Referendum costituzionale in Mauritania del 2017 e Bono (Italia): differenze tra le pagine

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== Altri progetti == {{interprogetto}} == Collegamenti esterni == {{Collegamenti esterni}}
 
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{{Divisione amministrativa
{{Referendum
|Nome = Bono
|titolo = Referendum sulle istituzioni<br />e i simboli nazionali
|Nome ufficiale = {{lingue|it|sc}}Bòno
|immagine = Flag of Mauritania.svg
|Panorama = Bono - Municipio (01).jpg
|didascalia = La [[Bandiera della Mauritania|bandiera]] adottata con il referendum
|Didascalia = Il municipio.
|stato = [[Mauritania]]
|Bandiera = Bono (Italia)-Gonfalone.png
|data = 5 agosto 2017
|Voce bandiera =
|tipo = [[Referendum costituzionale|referendum costituzionali]]
|Stemma = Bono (Italia)-Stemma.png
|referendum1_oggetto = Revisione costituzionale delle istituzioni della Repubblica
|Voce stemma =
|referendum1_scelta1 = sì
|Stato = ITA
|referendum1_scelta1_colore = green
|Grado amministrativo = 3
|referendum1_percentuale1 = 85.67
|Divisione amm grado 1 = Sardegna
|referendum1_scelta2 = neutrali
|Divisione amm grado 2 = Sassari
|referendum1_scelta2_colore = gray
|Amministratore locale = Elio Mulas
|referendum1_percentuale2 = 4.31
|Partito = [[lista civica]]
|referendum1_scelta3 = no
|Data elezione = 11-6-2017
|referendum1_scelta3_colore = red
|Data istituzione =
|referendum1_percentuale3 = 10.02
|Abitanti = 3506
|referendum1_affluenza = 53,72%
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
|referendum2_oggetto = Revisione costituzionale della bandiera e dell'inno nazionale
|Aggiornamento abitanti = 31-03-2018
|referendum2_scelta1 = sì
|Sottodivisioni =
|referendum2_scelta1_colore = green
|Divisioni confinanti = [[Anela]], [[Benetutti]], [[Bonorva]], [[Bottidda]], [[Bultei]], [[Burgos (Italia)|Burgos]], [[Nughedu San Nicolò]], [[Oniferi]] ([[Provincia di Nuoro|NU]]), [[Orotelli]] (NU)
|referendum2_percentuale1 = 85.61
|Zona sismica = 4
|referendum2_scelta2 = neutrali
|Gradi giorno =
|referendum2_scelta2_colore = gray
|Diffusività =
|referendum2_percentuale2 = 4.40
|Nome abitanti = {{it}}bonesi<br/>{{sc}}''bonesos''
|referendum2_scelta3 = no
|Patrono = san Michele Arcangelo
|referendum2_scelta3_colore = red
|Festivo = 29 settembre
|referendum2_percentuale3 = 9.99
|PIL =
|referendum2_affluenza = 53,75%
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Bono (province of Sassari, region Sardinia, Italy) - 2016.svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Bono nella provincia di Sassari
|Sito = http://www.comunebono.gov.it
}}
 
'''Bono''' (''Bono'' in [[lingua sarda|sardo]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | Garzanti | Milano|p= 87}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 3506 abitanti della [[provincia di Sassari]], situato nella regione storica del [[Goceano]].
Il '''referendum costituzionale del 2017 in Mauritania''' ha avuto luogo il 5 agosto 2017. Il popolo è stato chiamato a pronunciarsi su due progetti di legge. Il primo verteva su riforme istituzionali, tra le quali in particolare la soppressione del [[Senato (Mauritania)|Senato]] e l'attuazione del [[Regionalismo (politica)|regionalismo]]; il secondo sulla modifica dei simboli nazionali della [[Bandiera della Mauritania|bandiera]] e dell'[[Inno nazionale della Mauritania|Inno nazionale]].<ref name=JAjuin>[http://www.jeuneafrique.com/446235/politique/mauritanie-report-referendum-constitutionnel-5-aout/ Mauritanie : report du référendum constitutionnel au 5 août] Jeune Afrique</ref><ref name=date>[http://fr.africanews.com/2017/04/21/mauritanie-referendum-sur-une-revision-de-la-constitution-le-15-juillet-officiel// Mauritanie: référendum sur une révision de la Constitution le 15 juillet (officiel)]</ref><ref>[http://fr.africanews.com/2017/04/21/mauritanie-referendum-sur-une-revision-de-la-constitution-le-15-juillet-officiel/ Mauritanie: référendum sur une révision de la Constitution le 15 juillet]Africanews</ref> Entrambi i quesiti sono stati approvati a larghissima maggioranza e le rispettive leggi sono state promulgate il 15 agosto seguente.<ref name=result>[http://apanews.net/fr/news/large-victoire-du-oui-au-referendum-constitutionnel-en-mauritanie Large victoire du oui au référendum constitutionnel en Mauritanie]Agence Presse Africaine</ref><ref>[https://www.voaafrique.com/a/senat-supprime-en-mauritanie/3987741.html Sénat supprimé en Mauritanie] voa Afrique</ref>
 
==Geografia Oggetto fisica==
===Territorio===
Il referendum insisteva su due progetti di legge recanti revisione delle disposizioni della [[Costituzione della Mauritania|Costituzione del 20 luglio 1991]] e delle relative [[Emendamento|leggi di modifica]].<ref name="ja">{{Lien web |titre=Mauritanie : un référendum pour supprimer le Sénat, changer de drapeau et d'hymne |url=http://afrique.le360.ma/mauritanie/politique/2016/11/04/7208-mauritanie-un-referendum-pour-supprimer-le-senat-changer-de-drapeau-et-dhymne-7208 |éditeur=Le 360 |date=11 avril 2016 |consulté le=11 mars 2017}}.</ref>
[[File:Monte Rasu (02).JPG|thumb|left|Monte Rasu]]
Bono sorge a 540 m al di sopra del livello del mare, ai piedi del monte Rasu. Abitato fin dall'epoca preistorica, il suo territorio è caratterizzato da una grande varietà di paesaggi, in un continuo alternarsi di pianure, colline e montagne, e si estende dalla valle del [[Tirso]] fino alla cima di monte Rasu la cui vetta, "Sa Punta Manna", raggiunge i 1259 metri s.l.m.
 
Di notevole importanza naturalistica è la località di "Sos Nibberos", posta alle pendici nord-ovest del monte Rasu, che tra l'altro comprende la foresta di [[Taxus baccata]] più grande d'Italia, dichiarata [[monumento naturale]]; alcuni esemplari millenari raggiungono i 16 metri d'altezza ed hanno un diametro superiore al metro. A poca distanza dal paese si trovano monte Pisanu e l'area di sosta "Sa Puntighedda".
Il primo dei due progetti prevedeva la soppressione del Senato e l'attuazione del regionalismo. A quest'ultimo fine il testo prevedeva l'istituzione di una nuova categoria di collettività territoriali dotate di consigli regionali eletti dal popolo e chiamati a fungere da strumento di promozione e pianificazione dello sviluppo su scala regionale.<ref name=ja/>
Presso l'ex-caserma del Corpo forestale di monte Pisanu, a 861 metri d'altezza, sono state impiantate diverse specie arboree quali il cedro atlantico, la roverella, le tuie giganti; tra esse emerge un notevole esemplare di abete bianco.
 
La maggior parte del territorio di Bono per rilevante interesse naturalistico, è protetto e salvaguardato dalla intensa attività svolta dal [[Corpo forestale e di vigilanza ambientale]] e dell'[[Ente foreste della Sardegna]] ed è frequentato da molti turisti attratti anche dalla presenza di numerosi laghetti<ref>[http://www.sardegnaambiente.it/j/v/1189?s=8448&v=2&c=7216&t=1 La foresta demaniale di Monte Pisanu]</ref>
Il progetto prevedeva inoltre l'introduzione del controllo sulle leggi in via d'[[Eccezione (diritto)|eccezione]], l'istituzionalizzazione dell'Alto consiglio della [[fatwā]] e dei ricorsi amministrativi in luogo dell'Alto consiglio islamico e del difensore civico della Repubblica, la sostituzione dell'Alta corte di giustizia con un collegio togato, e infine l'attribuzione delle questioni ambientali alla competenza del Consiglio economico e sociale.<ref name=ja/>
 
==Storia==
Altri emendamenti costituzionali «tendenti ad accentuare il carattere patriottico della Repubblica e a migliorare il funzionamento delle sue istituzioni» erano inclusi nel secondo progetto di legge». La bandiera sarebbe stata caricata di due bande rosse, alla base e al vertice, a simboleggiare il sangue versato per la patria, e l'inno nazionale sarebbe stato modificato.
===Origini===
Il territorio di Bono è abitato dall'uomo sin dall'età nuragica come testimoniato dai numerosi [[nuraghi]] sparsi nel territorio.
 
===Età Giudicale===
== Tappe del progetto di legge ==
Durante il [[medioevo]] Bono apparteneva al [[giudicato di Torres]] e precisamente alla [[curatoria]] del Goceano con [[Bottidda]], [[Burgos (Italia)|Burgos]], [[Anela]], [[Esporlatu]], [[Bultei]] e [[Benetutti]]. Nei primi decenni del [[XII secolo]] l'isola si arricchì di chiese, monasteri e castelli. Anche Bono ebbe la nuova chiesa, in stile [[romanico pisano]], oggi parrocchia di San Michele Arcangelo, il suo convento, uno dei più antichi della Sardegna, a Monte Rasu e a pochi chilometri di distanza il Castello del [[Goceano]].
Il progetto di revisione costituzionale fu varato dal consiglio dei ministri del 3 novembre 2016. Il presidente della Repubblica, [[Mohamed Ould Abdel Aziz]], indisse il referendum per gennaio 2017. Il progetto si riallacciava alle sedute del dialogo inclusivo organizzato tra maggioranza e opposizione moderata e tenuto dal 29 settembre al 20 ottobre, dialogo boicottato da parte dell'opposizione mauritana.<ref name=ja/><ref>[http://www.jeuneafrique.com/mag/441826/politique/revision-constitutionnelle-mauritanie-controverse-de-nouakchott/ Révision constitutionnelle en Mauritanie : la controverse de Nouakchott]Jeune Afrique</ref>
 
===Età Moderna===
Il referendum fu però annullato il 30 dicembre «a causa di una difficile congiuntura economica». Anziché alla consultazione, il governo procedette allora a una revisione costituzionale per via parlamentare, in base all'art. 99 della Costituzione. Il Parlemento in seduta comune ([[Assemblea nazionale (Mauritania)|Assemblea nazionale]] et Senato) si trovò allora a decidere se adottare la riforma a maggioranza dei 3/5 dei voti, dopo che le due Camere si fossero pronunciate separatamente a maggioranza dei 2/3 dei rispettivi membri.
Sotto la dominazione spagnola Bono seguì la sorte del resto della Sardegna: spopolamento e depressione economica; ma, nel [[1721]], dopo la cessione del [[Regno di Sardegna]] ai [[Casa Savoia|Savoia]], la situazione migliorò con un notevole incremento dell'attività agricola. Nel 1796, in seguito alla partecipazione ai moti antifeudali di [[Giovanni Maria Angioy]], nativo del luogo, il centro venne attaccato dalle truppe piemontesi che dopo averlo bombardato lo conquistarono. I bonesi aspettarono i soldati sulla via del ritorno, li attaccarono e ne fecero prigionieri alcuni. Agli inizi del secolo scorso per qualche anno il paese fu capoluogo di provincia, poi venne inserito nella [[Sassari]], sebbene tutt'oggi mantenga maggiori rapporti culturali ed economici con quella di [[Provincia di Nuoro|Nuoro]].
 
==Società==
Il 9 marzo 2017, il progetto fu adottato dall'Assemblea nazionale con 141 voti su 147,<ref>{{Lien web |titre=La Mauritanie va changer de drapeau national |url=http://www.leparisien.fr/international/la-mauritanie-va-changer-de-drapeau-national-10-03-2017-6750687.php|éditeur=[[Le Parisien]] |jour=10 |mois=mars |année=2017 |consulté le=11 mars 2017}}.</ref><ref>{{Lien web |auteur1=Ibrahima Bayo Jr. |titre=Réforme constitutionnelle : la Mauritanie va-t-elle changer de drapeau ? |url=http://afrique.latribune.fr/politique/2017-03-10/reforme-constitutionnelle-la-mauritanie-va-t-elle-changer-de-drapeau.html |éditeur=La Tribune d'Afrique|jour=10 |mois=mars |année=2017 |consulté le=11 mars 2017}}.</ref> ma il 18 marzo il Senato respinse la riforma con 33 voti, 24 dei quali della maggioranza di governo, su 56.<ref>{{Lien web |titre=Mauritanie : les sénateurs rejettent la révision de la constitution |url=http://www.bbc.com/afrique/39313868 |éditeur=[[BBC]] |date=18 mars 2017 |consulté le=18 mars 2017}}</ref><ref>{{Lien web |titre=Mauritanie: le Sénat rejette le projet de révision constitutionnelle |url=http://www.rfi.fr/afrique/20170318-mauritanie-senat-vote-contre-revision-constitutionnelle |éditeur=[[Radio France internationale]] |date=18 mars 2017 |consulté le=18 mars 2017}}</ref>
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Bono (SS)}}
===Lingue e dialetti===
La variante del [[lingua sarda|sardo]] parlata a Bono è quella [[sardo logudorese#Logudorese centrale o comune|logudorese centrale o comune]].
 
==Economia==
Benché i senatori avessero votato contro, restarono minoritari nel Parlamento in seduta comune. Il solo totale dei voti a favore espressi il 9 marzo dai membri della Camera bassa fu così sufficiente per superare la soglia dei 3/5.
Bono è considerato il Capoluogo del Goceano.
L'economia locale è soprattutto di tipo agro-pastorale sebbene sia discreta anche la presenza dell'artigianato rappresentato dalla lavorazione del ferro e del legno e della tessitura e panificazione. Nel paese sono presenti i principali servizi di pubblica utilità: la sede della Comunità montana "Goceano", un ufficio regionale ERSAT e quelli dell'ispettorato agrario, della Compagnia dei carabinieri e del Corpo forestale di vigilanza ambientale.
 
[[File:Bono - Costume tradizionale (02).JPG|miniatura|Costume tradizionale]]
Tuttavia, il 22 marzo, il presidente mauritano, prese atto del rifiuto della Camera alta e decise di ricorrere finalmente alla consultazione popolare per dotare il progetto di legittimazione, com'è sua prerogativa in base all'art. 38 della Costituzione, pur considerando impossibile al momento fissare una data, salvo tenere il referendum «il più presto possibile».<ref>[http://www.jeuneafrique.com/420118/politique/mauritanie-mohamed-ould-abdelaziz-annonce-referendum-revision-de-constitution/ Mauritanie : Mohamed Ould Abdelaziz annonce un référendum sur la révision de la Constitution] Jeune Afrique</ref> Abdel Aziz decise allora di isolare due quesiti distinti, uno sulle istituzioni e l'altro sui simboli nazionali.
 
== Amministrazione ==
Il 21 aprile il governo annunciò la data della consultazione, prevista per il 15 luglio seguente.<ref name=date/> L'8 giugno il Consiglio dei ministri spostò la data di tre settimane, posticipando il referendum al 5 agosto. Questo slittamento fu conseguenza di una richiesta della Commissione elettorale nazionale indipendente, volta a prolungare il censimento della popolazione per il rinnovo delle liste elettorali, che datavano ancora al 2014. La Commissione temeva in effetti che un censimento incompleto e non in grado di assicurare una buona partecipazione avrebbe rimesso in causa la credibilità del voto. Inoltre incombeva sulla consultazione il tempo del [[ramadan]] che, cadendo quell'anno a fine giugno, avrebbe potuto abbreviare la campagna elettorale.<ref name=JAjuin/>
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Cesare Nurra
|Inizio = 6 giugno 1993
|Fine = 27 aprile 1997
|Partito = [[Democrazia Cristiana|DC]]
|Note = <ref name="93-97">{{Cita web|titolo=Comunali 06/06/1993|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=06/06/1993&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=730120&levsut3=3&lev3=120&lev2=73&ne2=73&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=16 agosto 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Mariano Marteddu
|Inizio = 27 aprile 1997
|Fine = 13 maggio 2001
|Partito = [[lista civica|liste civiche]] di [[centro-sinistra]]
|Note = <ref name="90-01">{{Cita web|titolo=Comunali 27/04/1997|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=27/04/1997&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=730120&levsut3=3&lev3=120&lev2=73&ne2=73&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=16 agosto 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Antonio Maria Demontis
|Inizio = 13 maggio 2001
|Fine = 26 maggio 2002
|Partito = [[centro-sinistra]]
|Note = Elezione nulla<ref name="01-02">{{Cita web|titolo=Comunali 13/05/2001|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=13/05/2001&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=730120&levsut3=3&lev3=120&lev2=73&ne2=73&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=16 agosto 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Giuseppe Pietrino Molotzu
|Inizio = 26 maggio 2002
|Fine = 27 maggio 2007
|Partito = [[lista civica]]
|Note = <ref name="02-07">{{Cita web|titolo=Comunali 26/05/2002|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=26/05/2002&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=730120&levsut3=3&lev3=120&lev2=73&ne2=73&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=16 agosto 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Giuseppe Pietrino Molotzu
|Inizio = 27 maggio 2007
|Fine = 10 giugno 2012
|Partito = [[lista civica]]
|Note = <ref name="07-12">{{Cita web|titolo=Comunali 27/05/2007|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=27/05/2007&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=730120&levsut3=3&lev3=120&lev2=73&ne2=73&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=16 agosto 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Michela Sau
|Inizio = 10 giugno 2012
|Fine = 11 giugno 2017
|Partito = [[lista civica]] "Rinnovamento e Rinascita"
|Note = <ref name="12-17">{{Cita web|titolo=Comunali 10/06/2012|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=10/06/2012&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=730120&levsut3=3&lev3=120&lev2=73&ne2=73&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=16 agosto 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Elio Mulas
|Inizio = 11 giugno 2017
|Fine = -
|Partito = [[lista civica]] "Impegno per Bono"
|Note = <ref name="17-">{{Cita web|titolo=Comunali 11/06/2017|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=11/06/2017&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=730120&levsut3=3&lev3=120&lev2=73&ne2=73&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=16 agosto 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
== OpposizioneNote ==
<references/>
Mentre le riforme istituzionali non suscitarono troppa opposizione nel popolo, a parte quella violenta dei membri del Senato, che pure appartenevano in gran parte alla maggioranza, lo stesso non fu per le modifiche alla bandiera e all'inno. Tra i mauritani si temeva che cambiare inno aggravasse la frattura tra le varie comunità del paese.<ref name=ja/>
 
==Bibliografia==
Secondo molti giuristi, l'art. 99 della Costituzione, che attribuisce al presidente della Repubblica il potere di indire un referendum, non poteva essere invocato in materia costituzionale, il che li indusse a ritenere che Abdel Aziz avrebbe violato la legge fondamentale persistendo nel suo intento.<ref>[http://www.rfi.fr/afrique/20170410-mauritanie-annonce-referendum-constitutionnel-fait-toujours-debat Mauritanie: l'annonce d'un référendum constitutionnel fait toujours débat] RFI Afrique</ref>
* {{cita libro|||Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna|2006|Carlo Delfino editore|Sassari|curatore=[[Manlio Brigaglia]], Salvatore Tola|url=http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4463&id=589019|isbn=88-7138-430-X}}
* {{cita libro|||Grande Enciclopedia della Sardegna|2007|Newton&ComptonEditori|Sassari|curatore=Francesco Floris|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/321?s=7&v=9&c=2475&c1=28430&o=1&na=1&n=10}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Poco dopo l'annuncio dell'apertura di un percorso referendario in seguito al voto negativo del Senato, nella capitale [[Nouakchott]] si tennero manifestazioni, soprattutto giovanili. Nacque così un comitato ''Jamais la modification de la Constitution'' («Mai la modifica della Costituzione») che reclamava l'annullamento della consultazione e l'assegnazione dei 6 miliardi di [[Ouguiya mauritana|ouguiyas]] (circa 16 milioni di euro) necessari per il suo svolgimento alle infrastrutture educative del paese, bisognose di fondi<ref>[http://afrique.le360.ma/mauritanie/politique/2017/04/11/10992-mauritanie-multiplication-des-manifestations-antireferendum-constitutionnel-10992 Mauritanie: multiplication des manifestations antiréférendum constitutionnel] Le360 Afrique</ref>
{{Collegamenti esterni}}
 
* {{cita web|http://www.comunas.it/bono/|La scheda del comune nel portale ''Comunas'' della Regione Sardegna}}
Sul piano politico, l'opposizione restava divisa sul modo di contrastare il progetto. Il principale schieramento delle forze contrarie al presidente Abdel Aziz, il Forum nazionale per la democrazia e l'unità si scindeva tra i partigiani del boicottaggio del voto e coloro che preferivano l'appello a votare No.<ref name=JAjuin/> Il 4 luglio l'opposizione si compattò finalmente intorno al boicottaggio.<ref>[http://afrique.le360.ma/mauritanie/politique/2017/07/04/13142-mauritanie-lopposition-decide-de-boycotter-le-referendum-de-ould-abdel-aziz-13142 Mauritanie : l'opposition decide de boycotter le referendum de ould abdel aziz]360Afrique</ref>
 
La decisione fu presa in successione dalla quasi totalità dei partiti riuniti in coalizione in seguito alla scelta della principale componente d'oppozione, il partito islamista Tawassoul, sebbene quest'ultimo preferisse inizialmente l'appello al voto contrario. L'inversione di rotta era legata alla [[Crisi del Golfo]] esplosa il 5 giugno tra il [[Qatar]] e una coalizione di paesi mussulmani guidata dall'[[Arabia Saudita]]. La crisi spinse la [[Mauritania]], alleata quest'ultima, a rompere a sua volta le relazioni diplomatiche con il Qatar minacciandone i sostenitori. Temendo che il partito fosse messo fuori legge a causa della sua vicinanza al Qatar, i dirigenti di Tawassoul, forti della propria importanza in seno alla coalizione, decisero allora di adottare una posizione meno drastica dell'appello al No e di pronunciarsi invece per l'astensione, costringendo gli alleati ad allinearsi a questa scelta.<ref>[http://www.jeuneafrique.com/mag/465762/politique/mauritanie-pourquoi-lopposition-a-opte-pour-le-boycott-du-referendum-constitutionnel/ Mauritanie : pourquoi l’opposition a opté pour le boycott du référendum constitutionnel]Jeune Afrique</ref>
 
== Voto e risultati ==
I due quesiti furono posti in [[Lingua francese|francese]] e in [[Lingua araba|arabo]], riportando in dettaglio alcune delle riforme più significative.
 
Scheda gialla:
 
{| class="wikitable" style="text-align:right"
|+ Riforma delle istituzioni<ref name=result/><ref name=chiffres>[http://fr.alakhbar.info/12742-0-Mauritanie---Referendum-la-CENI-proclame-les-resultats.html Référendum constitutionnel : la CENI proclame les résultats] Alakhbar</ref>
! Risultati
! Preferenze
! Percentuale<br />sui voti validi
|-
| align="left" | Sì || {{TA|573 935}} || 85,67%
|-
| align="left" | Neutrali || {{TA|28 894}} || 4,31%
|-
| align="left" | No || {{TA|67 146}} || 10,02%
|-
| align="left" | Schede bianche e nulle || {{TA|76 314}} || –
|-
| align="left" | Totale votanti || {{TA|746 289}} || 100,00%
|-
| align="left" | Corpo elettorale || {{TA|1 389 092}}<br /><small>affluenza 53,72%</small>
|}
 
Scheda azzurra:
 
{| class="wikitable" style="text-align:right"
|+ Riforma dei simboli nazionali<ref name=result/><ref name=chiffres/>
! Risultati
! Preferenze
! Percentuale<br />sui voti validi
|-
| align=left | Sì || {{TA|584 084}} || 85,61%
|-
| align=left | Neutrali || {{TA|30 039}} || 4,40%
|-
| align=left | No || {{TA|69 124}} || 9,99%
|-
| align=left | Schede bianche e nulle || {{TA|64 408}} || –
|-
| align=left | Totale votanti || {{TA|746 655}} || 100,00%
|-
| align=left | Corpo elettorale || {{TA|1 389 092}}<br /><small>affluenza 53,75%</small>
|}
 
== Attuazione ==
Le riforme costituzionali sono entrate in vigore il 15 agosto 2017 con la promulgazione da parte del presidente della Repubblica. Specificamente, la Camera bassa mauritana ha assunto da quella data i poteri del senato ed è stata adottata la nuova bandiera.<ref>{{Lien web|auteur=|titre=Mauritanie : le changement de drapeau et la suppression du Sénat sont officiels – JeuneAfrique.com|jour=|mois=|année=|url=http://www.jeuneafrique.com/466592/politique/mauritanie-le-changement-de-drapeau-et-la-suppression-du-senat-sont-officiels/|site=JeuneAfrique.com|consulté le=17 août 2017}}</ref>
 
Il 9 gennaio 2018 il Parlamento ha votato la legge organica di decentramento, che definisce lo statuto e le competenze di sei nuove regioni, due delle quali dotate di statuto speciale. Le due maggiori città del paese, la capitale [[Nouakchott]] e Nouadhibou, sono divenute a tutti gli effetti collettività territoriali regionali. Le regioni sono amministrate da un organo deliberante, il Consiglio regionale, eletto a suffragio universale diretto per un mandato quinquennale, e da un organo esecutivo composto da un presidente, anch'esso eletto a suffragio universale diretto, e da diversi vicepresidenti eletti dal Consiglio.<ref>[http://m.le360.ma/afrique/mauritanie/politique/2018/01/09/17928-mauritanie-la-loi-organique-sur-les-conseils-regionaux-adoptee-17928 Mauritanie: la loi organique sur les conseils régionaux adoptée]</ref> Le prime elezioni regionali si sono tenute il 1º settembre 2018 contestualmente alle [[Elezioni parlamentari in Mauritania del 2018|politiche]].
 
== Note ==
<references />
 
{{Comuni della provincia di Sassari}}
{{Elezioni in Mauritania}}
{{Portale|Sardegna}}
 
[[Categoria:Bono (Italia)| ]]
{{portale|politica}}