Soon-yi Previn e Pietro Montani: differenze tra le pagine

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{{P|Toni curriculari, l'ultima sezione è [[WP:IR]], visto che è sorretta da fonti autorefenziali.|biografie|aprile 2018}}
{{F|attori sudcoreani|febbraio 2009}}
{{F|filosofi italiani|arg2=accademici|aprile 2018|Mancano fonti terze}}
{{Bio
|Nome = Soon-Yi FarrowPietro
|Cognome = PrevinMontani
|Sesso = FM
|LuogoNascita = SuwonTeramo
|GiornoMeseNascita = 8 ottobre
|AnnoNascita = 19701946
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Attività = attrice
|EpocaEpoca2 = 2000
|Attività = attricefilosofo
|Nazionalità = statunitense
|Attività2 = accademico
|PostNazionalità = di origine [[Corea del Sud|sudcoreana]], figlia adottiva dell'attrice [[Mia Farrow]] e del direttore d'orchestra [[André Previn]], nonché moglie del regista [[Woody Allen]]
|Nazionalità = statunitenseitaliano
|Immagine = Soon Yi Previn at the Tribeca Film Festival.jpg
|PostNazionalità =
}}
 
== Biografia ==
È professore Ordinario di [[Estetica]] alla [[Sapienza Università di Roma]], è stato Directeur d'Études Associé presso all'[[Ecole des hautes études en sciences sociales|EHESS]] di Parigi e ha insegnato Estetica al [[Centro sperimentale di cinematografia]] di Roma. La sua ricerca si concentra oggi principalmente sui temi di filosofia della tecnica.
Nata in [[Corea del Sud]], venne adottata da [[Mia Farrow]] e dal marito [[André Previn]] nel [[1978]] e prese il cognome di entrambi i genitori adottivi. Nel [[1992]] la ragazza si trovò al centro delle cronache in occasione dello scandalo che la coinvolse insieme al compagno della madre adottiva, il regista [[Woody Allen]]. Nel [[1992]] la Farrow e Allen si lasciarono dopo che la donna trovò a casa del regista delle fotografie di Soon-Yi nuda in pose indecenti<ref>{{Cita web|autore = Woodyallenitalia|url = http://woodyallenitalia.tripod.com/approfond/miarac.html|titolo = Mia Farrow su Woody e Soon-Yi|accesso = |data = }}</ref>: all'epoca, Soon-Yi aveva finito le scuole superiori da poco più di un anno. L'adozione di Soon-Yi avvenne quando era già nella seconda infanzia sebbene all'orfanotrofio che l'ospitava non conoscessero la sua età esatta e le sue condizioni di abbandono erano tali che era quasi ridotta a uno stadio selvaggio: non conosceva nessuna lingua, mostrava paura alla vista di una [[bambola]], nel vedere uno specchio reagiva con repulsione e tentava di calciarlo, detestava gli uomini tanto da emettere sibili appena uno si avvicinava.<ref>{{Cita web|autore = L'intero articolo di Maureen Orth apparso su Vanity Fair nel novembre del 1992|url = http://poundpuplegacy.org/node/60262|titolo = Mia Farrow and Woody Allen story|accesso = |data = }}</ref>
 
Allievo di [[Emilio Garroni]], per Montani l'estetica non va considerata come filosofia dell'arte, ma come una teoria della sensibilità umana, che ha la peculiarità di essere aperta agli stimoli del mondo esterno<ref>{{Cita web|url=http://www.raiscuola.rai.it/articoli-programma-puntate/pietro-montani-il-senso/24116/default.aspx|titolo=P. Montani, Il senso, Rai Scuola}}</ref>. La riflessione di Montani si snoda in diversi passaggi e attraverso il confronto con alcuni dei protagonisti della filosofia, della [[linguistica]], della [[semiotica]] e della teoria del cinema del Novecento, avendo sempre come punto di riferimento la filosofia critica di [[Immanuel Kant|Kant]]<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=I percorsi dell'immaginazione. Studi in onore di Pietro Montani.|anno=2016|editore=Pellegrini|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>.
Iscritta dalla Farrow a una scuola privata, mostrò disturbi di apprendimento e nonostante i grandi miglioramenti rimasero comunque le difficoltà nell'imparare e nel socializzare.<ref>{{Cita web|autore = New York Post|url = http://nypost.com/2012/01/08/the-quiet-victory-of-mia-the-kids-woody-left-behind/|titolo = The quiet victory of Mia & the kids Woody left behind|accesso = |data = 8 gennaio 2012}}</ref> All'epoca della scoperta della relazione con Allen, l'età della ragazza era stimata tra i 19 e i 22 anni, circa 35 anni meno dell'attore: la stampa ed i media suggerirono che si trattasse di [[incesto]]. In realtà, la Farrow ed Allen non si sposarono e non convissero mai, se non occasionalmente per brevissimi periodi. Dietro insistenza di lei adottarono una bambina, Dylan Farrow; ebbero poco dopo un figlio biologico, Satchel Farrow (che decise poi di cambiare nome in [[Ronan Farrow]]) ed anni dopo Allen adottò anche Moses Farrow, che era stato adottato dalla sola Mia Farrow dopo il divorzio da André Previn, mentre non adottò Soon-Yi e nessun altro dei figli della Farrow.
 
=== Pensiero ===
Dopo la scoperta da parte dell'ex partner, Allen tentò prima una riconciliazione ed infine se ne andò con Soon-Yi dicendo di amarla e di volerla sposare.<ref>{{Cita web|autore = New York Post|url = http://nypost.com/2014/02/08/woody-mia-a-greek-tragedy/|titolo = Woody & Mia: A Greek tragedy|accesso = |data = 8 febbraio 2014}}</ref> In seguito alla separazione Allen citò in giudizio la Farrow chiedendo la custodia dei figli adottivi Dylan e Moses e del figlio biologico Satchel dando inizio una lunga e pubblica battaglia legale<ref>{{Cita web|autore = Los Angeles Times|url = http://articles.latimes.com/1992-08-23/news/mn-7319_1_woody-allen|titolo = Woody Allen Denies Crossing Incest Line : Relationships: The actor-director says he was never a father to Farrow's children. He also says her daughter asked him to take nude photos.|accesso = |data = 23 agosto 1992}}</ref> ma prima dell'inizio del procedimento il pediatra della figlia adottiva Dylan Farrow, di 7 anni, in seguito a una visita aveva contattato le autorità accusando Allen di abusi sessuali sulla stessa.<ref>{{Cita web|autore = Slate.com|url = http://www.slate.com/articles/news_and_politics/culturebox/2014/01/did_woody_allen_molest_his_adopted_daughter_22_years_ago_reviewing_the_evidence.html|titolo = Did Woody Allen Molest His Adopted Daughter 22 Years Ago?|accesso = |data = }}</ref> Lo showman newyorkese, i suoi famigliari, amici e i suoi legali hanno sempre negato ogni accusa, lasciando intendere una manipolazione psicologica della madre sulla figlia ascrivendo il tutto ad una vendetta della Farrow, mentre Soon-Yi, dal canto suo, accusò la madre adottiva di averla aggredita e picchiata, e di altri abusi fisici e morali.<ref>{{Cita web|autore = Corriere della Sera|url = http://archiviostorico.corriere.it/1992/agosto/22/per_gli_amici_Woody_Mia_co_0_92082213742.shtml|titolo = Per gli amici di Woody, Mia è pazza|accesso = |data = 22 agosto 2014}}</ref>
 
==== Ermeneutica e filosofia critica ====
Il giudice Elliot Wilk, incaricato di decidere dell'affidamento di Dylan, riferendosi alla presunta molestia sessuale scrisse nella sentenza: "probabilmente non sapremo mai cos'è successo il 4 agosto 1992. Le dichiarazioni credibili di Ms Farrow [...] e Mr Allen provano comunque che l'atteggiamento di Mr Allen verso Dylan è stato scandalosamente inappropriato e che misure devono essere prese per proteggerla"<ref>{{Cita web|autore = Huffingtonpost.com|url = http://www.huffingtonpost.com/danny-shea/heres-the-1993-woody-alle_b_4746866.html|titolo = Here's The 1993 Woody Allen Custody Ruling In Its Damning, Detailed Entirety|accesso = |data = 2 luglio 2014}}</ref>. La custodia dei figli della coppia venne quindi concessa in esclusiva a Mia Farrow, mentre ad Allen venne negato il permesso di visitare Dylan; poté, dal quel momento, vedere Ronan, che nel 1992 aveva cinque anni, solamente sotto supervisione, mentre Moses, all'epoca quattordicenne, decise di non frequentare suo padre; successivamente ha rotto i rapporti anche con la madre, accusandola di averlo picchiato spesso, per riprendere da adulto i contatti con Allen. Dichiarò allora di non credere alle accuse di molestie alla sorella la quale, compiuti 28 anni nel 2014, aveva scritto una lettera al ''New York Times'' ribadendo le accuse al padre e difendendo la madre.<ref>{{Cita web|autore = Nicholas Kristof - New York Times|url = http://kristof.blogs.nytimes.com/2014/02/01/an-open-letter-from-dylan-farrow/?_r=1|titolo = An Open Letter From Dylan Farrow|accesso = |data = 1º febbraio 2014}}</ref>
 
Nel 1985 Montani pubblica ''Il debito del linguaggio'', in cui, partendo dal confronto con le teorie strutturaliste, in particolare quelle di [[Roman Jakobson]] e [[Jan Mukařovský|Jan Mukarovsky]], mostra come la questione del significato del testo poetico non possa essere risolta mediante l'individuazione del codice linguistico o semiotico di riferimento, ma rimandi ad una condizione estetica della significazione. Questo tema viene ulteriormente approfondito da Montani in ''Estetica ed ermeneutica''. In questo testo Montani, prendendo le mosse dalla [[Immanuel Kant|filosofia critica kantiana]], propone di ripensare la verità – nel senso [[Martin Heidegger|heideggeriano]] della ''a-letheia'', del dis-velamento dell'essere &nbsp;– come una situazione ermeneutica strettamente legata all'effettiva esperienza del soggetto, seguendo la rilettura della filosofia di Heidegger proposta da [[Hans Georg Gadamer]].
Dopo che Mia Farrow ebbe ottenuto la custodia dei figli, il pubblico ministero Frank Maco dichiarò pubblicamente nel settembre del 1993 che, d'accordo con la Farrow, nonostante avesse "prove di colpevolezza", non avrebbe perseguito Allen per le accuse di molestia sessuale per risparmiare alla bambina, ritenenuta troppo fragile, il trauma di un simile processo.<ref>{{Cita web|autore = New York Times|url = http://www.nytimes.com/1993/09/25/nyregion/connecticut-prosecutor-won-t-file-charges-against-woody-allen.html|titolo = Connecticut Prosecutor Won't File Charges Against Woody Allen|accesso = |data = }}</ref> Nel [[2005]] Allen, nel corso di un'intervista a ''[[Vanity Fair (rivista)|Vanity Fair]]'', dichiarò che, sebbene la sua reputazione e la sua immagine fossero state danneggiate notevolmente dallo scandalo che lo vide protagonista, questo fu ''"solo uno degli eventi fortuiti, dei colpi di fortuna della mia vita [...] è stato un punto di svolta in meglio"''. Circa la sua relazione con la Farrow ha poi dichiarato: ''"Sono sicuro che ci sono delle cose che avrei dovuto fare diversamente. […] Probabilmente in retrospettiva avrei dovuto dichiarare la relazione finita prima di quanto feci".''<ref>L'intera intervista disponibile in: {{cita news|lingua = en|autore = Peter Biskind|url = http://www.vanityfair.com/culture/features/2005/12/woodyallen200512?currentPage=1|titolo = Reconstructing Woody|editore = [[Vanity Fair (rivista)|Vanity Fair]]|data = dicembre 2005|accesso = 2 febbraio 2014}}</ref> Soon-Yi e Allen si sono sposati il 22 dicembre [[1997]] a [[Palazzo Cavalli-Franchetti]] a [[Venezia]], città da lui molto amata; successivamente hanno adottato due bambine di origini coreane, Bechet e Manzie (i nomi sono stati scelti da Allen in onore di due dei suoi jazzisti preferiti, [[Sidney Bechet]] e [[Manzie Johnson]]).
 
==== Il cinema sovietico ====
== Filmografia ==
* ''[[Hannah e le sue sorelle]]'' (''Hannah and Her Sisters''), regia di [[Woody Allen]] ([[1986]])
* ''[[Storie di amori e infedeltà]]'' (''Scenes from a Mall''), regia di [[Paul Mazursky]] ([[1991]])
* ''[[Wild Man Blues]]'', regia di [[Barbara Kopple]] ([[1997]])
 
La formazione e il pensiero di Montani sono stati segnati dal suo interesse per il cinema e in particolare per due autori sovietici: [[Dziga Vertov]] e [[Sergej Michajlovič Ėjzenštejn]]. Di entrambi ha curato l'edizione italiana degli scritti: nel 1975 veniva pubblicato in italiano per la prima volta ''L'occhio della rivoluzione'' di Dziga Vertov (a cui Montani ha dedicato anche un volume<ref>{{Cita libro|autore=P. Montani|titolo=Dziga Vertov|anno=1975|editore=La Nuova Italia|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>) e nel 1981 ''La natura non indifferente'', inaugurando così un lungo lavoro di traduzione e cura delle ''Opere scelte'' di Ėjzenštejn.
== Note ==
{{references|2}}
 
==== Verso una teoria dell'immaginazione ====
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Soon-Yi Previn}}
 
Nel testo ''L'immaginazione narrativa'' (Guerini 1999) Montani coniuga l'interesse per il cinema con quello più strettamente filosofico per il tema dell'immaginazione. Montani propone di considerare l'immaginazione nei termini in cui, in ''Tempo e racconto'', [[Paul Ricœur]] parla della narrazione, ovvero come di un processo di “rifigurazione” dell'esperienza del tempo da parte dell'uomo. Per Ricoeur la narrazione ha il potere di far fare al lettore esperienza di un tempo propriamente umano. Montani fa propria la tesi di Ricoeur, applicandola però, all'ambito della narrazione cinematografica. Montani ritiene che il territorio dell'immaginazione in cui lavora il cinema sia quello dell'intreccio tra finzione e testimonianza, tra la costruzione dell'intreccio narrativo e la documentazione del reale. La trasformazione dell'esperienza del tempo avviene, così, ad un livello più profondo e creativo.
== Collegamenti esterni ==
* {{Imdb|nome|id=0696661|nome=Soon-Yi Previn}}
* [http://richard.arthur.norton.googlepages.com/agedisparityinrelationships List of relationships with age disparity]
 
==== Tecnica ed estetica ====
{{Portale|biografie|cinema}}
 
Con ''Bioestetica'' si inaugura la fase attuale del pensiero di Montani, dedicata all'approfondimento del rapporto tra tecnica e estetica<ref>{{Cita web|url=http://www.giornaledifilosofia.net/public/scheda.php?id=77|titolo=L'immaginazione estatica. Estetica, tecnica e biopolitica|sito=www.giornaledifilosofia.net|accesso=2 luglio 2016}}</ref>. Attraverso il paradigma della bioestetica Montani propone di leggere i fenomeni di biopotere che caratterizzano la nostra epoca a partire dalla loro natura innanzitutto tecnica ed estetica, cioè a partire dal fatto che la nostra sensibilità viene sempre più orientata ed organizzata tecnicamente. Il biopotere consiste proprio nella capacità di canalizzare la nostra sensibilità<ref>{{Cita web|url=http://www.sintesidialettica.it/bioetica/leggi_articolo.php?AUTH=172&ID=314|titolo=Biopolitica come an-estetizzazione. Il significato estetico della biopolitica|autore=Alessandra Campo|editore=|data=|accesso=2 luglio 2016}}</ref>. Al cinema è assegnato il compito di elaborare una “etica della forma” capace di riestetizzare la sensibilità umana, nell'ambito di una dimensione innanzitutto etica e politica. ''L'immaginazione intermediale'' approfondisce la questione della testimonianza, avendo sempre come pietra di paragone il cinema, ma allargando ora la considerazione ai media digitali e alle forme diffuse di intermedialità rese disponibili dalla rete. Prendendo le mosse dalla spettacolarizzazione della politica emersa in seguito all'attentato delle Torri Gemelle e dal riconoscimento che le immagini digitali si prestano a pratiche di manipolazione potenzialmente illimitate, Montani introduce il concetto di "autenticazione dell'immagine"<ref>{{Cita libro|autore=P. Montani|titolo=L'immaginazione intermediale|anno=2010|editore=Laterza|città=|p=|pp=7-9|ISBN=}}</ref>. L'immaginazione intermediale, in quanto "spazio di dialogo"<ref>{{Cita web|url=http://www.micciacorta.it/2011/01/il-naufragio-del-mondo-in-un-mare-di-immagini/|titolo=Il naufragio del mondo in un mare di immagini|autore=Stefano Catucci|editore=|data=|accesso=2 luglio 2016}}</ref> tra i diversi registri e formati dell'audiovisivo – audio e suono, analogico e digitale, finzionale e documentaristico – attiva un processo di “autenticazione”, il cui scopo non è l'accertamento del referente fattuale dell'immagine (il vero, il reale) ma la rigenerazione di un orizzonte di senso condiviso, la capacità di riferimento dell'esperienza e del linguaggio, in un'epoca segnata al contrario da crescenti fenomeni di “indifferenza referenziale”<ref>{{Cita libro|autore=P. Montani|titolo=L'immaginazione intermediale|anno=2010|editore=Laterza|città=|p=|pp=21-24|ISBN=}}</ref> L'intreccio di estetica e tecnica si gioca sempre più sul piano di un'originaria connessione tra il sentire e le forme di esternalizzazione tecnica: Montani fa suo il termine coniato da [[Gilbert Simondon]] di “tecnoestetica” per designare l'insieme di questi fenomeni. La riflessione sulla tecnoestetica porta Montani, in ''Tecnologie della sensibilità'' (Cortina 2014), a a teorizzare l'esistenza di una terza funzione dell'immaginazione: accanto a quella produttiva e riproduttiva, ampiamente attestate dalla tradizione filosofica, vi è una funzione interattiva. L'essere umano si relazione con l'ambiente e, quindi, con gli oggetti interattivamente<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2014-11-23/gli-occhiali-immaginare-081508.shtml?uuid=AB7hP9GC|titolo=Gli occhiali per immaginare|autore=Anna Li Vigni|editore=Il Sole 24 Ore|data=|accesso=2 luglio 2016}}</ref>, ovvero facendo un'operazione di sintesi (nell'accezione kantiana del termine) tra le qualità “salienti” rinvenute nell'oggetto e le qualità “sopravvenienti”, che il soggetto non ritrova nell'oggetto, aprendo la strada ad una possibile riprogettazione dell'ambiente stesso. L'immaginazione interattiva diventa il paradigma attraverso cui leggere la nostra epoca, attraversata profondamente da fenomeni dell'interattività digitale e dalla proliferazione di ambienti virtuali.
 
=== Opere ===
* 1985 ''Il debito del linguaggio: il problema dell'autoriflessività estetica nel segno, nel teesto e nel discorso'', Marsilio, Venezia;
* 1993 ''Fuori campo: studi sul cinema e l'estetica'', Quattroventi, Urbino;
* 1996 ''Estetica ed ermeneutica: senso, contingenza, verità'', Laterza, Roma-Bari;
* 1999 ''L'immaginazione narrativa: il racconto del cinema oltre i confini dello spazio letterario'', Guerini e associati, Milano;
* 2002 ''Arte e verità dall'antichità alla filosofia contemporanea: un'introduzione all'estetica,''con A. Ardovino e D. Guastini, Laterza, Roma-Bari;
* 2004 ''L'estetica contemporanea: il destino delle arti nella tarda modernità'', a cura di P. Montani, Carocci, Roma;
* 2005 ''Lo stato dell'arte: l'esperienza estetica nell'era della tecnica'', a cura di M. Carboni e P. Montani, Laterza, Roma-Bari;
* 2007 ''Bioestetica: senso comune, tecnica e arte nell'età della globalizzazione'', Carocci, Roma;
** ''Bioesthétique'', [trad. francese di J.-C. Cavallin] Vrin, Paris 2014;
* 2010 ''L'immaginazione intermediale: perlustrare, rifigurare, testimoniare il mondo visibile'', Laterza, Roma-Bari;
* 2014 ''Tecnologie della sensibilità. Estetica e immaginazione interattiva'', Cortina, Milano.
 
== Note ==
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{{Controllo di autorità}}
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