Loretta Goggi e Storia di Ripatransone: differenze tra le pagine

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{{torna a|Ripatransone}}
{{Artista musicale
|nome = Loretta Goggi
|nazione = Italia
|genere = musica leggera
|anno inizio attività = 1961
|anno fine attività = in attività
|note periodo attività =
|etichetta = [[Durium]] - [[Polydor]] - [[WEA Italiana|Wea]] - [[Fonit Cetra]] - Triangle - [[Warner Music Group|Warner]] - [[Sony]]
|tipo artista = cantante
|immagine = Hello goggi.jpg
|didascalia = Loretta Goggi in ''[[Il bello della diretta]]'' (1986)
|url = [http://www.lorettagoggi.it www.lorettagoggi.it]
|numero totale album pubblicati = 20
|numero album studio = 13
|numero album live = 0
|numero raccolte = 7
}}
{{Bio
|Nome = Loretta
|Cognome = Goggi
|Sesso = F
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 29 settembre
|AnnoNascita = 1950
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = cantante
|Attività2 = attrice
|Attività3 = conduttrice televisiva
|AttivitàAltre =, [[showgirl]], [[doppiatrice]] e [[imitatore|imitatrice]]
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità=
}}
 
{{citazione|Più dentro pose Trasone i bastioni<br/>di Ripa invitta città dei Piceni<ref>La traduzione metrica in endecasillabi è di Rolando Perazzoli.</ref><ref name=Perazzoli>{{cita libro|nome=Rolando|cognome=Perazzoli|titolo=Storie ripane|città=Grottammare|editore=Archeoclub d'Italia|anno=2001}}</ref>|Francesco Panfilo, ''Picenum, hoc est de agro Piceni quae Anconitana vulgo Marchia nominatur nobilitate et laudibus opus''|Interius Traso posuit munimine Ripam<br/>nulli Picentum vincitur ipsa loco|lingua=la|lingua2=it}}
== Biografia e carriera ==
=== Esordi ===
Nata a Roma da genitori originari di [[Circello]], sin da piccolissima Loretta Goggi studia canto e musica, grandi passioni paterne. Notata da [[Silvio Gigli]], nel 1959 partecipa al concorso radiofonico, ''Disco magico'' di [[Dino Verde]], presentato da [[Corrado Mantoni|Corrado]] con l'orchestra diretta da [[Gianni Ferrio]]. Loretta vince in coppia con [[Nilla Pizzi]]. Nei primi [[anni 1960|anni sessanta]] incide la sua prima canzone, scritta da [[Nico Fidenco]], per la riedizione del film francese ''[[Sangue alla testa (film)|Sangue alla testa]]''; debutta come attrice nel [[1959]] nello sceneggiato televisivo della [[RAI]] ''[[Sotto processo (sceneggiato televisivo)|Sotto processo]]'' con la regia di [[Anton Giulio Majano]], trasmesso sul [[Rai 1|Programma Nazionale]].
 
{| class="sinottico" style="width:280px"
=== Gli anni sessanta ===
|- class="sinottico_testata"
Successivamente Loretta è nel cast di molti altri famosi sceneggiati televisivi della [[RAI]] in cui interpreta in modo convincente personaggi di ragazzine fragili e bisognose (molte volte in coppia con un altro attore bambino, [[Roberto Chevalier]], divenuto in seguito un notissimo [[doppiatore]]) tra cui ''[[Robinson non deve morire]]'' ([[1963]]) di [[Vittorio Brignole]], ''[[Demetrio Pianelli]]'' ([[1963]]) di [[Sandro Bolchi]], ''[[I miserabili (sceneggiato televisivo)|I miserabili]]'' ([[1964]]), sempre di [[Sandro Bolchi|Bolchi]] in cui ha il ruolo di Cosetta, ''[[Una tragedia americana (sceneggiato televisivo)|Una tragedia americana]]'' ([[1962]]), ''[[Delitto e castigo (sceneggiato televisivo)|Delitto e castigo]]'' ([[1963]]) e ''[[La cittadella (sceneggiato televisivo 1964)|La cittadella]]'' ([[1964]]), diretti tutti e tre da [[Anton Giulio Majano|Majano]], ''[[Vita di Dante]]'' ([[1965]]) di [[Vittorio Cottafavi]], in cui interpreta Beatrice e ''[[Questa sera parla Mark Twain]]'' e ''[[Scaramouche (sceneggiato televisivo)|Scaramouche]]'' entrambi trasmessi nel [[1965]] e diretti da [[Daniele D'Anza]].
! style="background-color:#E60005; color:#FFF" colspan=2 | Storia di Ripatransone
|-
! Paese
| [[Italia]]
|-
! Regione
| [[Marche]]
|-
! Provincia
| [[Provincia di Ascoli Piceno|Ascoli Piceno]]
|-
! Popolo fondatore
| [[Longobardi]] o [[Franchi]]
|-
! Data di fondazione
| [[822]]-[[1198]]
|-
! Autonomia comunale
| [[1205]]
|-
! Stato di annessione
| [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]
|-
! Data di annessione
| 19 settembre [[1860]]
|}
 
La '''storia di Ripatransone''' inizia ufficialmente nel [[1205]], anno in cui la cittadina [[provincia di Ascoli Piceno|picena]] ottenne l'autogoverno diventando il primo libero comune rurale d'[[Italia]].<ref>Laddove infatti tutti gli altri comuni erano dominati da nobiltà e borghesia, i ripani erano esclusivamente proprietari terrieri.</ref><ref name=Polidori>{{cita libro|nome=Adolfo|cognome=Polidori|titolo=Storia di Ripatransone|città=Fermo|editore=La Rapida|anno=1974}}</ref> Le origini sono tuttavia più antiche. Se i più remoti insediamenti umani risalgono alla [[preistoria]], il borgo fortificato è databile all'epoca della venuta dei [[Franchi]], con [[Carlo Magno]], o poco dopo ([[VIII secolo|VIII]]-[[IX secolo]]). Castello inaccessibile, difese strenuamente la sua autonomia anche contro [[Francesco Sforza]]. Ottenne il rango di [[Città d'Italia|Città]] [[sede vescovile|vescovile]] nel [[1571]].
In questi sceneggiati Loretta ha modo di affiancare grandi attori come [[Lilla Brignone]], [[Elio Jotta]], [[Gino Cervi]], [[Paolo Stoppa]], [[Rina Morelli]], [[Giorgio Albertazzi]], [[Warner Bentivegna]], [[Virna Lisi]], [[Alberto Lupo]], [[Ilaria Occhini]], [[Armando Francioli]], [[Anna Maria Guarnieri]], [[Domenico Modugno]], [[Riccardo Garrone]], [[Carla Gravina]], [[Gastone Moschin]] e molti altri.
 
== Preistoria ==
Nel [[1964]], con la regia di [[Beppe Recchia]], è anche nel cast dello sceneggiato per ragazzi ''[[C'era una volta la fiaba]]'' con [[Arturo Testa]] e [[Santo Versace (attore)|Santo Versace]].
La città sorge su un colle che i [[Storia romana|Romani]] chiamarono Cuprae Mons (monte di [[Cupra]]),<ref name=CupraeMons>Questo nome ha ingenerato confusione con la Cupra Montana citata da [[Plinio il Vecchio]], poi invece correttamente identificata con il [[Massaccio]].</ref> dal nome della divinità [[Umbri|umbro]]-[[picena]] ivi venerata. Il Cuprae Mons fu abitato fin dall'[[età della pietra]], come dimostrano i numerosi reperti rinvenuti nel territorio (armi, oggetti d'osso e di pietra, ceramiche).<ref>Molti sono oggi conservati presso il [[Museo civico archeologico Cesare Cellini]].</ref> Le testimonianze della frequentazione umana si spingono fino al [[Paleolitico inferiore]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.comune.ripatransone.ap.it/page.asp?id=104020100 Museo civico archeologico Cesare Cellini] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>
 
== Età preromana ==
A partire dal [[1965]], dopo aver già partecipato a molte produzioni televisive, si dedica anche al [[doppiaggio]]: è la voce del canarino [[Titti (Looney Tunes)|Titti]] nei cartoni animati della [[Warner Bros]] ([[Gigi Proietti]] era la voce di [[Gatto Silvestro]]), e di celebri attrici quali [[Katharine Ross]], [[Kim Darby]], [[Mita Medici]], [[Agostina Belli]], [[Ornella Muti]] e [[Silvia Dionisio]]; nello stesso periodo approfondisce gli studi di [[dizione]], [[pianoforte]] e [[Canto (musica)|canto]].
{{Approfondimento|allineamento = destra|larghezza = 300px|titolo = L'ipotesi etrusca|contenuto = Nell'agro cuprense si erano alternati [[Liburni]], [[Liguri]], [[Siculi]], Umbri e Piceni. Al confine erano stanziati i [[Pelasgi]],<ref name=Polidori/> popolo che una tradizione antica vuole imparantato (se non identificato) con gli [[Etruschi]]. Lo storico Vicione<ref>Luigi Antonio Veccia, poi Vicione (Ripatransone, 1773 – Roma, 1829), minore conventuale e lettore di sacra teologia del seminario di Ripatransone.</ref> ritiene che Ripatransone sia sorta dalle rovine di un preesistente Castello Etrusco. Oltre a menzionare un [[ipogeo]] scoperto sotto il paese ([[1727]]) e recante all'interno un idolo bronzeo di [[Ercole]] in ceppi, lo studioso adduce a supporto della sua tesi anche molta toponomastica locale. Infatti il nome della moderna contrada Tosciano, nei cui pressi fu rinvenuta una [[necropoli]],<ref name=Rossi>{{cita libro|nome=Alfredo|cognome=Rossi|titolo=Vicende ripane|città=Centobuchi|editore=Amministrazione comunale di Ripatransone|anno=2002}}</ref> riecheggia quello di Tusciano, citato in antiche pergamene e riconducibile al [[Lingua latina|latino]] ''Tuscum''. Altrettanto si può dire di Fontursia, che il Vicione spiega con la composizione di ''Fons'' e ''Thuscia''.<ref>Il nome dialettale di questa contrada (''Fëntusce''), italianizzato dal Vicione in Fontuscia, sembra rispecchiare più fedelmente l'etimologia proposta.</ref> Suggestiva (benché probabilmente forzata)<ref name=Polidori/> è anche la riconduzione del toponimo Monterone all'ibrido [[lingua greca antica|greco]]-latino di ''Mons'' e ''Ἥρον'' (''Héron''),<ref>[[Sincope (linguistica)|Sincope]] di ''Ἥραιον'' (''Héraion'').</ref> monte dell'Ereo.<ref>Il Vicione rammenta in proposito l'esistenza di una chiesa di Santa Maria in Monterone a Roma.</ref> Il Monterone è infatti un'area di forma circolare che ben potrebbe aver ospitato un tempio di [[Giunone]] ([[Era (divinità)|Era]]).<ref name=CastelloEtrusco>{{cita libro|nome=Luigi Antonio|cognome=Vicione|titolo=Ripatransone sorta dalle rovine di Castello Etrusco|città=San Benedetto del Tronto-Martinsicuro|editore=Laberinto|anno=1982|annooriginale=Fermo, 1828}}</ref>}}
Varie sono le testimonianze dell'insediamento degli Umbri all'inizio dell'[[età del ferro]]. Questo popolo si insediò sulla riva sinistra del [[Tesino (fiume)|Tesino]], dove per primo introdusse il culto di Cupra. Gli Umbri stazionarono sul Tesino, subito a nord delle popolazioni [[pelasgi]]che, finché l'invasione dei Piceni li costrinse a riparare sull'alto colle.
 
La ritirata permise al Cuprae Mons di dare subito prova della propria valenza strategica: la roccaforte umbra resse infatti gli assalti piceni fin quando gli invasori si risolsero di scavare cunicoli sotterranei per sorprendere i rivali nel cuore della fortificazione.<ref name=Polidori/><ref>Questi cunicoli costituiscono oggi un vasto reticolato che attraversa il sottosuolo cittadino da ovest a est. Noti con il nome di Grotte di Santità, vennero chiusi nel 1967.</ref> Così i Piceni assimilarono gli Umbri e presero possesso del forte, destinandolo a riparo sicuro per le popolazioni costiere incalzate dai [[pirateria|pirati]].
Nello stesso periodo inizia a lavorare anche al cinema (con piccoli ruoli) ed in teatro, in cui interpreta vari spettacoli di [[Molière]], [[William Shakespeare]] e [[Luigi Pirandello]].
 
== Età romana ==
Nel [[1968]] si dimostra matura interprete (insieme ad attori come [[Arnoldo Foà]], [[Aldo Reggiani]] ed [[Adalberto Maria Merli]]) dello [[sceneggiato televisivo]] ''[[La freccia nera (sceneggiato televisivo)|La freccia nera]]'' di [[Anton Giulio Majano]], tratto dal romanzo di [[Robert Louis Stevenson]], grazie al quale giunge alla grande notorietà.
[[File:Picenum.jpg|thumb|left|upright=0.7|Una mappa del Piceno augusteo: si può notare il sito di Ripatransone impropriamente indicato con il nome di Cupra<ref name=CupraeMons/>]]
A loro volta, i Piceni erano destinati a soccombere all'espansionismo dei Romani. Gli scomodi vicini, impegnati sul fronte della guerra ai [[Senoni]] ([[282 a.C.]]), furono inizialmente tenuti a bada tramite un'alleanza, che anzi fruttò importanti concessioni territoriali. Ma ben presto si giunse allo scontro armato.
 
Nel [[269 a.C.]] i Piceni insorsero, abbattendo le guarnigioni romane sul territorio e sconfiggendo i consoli [[Quinto Ogulnio Gallo|Ogulnio Gallo]] e [[Gaio Fabio Pittore|Fabio Pittore]]. Roma reagì allora inviando [[Publio Sempronio Sofo (console 268 a.C.)|Sempronio Sofo]] e [[Appio Claudio Russo]] l'anno seguente ([[268 a.C.]]). Di fronte alla superiorità militare romana, per la popolazione adriatica venne l'ora della resa definitiva.
Nel frattempo, guadagnandosi varie [[borsa di studio|borse di studio]], si diploma al Liceo Linguistico Internazionale di [[Roma]].
 
Assimilati i Piceni, i Romani ne conservarono i costumi: in particolare perpetuarono il culto di Cupra identificandola con [[Giunone]]. Il territorio conservò importanza intorno alla città di [[Cupra Maritima]]. In età [[Augusto|augustea]] venne incluso nella [[Regio V Picenum|V Regio]] con il nome di [[Ager Cuprensis]]. Il colle ripano restò invece ai margini della regione, finché le [[invasioni barbariche]]<ref>Visigoti (409), Unni (452), Ostrogoti (546), Longobardi.</ref> provocarono la caduta di Cupra, e gli abitanti dell'Ager cercarono nuovo scampo sulla collina.<ref name=Settimo>{{cita libro|nome=Giorgio|cognome=Settimo|titolo=Profilo storico di Ripatransone|città=Ascoli Piceno|anno=1979}}</ref>
Interpreta inoltre molti [[fotoromanzo|fotoromanzi]] in cui è affiancata da [[Massimo Ranieri]], [[Christian (cantante)|Christian]], [[Aldo Reggiani]] (già suo partner ne ''La freccia nera'') e [[Ben Elkland]].
 
== Medioevo ==
Presenta gli special televisivi ''Incontro con [[Lucio Battisti]]'', ''Il divo Claudio'', ''Notturno di primavera'', nonché ''Radio per le scuole'' ed inoltre è disc-jockey anche a [[Radio Vaticana]], inoltre presta la sua voce anche per le Edizioni Paoline. Torna anche a cantare, pubblicando diversi singoli con l'etichetta discografica [[Durium]] come ad esempio ''Cibù Cibà'' scritta da [[Paolo Limiti]].
=== Le origini ===
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] Giovanni Battista Fedeli accede alla tesi che riconduce il nome della città a Trasone,<ref>È questa la forma più accreditata del nome del personaggio, anche noto come conte Transone o Dransone.</ref> un nobile dell'[[VIII secolo|VIII]]-[[IX secolo]].<ref name=Fedeli>Giovanni Battista Fedeli, ''Chronicon comitum Truentinorum''.</ref> La storicità del nobile è un fatto acquisito, testimoniato dalla toponomastica cittadina,<ref name=Rossi/><ref>Una lapide murata nel quartiere di Roflano reca infatti la scritta ''Via Trasone''.</ref> ma la sua stirpe è incerta. Alcuni ricostruiscono la figura di un giovane [[Longobardi|longobardo]], nipote di [[Ildebrando di Spoleto]]<ref name=Fedeli/> e [[conte]] di [[Truentum|Truento]] sotto [[Carlo Magno]].<ref name=Settimo/> Altri vi vedono un condottiero, già cinquantenne, investito delle terre fra Tesino e [[Menocchia]] da [[Ludovico II il Giovane|Ludovico II]].<ref name=Polidori/> Altri infine ritengono si trattasse di un comandante [[Franchi|franco]].<ref>{{cita libro|nome=Luigi Antonio|cognome=Vicione|titolo=Sull'esistenza di Ripa o Ripatransone prima dell'anno MCXCVIII|città=San Benedetto del Tronto-Martinsicuro|editore=Laberinto|anno=1982|annooriginale=Fermo, 1827}}</ref> Il Piceno era stato annesso dai Longobardi al [[Ducato di Spoleto]] ([[574]]) e, con questo, aveva conservato autonomia anche sotto i Franchi ([[774]]).
 
=== GliLa anni settantafondazione ===
[[File:Markward von Annweiler.jpg|thumb|left|upright=0.5|Marcovaldo di Annweiler]]
Secondo la tradizione, gli originari castelli ripani (Monte Antico, Capodimonte, Roflano e Agello) furono fondati già nell'[[822]]. All'epoca sulla costa marchigiana si abbatté un'ondata di assalti [[saraceni]] agli ordini dell'ammiraglio al-Sabah, e gli abitanti del Cuprae Mons furono chiamati a respingerli. Essi furono assediati senza successo nell'[[827]],<ref name=Perazzoli/><ref name=CastelloEtrusco/> nell'[[829]] e nell'[[835]],<ref name=Settimo/><ref>[[Flavio Biondo]], ''Historiarum ab inclinatione Romanorum imperii decades'', Libro II, Decade II.</ref><ref>[[Bartolomeo Sacchi]], ''Vita di Gregorio IV''.</ref> ma i saraceni recarono profonde devastazioni e si approvvigionarono di schiavi.
 
I quattro castelli furono unificati nel [[1096]] per volere del vescovo fermano Ugo o Ulcaldino.<ref name=Rossi/> Nel [[1198]] le fortificazioni erano ultimate e il nuovo castello assumeva la denominazione di Ripatransone.<ref name=Polidori/> Il futuro ''Propugnaculum Piceni''<ref>Appellativo dovuto alla proverbiale resistenza agli attacchi nemici.</ref> fu però subito preda del [[siniscalco]] di [[Arrigo VI]] [[Marcovaldo di Annweiler]] ([[1199]]), che lo distrusse perché disapprovava la sua edificazione. Ripa fu ricostruita in pochi anni e, dopo aver resistito ai nuovi attacchi di Marcovaldo,<ref name=Perazzoli/><ref>Francesco Maria Tanursi, ''Historiarum Ripanarum epitome'', 1781.</ref> si avviò a diventare [[libero comune]].
Nel [[1970]] comincia a rivelare le proprie doti di imitatrice nello show televisivo ''Il Jolly'', presentato dal [[Quartetto Cetra]].
 
=== L'autonomia comunale (1205) ===
Nell'estate dello stesso anno Loretta conduce lo show ''Estate insieme'' assieme a [[Renzo Arbore]] promuovendo gruppi musicali e cantanti solisti emergenti, esibendosi con la sorella [[Daniela Goggi|Daniela]] nel ''Ballo boomerang''.
La lunga aspirazione di Ripa all'autonomia, rivendicata soprattutto nei confronti di [[Fermo]], compì un primo decisivo passo avanti con la trattativa per il governo comunale nei confronti del vescovo fermano Adenulfo. Nel [[1205]] il castello si costituì in libero comune. A questa prima conquista di indipendenza seguirono lunghe lotte con le città vicine. Gli assedi fermani iniziarono nel [[1225]], contro una Ripa [[ghibellina]] e fedele a [[Federico II di Svevia|Federico II]].<ref name=Settimo/>
 
Nel [[1229]] il comune estese il proprio potere grazie alla concessione di vari castelli ([[Cossignano]], Lameriano, [[Marano (Cupra Marittima)|Marano]], [[Massignano]], Penna e Sant'Andrea) da parte del duca [[Rainaldo di Spoleto]], perché il paese fosse ingrandito in riparazione dei danni prodotti dalla guerriglia fermana. La concessione seguì un fatto d'armi che aveva visto Ripa respingere un improvviso assedio fermano condotto approfittando dell'impegno di Rainaldo al fronte contro la [[Santa Sede]].<ref name=Settimo/> Benché solidissimo, il castello impiegò mezzo secolo per attuare la prima autentica emancipazione dalla potente vicina.<ref>{{cita libro|nome=Rolando|cognome=Dondarini|titolo=[http://books.google.it/books?id=0xaJLuwTc0AC&printsec=frontcover#PPA2009,M1 Farfa, abbazia imperiale]|città=San Pietro in Cariano|editore=Il Segno dei Gabrielli|anno=2006}}</ref>
Non smette comunque di recitare in televisione; sempre nel 1971 è protagonista dello sceneggiato ''[[E le stelle stanno a guardare (sceneggiato televisivo 1971)|E le stelle stanno a guardare]]'' ([[1971]]), sempre diretto da [[Anton Giulio Majano]], in cui è affiancata da [[Giancarlo Giannini]].
 
=== Le guerre contro Fermo ===
È poi al fianco di [[Pippo Baudo]] nel programma radiofonico ''Caccia alla voce'', in cui sostituisce l'attore [[Franco Rosi]] poiché malato, iniziando ad esibirsi come imitatrice, riscuotendo, a sorpresa, molto successo.
Nelle lotte fra comuni Ripa fu prevalentemente alleata di [[Ascoli Piceno|Ascoli]], con cui stipulò una storica alleanza l'8 gennaio [[1346]]. Ascoli e Fermo si contendevano la zona costiera presso la foce del [[Tronto]], e i fermani, che detenevano [[San Benedetto del Tronto|San Benedetto in Albula]], attaccarono per primi distruggendo le fortificazioni del [[porto d'Ascoli]] ([[1348]]).<ref name=Settimo/> L'alleanza si rivalse allora su San Benedetto e sugli altri possedimenti fermani, ottenendo ragione dei rivali a [[San Severino Marche|San Severino]]. Si attivò poi in difesa di [[Osimo]], che era stata occupata a sorpresa dal capitano fermano [[Gentile da Mogliano|Gentile]], e la recuperò nel [[1351]].<ref name=Settimo/>
{{Approfondimento|allineamento = destra|larghezza = 300px|titolo = I ripani cavarono gli occhi ai fermani?|contenuto = Si narra che nella contesa di San Michele Arcangelo (8 maggio 1429) i ripani si siano accaniti con estrema efferatezza sui rivali. Questi, dopo essere stati catturati, avrebbero subìto l'accecamento, e i loro occhi sarebbero stati nascosti in un canestro di ciliegie per essere donati o venduti ai notabili fermani. L'umanista bolognese [[Giovanni Garzoni]], pur non avendo conoscenza diretta dei fatti, accetta senza riserve la verità dell'evento.<ref>Giovanni Garzoni, ''De rebus Ripanis'', 1497.</ref> In realtà, unico e incauto “testimone” di quest'episodio,<ref name=Perazzoli/> il Garzoni non fa che ripetere una macabra leggenda popolare fiorita in ambiente ripano e riferitagli dal teologo Giovanni Paci: spia certo dell'odio per i sempre minacciosi fermani, ma assolutamente priva di fondamento.<ref name=Settimo/> Nonostante la ferocia dei tempi, infatti, le contese tra i comuni non si sarebbero mai spinte a simili eccessi, o avrebbero chiamato sicura vendetta.<ref name=Polidori/>}}
L'ambizione alla [[sede vescovile]], che avrebbe ulteriormente accresciuto l'indipendenza da Fermo, si era fatta concreta con l'elezione del [[papa]] ascolano [[Niccolò IV]]. Il pontefice era parso propenso a concedere la diocesi, ma il suo regno era stato troppo breve ([[1288]]-[[1292]]). Quando l'interessamento del cardinale [[Egidio Albornoz|Albornoz]] rinnovò le speranze di autonomia diocesana, i già difficili rapporti tra Ripa e Fermo si incrudirono ulteriormente. Anche Albornoz, tuttavia, spirò prima di poter dar seguito alle richieste (24 agosto [[1367]]).
 
La sua morte e il ritorno del papa in [[Avignone]] segnarono così la fine dell'effimera pace con Fermo, che tentò la conquista di Ripa in tre sterili assedi. I primi due occorsero nel maggio e nel settembre [[1376]]. Nel secondo assedio i fermani stessi uccisero il proprio capitano Tommaso Politi,<ref>Francesco Adami, ''Fragmenta Firmana''.</ref> reo di aver rimediato una sconfitta dopo aver millantato l'ottima conoscenza del forte ripano.<ref name=Settimo/>
Segue la conduzione del varietà televisivo domenicale ''[[La freccia d'oro (programma televisivo)|La freccia d'oro]]'', sempre a fianco di Baudo e di ''[[Teatro 11]]'', accanto a [[Franco Franchi]].
 
L'assedio dell'8-13 maggio [[1389]], condotto con l'impiego di numerosi soldati anche [[mercenari]], fu tolto dopo soli cinque giorni. Le ragioni sono probabilmente da rintracciare in una sortita ripana dalle mura simile a quella che, molti anni dopo, permise a Santoro Pucci di sgominare l'esercito dello Sforza.<ref name=Settimo/><ref>Il Fedeli enfatizza l'evento, parlando di una vera e propria carneficina di fermani. Si tratta certamente di un'esagerazione, tuttavia dei fatti del 1389 recano traccia le cronache di città anche remote per l'epoca (Ascoli, [[Amandola]] e [[Camerino]]).</ref>
Nell'estate [[1971]] partecipa alla manifestazione musicale [[Un disco per l'estate 1971|Un disco per l'estate]], a cui aveva già partecipato nel [[1966]], con la canzone ''Io sto vivendo senza te'' e nel novembre dello stesso anno partecipa al [[Festival Mondiale della Canzone Popolare|World Popular Song Festival]] di [[Tokyo]] in cui risulta la vincitrice.
 
Nel [[1429]] vi fu una contesa di confine a San Michele Arcangelo. L'episodio non ebbe particolare rilievo, ma gli storici delle due parti lo enfatizzarono, tutti pretendendo che la propria città fosse stata provocata e avesse poi ricondotto il nemico a più miti consigli. Di certo entrambe vi portarono l'esercito, e a quanto sembra furono i ripani a prevalere;<ref name=Dizionario>{{cita web|url=http://books.google.it/books?id=4bwAAAAAcAAJ&pg=PA14&lr=&as_brr=3#PPA14,M1|titolo=Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica|accesso=12 giugno 2009}}</ref> ne sorse però la leggenda popolare dell'accecamento dei fermani, assai contestata da questi ultimi anche perché accreditata da una fonte autorevole ([[Giovanni Garzoni]]).
Colpito positivamente dall'esperienza lavorativa con lei alla radio e con ''La freccia d'oro'', [[Pippo Baudo]] (che, affettuosamente, la definirà ''la sua figlioccia'') sceglie la Goggi per affiancarlo nell'edizione [[1972]]-[[1973|73]] del programma ''[[Canzonissima]]'': in questa occasione Loretta rivela appieno il proprio talento di intrattenitrice, incantando il pubblico soprattutto grazie alla sua capacità di imitare le donne dello spettacolo come [[Mina (cantante)|Mina]], [[Sandra Mondaini]], [[Delia Scala]], [[Isabella Biagini]], [[Patty Pravo]], [[Rita Pavone]], [[Monica Vitti]], [[Ornella Vanoni]] e molte altre e per lei è la consacrazione definitiva come showgirl. La Goggi incide anche la sigla della trasmissione, ''[[Vieni via con me (Taratapunzi-e)/Come amico|Vieni via con me (Taratapunzi-e)]]'' (scritta da [[Marcello Marchesi]], [[Dino Verde]], [[Enrico Simonetti]] e [[Pippo Baudo]]), vincendo il suo primo [[disco d'oro]] e sempre all'interno del programma lancia anche il tormentone ''[[Mani mani/Yeah!|Mani mani]]''.
 
Fin dal [[XIV secolo|Trecento]] Ripa apparteneva al [[Comitato fermano]] come comune autonomo, ma era accerchiata dall'immenso territorio di Fermo che a sua volta mal digeriva l'alleanza ripana con Ascoli. Quando quest'alleanza fu rinnovata ([[1484]]) i fermani inasprirono le scorribande contro le due città, anche perché nel frattempo ripani e ascolani liberarono [[Monte San Pietrangeli|Monte San Pietro degli Agli]], che era soggetta alla Santa Sede ma era stata occupata da Fermo approfittando della morte di [[Sisto IV]].<ref name=Settimo/> Allorché i fermani assalirono Marano e i possedimenti dei Boccabianca,<ref>La nobile famiglia ripana dei Boccabianca, prende il nome dal castello che possedeva nei pressi del torrente Menocchia e discende dal primogenito di Trasone, Longino. È anche nota come ''gens Longina'' o degli Attoni.</ref> Ripa reagì sbaragliando le guarnigioni nemiche in [[Acquaviva Picena|Acquaviva]] e completando la ritorsione contro [[Grottammare]] e San Benedetto.<ref name=Perazzoli/><ref name=Settimo/><ref>I ripani gravarono gli abitanti di questi due borghi fedeli a Fermo di una durissima penitenza: dopo aver distrutto le imbarcazioni, li obbligarono a caricarsi il peso delle ancore e a portarle in spalla fino a Ripa. Queste ancore sono state a lungo conservate nella chiesa di Santa Maria d'Agello, fino alla sua sconsacrazione.</ref> I fermani recuperarono Acquaviva ingaggiando uno scontro in cui morì Sante Tanursi, eroe della [[battaglia di Santa Prisca]]. Le schermaglie proseguirono furiose fino all'intervento di [[Innocenzo VIII]] che impose una lunga tregua alle parti.<ref name=Dizionario/>
Nei primi mesi del [[1973]] viene scritturata in [[Inghilterra]] per uno show televisivo in cui affianca [[Sammy Davis Jr.]].
 
=== La guerra contro Francesco Sforza ===
Nell'autunno dello stesso anno torna in [[Italia]] ed, insieme all'imitatore [[Alighiero Noschese]], è la mattatrice del varietà del sabato sera ''[[Formula due]]'', in cui la coppia si esibisce in una serie di imitazioni e parodie e in cui Loretta canta la sigla iniziale ''[[Molla tutto/Mettiamo che tu|Molla tutto]]'' e promuove il suo album, intitolato proprio ''[[Formula 2 (album)|Formula 2]]''; tale varietà risulterà il programma televisivo italiano più seguito del [[1973]], con una media di 21,8 milioni di telespettatori.
[[File:Francesco Sforza.jpg|thumb|left|upright=0.5|Francesco Sforza]]
Nel Quattro-Cinquecento il ''Propugnaculum'' vacillò tre volte sotto le devastazioni di altrettanti saccheggi, tutti compiuti a sorpresa o addirittura con l'inganno. Nel primo e più grave di essi il castello rischiò la capitolazione definitiva di fronte a [[Francesco Sforza]]. La situazione era particolarmente tesa proprio perché lo Sforza si serviva di truppe fermane a lui fedeli: si può anzi ritenere che tanto l'incendio di Ripa quanto la successiva cacciata degli sforzeschi siano eventi spiegabili più in termini di rivalità cittadina che come una vera e propria resistenza allo Sforza.<ref name=Settimo/>
{{Approfondimento|allineamento = destra|larghezza = 320px|titolo = La battaglia di Santa Prisca|contenuto = [[File:Ripatransone Porta 2.jpg|thumb|left|upright=0.5|Porta Cuprense]] Domenico Nocchi, della fazione di Santoro Pucci, schierò i soldati alle prime ore del giorno, uscendo da Porta Cuprense. Gli uomini erano pochi, ma nelle retrovie le donne camuffate nelle armature simulavano una truppa più numerosa. Gli sforzeschi, colti di sorpresa, accettarono la sfida, pensando a una mossa disperata degli assediati. Quando il grosso dell'esercito fu impegnato, Nocchi si ritirò, continuando però a provocare. Solo a quel punto saltò fuori Santoro Pucci, nascostosi nottetempo coi suoi nella selva del colle di Capo di Termine.<ref name=Perazzoli/> Assaliti gli uomini di sentinella, Santoro si sbarazzò delle armi pesanti nemiche e si lanciò poi sul resto della truppa impegnata a respingere Nocchi. La seconda sorpresa fu fatale agli occupanti, che sbandarono, consentendo allo stesso Nocchi di riorganizzarsi e cadendo infine tra le grinfie di un terzo manipolo guidato da Sante Tanursi. In breve furono quasi annientati.<ref name=Polidori/>}}
Nel [[1434]] Luca Boccabianca, capo dei ghibellini, aveva ottenuto di consegnare Ripa alla signoria del futuro [[Ducato di Milano|duca di Milano]]. Otto anni più tardi [[Tolentino]] si sollevò, mettendo così in discussione il dominio sforzesco sul Piceno.
 
Nonostante la rivolta tolentinate fosse stata sedata, lo Sforza dovette cominciare a temerne la propagazione allorché anche a Ripa accadde un fatto drammatico. Una guarnigione comandata dal fratello [[Alessandro Sforza|Alessandro]] subì infatti un attacco da parte del capitano [[guelfi|guelfo]] Santoro Pucci, e un ufficiale fu ucciso.<ref name=Rossi/><ref name=Settimo/>
Nel [[1974]] Loretta realizza il suo primo show da solista dal vivo alla [[Bussola Versilia|Bussola]], il celeberrimo locale versiliese di [[Sergio Bernardini]] e nello stesso anno pubblica quattro singoli prodotti da Polito e da [[Toto Savio]], quest'ultimo poi diverrà l'autore musicale di Loretta fino al [[1985]].
 
Francesco Sforza si decise allora a mostrare i muscoli e a riservare agli insorti una punizione esemplare. Con l'aiuto di uno stratagemma,<ref name=Rossi/> le sue truppe presero quindi il forte ripano nei giorni fra il 21 e il 23 settembre<ref name=Perazzoli/> [[1442]]. Sul posto Francesco lasciò poi Alessandro, che si rivelò incapace di contenere l'ira dei soldati fermani: ne derivarono danni considerevoli, anche perché al saccheggio si accompagnarono incendi di edifici privati e pubblici, fra cui l'archivio.<ref name=Polidori/><ref name=Settimo/>
Nel [[1976]] la Goggi è ancora in [[RAI]] con il varietà musicale ''[[Dal primo momento che ti ho visto]]'' di cui è protagonista insieme a [[Massimo Ranieri]]; nel varietà Loretta interpreta i brani ''[[Notte matta/Pupo pupazzo|Notte matta]]'' e ''[[Dirtelo, non dirtelo/Ma chi sei|Dirtelo, non dirtelo]]'', che entrano entrambi in hit-parade, riscuotendo molto successo.
 
Due anni dopo la caduta, tuttavia, l'armata di Santoro Pucci respingeva lo Sforza sotto le mura cittadine, dando vita nel giorno di [[Prisca romana|Santa Prisca]] (18 gennaio [[1445]]) a uno scontro che sarebbe stato rievocato fino al [[XX secolo|Novecento]].<ref>Nelle immediatezze dell'evento fu istituita una solenne processione commemorativa da tenere ogni anno il 18 gennaio. Ma ancora nel XX secolo si svolse a lungo uno spettacolo pirotecnico chiamato ''La battaglia di Santa Prisca'', in cui due torrioni del Colle San Nicolò si contendevano la vittoria.</ref> Sulla scia dell'evento anche le altre città picene si sollevarono, ponendo fine alla dominazione. Fermo insorse contro Alessandro Sforza il 24 novembre.<ref name=Polidori/>
Subito dopo la fine del programma, la Goggi inizia una lunga tournée estiva.
 
I Boccabianca pagarono a caro prezzo la fedeltà a Francesco Sforza, scomunicati e condannati all'esilio da [[Eugenio IV]]. Nella pestilenza del [[1447]] il popolo vide però un castigo divino per questa condanna.<ref name=Settimo/>
Nel [[1977]] il nuovo singolo, ''[[Ancora innamorati/Monsieur voulez-vous dançer?|Ancora innamorati]]'', è distribuito, oltre che in Italia, anche in [[Grecia]], [[Germania]], [[Spagna]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
 
Nel [[1461]] Ripa subì un altro grave sacco ad opera di [[Sigismondo Malatesta]].<ref>L'episodio viene erroneamente riferito dal Tanursi all'anno 1415, quando però il Malatesta non era ancora nato.</ref> Rispetto a quello sforzesco esso non recò altrettanta devastazione al castello, ma fu più crudele a causa della profanazione di chiese e degli stupri che lo Sforza aveva invece espressamente vietato.<ref name=Perazzoli/> Il saccheggio più celebre, per l'epico epilogo che ne seguì, resta però quello perpetrato con l'inganno dagli [[Spagna|spagnoli]] nel [[1515]].
Scaduto il contratto con il produttore e manager Polito, Loretta Goggi si mette in proprio con la sorella [[Daniela Goggi|Daniela]] per un duo artistico. La coppia gira dunque l'Italia con lo spettacolo ''Go & Go'' ed un singolo disco-music, ''[[Domani/Il professore|Domani]]'' che ottiene molto successo.
 
== Età moderna ==
Nel [[1978]], le sorelle Goggi assieme a [[Pippo Franco]], per la regia di [[Antonello Falqui]], realizzano il varietà televisivo ''[[Il ribaltone (programma televisivo)|Il ribaltone]]'', il quale guadagna il premio [[Rosa d'Argento]] al Festival di [[Montreux (Svizzera)|Montreux]] in [[Svizzera]] come miglior trasmissione televisiva europea.
=== Il sacco spagnolo ===
{{doppia immagine verticale|left|Teatro Luigi Mercantini - Ripatransone Virginia.jpg|Ripatransone Torrione 1.jpg|130|Particolare del ''Sacrificio di Virginia'' di Giuseppe Ruffini ([[1811]])|Porta d'Agello}}
Dopo la [[battaglia di Marignano]], alcuni mercenari spagnoli erano rimasti sbandati e vagavano per la penisola. Un gruppo di essi, al seguito del capitano García Mandríguez de Haro, giunse a Ripa con un falso salvacondotto papale. Fidandosi del documento, i ripani aprirono le porte, ma i soldati dopo aver approfittato dell'ospitalità si diedero al saccheggio, al ratto di donne e allo stupro. Il padre di una delle ragazze rapite, piuttosto che lasciare la figlia in mano agli spagnoli, la trafisse mortalmente con un pugnale. L'anonima giovane passò alla storia come Virginia, per analogia con la [[Virginia (Alfieri)|Virginia]] romana celebrata da [[Vittorio Alfieri]].
 
Mandríguez però era tutt'altro che pago, e condusse la sua banda in [[Italia meridionale]], dove essa vagò in lungo e in largo accrescendosi di numero e recando notevoli guasti. Rifiutate le offerte del viceré di Napoli, gli spagnoli si incamminarono di nuovo lungo l'[[Adriatico]] alla volta dello [[Stato della Chiesa]], varcarono il Tronto e il 15 febbraio [[1521]] si ripresentarono a Ripa per tentare una seconda incursione.<ref name=Guicciardini>[[Francesco Guicciardini]], [[:s:Storia d'Italia/Libro XIII/Capitolo XVI|''Storia d'Italia'', libro XIII, capitolo XVI.]]</ref>
In seguito la coppia Goggi riprende la tournée anche nel resto d'[[Europa]]. In [[Spagna]] pubblica l'album ''[[Voglia/Sto ballando|Estoy Bailando]]'' (mai pubblicato in Italia) e l'omonimo singolo, che finisce in cima alla hit-parade iberica.
 
I ripani erano naturalmente ben memori della prima, e lo scontro armato fu inevitabile. La battaglia (16 febbraio) contrappose cinquemila fanti spagnoli e la comunità ripana, comprese molte donne.<ref name=Perazzoli/><ref name=Dizionario/> Due di esse (Luchina Saccoccia e Angela di Zingaro) perirono in duello, insieme a diciannove patrizi e molti soldati. Un'altra, Bianca Benvignati de Tharolis,<ref>Bianca era certamente moglie di Almonte de Tharolis. L'appartenenza al casato dei Benvignati è invece discussa.</ref> si rese protagonista di un celebre atto di eroismo. Inseguito a cavallo il nemico, Bianca uccise brutalmente l'alfiere spagnolo, gli strappò lo stendardo e andò poi a sventolarlo da un torrione (presumibilmente quello di Porta d'Agello),<ref>Anche noto come Torrione Donna Bianca.</ref> dando così l'impulso decisivo alla vittoria dei concittadini.<ref name=Settimo/>
Nel luglio [[1979]] [[Playboy]] dedica a Loretta Goggi la copertina ed un annesso servizio fotografico di [[Roberto Rocchi]].
 
Gli invasori contarono perdite assai più numerose, e furono costretti a ritirarsi dall'[[Italia]] dietro condizioni molto più sfavorevoli di quelle che avevano rifiutato.<ref name=Guicciardini/> Per gratitudine il [[papa Leone X]] esentò Ripa dal pagamento delle imposte per i quindici anni seguenti.<ref name=Perazzoli/>
Nell'autunno dello stesso anno torna a lavorare come solista in televisione, conducendo in RAI la prima edizione del varietà del sabato sera ''[[Fantastico (televisione)|Fantastico]]'' insieme a [[Beppe Grillo]] ed all'allora debuttante [[Heather Parisi]] con la regia di [[Enzo Trapani]]. Il programma ottiene molto successo, ottenendo una media di 26 milioni di telespettatori; qui lancia uno dei suoi brani più noti ma anche vocalmente impegnativi: ''[[L'aria del sabato sera/Dispari|L'aria del sabato sera]]'', che viene utilizzato come sigla di chiusura della trasmissione, che porta la Goggi nuovamente in cima alla hit-parade musicale.
 
=== La conquista della sede vescovile (1571) ===
Per esigenze lavorative in quel periodo si trasferisce da [[Roma]] a [[Milano]], un trasferimento che da provvisorio diverrà definitivo.
{{vedi anche|Diocesi di Ripatransone|Lucio Sassi|Filippo Sega}}
L'anno [[1571]] rappresenta la seconda maggiore tappa della storia ripana, dopo la conquista dell'autonomia comunale. A seguito di un lungo interessamento di varie personalità ([[Ascanio Condivi]], [[Michelangelo]], [[Annibal Caro]], [[Filippo Neri]]), il 30 luglio [[Pio V]] eresse finalmente il castello in diocesi e gli conferì il titolo di [[Città (Italia)|Città]] vescovile. Il 23 marzo [[1572]] il vescovo [[Lucio Sassi]] prese possesso della chiesa di San Benigno, prima cattedrale ripana.<ref name=Rossi/> Ripa divenne così indipendente dalla [[Arcidiocesi di Fermo|diocesi di Fermo]] e fu sottoposta direttamente alla Santa Sede. Il suo periodo di massimo splendore coincise quindi con i pontificati di Pio V e [[Gregorio XIII]]: la città era inclusa fra i sei maggiori baluardi dello Stato Pontificio, insieme a [[Anzio|Porto d'Anzio]], [[Perugia]], [[Orvieto]], [[Spoleto]] e un ultimo centro non ancora identificato.<ref>Lo testimonia nella [[Rocca Albornoziana (Spoleto)|Rocca Albornoziana]] di Spoleto una serie di affreschi, datati fra il 1572 e il 1575 e affiancati allo stemma di Gregorio XIII, che raffigurano le suddette città.</ref>
{{doppia immagine verticale|right|El Greco 050.jpg|Sisto V Papa.jpg|130|Pio V|Sisto V}}
Ma la crisi era in agguato. Dopo appena un quindicennio, con l'ascesa al soglio pontificio di Felice Peretti, i privilegi ottenuti cessarono di colpo. Infatti [[Sisto V]], originario di Grottammare ma vissuto a [[Montalto delle Marche|Montalto]], non fece altro che favorire la sua città d'adozione a scapito delle vicine. Privilegi furono concessi anche a Fermo, eretta in [[arcidiocesi]] mentre Ripa ne diventava suffraganea. Le fonti concordano nel ritenere che la città ebbe soli danni da questo pontefice, dovendogli unicamente la costruzione di nuove opere difensive giustificata dall'importanza strategica del Propugnacolo.<ref name=Rossi/><ref name=Settimo/>
 
=== La decadenza del Sei-Settecento ===
Durante la lavorazione dello show, Loretta conosce infatti il ballerino e coreografo [[Gianni Brezza]], da poco separato dalla moglie, che diventa il suo compagno e col quale convolerà a nozze nel [[2008]], dopo 29 anni di convivenza.
Le riforme sistine causarono un indebolimento politico destinato, nel quadro di una complessiva decadenza dello Stato della Chiesa, a influire a lungo sulla storia ripana, ma non furono il solo fattore di crisi. Il [[XVII secolo|Seicento]] si aprì in effetti sotto i peggiori auspici. Una grave crisi agricola, frutto di una pessima gestione del territorio e di disboscamenti che avevano provocato o esteso [[calanchi]] e frane, aveva causato diffusa denutrizione. Non fosse bastato, nel [[1630]] divampò una grave [[pestilenza]] fra Piceno e [[Abruzzo]].<ref name=Settimo/>
 
Alla [[nobiltà]] e al [[clero]], ai proprietari terrieri che concentravano in sé l'intero potere economico, si contrapponevano una [[borghesia]] assai debole e un ceto popolare sempre più povero e pressato dalle esigenze della stretta sopravvivenza. Anche per questo il XVII secolo vide sorgere e rafforzarsi il sentimento [[religione|religioso]], i pellegrinaggi, il culto dei santi protettori anche locali. [[Sant'Emidio]], patrono di Ascoli, proteggeva dal [[terremoto]]; [[Basso di Nizza|San Basso]], patrono di Cupra, dalle pestilenze.<ref name=Polidori/> Più ancora, la città strinse un intenso legame devozionale con la [[Madonna di Loreto|Vergine di Loreto]], il cui simulacro fu commissionato proprio in questo secolo dalla Confraternita di San Giovanni. La Madonna di San Giovanni fu condotta a Ripa la domenica ''in albis'' del [[1620]] e incoronata il 10 maggio [[1682]].<ref name=Rossi/><ref>La Madonna di San Giovanni è ancora venerata come patrona della Città e Diocesi nella solenne festa dell'[[Ottava di Pasqua|Ottava]].</ref> Fu in questo momento che nacque la tradizione popolare del [[Cavallo di fuoco]].
Brezza ne diventa il manager, addetto stampa, PR, coreografo e regista fino al [[2010]] e look-maker e fotografo (in questi ultimi due casi solo fino al [[1983]]).
 
Anche il XVIII secolo cominciò molto male. Al [[terremoto dell'Aquila del 1703|terremoto del 1703]], che sconvolse [[L'Aquila]] e causò gravi danni anche a Ripa,<ref>Si trattò di una delle tante scosse dello sciame sismico del 1703, con epicentro apparentemente nei [[Sibillini]]. Dai danni di questa scossa fu preservata Ascoli, che vide in ciò un miracolo del suo protettore.</ref> altri infausti eventi si sovrapposero. Si ricordano in particolare la [[carestia]] del [[1716]] e gli attraversamenti di truppe [[Regno di Napoli|napoletane]], spagnole e [[Sacro Romano Impero Germanico|imperiali]] durante le guerre di successione [[guerra di successione polacca|polacca]] e [[guerra di successione austriaca|austriaca]]. Questi passaggi avvennero tra il [[1735]] e il [[1744]] recando molti danni alle campagne picene.<ref name=Polidori/><ref name=Settimo/> La situazione economica era immutata, e ricchezza e carriere (civili ed ecclesiastiche) restavano saldamente in mano a poche famiglie. La città, che ormai viveva essenzialmente di agricoltura, aveva subìto un crollo demografico precipitando a 3.500 abitanti.<ref name=Polidori/> Ogni potere politico sostanziale era venuto meno. La sola conquista ripana nel Settecento fu l'ottenimento da [[Clemente XII]] dell'organo amministrativo del Consiglio di credenza (23 dicembre [[1734]]).<ref name=Rossi/> Il secolo trascorse senza altri avvenimenti di rilievo.
Per il [[rotocalco (giornalismo)|rotocalco]] ''Bolero'', Loretta e Gianni interpretano insieme il [[fotoromanzo]] ''Amore in alto mare''.
 
=== GliEtà annicontemporanea ottanta ===
=== L'epoca napoleonica ===
Nel [[1980]] pubblica il singolo estivo ''[[Notti d'agosto/Nun t'allargà|Notti d'agosto]]'' scritto per lei da [[Franco Califano]] ed intraprende una nuova tournée internazionale con la sorella Daniela intitolata ''Supergoggi'' che arriva fino ai paesi dell'[[America latina]].
[[File:Dep-fr-it.jpg|thumb|left|upright=0.7|L'Italia napoleonica]]
La convulsa storia ripana dei secoli andati, sopita da quasi duecento anni, doveva conoscere un brusco risveglio con la [[Rivoluzione francese]]. Nella cittadina pontificia le notizie d'oltralpe giungevano filtrate dal governo papalino, e soprattutto dai ''preti refrattari'' francesi in fuga, che qui pervennero nel biennio [[1792]]-[[1794]].<ref name=Polidori/><ref name=Settimo/> Ciò alimentò nella popolazione un terrore destinato a crescere a dismisura nell'imminenza della venuta di [[Napoleone|Bonaparte]]. Appena un anno dopo il [[trattato di Tolentino]], infatti, Napoleone occupò la [[Roma|capitale]], istituì la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] ([[1798]]), e vi annesse fra gli altri territori anche il Piceno. Ripatransone entrò a far parte del [[dipartimento del Tronto]] come capoluogo di uno dei 19 cantoni.<ref name=Polidori/><ref name=Rossi/>
 
La città si divise allora fra il partito apertamente repubblicano della borghesia, da un lato, la nobiltà e il clero, dall'altro. Le classi elevate riconoscevano formalmente il nuovo governo in cambio del mantenimento di molti dei loro privilegi, ma erano pronte ad aizzare il popolo e covavano la riscossa. Il vescovo Bartolomeo Bacher, in particolare, teneva contatti con l'esercito di re [[Ferdinando IV di Napoli|Ferdinando]] tramite il fedele [[Giuseppe Cellini (insorgente)|Giuseppe Cellini]]. Piceno e Abruzzo pullulavano inoltre di bande che già dal maggio 1798 avevano intrapreso la guerriglia antifrancese.<ref name=Polidori/><ref name=Settimo/>
Nel [[1981]] partecipa come cantante in gara al [[Festival di Sanremo 1981|Festival di Sanremo]] con il suo brano più celebre, ''[[Maledetta primavera]]'', conquistando il secondo posto nella classifica finale. ''Maledetta primavera'' si rivelerà una hit internazionale che vende oltre un milione di copie (di cui verranno poi incise moltissime cover in varie lingue straniere) ricevendo il [[disco d'oro]] e il [[disco di platino]], divenendo ben presto un [[evergreen]] della musica italiana.
 
In novembre i napoletani varcarono il Tronto e, forti di un esercito molto più numeroso delle guarnigioni francesi, si fecero strada alla volta di Fermo. La nobiltà ripana si decise allora ad armare il Cellini, che nel frattempo si era impossessato del municipio: egli rivolse di buon grado le mire altrove e corse subito a dar man forte ai borbonici ponendosi a capo di una banda di contadini. Ma la perfetta organizzazione militare francese ebbe la meglio: inflitta all'invasore e agli insorti una sonora sconfitta a [[Torre di Palme]] (28 novembre), i bonapartisti si concessero perfino il lusso di sconfinare, e occuparono [[Civitella del Tronto|Civitella]].<ref name=Polidori/>
L'album in cui è contenuta ''Maledetta primavera'', intitolato ''[[Il mio prossimo amore]]'' esce nell'autunno dello stesso anno, in occasione dello show televisivo ''[[Hello Goggi]]'', varietà di prima serata totalmente incentrato su Loretta e le sue imitazioni, che segna il passaggio della Goggi dalla RAI all'allora neonata [[Canale 5]], L'album è composto da nove canzoni, alcune già edite. Due canzoni inserite nello show televisivo saranno però pubblicate solo nel [[2000]] su CD. La canzone-titolo dell'album ''[[Il mio prossimo amore/Penelope|Il mio prossimo amore]]'' viene utilizzata come sigla finale dello show di Canale 5 e il disco, grazie alla promozione fatta durante le puntate del varietà, raggiunge i vertici delle classifiche musicali.
 
La Francia però boccheggiava in una situazione internazionale assai sfavorevole, e le forze antinapoleoniche locali ne approfittarono. Fu così che nelle Marche e in [[Umbria]] venne organizzandosi un vasto movimento, gli [[Insorgenti]], che era composto in buona parte da [[briganti]]<ref name=Polidori/><ref name=Settimo/> e fra i cui massimi capi era proprio il Cellini con il grado (probabilmente autoattribuito)<ref name=Polidori/> di generale. Agli ordini del generale fuoriuscito dell'esercito francese [[Giuseppe Lahoz Ortiz|de la Hoz]], gli Insorgenti ottennero in breve tempo (anche se a caro prezzo, causa la loro disorganizzazione)<ref>Il generale de la Hoz aveva vanamente tentato di istruire alla tattica militare l'esercito irregolare e raccogliticcio. Quando l'impreparazione ostacolò la presa di Ancona, prolungandone per mesi l'assedio, perse ogni pazienza residua e fece arrestare quasi tutti i capi insorgenti, fra cui il Cellini. Ma egli stesso cadde in battaglia pochi giorni dopo (10 ottobre 1799).</ref> il controllo di quasi tutte le Marche ([[1799]]). Ripatransone fu presa violentemente dalle bande abruzzesi dell'ex prete Donato De Donatis. In seguito, al volgere degli eventi ancora in favore dei francesi, la città fu di nuovo sottratta al governo pontificio e annessa al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]]: si scatenò allora la rappresaglia repubblicana che sfociò nell'arresto, sia pur di breve durata, dello stesso vescovo Bacher.<ref name=Polidori/>
Sempre nel [[1981]] Loretta è protagonista anche a teatro, al fianco di [[Gigi Proietti]] (già suo partner al tempo del doppiaggio dei cartoni animati di [[Titti]] e [[Gatto Silvestro]]), del musical ''[[Stanno suonando la nostra canzone (musical)|Stanno suonando la nostra canzone]]'' di cui poi viene pubblicato l'album, contenente tutte le canzoni dello spettacolo.
 
=== Il Risorgimento ===
Nel [[1982]] Loretta passa da Canale 5 a [[Rete 4]] (emittente televisiva all'epoca di proprietà del gruppo [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]), dove conduce, assieme a [[Paolo Panelli]] e [[Luciano Salce]], ''[[Gran varietà (programma televisivo)|Gran varietà]]'', show della prima serata della domenica. All'interno del programma, la Goggi presenta il suo nuovo album dal taglio autobiografico ed esistenziale ''[[Pieno d'amore]]''; tra le canzoni dell'album che riscuotono maggiore successo, oltre al brano che dà il titolo al disco, che raggiunge i primi posti in classifica nella [[Hit Parade]], si ricordano ''[[Oceano/Stralunata Roma|Oceano]]'', utilizzata come sigla di ''Gran varietà'', e ''[[Un amore grande/Solo un'amica|Solo un'amica]]''. Le canzoni verranno promosse in numerose altre trasmissioni televisive del periodo come ''[[Discoring]]'', ''[[Un milione al secondo]]'', ''[[Premiatissima]]'' ed anche in molti programmi radiofonici.
[[File:Giovanni Gallucci La Battaglia di Castelfidardo palazzo comunale di Castelfidardo.jpg|thumb|upright=0.7|La battaglia di Castelfidardo]]
Dopo la [[Restaurazione]], gli anni di preparazione all'[[Unità d'Italia]] non videro particolari agitazioni in città: al contrario, nel contesto dei [[moti del 1820-1821|moti del 1821]] fu proprio sotto il Propugnacolo che la guardia pontificia sgominò la spedizione di Vincenzo Pannelli (17 febbraio), senza che alcun ripano movesse un dito. Anche i [[moti del 1830-1831|moti del 1831]], che pure ebbero vasto seguito nelle Marche, lasciarono la cittadina picena pressoché indifferente.<ref name=Polidori/>
 
Di questo stato di cose esisteva un preciso motivo. Gli ex giacobini, in apparenza, avevano stimato più prudente riavvicinarsi al governo costituito, e quando - essendo morto nel [[1813]] monsignor Bacher - fu nominato il nuovo vescovo Michelangelo Calmet, questi trovò una situazione eccezionalmente tranquilla. Il potere centrale però diffidava, e inviò all'uopo un governatore che stilò infatti una lunga lista di [[carboneria|carbonari]] ripani. Il segretario di stato chiese allora una relazione segreta a Calmet e, ricevuto da lui un rapporto che contraddiceva apertamente quello del governatore, nient'affatto convinto lo richiamò a Roma per redarguirlo. Monsignor Calmet ne fu molto provato, e poco dopo - benché i fatti non siano in chiara relazione, essendo egli già di salute malferma - improvvisamente cadde malato e morì (7 agosto [[1817]]), lasciando il posto a due successori più rispondenti alle esigenze di stretto controllo della curia romana.<ref name=Polidori/>
Nel [[1983]] Loretta ritorna in [[RAI]] dove da quell'autunno e fino al [[1985]] è protagonista su [[Rai Uno]] come brillante conduttrice del game-show del giovedì sera ''[[Loretta Goggi in quiz]]'', con la regia di [[Gianni Brezza]] che nel [[1984]] si aggiudica il [[Telegatto]] come ''Miglior quiz''.
 
Nondimeno, è certo che anche a Ripatransone esistettero movimenti segreti, e che anzi negli anni [[1831]]-[[1837]] molti ricercati trovarono rifugio in città, in particolare presso il convento dei [[cappuccini]]. Nel 1837 però questa situazione mutò bruscamente, forse per la sostituzione del superiore.<ref name=Polidori/> Perciò, se anche l'avvento di [[Pio IX]] prima e il [[Primavera dei popoli|1848]] poi ravvivarono alcuni entusiasmi, bisognò aspettare l'ultimo momento perché i fermenti risorgimentali esplodessero di prepotenza. Il 19 settembre [[1860]], Ripatransone insorse e si liberò da sola, prima fra le città della provincia e senza aiuti esterni,<ref name=Settimo/> votando l'annessione al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] con un [[plebiscito]] a larghissima maggioranza. Di certo la [[battaglia di Castelfidardo]], sbandando le truppe pontificie, aveva tolto il freno all'entusiasmo della popolazione, spazzato le remore e lasciato intravedere tempi migliori.<ref name=Polidori/>
Nel [[1984]] registra la canzone ''[[Un amore grande/Solo un'amica|Un amore grande]]'' programmata per andare in gara al [[Festival di Sanremo]], ma Loretta disdice all'ultimo la sua partecipazione con un comunicato [[ANSA]]. Sarà sostituita da [[Pupo (cantante)|Pupo]], che in quel periodo era autore e produttore musicale della sorella Daniela.
 
[[File:Ripatransone-Stemma.png|thumb|upright=0.7|Lo stemma comunale ripano con il [[leone araldico|leone]] [[Attributi araldici di azione#Illeopardito|passante]] [[giglio araldico|gigliato]] sui cinque [[monte (araldica)|colli]] in campo [[rosso (araldica)|rosso]]]]
Nel [[1986]] presenta con successo il [[Festival di Sanremo 1986|Festival di Sanremo]]: è la prima donna a condurlo da solista. Per lei [[Mango (cantante)|Mango]] (uno degli artisti in gara in quell'edizione) scrive la canzone ''[[Io nascerò/Un bacio|Io nascerò]]'' che viene utilizzata come sigla iniziale della kermesse canora (ed inserita in seguito nell'album ''[[C'è poesia]]''); il brano diventa presto [[disco d'oro]] battendo così nelle vendite anche molte canzoni in gara al Festival di quell'anno.
 
=== L'Unità d'Italia e il Novecento ===
Nella metà degli anni ottanta c'è una decisiva svolta nella scelta del repertorio discografico di Loretta: abbandona infatti Totò Savio e passa all'etichetta [[Fonit Cetra]] e si affida al produttore [[Mario Lavezzi]] iniziando ad interpretare brani scritti da prestigiosi autori tra cui [[Bruno Lauzi]], [[Donatella Rettore|Rettore]], [[Ron]], [[Zucchero (cantante)|Zucchero]], [[Dario Baldan Bembo]], [[Enrico Ruggeri]], [[Gianni Togni]], [[Umberto Tozzi]], [[Paolo Conte]], [[Gianni Bella]] e [[Bono (cantante)|Bono]].
L'Unità d'Italia però non recò immediati vantaggi. Anzi, il servizio militare obbligatorio produsse un gran numero di renitenti tra i contadini, che spesso finivano imboscati. Molti furono poi rintracciati dai carabinieri e mandati in campo a [[battaglia di Custoza (1866)|Custoza]] ([[1866]]) per trovarvi la morte. Solo dopo la [[presa di Roma]] la vita economica e sociale ripana (e marchigiana in genere) si ridestò, fino a far vivere alla città una nuova giovinezza.
 
I fattori che più incisero nel rinnovato splendore di Ripatransone, la cui popolazione cresceva incessantemente,<ref>I ripani, dai 5.769 che si contavano nel 1861, divennero 7.232 nel 1901, fino a sfiorare quota novemila (8.998) nel 1951.</ref> furono il nuovo impulso dell'agricoltura e l'investimento nel settore dell'istruzione che ne fece un importante centro di studi. Nel [[1889]] il [[pedagogista]] ripano [[Emidio Consorti]] ottenne infatti l'istituzione del primo corso di lavoro manuale educativo d'Italia. La città possedeva inoltre un efficiente sistema sanitario,<ref name=Polidori/> vedeva - grazie alla costruzione della provinciale Cuprense - migliorati i collegamenti con la costa, e acquistava via via numerosi uffici: il [[mandamento (diritto)|mandamento]], la [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretura]], la tenenza dei [[carabinieri]].<ref name=Rossi/>
Dopo l'esperienza sanremese, Loretta continua anche la sua carriera televisiva, realizzando molti programmi di successo trasmessi dalla [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] tra cui: ''[[Il bello della diretta]]'', trasmesso nell'autunno [[1986]] in prima serata in cui presenta anche il suo album ''[[C'è poesia]]''.
 
Fu dopo le due [[guerra mondiale|guerre mondiali]] e il [[ventennio fascista]] che, complice il [[miracolo economico italiano|boom economico]], l'[[emigrazione]] e lo spopolamento delle campagne determinarono un nuovo repentino tracollo demografico. Ripatransone seguì perciò il destino di molte cittadine dell'entroterra, mancando ormai i benefici che questa medesima posizione geografica le assicurava in passato. Le istituzioni stesse andarono in gran parte perdute: dei carabinieri restò una stazione, la curia diocesana fu trasferita a San Benedetto del Tronto, l'ospedale fu declassato in [[residenza sanitaria assistenziale]], la presidenza dell'istituto magistrale (poi liceo pedagogico) venne accorpata a quella dell'istituto per geometri di Grottammare.
Nella primavera del [[1987]] è la volta di ''[[Canzonissime (programma televisivo)|Canzonissime]]'' uno show dedicato ai cento anni dalla nascita del disco, al cui interno Loretta promuove anche il suo nuovo album ''[[C'è poesia due]]''; il varietà, realizzato con grande dispiego di mezzi e budget da parte della [[RAI]], va in onda in prima serata dapprima al giovedì ed in seguito, dopo il grande successo ottenuto, è promosso al sabato.
 
Solo dallo scorcio del XX secolo ai primi anni del [[XXI secolo|XXI]], anche grazie al fenomeno dell'[[immigrazione]] dall'estero, il comune non perde più abitanti e intravede prospettive di ripopolamento.
Nella stagione [[1987]]-[[1988|88]] la Goggi conduce il programma preserale ''[[Ieri, Goggi e Domani]]'' in cui presentò il suo nuovo album ''[[Donna io donna tu]]''; Il successo della trasmissione è tale da far vincere a Loretta Goggi il [[Telegatto]] come ''personaggio televisivo femminile dell'anno''.
 
== Cronologia essenziale ==
Nella stagione successiva [[1988]]-[[1989|89]] è la volta del programma della fascia del mezzogiorno ''[[Via Teulada 66]]'' in cui anche qui presentò il suo nuovo disco: ''[[Punti di vista]]'' e nella primavera [[1989]] si aggiudica l'[[Premio Regia Televisiva|Oscar TV]] sempre come ''personaggio femminile dell'anno''.
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[[822]] – Sorgono i castelli di Monte Antico, Capodimonte, Roflano e Agello<br/>
[[827]]-[[835]] – Nella regione infuria la minaccia dei saraceni<br/>
[[1096]] – I quattro castelli sono unificati per volere del vescovo di Fermo<br/>
[[1198]] – Il nuovo castello è completamente edificato e assume il nome di Ripatransone<br/>
[[1199]] – Ripa è espugnata da Marcovaldo di Annweiler<br/>
[[1205]] – Ripa si costituisce in libero comune<br/>
[[1225]] – Fermo e Offida cingono inutilmente d'assedio il castello<br/>
[[1229]] – Il duca Rainaldo di Spoleto concede al comune i castelli di Cossignano, Lameriano, Marano, Massignano, Penna e Sant'Andrea<br/>
8 gennaio [[1346]] – Ascoli e Ripa si alleano<br/>
[[1348]] – Fermo aggredisce i possedimenti ascolani; Ascoli e Ripa reagiscono e sconfiggono Gentile da Mogliano a San Severino<br/>
[[1351]] – L'alleanza libera Osimo, occupata da Gentile<br/>
[[1376]]-[[1389]] – Fermo assedia Ripa inutilmente a più riprese<br/>
[[1434]] – Francesco Sforza ottiene dai ghibellini la consegna spontanea di Ripa alla sua signoria<br/>
[[1442]] – Tolentino insorge contro lo Sforza; i guelfi ripani, capeggiati da Santoro Pucci, assaltano la guarnigione sforzesca e uccidono un ufficiale fermano<br/>
21-23 settembre 1442 – Ripa è espugnata da Francesco Sforza e i soldati fermani la mettono a ferro e fuoco<br/>
18 gennaio [[1445]] – Santoro sbaraglia le truppe sforzesche nella battaglia di Santa Prisca<br/>
[[1461]] – Sigismondo Malatesta viola il Propugnacolo e lo saccheggia violentemente<br/>
[[1484]] – Ascoli e Ripa rinnovano l'alleanza e liberano Monte San Pietrangeli dai fermani<br/>
[[1515]] – Gli spagnoli del capitano Mandríguez saccheggiano Ripa con l'inganno<br/>
16 febbraio [[1521]] – Mandríguez tenta un nuovo assalto al castello, ma i ripani lo respingono incitati da Bianca de Tharolis<br/>
30 luglio [[1571]] – Pio V concede a Ripa la dignità di Città vescovile<br/>
3-7 ottobre 1571&nbsp;– Il nolano Lucio Sassi è nominato vescovo di Ripatransone e subito dopo viene consacrato<br/>
23 febbraio [[1572]] – Monsignor Sassi prende possesso della cattedrale<br/>
24 maggio [[1589]] – Sisto V erige Fermo in arcidiocesi e rende sua suffraganea la diocesi ripana<br/>
[[1620]] – Il simulacro lauretano della Madonna di San Giovanni viene traslato in città<br/>
[[1630]] – La peste falcia Piceno e Abruzzo<br/>
10 maggio [[1682]] – Il simulacro della Madonna di San Giovanni è incoronato solennemente; per merito di un artificiere di Atri nasce il Cavallo di fuoco<br/>
[[1703]] – Lo sciame sismico del terremoto dell'Aquila provoca seri danni in città<br/>
[[1716]] – Una grave carestia si abbatte sul Piceno<br/>
23 dicembre [[1734]] – Clemente VII concede a Ripa il Consiglio di credenza<br/>
[[1735]]-[[1744]] – Sono in corso le guerre di successione; soldati di vari eserciti portano la devastazione attraversando le campagne ripane<br/>
[[1792]]-[[1794]] – Dalla Francia rivoluzionaria giungono a Ripatransone numerosi ''preti refrattari''<br/>
[[1798]] – Napoleone Bonaparte fonda la Repubblica Romana e le annette il Piceno: Ripatransone è creata capoluogo di cantone nel dipartimento del Tronto<br/>
20 aprile [[1808]] – Ripatransone è riannessa da Napoleone al Regno d'Italia e si conferma capoluogo di cantone del dipartimento del Tronto<br/>
[[1816]]-[[1818]] – Bonaparte è caduto, ma la sede vescovile è vacante dal 1813 per la morte di monsignor Bacher: si alternano i vescovi Calmet, Rainaldi e Ugolini<br/>
[[1831]]-[[1837]] – La città è probabilmente attraversata da moti impercettibili e di difficile ricostruzione: i patrioti ricercati dal 1831 vi si recano a disperdere le proprie tracce<br/>
19 settembre [[1860]] – All'indomani della battaglia di Castelfidardo, Ripatransone si libera del governo pontificio e vota l'annessione al Regno d'Italia<br/>
[[1889]] – Emidio Consorti fonda il suo corso di lavoro manuale educativo; la città è in rapida espansione economica e demografica<br/>
19 giugno [[1944]] – La Liberazione arriva a Ripatransone: i tedeschi sono fuggiti il giorno prima collocando deboli mine che restano inesplose, e le truppe alleate transitano senza difficoltà<br/>
[[1951]] – L'espansione demografica sfiora la punta massima di novemila abitanti<br/>
[[1992]] – Viene fondata la Congrega dell'Ignoranza
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=== GliNote anni novanta ===
Nella stagione [[1991]]-[[1992|92]] la Goggi passa a [[Telemontecarlo]] dove presenta il varietà di seconda serata ''[[Festa di compleanno]]'' in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì dove in ogni puntata veniva festeggiato il compleanno di un personaggio famoso. Nello stesso anno pubblica il suo ultimo (per il momento) album in studio, ''[[Si faran... canzone]]'' per la [[Fonit-Cetra]] che viene presentato proprio all'interno di ''Festa di compleanno''. Tra le tracce più importanti dell'album ''Storie all'italiana'' (brano che venne utilizzato anche come sigla del programma) e ''Temporale''.
 
Tra la fine del [[1992]] e l'inizio del [[1993]] torna di nuovo in [[RAI]] conducendo il varietà di [[Rai 2]] ''[[Il canzoniere delle feste]]'' in onda in prima serata durante il periodo natalizio; si conclude così il periodo televisivo e discografico più intenso della sua carriera.
 
Nel [[1996]] [[Johnny Dorelli]] le propone di dividere con lui lo spettacolo teatrale ''Bobbi sa tutto'' premiato con il ''Biglietto d'oro'' per il maggiore incasso teatrale del [[1996]].
 
Insieme a Dorelli, Loretta realizza pure la sit-com ''[[Due per tre]]'', serie prodotta in due stagioni in onda su [[Canale 5]] alla domenica pomeriggio tra il [[1997]] ed il [[1999]].
 
In questi anni fa anche parecchie ospitate in tv esibendosi in fantasie musicali ed imitazioni tra cui ''[[Buona domenica]]'' ed ''[[Il grande bluff]]''. In quest'ultimo programma saboterà ben due famosi programmi televisivi delle reti Mediaset ovvero ''[[Forum (programma televisivo)|Forum]]'' all'epoca condotto da [[Paola Perego]] e ''[[Ok, il prezzo è giusto]]'' condotto da [[Emanuela Folliero]]. Questo dimostrerà ancora una volta le sue grandi doti da trasformista.
 
Su [[Mediaset]] conduce con [[Mike Bongiorno]] quattro edizioni del programma musicale ''[[Viva Napoli]]'' su [[Rete 4]] (dal [[1998]] al [[2002]]), dove duetta con molti concorrenti ed in cui aveva vinto inoltre la seconda edizione del [[1996]].
 
Nel [[1998]] presenta ''[[Il mio canto libero (programma televisivo)|Il mio canto libero]]'', concerto-evento live dedicato alla scomparsa di [[Lucio Battisti]] in [[piazza del Campidoglio]] a [[Roma]] interpretando i brani ''I giardini di marzo'', ''Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi'' ed altri successi. Il programma è seguito in diretta su [[Canale 5]] da oltre 8 milioni di telespettatori.
 
Nel [[1999]] la Goggi è la protagonista della prima serata di [[Canale 5]] con il programma ''[[Innamorati pazzi (programma televisivo)|Innamorati pazzi]]'', in onda per la serata di [[San Valentino]].
 
Partecipa al musical ''[[Hello, Dolly!]]'' di cui è la protagonista accanto a [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]], prodotto nel [[1999]] e rappresentato con grande successo sino al [[2003]]. Le canzoni interpretate da Loretta nel musical verranno poi raccolte nell'omonimo album ''Hello Dolly!''.<br/>
 
=== Gli anni duemila ===
Nel [[2000]] viene realizzato il programma ''[[Auguri Loretta]]'' in onda in due puntate su [[Rete 4]] per festeggiare i suoi cinquant'anni, il programma è un ''collage'' di vari spezzoni che contiene le migliori esibizioni canore e non sulle reti [[Mediaset]] di Loretta.
 
Comunque in questo periodo, la Goggi inizia a diradare le sue apparizioni in televisione, che diventano sempre più rare e sporadiche (una di queste è quella che fece nel [[2003]] nel programma ''[[50 Canzonissime]]'', condotto da [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]], in cui interpretò la canzone ''Che sarà'', storico brano dei [[Ricchi e Poveri]] e [[Josè Feliciano]]), e si dedica prevalentemente al teatro.
 
''Maledetta Primavera Show'', per la regia di Fabrizio Angelini, è lo spettacolo a lei dedicato rappresentato per tutto il [[2003]] presso il [[Teatro Colosseo]] di [[Roma]].
 
Nel [[2004]]-[[2005]] è protagonista invece dello spettacolo musicale ''Molto rumore (senza rispetto) per nulla'', diretto da [[Lina Wertmuller]].
 
Nel [[2004]] partecipa alla cerimonia d'assegnazione dei [[Telegatti]] nelle vesti di premiatrice, per la categoria di ''personaggio maschile dell'anno'' (andato ad [[Alessandro Preziosi]]). Durante la serata si esibisce con la storica ''rivale'' televisiva [[Raffaella Carrà]] in ''[[Hello, Dolly!]]''.
 
Nel [[2005]] è Presidente della giuria tecnica di [[Miss Italia]], assieme al divo hollywoodiano [[Bruce Willis]].
 
Torna inoltre a cimentarsi nel doppiaggio con il film d'animazione ''[[Monsters & Co]]'' prestando la voce all'archivista Roz, mentre nel [[2006]] riprende anche l'attività come attrice al cinema, interpretando la madre del protagonista nel film ''[[Gas (film)|Gas]]'', ottenendo la ''nomination'' ai [[Nastri d'argento 2006]] come ''migliore attrice non protagonista''.
 
Per la stagione [[2006]]-[[2007]] ha portato in teatro ''Se stasera sono qui'', il suo ''one-woman show'' diretto da [[Gianni Brezza]]. Lo spettacolo riprende i suoi successi e brani internazionali, poi raccolti in un album omonimo, oltre a caratterizzazioni, imitazioni e monologhi comici.
 
Dal 20 al 24 settembre [[2007]] è tornata in televisione, conducendo su [[Rai 1]], insieme a [[Mike Bongiorno]], la 62ª edizione di [[Miss Italia 2007|Miss Italia]]. Celebre la polemica culminata quasi in uno scontro, con il collega presentatore, seguita dall'abbandono del palco. Rientrata nella conduzione dello show, sottolineò le sue proteste per il presunto ruolo minore che Mike sembrava volerle affidare.<ref>{{cita web |url= http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/miss-italia-2007/lite-goggi-mike/lite-goggi-mike.html |titolo=Miss Italia, debutto con scenata la Goggi 'umiliata' da Bongiorno |opera=repubblica.it |accesso=2 giugno 2011}}</ref>
 
Per la stagione [[2007]]-[[2008]] ha ripreso il suo show teatrale ''Se stasera sono qui'', con l'uscita del CD dello spettacolo.
 
Sabato 26 aprile [[2008]], Loretta Goggi si è sposata con lo storico compagno [[Gianni Brezza]] a [[Orbetello]], in [[Toscana]].
 
Nel [[2009]] partecipa al programma televisivo di Rai 1 ''[[Ciak... si canta!]]'' e vince l'ultima puntata con il video-clip, realizzato apposta per la trasmissione, di ''[[Maledetta primavera]]''.
 
Inoltre, nel [[2009]], e stata ospite della quinta puntata della seconda edizione del [[talent show]] [[musicale]] di [[Rai 1]] ''[[Ti lascio una canzone]]'', condotto da [[Antonella Clerici]].
 
===Gli anni duemiladieci===
 
In questo decennio Loretta Goggi torna ad apparire in televisione più frequentemente.
 
Nel [[2010]] torna ad esempio a ''Ciak... si canta'' proponendo altri due video, quello de ''[[Il mio prossimo amore]]'' e ''[[L'aria del sabato sera]]''. In entrambi compare anche il marito Gianni Brezza.
 
Sempre nel [[2010]] vengono pubblicate le ristampe in formato digitale degli album ''[[Il mio prossimo amore]]'' ([[1981]]), ''[[Pieno d'amore]]'' ([[1982]]), ''[[Donna io donna tu]]'' ([[1988]]), ''[[Punti di vista]]'' ([[1989]]) e ''[[Si faran... canzone]]'' ([[1991]]) nella collana Original Album Series edita dalla Rhino Records per la Warner Fonit.
 
Per la stagione teatrale [[2009]]/[[2010]] è in scena con ''SPA - Solo Per Amore'', regia di Gianni Brezza. Ad accompagnare l'artista, un'orchestra di dodici musicisti e un corpo di ballo di dieci ballerini. Lo spettacolo è andato in scena anche durante l'estate [[2010]] e per la stagione teatrale 2010/2011.
 
L'attrice è stata tuttavia costretta a sospendere la tournée a causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute del marito, il regista e coreografo [[Gianni Brezza]], al quale è restata accanto fino alla sua scomparsa, avvenuta a [[Roma]] il 5 aprile [[2011]].
 
Il 28 ottobre [[2011]], Loretta ritorna in televisione, per la prima volta dopo la scomparsa del marito [[Gianni Brezza]], come ospite di [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]] nel programma ''[[I migliori anni]]''. Durante la serata sono stati celebrati i suoi 50 anni di carriera (con l'intervento della sorella [[Daniela Goggi]]) ed è stato anche ricordato il marito scomparso ad aprile con un video tributo. Una Loretta molto commossa ha ritirato un premio speciale del programma con la scritta ''50'', appunto per i suoi anni di carriera nel mondo dello spettacolo italiano.
 
Il 13 gennaio [[2012]] è la protagonista assieme ad [[Antonella Clerici]] della prima puntata dello show in prima serata ''[[Attenti a quei due - La sfida]]'', condotto da [[Paola Perego]] su [[Rai 1]]. In studio le due star danno prova di grande abilità e assoluta versatilità, nei campi più disparati: dal ballo al canto, dalla recitazione all'abilità nelle prove di magia e invenzione oltre alle capacità di presentazione e improvvisazione.
 
Nella [[primavera]] [[2012]] fa parte della giuria del nuovo [[talent-show]] di [[Rai 1]], ''[[Tale e Quale Show]]'' condotto da [[Carlo Conti (conduttore televisivo)|Carlo Conti]] ed affiancata nello stesso ruolo da [[Christian De Sica]] e [[Claudio Lippi]].
 
Da agosto [[2012]] torna su un set cinematografico e recita nel film commedia ''[[Pazze di me]]'' di [[Fausto Brizzi]], che segna il suo ritorno sul grande schermo dopo sette anni di assenza.
 
Dall'ottobre al dicembre [[2012]] partecipa nuovamente in veste di giudice alla seconda edizione di ''Tale e Quale Show''. La Goggi prende parte anche alla terza edizione del talent in onda nell'autunno [[2013]] su [[Rai 1]] sempre nella veste di giudice e nello stesso periodo torna inoltre a doppiare Roz nel film ''[[Monsters University]]''.
 
[[Massimo Romeo Piparo]] doveva dirigerla nel suo ritorno a teatro in ''[[Mame (musical)|Zia Mame]]'', ma il progetto è stato annullato. Da gennaio a luglio del [[2013]] ha interpretato invece, sempre a teatro, il musical ''[[Gypsy: A Musical Fable|Gypsy]]'' con la regia di [[Stefano Genovese]].
 
Da novembre [[2013]] Loretta ritorna dopo molto tempo sul set di una fiction televisiva, recitando in ''[[Un'altra vita (serie televisiva)|Un'altra vita]]'', serie in sei puntate per la regia di [[Cinzia Th Torrini]], che andrà in onda nell'autunno [[2014]] su [[Rai 1]].
 
Il 5 novembre 2013 è inoltre uscito, nelle edicole e nelle librerie, il suo libro autobiografico intitolato ''Io nascerò'', edito dalla casa editrice [[Edizioni Piemme]].
 
==Prosa televisiva RAI==
 
*''Nozze di sangue'', di [[Federico Garcia Lorca]], con [[Fosco Giachetti]], Loretta Goggi, [[Wanda Capodaglio]], [[Rina Franchetti]], [[Ileana Ghione]], [[Franca Mazzoni]], [[Nando Gazzolo]], [[Gianfranco Ombuen]], regia di [[Vittorio Cottafavi]], trasmessa il 3 maggio [[1963]].
*''Prima di cena'', di [[Victor Rozov]], con [[Carla Bizzarri]], [[Antonella Della Porta]], [[Carlo Giuffrè]], Loretta Goggi, [[Edoardo Nevola]], [[Ubaldo Lay]], [[Lida Ferro]], [[Nino Pavese]], [[Guido Celano]], [[Luigi Vannucchi]], [[Ilaria Occhini]], regia di [[Anton Giulio Majano]], trasmessa il 19 agosto [[1963]].
*''Pasqua'', con [[Roberto Chevalier]], Loretta Goggi, [[Franco Graziosi]], [[Marisa Fabbri]], [[Virgilio Gottardi]], regia di [[Giacomo Colli]], trasmessa il 28 marzo [[1964]].
*''Pastori'', con Loretta Goggi, [[Edda Albertini]], [[Mico Cundari]], [[Bruno Cirino]], [[Armando Bandini]], [[Alessandro Sperlì]], [[Nicoletta Languasco]], regia di [[Giacomo Colli]], trasmessa il 24 dicembre [[1964]].
 
== Fotoromanzi ==
*"Famiglia cristiana", "Cara ribelle" 1965; "Graziella" nel 1970; "Una donna si ribella" nel 1971.
*"qui Giovani tv", 1969" con Ranieri, scritto da Patty Pravo; Nel 1971 "Un bacio drogato", scritto da Albano e Romina Power e interpretato con Christian.
*"Grand'Hotel" : "Adriana Lecouvrer" con Aldo Reggiani nel 1969; "Sette baci in ginocchio" con Ben Ekland e "Uno scrigno pieno di lacrime con Leonard Mann e Giuseppe Pampieri, ambedue 1973
*"Bolero" : "Amore in Alto Mare con Gianni Brezza, 1980
 
== Discografia ==
{{vedi anche|Discografia di Loretta Goggi}}
 
==Teatrografia==
*''[[La scuola delle mogli]]'', regia di [[Vittorio Cottafori]] ([[1966]])
*''[[Pensaci, Giacomino!]]'' ([[1967]])
*''[[Go & Go]]'', con [[Daniela Goggi]] ([[1977]])
*''[[Supergoggi]]'', con [[Daniela Goggi]] ([[1978]])
*''[[Stanno suonando la nostra canzone (musical)|Stanno suonando la nostra canzone]]'', regia di [[Gigi Proietti]] ([[1981]])
*''[[Bobbi sa tutto]]'', regia di [[Pietro Garinei]] ([[1995]]-[[1997]])
*''[[Hello, Dolly!]]'' con [[Paolo Ferrari (attore)|Paolo Ferrari]], regia di [[Saverio Marconi]] ([[1999]]-[[2003]])
*''Maledetta Primavera Show'', regia di Fabrizio Angelini ([[2003]])
*''[[Molto rumore (senza rispetto) per nulla]]'', regia di [[Lina Wertmuller]] ([[2004]]-[[2005]])
*''Se stasera sono qui'', regia di [[Gianni Brezza]] ([[2006]]-[[2007]])
*''[[SPA - Solo Per Amore]]'', regia di [[Gianni Brezza]] ([[2009]]-[[2011]])
*''[[Gypsy: A Musical Fable]]'', regia di [[Stefano Genovese]] ([[2013]])
 
==Varietà televisivi==
*''[[Incontro con Lucio Battisti]]'' ([[1968]]), [[Rai 1|Programma Nazionale]]
*''[[Il divo Claudio]]'' ([[1969]]), Programma Nazionale
*''[[Notturno di primavera]]'' ([[1969]]), Programma Nazionale
*''[[Estate insieme]]'' ([[1971]]), Programma Nazionale
*''[[La freccia d'oro (programma televisivo)|La freccia d'oro]]'' ([[1971]]), Programma Nazionale
*''[[Teatro 11]]'' ([[1972]]), Programma Nazionale
*''[[Canzonissima 1972]]'' ([[1972]]-[[1973|73]]), Programma Nazionale
*''[[Formula due]]'' ([[1973]]-[[1974|74]]), Programma Nazionale
*''[[Dal primo momento che ti ho visto]]'' ([[1976]]), [[Rai 1|Rete 1]]
*''[[Il ribaltone (programma televisivo)|Il ribaltone]]'' ([[1978]]), Rete 1
*''[[Fantastico (programma televisivo)|Fantastico]]'' ([[1979]]-[[1980|80]]), Rete 1
*''[[Mostra Internazionale di Musica Leggera]]'' ([[1981]]), Rete 1
*''[[Hello Goggi]]'' ([[1981]]), [[Canale 5]]
*''[[Gran varietà (programma televisivo)|Gran varietà]]'' ([[1982]]), [[Rete 4]]
*''[[Loretta Goggi in quiz]]'' ([[1983]]-[[1985]]), [[Rai 1]]
*''[[Festival di Sanremo 1986|36º Festival della Canzone Italiana di Sanremo]]'' ([[1986]]), [[Rai 1]]
*''[[Il bello della diretta]]'' ([[1986]]), [[Rai 1]]
*''[[Canzonissime (programma televisivo)|Canzonissime]]'' ([[1987]]), [[Rai 1]]
*''[[Buon Anno '87]]'' ([[1987]]), [[Rai 1]]
*''[[Ieri, Goggi e Domani]]'' ([[1987]]-[[1988]]), [[Rai 1]]
*''[[Effetto ''Non stop'': dieci anni dopo]]'' ([[1987]]), [[Rai 1]]
*''[[Via Teulada 66]]'' ([[1988]]–[[1989]]), [[Rai 1]]
*''[[Mostra Internazionale di Musica Leggera]]'' ([[1989]]), [[Rai 1]]
*''[[Festa di compleanno]]'' ([[1991]]-[[1992]]), [[Telemontecarlo]]
*''[[Il canzoniere delle feste]]'' ([[1992]]-[[1993]]), [[Rai 2]]
*''[[La zanzara d'oro]]'' ([[1997]]), [[Rai 1]]
*''[[Il mio canto libero (programma televisivo)|Il mio canto libero]]'' ([[1998]]), [[Canale 5]]
*''[[Viva Napoli]]'' ([[1998]]-[[2002]]), [[Rete 4]]
*''[[Innamorati pazzi (programma televisivo)|Innamorati pazzi]]'' ([[1999]]), [[Canale 5]]
*''[[Miss Italia 2007|Miss Italia]]'' ([[2007]]), [[Rai 1]]
*''[[Tale e Quale Show]]'' (dal [[2012]]), [[Rai 1]] ''Giudice''
 
==Filmografia==
=== Cinema ===
*''[[Io la conoscevo bene]]'', regia di [[Antonio Pietrangeli]] ([[1965]])
*''[[Mi vedrai tornare]]'', regia di [[Ettore Maria Fizzarotti]] ([[1966]])
*''[[Nel sole (film)|Nel sole]]'', regia di [[Aldo Grimaldi]] ([[1967]])
*''[[Zingara (film 1969)|Zingara]]'', regia di [[Mariano Laurenti]] ([[1969]])
*''[[Gas (film)|Gas]]'', regia di [[Luciano Melchionna]] ([[2005]])
*''[[Pazze di me]]'', regia di [[Fausto Brizzi]] ([[2012]])
 
=== Televisione ===
*''[[Sotto processo (sceneggiato televisivo)|Sotto processo]]'', regia di [[Anton Giulio Majano]] ([[1959]])
*''[[Una tragedia americana (sceneggiato televisivo)|Una tragedia americana]]'', regia di [[Anton Giulio Majano]] ([[1962]])
*''[[Delitto e castigo (sceneggiato televisivo)|Delitto e castigo]]'', regia di [[Anton Giulio Majano]] ([[1963]])
*''[[Robinson non deve morire]]'', regia di [[Vittorio Brignole]] ([[1963]])
*''[[Demetrio Pianelli]]'', regia di [[Sandro Bolchi]] ([[1963]])
*''[[Obiettivo Luna (sceneggiato televisivo)|Obiettivo Luna]]'', ([[1964]])
*''[[La cittadella (sceneggiato televisivo 1964)|La cittadella]]'', regia di [[Anton Giulio Majano]] ([[1964]])
*''[[I miserabili (sceneggiato televisivo)|I miserabili]]'', regia di [[Sandro Bolchi]] ([[1964]])
*''[[Le avventure della squadra di stoppa]]'', regia di [[Alda Grimaldi]] ([[1964]])
*''[[C'era una volta la fiaba]]'', regia di [[Beppe Recchia]] ([[1964]])
*''[[Vita di Dante]]'', regia di [[Vittorio Cottafavi]] ([[1965]])
*''[[Questa sera parla Mark Twain]]'', regia di [[Daniele D'Anza]] ([[1965]])
*''[[Il favoloso 18]]'', ([[1965]])
*''[[Scaramouche (sceneggiato televisivo)|Scaramouche]]'', regia di [[Daniele D'Anza]] ([[1965]])
*''[[Le inchieste del commissario Maigret]]'' episodio ''Non si uccidono i poveri diavoli'', regia di [[Mario Landi]] ([[1966]])
*''[[La freccia nera (sceneggiato televisivo)|La freccia nera]]'', regia di [[Anton Giulio Majano]] ([[1968]]-[[1969]])
*''[[I passi sulla neve]]'', regia di [[Giacomo Fina]] ([[1969]]-[[1970]])
*''[[E le stelle stanno a guardare (sceneggiato televisivo)|E le stelle stanno a guardare]]'', regia di [[Anton Giulio Majano]] ([[1971]])
*''[[La sera della partita]]'', regia di [[Gianni Baldi]] ([[1971]])
*''[[Due per tre]]'', regia di [[Roberto Valentini]] ([[1997]]-[[1999]])
*''[[Un'altra vita (serie televisiva)|Un'altra vita]]'', regia di [[Cinzia Th Torrini]] ([[2014]])
 
==Doppiaggio==
===Attrici===
*''[[Il Grinta]]'', ([[1969]]) - Voce di [[Kim Darby]]
*''[[Ucciderò Billy Kid]]'', ([[1969]]) - Voce di [[Katharine Ross]]
*''[[La moglie più bella]]'', ([[1970]]) - Voce di [[Ornella Muti]]
*''[[La notte dei diavoli]]'', ([[1972]]) - Voce di [[Agostina Belli]]
 
===Film d'animazione===
*''[[Looney Tunes]]'', ([[1940]]-[[1969]]) - Voce del canarino [[Titti (Looney Tunes)|Titti]]
*''[[Bambi]]'', (ridoppiaggio del [[1968]]) - Voce di [[Bambi]] da piccolo
*''[[Monsters & Co.]]'', ([[2001]]) - Voce di Roz
*''[[Monsters University]]'', ([[2013]]) - Voce di Roz
 
==Pubblicità==
*''[[Amaro Ramazzotti]]'', ([[1972]]-[[1974]]) ([[Carosello]])
*''[[Alemagna (azienda)|Charms]]'', ([[1982]]-[[1984]])
 
== Riconoscimenti ==
===[[Telegatto]]===
*Miglior sigla ''[[L'aria del sabato sera]]'' ([[1980]])
*Miglior quiz, per ''Loretta Goggi in Quiz'' ([[1984]])
*Miglior trasmissione musicale, per ''[[36º Festival di Sanremo]]'' ([[1986]])
*Personaggio femminile dell'anno, ([[1988]])
 
===[[Disco d'oro]]===
*''[[Vieni via con me (album Loretta Goggi)|Vieni via con me]]'', ([[1973]])
*''[[Maledetta primavera]]'', ([[1981]])
*''[[Io nascerò/Un bacio|Io nascerò]]'', ([[1986]])
 
===[[Disco di Platino]]===
*''[[Maledetta primavera]]'', ([[1981]])
 
===[[Premio Regia Televisiva]]===
* Miglior canzone, per ''Il mio uomo'' ([[1989]]).
* Personaggio femminile dell'anno ([[1989]]).
 
===[[Nastro d'Argento]]===
Nomination:
*Miglior attrice non protagonista, per ''[[Gas]]'' ([[2006]])
 
== Altri riconoscimenti ==
* Disco magico
* Noce d'oro
* ''World Popular Song'' al Festival di Tokyo
* Maschera d'argento
* Premio Naxos (diversi)
* Rosa d'argento [[Festival della Rosa d'oro]] di Montreux ''[[Il ribaltone (programma televisivo)|Il ribaltone]]'' ([[1978]])
* Secondo posto al [[Festival di Sanremo 1981]] con ''[[Maledetta primavera]]''
* Vela d'oro a Riva del Garda ([[1981]])
* Positano Top Parade ''Loretta Goggi in quiz'' ([[1984]])
* Microfono d'argento ([[1989]])
* "Campionato vela" Punta Ala ([[1990]])
* Biglietto d'oro, per ''Bobby sa tutto'' ([[1996]]).
* Artista dell'Anno I.M.T.A. (Italian Musical Theatre Award) ([[2000]])
* Oscar del musical ([[2000]])
* ''[[Viva Napoli]]'' "Cu'mme", duetto con [[Enzo Gragnaniello]]
* Premio Canova "Oltre lo spettacolo" ([[2002]])
* ''[[Ciak... si canta!]]'', speciale Sanremo ([[2009]])
* ''[[I migliori anni]]'', premio speciale per i 50 anni di carriera ([[2011]])
 
==Note==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|nome=Rolando|cognome=Perazzoli|titolo=L'umanista bolognese G. Garzoni e il teologo ripano G. Paci|città=Grottammare|editore=Archeoclub d'Italia|anno=1999}}
*Il [[Radiocorriere]]
*{{cita libro|nome=Rolando|cognome=Perazzoli|titolo=Storie ripane|città=Grottammare|editore=Archeoclub d'Italia|anno=2001}}
*Le Teche Rai, la prosa radiiofonica dal 1954 al 2008
*{{cita libro|nome=Adolfo|cognome=Polidori|titolo=Storia di Ripatransone|città=Fermo|editore=La Rapida|anno=1974}}
*Le Teche Rai, il varietà televisivo del 1954 al 2008
*{{cita libro|nome=Alfredo|cognome=Rossi|titolo=Vicende ripane|città=Centobuchi|editore=Amministrazione comunale di Ripatransone|anno=2002}}
 
*{{cita libro|nome=Giorgio|cognome=Settimo|titolo=Profilo storico di Ripatransone|città=Ascoli Piceno|anno=1979}}
== Voci correlate ==
*{{cita libro|nome=Luigi Antonio|cognome=Vicione|titolo=Sull'esistenza di Ripa o Ripatransone prima dell'anno MCXCVIII|città=San Benedetto del Tronto-Martinsicuro|editore=Laberinto|anno=1982|annooriginale=Fermo, 1827}}
* [[Lista degli artisti musicali italiani per stime di vendita]]
*{{cita libro|nome=Luigi Antonio|cognome=Vicione|titolo=Ripatransone sorta dalle rovine di Castello Etrusco|città=San Benedetto del Tronto-Martinsicuro|editore=Laberinto|anno=1982|annooriginale=Fermo, 1828}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.lorettagoggi.it Sito ufficiale]
* {{Imdb|nome|0324645}}
* {{dopp|voci|vocilgog}}
*{{calliopea}}
 
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