Sarud e Panthera pardus: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua||Leopardo (disambigua)|Leopardo}}
{{F|centri abitati dell'Ungheria|luglio 2017}}
{{Tassobox
{{Divisione amministrativa
|nome=Leopardo
|Nome = Sarud
|statocons=VU
|Nome ufficiale =
|statocons_versione=iucn3.1
|Panorama = Sarud légifotó.jpg
|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|summ=15954|autore=Stein, A.B., Athreya, V., Gerngross, P., Balme, G., Henschel, P., Karanth, U., Miquelle, D., Rostro, S. & Kamler, J.F. and Laguardia, A. 2016}}</ref>
|Didascalia =
|immagine=Leopard_africa.jpg
|Bandiera =
|didascalia=''Panthera pardus''
|Stemma = HUN Sarud COA.jpg
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|Stato = HUN
|dominio=[[Eukaryota]]
|Grado amministrativo = 3
|regno=[[Animalia]]
|Divisione amm grado 1 = Grande Pianura Settentrionale
|sottoregno=
|Divisione amm grado 2 = Heves
|superphylum=
|Amministratore locale =
|phylum=[[Chordata]]
|Partito =
|subphylum=[[Vertebrata]]
|Data elezione =
|infraphylum=
|Data istituzione =
|microphylum=
|Altitudine =
|nanophylum=
|Abitanti = 1336
|superclasse=
|Note abitanti =
|classe=[[Mammalia]]
|Aggiornamento abitanti = 2001
|sottoclasse=
|Divisioni confinanti =
|infraclasse=
|Lingue =
|superordine=
|Codice statistico =
|ordine=[[Carnivora]]
|Targa =
|sottordine=[[Feliformia]]
|Nome abitanti =
|infraordine=
|Patrono =
|superfamiglia=
|Festivo =
|famiglia=[[Felidae]]
|Mappa =
|sottofamiglia=[[Pantherinae]]
|Didascalia mappa =
|Sito tribù=
|sottotribù=
|genere='''[[Panthera]]'''
|sottogenere=
|specie='''P. pardus'''
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=([[Linneo|Linnaeus]]
|binome=Panthera pardus
|bidata=[[1758]])
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
|triautore=
|trinome=
|tridata=
<!-- ALTRO: -->
|sinonimi=
|nomicomuni=
|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione_testo=[[File:Leopard_distribution.gif|230px]]
}}
 
'''Sarud''' è un comune dell'[[Ungheria]] di 1.336 abitanti (dati [[2001]]). È situato nella [[provincia di Heves]].
Il '''leopardo''', ''Panthera pardus'' <span style="font-variant: small-caps">([[Linneo|Linnaeus]], [[1758]])</span> è una [[specie]] di [[Felidae|felide]] della sottofamiglia dei [[Pantherinae|panterini]]. In passato era noto anche con il nome di '''pardo'''<ref>{{cita web |url=http://www.lessicografia.it/Controller?lemma=PARDO&rewrite=1 |titolo= PARDO: Vocabolario della Crusca, Firenze - 4ª edizione (1729-1738) |accesso=24 marzo 2018}}</ref> o, soprattutto per quanto riguarda la popolazione asiatica<ref>{{cita libro |cognome1=Devoto |nome1=Giacomo |wkautore1=Giacomo Devoto |cognome2=Oli |nome2=Gian Carlo |wkautore2=Gian Carlo Oli |titolo=Dizionario della lingua italiana |editore=Le Monnier |città=Firenze |anno=1971}}</ref>, '''pantera'''<ref>{{cita libro |autore=Palmiro Premoli |titolo=Il vocabolario nomenclatore |città=Milano |editore=Società Editrice Aldo Manuzio |anno=1909-12}}</ref>. Questo felino presenta un manto fulvo costellato da rosette, simili a quelle del [[Panthera onca|giaguaro]], ma più piccole e con una distribuzione più fitta. Esiste anche una forma [[Melanismo|melanica]], conosciuta col nome di [[pantera nera]]. Eccellente arrampicatore e saltatore, il leopardo ha la particolarità di issare le sue prede alla biforcatura di un albero per metterle fuori dalla portata di altri predatori.
 
 
 
Felino solitario e opportunista, il leopardo è ampiamente [[Areale|diffuso]] in [[Africa]] e in [[Sud-est asiatico|Asia sud-orientale]] in numerosi tipi di habitat. L'entità della popolazione, tuttavia, è considerata in diminuzione dall'[[Unione internazionale per la conservazione della natura]], che classifica la specie come vulnerabile. Cinque sottospecie sono considerate in pericolo o in pericolo critico di estinzione: il [[Panthera pardus nimr|leopardo d'Arabia]], il [[Panthera pardus orientalis|leopardo dell'Amur]], il [[Panthera pardus melas|leopardo di Giava]], il [[Panthera pardus kotiya|leopardo di Ceylon]] e il [[Panthera pardus saxicolor|leopardo persiano]].
 
== Descrizione ==
 
[[File:Amur Leopard (1970226951).jpg|thumb|left|Primo piano di un leopardo.]]
Il leopardo ha un corpo lungo e muscoloso, ben proporzionato, con grandi zampe. I muscoli pettorali sono sviluppati per consentirgli di arrampicarsi sugli alberi. La lunga coda viene tenuta incurvata verso l'alto quando l'animale cammina e funge da bilanciere durante gli spostamenti tra gli alberi<ref name="Jackson31">Peter Jackson e Adrienne Farrel Jackson (trad. Danièle Devitre, pref. Dr Claude Martin, ill. Robert Dallet e Johan de Crem), ''Les Félins: Toutes les espèces du monde'', Torino, Delachaux et Niestlé, coll. «La bibliothèque du naturaliste», 15 ottobre 1996, rilegato, 272 p. (ISBN 978-2-603-01019-8 e ISBN 2-603-01019-0), «Léopard, panthère», p. 31.</ref>. Il peso medio del leopardo è di 58&nbsp;kg nei maschi e 37&nbsp;kg nelle femmine<ref name=Jackson38/>. Gli esemplari più grandi possono raggiungere i 90&nbsp;kg e si trovano prevalentemente in [[Asia centrale]] e in [[Iran]], in alcune foreste indiane dove la tigre è assente e in [[Sri Lanka]], nonché in certe parti dell'Africa come il Sudafrica, le valli montane del Kenya, le foreste tropicali dell'Africa occidentale (Congo, Gabon, Camerun) e, anticamente, l'Algeria<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>. In tutte queste zone, il leopardo svolge il ruolo di [[superpredatore]]. La taglia della femmina è pari a circa [[Dimorfismo sessuale|due terzi quella del maschio]]<ref name="brainMuseum">{{en}} [http://brainmuseum.org/index.html Brainmuseum]: [http://brainmuseum.org/Specimens/carnivora/leopard/index.html ''Panthera pardus''].</ref>. La lunghezza del corpo è di 1-1,9 metri nei maschi e di 0,95-1,25 metri nelle femmine, con una coda di 52–90&nbsp;cm. L'altezza al [[garrese]] varia da 45 a 78&nbsp;cm<ref name=Jackson38>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 38.</ref>. Gli [[artiglio|artigli]] del leopardo (che possono raggiungere i 2,5&nbsp;cm di lunghezza) sono i più affilati fra tutti i felini (necessari per arrampicarsi). I [[canino (anatomia)|canini]] possono raggiungere i 6&nbsp;cm di lunghezza.
 
=== Manto ===
Il manto è contrassegnato da macchie su un fondo di colore variabile dal giallo pallido al marrone camoscio. La gola, il petto, il ventre, la faccia interna delle zampe e la coda sono bianchi. Le orecchie arrotondate hanno la parte posteriore nera e una macchia bianca all'interno. Sui fianchi, il dorso e la parte superiore delle zampe, le macchie formano delle rosette dall'interno bruno che talvolta presentano anche una macchiolina nera, come quelle del [[Panthera onca|giaguaro]]. La testa, le zampe e la coda hanno macchie nere solide. Sulla coda, le macchie possono formare degli anelli<ref name=Jackson31/>. La disposizione e la forma delle macchie variano molto da un individuo all'altro<ref name=Jackson31/>. Nelle regioni tropicali, il pelame tende a essere corto e di colore scuro e brillante, mentre nelle regioni fredde è più lungo, setoso e chiaro. Il leopardo dell'Amur è la sottospecie che presenta rosette più distanziate e manto più chiaro. Il leopardo d'Arabia ha una colorazione chiara ed è caratterizzato dalla piccola taglia<ref name=Jackson111>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 111.</ref>.
 
[[File:Panthère Noire.jpg|thumb|Il leopardo nero è a torto considerato più aggressivo di quello maculato; in realtà il colore scuro probabilmente intimidisce maggiormente. ]]
Il leopardo nero, noto comunemente come «[[pantera nera]]<ref>Nome che indica anche la forma melanica del giaguaro.</ref>», presenta una variazione di colore dovuta a una mutazione genetica chiamata [[melanismo]]: il mantello conserva le sue macchie, ma esse sono visibili solo da certe angolazioni di luce<ref name=Jackson31/>. Questa mutazione, che non è propria di un'unica sottospecie, è più frequente nelle foreste umide e fitte del [[Bengala]] e di [[Giava]]<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>, ove la colorazione costituisce un camuffamento efficace<ref name=Jackson31/>.
 
<gallery caption="Il manto del leopardo varia tanto in forma, lunghezza del pelo, che nel colore.">
File:Blackleopard.JPG|[[pantera nera|Leopardo nero]]
File:AmurLeopard2.jpg|Grandi rosette su fondo fulvo (qui un [[Panthera pardus orientalis|leopardo dell'Amur]])
File:Leopard standing in tree 2.jpg|Piccole rosette su fondo beige chiaro (qui un [[Panthera pardus pardus|leopardo africano]])
File:P.p.saxicolor-Wilhelma1.jpg|Disposizione delle rosette atipica (qui un [[Panthera pardus saxicolor|leopardo persiano]])
Panthera pardus adersi.jpg|Disposizione di piccole rosette frequente su fondo pallido (qui un [[Panthera pardus adersi|leopardo di Zanzibar]])
</gallery>
 
=== Prestazioni fisiche ===
[[File:Charging Leopard-001.JPG|thumb|Leopardo alla carica, [[Gauteng]], [[Sudafrica]].]]
Durante uno sprint, la velocità di un leopardo può raggiungere i 64&nbsp;km/h<ref name="SanDiego">{{cita web|lingua=en|url=http://animals.sandiegozoo.org/animals/leopard |titolo=Mammals: Leopard|sito= [[Zoo di San Diego]]|accesso=25 novembre 2011}}</ref>. Eccellente arrampicatore, questo felino è in grado di sollevare prede molto più pesanti di lui, come la carcassa di un piccolo di giraffa, che può raggiungere i 150&nbsp;kg di peso, fino a 6 m di altezza<ref name="gillesmartin-2008">{{cita pubblicazione|lingua=fr|autore= Gilles Martin| titolo=L'arche photo: la panthère d'Afrique|rivista=Image & Nature| numero=13| data= marzo - maggio 2008| pp= 28-29}}</ref>. È anche in grado di arrampicarsi su alberi alti 20&nbsp;m in soli 3 secondi<ref name="SanDiego"/>, ed è l'unico grande felino in grado di discendere i tronchi a testa in giù, col muso rivolto verso il basso. Condivide questa abilità con solo altri due (piccoli) felini: il [[Leopardus wiedii|margay]] e il [[Neofelis nebulosa|leopardo nebuloso]]. Il leopardo è in grado di effettuare da fermo salti di sei metri di lunghezza e tre metri di altezza<ref name="brainMuseum"/><ref name="SanDiego"/>; con una rincorsa, essi possono raggiungere i 12 metri di lunghezza e i 4,5 metri di altezza. È anche un abile nuotatore, seppur non ami l'acqua, e può attraversare diverse centinaia di metri a nuoto.
 
=== Confusione con altri felini ===
Il leopardo può essere confuso con il [[Panthera onca|giaguaro]] (''Panthera onca''), felino che vive in America. La testa del leopardo, tuttavia, è più piccola, e la coda più lunga; l'aspetto generale è meno tozzo di quello del giaguaro. Anche il [[Acinonyx jubatus|ghepardo]] (''Acinonyx jubatus'') viene confuso dal grande pubblico con il leopardo<ref>{{fr}} Marie-Jeanne Le Castrec, [http://www.linternaute.com/nature-animaux/animaux-sauvages/dossier/confusions/2.shtml «Ces animaux que l'on confond»], su [http://www.linternaute.com/ ''L'Internaute''], Marzo 2008 (consultato l'11 dicembre 2011).</ref>. Più piccolo di quest'ultimo, il ghepardo ha inoltre una costituzione più slanciata; il manto non presenta rosette, ma soltanto delle macchie nere solide. La faccia del ghepardo, più corta e rotonda, è inoltre marcata da «lacrime» caratteristiche, che il leopardo non possiede<ref>{{fr}} Marie-Jeanne Le Castrec, [http://www.linternaute.com/nature-animaux/animaux-sauvages/dossier/confusions/2bis.shtml «Le Léopard et le Guépard»], su [http://www.linternaute.com/ ''L'Internaute''], Marzo 2008 (consultato l'11 dicembre 2011).</ref>.
 
A causa del loro mantello più chiaro, i leopardi dell'Asia centrale e dell'[[Iran]] vengono a volte confusi con l'[[Panthera uncia|irbis]] (chiamato anche pantera delle nevi o leopardo delle nevi) (''Panthera uncia'')<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>.
 
<gallery caption="Tre felini possono essere confusi con il leopardo" mode="packed">
File:Jaguar full.jpg|Giaguaro (''Panthera onca'').
File:Acinonyx jubatus walking edit.jpg|Ghepardo (''Acinonyx jubatus'').
File:Schneeleopard Koeln.jpg|Irbis (''Panthera uncia'').
</gallery>
 
== Evoluzione della specie e sottospecie ==
=== Filogenesi ===
La linea evolutiva delle pantere, i ''[[Pantherinae]]'', si separò dall'antenato comune dei ''[[Felidae]]'' circa 10,8 milioni di anni fa, e circa 6,4 milioni di anni fa avvenne la separazione tra la linea evolutiva delle pantere nebulose, ''[[Neofelis]]'', e quella dei ''Panthera''<ref name=PourLaScience>{{fr}} Stephen O'Brien e Warren Johnson, «L'évolution des chats», ''Pour la science'', n. 366, Aprile 2008 (ISSN 0 153-4092) basato su {{en}} W. Johnson et al., «The late Miocene radiation of modern felidae: a genetic assessment», Science, n. 311, 2006 e {{en}} C. Driscoll et al., «The near eastern origin of cat domestication», ''Science'', n. 317, 2007.</ref>. Il più antico antenato comune alle specie di ''Panthera'' di cui abbiamo a disposizione i [[Fossile|fossili]] è ''[[Panthera palaeosinensis]]'', che visse tra la fine del [[Pliocene]] e l'inizio del [[Pleistocene]].
 
Forme fossili di leopardo sono state scoperte in [[Europa meridionale]], il c.d. "[[leopardo delle caverne]]"<ref name=Jackson32>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 32.</ref>.
 
<div align="center">{{clade | style=font-size:85%;line-height:85%
| label1 = &nbsp;&nbsp;&nbsp;''[[Panthera]]''&nbsp;&nbsp;&nbsp;
| 1 = {{clade
| 1 = {{clade
| 1 = {{clade
| 1 = &nbsp;''[[Panthera leo]]'' - Leone
| 2 = &nbsp;''Panthera pardus'' - Leopardo
}}
| 2 = &nbsp;''[[Panthera onca]]'' - Giaguaro
}}
| 2 = {{clade
| 1 = &nbsp;''[[Panthera tigris]]'' - Tigre
| 2 = &nbsp;''[[uncia uncia|Panthera uncia]]'' - Leopardo delle nevi o irbis
}}
}}
}}
[[Albero filogenetico]] del genere ''[[Panthera]]''<ref name=PourLaScience/><ref name="UICNOnce">{{en}} Jackson, R., Mallon, D., McCarthy, T., Chundaway, R.A. & Habib, B. 2008, [http://www.iucnredlist.org/details/22732/0 ''Panthera uncia''] in ''[[IUCN Red List of Threatened Species]]'', Versione 2014.2, [[IUCN]], 2014.</ref>.</div>
 
=== Sottospecie ===
[[File:PikiWiki Israel 14861 judean desert leopard.JPG|thumb|[[Panthera pardus nimr|Leopardo d'Arabia]] fotografato in [[Israele]] nel 1985.]]
L'estrema variabilità del manto portò in passato alla creazione di un gran numero di sottospecie in base alla forma o alla colorazione delle macchie. La forma melanica non costituisce una sottospecie, poiché nascono regolarmente cucciolate miste di leopardi neri e maculati<ref name=Jackson32/>. Ventisette sottospecie di leopardo (''Panthera pardus'') venivano comunemente riconosciute prima che il biologo [[Sri Lanka|singalese]] Sriyanie Miththapala e i suoi collaboratori revisionassero la classificazione dei leopardi tramite lo studio diretto del [[DNA]] nel [[1995]]<ref>{{en}} Sriyanie Miththapala, John Seindensticker, Stephen J. O'Brien, ''Phylogeographic subspecies recognition in leopards (Panthera pardus): molecular genetic variation'', vol. 10, 1996, cap. 4, p. 1115-1132.</ref>.
 
Secondo l'[[Unione internazionale per la conservazione della natura]] esistono nove [[sottospecie]] di leopardo<ref name=IUCN/>:
 
* il [[Panthera pardus pardus|leopardo africano]] (''Panthera pardus pardus'' <span style="font-variant: small-caps">(Linnaeus, 1758</span>));
* il [[Panthera pardus delacouri|leopardo indocinese]] (''Panthera pardus delacouri'' <span style="font-variant: small-caps">Pocock, 1930</span>);
* il [[Panthera pardus saxicolor|leopardo persiano]] (''Panthera pardus saxicolor'' <span style="font-variant: small-caps">Pocock, 1927</span>);
* il [[Panthera pardus fusca|leopardo indiano]] (''Panthera pardus fusca'' <span style="font-variant: small-caps">Meyer, 1794</span>);
* il [[Panthera pardus kotiya|leopardo dello Sri Lanka]] (''Panthera pardus kotiya'' <span style="font-variant: small-caps">Deraniyagala, 1956</span>);
* il [[Panthera pardus melas|leopardo di Giava]] (''Panthera pardus melas'' <span style="font-variant: small-caps">G. Cuvier, 1809</span>);
* il [[Panthera pardus japonensis|leopardo della Cina del Nord]] (''Panthera pardus japonensis'' <span style="font-variant: small-caps">J. E. Gray, 1862</span>);
* il [[Panthera pardus nimr|leopardo d'Arabia]] (''Panthera pardus nimr'' <span style="font-variant: small-caps">Hemprich ed Ehrenberg, 1833</span>);
* il [[Panthera pardus orientalis|leopardo dell'Amur]] (''Panthera pardus orientalis'' <span style="font-variant: small-caps">Schlegel, 1857</span>).
 
[[File:Flickr - Rainbirder - Sassy Lassy.jpg|thumb|[[Panthera pardus pardus|Leopardo africano]].]]
[[File:Indochinese leopard.jpg|thumb|[[Panthera pardus delacouri|Leopardo indocinese]].]]
[[File:Nagarhole Kabini Karnataka India, Leopard September 2013.jpg|thumb|[[Panthera pardus fusca|Leopardo indiano]].]]
[[File:Chinesischer Leopard Panthera pardus japonensis Tierpark Hellabrunn-6.jpg|thumb|[[Panthera pardus japonensis|Leopardo della Cina settentrionale]].]]
[[File:Leopard in Yala National Park.jpg|thumb|[[Panthera pardus kotiya|Leopardo dello Sri Lanka]].]]
[[File:Levhart jávský v Zoo Praha 003.jpg|thumb|[[Panthera pardus melas|Leopardo di Giava]].]]
[[File:Al Ain Zoo Leopard.JPG|thumb|[[Panthera pardus nimr|Leopardo arabo]].]]
[[File:Amur Leopard 3.jpg|thumb|[[Panthera pardus orientalis|Leopardo dell'Amur]].]]
[[File:Panthère à la Barben.JPG|thumb|[[Panthera pardus saxicolor|Leopardo persiano]].]]
 
La sottospecie ''P. p. saxicolor'' non viene citata in ''Mammal Species of the World''<ref name=msw3>{{MSW3|id=14000250}}</ref> e nel [[Integrated Taxonomic Information System|Sistema d'informazione tassonomica integrato]]<ref>{{ITIS|183804|Panthera pardus|3 ottobre 2014}}</ref>. Il riconoscimento dei leopardi di Giava e d'Arabia è considerato come provvisorio dalla IUCN a causa del basso numero di campioni disponibili<ref name=IUCN/>. Il modello a nove sottospecie spinge a includere le ulteriori sottospecie riconosciute in precedenza all'interno delle nuove; ad esempio il [[Panthera pardus adersi|leopardo di Zanzibar]] (''Panthera pardus adersi'') viene oggi classificato come un [[Panthera pardus pardus|leopardo africano]] (''Panthera pardus pardus'')<ref>{{en}} D.E. Wilson e D.M. Reeder, [http://www.departments.bucknell.edu/biology/resources/msw3/browse.asp?s=y&id=14000251 ''Panthera pardus pardus''] in ''Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference'', 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.</ref>.
 
La sottospecie ''Panthera pardus tulliana'', o [[Panthera pardus tulliana|leopardo d'Anatolia]], veniva considerato scomparso da molto tempo. Tuttavia, l'uccisione di un leopardo avvenuta nel 2013 a [[Diyarbakır]] rinsalda la speranza di riscoprire in futuro esemplari sopravvissuti di questa sottospecie<ref>[http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2013/11/04/97001-20131104FILWWW00178-turquieun-leopard-suppose-disparu-tue.php Turquie: un léopard supposé disparu tué], [[Le Figaro]], 4 novembre [[2013]]</ref><ref>[http://www.liberation.fr/monde/2013/11/04/en-turquie-un-leopard-disparu-reapparait-un-bref-instant_944579 En Turquie, un léopard disparu réapparaît un bref instant] - [[Libération]], 4 novembre [[2013]]</ref>.
 
=== Ibridazione ===
[[File:Pumapard-1904.jpg|thumb|[[Pumapardo]] esibito al Tierpark Hagenbeck nel 1904, frutto dell'incrocio tra un [[Puma concolor|puma]] e una femmina di leopardo indiano<ref name="messyBeast4"/>.]]
Casi di [[Ibrido|ibridazione]] tra il leopardo e altri felini sono ben documentati. L'incrocio tra una leonessa (''Panthera leo'') e un leopardo, chiamato [[leopone]], è avvenuto molte volte in cattività: il caso meglio documentato è quello del Koshien Hanshin Park di [[Nishinomiya]] in [[Giappone]] negli anni '50<ref name=leopon>{{en}} Eugene M. McCarthy, [http://www.macroevolution.net/leopon.html#.VC7H9hYfiUk «Leopon»], su [http://www.macroevolution.net/ ''Macroevolution.net''] (consultato il 15 gennaio 2012)</ref><ref name="messyBeast">{{en}} Sarah Hartwell, [http://messybeast.com/genetics/hybrid-cats.htm «Hybrids between leopards and lions»], su [http://www.messybeast.com ''Messybeast''], United Kingdom (consultato il 15 gennaio 2012)</ref>. Sebbene leoni e leopardi entrino naturalmente in contatto nell'Africa sub-sahariana, non sono mai avvenuti incroci tra le due specie; il [[Panthera leo maculatus|marozi]] è considerato dai [[Criptozoologia|criptozoologi]] come un incrocio naturale tra queste due specie<ref>{{en}} Karl Shuker, ''Mystery Cats of the World'', Londra, Robert Hale, 1989</ref>.
 
Casi di incroci avvenuti in cattività con il giaguaro (''Panthera onca''), chiamati giagupardi o leguari, vengono ugualmente riportati<ref name="messyBeast2">{{en}} Sarah Hartwell, [http://messybeast.com/genetics/hyb-jagxleop.htm «Hybrids involving leopards and jaguars»], su [http://www.messybeast.com ''Messybeast''], United Kingdom (consultato il 15 gennaio 2012)</ref>, dal momento che il [[cariotipo]] delle due specie è quasi perfettamente identico<ref>{{en}} Zoological Society of San Diego Zoo, [http://library.sandiegozoo.org/factsheets/jaguar/jaguar.htm «Jaguar Fact Sheet»], su [http://library.sandiegozoo.org ''San Diego Zoo Global''], [[Zoo di San Diego]] (consultato il 15 gennaio 2012)</ref>. Le femmine sono fertili e il ligiagupardo, o leone maculato del Congo, è stato un celebre incrocio prodotto nel 1908 tra una femmina di giagupardo e un leone<ref name="messyBeast2"/>. Incroci avvenuti in cattività con le tigri (''Panthera tigris'') sono stati sporadicamente osservati. Dal momento che il presunto marozi viene considerato come il frutto del naturale incrocio leone-leopardo, l'ipotetico dogla sarebbe il frutto di un incrocio tigre/leopardo che sarebbe possibile, geograficamente parlando, incontrare in natura<ref name="messyBeast3">{{en}} Sarah Hartwell, [http://messybeast.com/genetics/hyb-leopxtiger.htm «Hybrids between leopards and tigers»], su [http://www.messybeast.com ''Messybeast''], United Kingdom (consultato il 15 gennaio 2012)</ref>.
 
{| class="wikitable"
|+ Nomi degli incroci tra un leopardo e un altro [[Panthera|grande felino]]
|-
!Leone !! Tigre !! Giaguaro maschio !! Leonessa !! Tigre femmina !! Giaguaro femmina
|-
| Liardo || Tigrardo || Giagupardo || Leopone || Leotigre || Leguaro
|}
 
Il [[pumapardo]] è il frutto di un incrocio tra un leopardo e un puma (''Puma concolor''), felino che non appartiene allo stesso [[Genere (tassonomia)|genere]] del leopardo. Incroci ripetuti sono stati effettuati da Carl Hagenbeck dello zoo di Amburgo agli inizi del XX secolo, in seguito alla nascita di due pumapardi a [[Chicago]]<ref name="messyBeast4">{{en}} Sarah Hartwell, [http://messybeast.com/genetics/hyb-pumaxleop.htm «Pumpard & Puma/Jaguar hybrids»], su [http://www.messybeast.com ''Messybeast''], United Kingdom (consultato il 15 gennaio 2012)</ref>.
 
== Comportamento ==
=== Territorialità ===
[[File:Leopard.ogv|thumb|left|Durante il giorno, l'occupazione principale del leopardo è riposarsi.]]
Per quanto riguarda l'habitat, il leopardo è una specie molto versatile. Tranne che ai [[Deserto|deserti aperti]] e alle [[Mangrovia|mangrovie]]<ref name=Jackson112>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 112.</ref>, il felino si adatta a foreste [[Pianta sempreverde|sempreverdi]], [[savana|savane]], boschi, colline rocciose, paludi, coste marine e montagne. Una carcassa di leopardo è stata trovata a 5700 metri di altitudine sul [[Kilimangiaro]] in [[Tanzania]]<ref name=Jackson32/>.
 
[[File:Leopard okavango delta.jpg|thumb|Un leopardo marca il suo territorio nel [[delta dell'Okavango]], in [[Botswana]]]]
Le dimensioni del territorio del leopardo variano a seconda dell'habitat. Nella savana, nelle zone dove le prede sono abbondanti, il territorio misura da 30 a 78&nbsp;km² per i maschi e da 16 a 38&nbsp;km² per le femmine. Nelle regioni montuose, il territorio può estendersi fino a 400&nbsp;km². In Thailandia, i leopardi occupano un territorio di 27–37&nbsp;km², mentre in Russia il territorio può raggiungere i 300&nbsp;km²<ref name=Jackson113/>. Il territorio del maschio si sovrappone a quello di una o più femmine. La marcatura del territorio viene effettuata graffiando gli alberi, o spruzzando urina su cespugli e rocce<ref name=Jackson33>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 33–34.</ref>.
 
La [[densità di popolazione]] varia notevolmente da regione a regione. Essa viene stimata a 6 individui ogni 100&nbsp;km² nella foresta di Taï in Costa d'Avorio, a 8-12 individui nella foresta dell'Ituri nella Repubblica Democratica del Congo, a 3,5 individui nel [[parco nazionale Kruger]] in Sudafrica (ma tale numero sale a 30 individui nelle zone ricche di corsi d'acqua)<ref name=Jackson38/>. Tra i parchi nazionali che ospitano buone popolazioni di leopardo figurano quelli di Amboseli, [[Parco nazionale di Nairobi|Nairobi]], [[Parco nazionale del Serengeti|Serengeti]], [[Parco nazionale Hwange|Hwange]], Sud-Luangwa e Kruger<ref name=Jackson38/>.
 
=== Caccia e alimentazione ===
[[File:Leopard Kills Warthog in Burrow Latest Wildlife Sightings HD 7.png|thumb|left|Trascinando un [[Phacochoerus africanus|facocero]] dalla sua tana]]
[[File:Panthera pardus -Ngala Game Reserve, Limpopo, South Africa -with kill in tree-8.jpg|thumb|Leopardo e la sua preda issata su un albero in [[Sudafrica]].]]
Il leopardo è un predatore generalmente crepuscolare che trascorre il giorno riposando all'ombra e va a caccia di notte. Nelle foreste pluviali, può cacciare durante il giorno se non vi è alcuna fonte di disturbo nelle vicinanze. La preda viene individuata tramite la vista e l'udito. Il leopardo è un predatore furtivo che si avvicina alla preda strisciandole incontro prima di saltarle addosso e ucciderla con un morso alla nuca o tramite [[strangolamento]]. Può anche sorprendere la preda saltandole addosso dalla cima di un albero. Nel caso la preda fugga via, il leopardo abbandona rapidamente l'inseguimento. È uno dei predatori più efficienti; i suoi attacchi, infatti, vanno a buon fine quasi il 60% delle volte. Eccellente arrampicatore, il leopardo ha la particolarità di issare la sua preda su un albero, lontano da altri predatori<ref name=Jackson33/>. Può sollevare anche prede molto più pesanti di lui, come la carcassa di un piccolo di giraffa, che può raggiungere i 150&nbsp;kg di peso, fino a 6 m di altezza<ref name="gillesmartin-2008"/>.
 
Un adulto consuma da 1,5 a 2,5&nbsp;kg di carne al giorno<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>. Nel caso la preda sia di grosse dimensioni, continua a mangiarla per diversi giorni<ref name=Jackson33/>. Per le scimmie, il leopardo ha sviluppato una tecnica di caccia particolare: finge di arrampicarsi su un albero, aspetta che la scimmia scenda al suolo e la cattura<ref name=Jackson112/>.
 
Predatore opportunista, si nutre di tutti gli animali di taglia medio-piccola che può catturare (scimmie, roditori, uccelli, insetti, lucertole, serpenti, anfibi, procavie, pesci), nonché di carogne<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>. Le sue prede predilette in Africa sono la [[Eudorcas thomsonii|gazzella di Thomson]] (''Eudorcas thomsonii''), la [[Nanger granti|gazzella di Grant]] (''Nanger granti''), l'[[Aepyceros melampus|impala]] (''Aepyceros melampus''), la [[Redunca redunca|cervicapra redunca]] (''Redunca redunca''), il [[tragelafo striato]] (''Tragelaphus striatus''), i [[Kobus ellipsiprymnus|cobi]] (''Kobus ellipsiprymnus''), i [[Kobus leche|lichi]] (''Kobus leche''), gli [[Connochaetes taurinus|gnu]] (''Connochaetes''), i [[Damaliscus lunatus|damalischi]] (''Damaliscus korrigum''), gli [[Alcelaphus buselaphus|alcelafi]] (''Alcelaphus buselaphus''), i [[Phacochoerus africanus|facoceri]] (''Phacochoerus africanus''), gli [[Antidorcas marsupialis|springbok]] (''Antidorcas marsupialis''), gli [[Canis mesomelas|sciacalli dalla gualdrappa]] (''Canis mesomelas''), gli [[Hystrix cristata|istrici]] (''Hystrix cristata''), varie specie di [[Colobus|colobi]] e [[Cercopithecus|cercopitechi]] (''Colobus'' e ''Cercopithecus''), le antilopi di foresta, i [[Potamochoerus larvatus|potamoceri]] (''Potamochoerus larvatus''), i [[Potamochoerus porcus|potamocheri]] (''Potamochoerus porcus''), i [[Papio|babbuini]] (''Papio'') e gli [[Pan troglodytes|scimpanzé]] (''Pan troglodytes''). In Israele, si nutre di [[Procavia capensis|procavie delle rocce]] (''Procavia capensis''), di [[Capra nubiana|stambecchi]] (''Capra nubiana'') e di [[Hystricidae|istrici]] e aggiunge cinghiali al suo menu in [[Iran]]. Prede principali sono il [[Axis axis|cervo pomellato]] (''Axis axis''), gli [[Semnopithecus|entelli]] (''Semnopithecus''), i [[Sus scrofa cristatus|cinghiali indiani]] (''Sus scrofa cristatus'') e le [[Antilope cervicapra|antilopi indiane]] (''Antilope cervicapra'') in India, Sri Lanka e Nepal, il [[Muntiacus|muntjac]] (''Muntiacus'') nella penisola indocinese e il [[Elaphodus cephalophus|cervo dal ciuffo]] (''Elaphodus cephalophus'') in Cina. Il peso medio della preda varia da 5 a 175&nbsp;kg<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>.
 
[[File:Leopards davidraju112.jpg|thumb|Un leopardo femmina dimostra tutta la sua forza trascinando un [[nilgau]] quattro volte più pesante di lei.]]
Fra tutti i felidi, il leopardo è quello con il miglior rapporto peso/potenza, e ciò gli permette di cacciare prede di peso molto superiore al proprio; in proporzione alle dimensioni corporee, è il più potente di tutti i felini e può buttare a terra prede fino a 10 volte il suo peso (900&nbsp;kg); per intendere, il peso di un bufalo (preda che neanche tigri e leoni affrontano spesso). Ciò permette al leopardo di cacciare prede ben più grandi di quelle sopra riportate: in Africa, ad esempio, sono conosciuti esemplari che hanno predato con successo [[Equus quagga|zebre]], [[kudu]], [[Gorilla|gorilla]] e persino [[Taurotragus oryx|antilopi alcine]] di 9 quintali; in India, questi predatori sono noti per il fatto che in alcune aree attaccano [[Rusa unicolor|sambar]] e [[nilgau]], e in Sri Lanka osano aggredire persino [[Bubalus bubalis|bufali d'acqua]] e giovani [[Elephas maximus maximus|elefanti]], prede che possono raggiungere i 900 kg di peso.
 
Le dimensioni delle prede variano notevolmente in base al numero dei predatori presenti nella zona: in aree con diversi competitori, il leopardo si concentra sulle prede medio-piccole; dove invece il numero dei grandi predatori è scarso o dove sono del tutto assenti, i leopardi tendono a cacciare gli animali più grossi.
 
Nelle aree urbane, il leopardo attacca cani, gatti e bestiame, e a volte anche bambini<ref name=Jackson33/>. Gli animali domestici e da fattoria costituiscono il 25% della sua alimentazione nelle aree urbane<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>.
 
Sono state catalogate più di 150 specie predate dal leopardo, che variano da piccoli insetti a bufali; si tratta della dieta più variegata tra i felini e una delle più ampie fra tutti i [[Carnivora|carnivori]].
 
=== Leopardi mangiatori di uomini ===
[[File:Corbett4.jpg|thumb|Jim Corbett davanti alla carcassa del leopardo di Rudraprayag.]]
Esistono diversi casi di leopardi mangiatori di uomini. Due celebri mangiatori di uomini imperversarono per un certo tempo in India prima di essere abbattuti da [[Jim Corbett]]: un primo leopardo, abbattuto nel 1910, che aveva attaccato quasi 400 persone<ref name=Jackson113/> e il [[leopardo di Rudraprayag]] che uccise più di 125 persone tra il 1918 e il 1925<ref name="manEater">{{en}} Sergey M. Govorushko, [http://books.google.fr/books?id=mX36xOSs-nAC&hl=fr&source=gbs_navlinks_s ''Natural Processes and Human Impacts: Interactions Between Humanity and the Environment''], 2011 (ISBN 9789400714236), p. 263–264.</ref>. Tra il 1876 e il 1886, dalle 194 alle 300 persone vennero uccise ogni anno dai leopardi in India<ref name="manEater"/>. Tra il 1982 e il 1989, 170 persone sono morte in India in seguito all'attacco di un leopardo. Tra il 2001 e il 2006, nei pressi di [[Mumbai]], si sono verificati 72 attacchi di leopardo alle persone, di cui 58 fatali<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>. Sebbene la reputazione di mangiatore di uomini di questo animale sia più forte in Asia che in Africa<ref name=Jackson33/>, esistono casi di antropofagia anche in quest'ultimo continente<ref name="manEater"/>.
 
=== Vocalizzazioni ===
[[File:The Shiny Leopard.jpg|thumb|Un leopardo che ruggisce. Come per gli altri felini in grado di ruggire (tigri, leoni e giaguari), ciò è permesso dell'apparato ioideo, solo parzialmente ossificato. Nel caso del leopardo, il ruggito viene emesso per intimorire gli avversari.]]
La vocalizzazione più caratteristica è costituita da un grido che ricorda il suono di una sega, composto in media da una serie di una dozzina di richiami rauchi e striduli, emessi tanto durante l'inspirazione che durante l'espirazione. Questo richiamo può essere preceduto da uno o più ruggiti<ref name=Jackson33/>.
 
Il leopardo può anche emettere dei brevi richiami lamentosi e taglienti; può soffiare, ringhiare e ruggire quando è in collera o in pericolo. Tossisce quando carica. I giovani leopardi miagolano e cinguettano<ref name=Jackson35>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 35.</ref>.
 
=== Ciclo vitale ===
[[File:IndianLeopard1.jpg|thumb|I leopardi maschi combattono ferocemente per la conquista delle femmine.]]
[[File:Matingleoprds.jpg|thumb|Come tutti i grandi felini, anche i leopardi si accoppiano svariate volte al giorno per qualche settimana.]]
[[File:Leopard Mating Dance.jpg|thumb|left|Il maschio è violentemente respinto dalla femmina dopo l'[[Accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]].]][[File:Leopard and cub Kgalagadi National Park, South Africa.jpg|thumb|La prole di un leopardo si riduce spesso in natura a un unico piccolo.]]
Il leopardo è un animale esclusivamente solitario tranne durante la stagione degli [[Accoppiamento (zoologia)|amori]]. La stagione riproduttiva è situata all'inizio della primavera (gennaio-febbraio) nelle regioni subtropicali, ma dura tutto l'anno nelle zone tropicali. L'[[Ciclo estrale|estro]] dura circa sette giorni. La femmina partorisce ogni due anni dopo 90-105 giorni di gestazione<ref name=Jackson38/>. La sua tana può essere una fessura della roccia, un albero cavo, o un fitto cespuglio; essa cambia dimora di tanto in tanto trasportando uno alla volta i suoi piccoli per la collottola. La cucciolata è in genere composta da due a tre piccoli, talvolta da quattro<ref name=Jackson35/>. Essi sono ricoperti da una peluria lanosa con macchie indistinte e pesano solo 430-600 g alla nascita<ref name=Jackson38/>. Aprono gli occhi dopo sette-dieci giorni e iniziano a esplorare l'ambiente a due settimane<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>. La madre insegna loro a cacciare a partire dal terzo mese<ref name=Jackson35/> e rimangono con lei fino alla prossima cucciolata.
 
La [[maturità sessuale]] viene raggiunta a 24-36 mesi dai maschi, a 30-36 mesi dalle femmine<ref name=Jackson38/>, e in media a 33 mesi<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>. I giovani della stessa cucciolata possono rimanere insieme per qualche mese prima di separarsi. Il 41% dei giovani muore prima di aver raggiunto un anno di età<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>. La longevità è di 12-15 anni in natura e può raggiungere i 23 anni in cattività<ref name=Jackson38/>.
 
=== Relazioni interspecifiche ===
[[File:Lioness vs Leopard 9 July 2016 Latest Sightings 1.png|thumb|Derubato da una leonessa.]]
[[File:Hyenas Dominate a Leopard With a Kill Latest Wildlife Sightings HD 3.png|thumb|Combattendo contro iene macchiate per una carcassa di impala.]]
Sebbene il leopardo sia un potente predatore, ha dei nemici: il [[Panthera leo|leone]] in Africa e la [[Panthera tigris|tigre]] in Asia, che possono uccidere sia i cuccioli che gli adulti. Dal canto suo, il leopardo costituisce una grave minaccia per leoncini e tigrotti.
 
Altri potenziali nemici sono le [[Crocuta crocuta|iene maculate]], i [[Canis lupus|lupi]] e i [[Lycaon pictus|licaoni]] che, in superiorità numerica, possono scacciare il leopardo dalla preda e cacciare gli esemplari anziani e i cuccioli. Un leopardo maschio, d'altro canto, può uccidere ciascuno di loro, se li sorprende isolati. Sono stati osservati branchi di [[Cuon alpinus|cuon alpini]] impadronirsi della preda di un leopardo (così come cuon solitari finire vittime del felino), e altresì grossi coccodrilli catturare leopardi andati ad abbeverarsi; è però avvenuto anche il contrario, con leopardi che hanno ucciso coccodrilli avventuratisi sulla terraferma.
 
I grandi gruppi di [[Papio anubis|babbuini verdi]] e [[Pan troglodytes|scimpanzé]], se posseggono abbastanza maschi adulti, possono in alcune occasioni fare a pezzi un incauto leopardo che abbia deciso di assalire l'intera orda; difatti, quando il felino caccia questi primati, agisce perlopiù di notte (quando le scimmie dormono) e si concentra sugli esemplari isolati.
 
La [[Interazione biologica|competizione interspecifica]] è bassa con il leone, in quanto quest'ultimo attacca prede più grandi di quelle catturate dal leopardo<ref name=Jackson33/>. La coesistenza con la tigre, invece, è più difficile, poiché essa può impadronirsi delle prede del leopardo. Dove le tigri sono presenti, il leopardo è più raro e trova rifugio sugli alberi. Delle tecniche di evitamento sono state osservate nel [[parco nazionale di Chitwan]]: i periodi di caccia dei due felini sono differenti, il leopardo caccia in luoghi diversi, e cattura prede diverse da quelle della tigre<ref name=Jackson113>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 113.</ref>. Dove non sono presenti leoni e tigri, il leopardo tende a diventare il [[superpredatore|predatore incontrastato]], dato che gli altri carnivori non rappresentano una minaccia per il grande felino: ciò succede ad esempio in [[Sri Lanka]], a [[Giava]], in [[Asia centrale]], in [[Iran]], nel bush africano, nella foresta pluviale africana e in alcune foreste indiane dove la tigre è assente. Le tigri e i leoni non influiscono pesantemente sulla popolazione di leopardi: meno del 20% dei cuccioli e meno del 5% degli adulti muoiono a causa di questi competitori<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>.
 
Quando viene afferrato da un leone o da una tigre, il leopardo si gira sulla schiena (per difendere il collo) e si difende ferocemente, protendendo verso l'avversario gli artigli delle zampe anteriori e i denti e sferrando furiose zampate e mordendo il muso del nemico; nel frattempo le zampe posteriori sferrano calci sotto al ventre dell'aggressore, squarciandogli la pancia con gli artigli. Spesso questa difesa è sufficiente per far mollare la presa alla tigre o al leone.<ref name=Jackson33/> Famoso è stato il caso, nel [[Parco nazionale Kruger]], di un grande leopardo maschio che è riuscito a difendersi (e a fuggire) dall'attacco simultaneo di quattro leonesse (ciascuna pesante il doppio di lui) grazie a questa tecnica.
 
La presenza dell'uomo non disturba affatto il felino, che può vivere anche nelle città, all'insaputa degli abitanti. Così, quando negli [[Anni 1970|anni settanta]] vennero organizzate delle battute di caccia per catturare un leopardo fuggito dallo zoo di [[Nairobi]], vennero catturati, oltre a lui, altri cinque esemplari<ref name=Jackson33/>.
 
Molti carnivori di piccole e medie dimensioni vengono assaliti e uccisi dal leopardo: [[Sciacallo|sciacalli]], [[Vulpes vulpes|volpi rosse]], [[Vulpes chama|volpi del Capo]], [[Vulpes bengalensis|volpi del Bengala]], [[Otocyon megalotis|otocioni]], [[Caracal caracal|caracal]], [[Leptailurus serval|servali]], [[gatto del Bengala|gatti del Bengala]], [[Neofelis nebulosa|leopardi nebulosi]], [[Felis silvestris|gatti selvatici]], [[Acinonyx jubatus|ghepardi]], [[Mellivora capensis|tassi del miele]], [[Genetta|genette]] e [[mangusta|manguste]].
 
== Ecologia e protezione ==
=== Distribuzione ===
Il leopardo è il felino che occupa l'[[areale]] più esteso. Originariamente, era diffuso in tutta l'Africa. Oggi è scomparso dal [[Nordafrica]], a eccezione di alcune popolazioni residue sull'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]] del [[Marocco]] e presso la frontiera tra Algeria e Marocco; alcune osservazioni sono state effettuate anche nell'[[Ahaggar]] in [[Algeria]] nel 2006. Il leopardo viene considerato estinto in [[Egitto]]<ref name=IUCN/>. Il leopardo è ancora comune nell'[[Africa subsahariana|Africa sub-sahariana]], sebbene sia divenuto raro in [[Africa occidentale]]<ref name=Jackson32/> e le sue popolazioni siano frammentate. Le maggiori rarefazioni della specie sono avvenute in [[Nigeria]], in [[Sudafrica]] e nel [[Sahel]]. L'area di distribuzione del felino si è ridotta a livello locale nelle zone più densamente popolate. Il leopardo viene considerato estinto a [[Arcipelago di Zanzibar|Zanzibar]], dove la specie non viene più avvistata dal 1996. Dagli inizi del XX secolo, l'area di distribuzione del leopardo in Africa si è ridotta del 36,7%<ref name=IUCN/>.
 
In Asia, è diffuso dal [[Medio Oriente]] alla [[Cina]], anche se le popolazioni si stanno riducendo sempre di più al di fuori delle aree protette. Nella [[Penisola araba|penisola arabica]], la popolazione totale è stata stimata dalla ''Arabian Fauna Conservation Workshop'' a meno di 200 individui suddivisi in tre aree distinte: il [[Deserto del Negev|Negev]], le montagne di Wada'a nello [[Yemen]] e le montagne del [[Dhofar]] nell'[[Oman]]. La presenza del felino in [[Arabia Saudita]] è dubbia<ref name=IUCN/>. Il leopardo è presente sull'isola dello [[Sri Lanka]], sebbene le popolazioni abbiano subito un declino del 75% tra l'inizio e la fine del XX secolo<ref name=Jackson113/>. In Indonesia, il felino è presente sulle isole di [[Giava]] e di [[Kangean]]. Le popolazioni dell'[[Amur]] sono molto minacciate; ne rimangono solo pochi esemplari in Russia e forse in Corea del Nord<ref name=Jackson111/>.
 
[[File:Répartition Léopard.png|thumb|upright=2|center|[[Areale]] del leopardo<ref name=IUCN/>.]]
 
=== Protezione ===
[[File:Leopard fur-skin 1.JPG|thumb|La [[pelle]] del leopardo è molto richiesta.]]
Le principali minacce che gravano sulla specie sono il bracconaggio per la sua pelle e le sue ossa, utilizzate nella farmacopea tradizionale asiatica, oltre ai conflitti con i proprietari di bestiame<ref name=Jackson114>Peter Jackson, ''op. cit.'', «Léopard, panthère», p. 114.</ref> e la rarefazione delle prede<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>.
 
Il leopardo è protetto ai termini dell'appendice I della [[Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione]] (CITES) dal luglio 1975<ref name="CITES">{{lingue|fr|en}} [[Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione|CITES]]: {{collegamento interrotto|1=[http://www.unep-wcmc-apps.org/isdb/CITES/Taxonomy/tax-species-result.cfm?Genus=Panthera&Species=pardus&source=animals&displaylanguage=fra&tabname=legal specie ''Panthera pardus'' (Linnaeus, 1758)] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }} (+ [http://www.unep-wcmc-apps.org/isdb/CITES/Taxonomy/tax-species-result.cfm?Genus=Panthera&Species=pardus&source=animals&displaylanguage=fra&tabname=distribution distribuzione] {{webarchive|url=http://archive.wikiwix.com/cache/20110704001500/http://www.unep-wcmc-apps.org/isdb/CITES/Taxonomy/tax-species-result.cfm?Genus=Panthera&Species=pardus&source=animals&displaylanguage=fra&tabname=distribution |data=4 luglio 2011 }}) (sul sito dell'[[Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente|UNEP-WCMC]]).</ref>, quindi l'esportazione di un esemplare è possibile unicamente dopo il rilascio e la presentazione preliminare di un apposito permesso<ref>{{fr}} [http://www.cites.org/fra/disc/text.shtml «Texte de la Convention»], su [http://www.cites.org ''CITES''], [[Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione|CITES]] (consultato il 3 dicembre 2011).</ref>. La CITES ha stabilito delle quote che permettono di esportare circa 2600 trofei di leopardo all'anno. L'[[Unione internazionale per la conservazione della natura]] (IUCN) classifica la specie come vulnerabile (VU) dal 2016<ref name=IUCN/>, con uno status differente per cinque sottospecie: in pericolo per le sottospecie di [[Panthera pardus kotiya|Sri Lanka]]<ref>{{en}} [http://www.iucnredlist.org/details/15959/0 ''Panthera pardus'' ssp. ''kotiya'' (Deraniyagala, 1956)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121007225556/http://www.iucnredlist.org/details/15959/0 |data=7 ottobre 2012 }} in ''[[IUCN Red List of Threatened Species]]'', Versione 2014.2, [[IUCN]], 2014.</ref> e di [[Panthera pardus saxicolor|Persia]]<ref>{{en}} [http://www.iucnredlist.org/details/15961/0 ''Panthera pardus'' ssp. ''saxicolor'' (Pocock, 1927)] in ''[[IUCN Red List of Threatened Species]]'', Versione 2014.2, [[IUCN]], 2014.</ref>, e in pericolo critico per le sottospecie di [[Panthera pardus melas|Giava]]<ref>{{en}} [http://www.iucnredlist.org/details/15962/0 ''Panthera pardus'' ssp. ''melas'' (G. Cuvier, 1809)] in ''[[IUCN Red List of Threatened Species]]'', Versione 2014.2, [[IUCN]], 2014.</ref>, d'[[Panthera pardus nimr|Arabia]]<ref>{{en}} [http://www.iucnredlist.org/details/15958/0 ''Panthera pardus'' ssp. ''nimr'' (Hemprich & Ehrenberg, 1833)] in ''[[IUCN Red List of Threatened Species]]'', Versione 2014.2, [[IUCN]], 2014.</ref> e dell'[[Panthera pardus orientalis|Amur]]<ref>{{en}} [http://www.iucnredlist.org/details/15957/0 ''Panthera pardus'' ssp. ''orientalis'' (Schlegel, 1857)] in ''[[IUCN Red List of Threatened Species]]'', Versione 2014.2, [[IUCN]], 2014.</ref>.
 
Difficile da osservare, il leopardo vive nascosto, al punto che gli studiosi non possono avanzare statistiche affidabili sul livello effettivo delle popolazioni. Negli [[Anni 1990|anni novanta]], la sua popolazione venne stimata a circa 700.000 individui<ref name="gillesmartin-2008"/>. Nonostante una massiccia diminuzione nell'ultimo decennio, gli scienziati concordano sul fatto che questo carnivoro notturno, abbastanza potente da issare su un albero una carcassa di [[antilope]] per metterla al sicuro dagli altri predatori, non sia ancora in serio pericolo di estinzione (a differenza degli altri grandi felini) e che è facilmente recuperabile con il dovuto impegno di conservazione. La sua caccia è vietata nella maggior parte dei paesi africani ([[Angola]], [[Repubblica Democratica del Congo]], [[Botswana]], [[Ruanda]], ecc.) o molto regolamentata ([[Sudafrica]], [[Kenya]], [[Namibia]], [[Tanzania]]). I permessi di esportazione del leopardo, regolamentati dalla CITES, sono di circa 2600 [[Trofeo|trofei]] e [[Pelle|pelli]] all'anno, provenienti dai paesi dell'Africa<ref name="CITES"/>. In Tanzania, la tariffa per un trofeo è passata da 2500 a 12.000 dollari a partire dal [[luglio]] [[2007]] per decisione governativa<ref name="gillesmartin-2008"/>.
 
Per garantire la sostenibilità della popolazione in cattività, alcune sottospecie sono oggetto di un programma di riproduzione in cattività. Un Programma europeo per le specie minacciate (EEP) è in corso per il leopardo persiano (''Panthera pardus saxicolor'')<ref>{{en}} [http://www.quantum-conservation.org/EEP/PERSIAN%20LEOPARD.html «Persian Leopard», su ''quantum-conservation.org''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120131222227/http://www.quantum-conservation.org/EEP/PERSIAN%20LEOPARD.html |data=31 gennaio 2012 }}, 2008 (consultato il 9 luglio 2013)</ref>, il leopardo della Cina del Nord (''Panthera pardus japonensis'')<ref>{{en}} [http://www.quantum-conservation.org/EEP/NORTH%20CHINESE%20LEOPARD.html «North Chinese Leopard», su ''quantum-conservation.org''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120130131512/http://www.quantum-conservation.org/EEP/NORTH%20CHINESE%20LEOPARD.html |data=30 gennaio 2012 }}, 2008 (consultato il 9 luglio 2013)</ref>, il leopardo dello Sri Lanka (''Panthera pardus kotiya'')<ref>{{en}} [http://www.quantum-conservation.org/EEP/SRI%20LANKA%20LEOPARD.html «Sri Lanka Leopard», su ''quantum-conservation.org''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120130121234/http://www.quantum-conservation.org/EEP/SRI%20LANKA%20LEOPARD.html |data=30 gennaio 2012 }}, 2008 (consultato il 9 luglio 2013)</ref> e il leopardo dell'Amur (''Panthera pardus orientalis'')<ref>{{en}} [http://www.quantum-conservation.org/EEP/AMUR%20LEOPARD.html «Amur Leopard», su ''quantum-conservation.org''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120130151803/http://www.quantum-conservation.org/EEP/AMUR%20LEOPARD.html |data=30 gennaio 2012 }}, 2008 (consultato il 9 luglio 2013)</ref>. Inoltre, quest'ultima sottospecie è anche oggetto di un programma americano per le specie minacciate (SSP)<ref>{{en}} [[Association of Zoos and Aquariums]], [https://ams.aza.org/eweb/DynamicPage.aspx?webcode=APProfile&key=8e72e385-9b5e-420d-a184-652bad4ccca0&ap1_key=8e72e385-9b5e-420d-a184-652bad4ccca0&ap1_pt1_key=92bae3e8-3e14-4373-80ca-4b6995704dc6 «Animal Program - Leopard, Amur SSP»], su [https://www.aza.org/ ''aza.org''] (consultato il 9 luglio 2013)</ref>.
 
Attualmente, la popolazione di leopadi in natura è stimata intorno ai 75.000 esemplari, così ripartita nelle varie sottospecie:
 
*Leopardo africano ([[Panthera pardus pardus]]): 50.000 esemplari;
*Leopardo indiano ([[Panthera pardus fusca]]): 12.000 esemplari;
*Leopardo indocinese ([[Panthera pardus delacouri]]): 6.500 esemplari;
*Leopardo della Cina settentrionale ([[Panthera pardus japonensis]]): 2.500 esemplari;
*Leopardo dello Sri Lanka ([[Panthera pardus kotiya]]): 2.000 esemplari;
*Leopardo persiano ([[Panthera pardus saxicolor]]): 2.000 esemplari;
*Leopardo di Giava ([[Panthera pardus melas]]): 210 esemplari;
*Leopardo arabo ([[Panthera pardus nimr]]): 150 esemplari;
*Leopardo dell'Amur ([[Panthera pardus orientalis]]): 103 esemplari.<ref name=Jackson114/>
 
Aree protette asiatiche con presenza di leopardi<ref name=Jackson114/>:
{{colonne}}
{{IND}}
* [[Parco nazionale di Manas|Parco nazionale reale di Manas]]
* [[Parco nazionale di Bandhavgarh]]
* [[Parco nazionale di Jim Corbett|Parco nazionale Jim Corbett]]
* [[Parco nazionale di Kanha]]
* [[Parco nazionale di Kaziranga]]
* [[Parco nazionale di Namdapha]]
* [[Parco nazionale di Ranthambore]]
* [[Parco nazionale di Pench (Maharashtra)|Parco nazionale di Pench]]
* [[Gir Forest Wildlife Sanctuary|Parco nazionale della foresta di Gir]]
* [[Parco nazionale di Dudhwa]]
* [[Parco nazionale di Valmiki]]
* [[Parco nazionale di Buxa]]
* [[Parco nazionale di Sariska]]
* [[Parco nazionale di Panna]]
* [[Parco nazionale di Melghat]]
* [[Parco nazionale di Tadoba]]
* [[Parco nazionale di Indravati]]
* [[Parco nazionale di Betla|Parco nazionale di Palamau]]
* [[Parco nazionale di Simlipal]]
* [[Parco nazionale di Nagarjunasagar]]
* [[Parco nazionale di Bandipur]]
* [[Parco nazionale di Periyar]]
* [[Parco nazionale di Sanjay Gandhi]]
* [[Kuno Wildlife Sanctuary|Santuario della natura di Kuno]]
 
{{IDN}}
* [[Parco nazionale di Meru Betiri]]
* [[Parco nazionale di Ujung Kulon]]
 
{{MYS}}
* [[Parco Nazionale di Taman Negara|Santuario di Taman Nagara]]
{{colonne spezza}}
{{NPL}}
* [[Parco nazionale di Chitwan|Parco nazionale reale di Chitwan]]
* [[Parco nazionale reale di Bardia]]
* [[Riserva naturale di Suklaphanta]]
 
{{LKA}}
* [[Parco nazionale di Yala]]
* [[Parco nazionale di Wilpattu]]
 
{{THA}}
* [[Santuario della vita selvatica di Huai Kha Khaeng]]
 
{{CHN}}
* [[Montagna Baitou|Parco nazionale di Changbai Shan]]
 
{{RUS}}
* [[Sichote-Alin]]
 
{{VNM}}
* [[Parco nazionale di Ba Be]]
* [[Parco nazionale di Cat Tien]]
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== Il leopardo e l'uomo ==
=== Etimologia e semantica ===
L'etimologia dei termini «leopardo» e «pantera» riveste un'importanza particolare perché ha servito da base alle descrizioni dei [[#Il leopardo nei bestiari|bestiari medievali]]<ref name="etymologie" />.
 
La parola ''leopardo'' deriva dal [[Latino volgare|latino tardo]] ''leopardus''<ref name="leopardCNRTL">{{fr}} [http://www.cnrtl.fr/definition/l%C3%A9opard «Léopard»], sur ''http://www.cnrtl.fr/'', Centre national de ressources textuelles et lexicales (consultato l'8 gennaio 2012).</ref>, a sua volta composto dai termini ''leo'' (leone) e ''pardus'' (pantera)<ref name="etymologie">{{fr}} Claude Buridant, ''L'étymologie, de l'antiquité à la Renaissance'', Presses Universitaires du Septentrion, 1998 (ISBN 978-2-907170-07-9), p. 39–40.</ref>. In francese il termine passò da ''leupart'' nel XII secolo a ''leopart'' nel XIII secolo. Fino al XII-XIV secolo, veniva anche utilizzata la forma ''liopardo''<ref name="leopardCNRTL"/>.
 
La parola «leopardo» è utilizzata per [[metonimia]] per designare la pelle del leopardo utilizzata in [[Pelliccia|pelletteria]]. Designa anche l'Inghilterra, a causa della presenza di [[Leopardo#Araldica|leopardi sul suo blasone]]<ref name="leopardCNRTL"/>. L'aggettivo «leopardato», derivato dalla parola «leopardo», designa una pelle costellata di macchie, che ricorda quella del leopardo; il termine, tuttavia, viene maggiormente utilizzato per designare il «leone leopardato» o «illeopardito», vale a dire un leone passante, con la testa di profilo<ref name="leopardeCNRTL">{{fr}} [http://www.cnrtl.fr/definition/l%C3%A9opard%C3%A9 «Léopardé»], su ''http://www.cnrtl.fr/'', Centre national de ressources textuelles et lexicales (consultato l'8 gennaio 2012).</ref>.
 
La parola «pantera» deriva dal latino ''panthera'', a sua volta derivato dal [[Lingua greca antica|greco antico]] πάνθηρ, derivato dal [[lingua sanscrita|sanscrito]] ''puṇḍarīka'' ‘tigre’<ref>{{cita libro |cognome1=Battisti |nome1=Carlo |cognome2=Alessio |nome2=Giovanni |titolo=Dizionario etimologico italiano |editore=Barbera |città=Firenze |anno=1950-57}}</ref>. Per accostamento [[paretimologia|paretimologico]], è stato avvicinato al greco πᾶς θηρίον ''pâs thēríon'' ‘tutto animale selvaggio’, descrivendo l'insieme delle bestie selvagge<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>.
 
Per analogia nell'aspetto, numerosi animali o piante portano nomi contenenti il termine leopardo o pantera: [[Stegostoma fasciatum|squalo leopardo]], [[Amanita pantherina|amanita pantera]], [[Panthera uncia|leopardo delle nevi]], ecc.
 
=== Raffigurazioni ===
Una [[pittura rupestre]] raffigurante un leopardo, scoperta nel 1993 in una grotta dell'Ardèche, è stata datata a circa 31.000 anni fa<ref name=Jackson32/>. Il leopardo è presente su alcuni [[Mosaico|mosaici]] romani, così come [[sarcofaghi]] di epoca antonina recanti immagini dell'animale - nell'ambito del [[Dioniso#La_divinità_errante|trionfo indiano]] del dio Bacco - sono a [[Roma]] al Casino Rospigliosi, al [[Museo Capitolino]], a [[Palazzo Giustiniani (Roma)|palazzo Giustiniani]] ed a palazzo Mattei, nonché in vari musei all'estero<ref>Katherine Dunbabin, ''The Triumph of Dionysus on Mosaics in North Africa'', Papers of the British School at Rome, Vol. 39 (1971), p. 61.</ref>. In effetti, il leopardo è uno degli attributi di [[Dioniso]] ([[Bacco]] nella versione latina), ed è più volte rappresentato come sua cavalcatura o come bestia che traina il suo carro durante i trionfi del Dio<ref>{{fr}} [http://www.cndp.fr/musagora/dionysos/dionysosfr/attributs.htm «Les attributs de Dionysos»] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110809095219/http://www.cndp.fr/musagora/dionysos/dionysosfr/attributs.htm |date=9 agosto 2011 }}, su ''http://www.cndp.fr'', Centre national de documentation pédagogique (consultato il 2 dicembre 2011).</ref><ref name="philo"/>. [[Filostrato il Vecchio]] ([[III secolo]]) dichiarò che Bacco amava il leopardo perché è un animale eccitato, infuriato come una [[Menadi|baccante]]<ref name="philo">{{fr}} Guy de Tervarent, ''Attributs et symboles dans l'art profane'', Librairie Droz, 1997, 535 p. (ISBN 978-2-600-00507-4).</ref>. Per questo motivo, il leopardo figura in numerose sculture, pitture, mosaici in compagnia di Bacco, come nel tempio di ''[[Liber|Liber Pater]]'' in Libia<ref name="Pard">Christine e Michel Denis-Huot, ''Les princes de la savane: Léopards & Guépards'', White Star, settembre 2006 (ISBN 88-6112-013-X e ISBN 978-88-6112-013-6), «L'ère des pards», p. 14–27.</ref>, o ancora in ''Bacco e Arianna'' di [[Tiziano]]<ref name="philo"/>.
 
Nel [[XVIII secolo]], i pittori lavoravano con una precisione anatomica particolarmente sviluppata, esercitandosi in particolare raffigurando soggetti reali custoditi negli zoo<ref name="Animaux">{{fr}} Marcel Brion, ''Les animaux, un grand thème de l'Art'', Parigi, Horizons de France, 27 ottobre 1955.</ref>. Nel [[XIX secolo]], i leopardi figuravano tra i soggetti preferiti dei pittori, come la coppia di leopardi di [[Jacques-Laurent Agasse]]<ref name=Pard/>.
 
Il pittore giapponese Kawanabe Kyōsai dipinse un leopardo nel XIX secolo, intitolando l'opera «Tigre selvaggia finora sconosciuta»<ref name=Pard/>.
 
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File:Beiteddine - mosaïque léopard.jpg|[[Storia del mosaico#Il mosaico nel mondo romano|Mosaico romano]] raffigurante un leopardo nel palazzo di Beiteddine ([[Libano]]).
File:Museum of Sousse - Mosaics 2 detail.jpg|Leopardo sbrana un [[cristiano (religione)|cristiano]], mosaico pavimentale del III secolo d.C., conservato nel Museo archeologico di [[Susa (Tunisia)|Susa]], Tunisia.
File:Sarcophage-triomphe-de-bacc.jpg|Sarcofago del trionfo di Bacco ([[Impero romano]]).
File:Jean-Baptiste Oudry Leopard, 1741.jpg|''Leopardo'', [[Jean-Baptiste Oudry]] (1741).
File:LeopardusJaponensisWolf.jpg|Illustrazione zoologica della [[Società zoologica di Londra|Zoological Society of London]] (1862).
File:Bagheera and Mowgli (Detmold).jpg|Illustrazione del ''[[Il libro della giungla|Libro della giungla]]'' (1908).
File:Panthera pardus .jpg|Dipinto di leopardo di Fabio Pastori
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=== Cultura africana ===
[[File:Mobutu.jpg|thumb|upright|[[Mobutu Sese Seko|Mobutu]], «il leopardo di Kinshasa».]]
In Africa, i capi indossano cappucci o mantelli in pelliccia di leopardo, o ricoprono il trono con una pelle di leopardo. A causa della sua discrezione, il leopardo è una figura scaltra nelle leggende africane: ha infatti la reputazione di cancellare le sue tracce con la coda man mano che avanza<ref name=Jackson32/>.
 
Presso alcune tribù [[Civiltà bantu|bantu]], in particolar modo nel [[Repubblica Democratica del Congo|Congo-Kinshasa]], il leopardo era considerato un animale scaltro, potente e forte. È per questo che il presidente [[Mobutu Sese Seko]] portava un copricapo di leopardo e altri suoi attributi che lo rendevano potente agli occhi della popolazione. [[Mobutu Sese Seko]] era d'altra parte soprannominato «il leopardo di Kinshasa». Un leopardo compare attualmente sullo stemma del paese.
 
Il leopardo viene preferito al leone come re degli animali presso le tribù africane. Come il leone, viene ridicolizzato nelle leggende da animali inferiori, come la tartaruga, la lepre o la gazzella<ref name=Pard/>.
 
Nel regno di Dahomey, il sovrano veniva chiamato «il leopardo» e indossava pelli di questo animale. Il commercio di queste pelli è stato quindi molto attivo nel paese. Altri capi tribali tenevano leopardi in cattività con loro e, una volta domati, li portavano con sé negli incontri pubblici come segno di potere<ref name=Pard/>.
 
Il leopardo è considerato il grande felino più selvaggio dalle tribù africane e aveva fama di essere un mangiatore di uomini. La leggenda degli uomini-leopardo è simile a quella dei [[Licantropo|lupi-mannari]]: un uomo assume l'aspetto di un leopardo in seguito a una magia per uccidere degli uomini. La [[setta]] degli uomini-leopardo [[Uomini leopardo|Aniota]] è una società segreta africana i cui uomini indossavano vestiti e armi ricavati dal leopardo<ref name=Pard/>.
 
===Impero Romano===
Il leopardo venne importato dai Romani in Europa per utilizzarlo negli [[anfiteatro|anfiteatri]], in particolare nei giochi delle [[venationes]] e nelle condanne a morte ([[damnatio ad bestias]]). Gli animali provenivano principalmente dal [[Nord Africa]] e dalla [[Turchia]].
=== Araldica ===
Il leopardo è in [[araldica]] un simbolo di potere e di autorità<ref name=Jackson32/>. Il leopardo è un [[Leone (araldica)|leone]] passante: il corpo è di profilo sulle quattro zampe, con il volto rivolto di fronte, la coda ripiegata sul dorso e il pennacchio rivolto verso l'esterno del blasone. Un leopardo illeonito è un leopardo rampante, vale a dire in piedi sulle zampe posteriori, con la testa di fronte<ref>Al contrario, un leone illeopardito è un leone rampante, vale a dire ritto sulle quattro zampe, con la testa di profilo.</ref>. Un altro [[mobile araldico]] è la testa di leopardo, che è una testa di leone rivolta di fronte<ref name="heraldique">{{fr}} [http://www.blason-armoiries.org/heraldique/l/leopard.htm «Léopard»], su ''www.blason-armoiries.org'', Glossaire héraldique illustré, 2011 (consultato il 12 novembre 2011).</ref>. In Francia, il leopardo compare sulle arme dei guerrieri che hanno riportato vittorie contro l'Inghilterra, il cui simbolo è appunto il leopardo<ref name=Pard/>.
 
La pantera araldica è, al contrario, molto differente dall'originale: si tratta di una creatura mitica con la testa di toro o di cavallo, il corpo di leone e le zampe anteriori di aquila. Dalla sua gola fuoriescono fiamme. È presente unicamente sulle arme austriache<ref>{{fr}} [http://www.genealogie.com/v4/genealogie/Blasons.mvc/DictionaryBlason «Dictionnaire du blason»], su ''www.genealogie.com'', Généalogie.com (consultato il 12 novembre 2011).</ref>.
 
{|width="100%" cellspacing="0" cellpadding="2" class="wikitable"
|-
|+Esempi di leopardo e pantera in araldica
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!width="110"|'''Figura'''!!'''Blasoni e commenti'''
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|align=center | [[File:Royal Arms of England (1198-1340).svg|130px]]
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'''[[Stemma dell'Inghilterra]]'''
 
''Di rosso, a tre leopardi passanti d'oro in palo, armati e lampassati d'azzurro''.
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|align=center | [[File:Wappen Gemeinde Steyr.svg|130px]]
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'''Stemma della [[Stiria]]'''
 
''Di verde, alla pantera d'argento, armata e cornata di rosso, vomitante fiamme dello stesso''.
|}
 
=== Il leopardo nei bestiari ===
Nei [[Bestiario|bestiari]] antichi e medievali, tre animali mitici, considerati «reali», possono essere correlati al leopardo vero e proprio: il pardo, la pantera e il leopardo<ref name=Pard/>. L'[[#Etimologia e semantica|etimologia dei termini «leopardo» e «pantera»]] ha fatto da base a queste descrizioni<ref name="etymologie"/>.
 
==== La pantera, un animale divino ====
[[File:AberdeenBestiaryFolio009rPantherDetail.jpg|thumb|Una pantera (qui di colore blu) attira tutti gli animali e terrorizza un drago che si nasconde dentro un pertugio. Immagine tratta dal [[bestiario di Aberdeen]] ([[XII secolo]]).]]
La pantera, nei bestiari, è una bestia dal manto multicolore, costellato di cerchi bianchi o neri somiglianti a occhi. Dopo un banchetto, la pantera dorme per tre giorni nella sua caverna. Al risveglio, emette un forte ruggito, il cui alito profumato attira tutti gli animali, tranne il drago che, terrorizzato, corre a nascondersi in un pertugio nel terreno. La pantera ha un volto terrificante e per catturare le prede le è sufficiente coprire la faccia e lasciare che il suo alito attiri gli altri animali. La pantera si trova in Africa e in Siria; la femmina può partorire solo una volta, poiché durante il primo parto il piccolo ne lacera l'utero con gli artigli<ref name="pantherMed">{{en}} [http://www.bestiary.ca/beasts/beast79.htm «Panther»], su ''www.bestiary.ca/'', Medieval Bestiary (consultato il 30 novembre 2011).</ref>.
 
Tale descrizione della pantera perdurò dall'[[Storia antica|Antichità]] fino agli inizi del [[Rinascimento]], grazie ad autori come [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] (I secolo), [[Isidoro di Siviglia]] (VII secolo), [[Filippo di Thaon]] (XII secolo) o Bartolomeo Anglico (XIII secolo). Le illustrazioni dei bestiari medievali sono molto simili: la pantera è mostrata circondata da numerosi animali, generalmente con la bocca aperta. Molto spesso nella solita [[Manoscritto miniato|miniatura]] è rappresentato anche un drago, mentre cerca di nascondersi sotto terra. I disegnatori non sempre sapevano come disegnare una pantera, e in certi casi davano a essa l'aspetto di una scimmia o di un cavallo<ref name="pantherMed"/>.
 
L'alito favoloso veniva paragonato dai Cristiani alla [[Verbo (cristianesimo)|parola divina]]<ref>{{cita|Marion 2005|pp. 62-65}}</ref>; la pantera in tal caso sarebbe la personificazione di [[Gesù|Gesù Cristo]], che toglie potere al drago<ref name=Pard/> e attira a sé l'umanità, tre giorni dopo la crocifissione<ref name="pantherMed"/>. Le numerose macchie sul suo manto rappresentano le [[virtù]] di Dio<ref name=Pard/>.
 
==== Il leopardo e il pardo ====
Secondo i bestiari, il pardo è una belva maculata, molto veloce, che uccide la preda in un sol balzo. [[Isidoro di Siviglia]] aggiunge che il pardo ama il sangue<ref name="pardMed">{{en}} [http://www.bestiary.ca/beasts/beast116.htm «Pard»], su ''www.bestiary.ca/'', Medieval Bestiary (consultato il 20 novembre 2011).</ref>.
 
Il leopardo è frutto dell'incrocio [[Adulterio|adulterino]] tra una leonessa (''leo'' in latino) e un pardo. Secondo Bartolomeo Anglico, il leopardo abbandona la caccia se non riesce a catturare la preda in meno di tre salti, non corre mai e si limita a balzare sulle prede. La grotta del leopardo ha due aperture, una per entrare, l'altra per uscire; il centro della grotta è molto stretto. La forma della tana gli permette di attaccare il più nobile degli animali, il [[Panthera leo|leone]]: quando un leone insegue un leopardo, lo rincorre fin dentro alla tana, rimanendovi però bloccato al centro. Il leopardo può allora uscire dalla seconda apertura e attaccare il leone alle spalle<ref name="leopardMed">{{en}} [http://www.bestiary.ca/beasts/beast547.htm «Leopard»], su ''www.bestiary.ca/'', Medieval Bestiary (consultato il 20 novembre 2011).</ref>.
 
==== Conseguenze ====
Le descrizioni dell'Antichità sono servite da base all'intero lavoro dei biologi per secoli. Il leopardo viene ritratto come una belva che detesta gli uomini, i galli e i serpenti fino a spingersi a distruggere una loro immagine. È inoltre terrorizzato dalle iene, tanto che [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] racconta che una pelle di leopardo messa accanto a quella di una iena inizierebbe a perdere i peli. Ancora nel XVI secolo si credeva che il leopardo, crudele e feroce, manifestasse un ardente desiderio di uccidere le sue prede e di succhiare loro il sangue. Vivendo in gruppo, i leopardi si ubriacherebbero di vino e si divorerebbero tra loro. Nel caso mangiassero piante velenose, utilizzerebbero degli escrementi umani come antidoto. Descrizioni simili vennero realizzate da [[Conrad Gessner]] (XVI secolo), che si basò su un libro del III secolo per descrivere la tecnica di caccia del leopardo per catturare le scimmie: esso si fingerebbe morto smettendo di respirare e aspetterebbe che tutte le scimmie scendano dagli alberi per ucciderle. Inoltre, secondo Gessner, il leopardo partorirebbe raramente, sempre tra grandi sofferenze e dando alla luce un unico piccolo per volta. Il leopardo simboleggerebbe una donna astuta e malvagia, attaccata alla sua prole<ref name=Pard/>.
 
=== Pubblicità ===
[[File:Ernest Montaut00.jpg|thumb|upright|Pubblicità Ernest Montaut per delle [[Pelliccia|pellicce]].]]
Il leopardo è presente nelle [[pubblicità]]. Clive il leopardo è stato scelto dalla [[Schweppes]] come una figura giovane, trendy e alla moda per promuovere le sue bibite senza alcool<ref name="expansion"/>.
 
Nel 1966, per le Confezioni [[Marzotto]], venne trasmesso un [[carosello]] intitolato "La Donna Pantera", nel quale la ballerina [[Elena Sedlak]] rivestiva il ruolo di una sinuosa supereroina dal costume maculato.
 
La pantera nera della [[AkzoNobel|Dulux Valentine]] è, dal 1985, la rappresentante del marchio per la sua immagine di eleganza e raffinatezza. Agli occhi dei consumatori il felino ricorda il gatto domestico, pur con un lato selvaggio. Nella prima pubblicità il felino compare in scena assieme a un pittore, pronto ad aggredirlo se lasciasse cadere a terra una sola goccia di vernice. In seguito, in pubblicità più brevi la pantera appariva colorata in tinte pastello<ref name="expansion">{{fr}} Géraldine Meignan e Audrey Siourd, Isabelle Durieux e Marie Bordet, Marie Bordet e Cécile Soulé, Élodie Lepage ed Emmanuel Paquette, [http://lexpansion.lexpress.fr/actualite-economique/ces-fauves-qui-font-vendre_1335072.html «Ces fauves qui font vendre»], ''L'expansion'', 22 luglio 1999.</ref>. La pantera nera è stata scelta come logo e marchio pubblicitario delle forniture sportive Airness.
 
=== Cinema e letteratura ===
L'arte marziale del leopardo simboleggia agilità, carattere selvaggio, potenza. La forza si concentra in un unico punto, e la combattività dell'avversario viene spezzata con un attacco determinato.
 
''[[Pantera Rosa (personaggio)|La pantera rosa]]'' è un personaggio dei [[Cartone animato|cartoni animati]] creato nel [[1963]] per [[La Pantera Rosa (film 1963)|l'omonimo film]] di [[Blake Edwards]]. Sarà la protagonista di numerose avventure nel corso di oltre 120 episodi prodotti fino agli anni '80. Essendo muta, il cartone animato è scandito dalla celebre musica di [[Henry Mancini]].
 
Il leopardo compare in numerosi film, telefilm e cartoni animati tanto come semplice [[comparsa]] che come attore principale con personaggi come l'uomo-leopardo de ''[[L'isola del dottor Moreau|L'Isola del dottor Moreau]]'' (1933), il film horror ''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'' del [[1942]] diretto da [[Jacques Tourneur]] e [[Il bacio della pantera (film 1982)|l'omonimo remake]] del [[1982]] diretto da [[Paul Schrader]] con [[Nastassja Kinski]], ''Cat Girl'', un film del 1957 che racconta la storia di una donna trasformata in pantera, o il leopardo «Baby» della commedia ''[[Susanna!]]'' (1938)<ref>{{en}} [http://www.citizenlunchbox.com/famous/wildcats.html «Index of famous wild cats»] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090402061252/http://www.citizenlunchbox.com/famous/wildcats.html |data=2 aprile 2009 }}, su [http://www.citizenlunchbox.com/famous/wildcats.html ''Famous Animals''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090402061252/http://www.citizenlunchbox.com/famous/wildcats.html |data=2 aprile 2009 }} (consultato il 7 gennaio 2012).</ref>. Nel cartone animato ''[[Tarzan (film 1999)|Tarzan]]'' della Disney, Sabor il Leopardo è il nemico principale, mentre Panthro è il meccanico dei ''[[Thundercats]]''. In "[[One Piece]]" Rob Lucci si trasforma in un Leopardo.
 
Nel 1884, [[Rudyard Kipling]] creò [[Bagheera]], la pantera nera protettrice ed educatrice di Mowgli. Bagheera è presente negli adattamenti cinematografici o televisivi del ''[[Il libro della giungla|Libro della giungla]]''.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro |curatore=Rémy Marion |autore1=Cécile Callou |autore2=Julie Delfour |autore3=Andy Jennings |autore4=Catherine Marion |autore5=Géraldine Véron |titolo=Larousse des félins |città=Parigi |editore=Larousse |anno=2005 |lingua=fr |ISBN=2-03-560453-2 |OCLC=179897108 |cid=Marion 2005}}
 
==Voci correlate==
* [[Felidi più grandi esistenti]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|etichetta=''Panthera pardus''|preposizione=sulla specie|wikispecies|wikt=leopardo|wikt_etichetta=leopardo}}
{{interprogetto|commons=Category:Sarud}}
 
== Collegamenti esterni ==
[[File:African Leopard Chitwa South Africa Luca Galuzzi 2004.JPG|thumb|Primo piano di un leopardo, [[parco nazionale Kruger]], [[Sudafrica]].]]
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://brainmuseum.org/Specimens/carnivora/leopard/index.html ''Panthera pardus''] on [http://brainmuseum.org/index.html Brainmuseum]
* [http://www.departments.bucknell.edu/biology/resources/msw3/browse.asp?s=y&id=14000250 ''Panthera pardus''] on Mammal Species of the World
* [http://www.itis.gov/servlet/SingleRpt/SingleRpt?search_topic=TSN&search_value=183804 ''Panthera pardus''] on [[Integrated Taxonomic Information System|ITIS]]
* [http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Panthera_pardus.html ''Panthera pardus''] on Animal Diversity Web
* [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/Taxonomy/Browser/wwwtax.cgi?lin=s&p=has_linkout&id=9691 ''Panthera pardus''] on [[National Center for Biotechnology Information|NCBI]]
* [http://www.iucnredlist.org/details/15954/0 ''Panthera pardus''] on [[Unione internazionale per la conservazione della natura|IUCN]]
* [http://www.catalogueoflife.org/col/search/scientific/genus/Panthera/species/pardus/match/1/match/1 ''Panthera pardus''] on Catalogue of Life
* {{collegamento interrotto|1=[http://www.unep-wcmc-apps.org/isdb/CITES/Taxonomy/tax-species-result.cfm?Genus=Panthera&Species=pardus&source=animals&displaylanguage=fra&tabname=legal ''Panthera pardus''] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }} on [[Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione|CITES]]
* [https://web.archive.org/web/20130204155452/http://www.arkive.org/leopard/panthera-pardus/ ''Panthera pardus''] on [https://web.archive.org/web/20141011181026/http://www.arkive.org/?v=v2&utm_expid=5144489-2.yA8_u9a0TwiUlMDsDz9dIQ.1 ARKive]
 
{{Felidi}}
{{Comuni della provincia di Heves}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Ungheria}}
{{Portale|mammiferi}}
 
[[Categoria:Comuni della provincia di HevesFelidi]]
[[Categoria:Fauna africana]]
[[Categoria:Fauna asiatica]]
[[Categoria:Taxa classificati da Linneo]]