Orecchiette e Ortografia della lingua spagnola: differenze tra le pagine

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{{F|grammatica|dicembre 2008}}
{{agroalimentare
{{S|grammatica}}
|nomeprodotto= Orecchiette
==Accento prosodico e accentazione grafica delle parole==
|categoria = Paste fresche e prodotti della panetteria, pasticceria, confetteria
In [[Lingua spagnola|spagnolo]], come in altre [[Lingue romanze|lingue latine]], le parole portano un segno grafico di accento (in spagnolo: ''[[tilde]]'') quando non seguono la regola generale di accentazione. Questo segno grafico coincide con quello che, in [[Lingua italiana|italiano]] e altre lingue, viene chiamato '''accento acuto''' ('''á''', '''é''', '''í''', '''ó''', '''ú'''), anche se ciò non ha nulla a che vedere con la maggiore o minore apertura delle vocali.
|zonaproduzione = Tutta la Puglia
|regione= Puglia
|regione2= <!-- Facoltativo, seconda regione di produzione (senza [[ ]])-->
|regione3= <!-- Facoltativo, terza regione di produzione (senza [[ ]])-->
|note = <!-- Il campo è facoltativo -->
|foto=
|didascalia= Le orecchiette pugliesi
}}
 
Vengono qui riportati i casi particolari di accentazione:
[[File:Orecchiette pugliesi.JPG|thumb|right|150px|Lavorazione]]
Le '''orecchiette''' sono un tipo di pasta tipico della regione [[Puglia]], diffuso anche in [[Basilicata]], la cui forma è approssimativamente quella di piccole orecchie, da cui deriva appunto il nome. Nel tarantino è ancora in uso il sinonimo "chiancarelle" o ''recchted''.
 
* Si accentano le '''parole tronche''' (''palabras agudas'') cioè quelle che hanno l'accento sull'ultima [[sillaba]], quando queste terminano per -s, per -n, o per -vocale (es: ''estás'', ''posición'', ''café''). La regola non si deve applicare nelle parole che finiscono per -n o -s se questi due fonemi seguono a un altro consonantico (''baobabs'', ''salvaslips'', ecc.) e neanche nelle parole che finiscono con la lettera y (''caray'').
La loro dimensione è di circa 3/4 di un dito pollice, e si presentano come una piccola cupola di colore bianco, con il centro più sottile del bordo e con la superficie ruvida.
* Si accentano le '''parole piane''' (''palabras llanas o graves'') cioè quelle che hanno l'accento sulla penultima sillaba, quando terminano per consonante che non sia -s,-n (es: ''cónsul'', ''López'', ''carácter''). La regola si deve applicare anche nelle parole che finiscono per più di un fonema consonantico (''fórceps'').
Ne esiste anche una versione realizzata senza la forma di cupola, meglio conosciuta come ''"[[strascinate]]"''.
* Le '''parole sdrucciole''' e bisdrucciole (''palabras esdrújulas y sobresdrújulas''), cioè quelle che hanno l'accento sulla terzultima o quartultima sillaba, si accentano sempre (''práctica'', ''próximo'', ''jóvenes'', ''diciéndoselo'').
In tutte le varianti, si realizzano utilizzando esclusivamente [[farina]] di [[Frumento|grano]] duro, [[acqua]] e [[sale]].
* Si accentano anche le parole che presentano degli [[iato|iati]] formati da '''vocali forti''' (a, e, o), per esempio ''aéreo'', ''mediterráneo'', e '''vocali deboli''' (i, u), che hanno l'accento sulla vocale debole (es: ''período'', ''Raúl'', ''actúan'', ''filosofía'')
*L'accento si utilizza anche come diacritico nel caso si parli di parole delle quali una si usa normalmente senza accento prosodico nella parola, mentre l'altra sempre si dice accentuata: es. ''sí'' (sì) e ''si'' (se); ''tú'' (tu) e ''tu'' (il tuo / la tua...); ''más'' (più) e ''mas'' (ma), ''cuándo'' (quando? = pronome interrogativo) e ''cuando'' (quando = pronome relativo); ecc.
 
== Pronuncia ==
La ricetta tipica regionale è quella che le vede insieme alle [[cima di rapa|cime di rapa]].
{| class="wikitable"
Mentre nel [[Salento]] la ricetta tipica è quella che le vede insieme a sugo di pomodoro (con o senza spezzatino di carne o polpette o [[brasciole]]) e [[ricotta forte di pecora]].
! rowspan="2" |Lettera
! colspan="2" |Suono
|-
![[Spagna]]
![[America Latina]]
|-
|Aa, Áá
| colspan="2" |A in italiano
|-
|Bb
| colspan="2" | B in italiano (solo inizio di parola)
[β], suono non esistente in italiano, a metà fra B e V (in mezzo o in fine di parola)
|-
|Cc
|C dura in italiano (normalmente)
TH in inglese in posizione iniziale (prima di "e" o "i")
|C dura in italiano (normalmente)
S in italiano (prima di "e" o "i")
|-
|ch
| colspan="2"| C dolce in italiano, come in "ciliegia"
|-
|Dd
| colspan="2" |D in italiano
|-
|Ee, Éé
| colspan="2" |E in italiano, sempre chiusa
|-
|Ff
| colspan="2" |F in italiano
|-
|Gg
| colspan="2" |G dura in italiano (normalmente)
H inglese (aspirata, prima di "e" e "i")
|-
| gue/gui
| colspan="2" |GU in italiano (normalmente)
GHE/GHI in italiano (prima di "e" e "i")
|-
|güe/güi
| colspan="2" |GUE/GUI in italiano
|-
|Hh
| colspan="2" | è muta
|-
|Ii, Íí
| colspan="2" |I in italiano
|-
|-
|Jj
| colspan="2" |H inglese (aspirata)
|-
|Ll
| colspan="2" |L in italiano
|-
|ll
|GL seguito da "i" in italiano
|G dolce in italiano, J in francese o SC seguito da "e" o "i" in italiano
|-
|Mm
| colspan="2" |M in italiano
|-
|Nn
| colspan="2" |N in italiano
|-
|Ññ
| colspan="2" |GN in italiano, come in "ragno"
|-
|Oo, Óó
| colspan="2" |O in italiano, sempre chiusa
|-
|-
|Pp
| colspan="2" |P in italiano
|-
|ps
| colspan="2" |PS in italiano (normalmente)
S in italiano (a inizio parola)
|-
|pn
| colspan="2" |PN in italiano (normalmente)
N in italiano (a inizio parola)
|-
|Qq
| colspan="2" |Q in italiano
|-
|que/qui
| colspan="2" |CHE/CHI in italiano
|-
|Rr
| colspan="2" |R in italiano
|-
|Ss
| colspan="2" |S in italiano, sempre come in "serpente"
|-
|Tt
| colspan="2" |T in italiano
|-
|Uu, Úú
| colspan="2" |U in italiano
|-
|-
|Vv
| colspan="2" rowspan="2" | [β], come la B spagnola, suono intermedio fra B e V
|-
|Ww
|-content://media/external/file/154890
|Xx
| colspan="2" |CS in italiano (normalmente)
CH dopo "o", "a" e "u" in tedesco (talvolta)
|-
|Yy
|I in italiano
|G dolce in italiano, J in francese o SC seguito da "e" o "i" in italiano (normalmente)
I in italiano (a fine parola)
|-
|Zz
|TH in inglese in posizione iniziale
|S in italiano
|}
 
==Bibliografia==
A [[Cisternino]] (BR) le orecchiette si realizzano con [[farina]] di [[grano tenero]] poco raffinato, sono più grandi e assumono una forma diversa, con nervature interne profonde, molto simile ad un padiglione auricolare e vengono definite "''Recch' d'privt''" - ovvero "Orecchie del prete". La ricetta classica contadina dei giorni di festa prevede il condimento con ragu' di coniglio.
De Hériz, A.L. (2013) "Ortografía", in F. San Vicente (Dir y Coord.), ''GREIT. Gramática de referencia de español para italófonos.'' Bologna- Salamanca: CLUEB-Ediciones Universidad de Salamanca.
 
==Voci Storia correlate==
* [[Lingua spagnola]]
Le origini delle orecchiette non sono da ricercarsi in Puglia, ma molto probabilmente nella zona provenzale francese, dove fin dal lontano [[Medioevo]] si produceva una pasta simile utilizzando il grano duro del sud della [[Francia]].
* [[Sistema vocalico spagnolo]]
Si trattava di una pasta molto spessa e a forma di dischi, incavata al centro mediante la pressione del dito pollice: questa forma particolare ne facilitava l'essiccazione, e quindi la conservazione per fronteggiare i periodi di carestia.
* [[Ortografia]]
Sembra anche che ne venissero imbarcate grandi quantità sulle navi che si accingevano ad affrontare lunghi viaggi.
* [[Punto interrogativo]]
In seguito, sarebbero state diffuse in tutta la Basilicata e la Puglia con il loro nome attuale dagli [[Angioini]], dinastia che nel [[Duecento]] dominava le terre delle regioni.
Insigni studiosi di enogastronomia pugliese - ricordiamo qui solo il più autorevole. il professor Luigi Sada<ref>I testi del prof. Sada sono riportati fra le fonti fornite dalla regione Puglia per attestare la tradizionalità di vari P.A.T., fra cui le orecchiette [http://www.prodottitipici.com/prodotto/5501/Orecchiette.htm]</ref> - hanno dimostrato che le orecchiette avrebbero avuto origine nel territorio di Sannicandro di Bari, durante la dominazione normanno-sveva, tra il XII e il
XIII secolo.
Secondo il professor Sada, un'interessante caratteristica delle orecchiette, legata al particolare atteggiamento di protezione nei confronti della comunità israelitica locale da parte dei normanno-svevi, è la loro probabile derivazione da alcune ricette della tradizione ebraica, come le orecchie di Haman - l'antagonista del libro di Esther - che ritroviamo, ad esempio, in alcuni dolci sefarditi oppure nelle croisettes, un tipo di pasta preparato nelle vallate occitane del Piemonte, lontana parente delle orecchiette di Sannicandro anche nella probabile influenza mediorientale.
 
==Altri Bibliografia progetti==
{{interprogetto|v_preposizione=sugli|v_etichetta=accenti grafici in castigliano|v=Accenti in spagnolo}}
*“Cucina pugliese di poveri” Luigi Sada. Edizione del Centro Librario di Bari, [[1974]]
*“Puglia in bocca” Luigi Sada. Edizioni Vespro, [[1977]]
*“Spaghetti e compagni” Luigi Sada. Biblioteca De la Taberna, [[1982]]
*“La cucina pugliese” Luigi Sada. Edizione Newton-Compton, [[1994]]
io aggiungerei che sono davvero buone. ps sono una raga pugliese e le orecchiette cu li pizzarieddi sono la fine di lu munnu venite in puglia per mangiarle.
 
{{Controllo di autorità}}
== Note ==
{{portale|linguistica}}
<references/>
 
[[Categoria:Ortografia]]
== Altri progetti ==
[[Categoria:Lingua spagnola]]
{{interprogetto|ricetta=Orecchiette pugliesi}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.tipicipuglia.it/scheda_prodotto.php?cod_prodotto=Pn23 Descrizione ufficiale]
{{Portale|cucina|Puglia}}
 
[[Categoria:Pasta]]
[[Categoria:Cucina pugliese]]
[[Categoria:Cucina salentina]]
 
[[de:Orecchiette]]
[[en:Orecchiette]]
[[es:Orecchiette]]
[[fr:Orecchiette]]
[[no:Orecchiette]]
[[roa-tara:Chiangarèdde]]
[[zh:猫耳朵]]