'''Paraguayos, república o muerte''' è l'[[inno nazionale]] della [[Paraguay|Repubblica del Paraguay]]. Il testo fu scritto dall'[[Uruguay|uruguaiano]] [[Francisco Acuña de Figueroa]], mentre la musica fu composta da [[Francisco José Debali]]; i due composero insieme anche l'inno nazionale dell'[[Uruguay]].
{{Bio
|Nome = Carlo
L'inno fu adottato nel [[1846]], andando a sostituire il precedente, in [[lingua guaraní]], adottato nel [[1831]]; l'inno divenne ufficiale solo nel [[1934]].<ref>{{cita web|url=http://www.nationalanthems.info/py.htm|lingua=en|titolo=Nationalanthems.info|accesso=01-11-2010}}</ref>
|Cognome = Balelli
|Sesso = M
== Testo ==
|LuogoNascita = Novara
|AnnoNascita = 1894
{|
|LuogoMorte = Macerata
!'''Originale (Spagnolo)'''||'''Traduzione'''
|AnnoMorte = 1981
|-
|Attività = fotografo
|'''Coro'''
|Epoca = 1900
:Paraguayos, ¡República o Muerte!
|Nazionalità = italiano
:nuestro brío nos dio libertad;
|PostNazionalità =
:ni opresores, ni siervos alientan
|Immagine = Balelli Trincea.jpg
:donde reinan unión e igualdad.
|Didascalia = Carlo Balelli, fotografo nella Prima Guerra Mondiale
||
}}
:Paraguaiani, Repubblica o morte!
Ultimo e certamente il maggiore esponente di una dinastia di fotografi attivi a Macerata dal 1851 al 1970.
:Il nostro coraggio ci diede la libertà;
:Non esistono oppressori né servi
:Dove regnano unione ed uguaglianza.
|-
|'''Prima strofa'''
:A los pueblos de América, infausto
:tres centurias un cetro oprimió,
:mas un día soberbia surgiendo,
:"¡Basta!" —dijo, y el cetro rompió.
:Nuestros padres, lidiando grandiosos,
:ilustraron su gloria marcial;
:y trozada la augusta diadema,
:enalzaron el gorro triunfal.
||
:La gente d'America, infausto,
:Per tre secoli uno scettro oppresse
:Ma un magnifico giorno, sorgendo,
:Disse "Basta!", e ruppe lo scettro.
:I nostri padri combattendo grandiosamente
:Mostrarono la loro gloria marziale;
:E rompendo l'augusto diadema
:Innalzarono il berretto trionfale.
|-
|'''Seconda strofa'''
:Nueva Roma, la Patria ostentará
:dos caudillos de nombre y valer,
:que rivales —cual Rómulo y Remo—
:dividieron gobierno y poder.
:Largos años —cual Febo entre nubes—
:viose oculta la perla del Sud.
:Hoy un héroe grandioso aparece
:realzando su gloria y virtud...
||
:Nuova Roma, la Patria mostrerà
:Due condottieri di nome e valore
:Che, rivali, come Romolo e Remo
:Divisero governo e potere.
:Lunghi anni, come Febo tra le nubi
:Si vide oscura la perla del Sud.
:Oggi un eroe grandioso appare
:Risollevando la sua gloria e virtù.
|-
|'''Terza strofa'''
:Con aplauso la Europa y el Mundo
:la saludan, y aclaman también;
:de heroísmo: baluarte invencible,
:de riquezas: magnífico Edén.
:Cuando entorno rugió la Discordia
:que otros Pueblos fatal devoró,
:paraguayos, el suelo sagrado
:con sus alas un ángel cubrió.
||
:Applaudendo, l'Europa ed il mondo
:La salutano e la acclamano;
:Baluardo invincibile di eroismo
:Magnifico Eden di ricchezza:
:Quando intorno ruggì la discordia
:Che fatale divorò altri popoli,
:Paraguaiani, il sacro suolo
:Con le sue ali un angelo coprì.
|-
|'''Quarta strofa'''
:¡Oh! cuán pura, de lauro ceñida,
:dulce Patria te ostentas así
:En tu enseña se ven los colores
:del zafiro, diamante y rubí.
:En tu escudo que el sol ilumina,
:bajo el gorro se mira el león.
:Doble imagen de fuertes y libres,
:y de glorias, recuerdo y blasón.
||
:Oh, quanto pura, cinta d'alloro
:Dolce patria ti mostri così
:Nel tuo stendardo si vedono i colori
:Dello zaffiro, del diamante e del rubino
:Nel tuo scudo che il sole illumina,
:Sotto il berretto si vede il leone
:Doppia immagine di forza e libertà
:E di gloria, ricordo e blasone.
|-
|'''Quinta strofa'''
:De la tumba del vil feudalismo
:se alza libre la Patria deidad;
:opresores, ¡doblad rodilla!,
:compatriotas, ¡el Himno entonad!
:Suene el grito: "¡República o muerte!",
:nuestros pechos lo exhalen con fe,
:y sus ecos repitan los montes
:cual gigantes poniéndose en pie.
||
:Dalla tomba del vil feudalesimo
:Si alza libera la patria Deità
:Oppressori, piegate le ginocchia!
:Compatrioti, intonate l'inno!
:Suona il grido: "Repubblica o morte!",
:I nostri petti lo esalino in fede
:E i suoi echi ripetano i monti
:Come giganti alzandosi in piedi.
|-
|'''Sesta strofa'''
:Libertad y justicia defiende
:nuestra Patria; tiranos, ¡oíd!
:de sus fueros la carta sagrada
:su heroísmo sustenta en la lid.
:Contra el mundo, si el mundo se opone,
:Si intentare su prenda insultar,
:batallando vengar la sabremos
:o abrazo con ella expirar.
||
:Libertà e giustizia difende
:La nostra patria; tiranni, udite!
:Dai suoi fori la sacra legge
:L'eroismo sostenta nella lotta.
:Contro il mondo, se il mondo si oppone,
:Se prova ad insultare i suoi pregi,
:Sapremo vendicarla in battaglia
:O spirare abbracciandola.
|-
|'''Settima strofa'''
:Alza, oh Pueblo, tu espada esplendente
:que fulmina destellos de Dios,
:no hay más medio que libre o esclavo
:y un abismo divide a los dos.
:En las auras el Himno resuene,
:repitiendo con eco triunfal:
:¡a los libres perínclita gloria!,
:¡a la Patria laurel inmortal!
||
:Alza, o popolo, la spada splendente
:Che sparge scintille di Dio,
:Non c'è niente tra libero e schiavo
:E un abisso divide i due.
:Nell'aria l'inno risuoni,
:Ripetendo con eco trionfale:
:Ai liberi l'eroica gloria,
:Alla patria l'alloro immortale!
|}
==Biografia Note ==
<references />
===Gli anni della formazione (1894 – 1913)===
Carlo Balelli nasce a [[Novara]] il 5 ottobre 1894 da [[Balelli|Alfonso]] e Rosalia Maraffa: il padre ha uno [[Balelli|studio fotografico]] in città dal 1893, si trasferisce a [[Macerata]] con tutta la famiglia nel 1896. Carlo inizia le prime esperienze fotografiche presso lo studio paterno e parallelamente compie studi regolari fino a conseguire il diploma nel Regio Istituto Tecnico per Geometri di Macerata.<br />
== Collegamenti esterni ==
Dotato di un fisico atletico è tra i fondatori della Società Virtus e nel 1913 ottiene il diploma di 1º grado in “Preparazione militare” dalla Federazione Ginnica Nazionale; appassionato di sport della montagna, mette in mostra notevoli qualità come scalatore e sciatore e fa esperienze che gli serviranno nella sua attività di fotografo militare.
* {{es}}{{cita web|url=http://www.bvp.org.py/biblio_htm/centurion1/cent_xi_xv.htm#%28169%29|titolo=Storia dell'inno nazionale del Paraguay|accesso=01-11-2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100726093232/http://www.bvp.org.py/biblio_htm/centurion1/cent_xi_xv.htm#%28169%29|dataarchivio=26 luglio 2010}}
* {{es}}{{cita web|url=http://www.mec.gov.py/cmsmec/?page_id=2636|titolo=Ministerio de Educación y Cultura del Paraguay|accesso=02-11-2010}}
===Fotografo di guerra (1913 – 1919)===
Carlo viene arruolato nel 1913 nel Corpo specialisti del Genio-Sezione Fotografica Militare e destinato al Battaglione Dirigibilisti. Nel 1914, divenuto caporale, viene inviato a fotografare il porto di Genova e i monti della Liguria, la zona dell’Alto Isonzo e del Fella fino al Montenero. Ai primi di maggio 1915 è inviato in abiti civili oltre il confine italiano per fotografare strade e fortificazioni austriache, tanto che allo scoppio della guerra, il 24 maggio, viene sorpreso al di là delle linee nemiche, e deve compiere un avventuroso rientro, correndo il rischio di essere scambiato per una spia. Successivamente, come primo operatore della squadra fotografica della Terza Armata agli ordini del comandante [[Giorgio Abetti]], realizza una serie di fotografie panoramiche che coprono tutto l’arco alpino dal Podgora a Trieste. Opera anche in prima linea scattando immagini dal S. Michele e da Gorizia fino al litorale adriatico. Nel 1916 è primo operatore nella Squadra telefotografica da montagna della Quarta Armata, con la quale costruisce 75 stazioni fotografiche d’alta quota, dalle quali effettua riprese di vaste zone delle Alpi. Documenta la vita in trincea e le fasi cruciali della guerra, scatta inoltre le foto ufficiali che testimoniano la presenza al fronte di importanti personaggi, la resa degli austriaci a Villa Giusti, l’ingresso delle truppe italiane a Trento, l’arrivo di Vittorio Emanuele III a Trieste conquistata. Molto interessante è la sua documentazione dell’attività di una squadra fotografica militare in azione, da cui si desumono notizie precise sulle stazioni di ripresa, la composizione e le attrezzature in uso.
[[Categoria:Paraguay]]
[[Categoria:Inni nazionali]]
===Monaco, Berlino e Firenze (1920 – 1927)===
Lasciato il servizio militare alla fine della guerra, Balelli frequenta nel biennio 1922-1923 corsi di tecnica fotografica prima a Monaco di Baviera e successivamente presso l’Imperiale Scuola Fotografica di Berlino, dove tiene anche esercitazioni per gli studenti per la sua specializzazione in fotogrammetria.
Rientrato in Italia, gestisce dal 1924 al 1927 uno studio fotografico in via Pandolfini a Firenze.
===Lo studio maceratese (1928 – 1972)===
Ritorna a Macerata, dove nel 1929 diventa il titolare dello studio paterno, e si afferma in breve tempo in campo regionale e nazionale. Oltre a portare avanti il lavoro di studio, egli svolge un’intensa attività di fotogiornalismo, collaborando con Panorami italiani, con il [[Touring Club Italiano]], con l’[[Enciclopedia Italiana]], con numerosi quotidiani e periodici.
È anche corrispondente ufficiale dell’[[Istituto Luce|Istituto Nazionale Luce]], dell’Ente Provinciale del Turismo e di altre istituzioni pubbliche per conto delle quali fotografa in modo dettagliato tutti i Comuni della [[Provincia di Macerata]], dal litorale adriatico agli Appennini. In questo modo egli fornisce un contributo fondamentale alla loro conoscenza e lascia una vasta documentazione riguardante gli sport della montagna che conosceva per esperienza diretta come presidente della Federazione Provinciale dell’Escursionismo. Carlo Balelli è stato un acuto e attento testimone della vita politica, sociale, economica e culturale del Maceratese. L’originalità, le capacità intuitive, la sensibilità della sua personalità ne hanno fatto anche un pioniere della fotografia industriale e del lavoro: infatti Balelli ha lasciato una vastissima documentazione sulle fabbriche e le aziende artigiane, sui macchinari e le fasi di lavorazione dei prodotti, sulle attività legate al mondo dell’agricoltura e dell’edilizia, sulla presenza della componente umana all’interno delle fabbriche, con particolare attenzione al lavoro femminile.
L’attività dello Studio Balelli cessa nel 1972.
Muore a Macerata il 24 marzo 1981.
==Fondi fotografici Balelli==
Il ricco patrimonio fotografico dello '''[[Balelli|Studio Balelli]]''' è diviso tra la [[Biblioteca comunale Mozzi Borgetti|Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata]], la Biblioteca Statale di Macerata e gli eredi di Carlo Balelli (la moglie Giovanna e la figlia Emanuela).<br />
Il Fondo Balelli della '''[[Biblioteca comunale Mozzi Borgetti|Biblioteca Mozzi-Borgetti]]''' è stato acquisito dal Comune di Macerata nel 1972 ed è costituito da positivi e negativi in bianco e nero e a colori e da lastre negative, per un totale di 6.025 unità. Successivamente negli anni 90 il Comune ha ampliato il Fondo con l’acquisto delle attrezzature fotografiche d’epoca, la strumentazione ottica e i libri di Carlo Balelli.<br />
Il Fondo fotografico Balelli della '''Biblioteca Statale di Macerata''', acquisito negli anni 1993-1994, è composto da oltre 11.000 pezzi, fra lastre fotografiche in vetro, pellicole piane e positivi.<br />
La '''famiglia Balelli''' conserva un ampio Fondo che comprende positivi originali e negativi su lastra e pellicola, testimonianza di tutta l'attività dei fotografi Balelli, nonché documenti e un vasto carteggio epistolare.
==Centro studi "Carlo Balelli"==
È stato costituito il 23 novembre 2009, da parte degli eredi di Carlo Balelli e da un gruppo di studiosi della fotografia, il '''[http://www.centrostudibalelli.it Centro studi "Carlo Balelli" per la storia della Fotografia]'''. L'Associazione persegue la finalità di approfondire, studiare e divulgare l’opera e la poetica principalmente di Carlo Balelli a cui è intitolata l’Istituzione. Il Centro intende inoltre valorizzare il ricco patrimonio storico-fotografico della regione Marche e riscoprire fotografi dimenticati. Collabora con le [[Università di Macerata]] e [[Università di Camerino|Camerino]], con gli enti locali, le associazioni culturali del territorio e le istituzioni religiose.
==Bibliografia==
{{colonne}}
* Luigi Goglia, Alberto Pellegrino, ''Momenti della guerra 1915-1918 nella fotografia di Carlo Balelli'', Roma, Editalia, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1995.
* ''Obiettivo sul passato - La città. Fotografie dal Fondo Balelli della Biblioteca Nazionale di Macerata'' a cura di Angiola Maria Napolioni, Milano, Motta, 1998.
* ''Obiettivo sul passato - Da Macerata al mare. Fotografie dal Fondo Balelli della Biblioteca Nazionale di Macerata'' a cura di Angiola Maria Napolioni, Milano, Motta, 1999.
* ''Obiettivo sul passato - Da Macerata ai monti. Fotografie dal Fondo Balelli della Biblioteca Nazionale di Macerata'' a cura di Angiola Maria Napolioni, Milano, Motta, 2000.
* ''Uomini dalle mani indurite - Il lavoro nella fotografia di Carlo Balelli. Fotografie dal Fondo Balelli della Biblioteca Statale di Macerata'' a cura di Angiola Maria Napolioni, Alberto Pellegrino, Maurizio Nati, Macerata, Grafiche Ciocca, 2005.
{{Colonne spezza}}
* ''Il Centro Studi "Carlo Balelli" per la Storia della Fotografia'', "Obiettivo Balelli" n. 0, Macerata, Centro Studi Carlo Balelli, 2010.
* ''Giri d'orizzonte'' testi di Carlo Pongetti e Vincenzo Marzocchini, "Obiettivo Balelli" n. 1, Macerata, Centro Studi Carlo Balelli, 2011.
* ''E figurato è il mondo in breve carta: paesaggi delle Marche nella fotografia dei Balelli'', catalogo della Mostra, sezione fotografica a cura di Carlo Pongetti, Emanuela Balelli, Donatella Donati (Macerata, Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti, 28 settembre - 13 ottobre 2012), Macerata, Simple, 2012.
* ''Sguardi immortali. Il ritratto fotografico dei Balelli'' a cura di Emanuela Balelli e Giuseppe Trivellini, Macerata, Centro Studi Carlo Balelli, 2013.
* ''Apiro nelle foto storiche di Carlo Balelli'' a cura di Nicola di Monte, Macerata, Centro Studi Carlo Balelli, 2014.
{{Colonne fine}}
==Voci correlate==
* [[Balelli]]
* [[Biblioteca comunale Mozzi Borgetti|Biblioteca comunale Mozzi Borgetti - Macerata]]
==Collegamenti esterni==
* [http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/pagine/mostre/pagina_47.html Internet Culturale, Archivio Balelli - Biblioteca Statale Macerata]
* [http://opac.unimc.it/SebinaOpac/Opac?locale=it_IT OPAC - Catalogo del Polo Maceratese]
* [http://www.centrostudibalelli.it Centro Studi "Carlo Balelli" per la Storia della Fotografia]
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