Automa musicale e Acido pirofosforico: differenze tra le pagine

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{{Composto chimico
[[File:Vogelorgel Musikmuseum Basel 24102013.jpg|miniatura|Una [[serinette]] del 1768]]
|immagine1_nome = Pyrophosphoric-acid-2D.png
|immagine1_dimensioni = 150px
|immagine2_nome = Pyrophosphoric-acid-3D-vdW.png
|immagine2_dimensioni = 150px
|immagine1_descrizione = formula di struttura
|immagine2_descrizione = modello molecolare
|nome_IUPAC = acido eptaossodifosfato (V)
|nomi_alternativi =
acido ''piro''-fosforico
|titolo_caratteristiche_generali = ---
|formula= H<sub>4</sub>P<sub>2</sub>O<sub>7</sub>
|massa_molecolare = 177,97
|aspetto = cristallino bianco incolore
|titolo_proprietà_chimico-fisiche = ---
|densità_condensato = ???
|solubilità_acqua = solubile
|Ka_temperatura = 298
|Ka =
K<sub>a1</sub>:&nbsp;0,16<br />K<sub>a2</sub>:&nbsp;6,0&nbsp;×&nbsp;10<sup>−3</sup><br />K<sub>a3</sub>:&nbsp;2,0&nbsp;×&nbsp;10<sup>−7</sup><br />K<sub>a4</sub>:&nbsp;4,0&nbsp;×&nbsp;10<sup>−10</sup>
|temperatura_di_fusione = 61&nbsp;°C (334 K)
|temperatura_di_ebollizione = ???°C (??? K)
|titolo_indicazioni_sicurezza = ---
|simbolo1=corrosivo
|simbolo2=irritante
|simbolo3=
|simbolo4=
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|avvertenza=pericolo
|frasiR=34
|frasiS=26-45
|frasiH={{FrasiH|302|314}}
|consigliP={{ConsigliP|280|305+351+338|310}}<ref>Sigma Aldrich; rev. del 28.12.2010</ref>
}}
L''''acido pirofosforico''', o '''acido difosforico''', è un acido inorganico del [[fosforo]], dove entrambi gli atomi di fosforo hanno [[stato di ossidazione]] + 5. A temperatura ambiente è un solido cristallino bianco ed inodore, altamente [[igroscopico]]. L'acido pirofosforico è solubile sia in [[acqua]], sia in solventi organici polari come l'[[etanolo]], che in solventi apolari come l'[[etere dietilico]].
 
L'acido pirofosforico H<sub>4</sub>P<sub>2</sub>O<sub>7</sub> è un acido tetraprotico con costante di prima dissociazione acida (K<sub>a1</sub>) pari a 0,16: assai più elevata della prima costante di dissociazione dell'[[acido ortofosforico]].
Gli '''automi musicali''' (o '''strumenti musicali meccanici''' o '''automatici''') sono [[strumenti musicali]] azionati da un [[Automa meccanico|dispositivo meccanico]] piuttosto che da un [[Musicista|interprete umano]]. Si distinguono dai [[Registrazione sonora|supporti di registrazione]] perché producono [[musica]] e non si limitano a riprodurla. La musica è tuttavia predeterminata in base a un programma ripetibile:<ref name="Ord-Hume">{{cita pubblicazione|autore=Arthur W. J. G. Ord-Hume|titolo=Mechanical instrument|pubblicazione=The New Grove
Dictionary of Music and Musicians|curatore=Stanley Sadie|volume=16|editore=Oxford University Press|città=New York|anno=2001|lingua=en|p=208}}</ref> restano perciò esclusi dalla definizione di automa anche i meccanismi che producono melodie ogni volta diverse e imprevedibili.<ref name="Continuum Encyclopedia 323">{{cita|Continuum Encyclopedia|p. 323}}.</ref> Alcuni automi, una volta azionati, procedono senza più intervento umano; altri richiedono invece l'azione di una manovella, di un pedale o del fiato per mantenere in moto il meccanismo.<ref name="Ord-Hume" />
 
L'acido pirofosforico H<sub>4</sub>P<sub>2</sub>O<sub>7</sub> è ottenuto mediante disidratazione (rimozione di una molecola d'acqua) dell'[[acido ortofosforico]] H<sub>3</sub>PO<sub>4</sub>:
== Storia ==
:<kbd>2 H<sub>3</sub>PO<sub>4</sub> ⇌ H<sub>4</sub>P<sub>2</sub>O<sub>7</sub> + H<sub>2</sub>O</kbd>
Essendo questa reazione una [[equilibrio chimico|reazione di equilibrio]], ecco spiegata l'igroscopicità dell'acido pirofosforico che, in presenza d'acqua, tende a trasformarsi nuovamente in acido ortofosforico (seguendo la reazione inversa).
 
== Sali dell'acido pirofosforico ==
=== Antichità ===
I sali più comuni dell'acido pirofosforico sono i '''diidrogenopirofosfati''' Me<sup>I</sup><sub>2</sub>H<sub>2</sub>P<sub>2</sub>O<sub>7</sub> (nei quali "restano" ancora due dei quattro idrogeni acidi della molecola) e i '''pirofosfati neutri''' Me<sup>I</sup><sub>4</sub>P<sub>2</sub>O<sub>7</sub>,così definiti in quanto tutti gli idrogeni acidi della molecola sono stati sostituiti da ioni metallici monovalenti (Me<sup>I</sup>).
Gli strumenti musicali meccanici, o i loro prototipi, sono noti fin dall'[[Storia antica|antichità]] tanto in Oriente quanto in Occidente.<ref name="Biggs-Karlsson">{{Cita libro|curatore=Michael Biggs|curatore2=Henrik Karlsson|titolo=The Routledge Companion to Research in the Arts|url=https://books.google.it/books?id=yf_FBQAAQBAJ&pg=PT461|editore=Routledge|città=New York|anno=2011|lingua=en|isbn=9781136897924|accesso=21 aprile 2019}}</ref>
 
Tutti i pirofosfati, ad eccezione di quelli dei [[metalli alcalini]], sono insolubili.
Presso l'imperatore cinese [[Qin Shi Huang|Qín Shǐ Huángdì]] ([[III secolo a.C.]]) pare aver funzionato un'orchestrina di vari strumenti, composta da dodici statuine [[Bronzo|bronzee]] di suonatori azionate da un meccanismo a corda e a fiato.<ref>{{cita|Dalmoro-Debiaggi-Lagnier|p. 242}}.</ref> Contemporaneamente, a [[Ctesibio|Ctesibio d'Alessandria]] è attribuita da [[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] l'invenzione di [[Idrocronometro|orologi ad acqua]] in grado di dare impulso a [[Tromba|trombe]] e altri strumenti; un epigramma di [[Edilo]] gli riconduce l'ideazione del ''rhytón'', raffigurazione del dio [[Bes (divinità)|Bes]] danzante che suonava una tromba d'oro azionata da un sistema idraulico.<ref>{{cita|Dessì|pp. 26-27}}.</ref> Anche ad [[Apollonio di Perga]] (III secolo a.C.) è attribuita la creazione di automi musicali ad acqua, in forma di uccelli canori o di figure umane che suonano il flauto, così come a [[Erone di Alessandria|Erone d'Alessandria]] ([[I secolo a.C.]]).<ref name="Continuum Encyclopedia 323" /><ref name="Biggs-Karlsson" />
 
Resta dubbio tuttavia se gli automi dell'antichità avessero davvero la capacità di suonare un [[Tema (musica)|tema]] predefinito, o non fossero invece governati dalla casualità, come avviene nell'[[arpa eolia]].<ref name="Continuum Encyclopedia 323" />
 
=== Medioevo ===
La prima testimonianza scritta di uno strumento musicale sicuramente automatico emerge nella [[Scienza e tecnica islamiche|scienza islamica]] dell'[[Alto Medioevo|alto medioevo]], quando i [[Banū Mūsā]] inventano a [[Bagdad]] un [[Flauti|flauto]] azionato da un cilindro rotante composto da dischi ravvicinati con pioli che, tramite la messa in funzione di piccole leve, aprono e chiudono i fori dello strumento ([[IX secolo]]).<ref name="Continuum Encyclopedia 323" />
 
=== Età moderna ===
[[File:Rathaus-Glockenspiel (München) (1).ogv|miniatura|Il carillon meccanico del [[Municipio Nuovo (Monaco di Baviera)|Neues Rathaus]] di Monaco in azione]]
 
La storia degli automi musicali interseca da sempre quella degli [[Orologio|orologi]] e degli organi,<ref>{{cita|Dessì|''passim''}}.</ref> che nell'[[Europa]] [[Basso Medioevo|bassomedievale]] e della prima [[età moderna]] rappresentano infatti le uniche due forme di strumento musicale meccanico, almeno fino all'avvento della [[spinetta]] automatica [[Rinascimento|rinascimentale]].<ref name="Continuum Encyclopedia 323" /> Diffusi sono ad esempio i [[Carillon (campane)|carillon di campane]] automatici e talvolta spettacolari associati agli orologi comuni o astronomici di chiese ed edifici pubblici civili.
 
È soprattutto nella fiorente [[Augusta (Germania)|Augusta]] del [[XVI secolo]], dove con il sostegno di ricchi [[Mecenatismo|mecenati]] prosperano arti e mestieri, che l'industria degli automi musicali sviluppa e apre la strada all'età dell'oro di tali congegni, il [[XVIII secolo]].<ref name="Continuum Encyclopedia 323" /> L'euforia dei maestri rinascimentali produce così il [[#Supporto per la traccia|cilindro fonotattico]], elemento base della maggior parte degli automi applicato per la prima volta nel 1502.<ref>{{cita|Dalmoro-Debiaggi-Lagnier|p. 242}.}</ref>
 
Nella transizione alla tarda età moderna cambia la funzione degli strumenti musicali meccanici, fino a quel momento accessori alla moda che soltanto nobili e benestanti possono permettersi e che i regnanti si scambiano in dono (si ricorda l'omaggio di [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta I Tudor]] a [[Mehmet III]] nel 1599: un orologio con vari strumenti e [[Uccellino cantore|uccellini cantori]]).<ref>{{cita|Dalmoro-Debiaggi-Lagnier|p. 243}}.</ref> A questo punto gli automi acquistano invece un'autentica funzione di intrattenimento musicale.<ref name="Continuum Encyclopedia 324">{{cita|Continuum Encyclopedia|p. 324}}.</ref>
 
=== Età contemporanea ===
Numerosi compositori, tra l'età moderna e [[Età contemporanea|contemporanea]], scrivono per gli strumenti meccanici, spesso attratti dalla possibilità di creare musica ineseguibile dall'interprete umano: con l'uso di note irraggiungibili dalle mani già impegnate, di accordi con note superiori in numero alle dita, di [[Ritornello|ritornelli]] potenzialmente illimitati. Tra i nomi più noti si annoverano [[Georg Friedrich Händel|Händel]], [[Carl Philipp Emanuel Bach|C. Ph. E. Bach]], [[Joseph Haydn|Haydn]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] (che compongono per orologio musicale o [[Organo meccanico (orologio)|organo meccanico]]), [[Luigi Cherubini]] (organo a rullo), e in seguito anche [[Camille Saint-Saëns|Saint-Saëns]] (organo a canne automatico), [[Gian Francesco Malipiero|Malipiero]], [[Igor Stravinskij|Stravinskij]], [[Alfredo Casella|Casella]], [[Paul Hindemith|Hindemith]] ([[pianola]]).<ref name="Continuum Encyclopedia 325">{{cita|Continuum Encyclopedia|p. 325}}.</ref>
 
[[File:Austrian BarrelOrgan.jpg|miniatura|sinistra|Un organetto di Barberia]]
 
L'audacia degli inventori, dal canto suo, si spinge al punto che nel 1792 il tedesco [[Johann Nepomuk Mälzel]] arriva a concepire il primo automa in grado di simulare un'intera [[orchestra]], il [[panharmonicon]], da cui deriveranno negli [[anni 1840]] l'[[orchestrion]] e l'[[organo da fiera]]. Del 1796 è l'invenzione del [[Carillon (idiofono a pizzico)|carillon]], destinato a diventare popolarissimo.<ref name=":0">{{cita|Dalmoro-Debiaggi-Lagnier|pp. 243-244}}.</ref>
 
Nel [[XIX secolo]] l'[[Organo a rullo|organetto di Barberia]] si impone dando vita al fenomeno dei musicisti ambulanti.<ref name=":0" /> Lo scorcio del secolo, infine, vede l'applicazione della meccanica soprattutto [[Pneumatica (scienza)|pneumatica]] a uno strumento di grande espressività come il [[pianoforte]]. Nasce così negli [[anni 1890]] la fortunatissima pianola.<ref>{{cita web|titolo=History of the pianola|url=http://www.pianola.org/history/history_playerpianos.cfm|pubblicazione=The Pianola Institute|lingua=en|accesso=23 aprile 2019}}</ref>
 
== Forma estetica ==
La fantasia dei costruttori di automi musicali si è sbizzarrita in forme estetiche variegatissime, e ciò ha hanno contribuito al loro successo come accessori alla moda: dalle [[Anfora|anfore artistiche]], ai [[Candeliere|candelieri]], ai [[Divano|divani]].<ref name="Continuum Encyclopedia 324" />
 
== Struttura e meccanismi ==
Negli automi lo strumento vero e proprio è collegato a un supporto per la traccia da un'interfaccia meccanica e il tutto è attivato da una fonte d'energia.<ref name="Continuum Encyclopedia 324" /><ref name="Ghirardini 246">{{cita|Ghirardini|p. 246}}.</ref>
 
=== Strumento ===
Amplissima è la varietà degli strumenti che sono stati automatizzati nel corso del tempo. Se essi includono soprattutto gli organi e altri strumenti a [[Tastiera (musica)|tastiera]], non sono esclusi però neppure gli [[Archi (musica)|archi]] e altri [[liuti]], senza dimenticare gli [[strumenti a fiato]].<ref name="Continuum Encyclopedia 324" />
 
=== Supporto per la traccia ===
I supporti per la traccia sono spesso costituiti da un ''cilindro chiodato'', [[Legno|ligneo]] o a volte [[Metallo|metallico]] (nei carillon di campane, negli orologi e nelle scatole musicali). Il cilindro è costellato di chiodi posizionati in modo tale da produrre la sequenza delle note durante la rotazione,<ref name="Ghirardini 246" /> e di forma diversa a seconda del [[Valore (musica)|valore]] della nota da suonare.<ref name="Continuum Encyclopedia 325" /> I chiodi attivano volta a volta lo specifico meccanismo che riproduce il suono nello strumento: martelletti, valvole, lamine. Secondo i casi, un cilindro può contenere uno o più brani: in genere, sono i cilindri incisi a spirale a permettere l'esecuzione di un unico brano di durata maggiore.<ref name="Ghirardini 246" />
 
[[File:113 Museu de la Música.jpg|miniatura|Rullo d'organetto del 1880]]
 
Un secondo tipo di supporto è la ''[[Scheda perforata|scheda perforata]]'' (o negli organetti il ''disco perforato'') di [[metallo]] o di [[carta]].<ref name="Continuum Encyclopedia 325" /> I fori hanno lunghezza e posizione diversa secondo il valore e l'[[Altezza (acustica)|altezza]] della nota da suonare.<ref name="Ghirardini 247">{{cita|Ghirardini|p. 247}}.</ref>
 
In alternativa al cilindro, gli strumenti a lamine pizzicate sfruttano a volte il ''disco perforato a punzoni'', che comunica con una ruota dentata attivata dai punzoni al passaggio dei fori: la ruota stessa sollecita le lamine che producono il suono.<ref name="Ghirardini 247" />
 
Alcuni automi si servono poi di un ''rullo'' di carta perforata che scorre sopra una barra, a sua volta traforata (''tracker bar''), i cui fori agiscono sia sull'altezza del suono sia, in alcuni strumenti, sulla [[Dinamica (musica)|dinamica]]. Il movimento è trasmesso al meccanismo riproduttore del suono per via pneumatica, con aspirazione dell'aria indotta dal transito del rullo sui fori della barra.<ref name="Ghirardini 247" />
 
=== Fonte d'energia ===
La fonte d'energia può consistere in un meccanismo ''a [[manovella]]'' o ''a [[Pedale (meccanica)|pedale]]'' azionati dall'uomo. Le pianole hanno in genere la possibilità di rinunciare al meccanismo automatico e di essere suonate come comuni pianoforti. Altri automi possiedono un ''motore a molla'' che, se lo strumento in funzione, produce l'esecuzione del brano fintanto che la molla possiede carica. Il meccanismo che attiva lo strumento può essere attivato da un oggetto: ciò consente l'esecuzione a pagamento con l'inserimento di una monetina. Lo stesso è possibile negli automi che sfruttano l'energia prodotta da un ''[[contrappeso]]''. Ulteriori fonti d'energia sono l'''[[elettricità]]'' e il ''fiato''.<ref>{{cita|Ghirardini|p. 248.}}</ref>
 
=== Dispositivi accessori ===
Non è esclusa negli automi la presenza di dispositivi accessori attivati all'occorrenza dalla mano umana per variare la dinamica, portare in risalto la [[melodia]], accelerare o rallentare l'esecuzione e perfino produrre un effetto [[mandolino]] tramite la percussione continua delle [[Corda (musica)|corde]].<ref>{{cita|Ghirardini|p. 249}}.</ref>
 
== Fortuna ==
A far tempo dal loro secolo d'oro, gli automi musicali si sono diffusi anzitutto nei locali alla moda, in aggiunta ai carillon e agli organi a rullo che già suonavano nelle chiese. Si calcola che nel 1834 la musica meccanica dei [[Artista di strada|musicisti di strada]] rappresentasse oltre la metà della musica ascoltabile in città; verso la fine del secolo, l'85% di tutta la musica era prodotto, nello stesso contesto, da organi e pianoforti meccanici, mentre la disponibilità dei [[Carillon (idiofono a pizzico)|carillon]] raggiungeva le dimore private. Ancora nel [[Periodo interbellico|primo dopoguerra]] le pianole costituivano ben il 70% di tutti i pianoforti fabbricati negli [[Stati Uniti]], e sotto la [[Grande depressione|Depressione]] ne erano ancora una parte importante.<ref name="Continuum Encyclopedia 324" />
 
Il [[XX secolo]] però, nonostante un rinato interesse negli [[anni 1960]], ha visto lo spegnimento della moda degli automi, almeno nella forma tradizionale. Loro eredi sono gli strumenti elettronici che riproducono informazioni digitali, privi restando tuttavia del valore anche estetico dei manufatti di un tempo.<ref name="Continuum Encyclopedia 325" /> Gli antichi automi conservano un notevole interesse [[Musicologia|musicologico]], permettendo la ricostruzione della resa degli [[Abbellimento|abbellimenti]] e la misurazione delle stesse [[Tempo (musica)|indicazioni di tempo]] prive, all'epoca, di riferimenti al [[metronomo]].<ref name="Continuum Encyclopedia 324" />
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|curatore=John Shepherd|curatore2=David Horn|curatore3=Dave Laing|curatore4=Paul Oliver|curatore5=Peter Wicke|titolo=Continuum Encyclopedia of Popular Music of the World|url=https://books.google.it/books?id=x8KvAwAAQBAJ&pg=PA323|editore=Continuum|città=New York|anno=2003|volume=2|lingua=en|isbn=9781847144720|accesso=21 aprile 2019|cid=Continuum Encyclopedia}}
* {{cita pubblicazione|autore=Paola Dessì|titolo=Organi, orologi e automi musicali: oggetti sonori per il potere|pubblicazione=Acta Musicologica|volume=82|numero=1|editore=Bärenreiter|città=Basilea|anno=2010|jstor=23075186|cid=Dessì}}
 
== Voci correlate ==
* [[AutomaAcido meccanicoortofosforico]]
* [[OrganoAcido (strumento musicale)metafosforico]]
 
* [[Orologio]]
== Altri progetti ==
* [[Scheda perforata]]
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.carloerbareagenti.com/Repository/DIR199/ITCH0202.htm|Scheda di sicurezza - Carlo Erba}}
* {{cita pubblicazione|autore=Cristina Ghirardini|titolo=Per la definizione di una scheda SM|url=http://riviste.paviauniversitypress.it/index.php/phi/article/view/08-03-SMO-0415|pubblicazione=Philomusica on-line|volume=8|numero=3|editore=Università degli Studi di Pavia|città=Pavia|anno=2009|accesso=23 aprile 2019|cid=Ghirardini}}
 
* {{cita pubblicazione|autore=Paolo Dalmoro|autore2=Umberto Debiaggi|autore3=Emanuela Lagnier|titolo=Innocenzo Manzetti e la musica. Nuovi studi sull'automa musicista|url=http://www.regione.vda.it/allegato.aspx?pk=33874|formato=pdf|pubblicazione=Bollettino|editore=Regione autonoma Valle d'Aosta|anno=2011|numero=8|accesso=23 aprile 2019|cid=Dalmoro-Debiaggi-Lagnier}}
{{Acidi inorganici}}
* {{cita web|titolo=Associazione Musica Meccanica Italiana|url=http://www.ammi-italia.com/index.html|pubblicazione=AMMI|accesso=23 aprile 2019}}
{{Portale|chimica}}
 
[[Categoria:Ossiacidi|Fosforico, piro]]
{{portale|musica|scienza e tecnica}}