Duomo di San Giorgio (Ragusa) e Teodorico II (Merovingi): differenze tra le pagine

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{{Monarca
{{Edificio religioso
|nome = Teodorico II
|DedicatoA = [[San Giorgio|Giorgio]]
|immagine = Portrait Roi de france Thierri II (i.e. IV).jpg
|NomeEdificio = Insigne collegiata di San Giorgio
|legenda = Ritratto di Teodorico II su medaglia bronzea, del [[1720]] circa di Jean Dassier ([[1676]]-[[1763]])
|Immagine = Cathedral Ragusa Ibla.JPG
|titolo = [[Re dei Franchi]] di Burgundia
|Didascalia = Facciata
|regno = [[587]]–[[613]]
|Città = {{simbolo|Ragusa-Stemma.png}} [[Ragusa]]
|predecessore = [[Childeberto II]]
|Regione = {{IT-SIC}}
|successore = [[Sigeberto II]]
|SiglaStato = ITA
|altrititoli =Re dei Franchi d'[[Austrasia]] e d'[[Aquitania]]
|Latitudine = 36.926667
|luogo di nascita =
|Longitudine = 14.741944
|data di nascita = [[587]]
|Religione = [[Cattolicesimo|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|luogo di morte = [[Metz]]
|AnnoConsacr =
|Architetto data di morte = [[Rosario Gagliardi613]]
|casa reale =
|StileArchitett = [[Barocco siciliano]], [[architettura neoclassica|neoclassico]]
|InizioCostr dinastia = [[1739Merovingi]]
|padre = [[Childeberto II]]
|FineCostr = [[1775]] circa
|madre =Faileuba
|Website =
|coniuge 1 =[[Ermenberga]]
|Note =
|figli = [[Sigeberto II|Sigeberto]]<br />Childeberto<br />Corbus e<br />Meroveo, illegittimi
}}
|motto reale =
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Città tardo barocche del Val di Noto (Sicilia sud orientale)
|nomeInglese = Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
|nome2 = <!-- (*) nome del bene in lingua italiana -->
|nomeInglese2 = <!-- (*) nome del bene in lingua inglese, come indicato sul sito UNESCO -->
|immagine = Duomo San Giorgio.jpg
|anno = 2002
|annoEliminazione = <!-- (*) anno di cancellazione del patrimonio -->
|anno2 = <!-- (*) anno di riconoscimento -->
|tipologia = architettonico
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|pericolo = no
|link = 1024
|link2 = <!-- (*) Codice del bene -->
|linkMappa = <!-- Nome dell'immagine contenente la mappa. Basta il nome dell'immagine con l'estensione, non servono altri parametri -->
}}
{{Bio
|Nome = Teodorico II
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Teodorico 02
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 587
|LuogoMorte = Metz
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 613
|Attività =
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = è stato un re [[franchi|franco]] della dinastia dei [[merovingi]] che, dal [[595]] alla morte, regnò sulla [[Borgogna]] e, dal [[612]], anche sull'[[Austrasia]] e sull'[[Aquitania]]
}}
 
== Origine ==
L<nowiki>'</nowiki>'''insigne collegiata di San Giorgio''' (conosciuta anche come '''Duomo di San Giorgio''') è il principale [[luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] di [[Ragusa Ibla|Ragusa]], uno dei monumenti più importanti della [[città d'Italia|città]] di [[Ragusa]].
Era il figlio maschio secondogenito del re dei [[Franchi]] dell'[[Austrasia]], [[Childeberto II]] – l'unico figlio maschio del re dei [[Franchi]] dell'[[Austrasia]], [[Sigeberto I]] e di [[Brunechilde]], la figlia secondogenita del [[Re dei Visigoti|re dei visigoti]] [[Atanagildo]] e di Gosvinta dei Balti (?-[[589]]), molto probabilmente, figlia del re [[Amalarico]], ultimo sovrano della dinastia dei [[Balti (dinastia)|Balti]]<ref name=gregorio>Gregorio di Tours, ''Historia Francorum'', [[s:la:Historiarum Francorum libri X - Liber IV#27. Quod Sigiberthus Brunichildem accepit.|IV, 27]]</ref> – e di Faileuba che il [[Arcidiocesi di Tours|vescovo]] [[Gregorio di Tours]] ([[536]] – [[597]]), cita, senza però precisarne gli ascendenti<ref name=gregori>Gregorio di Tours, ''Historia Francorum'', [[s:la:Historiarum Francorum libri X - Liber IX#20. De eo, quod ad Gunthchramno directi sumus.|IX, 20]]</ref>
[[File:Division of Gaul - 587.jpg|thumb|left|Il regno dei Franchi, nel [[587]]. Nel [[595]], il regno di [[Regno di Borgogna|Burgundia]] (colorato in rosa) fu ereditato da Teodorico II.]]
== Biografia ==
La nascita di Teodorico è ricordata sia nelle cronache di Gregorio Tours<ref name=gregor>Gregorio di Tours, ''Historia Francorum'', [[s:la:Historiarum Francorum libri X - Liber IX#4. Quod Childebertho alius natus est filius.|IX, 4]]</ref>, che in quella di [[Fredegario]]<ref name=fredegario>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, VII</ref>.
 
I genitori, il re d'[[Austrasia]] e di [[Regno di Borgogna|Burgundia]], [[Childeberto II]] e la moglie, Faileuba, nel [[595]], morirono assieme, a quanto si dice, per avvelenamento<ref name=paolo>Paolo Diacono, ''Historia Langobardorum'', [[s:la:Historia Langobardorum libri VI - Liber IV#11.|IV, 11]]</ref>, il fratello [[Teodeberto II|Teodeberto]], di dieci anni, e Teodorico, di nove, divennero rispettivamente re d'Austrasia e [[re di Burgundia]]<ref name=fredegari>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XVI</ref>, entrambi sotto la reggenza della nonna [[Brunechilde]], che dovette dovette fronteggiare una minaccia di invasione degli [[Unni]], che avevano invaso la [[Turingia]] e che, secondo [[Paolo Diacono]], furono convinti a rientrare in [[Pannonia]], dopo che era stato loro pagato un tributo in denaro<ref name=paolo/>.
==Storia==
Chiesa madre della città intitolata al patrono della città, prima del [[1693]] sorgeva all'estremità est dell'abitato, nei pressi dell'attuale [[giardino Ibleo]], dove si trova ancora il grande portale quattrocentesco, di [[Gotico spagnolo|stile gotico-catalano]], unica vestigia rimasta dell'antico tempio.
 
Teodeberto II si era insediato a [[Metz]]<ref name=fredegari/>, assieme alla nonna, e governò sotto la guida della nonna, che, da Metz, governava anche la Burgundia, per conto di Teodorico II, che si era insediato a Orleans<ref name=fredegari/>.
La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto e restarono in piedi parte della facciata, alcune cappelle e parte della Cappella maggiore, per cui venne costruito un ampio locale adiacente alla navata sinistra del vecchio tempio, in cui poter svolgere le funzioni.
 
=== La guerra contro la Neustria ===
Nel secondo quarto del [[XVIII secolo]], si decise di trasferire la chiesa nel sito della vecchia di San Nicola, che fino al [[XVI secolo]] era stata la parrocchia dei fedeli di rito greco e successivamente, passata al rito latino, era divenuta "chiesa sacramentale" di San Giorgio.
Tra Brunechilde e [[Fredegonda]] (reggente per [[Clotario II]] del regno di [[Neustria]]) si riaprì il conflitto iniziato nel [[568]], quando Fredegonda aveva fatto uccidere la sorella di Brunechilde, [[Galsuinda]].<br /> Fredegonda e Clotario II, nel [[596]], occuparono [[Parigi]]<ref name=fredegar>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XVII</ref>, poi marciarono contro Teodorico II e Teodeberto II, su cui riportarono una chiara vittoria nello scontro, avvenuto nel bosco di Leucofao<ref name=fredegar/> (vicino al paese di [[Dizy-le-Gros]]).
 
Nel [[599]], quando Brunechilde venne cacciata dal regno di Austrasia da un gruppo di nobili rivoltosi e fu costretta a lasciare [[Metz]] e Teodebaldo e a riparare in Borgogna<ref name=fredega>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XIX</ref> da Teodorico.
Del progetto venne incaricato nel [[1738]] [[Rosario Gagliardi]], architetto di [[Noto (Italia)|Noto]], uno dei protagonisti della ricostruzione barocca, di cui questo edificio è forse l'opera migliore: infatti per costruirla l'artista ideò un superbo gioco di prospettiva; orientò la chiesa un po' più a sinistra della piazza antistante (lo si può ben notare) così che la futura cupola fosse visibile dietro l'imponente facciata a campanile, caratteristica peculiare delle chiese del Gagliardi.
 
Clotario II che intanto era rimasto orfano di Fredegonda ([[597]]<ref name=fredegar/>) fu facilmente vinto presso [[Dormelles]] ([[600]])dalle truppe di Teodeberto e Teodorico<ref name=fredeg>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XX</ref>.
La prima pietra fu posta il 28 giugno del [[1739]], come ricorda una lapide murata sul lato destro della scalinata, e tuttavia, come ricorda l'enigmatica iscrizione posta sul lato opposto, i lavori poterono cominciare solo nel [[1744]].
Il 5 ottobre [[1775]], con la "salita" delle campane, si conclusero i lavori della facciata.
Secondo tradizione la cupola sarebbe stata progettata e realizzata nel [[1820]] dal capomastro ragusano [[Carmelo Cultraro]], su modello di quella del [[Pantheon (Parigi)|Pantheon]] di [[Parigi]], ma recenti studi e riscontri archivistici ne assegnano la paternità all'architetto [[Stefano Ittar]].
 
Nel [[602]], assieme al fratello sconfissero i [[Vasconi]], rendendoli loro tributari<ref>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXI</ref>.
{{Citazione necessaria|Al [[Vescovo]] venne intitolato l'altare del transetto destro che probabilmente è posto nel luogo in cui sorgeva l'altare maggiore dell'antica chiesa.}}
L'ultima modifica del complesso risale al 1890, quando venne realizzata l'inferriata che cinge la scalinata. Il Duomo è stato immortalato in innumerevoli film e serie televisive tra cui : [[Kaos (film)|Kaos]], [[Il commissario Montalbano]], la seconda serie di ''[[L'onore e il rispetto]] ecc.''
Nell'attiguo museo del Duomo sono conservate le vestigia dell'antica San Giorgio, compreso un magnifico altare cinquecentesco del Gagini.
 
Sotto la spinta della nonna, Teodorico nel [[604]] sbaragliò presso [[Étampes]] le truppe di Clotario, liberò [[Orléans]] assediata e occupò Parigi, ma non riuscì ad eliminare Clotario, in cui aiuto era giunto [[Teodeberto II]] con l'onerosa pace di [[Compiègne]], che Clotario fu costretto ad accettare, salvando il suo esercito e rientrando in patria<ref>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXVI</ref>.
==Descrizione==
===Facciata===
Il progetto di [[Rosario Gagliardi]], di cui si conservano le tavole originali, è caratterizzato dalla monumentale facciata ''a torre'' che ingloba il [[campanile]] nel prospetto e termina con una cuspide a bulbo, richiamando i tabernacoli lignei, seicenteschi, delle chiese cappuccine.
 
=== Gli scontri col fratello e la morte ===
La collocazione della chiesa al termine di un'alta scalinata e la posizione obliqua rispetto alla piazza sottostante accentuano l'imponenza e gli effetti plastici, creati da una lieve convessità del partito centrale e dalla presenza delle colonne libere.
Gli anni seguenti, a partire dal [[605]], furono segnati dagl scontri armati col fratello Teodeberto II che, manovrato ormai dai nobili austrasiani, fu definito dalla nonna, figlio di un giardiniere<ref name=fred />.
Due coppie di volute fanno da raccordo tra i diversi livelli ospitando, rispettivamente, le statue di ''San Giorgio'' e ''San Giacomo'' in basso, e quelle di ''San Pietro'' e ''San Paolo'' in alto.
 
Nel [[610]] Teodeberto attaccò Teodorico e, dopo averlo battuto, gli tolse a l'[[Alsazia]] (che aveva appena conquistato) e il territorio di [[Toul]], la [[Champagne (provincia)|Champagne]] attorno a [[Troyes]] e la [[Turgovia]]<ref name=fred>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXVII</ref>.<br />Ma nel [[611]], Teodorico fece un patto con Clotario II, affinché non intervenisse nella guerra tra lui e suo fratello, Teodeberto<ref name=fred/>.
Sulla cuspide, sotto la croce, si legge la data [[1775]], che indica la conclusione dei lavori della facciata.
 
Dopo un anno di preparazione, Teodorico II attaccò Teodeberto e lo sconfisse a Toul, poi dato che Teodeberto era riuscito a fuggire, con parte dell'esercito, lo inseguì e lo raggiunse sulle rive della Mosella, a [[Zülpich|Tolbiac]], dove Teodeberto aveva raccolto intorno a sé anche [[Sassoni]] e [[Turingi]] ma dove fu definitivamente sconfitto ([[612]]), nelle cruenta battaglia che ne seguì. Allora Teodeberto tentò nuovamente di fuggire, con pochi intimi, ma fu catturatolo a sud di Tolbiac, condotto a Colonia, dove fu portato, senza vesti regali, davanti a Teodico, che lo inviò in catene a [[Chalon]]<ref name=fre>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXXVIII</ref>, dove fu giustiziato, probabilmente fatto uccidere dalla nonna Brunechilde.<br />Teoderico II divenne così anche re d'[[Austrasia]] ([[612]]) e finalmente poteva sconfiggere definitivamente Clotario II e conquistare la Neustria.
Nel primo ordine del partito centrale si apre un grande portale con cornice mistilinea, ricca di fregi e rilievi a motivi vegetali, mentre le porte lignee hanno una preziosa decorazione scultorea, in sei riquadri, con la raffigurazione di episodi del martirio di San Giorgio, opera dell'intagliatore palermitano [[Vincenzo Fiorello]], che li realizzò nel [[1793]].
 
Ma, mentre si accingeva a riprendere la lotta contro Clotario II, morì, per la dissenteria, a Metz<ref name=fr>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXXXIX</ref>, lasciando il regno al figlio maggiore [[Sigeberto II]], che si accingeva a governare sotto la reggenza di Brunechilde ma che venne tradito dai nobili e dal clero austrasiani che, guidati da [[Pipino di Landen]] e da [[sant'Arnolfo di Metz|Arnolfo di Metz]], lo consegnarono a Clotario II.
=== Interno ===
 
== Matrimoni e discendenza ==
[[File: Sicilia Ragusa4 tango7174.jpg|thumb|upright=1.5|L'interno]]
Nel [[607]], Teodorico aveva inviato i suoi ministri nella penisola iberica, per chiedere in sposa, [[Ermenberga]], la figlia del re dei [[Visigoti]], [[Viterico]], che fu condotta in Austrasia, con una ricca dote, ma il matrimonio non fu mai consumato, a causa della nonna e della sorella, Teodila, che convinsero Teodorico a più riprese a rinviare la data delle nozze e dopo circa un anno, Ermenberga fu rinviata al padre, senza la dote<ref>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXX</ref>. <br />Nonostante non abbia avuto figli dalla moglie, Teodorico ebbe quattro figli da diverse amanti:
[[File: Ragusa 2008 IMG 1511.jpg|thumb|upright|Presbiterio.]]
* [[Sigeberto II|Sigeberto]] ([[602]]- [[613]]), re d'[[Austrasia]] e di [[Burgundi|Burgundia]]
[[File: Ragusa 2008 IMG 1515.jpg|thumb|upright|Altare di San Giorgio.]]
* Childeberto ([[603]]- dopo il 613), la sua nascita è citata nel Chronicum di [[Fredegario]]<ref name=Fredegario>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXIV</ref>, fu l'unico dei figli di Teodorico che scampò alla cattura dopo la sconfitta di suo fratello [[Sigeberto II]]<ref name=Fredegari>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XLII</ref>
[[File: 2008-10-26 Ragusa-Ibla SanGiorgio-Innen.jpg|thumb|upright|Navata.]]
* Corbus ([[604]]- 613), la sua nascita è citata nel Chronicum di Fredegario<ref name=Fredegario/>, fu ucciso dopo la sconfitta di suo fratello [[Sigeberto II]]<ref name=Fredegari/>
* Meroveo ([[606]]- dopo il 613), la sua nascita è citata nel Chronicum di [[Fredegario]]<ref name=Fredegar>Fredegario, ''Fredegarii scholastici chronicum'', Pars quarta, XXIX</ref>, fu catturato da [[Clotario II]], dopo la sconfitta di suo fratello Sigeberto II, ma fu graziato da Clotario II, che lo inviò segretamente in Neustria, dove visse diversi anni sotto la protezione del conte Ingobado<ref name=Fredegari/>.
 
== Note ==
L'interno, a [[croce latina]], con le braccia chiuse da absidi semicircolari, è sereno ed equilibrato e viene diviso in tre navate da dieci robusti pilastri in pietra, con un'ampia zoccolatura in pece.
<references/>
Gli intagli che decorano il cornicione e i capitelli dei pilastri furono realizzati tra il [[1779]] ed il [[1781]] dagli scultori [[Giambattista Muccio]] e [[Giorgio Nobile]] di [[Ragusa]].
 
== Bibliografia ==
Nell'incrocio del transetto con la navata centrale si eleva la [[cupola]] di gusto neoclassico, a doppia calotta, poggiante su due file di colonne: in precedenza libere, oggi lo spazio tra di esse è occupato da vetri che donano alla cupola il caratteristico colore blu che forma un panorama inimitabile con il complesso di Ragusa Ibla.
=== Fonti primarie ===
* {{la}} [[Gregorio di Tours]], ''[[Historia Francorum]]'' [http://la.wikisource.org/wiki/Historiarum_Francorum_libri_X <small>Testo disponibile su Wikisource</small>].
* {{la}} [[Paolo Diacono]], ''[[Historia Langobardorum]]'' {{collegamento interrotto|1=[http://la.wikisource.org/wiki/Historia_Langobardorum_libri_VI <small>Testo disponibile su Wikisource</small>] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}.
* {{la}} [[Fredegario]], [http://www.thelatinlibrary.com/fredegarius.html FREDEGARII SCHOLASTICI CHRONICUM CUM SUIS CONTINUATORIBUS, SIVE APPENDIX AD SANCTI GREGORII EPISCOPI TURONENSIS HISTORIAM FRANCORUM].
 
=== Letteratura storiografica ===
{{Citazione necessaria|Questa chiesa trova corrispondenza non tanto nell'architettura italiana, ma è molto più simile ai modelli dell'Europa del nord, come le chiese londinesi di [[Nicholas Hawksmoor]] e quelle di [[Johann Balthasar Neumann]] in Franconia che sviluppano in facciata il tema del partito centrale a torre.}}
* {{cita libro|autore=|nome= Christian|cognome= Pfister|titolo=Storia del mondo medievale - Vol. I|anno= 1978|editore=Cambridge University Press|città= Cambridge|capitolo= La Gallia sotto i Franchi merovingi. Vicende storiche|pagine=688-711}}
* {{cita libro|autore=|cognome= L.M. Hartmann e W.H. Hutton|titolo=Storia del mondo medievale - Vol. I|anno= 1978|editore=Cambridge University Press|città= Cambridge|capitolo= L'Italia e l'Africa imperiali: amministrazione. Gregorio Magno|pagine=810-853}}
 
==== NavataVoci destracorrelate ====
* [[Merovingi]]
* [[Sovrani franchi]]
* [[Storia della Gallia tardo-antica e alto-medioevale]]
* [[Franchi]] (storia dei regni Franchi)
* [[Elenco di re franchi]]
* [[Storia della Francia]]
 
== Altri progetti ==
* Prima campata: ''Cappella di San Vito''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante ''[[San Vito Martire]]''.
{{interprogetto|commons=Category:Theuderic II}}
* Seconda campata: ''Cappella di San Basilio''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante ''[[San Basilio]]''.
* Terza campata: Ingresso laterale destro. Nella nicchia soprastante l'ingresso è riposta la statua lignea processionale raffigurante ''[[San Giorgio]]'' nell'atto di uccidere il drago, opera del palermitano [[Girolamo Bagnasco]] del [[1874]].
* Quarta campata: ''Cappella dell'Immacolata''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante l<nowiki>'</nowiki>''[[Immacolata Concezione]]'', opera di [[Vito D'Anna]].
* Quinta campata: ''Cappella della Sacra Famiglia''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante il ''Riposo in Egitto'', opera di [[Dario Guerci]] datato 1864.
 
{{Box successione
==== Navata sinistra ====
|carica = [[Borgogna|Re di Borgogna]]
 
|immagine =
* Prima campata: ''Cappella di Santa Maria Maddalena dei Pazzi''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante ''[[Santa Maria Maddalena dei Pazzi]]''.
|periodo = [[595]]-[[613]]
* Seconda campata: ''Cappella del Rosario''. Sulla sopraelevazione la tela recente raffigurante la ''[[Madonna del Rosario]]'', inserita in una cornice del 1600.
|precedente = [[Childeberto II]]
* Terza campata: Ingresso laterale sinistro. Nella nicchia soprastante si custodisce l<nowiki>'</nowiki>''Arca Santa'', l'urna reliquario portata nei cortei processionali durante i festeggiamenti in onore del santo, prezioso capolavoro del [[1818]] dell'argentiere palermitano [[Domenico La Villa]].
|successivo =[[Sigeberto II]]
* Quarta campata: ''Cappella dell'Angelo Custode''. Sulla parete il quadro raffigurante l<nowiki>'</nowiki>''[[Angelo Custode]]'', opera di [[Vito D'Anna]] datata 1763.
}}
* Quinta campata: ''Cappella di Santa Gaudenzia''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante ''Cristo che appare a Santa Gaudenzia'', opera di [[Antonio Manno]] datata 1782. Dietro l'organo il quadro raffigurante ''[[San Giorgio]]'' appiedato, opera di [[Giuseppe Tresca]] del 1787.
{{Box successione
 
|carica = [[Regno di Austrasia|Re di Austrasia]]
==== Transetto ====
|immagine =
 
|periodo = [[612]]-[[613]]
* Absidiola destra: ''Cappella del Santissimo Sacramento''. Altare in marmo con tronetto per l'esposizione del Santissimo, pregevole lavoro in argento a sbalzo, opera del palermitano [[Domenico La Villa]] del 1747. Ai lati due altorilievi raffiguranti ''Gesù e l'adultera'' a destra, e ''Gesù con i fanciulli'' a sinistra.
|precedente = [[Teodeberto II]]
** Parete braccio destro: ''Cappella di San Nicola''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante ''[[San Nicola]]'', opera di [[Vito D'Anna]].
|successivo =[[Sigeberto II]]
* Absidiola sinistra: ''Cappella del Santissimo Crocifisso''. Nell'ambiente è collocato un ''Crocifisso'' del seicento.
}}
** Parete braccio sinistro: ''Cappella di San Giorgio''. Sulla sopraelevazione il quadro raffigurante ''San Giorgio a cavallo'' nell'atto di uccidere il drago, opera di [[Dario Guerci]] del 1866. Sopra la porta d'accesso alla [[sacrestia]] il quadro raffigurante ''Cristo alla colonna'' di [[Antonio Manno]], nell'ambiente la tomba modesta del conte [[Bernardo Cabrera]], le cui spoglie furono trasferite dalla antica [[Portale di San Giorgio|chiesa di San Giorgio]], unitamente allo stemma e ad una lapide che ricorda colui che fu il signore della [[Contea di Ragusa]] dal 1392 al 1419.
 
==== Altare ====
 
Nell'abside centrale è collocato l'altare in marmo, lungo le pareti laterali gli stalli per il [[Coro (mobilio)|coro]], finemente intagliati.
 
=== Ciclo pittorico ===
 
Ciclo d'affreschi raffiguranti gli ultimi momenti della vita di San Giorgio:
* ''San Giorgio al cospetto dell'Imperatore Diocleziano'', raffigurato mentre strappa l'[[editto di Diocleziano]].
* ''Distribuzione dei suoi averi ai poveri'', [[San Giorgio]] consapevole della fine, è raffigurato mentre distribuisce i suoi averi ai poveri.
* ''Professione di Fede'', San Giorgio convocato da [[Diocleziano]] per rendere conto del suo operato, gli mostra la Croce.
* ''Supplizio alla colonna'', il martire è raffigurato frustato mentre un soldato guarda, ammirato, la serenità del suo volto.
* ''Supplizio della ruota'', il martire è raffigurato mentre un angelo scende recando la palma del martirio.
* ''Supplizio della fornace'', il martire è raffigurato mentre un soldato lo ferisce alle spalle con un pugnale.
* ''Supplizio delle scarpe roventi'', il martire è raffigurato mentre è condotto in carcere.
* ''Supplizio delle tenaglie'', il martire è raffigurato mentre subisce l'asportazione delle carni con le tenaglie.
* ''Apparizione di Gesù'', Gesù appare al Santo in una luce brillante.
* ''Caduta dei falsi idoli'', scena rappresentata con la statua di Apollo che si frantuma.
* ''San Giorgio decollato'', raffigurante il supplizio finale per decollazione mentre il boia tiene in mano il capo del Santo che ha espressione serena e composta.
* ''Rapimento del corpo di San Giorgio''.
* ''San Giorgio uccide il drago''.
 
=== Sacrestia ===
 
Espressione di stile [[Rinascimento siciliano|rinascimentale]] della [[Gagini (famiglia)|bottega dei Gagini]] dall'iniziale controversa attribuzione orientata al ramo dei Gagini particolarmente attivo in [[Val di Noto]].<ref>Pagine 807, 808 e 809, [[Gioacchino di Marzo]], "''I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI; memorie storiche e documenti''" [https://archive.org/details/igaginielascultu01dima], Conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo, Volume I e II, Palermo, Stamperia del Giornale di Sicilia.</ref> <!-- ATTENZIONE !!!!! Da inserire dopo ulteriori verifiche con altre fonti documentali certe. ----- ... con l'intervento di [[Filippo Bendio]], [[Alberto Fiesco]] da Messina e [[Iacomo Brandi]] per le decorazioni realizzate in pittura. I cosiddetti collaboratori ''gaginiani'', ispirati dal loro maestro - mentre i ''gagineschi'', più remoti, lontani dalle tecniche dell'autore, eseguivano grossolanamente ''alla maniera di ...''. ----- --> La "''[[Pala d'altare|cona]]''" fu voluta dall'aristocrazia cittadina nel 1573 attraverso l'Arciconfraternita della chiesa madre di San Giorgio, commissionata ad [[Antonino Gaggini|Antonino Gagini]], membro della famiglia di scultori lapidei operante in Sicilia, completata dagli stretti collaboratori a partire dal 1616, contratto testimoniato da ricevuta a lui intestata. L'opera scultorea collocata nella zona absidale della cinquecentesca [[Portale di San Giorgio|chiesa di San Giorgio]], subì i danni derivanti da [[terremoto del Val di Noto del 1693]]. Con la demolizione di gran parte delle strutture avvenuta nel 1738, l'opera fu smontata, nel contempo ridimensionata per essere riadattata in uno spazio più piccolo, con definitiva sistemazione in questo ambiente.
 
La [[tribuna]] in origine era composta da cinque nicchie in pietra calcarea locale, decorata con sei colonne corinzie, presentava in posizione centrale ''[[San Giorgio|San Giorgio a cavallo]]'' raffigurato nell'atto guerriero di uccidere il drago, a destra ''[[Ippolito di Roma|Sant'Ippolito]]'', a sinistra ''[[San Mercurio]]'', entrambi in abiti militari e nell'atteggiamento di calpestare col piede le teste recise del nemici. Alla base del manufatto sono inseriti tre altorilievi raffiguranti ''Storie di San Giorgio'', a loro volta fiancheggiati dalle statuette degli apostoli [[San Pietro]] e [[San Paolo]]. Del primitivo apparato furono recuperate tre nicchie e quattro statue che, pur assemblate in modo alquanto scorretto e scomposito, danno tuttavia una idea della magnificenza dell'opera. Una statua andò irrimediabilmente perduta nel disastro, l'altra mùtila, documentata inserita nel prospetto della facciata, si ammira nel museo del duomo. Recenti interventi di restauro nel 2005 hanno portato alla luce la teoria di ''[[Apostoli]]'' occultati alla base delle colonne e restituito all'originaria bellezza i medaglioni raffiguranti ''[[Adamo]]'', ''[[Eva]]'', ''[[Davide]]''.
 
''Tesoro di San Giorgio'':
* [[Busto (scultura)|Busti]] in argento raffiguranti rispettivamente ''[[Santa Gaudenzia]]'' e ''[[San Giorgio]]'',
* [[Calice (liturgia)|Calici]] finemente lavorati,
* [[Mazza cerimoniale|Mazze]] capitolari,
* [[Paramento liturgico|Paramenti]] sacri,
* [[Reliquiario|Reliquari]] in oro e in argento.
* [[Tela della Passione|Telerio]] o [[Riti della Settimana Santa in Sicilia#Velatio e tele della Passione|tela della Passione]], raffigurante la ''Crocifissione'' con numerosi personaggi a piedi e a cavallo, utilizzato per velare l'abside durante la [[quaresima]], opera dei calatini Francesco e Giuseppe Vaccaro.
 
===Organo a canne===
 
Nell'intercolumnio fra l'ultima [[campata]] della [[navata|navata laterale]] di sinistra e quella centrale, sopra l'apposita cantoria, si trova l<nowiki>'</nowiki>''Organum maximum''<ref>in quanto sintesi della migliore arte organaria dei [[Serassi]], iscrizione sopra la cantoria [http://www.comune.ragusa.gov.it/notizie/rgsottosopra/2012/rgs04/_immagini/_beni/02.jpg]</ref> capolavoro della ditta [[Serassi]] ''opus 833'', costruito tra il [[1881]] e il [[1882]]<ref>[http://www.francescoparadiso.com/wordpress/wp-content/uploads/2010/07/sagggio-serassi.pdf ''Gli organi Serassi in Sicilia: il caso Ragusa'']</ref>.
 
Lo strumento è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione integralmente meccanica]], con tre tastiere di 61 note ciascuna con prima [[ottava (musica)|ottava cromatica estesa]] e [[pedaliera|pedaliera a leggio]] di 18 note [[ottava (musica)|ottava cromatica estesa]], per un totale di 3368 [[canna (organo)|canne]], di cui 23 di [[Principale]] in facciata disposte in tre cuspidi.
 
La disposizione fonica dello strumento è la seguente<ref>[http://www.francescoparadiso.com/wordpress/wp-content/uploads/2010/07/Scheda-descrittiva_Serassi.pdf dati tecnici dell'organo]</ref>:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 |'''Prima tastiera - ''ripieno grand'organo'''''
|-
|Principale I || 16' Bassi
|-
|Principale I || 16' Soprani
|-
|Principale II || 16' Bassi
|-
|Principale II || 16' Soprani
|-
|Principale || 8' Bassi
|-
|Principale || 8' Soprani
|-
|Ottava I || 4' Bassi
|-
|Ottava I || 4' Soprani
|-
|Ottava II || 4'
|-
|Duodecima || 2.2/3'
|-
|Quintadecima I || 2'
|-
|Quintadecima II || 2'
|-
|Decimanona I || 1.1/3'
|-
|Decimanona II || 1.1/3'
|-
|XXII I || 1'
|-
|XXII II || 1'
|-
|XXVI-XXIX I || 2/3'
|-
|XXVI-XXIX II || 2/3'
|-
|XXXIII-XXXVI I || 1/3'
|-
|XXXIII-XXXVI II || 1/3'
|-
|XL-XLIII I || 1/6'
|-
|XL-XLIII II || 1/6'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 |'''Prima tastiera - ''concerto grand'organo'''''
|-
|Terza mano
|-
|Campanelli
|-
|Corno da caccia || Soprani
|-
|Cornetto || 2 file Soprani
|-
|Cornetto || 2 file Soprani
|-
|Fagotto || 16' Bassi
|-
|Trombe || 16' Soprani
|-
|Clarone || 8' Bassi
|-
|Trombe || 8' Soprani
|-
|Violoncello || Bassi
|-
|Corno inglese
|-
|Trombe a squillo
|-
|Viola || Bassi
|-
|Violone || Bassi
|-
|Flauto reale || 8' Soprani
|-
|Voce umana I || 8'
|-
|Voce umana II || 8'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Eco espressivo'''''
----
|-
|Principale || 8' Bassi
|-
|Principale || 8' Soprani
|-
|Ottava || 4' Bassi
|-
|Ottava || 4' Soprani
|-
|Quintadecima || 2'
|-
|Decimanona || 1.1/3'
|-
|Ripieno || 3 file
|-
|Clarinetto di concerto || Soprani
|-
|Viola || Bassi
|-
|Flauto in VIII || Bassi
|-
|Flauto a camino || Soprani
|-
|Violino || Soprani
|-
|Arpone || Bassi
|-
|Cornamusa || Soprani
|-
|Violoncello || Bassi
|-
|Voce angelica
|-
|Voce umana || 8'
|-
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Terza tastiera - ''Armonio Espressivo'''''
----
|-
|Uccelletti
|-
|Ottava || 4' Bassi
|-
|Principale || 8' Soprani
|-
|Corno bassetto || Soprani
|-
|Fluttina a cariglione || 8' Soprani
|-
|Violetta || Soprani
|-
|Voce flebile || Soprani
|-
|Oboe || Soprani
|-
|Tremolo
|-
|}
 
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbassi I || 16'
|-
|Contrabbassi II || 16'
|-
|Violone || 8'
|-
|Bombarde || 16'
|-
|Tromboni || 16'
|-
|Timballi
|-
|Bassi armonici
|-
|}
|}
 
==Galleria d'immagini==
<gallery mode="packed">
File:San Giorgio Giorgio Leggio.jpg|Veduta complessiva
File:Duomo San Giorgio.jpg|La facciata di notte
File:Cathedral roof, Ragusa Ibla.JPG|Veduta esterna
File:Ragusa 2008 IMG 1521.jpg|La cupola
</gallery>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*[[Francesco Fichera]], ''G.B. Vaccarini e l'architettura del Settecento in Sicilia''. Roma, 1934.
*S. Boscarino, ''Stefano Ittar'', in «IDEM», ''Studi e rilievi di architettura siciliana''. Messina, 1961.
*G. Gangi, ''Il Barocco nella Sicilia Orientale''. Roma, 1964.
*Autori vari. ''Rosario Gagliardi e l'architettura barocca in Italia e in Europa'' in ''Annali del Barocco in Sicilia''. Roma, [[Gangemi editore]], 3/1996.
*M. Giuffrè (a cura di), ''L'architettura del Settecento in Sicilia''. Palermo, 1997.
*Giuseppe Antoci, Francesco e Stefano Brancato, ''I monumenti del tardo barocco a Ragusa''. Ragusa, Nonsolografica editrice, 2003.
*Carlo Ruta (a cura di), ''Barocco in Val di Noto''. Messina, Edi.bi.si. 2003.
*Marco Rosario Nobile, ''Prima e dopo. Disegni per il prospetto della chiesa di S. Giorgio a Ragusa'', in "Lexicon" n. 8, 2009
 
==Voci correlate==
*[[Val di Noto]]
*[[Barocco siciliano]]
*[[Rosario Gagliardi]]
*[[Stefano Ittar]]
*[[Antonello Gagini]]
*[[Vito D'Anna]]
*[[Antonio Manno]]
 
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==Altri progetti==
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