Frozen - Il regno di ghiaccio e Chiese di Rieti: differenze tra le pagine

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{{Torna a|Rieti|Diocesi di Rieti}}
{{Film
[[File:Mappa di Rieti ad inizio Novecento.svg|thumb|Mappa di Rieti ad inizio Novecento, con indicate la maggior parte delle chiese del centro storico]]
|titoloitaliano= Frozen - Il regno di ghiaccio
|immagine= Frozen - Il regno di ghiaccio.jpg
|didascalia= Il logo italiano del film
|titolooriginale= Frozen
|linguaoriginale= inglese
|paese= [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]
|annouscita= [[2013]]
|durata= 102 minuti
|tipocolore= colore
|tipoaudio= sonoro
|ratio= 2,35:1
|genere= animazione
|genere2= avventura
|genere3= commedia
|genere4= musicale
|regista= [[Chris Buck]], [[Jennifer Lee]]
|soggetto= liberamente ispirato alla favola [[La regina delle nevi]] di [[Hans Christian Andersen]]
|sceneggiatore= [[Jennifer Lee]], [[Shane Morris]], [[Chris Buck]]
|produttore= [[Peter Del Vecho]], [[John Lasseter]]
|casaproduzione= [[Walt Disney Animation Studios]]
|distribuzioneitalia= [[Walt Disney Studios Motion Pictures]]
|storyboard= <!--per i film di animazione-->
|artdirector= <!--per i film di animazione-->
|characterdesign= [[Bill Schwab]]
|animatore= [[Malcon Pierce]]
|doppiatorioriginali=
* [[Kristen Bell]]: Anna
* [[Idina Menzel]]: Elsa
* [[Jonathan Groff]]: Kristoff
* [[Josh Gad]]: Olaf
* [[Santino Fontana]]: Hans
* [[Alan Tudyk]]: Duca di Weselton
* [[Ciarán Hinds]]: Granpapà
* [[Chris Williams (attore)|Chris Williams]]: Oaken
* [[Stephen J. Anderson]]: Kai
* [[Maia Wilson]]: Bulda
* [[Edie McClurg]]: Gerda
* [[Robert Pine]]: Vescovo
* [[Maurice LaMarche]]: Re
* [[Livvy Stubenrauch]]: Anna bambina
* [[Katie Lopez]]: Anna bambina (canto)
* [[Agatha Lee Monn]]: Anna adolescente
* [[Eva Bella]]: Elsa bambina
* [[Spencer Lacey Ganus]]: Elsa adolescente
* [[Jesse Corti]]: Dignitario spagnolo
* [[Jeffrey Marcus]]: Dignitario tedesco
* [[Tucker Gilmore]]: Dignitario irlandese
* [[Fred Tatasciore]]: Marshmallow
* [[Benjamin Schrader]]: Troll
|doppiatoriitaliani=
* [[Serena Rossi]]: Anna
* [[Serena Autieri]]: Elsa
* [[Paolo De Santis]]: Kristoff
* [[Enrico Brignano]]: Olaf
* [[Giuseppe Russo (attore)|Giuseppe Russo]]: Hans
* [[Christian Iansante]]: Duca di Weselton
* [[Massimo Lopez]]: Granpapà
* [[Ralph Palka]]: Oaken
* [[Alessandro Budroni]]: Kai
* [[Alessandra Cassioli]]: Bulda
* [[Oliviero Dinelli]]: Vescovo
* [[Stefano Benassi]]: Re
* [[Elisa Rinaldi]]: Anna a 5-8 anni
* [[Giorgia Ionica]]: Anna a 5-8 anni (canto)
* [[Lucrezia Cesari]]: Anna a 9-12 anni
* [[Giorgia Bruno]]: Elsa a 8-11 anni
* [[Giulia Franceschetti]]: Elsa a 12-15 anni
* [[Francesco De Francesco (doppiatore)|Francesco De Francesco]]: Marshmallow
|fotografo=
|montatore=
|effettispeciali= [[Chris Carignan]], [[Blair Pierpont]]
|musicista= [[Christophe Beck]]
|temamusicale= <!--tema musicale principale del film (la ''Title-track'') ed eventuale autore quando differente dall'autore della colonna sonora-->
|scenografo= [[Terry Moews]], [[David Wainstain]]
|sfondo=
}}
 
Quello che segue è un elenco delle '''chiese''' esistenti o esistite a '''Rieti'''.
'''''Frozen - Il regno di ghiaccio''''' (''Frozen'') è un [[film]] del [[2013]] diretto da [[Chris Buck]] e [[Jennifer Lee]], ispirato alla fiaba di [[Hans Christian Andersen]] ''[[La regina delle nevi]]''. È un film [[Animazione al computer|animato al computer]], prodotto dalla [[Walt Disney Animation Studios]] e distribuito dalla [[Walt Disney Pictures]].<ref name="PRWoC">{{Cita web|url=http://www.prnewswire.com/news-releases/disneyland-resort-debuts-world-of-color----winter-dreams-a-merry-new-spectacular-for-2013-holiday-season-216954411.html|titolo=Disneyland Resort Debuts 'World of Color -- Winter Dreams,' a Merry New Spectacular for 2013 Holiday Season|editore=prnewswire.com|data=25 luglio 2013|accesso=3 maggio 2014|lingua=en}}</ref> È il 53º [[Classici Disney|Classico Disney]] ed è stato distribuito negli [[Stati Uniti]] il 27 novembre 2013, mentre in [[Italia]] il 19 dicembre. Il 2 marzo 2014 si aggiudica due Oscar: [[Oscar al miglior film d'animazione|Miglior film d'animazione]] e [[Oscar alla migliore canzone|Miglior Canzone]] (''Let It Go''). È il film di animazione che nella sua categoria ha realizzato il maggiore incasso della storia del cinema.
 
== Cattedrale di Santa Maria Assunta ==
Un [[cortometraggio]] d'[[animazione]], ''[[Frozen Fever]]'', è uscito il 13 marzo 2015 come sequel del film.<ref>{{Cita web|cognome=Graser|nome=Marc|titolo='Frozen Fever' Short to Debut in Front of Disney's 'Cinderella'|url=http://variety.com/2014/film/news/frozen-fever-short-to-debut-in-front-of-disney-cinderella-1201369889/|sito=Variety|accesso=3 dicembre 2014|data=3 dicembre 2014}}</ref> Il giorno precedente era stato annunciato un lungometraggio sequel, nuovamente diretto da Buck e Lee e prodotto da Del Vecho.<ref name="Variety sequel">{{Cita web|url=http://variety.com/2015/film/news/disney-announces-frozen-2-1201451480/|titolo=Disney Announces 'Frozen 2'|cognome1=Graser|nome1=Marc|sito=[[Variety (magazine)|Variety]]|editore=Variety Media, LLC|accesso=12 marzo 2015|data=12 marzo 2015}}</ref>
{{Vedi anche|Cattedrale di Santa Maria Assunta (Rieti)}}
 
==Trama Sant'Agnese ==
[[File:Chiesa di Sant'Agnese (Rieti), esterno 03.JPG|thumb|left|upright|Sant'Agnese]]
La principessa Elsa è la primogenita della famiglia reale di Arendelle, un regno indipendente ottocentesco, situato su un fiordo della penisola scandinava e da bambina, per giocare con la sua sorellina Anna, usa un particolare potere magico, che ha sin dalla nascita: può infatti creare e manipolare il ghiaccio. Ma un giorno Elsa finisce per colpire involontariamente Anna alla testa con un getto di ghiaccio, che la lascia priva di sensi per alcune ore. Il re e la regina di Arendelle chiedono aiuto ai [[Troll (mitologia)|Troll]], il cui Gran Papà spiega che, nonostante il potere di Elsa sia un dono, è anche una tremenda maledizione. Il Troll suggerisce quindi di rimuovere dalla mente di Anna il ricordo dei poteri della sorella, e i regnanti promettono che Elsa imparerà a controllarli prima che diventino troppo pericolosi. Dunque da quel giorno decidono di tenere la figlia maggiore nascosta al mondo e addirittura ad Anna che, per l'incantesimo dei troll, è immemore di questi avvenimenti, e decideranno di farlo fino a quando Elsa non troverà un modo per controllare i poteri. Quando il re e la regina muoiono in un naufragio, durante un viaggio d'affari, le sorelle vengono lasciate più sole che mai.
{{coord|42.403282|12.858013|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di Sant'Agnese}}
 
La chiesa e l'annesso monastero [[Ordine domenicano|domenicano]] di Sant'Agnese si trovano nella via omonima, traversa di [[via Cintia]]. Il monastero è ancora oggi abitato dalle monache.
Anni dopo Elsa diventa maggiorenne e pronta per salire al trono, perciò viene organizzata una grande festa e il palazzo viene riaperto per la prima volta dopo tanto tempo. Anna conosce uno degli invitati, il Principe Hans delle Isole del Sud; i due si piacciono subito e lui le chiede di sposarlo. Anna accetta ingenuamente, ma Elsa rifiuta di dare alla coppia la benedizione dei loro sentimenti, necessaria al matrimonio, giacché i due si conoscono a malapena. Anna allora le rinfaccia tutti gli anni di solitudine che le ha fatto passare e, nella discussione che ne segue, Elsa, senza volerlo, sprigiona i suoi poteri davanti a tutti i presenti e ne perde il controllo, causando un inverno perenne su Arendelle, mentre fugge terrorizzata da quanto è successo.
 
La costruzione del complesso iniziò nel 1249, con la prima pietra posta dal vescovo di Rieti Rainiero III, e terminò nel 1256.<ref>{{Cita|Palmegiani|pag. 284}}</ref> Chiesa e monastero si trovavano in posizione diversa da quella attuale, fuori da [[Porta Cintia]], e furono consacrati il 21 novembre 1259 dal vescovo Tommaso.<ref>{{Cita|Palmegiani|pag. 285}}</ref>
Elsa trova rifugio in cima alla Montagna del Nord; qui, libera per la prima volta da tutti i vincoli e le imposizioni, ma soprattutto dalle sue paure, decide di sprigionare completamente i suoi poteri e si costruisce un magnifico palazzo di ghiaccio, dando inoltre inavvertitamente vita ad Olaf, un pupazzo di neve con il quale lei e sua sorella giocavano da bambine. Nel frattempo Anna si mette all'inseguimento di Elsa, pensando di poter chiarire tutto e riportarla sul trono, mentre Hans regna temporaneamente su Arendelle con il duca di Weselton. Durante il viaggio Anna fa la conoscenza di Kristoff, un venditore di ghiaccio, e della sua [[renna]] Sven (il bambino e la renna d'inizio storia). La principessa convince l'uomo a farle da guida verso Elsa, con la promessa che commercerà tutto il ghiaccio che vorrà ed avrà una nuova slitta (la sua personale si distrugge dopo che sono stati inseguiti dai lupi); il gruppo fa anche la conoscenza di Olaf, che li conduce dritti dalla regina.
 
La notte del 20 agosto 1494 un'orda di migliaia di invasori provenienti da [[Spoleto]] mise a ferro e fuoco la [[Piana Reatina|campagna reatina]] e, arrivata a Sant'Agnese, uccise 17 monache bruciando la chiesa e il monastero.<ref>{{Cita|Palmegiani|pag. 286}}</ref> Il complesso dovette essere ricostruito; stavolta fu scelto di collocarlo all'interno della [[Mura di Rieti|cinta muraria]], presso la casa natale della [[Colomba da Rieti|Beata Colomba]] che viveva da tempo a [[Perugia]] e ne aveva concesso la donazione alle monache. I lavori per la ricostruzione del complesso iniziarono nel 1499<ref name="percorsi agnese" /> ed ebbero termine nel 1545<ref name="palmegiani 287">{{Cita|Palmegiani|pag. 287}}</ref>.
Le due sorelle si rincontrano, ma ben presto litigano: Anna vorrebbe riportare Elsa a casa, ma quest'ultima ha ancora paura di poterle far male e rifiuta l'offerta. Quando, però, Anna insiste, Elsa perde il controllo e, nella furia, colpisce Anna al cuore col ghiaccio, senza volerlo. Resasi conto dell'accaduto, allontana coattivamente Anna, Kristoff e Olaf, creando Marshmallow, un gigantesco uomo di ghiaccio che li scaccia (pur essendo buono, poiché fedele ad Elsa). Al termine dell'inseguimento, i capelli di Anna cominciano a diventare bianchi e la ragazza, sempre più debole, avverte un fortissimo freddo. Kristoff la porta dai suoi genitori adottivi, che sono proprio i Troll: da bambino, aveva assistito alla prima volta che Gran Papà l'aveva guarita, e crede che lo possa fare ancora; stavolta, però, essendo stata colpita al cuore, solo un atto di vero amore potrà salvarla da un'orribile sorte: diventare ghiaccio puro.
 
{{doppia immagine|destra|Chiesa di Sant'Agnese (Rieti), portale 02.jpg|150|Chiesa di Sant'Agnese (Rieti), portale del monastero 01.jpg|150|Il portale della chiesa (sinistra) e del monastero (destra)}}
Kristoff ritorna verso Arendelle, credendo che Hans possa salvare Anna, baciandola; il principe è però partito verso il castello di Elsa, insieme agli sgherri dell'avido duca di Weselton, desideroso in realtà di fare man bassa sulle ricchezze di Arendelle. Qui ha luogo una battaglia, al termine della quale Hans sconfigge Marshmallow (in realtà salvatosi nei titoli di coda, quando dimostra un buon carattere), mentre Elsa perde i sensi e viene riportata ad Arendelle, dove è tenuta prigioniera da Hans, se non romperà l'incantesimo. Anna intanto arriva al castello sempre più debole, ma quando chiede ad Hans di baciarla come atto di vero amore, questi le nega la salvezza, poiché in realtà non l'ha mai amata, ma ha finto di farlo per poter regnare su Arendelle, sposando lei, e uccidendo sua sorella Elsa dopo il matrimonio (perciò non la fece uccidere dalle guardie, dopo la cattura; perché non era ancora sposato, e si è dimostrato gentile col regno, solo per arrivare a indossare la corona e averne privilegi). Ma ora ha scoperto che Anna può facilmente morire e quindi vuole uccidere Elsa subito, per farsi acclamare come eroe che riporta l'estate e come nuovo re ufficiale. Dunque Hans è un uomo meschino e diabolico, che ama soltanto usurpare i regni, poiché i suoi buoni fratelli maggiori delle Isole del Sud, in linea di successione, sono troppi. Dopo aver spiegato malignamente il suo piano ad Anna, la lascia al freddo in una stanza, mentendo alla corte e al duca di Weselton e dicendo di aver visto Anna uccisa da Elsa: così la accusa di alto tradimento e la condanna a morte;
L'aspetto attuale della chiesa risale al 1748, quando viene totalmente rimodernata.<ref name="percorsi agnese" />
Elsa, però, si libera con la magia, ma perde di nuovo il controllo dei suoi poteri e scatena una tempesta di neve, dalla quale neanche lei riesce ad uscire. Intanto Olaf trova Anna e riesce a riscaldarla, evitandole la morte; le rivela poi che Kristoff è innamorato di lei. Il giovane sta, infatti, sfidando la tempesta per tornare ad Arendelle. Anche Anna si butta nella tormenta per rivederlo. Hans intanto trova Elsa e le mente, dicendole che Anna è morta; disperata, Elsa crolla a piangere e la tempesta svanisce, dando a Kristoff e Anna la possibilità di baciarsi; Anna, tuttavia, vede che Hans sta per uccidere la regina e, rinunciando al bacio, per sacrificarsi, difende Elsa, frapponendosi tra il principe e lei, diventando, come predetto, una statua di ghiaccio, ma almeno spezzando la spada di Hans, che perde i sensi.
 
Sulla facciata l'unico elemento notevole è il portale, che sembrerebbe provenire dalla chiesa duecentesca distrutta nel 1494<ref name="palmegiani 287" />, sopra il quale si apre una lunetta con un affresco della Vergine attribuito a [[Bartolomeo Torresani]].<ref name="palmegiani 287" />
Elsa, Kristoff, Olaf e Sven sono disperati per la morte di Anna, ma questa, grazie al suo atto di vero amore, si risveglia. La scelta, infatti, di rinunciare a salvare la propria vita e vivere il proprio amore con Kristoff per salvare la sorella è, proprio come dice Olaf, un atto di vero amore che scioglie il cuore di ghiaccio. Elsa capisce allora che la chiave per controllare i suoi poteri è proprio l'amore (mai provato negli anni, a causa della sua segregazione, a sua insaputa), dunque riesce finalmente a spezzare l'incantesimo dell'inverno eterno. L'estate torna ad Arendelle, Olaf può sopravvivere grazie ad un incantesimo di Elsa, e questa riprende il suo posto di regina, decidendo di non nascondere mai più i suoi poteri, ora che li controlla bene con l'amore, e trasformando una piazza in una pista di pattinaggio sul ghiaccio per il popolo; Hans viene ricondotto nel suo regno, dove subirà il carcere, i lavori forzati e l'ira dei fratelli per il suo ignobile atto di usurpazione; l'avido Duca di Weselton viene anch'egli arrestato e rimandato in patria, dopo aver appreso che Arendelle non effettuerà più scambi commerciali con Weselton, mentre Anna e Kristoff sono liberi di amarsi, benedetti da Elsa.
 
L'interno della chiesa è in stile barocco. L'altare maggiore, decorato con [[Colonna tortile|colonne tortili]], ospita il dipinto ''la Madonna del Rosario, Sant'Agnese, la Beata Colomba e Sant'Elena''<ref name="percorsi agnese" /> di [[Emanuele Alfani]] (1750).<ref name="palmegiani 287" /> L'Alfani è autore anche dell'affresco ''La Vergine e la Beata Colomba in gloria'', sul soffitto,<ref name="percorsi agnese">{{Cita|Percorsi Varrone|pag. 157}}</ref> di sei ovali che rappresentano Santa Caterina d'Alessandria, Santa Barbara, la Maddalena, San Vincenzo Ferreri, San Francesco e San Giuseppe<ref name="palmegiani 287" /> e di un dipinto raffigurante San Domenico (1751)<ref name="palmegiani 287" />. Sul coretto superiore si trova il dipinto raffigurante ''Sant'Andrea'' di [[Andrea Sacchi]].<ref name="palmegiani 287" />
== Personaggi ==
* '''[[Anna (Disney)|Anna]]''': la protagonista e sorella minore di Elsa. È una principessa molto dolce, temeraria e affettuosa, anche se ingenua e maldestra. È forte e determinata, ed ha un carattere molto spontaneo, totalmente in contrasto con quello misurato e temperato della sorella. Spesso la si vede cercare di avere un atteggiamento più regale, con il solo risultato di apparire buffa. Vuole molto bene alla sorella Elsa, anche se dopo l'incidente verranno duramente allontanate per proteggere Anna dal pericolo scaturito dai poteri di sua sorella. Si innamorerà dapprima di Hans, tuttavia, dopo aver scoperto la perfidia del principe, capirà di amare Kristoff. La ciocca bianca di Anna, apparsa a causa dell'incidente infantile, scompare dopo la rottura dell'incantesimo del cuore di ghiaccio. Questo avvenimento, secondo i registi, è un simbolo. Lo aveva all'inizio perché rappresentava il motivo della separazione fra le due sorelle, ed è scomparso quando queste due si sono riconciliate.
*'''[[Elsa (Disney)|Elsa]]''': la coprotagonista del film, è la bellissima regina di Arendelle e la sorella maggiore di Anna. È una ragazza apparentemente molto riservata, ma soltanto perché ha paura dei suoi stessi poteri. Fin da piccola ha dovuto nascondere i suoi poteri e tentare di dominarli. Elsa in realtà è molto dolce e sensibile, e vuole molto bene ad Anna ma un incidente da piccole, in cui inavvertitamente la colpisce, convince i suoi genitori a nasconderla per evitare altri incidenti. A causa delle sue paure, accidentalmente congelerà Arendelle. Ma alla fine capisce che grazie all'amore può controllare i suoi poteri.
* '''Kristoff''': è un montanaro la cui personalità è opposta a quella di Anna, infatti è: solitario, scontroso e un po' rozzo, ma dal cuore d'oro. Il suo migliore amico è '''Sven''', la sua renna, con cui vive da quando era bambino. Accompagnerà Anna nella sua impresa, dato che il suo lavoro è vendere ghiaccio, cosa che sarà inutile finché ci sarà l'inverno. Durante il viaggio si innamorerà di Anna, il cui carattere onesto e spontaneo lo porterà ad aprirsi.
* '''Hans''': l'antagonista del film. È l'ultimo nato della famiglia reale delle Isole del Sud, molto affascinante e galante. In apparenza è dolce, educato e altruista, ma in realtà è un uomo malvagio, infido e crudele. Pur di arrivare a prendere Elsa, fa cadere Marshmallow in un dirupo dopo avergli tagliato una gamba. Il suo obiettivo è quello di regnare su Arendelle prima sposando Anna e poi uccidendo Elsa, per diventare subito monarca poiché nel suo regno arriverà in ritardo il giorno in cui sarà monarca essendo il tredicesimo genito. Ma alla fine, per aver tentato di uccidere Elsa ed Anna, verrà arrestato e rispedito nelle sue terre dove subirà l'ira di tutti i suoi fratelli, oltre al carcere e ai lavori forzati (dovrà pulire gli escrementi di cavallo, come mostrato nel cortometraggio che segue, "Frozen Fever").
* '''Olaf''': un pupazzo di neve parlante, nonché figura comica del film. Nato involontariamente dalla magia di Elsa, è un personaggio piuttosto ingenuo e maldestro, anche se molto tenero. Adora l'estate e il suo sogno più grande è quello di starsene sdraiato al sole in un prato. Kristoff e Anna sono indecisi se dirgli che il suo sogno lo porterebbe a sciogliersi. Perde spesso la metà superiore del corpo e Sven, la renna di Kristoff, cerca spesso di mangiargli il naso, composto da una carota. Alla fine del film coronerà il suo sogno di vivere l'estate senza sciogliersi: la magia di Elsa gli donerà infatti la sua "nevicata personale".
* '''Sven:''' la renna di Kristoff, nonché suo migliore amico e compagno di lavoro, con cui vive fin da bambino. Kristoff ci parla spesso traducendo verbalmente ciò che pensa.
* '''Duca di Weselton''': avido e arrogante dignitario del regno di Weselton (spesso erroneamente chiamato Waferton), ossessionato dagli scambi commerciali con Arendelle e fin troppo interessato alle ricchezze del regno, il personaggio si potrebbe considerare l'antagonista secondario poiché non si fa alcuno scrupolo a mandare i suoi soldati a catturare Elsa, quando Hans parte per riportarla a palazzo assieme a loro. Alla fine del film, tratto in arresto anche lui, viene rispedito in patria e riceverà un messaggio con su scritto che Arendelle non instaurerà più commerci con il regno di Weselton. Porta il [[toupet]].
* '''Gran Papà''': il re dei [[Troll (mitologia)|troll]]. È un personaggio saggio e altruista. Si dimostrerà molto protettivo verso Anna e Kristoff, suo figlio adottivo.
* '''Marshmallow''': è un enorme mostro di ghiaccio, creato da Elsa per allontanare Anna dal suo palazzo di ghiaccio. Lotterà poi contro Hans, dove verrà sconfitto da questi e fatto precipitare in un burrone (non morirà, in quanto riapparirà dopo i titoli di coda). Malgrado l'aspetto buffo, quando è arrabbiato o minacciato assume sembianze mostruose facendo spuntare dal suo corpo numerosi aculei di ghiaccio, in modo da incutere timore ai nemici. Nonostante ciò, è un mostro buono.
* '''Oaken''': enorme proprietario della Querciola Vagabonda. Amichevole ma suscettibile, gestisce l'emporio e sauna locali dove Anna e Kristoff, alla ricerca di provviste ed equipaggiamento invernale, fanno il loro primo incontro.
* '''Il Re e la Regina''': sono i genitori di Anna ed Elsa. Quando il potere di Elsa provoca un incidente che mette in serio pericolo la vita di Anna, i sovrani decidono di nasconderli al mondo. Chiudono così le porte del castello e nel frattempo tentano di insegnare alla figlia maggiore come dominare i suoi poteri. Hanno piena fiducia in Elsa e nella sua capacità di imparare a nasconderli, ma sono inadeguati a gestire un potere così grande, finendo soltanto per accrescerlo con la paura. Moriranno facendo naufragio in una tempesta, durante gli anni di crescita di Anna ed Elsa.
 
== Basilica minore di Sant'Agostino ==
==Produzione==
{{Vedi anche|Basilica di Sant'Agostino (Rieti)}}
{{cn|Frozen è stata una delle produzioni più difficili della storia della Disney a causa della cessione dei diritti d'autore. Il film era nei progetti di Walt Disney già dal 1946, ma i discendenti di [[Hans Christian Andersen|Andersen]] non vollero cedere i diritti per una versione cinematografica. La produzione del film fu quindi rimandata più volte nei decenni.}}
Inoltre, la Disney non sapeva come legare il personaggio della regina delle nevi alla protagonista (visto che nei loro progetti la regina non era l'antagonista), per questo il progetto fu più volte archiviato.
 
== Sant'Antonio Abate ==
Il direttore artistico [[Mike Giaimo]] e il team creativo si sono recati in [[Norvegia]], tra i [[fiordi]] di [[Geirangerfjord]] e [[Sognefjord]], per compiere ricerche e trovare ispirazione per l'ambientazione del film, inoltre a [[Jackson Hole]] nel [[Wyoming]] hanno potuto studiare la neve, per ricrearne i suoi effetti.
{{Vedi anche|Chiesa di Sant'Antonio Abate (Rieti)}}
 
== Sant'Antonio al Monte ==
Il castello di Arendelle si ispira direttamente al castello medievale di [[Fortezza di Akershus|Akershus]] ad [[Oslo]] e alla residenza reale [[Stiftsgården]] della città di [[Trondheim]], una delle costruzioni in legno più grandi della [[Scandinavia]]. Il castello di ghiaccio di Elsa, invece, trae ispirazione dall'[[Hôtel de Glace]] di [[Québec (città)|Québec]] in [[Canada]], il primo ed autentico hotel di ghiaccio del [[Nord America]], presso il quale gli animatori hanno potuto studiare come la luce si riflette e si rifrange sulla neve e sul ghiaccio.
[[File:Sant'Antonio al Monte da Palazzo Vincentini 05.jpg|thumb|Sant'Antonio al Monte fotografato dai giardini di [[Palazzo Vincentini]]. Si può vedere il sentiero in salita con le edicole della Via Crucis che lo collega alla città.]]
{{coord|42.395581|12.866025|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di Sant'Antonio al Monte}}
 
La chiesa e l'annesso convento di Sant'Antonio al Monte si trovano appena fuori l'abitato, arroccati sul colle San Biagio, propaggine dei [[Monti Sabini]] ai cui piedi sorge il quartiere del Borgo. Dista circa cinquecento metri dalla ''[[Mura di Rieti|Porta Sant'Antonio]]'' che un tempo delimitava e proteggeva il Borgo, e si raggiunge salendo per via Borgo Sant'Antonio oppure risalendo a piedi un ripido pendio costeggiato da due file di edicole della Via Crucis risalenti al XVIII secolo, decorate da formelle in terracotta<ref name="rieti in vetrina antonio al monte" />. Nonostante la modesta elevazione del colle (440 metri contro i 390 del Borgo) il convento domina l'intera città di [[Rieti]], da cui è sempre visibile guardando verso sud, e dalla sua posizione si gode di un suggestivo panorama di [[Rieti]] della [[Piana Reatina]].
Come è usanza abituale presso i Disney Studios, si pensi al caso del [[cervus elaphus|cerbiatto]] per ''[[Bambi]]'', anche per ''Frozen - Il regno di ghiaccio'' è stato concesso di portare negli Studios un animale, in questo caso una renna per Sven, per aiutare gli animatori a coglierne meglio il comportamento e l'aspetto fisico.
 
Gli ambienti del convento si snodano attorno a due chiostri principali in stile rinascimentale.<ref name="percorsi antonio al monte" /> La chiesa è a navata unica.<ref name="percorsi antonio al monte" /> Al suo interno si trovano sei piccole cappelle laterali, decorate con stucchi di Michele Chiesa di [[Como]]: nella seconda a sinistra si trovano le due tele ovali raffiguranti ''Santa [[Margherita da Cortona]]'' e ''Santa [[Giacinta Marescotti]]'' di [[Andrea Casali]]; nella terza a sinistra si trova l'affresco ''La Vergine, la Maddalena e San Giovanni Evangelista'' (1652) di [[Vincenzo Manenti]], sul quale è adagiato un crocifisso ligneo quattrocentesco.<ref name="percorsi antonio al monte" /> Ma la più ricca delle sei cappelle è quella dell'Immacolata Concezione, che ospita l'omonima tela (1697 circa) di [[Antonio Gherardi]].<ref name="percorsi antonio al monte" /> Nel coro è collocata la tela raffigurante ''San Rocco'', unica opera nota di Domenico Niccoli, figlio del pittore fiorentino [[Lattanzio Niccoli]].<ref name="percorsi antonio al monte" /> Sotto l'altare maggiore sono collocate le spoglie di San [[Vittorio di Cesarea|Vittorio martire]], che vi furono traslate nel 1703 dalla [[catacomba di Calepodio]].<ref name="rieti in vetrina antonio al monte" />
== Colonna sonora ==
Il 21 ottobre 2013 si rivela che la canzone portante della colonna sonora, intitolata ''[[Let It Go (Disney)|Let It Go]]'', sarà cantata da Idina Menzel. [[Demi Lovato]] canta invece la versione pop.
 
La chiesa, dedicata a [[Sant'Antonio di Padova]], ha la sua origine nell'antica devozione della città per il santo (che da secoli si manifesta nella [[Processione dei Ceri]]). La costruzione del complesso fu autorizzata da [[papa Sisto IV]] nel 1474<ref name="percorsi antonio al monte">{{Cita|Percorsi Varrone|pag. 146-147}}</ref>. La chiesa in origine era molto semplice, con un tetto a travatura scoperta ed una finestra circolare sulla facciata.<ref name="percorsi antonio al monte" /> Il convento era utilizzato come infermeria e come casa di studio.<ref name="rieti in vetrina antonio al monte" /> Degli importanti interventi di ampliamento e ristrutturazione avvennero a metà del seicento, e nel 1692 furono costruite le sei cappelle laterali.<ref name="percorsi antonio al monte" /> Nel 2000 gli ultimi frati sono stati trasferiti dal convento, che è stato riorganizzato in oasi francescana ed è utilizzato per l'accoglienza di pellegrini.<ref name="rieti in vetrina antonio al monte">{{Cita web|url=http://rietinvetrina.it/arte-cultura/itinerari/convento-santantonio-al-monte/|titolo=Il convento di Sant'Antonio al Monte|sito=Rieti in Vetrina|accesso=9 maggio 2016}}</ref>
Il 24 ottobre 2013 è stato annunciato che la protagonista della serie TV ''[[Violetta (telenovela)|Violetta]]'', [[Martina Stoessel]], interpreterà la canzone ''All'alba sorgerò'' nei titoli di coda, versione italiana di ''Let It Go'', e la versione pop in spagnolo, ''Libre Soy'', durante i titoli di coda dell'edizione messicana.<ref>{{cita web|url=http://www.primissima.it/cinema_news/scheda/frozen_-_il_regno_di_ghiaccio_martina_stoessel_canta_allalba_sorgero/|titolo=Frozen - Il Regno di Ghiaccio: Martina Stoessel canta "All'alba sorgerò"|editore=primissima.it|data=24 ottobre 2013|accesso=3 maggio 2014}}</ref> La versione ufficiale di ''All'alba sorgerò'' è invece cantata da Serena Autieri, doppiatrice di Elsa, durante il film, mentre quella di ''Libre soy'' da Carmen Sarahì.
 
{{Immagine grande|Panorama di Rieti (7447648676).jpg|1200px|Panorama del convento di Sant'Antonio al Monte (a sinistra), della città di [[Rieti]] e dell'intera [[Piana Reatina]] in mezzo ai [[Monti Sabini]]}}
La colonna sonora è composta da 32 tracce suddivise in 10 canzoni, ad opera di [[Kristen Anderson-Lopez]] e [[Robert Lopez]], e 22 strumentali, ad opera di [[Christophe Beck]]. I testi italiani portano invece la firma di [[Lorena Brancucci]].
 
== San Benedetto ==
*''Cuore di ghiaccio'', interpretata dal [[cast (cinema)|cast]].
{{Doppia immagine|sinistra|Chiesa di San Benedetto (Rieti) 01.jpg|220|Chiesa di San Benedetto (Rieti) 06.jpg|180|La chiesa di San Benedetto (oggi ''moschea della Pace'')}}
*''Facciamo un pupazzo insieme?'', interpretata da [[Elisa Rinaldi]] (Anna a 5 anni), [[Lucrezia Cesari]] (Anna a 9 anni) e [[Serena Rossi]] (Anna).
{{coord|42.405181|12.869226|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Benedetto}}
*''Oggi, per la prima volta'', interpretata da [[Serena Rossi]] (Anna) e [[Serena Autieri]] (Elsa).
*''La mia occasione'', interpretata da [[Serena Rossi]] (Anna) e [[Giuseppe Russo (attore)|Giuseppe Russo]] (Hans).
*''All'alba sorgerò'', interpretata da [[Serena Autieri]] (Elsa).
*''Io preferisco le renne'', interpretata da [[Paolo De Santis]] (Kristoff).
*''Sognando l'estate'', interpretata da [[Enrico Brignano]] (Olaf).
*''Oggi, per la prima volta - Reprise'', interpretata da [[Serena Rossi]] (Anna) e [[Serena Autieri]] (Elsa).
*''Un problemino da sistemare'', interpretata dal cast.
*''All'alba sorgerò'', pop version interpretata da [[Martina Stoessel]] nei titoli di coda.
 
La chiesa e l'annesso monastero di San Benedetto si trovano in via Nuova, nel quartiere [[Porta d'Arci]]. Attualmente l'edificio è sede della "[[Moschea]] della Pace" e gestito dalla comunità [[islam]]ica reatina.<ref>{{Cita web|url=http://www.moscheadirieti.it/1_chisiamo.html|titolo=Chi siamo|sito=Moschea della Pace di Rieti|accesso=10 novembre 2016}}</ref>
'''Motivi'''
*''Vuelie'' (featuring Cantus), strumentale
*''Elsa e Anna'', strumentale
*''I troll'', strumentale
*''Il giorno dell'incoronazione'', strumentale
*''Heimr Arnadalr'', strumentale
*''Il valzer dell'inverno'', strumentale
*''Stregoneria'', strumentale
*''Inseguimento reale'', strumentale
*''Avanti e in alto'', strumentale
*''Lupi'', strumentale
*''La montagna del nord'', strumentale
*''Eravamo così unite'', strumentale
*''Marshmallow attacca!'', strumentale
*''Celare, non sentire'', strumentale
*''Solo un atto di vero amore'', strumentale
*''L'assedio'', strumentale
*''Ritorno ad Arendelle'', strumentale
*''Tradimento'', strumentale
*''A volte vale la pena di sciogliersi per qualcuno'', strumentale
*''Via il bianco'', strumentale
*''Il grande disgelo'', strumentale
*''Epilogo'', strumentale
La colonna sonora originale ha riscosso un enorme successo di vendite: ha raggiunto la posizione numero 1 nella classifica statunitense Billboard 200 ed è stata in cima alla classifica per 13 settimane non consecutive (non accadeva per una colonna sonora dal 1997 con ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'') ed è risultato il secondo disco più venduto nel mondo nel 2014 con oltre 7 milioni di copie vendute.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.mediatraffic.de/albums-2014.htm|titolo = united world chart countdown 2014|accesso = |data = }}</ref> (in USA ha venduto oltre 3,4 milioni di copie).
 
Chiesa e monastero di San Benedetto sorsero nei primi anni del Trecento<ref name="palmegiani 295" /> in una zona di recente espansione urbanistica, dovuta all'ampliamento delle [[Mura di Rieti]] con la costruzione della più ampia cinta muraria medievale. Secondo alcuni<ref>Principalmente Pier Luigi Galletti, in ''Memorie di tre antiche chiese di Rieti'', Roma, 1765. Questa interpretazione è supportata dal fatto che l'altare maggiore di San Benedetto sia dedicato a San Benedetto e a Sant'Agata.</ref> il complesso sorse sulle rovine (o perlomeno nei pressi) dell'antica Basilica di Sant'Agata ''ad arces'', chiesa la cui esistenza è attestata dalla fine dell'VII secolo.<ref name="palmegiani 295" /> All'inizio del Cinquecento si ha notizia di una radicale ricostruzione della chiesa e del monastero<ref name="palmegiani 296">{{Cita|Palmegiani|pag. 296}}</ref>. L'aspetto attuale della chiesa risale ad un'ulteriore rifacimento del 1720<ref name="palmegiani 296" />. Il monastero fu ceduto al comune di Rieti l'8 febbraio 1872 e nel 1885 fu adibito a [[convitto]] femminile.<ref name="palmegiani 297">{{Cita|Palmegiani|pag. 297}}</ref>
In particolare il motivo principale, ''Let It Go'', ha generato un vero e proprio fenomeno su [[YouTube]] con innumerevoli cover e parodie. Inoltre il 2 marzo 2014 il brano è stato premiato con l'[[Oscar alla migliore canzone|Oscar per la migliore canzone]].
 
[[File:Mura di Rieti, prima dell'interruzione di porta d'Arci - 04.JPG|thumb|Il tratto delle [[Mura di Rieti]] dove la cinta muraria si fonde con i muri perimetrali del complesso religioso di San Benedetto]]
==Nel mondo==
L'interno della chiesa è in stile [[barocco]] ed il dipinto più rilevante che ospita è ''San Benedetto che calpesta l'idolatria'' del pittore reatino [[Emanuele Alfani]] (1774)<ref name="palmegiani 297" />, autore anche dei tondi che raffigurano Santa Scolastica, Santa Geltrude, la Beata Colomba, Santa Cunegonda, Santa Giustina e Santa Barbara<ref name="palmegiani 297" />. Sull'altare maggiore si trova lo stucco ''L'incoronazione della Vergine'', sull'altare sinistro la tela ''La nascita della Vergine'' (prima metà del Settecento) e sull'altare destro la tela ''Il martirio di Sant'Agata'' del Gianfilippi.<ref name="palmegiani 297" /> La cantoria e l'organo sono in legno dorato e risalgono al 1720.<ref name="palmegiani 297" /> La campana della chiesa è molto antica e reca un'iscrizione [[Scrittura gotica|gotica]] che ne data la fusione al 1304.<ref name="palmegiani 297" />
{| class="wikitable sortable"
|-
!Nazione
!Data
!Titolo
|-
|{{USA}}
|27 novembre 2013
|Frozen
|-
|{{DEU}}
|28 novembre 2013
|Die Eiskönigin - Völlig unverfroren
|-
|{{PRT}}
|28 novembre 2013
|Frozen: O Reino do Gelo
|-
|{{ESP}}
|29 novembre 2013
|Frozen: El Reino del Hielo
|-
|{{FRA}}
|4 dicembre 2013
|La Reine des neiges
|-
|{{GRC}}
|19 dicembre 2013
|Ψυχρά κι Ανάποδα
|-
|{{ITA}}
|19 dicembre 2013
|Frozen - Il regno di ghiaccio
|-
|{{MEX}}
|19 dicembre 2013
|Frozen: Una aventura congelada
|-
|{{FIN}}
|20 dicembre 2013
|Frozen - Huurteinen seikkailu
|-
|{{DNK}}
|25 dicembre 2013
|Frost
|-
|{{ROU}}
|27 dicembre 2013
|Regatul de gheață
|-
|{{EST}}
|gennaio 2014
|Lumekuninganna ja igavene talv
|-
|{{BRA}}
|3 gennaio 2014
|Frozen - Uma Aventura Congelante
|-
|{{SWE}}
|31 gennaio 2014
|Frost
|-
|{{ALB}}
|giugno 2014
|Mbrëtërësha e Dëborës
|}
 
== San Carlo ==
==Rapporto con la fiaba originale==
La chiesa di San Carlo oggi non è più esistente.<ref name="palmegiani 330" />
Il film si ispira come già affermato alla fiaba di Andersen e come è tipico dei classici Disney si prende molte libertà narrative rispetto alla storia originale prendendone allo stesso tempo le distanze. Tuttavia rappresenta uno dei pochi casi Disney, come ''[[Pinocchio (film 1940)|Pinocchio]]'' o ''[[Oliver & Company]]'', in cui la trama viene notevolmente modificata rispetto alla fonte letteraria, finendo per avere solo alcuni punti in comune con essa.
* I nomi dei protagonisti del film, Hans, Kristoff ed Anna, sono stati scelti in omaggio al nome del favolista Hans Christian Andersen, autore della fiaba da cui è stato tratto il film, mentre Elsa a quello di Elsa Beskow, scrittrice per l'infanzia [[svezia|svedese]] e famosa illustratrice delle fiabe dello stesso Andersen.
* Rispetto alla fiaba ispiratrice, Anna eredita il ruolo di Gerda, la ragazza tenace e piena di speranza, che si imbarca in un viaggio alla salvezza della persona cara. Elsa invece è stata concepita come la fusione del personaggio originario di Kay, per cui Gerda compie la sua ricerca, insieme a quello della regina delle nevi. La storia di Kay è stata in parte utilizzata anche per il personaggio di Anna, rischiando Kay di perdere la propria personalità dopo essere stato colpito da un frammento dello specchio malvagio. Kristoff deve parte della costruzione del suo personaggio alla diretta ispirazione ai personaggi di Kiki, la figlia del brigante e alla donna della [[Lapponia]].
*Inizialmente c'era molta incertezza sul fatto che Elsa potesse essere un personaggio negativo, come del resto lo era la Regina delle Nevi della fiaba a cui ella è ispirata; pare che la decisione finale di donarle una storia complessa sia venuta dopo l'ascolto da parte della produzione della demo di ''Let It Go'', il cui messaggio era decisamente positivo.
*Il principe Hans non compare nella fiaba originale dove l'antagonista principale è la Regina delle Nevi. Anche il pupazzo di neve Olaf è stato creato appositamente per il film.
*Il viaggio dei protagonisti non ricalca quasi per nulla quello della fiaba. Dunque mancano gli episodi della maga del giardino fiorito, del principe e della principessa che aiutano Gerda e del suo rapimento da parte dei briganti.
*I genitori di Anna (Gerda) muoiono in mare durante il film, mentre nella fiaba non vengono nemmeno menzionati.
*Non è neanche menzionato lo specchio malvagio che riflette in maniera deforme tutto ciò che di bello si rispecchia in lui, accentuando il lato negativo della regina.
*Il personaggio del re dei Troll si ispira probabilmente al Troll della fiaba originale, dove però è un personaggio negativo, in quanto è il creatore dello specchio sopracitato.
 
== Santa Caterina ==
== Citazioni e riferimenti ad altre opere ==
[[File:Chiesa di Santa Caterina (Rieti) esterno 02.jpg|thumb|upright|Santa Caterina]]
Durante il film si possono notare alcuni [[cameo]], [[citazioni]] e [[Analogia (retorica)|analogie]], tra le quali:
{{coord|42.404080|12.866186|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di Santa Caterina}}
* Durante la canzone ''Oggi, per la prima volta'' si può notare un'apparizione di [[Rapunzel - L'intreccio della torre|Rapunzel]] e Eugene, che passeggiano tra gli abitanti del regno il giorno dell'incoronazione di Elsa. Ancora durante la stessa canzone, si può notare che i dolcetti presi da Anna dal vassoio sul tavolo sono identici ai dolcetti apparsi nel videogioco ''Sugar Rush'' del film ''[[Ralph Spaccatutto]]''.
* Durante la canzone ''Oggi, per la prima volta'', si nota un quadro molto simile a [[I fortunati casi dell'altalena]] di [[Jean Honoré Fragonard]], autore che già aveva ispirato precedentemente un famoso concept della principessa Rapunzel e le atmosfere generali dell'omonimo film<ref>http://www.awn.com/animationworld/chicken-little-beyond-disney-rediscovers-its-legacy-through-3d-animation</ref>.
* Due servitori del castello di Arendelle portano il nome di Gerda e Kai in omaggio ai protagonisti della fiaba di Andersen.
* Il pugno che Anna dà alla fine ad Hans buttandolo nel mare del porto, è uguale alla fine del film ''[[I tre moschettieri (film 1993)|I tre moschettieri]]'' del [[1993]], quando re [[Luigi XIII]] dà un pugno al cardinale [[Richelieu]] buttandolo nella [[Senna]].
* Durante la canzone di Olaf, il pupazzo di neve a un certo punto balla con dei gabbiani con in testa un cappello e in mano un bastone, esattamente come in [[Mary Poppins (film)|Mary Poppins]] quando Bert balla con i pinguini dentro al disegno.
 
La chiesa e l'annesso monastero [[Ordine benedettino|benedettino]] di Santa Caterina si trovano in [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]], quasi di fronte alla [[#San Giuseppe|chiesa di San Giuseppe]]. Il convento ha l'ingresso in via Santa Caterina n. 1, traversa di via Garibaldi, ed è oggi sede di una [[scuola paritaria]] (materna, elementare e media) gestita dalle [[Suore oblate del Santo Bambino Gesù|suore oblate del Bambin Gesù]].
== Accoglienza ==
=== Incassi ===
Il film ha incassato al 10 agosto [[2014]], {{formatnum:1274219009}} dollari,<ref>{{cita web|url=http://www.boxofficemojo.com/movies/?id=frozen2013.htm|titolo=Frozen|lingua=en|editore=boxofficemojo.com|accesso=29 maggio 2014}}</ref> aggiudicandosi il quinto posto nella classifica dei [[film di maggiore incasso della storia del cinema]].<ref>{{Cita web|url = http://www.boxofficemojo.com/alltime/world/|titolo = All Time Worldwide Box Office|accesso = 28 dicembre 2014|editore = [[Box Office Mojo]]}}</ref>
 
Il complesso di Santa Caterina fu costruito a metà del Trecento, in sostituzione di un più antico monastero benedettino - sempre intitolato a Santa Caterina - di cui le monache avevano chiesto l'ampliamento.<ref name="palmegiani 294">{{Cita|Palmegiani|pag. 294}}</ref> I lavori furono autorizzati dal vescovo [[Biagio da Leonessa|Biagio]] nel 1348 ed erano già conclusi nel 1363.<ref name="palmegiani 294" /> Nel 1521 il vescovo [[Pompeo Colonna]] unì i monasteri di Santa Caterina, [[#San Benedetto|San Benedetto]] e [[Chiesa di Santa Scolastica|Santa Scolastica]].<ref name="palmegiani 294" />
Il 9 febbraio 2014, con un incasso di {{formatnum:980408132}} di dollari, è il primo [[Classici Disney|Classico Disney]] a raggiungere e superare il traguardo dei 900 milioni di dollari senza essere uscito al cinema più di una volta. [[Il re leone]] infatti, pur essendo il primo Classico Disney ad aver raggiunto questo traguardo, è arrivato a questa somma dopo essere stato ridistribuito al cinema per due volte: nel [[2002]] in [[IMAX]] e nel [[2011]] in [[Cinema tridimensionale|3D]].
 
Il suo aspetto attuale risale a fine Seicento, quando il complesso fu completamente ricostruito: i lavori per il monastero iniziarono nel 1647 e quelli della chiesa nel 1674<ref name="palmegiani 294" />; quest'ultima fu benedetta nel 1679 e consacrata il 28 ottobre 1681 dal vescovo [[Ippolito Vincentini]].<ref name="palmegiani 294" />
Il 2 marzo 2014, con un incasso di {{formatnum:1000256783}} [[dollaro statunitense|dollari]] diventa il primo Classico Disney ad avere abbattuto il muro del miliardo di dollari ed è il secondo film d'animazione della storia del cinema a raggiungere tale traguardo, dopo [[Toy Story 3 - La grande fuga|Toy Story 3]]. È inoltre il 18º film a raggiungere la soglia del miliardo di dollari nella speciale classifica dei [[film di maggiore incasso della storia del cinema]].
 
Sul finire del Settecento il monastero fu soppresso.<ref name="palmegiani 294" /> Nel 1808 i suoi beni furono incamerati da vari enti ecclesiastici (l'orfanotrofio, le [[Maestre pie Venerini|maestre pie]], le [[Suore oblate del Santo Bambino Gesù|suore oblate Bambin Gesù]] e il [[Palazzo del Seminario (Rieti)|Seminario di Rieti]]<ref name="palmegiani 294" />), l'edificio fu trasformato in istituto scolastico e affidato alle [[suore oblate del Santo Bambino Gesù]]<ref name="palmegiani 294" />, tuttora presente come [[scuola paritaria]] materna, elementare e media.
Il 30 marzo 2014, superando [[Toy Story 3 - La grande fuga (colonna sonora)|Toy Story 3]] e avendo raggiunto la soglia di {{formatnum:1072404000}} dollari, Frozen diventa il film d'animazione ad avere incassato di più nella storia del cinema.
 
All'interno della chiesa si trova il dipinto ''Il martirio di Santa Caterina d'Alessandria'' (1591), cominciato da Tobia Cicchini del[[l'Aquila]], e concluso dopo la sua morte da Giovan Antonio Torelli.<ref name="palmegiani 294" /> Sull'altare dedicato alla [[Trasfigurazione di Gesù|trasfigurazione]] si trova la tela omonima (1595) di [[Giovanni Giacomo Pandolfi]] da [[Pesaro]]<ref name="palmegiani 294" />, e il quadretto della ''Madonna adolorata'', copia di un'opera di [[Carlo Dolci]]<ref name="palmegiani 294" />. Altro dipinto ospitato nella chiesa è ''La Madonna delle grazie tra San Benedetto e Santa Scolastica'', risalente a fine Seicento.<ref name="palmegiani 295" /> Nella legnaia della chiesa è conservato un affresco del Quattrocento che rappresenta ''Gesù crocifisso tra le due Marie, San Giovanni e Santa Caterina''.<ref name="palmegiani 295">{{Cita|Palmegiani|pag. 295}}</ref>
=== Home Video ===
 
== Santa Chiara ==
Il film ha conseguito un enorme successo anche nel settore [[Home cinema|Home Cinema]], diventando in brevissimo tempo uno dei titoli più venduti della storia, soprattutto per quanto riguarda il formato [[Blu-ray Disc|Blu-Ray]]<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.the-numbers.com/alltime-bluray-sales-chart|titolo = All-Time Best-Selling Blu-ray Titles in the United States|accesso = |data = }}</ref> e il [[digital download]].
[[File:Chiesa di Santa Chiara, Rieti - esterno panorama.jpg|thumb|left|Santa Chiara]]
{{coord|42.402814|12.864849|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di Santa Chiara}}
 
La chiesa e l'annesso monastero di Santa Chiara (già Santo Stefano) si trovano nella via omonima, che costituisce la parte iniziale di via San Francesco, a breve distanza da [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]]. Il convento ospita tuttora delle [[monache clarisse]], ed è sede di una mensa per i poveri<ref>{{Cita web|url=http://www.rietilife.com/2015/10/15/alla-mensa-di-santa-chiara-arrivano-32mila-euro-dal-comune-di-rieti/|titolo=ALLA MENSA DI SANTA CHIARA ARRIVANO 32MILA EURO DAL COMUNE DI RIETI|pubblicazione=RietiLife|data=15 ottobre 2015|accesso=29 giugno 2016}}</ref>.
A Dicembre 2014 [[Apple]] ha dichiarato che Frozen è il film più scaricato di tutti i tempi sulla piattaforma [[ITunes]].<ref>{{Cita web|autore = |url = http://blog.screenweek.it/2014/12/record-di-frozen-su-itunes-e-il-film-piu-scaricato-della-storia-album-piu-venduto-del-2014-399948.php|titolo = Record di Frozen su iTunes: è il film più scaricato della storia|accesso = |data = }}</ref>
 
Le origini del complesso risalgono al 1289 quando [[papa Niccolò IV]], che in quel periodo aveva fatto di Rieti la sede papale, eresse presso la [[chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]] l'[[Ordine francescano secolare|ordine delle terziarie francescane]] secondo la regola di [[Elisabetta d'Ungheria]].<ref name="palmegiani 301" /> Con questo atto il papa esaudì la richiesta di quattro nobildonne reatine che avevano chiesto di potersi ritirare a vita monastica ed ebbero in concessione anche la casa natale del beato [[Angelo Tancredi]].<ref name="palmegiani 301" />
=== Merchandising ===
Il marchio "Disney Frozen" ha goduto di una popolarità sempre crescente nel 2014 fino a diventare un vero e proprio fenomeno globale<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.theguardian.com/film/2014/may/13/frozen-mania-elsa-anna-olaf-disney-emo-princess-let-it-go|titolo = Frozen-mania: how Elsa, Anna and Olaf conquered the world|accesso = |data = }}</ref>. Ha avuto un impatto significativo sull'intera industria dei giocattoli<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.bloomberg.com/news/2014-09-24/hasbro-swipes-disney-s-frozen-princess-licenses-from-mattel.html|titolo = Hasbro Wins Disney Frozen Toy Licenses in Blow to Mattel|accesso = |data = }}</ref>, diventando il bestseller assoluto nelle festività 2014/2015<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.dailymail.co.uk/femail/article-2848574/Barbie-no-longer-popular-girl-toy-store-Disney-s-Frozen-takes-No-1-spot-2014-Christmas-present-list-girls.html|titolo = Barbie is no longer the most popular girl in the toy store! Disney's Frozen takes No.1 spot in 2014 Christmas present list for girls|accesso = |data = }}</ref> mentre marchi storici come Barbie e Hello Kitty accusavano cali vistosi<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.emirates247.com/lifestyle/barbie-doll-the-end-why-world-is-falling-out-of-love-with-icon-2014-10-27-1.567819|titolo = Barbie Doll, the end: Why world is falling out of love with icon|accesso = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.businessweek.com/articles/2014-10-31/hello-kitty-turns-40|titolo = Hello Kitty, a Victim of Disney's Frozen Juggernaut|accesso = |data = }}</ref>. La caratteristica più interessante di questo fenomeno è stata la grande sproporzione tra la domanda e l'offerta, in parte dovuta all'altissima richiesta di prodotti Frozen-correlati ma anche a strategie di mercato tese a far scarseggiare il prodotto per mantenere alti i prezzi. Questo ha fatto sì che molti si siano rivolti a canali di acquisto alternativi come Ebay, pagando i prodotti fino a 10 volte il loro valore<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.theguardian.com/film/2014/nov/05/frozen-merchandise-costumes-sell-3-million-in-us|titolo = Frozen finery: fans can't let it go|accesso = |data = }}</ref>. Sull'onda di questo successo i personaggi di Frozen hanno fatto la loro comparsa nei parchi a tema Disney: per incontrare le principesse Anna ed Elsa i visitatori hanno atteso in coda fino a sette ore<ref>{{Cita web|autore = |url = http://onlineathens.com/features/2014-11-18/disney-worlds-frozen-frenzy-hot-topic-among-theme-park-fans|titolo = Disney World's 'Frozen' frenzy a hot topic among theme-park fans|accesso = |data = }}</ref>. L'allestimento dello spettacolo sul ghiaccio "Disney on Ice" in versione "Frozen" è diventato in breve tempo il più grande successo della sua ultratrentennale storia<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.bloomberg.com/news/2014-11-17/disney-s-frozen-breaks-ticket-sale-record-in-ice-show.html|titolo = Disney's 'Frozen' Breaks Ticket Sale Record in Ice Show|accesso = |data = }}</ref>.
=== Critica ===
Il film ha avuto un ottimo riscontro da parte della critica. Buono anche il riscontro per la colonna sonora.<ref>{{cita web|url=http://www.cineblog.it/post/355173/frozen-il-regno-di-ghiaccio-le-recensioni-dagli-usa-e-dallitalia|titolo=Frozen - Il regno di ghiaccio: le recensioni dagli Usa e dall'Italia|editore=cineblog.it|data=23 dicembre 2013|accesso=3 maggio 2014}}</ref>
 
Le religiose presero il nome di monache di Santa Chiara<ref name="palmegiani 303" /> ed erano colloquialmente dette "bizzoche"<ref name="palmegiani 302" />. Alla divisione dell'ordine tra osservanti e conventuali, deliberarono il passaggio agli osservanti.<ref name="palmegiani 302" /> Fino al Cinquecento le monache ebbero la libera uscita, ma su loro richiesta [[Gregorio XIII]] le dichiarò pienamente monache del terz'ordine obbligandole alla clausura.<ref name="palmegiani 302" />
== Riconoscimenti ==
Frozen è il primo [[Classici Disney|Classico Disney]] ad aggiudicarsi un Oscar nella categoria, istituita nel 2001, ''[[Oscar al miglior film d'animazione|Miglior Film d'animazione]].'' Inoltre ''Let it Go'', canzone principale del film, è la prima canzone di un classico Disney a vincere dopo 14 anni, dal 2000, l'[[oscar per la migliore canzone]], categoria in cui i film Disney hanno trionfato più anni di seguito.
 
[[File:Chiesa di Santa Chiara, Rieti (6853985279).jpg|thumb|La chiesa di Santa Chiara vista dalla riva del [[Velino (fiume)|Velino]]]]
Il 23 novembre 2014 la colonna sonora vince l' American Music Awards.
Inizialmente per le funzioni religiose le monache utilizzavano la [[chiesa di San Francesco (Rieti)|chiesa di San Francesco]], ma dopo qualche anno grazie alle elemosine e ai lasciti dei benefattori riuscirono a costruire presso la casa una piccola chiesa, che dedicarono a [[Santo Stefano]] in ricordo di un terreno a loro donato, chiamato "tenuta di Santo Stefano".<ref name="palmegiani 301" />
 
A metà del Quattrocento la chiesa fu ricostruita con dimensioni maggiori<ref name="palmegiani 302">{{Cita|Palmegiani|pag. 302}}</ref>. Ma anche la nuova chiesa divenne presto insufficiente, e grazie alla cospicua donazione concessa nel 1566 dal morente dottor Paolo Buonamici di [[Casperia]] si poté provvedere ad ampliarla ulteriormente.<ref name="palmegiani 302" /> I lavori iniziarono nel 1567 e terminarono nel 1570; nel 1594 fu consacrata dal vescovo [[Giulio Cesare Segni]].<ref name="palmegiani 302" />
Nei primi mesi del 2015, facendo seguito allo straordinario successo di pubblico e critica ottenuto in Giappone, si aggiudica il [[Japan Academy Awards|Japan Academy Prize]] quale Miglior Film Straniero<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.mangaforever.net/193044/37-japan-academy-prize-tutti-i-vincitori-degli-oscar-giapponesi-2015|titolo = 38° Japan Academy Prize: tutti i vincitori degli Oscar giapponesi – 2015|accesso = |editore = |data = }}</ref>, ed il premio "Anime dell’Anno" al Tokyo Anime Award Festival<ref>{{Cita web|autore = |url = http://animefestival.jp/en/|titolo = Tokyo Anime Award Festival|accesso = |editore = |data = }}</ref>, risultando in tal modo il primo lungometraggio non giapponese a vincere il premio dalla sua prima edizione del 2002.
 
Nel febbraio 1872 chiesa e convento furono cedute al Comune di Rieti.<ref name="palmegiani 303">{{Cita|Palmegiani|pag. 303}}</ref> Successivamente il complesso tornò alla diocesi e nel 1930 la chiesa fu completamente restaurata.<ref name="palmegiani 303" />
Al 3 marzo [[2014]] ''Frozen'' ha vinto 58 premi.
 
All'interno della chiesa si trova un monumento al benefattore Buonamici<ref name="palmegiani 303" /> e l'altare della Madonna della neve, con un quadro a sugo d'erba del Settecento di scuola romana.<ref name="palmegiani 303" /> Vi si trovava anche un bassorilievo in pastiglia considerato miracoloso che rappresentava la Vergine col bambino, originario della chiesa più antica e trasportato in quella nuova nel 1601; oggi si trova al [[Museo civico di Rieti|Museo civico]].<ref name="palmegiani 303" />
* [[Premi Oscar 2014|2014]] - '''[[Premio Oscar]]'''
** ''[[Oscar al miglior film d'animazione|Miglior film d'animazione]]'' a [[Chris Buck]], [[Jennifer Lee]] e [[Peter Del Vecho]]
** ''[[Oscar alla migliore canzone|Migliore canzone]] ''(''[[Let It Go (Disney)|Let It Go]]'') a [[Kristen Anderson-Lopez]] e [[Robert Lopez]]
 
== San Domenico ==
* [[Golden Globe 2014|2014]] - '''[[Golden Globe]]'''
{{Vedi anche|Chiesa di San Domenico (Rieti)}}
** ''[[Golden Globe per il miglior film d'animazione|Miglior film d'animazione]]'' a Chris Buck e Jennifer Lee
** ''Nomination [[Golden Globe per la migliore canzone originale|Migliore canzone originale]]''
 
== San Donato ==
* [[Premi BAFTA 2014|2014]] - '''[[Premio BAFTA]]'''
[[File:Chiesa di San Donato (Rieti) esterno 02.JPG|thumb|upright|left|San Donato]]
** ''[[BAFTA al miglior film d'animazione|Miglior Film d'Animazione]]'' a Chris Buck e Jennifer Lee
{{coord|42.403527|12.856959|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Donato}}
* [[Annie Awards 2013|2013]] - '''[[Annie Awards]]'''
** ''Migliore lungometraggio d'animazione''
** ''Migliore regia in un lungometraggio d'animazione''
** ''Migliore colonna sonora in un lungometraggio d'animazione''
** ''Migliore scenografia in un lungometraggio d'animazione''
** ''Migliore recitazione in un lungometraggio d'animazione'' a [[Josh Gad]]
** ''Nomination - Migliore animazione dei personaggi in un lungometraggio d'animazione''
** ''Nomination - Migliore character design in un lungometraggio d'animazione''
** ''Nomination - Migliore storyboarding in un lungometraggio d'animazione''
** ''Nomination - Migliore sceneggiatura in un lungometraggio d'animazione''
** ''Nomination - Migliore montaggio in un lungometraggio d'animazione''
 
La chiesa di San Donato si trova nel quartiere di [[Porta Cintia]], con la facciata su [[via Cintia]] ed il fianco destro in via San Donato. Attualmente è sconsacrata ed è sede di un negozio di ottica.
* African-American Film Critics Association
** ''Miglior film d'animazione''
 
La prima notizia della chiesa risale all'anno 1153.<ref name="palmegiani 278">{{Cita|Palmegiani|pag. 278}}</ref> Nel Quattrocento la chiesa fu frequentata dalla [[beata Colomba]], che abitava nelle vicinanze, e si racconta che proprio qui una mattina, essendo il prete in ritardo, essa abbia ricevuto l'[[eucaristia]] per mano di un angelo.<ref name="palmegiani 278" />
* Alliance of Women Film Journalists
** ''Nomination - Miglior film d'animazione''
 
Nel 1560 l'altare maggiore risultava essere dedicato a San Donato ed era presente un solo altro altare, dedicato alla Vergine.<ref name="palmegiani 280">{{Cita|Palmegiani|pag. 280}}</ref> Nel 1661, in seguito all'epidemia di [[peste]] che aveva colpito la città nel 1657, il vescovo di Rieti [[Odoardo Vecchiarelli]] istituì una confraternita di [[Clero secolare|secolari]] intitolata alla beata Colomba, protettrice dalla peste, che aveva sede in San Donato.<ref name="palmegiani 282">{{Cita|Palmegiani|pag. 282}}</ref> In questa occasione fu eretto nella chiesa un terzo altare dedicato alla Beata Colomba.<ref name="palmegiani 280" />
* Austin Film Critics Association
** ''Miglior film d'animazione''
 
Nel secolo seguente la chiesa fu completamente rifatta a spese della confraternita<ref name="palmegiani 282" />; alla conclusione dei lavori, nel 1727, l'altare maggiore fu dedicato alla Beata Colomba e vi fu posto un dipinto della ''Beata Colomba che impetra la liberazione di Rieti dalla peste''<ref name="palmegiani 282" />. Nei lavori di ristrutturazione fu rinvenuto un antico affresco della Vergine davanti al quale la Beata Colomba era solita pregare, in corrispondenza del quale fu intagliata un'apertura per renderlo visibile<ref name="palmegiani 282" />.
* Boston Online Film Critics Association
** ''Miglior film d'animazione'' <small>con ''[[Si alza il vento]]''</small>
 
Nel 1786 il vescovo [[Saverio Marini]] istituì in San Donato la Compagnia della Buona Morte.<ref name="palmegiani 282" /> Quest'ultima nel 1808 venne fusa con quella della Beata Colomba, e nel 1823 furono trasferite nella [[Chiesa di San Pietro martire (Rieti)|chiesa di San Pietro martire]].<ref name="palmegiani 282" />
* Dallas-Fort Worth Film Critics Association
** ''Miglior film d'animazione''
 
== Basilica di Sant'Eleuterio ==
* '''[[People's Choice Awards]]'''
La basilica di Sant'Eleuterio, oggi non più esistente, si trovava dove oggi sorge la chiesa del cimitero.<ref name="palmegiani 330">{{Cita|Palmegiani|pag. 330}}</ref>
** ''Nomination - Miglior film di fine anno''
* PGA Awards
** ''Miglior produzione per un film d'animazione''
* Ves Awards 2014:
** ''Miglior personaggio animato in un film d'animazione''
** ''Miglior ambientazione creata in un film d'animazione''
** ''Migliori effetti e simulazione animata in un film animato''
** ''Migliori effetti visivi in una pellicola d'animazione''
* Grammy Awards 2015:
** ''Miglior Canzone Scritta per un Media Visuale (let It Go)''
** ''Miglior Compilation di un Media Visuale''
** ''Nomination - Miglior Colonna Sonora per un Media Visuale''
 
== CuriositàSant'Erasmo ==
La chiesa di sant'Erasmo oggi non è più esistente.<ref name="palmegiani 330" />
{{curiosità}}
* Hans è il secondo principe malvagio Disney dopo il Principe Giovanni di ''[[Robin Hood (film 1973)|Robin Hood]]'' e allo stesso tempo un cattivo che rimpiazza il cattivo della storia autentica come [[Gaston (personaggio)|Gaston]] de ''[[La Bella e la Bestia (film 1991)|La bella e la bestia]]'' e il [[Dr. Facilier]] de ''[[La principessa e il ranocchio]]''.
* È l'unico [[Classici Disney|Classico Disney]] che ha due principesse consanguinee come protagoniste, sebbene ci siano altre Principesse Disney che non siano figlie uniche (due esempi sono [[Personaggi de La sirenetta (Disney)#Ariel|Ariel]] che ha 6 sorelle maggiori e Merida che ha tre fratelli minori), mentre in [[Lilo & Stitch]] due delle protagoniste sono sorelle (anch'esse orfane di entrambi i genitori), ma non principesse.
* È il primo Classico Disney dove lo scioglimento di un incantesimo è dovuto ad un atto d'amore fraterno e non romantico.
* Elsa, Anna, Kristoff, Hans, Oaken e Gran Papà appariranno nella prima parte della quarta stagione della serie televisiva [[C'era una volta (serie televisiva)|''C'era una volta'']]. Nel doppiaggio italiano, tutti i personaggi avranno le stesse voci del film d'animazione, caso unico nella storia del doppiaggio<ref>{{cita news|lingua=en|url=http://tvline.com/2014/05/12/once-upon-a-time-season-4-elsa-from-frozen/|titolo=Once Upon a Time Creators Talk Regina's Blast from the Past, Confirm Season 4's Frozen Twist|editore=tvline.com|data=12 maggio 2014|accesso=16 giugno 2014}}</ref><ref name=OUAT>{{cita web|lingua=en|url=http://time.com/96491/elsa-frozen-once-upon-a-time-secret/|titolo=How the Producers of Once Upon a Time Kept That Frozen Shocker a Secret|editore=time.com|data=12 maggio 2014|accesso=16 giugno 2014}}</ref><ref>{{cita web|http://www.meltybuzz.it/once-upon-a-time-4-serena-rossi-e-serena-autieri-saranno-le-voci-di-anna-ed-elsa-a139208.html|titolo = Once Upon A Time 4: Serena Rossi e Serena Autieri saranno le voci di Anna ed Elsa|data=21 novembre 2014}}</ref>.
* Nell'episodio "The Many Mouths of Andrew Colville" della serie TV ''[[Elementary (serie televisiva)|Elementary]]'', Sherlock afferma di dover cantare una canzone di "qualcosa chiamato Frozen" come ricompensa per l'aiuto offertogli dalla società segreta di hacker "Everyone".
* Il ghiaccio del palazzo di Elsa muta e si illumina di differenti colori in base al suo stato d'animo, ad esempio quando si sente frustrata e preoccupata (scena "Conceal Don't Feel") assume una colorazione rossa e forma con degli spuntoni aguzzi ghiacciati, mentre quando si sente minacciata assume una colorazione gialla.
* Alcuni effetti speciali sono stati disegnati a mano invece che riprodotti in Computer Grafica, un esempio è quando Elsa congela l'acqua del fiordo.
 
==Sequel Sant'Eusanio ==
[[File:Chiesa di Sant'Eusanio (Rieti) esterno 01.jpg|thumb|upright|left|Sant'Eusanio]]
Nel marzo 2015 la Disney annuncia ufficialmente che il film avrà un [[sequel]], diretto ancora da Chris Buck e Jennifer Lee.<ref>{{Cita web|autore = Adriano Ercolani|url = http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=41084|titolo = Star Wars Episodio VIII, Rogue One come titolo dello spin-off e Frozen 2: gli annunci ufficiali della Disney|sito = Comingsoon.it|data = 12 marzo 2015|accesso = 13 marzo 2015}}</ref>
 
{{coord|42.404188|12.870766|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di Sant'Eusanio}}
 
La chiesa di Sant'Eusanio si trova al numero 5 della via omonima, nel quartiere di [[Porta d'Arci]] ed a breve distanza da via dei Pozzi.
 
Secondo il racconto agiografico, in occasione di un pellegrinaggio a [[Roma]] nel [[III secolo]], [[Sant'Eusanio]] sarebbe passato per [[Antrodoco]], guarendo un ragazzo paralitico e sordomuto, e per [[Rieti]], dove avrebbe liberato una donna dal demonio.<ref name="palmegiani 299" /> In ricordo di questi avvenimenti miracolosi i reatini eressero una chiesa in onore del martire.<ref name="palmegiani 299" /> La prima notizia storica dell'esistenza della chiesa, tuttavia, risale solo al 1182.<ref name="palmegiani 300" /> La chiesa fu per molto tempo sede di una parrocchia e per un certo periodo fu decorata del titolo di [[collegiata]].<ref name="palmegiani 299" /> Dall'iscrizione sull'architrave della porta si desume che nel 1539 la chiesa fosse stata da poco completamente ricostruita.<ref name="palmegiani 300">{{Cita|Palmegiani|pag. 300}}</ref>
 
[[File:Chiesa di Sant'Eusanio (Rieti) portale 03.jpg|thumb|upright=0.9|Dettaglio del portale di Sant'Eusanio]]
Nel 1711 risultavano essere presenti ben sette altari.<ref name="palmegiani 300" /> Nel 1736 il parroco Tommaso Ciarafogli decise di rimpicciolire la chiesa, ed eseguì dei lavori per ridurla a tre navate e rifare il soffitto, mantenendo tre soli altari.<ref name="palmegiani 301" /> Nel 1821 il soffitto venne eliminato e la navata centrale fu innalzata, mentre l'altare maggiore fu spostato al posto della sacrestia.<ref name="palmegiani 301">{{Cita|Palmegiani|pag. 301}}</ref>
 
La facciata della chiesa è intonacata; sopra il portale si trova una lunetta con un affresco molto sbiadito rappresentante Sant'Eusanio. All'interno si trovano oggi tre altari. Quello maggiore è intitolato alla ''Madonna delle Stelle'', in onore di un antico affresco collocato nel vicino oratorio di San Barnaba, che nel 1739 fu staccato e portato nella chiesa alla soppressione dell'omonima compagnia.<ref name="palmegiani 301" /> L'altare sinistro è intitolato a Sant'Eusanio, mentre quello destro a Sant'Antonio.<ref name="palmegiani 301" /> Sono ancora visibili resti di affreschi del Quattrocento, tra cui una mezza figura di ''Vergine con [[putto]]'', una ''Annunciazione'' e una ''Madonna con putto''.<ref name="palmegiani 301" />
 
== San Fabiano ==
{{coord|42.404499|12.868170|type:landmark_scale:10000|name=Demolita chiesa di San Fabiano}}
 
La chiesa di San Fabiano, oggi non più esistente, era annessa all'omonimo monastero di clarisse, che ancora oggi si trova al n. 97 di [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]], di fronte alla [[#Chiesa dell'Ospizio Cerroni - Vincenti Mareri|chiesetta dell'Ospizio Cerroni]].
 
== Santuario di Fonte Colombo ==
{{Vedi anche|Santuario di Fonte Colombo}}
Il santuario di Fonte Colombo è uno dei quattro santuari francescani della [[Piana Reatina|Valle Santa reatina]]. Ricade nel territorio del comune di Rieti e si trova a breve distanza dalla frazione di [[Sant'Elia (Rieti)|Sant'Elia]].
 
== Santuario della Foresta ==
{{Vedi anche|Santuario della Foresta}}
Il santuario della Foresta è uno dei quattro santuari francescani della [[Piana Reatina|Valle Santa reatina]]. Ricade nel territorio del comune di Rieti e si trova sul colle della Foresta, a breve distanza dalla frazione di [[Castelfranco (Rieti)|Castelfranco]].
 
== San Francesco ==
{{Vedi anche|Chiesa di San Francesco (Rieti)}}
 
== San Giacomo al Colletrone ==
La chiesa di San Giacomo al Colletrone, oggi non più esistente, si trovava in via della Pennina.<ref name="palmegiani 330" />
 
== San Giorgio ==
[[File:Chiesa di San Giorgio (Rieti) esterno da largo S. Giorgio 01.jpg|thumb|upright|left|San Giorgio (lato che affaccia sul largo omonimo)]]
 
{{coord|42.401393|12.863786|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Giorgio}}
 
La chiesa di San Giorgio affaccia sul largo omonimo, con l'ingresso al civico 49 di via San Francesco.
 
Le origini della chiesa sono molto antiche: la sua prima menzione risale all'anno 744<ref name="saladino somma 85">{{Cita|Saladino, Somma|pag. 85}}</ref> e fu tra i primi edifici a sorgere fuori dalla [[Mura di Rieti#Mura romane|cinta muraria di epoca romana]]<ref name="saladino somma 86" />. Dotato anche di un monastero, il complesso di San Giorgio era uno dei più importanti della città [[alto medioevo|altomedievale]]<ref name="saladino somma 85" />; fu voluto da un [[Ducato di Spoleto|duca longobardo]] ed inizialmente era destinato ad accogliere solo donne germaniche.<ref name="saladino somma 86">{{Cita|Saladino, Somma|pag. 86}}</ref> A partire dal Duecento la chiesa svolse la funzione di parrocchia, ma perse progressivamente importanza a causa della fondazione nella vicinanza dei nuovi complessi religiosi di [[Chiesa di San Francesco (Rieti)|San Francesco]] e [[#Santa Chiara|Santa Chiara]].<ref name="saladino somma 86" />
 
[[File:Chiesa di San Giorgio (Rieti) portale su via S. Francesco 01.jpg|thumb|upright=0.6|Portale di San Giorgio (lato che affaccia su via S. Francesco)]]
Da tempo sconsacrata e rimasta abbandonata a lungo (lo era già all'inizio del Novecento<ref name="saladino somma 85" />), la chiesa è stata recentemente restaurata - utilizzandola come auditorium - dalla [[Fondazione Varrone]] insieme al largo circostante, dove è stato creato il polo culturale delle ''Officine di Largo San Giorgio'', inaugurato nel 2012<ref>{{Cita news|url=http://www.rietilife.com/2012/07/01/inaugurazione-delle-officine-fondazione-varrone/|titolo=INAUGURAZIONE DELLE OFFICINE FONDAZIONE VARRONE|pubblicazione=RietiLife|data=1 luglio 2012|accesso=1 luglio 2016}}</ref>. La chiesa è stata dotata di un organo, realizzato dalla ditta Fratelli Pinchi di [[Foligno]] e ispirato agli strumenti tardo-seicenteschi dell'[[organaro]] tedesco [[Arp Schnitger]], e oggi viene utilizzata per tenervi concerti d'organo e corsi per organisti.<ref>{{Cita news|url=http://www.rietilife.com/2012/06/19/officine-fondazione-varrone-2/|titolo=“OFFICINE FONDAZIONE VARRONE”|pubblicazione=RietiLife|data=19 giugno 2012|accesso=1 luglio 2016}}</ref>
{{Clear|left}}
 
== San Giovanni in Statua ==
[[File:Chiesa di San Giovanni in Statua, Rieti.jpg|thumb|left|San Giovanni in Statua]]
{{coord|42.402538|12.860119|type:landmark_scale:10000|name=Demolita chiesa di San Giovanni in Statua}}
 
Si trovava nella [[Piazza Vittorio Emanuele II (Rieti)|piazza del Comune]], al posto dell'attuale albergo Quattro Stagioni. Il suo nome ''in statua'' indicava infatti la localizzazione nell'antica ''platea statuae'', il [[Forum (luogo)|foro]] dell'antica ''Reate'' romana, così detta -sembra- per la presenza di statue.
 
La chiesa è attestata sin dall'XI secolo<ref name="Cita|Saladino, Somma|pag. 95">{{Cita|Saladino, Somma|pag. 95}}</ref> e seguì le vicende della piazza dove è collocata. Nel 1774 fu demolita e ricostruita in posizione più arretrata<ref name="Cita|Saladino, Somma|pag. 95"/>, in applicazione del progetto Amati del 1763 per l'ampliamento della piazza<ref>{{Cita|PLUS|pagina 78}}</ref>. Dall'inizio del settecento il vescovo [[Bernardino Guinigi]] colloca nella chiesa i [[Chierici regolari poveri della Madre di Dio delle scuole pie|padri Scolopi]], che erano presenti in città sin dal 1698, chiamati dal vescovo [[Ippolito Vicentini]].<ref name="scolopi">{{Cita news|url=http://www.frontierarieti.com/wordpress/download/Lazio_Sette_Rieti_1_marzo_2015.pdf|autore=Na.Bon.|titolo=Scolopi, una storia di 300 anni|pubblicazione=InDiocesi Notizie dalla Diocesi di Rieti, su [[Avvenire]]|data=1º marzo 2015|accesso=5 maggio 2016}}</ref>
 
Al suo interno era custodito il dipinto ''L'apparizione della Vergine a San Giovanni Evangelista e a San Giuseppe Calasanzio'' di [[Antonino Calcagnadoro]] (1903), oggi custodito nella [[chiesa di Santa Scolastica]].<ref>{{Cita libro|titolo=Rieti - Percorsi tra ambiente, storia, cultura|editore=Fondazione Varrone|anno=2007|pagine=170-175}}</ref>
 
Nel 1928 la chiesa fu demolita, stavolta definitivamente, per far posto al nuovo albergo centrale ''Quattro Stagioni''<ref>https://creaetvivi.blogspot.it/2015/09/una-cartolina-dal-passato_11.html</ref>, che si andava a sostituire all'antico albergo della Croce Bianca (un edificio situato sul fianco sinistro del [[Palazzo Comunale (Rieti)|Palazzo Comunale]] e reso inagibile dal [[Terremoto di Rieti del 1898|terremoto del 1898]]) che così poté essere anch'esso demolito; al posto di quest'ultimo, nel 1940 venne innalzata la torre in travertino attualmente visibile. Con la demolizione della chiesa, gli Scolopi furono trasferiti nella [[chiesa di Santa Scolastica]]<ref name="scolopi" />.
 
== Santi Giovenale e Vincenzo Ferreri (Madonna della Scala) ==
[[File:Chiesa di San Giovenale (Rieti) facciata 01.JPG|thumb|upright=0.9|San Giovenale]]
{{coord|42.403020|12.864326|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Giovenale e Vincenzo Ferreri}}
 
La chiesa, attualmente sconsacrata, è sede dell'''Auditorium dei Poveri'' e vi si tengono eventi culturali. Si trova in [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]], all'incrocio con via Pellicceria.
 
=== Storia ===
La chiesa originaria, intitolata a San Giovenale, ha origini molto antiche: è attestata nei documenti del registro [[Abbazia di Farfa|farfense]] già nell'anno 900<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 2.24}}</ref>. Inizialmente la chiesa sorgeva in una posizione diversa: si ritiene fosse collocata dove ora si trovano i giardini di Palazzo Blasetti, dalla parte di Via Centurioni, dove c'è una fontanella<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 6.08}}</ref>. La zona dove la chiesa sorgeva era detta di Porta Carrana, Porta Carceraria o Porta Interocrina<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 2.40}}</ref>, per la vicinanza con la porta della [[Mura di Rieti|cinta muraria di epoca romana]] con cui la [[Via Salaria]] usciva dalla città in direzione di ''Interocrìum'' ([[Antrodoco]]), porta i cui resti possono essere identificati nella torre di San Basilio all'incrocio tra via Garibaldi e via Santa Chiara.
 
Nel XIII secolo la città ebbe un grande sviluppo urbanistico, venne costruita una nuova e più ampia [[Mura di Rieti|cinta muraria medievale]] e la zona dove si trovava la chiesa venne "smassata" per appianare il dislivello precedentemente esistente tra parte alta della città, interna alle mura romane, e parte esterna.<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 4}}</ref> Dopo lo smassamento, la creazione di una lunga strada (attuale via Garibaldi) fece perdere centralità alla zona dove sorgeva la chiesa<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 6.26}}</ref>. Per questo motivo, poco lontano dall'originaria chiesa di San Giovenale, venne edificata un'altra chiesa intitolata a San Vincenzo, con la facciata in via Garibaldi, che è la chiesa attualmente visibile.<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 6.30}}</ref>
 
La chiesa di San Giovenale perse progressivamente l'utilizzo, anche perché essendo antica era probabilmente piccola e poco capiente<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 11.42}}</ref>, finché nel 1748 il parroco chiese alla propria confraternita di trasferirsi nella vicina chiesa di San Vincenzo<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 9.50}}</ref>; successivamente la chiesa venne demolita. Da questo momento la chiesa di San Vincenzo prese anche il nome di ''San Giovenale''. Della chiesa originaria oggi non rimane traccia<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 11.50}}</ref>.
 
La chiesa di San Vincenzo già dal settecento era abitata dai [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|Padri Carmelitani]]. Tuttavia anche questa seconda chiesa rischiò di cadere nell'abbandono quando nel 1739 il visitatore apostolico chiude la compagnia di San Vincenzo<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 12.25}}</ref>.
 
[[File:Chiesa di San Giovenale (Rieti) portale 01.JPG|thumb|upright=0.6|left|Portale della chiesa di San Giovenale]]
Ma il declino della chiesa venne interrotto da un evento miracoloso: il 3 dicembre 1739, nella scalinata di accesso del vicino Palazzo Blasetti (che all'epoca si chiamava Palazzo Amati<ref name="Cita|Eleuteri|minuto 14.10">{{Cita|Eleuteri|minuto 14.10}}</ref>) l'affresco di una Madonna inizia a lacrimare; prima ancora che venissero inviati tecnici per analizzare il fenomeno, i cittadini iniziano già a venerare l'immagine sacra.<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 12.45}}</ref> Per questo motivo il vescovo chiese l'autorizzazione a spostare l'immagine all'interno della chiesa di San Vincenzo; per la cessione dell'affresco, [[papa Benedetto XIV]] in persona concesse alla famiglia Amati il permesso di avere nella chiesa un coretto collegato alla loro abitazione<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 15.20}}</ref>. L'affresco fu quindi staccato e trasportato nella chiesa con la partecipazione di tutta la città, e posizionato sull'altare maggiore<ref name="Cita|Eleuteri|minuto 14.10"/>; da qui la chiesa prese il nome di Santa Maria della Scala<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 14.40}}</ref>. Successivamente a questo avvenimento, grazie anche al contributo economico della famiglia Amati, la chiesa venne rinnovata.
 
Nel 2013 la chiesa, sconsacrata da anni, è stata recuperata con il restauro della facciata, la riparazione del tetto da dove entrava acqua ed interventi di miglioramento sismico<ref name="Cita|Eleuteri|minuto 19.55">{{Cita|Eleuteri|minuto 19.55}}</ref>, ed ha preso il nome di ''Auditorium dei Poveri'', dove vengono ospitati eventi culturali.
 
=== Descrizione ===
L'opera più importante contenuta nella chiesa è il bassorilievo ''Il genio della morte'' di [[Bertel Thorvaldsen]], allievo del [[Antonio Canova|Canova]], commissionato da [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]] per la tomba della moglie Isabella Ricci Alfani. L'opera raffigura un giovane angelo alato, con la testa leggermente piegata e gli occhi chiusi come se fosse addormentato, insieme ad una fiaccola rovesciata, simbolo dello spegnimento della vita.<ref>{{Cita web|url=http://www.rietidascoprire.it/servizi/angeli.html|titolo=RIETI CITTA' DEGLI ANGELI|accesso=6 maggio 2016}}</ref> È ispirato al monumento della famiglia Stuart realizzato dal Canova nella [[Basilica dei Santi XII Apostoli|chiesa dei SS. Apostoli]] a Roma. Una copia del bassorilievo è collocata nel [[Museo civico di Rieti|Museo civico]].<ref>{{Cita libro|url=http://www.culturalazio.it/binary/prtl_museo_rieti/sm_argomenti/Guida_Museo_SA_Rieti_estratto.pdf|titolo=Guida al Museo Civico di Rieti - sezione storico-artistica|editore=SD Editore|pagina=10|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151123001039/http://www.culturalazio.it/binary/prtl_museo_rieti/sm_argomenti/Guida_Museo_SA_Rieti_estratto.pdf|dataarchivio=23 novembre 2015}}</ref>
 
Le opere d'arte all'interno della chiesa contengono molti riferimenti ai [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|carmelitani]]<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 8}}</ref>. Sull'altare maggiore si trova infatti la ''[[Madonna del Carmine]] con lo [[scapolare]] in mano'' di [[Virginio Monti]]; anche le decorazioni e gli affreschi sulla volta, parzialmente rovinati dalle infiltrazioni d'acqua, sono di [[Virginio Monti]] e risalgono ad inizio novecento<ref name="Cita|Eleuteri|minuto 19.55"/>.
 
Prima del settecento nella chiesa c'era anche una tela di ''San Vincenzo'' attribuita a [[Antonio Gherardi]] o a [[Sebastiano Conca]]<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 20.45}}</ref>. Del miracoloso affresco della Madonna della Scala si sono oggi perse le tracce. Secondo il [[Francesco Palmegiani|Palmegiani]] l'affresco risalirebbe al XII secolo e si troverebbe ancora posizionato sull'altare maggiore, dietro l'altra tela che attualmente vi è esposta<ref>{{Cita|Eleuteri|minuto 22.24}}</ref>, ma nessuna verifica è stata effettuata in merito.
 
== San Giuseppe ==
[[File:Chiesa di San Giuseppe (Rieti) facciata 02.jpg|thumb|upright|San Giuseppe]]
{{coord|42.403836|12.866087|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Giuseppe}}
 
La chiesa di San Giuseppe si trova in [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]], quasi di fronte a [[#Santa Caterina|quella di Santa Caterina]].
 
La prima notizia della chiesa, che inizialmente era intitolata a San Bartolomeo, si ha nel 1153.<ref name="palmegiani 293">{{Cita|Palmegiani|pag. 293}}</ref> Entro il 1585 gli venne unita la parrocchia della chiesa sconsacrata di San Leopardo; più tardi gli fu unita anche quella di San Lorenzo.<ref name="palmegiani 293" /> Nel 1619 il vescovo [[Pier Paolo Crescenzi]] istituì la confraternita di San Giuseppe, che doveva essere collocata nella chiesa di San Bartolomeo ma poté stabilirvisi solo nel 1641 per azione del vescovo [[Giorgio Bolognetti]].<ref name="palmegiani 293" />
 
La facciata della chiesa è in stile [[rococò]], con [[Stucco|stucchi]] e [[modanatura|modanature]] tipiche della corrente del ''barocchetto romano''.<ref>{{Cita web|url=http://www.romeartlover.it/Rieti2.html|lingua=en|titolo=Rieti - Renaissance/Baroque Monuments|accesso=29 giugno 2016}}</ref>
 
All'interno la chiesa ospita due tele di [[Vincenzo Manenti]], ''Il transito di San Giuseppe'' e ''La sacra famiglia'', ed una di [[Antonino Calcagnadoro]], che rappresenta ''San Leopardo''.<ref name="palmegiani 293" /> Si trova all'interno anche un [[ciborio]] di inizio Cinquecento, che ha forma di tempio e sulla porticina reca dipinto un angelo che sorregge il corpo morto di Gesù.<ref name="palmegiani 293" /> Le campane della chiesa sono due: una risale al 1685 e vi è incisa la Vergine col bambino, l'altra risale al 1763 e vi sono scolpiti la [[Beata Colomba]] e San Francesco.<ref name="palmegiani 293" />
 
== San Liberatore ==
[[File:Chiesa di San Liberatore, Rieti - 1.JPG|thumb|upright|left|San Liberatore]]
{{coord|42.404575|12.860012|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Liberatore}}
 
La chiesa di San Liberatore si trova lungo la via omonima, all'incrocio con via Pennina. La chiesa, dedicata a [[san Liberatore]] martire, sorge all'interno della torre della ex [[Mura di Rieti#Porta San Giovanni|porta San Giovanni]] delle mura medievali.
 
[[File:Porta San Giovanni, Rieti - 2.jpg|thumb|upright|[[Mura di Rieti#Porta San Giovanni|Porta San Giovanni]] e il campanile di San Liberatore]]
La prima menzione della chiesa risale al 1285.<ref name="palmegiani 316">{{Cita|Palmegiani|pag. 316}}</ref> Intorno al Cinquecento la vicina [[Mura di Rieti#Porta San Giovanni|Porta San Giovanni]] venne murata, e sul fondo della torre, sul lato interno della cinta muraria, venne dipinta un'immagine di San Giovanni che divenne oggetto di forte devozione perché considerata miracolosa.<ref name="palmegiani 316" /> Attorno a questa immagine venne costruita una cappella, che era sotto la giurisdizione dell'arciprete di [[#San Giovanni in Statua|San Giovanni in Statua]].<ref name="palmegiani 316" />
 
Nel 1574 nella cappella si resero necessari dei lavori, a causa di una finestra che minava l'efficacia della cinta muraria, con i quali la cappella fu trasformata in una prima chiesetta, completati prima del 1605.<ref name="palmegiani 316" /> Nel 1608 venne eretta la confraternita di San Liberatore, la quale costruì una nuova chiesa più ampia, addossandola alla primitiva cappella che rimase come sacrestia; dopo altri lavori di ampliamento venne riconsacrata dal vescovo [[Antonino Serafino Camarda]] il 15 maggio 1752, come si poteva leggere nell'iscrizione esterna.<ref name="palmegiani 317">{{Cita|Palmegiani|pag. 317}}</ref>
 
La facciata della chiesa è semplice e ha perduto l'iscrizione e le decorazioni che vi erano presenti; nell'ovale che sovrasta il portale si trovava un'immagine della ''Vergine'' del pittore [[Antonino Calcagnadoro]].<ref name="palmegiani 317" /> All'interno, nel primo altare a sinistra, si trova il quadro di ''San Liberatore'' (1690), opera di tale ''Paulus Albertenius Consubrinus''.<ref name="palmegiani 317" /> Un altro dipinto conservato all'interno rappresenta ''Mattia apostolo'' (1710).<ref name="palmegiani 317" />
 
== Santa Lucia ==
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Lucia (Rieti)}}
 
== Santa Maria al Corso ==
[[File:Chiesa di Santa Maria al Corso (Rieti) facciata 01.JPG|thumb|Resti della ex chiesa di Santa Maria al Corso]]
{{coord|42.404063|12.859999|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di Santa Maria al Corso}}
 
La ex chiesa di Santa Maria al Corso o Santa Maria della Misericordia si trovava al civico 104 di via Marco Terenzio Varrone, l'antico ''[[Corso (viabilità)|corso]]'' della città duecentesca, all'incrocio con via Pennina (a breve distanza da San Liberatore). La struttura ospitava anche un ospedale associato all'[[Ospedale di Santa Maria della Scala|ospedale senese di Santa Maria della Scala]]. L'edificio venne parzialmente distrutto dal [[Terremoto di Rieti del 1898|terremoto del 1898]], che provocò il crollo della sua parte superiore; da allora è parzialmente diroccata e ne rimane solo il piano terra.<ref>{{Cita web|url=https://www.formatrieti.it/palingenesi-centro|autore=Ileana Tozzi|titolo=PALINGENESI IN CENTRO|pubblicazione=Format Rieti|data=giugno 2018}}</ref>
 
== Madonna del Cuore ==
[[File:Chiesa della Madonna del Cuore (Rieti) esterno 01.jpg|thumb|left|Madonna del Cuore]]
{{coord|42.414926|12.856572|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa della Madonna del Cuore}}
 
La chiesa della Madonna del Cuore si trova attualmente al centro della rotatoria [[Melvin Jones]], nella quale confluiscono viale [[Emilio Maraini|Maraini]] e via [[Giulio De Juliis|De Juliis]], e dà il nome al quartiere che sorge attorno ad essa. La chiesa è in [[stile neoclassico]], con le pareti esterne intonacate ed un [[campanile a vela]]; forma un unico edificio con una piccola abitazione, a pianta di [[segmento circolare]] e saldata alla sua sinistra, dove un tempo risiedeva un [[eremita]]<ref name="palmegiani 326" />.
 
Inizialmente nota come ''Madonna dei Frustrati'', la sua prima menzione risale al 1633.<ref name="palmegiani 325">{{Cita|Palmegiani|pag. 325}}</ref> Si trattava di una piccola cappella, sorta in un'area allora esterna alla città e completamente agricola, a servizio della comunità rurale che lavorava la terra della [[Piana Reatina]]; il suo nome primitivo viene attribuito al fatto che in quel luogo le autorità cittadine sarebbero state solite punire i delinquenti a colpi di frusta.<ref name="palmegiani 325" />
 
Grazie al ritrovamento dell'antica immagine sacra della Madonna dei Frustrati, si poterono raccogliere molte elemosine con le quali la cappella fu trasformata in chiesa vera e propria.<ref name="palmegiani 325" /> La ricostruzione iniziò nel 1805 e, come si può leggere nell'iscrizione soprastante il portale d'ingresso, terminò nel 1808<ref name="palmegiani 326">{{Cita|Palmegiani|pag. 326}}</ref>; la chiesa venne intitolata al [[Cuore Immacolato di Maria]] e fu la prima ad essere dedicata a tale culto, che era stato autorizzato da [[Papa Pio VII]] il 31 agosto 1805<ref name="palmegiani 326" />. Nel 1815 vi si stabilì la confraternita del santissimo cuore di Maria e Sant'Isidoro, composta da contadini locali, che nel 1833 abbellì ulteriormente la chiesa.<ref name="palmegiani 326" />
 
La vocazione agricola dell'area cambiò a cavallo tra l'Ottocento ed il Novecento, quando lungo il viale alberato che collegava la chiesa alla [[Mura di Rieti#Porta Cintia|Porta Cintia]] di accesso al centro storico (oggi intitolato a [[Emilio Maraini]]) sorsero i primi stabilimenti industriali della città: lo [[Zuccherificio di Rieti|Zuccherificio]] nel 1873 e la [[Supertessile]] nel 1927. Insieme a quest'ultima venne edificato intorno alla chiesa un [[villaggio operaio]], che costituì il primo nucleo dell'odierno quartiere Madonna del Cuore. Tra gli anni sessanta e gli anni ottanta l'area conobbe un notevole sviluppo, con una massiccia espansione edilizia e la nascita del quartiere Micioccoli alla destra della chiesa, trasformandosi in una moderna zona residenziale. Entrambi gli impianti industriali sono ormai chiusi e le rispettive aree industriali attendono la riqualificazione.
 
== Madonna dell'Orto ==
[[File:Chiesa della Madonna dell'Orto (Rieti) esterno 04.jpg|thumb|Madonna dell'Orto]]
{{coord|42.406097|12.865496|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa della Madonna dell'Orto}}
 
La piccola chiesa della Madonna dell'Orto si trova all'incrocio tra via Porrara e via Angelo Maria Ricci, dietro la [[Stazione di Rieti|stazione ferroviaria]] e non lontano da [[Porta Conca]].
 
La chiesa sorse nel 1753<ref name="palmegiani 326" /> lungo la via che da [[Mura di Rieti#Porta Conca|Porta Conca]] conduce al cimitero (oggi intitolata al letterato [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]]), in un'area allora completamente agricola, attorno ad un altare molto venerato dai contadini e dagli ortolani della zona. Nell'altare maggiore di questa chiesa fu trasferita l'immagine sacra oggetto della venerazione, e l'edificio fu dotato di una sacrestia e di alcune stanze dove poteva alloggiare un [[eremita]].<ref name="palmegiani 326" /> L'immagine sacra della Madonna fu restaurata nel 1920 dal pittore spagnolo [[José Nogué Massó]] durante un suo soggiorno a [[Rieti]].<ref name="palmegiani 327">{{Cita|Palmegiani|pag. 327}}</ref>
 
Nella chiesa si trova una piccola lapide nella quale è ricordato un eremita tedesco ospite della chiesa, in morte del quale il poeta [[Angelo Maria Ricci (poeta)|Angelo Maria Ricci]] dedicò un'elegia (''Qui dappresso al Velin finché Dio volse / In rozze lane misero e vetusto / ...'').<ref name="palmegiani 326" />
 
== Santa Maria di Loreto ==
La chiesa di Santa Maria di Loreto oggi non è più esistente.<ref name="palmegiani 330" />
 
== Madonna del Suffragio ==
[[File:Palmegiani, Rieti e la regione Sabina - 300 - Porta D'Arci e chiesa di San Leonardo e del suffragio.jpg|thumb|left|La chiesa del Suffragio a fianco di [[Porta D'Arci]] in una foto pubblicata nel 1932]]
{{coord|42.405067|12.871171|type:landmark_scale:10000|name=Demolita chiesa della Madonna del Suffragio}}
 
La chiesa di Santa Maria del Suffragio (già San Leonardo) si trovava a fianco di [[Porta d'Arci]], sul lato interno della cinta muraria; oggi non è più esistente.
 
La prima notizia della chiesa di San Leonardo risale al 1159<ref name="palmegiani 297"/>; il suo status fu a lungo contestato (si contendevano la sua giurisdizione la [[diocesi di Rieti]] e l'[[Abbazia di San Pietro in Valle|abbazia di Ferentillo]])<ref name="palmegiani 297" />. Alla chiesa era annesso un [[ospedale]], che fino al 1547 fu retto da padri [[Ordine agostiniano|agostiniani]].<ref name="palmegiani 297" /> Un documento del 1311 ricorda come, in occasione della costruzione della [[Mura di Rieti|cinta muraria medievale]], fu deciso di cingere la chiesa di San Leonardo.<ref name="palmegiani 297" />
 
Nei secoli successivi la chiesa cadde in uno stato di abbandono: nel 1560 il vescovo [[Giovanni Battista Osio]] riferiva che la chiesa era abbandonata e spoglia, priva della porta, invasa dalle erbacce e con il tetto pericolante.<ref name="palmegiani 298">{{Cita|Palmegiani|pag. 298}}</ref> Pertanto pochi anni dopo la chiesa fu unita al [[Palazzo del Seminario (Rieti)|Seminario reatino]].<ref name="palmegiani 298" />
 
La rinascita della chiesa si ebbe con la Confraternita di Santa Maria del Suffragio, che fu fondata nel 1606 per iniziativa del parroco di [[#Sant'Eusanio|Sant'Eusanio]] con il principale scopo di pregare per suffragare l'anima dei defunti, e istituita formalmente nel 1614 dal vescovo [[Pier Paolo Crescenzi]].<ref name="palmegiani 298" /> La confraternita aveva raccolto i fondi per costruire una piccola chiesetta poco fuori [[Porta d'Arci]], che però divenne ben presto insufficiente.<ref name="palmegiani 298" /> Così la confraternita chiese ed ottenne l'uso della chiesa di San Leonardo, e nel 1620 vi fu trasportata l'immagine della ''Madonna del Suffragio'' venerata nella chiesetta ''extra moenia''.<ref name="palmegiani 298" />
 
Il cattivo stato della chiesa spinse la confraternita a demolire l'edificio e a riedificarlo del tutto, con il nuovo titolo di ''Santa Maria del Suffragio''.<ref name="palmegiani 298" /> I lavori si conclusero nel 1643 e - come si poteva leggere in un'iscrizione - nel 1645 il vescovo [[Giorgio Bolognetti]] consacrò la chiesa.<ref name="palmegiani 298" /> La chiesa fu di nuovo restaurata nel 1707 e dotata di un organo, opera di Cesare Catarinozzi di [[Affile]].<ref name="palmegiani 299" />
 
[[File:Palmegiani, Rieti e la regione Sabina - 168 - Porta D'Arci (esterno).jpg|thumb|L'esterno di [[Porta D'Arci]] prima delle demolizioni degli anni Sessanta]]
Con l'incameramento delle confraternite avvenuto nell'Ottocento, la chiesa cadde in disuso e iniziò ad essere ufficiata solo raramente<ref name="palmegiani 299" />, per poi essere sconsacrata nel secondo dopoguerra.
 
Nel 1953 la giunta comunale di [[Lionello Matteucci]] deliberò un progetto volto a facilitare il traffico automobilistico nella zona di [[Porta d'Arci]], che prevedeva la demolizione totale delle [[Mura di Rieti|mura medievali]] e della chiesa. In seguito all'opposizione della [[soprintendenza]] il progetto fu rivisto con il mantenimento delle mura medievali, aprendovi però tre fornici dove far scorrere il traffico. Fu [[Giulio De Iuliis]] a portare a compimento il progetto: la chiesa fu acquistata dal Comune nel 1961 e demolita nel 1964.<ref>{{Cita news|url=http://www.mondosabino.it/storia/1400-le-vicissitudini-di-porta-d-arce|titolo=Le vicissitudini di Porta D'Arce (nona puntata)|autore=Luigi Bernardinetti|pubblicazione=Mondo Sabino|data=6 maggio 2015|accesso=29 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160419010659/http://www.mondosabino.it/storia/1400-le-vicissitudini-di-porta-d-arce|dataarchivio=19 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref> Il largo ricavato con la demolizione della chiesa, oggi adibito a parcheggio di automobili, è intitolato alla Chiesa del Suffragio.
 
All'interno della chiesa, sull'altare maggiore, si trovava protetta da un vetro l'immagine sacra della ''Madonna del Suffragio'' proveniente dalla chiesetta ''extra moenia'' della confraternita.<ref name="palmegiani 299">{{Cita|Palmegiani|pag. 299}}</ref> Sull'altare sinistro, dedicato a San Gregorio, si trovava un dipinto del pittore piemontese G. Batta Benaschi e una piccola immagine della ''Madonna della vittoria'' donata dai [[padri Cappuccini]].<ref name="palmegiani 299" /> In quello destro, altare gentilizio della famiglia Angelotti, si trovava la tela di [[Antonio Gherardi]] ''San Leonardo che visita un carcerato'' (1698), oggi al [[Museo civico di Rieti]].<ref>{{Cita web|url=http://www.frontierarieti.com/wordpress/la-chiesa-del-suffragio|autore=Ileana Tozzi|titolo=La chiesa del suffragio|sito=Frontiera|accesso=28 aprile 2016}}</ref>
 
== San Mauro ==
{{coord|42.401671|12.876039|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Mauro}}
 
La chiesa di San Mauro sorge sul colle omonimo, a oriente del centro storico e a breve distanza da [[Porta d'Arci]].
 
Secondo la tradizione ai piedi di questo colle, sul finire del II secolo, sarebbe stato martirizzato [[Marone (martire)|San Marone]]; in ricordo di questo avvenimento sulla cima del colle venne costruito un santuario a lui dedicato.<ref name="palmegiani 327" /> Il santuario di San Marone è nominato per la prima volta in occasione della sua cessione da [[Papa Anastasio IV]] al vescovo di Rieti Dodone.<ref name="palmegiani 327" />
 
La chiesa attualmente visibile fu eretta nel Cinquecento: infatti nell'agosto del 1534 il consiglio comunale di Rieti aveva deciso la costruzione di un convento dove ospitare i [[Ordine dei frati minori cappuccini|frati Cappuccini]], che già da tempo risiedevano a Rieti.<ref name="palmegiani 327" /> Scelta la collocazione su Colle San Mauro, il progetto fu redatto da due degli stessi frati, e la costruzione durò dal 1578 al 1585.<ref name="palmegiani 327" /> Il vescovo [[Giulio Cesare Segni]] consacrò la nuova chiesa il 23 novembre 1586, che venne intitolata ai santi [[Marone (martire)|Marone]] e [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]].<ref name="palmegiani 327" /> Ancora oggi il convento è abitato dai Cappuccini.
 
== San Michele Arcangelo ==
[[File:Palmegiani, Rieti e la regione Sabina - 308 - Chiesa di San Michele Arcangelo.jpg|thumb|left|La chiesa di San Michele Arcangelo prima della distruzione nel bombardamento del 6 giugno 1944]]
{{coord|42.399257|12.862808|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Michele Arcangelo}}
 
La chiesa di San Michele Arcangelo si trova in piazza Cavour ed è la principale chiesa del quartiere Borgo.
 
La chiesa ha origini antichissime: la sua prima notizia risale all'anno 739.<ref name="palmegiani 306">{{Cita|Palmegiani|pag. 306}}</ref> In un atto del 780 la sua posizione viene descritta come «inter duo flumina, ad pontem fractum, ante civitatem reatinam»<ref name="palmegiani 306" />; il "ponte rotto" doveva trovarsi dove ora si trova il nuovo ponte pedonale tra piazza Cavour e piazza San Francesco<ref name="palmegiani 307" /><ref>Mappa di Rieti antica, in {{Cita|Colasanti}}. Riportata anche su {{Cita|Saladino, Somma|pag. 34}}</ref>.
 
Nel marzo del 777 il [[Ducato di Spoleto|duca di Spoleto]] [[Ildebrando]], in visita a [[Rieti]], decise che la chiesa sarebbe appartenuta al ducato e non alla diocesi<ref name="palmegiani 306" />; nel giugno del 780 venne ceduta all'[[abbazia di Farfa]].<ref name="palmegiani 306" /> Nel 1631 il vescovo di Rieti [[Pier Paolo Crescenzi]] e l'abate commendatario di Farfa cardinale [[Francesco Barberini (cardinale 1623)|Francesco Barberini]] convennero di usare il fiume Velino come linea di separazione tra la giurisdizione reatina da quella farfense (che avrebbe controllato così tutto il borgo).<ref name="palmegiani 307" /> Nel 1818 il vescovo di Rieti chiese al papa l'unione del borgo alla diocesi, ma questa fu ottenuta solo nel maggio 1827.<ref name="palmegiani 308">{{Cita|Palmegiani|pag. 308}}</ref>
 
[[File:Rieti12.jpg|thumb|upright|La chiesa di San Michele Arcangelo ricostruita nel dopoguerra]]
Nel 1556-57, in occasione della guerra tra [[Paolo IV]] e il viceré di Napoli, si diede incarico di fortificare la città di Rieti e in questa occasione la chiesa fu demolita insieme a buona parte del borgo, in quanto collocato esternamente alla protezione naturale del [[Velino (fiume)|fiume Velino]].<ref name="palmegiani 307" /> Nel 1574 però la chiesa era già stata quasi del tutto ricostruita.<ref name="palmegiani 307" />
 
Nel 1756 la chiesa fu rifatta nell'aspetto con cui si presentava ancora ad inizio Novecento.<ref name="palmegiani 308" /> Nel bombardamento del 6 giugno 1944, che rase praticamente al suolo il quartiere Borgo, la chiesa andò distrutta.<ref>{{Cita news|url=http://www.frontierarieti.com/wordpress/25-organo-della-chiesa-di-san-michele-arcangelo-al-borgo|autore=Vincenzo Di Flavio|titolo=ORGANO DELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO AL BORGO|pubblicazione=Frontiera|data=17 agosto 2012|accesso=30 giugno 2016}}</ref> Negli anni cinquanta fu ricostruita in [[stile razionalista]] come si presenta attualmente.
 
Prima del bombardamento, nella chiesa si trovava un quadro rappresentante il beato [[Leonardo da Porto Maurizio]], dipinto dal vero nel 1742 in occasione di una visita a Rieti del beato<ref name="palmegiani 308" /> e la tela della ''Vergine del santo amore'', copia di un dipinto realizzato da [[Sebastiano Conca]] appositamente per essere donato al beato Leonardo.<ref name="palmegiani 308" /> Nella chiesa si trovava inoltre un bassorilievo raffigurante San Michele, dell'XI secolo.<ref name="palmegiani 308" /> La campana maggiore e quella media erano molto antiche; dalle iscrizioni a [[caratteri gotici]] risultavano opera di tale Obertinus, e la maggiore forgiata nel 1253.<ref name="palmegiani 307">{{Cita|Palmegiani|pag. 307}}</ref>
 
== Chiesa della Misericordia ==
La chiesa della Misericordia oggi non è più esistente.<ref name="palmegiani 330" />
 
== San Nicola ==
[[File:Chiesa di San Nicola (Rieti) esterno 01.JPG|thumb|left|San Nicola]]
{{coord|42.400082|12.857961|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Nicola}}
 
La chiesa di San Nicola si trova all'inizio di via della Verdura, a margine di piazza [[Vittorio Bachelet]].
 
La chiesa di San Nicola è molto antica: secondo il Colasanti<ref>{{Cita|Colasanti}}</ref> sarebbe già esistita nell'anno 920, ma per il [[Francesco Palmegiani|Palmegiani]] questa ipotesi è poco verosimile, essendosi diffuso in Italia il culto di [[San Nicola]] solo dopo la traslazione a [[Bari]] delle sue spoglie, nel 1087<ref name="palmegiani 309">{{Cita|Palmegiani|pag. 309}}</ref>. Ad ogni modo la costruzione della chiesa è sicuramente antecedente al 1153.<ref name="palmegiani 309" /> La località dove sorgeva la chiesa era detta inizialmente ''Acupencus''<ref name="palmegiani 308" />; il nome di via della Verdura risale al Trecento<ref name="palmegiani 309" /> mentre nel Quattrocento la zona viene detta anche ''delle Valli''<ref name="palmegiani 309" />.
 
La collocazione della chiesa nella parte bassa della città faceva sì che venisse spesso danneggiata delle inondazioni del [[Velino (fiume)|fiume Velino]]<ref name="palmegiani 309" />. Nell'ultimo ventennio del Cinquecento il pavimento venne innalzato per limitare i danni.<ref name="palmegiani 309" /> Prima del 1711 la chiesa venne restaurata; in quell'anno vi si trovavano tre altari (il maggiore dedicato a San Nicola, il sinistro a Sant'Anna, il destro alla Madonna della Neve).<ref name="palmegiani 309" /> Tuttavia, nuovamente danneggiata da una piena, nel luglio 1751 il vescovo [[Antonino Serafino Camarda]] fu costretto ad abbandonare la chiesa, che venne venduta alle monache di [[Chiesa di Santa Lucia (Rieti)|Santa Lucia]], trasferendo la parrocchia nella chiesa della Madonna del Pianto.<ref name="palmegiani 309" /> Quest'ultima, che è l'edificio attualmente visibile e che ha preso il nome di San Nicola, era stata innalzata nel 1522 e dedicata a Maria serbatrice (protettrice) del mondo, come si può leggere nell'iscrizione sul portale.<ref name="palmegiani 309" />
 
{{doppia immagine|right|Chiesa di San Nicola (Rieti) portale 03.JPG|140|Largo Margaret Fuller Ossoli (Rieti) 01.JPG|240|Il portale di San Nicola|7=Il largo [[Margaret Fuller|Fuller Ossoli]] sul fianco sinistro della chiesa, con il campanile e l'arco}}
All'esterno la chiesa è molto semplice, con le pareti intonacate; l'elemento di maggior rilievo artistico è il portale in marmo, mentre tra questo e il [[Timpano (architettura)|timpano]] si trova una croce su cui è inscritto il motto «''[[In hoc signo vinces]]''». Sul fianco sinistro la chiesa è saldata ad un'abitazione, che costituisce l'inizio di via della Verdura, nella quale è incorporato il piccolo [[campanile a vela]]. In questo edificio si apre un piccolo arco, che oggi costituisce un passaggio pedonale tra via della Verdura e il parcheggio sul retro della chiesa, ma un tempo costituiva uno degli accessi alla città dall'esterno: infatti al posto del parcheggio si trovava un ramo del [[fiume Velino]] oggi prosciugato, la "cavatella di Fiume dei Nobili" (che insieme alla [[Mura di Rieti|cinta muraria]] fungeva da difesa naturale dell'abitato), che in quel punto veniva superato per mezzo del [[ponte di Santa Lucia]]. L'edificio a sinistra della chiesa viene ricordato anche per il fatto di essere stato, all'epoca della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana del 1849]], l'abitazione della giornalista e patriota americana [[Margaret Fuller|Margaret Fuller Ossoli]] e del marito [[Giovanni Angelo Ossoli]], tanto che il largo antistante l'edificio le è stato dedicato.
 
All'interno della chiesa, nell'altare maggiore si trova un dipinto rappresentante ''L'addolorata''. Il [[Francesco Palmegiani|Palmegiani]] riporta che, nascosto dietro questa tela, si trova un dipinto del XV secolo della Vergine, considerato miracoloso.<ref name="palmegiani 310">{{Cita|Palmegiani|pag. 310}}</ref>
 
== Chiesa dell'Ospizio Cerroni - Vincenti Mareri ==
[[File:Chiesa dell'Ospizio Cerroni (Rieti) esterno 05.jpg|thumb|upright|La chiesa dell'Ospizio Cerroni]]
 
{{coord|42.404329|12.868385|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa dell'Ospizio Cerroni}}
 
Si trova in [[Via Giuseppe Garibaldi (Rieti)|via Garibaldi]], all'altezza del civico 95 e in corrispondenza di un vicolo che porta in via dei Pozzi. Alla sua destra si trova l'edificio dell'Ospizio Cerroni - Vincenti Mareri, a servizio del quale fu costruita, mentre di fronte si trova il [[#San Fabiano|monastero di San Fabiano]].
 
All'interno della chiesa si trova un quadro che rappresenta la Madonna del Popolo, [[Santa Barbara]] e i santi comprotettori della città, opera del pittore romano [[Giovanni Tognoli]].<ref name="palmegiani 295" />
 
La chiesa fu eretta nel 1856 dal capomastro Pietro Maffei di Rieti su progetto dell'architetto [[Cleomene Luigi Petrini]] di [[Camerino]].<ref name="palmegiani 295" /> Il terreno dove sorge la chiesa apparteneva alla marchesa Lucrezia Vincentini, che lo cedette dietro la promessa di celebrare ogni giorno una messa in suo suffragio.<ref name="palmegiani 295" /> Come riporta l'iscrizione sulla facciata, nel 1859 fu dedicata a Santa Maria e ai celesti patroni della città.
 
== San Paolo ==
[[File:Chiesa e convitto San Paolo (Rieti) - da piazza Oberdan 02.jpg|thumb|left|Il complesso di San Paolo visto da piazza Oberdan. A destra, la rampa del "pincetto" con cui si sale su via Centurioni.]]
{{coord|42.403537|12.862831|type:landmark_scale:10000|name=Chiesa di San Paolo}}
 
La chiesa di San Paolo, a cui è annesso l'omonimo [[convitto]] (fino agli anni Novanta del XX secolo sede di una [[scuola paritaria]] materna ed elementare delle suore [[Maestre pie Venerini]]), occupa il lato est di [[Piazza Guglielmo Oberdan (Rieti)|piazza Oberdan]] ma ha l'ingresso in via Centurioni, dietro il [[teatro Flavio Vespasiano]].
 
La prima notizia di questa chiesa risale al 1225, quando nei suoi pressi risultava essere presente una porta della [[Mura di Rieti|cinta muraria]], che doveva trovarsi dove oggi si trova la rampa del "pincetto", bloccando l'accesso a via Centurioni da piazza Oberdan (all'epoca detta piazza del Leone).<ref name="palmegiani 320">{{Cita|Palmegiani|pag. 320}}</ref>
 
[[File:Chiesa e convitto San Paolo (Rieti) - lunetta sul portale 01.jpg|thumb|Lunetta sopra il portale d'ingresso di San Paolo]]
La chiesa era sede di una parrocchia, che nel 1574 fu deciso di accorpare a quella di [[#Santi Giovenale e Vincenzo Ferreri (Madonna della Scala)|San Giovenale]]<ref name="palmegiani 320" />; l'accorpamento avvenne infine nel 1601<ref name="palmegiani 321">{{Cita|Palmegiani|pag. 321}}</ref>.
 
Sin dal 1575 nella chiesa erano presenti i [[Dottrinari|Maestri della Dottrina Cristiana]], dei chierici che tenevano una scuola pubblica provvedendo all'istruzione religiosa dei bambini.<ref name="palmegiani 321" /> Alla soppressione dell'ordine, questi ultimi nel 1745 intrapresero delle trattative con le [[Maestre pie Venerini]], già da tempo presenti in città; così nel 1747 si costituirono le maestre pie di San Paolo, alle quali furono cedute la chiesa e tutti i beni annessi, che continuarono a svolgervi l'attività educativa.<ref name="palmegiani 321" /> Le monache avrebbero voluto fare della chiesa un oratorio privato, ma su protesta di tutta la città venne lasciata aperta al pubblico.<ref name="palmegiani 321" />
 
Nel 1766, aumentato il numero delle alunne e divenuto insufficiente il convento esistente, venne incaricato il signor Bernasconi di costruire un [[convitto]] nuovo e più ampio.<ref name="palmegiani 321" /> In tale occasione la chiesa fu abbellita; la famiglia Canali vi eresse l'altare a San Luigi Gonzaga e la famiglia Antonioli un altro altare.<ref name="palmegiani 321" />
 
Nel 1824 l'istituto ricevette un sussidio dal Comune di [[Rieti]].<ref name="palmegiani 321" /> L'istituto delle [[Maestre pie Venerini]] ha continuato l'azione educativa fino alla fine del XX secolo; chiuso il convitto e poi la scuola paritaria, vi hanno mantenuto per qualche anno la presenza di una comunità di suore anziane, per poi concludere la loro presenza nel complesso (trasferendosi nell'altra comunità della congregazione presente in città, al quartiere di Regina Pacis) che è stato venduto a privati.
 
== San Pietro apostolo ==
{{Vedi anche|Chiesa di San Pietro Apostolo (Rieti)}}
 
== San Pietro martire ==
{{Vedi anche|Chiesa di San Pietro martire (Rieti)}}
 
== Oratorio di San Pietro martire ==
{{Vedi anche|Oratorio di San Pietro martire}}
 
== San Rufo ==
{{Vedi anche|Chiesa di San Rufo (Rieti)}}
 
== Santa Scolastica ==
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Scolastica}}
 
== Chiesa della Trinità ==
La chiesa della Trinità oggi non è più esistente.<ref name="palmegiani 330" />
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Giovanni Colasanti|titolo=Reate. Ricerche di topografia medievale ed antica|opera=Bollettino della Società umbra di storia Patria|volume=XVI|anno=1910|cid=Colasanti}}
* {{Cita libro|autore=[[Francesco Palmegiani]]|titolo=Rieti e la Regione Sabina. Storia, arte, vita, usi e costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia nelle sue attività|città=Roma|editore=edizioni della rivista Latina Gens|anno=1932|capitolo=Le chiese di Rieti|cid=Palmegiani}}
* {{Cita libro|url=http://www.persee.fr/doc/mefr_1123-9883_1993_num_105_1_3283|autore=Laura Saladino e Maria Carla Somma|titolo=Elementi per una topografia di Rieti in età tardoantica ed altomedievale|opera=Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, tome 105, n°1 1993|accesso=27 aprile 2016|cid=Saladino, Somma}}
* {{Cita libro|autore=AA. VV.|titolo=Rieti - Percorsi tra ambiente, storia, cultura|editore=[[Fondazione Varrone]]|anno=2007|cid=Percorsi Varrone}}
* {{Cita web|url=http://www.frontierarieti.com/wordpress/download/Slide_di_presentazione_dei_progetti.pdf|titolo=POR FESR LAZIO 2007-2013 - Piano Locale Urbano di Sviluppo (P.L.U.S.): “Fare centro - Fare città” - Sintesi generale|accesso=27 aprile 2016|cid=PLUS}}
 
== Voci correlate ==
* [[Classici DisneyRieti]]
* [[PrincipesseDiocesi Disneydi Rieti]]
* [[Walt Disney Animation Studios]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Churches in Rieti|commons_preposizione=sulle}}
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita news|url=http://www.frontierarieti.com/wordpress/rieti-auditorium-dei-poveri-storia-della-chiesa-san-giovenale/|titolo=Stefano Eleuteri: origini e storia della chiesa di San Giovenale|pubblicazione=Frontiera|data=5 settembre 2013|accesso=23 novembre 2015|cid=Eleuteri}} ([https://www.youtube.com/watch?v=-TXiZ33NLMU video])
 
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==Collegamenti esterni==
* [http://www.disney.it/film/frozen Sito ufficiale]
* {{Imdb|film|2294629}}
* {{Dopp|film1|frozen}}
{{Film animati Disney}}
{{Portale|Animazione|Cinema|Disney}}
 
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[[Categoria:Opere basate su La regina delle nevi]]
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