Ariano Irpino e Discussione:Ospizio del Sempione: differenze tra le pagine

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{{Progetti interessati
{{Avvisounicode}}
|progetto= svizzera
{{Divisione amministrativa
|progetto2=
|Nome=Ariano Irpino
|accuratezza= nc
|Panorama=Ariano Irpino full view.jpg
|scrittura= nc
|Didascalia=
|fonti= nc
|Bandiera=Ariano Irpino-Gonfalone.png
|immagini= nc
|Voce bandiera=
|note=
|Stemma=Ariano Irpino-Stemma.png
|utente=
|Voce stemma=
|data=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Campania
|Divisione amm grado 2=Avellino
|Amministratore locale=Antonio Mainiero
|Partito=[[Centro-destra|centrodestra]]
|Data elezione=22/06/2009
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=41
|Latitudine minuti=8
|Latitudine secondi=59
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=15
|Longitudine minuti=5
|Longitudine secondi=3
|Longitudine EW=E
|Altitudine=817
|Superficie=185.52
|Note superficie=
|Abitanti=23134
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=Accoli, Ariano Irpino-Martiri, Ariano Scalo, Bassiello, Carpiniello, Case Ex Bellangelo, Case Oliva, Case Petrozza, Case Sicuranza, Case Stillo, Castaglione II, Cervo, Costa San Paolo, Croce Anselice, Ficucelle, Fontana Angelica, Foresta, Frolice, Gaudiciello, Grignano II, La Manna, Macchiarello, Masciano, Masseria Bongo, Masseria Capoiazzo, Masseria Chiuppo di Bruno, Masseria Cusano, Masseria la Falceta, Masseria le Monache, Masseria Montagna, Masseria Montefalco, Masseria San Giovanni, Masseria Scarpellino, Masseria Starza, Orneta, Palazzisi, Patierno, Pianotaverna, Ponnola, Ponte Losbergo, San Vito, Santa Barbara I, Santa Barbara II, Santa Maria a Tuoro, Santa Regina, Serra, Serralonga, Stratola, Tesoro, Torre degli Amanti, Tranzano, Tressanti, Trimonti, Valdugliano II, Valdugliano IV, Valleluogo
|Divisioni confinanti=[[Apice (Italia)|Apice]] (BN), [[Castelfranco in Miscano]] (BN), [[Flumeri]], [[Greci (Italia)|Greci]], [[Grottaminarda]], [[Melito Irpino]], [[Montecalvo Irpino]], [[Monteleone di Puglia]] (FG), [[Savignano Irpino]], [[Villanova del Battista]], [[Zungoli]]
|Codice postale=83031
|Prefisso=[[0825]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=064005
|Codice catastale=A399
|Targa=AV
|Zona sismica=1
|Gradi giorno=2410
|Diffusività=
|Nome abitanti=arianesi
|Patrono=[[Ottone Frangipane|sant'Ottone Frangipane]]
|Festivo=[[23 marzo]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map - IT - Avellino - Ariano Irpino.svg
|Didascalia mappa=Localizzazione del comune di Ariano Irpino nella provincia di Avellino
|Sito=http://www.comune.ariano-irpino.av.it/
}}
 
== Collegamenti esterni modificati ==
'''Ariano Irpino''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[a'rjano ir'pino]}}, ''a'rjæno'' in dialetto locale<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|pagine = p. 38}}</ref>) è un [[comune italiano]] di 23.152 abitanti della [[provincia di Avellino]] in [[Campania]]. La città rappresenta il secondo centro demografico della provincia dopo il capoluogo, da cui dista 50&nbsp;km circa.
I suoi 185,52&nbsp;km² di estensione ne fanno il più vasto comune della [[Campania|regione]].
 
Gentili utenti,
==Geografia==
===Territorio===
Ariano Irpino si trova nell'[[Appennini#Appennino campano|Appennino campano]], a cavallo tra Campania e Puglia, in una posizione quasi equidistante tra i mari [[Tirreno]] ed [[Mare Adriatico|Adriatico]]. Il territorio rivela una natura particolarmente impervia ed esposta ai venti con un'altitudine che varia tra i 179 e gli 811&nbsp;m [[s.l.m.]] tra piccole valli e rilievi scoscesi dove non mancano i dirupi. Fa eccezione l'area orientale che assume una conformazione abbastanza regolare.
 
ho appena modificato 1 {{plural:1|collegamento esterno|collegamenti esterni}} sulla pagina Ospizio del Sempione. Per cortesia controllate la [https://it.wikipedia.org/w/index.php?diff=prev&oldid=104395219 mia modifica]. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a [[:m:InternetArchiveBot/FAQ/it|queste FAQ]]. Ho effettuato le seguenti modifiche:
Il centro cittadino sorge su tre colli, Calvario, Castello e San Bartolomeo, i quali vanno a formare un rilievo montuoso a forma di [[sella di Ariano|sella]] che tocca gli 817 metri d'altezza sulla sommità del castello. Per via di tale conformazione orografica Ariano è anche conosciuta col nome di ''Città del Tricolle''. Il centro storico si sviluppa, quindi, in una posizione sopraelevata rispetto alle valli circostanti. Dai punti più panoramici del centro, in particolare dal castello e dalla villa comunale, è possibile ammirare ad ovest i massicci del [[Taburno]] e del Partenio, a sud la Baronia di Vico, il [[Vulture]] e l'altopiano del Formicoso, ad est il [[Subappennino Dauno]] e a nord i [[Matese|Monti del Matese]] e la Valle del Fortore.
*Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20080216072642/http://www.geocities.com/antichevie/sempsto.html per http://www.geocities.com/antichevie/sempsto.html
 
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Il territorio è attraversato da due torrenti, il [[Cervaro (fiume)|Cervaro]] e la Fiumarella, mentre i fiumi [[Ufita]] e [[Miscano]] lo lambiscono.
* [[Classificazione sismica]]: zona 1 (sismicità elevata-catastrofica).<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/Classificazione.jpg|titolo=Classificazione sismica dei comuni italiani|accesso=20-7-2009}}</ref>
 
Saluti.—[[:en:User:InternetArchiveBot|'''<span style="color:darkgrey;font-family:monospace">InternetArchiveBot</span>''']] <span style="color:green;font-family:Rockwell">([[:en:User talk:InternetArchiveBot|Segnala un errore]])</span> 20:36, 28 apr 2019 (CEST)
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Ariano Irpino}}
Trovandosi nell'entroterra campano, Ariano è caratterizzato da un [[clima]] di tipo [[Clima temperato|temperato freddo]] in cui, come testimoniato dalla classificazione climatica estrema<ref name="erg7118.casaccia.enea.it">{{cita web|url=http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/508%20%5BAriano%20Irpino%5D%20capoluogo.Txt|titolo=Profilo Climatico (Archivio climatico DBT dell'ENEA)|accesso=1-7-2009}}</ref>, ad [[inverno|inverni]] rigidi si alternano [[estate|estati]] miti.
 
Le [[precipitazioni]] non sono molto abbondanti e si attestano sopra i 600&nbsp;mm<ref>Dato basato sulle rilevazioni della vicina [[stazione meteorologica di Trevico]] distante 15 km ca. in linea d'aria.</ref> annui, mentre nella parte occidentale della provincia superano i 1200&nbsp;mm<ref>Si veda [[Stazione meteorologica di Avellino]].</ref>. Durante l'inverno sono possibili le nevicate.
In base alla media trentennale di riferimento [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, [[gennaio]], si attesta a +3,8 °C; quella del mese più caldo, [[agosto]], è di +21,6 °C.<ref name="erg7118.casaccia.enea.it"/>
 
{{ClimaAnnuale
| nome = ARIANO IRPINO
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 7.1
| tempmax02 = 7.8
| tempmax03 = 10.4
| tempmax04 = 14.5
| tempmax05 = 18.6
| tempmax06 = 23.6
| tempmax07 = 27.1
| tempmax08 = 27.2
| tempmax09 = 23.2
| tempmax10 = 17.4
| tempmax11 = 12.0
| tempmax12 = 8.8
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 0.6
| tempmin02 = 0.9
| tempmin03 = 3.0
| tempmin04 = 6.1
| tempmin05 = 9.7
| tempmin06 = 13.7
| tempmin07 = 16.0
| tempmin08 = 16.0
| tempmin09 = 13.9
| tempmin10 = 9.6
| tempmin11 = 5.6
| tempmin12 = 2.7
}}
* [[Classificazione climatica]] di Ariano Irpino:<ref name>{{cita web|url= http://clisun.casaccia.enea.it/Dati/FilesCSV/GraGioWb.txt|titolo= Classificazioni climatiche dei comuni italiani|accesso=19-7-2009}}</ref>
** [[Zona climatica]] E;
** [[Gradi giorno]] 2410.
 
==Storia==
===Origini e periodo romano===
Le origini di Ariano sono antichissime. Le prime tracce di insediamenti umani nella zona sono stati rinvenuti a seguito di scavi archeologici nell'area a nord-est del centro cittadino, in località Starza <ref>{{cita conferenza |autore= C. Albore Livadie |titolo= Considerazione sui nuovi scavi a La Starza (Ariano Irpino) e sulle comunità pastorali appenniniche | conferenza= Civiltà della Transumanza |mese= novembre|anno= 1988 |città= Santa Croce del Sannio |pagine= 32-45 }}</ref>. I reperti, provenienti da un villaggio di capanne preistorico risalente al [[Neolitico]] inferiore, sono datati a partire dal [[VII millennio a.C.]] fino al [[900 a.C.]], quando il sito viene presumibilmente abbandonato.
 
Alle prime popolazioni dell'Appennino seguirono gli [[Irpini]], una tribù dei [[Sanniti]] che fondò poco lontano dall'insediamento della Starza, oggi quasi al confine con il comune di [[Castelfranco in Miscano]], il centro di ''[[Aequum Tuticum]]'', che verrà poi romanizzato durante la [[Terza Guerra Sannitica]] intorno al [[300 a.C.]] [[Aequum Tuticum]] si trovava in una posizione strategica rispetto alle vie di comunicazione dell'antichità in uno snodo tra [[Sannio]], [[Campania]], [[Puglia|Apulia]] e [[Lucania]], al centro dei traffici tra [[Tirreno]] ed [[Mare Adriatico|Adriatico]]. In particolare, in epoca sannitica la cittadina era sorta sul tragitto del [[Tratturo Pescasseroli-Candela]], assumendo probabilmente la funzione di stazione di sosta. La sua importanza crebbe con i [[roma antica|romani]], che la ersero a municipio, visto che proprio per Aequum Tuticum passava la via Aemilia, una diramazione dell'[[Via Appia Antica|Appia]] diretta a ''[[Luceria]]''.
 
Il periodo di massimo splendore, comunque, arriva nel tardo impero, quando diventa un punto di passaggio obbligato verso sud con la costruzione dell'[[Via Traiana|Appia Traiana]] tra il I ed [[II secolo]] e la successiva [[via Herculia]] nel [[III secolo]], che qui s'incrociano. La città viene citata per la prima volta da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] che in una sua missiva a [[Pomponio Attico]], scriveva proprio da ''Aequum Tuticum'' così dicendo: "sosta obbligata verso l'Apulia e città di elevata condizione sociale in quanto fornita di ogni comodità".<ref>Cicerone, Epistulae ad Atticum.</ref>
 
====Le vie di comunicazione====
[[Immagine:Via Appia map.jpg|left|300px|thumbnail|Tracciato delle vie Appia e Traiana.]]
Per dare un'idea di quanto fosse strategica la posizione di [[Aequum Tuticum]] durante l'[[età antica]] si fa di seguito menzione delle arterie che passavano nelle sue vicinanze.
* Il [[Tratturo Pescasseroli-Candela]], fin dall'epoca preistorica ha rappresentato una fonte economica legata alla [[transumanza]] di armenti dall'[[Abruzzo]] alla [[Puglia]]. Lungo 114 miglia, per una larghezza originaria di 111,60 metri, la “via della lana” nel territorio della [[Comunità Montana dell'Ufita]] toccava i comuni di [[Casalbore]], [[Montecalvo Irpino]], Ariano Irpino, [[Villanova del Battista]] e [[Zungoli]].
* La [[via Appia]] diretta a [[Brindisi]], attraversando il [[Sannio]], toccava i centri di [[Benevento]], ''[[Aeclanum]]'', ''[[Trivicum]]'' ed [[Aquilonia]], passando per la valle Ufita, quindi a pochi chilometri da ''[[Aequum Tuticum]]''.
* Proprio dalla Appia nella piana di [[Flumeri]] si staccava la ''via Æmilia'', una strada consolare di [[età repubblicana]] diretta ad ''[[Aequum Tuticum]]'' e ''[[Luceria]]''. La sua esistenza è stata accertata dal ritrovamento di due cippi miliari risalenti al [[II secolo a.C.]] con sopra l'iscrizione ''[[Marco Emilio Lepido|Marcus Aemilius Lepidus]]'' nelle località Manna e S. Lucia di Camporeale ad Ariano Irpino.
* La [[via Traiana]] era un diramazione dell'Appia, da cui si staccava a [[Benevento]] in direzione di [[Brindisi]]. Voluta dall'omonimo imperatore, fu costruita tra il [[108]] e il [[110]] [[Dopo Cristo|d.C.]] con l'obiettivo di creare un collegamento veloce tra [[Roma]] ed il principale imbarco per l'Oriente, evitando l'impervio percorso [[appennini]]co dell'[[Via Appia Antica|Appia]]. Essa, proprio dopo l'Appia, rappresenta la seconda grande [[Via Romana|via romana]] di penetrazione nell'[[Irpinia]]. Nel territorio irpino toccava i comuni di [[Casalbore]], [[Montecalvo Irpino]], Ariano Irpino e [[Greci]]. Il tracciato, che qui seguiva vie naturali, coincideva parzialmente col regio [[tratturo]] fino ad [[Aequum Tuticum]], dove il tratturo virava in direzione di [[Venosa|Venusia]], mentre la strada verso Aecae nei pressi dell'odierna [[Troia (Italia)|Troia]]. La [[via Traiana]], a differenza dell'Appia, abbandonata dopo la [[Impero romano|caduta di Roma]], continua ad essere percorsa anche durante il [[Medioevo]] sotto [[Goti]], [[Longobardi]] e [[Normanni]], finché non viene sostituita dalla '''Strada Regia delle Puglie''' sotto gli [[Angioini]].
* La ''via Aurelia Aeclanensis'', tra ''[[Aeclanum]]'' ed ''[[Herdoniae]]'', passava per ''[[Aequum Tuticum]]'' e collegava la [[via Appia]] con la [[Traiana]]. Testimoniano la sua esistenza due cippi miliari, uno rinvenuto a 4,5&nbsp;km circa da ''[[Aeclanum]]'', l'altro nei pressi di [[Scampitella]].
* La [[via Herculia]], realizzata da [[Massimiano|Valerio Massimiano]] "l'Erculio" tra il [[286]] ed il [[305]], si staccava dalla [[Traiana]] ad ''[[Aequum Tuticum]]'' per proseguire a sud verso la [[Lucania]] sovrapponendosi in parte al percorso del [[tratturo]].
 
===Medioevo===
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 270px
|titolo = Le origini del nome
|contenuto = L'etimologia del nome deriva problabilmente dal latino ''Ara Iani'', un altare realizzato in onore del dio Giano. Altre ipotesi lo fanno risalire al nome di persona latino ''Arrius'' a cui si aggiunge il suffisso -''anus'' che indica appartenenza, oppure alla parola ''aryale'', luogo incolto. L'aggiunta Irpino è identificativa della zona e dovuta alla necessità di distinguere il comune dall'omonimo centro sito nel Polesine.
}}
La decadenza di ''[[Aequum Tuticum]]'' inizia in concomitanza delle prime [[invasioni barbariche]] nel [[IV secolo]], finché nel [[VI secolo|VI]]-[[VII secolo|VII]] se ne perde ogni traccia. È a quest'epoca che si fa risalire il primo insediamento sul Tricolle, luogo rialzato e facilmente difendibile. Con l'arrivo dei [[Longobardi]], la conquista di [[Benevento]], sottratta ai [[Impero bizantino|Greci-Bizantini]] da [[Zotone]], e la nascita del [[Ducato di Benevento|Ducato Longobardo]] nel [[571]], il territorio di Ariano rientra in quella sfera di influenza politica e religiosa, seguendone le alterne vicende fino al suo declino nell'[[XI secolo]]. In particolare intorno all'[[1000|anno 1000]] viene eretto il Castello a difesa dai domini Greci.
 
Dopo l'anno [[1000]], in un contesto politico frammentato e di continua belligeranza, viene costituita la [[contea (suddivisione amministrativa)|contea]] d'Ariano ad opera di un gruppo di [[normanni|cavalieri normanni]] capeggiato da [[Gilberto Buatère]] ed assoldati da [[Melo di Bari]], un nobile di origine longobarda, ribelle al dominio bizantino e alleato coi principi longobardi. La contea, che può essere considerata il primo organismo politico posto in essere dai [[Normanni]] nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], soppianta il guastaldato tra il [[1016]] ed [[1024]].<ref>[http://www.cesn.it/mezzogiorno.htm CESN].</ref>.
Con i [[Normanni]], che nel giro di pochi anni cancellarono dall'[[Italia meridionale]] [[Longobardi]] e [[Impero bizantino|Bizantini]], Ariano assunse un ruolo di primaria importanza; venne potenziato il castello e la città divenne uno dei centri più importanti del tempo con una contea che comprendeva larga parte del [[Sannio]].
Proprio nel castello della città appena ristrutturato nel [[1140]] [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II d'Altavilla]] detto [[Ruggero II di Sicilia|Il Normanno]], vi tenne il suo primo parlamento in qualità di Re delle [[Due Sicilie]]. Qui emanò le [[Assise di Ariano]], la nuova costituzione del [[Regno di Sicilia]]. Questo corpus legislativo, una sintesi di tradizioni giuridiche diverse, ispirate al [[diritto romano]], al [[Codice Giustinianeo]], all'[[Editto di Rotari]], al [[diritto canonico]], alle testimonianze bibliche e cristiane, verrà adottato quasi integralmente e con poche variazioni nelle [[Costituzioni di Melfi]] di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II di Svevia]]. Nello stesso anno viene battuto il [[Ducato (moneta)|Ducato]].
 
[[Immagine:Southern Italy 1112.svg|left|300px|thumbnail|L'Italia meridionale nell'XI secolo.]]
Con la fine della dinastia [[normanna]] e l'avvento della [[Hohenstaufen|casa di Svevia]] sul trono del [[regno di Sicilia]], inizia per la città un periodo infelice fatto di guerre saccheggi e devastazioni. In particolare nel [[1255]] [[Manfredi di Sicilia|Manfredi di Svevia]] - figlio di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] - assedia la città, che aveva appoggiato l'esercito papale contro di lui. Ariano resiste duramente all'assedio grazie alle mura ed alla natura combattiva degli abitanti, finché un gruppo di lucerini, fingendosi disertori dell'esercito di [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], viene accolto nella città. Nella notte, in realtà, essi rivelano la loro doppia faccia, saccheggiandola e distruggendola col fuoco, oltre a farne strage degli abitanti. A ricordo del tragico evento c'è ancora una via chiamata per tale motivo "La Carnale".
 
Più di dieci anni più tardi, nel [[1269]], [[Carlo I d'Angiò|Carlo I D'Angiò]], dopo aver sconfitto [[Manfredi di Sicilia]] nella [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] e conquistato il regno, decide di ricostruire la città. In quell'occasione dona in segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata al papato, due [[Sacra Spina|spine]] della corona di [[Cristo]] (donategli dal fratello [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] re di [[Francia]] detto [[Luigi IX di Francia|Il Santo]]), ancora conservate in un [[reliquiario]] all'interno della Cattedrale [[romanica]] della città.
Durante il regno degli [[Angioini]], la città viene governata da esponenti della famiglia provenzale dei [[de Sabran]] dal [[1294]] al [[1413]]. Tra i vari conti di questo periodo è da ricordare [[Elzearo da Sabrano|S. Elzeario]], figlio di Ermengao, e la moglie Beata [[Delfina di Signe]], due dei quattro patroni di Ariano. Ai primi del Quattrocento la città risente delle alterne vicende della lotta tra [[Angioini]] ed [[Corona d'Aragona|Aragonesi]] per il possesso del [[regno di Napoli]].
Nel [[1417]] tutta la contea passa a [[Francesco Sforza]], condottiero e futuro [[duca di Milano]]. Nel [[1440]] viene concessa da [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]] nelle mani del [[Siniscalco|Gran Siniscalco]] Inigo de Guevara che si era distinto come uno dei suoi migliori generali durante la conquista del [[Regno di Napoli]]. Agli [[Corona d'Aragona|Aragonesi]] rimarrà fino al [[1485]], quando il figlio Pietro perderà la città, a seguito della sua partecipazione alla [[Congiura dei baroni|congiura dei Baroni]] contro il Re [[Ferdinando I d'Aragona]] ed in favore di [[papa Innocenzo VIII]]. Nell'anno successivo la città rientra nel [[Demanio]] e vi resta fino al [[1495]].
[[Immagine:ariano irpino via russo anzani.jpg|right|thumbnail|Veduta della via Russo-Anzani]]
 
Il [[1493]] è un anno funesto per Ariano a causa di un'epidemia di [[peste]] che funestò [[Napoli]], danneggiando pesantemente l'economia locale, visto che rimase interdetto il transito da e per il capoluogo partenopeo, mentre furono fortemente limitati gli spostamenti all'interno del regno.
 
===Età moderna===
Nel [[1495]] la città sarà comprata da [[Carafa (famiglia)|Alberico Carafa]], il quale riceverà dal re [[Ferdinando II di Napoli]], il titolo di “duca di Ariano” nel [[1498]]. I [[Carafa (famiglia)|Carafa]] la conserveranno fino al [[1532]], quando [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] la concederà ai [[Gonzaga]], per poi passare ai [[Gesualdo (famiglia)|Gesualdo]] nel [[1577]]. Sono questi gli ultimi anni del [[regime feudale]]. Il [[2 agosto]] [[1585]], infatti, Ariano si riscatta, viene reintegrata nel [[demanio]] e diventa [[Città Regia]], andando a dipendere direttamente dal [[Viceré]] del [[Regno di Napoli]].
Questo status la porterà nei secoli successivi a rimanere fedele alla corona e ad opporsi energicamente sia ai moti di [[Masaniello]] tra il [[1647]]-[[1648|48]], fino a subire l'assedio ed il saccheggio ad opera dei ribelli napoletani, per aver bloccato il transito del grano a loro destinato dalla [[Puglia]], sia a quelli risorgimentali del [[settembre]] [[1860]].
 
===Dopo l'unità d'Italia===
Dopo l'unità d'Italia fu sede della [[sottoprefettura]] fino al [[1926]]. Nel [[1868]], la città entrò ufficialmente a far parte della [[Puglia]], acquistando la denominazione di '''Ariano di Puglia''' che durò fino al [[1930]], quando ripassò a far parte della [[Campania]], cambiando così definitivamente il proprio nome in '''Ariano Irpino'''<ref>{{cita libro|cognome= AA. VV.|nome= |wkautore= |coautori= |curatore= |altri= |titolo=Puglia|dataoriginale= |annooriginale= 1978|meseoriginale= |url= |formato= |datadiaccesso= |annodiaccesso= |mesediaccesso=|edizione=4|data= |anno= |mese= |editore=Touring Club Italiano|città= |lingua= |id= ISBN 88-365-0020-X|doi= |pagine= 11|capitolo= |url_capitolo= |citazione= |cid= }}</ref>.
Proprio nel [[1930]] la cittadina viene violentemente colpita dal [[terremoto del Vulture]]. Altro sisma di rilievo è quello del [[1962]], il cui epicentro viene localizzato nei pressi della città. In quest'occasione risulta danneggiato circa l'ottanta per cento degli edifici<ref>{{cita web|url=http://www.flanet.org/aseva/evento.asp?WHERE=ID_Evento%20=%2022|titolo=Terremoto dell'Irpinia del 1962.|accesso=10-7-2009}}</ref>. Meno cruenti sono invece gli effetti dovuti al [[Terremoto dell'Irpinia|sisma]] del [[1980]], il quale provoca danni solo alle strutture più fatiscenti, oltre che ad alcuni monumenti tra
cui il campanile del duomo crollato nella centrale piazza Plebiscito.
 
 
[[File:Ariano Irpino-Stemma.png|140px|thumb|left|Stemma del comune di Ariano irpino]]
 
===Simboli===
Lo Statuto comunale della Città di Ariano Irpino<ref>{{cita web|url=http://www.comunediariano.it/regolamenti/statuto.htm|titolo=Statuto comunale all'art.4,comma 2.|accesso=10-5-2009}}</ref> afferma che
{{quote|Lo stemma del Comune di Ariano Irpino è d'argento ha i tre monti di verde, al naturale, sormontati dalla scritta d'azzurro A I (''Ara Iani'').}}
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Architetture religiose===
Nel centro storico di Ariano Irpino si trovano diverse chiese o edifici religiosi, più o meno antichi. Quasi tutti sono andati incontro nel corso dei secoli ad opere di restauro o ricostruzione, più o meno fedele, a causa dei frequenti terremoti che hanno scosso il Tricolle.
 
'''Cattedrale'''
{{vedi anche|Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ariano Irpino)}}
 
[[Immagine:ariano irpino cattedrale romanica.jpg|right|thumbnail|300px|Cattedrale Romanica (X sec)]]
 
La chiesa cattedrale di Ariano si presenta in stile [[Arte romanica|romanico]] con la classica pianta a [[croce latina]]. Le tre [[Navata|navate]] dell'edificio, sormontate da [[Volta a crociera|volte a crociera]], si intersecano con il [[transetto]] posto in una posizione rialzata, andando a terminare nel [[presbiterio]]. La [[cattedrale]] è intitolata all'Assunzione di Maria Ss. in Cielo ed a [[Ottone Frangipane|Sant'Ottone Frangipane]], principale protettore della città. Nel 1984 ha ottenuto da [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] il titolo di [[Basilica]] Minore<ref>{{cita web|url=http://www2.diocesiarianolacedonia.it/site/sito%2008-09/Storia_della_Cattedrale/Storia_della_Cattedrale.html|titolo=Diocesi Ariano Irpino - Lacedonia|accesso=15-7-2009}}</ref>.
 
'''Chiesa di S. Michele Arcangelo'''
 
È stata eretta originariamente nell'[[XI secolo]], per poi essere rivista nel [[XVI secolo]] e infine ricostruita nel [[1742]]. Il portale d'ingresso in pietra è del [[1747]]. All'interno si possono ammirare una statua lignea di S. Michele ed il seggio vescovile di stile tardo-catalano del [[1563]].
 
'''Chiesetta di S. Maria del Loreto'''
 
Si trova al di fuori del centro storico, su una rupe al di sotto del castello. Venne eretta alla fine del [[XV secolo|Quattrocento]] pochi anni dopo il più famoso [[Santuario della Santa Casa|santuario mariano]] in [[provincia di Ancona]], cui idealmente si collega. La si trova, infatti, compresa nell'inventario del [[1517]] presentato al vescovo [[Diomede Carafa]], in cui la si cita con annessa una camera e un “horto". La sua struttura originaria venne gravemente danneggiata dai terremoti del [[1930]] e del [[1962]].
 
'''Santuario di Valleluogo'''
 
Si trova pochi chilometri dal centro nell'omonima vallata tra Ariano e [[Montecalvo Irpino]], nel luogo di un'[[Apparizioni e altre manifestazioni mariane|apparizione mariana]]. Secondo una leggenda nel [[Tardo Medioevo]] la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] apparve ad una pastorella sordomuta, la figlia del proprietario del mulino edificato presso il torrente che solcava il fondo della valle, ora ridotto a piccolo ruscello. La Vergine guarì la bambina e chiese di edificare una cappella nel luogo dell'apparizione. La richiesta fu subito esaudita con il contributo di generose elargizioni. Divenuto meta di pellegrinaggio, la festa viene celebrata il giorno della [[Pentecoste]]. Al suo interno viene custodita una statua della Madonna risalente al [[XV secolo]]. Nell'area contigua alla chiesetta è stato realizzato un centro di riabilitazione psico-motoria per disabili.
 
'''Chiesa di S. Pietro de' Reclusis'''
 
Sita nel rione omonimo ai piedi del centro storico, custodisce affreschi del [[XVI secolo|Cinquecento]]. A lato della costruzione si trova un [[eremo]] in cui passò gli ultimi anni della sua vita [[Ottone Frangipane|Sant'Ottone Frangipane]], patrono della città e della diocesi.
 
'''Chiesa di S.Agostino'''
 
Sita in piazza Garibaldi, custodisce l'altare della Consolazione del [[XVI secolo]], sovrastato da un arco in pietra grigia di Roseto, adornato da fregi e sculture simboliche.
 
'''Chiesa di San Pietro'''
 
È ubicata nel Rione Guardia e risale al [[1459]]. Sulla facciata presenta un portale tardo-gotico, mentre al suo interno si può trovare un altare [[Quattrocento|quattrocentesco]].
 
'''Chiesa del Carmine'''
 
Situata lungo corso Vittorio Emanuele ai piedi del rione Tranesi, fu edificata nel [[XVII secolo]].
 
'''Chiesa di S. Giovanni Battista'''
 
La struttura risale al [[XVIII secolo]], sebbene sulla facciata presenti un portale del [[XIII secolo]]. L'edificio dà il nome alla strada in cui sorge.
 
'''Chiesetta di S. Andrea'''
 
Si trova di fianco al Palazzo della Duchessa, non lontana dalla Piazza del Plebiscito. Risale al [[XV secolo]].
 
'''Chiesa di S. Anna'''
 
Situata in via Mancini alle spalle del Municipio, presenta due altari del [[XVII secolo|Seicento]].
 
===Architetture civili===
====I Palazzi storici====
* '''Palazzo Anzani''', [[XVII secolo]], sito in Via Donato Anzani, nel centro storico di Ariano Irpino, a poca distanza dalla centralissima Piazza del Plebiscito. La struttura è adibita a sede del Museo Archeologico.
* '''Palazzo Forte''' del [[XV secolo]] e restaurato nel [[1990]], già sede della [[Sottoprefettura]] di Ariano fino al [[1926]]. Ospita oggi il Museo Civico ed il Centro Europeo di Studi Normanni.
* '''Palazzo Bevere-Gambacorta''', risalente agli inizi del [[XVIII secolo|Settecento]].
* '''Palazzo De Miranda''', del [[XVIII secolo]].
* '''Palazzo de Piano-d'Afflitto''', noto come Palazzo della Duchessa, dei secoli [[XVI secolo|XVI]]-[[XVIII secolo|XVIII]].
* '''Palazzo Vitale-Pisapia''', dei secoli [[XV secolo|XV]]-[[XVI secolo|XVI]].
* '''Palazzo Vitoli-Cozzo''', in via Tribunali, risalente al [[XVIII secolo]].
 
====Le fontane====
Un patrimonio della città di Ariano è rappresentato dai "Carpini", le fontane che i viaggiatori incontravano lungo la Strada Regia delle Puglie, la lunga arteria che collegava Napoli alla [[Capitanata|Terra di Capitanata]]. Nel territorio, quindi, si possono ancora ammirare alcune di queste fontane, una combinazione di arte, storia e ingegno della società rurale. Le principali fontane giunte fino ai giorni nostri sono: La Fontana di Camporeale, Il Carpino della Pila, La Fontana della Maddalena e il Carpino della Tetta.
 
La Fontana di Camporeale, oggi più nota con il nome di "Fontana di Ponte Gonnella" fu realizzata per volontà di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] nel [[1757]]. Successivamente, nel [[1858]], fu spostata, restaurata e abbellita per ordine di [[Ferdinando II di Borbone|Ferdinando II]].
 
===Architetture militari===
====Il Castello Normanno====
[[Immagine:Castello normanno ariano.jpg|right|thumbnail|Il Castello Normanno]]
Il [[castello]] sorge sulla sommità dell'omonimo colle, nella zone più alta e panoramica del territorio cittadino. Edificata in una posizione strategica e di difficile accesso, crocevia tra il Sannio, l'Irpinia e le Puglie, la fortezza domina le valli dell'Ufita, del Miscano e del Cervaro. Come risulta dai documenti pervenuti fino ai giorni nostri, la sua funzione non è stata tanto quella di proteggere la città da eventuali attacchi provenienti dalle zone limitrofe, quanto quella di ergersi a baluardo per sostenere un assedio in caso di guerra, di modo da frenare l'invasione del regno<ref name=Antuono >{{cita|D'Antuono M. e D'Antuono O.|}}</ref>.
 
La struttura presenta le caratteristiche peculiari dell'architettura aragonese e può essere datata per il profilo costruttivo tra i secoli [[Secolo XI|XI]] e [[Secolo XII|XII]]. Di forma pessoché trapezoidale, presenta lati di dimensione diversa e torri disposte ai quattro angoli. Ogni torre è articolata al suo interno con alcuni vani di varia dimensione, più grandi in basso e più piccoli in alto. Il loro diametro varia da 13 fino a 16 metri. I muri di cortina sono muniti di contrafforti ora interrati. I lati più corti sono quelli nord e sud, rispettivamente di 40 e 56 metri circa. I lati est ed ovest, invece, corrono per circa 72 ed 81 metri.
 
Assedi, incuria e terremoti ne hanno accentuato il degrado a partire dal [[XVI secolo]], tanto che nell'[[XIX secolo|Ottocento]] della costruzione originaria non rimangono che i Torrioni, parte della cinta muraria e poche altre costruzioni oggi immerse nel verde della villa comunale. "Da i terremoti fu molto rovinato, di modo che al presente ([[1794]]) non vi esistono, che quattro ben grandi quasi intieri Baloardi, o siano Torrioni, ed alcune altre fabbriche"<ref>{{cita|Vitale T.|}}</ref>.
Il complesso è stato oggetto di un lungo periodo di restauro.
 
====Le torrette====
Nell'area nord-orientale del territorio di Ariano lungo la valle del [[Cervaro (fiume)|Cervaro]] si trovano alcune fortificazioni d'epoca medievale, tre torri di avvistamento poste a presidio del territorio, la '''Torre delle Ciavole''', la '''Torre Li Pizzi''' e la '''Torretta di Camporeale'''. Le costruzioni sono state utilizzate in epoca successiva come [[masserie]] ed oggi, soprattutto le ultime due, si presentano in uno stato precario a causa dell'abbandono. Lo stato di conservazione della Torre delle Ciavole è, invece, relativamente migliore, in quanto è tuttora utilizzata nell'ambito di una masseria.
 
===Siti Archeologici===
Nel territorio di Ariano Irpino sono presenti due siti archeologici, entrambi localizzati a nord del centro cittadino a poca distanza l'uno dall'altro; si tratta dell'abitato [[neolitico]] della Starza e del centro romano di [[Aequum Tuticum]]. Molti dei reperti rinvenuti in queste aree a seguito degli scavi sono esposti nel Museo Archeologico comunale. In entrambi i casi gli scavi, condotti a più riprese nel corso della seconda metà del [[XX secolo|Novecento]], sono attualmente sospesi. I siti non sono visitabili dal pubblico ed attualmente versano in uno stato di abbandono e degrado<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/tutela5.htm|titolo=Archemail - Gli scavi di Aequum Tuticum e della Starza, l'archeologia dimenticata|accesso=25-8-2009}}</ref>.
 
====La Starza====
Il sito archeologico della Starza si trova su una collina alle spalle dell'area PIP di Camporeale. In questa zona, situata tra il fiume [[Miscano]] ed i torrenti Cupido e La Starza, è stato rinvenuto un insediamento preistorico risalente al [[Neolitico|Neolitico Inferiore]] ([[VI secolo a.C.]]), fra i più antichi abitati neolitici nel Vecchio Continente e sicuramente il più antico della [[Campania]].<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/arche9/0ariano1.htm|titolo=Archemail - L'abitato neolitico de La Starza|accesso=25-8-2009}}</ref>
 
Gli scavi, avviati dalla [[Scuola Britannica di Roma]] tra il [[1957]] ed il [[1962]], poi proseguiti dalla locale [[Sovrintendenza]], hanno portato alla luce un'area insediativa, localizzata sotto la cima della collina su una terrazza degradante verso il torrente La Starza. I reperti rinvenuti testimoniano un calo della vitalità del sito nel corso [[Neolitico|Neolitico medio]] e quello [[Neolitico|superiore]], anche se questo continua ad essere occupato ininterrottamente durante l'[[età del Bronzo]], quando il villaggio conosce una nuova fase di sviluppo che proseguirà fino all'abbandono a ridosso dell'[[età del Ferro]] ([[900 a.C.]]). Ad un'epoca immediatamente precedente l'abbandono, si fa risalire la fortificazione dell'insediamento attraverso l'erezione di una cinta muraria.
 
Tra i rinvenimenti più importanti si possono citare numerosi reperti in ceramica risalenti soprattutto all'età del Bronzo medio ([[XVI secolo a.C.|XVI]]-[[XIV secolo a.C.|XIV secolo]] [[Avanti Cristo|a.C.]]), dapprima non ornati e successivamente incisi ed intagliati. A ciò si aggiunge un quartiere artigianale specializzato nella lavorazione dei metalli.<ref>{{cita web|url=http://www.eptavellino.it/archeologia_2.php|titolo=Ente Provinciale per il Turismo di Avellino - L'abitato neolitico de La Starza|accesso=25-8-2009}}</ref>
 
Il sito si trova nei pressi di una cava di gesso aperta ben prima degli scavi ed ora in disuso. L'attività estrattiva, comunque, ha sicuramente portato alla distruzione di parte dell'area a metà del Novecento, quando ancora nessuno aveva intuito il suo valore archeologico.
 
====Aequum Tuticum====
{{vedi anche|Aequum Tuticum}}
Il sito archeologico di [[Aequum Tuticum]] si trova poco lontano da quello della Starza in località S. Eleuterio sulla piana di Camporeale. Scavi compiuti nel corso degli [[Anni 1990|anni novanta]] hanno rivelato un'occupazione compresa tra il [[I|I secolo]] ed [[V secolo]] ed una successiva rioccupazione in [[età medievale]] nel corso del [[XII secolo]]. Le tracce rinvenute mostrano un abitato sviluppatosi sulla direttrice nord-sud, attraversato dalla [[via Traiana]], dall'''Aurelia Aeclanensis'', che collegava quest'ultima all'Appia e, successivamente, dalla [[via Herculea]]. Proprio a nord dell'area nei pressi del fiume [[Miscano]], è stato individuato un tratto della [[via Traiana]]. Due aree sepolcrali, invece, sono venute alla luce a sud e ad ovest del sito.<ref>{{cita web|url=http://www.archeosa.beniculturali.it/?center=luogo&id_provincia=1&id_luogo=19|titolo=Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno e Avellino - Il centro di Aequum Tuticum|accesso=25-8-2009}}</ref>
 
Gli scavi hanno riportato in superficie strutture murarie e testimonianze di epoca romana come ceramiche, iscrizioni, steli funerarie e monete. Il complesso più antico risulta essere una struttura termale risalente al [[I secolo]]. L'ambiente centrale, il ''frigidarium'', presenta un [[mosaico]] in tessere bianche e nere. A questo si aggiungono una serie di ambienti disposti a schiera del [[II secolo]], probabilmente locali adibiti a magazzino o a bottega, al di sopra dei quali venne probabilmente eretta una villa nel corso del [[IV secolo]], come testimonia il rinvenimento di un mosaico policromo.<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/arche9/0ariano.htm|titolo=Archemail - Il centro di Aequum Tuticum|accesso=25-8-2009}}</ref>
 
Il sito fu abbandonato alla fine dell'[[età antica]], presumibilmente in concomitanza con le [[invasioni barbariche]]. Esistono, tuttavia, tracce di una sua rioccupazione in [[epoca medievale]], quando le vecchie mura romane vennero inglobale in quelle di un edificio di nuovo centro.
 
===Altro===
[[Immagine:La Villa Comunale 0174.jpg|left|thumbnail|La Villa Comunale]]
====La villa comunale====
La villa comunale si trova sulla parte più alta della città sul colle del Castello. La sua realizzazione risale al [[1876]], quando cominciò l'ampliamento di quelli che allora erano i giardini del maniero. Il parco oggi si estende su 10000 [[metro quadrato|mq]] circa ed è ricoperto da una vegetazione lussureggiante tra prati, fiori, arbusti e piante ad alto fusto. Tra questi meritano una menzione i secolari [[Cedrus libani|Cedri del Libano]].<ref>{{cita web|url=http://irpiniacom.it/citta_di_ariano/la_villa_comunale.php|titolo=Irpiniacom|accesso=10-8-2008}}</ref> Al suo interno si trovano un parco giochi, un campo da tennis, un centro di ritrovo per anziani ed il monumento a P.P. Parzanese. Di fatto si tratta dell'unica area verde del centro cittadino, nonché il parco più bello dell'Irpinia e uno dei più apprezzati della Campania.
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Ariano Irpino}}
 
===Etnie===
Al [[31 dicembre]] [[2008]] gli stranieri residenti sul territorio comunale risultano essere 268, di cui 98 maschi e 170 femmine.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2008/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R15&Pro=P064&Com=5&paese=A9999&submit=Tavola|titolo= Dati Istat al 31 dicembre 2008|accesso= 7 agosto 2010}}</ref>
 
Le comunità più numerose sono le seguenti:
* {{ROU}} 105
* {{ALB}} 49
* {{POL}} 28
* {{UKR}} 26
* {{BRA}} 13
* {{PHI}} 11
* {{MAR}} 10
* {{CHI}} 20
 
===Lingue e dialetti===
Nel territorio dell'arianese si parla l'[[Irpino]], idioma locale utilizzato in quasi tutta la [[provincia di Avellino]] appartenente al ceppo dei [[dialetti meridionali italiani|dialetti meridionali]], che deriva grosso modo dalla [[lingua napoletana]]. Trattandosi di una [[lingua romanza]] sono frequenti i [[latinismi]], come nel caso di avverbi come ''«craje»'' (domani) da ''«cras»'', oppure di parole come ''«ciraso»'' ([[ciliegio]]) da ''«cerasus»''. Forte è anche la contaminazione da parte della [[lingua spagnola]], che si può riscontrare nella pronuncia della “b”, la quale in molti casi si trasforma in “v”, in alcune strutture sintattiche, quali l'uso del verbo «stare» («stà»), che ricalca quello di ''estar'', oppure nel lessico. Sono comuni, infatti, termini come ''Abbuscà'' (abbu‘ʃka), che può significare secondo i casi “guadagnare” o “prendere schiaffi” e che deriva dal verbo spagnolo ''«buscar»''. Meno frequenti ma comunque presenti alcune influenze della [[lingua francese]] (cfr. termini come ''«butteglia»'', dal francese ''bouteille'').
 
Le caratteristiche della parlata arianese, comunque, sono piuttosto peculiari rispetto al dialetto del capoluogo e del resto della provincia per via della posizione geografica del comune. Ariano, infatti, si trova all'estremo lembo orientale dell'[[Irpinia]], a ridosso del territorio pugliese. Per tale ragione i [[dialetti pugliesi]], ed il [[dialetto foggiano|foggiano]] in particolare, influenzano fortemente l'"arianese".
 
Tra i tratti caratteristici della parlata locale c'è la '''pronuncia''' della vocale "e" che è quasi sempre chiusa, laddove in Irpino prevale quella aperta. Particolare è, poi, l'uso degli '''articoli''':
 
Gli articoli "i", "gli", "le" vengono tradotti tutti alla stessa maniera ''li''. Esempio:
* ''Li ccriature: i bambini (cfr. napoletano ''«e ccriature»'' , irpino ''i criature'')
* ''Li ffemmene'': le donne (cfr. napoletano ''«e ffemmene»'', irpino ''i femmene'')
 
Gli articoli "il", "lo" vengono tradotti tutti ''lu''. Esempio:
* ''Lu telefuno'': il telefono (cfr. napoletano ''o telefono'', irpino ''u telefuno'')
 
Come nell'[[Irpino]] i '''verbi''' all'infinito della prima coniugazione subiscono il '''troncamento'''. Sono soggetti a troncamento anche gli infiniti della terza coniugazione e quelli della seconda con la "e" tonica. Nel caso della seconda coniugazione con "e" atona si perde, invece, l'ultima sillaba. Alcuni esempi sono:
* ''campà'' (vivere), ''fatià'' (lavorare), ''piglià'' (prendere), ''fravicà'' (costruire)
* ''caré'' (cadere), ''viré'' (vedere), ''murì'' (morire), ''vinì'' (venire)
* ''crere'' (credere), ''scenne'' (scendere), ''corre'' (correre), ''rompe'' (rompere), ''rice'' (dire)
 
Nei tempi composti si usa l''''ausiliare "avere"''':
* ''aggiu stato io'': sono stato io (cfr. napoletano ''sò state ije'')
 
Per quanto riguarda, invece, l'influenza del [[dialetto foggiano]], a livello sintattico troviamo il fenomeno della '''[[metafonesi]]''', vale a dire il cambiamento di una vocale nella parola a causa dell'influsso di altra vocale nel passaggio dal genere maschile a quello femminile, dal singolare al plurale oppure tra le varie persone dei verbi. Di seguito alcuni esempi:
* ''rènte'' (dente) opposto a ''riénti'' (denti);
* ''pére'' (piede) opposto a ''piéri'' (piedi);
* ''ròssa'' (grande, al femminile) opposto ''ruossu'' (grande, al maschile)
* ''vècchia'' (anziana/vecchio al femminile) opposto a ''viécchio'' (anziano/vecchio al maschile).
 
Altre influenze sono l''''[[accusativo alla greca]]''' (es. ''lu faccistuorto'': chi ha la faccia storta) o l'[[accusativo preposizionale|'''accusativo con preposizione''']] (es. ''ha vist'a Mario?'' Hai visto Mario?), anch'esso di probabile derivazione spagnola.
 
===Detti e proverbi===
Per un approfondimento si rimanda a [http://www.proverbiarianesi.altervista.org/ Proverbi Arianesi]
* ''Sparagni e Cumbarisci!'' (Risparmi e fai bella figura);
* ''Puozz Fiurì!'' (Possa tu fiorire);
* ''Quanno buono buono...'' (Se anche fosse…);
* ''Hanno fatto unu sango a lavina'' (Hanno stretto un'amicizia indissolubile);
* ''Risse lu pàppulo a la noce, tiembo ci voglio ma ti spirtóso'' (Disse il tarlo alla noce: tempo ci vorrà, ma ti forerò);
* ''Tu ruormi e la fava còce'' (Mentre tu dormi, la fava volge a cottura);
* ''Ha' truvato la messa ritta e lu prèvito spugliato'' (Sei arrivato a messa conclusa con il prete già svestito).
 
===Tradizione e folklore===
{{...}}
 
===Istituzioni, enti e associazioni===
La città è sede della [[Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia]] suffraganea dell'[[arcidiocesi di Benevento]].
 
Sul territorio comunale è presente una comunità di membri dell'[[Esercito della Salvezza]].
 
Ariano Irpino è sede della [[Comunità Montana dell'Ufita]], sebbene non faccia più parte dell'ente dal [[2009]] a seguito di una modifica nella normativa regionale per mancanza dei requisiti demografici. Il comune, infatti, pur essendo caratterizzato da un territorio imprevio con un'altitudine media superiore ai 600 metri [[s.l.m.]] fissati dalla legge, ha una popolazione superiore ai 20.000 abitanti<ref>Legge Regionale N. 20 del 11 dicembre 2008 della Regione Campania.</ref>.
 
==Cultura==
===Istruzione===
 
'''Biogem Campus'''[http://www.biogemcampus.com/index.php?option=com_content&view=article&id=19&Itemid=145] promuove l'alta formazione e la diffusione della cultura scientifica. L'offerta didattica prevede:
a) Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Genetiche;
b) Dottorati di Ricerca;
c) Master Internazionale di II livello in Biogiuridica.
 
====Musei====
 
Il '''Museo della Civiltà Normanna'''[http://www.youtube.com/watch?v=azv6Eo6onFY] è situato all'interno del Castello ed è costituito da un'importante raccolta di monete normanno-sveve e da un fondo di altre monete medievali. Fanno inoltre parte del patrimonio museale: pergamene, cinquecentine, incisioni, un piatto argenteo di evangelario e materiali lapidei. Importanti le riproduzioni tra le quali, di gran pregio per qualità e dimensioni, quella del mantello di Re [[Ruggero II]], indossato nell'incoronazione.
Nella sala delle armi, intitolata all'ing. Mario Troso, sono in mostra 220 esemplari autentici di armi che coprono 2000 anni di storia. Le armi sono organizzate secondo le famiglie tipologiche di appartenenza: [[alabarda|alabarde]], picche, corsesche, falcioni, lance, ronconi, brandistocchi, scure, buttafuoco, alighieri, quadrelloni, forche, tridenti, spiedi. La sala accoglie, inoltre, da fondi diversi, rari esemplari di armi da taglio pre-romane e longobarde tra queste un rarissimo [[pilum]] romano, esemplare forse unico nel panorama museale italiano. Oltre al grande plastico della [[battaglia di Hastings]], recentemente restaurato, che ricostruisce quanto avvenuto nel 1066 quando prese avvio l'epopea normanna in Europa, spiccano un'armatura cinquecentesca autentica, una scure da decapitazione del XII secolo e un manichino che riproduce, in dimensioni naturali e con accurata ricercatezza filologica, un guerriero normanno a piedi, armato di tutto punto.
 
Il '''Museo Civico e della Ceramica''' si trova a Palazzo Forte, in via D'Afflitto. All'interno si possono ammirare una raccolta di ceramica locale risalente al [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]] ad uso domestico o ornamentale ed una donazione privata di ceramiche meridionali-adriatiche risalente al IV-V secolo a.C. Alle ceramiche si sommano rare edizioni a stampa dei secoli [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo|XVII]] provenienti dalle librerie di conventi che sorgevano sul territorio e che furono soppressi nel corso dell'[[XIX secolo|Ottocento]], nonché la fototeca civica dal [[1865]] al [[1955]].
 
Il '''Museo Archeologico''' è ospitato dal Palazzo Anzani. Vi si trovano reperti archeologici rinvenuti nell'insediamento sulla collina della Starza, corredi funebri ritrovati nelle tombe a tumulo di un insediamento sannitico di [[Casalbore]], reperti romani provenienti da [[Aequum Tuticum]] ed altri oggetti d'interesse storico rinvenuti nel territorio di Ariano.
 
Il '''Museo Degli Argenti''' ha sede nell'ex Tesoreria della Cattedrale dell'Assunta. Conserva tra i vari oggetti, un ostensorio d'argento di Pietro Vannini, il reliquario contenente le [[Sacra Spina|Sacre Spine]] della corona di [[Cristo]], donate da [[Carlo I d'Angiò]] al Vescovo di Ariano, la statua in argento del Santo Patrono della città, risalente al [[XVII secolo]].
 
Il '''Museo Diocesano''' ospita pitture del [[XVII secolo|Seicento]] e [[XVIII secolo|Settecento]] napoletano, tra cui "l'Annunciazione" del pittore fiammingo Wenzel Cobergher, altre opere lignee e marmoree, per non parlare di oggetti ed arredi sacri. Al suo interno è ubicata la Biblioteca Diocesana che conta circa 10.000 opere e l'archivio storico della Curia Vescovile.
 
Il '''Museo Arcucci''' conserva documenti di archivio delle monache Benedettine Cassinesi di Ariano risalenti al periodo tra il 1565 ed il 1877, volumi della biblioteca, arredi e oggetti sacri.
 
Il '''Museo di Storia della Vita e della Terra "Biogeo"'''[http://www.biogem.it/Biogem-campus-Biogeo.asp] sito all'interno del centro di ricerca e campus "Biogem". Biogeo ha lo scopo di illustrare l'origine e l'evoluzione della vita sulla Terra. Al suo interno sono esposti numerosi fossili ed è possibile ammirare i resti di un [[allosauro]]. Infine, è da poco stata inaugurata la Quadrisfera, una struttura ideata dal fisico italiano [[Paco Lanciano]], che consente di assistere ad una multiproiezione di quattro filmati sincronizzati in un caleidoscopio tecnologico, grazie ad un complesso gioco di monitor e specchi, come nel centro di una sfera. L'allestimento multimediale racconta, in pochi suggestivi minuti, con suoni e immagini di grande forza comunicativa, gli eventi legati all'origine e all'evoluzione della terra e della vita.
 
====Biblioteche====
La '''Biblioteca Comunale P.S. Mancini''' si trova nel centro storico della città e comprende 20.000 volumi circa, nonché stampe che vanno dal [[XVI secolo|Cinquecento]] al [[XVIII secolo|Settecento]]. La raccolta venne costituita nel [[1870]] grazie all'acquisizione delle opere custodite nei Conventi Francescani e Scolopi di Ariano, nella Biblioteca dei Francescani di S. Giovanni del Palco a [[Lauro (Italia)|Lauro]], dai Francescani di [[Montecalvo Irpino|Montecalvo]] e [[Casalbore]] e dagli Alcantarini di [[Mirabella Eclano]].
 
Nel [[1866]], infatti, vennero soppressi gli Ordini e le Corporazioni Religiose, mentre i relativi bene furono [[Secolarizzazione dei beni ecclesiastici|secolarizzati]]. A seguito dell'atto di eversione ecclesiastica compiuto dal nascente Stato unitario, tutti i manoscritti che si trovavano negli edifici loro appartenenti vennero devoluti ad istituzioni pubbliche e musei delle rispettive provincie. Per la costituzione della biblioteca arianese fu determinate l'azione di [[Pasquale Stanislao Mancini]], cui la collezione è intitolata.
 
La '''Biblioteca Diocesana''' conta circa 10.000 opera e l'archivio della curia vescovile. La sua ubicazione è all'interno dell'omonimo museo.
 
====Ricerca====
 
Ariano è sede del '''Centro Europeo di Studi Normanni''' (CESN). L'istituto è sorto il 7 ottobre 1991 per iniziativa di un gruppo di studiosi italiani, francesi e inglesi, al fine di promuovere attività di ricerca sulla [[Normanni|Civiltà Normanna]] nell'[[Medioevo|Europa medievale]].
 
Nell'area PIP ha sede il Centro di Ricerche '''Biogem''' (Biologia e genetica Molecolare). Inaugurato il 14 luglio 2006 alla presenza del premio Nobel [[Rita Levi Montalcini]], ha la missione di contribuire all'avanzamento della ricerca scientifica, al trasferimento delle conoscenze al mondo della salute e dell'industria, all'offerta di formazione e divulgazione scientifica, alla realizzazione di servizi avanzati nelle discipline collegate alle Life and Mind Sciences ([[Biologia]], [[Medicina]], [[Biotecnologie]], [[Bioetica]], [[Biogiuridica]], [[Bioinformatica]], Gestione dell'innovazione e della conoscenza).
[[Biogem]], che ha ospitato diversi premi Nobel ([[Rita Levi Montalcini]], [[Torsten Wiesel]], [[Renato Dulbecco]], [[Mario Capecchi]]) ottenendo importanti riconoscimenti, ospita annualmente il Meeting "Le Due Culture"[http://www.biogem.it/DOCUMENTI/l2c_2012.pdf (5-9 settembre 2012, Quarta edizione dedicata al "Tempo")].
 
===Media===
====TV====
''Canale 58'' è l'emittente televisiva cittadina, fondata e tuttora diretta da Gianni Raviele, ex vicedirettore del [[TG1]]. Nata alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], si caratterizza per un palinsesto focalizzato soprattutto sull'informazione provinciale.
 
===Cucina===
La cucina arianese rispecchia le tradizioni contadine e pastorali del luogo. I piatti principali si preparano con prodotti “poveri”, soprattutto verdure; la carne più utilizzata è quella di [[maiale]], di cui praticamente viene sfruttato ogni scarto per gli usi più vari, dal [[lardo]] all'osso del [[prosciutto]], mentre le poche pietanze di pesce sono a base di [[baccalà]]. I condimenti per eccellenza sono [[Irpinia - Colline dell'Ufita|olio d'oliva locale]], cui è stato accordata la [[Denominazione di Origine Protetta - Protezione Transitoria Nazionale|Protezione Nazionale Transitoria]] in vista del [[Denominazione di origine protetta|DOP]], e la [[sugna]].
 
Tipica dell'arianese è la pasta casereccia cucinata con verdure o [[ragù]]. I formati più tradizionali sono i ''Cicatielli'', di forma allungata con un'incavatura all'interno ed i ''Cavaiuóli'', ravioli con ricotta di forma circolare.
 
Tra i '''primi piatti''' caratteristici di questa parte dell'Appennino si possono citare:
* la ''minesta mmaritata'', verdura bollita con pollo e prosciutto;
* ''làjne 'e fasùli'', fettuccine all'uovo con fagioli;
* il ''cardone'', cardo a pezzetti cotto in brodo di gallina con polpettine di carne ed uova. Si tratta di una pietanza tipica delle festività;
* la ''ciambòtta'', uno stufato a base di verdure stagione come patate, pomodori, fagiolini aglio sedano ecc.
 
Tra i '''secondi piatti''' si possono ricordare:
* ''pipilli e patane cu lu salisicchio'', salsiccia di maiale a tocchetti, fritta con patate e peperoni;
* ''mugliatiélli'', involtini di interiora e frattaglie di agnello, avvolti con l'intestino;
* ''spizzatino Arianese'', carne di vitello a tocchetti con salsa di pomodoro;
* ''pizza cu li cécole'', una pizza di pane con pezzettini di lardo di maiale disciolto;
* ''fritticiello'', soffritto con interiora di maiale, o agnello, patate e peperoni all'aceto. In passato era un tipico piatto invernale, quando tra dicembre e gennaio si macellavano i suini;
* ''cime e baccalà'', baccalà cotto con cime di rapa;
* ''pipilli chini'', peperoni all'aceto ripieni con un impasto di mollica di pane sbriciolata, pinoli, noci, uva passa, aglio, prezzemolo, olio ed altri condimenti. L'accoppiata ''pipilli chini'' – ''cime e baccalà'' è tipica della vigilia di natale.
 
Per quanto riguarda i '''dolci''', infine:
* il ''casatiello'', una focaccia dolce farcita di riso. È tipica del periodo pasquale;
* i ''malati'', tarallucci di pasta bolliti nel vino cotto.
 
===Personalità legate ad Ariano Irpino===
* [[Diomede Carafa]] ([[1492]] - [[1560]]), cardinale
* [[Filippo Maria Pirelli]] ([[1708]] - [[1771]]), cardinale
* [[Nicola Intonti]] ([[1775]] - [[1839]]), ministro borbonico
* [[Pasquale Stanislao Mancini]] ([[1817]]- [[1888]]), giurista e politico
* [[Aurelio Covotti]] ([[1871]] - [[1956]]), storico della filosofia
* [[Ireneo Vinciguerra]] ([[1887]] - [[1954]]), deputato dell'Assemblea Costituente
* [[Enea Franza]] ([[1907]] – [[1986]]), politico
* [[Francesco Cusano]] ([[1925]] - [[1976]]), poliziotto, medaglia d'oro al [[Valor civile]]
* [[Luigi Franza]] ([[1939]]), senatore della repubblica e avvocato penalista
* [[Gaetano Grasso (politico)|Gaetano Grasso]] ([[1936], politico, autore di vari volumi di Storia di Ariano
* [[Giovanni Grasso (politico)|Giovanni Grasso]] ([[1940]]-[[1999]]), politico
* [[Ortensio Zecchino]] ([[1943]]), politico e storico
* Michelangelo Nicoletti junior (1908) - (1991)avvocato, magistrato, sindaco di Ariano, sindaco di Avellino, senatore della repubblica
 
===Eventi===
* ''[http://www.arianofolkfestival.it Ariano Folk Festival](Seconda metà di agosto)'';
* ''Rievocazione storica del dono delle Sante Spine''[http://www.santespine.it/];
* ''Vicoli ed Arte'';
* ''Ex Olivis''.
"Te Gusta?" La Marchigiana...( prima sett.di luglio)
 
==Geografia antropica==
{{...}}
==Economia==
{{S sezione|economia|Campania}}
===Artigianato===
====La maiolica====
La produzione di maiolica arianese è apprezzata in [[Campania]], nel resto d'[[Italia]] e persino all'estero. Della maiolica di Ariano Irpino si hanno esemplari risalenti già al [[XIII secolo]]. Da documenti angioini si apprende che nel [[1200]] era attiva ad Ariano una vera e propria corporazione di ceramisti che venivano tassati per la loro attività: "''cives laborantes in creta-extranea vendentes vasa terrea vel vitrea''"<ref name=Antuono />. In quel periodo maestri artigiani islamici avevano attivato in Ariano le proprie fornaci. Gli [[Arabi]] erano giunti in città a seguito di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II il Normanno]], sovrano che seppe convivere con i vinti, utilizzando al meglio le loro conoscenze e la loro vasta cultura. Ceramica italo-araba era quella prodotta inizialmente in Ariano, decorata secondo una concezione della vita e del mondo tipicamente orientale e che ci riconduce alla maestria degli artigiani islamici che avevano le proprie fornaci nelle terre conquistate della Sicilia. Testimoniano in tal senso i reperti provenienti dal castello, dal centro cittadino e dalle discariche storiche.
 
Fino a tutto il [[secolo XVI]] le maioliche si presenteranno tutte smaltate in bianco e decorate con sintetici elementi in azzurro. Nel [[XV secolo]] le opere dei maestri ceramisti risentiranno dell'influenza esercitata dai maestri di [[Faenza]], portati in città, intorno al [[1421]], dal conte di Ariano, [[Francesco Sforza]], futuro Duca di [[Milano]]. I bianchi faentini, che incontreranno notevole fortuna e verranno prodotti in quasi tutte le botteghe di maiolica italiane del secolo [[XVII secolo|XVII]], prenderanno vita in Ariano come a [[Faenza]] già nel secolo XVI.
 
Se di questa tradizione secolare sono testimonianza i repenti rinvenuti sul territori ed i resti di diverse fornaci in località Tranesi, oggi la produzione è più che mai vasta, toccando fiasche, borracce, busti, coppe, targhe, figure, anfore. Tutti pezzi splendidamente decorati dagli artigiani arianesi, e sovente di forma particolarmente fine ed elaborata. Un vasto repertorio di antiche maioliche arianesi è conservato nel Museo Civico della città.
 
==Infrastrutture e trasporti==
===Strade===
Ariano Irpino è raggiungibile in auto, treno ed autobus. In auto bisogna percorrere l'autostrada [[Autostrada A16 (Italia)|A16]], uscire allo svincolo di [[Grottaminarda]] per poi prendere la [[Strada statale 90 delle Puglie]] in direzione Foggia. Le principali direttrici stradali che attraversano il territorio sono la [[Strada statale 90 delle Puglie]], [[Venticano]] - [[Foggia]], e la [[Strada statale 90 Bis delle Puglie|Strada Statale 90 Bis]], [[Benevento]] - [[Savignano Irpino]], che collegano la [[Campania]] con la [[Puglia]], in particolare con la [[Provincia di Foggia]]. Si tratta per questo motivo di strade molto trafficate, specie la prima che attraversa alcuni Rioni urbani della città. La ex [[Strada statale 414]], invece, collega Ariano con [[Montecalvo Irpino]].
 
Altre arterie stradali di rilievo sono la:
* [[File:Strada Provinciale 10 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 10 Bivio di Villanova - Difesa Grande''', arteria di raccordo tra la [[Strada statale 90 delle Puglie|SS 90]], SP 11 e la [[Strada statale 91 bis Irpina|ex SS 91bis]].
* [[File:Strada Provinciale 11 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 11 Tesoro - Tre Torri''', collega l'area nord del territorio comunale con la [[Strada statale 91 della Valle del Sele|SS 91 della Valle del Sele]], passando per il comune di [[Villanova del Battista]].
* [[File:Strada Provinciale 19 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 19 Martiri - Cerreto''', tra l'area urbana e la stazione ferroviaria in località Cerreto.
* [[File:Strada Provinciale 54 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 54 Camporeale - Castelfranco''', tra Ariano e [[Castelfranco in Miscano]]. In [[provincia di Benevento]] prende il nome di '''SP 61'''.
* [[File:Strada Provinciale 63 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 63 Tesoro - Zungoli''', tra Ariano e [[Zungoli]].
* [[File:Strada Provinciale 236 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 236 Scarnecchia - Piani''', funge da raccordo tra la SS 90 e la SP 11. Attualmente la maggior parte del tracciato si trova in uno stato di abbandono e non è transitabile.
* [[File:Strada Provinciale 237 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 237 dell'Orneta'''.
* [[File:Strada Provinciale 276 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 276 Cerreto - SS 90bis''', collega la stazione ferroviaria cittadina alla [[Strada statale 90 delle Puglie#Strada statale 90bis delle Puglie|SS 90bis]].
* [[File:Strada Provinciale 282 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 282 Orneta - Villanova del Battista'''.
* [[File:Strada Provinciale 287 Italia.svg|40px]] '''Strada Provinciale 287'''.
 
===Ferrovie===
{{vedi anche|Stazione di Ariano Irpino}}
Ariano Irpino ha una propria [[stazione ferroviaria]] posta sulla linea [[Ferrovia Napoli-Foggia|Napoli-Foggia]] che si trova a 3&nbsp;km a nord della città in località Ariano Scalo. I collegamenti con il centro della città sono assicurati per mezzo di un bus navetta. La città ed i comuni limitrofi sono interessati dal progetto [[Ferrovia Napoli-Bari|Alta Capacità Napoli Bari]], che prevede l'ammodernamento ed il raddoppio della linea ferroviaria esistente. L'opera prevede una nuova stazione "Irpinia", che sostituirà quella ora esistente, ubicata tra i comuni di Ariano Irpino, [[Flumeri]] e [[Grottaminarda]] al servizio di tutta la [[Valle Ufita]].
 
===Aeroporti===
L'aeroporto di [[Aeroporto di Napoli-Capodichino|Napoli Capodichino]] dista circa 100&nbsp;km di distanza. Gli altri scali di [[Aeroporto di Foggia|Foggia]] e [[Aeroporto di Salerno-Pontecagnano|Salerno]] si trovano rispettivamente a 60&nbsp;km e 100&nbsp;km. Si tratta, comunque, di strutture entrate in funzione da poco, con voli ridotti ed un numero di passeggeri esiguo.
 
===Mobilità urbana ed extraurbana===
I collegamenti extraurbani su gomma sono gestiti dalla principale azienda di trasporti presente sul territorio, l'[[Autoservizi Irpini|AIR]]. Corse giornaliere vengono garantite per [[Avellino]], [[Napoli]], [[Benevento]], [[Foggia]] oltre che con gli altri comuni della provincia. Il servizio di mobilità urbana è, invece, curato per conto del comune da un'azienda municipalizzata, l'AMU.
 
== Amministrazione ==
===Amministrazioni precedenti===
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[28 giugno]] [[2004]]
|[[22 giugno]] [[2009]]
|Domenico Gambacorta
|Popolari per Ariano ([[Lista Civica]])
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[30 ottobre]] [[2003]]
|[[28 giugno]] [[2004]]
|Pasquale Napoletano
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2000]]
|[[30 ottobre]] [[2003]]
|Domenico Covotta
|[[Partito Popolare Italiano (1994-2002)|PPI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1996]]
|[[2000]]
|Vittorio Melito
|...
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[1996]]
|Erminio Grasso
|L'Orologio ([[Lista Civica]])
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
==Sport==
Attualmente la principale squadra di calcio di Ariano Irpino è l'U.S.D. VIS ARIANO 1946. La società è nata come espressione del principale rione cittadino, Cardito, assumendone la denominazione. Storicamente la formazione ha sempre militato tra la [[Prima Categoria|Prima]] e la [[Seconda Categoria]] fino a raggiungere la [[Promozione (calcio)|Promozione]] nel campionato 2003/04. Promozione non ottenuta sul campo, bensì mediante l'acquisizione del titolo della ''Teoreo Montoro'', militante appunto in Promozione. A partire dalla stagione 2006/07 ha assunto la denominazione attuale, approfittando del declino della compagine storica del Tricolle, l'[[US Ariano Irpino]]. Attualmente l'U.S.D. VIS ARIANO 1946 milita nel campionato regionale di [[Promozione (calcio)|Promozione]]. Terreno di gioco è lo stadio comunale "Silvio Renzulli".
 
L''''[[US Ariano Irpino]]''' è stata in passato la principale compagine calcistica della città. Tra le stagioni 1981/82 e il 1986/87 ha disputato 6 stagioni in [[Interregionale]]. La storia si è ripetuta tra il 2002/03 ed il 2005/06. Con il ritorno in [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]] nella stagione 2006/07 il titolo della squadra è stato acquistato di "ADS Montella", diventando '''Ariano-Montella''', una squadra che aveva sede nel centro dell'Alta Irpinia, ma disputava le sue gare ad Ariano Irpino. Questa situazione si è protratta fino all'estate [[2009]], quando l'Ariano-Montella si è fuso con la "Scandone" di [[Nusco]] per dar vita alla nuova squadra '''Felice Scandone''', che gioca le gare interne nel campo di [[Nusco]].
 
===Impianti sportivi===
* Palazzetto dello sport
* Stadio di calcio "Renzulli"
* Campo da tennis
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro||Domenico Cambria|Ariano nella storia dai Normanni all'unità d'Italia|2008|Grafiche Lucarelli|Ariano Irpino|cid=D. Cambria, 2008}}
* {{cita libro||Domenico Cambria|Ariano dalle origini ai Longobardi|2005|Grafiche Lucarelli|Ariano Irpino|cid=D. Cambria, 2005}}
* {{cita libro||Mario D'Antuono, Ottaviano D'Antuono|Guida Turistica di Ariano Città Capitale|2001|Tipografia Impara|Ariano Irpino|cid=M. D'Antuono, O. D'Antuono}}
* {{cita libro||Ottaviano D'Antuono|La Maiolica delle Antiche Fabbriche di Ariano nel Museo Civico|2008|Grafiche Lucarelli|Ariano Irpino|cid=O. D'Antuono}}
* {{cita libro||Cesare De Padua, Pasquale Giardino, Vol. I|Ariano. Storia e assetto urbano|2008|Associazione Culturale Arnanah|Ariano Irpino|cid=C. De Padua e P. Giardino}}
* {{cita libro||Nicola Flammia|Storia della città di Ariano|1893|Tipografia Marino|Ariano Irpino|cid=N. Flammia}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dall'Unità d'Italia alla Liberazione - Libro Primo: 1860-1900|1994|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, I}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dall'Unità d'Italia alla Liberazione - Libro Secondo: dall'inizio del secolo al 1945|1994|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, II}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dalle origini alla fine del '700|2007|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, 2007}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dalla fine del '700 al 1860|2009|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, 2007}}
* {{cita libro||Tommaso Vitale|Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi|1794|Salomoni|Roma|cid=T. Vitale}}
* {{cita libro||Ortensio Zecchino|Le Assise di Ariano: testo critico|1984|Di Mauro|Cava dei Tirreni|cid=O. Zecchino}}
 
==Voci correlate==
* [[Aequum Tuticum]]
* [[Assise di Ariano]]
* [[Comunità Montana dell'Ufita]]
* [[Irpinia]]
* [[Tratturo Pescasseroli-Candela]]
* [[Principato Ultra]]
* [[Stazione di Ariano Irpino]]
* [[Touxion]]
* [[Valle del Cervaro]]
* [[Valle dell'Ufita]]
* [[Madonna del Pozzo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Ariano Irpino}}
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.comunediariano.it/ Sito Istituzionale del Comune di Ariano Irpino]
* [http://www.cittadiariano.it/ Città di Ariano.it] - La community di Ariano Irpino
* [http://www.arianofolkfestival.it/ Ariano Folk Festival] - Il festival di musica internazionale di Ariano Irpino
* [http://www.biogem.it/#/ Biogem] - Istituto di Ricerche Gaetano Salvatore
* [http://www.proverbiarianesi.altervista.org/ ProverbiArianesi] - Sito dedicato alla tradizione orale arianese
* [http://www.portalearianese.it/ Portale Arianese] - Sito storico che al momento raccoglie tutte le news sull'arianese
* [http://www.comune.ariano-irpino.av.it/musei/civico/ceramiche.htm Museo Civico] - Ceramiche arianesi
* [http://www.museodellaciviltanormanna.it/ Museo della Civiltà Normanna]
* [http://www.cesn.it Centro Europeo di Studi Normanni]
* [http://www.cooperativartour.com Coop. Soc. ARTOUR Centro di Accoglienza ed Informazione Turistica sita presso museo Diocesano 0825/829073]
{{Provincia di Avellino}}
{{Città della Ceramica}}
{{Portale|Due Sicilie|Provincia di Avellino}}
 
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[[Categoria:Ariano Irpino| ]]
[[Categoria:Città della Ceramica]]
 
[[ca:Ariano Irpino]]
[[de:Ariano Irpino]]
[[en:Ariano Irpino]]
[[eo:Ariano Irpino]]
[[es:Ariano Irpino]]
[[fr:Ariano Irpino]]
[[hu:Ariano Irpino]]
[[ia:Ariano Irpino]]
[[ja:アリアーノ・イルピーノ]]
[[la:Arianum (Campania)]]
[[mk:Аријано Ирпино]]
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[[zh:阿里亚诺伊尔皮诺]]