Chiesa di San Domenico (Spoleto) e Promozione Calabria 1983-1984: differenze tra le pagine

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{{Edificio religioso
{{Edizione di competizione sportiva
|Nome = Chiesa dei Santi Domenico e Francesco
|nome = Promozione<br />1983-1984
|Immagine = 00 Facciata.JPG|thumb|00 Facciata
|Larghezzanome ufficiale =
|logo =
|Didascalia = Facciata
|dimensioni logo =
|SiglaStato = ITA
|competizione = Promozione (calcio){{!}}Promozione
|Regione = {{IT-UMB}}
|sport = Calcio
|Città = [[File:Spoleto-Stemma.png|20px]] [[Spoleto]]
|edizione =
|Latitudine = 42.735441
|organizzatore = [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] - [[Lega Nazionale Dilettanti|LND]]<br />Comitato Regionale Calabria
|Longitudine = 12.734034
|CoordTitolodate =
|data inizio =
|Religione = Cattolica
|data fine =
|DedicatoA = [[San Domenico Guzman]] e [[San Francesco]]
|luogo bandiera = ITA
|Ordine =
|Diocesiluogo =
|AnnoConsacrpartecipanti =
|partecipanti qualifiche =
|AnnoSconsacr =
|Fondatoreformula =
|Architettoimpianto =
|direttore =
|StileArchitett = Gotico
|sito web =
|InizioCostr = seconda metà del XIII secolo
|vincitore =
|FineCostr = primi anni del XIV
|Demolizionevolta =
|Sitosecondo =
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|retrocessioni =
|miglior giocatore =
|miglior marcatore =
|miglior portiere =
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|didascalia =
|edizione precedente = [[Promozione Calabria 1982-1983|1982-1983]]
|edizione successiva = [[Promozione Calabria 1984-1985|1984-1985]]
}}
La '''chiesa dei Santi Domenico e Francesco''', più conosciuta come '''chiesa di San Domenico''', si trova a [[Spoleto]], sull'omonima piazza, nei pressi di [[Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive|Palazzo Collicola]].
 
Nella stagione '''[[Promozione 1983-1984|1983-1984]]''' la '''[[Promozione (calcio)|Promozione]]''' era sesto livello del calcio italiano (il massimo livello regionale). Qui vi sono le statistiche relative al campionato in '''[[Calabria]]'''.
==Storia==
===La chiesa===
Venne eretta in sobrio [[stile gotico]] lentamente a metà del [[XIII secolo]] in luogo di una preesistente cappella dedicata al ''Salvatore'', attorno alla quale venne edificato il primo convento domenicano<ref name="L'Umbria">{{cita libro | | autore1=Lamberto Gentili|autore2=Luciano Giacché|autore3= Bernardino Ragni|autore4= [[Bruno Toscano]] | |titolo= L'Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto|anno= 1978 |editore= Edindustria | città=Roma|pp=166-180}}</ref>.
[[File:00b Esterno 1.jpg|thumb|left|Esterno]]
[[File:00b Portale.JPG|thumb|left|Portale laterale]]
[[File:San Domenico Spoleto. Prima del 1934.jpg|thumb|left|L'interno prima del 1934]]
[[File:01 Interno San Domenico.jpg|thumb|left|Interno]]
Nel 1248 la cappella ed altri locali adiacenti appartenenti ai monaci di [[Abbazia di San Pietro in Valle|San Pietro di Ferentillo]], furono concessi ad un gruppo di [[frati domenicani]] che da tempo chiedevano di stabilirsi a Spoleto. Il loro insediamento venne accordato dal cardinal [[Raniero Capocci]] su pressione degli spoletini e di illustri domenicani, quali il beato [[Giacomo Bianconi]] da [[Bevagna]] e il frate [[Pietro da Verona]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Carlo Longo|titolo=Una relazione seicentesca sugli insediamenti domenicani di Spoleto|pubblicazione= Archivum Fratrum Predicatorum, AFP 76|anno= 2006|pp=171-216}}</ref>.
 
Il campionato è strutturato in vari gironi all'italiana su base regionale, gestiti dai Comitati Regionali di competenza. Promozioni alla categoria superiore e retrocessioni in quella inferiore non erano sempre omogenee; erano quantificate all'inizio del campionato dal Comitato Regionale secondo le direttive stabilite dalla [[Lega Nazionale Dilettanti]], ma flessibili, in relazione al numero delle società retrocesse dal [[Campionato Interregionale]] e perciò, a seconda delle varie situazioni regionali, la fine del campionato poteva avere degli spareggi sia di promozione che di retrocessione.
Grazie alle donazioni dei cittadini, nel 1248 iniziò la costruzione della nuova ''chiesa di San Salvatore''; i lavori si protrassero fino al 1259, anno a cui risalgono alcune [[indulgenze]] concesse da [[papa Alessandro IV]] in occasione delle feste di [[San Domenico]], di [[San Pietro martire]] e nel giorno della dedicazione.
Tra il 1285 e il 1290 la [[diocesi]] venne governata dal primo arcivescovo domenicano, [[Paperone de' Paperoni]]<ref>{{Cita|Longo}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Frate Pietro Martire Frosciante|titolo=Cronica siue historia erectionis ac fundationis ecclesię et conuentus Sancti Saluatoris de Spoleto, ordinis Predicatorum sancti Dominici. Relazione del 1672 ca.|pubblicazione= Archivum Fratrum Predicatorum, AFP 76|anno= 2006|pp=188-213}}</ref>.
 
== Squadre partecipanti ==
Verso la metà del seicento la chiesa subì importanti trasformazioni in stile [[barocco]]: gli affreschi furono coperti da un intonaco che ripeteva le fasce bianche e rosa evidenti all'esterno; venne realizzato un soffitto [[ligneo]] molto ornato e furono eretti quattro monumentali [[altari]] in [[stucco]] addossati alle pareti.
{{Mappa di localizzazione+
 
|Calabria
L'edificio rimase tale nei secoli a venire, fino a quando nel 1916 ai domenicani subentrarono i [[frati minori]] che promossero lavori di ripristino, sul modello di quelli realizzati ad Assisi nel 1926<ref>{{Cita libro|autore1=Lamberto Gentili|titolo=Spoleto formato cartolina. Album di storia urbana 1890-1940|editore=Associazione pro Spoleto|città=Spoleto|anno=1986|p=71}}</ref>. Nel 1934 il dignitoso ambiente barocco venne modificato dall'intervento lungo e dispendioso dell'architetto [[Ugo Tarchi]] che iniziò a ripristinare le antiche caratteristiche gotiche; furono riaperte le [[monofore]] e la [[trifora]] absidale, le vetrate furono realizzate su disegno di Giacomo Panetti. Vennero rimossi anche l'organo e la [[cantoria]]<ref>{{Cita libro|autore1=Liana Di Marco|titolo=Spoleto: una città-cantiere durante il Ventennio. Album di storia urbana 1922-1943|editore=Associazione ''Pro Spoleto''|anno=1999|città=Spoleto|p=25}}</ref>.
|float =
Il ripristino proseguì nel decennio postbellico: fu demolito il soffitto seicentesco e restaurato quello a capriate; furono rimossi gli altari barocchi, riaperte le antiche finestre gotiche e quella circolare sulla facciata<ref>{{cita pubblicazione|autore=Giovanni Antonelli|titolo=Un decennio di attività artistiche e culturali a Spoleto|rivista=[[Spoletium (rivista)|Spoletium]]|città=Spoleto|editore=Edizioni dell'[[Accademia spoletina]]|numero=6|anno=1957|p=5}}</ref>.
|width = 325
 
|places =
All'inizio del secolo scorso vennero piantati nove [[tigli]] davanti all'ingresso laterale, tuttora presenti.
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=39.50 |long=16.38 |label=<small>Acri</small>|position=left}}
 
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.11 |long=15.65 |label=<small>Archi</small>|position=right}}
L'edificio rimase inalterato per molti anni fino al [[terremoto umbro-marchigiano del 1997]] che danneggiò fortemente il complesso conventuale, tanto da rendere necessari lavori di consolidamento generale e il rifacimento delle coperture fra il 2000 e il 2002.
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.15 |long=16.16 |label=<small>Bovalinese</small>|position=right}}
 
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.91 |long=16.58 |label=<small>Catanzaro Lido</small>|position=right}}
Nel corso dei lavori di restauro, eseguiti anche in anni recenti (fino al 2005), sono riemersi interessanti affreschi in gran parte del [[XIV secolo|XIV]] e [[XV secolo]] appartenenti ad una importante corrente pittorica dell'Umbria meridionale.
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.68 |long=16.40 |label=<small>Chiaravalle Frama</small>|position=right}}
 
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=39.60 |long=16.51 |label=<small>Corigliano </small>|position=right}}
Nel 2006 la ristrutturazione ha interessato anche le luci interne della chiesa: è stato realizzato un progetto illuminotecnico<ref>{{Cita web|url=http://www.ciriaf.it/ft/File/Pubblicazioni/pdf/1263.pdf|titolo=Il progetto illuminotecnico della chiesa di San Domenico a Spoleto: comfort visivo, conservazione e valorizzazione delle opere d'arte, risparmio energetico|accesso=11 giugno 2016}}</ref>, volto a valorizzare le opere d'arte e a favorire il comfort visivo.
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=39.50 |long=16.95 |label=<small>{{TA|La Sportiva Cariatese}}</small>|position=right}}
 
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.23 |long=16.26 |label=<small>Locri</small>|position=right}}
La chiesa ha svolto funzioni parrocchiali dal 1920 al 2003<ref>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=40855|titolo=Convento di San Domenico di Spoleto|sito=S.I.U.S.A. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=16 agosto 2016}}</ref>.
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.30 |long=16.33 |label=<small>{{TA|Marina di Gioiosa}}</small>|position=left}}
 
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=39.30 |long=16.25 |label=<small>Morrone</small>|position=left}}
===Il convento===
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.31 |long=16.40 |label=<small>Roccella</small>|position=right}}
Nel 1288 l'edificio conventuale venne ulteriormente completato e acquistò notevole importanza, tanto che nel 1291 vi fu celebrato un ''Capitolo provinciale''<ref name="L'Umbria"/>. Al suo interno vennero istituiti uno ''studium in partibus'' e alcuni anni più tardi uno ''studium philosophiae''.
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.96 |long=16.30 |label=<small>Sambiase</small>|position=left}}
 
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=39.26 |long=16.70 |label=<small>Silana</small>|position=right}}
Fra il 1319 e il 1322 i domenicani di Spoleto, insieme ad altri cittadini umbri, si opposero al governo papale.
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=39.66 |long=16.31 |label=<small>{{TA|Spezzano Albanese}}</small>|position=left}}
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=39.86 |long=16.53 |label=<small>Trebisacce</small>|position=right}}
Altre notizie sul convento sono riportate da [[Achille Sansi]] nella sua ''Storia del comune di Spoleto'': {{quote|Cominciarono a risvegliarsi i tumulti per la riforma del convento di San Salvatore, tenuto dai frati predicatori (1532). Erano costoro venuti a tal disordinato vivere e dissoluto da essere la vergogna del loro ordine, e lo scandalo del popolo. Il comune, sollecito del bene, impetrò dal papa che fossero espulsi, e il convento dato a religiosi dello stesso ordine meglio osservanti della regola. A questa novella i compagni e ministri del mal fare di que’ frati, e tutti coloro che vivevano de’ loro vizi, si levarono a tumulto. I frati, chiamati a sé costoro, e i loro congiunti, si afforzarono dentro il convento e, prese l’armi, si difesero gagliardamente contro gli esecutori del comune che a guisa di chi dà la battaglia ad un castello, furono condotti alla necessità d'impadronirsi del luogo a tutta forza. Entrativi i nuovi religiosi, i cacciati con la bordaglia loro partigiana fecero prova di rioccupare il luogo per forza, e più volte rinnovellarono le violenze, ma vanamente; sinché, perduti d’animo, lasciarono che i nuovi venuti cantassero in pace vespri e matutini|Achille Sansi<ref>{{cita web|url=http://www.piazzaduomo.org/Sansi/Sansi%20Vol.%20II/cap24.pdf|autore=Achille Sansi|titolo=Storia del Comune di Spoleto dal secolo XII al XVII, parte II|p=233|accesso=18 giugno 2016}}</ref>}}
{{Mappa di localizzazione~|Calabria|lat=38.21 |long=15.63 |label=<small>Villese</small>|position=right}}
 
|caption = Ubicazione delle squadre partecipanti
Nel febbraio del 1798 i religiosi furono ristretti in una piccola area del convento, il resto venne destinato all'accoglienza delle truppe francesi che avevano costretto l'esercito pontificio alla ritirata; stessa ospitalità fu richiesta alla [[Rocca Albornoziana (Spoleto)|Rocca]] e ai conventi di San Simone e San Luca<ref>{{cita web|url=http://www.piazzaduomo.org/Sansi/Sansi%20Vol%20III/cap1.pdf|autore=[[Achille Sansi]]|titolo=Memorie aggiunte alla storia del Comune di Spoleto|p=12}}</ref>.
}}
 
Divenne quindi sede dell' ''Istituto di studi del compartimento del Clitunno'', di cui Spoleto era capitale, e comprendeva parte delle facoltà universitarie mediche, legali e teologiche<ref name="L'Umbria"/>. Durò poco tempo; pur continuando ad essere chiamata ''"università"'', in seguito propose prevalentemente studi elementari e tecnici<ref>{{cita web|url=http://www.piazzaduomo.org/Sansi/Sansi%20Vol%20III/cap3.pdf|autore=Achille Sansi|titolo=Storia del Comune di Spoleto. Memorie aggiunte|volume=III, nota 26|pp=7|accesso=18 giugno 2016}}</ref>.
[[File:San Domenico Spoleto. Affresco de Lo Spagna.jpg|thumb|Affresco attribuito a [[Lo Spagna]]]]
Diventato di proprietà comunale nel 1862 l'edificio divenne sede del tribunale, e dal 1870 in poi, di vari istituti scolastici fra cui il ''Regio Istituto Tecnico''. L' ''ex oratorio della confraternita di San Pietro Martire'', usato a lungo come aula scolastica, conserva un grande affresco del [[XVI secolo]] attribuito a [[Lo Spagna]] rappresentante la ''Crocefissione con quattro angeli, San Domenico, la Vergine, la Maddalena e i santi Pietro Martire, Giovanni e [[Vincenzo Ferrer]]''. Nei sotterranei del convento il [[Sant'Uffizio]] installò le sue carceri; nelle celle prive di finestre, oggi utilizzate per mostre e installazioni, sono ancora visibili alcuni graffiti, tracce del passaggio dei prigionieri. Dal 1909 e fino al 1925 fu sede del ''Circolo della gioventù cattolica''<ref>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=42268|titolo=Convento di San Domenico di Spoleto|sito=S.I.U.S.A. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=17 agosto 2016}}</ref>.
 
La porzione di fabbricato rimasta ai domenicani fu da loro abbandonata nel 1915; l'anno seguente vi giunsero i [[frati minori]] della ''Provincia Serafica di Santa Chiara'' che ebbero, tra l'altro, la cura spirituale del ''Monastero delle Clarisse di Sant'Omobono del Palazzo''. I frati restarono fino al 2004, dopo di che il convento venne chiuso<ref>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=39977|titolo=Convento di San Domenico di Spoleto|sito=S.I.U.S.A. Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche|accesso=16 agosto 2016}}</ref>. Dal 1997 è sede dell' ''Istituto Statale d’Arte “[[Leoncillo Leonardi]]”''.
 
Sul muro del convento si può vedere il ''Monumento agli studenti spoletini caduti nella prima guerra mondiale'', realizzato nel 1919 dallo scultore [[Siro Storelli]] (1890-1966)<ref name="L'Umbria"/>.
[[File:Chiesa di San Domenico. Spoleto 13.jpg|thumb|left|''Pietà'' di anonimo quattrocentesco]]
 
===Il [[Sacro chiodo]]===
Secondo una tradizione locale, uno dei chiodi che trafissero Gesù Cristo sulla croce è conservato sull'altare della ''Cappella Benedetti di Montevecchio'', sulla sinistra dell'altare maggiore. La devozione risale al XV secolo quando [[Flavia Giulia Elena|Sant'Elena]], tornando dalla [[Terra Santa]] dove era andata in cerca di [[reliquie]] della [[Passione di Gesù|Passione]], gettò nel [[mare Adriatico]] un chiodo della Croce per sedare le acque in tempesta. Sarebbe poi stato ritrovato sulla spiaggia e portato a Spoleto da un santo [[Movimento eremitico sul Monteluco|eremita di Monteluco]] nel 1464. Dopo la sua morte il chiodo finì per incuria tra i ferri vecchi di un fabbro, che presto si accorse di vari segni prodigiosi da esso manifestati; convinto della sua sacralità, lo regalò ai domenicani residenti davanti alla sua [[fucina]]. Più tardi, nel 1591, il chiodo manifestò capacità risanatrici, nel liberare da sofferenze fisiche il papa [[Gregorio XIV]], ospite del convento<ref name="L'Umbria"/>. Divenne così oggetto di grande venerazione. Questa leggenda è riportata in uno scritto del 1644 di Pietro Martire Frosciante, un domenicano di Spoleto, e conservato nella [[Biblioteca vaticana]]<ref>{{cita web|url=http://cataloghistorici.bdi.sbn.it/file_viewer.php?IDIMG=14693&IDCAT=254&IDGRP=2530061&LEVEL=&PADRE=&PROV=INT|titolo=De sacri chiodi|posizione=Biblioteca civica [[Romolo Spezioli]] di Fermo. Catalogo del Fondo antico a stampa|accesso=18 giugno 2016}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Pietro Martire Frosciante|titolo=De' Sacri chiodi con i quali fu inchiodato in croce il nostro Redentore et in particolare di uno di essi che si conserva nella chiesa di S. Salvatore della città di Spoleto, discorso del M.t° R.do Pré frá Padre fra Pietro Martire Frosciante dell'Ordine de Predicatori. Heredi del Corbelletti|città=Roma|anno= 1644}}</ref>. Lungo 23 cm., a sezione quadrangolare, con la punta arrotondata, è rimasto nei secoli oggetto di grande devozione a Spoleto, viene esposto il [[venerdì santo]] e il 3 maggio in un [[tabernacolo]] d'argento e cristallo del 1728.
 
==Descrizione==
===Esterno===
L'esterno si presenta a fasce sovrapposte di [[Concio (architettura)|conci]] bianchi e rosa, effetto simile a quello evidente in altre chiese umbre come la [[Chiesa di Santa Chiara (Assisi)|chiesa di Santa Chiara]] in [[Assisi]] e quella di [[Chiesa di Santa Prassede (Todi)|Santa Prassede]] a [[Todi]].
 
La semplice [[facciata]] a due spioventi appare incompiuta, mancano infatti quei consueti ornamenti del [[rosone]] e del [[portale]]. Sul fianco destro dell'edificio si apre un secondo portale molto più elegante e rifinito, "somigliante a quello della [[Complesso monumentale di San Nicolò|chiesa di San Nicolò]], ma di meno squisito lavoro"<ref>{{cita web|url=http://www.piazzaduomo.org/Sansi/Sansi%20Vol.%20IV/monumenti.pdf|autore=Achille Sansi|titolo=Degli edifici e dei frammenti storici|p=243}}</ref>. È caratterizzato da motivi tipicamente gotici, a sei rincassi a fasci di colonnine sovrastate da piccoli [[capitelli]]; nella [[lunetta]], affrescata dal perugino [[Perino Cesarei]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/cesarei-pietro-detto-pierino-o-perino-da-perugia_(Dizionario_Biografico)/|titolo=Cesarei, Pietro, detto Pierino o Perino da Perugia|sito=Dizionario biografico Treccani.it|accesso=16 maggio 2016}}</ref>, si scorge l'immagine del ''Cristo benedicente'', un affresco firmato e datato 1591, piuttosto malandato; l'ultimo restauro risale al 1966. Presso il [[transetto]] sporgente si alza la massiccia [[torre campanaria]] coronata da una [[loggia]] cinquecentesca.
 
===Interno===
L'interno segue lo schema di molte altre chiese domenicane e francescane: una lunga unica [[navata]] incrociata da un ampio [[transetto]] e conclusa da una [[tribuna]] fiancheggiata da [[cappelle]]. Le pareti sono decorate con numerosi affreschi di carattere religioso, molti dei quali di autori incerti, databili fra il XIII e il XVI secolo.
====Parete destra della navata====
Entrando a destra c'è un'[[edicola]] in pietra cinquecentesca con affresco ''Madonna con bambino'' di autore anonimo del secolo XIV, ridipinto nel secolo XVI. Ai lati figure di santi domenicani e francescani. A seguire in una grande nicchia si trova ''San Tommaso in cattedra'', esempio di una corrente pittorica trecentesca fiorita nell'Umbria meridionale.
Andando avanti dopo il portale laterale si può vedere una copia di un celebre dipinto di [[Raffaello]], ''[[Trasfigurazione (Raffaello)|Trasfigurazione]]'', attribuita al [[Cavalier d'Arpino]]. Dopo ulteriori frammenti di affreschi, si giunge al lato destro del transetto.
[[File:Chiesa di San Domenico. Spoleto 26.jpg|thumb|left|''Madonna con Bambino e sante'' di Giovanni Lanfranco]]
 
====Transetto, lato destro====
Sulla parete a destra in una grande nicchia affresco ''Madonna col bambino'' di anonimo. Al centro un bell'altare marmoreo, eretto intorno al 1630 dalla famiglia Sansi o dalla famiglia Transerici, inquadra una [[pala d'altare]] firmata da [[Giovanni Lanfranco]] ''Madonna col bambino e Sant'Anna con le Sante Caterina da Siena, Caterina d'Alessandria e Elena'', firmata sul bordo del manto di Sant'Elena<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=Xhlmv38iNa0C&pg=PP1&dq=opera+omnia+di+giovanni+lanfranco&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjag8ij6s3MAhWC6RQKHaojBc8Q6AEIJjAA#v=onepage&q=s.%20Domenico&f=false|titolo=L'opera omnia di Giovanni Lanfranco|accesso=10 maggio 2016}}</ref>. La grande tela documenta la ripresa della vita culturale e religiosa del seicento spoletino, avvenuta durante il lungo vescovato di [[Lorenzo Castrucci]]<ref>{{cita pubblicazione|autore=[[Valentino Martinelli]]|titolo=Un capolavoro inedito del Lanfranco in San Domenico di Spoleto|rivista=Spoletium (rivista)|Spoletium|numero=7|anno=1957|p=14}}</ref>. Nel [[Timpano (architettura)|timpano]] ''Padre Eterno benedicente''. Nella parete di sinistra si apre la ''Cappella della Maddalena''.
[[File:07 Crocifissione.JPG|thumb|left|''Crocifissione'', Cappella della Maddalena]]
 
====Cappella della Maddalena====
Venne affrescata all'inizio del quattrocento; alle pareti laterali si distinguono scene della vita di [[santa Maria Maddalena]]: il suo approdo a [[Marsiglia]], dove operò la conversione dei regnanti del luogo, secondo la leggenda provenzale ''[[Leggenda Aurea]]'' di [[Jacopo da Varazze]]<ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=tpEsCAAAQBAJ&pg=PT884&lpg=PT884&dq=Maestro+dei+Calvari+san+domenico+spoleto&source=bl&ots=KAkVONYkk3&sig=h2eLFcFJmKvC3EhXDg03NcuqONs&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj09ZO585vNAhWFkiwKHVMXDBIQ6AEIOjAG#v=onepage&q=Maestro%20dei%20Calvari%20san%20domenico%20spoleto&f=false|autore=Corsini Lorca|titolo=La Bibbia tra il Sacro ed il Faceto|accesso=3 agosto 2016}}</ref>. Nella volta è dipinta una grande figura di ''Cristo benedicente con angeli''. Nella parete di fondo campeggia una grande ''Crocefissione'', affresco ricco di figure e dettagli: tre croci sulla parte alta, con due angeli che affiancano Gesù; in centro un folto gruppo di personaggi a cavallo, due dei quali ritratti con l'aureola alla maniera dei santi. Più in basso il ''gruppo delle Pie Donne'' e [[San Giovanni Evangelista]]. L'autore degli affreschi dell'intera Cappella probabilmente è il [[Maestro dei Calvari]], pittore appartenente alla corrente artistica molto attiva nell'Umbria meridionale tra la fine del trecento ed i primi del quattrocento<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/spoleto_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/|titolo=Enciclopedia dell'Arte Medievale|sito=www.treccani.it|accesso=3 agosto 2016}}</ref>.
Le immagini sono state restaurate nel 1973; quasi tutte si presentano piuttosto deperite.
 
====Cappella Collicola====
Affiancata alla ''Cappella della Maddalena'' si trova la ''Cappella Collicola'', eretta nel [[XVII secolo]], è decorata tutta di fini stucchi; accoglie il monumento sepolcrale e il ritratto di [[Taddeo Collicola]] morto nel 1643, medico alla corte di [[Urbano VIII]]. L'altare è realizzato con buoni marmi e inquadra una tela con l'immagine di San Domenico; nella parete di sinistra un ovale accoglie una tela col ritratto di [[San Francesco di Paola]].
 
====Presbiterio====
È leggermente sopraelevato; il muro di fondo è copiosamente affrescato e, appeso sopra l’altare, si trova un trecentesco grande crocifisso ligneo dipinto.
La pavimentazione, l'altare e i seggi sono stati realizzati nel 1970 su disegno di [[Alberto Zanmatti]] in sostituzione di una sistemazione anch'essa recente. Sul pavimento dietro l'altare si trova la pietra tombale di padre [[Bonaventura Marrani]] (1865 - 1947) che introdusse i [[Ordine dei Frati Minori|frati minori]] nel convento nel 1916.
 
Gli affreschi sono così distribuiti: ai lati due figure di santi; nella parete centrale il ''Redentore benedicente'', ''Madonna con bambino lattante'', ''San Pietro Martire''. Seguono ''San Leonardo'' e ''Pietà e angeli'', molto deperito<ref name="L'Umbria"/>. Accanto il resto di un [[Coro (mobilio)|coro]] ligneo trecentesco. A seguire la ''Cappella Benedetti di Montevecchio''.
 
====Cappella Benedetti di Montevecchio====
Venne eretta dai duchi di [[Montevecchio]] nella seconda metà del seicento al fine di conservarvi il ''sacro chiodo''. Esso è custodito sull'altare in un bel [[reliquiario]] d'argento chiuso in una teca dorata, entrambi eseguiti da [[Ludovico Barchi]] (Modena 1678 ca.-Roma 1731) e da [[Giovanni Girolamo Frezza]]. La cappella, decorata con ricchi marmi, è stata ornata nel 1669 dal maestro [[stuccatore]] [[Giovanni Fontana da Foligno]], come riportato da un'[[iscrizione]] con firma e data nella cupola. A destra si trova il monumento sepolcrale e il ritratto di Nicola Benedetti, prefetto pontificio nelle Marche morto nel 1668. Nella parete di sinistra ''Cattura di Cristo'', tela ad olio datato 1574 e attribuito a [[Marcantonio dal Forno]]; gli altri dipinti, realizzati da [[Liborio Coccetti]], illustrano storie relative al ''Sacro chiodo''. Da questa cappella si scende nella ''ex chiesa di San Pietro Martire'', detta ''Cripta di San Domenico''.
[[File:Spoleto. cripta di San Domenico.jpg|thumb|Cripta]]
====La cripta====
Venne eretta e denominata ''Chiesa di San Pietro Martire'' in onore di Pietro da Verona, ucciso dai [[patarini]] nel 1252 e canonizzato l'anno successivo con il nome di [[San Pietro Martire]]. Il suo culto si diffuse rapidamente tanto che gli spoletini lo elessero compatrono insieme a [[San Ponziano di Spoleto|San Ponziano]].
All'interno e nell'attiguo oratorio un tempo si entrava da un'antica porta, ora murata, sul retro della chiesa di San Domenico, accanto alla [[tribuna]]. Solo successivamente le due chiese diventarono comunicanti.
 
È un ambiente rettangolare, con un'unica colonna centrale da cui si diramano [[Volta (architettura)|volte]] del secolo XIV. Le pareti sono quasi interamente ricoperte da affreschi votivi in gran parte del quattrocento, tutti piuttosto malridotti.
{{quote|E circa il tempo che Galardo<ref>Trattasi del vescovo Galard de' Paleyrac de' Bellovide, O.E.S.A. † (24 novembre 1372-1378 deposto)</ref> faceva dipingere il duomo (1374-1384) si fecero forse le pitture giottesche che si riscopersero di sotto gl'intonachi della Chiesa di S. Domenico, e veggonsi nella chiesa sotterranea, giacché quel luogo era già da prima così cospicuo, che i frati predicatori nel 1368 vi tennero il capitolo, per il quale dimandavano sussidi al Comune|Achille Sansi<ref>{{Cita web|url=http://www.piazzaduomo.org/Sansi/Sansi%20Vol.%20I/cap12.pdf|autore=[[Achille Sansi]]|titolo=Storia del Comune di Spoleto dal secolo XII al XVII, parte I|p=258|accesso=12 giugno 2016}}</ref>}}
 
====Transetto, lato sinistro====
Nel braccio sinistro del transetto si apre la [[sagrestia]], sopra la porta un'[[iscrizione]] ricorda che la chiesa fu riconsacrata il 22 ottobre 1634 dal vescovo Lorenzo Castrucci, dopo un lungo periodo di chiusura, probabilmente dovuto ad un restauro.
È un vano rettangolare coperto da [[volta a botte]], un tempo utilizzato dal comune e restituito ai frati minori nel 1964. Sopra l'iscrizione una tela del 1893 di [[Ludovico Grillotti]] dal titolo ''[[Leopoldo da Gaiche]] caccia i profanatori''; sullo sfondo del dipinto è riconoscibile l'ingresso del [[Santuario di San Francesco (Monteluco)|Santuario di San Francesco]] a [[Monteluco]].<br>
Nella parete centrale si trova l'[[Organo (strumento musicale)|organo]] costruito nel 1969<ref>{{Cita web|url=http://www.marcovalentini.it/schede%208/Spoleto%20-%20San%20Domenico.htm|titolo=Spoleto. Chiesa di San Domenico. Organo del 1969|accesso=15 giugno 2016}}</ref>. A sinistra si apre un ampio oratorio, un tempo di pertinenza del convento, dedicato al culto e alle cerimonie. Al suo interno, nella parete di destra, è appeso il dipinto a tempera su tavola con fondo d'oro lavorato ''San Pietro Martire con domenicano genuflesso'', restaurato nel 1959 e attribuito al [[Maestro di Fossa]]<ref name="L'Umbria"/>.
 
====Parete sinistra della navata====
Uscendo dal transetto, sulla parete di sinistra è appesa una grande tela del principio del XVII secolo: ''Madonna con i SS. Domenico, Caterina da Siena, Ponziano, Gregorio di Spoleto, Abbondanza, Pietro Martire'', tela del principio del XVII secolo.
A seguire un'altra tela di [[Francesco Refini]] ''Madonna in gloria, i santi [[San Giacinto Odrovaz|Giaginto]] e Brizio, e le anime purganti''.
 
In basso è visibile un'immagine della ''Pietà'' di anonimo quattrocentesco, copiata nel 1839 dal pittore [[Jean-Auguste-Dominique Ingres]], di passaggio a Spoleto, in un disegno ora custodito a [[Montauban]]<ref name="L'Umbria"/>.
[[File:03 Cappella di sinistra.jpg|thumb|left|Cappella di San Pietro Martire]]
Superata la cappella di San Pietro Martire, è visibile un affresco del XV secolo scoperto nel 1984: ''Vergine con Bambino''; accanto dello stesso periodo ''Comunione di S. Caterina da Siena'' attribuito a [[Bartolomeo da Miranda]]. Più avanti in alto ''Madonna con San Giacinto'', tela della prima metà del XVII secolo, derivata da un quadro di [[Lavinia Fontana]] situato nella [[basilica di Santa Sabina]] a Roma<ref>{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/foto/120000/90000/89794.jpg|titolo=Fontana Lavinia, Visione di san Giacinto|accesso=17 agosto 2016}}</ref>.
 
====Cappella di San Pietro Martire====
Venne eretta dal comune nel 1679-80 in luogo di una preesistente cappella dedicata a Pietro da Verona, uno dei primi ospiti del convento, particolarmente venerato dagli spoletini in seguito al suo miracoloso intervento, secondo quanto tramandato dalla tradizione, a favore della vittoria della Chiesa sui [[ghibellini]] della città nella battaglia dell'aprile 1391. Alle pareti tele dei primi del XVIII di [[Maffeo Catelli]] che raccontano vari episodi della vita del santo: ''San Pietro Martire predica nella piazza del foro'', ''Il santo appare nella battaglia'' e sull'altare ''Martirio del santo''. La cappella è molto ornata da stucchi e dorature.
È qui conservato un [[Tamburo (architettura)|tamburo]] di colonna precedentemente collocato nella piazza del foro (l'attuale piazza del Mercato) da dove, secondo la tradizione orale, il santo era solito predicare. Alla pietra sono stati attribuiti poteri terapeutici circa [[artriti]] e [[reumatismi]].
 
Proseguendo verso l'uscita si trova in alto il monumento sepolcrale di Carlo Nini (1692), fratello del cardinale [[Giacomo Filippo Nini]], entrambi legati alla famiglia dei conti Pianciani di Spoleto.
 
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==Note==
* [[Football Club Calcio Acri|F.C. Calcio Acri]], [[Acri (Italia)|Acri]] (CS)
<references/>
* A.C. Archi, [[Archi (Reggio Calabria)|Archi]] di [[Reggio Calabria]]
* A.S. Bovalinese, [[Bovalino]] (RC)
* U.S. Catanzaro Lido, [[Catanzaro]]
* U.S. Chiaravalle Frama, [[Chiaravalle Centrale]] (CZ)
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Corigliano Schiavonea Calcio|A.S.D. Corigliano Schiavonea]], [[Corigliano Calabro]] (CS)
* La Sportiva Cariatese, [[Cariati]] (CS)
* {{simbolo|Flag maroon HEX-7B1C20.svg}} [[Associazione Calcistica Locri 1909|A.C. Locri 1909]], Locri (RC)
* A.S. Marina di Gioiosa, [[Marina di Gioiosa Ionica]] (RC)
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* {{simbolo|Flag maroon HEX-7B1C20.svg}} [[Associazione Sportiva Dilettantistica Atleti Cosenza Morrone|A.C. Emilio Morrone]], [[Cosenza]]
* S.S. Roccella, [[Roccella Ionica]] (RC)
* S.C. Sambiase, [[Lamezia Terme]] (CZ)
* S.S. Silana, [[San Giovanni in Fiore]] (CS)
* A.S. Spezzano Albanese, [[Spezzano Albanese]] (CS)
* S.S. Trebisacce, [[Trebisacce]] (CS)
* [[Associazione Sportiva Dilettantistica Villese Calcio|A.S.D. Villese Calcio]], [[Villa San Giovanni]] (RC)
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== Classifica finale ==
==Bibliografia==
{| class="wikitable sortable" style="text-align: center; font-size: 90%;"
*{{cita libro|autore=Giuseppe Angelini Rota|titolo=Spoleto e dintorni|editore=Panetto e Petrelli|anno=1905|città=Spoleto|p=15}}
!width=7%|
*{{cita pubblicazione|autore=[[Valentino Martinelli]]|titolo=Un capolavoro inedito del Lanfranco in San Domenico di Spoleto|rivista=[[Spoletium (rivista)|Spoletium]]|numero=7|anno=1957|p=12}}
!width=7%|{{Abbr|Pos.|Posizione}}
*Convegno "Spoleto: un cantiere per la cultura. La chiesa di S. Domenico restaurata", 22 novembre 2005
!width=27%|Squadra
*{{cita libro|autore=Andrea Maiarelli|titolo=L'archivio storico della Provincia Serafica di San Francesco d'Assisi dei Frati Minori in Umbria: inventario della sezione conventi chiusi (1230-2004)|editore=Ed. Porziuncola|anno=2005|ISBN=88-270-0531-5}}
!width=10%|{{Abbr|Pt|Punti}}
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|}
 
* La Bovalinese è stata riammessa al campionato alla compilazione dei quadri della stagione 1984-1985.
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category: San Domenico (Spoleto)}}
 
== Bibliografia ==
==Collegamenti esterni==
* Annuario [[1983]]-[[1984]] della [[F.I.G.C.]] - Roma (1984)
*{{Cita web|url=http://www.e-theca.net/emiliopanella/convento/spoleto.htm|titolo=Convento domenicano di Spoleto|accesso=14 giugno 2016}}
*{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=nMQbai8Bp1w|titolo=Campane della Basilica dei SS. Domenico e Francesco in Spoleto|data=3 agosto 2014|accesso=11 giugno 2016}}
*{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=44TKCfczeHA|titolo=Campane della Basilica dei SS. Domenico e Francesco in Spoleto|data=13 agosto 2014|accesso=11 giugno 2016}}
 
{{Promozione storico}}
{{Portale|Architettura|Cristianesimo|Umbria}}
{{Promozione Calabria storico}}
{{Regionale storico}}
{{Calcio in Italia 1983-1984}}
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[[Categoria:Chiese dedicate a san Domenico di Guzmán]]