Cosmismo e Storia della Somalia: differenze tra le pagine

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{{NN|filosofia|gennaio 2009}}
La '''Somalia''' ([[lingua somala|somalo]]: ''Soomaaliya''; {{Arabo|الصومال|al-Sūmāl}}) è uno [[Stato]] dell'[[Africa Orientale]] situato nel [[corno d'Africa]].
[[File:Chertrg Tsiolkovsky.jpg|thumb|Progetto di [[nave spaziale]] ad opera di [[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Konstantin Ciolkovskij]] (1883)]]
Il '''cosmismo''' ([[lingua russa|russo]] Космизм - ''Kosmizm'') è una corrente [[filosofia|filosofica]] sviluppatasi in [[Russia]] a partire dall' [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov#La filosofia dell.27opera comune|"opera comune"]] di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Nikolaj Fëdorov]] ([[1829]]-[[1903]]).
 
=== Preistoria ===
Per Svetlana Semёnova (1941—2014), che è stata la più importante studiosa del cosmismo, la caratteristica principale di questa corrente filosofica è l’idea di “evoluzione attiva” o “evoluzione autodiretta” della razza umana<ref>{{Cita libro|autore=George M. Young|nome=|altri=|titolo=I cosmisti russi|edizione=Tre Editori|anno=2017|città=Roma|p=23|pp=|citazione=|ISBN=88-86755-49-X}}</ref>. Per George M. Young, uno dei più autorevoli studiosi occidentali sul tema, il contributo più importante offerto dai cosmisti russi è quello di una visione ottimista sui destini e le potenzialità sconfinate dell’umanità, una mirabile fede nell’evoluzione e nello sviluppo inevitabili della conoscenza umana<ref>{{Cita libro|autore=G.M. Young|titolo=Op.cit.|pp=286-288}}</ref>. Per Michael Hagemeister, prestigioso studioso occidentale della storia intellettuale russa, gli aderenti del cosmismo credono che gli uomini siano destinati a diventare un fattore decisivo nell’evoluzione cosmica, conquistando, trasformando e perfezionando l’universo, sconfiggendo la malattia e la morte, e infine generando una razza umana immortale<ref>{{Cita libro|autore=G.M. Young|titolo=Op.cit.|p=|pp=23-24}}</ref>.
[[File:Laas Geel single cow.jpg|thumb|left|Un esempio di [[pittura rupestre]] del complesso di [[Laas Gaal]].]]
Le prime testimonianze di insediamenti umani in Somalia risalgono al [[Paleolitico]]: esempi di [[pittura rupestre]] risalenti al [[IX millennio a.C.]] sono stati ritrovati nella parte settentrionale del Paese.<ref>{{Cita|Bradbury}}, pag. 9.</ref> I più famosi sono quelli ritrovati a [[Laas Gaal]], dove si trovano alcune fra le più antiche testimonianze del continente africano, fra cui alcune [[Epigrafia|iscrizioni]] non ancora decifrate.<ref>{{Cita|Hassig e Latif}}, pag. 22.</ref> Durante l'[[età della pietra]], si registrano varie testimonianze di più culture, fra cui la comunità di [[Hargheisa]] (perlopiù autoctona) e quella di Doia (probabilmente proveniente dal [[Nordafrica]]).<ref>{{Cita|Robertshaw}}, pagg. 104–105.</ref>
 
Sempre nel Paese sono state rintracciate le prime testimonianze, risalenti al [[IV millennio a.C.]], di [[sepoltura]] nel [[corno d'Africa]].<ref>{{Cita|Brandt}}, pagg. 40–56.</ref> Gli utensili in pietra trovati nel [[sito archeologico]] di Jalelo, nel nord della Somalia, sono stati definiti "''il più importante collegamento, considerando tutto il Paleolitico, fra Oriente e Occidente''".<ref>{{Cita|Seton-Karr}}, pagg. 182–183.</ref>
Storicamente è con il lavoro culturale di Aleksandr Gorskij (1886-1943) e Nikolaj Setnitskij (1888-1937) che ebbe inizio la transizione dal fёdorovismo puro al cosmismo, un movimento che avrebbe ampliato l’”[[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov#La filosofia dell.27opera comune|opera comune]]” di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fёdorov]] e che al tempo stesso se ne sarebbe allontanato in molteplici direzioni. Gorskij e Setnitskij analizzarono nelle loro pubblicazioni l’influenza di Fёdorov su [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]], [[Lev Tolstoj|Tolstoj]], [[Vladimir Sergeevič Solov'ëv|Solov’ёv]], e collegarono l’ “[[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov#La filosofia dell.27opera comune|opera comune]]” ai principali sviluppi intellettuali e culturali del XX secolo, in Russia e nel mondo<ref>{{Cita libro|autore=G.M. Young|titolo=Op. cit.|p=246}}</ref>.
 
=== Dall'antichità fino all'età classica ===
Il termine ''cosmismo'' applicato a tale ambito non compare nella letteratura italiana prima della metà degli [[anni 1990|anni novanta]] del [[XX secolo]], benché il termine "cosmismo" fosse già utilizzato in italiano almeno dalla prima metà del XIX secolo, prevalentemente col significato di "umanesimo cosmico".<ref name="BonghiRuggiero1887">{{Cita libro|autore=Ruggiero Bonghi, Ettore de Ruggiero, Dante Vaglieri|coautori=Luigi Ceci, Laura Gropallo, C. de Lollis, Nicola Festa|titolo=Cultura|url=http://books.google.com/books?id=z_kaAAAAYAAJ|anno=1887|pagine=150, 151}}</ref><ref name="Rivista speciale di opere di filosofia scientifica">{{Cita libro|titolo=Rivista speciale di opere di filosofia scientifica|url=http://books.google.com/books?id=h2o9AAAAYAAJ|anno=1897|pagine=18, 164}}</ref><ref name="Morselli1885">{{Cita libro|autore=Enrico Agostino Morselli|titolo=Rivista di filosofia scientifica|url=http://books.google.com/books?id=jZrNAAAAMAAJ|anno=1885|editore=Fratelli Dumolard.|pagine=582, 584}}</ref><ref name="Castelli1958">{{Cita libro|autore=Enrico Castelli|titolo=Umanesimo e simbolismo: atti del IV Convegno internazionale di studi umanistici, Venezia, 19-21 settembre 1958|url=http://books.google.com/books?id=NVUrAAAAIAAJ|accesso=22 giugno 2012|anno=1958|editore=C.E.D.A.M.|pagine=56}}</ref> Un riferimento diretto a questa corrente filosofica è anche quello dell'[[antropocosmismo]] principio fondamentale del sistema olistico filosofico del filosofo-scienziato russo [[Valerij Nikolaevič Sagatovskij|Valerij Sagatovskij]].
[[File:Silk route.jpg|thumb|La Somalia era una delle tappe della [[via della seta]] che collegava l'[[Europa meridionale]] alla [[Cina]].]]
[[File:Qableh1.JPG|thumb|Le rovine di [[Qa'ableh]].]]
Ci sono varie testimonianze di edifici e altre costruzioni (strutture piramidali, tombe, rovine di città e muri di pietra), fra cui il [[Muro di Wargaade]], che evidenziano l'esistenza di una civiltà piuttosto avanzata nella penisola somala<ref>{{Cita|Missionary Review}}, pag. 132.</ref> (probabilmente riconducibile al leggendario [[Paese di Punt]]),<ref>{{Cita|Chittick}}, pag. 133.</ref> la cui scrittura resta ancora oggi non decifrata<ref>{{Cita|Proceedings}}, pag. 447.</ref> e che aveva rapporti commerciali con l'[[antico Egitto]] e la [[civiltà micenea]] a partire perlomeno dal [[II millennio a.C.]]
 
I commercianti di Punt "''commerciavano non solo la propria produzione di [[incenso]], [[ebano]] e bovini dalle corna corte, ma anche merci delle regioni confinanti, compreso [[oro]], [[avorio]] e pelli animali''".<ref>{{Cita|Tyldesley}}, pag. 147.</ref> Si ha inoltre testimonianza dell'addomesticamento del [[Camelus bactrianus|cammello]] durante il [[III millennio a.C.]], da cui poi si è diffuso nell'antico Egitto e poi nel [[Nordafrica]].<ref>{{Cita|Richard}}, pag. 120.</ref> Nel periodo classico, le [[città-stato]] di [[Capo Guardafui|Mossilone]], [[Opone]], [[Berbera|Malao]], [[Zeila|Mundus]] e Tabae svilupparono una lucrosa rete commerciale con i mercanti di [[Fenicia]], [[Antico Egitto|Egitto]], [[Grecia antica|Grecia]], [[Parti|Impero partico]], [[Sabei (Yemen)|Saba]], [[Nabatei|Nabatea]] e [[Impero romano]].
== Introduzione al cosmismo ==
[[File:Cosmismo russo.jpg|sinistra|miniatura|216x216px|Il libro del 1993 della Svetlana Semёnova ]]
Con il termine “Cosmismo”, coniato verso gli anni settanta del XX secolo, s’indica un vasto movimento culturale nato e sviluppatosi in Russia a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Una corrente che unisce filosofi, scienziati ed artisti, che amalgama elementi radicati nella tradizione spirituale dell’anima russa con la scienza e la tecnica occidentale moderna. Una corrente sorprendentemente creatrice, fertile ed eclettica, che è stata capace di partorire ed influenzare alcune delle più importanti personalità russe del novecento, cresciuto in quell’''humus'' culturale unico da cui è germogliata anche l’altra grande rivoluzione del tempo, l’ ‘assalto al cielo’ del [[bolscevismo]], influenzandosi reciprocamente. Durante il periodo sovietico, specialmente nei primi anni rivoluzionari, questa corrente scientifico-filosofica-religiosa riceverà la stima, l'appoggio e l'entusiasmo non solo nella ristretta cerchia dei ricercatori scientifici ma anche di personalità politiche che a volte sopprimendo, a volte alimentando una tendenza che parve quasi [[Occultismo|occultista]], se ne resero in qualche modo protagonisti. Con la progressiva affermazione e solidificazione del regime sovietico ad opera di [[Iosif Stalin|Stalin]] però, la componente spirituale e religiosa del movimento nato dalla' [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov#La filosofia dell.27opera comune|"opera comune"]] di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Nikolaj Fëdorov]] che lo aveva improntato di un'innegabile carica religiosa, verrà sempre più bollata come "reazionaria" e non compatibile con il materialismo dialettico dell'ideologia ufficiale sovietica, e finirà per essere sempre più emarginata mentre i suoi aperti sostenitori perseguitati. Come riferisce [[Aleksandr Isaevič Solženicyn|Solzenicyn]], nella metà degli anni trenta del XX secolo, [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] era diventato in [[Unione Sovietica|URSS]] una delle "non persone" le cui idee erano cadute in disgrazia. Alla fine degli anni trenta, anche se si realizzeranno alcuni progetti ad essi ispirati senza che ciò fosse riconosciuto, [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] e le sue idee, nonché i suoi seguaci, erano ancora discussi in privato, mentre in pubblico non se ne poteva sussurrare<ref>{{Cita libro|autore=G.M. Young|titolo=Op. cit.|p=247}}</ref>. Rimarrà quindi in auge solo la componente più strettamente tecnica del movimento cosmista, che sboccerà anni più tardi nei trionfi del programma spaziale sovietico nato dalle intuizioni del cosmista [[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Konstantin Ciolkovskij]], il quale subirà comunque anch'egli una indiretta censura per quella parte dei suoi lavori non strettamente scientifici e tecnici. Sarà solo negli anni a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80', e con la [[perestrojka]], che in URSS si potrà gradualmente ritornare a parlare apertamente di cosmismo, grazie in particolare al lavoro di Svetlana Semёnova, fondatrice della Biblioteca del Museo N.F. [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] a Mosca.
 
Dopo la conquista della Nabatea da parte dei Romani e l'instaurazione di una presenza navale ad [[Aden]] per combattere la [[pirateria]], i mercanti arabi e somali impedirono alle navi indiane di entrare nei porti della [[penisola araba]],<ref>{{Cita|Warmington}}, pag. 54.</ref> mantenendo così il monopolio della tratta [[Mar Rosso]]-[[Mar Mediterraneo]].<ref name="Warmington229">{{Cita|Warmington}}, pag. 229.</ref> Tuttavia, i mercanti indiani continuavano ad avere libero accesso ai porti somali, liberi dalle interferenze romane.<ref>{{Cita|Warmington}}, pag. 187.</ref>
In sua una preziosa antologia del pensiero cosmista pubblicata nel 1993<ref>{{Cita libro|autore=S.G. Semёnova e A.G. Gaceva (a cura di)|titolo=Russkii kosmizm: Antologiia filosofskoi mysli|data=1993|editore=Pedagogika-Press|città=Mosca}}</ref>, la Semёnova, ritenuta ad oggi la principale studiosa del movimento, identificava l’idea centrale del cosmismo nell’ “evoluzione attiva” (o evoluzione autodiretta): "Evitare di ampliare la definizione di questa corrente filosofica tanto da renderla indefinita e difficile da utilizzare è possibile se, sin dall’inizio, si designa un rapporto con il mondo in gran parte nuovo, contraddistinto da un preciso marcatore genetico, ovvero l’idea di ''evoluzione attiva'', la necessità – cioè – di una nuova fase dello sviluppo consapevole del mondo, quando l’umanità lo indirizza su un percorso determinato dalla ragione e dal sentimento morale, quando l’uomo prende, per così dire, la ruota dell’evoluzione nelle sue mani… L’uomo, per i pensatori dell’evoluzione attiva, è un essere in transizione, in un processo di crescita, ben lungi dall’essere completo, ma è anche un essere consapevolmente creativo, chiamato a dominare non solo il mondo esterno, ma anche la propria natura interiore<ref>Svetlana Semёnova, ''Introduzione'', in ''Op. cit''. p. 4</ref>".
 
Per secoli, la [[Cinnamomum zeylanicum|cannella]] fu fra le merci più importate da [[Sri Lanka]] e [[Indonesia]] verso i porti arabi e somali, i cui mercanti poi la esportavano verso il [[Nordafrica]], il [[Vicino Oriente]] e l'[[Europa]] con fortissimi ricarichi (concordati con i loro colleghi indiani e cinesi).<ref name="Warmington229" /> La provenienza della spezia fu uno dei segreti meglio tenuti dai mercanti, al punto che Greci e Romani pensavano che provenisse dall'Arabia e dalla Somalia.<ref>{{Cita|Warmington}}, pagg. 185–186.</ref>
Per George M. Young, i temi principali nel pensiero cosmista comprendono il ruolo attivo dell’uomo nell’evoluzione umana e cosmica; la creazione di nuove forme di vita, tra cui un nuovo livello dell’umanità; l’estensione illimitata della longevità umana ad uno stato praticamente immortale; la resurrezione fisica dei morti; una seria ricerca scientifica in materie a lungo considerate idonee solo per la [[fantascienza]], l’occulto e la letteratura esoterica; l’[[Esplorazione spaziale|esplorazione]] e la colonizzazione dell’intero universo; la comparsa sulla nostra biosfera di un nuovo ambito del pensiero umano chiamato ‘[[Noosfera|noosfera']]; ed altri ‘progetti’ di ampia portata: alcuni dei quali non ci appaiono ora più impossibili o folli di come lo erano quando furono inizialmente proposti alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo”<ref>Giulio Prisco, ''[http://archiviovirtualepubblicomf.blogspot.it/2014/03/i-cosmisti-russi.html I cosmisti russi]'', 2014</ref>.
 
=== Dalla nascita dell'Islam alla fine del Medioevo ===
Dalle originali idee di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] si è quindi sviluppato con il tempo e ramificato in più direzioni il movimento cosmista. Sia Svetlana Semёnova che George M. Young sono pressoché concordi nell'individuare nelle seguenti personalità russe i principali esponenti del cosmismo: tra i 'cosmisti religiosi' si trovano [[Vladimir Sergeevič Solov'ëv|Vladimir Solov’ёv]] (1853-1900), [[Sergej Nikolaevič Bulgakov|Sergej Bulgakov]] (1871-1944), [[Pavel Aleksandrovič Florenskij|Pavel Florenskij]] (1882-1937) e [[Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev|Nikolaj Berdjaev]] (1874-1948); tra i 'cosmisti scientifici' troviamo [[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Konstantin Ciolkovskij]] (1857-1935), [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vladimir Vernadskij]] (1863-1945), Aleksandr Cizevskij (1897-1964), Vasilij Kuprevic (1897-1969); gli stretti seguaci di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]], Nikolaj Peterson (1844-1919), Vladimir Kozevnikov (1852-1917), Aleksandr Gorskij (1886-1943), Nikolaj Setnitskij (1888-1937), Valerian Murav'ev (1885-1932), Vasilij Cekrygin (1897-1922).
[[File:Somali Enterprise.JPG|thumb|Spedizioni marittime somale tra l XI e il XIX secolo]]
 
Alcuni popoli arabi provarono ad appropriarsi del territorio: i primi arabi giunsero nel Corno d'Africa nel VII secolo, allora sotto l'influenza del regno di Axum. Un hadith di Maometto ricorda l'evento, vietando ai musulmani di attaccare il regno di Axum perché aveva dato rifugio ai primi convertiti all'islam fuggiti dalla Mecca. Nel corso del VII gli Arabi fondarono molte colonie nell'attuale Somalia, come la città di [[Zeila]] nell'odierno [[Somaliland]]<ref name="somaliland1">{{Cita libro|autore = Philipp Briggs|titolo = Somaliland|anno = 2012|editore = Bradt Travel Guides|città = |url = http://www.google.com/books?id=M6NI2FejIuwC|ISBN = 1-84162-371-7|p = 7}}</ref>, che divenne capitale di un sultanato a partire dall'VIII secolo<ref name="somaliland1"/><ref name="somaliland2">{{Cita libro|autore = |titolo = Peoples of the Horn of Africa: Somali, Afar and Sahop|anno = 1955|editore = International African Institute|città = |url = http://books.google.ca/books?id=zJU3AAAAIAAJ&pg=PA125#v=onepage&q&f=false|p = 140}}</ref>. Secondo altri studi, soltanto a partire dal IX secolo l'emiro di [[Zeila]] ottenne il sopravvento sul sultanato di Iyat<ref>{{Cita libro|autore=M.I. Lewis|titolo=A Pastoral Democracy: A Study of Pastoralism and Politics Among the Northern Somali of the Horn of Africa|url=http://books.google.ca/books?id=eK6SBJIckIsC&pg=PA17#v=onepage&q&f=false|anno=1999|editore=James Currey Publishers|città=|p=17|ISBN=0-85255-280-7}}</ref>.
Per i più importanti studiosi accademici di questa corrente filosofica, i tre personaggi del cosmismo giudicati fondamentali per comprenderlo sono, oltre al capostipite [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Nikolaj Fëdorov]], [[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Konstantin Ciolkovskij]] e [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vladimir Vernadskij]].
 
Secondo la descrizione del geografo arabo [[al-Ya'qubi]], il sultanato era esteso nell'VIII secolo lungo tutta la costa dell'attuale Somalia settentrionale<ref name="yakubi">{{Cita libro|autore = |titolo = http://books.google.ca/books?id=OP5LAAAAMAAJ|anno = 1965|editore = Americana Corporation|città = |p = 255}}</ref>, mentre gli scali commerciali arabi di [[Mogadiscio]], [[Merca]] e [[Brava (Somalia)|Brava]] pur intrattenendo relazioni con esso si governavano autonomamente come città stato marinare<ref name="yakubi" />.
=== Nikolaj Fёdorov e l'"opera comune" ===
È considerato il fondatore del pensiero cosmista.
[[File:Nikolai Fedorov monument at Borovsk, Kaluga.jpg|miniatura|183x183px|Il monumento di Nikolai Fedorov a [[Borovsk]], Russia]]
"Pensatore enigmatico", come lo definì [[Sergej Nikolaevič Bulgakov|Bulgakov]] fu filosofo, scrittore e bibliotecario che destò l'interesse e l'ammirazione dei grandi protagonisti della letteratura russa come [[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]], [[Fëdor Dostoevskij]], [[Lev Tolstoj]] e che fu anche noto negli ambienti scientifici per la sua dottrina basata su un'incrollabile fiducia nel progresso delle scienze che, a suo parere, non solo avrebbero rigenerato il mondo impedendo per sempre l'avvento dei disastri naturali ma sarebbero riuscite a sconfiggere la morte attuando la resurrezione degli antenati. La sua tesi, basata su un profondo senso religioso, radicato nella spiritualità del [[cristianesimo ortodosso]], venne delineata nel libro ''Философия общего дела''(Filosofija obščego dela) (''La filosofia dell'opera comune'', 2 voll., postumi, 1906-13) dove Fëdorov sosteneva che la filosofia dovesse abbandonare il campo puramente speculativo e diventare una pratica «proiettiva» che si servisse della conoscenza per elaborare un «progetto d'un mondo migliore»<ref>''Enciclopedia Treccani'' alla voce corrispondente</ref> dove, attraverso un «opera comune e universale» di resurrezione degli antenati, dei padri da parte dei figli, si ponesse fine al dominio della forza cieca della natura sugli uomini, alla guerra fratricida, alle ingiustizie.
 
A partire dal [[XIII secolo|tredicesimo secolo]], somali e pastori nomadi stabilitisi nel nord del [[Corno d'Africa]], cominciarono a emigrare in direzione dell'attuale regione della Somalia. Prima i [[Oromo|Galla]], [[pastorizia|pastori]] e [[agricoltura|agricoltori]], avevano iniziato la loro migrazione dall'[[Ogaden]] e l'[[Abissinia]]. Tutti questi popoli si installarono definitivamente sul territorio.
Per [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]]: {{quote| Tutto il mondo, i processi meteorologici, tellurici e cosmici, ricadranno sotto la responsabilità dell’uomo, e la natura sarà il suo lavoro. L’uomo è spinto verso quest’obiettivo dalla [[fame]], dalle [[malattie]] e da altre [[calamità]], in modo che ogni volta che ritarda ad espandere l’area di applicazione del lavoro, la portata dei disastri si amplia. Così la natura punisce l’uomo con la [[morte]] per la sua [[ignoranza]] e la sua [[pigrizia]], e lo spinge ad espandere sempre di più la sua attività lavorativa.<ref>{{Cita libro|lingua=eng|autore= Nikolaj F. Fëdorov |titolo= What was man created for? The philosophy of the common task. Selected works translated from the Russian and abridged by Elisabeth Koutaissof and Marilyn Minto |edizione=London, Honeyglen|data=1990|p=166|pp=}}</ref>}}
 
Nel XIV secolo, le città arabe della costa di [[Benadir]] si unirono in un'entità statuale distinta, il sultanato di [[Mogadiscio]]<ref name="somaliland2" />, che diventò lo scalo principale dei mercanti Arabi, e commerciava anche con i popoli somali dell'entroterra, cioè gli [[Oromo]] e gli [[Afar]]<ref name="somaliland2" />.
Per l'"opera comune" di Fëdorov il principale nemico da abbattere è la [[morte]], "nemico laico" dello sviluppo umano. La [[resurrezione]] dei padri, radicata nell'esempio della resurrezione di [[Cristo]], sarà compiuta dai "figli", realizzata con mezzi [[scienza|scientifici]] grazie al quale verrà acquisito il potere assoluto sulla [[Natura]], che giungerà a consentire l'"opera comune" (o il "compito comune", o la "causa comune") dell'umanità per la [[resurrezione]] dei propri antenati<ref>L'aspirazione all'[[immortalità]] e alla resurrezione potrebbero aver influito sullo sviluppo della tecnica della [[imbalsamazione]] dei leader comunisti dopo la loro morte, come nel caso della salma di [[Lenin]] che, su consiglio di [[Stalin]], e contro il parere di [[Lev Trotsky|Trotsky]], fu imbalsamata e custodita nel celebre mausoleo della [[Piazza Rossa]] a Mosca. In questa ottica, [[Nikolai Setnitsky]] ([[1888]]-[[1937]]) fu invece fautore della creazione di una sorta di "[[necropoli]] mondiale" (in russo, mirovoi necropoli), situata nelle regioni gelate dell'estremo nord, in attesa della futura resurrezione tecnologica dei morti. (Francesco Dimitri, ''Comunismo magico: leggende, miti e visioni ultraterrene del socialismo reale'', Castelvecchi, 2004 pp. 140-145 e 176)
</ref>, l'[[immortalità]] e la [[Colonizzazione dello spazio|colonizzazione dell'Universo]]. Importante sottolineare che per [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] la Natura non è un nemico eterno, ma solo provvisorio, che si tratta qundi di correggere quelle forze cieche e distruttive della Natura che tengono in ostaggio l’uomo, facendolo soffrire e morire; l’approccio non è quindi di tipo predatorio e sfruttatore, come in quel capitalismo contro cui tanto si scaglia [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]], ma amorevolmente regolativo, ricreativo.
 
In questo periodo il [[Sultanato di Adal|sultano di Adal]], la cui residenza era allora [[Zeila]], attaccò il negus [[Amda Seyon I]], espandendosi nel Corno d'Africa<ref name="somali">{{Cita libro|autore=M. Th. Houtsma|titolo=E.J. Brill's First Encyclopaedia of Islam, 1913–1936|url=http://books.google.ca/books?id=zJU3AAAAIAAJ&pg=PA125#v=onepage&q&f=false|anno=|editore=|città=|pp=125-126|ISBN=90-04-08265-4}}</ref>. Successivamente nel 1415 il sultano di Adal Sa'ad ad-Din II fu attaccato e sconfitto dal negus Yeshaq I, che fece comporre una canzone per commemorare la propria vittoria e il proprio dominio sulla regione di ''Somali'' <ref name="somali" />. Il nome Somali compare per la prima volta in luogo del precedente nome di Punt.
Il cristianesimo di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] è un cristianesimo attivo, forte, maschile, un cristianesimo dell’azione, per diventare più simili a Dio. Per [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] una radicale evoluzione attiva dell’umanità è la volontà di [[Dio]]. Questo approccio teandrico affonderebbe per certi tratti le sue radici, secondo Gino Piovesana, nelle dottrine dei Padri orientali nisseni<ref>{{Cita libro|autore=Gino Piovesana|titolo=Storia del pensiero filosofico russo|anno=1992|editore=San Paolo Edizioni|p=278|pp=}}</ref>. Il "supramoralismo", un termine coniato ed usato spesso da [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]], è per lui sinonimo del più grande comandamento cristiano, quello cioè di diventare perfetti come il Padre che è nei cieli, che chiama i figli al compito della ricreazione e della resurrezione così che l’umanità possa infine diventare essa stessa una forza celeste capace di regolare i mondi dell’Universo.
 
La regione del [[Giuba (fiume)|Giuba]] e del [[Uebi Scebeli]], nell'attuale Somalia, fu parte integrante del Sultanato di Agiuran per tutto il Medioevo e fino alla fine del XVII secolo.
L’ “opera comune” della resurrezione dei padri è per [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] un comandamento divino all’uomo (“''Triuno è il solo Dio, e la risurrezione è il suo comandamento”''<ref>Nynfa Bosco, ''Introduzione a N. Fëdorov, Filosofia dell'opera comune'', in ''Occidente cristianesimo e progresso'', Giappichelli, Torino, Milano 1981, p. 90</ref>'')'' inscritto nel modello della resurrezione di [[Cristo]] (uno dei passi evangelici preferiti da [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] era quello di [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]]: ‘In verità, in verità vi dico: colui che crede in me, compirà anche le opere che io compio, e ne farà di più grandi’<ref>Giulio Prisco. ''Op. cit''. </ref>). Per rendere concretamente pensabili la resurrezione dei padri e l’immortalità occore, per [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]], che l’uomo stesso superi i suoi limiti intrinseci, determinati dal tipo di esistenza a cui è abituato, per lo più parassitaria e passiva, corrispondente ad uno stadio infantile dello sviluppo del genere umano. La completa ricreazione dell’ “opera comune” non consiste quindi semplicemente nel far risuscitare coloro che prima erano vivi nella loro natura materiale precedente, ma nella trasformazione radicale di quest’ultima, come anche della natura stessa di coloro che risuscitano, che deve diventare funzionalmente e organicamente un’altra, subordinata alla coscienza, regolabile, animata<ref>Silvano Tagliagambe, ''La "Filosofia dell'opera comune" di Fëdorov e il cosmismo russo'' in ''"La filosofia della seconda meta del Novecento"'' a cura di Gianni Paganini, Vallardi, 1998, p.1429</ref>. A tal fine occore che l’uomo, diventando finalmente adulto, impari a costruire e a ricreare se stesso dalla materia circostante (autotrofismo, un concetto che sarà ripreso anche da [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vladimir Vernadskii]]) cosa che gli permetterà anche di poter regolare e abitare gli spazi galattici.
 
=== Il dominio del Sultanato di Zanzibar ===
Durante la vita del filosofo i suoi pochi scritti ebbero scarso successo e furono incompresi dal grande pubblico. La riscoperta del suo pensiero avvenne negli anni precedenti e seguenti alla rivoluzione del [[Rivoluzione d'ottobre|1917]]. È probabile che l'"opera comune" abbia influenzato anche ideologi del [[bolscevismo]] come [[Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov|Aleksandr Bogdanov]] ([[1873]]-[[1928]]) e [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Anatolij Lunačarskij]] ([[1875]]-[[1933]]) (per dodici anni ministro sovietico della cultura). Ma presto, con il saldarsi della dittatura sovietica, il pensiero di Fëdorov sarà giudicato reazionario e quindi emarginato e i suoi seguaci perseguitati. Se pur nel pensiero di Fëdorov vi erano infatti avveniristiche idee tecnico-scientifiche che potevano esercitare un’indubbia attrazione al primo “[[prometeismo]]” comunista, queste idee erano così inestricabilmente legate ad altre giudicate reazionarie dal regime, da diventare presto intollerabili. Pericolose idee reazionarie incompatibili con l’ideologia ufficiale del materialismo dialettico staliniano non potevano che essere la fede, l’ispirazione e il costante richiamo di Fëdorov per tutta la sua “opera comune” ad un “cristianesimo attivo”, alla tradizione, agli antenati (i “padri”), all’[[Impero russo|autocrazia russa]], la sua serrata critica al [[consumismo]], al [[socialismo]] e ad un progresso materialista completamente svincolato da un impegno spirituale dell’uomo alla fratellanza e alla resurrezione dei padri, come insegnato da Cristo, da un “opera comune” intesa come un immenso e grandioso compito affidato da Dio all’uomo. Sarà solo negli anni a cavallo tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80', e con la [[perestrojka]], che in [[Unione Sovietica|URSS]] si potrà gradualmente ritornare a parlare apertamente di cosmismo, grazie in particolare al lavoro di Svetlana Semёnova.
{{Vedi anche|Sultanato di Zanzibar}}
Alcuni popoli arabi provarono ad appropriarsi del territorio: fra questi i [[sultanato di Zanzibar|sultani di Zanzibar]], che giunsero ad impadronirsi delle coste. Durante questo periodo, il sultano di Zanzibar dominava una parte rilevante della costa orientale africana, nota come [[Zanj]], comprendente [[Mombasa]] e [[Dar es Salaam]], e le rotte commerciali che si estendevano molto all'interno dell'[[Africa]], come [[Kindu]] sul [[Congo (fiume)|fiume Congo]]. Nel novembre [[1886]], una commissione anglo-tedesca fissò i confini in una striscia larga dieci [[miglio nautico|miglia nautiche]] (19&nbsp;km) lungo la costa da [[Capo Delgado]] (nell'odierno [[Mozambico]]) a [[Kipini]] (ora in [[Kenya]]), che includeva tutte le isole e parecchie città in quella che oggi è la Tanzania. Tuttavia, dal [[1887]] al [[1892]], tutti questi possedimenti di terraferma furono progressivamente perduti a vantaggio delle potenze coloniali del [[Regno Unito]], della [[Germania]] e dell'[[Italia]], sebbene alcune non furono formalmente vendute o cedute fino al [[XX secolo]] ([[Mogadiscio]] agli italiani nel [[1905]] e [[Mombasa]] ai britannici nel [[1963]]). Molti somali si dispersero nel territorio, specialmente in prossimità dell'[[Abissinia]].
 
=== Tanganica ===
=== Konstantin Ciolkovskij e la cosmonautica russa ===
Al termine della grande guerra, la [[Lega delle Nazioni]] assegnò al Regno Unito gran parte dell'ex Africa Orientale Tedesca con il nome di [[Tanganica]]. Il mandato britannico fu trasformato in amministrazione fiduciaria nel [[1946]]. Dopo la [[seconda guerra mondiale]], comunque, iniziò il processo che avrebbe portato all'indipendenza. Fra i principali attori di questo processo ci fu il movimento politico [[Tanganyika African National Union]] (TANU), fondato da [[Julius Nyerere]]. Molti somali accolsero la notizia con gioia.
 
=== Il periodo coloniale ===
[[File:Tsiolkovsky.jpg|sinistra|miniatura|207x207px|Konstantin Ciolkovskij]]{{quote| Con ogni probabilità, la parte migliore dell’umanità non morirà mai, ma si muoverà da sole a sole parallelamente alla loro estinzione. Tra molte decine di milioni di anni l’umanità potrebbe vivere vicino ad un sole che oggi non è neppure accesso ma esiste solo in embrione, in forma di materia nebulosa progettata per l’eternità e per alti scopi.<ref>{{Cita libro|lingua=ru|autore= Konstantin Ciolkovskij|titolo= L'esplorazione dello spazio cosmico per mezzo di motori a reazione (1911-1912) in Циолковский К. Э. Избранные труды |edizione=Мosca, [[Accademia delle Scienze dell'URSS]]|data=1962|p=207|pp=}}</ref>}}
{{vedi anche|Somalia italiana|Somalia britannica|Guerra anglo-somala}}
[[File:Flag of Somalia.svg|thumb|Le cinque punte della stella centrale della [[bandiera della Somalia]] rappresentano le cinque zone dove vivono i Somali]]
L'anno [[1884]] pose fine a un lungo periodo di pace. Con la [[Conferenza di Berlino (1884)|Conferenza di Berlino]], iniziò una lunga lotta sanguinosa in cui tre stati si contendevano la Somalia. L'[[Italia]], la [[Impero britannico|Gran Bretagna]] e la [[Francia]] si spartirono il suo territorio nel tardo [[XIX secolo]].
[[File:Sultan Mohamoud Ali Shire.jpeg|thumb|Sultano [[Mohamoud Ali Shire]]: leader anti-imperialista del [[Sultanato Uarsangheli]], che fu esiliato dai britannici alle [[Seychelles]].]]
I britannici stabilirono il Protettorato della [[Somalia Britannica]] nel [[1886]] dopo la ritirata dell'Egitto e il trattato con la cabila Uarsangheli. L'[[Egitto]] tentava di impedire l'espansione coloniale europea nell'Africa nordorientale. L'area meridionale, occupata dall'Italia nel [[1892]], divenne nota come [[Somalia Italiana]]. La parte più settentrionale del territorio fu data alla Francia, che stabilì la [[Somalia Francese]], costituita dai territori di Afars e Issas. La [[guerra anglo-somala|guerra di resistenza]] dello [[Stato dei dervisci]] contro inglesi ed italiani ([[1898]]-[[1920]]) fu guidata dal poeta, studioso e politico somalo [[Mohammed Abdullah Hassan]]. La guerra terminò con il bombardamento da parte della RAF del forte di [[Sayid]], che causò una grande perdita di militari e civili somali.
 
Il 2 ottobre [[1869]] il governo italiano, guidato dal presidente [[Luigi Federico Menabrea]], stipula un trattato segreto per comprare terreno sulle coste dell'Africa allo scopo di promuovere il colonialismo italiano. Nel [[1885]] viene stipulato il primo accordo tra il sultano di Zanzibar e l'Italia per ottenere un protettorato sulla Somalia; in realtà l'[[Italia]] aveva iniziato ad acquisire il controllo di varie parti della Somalia dal 1880 con alle spalle una controversa situazione internazionale, dove alcuni stati sostenevano questo genere di politica estera. Dal 1869 esistevano territori italiani privati, di società genovesi poi ceduti allo stato italiano, nella vicina Eritrea. Tutta l'area si trovava contesa tra Inghilterra, Italia e Francia.
[[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Konstantin Ciolkovskij]] ([[1857]]-[[1935]]), il padre della [[cosmonautica]], riteneva che la felicità consistesse nell'assenza di qualsiasi forma di sofferenza nell'intero universo e teorizzò per primo la costruzioni di [[nave spaziale|navi spaziali]] al fine della [[colonizzazione dello spazio|colonizzazione]] del [[sistema solare]] per poi lasciare quest'ultimo alla volta di "altri soli", quando la nostra stella avesse esaurito il suo [[ciclo vitale]]. Tutto ciò fu teorizzato e sistematizzato in un programma in sedici precisi "punti" ("Piano di Esplorazione Spaziale").
[[File:Taleh Castle.jpg|thumb|left|[[Taleex]] è stata la capitale dello [[Stato dei dervisci]] di [[Mohammed Abdullah Hassan]].]]
 
Quando l'[[Egitto]] si ritirò dal [[Corno d'Africa]] nel corso del [[1884]], i diplomatici italiani fecero un accordo con la [[Gran Bretagna]] per l'occupazione del porto di Massaua che assieme ad Assab formò i cosiddetti possedimenti italiani nel [[Mar Rosso]], dal [[1890]] denominati Colonia Eritrea, e base per un progetto che doveva sfociare nel controllo dell'intero Corno d'Africa. I britannici stabilirono il Protettorato della [[Somalia Britannica]], futuro [[Somaliland]], nel [[1886]], dopo la ritirata egiziana e il trattato con il cabila Uarsangheli. L'area meridionale, occupata dall'Italia nel [[1892]], divenne conosciuta come [[Somalia Italiana]]. La parte più settentrionale del territorio fu data alla [[Francia]], che stabilì la Somalia Francese, costituita dai territori di Afars e Issas.
Una sua frase, scritta agli inizi del Novecento, è rimasta celebre:
{{Citazione|La Terra è la culla dell'umanità, ma non si può vivere nella culla per sempre".<ref>''Ibid''. p.196</ref>}}
 
Agli inizi degli [[anni 1880]] questa zona era abitata da popolazioni etiopiche, [[Afar (popolo)|dancale]], somale e [[oromo]] autonome o sottoposte a diversi dominatori: gli egiziani lungo le coste del Mar Rosso, sultani (tra cui Harar, Obbia, Zanzibar), emiri e capi tribali, mentre l'Etiopia, era retta dal Negus Neghesti (Re dei Re) [[Giovanni IV d'Etiopia|Giovanni IV]], con la presenza di un secondo Negus (Re) nei territori del sud: Menelik.
Teorizzò molti aspetti del [[volo spaziale]] e della propulsione missilistica. Viene considerato il padre del [[volo spaziale]] umano e il primo uomo a concepire l'[[ascensore spaziale]]. La sua opera più famosa: ''“L'esplorazione dello spazio cosmico per mezzo di [[Motore a reazione|motori a reazione]]"'', pubblicata nel [[1903]], è considerata il primo trattato accademico sulla missilistica. Il suo lavoro influenzò più tardi gli scienziati missilistici di tutta [[Europa]], e fu anche studiato dagli [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] nei decenni del [[1950]] e del [[1960]] mentre tentavano di comprendere i primi successi dell'[[Unione Sovietica]] nel volo spaziale. L'equazione di base per la propulsione a [[razzo]], l'[[equazione del razzo di Ciolkovskij]], fu a lui dedicata.
 
Il Regno d'Italia cominciò a penetrare nell'area somala negli anni ottanta dell'Ottocento, fino alla creazione di una vera e propria colonia.
Ciolkovskij scriveva regolarmente di una nuova cultura spaziale e cosmica che attendeva l’umanità; i primi razzi progettati erano per lui solo l’inizio di una grande avventura di [[Esplorazione spaziale|esplorazione]] e conquista del cosmo. Oltre che scienziato di fama internazionale, fu prolifico scrittore di saggi filosofici e di [[fantascienza]] con i quali cercava di stimolare l’immaginazione dei giovani; sempre per questo scopo di incoraggiamento della [[Immaginazione|fantasia]], che riteneva alla base di qualunque lavoro scientifico, fu collaboratore di uno dei primi film della storia dedicati ai [[Esplorazione spaziale|viaggi spaziali]]<ref>''[https://www.youtube.com/watch?v=WYFF9B40utc Viaggio cosmico]'' (1936), Unione Sovietica </ref>.
Numerosi coloni italiani si radicarono nella Somalia Italiana, specialmente nella capitale Mogadiscio dove gli Italo-somali erano 20.000 (su un totale di 50.000 abitanti) nel 1938. Negli anni trenta la Somalia ebbe un certo sviluppo economico, centrato sull'esportazione di banane e prodotti agricoli grazie anche alla costruzione di strade carrozzabili ed alle moderne infrastrutture di cui fu dotato il porto di Mogadiscio. La capitale Mogadiscio ebbe un notevole sviluppo urbano all'interno dell'A.O. I., inferiore solo a quello di Asmara; la città, capoluogo della Colonia fu dotata infatti di strade asfaltate, fognature, uffici e palazzi, scuole ed ospedali e fu progettata una sede per l'università.
Di questo periodo è la costruzione del villaggio-colonia agricola Duca degli Abruzzi, noto per le sue moderne tecniche d'irrigazione e coltivazione. Nel [[1936]], dopo la guerra d'Etiopia, la Somalia Italiana entrò a far parte dell'Africa Orientale Italiana insieme all'Etiopia e all'Eritrea e le venne aggiunto l'Ogaden.
 
Nell'estate 1940 le truppe italiane occuparono la Somalia Britannica e parte del Kenya vicino all'[[Oltregiuba]]. Questi territori furono annessi alla Somalia Italiana ingrandendola ed ottenendo -anche se per pochi mesi- l'unione territoriale di tutti i Somali nella "Grande Somalia".
Ciolkovskij era favorevole all’[[eugenetica]], all’evoluzione attiva del genere umano e credeva che il perfezionamento dell’umanità non avesse fine. Gli uomini dotati di genio ed intelligenza dovevano essere messi nei posti di comando della società per guidarla verso mete di sempre maggiore felicità e perfezionamento mentre fino ad oggi sono stati quasi sempre trascurati e messi da parte quando erano in vita (teorie sviluppate nel suo libro “Dolore e geni” del 1916). Seguendo questo ragionamento egli non escludeva che altri esseri, nell’universo, avessero già raggiunto un grado di perfezione ben superiore a quello attuale dell’uomo: ciò lo portava ad andare oltre al materialismo tanto in voga al suo tempo e ad aprirsi ad orizzonti spirituali inediti.
 
Nel [[1941]], nel corso della [[seconda guerra mondiale]] fu occupata da truppe britanniche, che ne mantennero il controllo fino al novembre del [[1949]], quando le [[Nazioni Unite]] la diedero in Amministrazione fiduciaria alla Repubblica italiana.
Ancora adolescente Ciolkovskij conobbe Fëdorov alla [[Biblioteca di stato russa|biblioteca]] di [[Mosca (Russia)|Mosca]]. E la biblioteca divenne per tre anni la sua università. [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]], comprendendo il talento del giovane Ciolkovskij, orientò le sue letture e la sua formazione da autodidatta nei campi scientifici e tecnici. Secondo le stesso Ciolkovskij, [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] fu per lui un vero e proprio maestro universitario. Non si sa con certezza se i due abbiano parlato tra di loro anche dei [[Esplorazione spaziale|viaggi spaziali]]; Ciolkovskij negò a suo tempo di averne parlato con [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] ma questo fu fatto forse per evitare i sospetti del regime sovietico sui suoi lavori spaziali. Secondo il critico letterario e memorialista [[Viktor Borisovič Šklovskij|Viktor Sklovskij]], fu infatti [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] a incoraggiare il giovane Ciolkovskij a sviluppare un serio interesse nei viaggi spaziali durante un curioso episodio in biblioteca nel quale il vecchio bibliotecario passò al giovane Ciolkovskij, all’epoca già mezzo sordo, un bigliettino nel quale era scritto: “Io ti aiuterò a studiare matematica, e tu aiuterai l’umanità a costruire razzi, così che saremo finalmente in grado di conoscere qualcosa di più della Terra, e potremo anche osservarla”<ref>Viktor Borisovič Šklovskij, ''Kosmonavtika ot A do Ia'', in ''Literaturnaia Gazeta'', 7 aprile 1971, p.13 </ref>.
 
L'[[Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia]] (acronimo "A.F.I.S.") fu una Amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite sull'ex [[Somalia Italiana]], a partire dal 1º gennaio 1950, affidata alla Repubblica italiana per preparare il paese all'indipendenza. L'indipendenza fu raggiunta il 1º luglio 1960 quando la ex Somalia Italiana e la [[Somalia Britannica]] si unirono nell'attuale Repubblica di Somalia. [[Gibuti]] (ex [[Somalia Francese]]) divenne invece indipendente nel 1977.
[[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Ciolkovskij]] morì nel 1935 e i suoi funerali si svolsero in una gremita [[Piazza Rossa]].
 
=== L'indipendenza e la dittatura di Siad Barre ===
Davanti al [[Monumento ai conquistatori dello spazio|monumento ai “Conquistatori dello spazio”]], eretto a Mosca nel 1964, campeggia una statua a lui dedicata.
Ottenuta l'indipendenza, nel [[1964]] e nel [[1977]] la Somalia combatte due guerre contro l'[[Etiopia]]. Nonostante la diversità religiosa le guerre erano tuttavia di matrice territoriale.
[[File:Mogadishu city centre - 1960s.jpg|thumb|Via a Mogadiscio nel 1963]]
 
Era infatti conteso il territorio che era popolato da somali ma rimasto all'Etiopia in seguito alla divisione delle terre colonizzate effettuata dalla Gran Bretagna nella seconda metà dell'Ottocento. Il territorio di [[Ogaden]] è rimasto poi all'Etiopia ed il dipartimento somalo ha successivamente deciso di abbandonarne la rivendicazione.
Il cosmismo accompagnò quindi tutta l'avventura sovietica della [[conquista dello spazio]] e ne fu all'origine: [[Vladimir Fëdorovič Odoevskij|Vladimir Odoevskij]], annoverato tra i precursori del cosmismo russo sia da Svetlana Semёnova che George M. Young, predisse che l'umanità avrebbe raggiunto la [[Luna]] per utilizzarne le risorse minerarie.
 
Nel [[1969]], un [[colpo di Stato]] militare, ai danni del [[presidente della repubblica]] [[Abdirashid Ali Shermarke]], portò al potere il generale [[Siad Barre]]. Fra la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] e l'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] iniziarono a formarsi organizzazioni di [[guerriglia]] ostili al [[regime (politica)|regime]] di [[Siad Barre|Barre]]. Ebbe così inizio un'epoca di [[guerra civile somala|guerra civile]] intermittente con diversi contendenti.
=== Vladimir Vernadskij e la noosfera ===
[[File:Siabar 003.jpg|thumb|upright=0.5|Siad Barre]]
 
=== La guerra civile e il governo di transizione ===
[[File:1934-V I Vernadsky.jpg|miniatura|236x236px|Vladimir Vernadskij]]{{quote| La noosfera è un nuovo fenomeno geologico nel nostro pianeta. In essa l’uomo è divenuto per la prima volta ''la più importante forza geologica''. Egli può e deve ricostruire con il proprio lavoro e il proprio pensiero l’ambiente in cui vive, ristrutturarlo e riedificarlo in modo radicalmente diverso rispetto a ciò che era prima. Di fronte a lui si aprono possibilità creative sempre più estese. E può darsi che la generazione di mio nipote riesca ad avvicinarsi alla piena fioritura di queste possibilità.<ref>{{Cita libro|autore= Vladimir Vernadskij |titolo= ''Qualche parola sulla noosfera'' in ''Pensieri filosofici di un naturalista''|edizione=Teknos|data=1994|p=208|pp=}}</ref>}}
Nel [[1991]] Barre fu estromesso dal ministro della Difesa, [[Mohammed Farah Aidid]], aprendo una lotta per il potere tra diversi clan tribali. Nello stesso anno il territorio settentrionale dell'ex [[Somaliland]] britannico annunciò la propria secessione. I cosiddetti [[Signori della guerra]] sottomisero la popolazione locale e imperversarono per anni in gran parte del sud del Paese. Ci furono scontri anche nella capitale [[battaglia di Mogadiscio|Mogadiscio]], tra l'ostilità della popolazione locale. Nei primi mesi del 1994 i militari americani furono messi in fuga e l'anno seguente [[1995]] anche i caschi blu [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]], provocando il fallimento della missione [[UNOSOM II|UNOSOM]] "[[Restore Hope]]".
Solo a fine anni novanta ci furono i primi successi diplomatici, con un accordo fra ventisei fazioni ([[1997]]), la [[Conferenza di pace di Gibuti]] ([[2000]]), e la [[Conferenza di pace di Mbagathi]] ([[2002]]).
Nel [[2004]] il processo di pacificazione politica sembrava avviarsi alla conclusione. Nel corso di una Conferenza di pace in Kenya, cui parteciparono anche gli USA, direttamente e tramite l'Etiopia, l'UE, e la [[IGAD]], organizzazione politico-commerciale dei paesi del [[Corno d'Africa]], i vari signori della guerra furono costretti ad accordarsi per creare una parvenza di governo, un governo di transizione, cioè non ancora eletto dal popolo, e relativo parlamento federale.
Fu nominato come presidente ad interim [[Abdullahi Yusuf Ahmed]], un potente signore della guerra, e come capo del [[Governo Nazionale di Transizione]] [[Mohamed Mohalim Gedi]]. Ma al di là della facciata concorde, nessun signore della guerra era in realtà disposto a lasciare il proprio feudo al governo transitorio, men che meno quelli di Mogadiscio, quasi tutti componenti del governo stesso.
 
Nel [[2006]] i signori della guerra furono costretti a dichiarare guerra ad [[al-Qāʿida]], e all'integralismo islamico in generale, in quanto in 16 anni di guerra la popolazione era divenuta integralista e le Corti islamiche locali avevano su di essa un notevole potere. Con la mediazione di [[IGAD]], [[Lega araba]] e [[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] e l'appoggio militare del governo etiope, il governo provvisorio somalo cercò di giungere a un accordo con l'Unione delle Corti islamiche, che riuscirono a riportare una relativa pace a Mogadiscio e nelle città e regioni da esse governate, contenendo l'inflazione dei beni di prima necessità, sebbene al prezzo di esecuzioni sommarie e gravi riduzioni delle libertà. In quell'anno si verificò la secessione anche della regione somala di [[Galmudug]].
[[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vladimir Vernadskij]] (1863-1945) fu il fondatore del concetto di ''[[noosfera]]'' (o "spazio del pensiero") che ha avuto poi tanta fortuna futura spaziando dai campi dell'[[ecologia]], alla [[cibernetica]] e ad [[Internet]]. Il concetto di noosfera influenzò anche filosofi come [[Henri Bergson]], [[Edouard Le Roy]] ed il gesuita Padre [[Pierre Teilhard de Chardin|Teilhard de Chardin]].
[[File:Puntland map regions.png|thumb|left|Mappa della regione del [[Puntland]] in Somalia nord-orientale.]]
Le milizie delle Corti islamiche avanzavano nel frattempo verso le città di [[Baidoa]] e [[Gallacaio]], minacciando anche le regioni autonome del [[Somaliland]] e del [[Puntland]], che per il passato erano state caratterizzate da governi relativamente stabili e infrastrutture operative (porti e aeroporti).
Con la risoluzione 1725/2006 il Consiglio di Sicurezza dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] revocò l'embargo delle armi al governo federale somalo e consentì la creazione di una forza internazionale regionale per il monitoraggio e il mantenimento della pace a [[Baidoa]], permettendo di fatto al governo di transizione di riarmarsi. Subito si intensificarono gli scontri tra milizie delle Corti islamiche e truppe fedeli al governo provvisorio di [[Baidoa]], sostenute militarmente dall'[[Etiopia]], che riuscirono in pochi giorni a entrare nella capitale somala, provocando migliaia di morti e suscitando la disapprovazione di [[Unione Africana]], [[Lega Araba]] ed [[IGAD]].
Nel [[2007]] anche gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] entrarono al fianco del governo somalo e dell'Etiopia nella guerra contro gli islamisti, e attaccarono diversi villaggi nel sud del Paese dove si sarebbero rifugiati esponenti di al-Qāʿida, causando la morte di numerosi civili e ricevendo dure critiche dall'[[Unione europea]] e dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. L'intervento statunitense convinse infine i signori della guerra Mohamed Qanyare Afrah, del clan dei [[murursade]], e Mussa Sudi Yalaow, a capo degli [[Abgal/daud]]), a disarmare le loro milizie ed entrare nell'esercito somalo. Inoltre il portavoce del Parlamento Sharif Hassan Shek Aden, ritenuto troppo vicino alle Corti Islamiche, fu sfiduciato dal parlamento.
[[File:Somali land 2007 05 18.png|thumb|Etnie somale nella situazione politica della "Grande Somalia" nel 2007]]
A marzo giunsero a Mogadiscio le truppe ugandesi della missione di pace dell'[[Unione Africana]] Amisom (African Mission to Somalia) per contrastare il ritorno delle milizie islamiche, uniche truppe nazionali dei "caschi verdi" africani a presentarsi, a differenza di quelle attese da [[Nigeria]], [[Ghana]], [[Malawi]] e [[Burundi]]). Nonostante i caschi verdi, in aprile ci furono violenti scontri a Mogadiscio tra le truppe governative ed etiopi e i ribelli appoggiati da miliziani delle Corti islamiche, tanto che il governo somalo nominò il mese seguente una commissione di inchiesta sui crimini di guerra commessi.
[[File:Abdullahi Yusuf Ahmed 2.jpg|thumb|upright=0.5|[[Abdullahi Yusuf Ahmed]].]]
In estate vi è una parvenza di miglioramento della situazione che induce 125.000 sfollati a rientrare a Mogadiscio, ma in autunno vi è una crisi sanitaria e umanitaria a causa della guerra, e violenze tra le truppe etiopi e i ribelli armati, nonché verso la popolazione, mentre il solo contingente ugandese appare insufficiente per opporvi resistenza. Il primo ministro Mohamed Mohalim Gedi si dimise in novembre e al suo posto fu eletto [[Nur Hassan Hussein]], che poté entrare a Mogadiscio soltanto nel gennaio 2008, al seguito di un contingente di pace dell'Unione Africana rafforzato anche da truppe del [[Burundi]]. In questo periodo ad Asmara [[Sharif Sheikh Ahmed]] fondò un nuovo partito politico, l'[[Alleanza per la Riliberazione della Somalia]] (ARS), anche con l'appoggio di [[Sheikh Hassan Dahir Aweys]], ex leader delle Corti Islamiche. Nel giugno 2008 questo partito stipulò col governo di transizione un accordo di pace a [[Gibuti (città)|Gibuti]], grazie all'impegno di Ahmed e del Primo Ministro [[Nur Hassan Hussein]]. L'accordo prevedeva la fine degli scontri armati, l'ingresso delle forze internazionali ed il ritiro dei militari etiopi, e il coinvolgimento degli esponenti moderati delle Corti islamiche, tuttavia a seguito dell'impossibiltà di realizzarlo il presidente [[Abdullahi Yusuf Ahmed]] si dimise in dicembre, criticando la comunità internazionale per il mancato sostegno economico, necessario a finanziare le operazioni militari contro le [[Unione delle Corti Islamiche|corti islamiche]] e gli altri gruppi ribelli. Il presidente del parlamento Aden Mohamed Nur assunse anche la funzione di presidente ad interim.
Nel 2009 fu eletto capo del governo federale di transizione [[Sheikh Sharif Sheikh Ahmed]], leader dell'Alleanza per la Riliberazione della Somalia (ARS), una fazione moderata dell'Unione delle Corti Islamiche.[https://web.archive.org/web/20150725220713/http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=1084] battendo nelle elezioni il primo ministro Nur Hassan Hussein appoggiato della comunità internazionale, e il generale Maslah Mohamed Siad, figlio dell'ultimo presidente della Somalia prima della guerra, [[Siad Barre]].
Nel 2010 con l'accordo di Kampala si prolungò di un anno il mandato del Presidente e del Parlamento la cui fine era prevista nell'estate 2011. Nell'autunno 2011 il governo somalo diede dunque inizio all'[[Operazione Linda Nchi]], con l'aiuto di truppe kenyote, per sconfiggere i ribelli islamisti nel sud del Paese. L'azione militare congiunta riottenne il controllo dei territori somali meridionali in possesso dei miliziani islamici, tra cui le città di [[Baidoa]], [[Belet Uen]] e [[Afgoi]].
 
=== La Somalia oggi ===
I suoi studi si concentrarono in particolare sull’interazioni tra l’uomo e la [[biosfera]], rilevando la forza geologica ormai assunta dal genere umano attraverso la sua azione più importante e peculiare, quel pensiero e quell’azione scientifica ormai di raggio planetario che stavano radicalmente modificando il pianeta Terra facendolo transitare dalla biosfera alla noosfera. I suoi studi non si limitarono quindi strettamente ai campi delle discipline, di cui fu padre fondatore, della [[geochimica]], della [[biogeochimica]] e della [[Datazione radiometrica|radiogeologia]], ma interessarono anche l’approfondimento della scienza e del pensiero scientifico nel suo complesso: strenuo difensore della scienza e della sua etica durante gli anni buoi della repressione staliniana, [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vernadskij]] era convinto, con tenace ottimismo, che la sua diffusione planetaria fosse inevitabile perché strettamente connaturata alla storia milionaria dell’evoluzione della Terra e dell’uomo. Al pari di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] e [[Ciolkovskij]] era convinto che il corso dell’evoluzione avrebbe condotto l’uomo attraverso una fase [[Autotrofia|autotrofica]]: l’esaurimento delle risorse naturali non avrebbe permesso all’umanità di continuare a vivere come vive attualmente, fino a quando, in futuro, essa avrebbe dovuto trasformarsi radicalmente o perire in una biosfera estremamente degradata. La soluzione verrà trovata da una scienza molto più progredita di quella presente, attraverso la capacità acquisita di modificare la composizione fisica e chimica della costituzione umana in modo da permettere agli umani eterotrofi di trasformarsi in umani autotrofi, capaci di alimentarsi di aria e di sole come fanno alcune piante e certi batteri, invece che di materia vivente<ref>G.M. Young, ''Op. cit.'', pp. 199-200</ref>.
A inizio [[2012]] fu elaborato il progetto di una nuova costituzione, che tra gli altri vide d'accordo il presidente Sharif Ahmed, il Primo Ministro Abdiweli Mohamed Ali, il Presidente del Parlamento [[Sharif Adan Sharif Hassan]], il Presidente del Puntland Abdirahman Mohamed Farole, il Presidente del [[Galmudug]] [[Mohamed Ahmed Alim]], ed anche [[Khalif Abdulkadir Noor]], rappresentante del movimento paramilitare sufi anti-Shabaab [[Ahlu Sunnah Wal Jama'a]].
L'Assemblea Nazionale Costituente approvò il 1º agosto il progetto con il 96% dei voti, il 2% di contrari ed altrettanti astenuti<ref name="Gsaacai">{{Cita news|titolo=Somalia adopts a constitution, amidst insecurity|url=http://www.garoweonline.com/artman2/publish/Somalia_27/Somalia_adopts_a_constitution_amidst_insecurity.shtml|accesso=1º agosto 2012|pubblicazione=Garowe Online|data=1º agosto 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120807220919/http://www.garoweonline.com/artman2/publish/Somalia_27/Somalia_adopts_a_constitution_amidst_insecurity.shtml|dataarchivio=7 agosto 2012}}</ref>.
Il 20 agosto nacque ufficialmente la "Repubblica Federale di Somalia"; lo stesso giorno, terminarono il mandato di Ahmed e l'esistenza del Governo Federale di Transizione.
 
Nelle elezioni successive il 16 settembre 2012 [[Sheikh Sharif Sheikh Ahmed]] viene sconfitto inaspettatamente alle elezioni da [[Hassan Sheikh Mohamud]], primo presidente della Repubblica Federale.
Ancorato, come tutti i cosmisti, in una profonda fede nelle potenzialità sconfinate dell’uomo, credeva che i confini del pianeta Terra fossero ormai troppo stretti all’uomo del XX secolo e che scenari fantascientifici si aprissero sul suo orizzonte:
Grazie anche al processo di ricostituzione della polizia e dell'esercito, alla fine del 2012 il governo centrale controlla secondo l'ONU circa l'85% del territorio nazionale.
Nel [[2013]] il presidente Mohamud ha ripreso i colloqui di riconciliazione tra il governo centrale di Mogadiscio, da lui presieduto, e quello del [[Somaliland]], regione settentrionale che rivendica l'indipendenza dal resto della Somalia dal 1991, peraltro senza riconoscimento internazionale. È stato siglato un accordo che prevede un'equa assegnazione al Somaliland di una parte degli aiuti umanitari stanziati per la Somalia, e cooperazione in materia di sicurezza.
 
L’8 febbraio 2017 [[Mohamed Abdullahi Mohamed Farmajo]] viene eletto dal parlamento alla presidenza dello Stato Federale e il successivo 16 febbraio si insedia ufficialmente nominando Hassan Ali Kheyre a capo dell’esecutivo il 23 febbraio<ref>{{Cita news|titolo=Somalia. La missione impossibile della normalizzazione.|autore=Valemtino De Bernardis|url=http://www.notiziegeopolitiche.net/somalia-la-missione-impossibile-della-normalizzazione/|pubblicazione=notiziegeopolitiche.net|data=9 marzo 2017|accesso=21 marzo 2017|urlarchivio=https://archive.is/20170321073921/http://www.notiziegeopolitiche.net/somalia-la-missione-impossibile-della-normalizzazione/|dataarchivio=21 marzo 2017|urlmorto=no}}</ref>.
{{quote| In futuro si presenteranno come possibili anche quelli che oggi appaiono i sogni più fantastici: l’uomo aspira ad uscire dai confini del proprio pianeta e ad entrare nello spazio cosmico, e con tutta probabilità riuscirà a farlo.<ref>{{Cita libro|autore= Vladimir Vernadskij |titolo= ''Op.cit.''|edizione=|data=|p=209|pp=}}</ref>}}
 
Onorato nella sua epoca come brillante scienziato, [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vernadskij]] è oggi considerato simbolo del pensatore scientifico, precursore dell’[[ambientalismo]], esempio di onestà, dignità e rettitudine<ref>G.M. Young, ''Op. cit.'', p. 200</ref>.
 
== Cosmismo e ''Teurgia prometeica'' ==
Un certo elemento religioso che ha caratterizzato il cosmismo ha avuto un qualche peso anche nell'ambito della [[propaganda]] e dei sogni del partito bolscevico, soprattutto nei primi anni rivoluzionari, più fluidi da un punto di vista ideologico, dove lo spirito [[Prometeo|prometeico]] e le diverse e spesso contrastanti attese [[Palingenesi (filosofia)|palingenetiche]] che dominavano l’ambiente prerivoluzionario hanno cercato di affermarsi, spesso a scapito l’una dell’altra. Lo specialista americano di filosofia russa e sovietica, George L. Kline, ha definito come “teurgia prometeica”<ref>George Louis Kline, ''A Russian Orthodox Source of Soviet Scientific-Technological Prometheanism'', Sofia Philosophical Review, Vol. 7, No. 1 (2013): 27-50 e ''Religious and Anti-Religious Thought'' ''in Russia'', University of Chicago, Chicago, 1968</ref> questo particolare clima culturale pre e post-rivoluzionario dei primi decenni del XX secolo dal quale sono sbocciati sia il cosmismo che il comunismo sovietico e che entrambi hanno contribuito in varia misura a plasmare. I rivoluzionari bolscevichi coltivavano una passione estrema per la scienza e la tecnologia tanto che, una parte di essi, finirà per investirle di quei valori mistici e salvifici un tempo appannaggio della metafisica<ref>F. Dimitri, ''Op. cit.,'' p.58</ref>. Questo desiderio di accorciare la distanza tra fisica e metafisica<ref>Il desiderio di accorciare la distanza tra fisica e metafisica era stato criticato, nel [[1876]], in specifica polemica con lo spiritismo, da [[Dmitrij Ivanovič Mendeleev|Dmitrij Mendeleev]]. In questo caso quindi, il processo di accorciamento non partiva dalla fisica – come sarebbe stato in ambiente rivoluzionario, ma dalla metafisica (lo spiritismo) che si voleva investire di scientificità. (F. Dimitri, ''Op. cit''., pp.57-58)
</ref> si riscontrerà anche nel periodo del primo comunismo prometeico. I valori salvifici che erano stati per secoli appannaggio di religione e magia divennero spesso cavallo di battaglia della nuova scienza e della nuova tecnologia sovietica. Il sincretismo fra fenomeni a un primo impatto opposti, culmine di un processo che ebbe inizio ben prima del 1917, portò alla nascita del cosiddetto “bolscevismo fortiano"<ref>La parola deriva da [[Charles Fort]], un newyorkese vissuto a cavallo tra il secolo XIX e il XX che si è distinto come uno dei più grandi collezionisti e studiosi di “stranezze” della storia. Vengono definiti ''fortiani'' tutti i fenomeni che sfuggono alle spiegazioni o all’interesse della scienza ufficiale e quelle teorie e quei personaggi che si pongono al limite tra accettabilità e delirio (F. Dimitri, ''Op. cit''., p.10) </ref>: la consueta idea del mondo comunista come [[Ateismo|ateo]] e imbevuto di cinica scientificità non risulta, dunque, del tutto vera<ref>Nella frase di [[Lenin]] “la dottrina marxista è onnipotente perché vera” emergeva già, velatamente, una metamorfosi dello scienziato in mago. Il paradosso risulta palese se si pensa che il [[marxismo]]-leninismo pretendeva di essere onnipotente perché la sua era una verità scientifica, lasciando ''a latere'', tuttavia, che una verità scientifica non può mai essere onnipotente. La contraddizione logica appare però superabile, perché nel bolscevismo la scientificità era poco più che una parola per giustificare l'onnipotenza, quando questa, invece, prevaleva. (F. Dimitri, ''Op. cit.,'' p.168)</ref>. Per proseguire nell'analisi è fondamentale procedere attraverso la descrizione di alcune delle caratteristiche e correnti culturali principali, mescolantesi tra loro, che hanno contraddistinto l’ambiente [[Prometeo|prometeico]] di quel periodo, come l’immortalismo, l’occultismo, l’utopismo tecnico, i “costruttori di dio”, e alcune singole personalità che, pur non rientrando tra i “cosmisti” sia per Svetlana Semёnova che per G.M. Young, parteciparono e furono attori significativi di quella specifica temperie culturale di “teurgia prometeica”, influenzata dal cosmismo, che caratterizzò anche in parte il comunismo sovietico, soprattutto nella sua prima fase post-rivoluzionaria: [[Andrej Platonovič Platonov|Andrej Platonov]] (1899-1951), [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Anatolij Lunačarskij]] (1875-1933) e [[Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov|Aleksandr Bogdanov]] (1873-1928).{{vedi anche|teleologia}}
 
=== Gli immortalisti e l'occultismo ===
I<nowiki/>l combattimento contro le condizioni che causano la morte e contro la morte stessa, per l’ottenimento della vita eterna sulla terra, è una delle caratteristiche principali dello spirito prometeico ed è qualificato come immortalismo scientifico. Il tema dell’immortalità, pur in diverse forme, aveva già prepotentemente segnato l’esperienza culturale prerivoluzionaria, nell’arte e nella letteratura, da [[Aleksandr Aleksandrovič Blok|Blok]] a [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Majakovskij]], e si conservò a lungo anche nel periodo sovietico tanto che sono stati diversi i funzionari sovietici a dichiarare apertamente di sostenere l’immortalismo scientifico<ref>Peter Wiles: ''On physical immortality: materialism and transcendence'', Survey 56, 1965</ref>; l’uso della scienza sovietica non avrebbe permesso solo di prolungare indefinitamente la durata della vita umana ma anche, in futuro, di risuscitare i morti<ref>G.M. Young, ''Op. cit.'', pp. 219-220 </ref>. Promotore della longevità illimitata fu il cosmista Vasilij Kuprevic (1897-1969), botanico e naturalista. Per lui la chiave del successo contro la morte risiedeva nella genetica, che avrebbe permesso di identificare e rimuovere i geni che la causavano permettendo all’uomo di raggiungere l’immortalità così da poter adempiere alla sua missione cosmica. Per queste sue ricerche innovative che lo portarono ad andare oltre i confini della scienza ufficiale, a spingersi in territori ignoti all’accademia – un’attitudine esplorativa ed anticonformista che contraddistinse tutti i cosiddetti “cosmisti scientifici” da [[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Ciolkovskij]] a [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vernadskij]] – Kuprevic fu accusato durante la sua vita di “pseudoscienza” e di misticismo<ref>G.M. Young, ''Op. cit.'', pp. 210-213</ref>.
 
Questa incrollabile fiducia nella scienza e questa speranza nelle sconfinate capacità dell’uomo che gli avrebbero permesso di raggiungere anche l'immortalità e la resurrezione dei corpi, furono ben colte e rappresentate da [[Andrej Platonovič Platonov|Andrej Platonov]]. Di modesta famiglia operaia, Andrej Platonovič Klimentov (questo il vero nome di [[Andrej Platonovič Platonov|Platonov]]) fu scrittore, autore di opere tra le più interessanti e vitali della letteratura sovietica anche se a partire dagli anni ’30 entrò in contrasto con la censura staliniana. Con le sue opere fu testimone e partecipe del clima [[Prometeo|prometeico]] di quegli anni.
 
Interessante risulta il dialogo tratto da un suo romanzo, ''Kotlovan'':
{{Citazione|- Phrushevsky! I successi più alti della scienza renderanno capace questa di far risorgere i corpi decomposti degli uomini?<br />- No – disse Phrushevsky.<br />- Stai mentendo – obbiettò Zachev – il marxismo può fare tutto. Perché credi che Lenin giaccia a Mosca perfettamente intatto? Attende la scienza, vuole risorgere dai morti.<ref>Michael Hagemeister, ''Russian cosmism in 1920s and today'', in B.G. Rosenthal (a cura di), ''The occult in russian and soviet culture'', p.189</ref>}}
 
E la seguente citazione che rispecchia la sua particolare visione del mondo: «Bisogna amare l'universo che può essere e non quello che è. L'impossibile è il fidanzato dell'umanità e verso l'impossibile volano le nostre anime''.''<ref>Cit. in Svetlana Semёnova, ''La creazione della vita. La storia e la cultura nel pensiero di N.F. Fëdorov'' in “''Filosofia, religione e letteratura in Russia all’inizio del XX secolo”'', Guida, 1993, p. 126.
</ref>»
 
La fede di [[Andrej Platonovič Platonov|Platonov]] nella tecnologia era davvero assoluta. Egli aveva studiato un metodo per radere al suolo le montagne del Pamir e lasciare il via libera ai caldi venti del Sud che avrebbero reso fertile il gelido suolo della [[tundra]] siberiana, calcolando anche la quantità di dinamite necessaria<ref>F. Dimitri, ''Op. cit''. p.176</ref>. Nel passo sulla resurrezione sopraccitato, tratto dal suo romanzo, è possibile notare l'influsso di quelle speranze escatologiche del credo leninista che aveva affermato: “La dottrina di [[Karl Marx|Marx]] è onnipotente perché è vera"<ref>F. Dimitri, ''Op. cit.,'' p.120</ref>.
 
Lo sviluppo di questa eccezionale fiducia nella scienza e nelle capacità dell'uomo non è da considerarsi privo di legami con la sfera esoterica ed occultista che aveva preso piede già nell'ultima epoca zarista, e di cui [[Grigorij Efimovič Rasputin|Rasputin]] non fu che la punta di un iceberg, e che si ritrova per esempio in artisti come [[Vasilij Vasil'evič Kandinskij|Kandiski]]<nowiki/>j, [[Andrej Belyj|Belyj]], [[Nikolaj Konstantinovič Roerich|Roerich]], conoscitori delle teorie di [[Rudolf Steiner]] e di [[Helena Blavatsky]]<ref><span data-ve-clipboard-key="0.527772313238323-1"> </span>G.M. Young, ''Op. cit.'', pp.229-230</ref>. Questo interesse per la sfera esoterica ed occultista che, similmente a ciò che succedeva ai cosmisti in campo scientifico, spingeva ad inoltrarsi in territori e ricerche innovative, fuori dagli stretti canoni dell’ortodossia ufficiale, si riscontra anche nei cosiddetti “cosmisti religiosi”, da [[Vladimir Sergeevič Solov'ëv|Vladimir Solov’ёv]] a [[Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev|Nikolaj Berdajev]], e d'altra parte, anche in alcune personalità del partito bolscevico, e sarà una caratteristica culturale – insieme alle altre sopraccitate – che contraddistinguerà il clima complessivo della "teurgia prometeica".
 
=== I costruttori di dio e l'utopismo tecnico ===
[[File:Anatoliy Lunacharskiy 1925.jpg|thumb|left|upright=0.7|Anatolij Lunačarskij]]
 
Il movimento della “costruzione di dio” (''bogostroitel’stvo'') rappresentò un punto di rottura nella storia del [[bolscevismo]], fu il primo momento in cui una parte consistente del partito assunse caratteri dichiaratamente mistico-religiosi, procurandosi in tal modo la scomunica di [[Lenin]]. Era costituito da intellettuali marxisti e futuri funzionari sovietici, fra cui [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Anatolij Lunačarskij]], [[Leonid Borisovič Krasin|Leonid Krasin]], [[Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov|Aleksandr Bogdanov]] e [[Maksim Gor'kij|Maksim Gor’kij]] (il quale nel 1905, nel dramma ''I figli del sole'', aveva scritto un inno all’immortalità e che conosceva [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] di cui stimava l'orientamento all'azione<ref>G.M. Young, ''Op. cit.'', p. 247</ref>) che identificarono e provarono a riorientare il carattere religioso e l’energia spirituale della rivoluzione russa. Il movimento si basava pertanto su una forte connotazione religiosa. Se tutta la tradizione materialista dichiarava che Dio è una costruzione dell’uomo, ebbene, per i “costruttori di dio”, questo non voleva dire che Dio non esistesse, ma solo che andava, appunto, costruito. Il marxismo era l’ultima e la più grande delle religioni: mentre le fedi comparse fino a quel momento avevano dato vita a divinità imperfette, opprimenti e principalmente inesistenti, soltanto simboliche, con l’arrivo del marxismo era finalmente possibile costruire un Dio buono e funzionale. La costruzione doveva essere collettiva, solo l’umanità poteva e doveva farlo<ref>F. Dimitri, ''Op. cit''., p.107</ref>. Il rappresentante più insigne di quest'esperienza fu [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Anatolij Lunačarskij]] (1875-1933), primo commissario del popolo alla Pubblica istruzione dopo [[Rivoluzione d'ottobre|l'ottobre '17]]. Nella sua concezione, la religione è “l'insieme di quei sentimenti e di quelle idee che rendono l'uomo partecipe della vita dell'Umanità e ne fanno un anello della catena tesa verso la vetta del [[Oltreuomo|superuomo]], verso un'esistenza magnifica e potente, verso un organismo perfetto in cui vita e ragione celebrano la loro vittoria sugli elementi naturali<ref>Jutta Scherrer, ''La ricerca filosofico-religiosa in Russia all’inizio del XX secolo'', in AA.VV., ''La storia della letteratura russa: il Novecento'' - ''Tomo 1'', Einaudi, Torino, 1989-1990, p.227</ref>". L’errore che facevano alcuni bolscevichi, a detta [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Lunačarskij]], stava nel tralasciare l’aspetto volontaristico ed entusiasta della filosofia marxista: non era possibile compiere grandi opere senza entusiasmo e la chiave dell’entusiasmo risiedeva nella religione<ref>F. Dimitri, ''Op. cit.'', p.115</ref>. Nel 1907 scrisse che "il socialismo scientifico è la più religiosa di tutte le religioni e l'autentico socialista è il piu religioso tra gli uomini<ref>Nina Tumarkin, ''Lenin Lives!'' ''The Lenin cult in the Soviet Russia,'' Harvard University Press, Cambridge e Londra, 1983, p. 21</ref>". Questo perché il socialismo aveva dimostrato la realizzabilità scientifica delle promesse delle grandi religioni, a patto che gli esseri umani si unissero e lottassero insieme<ref>F. Dimitri, ''Op. cit''. p. 115</ref>.
[[File:A A Bogdanov.jpg|miniatura|217x217px|Aleksandr Bogdanov]]
Di questo movimento faceva parte anche [[Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov|Aleksandr Bogdanov]] (1873-1928), considerato da [[Lenin]] – che poi lo sconfisse nella lotta politica – come “il cervello numero uno” del partito. Bogdanov è considerato come rappresentante della tendenza, all’interno della “teurgia prometeica”, dell’utopismo tecnico. All’attività in campo sociale e politico<ref>[[Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov|Bogdanov]] fondò assieme ad altri membri del partito bolscevico il giornale ''Vperod'' ("Avanti")</ref>, Bogdanov affiancava quelle di medico, scienziato sperimentale e teorico dell’opposizione, nonché scrittore di racconti di fantascienza. Bogdanov fu probabilmente il più entusiasta sostenitore della figura di [[Satana]] come “dio del proletariato”, profondamente convinto che il [[bolscevismo]], una volta compiuta la Grande Rivoluzione, avrebbe sconfitto la morte<ref>[[Aleksandr Gel'evič Dugin|Aleksandr Dugin]], ''Il complotto ideologico del cosmismo russo'' in ''Russia segreta'', Edizioni all’Insegna del Veltro, Parma, 2012, p.31</ref>. Scrisse numerosi romanzi fantascientifici, dei quali il più famoso è ''La stella rossa (1908)'', in cui narra la realizzazione del comunismo su [[Marte (astronomia)|Marte]]<ref>La scelta di questo pianeta, oltre ad evidenti richiami cromatici al rosso del partito comunista, è vista da cabalisti e gnostici come significativa perché l'angelo di questo astro è [[Semele]], spesso accostato a [[Satana]] (A. Dugin, ''Op. cit''.,p.31)</ref>, sede di una società ideale, piena di meraviglie sociali e tecniche. Gli abitanti di [[Marte (astronomia)|Marte]] assumono però forme semi-demoniache, dall'aspetto ectoplasmatico e terrificante e sono descritti con una minuzia tale da far pensare a molti interpreti che l'autore fosse vittima di allucinazioni<ref>A. Dugin, ''Op. cit.'', p. 32</ref>. Il sogno di una società egualitaria e onnipotente lo condusse all'idea secondo la quale il [[sangue]] di tutta l'umanità è un bene comune e deve essere ripartito tra tutti in dosi uguali. In questo gli umani avrebbero dovuto emulare i marziani del suo racconto, che immettendo il sangue nelle vene degli uni e degli altri riuscivano a vivere eternamente. Fondò a Mosca un ''Istituto per le trasfusioni del sangue'' con l'obiettivo di un'immortalità universale. Le continue trasfusioni lo portarono alla morte nel 1927<ref>A. Dugin, ''Op. cit.'', pp.32-33</ref>. La sua opera filosofica più importante è la ''Tectologia'' (Scienza generale dell'organizzazione o scienza delle strutture), un insieme di saggi pubblicati in tre volumi dal 1912 al 1917, dove anticipò di molti anni alcuni aspetti della [[cibernetica]], che fu utilizzata nell'elaborazione degli schemi matematici impiegati per la [[Piano quinquennale|pianificazione economica]] dell'[[Unione Sovietica|URSS]] negli [[Anni 1920|anni]] venti, e dove emerge la sua visione della natura come un sistema di fenomeni complessi che è compito dell'uomo dominare<ref>G.M. Young, ''Op. cit.'', p.228</ref>.
 
Quello de ''[[La stella rossa]]'' non è tuttavia l'unico esempio di collegamento visionario fra astri e rivoluzione. Aleksandr Cizevsky (1897-1964), "cosmista scientifico" e artista, amico del padre della cosmonautica [[Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij|Konstantin Ciolkovskij]], aveva ipotizzato che ogni aspetto dell'attività biologica terrestre fosse influenzato in modo determinante dall'attività delle macchie solari e delle radiazioni cosmiche. In un simile scenario, dunque, non appare strano sentire affermare da un esimio bolscevico quale era [[Lev Trotsky]], seppur probabilmente in modo ironico, che la nascita del Marxismo e i moti del 1848 erano anch'essi connessi alla scoperta di Nettuno. [[Lev Trockij|Trotsky]] non era cosmista, ma condivideva con il movimento la conoscenza di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] e un incrollabile fiducia nella forza del pensiero scientifico<ref>“La fede di [[Dmitrij Ivanovič Mendeleev|Mendeleev]] nelle possibilità illimitate della conoscenza, nella previsione e nel dominio della materia, dovrà divenire il credo scientifico dei chimici della patria socialista. Il fisiologo tedesco Du Bois-Reymond una volta considerava il pensiero filosofico come qualcosa di remoto dalla scena della lotta di classe e come caratterizzato dal motto: ''Ignoramus et ignorabimus''! Cioè, noi non sapremo mai, non comprenderemo mai! E il [[Metodo scientifico|pensiero scientifico]], che lega la sua sorte a quella della nuova classe, risponde: «Voi mentite. Non esiste l'impenetrabile per il pensiero cosciente! Noi raggiungeremo ogni cosa! Noi domineremo ogni cosa! Noi ricostruiremo ogni cosa!»" ([[Lev Trockij|Leon Trotsky]] in ''[http://www.divenire.org/articolo.asp?id=4 L'utopia di Trotsky. Un socialismo dal volto postumano]'' di [[Riccardo Campa (sociologo)|Riccardo Campa]], in ''Divenire 1, Rassegna di studi interdisciplinari sulla tecnica e sul postumano'', 2008) </ref> e anche, a quanto pare, una certa cultura nel campo dell'occultismo<ref>F. Dimitri, ''Op. cit.,'' p. 177</ref>.
 
== La perestrojka e la fine del comunismo ==
 
Scrive [[Aleksandr Gel'evič Dugin|Aleksandr Dugin]], critico e filosofo conservatore russo, ostile al cosmismo, da lui considerato come un complotto ideologico occidentale contro la tradizione russa<ref>A. Dugin, ''Op. cit.'', p.22</ref> e come l'anima occulta della [[Rivoluzione d'ottobre|Rivoluzione d'Ottobre]]<ref>A. Dugin, ''Op. cit.'', p.42</ref>:
 
{{q|Gli anni sessanta hanno visto il risveglio delle speranze escatologiche; si rivive, con l'epopea iniziale, sotto certi aspetti, il comunismo eroico degli inizi. Sotto Breznev, si ritorna alla relativa oscurità. Nonostante ciò, il cosmismo riesce a penetrare nella cultura non conformista. Gli esperimenti parapsicologici diventano sempre più frequenti. [[Leonid Il'ič Brežnev|Brežnev]] si circonda di veggenti e guaritori. Il potere riconosce la persona e l'opera di Roerich. L'organo del [[comitato centrale del PCUS]] “Ogonet” pubblica testi pseudoyogici e [[teosofia|teosofici]] di ispirazione roerichiana di Sidorov nei quali si parla della legittimità della [[rivoluzione d'ottobre]] e della sacralità della missione di [[Lenin]], dei [[Mahatma]], inviati dalla mistica [[Shambhala]], giunti a Mosca negli anni venti per trasmettere ai [[bolscevichi]] i simboli magici della loro sapienza. Il [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]], all'avanguardia nelle ricerche [[Parapsicologia|parapsicologhe]], [[Radioestesia|radiesteristiche]] e [[Ipnotismo|ipnotiche]], diede il suo appoggio a chi praticava il neospiritualismo. Si riscoprono le opere di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] e dei cosmisti. La [[perestrojka]] ha avuto inizio nello spirito cosmista, [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] si è mostrato alla TV insieme al figlio di [[Nikolaj Konstantinovič Roerich|Roerich]], Sviatoslav, che si è presentato come erede della missione cosmista. L'espressione di Gorbaciov “perestrojka” è cosmista, estratta dal vocabolario di Fëdorov e [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vernadskij]]. Sei anni fa è stata organizzata a Mosca dall'Istituto di Filosofia di Stato la grande conferenza “Il cosmismo russo e la [[noosfera]]”, in cui accademici, filosofi, politici, occultisti, radiesteristi, guaritori, giornalisti, scrittori, hanno presentato più di cento interventi che analizzavano la “perestrojka” e i cambiamenti che corrispondevano alla visione del cosmismo. Oggi il governo si sta allontanando dagli ideali dello Stato cosmista, il cosmismo è all'opposizione rispetto a [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]]. Ma ci sono milioni di sovietici che non sentono che il Progetto sia stato raggiunto o che sia solo un'allucinazione. Questa ideologia è troppo profonda e interiorizzata perché possa scomparire senza lotte violente.<ref>A. Dugin, ''Op. cit.'' pp.46-48</ref>}}
 
== Eredità del cosmismo ==
 
L’eredità cosmista è ancora molto forte in Russia; all’interno dell’élite scientifica nazionale – soprattutto nel nocciolo duro dell’[[Roscosmos|Agenzia Spaziale Russa]] – e nei giovani studenti e ricercatori è ancora molto forte e vivo il richiamo del cosmismo. Nella religione, nel pensiero e nella pratica [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] – in qualche modo rinata dopo il crollo dell’[[Unione Sovietica|URSS]] – si ritrovano nuovamente mescolati insieme, in varia misura, le aspirazioni del cosmismo con gli afflati spirituali tipici dell’ortodossia russa. In generale, nel paese, dalla caduta del comunismo, si riscontra un proliferare di iniziative, pubblicazioni e conferenze sul cosmismo, sentito come un vanto nazionale di cui la Russia può andare fiera con il resto del mondo.
 
Lo stesso presidente [[Vladimir Putin]] ha ricordato l’importanza del pensiero di [[Vladimir Ivanovič Vernadskij|Vladimir Vernadskij]] per l’umanità intera, ordinando imponenti celebrazioni per il 150º anniversario della sua nascita<ref>{{Cita web|url=http://en.kremlin.ru/acts/news/16283|titolo=Executive Order on celebrating Vladimir Vernadsky’s 150th birthday|data=2012|lingua=Inglese}}</ref>. Il 12 aprile 2013 – in occasione dell’anniversario dell’impresa di [[Jurij Gagarin]] – ha proposto di intitolare a Ciolkovskij una città che sorgerà ''ex novo'' nei pressi del [[Cosmodromo Vostočnyj|cosmodromo]] di Vostochnij<ref>{{Cita web|url=https://sputniknews.com/russia/20130412180600244-Russia-to-Name-Town-After-Space-Pioneer-Tsiolkovsky/|titolo=Russia to Name Town After Space Pioneer Tsiolkovsky|data=2013|lingua=inglese}}</ref>.
[[File:Space museum (Kaluga).jpg|miniatura|Il Museo Konstantin E. Ciolkovskij a [[Kaluga]]]]
Accanto ai musei e alle attività divulgative dedicate alle principali figure del cosmismo, in Russia esistono numerose correnti culturali che sono diretta gemmazione del cosmismo, dai transumanisti agli immortalisti, solo per citarne alcune. L’isituzione più importante per la diffusione del cosmismo è la Biblioteca del Museo N.F. [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]]<ref>{{Cita web|url=http://nffedorov.ru/wiki/Заглавная_страница|titolo=La biblioteca del Museo N.F. Fëdorov|lingua=russo}}</ref>, fondata nel [[1993]] e situata a Mosca. Il progetto di un museo dedicato a [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] e ai suoi eredi intellettuali nacque negli anni ottanta del XX secolo su impulso di Svetlana Semёnova. Attualmente il museo è diretto dalla figlia Anastasija Gaceva. Insieme, madre e figlia hanno curato le opere complete di [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]], composte in quattro volumi. Sempre nel 1993, il libro “Cosmismo russo” a cura di Semёnova e Gaceva ha definito il cosmismo e i temi condivisi che lo rendono un movimento e un campo di studi.
 
Attività simili a quelle del Museo N.F. [[Nikolaj Fëdorovič Fëdorov|Fëdorov]] di Mosca, seppure su scala più piccola, sono condotte da centri cosmisti a [[San Pietroburgo]], [[Voronež|Voronez]], [[Kiev]], [[Astana]] e altrove, tuttavia il più attivo sembra essere il Museo Konstantin E. Ciolkovskij a [[Kaluga]].
 
Il cosmismo – con le sue idee forza dell’“evoluzione attiva” e delle potenzialità cosmiche dell’umanità - è comunque una filosofia universale, e come tale lo è anche la sua eredità. Non sorprende quindi di ritrovare richiami al cosmismo anche in altre parti del mondo. Per esempio il ''‘Manifesto Cosmista’'' dello statunitense Ben Goertzel<ref>{{Cita web|url=http://cosmistmanifesto.blogspot.it|titolo=A Cosmist Manifesto|nome=Benjamin Goertzel|data=2010|lingua=inglese}}</ref>. In esso sono contenute anche 10 tesi cosmiste, scritte in sinergia con l’italiano Giulio Prisco.
 
Un interessante documentario è stato realizzato recentemente dal britannico George Carey, che è andato in Russia per rintracciare l’eredità dei cosmisti e del cosmismo; s’intitola ''‘Bussando alle porte del cielo’''<ref>Carey George, ''Bussando alla porta del cielo – La corsa allo spazio'', Storyville, BBC, 2011</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* George M. Young, ''[http://www.treditori.com/novita_cosmisti-russi.htm I cosmisti russi: il futurismo esoterico di Nikolai Fedorov e dei suoi seguaci]'' , Tre Editori, Roma, 2017
* {{Cita libro|autore=S.G. Semёnova e A.G. Gaceva (a cura di)|curatore=|titolo=Russkii kosmizm: Antologiia filosofskoi mysli (“Cosmismo russo: Antologia del pensiero filosofico”)|url=http://nffedorov.ru/wiki/Русский_космизм:_Антология_философской_мысли|data=1993|editore=Pedagogika-Press|città=Mosca|lingua=russo}}
* {{Cita libro|autore=Nikolaj F. Fëdorov|titolo=What was man created for? The philosophy of the common task. Selected works translated from the Russian and abridged by Elisabeth Koutaissof and Marilyn Minto|anno=1990|editore=Honeyglen|città=London|lingua=inglese}}
* Silvano Tagliagambe, ''La "Filosofia dell'opera comune" di Fëdorov e il cosmismo russo'' in ''"La filosofia della seconda meta del Novecento"'' a cura di Gianni Paganini, Piccin/Vallardi, 1998, pp. 1421-1436, ISBN 978-88-299-1487-6
* Vladimir Ivanovic Vernadskij, ''Pensieri filosofici di un naturalista'', Roma, Edizioni Teknos, 1994
* Nikolaj F. Fëdorov, ''La filosofia dell’opera comune'' in ''Occidente, cristianesimo e progresso. Antologia dagli scritti di C. Leont’ev e N. Fëdorov'', a cura di G. Riconda e N. Bosco, Torino, Giappichelli, 1981, pp. 95-157
* {{Cita libro|titolo=Ciolkovskij K. Ė. Izbrannye trudy [Opere scelte]|data=1962|editore=Accademia delle Scienze dell'URSS|città=Mosca|lingua=russo}}
* V. Lytkin et al., Tsiolkovsky, [http://articles.adsabs.harvard.edu//full/1995QJRAS..36..369L/0000369.000.html ''Russian Cosmism and Extraterrestrial Intelligence''], "Quarterly Journal of the Royal Astronomical Society" 36
* Michele Franceschelli, [http://archiviovirtualepubblicomf.blogspot.it/2013/05/suggestioni-per-il-nuovo-millennio-il.html ''Suggestioni per il nuovo millennio: il cosmismo russo, questo sconosciuto''], 2013
* R. Djordjevic [http://saj.matf.bg.ac.rs/159/pdf/105-109.pdf ''Russian Cosmism'' (with the Selective Bibliography) and its Uprising Effect on the Development of Space Research] (PDF)
* {{Cita libro|autore=Walter Catalano|titolo=Applausi per mano sola: dai sotterranei del novecento|url=http://books.google.com/books?id=0V8lAgAACAAJ|anno=2001|editore=Clinamen|città =Firenze|isbn=978-88-8410-012-2}}
* {{Cita libro|autore=Francesco Dimitri|titolo=Comunismo magico: leggende, miti e visioni ultraterrene del socialismo reale|url=http://books.google.com/books?id=pXpbBPA0jqAC|anno=2004|editore=Castelvecchi|isbn=978-88-7615-007-4}}
* {{Cita libro|autore=Giorgio Galli|titolo=La politica e i maghi|url=http://books.google.com/books?id=OG2EAAAACAAJ|anno=1995|editore=Rizzoli|isbn=978-88-17-84402-4}}
* {{cita web|autore=Giuseppe Vatinno|titolo=Il comunismo magico ed i cosmisti sovietici|url=http://www.estropico.com/id209.htm|editore=Estropico.com|accesso=22 giugno 2012}}
* {{Cita libro|autore=Giuseppe Vatinno|titolo=Il Transumanesimo. Una nuova filosofia per l'Uomo del XXI secolo|url=http://books.google.com/books?id=AtncQLZUpOYC&pg=PA91|anno=2010|editore=Armando Editore|p=91-97|isbn=978-88-6081-740-2}}
 
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* [[Immortalità]]
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