sono controverse tra gli stessi musulmani:
* nel corso degli anni la legislazione italiana ha sviluppato una normativa specifica relativa all'abbigliamento in funzione delle esigenze di ordine pubblico, con particolare riferimento all'identificazione delle persone. Durante gli [[anni di piombo]] in particolare si è vietato il mascheramento<ref>
* {{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/lavori/stenografici/sed063/aimm11.htm#sez11|titolo=Interrogazione parlamentare sulle "Iniziative volte a garantire l'uniformità delle posizioni delle prefetture italiane sulla normativa che vieta il travisamento in pubblico delle persone"|sito=[[Camera dei Deputati]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/lavori/stenografici/sed063/s140.htm|titolo=Risposta alla interrogazione parlamentare sulle "Iniziative volte a garantire l'uniformità delle posizioni delle prefetture italiane sulla normativa che vieta il travisamento in pubblico delle persone"|sito=[[Camera dei Deputati]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>
* nel dicembre 2004 una circolare del Dipartimento della [[Polizia di Stato]] ha definito il [[burqa]] indossato da alcune donne musulmane un "segno esteriore di una tipica fede religiosa" e una "pratica devozionale", escludendolo da quanto previsto dall'articolo 5 della legge 152/1975 che vieta in luogo pubblico di nascondere il proprio volto impedendone il riconoscimento da parte delle forze dell'ordine. La circolare ammonisce, inoltre, che "identificare reiteratamente ogni persona che circoli con il burqa, prima che l'autorità giudiziaria si sia pronunciata sulla sussistenza o meno di un giustificato motivo che escluda il reato, o senza un rilevante interesse pubblico, potrebbe costituire un eccesso non consentito e verrebbe percepito come una inutile vessazione"<ref>
* {{Cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/10_Ottobre/19/diritto.shtml|titolo=In Italia è meglio difendere il diritto a non indossarlo|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/10_Ottobre/27/allam27.shtml|titolo=Quel no di Maometto sul velo|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
* il 30 luglio 2005 è approvato il [[Pacchetto Pisanu]] per migliorare l'azione di contrasto al terrorismo internazionale che includeva "pene severe per chi circola in pubblico con il volto coperto, che si tratti di casco o di burka"<ref>
* {{Cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/07_Luglio/27/pacchetto.shtml|titolo=Il pacchetto sicurezza Pisanu in 19 articoli|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=55837|titolo="Terrorismo. Si' della Camera al pacchetto Pisanu"|sito=[[RaiNews24]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>, il successivo 15 agosto il tribunale di Treviso ha emesso una sentenza secondo cui se il burqa è indossato per motivi religiosi non è vietato e quindi non è reato<ref>
* {{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=22070|titolo=Per il tribunale di Treviso il burqa non è reato|sito=[[Il Giornale]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo270732.shtml|titolo="Burqa per religione? Non è reato"|sito=[[TGCOM]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>, posizione peraltro confermata dallo stesso governo nel dicembre dello stesso anno<ref>
* {{Cita web|url=http://www.cremaweb.it/edicola/wmview.php?ArtID=2248|titolo=Velo islamico integrale, i chiarimenti del Ministero dell'Interno sul suo utilizzo|sito=cremaWeb|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.comune.cremona.it/Article1278.phtml|titolo=Uso del burqa: corretta la linea seguita dell'Amministrazione|sito=cremaWeb|accesso=1º settembre 2007}}</ref>
* nell'aprile 2006 la terza sezione penale della Corte di Cassazione di Roma con la sentenza 11919 ha deliberato la legittimità del [[hijab]] in quanto "la religione musulmana impone alle credenti" di indossarlo<ref>{{Cita web|url=http://www.penale.it/page.asp?mode=1&IDPag=266|titolo=Corte di Cassazione sentenza 11919/2006|sito=penale.it|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
* nel 2007 il [[Ministri dell'interno della Repubblica Italiana|Ministro degli Interni]] [[Giuliano Amato]] ha anche affermato che vietare il velo "a priori significa imporre la propria ideologia imperialista"<ref>{{Cita web|url=http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.1336017186|titolo=Islam: Amato, vietare velo a priori è imporre ideologia imperialista|sito=[[Adnkronos]]|accesso=23 settembre 2007}}</ref>.
A questo proposito si ricorda che, diversamente da quanto affermato nella sentenza della Corte di Cassazione e da quanto presuppone la circolare della Polizia di Stato, il Corano chiede il velo ma non ne stabilisce in modo chiaro il tipo. Il suo uso si basa, infatti, sulle ''Sure 33:59''<ref>
* {{Cita web|url=http://www.globalquran.com/?ch=UTF-8&sh=59&srh=33&s=+Search+&lg%5Ben%5D=1&lg%5Bfr%5D=1&lg%5Ben2%5D=1&lg%5Ben4%5D=1&lg%5Ben5%5D=1&lg%5Bit%5D=1&lg%5Bsp%5D=1|titolo=Sura 33:59|sito=GlobalQuran.com|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.guidedways.com/chapter_display.php?chapter=33&translator=7&mac=&show_arabic=1&otherTranslations%5B%5D=2&otherTranslations%5B%5D=5&otherTranslations%5B%5D=4&otherTranslations%5B%5D=3&otherTranslations%5B%5D=8&otherTranslations%5B%5D=9|titolo=Corano, Capitolo XXIV|sito=guidedways.com|accesso=1º settembre 2007}}</ref> (che chiede alle credenti di indossare il velo per poterle distinguere dalle altre così da non essere molestate dai musulmani) e ''24:31''<ref>
* {{Cita web|url=http://www.globalquran.com/?ch=UTF-8&sh=31&srh=24&s=+Search+&lg%5Bari%5D=1&lg%5Bar2%5D=1&lg%5Ben%5D=1&lg%5Bfr%5D=1&lg%5Ben2%5D=1&lg%5Ben3%5D=1&lg%5Ben4%5D=1&lg%5Ben5%5D=1&lg%5Bit%5D=1&lg%5Bsp%5D=1|titolo=Sura 24:31|sito=GlobalQuran.com|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.guidedways.com/chapter_display.php?chapter=24&translator=7&mac=&show_arabic=1&otherTranslations%5B%5D=2&otherTranslations%5B%5D=5&otherTranslations%5B%5D=4&otherTranslations%5B%5D=3&otherTranslations%5B%5D=8&otherTranslations%5B%5D=9|titolo=Corano, Capitolo XXIV|sito=guidedways.com|accesso=1º settembre 2007}}</ref>, variamente interpretata (e tradotta): per alcuni il passaggio essenziale dovrebbe essere reso come "coprire i seni con il velo" per altri come "lasciar scendere il loro velo fin sul petto" ma comunque non si fa cenno alcuno alla necessità di coprire testa e volto o quant'altro se non indirettamente attraverso l'invito a mortificarsi e svelare i propri gioielli solo ai familiari. Assodato che il velo è un simbolo distintivo che le musulmane devono indossare cosicché i musulmani non le molestino<ref>da questo punto di vista è significativa la notizia lanciata dal settimanale egiziano ''[[Watani]]'' ([http://www.wataninet.com wataninet.com] delle studentesse [[copto|copte]] picchiate se non indossano il velo: {{Cita web|url=http://www.wataninet.com/article_en.asp?ArticleID=12865|titolo=Nightmare - Hijab for Coptic girls|sito=wataninet.com|accesso=1º settembre 2007}}</ref> (contrariamente a quanto possono fare con le altre donne), relativamente a cosa indossare c'è chi ([[Gamal al-Banna]], [[Hasan al-Turabi]], [[Samira Munir]] ed altri musulmani cosiddetti moderati o riformisti) affermano che alle musulmane non è richiesto di coprirsi la testa ma è sufficiente nascondere il petto, altri invece ([[wahhabismo|wahhabiti]], [[Ruhollah Khomeyni]], [[taliban]], [[Fratelli musulmani]] e fondamentalisti in genere) impongono loro, a seconda dell'ideologia, di coprire testa e collo ([[hijab]], il velo più comune, consistente in un ''[[foulard]]'' di varie tinte, spesso indossato anche in paesi musulmani moderati nonché da molte immigrate provenienti dal nordafrica, anche di seconda generazione), tutto il corpo ([[chador]], di colore nero, ma anche di altri colori) o anche il viso ([[burqa]], integrale e di colore azzurro, [[niqab]], unito all'[[abaya (abbigliamento)|abaya]], neri e che lasciano scoperti gli occhi e/o parte del viso)<ref>{{Cita web|url=http://www.carabinieri.it/Internet/Editoria/Carabiniere/2004/05-Maggio/Societa/034-00.htm|titolo=Il velo e le donne|sito=[[Il Carabiniere (rivista)|Il Carabiniere]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref><ref>il sito [http://www.hamasna.com/ hamasna.com] mantiene una lista mondiale di favorevoli e contrari allo [[hijab]], aggiornata settimanalmente:
* {{ar}} {{Cita web|url=http://www.hamasna.com/tunisia/enemy.html|titolo=The international campaign for defending hijab|sito=hamasna.com|accesso=1º settembre 2007}}
* stessa pagina tradotta in inglese {{Cita web|url=http://translate.google.com/translate?u=http%3A%2F%2Fwww.hamasna.com%2Ftunisia%2Fenemy.html&langpair=ar%7Cen&hl=it&ie=UTF-8&oe=UTF-8&prev=%2Flanguage_tools|titolo=The international campaign for defending hijab|sito=hamasna.com|accesso=1º settembre 2007}}
</ref>.
 
D'altra parte in diversi paesi arabi indossare il velo è di ostacolo nella ricerca di un lavoro<ref>{{Cita web|url=http://lta.today.reuters.com/news/newsArticle.aspx?type=topnews&storyID=2007-09-02T132341Z_01_N02463510_RTRIDST_0_INTERNACIONAL-GENERO-VELO-SOL.XML|titolo=Velo limita posibilidad laboral a mujeres en el mundo|sito=[[Reuters]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref> e si sta anche vietando il suo uso per arginare l'assenteismo negli uffici pubblici di molte dipendenti che approfittano dell'anonimato per lasciare il posto di lavoro<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/06_Giugno/08/allam_velo.shtml|titolo=Abu Dhabi vieta il velo alle impiegate|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.<br />Al riguardo è da segnalare l'esperimento di una giornalista italiana che nel 2006 ha passato una giornata intera indossando un burqa senza che alcuno la identificasse ("Fino a lasciar passare una donna velata dalla testa ai piedi dove a un uomo con il passamontagna non sarebbe permesso mai"), neppure in un aeroporto<ref>
* {{Cita web|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200611articoli/14677girata.asp|titolo=Io, velata per un giorno (articolo)|sito=[[La Stampa]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=17&IDalbum=373&tipo=FOTOGALLERY|titolo=Io, velata per un giorno (galleria fotografica)|sito=[[La Stampa]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
===== Matrimonio e poligamia =====
Nel novembre 2006 ha iniziato il suo iter legislativo presso la [[Camera dei deputati]] una proposta legislativa per definire le "norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi". Tra l'altro è stata proposta una modifica dell'articolo 11 che consentirebbe al ministro di culto di non pronunciare durante il rito gli articoli del codice civile sulla parità dei doveri fra mogli e marito (143, 144 e 147 del codice civile) "qualora la confessione abbia optato per la lettura al momento della pubblicazione"<ref>
* {{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/lavori/schedela/trovaschedacamera_wai.asp?pdl=134|titolo=Proposta di legge n.134 Assegnato alla I Commissione Affari Costituzionali il 3 luglio 2006 (XV legislatura)|sito=[[Camera dei Deputati]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/sk3000/frontesp/25310a.htm|titolo=Relazione al disegno di legge n. 3531 presso la I Commissione Affari Costituzionali (XIV legislatura)|sito=[[Camera dei Deputati]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>, a tutto vantaggio del rito musulmano i cui principi religiosi privilegiano l'uomo e sono contrari alla parità dei diritti e dei doveri fra marito e moglie.
Si ricorda, inoltre, che [[Inchiesta di Annozero su una moschea di Torino|una indagine giornalistica]] ha rivelato che la poligamia, sebbene illegale, è già avallata da Imam in Italia<ref>{{Cita web|url=http://archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2007/03/co_9_070330083.xml
|titolo=E l'imam di Torino incita a sottomettere le donne|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref> e secondo la [[Caritas Italiana]] estesamente praticata<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/poligamia/poligamia/poligamia.html
|titolo=La poligamia nascosta tra gli islamici d'Italia|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|accesso=2 aprile 2008}}</ref>. Sempre a proposito di matrimonio, vale la pena ricordare che proprio la poligamia comincia ad essere vietato nel diritto di famiglia di diversi paesi islamici<ref name=acmid/>.
Alcuni casi di cronaca hanno portato alla luce la realtà dei matrimoni combinati e l'intolleranza all'interno delle famiglie per chi non si sottomette alle usanze, come il citato caso della pakistana [[Hina Saleem]], uccisa dal padre e da alcuni parenti perché voleva sposare un italiano e vivere all'occidentale, che rappresenta il fatto che più ha avuto risonanza mediatica.
 
===== Macellazione islamica =====
Nel dicembre 2007 [[Reggio Emilia]] ha concesso ai fedeli musulmani della città di macellare in casa gli animali per la festa del sacrificio, sebbene nella stessa ordinanza si riconosca che questa pratica sia in contrasto con le leggi sanitarie nazionali<ref>{{Cita news | cognome=Reverberi | nome=Nina | titolo=Macelli un animale contro la legge? È regolare se sei musulmano | editore=QN, Il Resto del Carlino -La Nazione -Il Giorno | data=12 dicembre 2007 }}</ref>:
{{quote|L'attività svolta è da considerarsi lecita, ancorché non eseguita secondo i dettami di legge, in quanto prevalente il riconoscimento delle legittimità dei riti religiosi rispetto alle norme in materia di macellazione}}
 
===== Condanne di Guolo ed Allievi per diffamazione contro Adel Smith =====
Un altro episodio che ha suscitato non poche polemiche è stata la condanna di due noti studiosi italiani dell'Islam che si sono sempre distinti nel campo della ricerca accademica. I fatti partono dalla querela di [[Adel Smith]], controverso personaggio del mondo islamico italiano, nei confronti dei sociologi [[Stefano Allievi]], dell'[[Università degli Studi di Padova]], per il suo saggio [[Islam italiano. Viaggio nella seconda religione del paese]] (Einaudi, 2003) e [[Renzo Guolo]], dell'[[Università di Torino]], per il suo saggio [[Xenofobi e xenofili: gli italiani e l'islam]] (Laterza, 2003):
* ''Stefano Allievi'' è stato condannato, in primo grado, a sei mesi di reclusione e 3000 € di multa per "diffamazione aggravata a mezzo stampa" per aver bollato Adel Smith come polemista e provocatore<ref>{{Cita web|url=http://www.dominiopubblico.it/DP/?p=34|titolo=San Petronio e Mr. Smith: il testo che è costata la condanna a Stefano Allevi|sito=[[dominiopubblico.it]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>,
* ''Renzo Guolo'' è accusato di aver vilipeso la religione islamica per aver offeso la reputazione di Adel Smith dichiarando che questi non ha alcun seguito e che si legittima solo grazie alle sue apparizioni video<ref>
* {{Cita web|url=http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_15/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=12557&stile=6|titolo=Testo di un'interpellanza parlamentare sul caso Guolo|sito=[[Camera dei Deputati]]|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=0166&resoconto=stenografico&tit=00090&fase=00110|titolo=Risposta all'interpellanza parlamentare sul caso Guolo|sito=[[Camera dei Deputati]]|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
Questi episodi, secondo gli antislamisti, sono indizi molto significativi sull'orientamento della giurisprudenza a favorire una deriva comunitarista della società, facendosi strumento di pressione contro il mondo accademico affinché temi come l'Islam non siano liberamente analizzati ed affrontati, creando un precedente pericoloso tale da scoraggiare altri studiosi dal manifestare pubblicamente la loro opinione.<br />Va peraltro detto che, in contrasto palese con quanto afferma [[Magdi Allam]] circa la contiguità "morale" del mondo dell'[[Orientalistica|Orientalismo]] accademico italiano, gran parte dei docenti universitari italiani ha solidarizzato, anche per iscritto, con Allievi e Guolo.
 
==== Paesi Bassi ====
Nei [[Paesi Bassi]] all'assassinio di [[Theo van Gogh (regista)|Theo van Gogh]] l'artista [[Chris Ripke]] ha reagito dipingendo un murale sul muro esterno del suo studio: un angelo, la data di morte del suo assassinio e la scritta "Gij zult niet doden" (non uccidere, uno dei [[dieci comandamenti]]). I musulmani di una moschea vicina hanno denunciato il fatto al sindaco come offensivo e questi ha subito inviato la polizia a cancellarlo. Il reporter [[Wim Nottroth]] che ne ha documentato la distruzione e tentato di ostacolare l'esecuzione dell'ordinanza è stato poi arrestato<ref>l'arresto di Wim Nottroth
* {{Cita web|url=http://www.noord.kw.nl/index.php?page=video&film_ID=732|titolo=Video dell'arresto di Wim Nottroth|sito=noord.kw.nl|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.nogod.it/florilegio.htm|titolo=Politie treedt op tegen muurschildering|sito=nogod.it|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.indymedia.nl/nl/2004/11/22827.shtml|titolo=Gij zult niet schilderen|sito=indymedia.nl|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://maarten.typepad.com/brusselsblog/2004/11/thou_shalt_not__1.html|titolo="Thou Shalt not Kill" Update|sito=maarten.typepad.com|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.coranix.com/archicoray/2004/11nov/2384.htm|titolo=« Tu ne tueras point » : offense jugée « raciste » par une mosquée hollandaise|sito=coranix.com|accesso=1º settembre 2007}}</ref>
 
Sempre nei Paesi Bassi, la bandiera nazionale è stata vietata in molte scuole perché considerata discriminatoria dagli immigranti musulmani. Stessa sorte è toccata a gagliardetti ed adesivi sulle automobili dato che chi li esponeva era affrontato dai musulmani ed accusato di fascismo<ref>Contro l'esposizione della bandiera nazionale nei Paesi Bassi:
* {{Cita web|url=http://www.jihadwatch.org/dhimmiwatch/archives/004924.php|titolo=Dutch flag "insulting to Muslim immigrants", banned from Dutch schools|sito=jihadwatch.org|accesso=1º settembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.telegraaf.nl/binnenland/17755231/Vlagverbod_is_wijdverspreid.html|titolo=Vlagverbod is wijdverspreid|sito=telegraf.nl|accesso=1º settembre 2007}}</ref>.
 
[[Sooreh Hera]], artista [[iran]]iana dal 2000 rifugiata nei Paesi Bassi, per "ragioni di opportunità" si è vista ritirare un video ed un'immagine della sua esposizione ''[http://soorehhera.com/ Allah o gay-bar]'' de [[L'Aia]] perché ritraevano Maometto e il genero Ali come una coppia omosessuale. Stessa sorte è toccata al filmato su [[YouTube]], ritirato dal gestore che ne giudicava il "contenuto inappropriato"<ref>Sul caso Hera:
* {{Cita web|url=http://soorehhera.com/|titolo=Sito di Soore Hera|sito=Soore Hera|accesso=3 dicembre 2007}}
* {{Cita web|url=http://www.corriere.it/esteri/07_dicembre_03/fotografa_minacciata_olanda_b74a1e00-a16f-11dc-976f-0003ba99c53b.shtml|titolo=Gay e islam, artista minacciata all'Aja|sito=[[Corriere della Sera]]|accesso=3 dicembre 2007}}</ref>. L'8 dicembre [[2007]] il quotidiano francese [[Le Figaro]] ha raccolto la seguente dichiarazione di Hera sulla vicenda: "Credevo che avrei trovato la libertà di espressione nei Paesi Bassi. Ma questo non è un paese libero. Questa è una nuova dittatura islamista"<ref>{{Cita web| url=http://www.lefigaro.fr/international/2007/12/08/01003-20071208ARTFIG00122-mahomet-expose-en-homosexuel-en-hollande-.php|titolo=Un musée expose « Allah o gaybar », une série de photos d'homosexuels portant des masques à l'effligie du Prophète|sito=[[Le Figaro]]|accesso=10 dicembre 2007}}</ref>.
 
==== Svezia ====
In Svezia un'organizzazione islamica ha chiesto leggi separate per i musulmani, l'impegno del governo a costruire una moschea in ogni città, paese, sobborgo e la presenza degli imam nelle scuole pubbliche<ref>{{Cita web|url = http://www.dhimmitude.org/eurabia/Il-Foglio-10-6-2006.doc|titolo = L'Europa fra qualche decennio|sito = [[Il Foglio (quotidiano)]]|accesso = 1º settembre 2007}}</ref>.
 
== Taqiyya e Kitmān ==
{{Vedi anche|Taqiyya}}
Nella tradizione [[islam]]ica, la '''taqiyya''' indica la possibilità di rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l'adesione ad un gruppo religioso e praticarne i riti di nascosto per sfuggire ad una persecuzione. Prossimo al concetto di ''taqiyya'' è quello di '''kitmān''' che consiste nel dire solo una parte della verità riconoscendosi la ''riserva mentale'' di omettere il resto celando magari le proprie reali intenzioni.
 
Secondo alcuni, ''taqiyya'' e ''kitmān'' sono oggi ampiamente utilizzati dagli [[islamismo|islamisti]] come strumento di lotta politica per diffondere ed affermare le loro idee nei [[Occidente (civiltà)|paesi occidentali]]. Partendo dal comandamento coranico che impone ai musulmani di perseguire sempre e comunque l'allargamento dell'Islam, gli islamisti si riterrebbero, infatti, autorizzati/obbligati ad utilizzare a fini propagandistici ''taqiyya'' e ''kitmān'' per vincere l'ostilità dell'Occidente verso la loro fede, se questa fosse rivelata fino in fondo. Questo concederebbe loro un notevole vantaggio competitivo negli scontri dialettici, sia approfittando della scarsa conoscenza degli interlocutori dei principi dell'Islam (a partire dagli stessi concetti di ''taqiyya'' e ''kitmān'' ) sia sfruttando la presunzione di [[onestà intellettuale]] loro accordata.
 
Un esempio di ''taqiyya'' è offerto da [[Caroline Fourest]] sul suo saggio dedicato a [[Tariq Ramadan]] dove riferisce che questi in un suo manuale ridefinisce il
{{quote|significato di parole come «[[diritto]], [[razionalità]], [[democrazia]] e [[comunità]]». Per ciascun termine, il libro spiega come esso possa essere compreso dagli [[Occidente (civiltà)|occidentali]], e come esso sia problematico per i musulmani, proponendone una «formulazione di concetto» che assomiglia a una riformulazione mirante a mettere in difficoltà gli interlocutori. Si ritrovano in questo tutte le astuzie semantiche del predicatore. La parola «[[razionalità]]», per esempio, non è più sinonimo dello [[spirito critico]] [[illuminismo|illuminista]] ma di «percorso intellettuale che permette di riscoprire la fede». Un esempio solo tra tanti altri. Infatti, per ciascuna parola chiave sulle quali sa di poter essere messo alla prova, Ramadan ha sviluppato una seconda definizione, compresa solo da chi ha seguito le sue lezioni o ha letto i suoi libri meno noti. Questo gli consente di tenere un discorso apparentemente inoffensivo pur restando fedele ad un messaggio prettamente islamista, senza aver bisogno di mentire apertamente, neppure ai suoi stessi occhi.|da "[[Frère Tariq]]" di [[Caroline Fourest]]|sémantique sur les mots «droit, rationalité, démocratie et communauté». Pour chaque terme, le livre explique comment ce mot peut être compris par les Occidentaux, en quoi il pose problème aux musulmans, et propose une «formulation de concept» qui ressemble fort à une redéfinition propre à troubler ses interlocuteurs. On retrouve ainsi toutes les astuces sémantiques du prédicateur. Le mot «rationalité», par exemple, n'est plus synonyme d'esprit critique issu des Lumières, mais d'un «cheminement intellectuel permettant de redécouvrir la foi». Un exemple parmi d'autres. En fait, pour chaque mot clef sur lequel il se sait attendu, Ramadan a développé une seconde définition - à laquelle ont accès ceux qui ont suivi ses cours oraux ou lu ses livres les plus confidentiels. Ce qui lui permet de tenir un discours apparemment inoffensif tout en restant fidèle à un message éminemment islamiste sans avoir nécessairement besoin de mentir ouvertement, en tout cas pas à ses yeux.|lingua=fr }}
 
== Islamismo espansionista e terrorismo ==
Secondo diversi studiosi, ed in particolari i sostenitori della teoria geopolitica nota come [[Eurabia]]<ref>[http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/5994047/Muslim-Europe-the-demographic-time-bomb-transforming-our-continent.html Daily Telegraph]</ref>, coniata dalla storica britannica [[Bat Ye'or]] e divulgata in Italia soprattutto dalla scrittrice [[Oriana Fallaci]], all'islamismo viene attribuito un intento strategico di penetrazione nelle società occidentali con l'obiettivo di islamizzarle. I fautori di questa teoria accusano in particolare il movimento dei [[Fratelli musulmani]] di essere il principale attore di questa strategia.
Diversi autori tra i quali la scrittrice femminista [[Caroline Fourest]] hanno studiato libri, articoli, interviste e soprattutto le trascrizioni dei discorsi tenuti alle comunità islamiche europee da [[Tariq Ramadan]], intellettuale svizzero. Ad esempio, nel suo libro pubblicato in Francia e inedito in Italia, intitolato ''Frère Tariq'', l'autrice cerca di dimostrare come, quando Tariq Ramadan si rivolge all'opinione pubblica occidentale, egli si proponga come un moderato, mentre quando si rivolge ai musulmani usi toni ed argomenti [[Fondamentalismo islamico|fondamentalisti]].<ref>[http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001027509 Integralismo: Inchiesta shock in Francia (Panorama, 27/10/2004)]</ref> Inoltre molti antislamisti accusano i governi delle monarchie del [[golfo persico]] e dell'[[Arabia]], specialmente quella [[saudita]], di essere segretamente tra i finanziatori di organizzazioni terroristiche [[sunnite]] come [[al-Qaida nella Penisola Arabica]] e lo [[Stato Islamico]] (ISIS). È risaputo che il gruppo abbia ricevuto fondi da donatori privati dagli Stati del Golfo,<ref>{{Cita web|cognome=Rogin|nome=Josh|data=14 giugno 2014|titolo=America's Allies Are Funding ISIS|url=http://www.thedailybeast.com/articles/2014/06/14/america-s-allies-are-funding-isis.html|editore=''[[The Daily Beast]]''|accesso=19 giugno 2014}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Iraq crisis: How Saudi Arabia helped Isis take over the north of the country|url=http://www.independent.co.uk/voices/comment/iraq-crisis-how-saudi-arabia-helped-isis-take-over-the-north-of-the-country-9602312.html|accesso=9 agosto 2014|editore=''[[The Independent]]''|data=13 luglio 2014}}</ref>, ma sia il primo ministro iraniano sia quello iracheno [[Nuri al-Maliki]] (entrambi [[sciiti]]) hanno accusato l'Arabia Saudita e il [[Qatar]] di finanziare l'ISIS,<ref name="Saudi">{{Cita news|nome1=Ned|cognome1=Parker|nome2=Louise|cognome2=Ireland|url=http://www.reuters.com/article/2014/03/09/us-iraq-saudi-qatar-idUSBREA2806S20140309|titolo=Iraqi PM Maliki says Saudi, Qatar openly funding violence in Anbar|editore=Reuters|data=9 marzo 2014}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.aljazeera.com/news/middleeast/2014/03/maliki-saudi-qatar-at-war-against-iraq-20143823436553921.html |titolo=Maliki: Saudi and Qatar at war against Iraq|editore=Al Jazeera|data=9 marzo 2014}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Maliki accuses Saudi Arabia of backing rebels|url=http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2014/06/17/Maliki-blames-Riyadh-for-rebellion-against-him.html|data=17 giugno 2014|editore=Al Arabiya|accesso=17 giugno 2014}}</ref><ref name="FT Iran Saudi">{{Cita web|cognome1=Bozorgmehr|nome1=Najmeh|cognome2=Kerr|nome2=Simeon|titolo=Iran-Saudi proxy war heats up as Isis entrenches in Iraq|url=http://www.ft.com/cms/s/0/fdff6240-fc46-11e3-98b8-00144feab7de.html|editore=Financial Times|data=25 giugno 2014|accesso=29 giugno 2014}}</ref> senza però fornire prove.<ref name="Bloomberg">{{Cita news|cognome1=Carey|nome1=Glen|cognome2=Almashabi|nome2=Deema|data=16 giugno 2014|titolo=jihadi Recruitment in Riyadh Revives Saudi Arabia's Greatest Fear|url=http://www.bloomberg.com/news/2014-06-15/jihadis-recruitment-drive-in-riyadh-revives-biggest-saudi-threat.html|editore=Bloomberg News|accesso=17 giugno 2014}}</ref><ref name="FT Iran Saudi" /><ref name="WAPO Isis expand">{{Cita news|cognome=Hauslohner|nome=Abigail|data=13 giugno 2014|titolo=jihadist expansion in Iraq puts Persian Gulf states in a tight spot|url=http://www.washingtonpost.com/world/jihadist-expansion-in-iraq-puts-persian-gulf-states-in-a-tight-spot/2014/06/13/e52e90ac-f317-11e3-bf76-447a5df6411f_story.html|editore=''[[The Washington Post]]''|accesso=18 giugno 2014}}</ref><ref>{{Cita web|cognome=Black|nome=Ian|wkautore=Ian Black (journalist)|data=19 giugno 2014|titolo=Saudi Arabia rejects Iraqi accusations of Isis support|url=http://www.theguardian.com/world/2014/jun/19/saudi-arabia-rejects-iraqi-accusations-isis-support|editore=''[[The Guardian]]''|accesso=19 giugno 2014}}</ref>
 
== Note ==
{{references}}
 
== Voci correlate ==
*[[Campionati asiatici di pugilato dilettanti]]
* [[Islamismo]]
* [[Laicismo]]
* [[Laicità]]
* [[Anticlericalismo]]
* [[Kemalismo]]
* [[Movimenti liberali nell'Islam]]
 
==Collegamenti esterni==
== Altri progetti ==
*[http://amateur-boxing.strefa.pl/Championships/AsianChampionships2019.html Risultati]
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