Storia della Juventus Football Club e Colonizzazione dello spazio: differenze tra le pagine

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[[File:Stanford Torus interior.jpg|thumb|Disegno di una ipotetica colonia spaziale fatto da Donald E. Davis per la [[NASA]]]]
{{voce principale|Juventus Football Club}}
{{Citazione|Nella storia del calcio, la Juventus è un club senza paragoni.|[[Fédération Internationale de Football Association]], [[2007]]<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/clubs/club=31085/index.html|titolo=The Old Lady climbs to the top of the world|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|accesso=24 gennaio 2009}}</ref>|In the history of football, Juventus is a club without compare.|lingua=en}}
 
La '''colonizzazione dello spazio''', anche identificata come '''insediamento nello spazio''', è l'ipotetica [[Colonia (insediamento)|sistemazione permanente e autosufficiente]] dell'[[uomo]] in sedi esterne alla [[Terra]], sia [[Viaggio interplanetario|viaggianti nello spazio]] che residenti su altri pianeti abitabili.
La '''Storia della Juventus Football Club''', [[squadra di calcio|società]] [[calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na [[società per azioni|per azioni]] con sede a [[Torino]], si estende per più di un [[secolo]]. Fondata da giovani studenti torinesi alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], la sua prima sede societaria venne stabilita presso la Via Montevecchio a Torino, nel [[1898]].<ref name="Sede Bianconera">{{cita|Juventus – Sede}}</ref> Il club venne affiliato alla [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] nel [[1900]], partecipando così nel [[Campionato di calcio italiano 1900|Campionato Federale]] dello stesso anno. Nel [[1906]], poco tempo dopo la vittoria del suo primo campionato, la società bianconera soffrì uno [[scisma]] che provocò la fondazione istituzionale del [[Foot-Ball Club Torino]], dando così origine alla [[Derby di Torino|più antica rivalità del calcio italiano]] e a una serie di problemi finanziari e, in seguito, sportivi che condussero la squadra alle soglie della retrocessione in ''[[Promozione (calcio)#Storia della Promozione|Promozione]]'' nel [[Prima Categoria 1913-1914#Antefatti|1913]]. Fu l'avvocato ed ex giocatore bianconero [[Giuseppe Hess]], presidente della Juventus a partire dalla seconda metà dello stesso anno, a farla uscire dalla crisi, migliorando la situazione economica del club e riformando le sue strutture interne con una direzione manageriale.<ref name="Storia JFC">{{cita|Juventus – Storia}}</ref>
 
Il problema più importante da affrontare nel viaggio spaziale sono le modificazioni del [[corpo umano]] in assenza di [[gravità]], in quanto prolungate permanenze nello spazio provocano [[osteoporosi]] grave e irreversibile. Dunque la creazione di una gravità artificiale sembra essere il problema di maggiore difficoltà. Nelle più ardue [[Fantascienza|fantasie]] questo problema è risolto creando un [[pianeta artificiale]].
L'arrivo dell'[[imprenditore]] [[Torino|torinese]] e figlio del [[Giovanni Agnelli (1866-1945)|fondatore della]] [[FIAT]] [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] alla presidenza della società nel [[1923]] diede inizio a una lunga serie di vittorie a livello nazionale e internazionale che resero la Juventus una delle più vittoriose società a livello mondiale – unica squadra di club a livello planetario ad avere vinto tutte le competizioni ufficiali a livello [[Fédération Internationale de Football Association#Confederazioni affiliate|confederale]] –,<ref name="competizioni europee">Compresi tutti le competizioni internazionali per club ufficialmente riconosciuti da ciascuna delle [[FIFA#Confederazioni|sei confederazioni di calcio]] affiliate alla [[FIFA]], cfr. {{cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/printoutfiles/competitions/ucl/2010/e/e_01_md.pdf|titolo=Legend – UEFA club competition|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|pagina=99|accesso=26 settembre 2008|formato=pdf}}</ref><ref name="La Vanguardia">{{cita news|lingua=es|url=http://hemeroteca.lavanguardia.es/preview/2003/05/15/pagina-55/34004153/pdf.html|titolo=La primera final italiana|pubblicazione=[[La Vanguardia]]|pagina=55|data=15 maggio 2003|accesso=15 novembre 2009|formato=pdf}}</ref><ref name=FIFA>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/worldfootball/clubfootball/news/newsid=107733.html#juventus+building+bridges+serie+b|titolo=Juventus building bridges in Serie B|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|data=20 novembre 2006|accesso=20 febbraio 2009}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/uefachampionsleague/news/newsid=77633.html|titolo=Old Lady sits pretty|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=26 giugno 2003|accesso=11 agosto 2009}}</ref> fino al punto di essere nominata dall'[[IFFHS|Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio]], organizzazione riconosciuta dalla [[FIFA]], come il [[Migliori club del XX secolo per ogni continente IFFHS#In Europa (top 10)|miglior club italiano]] e il secondo a livello [[Europa|europeo]] del [[XX secolo]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.iffhs.de/?a413f0e03790c443e0f40390b41be8b01905fdcdc3bfcdc0aec70aeedb883ccb05ff1d|titolo=Europe's Club of the Century|editore=International Federation of Football History & Statistics|data=10 settembre 2009|accesso=14 settembre 2009}}</ref>
Per quanto riguarda la colonizzazione di altri pianeti il problema più importante è la distanza della Terra dal pianeta nell'[[Universo]]. Le agenzie spaziali di vari Paesi, e in particolare la statunitense [[NASA]], impiegano un'ingente quantità di scienziati e risorse per progettare la colonizzazione del satellite della [[Terra]], la [[Luna]], e del [[pianeta]] [[Marte (astronomia)|Marte]], nel [[Sistema Solare]].
Inoltre i numerosi giocatori bianconeri convocati diedero un enorme [[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia|contributo]] ai successi della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale di calcio]].<ref>{{cita news|autore=Mario Pennacchia|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/luglio/16/uomini_oro_della_Juve_mondiale_ga_0_9807164523.shtml|titolo=I 17 uomini d'oro della Juve mondiale|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=16 luglio 1998|accesso=26 giugno 2009}}</ref>
 
Per quanto riguarda la possibilità dell'esistenza di pianeti abitati nella nostra [[galassia]], si considera l'[[equazione di Drake]] che a seconda delle quantità considerate nei parametri, può dare come risultato, nella migliore delle ipotesi, calcolata da Isaac Asimov, 530.000 pianeti con una civiltà tecnologicamente evoluta<ref>[[Civiltà extraterrestri (saggio)]] ISBN 88-04-27682-7</ref> e nella peggiore delle ipotesi 660 pianeti abitati.
==Le origini==
{{Citazione|[...] Nel 1896 una brigata di studenti del Liceo d'Azeglio soleva avviarsi, finite le elezioni pomeridiane, verso il corso Duca di Genova e quindi, deposti i libri su d'una panca, dedicarsi al giuoco di 'barra'. Il foot-ball si insinuò più tardi: già si era visto giocarlo prima alla patinoire del Valentino e poscia in Piazza d'Armi da alcuni stranieri residenti a Torino i quali avevano fondato il F.C. Internazionale mutandosi poi in F.C. Torinese. Con tante iniziative una società ci voleva e nell'autunno del 1897 se ne decise la fondazione. Qui cominciarono le vere origini della Juventus...|[[Enrico Canfari]], ''Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino'', [[1915]].<ref name=Canfari>{{Cita|Canfari}}</ref>}}
 
== Storia ==
[[File:Prima Sede Juve.jpg|thumb|left|270px|L'officina dei fratelli Eugenio ed Enrico Canfari, prima sede dello ''Sport-Club Juventus'' in corso Re Umberto 42, [[Torino]] ([[1897]]).]]
=== Dal XIX al XX secolo ===
La [[Juventus Football Club|Juventus]] nacque nell'[[autunno]] del [[1897]] a [[Torino]] come società civile «per gioco, per divertimento, per voglia di novità» su iniziativa di alcuni giovani studenti della terza e quarta classe del [[Liceo classico]] "[[Liceo classico Massimo d'Azeglio|Massimo d'Azeglio]]" che si ritrovavano nella vicina Piazza d'Armi per giocare a [[calcio (sport)|foot-ball]].<ref name=Liceo>{{cita web|url=http://www.liceomassimodazeglio.it/storia.html|titolo=Liceo Classico Massimo D'Azeglio: La nostra Storia|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
[[Jules Verne|Giulio Verne]] nella seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] ha immaginato e scritto il viaggio ''[[Dalla Terra alla Luna]]'' e la circumnavigazione ''[[Intorno alla Luna]]''; questi [[Sogno|sogni]] nel secolo successivo si sono regolarmente realizzati, con la [[Programma Apollo|conquista della Luna]] e l'allunaggio.
 
=== Kennedy e la conquista dello spazio ===
Secondo la memoria scritta che si riferisce all'origine della società torinese, è verosimile che i soci fondatori furono [[Eugenio Canfari]], [[Enrico Canfari]], [[Gioacchino Armano]] I, [[Alfredo Armano]], [[Luigi Gibezzi]], [[Umberto Malvano]], [[Carlo Vittorio Varetti]], Umberto Savoia, [[Domenico Donna]], Carlo Ferrero, Francesco Daprà, [[Luigi Forlano]] ed Enrico Piero Molinatti cui si aggiunsero successivamente Pio Crea, Carlo Favero, Gino Rocca, Guido Botto ed Eugenio Secco, tutti con un'età tra quattordici e diciassette anni. Il luogo tipico di riunione di questi liceali era una panchina – non distante dalla loro scuola – di fronte alla [[pasticceria]] Platti verso il corso Duca di Genova;<ref>{{Cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0010/articleid,1426_02_1982_0327_0086_20383098/|titolo=Gli studenti del 'D'Azeglio' fondano la Juventus. La prima sede è una panchina di Corso Re Umberto|pubblicazione=[[La Stampa]]|pagina=10|data=23 dicembre 1982|accesso=13 dicembre 2011}}</ref> la panchina è custodita dal [[2012]] nel [[Juventus Stadium#Juventus Museum|museo del club]].<ref>{{Cita|Juventus – Sede}}</ref> L'argomento principale era lo [[sport]], in particolare il [[calcio (sport)|calcio]], che dalla [[Gran Bretagna]] stava espandendosi nel resto d'[[Europa]]. Si assume per convenzione il 1º novembre del [[1897]] quale data di fondazione ufficiale del club.
La corsa allo spazio sembra essere uno dei progetti chiave di [[economia globale]] per riconvertire l'industria [[Guerra|bellica]] in industria spaziale secondo un progetto statunitense degli anni [[1960]], di [[John F. Kennedy]], riportato nel suo discorso, del 26 maggio 1961 <ref>{{en}} [http://www.jfklink.com/speeches/jfk/publicpapers/1961/jfk206_61.html ''Conference on Peaceful Uses of Space''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140213084735/http://www.jfklink.com/speeches/jfk/publicpapers/1961/jfk206_61.html |data=13 febbraio 2014 }}. Meeting in Tulsa. May 26, 1961</ref>, che riteneva l'uso pacifico dello spazio e il progresso tecnologico essere la [[Nuova Frontiera]] verso i quali l'[[società umana|umanità]] doveva progredire.
 
=== Anni 2000 ===
Inizialmente i soci fondatori dovettero affrontare il problema della sede, risolto dai fratelli Canfari che offrirono il retrobottega della loro officina ciclistica in Corso [[Umberto I d'Italia|Re Umberto]] 42, dove ebbe luogo la prima riunione. Dopo un'opportuna votazione, i soci, sebbene la maggioranza propendesse per i primi due nomi, scelsero invece quello meno votato, ''Sport-Club Juventus'' (che, tra l'altro, suonava come un compromesso tra un nome anglosassone e uno latineggiante) per favorire la diffusione del nuovo sport e la passione per la squadra anche fuori dell'ambito [[Torino|cittadino]] o [[Piemonte|regionale]].<ref name="Storia JFC"/> [[Enrico Canfari]], autore tra gli altri dell'unico documento con caratteristiche di "ufficialità" attestante con sufficiente certezza la nascita e i primi anni della Juventus, racconta:
[[File:ISS Agreements.jpg|thumb|ISS Accordi mondiali]]
Un primo passo verso questi obiettivi è la [[Stazione Spaziale Internazionale]] (ISS) orbitante, nella quale si stanno studiando in un primo approccio i [[Medicina spaziale|problemi del corpo umano]] legati all'assenza di gravità.<br />Esistono anche diversi progetti della [[NASA]] e dell'[[Agenzia Spaziale Europea|ESA]] sulla possibilità di colonizzare lo [[Spazio (astronomia)|spazio esterno]].<br />
L'accordo e l'amicizia, in una rinnovata tavola rotonda delle nazioni, ha portato a tutti grandi vantaggi [[Economia|economici]], [[Politica|politici]] e [[Società (sociologia)|sociali]].
 
Le nazioni che stanno partecipando al progetto sono [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ([[NASA]]), [[Russia]] ([[Russian Federal Space Agency|RKA]]), [[Italia]] ([[Agenzia Spaziale Italiana|ASI]]), [[Giappone]] ([[Japan Aerospace Exploration Agency|JAXA]]), [[Brasile]], [[Canada]] ([[Canadian Space Agency|CSA]]), [[Austria]], [[Finlandia]], [[Francia]], [[Germania]], [[Irlanda]], [[Grecia]], [[Lussemburgo]], [[Portogallo]], [[Svizzera]] ([[European Space Agency|ESA]]). Mentre sono in attesa di unirsi all'impresa altri paesi, come la [[Cina]] e l'[[Inghilterra]].
{{Citazione|Si venne finalmente alla seduta decisiva: battaglia grossa! Da una parte i latinofobi, dall’altra i classicheggianti, in minor numero i democratici. All’onore della votazione s’avanzarono tre nomi: 'Società Via Fort', 'Società Sportiva Massimo d’Azeglio' e 'Sport-Club Juventus'.<br /> Per quest’ultimo pochi simpatizzavano, ragione per cui riuscì ad imporsi.
Fra gli oppositori c’ero proprio io: mi sembrava che quel 'Juventus' più non s’addicesse a soci fatti maturi. Avevo torto: nella 'Juventus' non s’invecchia, ... invecchia invece la 'Juventus'. E così la società fu battezzata 'Sport-Club Juventus'.<ref name=Canfari/>}}
 
== Motivazioni ==
La sede cambiò presto ubicazione: fu scelta una scuderia di via Parini, composta da quattro camere, una tettoia e una soffitta, nonché provvista di acqua potabile; il costo dell'affitto – sei [[lira italiana|lire]] dall'epoca al mese – si rivelò però proibitivo e così lo S.C. Juventus venne sfrattato.<ref name="Storia JFC"/>
=== Conservazione della specie ===
Nel lungo termine, nell'arco di migliaia o decine di migliaia di anni, la specie umana potrebbe rischiare l'estinzione per diverse cause, sia antropologiche che naturali. Lo sviluppo della civiltà in posti lontani dalla Terra potrebbe salvaguardare dall'[[estinzione dell'umanità]]. I rischi di un'[[estinzione di massa]] possono essere di natura antropologica, come ad esempio una guerra globale, naturale, come l'impatto con un [[asteroide]] di dimensioni considerevoli, o ibride. Molte personalità illustri hanno espresso la loro opinione in merito, facendo previsioni più o meno azzardate. [[Stephen Hawking]] ha previsto che la razza umana si estinguerà entro mille anni se entro 200 anni non inizierà la colonizzazione spaziale<ref>{{Cita web |url=https://www.telegraph.co.uk/news/science/space/7935505/Stephen-Hawking-mankind-must-move-to-outer-space-within-a-century.html |titolo=Stephen Hawking: mankind must move to outer space within a century |data=9 agosto 2010 |lingua=en |accesso=9 agosto 2018}}</ref>. Lo stesso direttore della NASA nel 2005 annunciò che la colonizzazione spaziale deve essere l'obiettivo ultimo dell'esplorazione spaziale<ref>{{Cita web |url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2005/09/23/AR2005092301691.html |titolo=NASA's Griffin: 'Humans Will Colonize the Solar System' |data=25 settembre 2005 |lingua=en |accesso=9 agosto 2018}}</ref>. L'imprenditore [[Elon Musk]] suggerisce l'importanza della colonizzazione di un altro pianeta come piano di riserva per l'umanità e sta investendo gran parte del suo patrimonio per raggiungere questo obiettivo<ref>{{Cita web |url=https://www.ecowatch.com/elon-musk-mars-2546356131.html |titolo=Elon Musk: We Must Colonize Mars for Humanity to Survive the 'Dark Ages' |sito=EcoWatch |data=12 marzo 2018 |lingua=en |accesso=9 agosto 2018}}</ref>.
 
=== Sfruttamento di risorse ===
Nel [[1898]] il club vide un incremento dei soci e dei giocatori tale da richiedere lo spostamento della sede presso un locale di via Piazzi 4. La presidenza della società passò da [[Eugenio Canfari]] al [[Enrico Canfari|fratello Enrico]]. Il 15 marzo dello stesso anno fu fondata la F. I.F. (Federazione Italiana Foot-Ball, in seguito divenuta [[FIGC|Federazione Italiana Giuoco Calcio]]). Per ragioni sconosciute la Juventus non si iscrisse all'associazione e quindi non poté partecipare al [[Campionato di calcio italiano 1898|primo campionato italiano di calcio]] che si svolse l'8 maggio di quello stesso anno a [[Torino]] tra quattro squadre: [[Football Club Torinese|Foot-Ball Club Torinese]], [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]], [[Reale Società Ginnastica Torino (calcio)|Società Ginnastica]] e [[Internazionale Torino|International Foot-Ball Club Torino]].
Lo spazio è ricco di risorse in qualche misura diverse da quelle comuni sulla superficie della Terra, sia materiali che energetiche. L'[[industria mineraria spaziale]] potrebbe generare un nuovo boom economico grazie all'estrazione di materiali rari sulla Terra, come i [[metalli del gruppo del platino]]<ref>{{Cita web |url=http://ssi.org/reading/papers/space-studies-institute-roadmap/ |titolo=A Space Roadmap: Mine the Sky, Defend the Earth, Settle the Universe | Space Studies Institute |sito=ssi.org |lingua=en |accesso=10 agosto 2018}}</ref>. La [[Luna]] presenta concentrazioni di [[elio-3]] molto più abbondanti della Terra<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2009/07/15/scienza/elio-e-silicio-lass-si-decider-il-nostro-futuro-v2tyM9MtNYt112TqnPtHhJ/pagina.html |titolo=Elio-3 e silicio: lassù si decideràil nostro futuro |sito=LaStampa.it |accesso=10 agosto 2018}}</ref> che in futuro potrebbe costituire un combustibile alternativo per la produzione di energia elettrica. In orbita alla Terra, invece, la [[radiazione solare]] è maggiore in quanto è assente l'attenuazione dell'[[atmosfera]] e la produzione di energia tramite [[impianto fotovoltaico]] è più efficiente.
 
== Condizioni ==
Nel [[1899]] la società assunse il nome di ''Foot-Ball Club Juventus''.<ref name=calcio>{{Cita|Calcio|pag. 92}}</ref> Canfari descrisse così il motivo del [[:Categoria:Stagioni della Juventus F.C.|cambio di denominazione]]:
[[File:Spacecolony3edit.jpeg|thumb|Un [[cilindro di O'Neill]], uno dei possibili habitat spaziali]]
 
Per la permanenza della [[vita]] umana nello spazio, l'[[habitat]] scelto deve avere determinate caratteristiche essenziali, come ad esempio la [[biodiversità]]. Deve cioè ospitare [[specie]] non umane, [[microrganismo|microrganismi]] e una notevole varietà di [[flora (botanica)|piante]].
{{Citazione|Da quell'epoca il nostro scopo sportivo venne più nettamente a precisarsi ed il solo foot-ball occupò la nostra attività; ed al primitivo nome di Sport-Club Juventus fu sostituito l'attuale 'Foot-Ball Club Juventus' o semplicemente Juventus. Questo nome fu, come vedete ora, veramente fortunato poiché le Società Sportive nostre omonime sono moltissime, ma la vera Juventus è una sola: la nostra.<ref name=Canfari/>}}
 
Il rapporto tra ''organismi'', il loro ''habitat'' e l'''ambiente esterno'' non-terrestre possono essere di diverso tipo:
Gli incontri di quell'anno si svolsero in prevalenza in [[Piazza d'Armi (Torino)|Piazza d'Armi]], località [[Crocetta (Torino)|Crocetta]]. La squadra ricevette anche i primi inviti da [[Alessandria]], [[Milano]] e [[Genova]], e fu la prima squadra a ospitare a Torino una squadra straniera: il Montriond di [[Losanna]]. Presto la squadra acquisì il diritto di giocare al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]], uno degli sportivi di Torino dell'epoca.
# Con gli organismi e il loro habitat completamente isolati dall'ambiente esterno (come nell'esperimento [[Biosfera 2]])
# Cambiando l'ambiente per trasformarlo in uno compatibile con la vita (tramite un procedimento chiamato [[terraforming]])
# Cambiando gli organismi per farli diventare compatibili con l'ambiente (ad esempio importando l'organismo nell'habitat, oppure tramite l'[[ingegneria genetica]]).
 
È possibile anche una combinazione di questi tre tipi.
La sua prima divisa sociale, nel 1897, prevedeva una camicia bianca e pantaloni «alla zuava», sostituita due anni dopo da una camicia rosa con papillon, colletto bianco, cravattino e berretto nero.<ref name=origini>{{cita web|url=http://www.juventusstory.it/societa/storia/storia_tab.asp?Id_Stagione=1|titolo=La Storia della Juventus – Stagioni. Stagioni 1897-1900: Gli origini|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
 
Un altro attributo, facoltativo ma molto auspicabile, è l'[[autoreplicazione]], perché permette un aumento esponenziale nelle colonie. Si potrebbe discutere se la costruzione di una colonia sia il primo atto di autoreplicazione terrestre oppure no.
==I primi vent'anni (1900-1920)==
===L'ingresso nel Campionato Federale (1900-1902)===
La Juventus partecipò per la prima volta al [[Campionato di calcio italiano 1900|Campionato Federale di Prima Categoria]] – il terzo nella storia del calcio italiano – l'11 marzo [[1900]], non superando comunque le eliminatorie in Piazza d'Armi, perdendo 0-1 contro il F.B.C. Torinese.
 
Nel [[2002]], l'[[antropologo]] John Moore stimò che una popolazione di 150-180 individui permetterebbe una riproduzione normale per 60-80 generazioni (circa 2000 anni).
<div style="float:right; font-size:85%; width:210px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|logo=Soccer ball.svg|border=1px|col1=black|col2=#F7F7F7|col3=white|font-size=120%|titolo=L'esordio ufficiale|contenuto=
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<center>'''[[Campionato italiano di calcio 1900|III Campionato Federale di Football]]'''</center>
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<center>
[[Torino]], 11 marzo [[1900]]<br />[[Piazza d'Armi (Torino)|Campo di Piazza d'Armi]]<br />
Eliminatorie – Girone piemontese<br />1ª giornata
</center>
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<center>
'''[[File:600px Giallo e Nero (Strisce).png|20px]] [[Football Club Torinese|FBC Torinese]] – FBC Juventus [[File:600px Rosa e Nero.png|20px]]'''<br />
'''1 – 0'''<ref>{{cita web|url=http://www.archiviotoro.it/a/archivio/archivio/FCTorinese/04.asp|titolo=F.C. Torinese v F.B.C. Juventus|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
</center>
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<div style="position:relative; font-size:85%">
[[File:Soccer.Field Transparant.png|200px]]
{{Image label|x=0.23|y=0.07|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Nicola B. <small>I</small></span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.11|y=0.17|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Armano <small>I</small></span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.31|y=0.17|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Chiapirone G.</span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.09|y=0.36|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Canfari</span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.40|y=0.36|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Rolandi</span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.22|y=0.41|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Nicola C. <small>II</small></span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.16|y=0.56|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Ghibezzi</span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.34|y=0.56|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Varetti</span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.08|y=0.62|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Barberis</span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.25|y=0.62|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Forlano</span>'''</noinclude>}}
{{Image label|x=0.42|y=0.62|scale=350|text=<noinclude>'''<span style="font-size:120%; color:Navy">Donna</span>'''</noinclude>}}
</div>
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* Arbitro: Jourdain
* Marcatori: {{goal}} [[Marcello Colongo|Colongo]]
}}
</div>
 
== Luoghi ==
Una settimana dopo, il 18 marzo [[1900]], la Juventus vinse la sua prima partita ufficiale battendo per 2-0 il [[Reale Società Ginnastica Torino (calcio)|Ginnastica Torino]].<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1220_01_1900_0078_0002_18038699/anews,true/|titolo=Campionato italiano di Football|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=19 marzo 1900|accesso=5 marzo 2011}}</ref> La squadra viene eliminata nelle qualificazioni regionali. Nel frattempo conquistò, per la prima volta, la Coppa del Ministero della Pubblica Istruzione, conquistato anche nei due anni successivi.
[[File:Stanford torus under construction.jpg|thumb|Rappresentazione artistica di un [[Toro di Stanford]] in costruzione]]
 
Il luogo è un frequente punto di discussione tra i fautori della colonizzazione spaziale. Esso può essere:
Nel suo [[Campionato di calcio italiano 1901|secondo Campionato Federale]], giocato tra cinque squadre, la Juventus vinse la prima eliminatoria contro la Società Ginnastica per 5-0 e giunse fino alle semifinali, battuta dal [[Associazione Calcio Milan|Milan Cricket]]. In quest'annata si aggiudicò il Gonfalone e la Medaglia del Municipio della Città di Torino, in un torneo tra squadre [[Liguria|liguri]] e [[piemonte]]si.
 
* Su un [[pianeta]], un [[satellite naturale]] o un [[asteroide]]
Il [[1902]] segnò l'ingresso nella squadra juventina, composta quasi totalmente da studenti universitari, dei primi giocatori stranieri e di [[Carlo Favale]] come nuovo presidente. La Juventus disputò quella stagione il girone eliminatorio del [[Campionato di calcio italiano 1902|quinto campionato di calcio]] e, alla fine, dovette cedere il passo all'F.C. Torinese.
** in questi casi l'''habitat'' può essere costruito come sulla [[Terra]]
* oppure nello [[Spazio (astronomia)|spazio]], in un habitat spaziale, in una [[stazione spaziale]] o una navicella spaziale mobile.
 
=== Pianeti, satelliti naturali e asteroidi ===
Il 24 ottobre la squadra disputò la semifinale della Coppa Città di Torino contro l'Audace, superandola e raggiungendo la finale del 2 novembre successivo contro il Milan. Al 90' il punteggio era di 2-2 e nei supplementari entrambe segnarono ancora una rete, portandosi sul 3-3. {{citazione necessaria|A questo punto l'arbitro decise di continuare ad oltranza, applicando una sorta di ''[[golden gol]]'', ma i rossoneri in disaccordo decisero di non proseguire l'incontro lasciando campo libero alla Juventus, che venne così proclamata vincitrice dell'edizione.}}
I piccoli asteroidi sono stati spesso visti come un luogo "privilegiato" in quanto hanno il vantaggio di passare più vicini alla Terra diverse volte in un decennio. Tra questi avvicinamenti alla Terra, un asteroide (ad esempio della [[fascia principale]]) comunque può trovarsi anche ad una distanza di circa 350 milioni di chilometri dal [[Sole]] (il relativo [[afelio]]) e di 500 milioni dalla Terra.
 
== Note ==
===1903: l'anno della maglia bianconera===
<references/>
{{vedi anche|Colori e simboli della Juventus Football Club}}
 
== Bibliografia ==
Nel [[1903]] la Juventus abbandonò la maglia rosa e adottò la maglia a strisce bianche e nere; la sede sociale, inoltre, venne trasferita da Via Gasometro 14 a Via Pastrengo.
* {{cita libro| cognome = Harrison | nome = Albert A. |titolo=Spacefaring: The Human Dimension|anno=2002 |editore=University of California Press |città=Berkeley, CA, USA |cid=Harrison2002|isbn=978-0-520-23677-6}}
* {{Cita libro|cognome=Seedhouse|nome=Erik|titolo=Interplanetary Outpost: The Human and Technological Challenges of Exploring the Outer Planets|anno=2012 |editore=Springer |città=Berlin |cid=Seedhouse2012|isbn=978-1-4419-9747-0}}
* {{Cita libro| cognome = Cameron M. Smith | nome = Evan T. Davies, |titolo=Emigrating Beyond Earth: Human Adaptation and Space Colonization|anno=2012 |editore=Springer-Verlag |città=Berlin |cid=Smith2012|isbn=978-1-4614-1164-2}}
* {{cita libro| cognome = Tiziani | nome = Moreno | titolo = The Colonization of Space. An Anthropological Outlook| editore = Antrocom | volume = 9 | numero = 1| pagine = 225-236| data = Jun., 2013| url = http://www.antrocom.net/upload/sub/antrocom/090113/21-Antrocom.pdf}}
 
== Voci correlate ==
[[File:Juventus FC in 1903.gif|thumb|left|250px|I giocatori juventini nel [[Campionato di calcio italiano 1903]]]]
{{Colonne}}
* [[Agenzia Spaziale Europea]]
* [[Ascensore spaziale]]
* [[Astronautica]]
* [[Astronave]]
** [[Nave dormitorio]]
** [[Nave generazionale]]
* [[Cilindro di O'Neill]]
* [[Colonizzazione del sistema solare esterno]]
* [[Cyborg]]
* [[Kim Eric Drexler]]
{{Colonne spezza}}
* [[NASA]]
* [[Scienze dello spazio]]
* [[Spaziali (Asimov)]]
* [[Spazio interstellare]]
* [[Terraformazione]]
* [[Toro di Stanford]]
* [[Velocità superluminale]]
* [[Viaggio interstellare]]
* [[Zona abitabile]]
{{Colonne fine}}
 
== Altri progetti ==
Nel [[Campionato di calcio italiano 1903|campionato nazionale di quell'anno]] la squadra torinese arrivò, per la prima volta, alla finale, perdendo per 0-3 contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]. La Juventus vice-campione d'Italia venne invitata a [[Trino]], presso [[Vercelli]], a disputare un torneo triangolare. Gli incontri si giocarono nella stessa giornata, l'11 ottobre dello stesso anno. La finale del pomeriggio si giocò tra una compagine [[Novara|novarese]] chiamata ''Forza e Costanza'' e gli juventini che vinsero per 15-0, conquistando così il Torneo di Trino Vercellese.
{{interprogetto|commons=Category:Space colonization}}
{{wikilibro|Colonizzazione dello spazio}}
 
== Collegamenti esterni ==
I bianconeri partecipano anche alla Coppa Città di Torino – stavolta un quadrangolare con Audace, Doria e Milan Cricket – un mese dopo la vittoria a Trino. La Juventus lo fece suo per la seconda volta, dopo avere vinto per 2-0 contro l'Audace e per 1-0 contro i rossoneri del Milan Cricket in finale.
* {{cita web|http://www.faqs.org/docs/Newtonian/Newtonian_91.htm|Effetti biologici dell'assenza di peso}}
* {{cita web|http://www.daviddarling.info/encyclopedia/S/spacecolony.html|Colonie Spaziali}}
* {{cita web | 1 = http://lifesci3.arc.nasa.gov/SpaceSettlement/ | 2 = Orbital Space Settlements - NASA | accesso = 7 novembre 2004 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20041108025013/http://lifesci3.arc.nasa.gov/spacesettlement// | dataarchivio = 8 novembre 2004 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://www.foresight.org/NanoRev/Mars.html | 2 = "Sviluppi Spaziali: Contro la colonizzazione di Marte" di K. Eric Drexler | accesso = 7 novembre 2004 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20041022073722/http://www.foresight.org/NanoRev/Mars.html | dataarchivio = 22 ottobre 2004 | urlmorto = sì }}
* {{cita web |1=http://lifesci3.arc.nasa.gov/SpaceSettlement/75SummerStudy/Design.html |2=Proposal for a space habitat with 10,000 people |accesso=29 settembre 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051023152306/http://lifesci3.arc.nasa.gov/SpaceSettlement/75SummerStudy/Design.html |dataarchivio=23 ottobre 2005 |urlmorto=sì }}
 
{{Colonizzazione dello spazio}}
===1904: la seconda finale in campionato===
{{Controllo di autorità}}
Il [[1904]] fu l'anno in cui arrivarono alla Juventus nuovi soci e i tre fratelli Ajmone Marsan dalla Svizzera; il campo di gioco ufficiale si spostò dalla [[Piazza d'Armi (Torino)|Piazza d'Armi]] al [[Stadio Motovelodromo Umberto I|Velodromo Umberto I]], dotato di tribune. Nel [[Campionato di calcio italiano 1904|campionato italiano]], dopo aver vinto le eliminatorie nazionali per la seconda volta consecutiva, arrivò nuovamente in finale contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] perdendo nuovamente, sul campo di Ponte Carrega a [[Genova]], con il risultato di 0-1.
{{Portale|astronautica}}
 
[[Categoria:Astronautica]]
Al termine della stagione al Velodromo Umberto I si giocò la Coppa Universitaria, un torneo internazionale in cui la Juventus sconfisse, in partita secca, l'[[Olympique Lyonnais|Olympique Lyonnais Universitarie]] per 9-1.
[[Categoria:Colonizzazione dello spazio| ]]
 
[[Categoria:Temi tipici della fantascienza]]
===1905: la conquista del primo titolo italiano===
Nel [[1905]] divenne presidente della società lo svizzero [[Alfredo Dick|Alfred Dick]], proprietario di un'industria tessile, che rinforzò la squadra inserendo alcuni suoi dipendenti. In quella stagione la società spostò la sua sede a Via Donati 1 e il presidente firmò un lungo contratto di affitto per l'utilizzo del Velodromo di Corso Re Umberto.
 
Nel [[Prima Categoria 1905|Campionato Federale dello stesso anno]] la Juventus aveva superato il girone eliminatorio vincendo la partita ''per forfait'' 3-0 contro il F.C. Torinese, ritiratosi dalle eliminatorie regionali. Nel girone finale del campionato italiano gli juventini batterono l'[[Unione Sportiva Milanese|U.S. Milanese]] per 3-0, pareggiano a [[Genova]] per 1-1 con il Genoa e batterono di nuovo la Milanese a [[Milano]] per 4-1, mentre l'ultima gara del girone si risolse in un nuovo pareggioper 1-1 contro il [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] nella sfida decisiva del girone finale, giocata a [[Torino]] il 2 aprile dello stesso anno, gara, fra ll'altro, ripetuta tre volte.<ref>{{cita web|url=http://www.genoacfc.it/index.php?option=com_content&task=view&id=49&Itemid=40|titolo=Storia del Genoa CFC: 1898-1906: Il primo Grande Genoa|accesso=29 marzo 2009}}</ref> Fu il primo grande successo del club, il suo primo titolo di [[Prima Categoria 1905|Campione d'Italia]], che valse alla Juventus la cosiddetta ''Targa Federale'',<ref>{{cita|Dizionario di un secolo del calcio italiano|Aldo Agosti, «Juve anni 30. Il successo del pragmatismo», pag. 913}}</ref> chiudendo il girone finale al primo posto a 6 punti, contro i 5 dei genovesi.
 
[[File:Formazione Juventus 1905.jpg|thumb|250px|La prima Juventus [[Prima Categoria 1905|campione d'Italia]], nel 1905.<br />''Da sinistra e dall'alto'': Armano I, Durante, Mazzia, Walty, Goccione, Diment, Barberis, Varetti, Forlano, Squair e Donna.]]
 
Gli undici juventini che vinsero il campionato italiano per la prima volta furono Domenico Durante, Gioacchino Armano, Oreste Mazzia, lo svizzero Paul Arnold Walty, Giovanni Goccione ([[Capitano (calcio)|capitano]]), lo scozzese Jack Diment, Alberto Barberis, Carlo Vittorio Varetti, Luigi Forlano, l'inglese James Squair e Domenico Donna (che fungeva da allenatore della squadra).<ref name=allenatore>{{cita web|url=http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=39&Itemid=32|titolo=Campioni del passato: Gli allenatori (prima parte)|accesso=15 febbraio 2009}}</ref>
 
In quell'anno la Juventus si aggiudicò anche il Torneo di [[Seconda Categoria 1905|Seconda Categoria]], a cui partecipavano sia squadre riserve sia le prime squadre di club non iscritte alla Prima Categoria. La Juventus "B" fu ammessa di diritto al girone finale, in quanto unica iscritta dell'eliminatoria piemontese, in compagnia di Genoa e Milan. I bianconeri vinsero per 1-0 contro il Milan in casa, per 2-0 a Genova, per 3-0 a Milano (con titolo matematico) e per 3-0 a tavolino con il Genoa ''per forfait''. Gli artefici di questa vittoria furono Francesco Longo, Giuseppe Servetto, Lorenzo Barberis, Fernando Nizza, Ettore Corbelli, Alessandro Ajmone Marsan, Ugo Mario, Frédéric Dick, Heinrich Hess, Marcello Bertinetti e Riccardo Ajmone Marsan.
 
<div style="float:left; font-size:85%; width:210px; border:0px; padding:0px; margin-left:0em; margin-right:20px; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|logo=Soccer ball.svg|border=1px|col1=black|col2=#F7F7F7|col3=white|font-size=120%|titolo=I primi campioni|contenuto=
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<center>'''[[Prima Categoria 1905]]'''</center>
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<div style="position:relative; font-size:85%">
[[File:Soccer.Field Transparant.png|200px]]
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}}
</div>
 
A coronamento della stagione c'è il successo per 2-1 sui titolari nella partitella in famiglia al termine del campionato.
 
===1906: la rinuncia alla finale del campionato e lo scisma===
Nella stagione 1906, in [[Prima Categoria 1906|campionato]], i bianconeri chiusero al primo posto del girone finale, a pari merito con il [[Associazione Calcio Milan|Milan Foot-Ball Club]], pareggiando 1-1 nella partita finale. La FIF decise di far ripetere la partita sul campo dell'[[Unione Sportiva Milanese|U.S. Milanese]] il 6 maggio, ma la ''Signora'' rinunciò allo spareggio per il titolo e così il Milan fu dichiarato vincitore di quella partita per 2-0 grazie alla deliberazione dalla [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] e quindi del titolo del IX Campionato Federale. Nell'autunno la Juventus raggiunse il terzo posto del [[Seconda Categoria 1906|Campionato di Seconda Categoria]].
 
Nello stesso anno il presidente della società, Alfred Dick, insieme ad alcuni giocatori come Diment, Ballinger, Mazzia e Squair (tutti dipendenti della sua industria tessile), fondò il [[Foot-Ball Club Torino]] (oggi, Torino F.C. 1906) unendosi al [[Football Club Torinese|Torinese]] che aveva già assorbito l'[[Internazionale Torino]] (un'altra squadra dall'epoca) qualche anno prima. In seguito all'abbandono del presidente svizzero la presidenza della società fu assegnata a Carlo Vittorio Varetti.
 
===Il triennio 1907-1909, i Campionati F.I.F. e la doppia conquista della Palla Dapples===
Nel 1907 la Juventus ritornò al campo di [[Piazza d'Armi (Torino)|Piazza d'Armi]], quello dei primi anni societari, e in [[Prima Categoria 1907|campionato]] fu eliminata per opera del Foot-Ball Club Torino il 13 gennaio [[1907]] (1-2 all'andata e 1-4 al ritorno), chiudendo il ''campionato a gironi'' nel secondo posto delle eliminatorie Piemontesi.
 
Nell'ottobre dello stesso anno in una seduta straordinaria della [[FIGC|Federazione Italiana Foot-Ball]] fu presa la decisione di «sdoppiare» il campionato: il primo, denominato Campionato Federale, era aperto anche a squadre con giocatori stranieri e avrebbe assegnato alla squadra vincitrice la Coppa James Spensley.<ref name="Campionati FIF 1908-1909">{{cita web|url=http://www.bianconerionline.com/web/index.php?option=com_content&task=view&id=2343&Itemid=76|titolo=Le vittorie nei Campionati Federali F.I.F. 1908 e 1909|accesso=26 settembre 2008}}</ref> Il secondo venne denominato «[[Prima Categoria 1908|Campionato italiano]]» (o ''Coppa Romolo Buni''), riservato solo a squadre composte interamente di calciatori di origine italiana.<ref name=calcio/><ref name="Campionati FIF 1908-1909"/>
 
Originariamente al torneo federale doveva partecipare anche il Milan, che tuttavia il 1º gennaio 1908 si ritirò per protesta, riducendo il torneo a una finale a due tra Juventus e Doria.<ref>Chiesa, pp. 17-20, s'inganna nel sostenere che, oltre al Milan, si erano iscritte anche Torino e Genoa. Infatti ''La Stampa'' afferma esplicitamente che alla chiusura delle iscrizioni si erano iscritte al campionato federale solo Juventus, Doria e Milan.</ref> La gara di andata della finale del Campionato ''federale'' a [[Genova]] contro l'[[Società Ginnastica Andrea Doria|Andrea Doria]] fu vinta dalla ''Signora'' per 3-0.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1204_01_1908_0020_0005_17773527/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=I matches di football d'ieri a Torino, Milano e Genova|pagina=5|data=20 gennaio 1908|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Un mese dopo si rigiocò, a Torino, dove i doriani uscirono vincitori per 0-1.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1204_01_1908_0053_0005_17763765/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=La gran finale del Campionato Federale|pagina=5|data=22 febbraio 1908|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Lo spareggio si giocò il 15 marzo, e finì 2-2; l'incontro fu successivamente annullato per un errore tecnico arbitrale.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0002/articleid,1204_01_1908_0076_0002_17778010/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=I matches di Campionato a Torino|pagina=2|data=16 marzo 1908|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Passarono due mesi e il 10 maggio si poté rigiocare lo spareggio, sempre in [[Stadio di Corso Sebastopoli|Corso Sebastopoli]] – campo juventino fino al [[1922]] – e la Juventus vinse per 5-1 con Ernesto Borel mattatore dell'incontro e del [[Campionato Federale F.I.F. 1908]]. Alla Juventus non fu assegnata la Coppa Spensley che le spettava di diritto in quanto Campione Federale, perché il Milan detentore in carica l'aveva riconsegnata a Spensley, rappresentante del Genoa; all'inizio della stagione successiva, fu deliberato che la Coppa venisse assegnata permanentemente al Milan, la società che l'aveva vinta per due volte di fila (1906 e 1907).<ref>Chiesa, pp. 20-21.</ref>
 
La Juventus giocò, ancora prima che diventasse «campione federale d'Italia» (poiché la partita decisiva si disputò soltanto il 10 maggio), il [[Prima Categoria 1908|campionato italiano]], ''Coppa Romolo Buni'', iniziato a marzo dello stesso anno, con altre tre squadre. Il 1º marzo i bianconeri pareggiarono 1-1 a [[Vercelli]] contro la [[Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio|Pro]], poi vincitrice del torneo, nella gara d'andata delle eliminatorie regionali, e perse 2-0 la partita di ritorno (doppietta di Rampini per i vercellesi), venendo eliminata dal torneo.<ref>[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1204_01_1908_0069_0005_17777563/anews,true/ Juventus-Pro Vercelli 0-2, su ''La Stampa'' del 9 marzo 1908, p. 5]</ref> Si ritirò poi per protesta contro il divieto di impiego di giocatori stranieri.
 
Nello stesso anno la società juventina conquistò due [[Palla Dapples|Palle d'Argento Henry Dapples]] nelle finali disputate il 22 novembre e il 13 dicembre, battendo in entrambe le occasioni la Pro Vercelli.
 
Nel 1909 il sistema dei due campionati "federale" (aperto agli stranieri) e "italiano" (aperto solo ai calciatori italiani) venne riproposto, e la Juventus partecipò a entrambi i campionati. Al campionato "federale", o "[[Coppa Zaccaria Oberti]]", iniziato a gennaio, fu eliminata al primo turno delle eliminatorie piemontesi dal Torino.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1201_01_1909_0115_0005_24222201/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=La Finale del Campionato Federale a Milano. USM e Pro Vercelli fanno match pari.|pagina=5|data=26 aprile 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref> Il campionato "italiano" (o "[[Coppa Romolo Buni]]") iniziò invece a marzo e fu trionfale per la Juventus che, superate le eliminatorie piemontesi grazie ai forfait di Torino e Pro Vercelli, sconfisse dapprima la Doria nella semifinale ligure-piemontese e poi, in finale, la [[Unione Sportiva Milanese|USM]] (1-1 in casa, 2-1 in trasferta), vincitore della semifinale lombardo-veneta (dove aveva sconfitto il Vicenza con un complessivo 10-1, 2-1 all'andata e 8-0 al ritorno), aggiudicandosi così la Coppa Romolo Buni e il Campionato italiano di Prima Categoria.<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0005/articleid,1202_01_1909_0156_0005_24222738/anews,true/|pubblicazione=[[La Stampa]]|titolo=Il F.C. Juventus vince il Campionato Italiano.|pagina=5|data=7 giugno 1909|accesso=17 aprile 2012}}</ref>
 
===1909-1913: il terzo posto in campionato e il ripescaggio===
Il [[Prima Categoria 1909-1910|tredicesimo campionato]], disputatosi nella stagione 1909-1910, fu il primo nella storia del calcio italiano in cui venne introdotto il ''girone unico'' con partite di andata e di ritorno. Quell'anno la Juventus si classificò al terzo posto con 18 punti, sette in meno rispetto all'Internazionale (campione d'Italia ''federale'' e assoluto dopo un [[Prima Categoria 1909-1910#Avvenimenti|controverso spareggio]] con i vercellesi) e Pro Vercelli (campione italiano in quanto miglior squadra composta unicamente da calciatori italiani). Dopo questo torneo la suddivisione tra campionato ''federale'' e ''italiano'' terminò.
 
Il [[Prima Categoria 1910-1911|quattordicesimo campionato nazionale]] fu il primo in cui furono ammesse squadre della regione nord-orientale d'[[Italia]] ([[Veneto]] ed [[Emilia]]) ed anche il primo dove fu introdotto il calendario dalla [[FIGC|Federazione di calcio]]. La Juventus finì nona ed ultima nella classifica del cosiddetto ''Torneo Maggiore'' con dieci punti.
 
La Juventus si presentò al [[Prima Categoria 1911-1912|torneo successivo]], iniziato ad ottobre del 1911, con un organico composto da soli dieci giocatori,<ref name=stagioni>La Juventus partecipò nei campionati [[Prima Categoria 1911-1912|1911-1912]] e [[Prima Categoria 1912-1913|1912-1913]] con soli dieci giocatori in organico, cfr. {{cita web|url=http://www.juventusstory.it/SOCIETA/STORIA/storia_tab.asp?Id_Stagione=13|titolo=La Storia della Juventus – Stagioni. Stagione 1911-12: Una stagione buia|accesso=26 settembre 2008}}</ref> giungendo l'ottavo posto nella classifica finale del torneo con nove punti.
 
Nella stagione [[Prima Categoria 1912-1913|1912-1913]] il girone unico fu abolito e il campionato nazionale venne esteso anche alla regione centro-meridionale della [[Italia|penisola italiana]] con formazioni toscane, laziali e campane in uno dei due tronconi del campionato, i cui vincitori accedevano direttamente alla finale del campionato. La società bianconera si classificò all'ultimo posto nel girone Ligure-Piemontese nel primo anno in cui vennero introdotte le retrocessioni in ''[[Promozione_(calcio)#Storia_della_Promozione|Promozione]]''<ref>Cfr. quanto scritto da {{cita libro|autore=Davide Rota e Silvio Brognara nel libro|titolo=Football dal 1902 – la storia della Biellese|editore=edizioni del giornale "Il Biellese"|anno=1996}}</ref> come conseguenza di un periodo critico a livello economico per la grande difficoltà della società a reclutare nuovi giocatori nelle ultimi tre stagioni ma, al pari di tutte le squadre classificate all'ultimo posto nei loro gironi,<ref name=fonti>Esiste discordanza tra le fonti riguardo al numero di squadre che dovevano retrocedere nella stagione 1912-1913. Secondo alcuni fonti, come l'''Almanacco di Calcio Italiano'' edito da Panini, la retrocessione avrebbe dovuto colpire tutte le ultime classificate dei vari gironi; altre fonti giornalistiche, come ''[[La Gazzetta dello Sport]]'' ritengono che la retrocessione riguardasse solo i tre gironi del Torneo Maggiore.</ref> fu [[Prima Categoria 1913-1914#Antefatti|ripescata]] in seguito all'annullamento del sistema di retrocessione e, insieme ai piemontesi del [[Novara Calcio|Novara]], ammessa nel girone lombardo del [[Prima Categoria 1913-1914|campionato successivo]]. Questo in seguito alla fusione tra le neopromosse lombarde Lambro e Unitas, che portarono al ripescaggio della Racing Libertas, ultima classificata del girone lombardo-ligure, e a quello seguente di Juventus e Modena, ultime dei gironi piemontese e veneto-emiliano, rispettivamente.
 
===La ricostruzione della società: 1914-1916===
[[File:Hurrà Juventus 10 giugno 1915.jpg|thumb|180px|Il primo numero della rivista ''[[HJ Magazine|Hurrà!]]'', uscito nel [[1915]].]]
 
Con la presidenza dell'avvocato Giuseppe Hess, la Juventus aprì un nuovo ciclo con un tipo di mentalità manageriale diversa rispetto al periodo precedente: dopo il citato «ripescaggio», la squadra torinese disputò il campionato piazzandosi seconda dietro l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] nel girone lombardo e finendo quarta nella fase finale del Campionato Alta Italia (uno dei due gruppi del campionato nazionale).
 
Nel [[1914]] il [[Prima Categoria 1914-1915|Campionato]] iniziò ad ottobre, quando la [[Prima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]] non aveva ancora coinvolto l'Italia, ma il precipitare degli eventi e la decisione (presa il 22 maggio [[1915]]) del [[Governo italiano]] di entrare in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa, costrinse la Federazione alla sua sospensione. Nel settembre [[1919]] la vittoria venne assegnata al Genoa in quanto squadra capolista ad una giornata dal termine, mentre la Juventus terminò seconda nel gruppo semifinale.
 
Gli anni della [[Prima guerra mondiale|Prima Grande Guerra]] portarono lutti in casa bianconera e delle altre società sportive italiane. All'inizio di quel conflitto furono 24 gli juventini sotto le armi: 6 soldati semplici e 18 tra allievi ufficiali, sottufficiali o addetti sanitari. La presidenza della società torinese fu così assegnata, provvisoriamente ''in primis'' e poi, fino a [[1918]], al Comitato Presidenziale di Guerra: il [[triumvirato]] composto dal [[Storia_della_Juventus_Football_Club#Le_origini|pioniere]] Gioacchino Armano, il dirigente Sandro Zambelli e l'ex calciatore Fernando Nizza. Nel [[1916]] saranno ben 170 i soci e giocatori della Juventus a prendere parte al conflitto bellico, con varie mansioni che partivano dal soldato semplice fino all'ufficiale.
 
Allo scopo di mantenere saldi i contatti con i propri associati e con i tifosi bianconeri lontani a causa della guerra, il 10 giugno [[1915]], venne pubblicato per la prima volta il giornale ufficiale della società, intitolato ''[[HJ Magazine|Hurrà!]]'', il primo del suo genere nel Paese.<ref>{{cita web|url=http://www.juventusstory.it/SOCIETA/STORIA/storia_tab.asp?Id_Stagione=16|titolo=La Storia della Juventus – Stagioni. Stagione 1914-15: Scoppia la Prima Guerra Mondiale. Nasce ''Hurrà Juventus''|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
 
Il 26 dicembre di quell'anno, sulla neonata rivista venne pubblicata la memoria autografa di [[Enrico Canfari]], caduto nella [[Terza battaglia dell'Isonzo]] insieme a [[Giuseppe Hess]] e molti altri componenti della Juventus il precedente 23 ottobre [[1915]]. Questo testo rappresenta tutt'oggi, nella storia bianconera, l'unica testimonianza scritta delle sue origini.<ref name=origini/>
 
Gli juventini parteciparono, durante la Prima Grande Guerra, alla Coppa Mauro ed alla [[Coppa Federale 1915-1916|Coppa Federale di calcio]]. In quest'ultima competizione in particolare, dopo la vittoria nel girone eliminatorio, arrivarono fino alle finali con il Genoa, il Milan, il [[Associazione Sportiva Casale Calcio|Casale]] (poi ritirata per gravissimi problemi finanziari) ed il [[Modena Football Club|Modena]] e terminò al secondo posto della classifica con 10 punti, uno di meno rispetto ai rossoneri, vincitori del torneo.
 
==Gli anni venti==
===Il triennio 1919-1922 e il debutto allo Stadio di Corso Marsiglia===
Finito il primo conflitto mondiale, il calcio ripartì in Italia con la [[Prima Categoria 1919-1920|stagione 1919-1920]]. La Juventus, che elesse nel 1919 il presidente [[Corrado Corradini]], disputò un campionato su base regionale, vincendo il girone piemontese e concludendo quel campionato al secondo posto nel girone finale. Tre giocatori, Giovanni Giacone, Oswaldo Novo e Antonio Bruna, furono i primi calciatori della società bianconera a giocare in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] (Italia-[[Nazionale di calcio svizzera|Svizzera]] 0-3 del 28 marzo [[1920]] disputatasi a [[Roma]]).
 
[[File:StadioCorsoMarsiglia.jpg|thumb|left|Lo [[Stadio di Corso Marsiglia]], campo juventino dal [[1922]] al [[1933]].]]
Nella [[Prima Divisione 1921-1922|stagione 1921-1922]] i bianconeri si iscrissero al Campionato della [[Confederazione Calcistica Italiana]] (C.C. I.), un [[Compromesso Colombo|settore dissidente]] della Federazione Italiana Giuoco Calcio ([[FIGC]]), chiudendo la stagione al quarto posto del Girone A della Lega Nord.
 
Il numero dei tifosi, nel frattempo, crebbe: il 19 ottobre [[1922]], con Gino Olivetti a capo della Juventus dall'anno precedente, venne inaugurato lo [[Stadio di Corso Marsiglia]] (situato nell'attuale Corso Tirreno a [[Torino]]), con 15.000 posti: fu il primo stadio d'[[Italia]] costruito in cemento armato e venne considerato all'epoca un «gioiello di ingegneria». Nella gara inaugurale dello stadio la Juventus sconfisse 4-0 il [[Modena Football Club|Modena]].
 
===1923-1924: il sodalizio con la famiglia Agnelli e l'arrivo di Jenő Károly===
{{Citazione|Vi sono grato per aver accolto come un onore la mia presidenza, ma spero di non deludervi se vi confesso che non ho alcuna intenzione di considerarla soltanto onorifica [...]. Dobbiamo impegnarci a far bene, ma ricordandoci che una cosa fatta bene può essere sempre fatta meglio.|Frammenti del discorso dell'[[imprenditore]] [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] al momento di essere eletto presidente del Foot-Ball Club Juventus. [[Torino]], 24 luglio [[1923]].<ref>{{Cita news|autore=Mario Pennacchia|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1997/dicembre/27/GIOIELLO_FAMIGLIA_gm_0_9712271366.shtml|titolo=Il gioiello di famiglia|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=27 dicembre 1997|accesso=5 dicembre 2009}}</ref>}}
 
[[File:Edoardo Agnelli.jpg|thumb|160px|L'[[imprenditore]] [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]], eletto [[presidente]] della società torinese nel [[1923]].]]
 
Il 24 luglio [[1923]], anno della [[Prima Divisione 1922-1923#La_riunificazione_del_campionato|riunificazione]] del campionato, la [[Agnelli (famiglia)|famiglia Agnelli]] entrò a far parte della società bianconera con [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo]], figlio di [[Giovanni Agnelli (1866-1945)|Giovanni Agnelli]], fondatore dell'azienda automobilistica [[FIAT]], eletto nuovo presidente del club in sostituzione di Olivetti. Quella data rappresentò sia l'inizio del legame tra la società torinese e la famiglia industriale, il più antico del [[Sport in Italia|panorama sportivo nazionale]] e vigente tutt'oggi,<ref>{{Cita news|autore=Gian Paolo Ormezzano|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0004/articleid,0799_01_1993_0230_0028_11260541/|titolo=70 anni Agnelli con la Juventus|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=23 agosto 1993|pagina=4|accesso=2 aprile 2011}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/gli+agnelli+e+la+juve+novant+anni+insieme|titolo=Gli Agnelli e la Juve, novant’anni insieme|pubblicazione=juventus.com|data=24 luglio 2013}}</ref> {{citazione necessaria|sia la nascita del cosiddetto ''Stile Juve'': «eleganza, professionalità e mentalità vincente».}} [[Prima Divisione 1922-1923|In tale anno]] la squadra raggiunse il quinto posto del Girone B della Lega Nord.
 
In questa stagione venne inoltre ridata linfa all'attività polisportiva del club (dopo la prima fugace esperienza conclusasi all'inizio del secolo). Il nuovo presidente bianconero decise infatti di estendere l'attività della società ad altre discipline portando all'apertura di nuove sezioni sportive, racchiuse sotto l'egida della nuova [[Juventus Organizzazione Sportiva Anonima|Juventus - Organizzazione Sportiva S.A.]] (in cui confluì la stessa squadra calcistica); tra le sezioni di maggior successo vi furono l'[[hockey su ghiaccio]] e il [[tennis]]. L'attività polisportiva della Juventus O.S.A. (Organizzazione Sportiva Anonima) continuò sotto vari cambi di proprietà fino al [[1949]].
 
Nella [[Prima Divisione 1923-1924|stagione 1923-1924]], la prima in cui venne introdotto per la prima volta nel calcio italiano lo [[scudetto]], come stemma onorifico assegnato alle squadre vincitrici del campionato federale, la Juventus subì una penalizzazione a causa dell'''[[Prima Divisione 1923-1924#Avvenimenti|affaire Rosetta]]'', che costò alla squadra bianconera le sconfitte a tavolino di tutte e tre le partite disputate dal suo difensore [[Virginio Rosetta]], quelle giocate tra la ottava e la decima giornata. Come conseguenza della penalizzazione, la Juventus si classificò in quinta posizione del primo raggruppamento della Lega Nord, a pari merito con l'[[Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912|Alessandria]], con 26 punti, sette in meno rispetto ai liguri, vincitori del gruppo e poi, del [[Scudetto|tricolore]].
 
[[File:Jenő Károly2.jpg|thumb|left|180px|L'[[Ungheria|ungherese]] [[Jenő Károly]] ([[1886]]-[[1926]]), primo [[allenatore]] della Juventus.]]
Quello fu l'anno dell'arrivo a Torino del primo [[allenatore]] della storia bianconera, [[Jeno Karolý]] e la mezz'ala sinistra [[Férénc Hirzer]], entrambi [[Ungheria|ungheresi]].
 
===1924-1925: il terzo posto e i quadri manageriali===
Nella [[Prima Divisione 1924-1925|stagione 1924-1925]] la Juventus raggiunse il terzo posto del secondo raggruppamento del [[Prima Divisione 1924-1925|campionato]], con due punti in meno sul [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], poi vincitore del campionato. In quella stagione morì il mediano Monticone, a causa di un [[aneurisma]].
 
A livello societario, la società torinese organizzò i quadri manageriali assegnando precisi compiti ai vari dirigenti.
 
===1925-1926: la riconquista d'Italia===
Nella [[Prima Divisione 1925-1926|stagione 1925-1926]] la federazione di calcio autorizzò l'apertura ai calciatori stranieri e le ''Zebre'' torinesi in campionato raggiunsero il primo posto grazie a nove vittorie consecutive e con nove partite (934 minuti) con la porta inviolata<ref>{{cita news|url=http://www.juworld.net/partite-della-juventus.asp?Pagina=14&c=Campionato%20a%20gironi|titolo=Tutte le partite della Juventus F.C.: Campionato a gironi|pagine=14-15|accesso=26 settembre 2008}}</ref> (record del calcio pioneristico). Con 17 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, si qualificò, per la prima volta in cinque anni, alla finale della Lega Nord contro il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]. Nella gara d'andata le due squadre pareggiarono 2-2; la gara di ritorno finì 0-0. L'allenatore juventino [[Jenő Károly]] morì di infarto il 28 luglio, appena cinque giorni prima della partita di spareggio. In questa gara, disputata il 1º agosto, la Juventus vinse 2-1 con reti di Pietro Pastore e [[Antonio Vojak]].
 
La Juventus, in qualità di ''campione del Nord'', affrontò la finale contro l'[[Unione Sportiva Alba Audace|Alba Roma]], ''campione del Sud'', vincendo sia all'andata per 7-1 a [[Torino]] l'8 agosto, che al ritorno per 5-0 a [[Roma]] il 22 agosto [[1926]]. Così, con 37 punti, si aggiudicò il suo secondo [[scudetto|titolo federale]], ventuno anni dopo il [[Prima Categoria 1905|primo scudetto vinto nel 1905]]. Indossò così sulla maglia, per la prima volta, il [[scudetto|simbolo di campione d'Italia]], lo stesso utilizzato dalla [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] dall'incontro con l'[[Nazionale di calcio dell'Ungheria|Ungheria]] del 6 gennaio [[1911]].<ref>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1910.html|titolo=Italy – International Matches 1910-1915|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=4 novembre 2001|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
 
[[File:Formazione Juventus 1925-1926.jpg|thumb|270px|La Juventus vincitrice del campionato a gironi nella stagione [[Prima Divisione 1925-1926|1925-1926]]]]
La [[Carta di Viareggio]] del 2 agosto [[1926]] portò alla [[Divisione Nazionale 1926-1927#La_Divisione_Nazionale|fusione]] della Lega Nord e della Lega Sud nella cosiddetta ''Divisione Nazionale'', prima dell'inizio del [[Divisione Nazionale 1926-1927|ventisettesimo campionato a gironi]].
 
===1926-1927: il terzo posto in campionato e il debutto in Coppa Italia===
Nel [[Divisione Nazionale 1926-1927|campionato nazionale 1926-1927]], la ''vecchia Signora'', squadra campione in carica si classificò nel primo posto del suo girone con 27 punti, 44 reti a favore e 10 contro. Nel girone finale della ''Divisione Nazionale'' a sei squadre i bianconeri si classificarono al terzo posto con 11 punti, 24 reti a favore e 13 contro. La Juventus partecipò anche alla prima edizione della [[Coppa Italia 1926-1927|Coppa Italia]] e raggiunse la quarta fase eliminatoria, dopo le vittorie in trasferta contro il Cento per 15-0 il 6 gennaio – vittoria con la maggiore differenza reti della storia bianconera – e contro il [[Parma Football Club|Parma]] per 2-0 il 27 febbraio dello stesso anno. La gara del quarto turno contro il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] non fu disputata per l'interruzione del torneo per mancanza di date disponibili tra le formazioni classificate.
 
===Il triennio 1927-1930 e l'avvento del Girone unico===
Nel [[Divisione Nazionale 1927-1928|campionato 1927-1928]] i bianconeri chiusero il campionato al secondo posto nel gruppo B della ''Divisione Nazionale'' e raggiungono in seguito il terzo posto nel gruppo finale del torneo. Fu acquistato, fra gli altri, [[Umberto Caligaris]] che, insieme a [[Gianpiero Combi]] e [[Virginio Rosetta]], formò il trio difensivo della Juventus e della Nazionale di calcio italiana negli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|secolo scorso]], una delle migliori linee difensive di tutti i tempi.<ref>{{Cita|Pennacchia|pag. 56}}</ref>
 
Il [[Divisione Nazionale 1928-1929|campionato 1928-1929]] fu l'ultimo con il ''format''. La squadra torinese giunse il secondo posto del Gruppo B con 76 reti a favore e 25 contro.
 
Dopo il termine del campionato, la Juventus partecipò per la prima volta a una competizione internazionale per club a livello professionistico: la [[Coppa dell'Europa Centrale 1929|Coppa dell'Europa Centrale]], arrivando fino ai quarti di finale del torneo.
 
[[File:Rosetta-Combi-Caligaris.jpg|thumb|left|Il trio difensivo della Juventus e della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] tra la fine degli [[Anni 1920|anni venti]] e gli [[Anni 1930|anni trenta]], ''Combi-Rosetta-Caligaris'' (nella foto, nominati da sinistra a destra, il terzino destro [[Virginio Rosetta]] – futuro [[Capitano (calcio)|capitano]] della [[Quinquennio d'oro|Juventus del Quinquennio]] –, il portiere [[Gianpiero Combi]] e il terzino sinistro [[Umberto Caligaris]]).]]
La seconda metà dell'anno [[1929]] registrò l'istituzione del ''[[Girone unico]]'', ovvero la nascita della [[Serie A]] e della [[Serie B]] a 18 squadre.<ref name="Girone Unico">Le squadre classificate dal primo al nono posto nei Gironi A e B del [[Campionato di calcio italiano|ventinovesimo Campionato Federale di Calcio]] nella stagione 1928-1929 furono ammesse al [[Serie A 1929-1930|primo campionato di Serie A]] nella stagione 1929-1930, mentre le squadre classificate dal decimo all'ultimo posto in entrambi i gironi furono iscritte al primo campionato di [[Serie B 1929-1930|Serie B]].</ref>
 
Gli juventini, rafforzati dall'[[oriundo]] argentino [[Renato Cesarini]], chiusero il [[Serie A 1929-1930|primo campionato di Serie A]] al terzo posto segnando 78 reti, con 5 punti di meno rispetto all'[[Associazione Sportiva Ambrosiana|Ambrosiana]], campione d'Italia.
 
==Gli anni trenta e quaranta==
===Il ''Quinquennio d'oro'' (1931-1935)===
{{vedi anche|Quinquennio d'oro}}
 
Con l'imprenditore [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo Agnelli]] ancora alla presidenza della società bianconera, si aprì un ciclo che portò la squadra a conquistare cinque titoli nazionali consecutivi – record eguagliato nel [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]] dal ''[[Grande Torino]]'' nel corso degli [[anni 1940|anni quaranta]] del ventesimo secolo – tra la stagione [[Serie A 1930-1931|1930-1931]] e la stagione [[Serie A 1934-1935|1934-1935]]. Il club si dimostrò uno dei migliori del suo tempo anche in Europa,<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.iffhs.de/?c04790d857dc2c03f4d85fc8f15a85fdcdc3bfcdc0aec28d6eda8a3ec608|titolo=Central European Cup record (1927-1945): Marathon table|editore=International Federation of Football History & Statistics|accesso=26 settembre 2008}}</ref> avendo anche raggiunto in quattro stagioni consecutive le semifinali della [[Coppa dell'Europa Centrale]], tra la stagione 1931-1932 (seconda partecipazione dei bianconeri alla Coppa) e la stagione 1934-1935. La squadra costituì anche il nucleo della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] durante la prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]], periodo durante il quale la Nazionale si aggiudicò il [[Mondiali di calcio Italia 1934|campionato del mondo 1934]] con nove calciatori del club in rosa, la cosiddetta ''[[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia#Anni 1930: La Nazio-Juve|Nazio-Juve]]''.<ref>{{cita news|autore=Luca Curino|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2009/settembre/02/Una_Ital_Juve_record_ottobre_ga_10_090902033.shtml|titolo=Una Ital-Juve da record. A ottobre in 9 con Amauri|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=2 settembre 2009|accesso=2 settembre 2009}}</ref><ref name=RSSSF2>{{Cita news|autore=Maurizio Mariani|lingua=en|url=http://rsssf.com/tablesi/ital-intres1930.html|titolo=Italy – International Matches 1930-1939|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=18 dicembre 2001|accesso=26 settembre 2008}}</ref>
 
[[File:Formazione Juventus 1934-1935.jpg|thumb|250px|I giocatori juventini nella stagione [[Serie A 1934-1935|1934-1935]], da sinistra e dall'alto: Caligaris, Ramella, Gabetto, Gazon, Cesarini, Ferrari, Valinaso, Diena, Rosetta, Varglien I, Bertolini, Borel II; Foni, Serantoni, Depetrini, Tiberti, Varglien II e Monti.]]
Il cosiddetto ''[[Quinquennio d'oro]]'' sarebbe anche importante per l'enorme [[Quinquennio d'oro#Impatto nella società italiana|impatto sociale]] che aveva generato:
 
{{Citazione|Il legame tra la famiglia Agnelli e la Juventus, suggellato dai cinque scudetti dei primi anni trenta, tuttavia ha posto le basi per quello che sarà il calcio italiano nella seconda metà del secolo passato. Che farà appunto della squadra bianconera la 'fidanzata d'Italia', la regina indiscussa del nostro football, amatissima da milioni di tifosi da nord a sud della Penisola, riferimento obbligato per qualsiasi tipo di riflessione sul nostro calcio.|Guido Luguori ed Antonio Smargiasse, ''Calcio e Neocalcio: Geopolitica e prospettive del football in Italia'', [[2003]].<ref>{{Cita|Luguori, Smargiasse|pag. 9}}</ref>}}
 
La Juventus della prima metà degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo|ventesimo secolo]] utilizzava il [[Metodo (calcio)|metodo]], lo stesso schema applicato dalla Nazionale italiana. Attraverso il suo innovativo modulo 2-3-2-3 o "WW", derivato invece del modulo tattico noto come "[[Piramide (calcio)|Piramide di Cambridge]]" (2-3-5) gli attaccanti interni della squadra, [[Renato Cesarini]] e [[Giovanni Ferrari]], potevano dare supporto al «centromediano metodista» [[Luis Monti]], giocatore con il compito di costruire il gioco, mentre i due mediani laterali, [[Mario Varglien]] e [[Luigi Bertolini]], affrontavano le ali delle squadre avversarie; la linea [[difensore|difensiva]], guidata dal trio [[Gianpiero Combi|Combi]]-[[Virginio Rosetta|Rosetta]]-[[Umberto Caligaris|Caligaris]],<ref>{{Cita|Cascioli|pag. 324}}</ref> poté acquisire maggior sicurezza mentre il [[centrocampo]] riusciva a sfruttare una maggior superiorità numerica. {{citazione necessaria|Tale schema rese possibile costruire una serie di attacchi e contropiedi più veloci ed efficaci rispetto agli schemi tattici del decennio scorso.}} La linea offensiva bianconera, con calciatori come le ali [[Pietro Sernagiotto]] e [[Raimundo Orsi]], e il centravanti [[Giovanni Vecchina]], sostituito poi da [[Felice Borel]] – con il supporto delle mezze ali prima nominate – fu la principale artefice delle 434 reti realizzate dalla squadra in partite ufficiali durante il ''Quinquennio d'oro'' (384 in tornei nazionali e 50 nelle coppe).
 
===Il periodo 1936-1940 e la seconda guerra mondiale===
[[File:Juve1938primacoppaitalia.jpg|thumb|left|270px|La Juventus viene premiata dopo la conquista della prima [[Coppa Italia]] della sua storia, vinta nella stagione [[Coppa Italia 1937-1938|1937-1938]].]]
 
Il 14 luglio [[1935]] morì in un incidente aereo, davanti al porto di Genova, il presidente bianconero Edoardo Agnelli. A seguito, inoltre, della partenza di alcuni giocatori come Cesarini e Ferrari, la squadra chiuse [[Serie A 1935-1936|il campionato 1935-1936]] al 5º posto, con [[Virginio Rosetta]] come giocatore-allenatore.
 
Sul finire degli anni trenta, la società bianconera riuscì ad classificarsi secondi in [[Serie A 1937-1938|campionato 1937-1938]] a due punti dall'Ambrosiana, vincitrice del torneo ed aggiungere alla propria bacheca due [[Coppa Italia|Coppe Italia]]: la prima fu ottenuta al termine della [[Coppa Italia 1937-1938|citata stagione]], dopo la vittoria in finale sul Torino (3-1, reti di Bellini (2) e Defilippis, per i bianconeri all'andata il 1º maggio e 2-1 in rimonta, doppietta di Gabetto, al ritorno l'8 maggio); la seconda arrivò durante la stagione [[Coppa Italia 1941-1942|1941-1942]] quando, nella doppia finale, la Juventus sconfisse il [[Milan]] (pareggio per 1-1 a Milano, gol di Bellini, il 21 giugno e vittoria per 4-1 a Torino il 28 giugno, con tre reti della stella [[Albania|albanese]] [[Riza Lushta]] e rete su rigore di Sentimenti III).
 
Nell'[[inverno]] del [[1942]], a causa dei [[Storia di Torino#Lo scoppio della seconda guerra mondiale|bombardamenti sulla città di Torino]], la Juventus si trasferì ad [[Alba (Italia)|Alba]], alla Villa Sorano di proprietà della famiglia [[vino|vinicola]] Bonardi, per sfuggire al [[Seconda guerra mondiale|conflitto bellico]] e continuare ad allenarsi fino alla [[primavera]] del [[1943]], durante la fase finale del [[Serie A 1942-1943|43º campionato nazionale]].<ref>{{Cita|Olocco}}</ref> In quella città, la società juventina prese il nome di ''Juventus-Cisitalia'', in abbinamento con la [[Cisitalia|casa automobilistica]], il cui titolare, [[Piero Dusio]], era l'allora presidente bianconero.<ref>{{Cita news|autore=Marco Ansaldo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0031/articleid,0160_01_2003_0128_0031_1079891/|titolo=Un amore cominciato ottanta anni fa|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=11 maggio 2003|pagina=31|accesso=2 aprile 2011}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Carlo Moriondo|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0011/articleid,0019_02_1967_0150_0011_5538757/|titolo=Dopoguerra: Nasce la Juve di Carlo Parola e Boniperti|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 giugno 1967|pagina=11|accesso=2 aprile 2011}}</ref>
 
[[File:Juventus FC 1949-50.jpg|thumb|250px|La Juventus Campione d'Italia nel [[Serie A 1949-1950|1949-1950]]. Festeggiamenti dei giocatori e tifosi per l'8º scudetto dopo la vittoria 4-0 fuori casa contro la [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]], il 28 maggio 1950.]]
Dodici anni dopo la fine del ''Quinquennio'', dopo la sospensione del campionato nel [[1944]] e nel [[1945]], anno in cui la società bianconera mutò la denominazione in ''Juventus Football Club'', un membro della famiglia Agnelli tornò alla guida della società: nel [[1947]] diventò infatti presidente [[Gianni Agnelli]] (uno dei figli di [[Edoardo Agnelli (1892-1935)|Edoardo]]), che sostituì Dusio, e che resterà alla guida della squadra fino al [[1953]].
 
==Gli anni cinquanta e sessanta==
===L<nowiki>'</nowiki>''Avvocato'' Agnelli e il ritorno ai vertici===
All'indomani della [[Seconda guerra mondiale]], la società trascorse diverse stagioni nelle prime posizioni della Serie A. Nel [[1947]], Gianni Agnelli (detto ''L'Avvocato'') diventò presidente del club. La ''Signora'' vinse lo [[scudetto]] al termine della [[Serie A 1949-1950|stagione 1949-1950]], a 15 anni dall'ultimo successo, con 100 reti in campionato e 62 punti, grazie anche al supporto dal nuovo allenatore, l'inglese [[Jesse Carver]], e di nuovi calciatori come [[Carlo Parola]] (alla Juventus dal 1939), l'ala [[Ermes Muccinelli]], i danesi [[Karl Aage Præst]] (ala tornante) e [[John Hansen]] (centravanti autore di 189 partite e 124 gol con ''Madama''), e [[Giampiero Boniperti]] (che smetterà di giocare alla fine della [[Serie A 1960-1961|stagione 1960-1961]], dopo 443 presenze in Serie A)<ref>In realtà le gare giocate da Boniperti in Serie A vengono erroneamente conteggiate in 444: ciò è dovuto a un errore dell'inviato torinese della ''[[La Gazzetta dello Sport|Gazzetta dello Sport]]'', il quale gli assegnò una presenza il 13 maggio [[1951]] contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]], quando al suo posto giocò, invece, [[Karl Aage Hansen]].</ref> e 183 reti, di cui 178 in Serie A), che ne fanno oggi il secondo miglior cannoniere della storia della società.
 
[[File:Sivori-Charles-Boniperti.jpg|thumb|left|Il ''[[Trio Magico]]'' (da sinistra a destra): [[Omar Sívori|Sívori]], [[John Charles|Charles]] e [[Giampiero Boniperti|Boniperti]].]]
Nella stagione successiva, la [[Serie A 1950-1951|1950-1951]], la Juventus arrivò terza in Serie A realizzando 103 reti (record della storia societaria in campionato), di cui sette segnate a [[Busto Arsizio]] contro la [[Aurora Pro Patria 1919|Pro Patria]] in una gara vinta 7-0 il 10 settembre [[1950]], miglior vittoria esterna dei bianconeri; esordì anche il terzo danese della squadra, [[Karl Aage Hansen]], regista e autore di 23 reti in campionato.
 
Nel [[Serie A 1951-1952|1951-1952]], sotto la guida dell'ex giocatore ungherese [[György Sárosi]], la squadra vinse ancora lo scudetto, grazie al trio d'attacco formato da Muccinelli, Boniperti e Hansen: le reti realizzate in campionato furono 98 (19 quelle di Boniperti, il capocannoniere della squadra) e i punti 60. Quel nono scudetto consentì ai bianconeri di raggiungere il Genoa, che aveva da sempre dominato la classifica per numero di tornei vinti, diventando così il club più vittorioso d'Italia.
 
Nella [[Serie A 1952-1953|stagione successiva]] la squadra giunse seconda, dopo la vittoria per 8-0 sulla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]].
 
===Il ''Dottore'' Agnelli e i successi del ''Trio Magico''===
{{vedi anche|Trio Magico}}
Nel [[1955]], per impegni di lavoro, Gianni Agnelli lasciò la presidenza che, due anni più tardi, passò a suo fratello minore, il ''Dottore'' [[Umberto Agnelli|Umberto]]: a 22 anni lui divenne il più giovane presidente della storia della società bianconera e aprì un nuovo ciclo di vittorie, con la società bianconera – piazzata al nono posto nei [[Serie A 1955-1956|due campionati]] [[Serie A 1956-1957|precedenti]] – vincitrice dello scudetto nella stagione 1957-1958 grazie anche a nuovi giocatori come il [[galles]]e [[John Charles]], l'[[Argentina|argentino]] di origini italiane [[Omar Sívori]] (primo calciatore proveniente dalla [[Serie A]] a vincere il [[Pallone d'oro 1961|Pallone d'oro]], nel [[1961]]), e a giocatori affermati come Boniperti. I tre saranno ricordati come il ''[[Trio Magico]]'',<ref>{{Cita news|autore=Marco Ruiz|lingua=es|url=http://www.as.com/futbol/articulo/futbol-vi-piero-anos-contrate/dasftb/20081105dasdaiftb_25/Tes|titolo=Ví a Del Piero con 18 años y lo contraté en 24 horas|pubblicazione=[[As (quotidiano)|AS]]|data=5 novembre 2008|accesso=20 febbraio 2009}}</ref> un attacco che garantì 235 reti nelle competizioni ufficiali (95 di Charles, 113 di Sívori e 27 di Boniperti), di cui 201 in [[Serie A]], dalla stagione [[Serie A 1957-1958|1957-1958]] alla stagione [[Serie A 1960-1961|1960-1961]].
 
[[File:Serie A 1959-1960 - Giampiero Boniperti + Omar Sívori.png|thumb|250px|I tifosi bianconeri portano in trionfo Boniperti e Sívori dopo la conquista del titolo italiano [[Serie A 1959-1960|1959-1960]]]]
Per la prima volta una società italiana di calcio conquistò la [[Stella (calcio)|stella]], attribuita dalla [[FIGC]] per avere vinto dieci titoli nazionali, diventando nella circostanza il primo club al mondo a indossare sulla maglia uno stemma commemorativo di una vittoria calcistica.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/clubworldcup/organisation/media/newsid=687173.html|titolo=FIFA awards special 'Club World Champion' badge to AC Milan|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|data=7 febbraio 2008|accesso=27 agosto 2009}}</ref> I bianconeri furono la squadra più vittoriosa del torneo (23 successi) e il miglior attacco con 77 gol (28 del capocannoniere Charles, 22 di Sívori e 8 di Boniperti). Inoltre totalizzarono 51 punti contro i 43 della Fiorentina, eguagliando il record di squadra di distacco sulla seconda in classifica che risaliva al [[Serie A 1932-1933|campionato 1932-1933]].
 
Nella stagione [[Serie A 1958-1959|1958-1959]] la Juve finì quarta in campionato (19 gol Charles, 15 Sívori), vincendo la [[Coppa Italia 1958-1959|Coppa Italia]] battendo in finale l'[[Football Club Internazionale Milano|Internazionale]] per 4-1 il 13 settembre [[1959]] con gol di Charles, Cervato, Sívori, Cervato (su rigore). Fece inoltre il suo debutto nella neonata [[UEFA Champions League|Coppa dei Campioni]], il 24 settembre [[1958]] al Comunale contro il [[Wiener Sportclub]], vincendo 3-1 con tripletta di Sívori; la qualificazione scappò una settimana dopo, quando gli austriaci, {{citazione necessaria|in ragione a un duro intervento su Charles che costringerà il gallese al ricovero in ospedale, problemi di formazione da parte della squadra bianconera e il proprio agonismo,}} inflissero uno 0-7 ai bianconeri che così uscirono dalla competizione. Nel [[1960]] conquistò un altro [[Serie A 1959-1960|scudetto]] (l'undicesimo), con 25 vittorie, 92 reti segnate (28 Sívori, capocannoniere, e 23 Charles) e ancora 8 punti di distacco (55 a 47) sulla seconda, ancora la Fiorentina, tutti record stagionali; e un'altra [[Coppa Italia 1959-1960|Coppa Italia]] (la quarta), il 18 settembre [[1960]], grazie al 3-2 di [[Roma]] ai supplementari contro i viola (doppietta di Charles e autogol di Micheli): fu il primo ''[[double (calcio)|double]]'' della storia bianconera (un record conseguito poi dal [[Grande Torino]], dal [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e dall'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] in tutta la storia del [[campionato di calcio italiano|calcio italiano]]) e la seconda vincita della ''coccarda tricolore'' di fila, impresa mai riuscita prima a un club italiano.
 
[[File:1960 02 coppa italia.jpg|thumb|left|170px|[[Umberto Agnelli]] e Giampiero Boniperti festeggiano il successo nella [[Coppa Italia 1959-1960]]]]
La ''Vecchia Signora'' conquistò ancora uno scudetto nel [[Serie A 1960-1961|1960-1961]] (con il record di Sívori, che segnò ben 6 reti nella storica vittoria per 9-1 contro l'Inter, in cui i nerazzurri schierarono per protesta la formazione Primavera),<ref>La partita del 16 aprile [[1961]] fu sospesa al 31', sul risultato di 0-0, a causa del sovraffollamento sugli spalti, dovuto allo sfondamento dei cancelli da parte di alcuni tifosi interisti senza biglietto, che causò l'invasione della pista d'atletica di alcuni spettatori, che si sedettero sulla stessa per guardare la partita. Nonostante essi non tentassero di entrare nel terreno di gioco, la gara fu fermata e la Corte di Giustizia Federale assegnò all'Internazionale la vittoria per 2-0 a tavolino. La Juventus fece successivamente ricorso e la Corte d'Appello Federale decretò la nuova disputa della gara. I bianconeri alla fine vinsero il campionato con 49 punti, quattro sopra il Milan e cinque in più dell'Internazionale.</ref> vincendo 22 partite, segnando 80 gol (25 Sívori, 15 Charles, 13 Nicolè, 12 Mora) e ricevendo per prima volta la [[Coppa campioni d'Italia]].
 
===Il periodo 1962-1967===
Alla loro terza partecipazione europea, i bianconeri arrivarono ai quarti di finale della [[Coppa dei Campioni 1961-1962]] contro il [[Real Madrid]]: vittoria madridista per 0-1 a Torino e vittoria della Juve per 1-0, con rete di Sívori, a Madrid (prima vittoria di una squadra italiana nella capitale [[Spagna|spagnola]], nonché prima sconfitta interna ''merengue'' nella competizione). Lo spareggio venne giocato a [[Parigi]] e il Real vinse per 3-1.
 
[[File:Coppa dei Campioni 1961-1962 - Juventus-Real Madrid.jpg|thumb|250px|La Juventus scende in campo contro il [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]] per la sfida di andata dei quarti di finale della [[Coppa dei Campioni 1961-1962]]]]
Nel 1962-1963 i bianconeri vinsero la [[Coppa delle Alpi]], loro primo successo internazionale, con quattro vittorie in altrettante partite (in finale batterono l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]] per 3-2) e, nel 1964-1965, la [[Coppa Italia 1964-1965|Coppa Italia]], battendo l'Internazionale in finale per 1-0 a [[Roma]] con gol di Menichelli il 29 agosto. In quella stagione la Juventus perse la [[Coppa delle Fiere 1964-1965|Coppa delle Fiere]] (antenata della [[UEFA Europa League|Coppa UEFA]]) contro il [[Ferencvárosi TC|Ferencváros]] (finale unica, 0-1 a Torino). Analoga conclusione si ebbe nella stagione [[Coppa delle Fiere 1971|1970-1971]], ultima edizione della Coppa delle Fiere, contro il [[Leeds United]], nonostante il doppio pareggio in finale: 2-2 a Torino e 1-1 a [[Leeds]] (questa fu la prima volta che il trofeo venne assegnato sulla base dei gol segnati in trasferta). In tale torneo la Juventus rimase imbattuta, cosa che si ripeterà nelle manifestazioni in ambito continentale nella [[Coppa delle Coppe 1983-1984]] e nell'[[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League 2010-2011]].
 
===La ''Juve Operaia'' e il tredicesimo scudetto===
Nella [[Serie A 1966-1967|stagione 1966-1967]] la Juventus, trasformata quell'anno in [[società per azioni]],<ref>{{cita|Prospetto informativo OPV|pag. 53}}</ref> conquistò il suo tredicesimo scudetto all'ultima giornata e ai danni dell'Inter, battuta per 1-0 con gol di Favalli nello scontro diretto del 7 maggio [[1967]], squadra che precedeva la cosiddetta ''Juve Operaia''<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/1998/gennaio/02/Simoni_Juve_breve_incontro_ga_0_9801023543.shtml|titolo=Simoni e la Juve il breve incontro|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=2 gennaio 1998|accesso=26 febbraio 2009}}</ref> di un solo punto: i nerazzurri persero per 1-0 a Mantova (con errore del portiere [[Giuliano Sarti]]), mentre i bianconeri batterono in casa la Lazio per 2-1, con gol di Bercellino I e Zigoni. Il presidente della società era [[Vittore Catella]] e l'allenatore era [[Heriberto Herrera]], tecnico [[Paraguay|paraguaiano]] {{citazione necessaria|precursore del ''movimiento'', primo esempio del cosiddetto ''[[calcio totale]]'', poi sviluppato e perfezionato negli [[anni 1970]] dalla [[Nazionale di calcio dell'Olanda|nazionale olandese]] di [[Johan Cruijff]]. A causa di questa concezione atletica del calcio di "HH2", nel 1965 aveva lasciato la Juventus, per andare al Napoli, [[Omar Sívori]].}}
 
[[File:Tifosi Juventus FC 1960's.jpg|thumb|left|250px|I tifosi juventini e il 13º scudetto della società nell'annata [[Serie A 1966-1967|1966-1967]]]]
Nella [[Coppa dei Campioni 1967-1968|Coppa dei Campioni]] della stagione successiva la Juventus, rafforzata dall'arrivo del tedesco [[Helmut Haller]], arrivò alle semifinali del torneo, ma perse contro il [[Sport Lisboa e Benfica|Benfica]] di [[Eusébio]] (0-2 a Lisbona e 0-1 a Torino). Nella stagione [[Serie A 1969-1970|1969-1970]] debuttò in prima squadra il giovane [[Giuseppe Furino]], che giocherà con i bianconeri fino al [[Serie A 1983-1984|1983-1984]], vincendo otto scudetti e risultando, assieme a [[Giovanni Ferrari]] e [[Ciro Ferrara]], il calciatore italiano che ha vinto il maggior numero di campionati di lega, l'unico ad esservi riuscito indossando sempre la stessa maglia.
 
==Gli anni settanta e ottanta==
===L'era Boniperti (1971-1990)===
Il 13 luglio [[1971]] [[Giampiero Boniperti]], dopo il lungo periodo trascorso in veste di giocatore, diventò presidente del club. Con Boniperti si aprì un lungo ciclo trionfale che coincise, come negli anni trenta, con i grandi successi della Nazionale italiana, guidata in questi anni da [[Enzo Bearzot]].<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/19/sorpresa-juve-ko-gli-scherzi-del-solito.html|titolo=Gli anni italiani abituati a vincere|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=27 dicembre 1997|accesso=20 febbraio 2009}}</ref>
 
Sotto la sua gestione dirigenziale, la società vinse nove scudetti in quindici anni ([[Serie A 1971-1972|1971-1972]], [[Serie A 1972-1973|1972-1973]], [[Serie A 1974-1975|1974-1975]], [[Serie A 1976-1977|1976-1977]], [[Serie A 1977-1978|1977-1978]], [[Serie A 1980-1981|1980-1981]], [[Serie A 1981-1982|1981-1982]], [[Serie A 1983-1984|1983-1984]] e [[Serie A 1985-1986|1985-1986]]), tre Coppe Italia ([[Coppa Italia 1978-1979|1978-1979]], [[Coppa Italia 1982-1983|1982-1983]] e [[Coppa Italia 1989-1990|1989-1990]]) e un totale di sei trofei a livello internazionale, tra loro [[Club vincitori delle competizioni confederali e interconfederali di calcio#Dati di rilievo|tutte le competizioni a livello di club]], sia [[competizioni UEFA per club|confederali]] che il [[Albo d'oro dei club campioni del mondo di calcio|titolo mondiale]], un'impresa mai accaduta prima nella storia del calcio.<ref name="competizioni europee"/><ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/news/newsid=938602.html|titolo=Giovanni Trapattoni|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=1º settembre 2009|accesso=3 gennaio 2011}}</ref>
 
====I cicli di Vycpálek (1971-1974) e Parola (1974-1976)====
La Juventus si classificò quarta nel campionato nazionale della stagione [[Serie A 1970-1971|1970-1971]]. Il 26 maggio di quell'anno morì a 36 anni, per un male incurabile, [[Armando Picchi]], allenatore dei bianconeri da appena un anno. Nella stagione successiva la Juventus, già sotto la conduzione tecnica dell'ex giocatore [[Cecoslovacchia|cecoslovacco]] [[Čestmír Vycpálek]] e con l'apporto di alcuni elementi come [[Sandro Salvadore]] e la valorizzazione di giovani calciatori come [[Franco Causio]] (proveniente dal [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]]), [[Giuseppe Furino]] (cresciuto nelle divisioni minori bianconere, dal [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]]), [[Fabio Capello]] (dalla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]), del libero (poi capitano bianconero) [[Gaetano Scirea]] e di [[Roberto Bettega]] ([[Torino|torinese]] prodotto del vivaio bianconero), vinse lo scudetto della [[Serie A 1971-1972|stagione 1971-1972]], in cui il girone d'andata fu un continuo alternarsi di squadre nelle prime posizioni, con un punto di vantaggio sul Milan.
 
[[File:Tifosi Juventus FC 1972-73.jpg|thumb|250px|Festeggiamenti per il 15º scudetto allo [[Stadio Olimpico di Roma]] il [[Serie A 1972-1973|20 maggio 1973]], dopo la vittoria 2-1 contro la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]].]]
Al termine della stagione [[Serie A 1972-1973|1972-1973]] il club torinese vinse il suo 15º scudetto, avendo la meglio su [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] e [[Associazione Calcio Milan|Milan]]. La società lombarda si prese la rivincita in [[Coppa Italia 1972-1973|Coppa Italia]] battendo i bianconeri in finale ai calci di rigore. Nella stessa stagione raggiunsero per la prima volta nella loro storia la finale di [[Coppa dei Campioni 1972-1973|Coppa dei Campioni]], perdendo a [[Belgrado]] contro l'[[AFC Ajax|Ajax]] per 0-1.
 
Il 28 novembre di quell'anno la Juventus (che prese il posto del rinunciatario Ajax) perse a [[Roma]] anche la [[Coppa Intercontinentale 1973|Coppa Intercontinentale]] contro l'[[Independiente]]: 0-1 contro i "diavoli rossi" di [[Avellaneda (Argentina)|Avellaneda]], con rigore fallito da Cuccureddu quando la gara era ancora sullo 0-0. Per di più, i dirigenti bianconeri avevano trovato l'accordo con gli argentini per disputare la finale in un'unica partita allo [[Stadio Olimpico di Roma]].
 
Nel [[1974]], dopo il [[Campionato mondiale di calcio 1974|Mondiale in Germania]], iniziò un nuovo ciclo di grandi risultati per la Nazionale del C.T. [[Enzo Bearzot]]: quattro anni dopo, al [[Campionato mondiale di calcio 1978|Campionato del mondo 1978]] in [[Argentina]], l'Italia arrivò quarta, avendo nelle file complessivamente nove giocatori bianconeri: Dino Zoff, [[Antonio Cabrini]], Claudio Gentile, Gaetano Scirea, [[Romeo Benetti]], Antonello Cuccureddu, Franco Causio, [[Marco Tardelli]] e Roberto Bettega. In seguito, al [[Campionato mondiale di calcio 1982|campionato mondiale in Spagna]], sei giocatori bianconeri del cosiddetto ''[[Juventus Football Club e Nazionale di calcio dell'Italia#Anni 1970 e 1980: Il Blocco-Juve|Blocco-Juve]]''.<ref>Anche denominato ''Blocco Juventus'', cfr. {{cita web|lingua=en|url=http://www.channel4.com/sport/football_italia/memories/mm1978.html|titolo=Mondiali Memories, Argentina 1978: "Bearzot builds a reputation"|editore=[[Channel 4]]|accesso=6 marzo 2009}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/winners/code=59/player=174446/interview.html|titolo=Cabrini: What I most felt was relief (interview)|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|accesso=20 febbraio 2009}}<br />{{cita web|lingua=en|url=http://www.fifa.com/classicfootball/coaches/coach=61538/bio.html|titolo=Bearzot: "Football is first and foremost a game"|editore=Fédération Internationale de Football Association|accesso=4 gennaio 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/199710/08/343bcd3202b0f/|titolo=Italia-Inghilterra nella storia|pubblicazione=[[RAI Sport]]|data=8 ottobre 1997|accesso=20 febbraio 2009}}<br /> {{Cita news|url=http://www.ilgiornale.it/pag_pdf.php?ID=29860.|titolo=Quando il mondo è azzurro|pubblicazione=[[Il Giornale]]|data=10 luglio 2006|accesso=20 febbraio 2009|formato=pdf}}</ref>
 
Allenata dall'ex-campione bianconero [[Carlo Parola]], nella stagione [[Serie A 1973-1974|1973-1974]] la Juve si classificò seconda in Serie A, alle spalle della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], e raggiunse il Girone finale di [[Coppa Italia 1973-1974|Coppa Italia]]. Nella stagione successiva, il club vinse lo [[Serie A 1974-1975|scudetto]], al termine di un duello con il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], battuto per 6-2 al San Paolo il 15 dicembre e per 2-1 al Comunale di Torino il 6 aprile; la squadra arrivò fino alle semifinali della [[Coppa UEFA 1974-1975|Coppa UEFA]], dalla quale uscì in seguito alla doppia sconfitta col [[Football Club Twente|Twente]].
 
Nel [[Serie A 1975-1976|campionato successivo]], invece, non fu sufficiente un girone di andata da record (26 punti su 30 ottenuti), poiché lo scudetto finì nelle mani del Torino.
 
====Il ''decennio Trapattoni'', la conquista dell'Europa e del mondo (1976-1986)====
L'anno seguente, Parola fu sostituito da [[Giovanni Trapattoni]], all'epoca trentasettenne e con alle spalle solo un biennio di conduzione tecnica, nel [[Associazione Calcio Milan|Milan]], club nel quale era stato anche giocatore.
 
=====Biennio 1976-1978: due scudetti e la vittoria della Coppa UEFA=====
{{Citazione|Nella capitale della Biscaglia, la Juventus rappresentava l'Italia, anche in tribuna stampa ci siamo sentiti tutti bianconeri.|Elio Domeniconi, ''[[Guerin Sportivo]]'', maggio [[1977]].<ref>{{Cita|Domeniconi}}</ref>}}
 
[[File:Roberto Bettega UEFA Juventus-Bilbao 1977-05-04.jpg|thumb|left|180px|[[Roberto Bettega]] in elevazione durante Juventus-[[Athletic Club|Athletic Bilbao]], finale di andata della [[Coppa UEFA 1976-1977]].]]
Al primo anno di Trapattoni la Juventus vinse lo scudetto della stagione [[Serie A 1976-1977|1976-1977]], conteso ai campioni uscenti del Torino fino all'ultima giornata: la Juventus prevalse alla fine con 51 punti, frutto di 23 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte (record per la [[Serie A#Punti|Serie A a sedici squadre]]), contro i 50 del Torino.
 
Quattro giorni prima di vincere il suo 17º scudetto la Juventus si aggiudicò anche la sua prima competizione internazionale, la [[Coppa UEFA 1976-1977|Coppa UEFA]], al termine di una doppia finale disputata contro gli spagnoli dell'[[Athletic Club]] di [[Bilbao]] (1-0 all'andata, 1-2 al ritorno).
 
Con il supporto di [[Pietro Paolo Virdis]], acquistato dal [[Cagliari Calcio|Cagliari]], la Juventus conquistò il suo [[Serie A 1977-1978|secondo tricolore con­secutivo]] con cinque punti di vantaggio sul [[Lanerossi Vicenza]].
 
Nella stessa annata i bianconeri arrivarono fino alle semifinali di [[Coppa dei Campioni 1977-1978|Coppa dei Campioni]], perdendo ai supplementari con il [[Club Brugge K.V.|Club Brugge]].
 
=====Il triennio 1979-1981 e l'apertura delle frontiere ai calciatori stranieri=====
Gli [[Anni 1970|anni settanta]] si chiusero con un'altra Coppa Italia, la sesta, nel [[Coppa Italia 1978-1979|1978-1979]], con la vittoria in finale sul Palermo (gol di [[Sergio Brio|Brio]] e [[Franco Causio|Causio]]) per 2-1 dopo i [[tempi supplementari]].
 
Nella stagione successiva la squadra giunse fino alla semifinale di [[Coppa delle Coppe 1979-1980|Coppa delle Coppe]], sconfitta nel doppio confronto dai [[londra|londinesi]] dell'[[Arsenal Football Club|Arsenal]] (1-1 e 0-1); nella squadra inglese giocava l'[[irlanda|irlandese]], [[Liam Brady]], che nel mercato estivo di quell'anno, il primo aperto dopo molti anni ai calciatori stranieri, fu acquistato proprio dal club bianconero e vinse, nel biennio successivo, due scudetti consecutivi; quello del [[Serie A 1980-1981|1980-1981]], il 19º, fu vinto dopo un testa a testa con la [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] e le polemiche susseguenti un gol non convalidato al giallorosso [[Maurizio Turone]] nello scontro diretto disputatosi a Torino il 10 maggio [[1981]] e finito 0-0.<ref>{{Cita news|autore=Francesco Gambaro|url=http://www.ilgiornale.it/news/sport/turone-basta-sta-storia-mio-gol-897834.html|titolo=Turone: «Basta con 'sta storia del mio gol»|pubblicazione=[[il Giornale]]|data=20 marzo 2013|accesso=20 marzo 2013}}</ref>
 
=====Biennio 1981-1983: lo scudetto della seconda stella e la settima Coppa Italia=====
[[File:Gaetano Scirea.png|thumb|190px|[[Gaetano Scirea]], capitano e colonna difensiva dell'undici juventino a metà degli anni ottanta.]]
 
L'[[Serie A 1981-1982|anno successivo]] la Juventus vinse il 20º scudetto ottenendo così la seconda [[Stella (calcio)|stella]], rimanendo l'unica squadra nel Paese ad aver raggiunto questo traguardo. In Coppa Italia e Coppa dei Campioni la squadra fu eliminata dopo i primi turni.
 
In quegli anni giunsero alla società nuovi giocatori come i giovani [[Paolo Rossi (calciatore)|Paolo Rossi]], capocannoniere della [[Campionato mondiale di calcio 1982|coppa del mondo di Spagna]] nonché [[Pallone d'oro 1982]]. Durante il [[Campionato mondiale di calcio 1982|campionato del mondo]] in [[Spagna]] si distinsero altri due giocatori che proprio quell'estate erano arrivati alla Juventus, ovvero il [[Polonia|polacco]] [[Zbigniew Boniek]], ingaggiato dal [[Klub Sportowy Widzew Łódź|Widzew Łódź]], e il [[Francia|francese]] [[Michel Platini]], all'epoca in scadenza di contratto presso il suo club in [[Francia]], il [[Association Sportive de Saint-Étienne Loire|Saint-Étienne]], le cui Nazionali erano giunte rispettivamente al terzo e quarto posto di quel mondiale.
 
Nella stagione 1982-1983 la squadra vinse la [[Coppa Italia 1982-1983|Coppa Italia]] (per la settima volta) battendo in finale l'[[Hellas Verona Football Club|Hellas Verona]], e il ''[[Mundialito per club 1983|Mundialito per club]]''. Giunse inoltre alla sua [[Coppa dei Campioni 1982-1983|seconda finale]] di Coppa dei Campioni contro l'[[Hamburger Sport-Verein|Amburgo]], perdendo per 1-0.
 
=====Biennio 1983-1985: l'accoppiata scudetto-Coppa delle Coppe e il ''Grande Slam''=====
[[File:Zbigniew Boniek - Supercoppa UEFA 1984.jpg|thumb|left|270px|[[Zbigniew Boniek]] esulta per la sua doppietta che consegnò alla Juventus la [[Supercoppa UEFA 1984]] ai danni del [[Liverpool Football Club|Liverpool]]]]
 
Dopo un interregno della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] (campione d'Italia [[Serie A 1982-1983|1982-1983]]), la Juventus vinse nel [[Serie A 1983-1984|1983-1984]] lo Scudetto e colse la sua seconda affermazione internazionale ufficiale, vincendo a [[Basilea]] la finale di [[Coppa delle Coppe 1983-1984|Coppa delle Coppe]] contro il [[Futebol Clube do Porto|Porto]] per 2-1.
 
La vittoria in Coppa delle Coppe diede alla Juventus il diritto di sfidare il [[Liverpool Football Club|Liverpool]] vincitore della [[Coppa dei Campioni 1983-1984|Coppa dei Campioni]] nella [[Supercoppa UEFA 1984|Supercoppa UEFA]], che fu disputata in gara unica a Torino nel gennaio [[1985]] e vinta dai bianconeri per 2-0 con doppietta di Boniek; a [[Bruxelles]], il 29 maggio [[1985]], infine, la Juventus si laureò [[Coppa dei Campioni 1984-1985|campione d’Europa]], ancora di fronte al Liverpool, al termine di un incontro vinto per 1-0 ([[Michel Platini|Platini]] su rigore), oscurato dagli [[strage dell'Heysel|eventi accadutti allo stadio Heysel]] mezz'ora prima dell'incontro.
 
Con la vittoria in Coppa dei Campioni, la Juventus divenne il primo club europeo a vincere tutte le tre maggiori manifestazioni organizzate dall'[[UEFA]].<ref>{{cita news|lingua=es|url=http://es.fifa.com/classicfootball/clubs/club=31085/index.html|titolo=Juventus FC: La Vecchia Signora en lo más alto del mundo|pubblicazione=Fédération Internationale de Football Association|accesso=15 novembre 2009}}</ref>
 
=====Stagione 1985-1986: il 22º scudetto=====
Nella stagione [[Serie A 1985-1986|1985-1986]] i bianconeri conquistarono un altro scudetto, grazie a un'iniziale sequenza di 8 vittorie consecutive iniziali e 26 punti su 30 ottenuti nel girone di andata (entrambi record), e conquistarono anche la loro prima [[Coppa Intercontinentale 1985|Coppa Intercontinentale]], l'8 dicembre [[1985]] a [[Tōkyō]] ([[Giappone]]) battendo ai calci di rigore (2-2 dopo i supplementari) i [[Coppa Libertadores 1985|campioni sudamericani]] dell'[[Asociación Atlética Argentinos Juniors|Argentinos Juniors]],<ref>{{Cita|Proieto|pagg. 3-11}}</ref> divenendo così il primo e l'unico club al mondo a vincere tutte le [[Statistiche dei trofei internazionali di calcio#Dati di rilievo|competizioni ufficiali a livello internazionale]].<ref name="competizioni europee"/><ref name="La Vanguardia"/>
 
Sulla fine della stagione 1985-1986 chiuse il [[decennio]] di Trapattoni: durante la sua gestione, la società vinse un totale di sei scudetti, due Coppe Italia e tutte le coppe internazionali.<ref name="competizioni europee"/> Inoltre [[Antonio Cabrini]], [[Gaetano Scirea]] e [[Marco Tardelli]] divennero i primi calciatori europei ad aver vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club e, ulteriormente, i [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Giocatori_vincitori_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primi giocatori al mondo]] ad aver vinto sia tutte le competizioni internazionali a livello di club cui presero parte sia la [[Campionato mondiale di calcio 1982|Coppa FIFA]] e l'allenatore Trapattoni, chi nel frattempo passò ad allenare l'Internazionale, il [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Allenatori_vincitori_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primo e unico a livello continentale]] ad aver vinto tutte le competizioni a livello di club in cui ha partecipato (tutte con lo stesso club).
 
[[File:Michel Platini - Juventus 1986-1987.png|thumb|270px|''Le Roi'' [[Michel Platini]], vincitore per tre volte consecutive del Pallone d'oro (nel triennio [[Pallone d'oro 1983|1983]], [[Pallone d'oro 1984|1984]] e [[Pallone d'oro 1985|1985]]) durante i suoi cinque anni in bianconero.]]
Il 12 luglio [[1988]] a [[Ginevra]] ([[Svizzera]]), in occasione del sorteggio delle competizioni europee della stagione 1988-1989, l'allora presidente della [[UEFA|confederazione calcistica europea]], [[Jacques Georges]], conferì la ''[[Palmarès della Juventus Football Club#Onorificenze|Targa UEFA]]'' alla Juventus, rappresentata dall'allora presidente [[Giampiero Boniperti]], in ragione del [[Statistiche_delle_competizioni_UEFA_per_club#Squadre_vincitrici_di_tutte_le_competizioni_UEFA_per_club|primato conseguito in campo continentale]].<ref>{{cita news|lingua=es|url=http://hemeroteca.lavanguardia.es/preview/1988/07/13/pagina-53/33040569/pdf.html|titolo=Sorteo de las competiciones europeas de fútbol: el Fram de Reykjavic, primer adversario del F.C. Barcelona en la Recopa|pubblicazione=[[La Vanguardia]]|pagina=53|data=13 luglio 1988|accesso=15 novembre 2009|formato=pdf}}</ref>
 
====Il rinnovamento nel periodo 1986-1990====
Con [[Rino Marchesi]] sulla panchina, la Juventus iniziò la [[Serie A 1986-1987|stagione 1986-1987]] con una vittoria 2-0 ad [[Udine]] contro l'[[Udinese Calcio|Udinese]]. La stagione terminò con il sorpasso all'Inter, in extremis, per il secondo posto, con 39 punti, 3 in meno della capolista [[SSC Napoli|Napoli]], vincitrice del campionato. In Coppa dei Campioni i bianconeri furono eliminati agli ottavi dal Real Madrid: persa l'andata in trasferta per 1-0, al Comunale di Torino la Juve si impose per 1-0 grazie a un gol di Cabrini. La sfida proseguì ai calci di rigore dove i bianconeri persero 3-1. [[Michel Platini]], al termine della stagione, decise di lasciare il calcio giocato all'età di 32 anni.
 
[[File:Coppa UEFA 1989-1990 - Zoff+Tacconi.jpg|thumb|left|250px|L'allenatore [[Dino Zoff]] e il capitano bianconero [[Stefano Tacconi]] con la [[Coppa UEFA 1989-1990]], vinta in finale doppia contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]].]]
Nella [[Serie A 1987-1988|stagione successiva]] la Juventus concluse 6ª in classifica con 31 punti, e poté accedere alla Coppa UEFA dopo lo spareggio-derby contro il Torino (0-0 dopo i [[tempi supplementari]], 4-2 ai [[tiri di rigore|rigori]]).
 
Quella del 1988-1989 portò [[Dino Zoff]] come allenatore e [[Alessandro Altobelli]] come nuovo centravanti per sostituire [[Ian Rush]] comprato l'anno precedente. Zoff diede alla squadra continuità e gioco, grazie anche ai nuovi innesti [[Rui Barros]], [[Giancarlo Marocchi]], [[Roberto Galia]] e [[Oleksandr Zavarov]], pur senza lottare per lo scudetto, che venne vinto dall'''[[Football Club Internazionale Milano 1988-1989|Inter dei record]]''. Alla fine la squadra giungerà 4ª dietro ai nerazzurri, al Milan e al Napoli.
 
L'annata 1989-1990 iniziò male: il 3 settembre [[1989]] perì, in un incidente stradale a [[Babsk]], in [[Polonia]], [[Gaetano Scirea]] (36 anni), per anni libero, capitano e simbolo della squadra, ''recordman'' di presenze in maglia bianconera fino al 2008, diventato poi osservatore per la società. La squadra bianconera, ancora sotto la guida di Zoff e con un team che aveva come prima punta [[Totò Schillaci]], finì il [[Serie A 1989-1990|campionato]] di quell'anno ancora al 4º posto, così come nella [[Serie A 1988-1989|stagione precedente]]. I bianconeri conquistarono comunque l'8ª [[Coppa Italia 1989-1990|Coppa Italia]] battendo in finale il Milan dopo un pareggio per 0-0 a Torino e la vittoria per 1-0 a Milano (gol di Galia), e poi vinsero anche la [[Coppa UEFA 1989-1990|Coppa UEFA]] in una doppia finale – [[Statistiche della Coppa UEFA#Paesi|per la prima volta nella storia delle competizioni europee]], tra due club italiani<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.uefa.com/competitions/ucl/news/kind=1/newsid=690330.html|titolo=United set up tenth one-nation final|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=30 aprile 2008|accesso=29 ottobre 2009}}</ref> – contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] (3-1 a Torino, con gol di Galia, Casiraghi e De Agostini, e 0-0 sul campo neutro di [[Stadio Partenio|Avellino]]). Questi furono i primi trofei vinti dopo tre stagioni senza titoli. La finale di UEFA fu l'ultima partita di [[Sergio Brio]], titolare in difesa per dodici anni e capitano dopo il ritiro di Scirea del 1988.
 
Nel frattempo il 5 febbraio [[1990]], mentre s'inaugurava lo [[Stadio delle Alpi]] costruito per ospitare il [[Campionato mondiale di calcio 1990]], l'avvocato [[Vittorio Caissotti di Chiusano]] prese il posto di Giampiero Boniperti alla presidenza della società.
 
==Gli anni novanta==
===La scommessa di Maifredi (1990-1991)===
Nella [[Serie A 1990-1991|stagione successiva]] Zoff lasciò il posto all'allenatore [[Gigi Maifredi]], il quale, dopo l'arrivo di nuovi giocatori come [[Roberto Baggio]], [[Thomas Häßler]], [[Júlio César da Silva]] e [[Paolo Di Canio]], perse subito la Supercoppa italiana contro il Napoli per 1-5, e non riuscì a portare la squadra (3ª dopo il girone d'andata) oltre il 7º posto finale in campionato, perdendo 0-2 all'ultima giornata in casa del Genoa. In [[Coppa delle Coppe 1990-1991|Coppa delle Coppe]] la squadra fu eliminata in semifinale dal Barcellona, con Baggio capocannoniere della competizione. Così, dopo ventinove anni (l'ultima volta era stata nel [[Serie A 1961-1962|1961-1962]]), la Juventus non si qualificò per alcuna competizione internazionale.
 
===Il secondo ciclo di Trapattoni (1991-1994)===
[[File:Roberto Baggio - Juventus Football Club 1990-1991.jpg|thumb|165px|[[Roberto Baggio]], premiato nel [[1993]] con [[Pallone d'oro 1993|Pallone d'oro]] e [[FIFA World Player of the Year 1993|FIFA World Player]] a seguito del vittorioso cammino bianconero in [[Coppa UEFA 1992-1993|Coppa UEFA]].]]
 
L'avventura di Maifredi sulla panchina della Juventus durò un anno, così nella stagione [[Serie A 1991-1992|1991-1992]] Trapattoni venne richiamato ad allenare i bianconeri. Con lui in panchina la squadra perse la finale di [[Coppa Italia 1991-1992|Coppa Italia]] contro il [[Parma Football Club|Parma]] e si piazzò seconda in campionato.
 
Nella stagione [[Serie A 1992-1993|1992-1993]], dopo aver acquistato il tedesco [[Andreas Möller]], [[Fabrizio Ravanelli]] e [[Gianluca Vialli]], la squadra vinse per la terza volta la [[Coppa UEFA 1992-1993|Coppa UEFA]] battendo per 3-1 in [[Germania]] ([[Dino Baggio]] e doppietta di [[Roberto Baggio]]) e per 3-0 a Torino (due gol di Dino Baggio e Möller) il [[Ballspiel-Verein Borussia 09 Dortmund|Borussia Dortmund]], con un punteggio complessivo di 6-1, [[Statistiche della Coppa UEFA|record della manifestazione]] e dei [[Statistiche delle competizioni UEFA per club|tornei gestiti dall'UEFA]]. In quel torneo la squadra segnò 32 reti, per un totale di 106 nell'intera stagione. In campionato, invece, la Juventus si classificò al 4º posto, vincendo in casa del Milan il 18 aprile con doppietta di Möller e segnatura di Roberto Baggio. Al termine dell'anno solare, il ''Divin Codino'' venne premiato col [[Pallone d'oro 1993|Pallone d'oro]].
 
Nel [[Serie A 1993-1994|1993-1994]] debuttarono con la maglia bianconera [[Angelo Di Livio]] e [[Alessandro Del Piero]], quest'ultimo simbolo della Juventus (oltreché capitano) per oltre un quindicennio. La squadra terminò il campionato al 2º posto, staccata di tre punti dal [[Associazione Calcio Milan|Milan]].
 
===L'era Lippi e i nuovi successi nazionali ed internazionali (1994-1999)===
{{Citazione|Alla fine dello scorso millennio, la Juventus dominava il calcio europeo per club. Combinando potenza ed eleganza, i bianconeri hanno vinto tutto. E quando non vincevano, di solito arrivavano secondi.|Sheridan Bird, ''Champions Magazine'', [[2008]].<ref>{{Cita|Bird|pag. 44}}</ref>|At the end of the last millennium, Juventus dominated European club football. Blending power and ''panache'', the ''Bianconeri'' won everything. And if they didn't win it, they were usually runners-up.|lingua=en}}
 
Nel 1994 ci fu l'avvento della cosiddetta ''Triade'', composta dal direttore generale [[Luciano Moggi]], dall'amministratore delegato [[Antonio Giraudo]] e dal vicepresidente, ed ex giocatore juventino, [[Roberto Bettega]] alla guida della dirigenza sportiva ed economico-finanziaria dal [[1994]] fino al [[2006]]. Come allenatore fu scelto [[Marcello Lippi]], che sedette sulla panchina bianconera a partire dalla stagione [[Serie A 1994-1995|1994-1995]].
 
====Biennio 1994-1996: il secondo ''double'' e la vittoria della Champions League====
[[File:Del Piero final.jpg|thumb|left|250px|[[Alessandro Del Piero]] solleva la [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions 1995-1996]] appena vinta ai rigori contro l'[[Amsterdamsche Football Club Ajax|Ajax]]]]
 
Nel 1994-1995 la Juventus tornò alla conquista del [[campionato italiano di calcio|titolo nazionale]], il 23º, con 96 reti in tutta la stagione e dieci punti di vantaggio sulla Lazio e sul Parma in campionato (record di squadra nei campionati con 3 punti a vittoria). La squadra vinse anche la sua nona [[Coppa Italia 1994-1995|Coppa Italia]] sul [[Parma Football Club|Parma]], realizzando così la seconda "doppietta" della sua storia. In [[Coppa UEFA 1994-1995|Coppa UEFA]] perse la finale a opera del Parma (0-1 al Tardini e 1-1 nel ritorno giocato a Milano). Il terzino sinistro [[Andrea Fortunato]] morì per una grave forma di [[leucemia]] il 25 aprile [[1995]].<ref>{{cita news|autore=Roberto Perrone, Giuseppe Toti|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/23/Questa_squadra_vinto_tutto__co_8_960523719.shtml|titolo="Questa squadra ha vinto tutto"|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=23 maggio 1995|accesso=16 dicembre 2009}}</ref>
 
[[Serie A 1995-1996|L'anno successivo]] la Juventus raggiunse il secondo posto in Serie A a otto punti di distanza dal Milan e conquistò la [[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppa Italiana]] contro il Parma, per 1-0 al [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]] il 17 gennaio [[1996]]. Con questo trofeo la Juventus divenne il primo club a vincere le tre competizioni nazionali nello stesso anno.
 
La quadra concluse l'annata con la vittoria della [[UEFA Champions League 1995-1996|Champions League]] (ex Coppa dei Campioni), che venne vinta il 22 maggio [[1996]] nella finale di Roma contro l'Ajax, battendolo 5-3 ai calci di rigore dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sul 1-1.
 
====Stagione 1996-1997: i trionfi del centenario====
La Juventus Football Club festeggiò nel [[1997]] i cento anni della sua fondazione istituzionale: allo scopo di celebrare questa ricorrenza la società e le autorità della [[Torino|città di Torino]] organizzarono una serie di manifestazioni denominate ''Juvecentus'' (''1897-1997; Cento anni di Juve''). Dal 22 al 27 maggio 1997 venne presentata al [[Lingotto (Torino)|Lingotto]] l'attività editoriale, multimediale e filatelica della società bianconera. In occasione del [[centenario]] della Juventus fu programmata la c.d. Coppa del Centenario-Trofeo Repubblica di San Marino contro gli [[Inghilterra|inglesi]] del [[Newcastle United Football Club|Newcastle]] (la Juventus indossò una divisa che ricordava il colore della divisa storica della società), disputata allo [[Stadio Dino Manuzzi|Stadio Comunale La Fiorita]] di [[Cesena]] il 3 agosto.<ref>{{Cita news|autore=Andrea Veronese|lingua=en|url=http://www.rsssf.com/tablesj/juve100-97.html|titolo=Juventus FC Centenary Cup 1997|pubblicazione=The Record Sport Soccer Statistics Foundation|data=27 settembre 2000|accesso=26 settembre 2008}}</ref> A fianco di questa iniziativa venne realizzata la ''Mostra del Centenario'', ad illustrare l'origine e l'evoluzione del club, e creato un ''fanclub'' con più di 10.000 membri.
 
<div style="float:right; font-size:85%; width:300px; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px; margin-bottom:0px; text-align:left">
{{finestra|allign=left|width=50%|logo=Soccer ball.svg|border=1px|col1=black|col2=#F7F7F7|col3=white|font-size=120%|titolo=Il giudizio sull'abuso di farmaci|contenuto=
 
Nell'estate del [[1998]] [[Zdeněk Zeman]], all'epoca allenatore della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], lanciò un allarme a proposito di un supposto eccessivo ricorso ai farmaci da parte delle società di calcio. Incalzato dalla [[stampa]], l'allenatore boemo citò ad esempio i giocatori juventini [[Gianluca Vialli]] ed [[Alessandro Del Piero]]. Sulla base di queste dichiarazioni, il [[Procura della Repubblica|procuratore]] di [[Torino]] [[Raffaele Guariniello]] aprì un'inchiesta che portò ad un lungo procedimento processuale a carico della Juventus e che vedrà imputati Riccardo Agricola (medico sociale) ed Antonio Giraudo (amministratore delegato).
 
Nella sentenza di primo grado del processo penale iniziato il 31 gennaio [[2002]] venne ravvisato il comportamento irregolare del medico Riccardo Agricola, che venne condannato ad 1 anno e 10 mesi, sospesi condizionalmente, «per frode sportiva e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute» e somministrazione di [[eritropoietina]] – argomento introdotto nelle imputazioni il 28 giugno [[2004]] – in base ai valori sanguigni dei calciatori bianconeri nonostante i risultati negativi riscontrati in tutti i controlli [[antidoping]],<ref name="CONI 2000">{{Cita news|autore=Piero Serantoni|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0027/articleid,0435_01_2000_0201_0029_4365638/|titolo=Il CONI assolve Agricola|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 luglio 2000|pagina=27|accesso=4 novembre 2010}}</ref> mentre non si ravvisarono reati per Antonio Giraudo, che venne pienamente assolto. Inoltre, durante il processo in primo grado non emersero prove che confermassero la responsabilità diretta della società nella vicenda.<ref>{{Cita news|autore=Giorgio Ballario|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0031/articleid,0213_01_2004_0328_0039_1663710/|titolo=Assolto Giraudo. Un anno e 10 mesi al dottor Agricola|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=27 novembre 2004|pagina=31|accesso=4 novembre 2010}}</ref>
 
In aprile [[2005]], la pubblica accusa ricorse contro la sentenza di primo grado, che venne ribaltata in secondo grado. La [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] di [[Torino]] confermò, il 14 dicembre del citato anno, il verdetto assolutorio per Giraudo «per non avere commesso il fatto» ed annullò la sentenza di condanna per Agricola, assolvendolo dal reato di frode sportiva (somministrazione di eritropoietina) per cui fu inizialmente processato «perché il fatto non sussiste», in quanto il presunto acquisto di EPO e/o la sua somministrazione – divenuta l'accusa principale del processo penale – non era stato provato, e dalla somministrazione delle medicinali non vietate «perché il fatto non costituisce reato».<ref name="La Stampa">{{Cita news|autore=Giorgio Ballario|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/action,viewer/Itemid,3/page,0033/articleid,0250_01_2005_0338_0035_1908245/|titolo=Non ci fu frode sportiva|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=15 dicembre 2005|pagina=33|accesso=4 novembre 2010}}</ref> Su questo punto, la Corte d'appello sancì che i farmaci somministrati ai calciatori della Juventus non rappresentavano doping e che la somministrazione di sostanze lecite atta a migliorare le prestazioni sportive non poteva (in generale, e quindi a prescindere dal club ed il suo medico) essere giudicata come tale in base della legislazione in vigore all'inizio dell'inchiesta della procura (L. 401/1989 sul [[calcio scommesse]]).<ref name="La Stampa"/>
 
La procura di Torino ricorse allora in [[Corte Suprema di Cassazione|cassazione]] contro la sentenza di secondo grado, ritenendo «erronea» l'interpretazione e l'applicazione delle norme di diritto che motivarono la sentenza di assoluzione. Il 29 marzo [[2007]], infine, la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione confermò la sentenza di assoluzione con ampia formula del secondo grado di giudizio a Giraudo e l'assoluzione, per quanto riguarda la frode sportiva (somministrazione di eritropoietina) ad Agricola, concludendo che nel periodo indagato non era stato accertato alcun tipo di positività a sostanze dopanti da parte dei calciatori bianconeri, i cui valori ematologici medi erano simili alla media della popolazione nazionale, e che l'acquisto e/o somministrazione di EPO agli atleti della società non è stato ritenuto provato da nessun atto del processo.<ref name="Sentenza Cassazione 2007">{{Cita news|url=http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/download/CassazioneDoping.pdf|titolo=Cass. pen., Sez. II, sent. n. 21324/2007|pubblicazione=Corte Suprema di Cassazione|data=29 marzo 2007|pagine=40-42|accesso=13 novembre 2010|formato=pdf}}</ref>
 
Venne dichiarata invece l'inammissibilità del ricorso del Procuratore Generale,<ref name="Sentenza Cassazione 2007"/> ma accolto il ricorso della procura, che annullò ''in parte qua''<ref name="Sentenza Cassazione 2007b">''ivi'', pag. 48.</ref> la sentenza di secondo grado per la somministrazione, a carico del medico sociale, di medicinali non vietate diversi dall'eritropoietina, in quanto, pur non essendo all'epoca ancora in vigore la legge sul particolare – introdotta il 14 dicembre [[2000]] –, fu ritenuto che la somministrazione eccessiva di farmaci (o uso in condizioni ''off-label'') potesse costituire una violazione della L.401/1989, l'unica applicabile al periodo indagato.<ref>''ivi'', pagg. 39; 48.</ref> La corte, dopo sancire che l'esito in secondo grado, pur ribaltando l'esito in primo grado, non considerò alcuni argomenti trattati in quel processo, tra le quali le dichiarazioni dei propri atleti,<ref>''ivi'', pagg. 46; 47.</ref> giudicò la necessità di svolgere un nuovo processo per confermare tale ipotesi poiché nel frattempo le liste di farmaci consentiti era stata modificata,<ref>''ivi'', pag. 47.</ref> il quale non ebbe luogo per la [[prescrizione]] della accusa in oggetto dal 12 febbraio 2007.<ref name="Sentenza Cassazione 2007b"/>
 
Anche sul piano sportivo il procedimento disciplinare a suo tempo instaurato dalla Procura Antidoping nei confronti di Agricola per la somministrazione di farmaci iniziò con un'indagine della Procura della Repubblica di Torino, finalizzata nell'assoluzione emessa dall'Ufficio di Procura Antidoping del [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]] il 25 luglio [[2000]], in quanto l'uso dei farmaci erano in regola con l'allora regolamento antidoping e non furono riscontrati indizi di un presunto «doping ematico».<ref name="CONI 2000"/>
 
Il processo sportivo è stato riaperto dopo la sentenza in primo grado del processo penale. Il 26 aprile 2005, la [[Tribunale Arbitrale dello Sport|Camera di Arbitraggio dello Sport]], su richiesta presentata dalla Commissione Scientifica Antidoping del CONI il 7 marzo dello stesso anno, sancì che «l'uso di sostanze farmacologiche che non sono espressamente proibite dalla legge sportiva, e che non possono essere considerate come sostanze simili o associate a quelle espressamente proibite non può essere sanzionato con provvedimenti disciplinari».<ref>{{cita news|url=http://web.archive.org/web/20120530040446/http://www.coni.it/?1755|titolo=Comunicato dopo il parere del TAS|pubblicazione=Comitato Olimpico Nazionale Italiano|data=27 aprile 2005|accesso=13 novembre 2010}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://web.archive.org/web/20120615011736/http://www.coni.it/fileadmin/template/main/new_coni/opinion/opinion.pdf|titolo=CAS 2005/C/841 CONI|pubblicazione=The Court of Arbitration for Sport|data=26 aprile 2005|pagina=27|accesso=13 novembre 2010|formato=pdf}}</ref> Su questa sentenza, il processo sportivo si concluse con l'assoluzione emessa in primo grado dalla Commissione Disciplinare l'11 novembre 2005, decisione confermata ulteriormente sia dalla [[Commissione di Appello Federale]] il 5 ottobre [[2006]] che dal Giudice di Ultima Istanza in materia di doping il 19 gennaio 2007.<ref>{{cita news|url=http://www.coni.it/fileadmin/Decisioni_gui/decisione_15_06.pdf|titolo=G.U.I n.15/06|pagina=9|pubblicazione=Comitato Olimpico Nazionale Italiano|data=19 gennaio 2007|accesso=26 settembre 2008|formato=pdf}}</ref>
}}
</div>
 
La stagione 1996-1997 fu inaugurata con una nuova vittoria, nella doppia finale di Supercoppa UEFA contro il club vincitore della Coppa delle Coppe, il [[Paris Saint-Germain Football Club|Paris Saint-Germain]] (6-1 in trasferta all'andata e 3-1 a [[Palermo]] nel ritorno): il 9-2 complessivo è lo scarto più grande mai raggiunto nelle finali UEFA. In seguito, il 26 novembre [[1996]] a [[Tokyo]], la squadra conquistò anche la seconda [[Coppa Intercontinentale 1996|Coppa Intercontinentale]] contro i campioni sudamericani del [[Club Atlético River Plate|River Plate]].
 
Il 24º scudetto della storia bianconera venne conquistato con 65 punti, mentre in [[UEFA Champions League 1996-1997|Champions League]] la squadra perse poi per 1-3 la finale giocata a [[Monaco di Baviera]], il 28 maggio [[1997]], contro il Borussia Dortmund.
 
====Biennio 1997-1999====
[[Serie A 1997-1998|L'anno successivo]] la squadra vinse la Supercoppa Italiana sul [[Vicenza Calcio|Vicenza]] per 3-0, quindi a fine stagione arrivò il 25º scudetto con 5 punti di vantaggio sull'Inter. Nella terza finale consecutiva di [[UEFA Champions League 1997-1998|Champions League]], giocata ad [[Amsterdam]] il 25 maggio [[1998]], la Juve cedette per 0-1 al [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]]; Del Piero si aggiudicò il titolo di capocannoniere della manifestazione con 10 reti.
 
{{dx|[[File:Zinedine Zidane 2008-2.jpg|thumb|170px|[[Zinedine Zidane]], fantasista juventino dal 1996 al 2001, periodo nel quale vinse un [[Pallone d'oro]] ([[Pallone d'oro 1998|1998]]) e due [[FIFA World Player of the Year|FIFA World Player]] ([[FIFA World Player of the Year 1998|1998]] e [[FIFA World Player of the Year 2000|2000]]).]]}}
La [[Serie A 1998-1999|stagione 1998-1999]] partì con la sconfitta (1-2) della squadra nella Supercoppa Italiana contro la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]. In [[UEFA Champions League 1998-1999|Champions League]] i bianconeri sfiorarono la quarta finale consecutiva perdendo in semifinale contro il [[Manchester United Football Club|Manchester United]]. Dopo la sconfitta per 4-2 contro il Parma a metà del girone di ritorno Lippi si dimise e fu sostituito da [[Carlo Ancelotti]], che conduce la squadra al settimo posto qualificandosi per la [[Coppa Intertoto 1999|Coppa Intertoto]], dopo spareggio con l'[[Udinese Calcio|Udinese]].
 
==Il ventunesimo secolo==
===Il biennio di Ancelotti (1999-2001)===
Nell'estate del 1999, sotto la guida di Ancelotti, i bianconeri vinsero la [[Coppa Intertoto|Coppa Intertoto dell'UEFA]], riconvalidando così il suo record di aver vinto tutte le competizioni ufficiali in ambito internazionale,<ref name="competizioni europee"/> che garantì il diritto alla partecipazione alla [[Coppa UEFA 1999-2000|Coppa UEFA]] (dove la Juve non andò oltre gli ottavi, uscendo sconfitta contro il [[Real Club Celta de Vigo|Celta de Vigo]]). Lo scudetto fu perso all'ultima giornata contro il [[Associazione Calcio Perugia|Perugia]], con la Lazio che si laureò campione d'Italia sorpassando gli juventini.
 
Nella stagione successiva ([[Serie A 2000-2001|2000-2001]]) la Juventus concluse il campionato al secondo posto alle spalle della [[AS Roma|Roma]].
 
===Il secondo ciclo di Lippi e l'ingresso in Borsa (2001-2004)===
Nell'estate del 2001 Ancelotti fu sostituito con Marcello Lippi, che ritornò ad allenare il club bianconero e la Juventus vinse il suo 26º scudetto all'ultima giornata, il 5 maggio [[2002]], ai danni dell'Inter.
 
[[File:Gianluigi Buffon Euro 2012 vs England 02.JPG|thumb|left|[[Gianluigi Buffon]], eletto [[UEFA Club Football Awards|miglior portiere]] e [[UEFA Club Footballer of the Year|miglior giocatore]] della [[UEFA Champions League 2002-2003]].]]
Il 20 dicembre [[2001]] la Juventus entrò in [[Borsa valori|Borsa]],<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/online/calcio/juvebo/juvebo/juvebo.html|titolo=Borsa, debutto amaro per la Juventus|pubblicazione=laRepubblica|data=20 dicembre 2001|accesso=5 marzo 2013}}</ref> compiendo un nuovo importante passo nell'evoluzione da società calcistica civile a ''entertainment and leisure group'': nei primi anni del [[XXI secolo]], con oltre duecento milioni di [[euro]] di fatturato, la Juventus era la terza società calcistica per ricavi in [[Europa]] dopo [[Manchester United]] e [[Real Madrid]].
 
Nella stagione [[Serie A 2002-2003|2002-2003]], dopo la vittoria per 2-1 della terza Supercoppa Italiana contro il Parma, i bianconeri si aggiudicarono il 27º scudetto con due giornate d'anticipo, il quale fu dedicato alla memoria dell'''Avvocato'' [[Gianni Agnelli]], scomparso a causa di un [[Cancro (malattia)|cancro]] alla [[prostata]] il 24 gennaio di quell'anno, e raggiunsero la settima finale di [[UEFA Champions League 2002-2003|Champions League]] della storia juventina perdendo ai [[tiri di rigore]] per 2-3 contro il [[Milan]], dopo che la partita si era conclusa a reti bianche.
 
Il 15 luglio [[2003]] venne siglato l'accordo con il Comune di [[Torino]] per l'acquisizione del diritto di superficie per 99 anni dello Stadio delle Alpi, in modo che la società lo potesse gestire direttamente. Il 3 agosto la squadra si recò negli [[Stati Uniti d'America]] per giocare la Supercoppa italiana (che inaugurò la stagione 2003-2004) contro il Milan, vincendo ai [[tiri di rigore]] (1-1 dopo i [[tempi supplementari]]). Durante la trasferta americana, un altro lutto colpì la società: la scomparsa del presidente Vittorio Caissotti di Chiusano; al suo posto venne nominato [[Franzo Grande Stevens]], vicepresidente [[FIAT]], che restò in carica per due anni.
 
{{dx|[[File:Pavel Nedvěd.jpg|thumb|175px|Il fuoriclasse ceco [[Pavel Nedvěd]] ([[Pallone d'oro 2003]]), giocatore e poi dirigente della Juventus.]]}}
In [[UEFA Champions League 2003-2004|Champions League]] i bianconeri furono eliminati dal [[Real Club Deportivo de La Coruña|Deportivo La Coruña]] negli ottavi di finale della (0-1 e 0-1), persero poi la doppia finale di [[Coppa Italia 2003-2004|Coppa Italia]] contro la Lazio di (0-2 a Roma e 2-2 a Torino) e finirono terzi in [[Serie A 2003-2004|campionato]]. La vittoria per 7-0 sull'[[Olympiakos Syndesmos Filathlon Pireos|Olympiacos]] è la più netta della squadra nella competizione e, ''ex aequo'', nei tornei gestiti dall'UEFA; fino alla disputa della [[UEFA Champions League 2007-2008|Champions League 2007-2008]] è stato il risultato più pesante della storia della competizione. Alla fine dell'annata la società fu colpita da un altro lutto: il 27 maggio [[2004]] morì di cancro ai polmoni [[Umberto Agnelli]], già presidente del club juventino.
 
===Dal biennio con Capello allo scandalo ''Calciopoli'' (2004-2006)===
Nell'estate del [[2004]] la squadra venne affidata a [[Fabio Capello]]. Il 21 maggio, grazie al pareggio nell'anticipo tra Milan e Palermo, la Juventus si laureò campione d'Italia, conquistando alla fine del torneo 86 punti, sette in più del Milan. In [[UEFA Champions League 2004-2005|Champions League]] la squadra venne eliminata nei quarti di finale a opera del [[Liverpool Football Club|Liverpool]].
 
Nel campionato [[Serie A 2005-2006|2005-2006]] batté il record storico di vittorie consecutive all'inizio del campionato, nove, che sommate alla vittoria per 4-2 contro il Cagliari nella giornata di chiusura del torneo precedente compongono la serie di trionfi in fila più lunga nel campionato a girone unico, a pari merito con quella della stagione 1931-1932. Stabilì il record di punti in totale (91) e in un solo girone (52 punti solo all'andata: 17 vittorie, un pareggio e una sconfitta). Perse una sola partita in campionato, cosa mai riuscita nei campionati a venti squadre, in casa del Milan per 3-1 il 30 ottobre; tale gara sarà l'ultima persa nei campionati a girone unico per quasi due anni, fino alla sconfitta di [[Mantova]] del 13 gennaio [[2007]], per un totale di 46 gare in serie positiva; la squadra si aggiudicò il 29º scudetto battendo il 14 maggio la Reggina per 2-0. Per tutta l'"era Capello" la Juventus fu sempre capolista della Serie A (76 giornate, record nazionale).<ref name="La storia infinita">{{Cita news|lingua=en|url=http://it.uefa.com/magazine/news/kind=16384/newsid=577119.html|titolo=La storia infinita|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=31 agosto 2007|accesso=20 febbraio 2009}}</ref>
 
Perse la Supercoppa Italiana contro l'Inter per 0-1 ai tempi supplementari, il 20 agosto. In Champions League la Juventus fu eliminata nei quarti di finale dagli [[Inghilterra|inglesi]] dell'[[Arsenal Football Club|Arsenal]].
 
Alla fine dello stesso anno la società rimase coinvolta in ''[[Scandalo del calcio italiano del 2006|Calciopoli]]'': la sentenza di primo grado costò la revoca dello scudetto 2004-2005, la non assegnazione dello scudetto 2005-2006 (in seguito assegnato all'Inter)<ref>{{cita news|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/72.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6164_upfDownload.pdf|titolo=Comunicato Stampa: "Assegnato all'Internazionale lo scudetto 2005-2006"|pubblicazione=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=26 luglio 2006|accesso=15 febbraio 2009|formato=pdf}}</ref> e la retrocessione in [[Serie B]], con una penalizzazione finale di 9 punti.<ref>{{Cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2006/10_Ottobre/27/arbitratoiniziato.shtml|titolo=Sconti: di 8 punti a Juve e Lazio; Di 4 alla Fiorentina. Milan al palo|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=27 ottobre 2006|accesso=15 febbraio 2009}}</ref> Moggi presentò le sue dimissioni alla Juventus subito dopo l'ultima giornata del campionato, seguito pochi giorni dopo da Giraudo e dal presidente Grande Stevens, quindi il consiglio d'amministrazione della società venne sciolto e ricomposto a fine giugno con nuovi elementi scelti dagli azionisti, tra cui l'ex calciatore bianconero [[Marco Tardelli]] e l'allenatore della Nazionale italiana di pallavolo [[Gian Paolo Montali]]; vennero nominati presidente [[Giovanni Cobolli Gigli]], direttore sportivo [[Alessio Secco]] e amministratore delegato [[Jean-Claude Blanc]].<ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/footballeurope/news/kind=2/newsid=429839.html|titolo=Nuovo presidente per la Juventus|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=14 giugno 2006|accesso=15 febbraio 2009}}</ref>
 
===Il ritorno in Serie A e gli anni senza vittorie (2006-2011)===
====La stagione in Serie B (2006-2007)====
[[File:Rimini-juve1.jpg|thumb|left|220px|Una fase di gioco di [[Associazione Calcio Rimini 1912|Rimini]]-Juventus del 9 settembre [[2006]], esordio assoluto dei bianconeri in [[Serie B 2006-2007|Serie B]].]]
 
Il 10 luglio arrivò sulla panchina bianconera [[Didier Deschamps]], già centrocampista della Juve nella seconda metà degli [[Anni 1990|anni novanta]]. Dopo 36 partite del [[Serie B 2006-2007|campionato cadetto]], nonostante la penalizzazione di 9 punti, la squadra si trovò in testa alla classifica di Serie B e, rimanendo sempre tra le prime posizioni della serie cadetta, il 19 maggio [[2007]], dopo la vittoria per 5-1 in trasferta ad [[Arezzo]], raggiunse la matematica promozione in [[Serie A]], con tre giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato.
 
Il 26 maggio, vincendo in casa per 2-0 contro il [[Associazione Calcio Mantova|Mantova]], ottenne matematicamente il primo posto nella serie cadetta. La stessa sera Deschamps risolse consensualmente il contratto con la società e la panchina venne affidata fino al termine del campionato all'allenatore in seconda [[Giancarlo Corradini]]. Il 4 giugno venne ufficializzato il nome del nuovo allenatore, [[Claudio Ranieri]], che iniziò la sua avventura sulla panchina bianconera il 1º luglio [[2007]].
 
====Il biennio Ranieri e la gestione Ferrara-Zaccheroni (2007-2010)====
Sotto la guida tecnica di [[Claudio Ranieri]], il ritorno della Juventus in [[Serie A]] avviene ufficialmente il 25 agosto 2007 contro il Livorno (partita terminata con risultato di 5-1 in favore dei bianconeri). A fine stagione arriva terza in campionato e si ferma ai quarti di [[Coppa Italia 2007-2008|Coppa Italia]], eliminata dall'Inter.
 
Nel 2008-2009 la Juventus affronta nel preliminare di [[UEFA Champions League 2008-2009|Champions League]] gli slovacchi dell'[[FC Artmedia Petržalka|Artmedia Bratislava]], ritornando a partecipare, dopo due anni di assenza, alle [[competizioni UEFA per club]].<ref>{{Cita news|url=http://it.uefa.com/competitions/ucl/fixturesresults/round=15276/match=302695/report=mb.html|titolo=Juventus, finalmente Champions|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=17 settembre 2008|accesso=20 febbraio 2009}}</ref> La squadra, dopo aver vinto il proprio girone, arriva fino agli ottavi di finale dove è eliminata dal [[Chelsea Football Club|Chelsea]], finalista dell'edizione precedente. Nel finale di campionato Ranieri viene esonerato e sostituito da [[Ciro Ferrara]], che conduce la squadra al secondo posto. In Coppa Italia i bianconeri vengono eliminati in semifinale dalla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]].
 
Nel 2009-2010 la squadra bianconera viene eliminata dalla [[UEFA Champions League 2009-2010|Champions League]] nell'ultima giornata della fase a gironi, stabilendo il record negativo di marcature subite in casa nelle coppe europee.<ref name="Tuttosport">{{cita news|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2010/03/23-60950/Juve,+disastri+da+Guinness|titolo=Juve, disastri da Guinness|pubblicazione=[[Tuttosport]]|data=23 marzo 2010|accesso=29 luglio 2010}}</ref> A gennaio i bianconeri sono eliminati dall'Inter (1-2) ai quarti di finale di [[Coppa Italia 2009-2010|Coppa Italia]]. Per la squadra è la nona sconfitta nelle ultime dodici gare, quella fatale per Ferrara, che viene esonerato; gli subentra [[Alberto Zaccheroni]] con un contratto fino a giugno. La squadra viene eliminata anche dall'[[UEFA Europa League 2009-2010|Europa League]] agli ottavi di finale dal [[Fulham Football Club|Fulham]], chiudendo il campionato al settimo posto in campionato, 15 sconfitte – record negativo della squadra in un torneo a 20 squadre per un totale di 19 nel corso della stagione – e 56 gol subiti, che eguaglia la cifra ottenuta nel 1961-1962,<ref name="Tuttosport"/> qualificandosi al terzo turno preliminare di [[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League]].
 
==Il nuovo decennio==
===2010: l'arrivo alla presidenza di Andrea Agnelli===
Al termine della stagione, a [[Jean-Claude Blanc]] subentra alla massima carica del club [[Andrea Agnelli]], quarto esponente della celebre [[Agnelli (famiglia)|famiglia torinese]] proprietaria della Juventus.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newseventi_3D182340B9F248F1BF85E340D58CCAEA.asp|titolo=È il quarto Agnelli presidente|pubblicazione=juventus.com|data=19 maggio 2010|accesso=8 agosto 2010}}</ref> Oltre al cambio dall'assetto societario, vengono nominati [[Giuseppe Marotta (dirigente sportivo)|Giuseppe Marotta]] come direttore generale e [[Luigi Delneri]] come allenatore, ambedue provenienti dalla [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]].
 
[[File:Claudio marchisio.jpg|thumb|170px|[[Claudio Marchisio]], cresciuto nel vivaio bianconero.]]
Il primo impegno ufficiale della squadra è il turno preliminare di [[UEFA Europa League 2010-2011|Europa League]], dove supera gli [[Repubblica d'Irlanda|irlandesi]] dello [[Shamrock Rovers Football Club|Shamrock Rovers]], mentre ai [[play-off]] incontrano gli [[austria]]ci dello [[Sportklub Sturm Graz|Sturm Graz]], superati con un risultato globale di 3-1. La squadra viene eliminata nella fase a gironi dopo aver pareggiato tutti gli incontri del [[UEFA Europa League 2010-2011|Gruppo A]]. I bianconeri sono eliminati dalla Coppa Italia ai quarti di finale, mentre il campionato viene concluso nuovamente al settimo posto (la squadra torinese non terminava almeno due edizioni consecutive del campionato di Serie A al di sotto del sesto posto dal periodo tra 1954 e 1957).
 
====Stagione 2011-2012: il ritorno al successo e l'imbattibilità====
La stagione [[Juventus Football Club 2011-2012|2011-2012]] vede l'arrivo in panchina di [[Antonio Conte]].
 
In [[Serie A 2011-2012|campionato]] i bianconeri occupano il vertice della classifica fin dalle prime giornate, posizione che cederanno solo poche volte nel corso del torneo: dopo un lungo testa a testa col Milan, il 6 maggio [[2012]] la Juventus torna a laurearsi campione d'Italia – non accadeva dalla stagione [[Serie A 2002-2003|2002-2003]], se si escludono i successi cancellati da ''[[Calciopoli]]'' – vincendo il suo 28º [[scudetto]] (anche se la società lo considera come il suo 30º titolo);<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/07-05-2012/agnelli-gli-scudetti-sono-30-terza-stella-avrete-sorpresa-911154197220.shtml|titolo=Agnelli: "Gli scudetti sono 30. Terza stella? Sarà una sorpresa"|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Matteo Brega|data=7 maggio 2012|accesso=9 maggio 2012}}</ref> il successo, arrivato con una giornata d'anticipo, è stato ottenuto senza aver mai perso una partita, eguagliando un record conseguito nella storia del [[girone unico]] solo dal [[Associazione Calcistica Perugia Calcio|Perugia]] nel [[Serie A 1978-1979|1978-1979]] e dal Milan nel [[Serie A 1991-1992|1991-92]]; i bianconeri sono però i primi a siglare questo primato in un torneo a 20 squadre, stabilendo così il record nazionale d'[[Statistiche della Serie A#Intero campionato|imbattibilità stagionale]] in campionato.<ref name="fifa.com">{{cita news|lingua=en|url=http://www.fifa.com/worldfootball/clubfootball/news/newsid=1631420.html|titolo=Juventus return to the summit|pubblicazione=[[Fédération Internationale de Football Association|fifa.com]]|data=14 maggio 2012|accesso=14 maggio 2012}}</ref> L'imbattibilità viene persa nella gara dell'epilogo stagionale, cioè la finale di [[Coppa Italia 2011-2012|Coppa Italia]] in cui il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] s'impone per 2-0; questa sconfitta mette anche fine all'imbattibilità assoluta della squadra bianconera, che tra campionato e coppa termina dopo 43 partite utili consecutive (anch'esso record nazionale).<ref>{{cita news|autore=Paolo Menicucci|url=http://it.uefa.com/memberassociations/association=ita/news/newsid=1800382.html|titolo=Riepilogo stagione: Italia|pubblicazione=Union des Associations Européennes de Football|data=21 maggio 2012|accesso=24 maggio 2012}}</ref>
 
[[File:Andrea Pirlo in Juventus - 2.jpg|thumb|left|180px|L'ottima stagione d'esordio in maglia bianconera vale ad [[Andrea Pirlo]] il titolo di [[Migliore calciatore assoluto AIC|migliore calciatore assoluto]] [[Associazione Italiana Calciatori|AIC]] e l'inserimento nella [[squadra dell'anno UEFA]]]]
È questa l'ultima stagione in maglia bianconera di [[Alessandro Del Piero]], che dopo diciannove anni lascia la Juventus.
 
=====Juventus Stadium e Juventus Museum=====
La nuova stagione juventina era iniziata l'8 settembre [[2011]] con l'inaugurazione dello [[Juventus Stadium]], il nuovo [[stadio]] del club.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/08-09-2011/juve-notte-orgoglio-802801795510.shtml|titolo=Juve, la notte dell'orgoglio, il nuovo stadio emoziona|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Davide Chinellato|data=8 settembre 2011|accesso=7 maggio 2012}}</ref> Sorto sulle ceneri del [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]], l'impianto è un moderno stadio calcistico da 41.000 posti. Costruito sul modello degli stadi inglesi, col pubblico raccolto e le tribune molto vicine al campo, lo Juventus Stadium è un impianto confortevole e funzionale, privo di [[barriere architettoniche]], e ricco di attività commerciali e servizi collaterali. Lo stadio è interamente di proprietà del club bianconero: la Juventus è la prima società di Serie A a portare a termine questo tipo di operazione immobiliare.
 
Il 16 maggio [[2012]] la società ha poi inaugurato lo Juventus Museum (o J Museum), [[museo]] dedicato alla storia della società torinese e al suo legame con la storia del Paese.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/inaugurazione%20museo%20news%2016maggio2012/|titolo=È il giorno di Juventus Museum|pubblicazione=juventus.com|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref> Realizzato nell'area dello Juventus Stadium, il museo raccoglie trofei, cimeli, maglie d'epoca, immagini storiche e memorabilia varia legata alla squadra bianconera, con l'interazione di tecnologie multimediali e audiovisive.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2012/05/16/news/inaugurato_museo_agnelli-35288538/|titolo=La Juventus inaugura il J-Museum|pubblicazione=[[la Repubblica|repubblica.it]]|autore=Timothy Ormezzano|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/juventus/2012/05/16-188235/Apre+lo+Juventus+Museum,+115+anni+di+storia+bianconera|titolo=Apre lo Juventus Museum, 115 anni di storia bianconera|pubblicazione=[[Tuttosport|tuttosport.com]]|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref> [[Paolo Garimberti]] ne viene nominato presidente.<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/16mag2012_mus_agn_ita/|titolo=Un museo, una coppa, due Presidenti|pubblicazione=juventus.com|data=16 maggio 2012|accesso=16 maggio 2012}}</ref>
 
====Stagione 2012-2013: scudetto e Supercoppa italiana====
[[File:Arturo Vidal (Juventus).jpg|thumb|165px|[[Arturo Vidal]], tra i protagonisti dell'annata 2012-2013:<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/2012-2013/notizie/juventus-2013-scudetto-sconcerti_4b77fb58-b333-11e2-b198-926b52542ff3.shtml|titolo=Vidal, Pogba, difesa e ricambi efficaci. Così la Juve di Conte ha costruito il bis|pubblicazione=[[Corriere della Sera|corriere.it]]|autore=[[Mario Sconcerti]]|data=5 maggio 2013}}</ref> il cileno è il ''top scorer'' dei torinesi, andando a segno in tutti i tornei disputati da ''Madama''.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/01-05-2013/juventus-bomber-vidal-tuttocampista-ha-gia-superato-prova-nove-20316606485.shtml|titolo=Juventus, bomber Vidal: il tuttocampista ha già superato la prova del nove|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=G. B. Olivero|data=1º maggio 2013}}</ref>]]
 
Nonostante il fresco ritorno al vertice, nell'[[estate]] del [[2012]] c'è lo scontro coi vertici di [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] e [[Lega Nazionale Professionisti Serie A|Lega Serie A]] sulla possibilità di inserire una terza [[Stella (calcio)|stella]] sulle maglie bianconere: la società torinese persevera infatti nel considerare lo scudetto [[Serie A 2011-2012|2011-2012]] come il 30º della sua storia, contando nel palmarès anche i due titoli cancellati dalle sentenze di ''[[Calciopoli]]''. La diversa posizione degli organi federali porta la Juventus alla decisione di rinunciare a esporre sulle divise anche le due precedenti stelle acquisite, inserendo invece al loro posto la scritta «<small>30 SUL CAMPO</small>».<ref>{{cita news|url=http://www.juventus.com/juve/it/news/maglie++nessuna+stella+e+30+sul+campo|titolo=Maglie: nessuna stella e “30 sul campo”|pubblicazione=[[Juventus Football Club|juventus.com]]|data=8 giugno 2012|accesso=11 agosto 2012}}</ref> Per lo scandalo [[Scandalo italiano del calcioscommesse del 2011|calcioscommesse]] l'allenatore [[Antonio Conte]] e il suo secondo [[Angelo Alessio]] vengono invece squalificati, rispettivamente per quattro e due mesi (a seguito dei ricorsi), per un'omessa denuncia inerente al loro periodo al [[Associazione Calcio Siena|Siena]].<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Calcio-Infetto/10-08-2012/sentenze-10-mesi-conte-grosseto-retrocesso-lega-pro-912202143806.shtml|titolo=Sentenze: 10 mesi a Conte, assolti Bonucci e Pepe|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|data=10 agosto 2012|accesso=11 agosto 2012}}</ref> Durante questo periodo, è [[Massimo Carrera]] – ex bianconero, e già assistente di Conte – a sostituire ''[[ad interim]]'' i due tecnici sulla panchina della Juventus. Conte ritorna a sedersi in panchina il 9 dicembre 2012.<ref>{{cita news|url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcioserieA/articoli/94546/juve-regalo-a-conte-1-0-a-palermo.shtml|titolo=Juve, regalo a Conte: 1-0 a palermo|pubblicazione=[[Sport Mediaset|sportmediaset.mediaset.it]]|autore=Alberto Gasparri|data=9 dicembre 2012}}</ref>
 
La squadra fa il suo esordio ufficiale l'11 agosto 2012 allo [[Stadio nazionale di Pechino]], per la finale di [[Supercoppa italiana 2012|Supercoppa italiana]] contro il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], superando i partenopei per 4-2 ai [[tempi supplementari|supplementari]] e mettendo in bacheca la sua 5ª Supercoppa nazionale, successo che mancava dall'edizione del [[Supercoppa italiana 2003|2003]]. La stagione segna anche il ritorno dei bianconeri, dopo due anni d'assenza, in [[UEFA Champions League 2012-2013|Champions League]]. In campionato, il 3 novembre la formazione bianconera è sconfitta 1-3 allo Juventus Stadium dall'Inter, mettendo fine alla sua imbattibilità assoluta e casalinga (rispettivamente dopo 49 e 25 partite, record nei tornei a 20 squadre);<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/03-11-2012/milito-implacabile-inter-rimonta-juve-non-piu-imbattibile-913108790397.shtml|titolo=Milito implacabile, l'Inter rimonta. La Juve non è più imbattibile|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Riccardo Pratesi|data=3 novembre 2012}}</ref> il 25 dello stesso mese il club torinese perde anche la sua imbattibilità esterna (dopo 25 incontri, altro record), a seguito dello 0-1 subito al [[Stadio Giuseppe Meazza|Meazza]] dal [[Associazione Calcio Milan|Milan]].<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/25-11-2012/milan-stende-juve-basta-rigore-robinho-913324644048.shtml|titolo=Robinho rilancia il Milan. Juve al secondo k.o stagionale|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Gaetano De Stefano|data=25 novembre 2012}}</ref> A fine gennaio la squadra manca l'approdo alla seconda finale consecutiva di [[Coppa Italia 2012-2013|Coppa Italia]], uscendo in semifinale per mano della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]. In Champions League la squadra fa invece strada fino ai quarti di finale, dov'è estromessa dal [[Fußball-Club Bayern München|Bayern Monaco]]. Nonostante la battuta d'arresto in campo europeo, in campionato la Juventus prosegue con discreta tranquillità la sua marcia in vetta alla classifica, e il 5 maggio [[2013]] arriva il 29º titolo italiano, il secondo consecutivo, conquistato con tre turni d'anticipo.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/05-05-2013/juventus-palermo-1-0-sogno-realta-conte-bis-scudetto-tuo-20332458287.shtml|titolo=Juventus, scudetto bis: 1-0 sul Palermo. Conte sale ancora sul tetto della Serie A|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|autore=Riccardo Pratesi|data=5 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/sport/calcio/serie-a/2012-2013/notizie/juventus-2013-scudetto-sconcerti_4b77fb58-b333-11e2-b198-926b52542ff3.shtml|titolo=Vidal, Pogba, difesa e ricambi efficaci. Così la Juve di Conte ha costruito il bis|pubblicazione=[[Corriere della Sera|corriere.it]]|autore=[[Mario Sconcerti]]|data=5 maggio 2013}}</ref>
 
====Stagione 2013-2014: la 6ª Supercoppa nazionale====
La nuova stagione si apre ufficialmente per la Juventus il 18 agosto [[2013]], con il secondo successo consecutivo in [[Supercoppa italiana 2013|Supercoppa italiana]]: stavolta, a differenza di quanto accaduto dodici mesi prima, la vittoria del trofeo è nettamente più agevole per i bianconeri, che all'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]] di [[Roma]] superano facilmente la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] per 4-0; con questa vittoria, i torinesi salgono inoltre in testa alla classifica dei plurivincitori nella manifestazione (appaiando il Milan) con sei Supercoppe.<ref>{{cita news|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/18-08-2013/juventus-super-gara-supercoppa-4-0-lazio-pogba-chiellini-lichtsteiner-etevez-20984928825.shtml|titolo=Supercoppa, Juventus super: 4-0 alla Lazio con gol di Pogba, Chiellini, Lichtsteiner e Tevez|pubblicazione=[[La Gazzetta dello Sport|gazzetta.it]]|data=18 agosto 2013|autore=Maurizio Nicita}}</ref>
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
===Libri===
====Libri di rilevanza====
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Il libro del calcio italiano|editore=''[[Corriere dello Sport - Stadio|Il Corriere dello Sport]]'', Stadio|anno=2000|cid=CorrieredelloSport}}
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=La storia della Juventus|altri=2 voll.|editore=La Casa dello Sport|anno=1986|cid=Storia}}
* {{cita libro|autore=[[Gianni Brera]]|titolo=Storia Critica del Calcio Italiano|editore=[[Baldini Castoldi Dalai editore|Baldini Castoldi Dalai]]|anno=1998|ISBN=ISBN 88-8089-544-3|cid=Brera}}
* {{cita libro|autore=[[Vladimiro Caminiti]]|titolo=Juventus, 90 anni di gloria|altri=4 voll.|editore=Forte|città=[[Milano]]|anno=1987|cid=Caminiti}}
* {{cita libro|autore=[[Enrico Canfari]]|titolo=Storia del Foot-Ball Club Juventus di Torino|editore=Tipografia Artale|città=[[Torino]]|anno=1915|cid=Canfari}}
* {{cita libro|autore=Lino Cascioli|titolo=Storia fotografica del calcio italiano: dalle origini al campionato del mondo 1982|editore=[[Newton Compton Editori|Newton & Compton]]|città=[[Roma]]|anno=1982|cid=Cascioli}}
* {{cita libro|autore=Enzo D’Orsi, Massimiliano Morelli, Valentino Russo|titolo=La Storia della Juventus|editore=L’Airone|città=Roma|anno=2005|isbn=88-7944-721-1|cid=D'Orsi}}.
* {{cita libro|autore=Guido Luguori, Antonio Smargiasse|titolo=Calcio e Neocalcio: Geopolitica e prospettive del football in Italia|editore=Manifestolibri|anno=2003|ISBN=ISBN 88-72853-42-7|cid=Luguori, Smargiasse}}
* {{cita libro|autore=[[Giampiero Mughini]]|titolo=Un sogno chiamato Juventus. Cento anni di eroi e vittorie bianconere|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2004|isbn=88-0452-765-X|cid=Mughini}}.
* {{cita libro|autore=Maner Palma|titolo=Juventus. 110 anni della nostra storia|editore=Libri di Sport|anno=2007|ISBN=ISBN 88-8767-693-3|cid=Palma}}.
* {{cita libro|autore=[[Mario Pennacchia]]|titolo=Gli Agnelli e la Juventus|editore=[[Rcs MediaGroup|Rizzoli]]|città=Milano|anno=1985|isbn=88-1785-651-7|cid=Pennacchia}}.
* {{cita libro|curatore=Marco Sappino|titolo=Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano|altri=vol. 2|anno=2000|editore=Baldini Castoldi Dalai|città=Milano|isbn=8-88-0898-62-0|cid=Dizionario di un secolo del calcio italiano}}.
* {{cita libro|nome=Antonio|cognome=Sarcinella|titolo=Novecento bianconero, un secolo di storia della Juventus|editore=Mariposa Editrice|città=[[Calcinaia|Fornacette]]|anno=2001|isbn=88-7359-000-4|cid=Sarcinella}}.
* {{cita libro|nome=Renato|cognome=Tavella|titolo=Dizionario della grande Juventus. Dalle origini ai nostri giorni|editore=Newton & Compton|città=Roma|anno=2001|ISBN=ISBN 88-8289-639-0|cid=TavellaDizionario}}.
* {{cita libro|autore=Renato Tavella, Franco Ossola|titolo=Il Romanzo della Grande Juventus|editore=Newton & Compton|città=Roma|annooriginale=1997|anno=2003|isbn=88-8289-900-4|cid=Tavella, Ossola}}
 
====Altre letture====
* {{cita libro|autore=[[Roberto Beccantini]]|titolo=Juve, ti amo lo stesso|editore=[[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]|anno=2007|ISBN=ISBN 88-0456-906-9|cid=Beccantini}}.
* {{cita libro|autore=Bruno Bernardi, Massimo Novelli|titolo=Tre re per la Signora|editore=Graphot Editrice|anno=2002|ISBN=ISBN 88-8690-642-0|cid=GraphotEditrice}}.
* {{cita libro|autore=[[Giampiero Boniperti]]|titolo=La mia Juventus|editore=Giampaolo Ormezzano Editore|anno=1958|cid=BonipertiLamiaJuventus}}
* {{cita libro|autore=Giampiero Boniperti, Enrica Speroni|titolo=Una vita a testa alta. Cinquant'anni sempre e solo per la Juventus|editore=[[RCS MediaGroup|Biblioteca Universale Rizzoli]]|anno=2003|ISBN=ISBN 88-17-10685-2|cid=Rizzoli}}.
* {{cita libro|autore=[[Marcello Lippi]], Massimo Lodi|titolo=Il mio calcio, la mia Juve|editore=[[Sperling & Kupfer|ED Sterling & Kupfer]]|anno=1997|ISBN=ISBN 88-2002-459-4|cid=Lippi}}.
* {{cita libro|autore=Giampiero Mughini|titolo=Juve, il sogno che continua|editore=Mondadori|anno=2008|ISBN=ISBN 88-0457-594-8|cid=Mughinisogno}}.
* {{cita libro|autore=Corrado Olocco|titolo=[...] Quando la Juve si allenava al Coppino|editore=Edizioni Albesi|anno=2010|cid=Olocco}}
* {{cita libro|autore=Mario Parodi|titolo=Giocavamo senza numero. La Juventus che eravamo noi (Pietro Rava: un terzino lungo in linea di un secolo)|editore=Tirrenia-Stampatori|anno=1999|ISBN=ISBN 88-7763-449-9|cid=Parodi}}.
* {{cita libro|autore=Mario Parodi, Andrea Parodi|titolo=In bianco e nero: una grande Juve negli anni del piombo|editore=[[Bradipolibri Editore|ED Bradipolibri]]|anno=2003|ISBN=ISBN 88-8832-933-1|cid=Bradipolibri}}.
* {{cita libro|autore=[[Michel Platini]]|titolo=La mia vita come una partita di calcio|editore=Biblioteca Universale Rizzoli|anno=1990|ISBN=ISBN 88-1753-620-2|cid=Platini}}.
 
===Pubblicazioni varie===
* {{cita pubblicazione|cognome=AA.VV|titolo=Archivio Juventus (2 voll.)|data=1998|cid=Archivio Juventus}} (Pubblicazione ufficiale in occasione ai cento anni di fondazione istituzionale della Juventus F.C.).
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Juvecentus, la mostra del centenario|editore=[[Paravia|Edit. Paravia]]-[[Scriptorium]]|anno=1997|isbn=88-3958-164-2|cid=Juvecentus}}.
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=Juventus, 110 anni a opera d’arte|editore=Damiani Editore|città=[[Bologna]]|anno=2007|isbn=88-6208-007-7|cid=Damiani}}.
* {{cita libro|autore=AA.VV|titolo=La Signora del Secolo. 90 anni di storia fotografica della Juventus|editore=[[Fratelli Fabbri Editori|Fabbri Editore]] – [[Hurrà Juventus]]|anno=1993|cid=Signora}}
* {{cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Sheridan Bird|anno=2008|mese=agosto/settembre|titolo=The Zidane deal|rivista=Champions Magazine|numero=30|cid=Bird}}
* {{cita pubblicazione|autore=Elio Domeniconi|data=25/31 maggio 1977|titolo=ArribaGiuve!!!|rivista=[[Guerin Sportivo]]|numero=21|cid=Domeniconi}}
* {{cita pubblicazione|lingua=spagnolo|autore=Aldo Proieto|data=10 dicembre [[1985]]|titolo=Juventus - Argentinos: Un partido inolvidable|rivista=[[El Gráfico]]|numero=3453|cid=Proieto}}
* {{cita web|http://www.comune.torino.it/archiviostorico/mostre/sport_2005/pdf/085-096.pdf|Archivio Storico Città di Torino – Calcio (2005)|30 gennaio 2010|formato=pdf|cid=Calcio}}
 
===Risorse informative in rete===
* {{cita web|http://www.juventus.com/wps/portal/it/club/dove/sede|Juventus: la sede|26-09-2008|cid=Juventus – Sede}}
* {{cita web|http://www.juventus.com/wps/portal/it/club/juventus%20in%20breve/01-La%20storia%20di%20una%20leggenda|Juventus: la storia|26-09-2008|cid=Juventus – Storia}}
 
==Voci correlate==
*[[Liceo classico Massimo d'Azeglio]]
 
 
{{Juventus FC}}
{{Portale|calcio|Torino}}
 
[[Categoria:Storia della Juventus F.C.|*]]
 
{{Link VdQ|es}}